Le Venezie, Cultura e Territorio - September 2015

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31 15 2 PREMIO MASI GRANDI NOMI MASI PRIZE GREAT NAMES di Antonio Di Lorenzo

Anno 11 - Numero 31 - Agosto 2015 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

8 LA MODERNITÀ DI SCARPA A CASTELVECCHIO THE MODERNITY OF SCARPA AT CASTELVECCHIO di Sergio Frigo

28 LA PASTA RIPIENA IDENTITÀ ITALIANA FILLED PASTA ITALIAN IDENTITY di Carlo Cambi

cultura e territorio


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sommario contents cultura e territorio Un territorio ricco di talenti

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1 A territory packed with talent

PREMIO MASI GRANDI NOMI MASI PRIZE GREAT NAMES

di Isabella Bossi Fedrigotti

di Antonio Di Lorenzo

Anno 11 - Numero 31 - Agosto 2015 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

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Il Premio Masi celebra i valori delle Venezie

Prize celebrates the values 2 ofThetheMasiVenetian Regions

LA MODERNITÀ DI SCARPA A CASTELVECCHIO THE MODERNITY OF SCARPA AT CASTELVECCHIO

di Antonio di Lorenzo

di Sergio Frigo

28 LA PASTA RIPIENA IDENTITÀ ITALIANA FILLED PASTA ITALIAN IDENTITY

La modernità senza tempo del Museo veronese

8 Timeless modernity in a Verona Museum di Sergio Frigo

di Carlo Cambi

Gli spiriti divini delle Venezie scompaiono…

14 nel bicchiere

The fabulous spirits of the Venetian regions are disappearing… in the glass

di Elena Caccia

In copertina. La statua di Cangrande, simbolo di Verona, nel cortile di Castelvecchio ristrutturato da Carlo Scarpa. Cover photograph. The statue of Cangrande, Verona’s symbol, in the courtyard restructured by Carlo Scarpa at Castelvecchio.

“Vaio Armaron” all’origine dell’Amarone

22 “Vaio Armaron” part of the origins of Amarone di Sofia Ander

La pasta ripiena vera bandiera dell’identità italiana

Direttore responsabile

Referenze fotografiche

Antonio Di Lorenzo

Arch. Fondazione Masi Archivio Masi Biblioteca Inter. La Vigna M. Danesin Giampaolo Mascalzoni Jacopo Salvi

In redazione Dora Stopazzolo Cristina Valenza Elisa Venturini

Traduzioni Stephen Hobley

Impaginazione e stampa La Grafica Vago di Lavagno (Vr)

28 Filled pasta the true symbol of Italian identity di Carlo Cambi

La storia del lino dagli Egizi al Novecento

of linen from the Egyptians 38 toThethehistory 20th century di Mario Bagnara

Hanno collaborato Sofia Ander Mario Bagnara Isabella Bossi Fedrigotti Elena Caccia Carlo Cambi Sergio Frigo Gian Paolo Marchi

Così Dante trovò a Verona la sua nuova ispirazione

42 How Dante found new inspiration in Verona di Gian Paolo Marchi

Masi quotata in Borsa «La finanza è un aiuto»

48 Masi quoted on the stock market «Finance helps us» Le “Quattro Stagioni” da Vivaldi a Piazzolla

50 The “Four Seasons” from Vivaldi to Piazzolla © 2015 – Fondazione Masi Villa Serego Alighieri Gargagnago di Valpolicella (Verona) Testi e immagini possono essere riprodotti, anche parzialmente, con autorizzazione

L’Università di Verona prima in Italia. Il plauso di Masi

The University of Verona is Italy’s best: 52 congratulations from Masi

Pubblicazione realizzata con il contributo di Masi Agricola SpA Anno 11 - Numero 31 - Agosto 2015 - pubblicazione quadrimestrale Registrata presso il Tribunale di Verona il 24 giugno 2005, n. 1669

Fondazione Masi: flash 53 Dalla Newsflash from the Masi Foundation


EDITORIALE EDITORIAL

UN TERRITORIO RICCO DI TALENTI A TERRITORY PACKED WITH TALENT di Isabella Bossi Fedrigotti

È

la realtà delle Venezie a essere fantasiosa oppure fantasioso è il premio Masi? Forse entrambi, anzi, sicuramente entrambi, altrimenti tra i premiati di quest’anno non ci sarebbero una cantante friulana (Elisa), un cuoco padovano (Massimiliano Alajmo) e un fisico veronese (Carlo Rovelli), tutti e tre di ampia fama internazionale. Ci si ripete, è vero, ma non si può fare a meno di sottolineare di stagione in stagione quanto sia ricco di talenti il nostro territorio e di come, ogni volta, ci si ritrovi nell’imbarazzo della scelta tra i tanti possibili e meritevolissimi candidati al riconoscimento: sembrano aumentare di continuo e più se ne premia più se ne vorrebbero premiare in un susseguirsi di personalità speciali e diversissime che in comune però hanno estro e passione oltre che – va da sé che senza non si potrebbe – instancabile impegno e felice creatività. Per l’assegnazione del Grosso d’Oro Veneziano, per tradizione un riconoscimento di respiro internazionale, la fantasia, per contro, non c’entra nulla: in un certo senso era quasi un obbligo morale premiare la Marina Militare Italiana, nella persona dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che da anni, ogni giorno, ogni notte, salva centinaia di migranti dalla morte per annegamento in mare: un esempio, sia pure non sempre seguito, per tutta l’Europa.

Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice e giornalista, collabora al “Corriere della Sera” con articoli di cultura e costume, tiene un forum di conversazione sul sito internet del Corriere. Tra i suoi maggiori successi letterari, Amore mio uccidi Garibaldi, Di buona famiglia (Premio Campiello) e La valigia del signor Budischowsky. È presidente della Fondazione Masi.

Is

it the Venetian regions that are so creative, or is it the Masi Prize? Perhaps both of them, well certainly both of them, otherwise this year’s Prize winners would not have included a singer from Friuli (Elisa), a chef from Padua (Massimiliano Alajmo) and a physicist from Verona (Carlo Rovelli), all already famous at an international level. It’s not an original thought, it’s true, but it bears repeating every time how rich the pool of talent is in our region, and how every time it comes to choosing Prize winners there’s always an embarrassment of riches with so many worthy candidates to choose from. There always seem to be more, and the more that are chosen the more that remain to be selected in a constant procession of unique personalities who have one thing in common: flair and passion – how could it not be? – as well as unstinting commitment and seamless creativity in their work. But this time the Grosso d’Oro Veneziano, by tradition an international award, has absolutely no element of fantasy about it. It was almost a moral duty to award the prize to the Italian Navy, in the person of Admiral Giuseppe De Giorgi, for its tireless work, for years now, in saving the hundreds of migrants who risk death at sea to reach us: the Navy is an example for the whole of Europe, even if their example is not always followed.

Isabella Bossi Fedrigotti, author and journalist, writes for “Corriere della Sera” on culture and modern life; she also has an interactive web forum on the Corriere site. Her most important literary successes include: Amore mio uccidi Garibaldi, Di buona famiglia (Campiello Prize) and La valigia del signor Budischowsky. President of the Masi Foundation.

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PREMIO MASI MASI PRIZE

IL PREMIO MASI CELEBRA I VALORI DELLE VENEZIE THE MASI PRIZE CELEBRATES THE VALUES OF THE VENETIAN REGIONS di Antonio Di Lorenzo

I vincitori sono interpreti di primo piano di questa cultura The winners are leading protagonists in the interpretation of this culture Giunto alla 34esima edizione, il Premio Masi – in programma il 3 ottobre a Verona – intende sottolineare nelle sue diverse sezioni come i valori delle Venezie sappiano trovare interpreti profondi, che guardano al futuro con intelligenza, sensibilità e visione strategica.

Now in its 34th edition, the Masi Prize – with its awards ceremony on 3rd October in Verona – aims to underline how Venetian values succeed in finding their finest interpreters, who look to the future with intelligence, sensitivity and a strategic vision. This year, the Masi Civiltà Veneta Prize goes to the singer-songwriter Elisa, who stands out for the emotional universe of her music; to the scientist Carlo Rovelli, who combines the rigours of theoretical physics with a capacity to communicate with the general public; and to the chef Massimiliano Alajmo, who transforms a plate of food into real poetry. Thirty-seven years old, born in Monfalcone and living in Gradisca d’Isonzo in the province of Gorizia, Elisa Toffoli is the composer of 14 albums (8 studio recorded, 4 recorded live and 2 anthologies). She has two children from the union with Andrea Rigonat, her partner and the guitarist in her band: Emma Cecile, born in 2009 and Sebastian, born in 2013. She remarked in an interview: «I don’t embark on many


Il Premio Civiltà Veneta è assegnato projects. I have few expectations and A Elisa, Rovelli quest’anno alla cantautrice Elisa, che live mostly in the present. My prage Alajmo il premio affascina per l’universo emotivo evomatic side arrived with the children. alla Civiltà Veneta cato dalla sua musica; al fisico Carlo They make you change your ideas. Rovelli, capace di coniugare il rigore They develop your creativity because The Civiltà Veneta della fisica teorica con la divulgaziothey are creativity itself, with no buts. prize goes to Elisa, ne al grande pubblico; al cuoco MasThey are right. And the Beatles are Rovelli and Alajmo similiano Alajmo, che trasforma un my real heroes.» piatto in autentica poesia. Elisa is one of the few Italian singerTrentasette anni, originaria di Monfalcone e residente songwriters to write much of her work in English (but a Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia, Elisa Toffoshe has also sung in Spanish, French and Slovene) as li è autrice di 14 album (8 in studio, 4 dal vivo e 2 racwell as in Italian. She first became successful at 19 years colte). È madre di due figli, avuti da Andrea Rigonat, old with her debut album Pipes & Flowers, but recognisuo compagno e chitarrista della sua band: Emma Cetion from the wider public came at 23 years old with her cile del 2009 e Sebastian del 2013. Ha spiegato in una success at the Sanremo Festival in 2001, which she won intervista: «Non faccio tanti progetti. Ho poche aspettawith the song Luce (tramonti a nord est) – Light (suntive e vivo molto nel presente. Il lato pragmatico si è svisets to the north east).

