FOGLIE n.12/2018

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

AD MAIORA!

Comitato Uva da Tavola di Ortofrutta Italia, Fanelli scelto come coordinatore

agricoltura

Assoproli contro il patto Coldiretti- Federolio “Migrante agricolo”: fondamentale purchè in regola agroalimentare

Consumi alimentari, Puglia al 10° in classifica nazionale

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ditoriale

MIGRANTI: 5% TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN PUGLIA

1 LUGLIO 2018 - n.12 - Anno 13

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

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li stranieri residenti in Puglia rappresentano il 5% sul totale della popolazione residente totale e il lavoro è la leva principale dell’integrazione con molteplici attività di pubblica utilità ritenute necessarie per compensare l’aiuto ricevuto con il vitto e alloggio nell’accoglienza, secondo quanto emerso dall’indagine Ue.Coop/Ixe’ presentata all’assemblea elettiva nazionale dell’Unione Europea delle Cooperative che ha proclamato nuovo Presidente di UE.COOP, Gherardo Colombo, ex giudice della Corte di Cassazione, storico componente del pool di Mani Pulite e magistrato protagonista di importanti inchieste della storia repubblicana, dalla P2 all’omicidio Ambrosoli. Guiderà Ue.Coop – Unione Europea delle Cooperative, centrale cooperativa nata per segnare una forte discontinuità rispetto al vecchio mondo della cooperazione: l’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie, con oltre 600 mila soci, dislocate in tutte le Regioni del Paese. Nel corso della tavola rotonda sul tema “Immigrazione e lavoro” è emerso che sono 134mila gli stranieri residenti in Puglia, con una equa ripartizione tra uomini e donne. Le province di Bari , Foggia e Lecce rappresentano i principali poli attrattivi per gli

stranieri regolarmente residenti. Lecce, nel dettaglio, secondo i dati, è la provincia più ambita dalla nuova migrazione, seguita da Foggia, mentre meno incidente è la presenza di migranti nelle province di Taranto e Brindisi. I prodotti dell’agricoltura passano nelle mani dei lavoratori stranieri regolarmente impiegati che rappresentano circa il 25% del numero complessivo di giornate di occupazione del settore e , quindi, una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo. Interi distretti produttivi di eccellenza del Made in Italy possono sopravvivere solo grazie al lavoro degli immigrati ( 340mila stranieri assunti regolarmente). Secondo l’indagine il fattore determinate nello scatenare l’ostilità degli italiani nei confronti degli immigrati è proprio il fatto di essere assistiti senza lavorare che infastidisce ben il 30% dei cittadini prima della paura per la delinquenza (29%), mentre non si riscontrano discriminazioni razziali con solo il 4% che dice di essere preoccupato perché sono diversi e ben il 26% che non si ritiene per nulla disturbato dalla loro presenza. Il lavoro è dunque la leva principale dell’integrazione con molteplici attività di pubblica utilità ritenute necessarie per compensare l’aiuto ricevuto con il vitto e alloggio nell’accoglienza. Nell’ordine, a giudizio degli italiani, potrebbe essere utile impiegare il lavoro degli immigrati accolti nella cura del verde pubblico (57%), la pulizia delle strade (54%), l’agricoltura (36%), la tutela del patrimonio pubblico (30%), la cura degli anziani (23%).



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ommario

5 editoriale

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MIGRANTI 5% della popolazione residente in Puglia

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MADE IN ITALY Centinaio: “Nel mondo con i consorzi” LAvoro ”Nuovo contratto per operai agricoli

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30 FAGIOLO E FAGIOLINO

Coltivazione e scelta delle cultivar

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14 FRANTOIANI Assemblea nazionale in Puglia Fanelli coordinatore comitato uva da tavola

Il gusto non soddisfa gli italiani

COMMISSIONI AGRICOLTURA Insediate sia al Senato che alla Camera

16 ORTOFRUTTA ITALIA

27 POMODORO

AGRICOLTURA

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CONSUMI ALIMENTARI Puglia al 10° in classifica nazionale

L’UE continua a primeggiare nel mondo

18 FRUTTA IV GAMMA

Leva per aumentare i consumi

22 OLIO DI FAMIGLIA I vincitori

28 ROSAEXPO A LECCE

Fra export e mercato italiano

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zootecnia

agroalimentare

10 COMMERCIO AGROALIMENTARE

13 CONTROLLI FUNZIONALI Raggiunta intesa sul programma


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gricoltura

Vallardi della Lega nominato presidente

La commissione Agricoltura del Senato: i componenti

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ominata la commissione Agricoltura del Senato, questi i componenti: Rosa Silvana Abate, M5S; Donatella Agostinelli, M5S; Paolo Arrrigoni, Lega, in sostituzione del sottosegretario Candiani; Giorgio Bergesio, Lega; Francesco Battistoni, Forza Italia; Massimo Berutti, Forza Italia; Caterina Biti, Pd; Elena Botto, M5S; Gianmarco Corbetta, M5S; Saverio De Bonis, M5S; Loredana De Petris, Misto; Durnwalder Meinhard, Autonomie; Elena Fattori, M5S; Giacomo La Pietra, Fratelli D’Italia; Alessandrina Lonardi, Forza Italia; Ernesto Magorno, Pd; Francesco Mollame, M5S; Rosellina Sbrana, Lega; Giancarlo Serafini, Forza Italia; Dario Stefano, Pd; Mino Taricco, capogruppo Pd; Fabrizio Trentacoste, M5S; Gianpaolo Vallardi, Lega.Il senatore Gianpaolo Vallardi della Lega è stato nominato presidente della commissione Agricoltura di palazzo Madama. I vicepresidenti sono Elena Fattori (M5s) e Giancarlo Serafini di Fi. Mentre Ernesto Magorno è stato eletto segretario della Commissione Agricoltura del Senato.

Gallinella del M5S presidente, c’è anche Brunetta

Insediata la commissione agricoltura alla Camera

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l deputato umbro del Movimento 5 stelle Filippo Gallinella è stato eletto presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che si è insediata nei giorni scorsi. Il parlamentare umbro è stato di fatto premiato dai suoi colleghi dopo l’impegno profuso nella scorsa legislatura proprio sul tema dell’agricoltura. Gallinella, infatti, si è distinto negli ultimi anni per la sua serietà ed il suo attivismo sulle tematiche agricole, inerenti l’intero territorio nazionale e con particolare attenzione all’Umbria. “Ringrazio tutti i colleghi di commissione per la fiducia che mi è stata accordata. Sono certo che svolgeremo un buon lavoro di gruppo e cercherò, come ho sempre fatto fino ad oggi, di rappresentare al meglio tutti i cittadini” è il commento di Filippo Gallinella. Vicepresidenti: Mario Lolini (Lega) e Susanna Cenni (Pd). I componenti della 13esima

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commissione sono Anna Lisa Baroni, in quota Forza Italia; Renato Brunetta, in quota Forza Italia; Maria Spena, Forza Italia; Sandra Savino, Forza Italia; Roberto Caon, in quota Forza Italia; Vincenzo Fasano, Forza Italia; Raffaele Nevi, Forza Italia; Manfred Schiullian, Misto; Silvia Benedetti, in quota Gruppo Misto; Luciano Cadeddu, in quota M5S; Giampaolo Cassese, in quota M5S; Antonio Lombardo, M5S; Luciano Cillis, in quota M5S; Rosalba Cimino, M5S; Daniela Cardinale, in quota Pd; Susanna Cenni, in quota Pd; Francesco Critelli, Pd; Gian Pietro Dal Moro, Pd; Giacomo Portas, Pd; Camillo D’Alessandro, Pd; Antonella Incerti, Pd; Maria Chiara Gadda, Pd, farà la capogruppo; Maria Cristina Caretta, in quota Fratelli d’Italia; Luca De Carlo, Fratelli d’Italia; Monica Ciaburro, in quota M5S; Dedalo Pignatone, M5S; Sara Cunial, M5s; Filippo Gallinella, M5S; Pasquale Maglione,

M5S; Alberto Manca, M5S; Giuseppe L’Abbate, M5S; Generoso Maraia; M5S; Paolo Parentela, M5S; Chiara Gagnarli, M5S; Margherita del Sesto, M5s; Maria Marzana, M5S; Dimitri Coin, Lega; Flavio Gastaldi, Lega; Guglielmo Golinelli, Lega; Marco Luini, Lega; Sergio Vallotto, Lega; Lorenzo Viviani, Lega; Giulia Zanotelli, Lega; Carmelo Lo Monte, Lega; Marzio Lolini, Lega; Federico Fornaro, Liberi e Uguali.

