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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE
GAL, SI RIPARTE
Finalmente pubblicata nuova graduatoria e relativi finanziamenti agricoltura
Slow Food lancia la campagna «Menu for change» La frutta tropicale può diventare la nuova frontiera per il Sud Italia? agroalimentare
Stop alle bibite zuccherate nelle scuole europee
N° 17 • 1 ottobre 2017
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ditoriale
1 ottobre 2017 - n.17 - Anno 12
Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice
G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA
STILATA LA NUOVA GRADUATORIA DEI GRUPPI DI AZIONE LOCALE
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’autorità di gestione del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, nella persona del prof. Gianluca Nardone, ha finalmente pubblicato la tanto attesa graduatoria delle Strategie di Sviluppo Locale (SSL) dei GAL. I Gruppi di Azione Locale ammessi a finanziamento in Puglia sono 23, per un corrispettivo totale di oltre 162 milioni di euro. A guidare la classifica è il Meridaunia con un punteggio di 88, seguito da Capo di Leuca e Ponte Lama (84), Porta a Levante e Gargano Agenzia di Sviluppo (82), Terre del Primitivo 81, Sud Est Barese e Daunofantino (80) e via via tutti gli altri. La fetta più grande della torta complessiva dei finanziamenti l’ha ottenuta Meridaunia grazie a 3 milioni di euro del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) ma soprattutto ai 16,1 milioni di euro della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) dedicata appunto al rilancio socio-economico di questi territori, caso unico in Puglia. A superare gli 8 milioni di euro di fondi, invece, sono il GAL Gargano, Porta a Levante, Ponte Lama e
Terra D’Arneo. Del corrispettivo totale, infine, i fondi FEAMP dedicati al mondo della pesca sono appena 12 milioni suddivisi per le zone costiere aderenti a 9 Gruppi di Azione Locale: 2,03 milioni di euro per il Daunofantino; 1,65 al Gargano Agenzia di Sviluppo; 1,55 a Ponte Lama; 1,45 a Terra D’Arneo; 1,25 a Porta a Levante; 1,05 a Alto Salento; 1,02 al Sud Est Barese e 1 milioni di euro rispettivamente a Terra dei Trulli e del Barsento e Valle d’Itria. Assai differenti fra loro i commenti dei vari attori della politica e dell’associazionismo, l’importante è che adesso queste risorse vengano utilizzate al meglio per aumentare la competitività del nostro territorio, dei nostri prodotti e della nostra agricoltura per continuare quell’opera di Place branding e sviluppo del territorio che, a partire dai primi anni del 2000 la regione Puglia, davanti alle sfide del nuovo contesto globale, ha portato avanti riuscendo, nonostante non siano mancati gli errori , a valorizzare e a realizzare potenzialità fino ad allora restate inespresse.
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ommario
5 editoriale
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GAL Pubblicata la nuova graduatoria
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10 agricoltura sociale
Dopo legge nazionale ora quella regionale
16 slowfood Lancia la campagna «Menu for change»
20 ZAPPA “TECNOLOGICA” Presto immessa nel mercato
22 IL G7 AGRICOLO
A Bergamo il 14 e 15 ottobre
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24 OGM
mondo gal
Burocrazia europea con tempi fuori dal tempo
25 primitivo manduria
Ottenuto il blocco per prodotti ingannevoli
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Obbligo di indicazione dello stabilimento in etichetta
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I “NUOVI” GAL Divergenti i commenti “istituzionali”
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rassegna stampa
agroalimentare
AGRICOLTURA
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12 frutta tropicale
Può diventare la nuova frontiera per il Sud Italia?
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19 ORTOFRUTTA Internazionalizzazione, innovazione e concentrazione
28 BIBITE ZUCCHERATE
eventi
Stop in scuole secondarie dell’Ue
29 GRAN GALA’ GASTRONOMICO A Cassano delle Murge
14 FOGLIETV – V. NOICATTARO
Calcio a 5, A-2: rinnovato l’accordo di partnership
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Finalmente promulgata
Gal, i commenti dopo pubblicazione graduatoriA
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Assessore Agricoltura Regione Puglia, Leonardo Di Gioia
ono 23 i GAL finanziati che hanno proposto progetti per lo sviluppo dei territori rurali e costieri. Ai GAL pugliesi è affidata una dotazione finanziaria di 161 milioni di euro possono che può essere utilizzata per attuare strategie di valorizzazione delle risorse locali e di sviluppo delle attività produttive, nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica e sociale. A breve i GAL saranno chiamati a siglare la convenzioni per l’avvio di tutte le procedure necessarie per lavorare nella piena autonomia. La valutazione, affidata a un Comitato tecnico regionale
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renza con i rispettivi Piani di Azione Locale. In questo modo si è cercato di coniugare il sostegno pubblico con una maggiore efficacia dell’intervento oltre che con una maggiore efficienza della spesa pubblica. I GAL attivati saranno un utile strumento di crescita e valorizzazione dei territori proponendosi come reti attive di soggetti radicati nella comunità capaci di intercettare i bisogni dei territori e intervenire nel miglioramento dell’offerta locale di beni e servizi. Con l’obiettivo ultimo di creare economie e consegnare nel medio lungo periodo una Regione sviluppata e competitiva
Deputato capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, Giuseppe L’Abbate
iamo finalmente giunti alla fase conclusiva Circa un anno fa avevamo ammonito la Regione Puglia che gli errori d’interpretazione arbitraria di quanto previsto dal Programma Operativo Nazionale per le zone eleggibili ai fondi relativi al settore pesca, che avevano indotto alcuni Comuni al ricorso, avrebbe condotto il TAR ad an-
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intersettoriale, e la successiva graduatoria è risultata particolarmente impegnativa ma è servita per garantire la costituzione di strutture a forte vocazione partecipativa, con equo coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, e idonee ad essere vere e proprie agenzie di sviluppo”. “Così come previsto, inoltre, abbiamo ottenuto una significativa riduzione del numero delle strutture rispetto alla precedente programmazione, in cui erano 31, ovvero 26 GAL e 5 GAC (Gruppi di Azione Costiera). Abbiamo lavorato nella piena trasparenza e stilato una graduatoria delle Strategie di Sviluppo che sono in coe-
nullare la graduatoria. L’Assessorato alle politiche agricole, purtroppo, è stato sordo alle richieste dei territori che hanno poi avuto ragione attraverso gli strumenti di giustizia amministrativa. A causa di una gestione infarcita di errori e protervia, ci ritroviamo oggi con un ritardo che peserà sulle spalle delle nostre imprese agricole nella competizione con quelle nazionali. Sarà
fondamentale che l’Assessore Leonardo Di Gioia non perda altro tempo e disbrighi gli ultimi adempimenti affinché vi sia la piena operatività dei GAL. Anche le polemiche, condotte da alcune forze politiche sinora silente, in questo momento appaiono strumentali nonché dannose per l’agricoltura, la pesca, l’agroalimentare e il marketing territoriale pugliese