Sandro Boscaini, vicepresidente della Fondazione Masi, che organizza il Premio giunto alla XXXIV edizione. Sandro Boscaini, Vice-President of the Masi Foundation, organisers of the Prize now in its XXXIV edition.

luppato con l’arrivo dei figli. Ti fanno cambiare il modo di pensare. Sviluppano la creatività perché sono la creatività in persona, senza nessun ostacolo. Hanno ragione loro. E i Beatles, miei eroi assoluti». Elisa è una delle poche cantautrici italiane a scrivere moltissimi suoi testi in inglese (ma ha cantato anche in spagnolo, francese e sloveno) oltre che in italiano. Il successo per lei è arrivato a 19 anni con l’album d’esordio Pipes & Flowers, ma la notorietà al grande pubblico è giunta a 23 anni grazie alla vittoria al Festival di Sanremo 2001 con la canzone Luce (tramonti a nord est).

Gino Paoli has said about her: «Elisa believes in what she is doing, and is as obstinate as all us singer-songwriters who came to fame in the Sixties and were so uncompromising with our ideas». Fifty-nine years old and from Verona, Carlo Rovelli is a world-famous Italian physicist. He has worked in Italy (Universities of Rome and Trento, and the “Sissa” school in Trieste) and in the usa (at Yale and at Pittsburgh University for ten years). He is currently Professor of Theoretical Physics at the University of Aix-Marseille. His principal scientific field is the study of 3


quantum gravity, which involves the as-yet-unsolved problem of reconciling Einstein’s theory of general relativity with quantum mechanics. Working in collaboration with Lee Smolin and Abhay Ashtekar, Rovelli is credited with the theory of loop quantum gravity, which is one of the principal lines of theoretical research into the description of the quantum properties of space and time. Rovelli is an accomplished author of scientific papers and more than 200 of his articles have been published in leading international publications. The most important include: What is time? What is space? (2006) What is science – Anassimandro’s Revolution (2011), Reality is not how it looks to us (2014) and lastly Seven brief lessons in physics (2014). Forty-one years old, from Padua, married with three children, Massimiliano Alajmo is one of the most important chefs not only in Italy but in the world. He was the youngest chef in history to gain gastronomy’s highest distinction, Three Stars from the Michelin Guide,

Elisa Toffoli

Carlo Rovelli

PREMIO MASI PER LA CIVILTÀ VENETA MASI CIVILTÀ VENETA PRIZE

PREMIO MASI PER LA CIVILTÀ VENETA MASI CIVILTÀ VENETA PRIZE

Ha detto di lei Gino Paoli: «Elisa crede in quello che fa, è una testarda come noi cantautori che ci siamo fatti amare negli anni Sessanta sostenendo a tutti i costi le nostre idee». Cinquantanove anni, veronese, Carlo Rovelli è un fisico italiano di fama mondiale. Ha lavorato in Italia (all’università di Roma, a quella di Trento e alla “Sissa” di Trieste) e negli Stati Uniti (a Yale e per dieci anni all’università di Pittsburgh). Attualmente è ordinario di fisica teorica all’università di Aix-Marseille. La sua principale attività scientifica riguarda la gravità quantistica, ossia il problema, tuttora aperto, di conciliare la relatività generale di Einstein e la meccanica quantistica. In collaborazione con Lee Smolin e Abhay Ashtekar, Rovelli ha dato origine alla teoria della gravità quantistica a loop (loop quantum gravity), oggi una delle principali linee di ricerca teoriche per descrivere le proprietà quantistiche dello spazio e del tempo. Rovelli è un raffinato divulgatore scientifico: tra i suoi titoli, oltre ai 200 articoli scientifici pubblicati dalle maggiori riviste inter4


when he was only 28 years old. Together with his brother Raffaele, he has made their “Le Calandre” restaurant at Sarmeola di Rubano (Padova) into one of Italy’s best: it’s also been listed as one of the world’s top 50 restaurants for the last ten years. Nicknamed “the Mozart of the ovens”, Massimiliano bases his culinary concepts on lightness, depth of flavour and fluidity, to be understood as respect for the ingredients and total harmony in the dish. His trademark is humour; he likes to remind you, for example, that “Gusto” (taste) and “Gioco” (play) have more than their initial letter in common. For him, cooking is a return to childhood: in fact, instead of his name embroidered on his white kitchen uniform he has a child with a saucepan. More than “Made in Italy” he prefers to talk of “Mother in Italy”: the point about gastronomy, he believes, is not where it can get to, but where it will be able to get back to. The past is its future.

Massimiliano Alajmo PREMIO MASI PER LA CIVILTÀ VENETA MASI CIVILTÀ VENETA PRIZE nazionali, vanno ricordati: Che cos’è il tempo? Che cos’è lo spazio? (2006) Che cos’è la scienza – La rivoluzione di Anassimandro (2011), La realtà non è come ci appare (2014) e l’ultimo Sette brevi lezioni di fisica (2014). Quarantuno anni, padovano, sposato, padre di tre figli, Massimiliano Alajmo è uno dei più importanti cuochi in Italia e nel mondo. È stato il più giovane cuoco nella storia a ottenere il massimo riconoscimento della gastronomia, le “tre stelle” della Guida Michelin, a soli ventotto anni. Assieme al fratello Raffaele, ha portato il loro ristorante “Le Calandre” a Sarmeola di Rubano (Padova), ad essere uno dei principali in Italia; il locale da dieci anni fa parte della lista dei cinquanta migliori ristoranti al mondo. Definito “il Mozart dei fornelli”, Massimiliano basa la sua ricerca sui concetti di leggerezza, profondità di sapori e fluidità, da intendere come rispetto degli ingredienti e armonia complessiva del piatto. La sua cifra stilistica è l’ironia; ama ricordare, per esempio, che Gusto e Gioco non hanno solo l’iniziale in comune. Per lui la cucina è tornare

Marina Militare Italiana, nella persona di Giuseppe De Giorgi

PREMIO INTERNAZIONALE GROSSO D’ORO VENEZIANO Italian Navy (Marina Militare Italiana), represented by Giuseppe De Giorgi

INTERNATIONAL GROSSO D’ORO VENEZIANO PRIZE

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Giuseppe Martelli

The Alajmo Group also manages the Gran Caffé Quadri in Venice and has recently opened Caffé Stern in Paris. As well as these two other kitchens, Massimiliano also superintends another family restaurant: “La Montecchia” at Selvazzano Dentro (Padova). The Grosso d’Oro Veneziano Prize goes to the Italian Navy (Marina militare italiana) in the person of its Chief-of-Staff, Admiral Giuseppe De Giorgi, in recognition of its noble humanitarian rescue operations involving the thousands of immigrants who risk their lives at sea. The numbers are huge: from the beginning of 2015 until June this year, the Ministry of the Interior says that almost 60,000 refugees have landed on the shores of Italy, 92% coming from Libya. The Navy’s work is directed at those migrants who undertake their journey in desperate conditions: often grievously exploited they cross the Mediterranean to escape from war, dictatorship and inhuman ways of life. Unstinting in its dedication of men and equipment to the task, the Navy gives Europe and the world a supreme example of professionalism and humanity.

PREMIO MASI PER LA CIVILTÀ DEL VINO MASI CIVILTÀ DEL VINO PRIZE bambini: al posto del nome sulla divisa bianca ha, infatti, il disegno di un bimbo con una padella in mano. Più che di “Made in Italy” egli preferisce parlare di “Madre in Italy”: il nodo della gastronomia – sostiene – non è dove potrà arrivare, ma dove saprà tornare. Il passato è il suo futuro. Il gruppo Alajmo gestisce anche il Gran Caffé Quadri a Venezia e, di recente, ha aperto il Caffé Stern a Parigi. Oltre a queste due altre cucine, Massimiliano sovrintende anche quella del ristorante di famiglia “La Montecchia” a Selvazzano Dentro (Padova). Il Premio Grosso d’oro veneziano è conferito alla Marina Militare italiana nella persona del suo capo di stato maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, in riconoscimento della nobile opera umanitaria di soccorso in mare per migliaia di migranti che rischiano la vita. Si tratta di un’attività dai numeri elevatissimi: dall’inizio del 2015 sino al giugno di quest’anno, secondo il Ministero degli Interni, sulle coste italiane sono sbarcati quasi sessantamila profughi, il 92% provenienti dalla Libia. Il lavo6

In occasione del Premio Masi 2015 sarà assegnata a Gebr. Heinemann, nella persona di Gunnar Heinemann, la Targa Giorgio Boscaini. Nella foto: nel 2014 la Targa fu assegnata a JET Japan. Gebr. Heinemann, represented by Gunnar Heinemann, will receive the Giorgio Boscaini Plaque at the Masi Prize 2015. Photo: the 2014 Plaque was awarded to JET Japan.