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groalimentare

SPESA DA 457 € MENSILI PER FAMIGLIE PUGLIESI

CONSUMI ALIMENTARI: PUGLIA AL 10° POSTO IN CLASSIFICA NAZIONALE

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a famiglia pugliese spende in media 457 € al mese per la spesa, posizionandosi al decimo posto della classifica nazionale dei consumi alimentari, secondo l’elaborazione di Coldiretti su dati Istat 2017, che nel Mezzogiorno d’Italia assorbono quasi un quarto della spesa complessiva, anche se è il Nord Est dove gli acquisti di cibo sono più alti. Analizzando le singole voci della spesa alimentare, il 2017 nel carrello delle famiglie italiane ha visto un prepotente ritorno della dieta mediterranea con l’aumento della spesa per l’olio d’oliva (+11%), frutta e verdura (entrambe con +4%), pane e pasta (+1%) nonché la riscossa della carne dopo anni di costante calo dei consumi. In Puglia si assiste ad una svolta salutista della famiglia pugliese (2/3 componenti) che è passata negli ultimi 5 anni da 74 euro spesi al mese per l’ortofrutta a 96 euro, secondo un sondaggio condotto da Coldiretti Puglia all’interno di Mercati e Botteghe di Campagna Amica. Anche il successo di affluenza nei Mercati di Campagna Amica nelle giornate dedicate alla frutta, come la recente “agritintarella day” con bicchieroni di ciliegie, pesche e albicocche a Bari su Piazza del Ferrarese, testimonia la grande attenzione

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dei consumatori verso il cibo sano e le proprietà salutistiche di frutta e verdura a km0, considerate indiscutibilmente essenziali per garantire una buona salute e un importante elemento di crescita delle giovani generazioni. La situazione varia notevolmente da Nord a Sud nelle diverse regioni, dall’importo minimo di 420 euro al mese in Abruzzo ai 424 della Sicilia, i 431 in Friuli Venezia Giulia, i 434 di Veneto e Umbria, i 442 della Sardegna, i 443 del Molise, i 445 della Liguria, i 447 del Lazio, i 448 della Calabria, i 457 della Puglia e dell’Emilia Romagna, i 460 delle Marche, i 461 della Toscana, i 475 della Lom-

bardia, i 478 del Piemonte, i 479 del Trentino Alto Adige, i 485 della Basilicata, i 488 della Campania e i 503 della “regina” Valle d’Aosta. Continua l’ottima performance dei prodotti bio con il settore biologico che può diventare un bacino di approvvigionamento di prodotti di alta qualità al prezzo giusto e valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli : olivo (32%), cereali (22%), vite (6%), frutta (2%); anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi.

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groalimentare

Con un valore commerciale del settore agroalimentare di € 255 miliardi nel 2017

L’UE continua a primeggiare nel commercio agroalimentare globale Le esportazioni dell’UE di prodotti agroalimentari hanno raggiunto i € 138 miliardi nel 2017, con un incremento annuo del 5,1%. Con importazioni per un valore di 117 miliardi di euro, l’UE ha un avanzo commerciale netto di 21 miliardi di euro nel commercio agroalimentare, secondo la relazione annuale sul commercio agroalimentare del 2017.

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a stima dell’intera produzione del settore agricolo dell’UE è stata di 427 miliardi di euro nel 2017. La catena di trasformazione alimentare rappresenta il 7,5% dell’occupazione e il 3,7% del valore aggiunto totale nell’UE. La quota delle esportazioni nella catena del valore della produzione è in continuo aumento e, come tale, le esportazioni sono un motore per l’occupazione e la crescita per il settore agroalimentare europeo. Phil Hogan, Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, ha dichiarato: “Il successo del commercio agricolo è chiaramente legato alle riforme della PAC che consentono ai produttori dell’UE di essere competitivi sui mercati internazionali. Ma è anche merito della

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reputazione mondiale dei prodotti dell’UE. La nostra ambiziosa agenda commerciale – con i recenti successi nei negoziati con Canada, Giappone e Messico – aiuta gli agricoltori e i produttori alimentari europei a sfruttare appieno le opportunità dei mercati internazionali pur riconoscendo la necessità di fornire salvaguardie per settori più sensibili “. Le esportazioni dell’UE verso i cinque partner principali, ovvero Stati Uniti, Cina, Svizzera, Russia e Giappone, sono aumentate. La Commissione ha inoltre compiuto recenti progressi in numerosi negoziati commerciali bilaterali, aprendo così ulteriori nuovi mercati per i prodotti agroalimentari dell’UE. Nel settembre 2017 è stato applicato a titolo provvisorio l’Accordo Economico e

Commerciale Globale (CETA) con il Canada. L’UE e il Giappone hanno raggiunto un accordo di partenariato economico, attualmente in fase di ratifica, a dicembre 2017 con molti vantaggi per il settore agroalimentare europeo. Nell’aprile 2018 è stato inoltre raggiunto un principio di accordo con il Messico sulla modernizzazione dell’attuale accordo commerciale. La Commissione aiuta inoltre gli esportatori

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dell’UE a individuare nuove opportunità e accordi commerciali sicuri attraverso attività di promozione e missioni commerciali di alto livello guidate dal Commissario Hogan. Nel 2017 e finora nel 2018, il Commissario Hogan ha visitato, accompagnato da produttori dell’UE, Canada, Arabia Saudita, Iran e Cina. L’UE esporta una vasta gamma di prodotti provenienti da tutti i punti della catena del valore: dalle materie prime e altri prodotti primari, ai prodotti agricoli trasformati (come formaggio e vino), fino ad arrivare ai prodotti dell’industria alimentare altamente trasfor-

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mati, a dimostrazione della versatilità del settore. I prodotti di punta dell’UE che guidano la classifica delle esportazioni sono vino e alcolici, alimenti per l’infanzia, preparazioni alimentari, cioccolato e carne suina. Per quanto riguarda le importazioni, l’UE è stata in grado di diversificare il proprio approvvigionamento negli ultimi anni, con la diminuzione della quota dei due principali paesi di origine (Brasile e Stati Uniti) a favore di altri fornitori. L’UE sta importando essenzialmente tre tipi principali di prodotti provenienti da paesi non UE: prodotti che non sono (o lo sono

solo in piccola parte) prodotti nella stessa UE a causa di condizioni naturali (come frutta tropicale, caffè, ecc.), prodotti che vengono utilizzati principalmente per mangimi animali e prodotti che vengono utilizzati come ingredienti per ulteriori elaborazioni. Il report completo comprende anche una panoramica delle prestazioni commerciali dei principali partner dell’UE (Stati Uniti, Cina, Brasile, Giappone, Russia) e dei loro flussi commerciali con l’UE, nonché un capitolo sugli scambi e la cooperazione con i paesi meno sviluppati (PMS).