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Presidente del GAL Ponte Lama, Francesco Spina
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seguito della valutazione delle 23 proposte di Strategia di Sviluppo Locale (SSL), il GAL Ponte Lama si colloca al secondo posto della graduatoria regionale. Si tratta di uno straordinario risultato per l’intera comunità di Bisceglie, Molfetta e Trani Questo risultato consentirà interventi pubblici e privati per 8 milioni e mezzo di euro, un vero e proprio volano di sviluppo economico, sociale e di innovazione culturale; incontrerò a breve i sindaci
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dei tre comuni interessati, Amedeo Bottaro per il Comune di Trani, Vittorio Fata per il Comune di Bisceglie, Tommaso Minervini per il Comune di Molfetta, tutti i rappresentanti del partenariato socio-economico e lo staff tecnico del GAL Ponte Lama per condividere l’efficacia e l’immediata attuazione della Strategia di Sviluppo Locale (SSL). I miei complimenti a Gianni Porcelli, Direttore del GAL Ponte Lama, e agli altri tecnici per il risultato ottenuto
Presidente Gruppo consiliare Articolo Uno – MDP, Ernesto Abaterusso
ncora una volta, come fatto mesi addietro, ci troviamo costretti a denunciare le troppe ombre che gravano sull’assegnazione delle risorse finanziarie ai Gruppi di Azione Locale pugliesi da parte della Regione Puglia. Chiediamo una volta per tutte chiarezza alla Giunta regionale e all’Assessore alle Risorse Agroalimentari Leonardo Di Gioia sui criteri di valutazione utilizzati che rischiano di impedire ai GAL la piena attuazione delle proprie strategie di sviluppo e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Si risponda a queste poche, semplici, domande: perché si è scelto di distribuire a pioggia le risorse tra i diversi GAL senza alcuna
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distinzione tra i progetti sottoposti a valutazione? Perché al primo, foggiano, andranno ben 28 ml di euro a dispetto degli altri che percepiranno tra i 4 e gli 8 ml di euro? Qual è il modo in cui sono stati giudicati i progetti presentati? Non vorremmo, ma il sospetto sembra essere più che lecito, che i criteri di valutazione non siano stati in parte (o in alcun modo) rispettati, magari a beneficio del GAL foggiano e/o di amici del Gargano che alcuni componenti del governo regionale e lo stesso Assessore Di Gioia non perdono occasione per premiare e privilegiare. Dal nostro punto di vista crediamo sia inutile riempirsi la bocca di belle parole
sull’importanza di questi finanziamenti per il rilancio e lo sviluppo delle aree rurali e dei territori o, peggio ancora, chiedere con insistenza ai Comuni di unirsi e presentare progetti integrati ed omogenei per avere accesso alle risorse se poi il risultato deve essere questo: una vera e propria farsa, a danno della meritocrazia. Chiediamo alla Giunta regionale di invertire una volta per tutte la rotta, di scrivere la parola ‘fine’ alle raccomandazioni per il Gargano e per qualsiasi altro territorio pugliese e procedere all’assegnazione dei finanziamenti seguendo il criterio del giusto riconoscimento per il lavoro svolto e per i progetti sottoposti a valutazione”.
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AGRICOLTURA SOCIALE, ORA NORMA REGIONALE
2 anni dalla storica approvazione della legge nazionale, è auspicabile che approdi nella massima assise regionale senza indugio la norma regionale sull’agricoltura sociale – ha dichiarato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, durante l’audizione della IV Commissione consiliare regionale sulla Proposta di legge “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, presentata dal Consigliere Damascelli, testo alla cui stesura Coldiretti Puglia ha collaborato - che potrà far sviluppare un nuovo modello di welfare, con l’agricoltura protagonista di progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona. Coldiretti Puglia si è fatta promotrice già ad aprile del 2016 di una proposta di legge per l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, inseriti in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli”. Fondazione Campagna Amica sta seguendo i lavori dell’osservatorio nazionale per l’agricoltura sociale presso il MIPAAF e ha avviato il censimento di aziende agricole e masserie impegnate in tale dinamismo (ai sensi della Legge nazionale 141/2015) e inserite nelle diverse declinazioni della rete
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A 2 ANNI DA LEGGE NAZIONALE
Coldiretti per avere un quadro omogeneo sul territorio nazionale e profilare la prima rete nazionale di masserie sociali. “In Puglia già in prima battuta sono già state censite 75 aziende agricole che operano nel sociale – continua il Direttore Corsetti – e svolgono un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali, una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo
il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”. Nelle aree rurali come in quelle periurbane - sottolinea la Coldiretti stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare) all’agricoltura terapeutica (ortoterapia, ippoterapia ecc.), con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata, ecc.) e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità (agriasilo, ospitalità per gli anziani, orti sociali, ecc.). Questa diversificazione – precisa la Coldiretti si palesa con l’innesto di pratiche di agricoltura sociale nelle diverse tipologie di coltivazioni, di allevamento e attività di servizio, quali agriturismo, ristorazione, punti vendita aziendali, fattorie didattiche. www.foglie.tv
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CON I CAMBIAMENTI CLIMATICI
LA FRUTTA TROPICALE PUÒ DIVENTARE LA NUOVA FRONTIERA PER IL SUD ITALIA Dal Corriere Ortofrutticolo di Duccio Caccioni
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ettiamoci il cuore in pace: il cambiamento climatico c’è. E interessa ovviamente anche l’agricoltura e soprattutto l’ortofrutticoltura. Le evidenze sono tante. Tanto per fare un esempio: in Europa la linea di coltivazione del melo si sposta sempre più a Nord – basta poi dare un’occhiata alle statistiche di produzione (frutticola e anche orticola) di Germania e Polonia per rendersi conto che qualcosa sta succedendo. Anche a Sud il profilo produttivo si sta modificando: in Sicilia oggi si producono dei mango a mio parere fra i migliori del mondo – la frutticoltura (una volta chiamata) tropicale potrebbe essere la nuova frontiera per il nostro meridione (a patto, ovviamente, di risolvere il problema dell’acqua). In vitivinicoltura – un settore molto più veloce nei cambiamenti e dove si muovono
maggiori capitali rispetto all’ortofrutta – sono già al lavoro. In Inghilterra gli ettari coltivati a vite sono oggi 2.000, le cantine sono 133. In Francia alcune agenzie specializzate nel Real Estate stanno valorizzando terreni
che per effetto del cambiamento climatico dovrebbero (dicono) divenire vocati per la coltivazione della vite e si stanno già muovendo milioni a palate. Il cambiamento – diceva qualcuno – è un fenomeno inesorabile.