La cerimonia di premiazione al Teatro Filarmonico sarà condotta da Massimo Bernardini, giornalista di RAI 3 e RAI STORIA. The awards ceremony at Teatro Filarmonico will be compered by Massimo Bernardini, journalist for RAI 3 and RAI STORIA.

ro della Marina è rivolto a questi migranti che affrontano un viaggio in condizioni disperate, sottoposti a un odioso sfruttamento; attraversano il Mediterraneo in fuga da conflitti, dittature e inumane condizioni di vita. La Marina militare, con l’encomiabile impegno dei propri uomini e senza risparmio di mezzi, offre all’Europa e al mondo un grande esempio di professionalità e umanità. Il Premio Civiltà del Vino va a Giuseppe Martelli, 65 anni, novarese, enologo e biologo, direttore generale di Assoenologi, che è l’organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli. Il riconoscimento della Fondazione Masi è motivato dal contributo che la cultura e il mondo del vino ricevono dall’impegno associativo e istituzionale di Martelli. Con Assoenologi, infatti, ha dato voce e forma istituzionale a tante professionalità e agli artefici dell’attuale successo del vino italiano. Come presidente del Comitato nazionale dei vini a denominazione di origine, è il custode di un grande patrimonio italiano, nonché saggio e autorevole interlocutore tra le istituzioni italiane e quelle dell’Unione Europea.

Antonio Di Lorenzo, giornalista, è caporedattore de “Il Giornale di Vicenza”. Ha scritto vari libri su argomenti di storia locale, economia, architettura e gastronomia. È stato direttore tecnico del “Master in Giornalismo” all’Università di Padova.

The Civiltà del Vino Prize goes to Giuseppe Martelli, 65 years old, from Novara, an oenologist-cum-biologist, and Director General of Assoenologi, the national organisation for professional winemaking technicians. The Masi Foundation award is in recognition of Martelli’s contribution to culture and the world of wine through his commitment to its institutions. As Director General of Assoenologi he has given voice and institutional framework to the great professionalism of the authors of the current success of Italian wines. As President of the Comitato Nazionale dei vini a Denominazione di Origine (National Committee of DOC wines), he is the guardian of a great Italian legacy as well as a skilful and authoritative mediator between Italian institutions and the European Union.

Antonio Di Lorenzo, journalist, is the editor of “Il Giornale di Vicenza”. Author of various books on local history, economics, architecture and gastronomy. Past technical director of the “Master in Giornalismo” at Padua University.

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SERVIZI FEATURES

LA MODERNITÀ SENZA TEMPO DEL MUSEO VERONESE TIMELESS MODERNITY IN A VERONA MUSEUM Paola Marini, direttrice dei Musei Civici di Verona. Paola Marini, Director of the Civic Museums of Verona.

di Sergio Frigo

Il restauro di 50 anni fa fa ancora parlare di Scarpa a Castelvecchio People still talk about Scarpa’s restoration of Castelvecchio 50 years ago Quello di Castelvecchio, a Verona, è uno di quei muCastelvecchio, in Verona, is one of those museums sei che si visitano più per l’architettura e l’allestimenthat are visited more for their architecture and their deto che per le opere che contiene, nonostante esso sia sign than for the works of art that they contain, despite impreziosito da capolavori di Mantegna, Bellini, Pisanelboasting masterpieces by Mantegna, Bellini, Pisanello, Veronese, Tintoretto o dalle statue equestri dei signolo, Veronese and Tintoretto as well as the equestrian ri Scaligeri che ne avevano fatto pristatues of the Scaligeri lords who ma una fortezza e poi la loro dimora. made it first their fortress and then Quasi la metà Dei suoi 130mila visitatori all’anno, intheir home. Of its 130,000 visitors dei 130mila visitatori fatti, in costante crescita da un trienper year – 25% up in the last threenio (più 25%), quasi la metà è attirayear period – almost half visit for the all’anno sono atratti ta soprattutto dal “contenitore”: che “setting”, which is a powerful castle dal “contenitore” consiste nel possente castello sull’Adion the banks of the Adige with high Almost half its 130,000 merlon crenellated towers, but also ge con le alte torri merlate, ma anche nello straordinario allestimento muan extraordinary museum with an invisitors per year seale realizzato al suo interno dal granterior designed by the great architect are attracted de architetto Carlo Scarpa a partire daCarlo Scarpa, beginning in the 1950s to the “setting” gli anni ‘50, nell’ambito di un ambizioas part of an ambitious restoration so progetto di restauro che valorizzava project that drew its inspiration from – sposandole proficuamente ad un contesto così pecuhis previous experiences at the Gallerie dell’Accademia liare – le sue precedenti esperienze alle Gallerie dell’Acin Venice and the Gipsoteca Canoviana in Possagno cademia a Venezia o alla Gipsoteca Canoviana a Posbefore being adapted to the context. The fiftieth annisagno. Un restauro di cui proprio nei mesi scorsi si è versary of the start of this restoration was celebrated in ricordato il cinquantenario dell’inaugurazione. recent months. Nato a Venezia nel 1906 e morto a Sendai, in GiappoBorn in Venice in 1906 and dying in Sendai in Japan in ne, nel 1978, Scarpa fu docente, architetto e designer fra 1978, Scarpa was one of the most innovative lecturers, 8


Carlo Scarpa era maestro dei giochi di luce. Ecco un esempio in una delle trenta sale di Castelvecchio. Carlo Scarpa’s mastery of the effects of light in one of the Castelvecchio’s thirty rooms.


i più innovativi del secolo, capace di coniugare come nessun altro nei suoi progetti di abitazioni private e negozi (il più famoso quello della Olivetti, in piazza San Marco), negli allestimenti museali e nei complessi monumentali (la tomba Brion ad Altivole, Treviso, ad esempio) classicità e modernità, ispirazione lirica e sapere artigianale. La sua “cifra” connota in profondità tutti gli ambienti, a partire dalle trenta sale, grazie ai giochi di luce nei quali era maestro, all’inserimento di pietre elegantemente intagliate nelle strutture di cemento, all’estroversa ma studiatissima originalità degli espositori, alle scale fino alle maniglie delle porte. Negli ultimi dieci anni, gli enti locali e in particolare la Regione hanno saputo valorizzare al meglio questa eredità, come sottolinea la direttrice dei Musei veronesi Paola Marini, «facendo della gestione del lascito scarpiano un progetto culturale esemplare», il che ha anche contribuito a fare di Scarpa uno degli architetti italiani più studiati nel mondo: un cospicuo finanziamento

architects and designers of the century, capable of combining classicism and modernity, lyrical inspiration and artisanal know-how like few others in his designs for private houses and shops (the most famous being the Olivetti establishment in piazza San Marco), in his museum layouts and his designs for monuments (the Brion tomb in Altivole, Treviso, for example). His style can be seen everywhere in Castelvecchio, starting with the thirty exhibition rooms, thanks to his expert use of light, his insertion of elegantly engraved pieces of marble in the concrete structure, his extrovert but highly functional display stands, the stairs and even the door handles. The last decade has seen local government bodies, and the Regione in particular, promoting the area’s patrimony in a very successful way. As Paola Marini, Director of Verona’s Museums, explains: «this was done by making the Scarpa legacy into a model cultural project», which also means


Pietre intagliate e geometrie in cemento si armonizzano con la statua equestre di Cangrande, il magnifico signore di Verona dal 1309 al 1329. Carved stone and geometric shapes in cement complement the equestrian statue of Cangrande, Verona’s great lord from 1309-1329.