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ootecnia

In conferenza Stato Regioni

ZOOTECNIA: RAGGIUNTA INTESA SUL PROGRAMMA DEI CONTROLLI FUNZIONALI

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l Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata raggiunta in conferenza Stato Regioni l’intesa per l’approvazione del Programma di controlli dell’attitudine produttiva per la produzione del latte e della carne (controlli funzionali) svolti dalle associazioni degli allevatori per ogni specie, razza o tipo genetico per l’anno 2018. “Questa intesa rappresenta un passaggio molto importante – ha

tualmente cofinanziare le diverse attività. I fondi, per quota parte, sono destinati alle attività di controllo delle attitudini produttive delle specie di interesse zootecnico. - si provvede al rilevamento delle singole performance produttive degli animali (ad esempio, i kg di latte prodotti, contenuto di grasso e proteine, ecc.). Tali informazioni sono essenziali per la tenuta dei li-

aggiornato a seguito dell’applicazione del Decreto Legislativo 11 maggio 2018, n. 52, che riordina tutta la disciplina sulla riproduzione animale e i principi fonda-

dichiarato il Ministro Centinaio – per tutelare sia le imprese sia i consumatori spingendo ancora di più sulla qualità delle nostre produzioni zootecniche e garantendo sicurezza e benessere negli allevamenti del nostro Paese.”

bri e dei registri genealogici per le diverse razze e per l’attività di selezione delle razze allevate in Italia. Il Programma dei controlli approvato in Conferenza dovrà essere

mentali relativi ai settori della riproduzione, selezione, ricostituzione, creazione di nuove razze e conservazione della biodiversità zootecnica.

Nel dettaglio, con questa intesa: - si rendono disponibili 22,5 milioni di euro per le Associazioni regionali degli Allevatori, per la realizzazione del programma dei controlli funzionali per l’anno 2018. Tale importo rappresenta la quota di competenza statale erogata per il tramite delle Regioni, le quali potranno a loro volta even-

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gricoltura

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Assoproli al fianco di C.N.O. contro le.. strane intese

Il made in Italy a... metà

erto che spacciare per traguardo storico l’Intesa di Filiera per l’Olio di Oliva, recentemente raggiunta da Coldiretti, Unaprol, Federolio e Fai, significa aver perso davvero il senso della misura”. Non gira attorno al problema Franco Guglielmi, presidente di Assoproli e dell’antico Oleificio Cooperativo I Tre Campanili di Andria. E contesta con decisione – con ciò unendosi alla levata di scudi di Gennaro Sicolo, presidente nazionale del C.N.O. - il patto scellerato posto in essere da Coldiretti e Federolio. “La regia di Coldiretti – attacca Guglielmi - ha un unico obiettivo concreto: arrivare più in fretta possibile allo sdoganamento di miscele di oli (italiano + comunitario o extracomunitario), inseguito per anni e sempre osteggiato dal mondo della produzione”. “Quella raggiunta è un’ intesa farlocca, per la quale il made in italy è di fatto dimezzato – basterà infatti un blend con almeno il 50% di extravergine italiano – e che va decisamente contro la remunerazione del lavoro degli agricoltori. Il prezzo politico di 4euro al kg viene fissato d’imperio

ed è ben al di sotto dei costi di produzione, in un frangente in cui la nostra olivicoltura versa in condizioni di grande ed oggettiva difficoltà”. “ Nessun atteggiamento ostile – continua Guglielmi – verso gli imbottigliatori e gli industriali, perchè ognuno fa il suo mestiere. Ma il nostro mestiere è quello di tutelare senza remore il prodotto nazionale, l’olio di oliva italiano, ed allo stesso tempo di schierarci al fianco dei produttori e dei consumatori, cioè al fianco della qualità e della salute.” “ Per questi motivi - conclude Guglielmi - Assoproli è compatta al fianco di

CNO e del suo presidente ed è pronta a sostenere la petizione on line già lanciata con successo sul web. Confidiamo che il vento di rinnovamento che arriva dal nuovo Governo serva a spazzare via il perverso accordo Coldiretti/Federolio e che il neo ministro dell’agricoltura provveda per tempo a mettere in sicurezza il già sofferente comparto dell’olivicoltura. Quella italiana in generale, e quella meridionale più in particolare”. Infatti, nei prossimi giorni sono programmate riunioni nelle cooperative socie per decidere ulteriori azioni da intraprendere

Il Convegno su Xylella e futuro

Assemblea nazionale Aifo in Puglia

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ylella tra consapevolezza e nuova visione (prospettiva) dei frantoiani italiani. Ripartire dalla nuova figura del Mastro Oleario”: questo il tema del Convegno che AIFO – con il Patrocino della Regione Puglia, Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, ANCI Puglia, Associazione Nazionale Città dell’Olio, Comune di Cisternino, Comune di Martina Franca, Università di Bari, Politecnico di Bari e Consorzio Nazionale degli Olivicoltori ha tenuto a Cisternino presso il Teatro Grassi come “antipasto” dell’Assemblea Nazionale di cui proprio la Puglia è stata scelta come sede. Una scelta, quella della bella regione dalla lunga tradizione olivicola, che annuncia la chiara vicinanza dell’Associazione Italiana Frantoiani Oleari ai soci AFP e a tutto il comparto olivicolo pugliese, oggi ancora di più

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di Rino PAVONE

colpito duramente dal virus Xylella. Il convegno partendo da questa consapevolezza ha fatto il punto sui danni economici, sociali ed occupazionali del fenomeno, andando oltre: se la Xylella, purtroppo, avanza sempre più nel territorio regionale, occorre prepararsi e predisporsi al futuro con una nuova visione e prospettiva. Ed una ripartenza può essere possibile guardando alla nuova figura del Mastro Oleario quale figura chiave dell’olivicoltura pugliese, settore da sempre portatore di identità di una regione apprezzata in tutto il mondo. “Non serve pessimismo ma la capacità di lavorare a nuove strategie che aiutino il settore, partendo da una più proficua programmazione in campo e dal riconoscimento della professionalità che esiste nella fase di trasformazione”, questo il pensiero

del presidente nazionale AIFO Piero Gonnelli. Al convegno sono intervenuti molti sindaci dei comuni impegnati nella difesa del territorio olivicolo. Numerosi gli interventi che hanno visto il susseguirsi di qualificati relatori tra rappresentanti ed esperti del settore, del mondo accademico, dell’economia e dell’innovazione tecnologica.

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gricoltura

L’ organizzazione interprofessionale dell’ortofrutta italiana

Fanelli nuovo coordinatore del Comitato uva da tavola di Ortofrutta Italia

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i è riunito a Roma il Comitato Uva da tavola di Ortofrutta Italia, l’organizzazione interprofessionale dell’ortofrutta italiana, e nell’ambito dei rinnovi statutariamente previsti, Donato Fanelli di Conversano (Ba) è subentrato, con voto unanime, a Giacomo Patruno di Bisceglie (Bat) che aveva sin qui guidato il Comitato portando il comparto dell’uva all’attenzione di grande filiera nazionale, impostando un protocollo interprofessionale in tema di razionalizzazione dei residui di antiparassitari e proponendo una prima Campagna di comunicazione e promozione istituzionali nella stagione 2016. Donato Fanelli è produttore di uva da tavola in Conversano, provincia di Bari, vicepresidente dell’Op ArcaFruit e responsabile commerciale della cooperativa Vivafrutta. Laureato in Bocconi in economia aziendale ed ex Presidente Nazionale Giovani Coldiretti, è attualmente tra i più giovani aderenti all’Accademia dei Georgofili. “La cifra distintiva del mio impegno per questo mandato - ha affermato Fanelli nel suo intervento in cui ha ringraziato i colleghi del Comitato per la fiducia concessa - sarà quella di unire tradizione e innovazione nella filiera dell’uva da tavola”. Il Presidente di Ortofrutta Italia Nazario Battelli, presente alla riunione, oltre ai sinceri ringraziamenti per l’operato di Giacomo Patruno e l’auspicio di una proficua collaborazione con il neo Coordinatore Fanelli, ha esposto, nell’ambito della nuova strategia della comunicazione istituzionale di Ortofrutta Italia (con una dozzina di diversi prodotti e la presenza per un anno intero sui banchi della Moderna Distribuzione così come di quella tradizionale e di prossimità), le opportunità predisposte anche per l’Uva da tavola italiana che il Comitato potrà concretizzare nel periodo autunnale, da settembre a Natale. Nei prossimi giorni, infatti, sarà formalizzato un capitolato concordato di miglioramento qualitativo con il quale l’intera filiera si proporrà alle iniziative di comunicazione e promozione istituzionali nei punti vendita seguendo, ma solo stagionalmente, l’analoga iniziativa che sta partendo per le Pesche e Netta-