TRA RITARDI NEI PAGAMENTI E REGOLE UE
FUGA DALLE ASSICURAZIONI AGRICOLE
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l clima è sempre più il nemico principale dei campi italiani, ma sono paradossalmente meno gli agricoltori che fanno ricorso alle polizze assicurative agevolate. Nell’ultima campagna il dato sui valori assicurati dovrebbe infatti diminuire del 10%, a cui si aggiungono le perdite nell’ultimo
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di Rino Pavone
biennio di quasi il 20%. Una fuga dalle assicurazioni agricole che trae origine dalle nuove, mal digerite, regole di Bruxelles (Pac), dai cronici ritardi di pagamento delle pratiche risarcitorie e da un sistema informatico nazionale non all’altezza. Secondo “l’Informatore Agrario” oltre la metà della campagna
2015 non è stata ancora liquidata, le organizzazioni agricole assieme ad Anascodi (Associazione nazionale Condifesa) sono in pressing sul ministero delle Politiche Agricole e da tempo hanno indicato i punti su cui lavorare, basati sulla semplificazione del sistema e l’anticipo dei tempi di pagamento.
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APPROVATO DECRETO
MIPAAF, OBBLIGO DI INDICAZIONE DELLO STABILIMENTO IN ETICHETTA
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l Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che reintroduce l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione o confezionamento in etichetta. Il provvedimento prevede un periodo transitorio di 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per lo smaltimento delle etichette già stampate, e fino a esaurimento dei prodotti etichettati prima dell’entrata in vigore del decreto ma già immessi in commercio. Ad annunciarlo è il Ministero delle Politiche agricole. L’obbligo era già sancito dalla legge italiana, ma è stato abrogato in seguito al riordino della normativa europea in materia di etichettatura alimentare. L’Italia ha stabilito la sua reintroduzione al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione
al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute.
La legge di delega affida la competenza per il controllo del rispetto della norma e l’applicazione delle eventuali sanzioni all’Ispettorato repressione frodi (ICQRF).
I CONSIGLI DEL MIPAAF
#IONONSPRECO: PER RIDURRE LO SPRECO TRA LE MURA DOMESTICHE
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l Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali rende noto che è stato pubblicato sul sito del Ministero il vademecum “Io Non Spreco”. Si tratta di una lista di consigli e informazioni pratiche per combattere gli sprechi alimentari: dalla lista prima di fare la spesa alla lettura della data di scadenza, dalla corretta conservazione degli alimenti all’impie-
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go degli avanzi in nuove ricette. Il 50% degli sprechi avviene ancora in casa, ogni anno infatti in Italia finiscono nella spazzatura 12 miliardi di alimenti. Bastano piccoli gesti quotidiani per ridurre sensibilmente le perdite di cibo attraverso un consumo più consapevole e sostenibile. “Ad un anno dall’entrata in vigore della legge contro lo spreco alimentare - ha dichiarato il Ministro Mau-
rizio Martina -, il cibo recuperato e donato ai più bisognosi è aumentato arrivando sempre più vicino all’obiettivo di un milione di tonnellate. Si tratta di una delle più importanti leggi che abbiamo approvato dopo Expo. Una colonna portante dell’impegno del nostro paese verso modelli di sostenibilità che partono proprio dall’azzeramento degli sprechi”.
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Sul rapporto tra cambiamento climatico e cibo
Slow Food lancia la campagna «Menu for change»
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low Food ha lanciato Menu for change, la prima campagna internazionale sul rapporto tra cambiamento climatico e cibo. “A chi si domanda perché un’associazione che si occupa di cultura alimentare dovrebbe promuovere una campagna sulle questioni del cambiamento climatico, posso rispondere questo: è incosciente chi si bea della qualità alimentare di un prodotto senza chiedersi se a monte c’è distruzione dell’ambiente e sfruttamento del lavoro” dichiara il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, in occasione del lancio della campagna. “Il più grande terreno da coltivare è la lotta allo spreco – continua Petrini - Tutte le istituzioni internazionali ripetono che siccome nel 2050 saremo 9 miliardi e mezzo bisogna produrre più cibo, ma già oggi abbiamo cibo per 12 miliardi di viventi. Significa che un’ampia parte di quello che viene raccolto, trasformato e venduto finisce nella pattumiera”. C’è un intero paradigma agricolo e agroalimentare da cambiare, mentre la produzione va concentrandosi nelle mani di pochi. Un esempio drammatico viene dalla filiera del pomodoro: “Tonnellate di pomodori arrivano in Italia dalla Cina, vengono lavorati e colonizzano i Paesi africani, invasi da scatole di concentrato prodotto da aziende con nomi come Gino e la bandiera tricolore sul barattolo. Questi marchi simil-italiani stanno distruggendo le produzioni agricole africane perché hanno prezzi perfino più bassi delle loro. Il risultato è che i giovani abbandonano la terra e vanno a lavorare come schiavi nei campi del Sud Italia. Siamo tutti chiamati in causa, le piccole azioni moltiplicate per milioni di persone possono cambiare il mondo”. A questi paradossi del mercato si aggiunge l’impatto devastante del cambiamento climatico sulle comunità di agricoltori del Sud del mondo. Secondo i ricercatori della Società meteorologica italiana “Dal 2030 la riduzione dei raccolti vedrà un aumento esponenziale dei danni rispetto ai benefici”.
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Il settore agricolo è tra i più impattanti in termini di gas serra: con il 21% di emissioni è secondo solo alle attività legate all’energia (37%). La fermentazione enterica degli allevamenti industriali copre il 70% di questo dato. “Non ci dobbiamo però concentrare solo sulla valutazione delle attività principali - avvertono i meteorologi - ma valutare le attività di preproduzione (mangimi e concimi) e di postproduzione (trasporto, stoccaggio, packaging). Le emissioni di CO2, poi, non sono l’unico parametro da considerare: vanno tenuti in conto anche il
contesto geografico di produzione, la qualità dei suoli e il loro livello di tossicità e l’uso in quanto risorsa scarsa, l’utilizzo di acqua e di biosfera (water footprint e ecological footprint)”. Così come troppo poco sappiamo del funzionamento globale degli oceani, come dichiara il biologo marino Silvio Greco: “Mentre in terra il cambiamento climatico offre diversi segnali, nelle acque questo non avviene. Sappiamo per certo solo che l’oceano fa qualcosa di straordinario: ci dà il 50% del nostro respiro, immagazzinando CO2. Eppure noi lo stiamo mettendo in crisi”.