(2 milioni di euro in 10 anni solo that Scarpa is one of the most per Verona), una intelligente opestudied Italian architects in the Carlo Scarpa è l’autore ra di acquisto degli archivi, dei diworld. Generous funding (two di un progetto segni e di oggetti e una proficua million euros in 10 years, just in che fa ancora scuola sinergia fra Stato ed enti locali Verona), a shrewd acquisitions hanno fatto sì che il suo archivio, dopo mezzo secolo policy for his archives, designs acquistato dallo Stato dal figlio ToCarlo Scarpa is the designer and artefacts, and a fruitful colbia, sia ora raccolto all’Archivio di laboration between State and of a project that still Stato di Treviso, mentre il design è local institutions have ensured has something to teach us stato destinato alla Rocca di Monthat the records bought from his selice; infine i disegni acquistati son Tobia by the State are now half a century later dalla Regione Veneto sul mercato, lodged with the State Archives sono stati depositati a Castelvecof Treviso, while Scarpa’s dechio, dove sono a disposizione degli studiosi accanto a signs are at the castle in Monselice. Lastly, drawings quelli conservati da Licisco Magagnato, che fu il lungimipurchased on the market by Regione Veneto are kept rante direttore che affidò a Scarpa il restauro. Architetti e at Castelvecchio, where they are available to students interessati sono richiamati fin dagli Stati Uniti e dal Giapalongside those conserved by Licisco Maganato, the pone anche da un’efficace diffusione dei contenuti on farsighted museum director who entrusted the restoraline (il sito www.archiviocarloscarpa.it conta 17mila action work to Scarpa in the first place. Scholars come to cessi all’anno). visit the archives from as far afield as USA and Japan, «Certo molto rimane ancora da fare – ricorda la diretas well as using the website www.archiviacarloscarpa. trice – sia per l’ampliamento degli spazi (in particolait, which is visited by 17,000 users per year. re il recupero del Mastio) sia per la conservazione di un «Of course, much remains to be done – Marini continrestauro che da 50 anni a questa parte continua a fare ues – both in terms of opening up new spaces (particuscuola, mantenendo intatta la sua modernità». E se nalarly the Mastio area) and in terms of the conservation turalmente i contributi pubblici non sono più quelli di of a restoration that has been a lesson for us for the last prima, nel frattempo i responsabili del museo in accorfifty years, keeping its modernity intact.» And if of course do col Comune hanno deciso di sperimentare il coinpublic funding is not what it was, the volgimento di sponsor privati nel supporto a piccoli promuseum’s management and getti mirati, intesi a portare avanti quel dialogo serrato the Comune have defra l’allestimento e la presentazione delle opere – sia cided to experiment with

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Castelvecchio fu eretto a scopo difensivo del cuore della città, ora è sede museale e archivio di Carlo Scarpa. Castelvecchio was built as a defensive structure in the heart of the city, and now is a museum and archive designed by Carlo Scarpa. Sono 622 i dipinti, sculture, reperti archeologici e armi esposte a Castelvecchio dal Trecento all’età moderna. 622 paintings, sculptures, archaeological remains and weapons are on display at Castelvecchio, dating from the 14th century to modern times.

antiche sia contemporanee – che costituivano l’ispirazione più profonda di Carlo Scarpa. Uno di questi progetti, ormai in fase di completamento, consiste nel rifacimento delle didascalie delle oltre 600 opere esposte, studiato dalla responsabile degli allestimenti architetto Alba Di Lieto con la dottoressa Ketty Bertolaso e realizzato grazie ad un contributo della Fondazione Masi. Un’operazione filologicamente ineccepibile, che ha salvato l’impostazione estetica (fino ai supporti in legno originali) delle vecchie didascalie, conseguendo però una maggiore leggibilità dei testi grazie a un uso sapiente dei caratteri tipografici e degli spazi. Contestualmente sono stati anche sostituiti tutti i fogli di sala con dei nuovi in forex, leggeri e resistenti, tradotti in quattro lingue. «Un’operazione che speriamo sia di stimolo ad altri interventi privati, ma con finalità che vanno anche oltre il mero ritorno economico, conclude Paola Marini. Il rapporto con gli sponsor infatti ci consente anche di raggiungere nuove fasce di pubblico, con un arricchimento reciproco».

Sergio Frigo, laureato in lingue e letterature straniere, è capo servizio a Il Gazzettino, dove si occupa di cultura. Ha fondato la rivista di relazioni interculturali Cittadini dappertutto, è direttore responsabile dei periodici Parliamo Africa e Il paginone e collabora con la rivista Nordesteuropa. Fa parte del Comitato scientifico del Centro Studi Dino Buzzati. Ha scritto i libri Noi e loro (ed. Canova) e Caro Zaia, vorrei essere leghista ma proprio non ci riesco (ed. Biblioteca dell’Immagine).

the involvement of private sponsors in small, bespoke projects designed to help the dialogue between the mise-en-scene and presentation – of both ancient and modern works – that was Carlo Scarpa’s most profound inspiration. One of these projects, now almost finished, is the redesign of the caption labels for the collection, designed by the interiors architect Alba Di Lieto with the help of Dr Ketty Bertolaso and realised thanks to a contribution from the Masi Foundation. With impeccable philology, the operation has kept its original grace (using the original wooden casings) of the old captions but gives the text greater legibility thanks to the shrewd use of particular fonts and spacings. The explanatory sheets in each room have also been replaced with lighter, more durable forex versions, translated into four languages. «We hope this will encourage other private initiatives, with results that go beyond a merely economic return – concludes Paola Marini – in fact, the relationship with our sponsors enables us to get to new sections of the public, to our mutual benefit.»

With a degree in languages and foreign literature, Sergio Frigo is the head of the culture section at Il Gazzettino. Founder of the crosscultural relations magazine Cittadini dappertutto and managing director of the periodicals Parliamo Africa and Il paginone. Contributor to the magazine Nordesteuropa. Part of the scientific committee of Centro Studi Dino Buzzati. Author of the books Noi e loro (pub. Canova) and Caro Zaia, vorrei essere leghista ma proprio non ci riesco (pub. Biblioteca dell’Immagine).

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VITE E VINO NELLE VENEZIE VINES AND WINE IN THE VENETIAN AREA

GLI SPIRITI DIVINI DELLE VENEZIE SCOMPAIONO… NEL BICCHIERE THE FABULOUS SPIRITS OF THE VENETIAN REGIONS ARE DISAPPEARING… IN THE GLASS di Elena Caccia

Un caleidoscopio di prodotti che rivelano grandi storie familiari A kaleidoscope of products with interesting family stories behind them Li chiamano spiriti. Coinvolgono le sfere dell’etere e del volatile e, se liberati, svaniscono come fantasmi. Li chiamano spiriti, come lo spirito dell’uomo. Li chiamano spiriti come sinonimo di alcool. Li chiamano spiriti, infine, per differenziarli dal vino, anche se ne sono fratelli. Parliamo di tutte quelle bevande che contengono alcool etilico: distillati, amari, grappe, aperitivi, digestivi;

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They call them spirits: spheres of ether and volatility that disappear, like phantasms, when liberated. They call them spirits, like the spirit of a man. They call them spirits as a synonym for alcohol. They call them spirits, lastly, to differentiate them from wine, even though they are brothers. We are talking about the whole world of ethyl alcohol based drinks: distillates, bitters,


In prima linea gli aperitivi con lo spritz all’Aperol o al Campari e il “Bellini” Leading the charge: aperitifs such as Aperol or Campari spritz, and the “Bellini”

prodotti che sono legati alla storia alimentare del nostro Paese e che, soprattutto nel Nord, hanno segnato le abitudini d’intere generazioni. Nel Triveneto, poi, fanno parte del dna. Conosciute per i grandi vini del territorio (Amarone, Valpolicella, Prosecco), queste regioni sono portatrici, e aggiungerei sane, di un sapere antico che fonda le proprie radici nella terra. «Negli spiriti si cela un mondo un po’ appartato, fatto però da una sapiente artigianalità», spiega Sandro Boscaini, patron di Masi Agricola. «Mi sono accorto ora da presidente di Federvini di quanto questa eccellenza del Triveneto rappresenti una scoperta per molti, una sorpresa». Non a caso il Triveneto è depositario di molti di questi saperi; complici la conformazione geografica del territorio, il rigo-

grappa, aperitifs, digestifs; products that are linked to the gastronomic history of our country and which, above all in the North, have been part of the lifestyle of entire generations. In the Triveneto they’re part of the dna. Famous for their great terroir-based wines (Amarone, Valpolicella, and Prosecco), these regions are the cup bearers – healthy ones too, I would add – for an ancient tradition that is rooted in the land. «The world of spirits is certainly a bit distant, but it has a great artisanal tradition», explains Sandro Boscaini, the boss of Masi Agricola. «I realised how this leading product from the Triveneto was a discovery for most people, a surprise in fact, when I became President of Federvini». It is no accident that the Triveneto is the repository for this know-how. It’s in the Andrea Marzadro seleziona la materia prima per i suoi distillati. Andrea Marzadro selects the ingredients for his distillates. Le “bolle Nardini” dell'architetto Fuksas, centro ricerche ed eventi della prima distilleria di grappa d'Italia (1779). Fuksas-designed “Bolle Nardini” is a research and events centre for Italy’s first grappa distillery (1779). Il “Bellini”, aperitivo veneto di fama internazionale, è una creazione di Giuseppe Cipriani, dell’Harry's Bar. The internationally famous Venetian aperitif, the “Bellini”, is a creation by Giuseppe Cipriani of Harry’s Bar. La Grappa di Amarone Serego Alighieri distillata da Bonollo. The Serego Alighieri Amarone Grappa is distilled by Bonollo.