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rine italiane. Ricordiamo che Ortofrutta Italia (suddivisa in due raggruppamenti “produzione” e “commercio/distribuzione”) si avvale della insostituibile funzione, specialistica e territoriale, dei Comitati di Prodotto (14 in tutto) che sono costituiti per le filiere di aglio, arance, fragole, frutta in guscio, kiwi, limoni, mele, melone, pesche e nettarine, piccoli agrumi, pomodoro da mensa, quarta gamma, radicchio e uva da tavola. L’Organizzazione Interprofessionale, sia per i prodotti ortofrutticoli ed agrumari destinati al consumo allo stato fresco, sia per quelli avviati alla trasformazione industriale, in base alle sue disposizioni statutarie e tenendo conto delle esigenze e degli interessi dei consumatori, si propone di perseguire gli scopi determinati dalle normative comunitarie e italiane, riguardanti le tematiche interprofessionali nel comparto ortofrutticolo a valere per tutto il territorio nazionale. www.foglie.tv


EXPORT IN SALITA, PRODUZIONI IN CALO PER CLIMA PAZZO E XYLELLA

ANNATA AGRARIA: PRIMI 6 MESI TRA LUCI E OMBRE

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rimi 6 mesi di annata agraria tra luci e ombre, messa a dura prova da maltempo e Xylella, ma con dati economici delle esportazioni sempre in crescita. Già l’annata agraria 2017 aveva recuperato terreno rispetto all’anno precedente, con una crescita della PLV (Produzione Lorda Vendibile) del 15,07%, tornata a superare nuovamente i 3 miliardi di valore, a dispetto della tropicalizzazione del clima. Bombe d’acqua, trombe d’aria e violente grandinate da febbraio ad oggi si sono abbattute sulla Puglia, facendo salire la conta dei danni (dagli ortaggi, agli oliveti, dai mandorleti ai ciliegeti, dai vigneti al grano). “Le tre province di Bari, BAT e Foggia, raccoglieranno meno olive, con punte fino al 50 % di diminuzione – dichiara Cantele presidente di Coldiretti Puglia – mentre nel Salento il crollo sfiorerà il 60% a causa della Xylella. La nostra economia olivicola, settore portante per l’agricoltura pugliese perderà quasi 1,8 miliardi di euro nelle province di Bari, BAT e Foggia, mentre 1,5 miliardi di euro nel Salento per colpa della Xylella – continua - Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere ancora le importazioni di olio dall’estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un ‘vero’ extravergine ‘made in Italy’ bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d’occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza”. Fa il paio con il bollettino di guerra negli oliveti il resoconto dei danni da maltempo nei campi dove si sta trebbiando. Il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, ha tenuto a rimarcare che “il raccolto sarà inferiore in quelle aree dove si sono alternate violente grandinate a rovesci temporaleschi di maggiore intensità, con diminuzioni tra il 20% e il 70% in meno di grano. Teniamo a precisare, però, che il grano raccolto nella maggior parte della Puglia cerealicola sarà di ottima qualità”. Buona la campagna delle ciliegie dove il

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crack degli ultimi giorni è stato di fatto compensato da un andamento tendenziale, caratterizzato da prezzi sostanzialmente stabili e dalla maturazione molto veloce del prodotto ha accorciato il periodo di raccolta. Olive, mandorle, uva da tavola e ortofrutta in generale saranno così poche e così buone che andranno letteralmente ‘a ruba’ e per questo Coldiretti Puglia sin d’ora chiede alle forze dell’ordine di programmare un presidio nelle aree rurali contro i predoni ancora più capillare. Il grande successo delle produzioni agroalimentari pugliesi è testimoniato anche dai dati Istat delle esportazioni che nei primi tre mesi del 2018, rispetto allo

stesso periodo del 2017 sono cresciute del 5,1% per l’olio, del 2,8% per la pasta e del 5,7% per i vini. Oltre agli stimati 230 milioni di export ortofrutticolo verso la Germania, la Puglia si è imposta in Tunisia, Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia. La Puglia secondo ISMEA è prima in Italia

per aziende ortive in piena area (ortaggi non coltivati in serre), seconda dietro la Sicilia per frutteti, terza per i legumi. In particolare ha numeri da record su pesche, uva da tavola e agrumi per quanto riguarda la frutta, mentre nelle produzioni ortive su lattughe, fave, carciofi e pomodori da industria. Continua nel frattempo il “percorso interno” di Coldiretti, sempre più sindacato imprenditoriale di filiera, insieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori, uniti insieme per la realizzazione di accordi economici utili ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola nazionale. Per testimoniare ciò all’Assemblea sociale di Coldiretti Puglia hanno partecipato Francesco Casillo, Vincenzo Divella, Giovanni D’Ambruoso, Sebastiano Ladisa, il Direttore d’area e l’Assessore all’Agricoltura e i rappresentanti della politica che hanno contribuito a bancare gli importanti risultati negli ultimi anni.

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groalimentare

Secondo uno studio francese

Frutta fresca confezionata, leva per aumentare i consumi

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a IV Gamma come leva per aumentare i consumi di frutta dei bambini, una risorsa da sfruttare anche nella ristorazione scolastica, dove i prodotti tagliati e pronti al consumo potrebbero ridurre di un terzo gli scarti alimentari. E’ quanto emerge da uno studio condotto in Francia da Florette, in collaborazione con Nutrikéo e l’Associazione dei direttore della ristorazione collettiva. Lo studio ha coinvolto un campione di 829 studenti di due scuole primarie di Parigi. Il pri-

di Rino PAVONE mo giorno è stata loro servita per pranzo una mela intera, il secondo giorno una bustina con mela e ananassbucciati, tagliati e pronti da mangiare. A fine pasto ai giovani è stato sottoposto un questionario ed è stata anche calcolata la quantità di frutta scartata. Il 94,5% dei bambini intervistati si è detto maggiormente attratto dalla frutta di IV Gamma, il 90% ne ha apprezzato il gusto e la vorrebbe mangiare nuovamente. Quasi l’89% dei bambini ritiene che la frutta già tagliata sia più comoda da man-

giare e per circa l’83% la porzione è adeguata (contro, rispettivamente, il 59,3 e il 57,4% per il frutto intero). Conseguentemente la quota e il costo degli sprechi alimentari si sono ridotti di un terzo. Ma la frutta fresca tagliata e confezionata fa risparmiare anche il 25% del tempo di preparazione al personale della mensa. Secondo Florette questa soluzione può aiutare ad aumentare il consumo di frutta tra i bambini grazie a porzioni più adatte e una maggiore varietà di frutti offerti.

IFORED: “Le nuove varietà mostrano un ottimo potenziale di mercato”

KISSABEL®: ARRIVA IL RACCOLTO DELL’EMISFERO SUD Anche i paesi dell’Emisfero Sud stanno per diventare “red inside”. I par tner del Consorzio IFORED Montague (Australia), Unifrutti (Chile), Mono Azul (Argentina), e Dutoit (Sud Africa) da febbraio a maggio hanno raccolto le nuove mele a polpa colorata, dal rosa al rosso intenso a seconda della varietà. La produzione di Kissabel nell’Emisfero Australe è attualmente nella fase di test: l’obiettivo è quello di raccogliere i primi quantitativi commerciali entro i prossimi tre anni. Le aspettative sono alte, grazie all’aspetto innovativo e al gusto eccezionale, le varietà a polpa rossa sviluppate da Ifored hanno tutte le carte in regola per conquistare buyer e consumatori. Oltre ai paesi dell’Emisfero Sud, anche il Nord America sta facendo passi avanti verso la commercializzazione delle mele a polpa rossa. Next Big Thing, par tner IFORED in USA e Canada, vede con favore una delle varietà Kissabel®, a polpa e buccia rossa, e intende procedere con la

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programmazione commerciale, per arrivare a introdurla sul mercato Nord Americano. La cooperativa dichiara che “il frutto prodotto nei nostri meleti di prova ha superato le aspettative per quanto riguarda gusto, consistenza e colore interno. La grande pezzatura delle mele, la buona consistenza, l’aspetto pulito e l’eccellente profilo aromatico saranno ben accolti sul mercato nord-americano”. Il Consorzio IFORED riunisce i principali commercianti di frutta dai cinque continenti, uniti per perfezionare e por-

tare sul mercato la gamma Kissabel® di varietà a polpa colorata. I par tner sono: Alliance Mesfruits Gerfruit, Blue Whale (Francia); Green Yard, Worldwide Fruit (Regno Unito); Fenaco (Svizzera); VOG, VI.P, Melinda, La Trentina, Rivoira (Italia); Nufri (Spagna); Elbe-Obst, VEOS, Landgard, OGM, MaBo, WOG, VOG, ELO, MAL (Germania); Mono Azul (Argentina); Unifrutti (Cile); Dutoit (Sudafrica); Yummy Fruit Company (Nuova Zelanda), Montague (Australia); Next Big Thing (USA-Canada).