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Durante Agrilevante 2017 in Fiera del Levante
Up_Runnig: le bioenergie... Una forza della natura
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ll’interno della manifestazione Agrilevante, in programma a Bari dal 12 al 15 ottobre prossimi, si terranno convegni e seminari dedicati al tema delle biomasse ad uso energetico, core del progetto Up_Runnig. Gli eventi sono organizzati da Itabia, FederUnacoma, Università di Foggia, Distretto agro-alimentare regionale, Dare, e Regione Puglia. Per maggiori informazioni: Massimo Monteleone - Università di Foggia - massimo.monteleone@unifg.it Matteo Monni - Itabia, Italian Biomass Association - itabia@mclink.it Giovedì 12 ottobre, ore 15.00 – 18.00 (Sala Convegni della Regione Puglia - Padiglione 20)
Ilruolo della bioenergianellatransizionead un’ economia“lowcarbon”: obiettivi e strategie Relatori: Michele Emiliano (Presidente Regione Puglia), Vito Pignatelli (ITABIA), Marino Berton (AIEL), Donato Rotundo (Confagricoltura), Katiuscia Eroe (Legambiente), Barbara Valenzano (Direttore Dipartimento Ecologia e Paesaggio, Regione Puglia), Manolis Karampinis (CERTH, Atene), Modera: Massimo Monteleone (Università di Foggia) Iniziativa organizzata nel quadro delle attività del progetto europeo H2020 “uP_running”
Alcune importanti scadenze pongono alla ribalta scelte strategiche in merito ai temi dell’energia e dei cambiamenti climatici. La regione Puglia è in procinto di aggiornare il Piano Energetico ed Ambientale Regionale (PEAR). In questo quadro, si inserisce la partecipazione del Presidente della regione Michele Emiliano alla COP23 di Bonn per presentare le linee programmatiche regionali in merito al processo di decarbonizzazione. Ciò accade in coincidenza con la scadenza di fine 2017 inerente al Piano Nazionale Clima ed Energia per conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Si è da poco conclusa la fase di consultazione del documento SEN (Strategia Energetica Nazionale). Il convegno, di respiro nazionale, intende quindi discutere questo ampio quadro programmatico, valutandone effetti e conseguenze.
Venerdì 13 ottobre, ore 10.00 – 12.30 (Sala n. 5 del Centro Congressi - Padiglione 110)
Gruppi Operativi regionali sulle bioenergie in Puglia Imprese agricole coinvolte: Puglia-Olive Soc. Cooperativa (BA), Olivicoltori di Puglia (LE), Associazione Biomasse di Capitanata (FG), APOL – Associazione Produttori Olivicoli (LE), Società Cooperativa Agromnia (Bisceglie), Distretto Agro-alimentare Regionale (DARe), Società Cooperativa CONFAT e Consorzio Foresta, Ambiente e Territorio (FG), Consorzio di Bonifica Montana del Gargano (FG), Oleificio Cooperativo Produttori Agricoli(Molfetta) con Dream-Italia e Legacoop.
Sabato 14 ottobre, ore 16.00 – 17.45 (Sala n. 5 del Centro Congressi - Padiglione 110)
Valorizzazione energetica delle potature delle colture arboree: filiere sostenibili esemplari Intervengono: Vincenzo Alfano (CREA), Massimo Monteleone (Università di Foggia), Marcello Piccinni (FIUSIS – Calimera – LE), Roberto Andreatta (Cantina Apulia – Stornara – FG), Gianclaudio Iannace (Biomassapp)1 agro-industriale (produzione di olio di oliva, lavorazione dei cereali, produzioni viti-vinicole). N° 17 - 1 ottobre 2017
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Internazionalizzazione, innovazione e concentrazione
“Le tre leve per risollevare il comparto ortofrutta”
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stata presentata a Firenze – nella prestigiosa sede dell’Accademia dei Georgofili, durante un incontro organizzato da Unaproa – la Strategia Nazionale Ortofrutta 2018/2022. Il documento verrà applicato ai programmi operativi di OP e AOP a decorrere dal 1° gennaio 2018 e recepisce quanto disposto dal regolamento Ue sull’OCM unica n.1308/2013, che all’articolo 34 prevede una disciplina nazionale per lo sviluppo del comparto ortofrutticolo contenente indicazioni di tipo ambientale e integra disposizioni aggiuntive come previsto all’articolo 27. La strategia elaborata – frutto di un’ analisi di mercato svolta sulla base di dati ISTAT e ISMEA, oltre che dello studio dei fattori critici del comparto e delle loro minacce/opportuni-
tà – si fonda su tre leve: internazionalizzazione, innovazione e concentrazione, in un’ottica di complementarietà rispetto ai precedenti strumenti a disposizione delle OP. L’assoluta necessità di migliorare la programmazione dell’offerta, perseguita tramite attività di rinnovo varietale – per una maggiore qualità dei prodotti e finestre di fornitura stagionale più estese -, sulla base di un catasto ortofrutticolo ad oggi ancora incompleto, sono stati i punti salienti dell’intervento di Giuseppe Blasi, capo dipartimento DIPEISR del MiPAAF. Blasi ha anche invitato le OP a farsi parte attiva nella valorizzazione dell’ortofrutta: “Con questa Strategia Nazionale ci siamo impegnati a mettere in campo alcuni importanti strumenti a sostegno del comparto, ora tocca alla produzione completare il
lavoro iniziato”. L’aspetto importante della concentrazione dell’offerta in un’ottica di sistema è stato invece sottolineato nel suo intervento telefonico da Giuseppe Castiglione, sottosegretario al ministero delle politiche agricole, “Abbiamo bisogno di più organizzazione e meno organizzazioni”. “Il tema vero – ha concluso Castiglione – è come mettere in pratica questa nuova valida Strategia, strutturata grazie all’aiuto di Unaproa. Le questioni sono relative al come utilizzare le risorse della nuova programmazione in discussione a Bruxelles, che si prevedono in riduzione rispetto a quelle dell’attuale Pac. La Strategia Nazionale Ortofrutta 2018/2022 è uno strumento volto ad aiutare i protagonisti del settore proprio in questo senso sperando se ne faccia buon uso”.