re degli inverni in montagna e la presenza delle erbe, qui sono nati alcuni prodotti che hanno poi fatto il giro del mondo. L’Aperol è uno di questi. Aperitivo a bassa gradazione alcoolica, ottenuto dall’infusione di arance, erbe (tra cui il rabarbaro) e radici, fu inventato a Padova dai fratelli Barbieri, azienda acquisita poi dalla Barbero e dal 2003 è nel Gruppo Campari. Negli anni Cinquanta, l’Aperol divenne protagonista dello spritz che prevedeva l’aggiunta di Prosecco e selz. Si beveva già dagli anni Venti e l’Iba (International bartenders association),

geography; the rigours of winter on the mountains and the presence of herbs have led to the creation of some world famous products. Aperol is one of them. A low-alcohol aperitif made from an infusion of oranges, vegetables (including rhubarb) and root-based herbs, it was invented by the Barbieri brothers from Padua. The company was then bought by Barbero in 1891, and then by the Campari Group in 2003. In the Fifties, Aperol was the indispensable ingredient in the spritz which required the addition of Prosecco and selz too. In fact, the idea goes back to 15


codifica così la ricetta: 6 cl. di Prosecco, 4 cl. di Aperol e una spruzzata di soda o selz. Sembra siano stati i soldati dell’impero austriaco a crearne l’abitudine nel tentativo di stemperare l’elevata gradazione dei vini veneti con l’aggiunta di un po’ di acqua frizzante. L’aperitivo, d’altra parte, è elemento fondante dell’esperienza della tavola. Lo sanno bene al Caffé Florian, aperto a Venezia nel 1720; qui i grandi classici sono reinterpretati. Lo spritz è preparato con Campari Bitter, Aperol, Prosecco, ginger ale, agrumi, cetriolo, zenzero e frutti di bosco. Altro aperitivo tipico del Triveneto è il Bellini che, già nel nome, evoca l’arte

the Twenties and the IBA (International Bartenders Association) codified the recipe thus: 6 cl. Prosecco, 4 cl. Aperol and a splash of soda or selz. It seems that it was soldiers from the Austrian Empire who came up with the idea in an attempt to mitigate the high alcohol level of wines from the Veneto by using a splash of sparkling water. Quite apart from anything else, an aperitif is a fundamental part of a meal. Which they realise very well at Caffé Florian, founded in Venice in 1720, where the great classics get re-interpreted. Here the spritz is made with Campari Bitter, Aperol, Prosecco, ginger ale, orange peel, cucumber, ginger and berry fruits. The other


L’arte della distillazione delle vinacce negli alambicchi della famiglia Poli, maestri dal 1898. The art of pomace distillation in alambics by the Poli family, specialists since 1898. Elvio Bonollo controlla le grappe invecchiate in rovere. Elvio Bonollo checks oak-aged grappas. A Trento sono le erbe di montagna alla base di digestivi unici, come lo storico Novasalus dell’erboristeria Cappelletti. In Trento, mountain herbs are the base for unique digestifs, such as the historic Novasalus, produced by the Cappelletti herbalists.

typical aperitif of the Triveneto is the Bellini, whose veneta e le cromie dei dipinti di Giovanni Bellini. Il cocktail fu inventato all’Harry’s Bar di Venename is enough to evoke the spirit of Venetian art and zia nel 1948 da Giuseppe Cipriani miscelando Prothe colours of Giovanni Bellini. This cocktail was inventsecco con la polpa e il succo della ed by Giuseppe Cipriani at Harry’s pesca bianca veronese. L’AmericaBar in Venice in 1948 as a mixture of no, con il Carpano Antica Formula, Prosecco with the crushed flesh of il primo vermut italiano, è il punthe white Verona peach. The Amerito di forza di un altro locale, il Caffé cano, made with Italy’s first verFantoni di Villafranca, in provinmouth, the Carpano Antica Formula, cia di Verona. È conosciuto anche is the forte of another bar: Caffé per la sua Acqua di fiume celebraFantoni at Villafranca, in the provta da D’Annunzio che ancor oggi ince of Verona, which is also famous si può gustare abbinata alle celefor its Acqua da Fiume, celebrated by bri Sfogliatine. A Padova c’è il Caffé Gabriele D’Annunzio and still availPedrocchi, conosciuto per il caffé able today to drink with the cafe’s faa base di menta dolce e fredda. mous pastries. Anche il dopo cena è parte della noAnd in Padua there’s Caffé Pedrocstra tradizione; nella Liquoreria Carchi, famous for its cold, sweet, mintlotto, a Valdagno (Vicenza) si può based coffee drink. La Grappa di Mezzanella Masi distillata gustare il rosolio mitteleuropeo che The world of after-dinner drinks is da Bonollo. nacque da un’intuizione dell’unghealso part of our tradition. At the Masi’s Mezzanella Grappa is distilled by Bonollo. rese Antonio Potepan, antenato di Liquoreria Carlotto, in Valdagno Beppe Carlotto. Ci sono distillati (Vicenza) you can taste the Mitche hanno segnato la storia. Poli, in Veneto, a Schiateleuropean rosolio that was the invention of a Hunvon, vicino a Bassano del Grappa, ha una produziogarian called Antonio Potepan, one of Beppe Carlotto’s ne artigianale dal 1898; i successi sono stati moltepliancestors. There are also distillates with illustrious hisci: nel 1993 è uscita sul mercato la prestigiosa grappa tories. Poli, at Schiavon in the Veneto, near Bassano 17


La cultura della grappa si impara al Museo Poli: a Schiavon 2.000 bottiglie, a Bassano 1.500 mignon. The culture of Grappa can be learned at the Poli Museum: 2,000 bottles in Schiavon and 1,500 mignons in Bassano.

del Grappa, has been making grappa artisanally since di Sassicaia ed è stato inaugurato il museo della grap1898 and has a string of successes to its name: in 1993 pa, mentre nel 1997 è uscita la grappa Luce in collait came out with the prestigious grappa made of Sasborazione con Robert Mondavi. Luxardo è l’emblema sicaia and inaugurated a museum, while in 1997 the della grappa euganea con la Grappa del Petrarca (CaLuce grappa was launched in assobernet e Merlot) ma soprattutto è faciation with Robert Mondavi. Luxardo moso nel mondo per il suo Maraschiis the pre-eminent maker of grappa no nella classica bottiglia impagliata e from the hills of Vicenza with its Grapper i numerosi prodotti a base di ciliepa del Petrarca (Cabernet and Mergia marasca. Bonollo distilla le vinaclot), but it’s most famous abroad for ce di Masi Agricola per la Mezzanella its straw-protected Maraschino and for Grappa di Amarone superinvecchiaits numerous cherry-based liqueurs. ta e per una delicata e profumatissiBonollo distils the pomace from Masi ma Grappa di Amarone Serego AliAgricola to make the extra-aged Mezghieri. Le vinacce Masi contribuiscono zanella Grappa di Amarone and the anche alla Grappa Of Amarone Barridelicate and highly perfumed Grapque. Prime Uve di Bonaventura Mapa di Amarone for Serego Alighieri. schio, nel trevigiano, è un simboMasi pomace is also one of the inlo dell’Italia nel mondo ed è la base gredients in Grappa Of Amarone Bardi Prime&Tonic: 3 cl. di Prime Uve, 1 cl. di Prime Arance, 1 cl. di spremurique. Prime Uve from Bonaventura L'antico Rosolio d'origine ungherese è riproposto da Carlotto di Valdagno. ta di lime, 1 bottiglietta di Tonic WaMaschio in the province of Treviso is Rosolio, an ancient drink originally ter. Nardini a Bassano del Grappa è an Italian icon on the international from Hungary, has been recreated maestra nell’arte della distillazione. market and the base for Prime&Tonic: by Carlotto in Valdagno. Nel 2004 la famiglia incarica Massi3 cl. Prime Uve, 1 cl. Prime Arance, 1 cl. miliano Fuksas di realizzare una distilleria/opera d’arlime juice, 1 small bottle of tonic water. Nardini in Baste che diventasse l’emblema del mestiere; nascono sano del Grappa is a master distiller. In 2004 the famcosì le Bolle, un’architettura che evoca un mondo. Acily commissioned Massimiliano Fuksas to make a new 18


NOVASALUS

Per Cristina, Antonella e Elisabetta Nonino la qualità “è un vizio di famiglia”. Quest'anno festeggiano la 40º edizione del Premio Nonino. For Cristina, Antonella and Elisabetta Nonino quality is a “family vice”. The 40th Nonino Prize is celebrated this year.


qua di cedro e acquavite di vinacdistillery-cum-work of art that would cia Riserva, 40 e 60 °C sono la forsymbolise the distiller’s art; this was za dell’azienda. E in tema di dopo the origin of Le Bolle, a structure pasto non possiamo dimenticathat evokes a profession. The comre Capovilla, che distilla da frutta pany’s main products are Acqua di tutta coltivata nell’azienda agricoCedro and Aquavite di Vinaccia Risla di proprietà (ma che nasce anerva in two strengths: 40º and 60°. che spontanea come per nespole, Talking of after-dinner drinks, we ribes, bacche di sambuco, lampocan’t miss out Capovilla, which disni, sorbe e corniole) in 4 ettari antils wild and cultivated fruit grown naffiati solo con l’acqua che sgoron the 4-hectare company-owned ga dal monte Grappa. E ancora, più farm, watered by springs from a Nord, in Friuli, c’è la vulcanica faMount Grappa: medlars, blackcurmiglia Nonino che si è inventarants, elderflower, raspberries, rowta il Nonino Tonic con 3 cl. di Grapan tree fruit, and cornelian cherries. Il distillato di frutta ha uno stile moderno per Roner, Alto Adige. pa Nonino 43% vol., 8 cl. di acqua Then again, further north in Friuli, Fruit distillates are made in a modern style tonica, ghiaccio e limone. Giannothere’s the volcanic Nonino famby Roner, in Alto Adige. la Nonino ha ricevuto una laurea ily, inventors of Nonino Tonic: 3 honoris causa in economia aziencl. Grappa Nonino 43% vol., 8 cl. dale proprio come riconoscimento per il lavoro svolto tonic water, ice and lemon. Giannola Nonino has been per il territorio elevando la grappa friulana da “distillato awarded an honorary degree in company economgrezzo, retaggio della miseria” e “acqua di fuoco che ics in recognition of the work her company has done bruciava e che ti dava il coraggio per affrontare ogni in transforming what David Maria Turoldo called “raw fatica”, come scriveva David Maria Turoldo, a elemenspirit and product of poverty… firewater for battling to culturale. Anche Domenis distilla da oltre 100 anni life’s challenges” that was Friulan grappa into a cultural a Cividale e Ceschia, a Nimis, è la più antica distilleicon. The Domenis company, too, has been distilling ria del Friuli che usa quasi solo vinacce di Verduzzo. In spirits for over 100 years in Cividale, and Ceschia, in NiFriuli è forte anche la tradizione della balsameria; Mimis, is the oldest distillery in Friuli to use almost exclu-