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Sipcam-Oxon acquisisce il 100% della svizzera Sofbey SA S ipcam - Oxon, con h ead q uarter a P ero ( M I ) , prima multina z ionale italiana e 15esima nel ran k ing mondiale del comparto agroc h imico, h a ac q uisito il 100% della società svi z z era S ofbe y S A .

Sofbey, con sede a Ginevra, è un’azienda specializzata in biostimolanti innovativi. È proprietaria di Blackjak®, un prodotto che migliora sia la qualità che la resa delle piante di molte colture, attualmente venduto in più di trenta Paesi in tutto il mondo e in fase di sviluppo in molti altri. “L’ acquisizione di Sofbey - afferma Nadia Gagliardini, presidente Sipcam-Oxon - fa parte del programma di espansione SipcamOxon nel mercato dei biostimolanti e dei fer tilizzanti speciali che si concentra su un por tafoglio di prodotti innovativi e di

alta qualità”. Fondata a Milano nel 1946, privata e indipendente, non quotata in borsa, SipcamOxon è presente in tutto in mondo sia a livello commerciale che industriale. Nel 2017 i ricavi consolidati di Sipcam, cui fanno capo la formu-

lazione e la distribuzione di agrofarmaci, biostimolanti, fer tilizzanti e sementi, sono stati pari a 302.5 MLN di euro, quelli di Oxon, società attiva nella sintesi, registrazione e sviluppo di principi attivi per agrofarmaci e di intermedi chimici, a 245.8 MLN.



M G ondo

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AL VIA FINANZIAMENTI PER I MERCATI DEI PRODOTTI ITTICI

GAL PONTE LAMA, PRIMO IN PUGLIA A PARTIRE CON LA PUBBLICAZIONE DEI BANDI

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on la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (BURP) il GAL Ponte Lama è il primo Gruppo di Azione Locale pugliese a dare il via alla realizzazione degli interventi previsti nel Piano di Azione Locale (PAL) 2014-2020. La strategia di sviluppo del GAL Ponte Lama nasce nell’ottica di integrare i fondi europei per lo sviluppo rurale (FEASR) e per la pesca (FEAMP), individuando nella sostenibilità, nell’innovazione e nella qualificazione del sistema produttivo e socio-culturale locali le parole chiave del lavoro del GAL, quale agenzia di sviluppo territoriale. Con questo primo bando si dà il via agli interventi che territorialmente “mettono a frutto” il fondo per la pesca e gli Affari Marittimi (FEAMP). Nello specifico, l’Intervento 3.2 “Investimenti per la realizzazione e/o ammodernamento di spazi/edifici pubblici da destinare alla vendita diretta di produzioni ittiche locali” nasce con la finalità di sviluppa-

re forme di filiera corta e mercati locali dei prodotti della pesca e a meglio valorizzare i prodotti locali impropriamente considerati poveri. Il bando si rivolge alle Amministrazioni Comunali del territorio di competenza del GAL Ponte Lama: Bisceglie, Molfetta e Trani. La spesa massima ammessa a finanziamento è euro 400.000,00 con contributo a fondo perduto del 100% delle spese ammesse a finanziamento. Il termine ultimo di invio delle domande di sostegno è fissato al 23 luglio 2018. L’avviso pubblico è scaricabile dal sito web del GAL Ponte Lama, nella sezione bandi. Con la pubblicazione di questo primo bando, il GAL Ponte Lama dà concretamente inizio al percorso di sviluppo locale, delineato anche con il supporto della comunità locale, per intraprendere un processo di innovazione locale, sostenibile nel tempo e inclusivo delle realtà socio-economiche del territorio.

Sovrapproduzione

Albicocche, “mancano le richieste” Il mercato italiano registra una offerta di albicocche superiore alle previsioni che fatica a trovare spazi, tanto nella Gdo quanto nei Mercati generali. L’offerta è notevole perché i maggiori areali di produzione si sono accavallati nello stesso momento. Ma, in questa fase, purtroppo, mancano le richieste: i consumi sono ridotti, la Gdo effettua pochi ritiri e i prezzi si attestano su livelli miseri. Le condizioni di mercato dovrebbero migliorare a luglio: ci si attende, infatti, un netto rallentamento dell’offerta sia in Italia sia in Spagna, dal momento che tutte le varietà principali sono state già rac-

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colte e che le cultivar tardive registreranno volumi inferiori alle previsioni. Si spera di imitare le pesche e nettarine che,in questi giorni, stanno registrando un forte incremento dei prezzi a fronte del buco produttivo attuale.

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groalimentare

Eccelle un monopolitano con la cultivar siciliana”nocellara del belìce”

“Olio di Famiglia” premia il trio dei vincitori 2018

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rchiviata la VII edizione di “Olio di famiglia” con la rituale festa di fine concorso: occasione per premiare i vincitori dell’annata olivicola 2017-2018. Nella rosa degli hobbisti doc, il podio è andato al monopolitano Costantino Solimando (olio monocultivar da nocellara del belice; il secondo posto è stato aggiudicato invece da Luigi Dragone di Putignano (olio monocultivar da oliastro); infine terzo classificato, Carmela Turnaturi di Castelvetrano Trapani (olio monocultivar di nocellara del belice). Ad ospitare la “serata oleica” lo scorso 16 giugno, l’accogliente Masseria Lama dei Taveri- Country House delle sorelle Barnaba. Una serata rural chic per brindare con i vincitori e accrescere ulteriormente la cultura olivicola/olearia attraverso lo scambio di buone pratiche, saperi, consigli e tanto altro. Un obiettivo che l’ardito concorso monopolitano, nato da un’idea di Mimmo Lavacca dell’ Associazione TerraSud, ha mantenuto costante negli anni, grazie al supporto di partner storici d’eccezione, in testa la monopolitana Chemiservice e Olio Officina Festival (Milano). In particolare la VII edizione di Olio di Famiglia- Oli preziosi da olivicoltori dilettanti ha raccolto il placet di nume-

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di Paola DILEO rosi partner come il MIPAAF(Ministero per Politiche Agricole Alimentari e Forestali), la Città di Monopoli, COOPAGRI, I Talenti del Gusto, ADOC Puglia, insieme agli amici di sempre Chemiservice di Valentina Cardone, Olio Officina di Luigi Caricato e Az. Agricola delle Sorelle Barnaba. Nella serata del 16 giugno, tra premiazioni e momenti ludici , non sono mancati spunti formativi in materia di olio sia per i produttori che per consumatori. In tal senso un forte contributo conoscitivo al vasto pubblico intervenuto (da diverse regioni italiane) è stato fornito dall’oleologo Luigi Caricato (giornalista di settore e ideatore organizzatore di OlioOfficina Festival), che non ha omesso di tracciare alcune criticità dell’olivicoltura italiana e pugliese, considerato che la nostra regione esprime il 40-60% delle produzioni nazionali,una grande responsabilità in termini di mercato a cui , ormai da diversi decenni, non corrisponde un congruo guadagno per gli olivicoltori. “Un dramma – ha premesso l’esperto – determinato da anomalie che vanno evidentemente risolte. Molti sostengono la difesa del Made in Italy, un falso problema, giacché l’Italia non produce l’olio sufficiente per l’intero fabbisogno nazionale; in certe annate si im-

porta fino all’80% di olio”. In continuità ha aggiunto “siamo diventati tanto bravi a produrre olio di qualità, ma non siamo altrettanto bravi nel comunicare questa qualità. Nonostante la svolta epocale degli ultimi vent’anni in termini qualitativi, l’olio ha perso progressivamente dignità, perché manca agli olivicoltori e ai commercianti, la consapevolezza di quello che deve essere l’approccio con il prodotto”. La causa da rintracciare in un settore fragile e litigioso che non ha supportato la Grande Distribuzione Organizzata nella fase di democratizzazione dell’olio evo su scala nazionale. “Se da un lato – ha spiegato l’oleologo – la GDO ha permesso, nel giro di pochi anni, che la Lombardia diventasse la prima regione d’Italia per consumo di olio evo 100% made in Italy con attestazioni d’origini DOP e IGP - una regione per tradizione ancorata alla civiltà del burro e all’olio da semi – dall’altro lato l’ha svalorizzato rendendo l’olio evo un generatore di traffico, un prodotto civetta come tanti altri. Ben venga la qualità quindi, ma occorre differenziare l’olio in base al gusto o ai gusti del consumatore – ha suggerito Caricato nel ricordare che oltre ai gusti la scelta è dettata quasi sempre dal prezzo. Di qui la domanda:

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“Abbiamo fatto tutto il possibile per abbassare i costi di produzione? Che non significa abbattere la qualità e sottrarre dignità al prodotto e a chi lavora, ma semplicemente che l’agricoltura deve evolversi per essere competitiva”. Tra gli imperativi di Luigi Caricato: creare una cultura dell’olio in funzione del mercato; creare profili di olio “sartoriali” per ogni tipo di consumatore ( l’elaiotecnica viene in aiuto); concepire una strategia di marketing nuova, che emozioni, susciti bisogni e identificazione. “L olivicoltura deve svecchiarsi, l’olio non deve solo essere il prodotto di un tempo, ma anche del futuro – ha concluso l’esperto –“. Sui parametri chimico-fisici degli oli in concorso – 90 i campionati esaminati - si è soffermata Valentina Cardone di Chemiservice: “La quasi totalità degli oli in gara si sono rivelati conformi, rilevando una consapevolezza della qualità elevata, sia sotto il profilo dell’acidità che dei perossidi, a dimostrazione che gli olivicoltori non professionali hanno osservato i tempi giusti di raccolta, conservazione e molitura, preservando le olive da possibili processi di ossidazione. Solo alcuni valori che attengono alla spettrofotometria sono risultati più alti della norma; una sbavatura da attribuire all’annata siccitosa, quindi alle condizioni agronomiche”. A seguire Anna Neglia capo del gruppo panel che ha assaggiato gli oli per l’analisi di tipo sensoriale - ha esordito: “Non possiamo pretendere un olio standard, nonostante le accortezze e gli sforzi tecnologici; l’annata agraria è un elemento variabile che va a condizionare il prodotto in base a fattori diversi. Questo premio – ha aggiunto – non va solo ad inneggiare il territorio come N° 12 - 1 luglio 2018

spazio fisico, ma anche come paesaggio. L’olio ogni anno esprime una diversità di profumi, si presta ad una ricerca, un’analisi , un’esperienza da preservare”. Sulla bontà del concorso “Olio di Famiglia”, è intervenuto anche Tommaso Battista di COPAGRI Puglia che ha rimarcato:”Come associazione abbiamo subito sposato l’iniziativa, quest’anno patrocinata anche

dal MIPAAF. Crediamo fermamente nel valore sociale economico ed ambientale dell’olivicoltura a conduzione famigliare. Eh, nell’ottica di un profitto più equo anche per i piccoli olivicoltori, abbiamo costituito un’organizzazione di produttori , confidiamo che una linea commerciale unica possa favorire con più forza altri sbocchi di mercato”.

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gricoltura

Sinergia fra T-Mining e l’autorità portuale di Anversa

Tecnologia blockchain per i certificati fitosanitari nell’import di frutta

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mec, il principale centro di ricerca e innovazione al mondo nel campo della nanoelettronica e della tecnologia digitale, ha annunciato che la T-Mining, una start up sostenuta dal programma di ricerca imec.istart, e l’autorità portuale di Anversa testeranno una tecnologia blockchain per trasferire in modo efficiente e sicuro i certificati fitosanitari relativi alle importazioni di frutta e verdura. La tecnologia blockchain è stata sviluppata dalla T-Mining e verrà testata in un progetto pilota, in collaborazione con Belfruco, Enzafruit e PortApps. L’importazione di frutta e verdura coinvolge diversi soggetti e attualmente lo scambio dei documenti relativi alle certificazioni richieste per l’import-export avviene per posta. In questo progetto pilota, alcune partite di mele provenienti dalla Nuova Zelanda e destinate al mercato europeo saranno fornite di certificati fitosanitari trasferiti utilizzando la tecnologia blockchain. Un gran numero di soggetti vengono coinvolti: ad esempio, in Nuova Zelanda l’autorità di controllo autorizzata è responsabile della stesura dei certificati fitosanitari. L’esportatore neozelandese trasferirà quindi questo certificato - e il carico di mele - all’importatore belga Enzafruit, il quale a sua volta trasmetterà il certificato all’agente marittimo Belfruco - che dovrà poi inviare il certificato alle autorità belghe in modo che possano iniziare l’ispezione e approvare o meno il certificato, prima che la spedizione di frutta venga autorizzata per l’importazione in Belgio dal terminale. “Grazie alla tecnologia blockchain, siamo in grado di trasferire la versione originale dei documenti in versione digitale decodificata, piuttosto che doverne inviare una copia - ha spiegato Filip Heremans, responsabile di prodotto della T-Mining - Come per un file di testo inviato via e-mail a qualcuno, mittente e destinatario hanno la loro versione dello stesso documento. Tuttavia, la domanda a questo punto è, chi ha la versione originale? Con

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documenti importanti come i certificati che garantiscono l’origine e la sicurezza del nostro cibo, questo è ovviamente un problema. La tecnologia blockchain consente di trasferire questi documenti senza duplicarli. In ogni momento, quindi, solo uno dei soggetti possiede il documento originale”. “Inoltre, la blockchain garantisce la veridicità e l’autenticità del documento, perché nessuno può cambiarne o cancellarne qualcosa senza che non sia visibile, il che è una delle caratteristiche più importanti della tecnologia blockchain. A tal fine, tutti i dati sono archiviati in modo decentralizzato su più nodi con vari soggetti, come l’autorità portuale di Anversa, quella della Nuova Zelanda, Belfruco e T-Mining. Un’altra importante caratteristica del-

la blockchain è che tutti i soggetti hanno sempre le stesse informazioni, il che è naturalmente necessario per un processo rapido ed efficiente. Oggi è un problema ben noto, insieme alle conseguenze che ne scaturiscono”. I cosiddetti “smart contract” automatizzano il flusso di documenti tra i vari soggetti coinvolti, in modo che possano essere applicate alcune regole di accesso, e possano essere condivise, con le parti coinvolte, nuove informazioni, senza ritardi e in modo sicuro. “Inoltre, lavoriamo anche con PortApps - ha aggiunto Heremans - che sviluppa applicazioni front-end in modo che gli utenti finali possano caricare, trasferire e approvare i documenti tramite la blockchain, che è una tecnologia di back-end”.