Diminuisce del 7% l’export di frutta e verdura dell’Unione europea
Ortofrutta, export Ue verso i paesi terzi in calo
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iminuisce a volume (-7%) e a valore (-1%) l’export dell’ortofrutta dell’Ue nei primi sei mesi del 2017. È quanto emerge dagli ultimi dati Eurostat elaborati dal Fepex, la federazione spagnola degli esportatori di frutta. In totale sono stati 2,9 milioni le tonnellate di frutta e verdura esportate per un valore si 2408 milioni di euro. Nel dettaglio il Fipex comunica che le esportazioni dell’Unione europea di frutta verso i paesi terzi sono diminuite dell’8% a volume (1,8 milioni di tonnellate) e il
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valore è aumentato dell’1% attestandosi a 1.454 milioni di euro. I principali frutti spediti sono mela e pera con 1 milione di tonnellate (-7%) e 497 milioni di euro (-6%), poi gli agrumi con 331.894 tonnellate (-11%) e 227,1 milioni di euro (+2%). Per quanto riguarda gli ortaggi, invece, le esportazioni sono ammontate a 1,1 milioni di tonnellate (-7%) e 953,4 milioni di euro (-3%). Le più esportate cipolle e aglio con 390.047 tonnellate (+7%) per un valore di 145 milioni di euro (-24%), le patate con 361.355 tonnellate
(-13%) per un valore di 161,7 milioni di euro (-7%). Sempre nel primo semestre 2017 il principale destinatario di frutta e verdura dell’Ue è stata la Bielorussia, con 700.605 tonnellate, il 6,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. Seguono la Svizzera con 340.524 tonnellate (-4,5%) e la Norvegia con 183.215 tonnellate (-18%). La tendenza al ribasso fa quindi emergere la difficoltà di accesso a nuovi mercati da parte dei paesi della Comunità europea.
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Brevetto di un’azienda di Spinazzola
Buone notizie per gli agricoli: arriva la zappa tecnologica
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di Paola DILEO
resca di brevetto ha fatto breccia nella 81^ Fiera del Levante: si tratta della zappa tecnologica, ultima nata in casa Agri Sistemi di Carlo Battaglia. Il promettente attrezzo che si candida al rimpiazzo della sua antesignana, si è fatta notare non a caso, nel padiglione “Rassegna , prodotti e servizi innovativi” di Unioncamere Puglia, raccogliendo anche i consensi del presidente Michele Emiliano. A Carlo Battaglia abbiamo chiesto: Come è nata l’idea? Come per altri supporti tecnologici agricoli , lo scopo primario è quello di semplificare e velocizzare il lavoro umano in termini di sforzo fisico e di tempo con ricadute sui costi dell’opera da eseguire. In tal senso il risparmio è notevole, il macchinario riesce a fare il lavoro di 20 persone con la zappa manuale. Anzi, si potrebbe affermare una nuova figura di lavoro a cottimo. Ci parli del brevetto … L’invenzione consiste in un tutore in ferro al fresatore multifunzioni in dotazione al decespugliatore. Questo accorgimento meccanico consente di avvicinarsi alla pianta e all’apparato radicale senza danneggiarla. Dopo anni di esperienza sul campo, ci siamo imposti di risolvere alcuni limiti in ordine alla pulizia del terreno, per es. con le macchine interfilari, tali da richiedere sempre e comunque l’intervento manuale. Si presenta di estrema utilità per la lavorazione del terreno nei filari di vigneti o di altri frutteti. Idem in giardino ma anche nell’orto. Il dispositivo permette quindi di completare l’intero ciclo di lavoro che avviene con la tradizionale zappa. Inoltre il sistema di trincia delle erbe infestanti non inceppa le frese e non richiede un motore di grossa potenza. è dotato anche di parapolvere in polietilene.
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Come risponde il mercato? Molto bene, stiamo già consegnando al consorzio Puglia Natura Bio, presente con i 2700 soci in tutte le province pugliesi. Per l’agricoltura biologica abbiamo predisposto il motore elettrico a zaino, perché quello a scoppio non è consentito per le emissioni di CO2 in atmosfera.
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14 e 15 ottobre
Bergamo prepara il G7 dell’agricoltura di Rino PAVONE
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n festival con decine di eventi, laboratori, convegni per accompagnare il G7 dell’agricoltura: Bergamo si prepara al vertice sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura del 14 e 15 ottobre con un calendario di appuntamenti e iniziative che coinvolgono tantissime associazioni del territorio e ospiti di rilievo nazionale e internazionale. “Sono contento – afferma il ministro Maurizio Martina - che sia Bergamo a ospitare, a due anni da Expo Milano, il G7 dell’Agricoltura. Un momento internazionale di grande rilievo in cui avremo modo di confrontarci sulle azioni e sulle responsabilità da esercitare in campo agricolo e alimentare per produrre meglio sprecando meno, per garantire livelli di sostenibilità maggiori al futuro dell’agricoltura globale. C’è bisogno di risposte con-
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crete e urgenti. Da qui, dunque, rilanciamo il nostro contributo all’agenda globale. Per questo concentreremo la discussione su due temi cruciali: la cooperazione agricola correlata al fenomeno delle migrazioni e la protezione degli agricoltori, soprattutto piccoli, davanti alle crisi economiche e ambientali. Sfide che si possono vincere solo con il contributo di tutti, solo con una svolta educativa a partire dai più giovani e con un senso di cittadinanza più forte e consapevole da parte di ciascuno.” “Bergamo arriva preparata a questo appuntamento - ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori – e lo sente a buon diritto particolarmente suo. Perché i temi dell’agricoltura sostenibile, della valorizzazione della filiera agroalimentare locale, della relazione tra produzione agricola e tutela
del paesaggio sono esattamente quelli di cui ci siamo occupati in questi anni, grazie anche alla spinta di Expo 2015. Le esperienze si sono intrecciate: il lavoro del tavolo permanente sull’agricoltura, insediato in Comune, il moltiplicarsi dei mercati dei produttori e il crescere delle forme di consumo alimentare consapevole, l’avventura della Valle della Biodiversità, la nascita del Biodistretto, la collaborazione con l’Università e con la Camera di Commercio, i progetti sulle mense scolastiche, il contributo costante di BergamoScienza e di istituzioni importanti come il Cesvi”. “Bergamo ospita dunque il G7 dell’agricoltura - ha aggiunto - con il giusto grado di consapevolezza intorno ai temi che ne animeranno gli incontri, così da poter scommettere che l’evento del 14 e 15 ottobre lascerà il segno, e costituirà motiwww.foglie.tv
vo – nei prossimi anni – per porre ancora più energia nell’affermazione dell’agricoltura sostenibile come leva di sviluppo economico, di qualificazione dei costumi alimentari e di valorizzazione del nostro territorio” Tra gli appuntamenti più interessanti, in ordine cronologico, si distinguono una conferenza sul “Futuro del cibo” con Stefano Paleari; il convegno sull’ “Agricoltura urbana di qualità”, organizzato dal Parco dei Colli con molti attori del territorio e l’assessore regionale Terzi; l’incontro con Vandana Shiva, attivista politica e ambientalista, in programma l’11 ottobre all’Auditorium di piazza della Libertà sul tema dell’agricoltura sociale; il seminario di Save The Childrensulle strategie per porre fine alla malnutrizione dei bambini entro il 2030; i tre giorni su “Agrogeneration” organizzati dal Mipaaf sull’innovazione della filiera agroalimentare alla presenza del ministro Martina e della ministra Fedeli; la conferenza sul “Diritto al cibo” con relatori del calibro del magistrato Gherardo Colombo e del comandante dei Nas di Brescia Simone Martano; venerdì 13 ottobre appuntamento N° 17 - 1 ottobre 2017
al teatro Sociale di Bergamo con Giorgio Gori, il vescovo Francesco Beschi, il ministro Martina, il commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan e la sottosegreteria Maria Elena Boschi per ragionare sull’“indice globale della fame 2017”. Sempre il 13 ottobre sarà la volta del premio Nobel per la medicina Renato Capecchi in collaborazione con l’Associazione BergamoScienza; sabato 14 incontro con mons. Nunzio Galantino, segretario della Cei e Graziano
Da Silva, direttore generale della Fao. All’interno del calendario anche la rassegna “Astino nel Gusto”, quattro giorni di appuntamenti con ristoratori, cantine e produttori locali e internazionali per celebrare East Lombardy 2017. Cracco, Oldani, Cannavacciuolo, Beck, Klugmann, Carlin Petrinisi alterneranno tra laboratori, workshop, convegni in collaborazione con Visit Bergamo, Fondazione Mia e Magenta Bureau.