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Al caffè Florian di piazza San Marco a Venezia lo spritz è inimitabile. A spritz at Caffè Florian in Saint Mark’s square in Venice is quite unique. Nei caffè veneti, come il Pedrocchi a Padova, caffè, aperitivi e digestivi spesso sono creazioni proprie. In the cafés of the Veneto, such as Pedrocchi’s in Padua, coffee, aperitifs and digestifs are often made to a house recipe.

dolini con l’acetaia più grande del mondo dove si fa l’Asperum, da Refosco e Tocai e anche Sirch della Subida che usa, invece, Ribolla e Tocai. Anche il Trentino e l’Alto Adige sono terre in cui l’arte della distilleria è radicata; basti pensare a Marzadro, attiva dal 1949 con la produzione di invecchiate, plurivitigno, monovitigno, infusioni e liquori. Bertagnolli, dal 1870, è nota per i suoi distillati da lungo invecchiamento. E sempre in Trentino esistono prodotti che partono dalla ricchezza delle erbe spontanee. Ne è un esempio l’antica erboristeria Cappelletti fondata a Trento nel 1906. Più a Nord, in Alto Adige, troviamo altre due punte di diamante: Roner a Termeno che macera da anni nella sua grappa radici e bacche dei boschi circostanti e Psenner, una delle maggiori produttrici di acquaviti da pere Williams Christ dell’Alto Adige. Un caleidoscopio d’eccellenze che vanno scoperte perché dentro ciascuna di esse si trovano le storie di famiglie, di terre, di tradizioni.

Elena Caccia ha sempre voluto raccontare quello che vedeva attorno a lei. Cominciò on the road con la cronaca e approdò poi a Mondadori scrivendo di lifestyle, cultura e turismo. Dal 2001 al 2014 ha lavorato a «Civiltà del bere», prima come giornalista e infine come coordinatrice di redazione. Dal gennaio 2015 ha deciso di affrontare un’altra sfida a «saporie.com».

sively pomace from the Verduzzo grape. Friuli also has a rich tradition of balsamic vinegar production: Midolini is the world’s biggest vinegar producer and makes Asperum from Refosco and Tocai while Sirch della Subida uses Ribolla and Tocai. Trentino and Alto Adige are also places where the art of the distiller flourishes; it’s enough to think of Marzadro, who have been active since 1949 with the production of aged spirits, blended and single grape versions, infusions and liqueurs. Bertagnolli has been famous for its long-aged spirits since 1870. Still in Trentino there are many products made from wild herbs. One producer who exemplifies this tradition is Cappelletti, the “antica erborista” was founded in Trento in 1906. Further north, in Alto Adige, there are two other jewels: Roner in Termeno, which has a long tradition of distilling local roots and herbs, and Psenner, one of the best producers of Williams Christ Pear aquavit in the Alto Adige. All this is a kaleidoscope of excellence that deserves discovery because all of them are rich in the history of family, territory and tradition.

Elena Caccia has always wanted to write about her surroundings. She started her career as a news correspondent, and then went to Mondadori to write about lifestyle, culture and tourism. From 2001 to 2014 she worked for Civiltà del Bere, first as a journalist and then as editorial co-ordinator. In January 2015 she decided to undertake a new challenge with saporie.com

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UN VINO UNA STORIA WINE STORIES

“VAIO ARMARON” ALL’ORIGINE DELL’AMARONE

“VAIO ARMARON” PART OF THE ORIGINS OF AMARONE Disegno originale del conte Dante Serego Alighieri (inizi ’900). Original early 20th century design from conte Dante Serego Alighieri.

di Sofia Ander

Il vigneto di Serego Alighieri è uno dei primissimi in cui è nato il mito The Serego Alighieri vineyard is one of the very first to become part of the legend The word “amaro” is Italian for ”bitter”, and the origin La parola italiana ”amaro”, in inglese ”bitter”, dà origiof the name for the Veneto’s most famous wine. But ne al nome del più famoso vino del Veneto, l’Amarone. Ma non c’è nulla di amaro, anzi è un vino più genthere is nothing bitter about it; it’s actually much gentile e piacevole, perché prodotto con uve appassite per tler, since it’s made out of grapes left to dry for more più di 100 giorni, che una volta pigiate e fermentate per than 100 days, thereby concentrating the resulting juice l’Amarone danno un mosto particolarmente concentraand must when pressed and vinified for Amarone. to. Alcuni enologi lo preferiscono Some winemakers prefer to make più grasso e dolciastro, altri propena more opulent, sweet and sour Sui terreni dei discendenti style, others make their Amarone dono per uno stile più fresco, intenso e secco. in a fresh, flavoursome, dry style. di Dante si produce l’uva Quest’ultimo è lo stile del Vaio ArThis latter is the style preferred by destinata a questo vino maron Serego Alighieri. Ricco, secSerego Alighieri for their Vaio ArGrapes for this wine are co e fresco, ma fruttato e piacevomaron. Rich, dry and fresh, while le. E di lunga vita. In occasione della produced on land owned being fruit driven and approachmia ultima visita alle cantine Masi, able at the same time. With long by Dante's descendants ho avuto la possibilità di assaggiaageing potential. During my latest re il Vaio Armaron 1997. Che meravisit to the Masi cellars, I was able viglia! Ancora così esuberante e vivace, di grande fruttoto taste the 1997 Vaio Armaron. What a treat! Still so visità e mineralità, e molto persistente. Proprio come un brant and lively, with vibrant fruit, minerality and length. Amarone dovrebbe essere. Just the way an Amarone should be. Il Vaio Armaron detiene il primato di essere il primo Back in 1994, Vaio Armaron was actually the first AmAmarone introdotto nel mercato svedese nel 1994. arone wine to find a place on the Swedish market. Molte cose sono successe da allora… What a lot has happened since then. Today, we see Oggi gli scaffali del Monopolio della Svezia sono piea whole range of Amarone look-alikes on the shelves ni di una serie di simil-amaroni, dolci e a basso prezzo, at the Swedish monopoly. Sweet and cheap, and lack22


Le tradizionali arele di bamb첫 per il lungo appassimento delle uve del Vaio Armaron. Traditional bamboo racks for the long grape appassimento process used for Vaio Armaron.


Al Vaio Armaron ing the values, history and backprivi di quella storia e quel retroground that Vaio possesses. terra che esprime un vino come il prestigioso il Vaio Armaron. Esso porta inVaio Armaron is actually the name Wine Spectator fatti il nome di un singolo viof the vineyard in the village of assegna 95 gneto nel paese di GargagnaGargagnago in Valpolicella that punti go, su terreni di proprietà dei was bought by the family of the discendenti del poeta Dante famous poet Dante Alighieri in Prestigious Alighieri sin dal 1353. 1353. Centuries later, in the 1970s, Wine Spectator Secoli dopo, negli anni Settanthe Boscaini family, owners of the gives 95 points ta del Novecento, la famiglia Masi winery, started a joint venBoscaini, proprietaria delle canto Vajo Armaron ture with the Serego Alighieri famtine Masi, iniziò una collaboily to produce and distribute the razione con la famiglia Serego estate’s prestigious wines and to Alighieri allo scopo di produrre create an exciting and attractive e distribuire i prestigiosi vini delle centre for the culture of wine in tenute e creare un vivace e affasciValpolicella, both for wine experts nante ambiente dedicato alla culand amateur wine lovers from all tura del vino, aperto agli esperti e over the world. Centuries old traagli appassionati di tutto il mondo. ditions and production techniques Tradizioni secolari e peculiarità prohave been maintained and Vaio duttive sono state preservate e il Armaron has kept its unique perVaio Armaron ha mantenuto il suo sonal style. Today, the twenty-first stile caratteristico. Oggi la ventugeneration of Dante’s family, reprenesima generazione del nobile casented by Countess Massimilla and .. sato, il conte Pieralvise e la figlia Count Pieralvise, is actively involved Massimilla, è attivamente coinvolta in the promotion of their wines and nella promozione dei propri prodotti e dei valori storici the historic values of the production area. e vitivinicoli del territorio. The Armaron vineyard has a privileged place in the hisIl vigneto Armaron ha un ruolo privilegiato nella storia tory of Amarone, and some even believe its name is dell’Amarone e alcuni pensano che il nome Amarone the true origin of the Amarone name itself. The vinederivi da quel vigneto. Di certo è stato uno dei primissiyard was certainly one of the first sites where Amarmi siti dove è nato l’Amarone. one was produced. It has a particular soil type: a mix Ha un suolo caratteristico: parte argilla, parte terra rosof clay, red soil and limestone, and the grapes planted sa e parte calcare. Le varietà piantate sono Corvina here are Corvina, Molinara and Rondinella. (circa 65%), Rondinella (circa 20%) e Molinara (circa Vaio Armaron is made predominantly of Corvina 15%). Di norma sono raccolte tra la fine di settembre e (about 65 percent), with Rondinella (about 20 percent) gli inzi di ottobre. and Molinara (about 15 percent). The grapes are usu-