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Dopo aver ottenuto la delega al turismo per il suo Ministero

Centinaio: “Ora cambiare la legge sul caporalato che non funziona”

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a delega annunciata è arrivata, e al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ora, spetterà anche la competenza sul Turismo, materia cara al Ministro Gian Marco Centinaio, che nella sua vita professionale ha avuto diverse esperienze proprio nel settore turistico. È la principale novità dell’ultimo consiglio dei ministri. “Il decreto - si legge in un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi - trasferisce al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e

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Forestali, le funzioni esercitate dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in materia di turismo, prevedendo, al contempo, il conseguente cambio delle denominazioni dei due Ministeri, il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie e le necessarie modifiche normative riguardanti gli enti vigilati. Inoltre, il testo trasferisce al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare le funzioni in materia di emergenza ambientale esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche”. Inizia un nuovo percorso, quindi, soprattutto sul fronte della promozione del made in Italy agroalimentare e del turismo del Bel-

paese, “perchè sono due aspetti che non possono che camminare insieme”, con il primo, come sottolineato da diversi rapporti e studi, che è motore del secondo, al pari del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Prossimi passi annunciati dal Ministro “la reintroduzione dei voucher per il lavoro accessorio speriamo in tempo per la vendemmia” e la revisione della legge sul caporalato, “una legge che non funziona: invece di sequestrare le aziende, sarebbe meglio multarle o convincere a venire allo scoperto imponendogli l’uso dei voucher. Serve una task force tra Magistratura e Forze dell’ordine. Sono disposto a mettere l’esercito nei campi, se necessario, ma certe situazioni devono sparire. Siamo in Italia, non nel deserto. Non si può continuare a non vedere”.

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gricoltura

Presto operazioni di marketing

Made in Italy, Centinaio: “Portarlo nel mondo assieme ai consorzi”

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i batteremo contro tutto quello che arriva nel nostro paese che è contraffatto. Oggi abbiamo dato 23 milioni di euro per i controlli su latte e carne perché tutto quello che esce dall’Italia deve essere di qualità”. Così il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio a Night Tabloid su Raidue rispondendo alla domanda su quale sarà la prima cosa che intende fare il nuovo ministro dell’Agricoltura per il comparto. “Poi, quando saremo pronti, inizieremo a fare l’operazione di marketing portando i consorzi e i prodotti di eccel-

lenza in giro per il mondo per far conoscere a tutti il Made in Italy agroalimentare”, continua. “Lunedì ero a Lussemburgo, l’Europa taglierà alcuni fondi all’agricoltura, circa tre miliardi, per utilizzarli per altro, come l’accoglienza a chi non se la merita”, prosegue poi il ministro. “Stiamo dando fastidio a sistemi di potere che hanno permesso alla politica di fare quello che gli pare”, prosegue Centinaio precisando: “pensiamo anche al presidente della Repubblica”. “Quello che ci chiedono di fare gli italiani da fastidio a molti”, conclude.

CON REGOLE E TRASPARENZA + 6% OCCUPATI IN 5 ANNI

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LAVORO: NUOVO CONTRATTO PER OPERAI AGRICOLI

opo sei mesi di negoziati e scongiurando uno sciopero indetto dai sindacati si è pervenuti alla chiusura del rinnovo del CCNL degli operai agricoli e florovivaisti che interessa circa un milione e duecentomila lavoratori e oltre duecentomila imprese del settore agricolo. Lo rende noto la Coldiretti che, insieme alle altre organizzazioni datoriali, ha rinnovato con FAI-CISL, UILA.UIL e FLAI-CGIL il contratto scaduto il 31 dicembre del 2017. “Sarà una leva per dare ulteriore impulso alla crescita dell’occupazione in agricoltura che in Puglia in 5 anni è aumentata del 6% il numero degli occupati in agricoltura, passati dal 2012 al 2017 da 626mila a 663mila unità, sono cresciute del 7 percento le giornate di lavoro, passate da 14,6 milioni del 2014 a 15,7 milioni del 2016, mentre il numero delle aziende assuntrici di manodopera è aumentato di 182 unità”, dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. Punti di forza di questo rinnovo sono stati una particolare attenzione alle imprese e gruppi di imprese plurilocalizzate in più province e regioni che potranno finalmente contare su un unico strumento contrattuale aziendale anziché dover applicare una pluralità di

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contratti provinciali e una maggiore flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro raggiunto anche con l’allargamento delle causali che consentono l’interruzione della prestazione giornaliera estendendole a quelle relative a cause tecniche ed organizzative e non solo alla forza maggiore. Gli aumenti salariali – conclude la Coldiretti - sono previsti nella misura di 1,7% a decorrere da luglio 2018 cui si aggiunge un ulteriore 1,2% da aprile 2019. “Ciò dimostra che l’agricoltura pugliese è capace di offrire prospettive di lavoro – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - in un comparto strategico per l’economia del Paese. In uno scenario reso sfavorevole da crisi di mercato, accordi internazionali negativi, clima impazzito con bruschi cambiamenti delle condizioni meteorologhe, il mondo economico e lavorativo nel suo complesso va ac-

compagnato da azioni concrete, perché le imprese agricole hanno bisogno dei lavoratori e di condizioni di mercato del lavoro che siano realmente sostenibili, considerato che in Italia la tassazione sul lavoro stagionale è più alta di quella che esiste in Paesi come Francia e Spagna”. Altro punto importante è stato il welfare sociale nel quale, senza gravare sui costi delle imprese, si è dato risposte importanti ai lavoratori a conferma dell’attenzione del mondo imprenditoriale verso i lavoratori che rappresentano uno snodo vitale per le imprese. È stato sottoscritto anche un accordo sulla rappresentanza che definisce in maniera univoca chi sono gli attori, datoriali e sindacali verificabili sulla base di regole certe, legittimati a sottoscrivere il contratto in agricoltura al fine di evitare contratti pirata che penalizzano i lavoratori e creano concorrenza sleale tra le imprese agricole.

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Fanno eccezione Calabria, Sicilia e Lombardia

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Pomodori, il gusto non soddisfa gli italiani

iù della metà degli italiani non è soddisfatta del gusto dei pomodori freschi, driver di acquisto imprescindibile per quasi un italiano su tre. A dirlo sono i risultati del Monitor Ortofrutta 2018 di Agroter, secondo cui il 56% dei tremila intervistati (responsabili acquisto delle famiglie) ritiene che negli ultimi anni il sapore del “re degli ortaggi” è peggiorato o decisamente peggiorato, mentre per il 37% si è mantenuto costante. Il giudizio sui pomodori acquistati, tuttavia, varia a livello regionale: in Calabria, Sicilia e Lombardia il 10% del campione ritiene che è migliorato o decisamente migliorato, mentre in Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia quasi il 65% dichiara che è peggiorato o decisamente peggiorato. Una generale insoddisfazione si può rilevare anche dalle risposte alla domanda “Qual è stata l’ultima volta che ha comprato pomodori che l’hanno completamente soddisfatta?”. Accorpando chi riporta molto indietro nel tempo la propria esperienza positiva (“qualche mese fa”, “tanto tempo fa” e “non lo ricordo più”) si raggiunge il 53% delle risposte. Il

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che significa che più della metà degli italiani nel passato recente non ha acquistato un prodotto soddisfacente. Incrociando poi il giudizio sull’evoluzione del gusto con l’ultima esperienza positiva in termini di sapore, la percentuale di coloro che dichiarano che la qualità è peggiorata e riconduce l’acquisto di pomodori appaganti a molto tempo fa aumenta fino a sfiorare quasi il 90%. In generale, il 71% degli italiani acquista pomodori sia grandi che piccoli (ciliegini, datterini, ecc.), in base alla funzione d’uso che ne deve fare. E le promozioni non fanno la differenza, visto che quasi sei italiani su dieci comprano l’ortaggio in offerta solo se il prodotto in questione è della

qualità giusta (30%) o solamente se capita (28%). Tra i diversi canali di acquisto, il fruttivendolo è quello che dà maggiore soddisfazione per le caratteristiche qualitative dell’offerta: più del 50% dei rispondenti, infatti, dichiara di aver trovato pomodori soddisfacenti “l’ultima volta che li ha comprati” o “qualche settimana fa”. Viceversa, il 48% di chi acquista al discount lo afferma per “qualche mese fa” o “tanto tempo fa”. Infine si cita come prima “condizione” imprescindibile il sapore in linea con le aspettative (29%), seguito a ruota dall’assenza di pesticidi (22%), che raccoglie soprattutto le preferenze della fascia di età compresa tra 35 e 54 anni.