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gricoltura
Burocrazia europea con tempi fuori dal tempo
OGM: CORTE EUROPEA EMETTE SENTENZA A FAVORE MA IN ITALIA RIMANE IL DIVIETO
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a burocrazia e la giustizia dell’UE hanno tempi fuori dal tempo. Il 13 settembre 2017 la Corte di giustizia europea ha emesso una sentenza sul Regolamento europeo del 2003 che regolamenta l’autorizzazione e la commercializzazione degli organismi geneticamente modificati e che, esplicitamente, consente ai Paesi membri di adottare misure emergenziali qualora siano presenti ed attuali gravi rischi per la salute umana e animale o, in generale, per l’ambiente. Tale Regolamento ha permesso a molti Paesi dell’UE, tra cui l’Italia, di vietare la coltivazione di mais OGM. La sentenza del 14 settembre precisa invece che ‘gli stati membri non possono adottare misure di emergenza concernenti alimenti e mangimi geneticamente modificati senza che sia evidente l’esistenza di un grave rischio per la salute o per l’ambiente’. La sentenza tuttavia non è applicabile perché, mentre i giudici approfondivano la questione, la stessa UE ha emesso una direttiva, approvata già nel 2015, che consente ai Paesi membri di vietare la semina di OGM anche se autorizzati a livello UE. L’Italia è tra i 17 Stati membri che hanno scelto questa possibilità. Nel 2013 il Governo italiano, facendo riferimento all’articolo 34 del Regolamento del 2003, aveva vietato la commercializzazione sul territorio nazionale del mais Mon810, ma non avrebbe esibito – secondo la Corte – ‘chiare prove di un evidente rischio per la salute’. La documentazione scientifica prodotta consisteva in due studi, uno del CRA e uno dell’ISPRA, che sollevavano dubbi sulla salubrità del mais transgenico. Sulla base di questi due studi e facendo appello al principio di precauzione sancito dall’articolo 7 del Regolamento Ce 178/2001 che consente di adottare misure di prevenzione se vi sia la possibilità di danni alla salute, anche se, dal punto di vi-
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sta scientifico, vi sia incertezza, il Governo aveva avallato il divieto. La Corte europea ha rigettato questa interpretazione spiegando che il Regolamento 178/2001 è una norma generale in materia di sicurezza alimentare, di cui il Regolamento 1829/2003, quale norma speciale, sarebbe espressione. Secondo la Corte, l’articolo 34 del Regolamento del 2003 non consente di limitare la circolazione e la commercializzazione di merci che sono state preventivamente autorizzate dalla Commissione europea. E questo perché il richiamato principio di precauzione ha già spiegato i suoi effetti durante l’iter autorizzativo previsto dallo stesso Regolamento. CIA: “IL MISTERO DEGLI OGM PERSEVERA” La Corte di Giustizia della U.E. ha sentenziato che gli OGM rispondono a questioni pregiudiziali, riguardando argomenti antecedenti al nuovo quadro normativo in materia di coltivazione del mais. La CIA agricoltori e il suo Presidente, Dino Scanavino, ribadiscono che da decenni non sono mai emersi i rischi paventati senza prove, applicando un “principio di precauzione “ incredibilmente dimenticato quando si è trattato di importare OGM per la nutrizione dei nostri animali.
Tutto ciò induce il Presidente Scanavino ad aprire un dibattito sugli interrogativi avversi e sul razionale futuro per alcune piante che sono liberamente coltivate in Paesi dai quali continuiamo impunemente a importarle. Richiede chiare spiegazioni alla Corte Europea responsabile, ai politici e burocrati, senza continuare a fermare il progresso delle tecnologie sempre più avanzate, per nutrire e tutelare popoli sempre più numerosi.
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In Cile, Spagna e Italia
Consorzio Primitivo Manduria: “Ottenuto il blocco per prodotti ingannevoli”
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roprio perché è così amato all’estero anche per il suo straordinario appeal – dichiara il presidente del Consorzio Roberto Erario - il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si possono concentrare fenomeni di imitazione. Una situazione alla quale abbiamo risposto, negli ultimi due anni, con una controffensiva senza precedenti in termini di vigilanza e tutela. Abbiamo messo in atto una ventina di azioni di contrasto in sede stragiudiziale e le denunce stanno portando a interventi d’ufficio da parte delle autorità competenti nei Paesi mondiali. Attualmente in Cile, in Spagna e anche in Italia, la vigilanza e la tutela del Consorzio ha bloccato la commercializzazione di falsi e ingannevoli marchi di Primitivo di Manduria. Con il riconoscimento Erga Omnes per la
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DOC stiamo agendo non più nell’interesse dei soli soci, ma di tutti coloro che producono, trasformano ed imbottigliano il Primitivo di Manduria sul territorio nazionale. Sono state implementate le funzioni di tutela, di promozione, e, con i nuovi fondi, si è aggiunto un compito importante, quello di vigilanza. Le nostre misure di intervento sono attive costantemente non solo per difendere i produttori ma anche i consumatori. Un risultato che è frutto di una crescita culturale e di un’attenzione sempre crescente alla tutela dell’unicità e tipicità che distingue la produzione della nostra denominazione. Per quanto riguarda la vendemmia 2017 del Primitivo di Manduria si è conclusa confermando i pronostici: qualità eccellente con uve sane e grado zuccherino al punto giusto. Abbiamo un prodotto dal punto di vista orga-
nolettico perfetto: uve senza muffa e maturazione con grado zuccherino ottimale. Il 2017 sarà ricordato come l’anno del caldo record (in Puglia si sono toccati anche 45°) e assenza di piogge, ma il vento di tramontana, una gestione oculata delle risorse idriche e la provvidenziale capacità di adattamento e resistenza alle alte temperatura della varietà Primitivo ha permesso di conservare bene lo stato dei grappoli. Una minor produzione si è registrata per le uve destinate alla Docg perché il grado zuccherino non si è presentato cosi elevato per il Dolce Naturale. Saranno venti milioni di litri per questa vendemmia, una cifra che permetterà di produrre circa 25 milioni di bottiglie destinate soprattutto ai mercati esteri come Messico, Sud Est Asiatico, Europa, Cina, Russia e Brasile, Uk, Belgio, Olanda e Germania”.