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Pagina precedente. Il vigneto cru “Vaio Armaron” a Gargagnago, tra i 230-265 metri di altitudine, gode di un’ottima esposizione a sud-ovest, depositi ricchi su calcari eoceinici, sostenuto dalla tipiche marogne. Opposite page. The “Vaio Armaron” cru vineyard at Gargagnago lies at 230-265 m asl and benefits from excellent south-west orientation, rich Eocene limestone deposits in the soil, and has characteristic “marogne” terrace walls. A lato. La villa che dal 1353 è dimora dei discendenti del poeta Dante Alighieri. Left . The villa, home of descendants of the poet Dante Alighieri since 1353.

ally picked between the end of September and the beLa Molinara coltivata in questo vigneto e usata nel vino ginning of October. In fact, in this particular vineyard che ne deriva è in effetti un clone speciale, chiamato appunto Molinara clone Serego Alighieri, derivante da and wine, the Molinara is derived from pre-phylloxera vigne prefilosseriche impiantate nel 1875 nel cortile della vines, originally planted in the courtyard of the Foresvilla, tutt’oggi produttive: una vera rarità! teria at Villa Serego Alighieri in 1875 and still producing Dopo la vendemmia i grappoli sono messi a riposo sui good Molinara grapes from what is recognized as the graticci di bambù per più di 100 giorMolinara Serego Alighieri clone toni, secondo le norme della docg, otday. What a rarity! After picking, the Non è mai troppo tenendo concentrazione di zucchegrapes are laid out to dry for more ri e aromi. L’appassimento è uno dei than 100 days, according to the Ammorbido grazie fattori chiave nella produzione dell’Aarone docg production regulations. a una buona acidità marone, un vino potente ma ben This concentrates their sugar levels e freschezza bilanciato. and flavours in the Appassimento Never too sweet La macerazione dura circa 60 giorni. process, which is the primary factor Poi viene maturata in rovere francese thanks to good acidity in making Amarone a big but welle grandi botti di rovere di Slavonia per balanced wine. and freshness tre anni. Infine, subisce un passagMaceration takes up to 60 days. gio in botticelle di ciliegio per altri 4 Thereafter the wine is matured in a mesi, secondo un’antica tradizione di famiglia. Il connumixture of French oak casks and Slavonian oak barbio tra questi fattori, un clone originale e le botticelle di rels for three years. After this, it spends another four ciliegio, donano un carattere speciale e uno stile unico months in cherry wood, according to the old family traal Vaio Armaron. Uno stile che non si può copiare. Uno dition on the estate. stile che esprime in bottiglia la storia e i valori di una faThe combination of these two factors: the unique clone miglia. Sono certa che Dante stesso lo avrebbe definiand the ageing in cherry wood casks, brings out the to ”poetico”! special character and unique style of Vaio Armaron. A L’annata corrente è il 2008. L’ho assaggiato di recente style no one can copy. History and family values are presso il Monopolio svedese, unitamente ad una serie undeniably major factors in the make-up of this wine. I 25


Le antiche possessioni Serego Alighieri a Gargagnago di Valpolicella con i prestigiosi vigneti. The ancient Possessioni Serego Alighieri at Gargagnago di Valpolicella with its prestigious vineyards.


Le vigne prefilosseriche, piantate nel 1875, franche di piede e tuttora produttive: da questa rarità è stata ricavata la Molinara Clone Serego Alighieri. Pre-phylloxera vines, planted in 1875, never grafted and still productive: Molinara Clone Serego Alighieri comes from this rarity. Botticelle di ciliegio per l’affinamento tradizionale del Vaio Armaron. Small cherry-wood casks for traditional ageing of Vaio Armaron.

di emulazioni. Nonostante i suoi 7 anni di vita, è ancora un bambino, ricco, ampio e in evoluzione. Ci vuole pazienza! E rispetto! Ulteriori 10 o 20-25 anni non sono nulla per un vino di questo calibro. Offre tutto: la struttura, l’eleganza, le piacevoli note di frutta fresca e appassita unita alle erbe aromatiche, la sapidità e il cioccolato fondente. Non è mai troppo morbido, grazie ad una buona acidità e freschezza. Gli zuccheri residui sono 6,1 gr/l, un livello normale per questa tipologia di vini. E al giorno d’oggi non è nulla se confrontato con altri vini o altri Amaroni. Benché il Vaio Armaron invogli l’assaggio, provate a resistervi. Donategli amore e tranquillità, lo merita, e infine degustatelo con un morso di Parmigiano invecchiato!

Sofia Ander fa parte della nuova generazione di giornalisti del vino in Svezia. Scrive per quotidiani regionali, per testate specialistiche online tra cui DinVinguide.se, FineWine.nu, e per magazine di settore quali Alltom Vin e Världens Viner. È membro del panel di assaggio di Systembolaget, il monopolio svedese, e dell’Associazione Giornalisti del vino.

am quite sure that Dante himself would have called it “poetic”! The current Vaio vintage is 2008, which I tried recently at the Swedish Monopoly, along with some lookalikes. Despite being seven years old, it’s still a baby: big, broad and forward. Patience is recommended. And rewarding. Another 10 or even 20-25 years in the cellar is not a problem for a wine of this calibre. It’s got everything: structure, elegance, attractive fresh fruit and raisined fruit flavours, with lingering hints of aromatic herbs, savouriness and dark chocolate. But again, never sweet, thanks to its good levels of acidity and freshness. The residual sugar level is 6.1 grams per litre. Absolutely normal for this style of wine. And these days, that’s nothing when compared to other wines, even those that aren’t Amarone. It’s tempting, but please try to keep your hands off your Vaio. Give it some love, peace and amore. It deserves that. And so do you. And when you do open the bottle at last, try it with a nut of well-aged Parmigiano!

Sofia Ander, a young journalist, writes on wine for regional daily papers, and specialist online publications, such as «DinVinguide.se» and «FineWine.nu», as well as contributing to Alltom Vin and Världens Viner magazines. She is part of the tasting panel for the Systembolaget Monopoly and a member of the Swedish Winewriters Association.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

LA PASTA RIPIENA VERA BANDIERA DELL’IDENTITÀ ITALIANA FILLED PASTA THE TRUE SYMBOL OF ITALIAN IDENTITY di Carlo Cambi

Un tour dalla Toscana al Piemonte, passando per Emilia, Lombardia e Veneto A tour from Tuscany to Piedmont, passing through Emilia, Lombardy and the Veneto In my house it wasn’t the Crib Scene that was the harA casa mia si capiva che stava arrivando Natale non dal binger of Christmas – this was just a collective stage presepe che pure era una scenografia collettiva, non set – nor the ever-bigger Christmas tree. In my house dall’albero ogni anno più imponente. A casa mia c’era we had a Culinary Event. A liturgy with its own rite un Avvento alimentare. Una liturgia misterica e rigoroand mysteries. My great grandmother, the legendary sa. La mia bisnonna, la mitica Linda, convocava le donne per la vigilia dei cappelletti. Ho imparato le tabelliLinda, would call the women together for “Cappelne contando una miriade di porzioni di tortellini. Era un letti Eve”, which how I learned my tables, counting out continuo offertorio perché quei gesti dell’Avvento gathe mounds of tortellini. The Event was a hug from the stronomico erano un abbraccio fafamily, a re-assertion of the bonds miliare, un riannodare i fili della of tradition, and a re-affirmation of Il “Nodo d’amore” tradizione, un perpetuarsi d’idenidentity, feeding a sense of belongtità per nutrire prima di tutto l’aping before all else. Which is why at di Valeggio sul Mincio partenenza. Valeggio sul Mincio they came to diventa madrigale E allora mi spiego perché a Vacall their filled pasta gastronomic gastronomico leggio sul Mincio abbiano battezmasterpiece the “Nodo d’Amore”, Valeggio sul Mincio’s zato “Nodo d’Amore” quell’offeror “Love Knot”. ta alla vita in forma di pasta ripiena Largely created by the Association “Love Knot” becomes che lì diviene madrigale gastronoof Valeggio Restaurateurs – the 15 an ode to gastronomy mico. Il Nodo d’Amore è diventaguardians of the culinary Gospel – to via via tratto identitario, rivenas a matter of pride and badge of dicazione d’appartenenza e infine orgoglio. Lo si deve identity, the “Love Knot” is now celebrated with the Asmassimamente all’Associazione dei Ristoratori di Valegsociation’s “Silvia the Nymph” and “Love Knot” prize. gio che, come quindici apostoli di un Vangelo culinario, It’s as if the Association rolls out the pasta sheet of detengono la ricetta esclusiva e celebrano nel premio continuity and the prize winners make up the filling “La ninfa Silvia” e “Nodo d’Amore” la liturgia dei valori e that adds new twists to the regional recipe every year. 28


TORTELLI AGLI ASPARAGI E ROBIOLA Ristorante Belvedere, Santa Lucia ai Monti, Valeggio, Verona Abbinamento Rosa dei Masi Per la pasta: 250 g di farina oo, 2 uova intere e 1 tuorlo. Per il ripieno: 100 g di ricotta di bufala, 50 g di parmigiano o grana, 50 g di robiola, 1/2 kg di asparagi verdi, 1 tuorlo d’uovo, sale. Preparazione: lavorare in una terrina la ricotta, il parmigiano, la robiola, il tuorlo, il sale. Aggiungere gli asparagi precedentemente lessati e frullati. Mescolare. Stendere in modo sottile la pasta all’uovo e tagliare dei quadrati, farcirli con il composto e chiudere a tortello. Cuocere in acqua salata e condire con olio extravergine di oliva.