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groalimentare

A Lecce

Roséxpo 2018 fra export e mercato italiano

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osa manca al vino italiano per conquistare poderosamente i mercati internazionali? Esiste una cabina di regia nazionale per la promozione del sistema enologico all’estero? Oppure si lascia tutto alla capacità delle singole aziende e dei consorzi troppo spesso avviluppati nelle pieghe di pratiche amministrative talvolta scoraggianti? Nell’anno di grazia dell’export del vino italiano, che vede il Bel Paese come detentore di un quinto di tutte le esportazioni mondiali del settore, con un fatturato 2017 cresciuto del 2,7% raggiungendo 11,3 miliardi di euro di quota (fonte Industry Book Unicredit), ecco che l’edizione numero 5 di Roséxpo, il salone internazionale dei vini rosati, promosso a Lecce da deGusto Salento, l’asso-

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ciazione dei produttori del Negroamaro, ha puntato l’obiettivo proprio oltreoceano provando a dare delle risposte concrete a tutte queste domande. Un’edizione, Rosaexpo 2018, dai numeri importanti: 264 etichette, 177 aziende, 5 consorzi, 7 grandi distributori, 14 regioni italiane coinvolte, 31 etichette straniere che coprono il globo dalla Francia alla Slovenia, da Israele al Libano e ancora Georgia e Portogallo; quattro seminari con focus su quattro assi portanti della proposta dei rosati, ovvero Champagne, Provenza, Trentodoc e Lambrusco. «Perché parlare ancora di rosati? Perché in questo momento il trend di vendite è in crescita – racconta Ilaria Donateo, presidente di deGusto Salento e direttore di Ro-

séxpo - Negli Stati Uniti, secondo un’indagine della Nielsen, ad aprile dello scorso anno quella dei rosati è stata tra le categorie di vini più attrattive e accattivanti segnando un +53% nelle vendite superando, di fatto, la vendita dei vini fermi. Anche in Italia c’è un fermento in tal senso. Fino a qualche anno erano le donne a preferire i vini rosati, oggi invece, è una passione trasversale». Momento di apertura dell’expo è stato un confronto sul tema “Il vino rosato visto oltreoceano”, al quale hanno preso parte Steve Kim, Jean Marc Ducasse,ideatore di Pink rosè festival, Ylenia Lucaselli, nella sua veste di Global advisor della Southern Glazer’s Wine and Spirits, con sede a Miami e in Texas, Claudia Bondi, esperta di comunicazione, e la giornalista Laura Donadoni.

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Cosa mangia Cristiano Ronaldo

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Petto di pollo (uno) dei segreti di CR7

accomando a chiunque di dire di no qualora Cristiano vi invitasse a casa sua, perché quel ragazzo è una macchina e non smette mai di allenarsi anche quando è a tavola». Il consiglio è di Patrice Evra, giocatore francese ex Juve e compagno di squadra di Cristiano Ronaldo al Manchester United, e mostra di che “pasta” è fatto CR7 . LA TAVOLA Cristiano ha spiegato più volte le sue abitudini alimentari. «Evito tutto quello che può essere dannoso per il mio corpo, come l’alcol, le bevande zuccherate e i cibi trattati. Mangio sano, frutta, verdura, cereali e proteine». Fa colazione con formaggio, prosciutto, croissant, yogurt, toast con avocado e frutta secca. La sera preferisce proteine, quindi, carne, uova, insalata e patate. Il suo piatto preferito è il tipicamente portoghese baccalà alla brace.

coltivato alla perfezione. Il suo fisico non dimostra i 33 anni che ha, ma molti di meno. I test dello scorso aprile fatti al Real Madrid, secondo i dati raccolti dalla giornalista di Deportes Cope, Arancha Rodríguez, dicono che ha una massa grassa del 7% contro il 10% degli altri, e una massa muscolare del 50%, mentre

la media è del 46%. Come se fosse un 23enne, ma avendo già giocato 4 Mondiali e con il record del giocatore più anziano ad aver segnato una tripletta in un campionato del mondo nella par tita con la Spagna, forse la migliore in assoluto (sinora. .) della sua strepitosa carriera.

IL PRANZO Evra è andato davvero a pranzo da CR7 e non ne è uscito contento. «Io ci sono andato ed ero davvero stanchissimo dopo l’allenamento, ma sul tavolo c’erano un’insalata e del petto di pollo e solo acqua, niente bibite. Abbiamo cominciato a mangiare e io pensavo che quello fosse l’antipasto e che dopo sarebbe arrivata una bella bistecca, ma invece non c’era altro. E appena finito il pranzo, lui è schizzato in piedi e si è messo a fare dei giochetti col pallone e continuava ad insistere perché giocassimo ai due tocchi. Poi voleva andare a nuotare in piscina e l’ho seguito, ma ho fatto l’idromassaggio e la sauna e me ne sono andato», ha raccontato il calciatore a Itv Sport. IL FISICO Cristiano è una macchina perfetta. Il talento che c’era da sempre, fin dai campetti della sua Madeira, è stato N° 12 - 1 luglio 2018

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Coltivazione, scelta delle cultivar e post-raccolta il libro di di Paolo Ranalli - Bruno Parisi

FAGIOLO E FAGIOLINO

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l fagiolo e il fagiolino alimentano attualmente un segmento di mercato in espansione ma non sempre i metodi di coltivazione hanno saputo stare al passo con le richieste del mercato. Solo il fagiolo ha fruito di un lavoro di miglioramento genetico che ne ha ampliato gli impieghi, permettendo l’utilizzo della meccanizzazione e lo sviluppo di cultivar adatte all’industria. Le tipologie di cultivar e gli indirizzi colturali, per questi due legumi, sono molto diversi a seconda della destinazione commerciale e pertanto le produzioni devono comporsi in un quadro che tenga conto di vincoli legati alla diversità degli areali colturali e ai cambiamenti climatici. Questi diversi aspetti, unitamente a quelli che riguardano il valore nutrizionale e i benefici per la salute di questi legumi, anche in un’ottica di ritorno alla dieta mediterranea, sono trattati con dovizia di particolari in questa monografia. Indice: Origine e domesticazione - Tassonomia e diffusione - Morfo-

logia della pianta - Fisiologia del fagiolo - Cultivar e tipologie di prodotto - Cultivar commerciali vs cultivar locali - Miglioramento genetico del fagiolo - Miglioramento varietale del fagiolo per l’industria e il mercato. Casi-studio - Tecniche colturali

- Tecnica colturale del fagiolino da industria - Caratteristiche nutrizionali - Avversità e difesa del fagiolo - Avversità e difesa del fagiolino.

+25% di prenotazioni

Studenti e famiglie cinesi e texane nel Gargano

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ODI GARGANICO – A Natale 2018 e dalla prossima primavera, grazie a un accordo con tour operator di Hong Kong e dello stato del Texas, il Gargano accoglierà gruppi di studenti e famiglie provenienti dalla Cina; coppie facoltose e nuclei familiari che arriveranno dal Texas. E’ questo il risultato più immediato del tour promozionale, organizzato dal Consorzio Operatori Turistici “Gargano Ok” e da Zangardi Tour, che dal 16 al 23 giugno ha portato sulla costa e nell’entroterra garganico 11 tour operator internazionali provenien-

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ti da Cina, Hong Kong, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Danimarca e Ucraina. “Il tour ha avuto un successo che è andato oltre le nostre migliori aspettative”, hanno dichiarato i responsabili del Consorzio alla fine del tour. “Con i tour operator di Hong Kong e Texas stiamo già programmando i pacchetti turistici per il Natale di quest’anno e la primavera del 2019”. Con gli altri tour operator, che hanno già espresso una valutazione positiva delle strutture e dei luoghi visitati oltre che dei servizi di cui hanno fruito, in questi giorni il Consorzio valuterà pacchetti turisti-

ci ‘su misura’ per le diverse tipologie di target”, hanno aggiunto dal Consorzio Gargano Ok. In sette giorni, gli ospiti internazionali hanno visitato i luoghi più suggestivi, diverse strutture turistiche e alcune aziende agroalimentari di Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Apricena, Manfredonia, Sannicandro Garganico, San Marco in Lamis e Isole Tremiti. Hanno visitato le grotte della costa garganica, la Foresta Umbra, diversi agriturismi dell’entroterra, assaporando solo ed esclusivamente prodotti e pietanze “100% made in Gargano”. www.foglie.tv




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