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venti
Serie A-2 di calcio a 5
Rinnovato il binomio “FoglieTV - Virtus Noicattaro”
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nche per la stagione 201718 Foglie e FoglieTV affiancheranno la Virtus Noicattaro come sponsor per il nuovo campionato di serie A-2 di calcio a 5. Dopo la salvezza raggiunta lo scorso anno quest’anno la Virtus punta ad un campionato di consolidamento nella categoria. Durante il mercato estivo la squadra ha perso lo storico goleador Paolo Rotondo ma è stata rinforzata con numerosi e promottenti innesti stranieri: il danese Johansson, l’inglese Ward, l’argentino Moragas , lo spagnolo Duque Velasco più il veterano brasiliano Paulinho. Ricordiamo che dalla A-2 saranno promosse in Serie A le squadre vincenti i rispettivi gironi (la Virtus è inserita nel girone B) e due società vincenti i playoff da disputarsi all’interno di ciascun girone (si qualificheranno le squadre piazzate dal secondo posto al quinto) mentre retrocederanno in Serie B le due squadre perdenti i playout (una per ciascun girone, spareggi fra l’ultima e la penultima). La stagione regolare comincia il 7 ottobre per concludersi il 14
aprile. 11 le squadre presenti nel girone B per un totale di 20 partite (ogni squadra osserverà due turni di riposo); oltre alla Virtus altre 4 squadre pugliesi: Salinis (Margherita di Savoia), Sammichele, Bisceglie, Barletta, 2 laziali (Ostia e Ciampino) ed una siciliana (Augusta), cala-
brese (Odissea 2000 Rossano), molisana (Isernia) e lucana (Meta). La G.ED.A., società editrice di “Foglie” e “FoglieTV”, nella convinzione che lo sport sia uno dei migliori veicoli possibili per “comunicare” sul proprio territorio, augura alla Virtus una stagione piena di soddisfazioni.
Protocollo di intesa Regione-Comune-Fiera, l’interesse del Petruzzelli e della Scala di Milano
Nasce in Fiera il Polo delle Arti e della Cultura, export Ue verso i paesi terzi in calo
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irmato il protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari e Fiera del Levante che dà vita al Polo della Arti e della Cultura, con il quale si assegnano spazi stabili agli enti e alle agenzie regionali che si occupano di cultura, musica, teatro, arte e turismo. Il Polo sorge negli edifici del quartiere fieristico di maggior pregio storico e architettonico, uno spazio strategico nel sistema degli attrattori culturali della regione ideato come presidio e centro di indirizzo delle politiche di sviluppo del sistema culturale pugliese. Un risultato per tutta la regione che sta già dando impulso all’economia, è intervenuta la commissaria straordinaria dell’Ente Antonella Bisceglia: “questa è una scommessa vinta, e il sostegno ricevuto dal Comune di Bari e dalla Regione Puglia va oltre il finanziamento per la ristrutturazione dei padiglioni, per rifare la rete idrica, la pavimentazione stradale o la pubblica illuminazione. Questo è in progetto N° 17 - 1 ottobre 2017
che opera su un’identità della Fiera, e la riqualifica come attrattore culturale e turistico regionale. La Fiera grazie al Polo delle Arti ha un suo presente e soprattutto un suo futuro. La squadra straordinaria che ha lavorato per questo risultato, il Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, Puglia Promozione, ci hanno consentito di vedere fisicamente che cosa succederà negli spazi del quartiere fieristico. E già - ha concluso Bisceglia – l’interesse di enti come la Fondazione Petruzzelli e la Scala di Milano, la straordinaria partecipazione di migliaia di ragazze e di ragazzi alle lezioni di danza, agli stage teatrali, alle masterclass sul cinema, dimostrano che qui si lavora già per mettere a sistema il binomio economia e cultura”. “Non si lavora più separatamente, ma mettendo insieme le energie di tutti”, ha commentato il governatore della Puglia Michele Emiliano: “qui trasferiamo tutti i nostri asset culturali, le sedi delle
Agenzie, l’assessorato al Turismo e alla Cultura. Questo consentirà facilità di accesso diretto alle attività e permetterà di lavorare insieme, proprio fisicamente. In questo modo la Fiera ottiene due risultati: la riqualifica di immobili di grandissimo prestigio, e una missione di attrattore culturale. Questa era e ritornerà ad essere la porta d’Oriente della città di Bari, dove avranno luogo attività fondamentali per l’economia regionale, e di tutto il Mezzogiorno”.
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groalimentare
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Basta bibite zuccherate per i giovani
’industria europea dei soft drinks non venderà più bevande zuccherate nelle scuole secondarie dell’Ue, distributori automatici inclusi. Lo ha annunciato l’Unesda, l’associazione europea di categoria che rappresenta i più noti produttori di bevande analcoliche. L’iniziativa, su base volontaria, sarà applicata gradualmente con l’obiettivo di raggiungere entro la fine del 2018 tutti i paesi Ue, coinvolgendo oltre 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di studenti. Dal 2019, le aziende aderenti a Unesda venderanno negli istituti scolastici solo bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua. Obiettivo relativamente facile da raggiungere per le multinazionali che aderiscono all’associazione, meno per gli associati che fanno riferimento solo ai mercati nazionali. L’iniziativa è «l’ultima tappa importante intrapresa dall’industria dei soft drink nello sforzo di contribuire a ridurre l’obesità», si legge in una nota Unesda. Dal 2006, gli aderenti a Unesda hanno introdotto specifiche limitazioni alle forme di promozione e pubblicità nei canali diretti a bambini sotto i 12 anni e sulla vendita di bibite nella scuola primaria. «Una buona notizia per l’inizio delle scuole in un Paese come l’Italia, dove il 20% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate» afferma la Coldiretti, che parla di «svolta necessaria» che «va sostenuta ed estesa a livello nazionale dove più di un bambino su cinque (21,3%) è in eccesso di peso e quasi uno su dieci (9,3%) che è addirittura obeso». Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina definisce l’iniziativa una «scelta giusta, che tutela i nostri ragazzi», e ricorda il «milione di studenti raggiunti dalle iniziative del programma frutta e latte nelle scuole e alle mense biologiche certificate». Pur parlando in una nota di «notizia incoraggiante», le associa-
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Nelle scuole secondarie dell’Ue
zioni dei consumatori europei (Beuc), sottolineano come l’industria delle bevande analcoliche possa «certamente andare oltre facendo sforzi seri e efficaci di riformulazione». Tali sforzi «dovrebbero andare oltre la semplice riduzione delle porzioni e il lancio di nuove bevande con tenore di zucchero inferiore». «Un passo nella giusta direzione», ma è importante porsi «obiettivi più ambiziosi». Così il Commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis commenta l’impegno dell’industria delle bevande analcoliche a non vendere più bibite zuccherate nelle scuole superiori europee. Andriukaitis non nasconde di attendersi qualcosa di più dall’industria alimentare in generale. «Continuerò a incoraggiare Stati membri, industria e gli altri soggetti interessati a perseguire obiettivi più ambiziosi», prosegue il commissario, come ad esempio «iniziative per fornire alimenti sani nelle scuole, sostituendo i distributori automatici che vendono dolci o bevande zuccherate con alternative sane, facendo del cibo con po-
chi sali, zuccheri e grassi qualcosa di accessibile a tutti anche nei prezzi». Dissente sull’iniziativa Unesda Piero Lazzari, Presidente di CONFIDA, associazione italiana che rappresenta l’intera filiera della distribuzione automatica in Italia. «La decisione di Unesda», dichiara, «assunta in piena autonomia, di astenersi dalla vendita delle bevande zuccherate unicamente all’interno delle scuole senza un intervento di educazione alimentare sulle famiglie che hanno un ruolo determinante nell’orientare i gusti e le inclinazioni alimentari dei ragazzi e soprattutto lasciando inalterata la disponibilità delle bevande zuccherate in tutti gli altri canali distributivi (supermercati, bar, ristoranti ecc), sarebbe un’iniziativa che rischia di essere priva di reali benefici sotto il profilo salutistico ma capace di creare un grave pregiudizio ad un settore dinamico e di servizio alle collettività, quale quello della distribuzione automatica, a vantaggio degli altri canali di vendita per i quali le industrie delle bevande non hanno assunto gli stessi impegni».
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A CASSANO DELLE MURGE
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GRAN GALÀ GASTRONOMICO 2017
a passione per il buon cibo e per la qualità della vita che si persegue soprattutto attraverso la cura delle materie d’eccellenza che valorizzano i prodotti delle nostre terre. La volontà di realizzare un evento che metta in mostra queste eccellenze per farle conoscere al grande pubblico che potrà assaporarne contestualmente l’indiscutibile qualità e bontà. Tutto questo è stato alla base del “Gran Galà Gastronomico 2017”, l’evento dedicato agli appassionati e raffinati cultori del cibo, andato in “scena” , nella cornice della sala ricevimenti Il Portico, a Cassano delle Murge, in provincia di Bari. Ideata e organizzata dall’associazione Amor Cibi, presieduta dal cavalier Cosimo Damiano Facchini, della Facchini Group, l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione Cuochi Baresi e l’Istituto Alberghiero di Molfetta. Durante la serata, allietata da accompagnamenti
musicali, è stato possibile degustare prodotti gastronomici di rinomati produttori nazionali, che hanno trovato in Puglia la loro vetrina d’eccellenza. Il cavalier Cosimo Damiano Facchini, originario di Molfetta, residente a Terlizzi, fondatore e presidente dell’associazione Amor Cibi commenta: “Per me è un grande onore ospitare le eccellenze della gastronomia italiana in Puglia, e sono molto soddisfatto che abbiano aderito in tanti all’iniziativa. Il nostro obbiettivo è infatti quello di dare risalto alle produzioni di qualità che permettono una sana e corretta alimentazione”. L’associazione Amor Cibi,
ha l’obbiettivo di promuovere, premiare e riconoscere i prodotti tipici italiani e tutti coloro che si adoperano per la valorizzazione dei prodotti tipici alimentari e agroalimentari, diffondendo la cultura della qualità e genuinità. Con questo scopo Amor Cibi promuove e organizza iniziative finalizzate alla valorizzazione dei prodotti tipici italiani, nonché attraverso la creazione di un “marchio etico” di cui potranno fregiarsi tutti coloro che si adoperano quotidianamente in ambito nazionale e internazionale per migliorare e diffondere la conoscenza della qualità, della tradizione e della tipicità.
Riceviamo e pubblichiamo
“Finito l’effetto turismo cala il sipario sugli scheletri inquietanti degli ulivi secolari”
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inito l’effetto turismo cala il sipario sugli scheletri inquietanti degli ulivi secolari. Mi trovo nel Salento in Puglia alla ricerca di aziende Made in Italy da portare in Cina al fine di promuovere il progetto di cooperazione con la provincia di Jiangxi che conta circa 45 milioni di abitanti di cui io sono il Vice Presidente Italiano della Camera di Commercio. Purtroppo devo constatare con enorme amarezza che qui nel Salento, dove una volta esistevano tante piccole e grandi fabbriche manifatturiere, oggi non esiste più nulla. La cosa più allarmante di questa area geografica è che la crisi oltre ad aver distrutto l’economia del tessuto manifatturiero ha messo in ginocchio l’agricoltura sia perché la maggior parte dei giovani sono scappati da questa terra privandola di braccianti agricoli e sia perché questa a differenza del turismo non ha più prodotto la ricchezza derivante dal pregiato ed abbondante olio extravergine di oliva che tutto il mondo ci invidia. Proprio su N° 16 - 15 settembre 2017
quest’ultimo punto voglio soffermarmi per lanciare un grido di dolore: finito l’effetto turismo cala il sipario sugli scheletri inquietanti degli ulivi secolari infestati dalla Xylella che ad oggi nessuno è riuscito a debellare. Malgrado gli ulivi secolari del Salento siano stati riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, attualmente rischiano la completa estinzione in quanto il batterio killer provoca un completo disseccamento e la morte precoce. Una grande emergenza per l’ Europa ed un danno economico senza precedenti ma nessuno dalla politica alle istituzioni ha voglia di combattere. Ora davanti a questi esempi di distruzione totale del nostro patrimonio agricolo e paesaggistico e nel rispetto del mio amato Salento lancio un appello personale al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina affinché intervenga con i fatti e non parole e con estrema urgenza On. Deodato Scanderebech.
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