TORTELLI WITH ASPARAGUS AND ROBIOLA Ristorante Belvedere, Santa Lucia Ai Monti, Valeggio Food pairing with Rosa dei Masi For the pasta: 250 g flour 00 type, 2 whole eggs and 1 egg yolk. For the filling: 100 g buffalo milk ricotta, 50 g grated parmesan (parmigiano or grana), 50 g robiola, 1/2 kg green asparagus, 1 egg yolk, salt. Preparation: mix the ricotta, parmesan, robiola and egg yolk with a pinch of salt. Steam and whizz the asparagus in a blender before adding to the mixture. Blend everything together. Roll the pasta out into thin sheets, cut into squares, dot with the filling, and close in a tortello shape. Cook the tortelli in salted boiling water and dress with extra-virgin olive oil.


Alceste Pasquali, patron del ristorante “Alla Borsa” di Valeggio, luogo cult del Nodo d’amore. Alceste Pasquali, patron of the “Alla Borsa” restaurant in Valeggio, cult home of the “Love Knot”. Sara Bressanelli, del ristorante Belvedere, propone differenti versioni legate alla stagione. Sara Bressanelli from the Belvedere restaurant makes seasonal versions of filled pasta.

dell’accoglienza. È come se l’Associazione stendesse la This year, Sandro Boscaini – President and Managing sfoglia della continuità e i premiati fossero il ripieno che Director of Masi Agricola, but actually simply “Mister ogni anno aggiunge sapore alla ricetta della territorialità. Amarone” for everyone – has been honoured with the Quest’anno Sandro Boscaini – presidente e amministra“Silvia the Nymph” prize, anchoring Valeggio’s identity tore delegato di Masi Agricola, ma per tutti “Mister Amato Verona and providing a link for the “Love Knot” with rone” – è stato onorato con il “Silvia Ninfa”. the excellence of Masi wines. The pairing of these two Valeggio ha inteso così radicarsi nella sua identità veunique products also gives the Association a rich culronese, il “Nodo d’Amore” ha inteso legarsi all’eccelsa tural dimension through the longstanding work of the qualità dei vini Masi in un abbinamento di unicità, l’AsMasi Foundation. sociazione ha inteso proiettarsi in una dimensione culNow is a particularly good time for our food culture, turale alta, riconoscendosi nel lavoro che la Fondaziobecause it’s an alternative to the show-biz of fried ne Masi svolge da decenni. food, which is secondary in imporÈ un momento felice questo per la notance when compared to gastronLeggende e dispute stra gastronomia, perché si contrapomy: it’s all more complex than a pone allo show-biz del soffritto. Che è recipe. How do we know this? Just di campanile attorno epifenomeno rispetto al fenomeno gaconsider the abundance of filled pasa queste ricette stronomico: più complesso della ricetta types that there are in Italy, above Small town legends ta. Una prova? Sta proprio nella doviall from Tuscany northwards, all of zia di paste ripiene che l’Italia conosce which are the subject of fierce local and rivalries – soprattutto dalla cintola in su – e che pride and legend. Filled pasta is popsurround the recipes generano leggende e dispute di camular, but above all it’s an affirmation panile: le paste ripiene se sono un inof identity. Look at the significance of telligente escamotage culinario, prima di tutto sono un the “Love Knot” legend: how Silvia and Maico are reatto di ri-conoscenza. Basterebbe considerare la mitoputed to have left a gilded silken handkerchief on the poietica del “Nodo d’Amore” che, come si narra, è la banks of the Mincio river before disappearing beneath rappresentazione del fazzoletto di seta dorata abbandoits waters. Actually, it’s not unlike the tale of the creanato sulle rive del Mincio da Silva e Maico prima di spation of the tortellino, a very real facet of the eternal 30


TORTELLINI “NODO D’AMORE”

Ristorante alla Borsa, Valeggio, Verona Per la pasta: 500 g farina 00, 5 uova intere + 1 tuorlo, sale quanto basta. Per il ripieno: 150 gr stracotto di manzo, 50 g maiale, 50 g vitello, 25 g fegatini di pollo, 1 uovo intero, sale, salvia, noce moscata, burro. Preparazione: lavorare le uova con la farina fino a raggiungere un impasto omogeno e liscio e lasciare riposare. Cuocere le carni nel burro a bassa temperatura insieme con un trito di cipolla, carota, sedano e erbe aromatiche. Aggiungere vino bianco. Lasciare raffreddare, macinare il tutto finemente e aggiungere un uovo per amalgamare meglio. Aggiustare di sale e noce moscata. Tirare una sfoglia fine e tagliarla a quadretti di 3 cm, porre al centro un po’ di ripieno e chiudere bene gli angoli dando la caratteristica forma di tortellino. Lasciar asciugare. Cuocere in brodo caldo e condire con burro e salvia.

TORTELLINI “NODO D’AMORE”

Ristorante alla Borsa, Valeggio, Verona For the pasta: 500 g flour 00 type, 5 whole eggs and 1 egg yolk, salt as required. For the filling: 150 g stewed beef, 50 g pork, 50 g veal, 25 g chicken livers, 1 whole egg, salt, sage, nutmeg, butter. Preparation: mix the eggs with the flour to make a smooth, well-integrated dough and leave to rest. Cook the meat on a low temperature in butter together with chopped onion, carrot, celery and aromatic herbs. Splash with white wine. Leave the mixture to cool before blending in a mixer and adding an egg to stiffen the filling. Season with salt and nutmeg. Roll out the pasta into thin sheets and cut into 3 cm squares; dot each with a little filling and close up into the normal tortellini shape. Leave to dry. Cook in boiling broth and serve with a butter and sage dressing.

rire nel fiume. Non dissimile questo mito da quello che riguarda il tortellino, concretissimo vessillo dell’eterna disputa tra Modena e Bologna, che si vuole esser l’ombelico di Venere riprodotto da un oste di Castelfranco

rivalry between Modena and Bologna: here an innkeeper from Castelfranco Emilia fashions a copy of Venus’ belly button in admiration of the naked goddess resting on one of the inn’s beds after her exertions in the Legend of the Stolen Bucket.

Eleganza, gusto, genuinità sposano i tortellini “Nodo d’Amore” al Possessioni di casa Serego Alighieri. Elegance, tastiness and authenticity are the hallmarks of the “Love Knot” tortellini at the Possessioni of Serego Alighieri.

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Luigi Montanini, del ristorante Pasticcino di Castelnuovo Rangone, propone i suoi tortellini abbinati al Brolo di Campofiorin. Per anni è stato chef delle scuderie Ferrari, Benetton e Prost. Luigi Montanini, from the Pasticcino restaurant in Castelnuovo Rangone, suggests drinking Brolo di Campofiorin with his tortellini. His career includes cooking for the Ferrari, Benetton and Prost teams. Sebastian Vettel abbraccia Rossella, la “mamma” di tutti i piloti, nel ristorante di famiglia “Montana” a Fiorano Modenese, dove la pasta ripiena è abbinata ai rossi di Masi. Sebastian Vettel embraces Rossella, “mamma” to all the racing drivers, in the “Montana” family restaurant in Fiorano Modenese, where filled pasta is paired with Masi reds.

Emilia affascinato dalla dea distesa nuda sul letto della Legends apart, the very map of Emilia could be drawn Taverna, esausta per le fatiche della Secchia rapita. up according to the conflicting styles of filled pasta: Ma oltre la leggenda si potrebbe scrivere la mappa deltortellini, cappelletti, anolini and ravioli; the mediaeval la via Emilia disputando di tortellini, cappelletti, anoand then Renaissance map of Tuscany can be seen lini, ravioli; si potrebbero rivedere le corti prima mein the presence of tortelli; and Piedmont could be dedievali e poi rinascimentali di Toscana considerando i lineated using the aromas that come from agnolotti. tortelli e su fino al Piemonte inseguendo il profumo deWhich have their antecedents in the Roman pasta gli agnolotti. Che hanno antenati certi nei pasticci romamakers described in Apicius. The golden age for filled ni codificati da Apicio. I secoli d’oro delle pasta, however, is from the twelfth cenpaste ripiene furono senza dubbio queltury onwards. Mediaeval masters of the I ristoranti li che corrono dal dodicesimo in avanart are described by Mastro Martino ti. Mastro Martino da Como e poi il Plafrom Como, Platina and lastly Messisitaliani e stranieri tina e infine Messisbugo ben ci narrano fanno affidamento bugo. Tortelli get their name from the dei pastelli e dei tortelli medievali. Torfact that they were stuffed with cooked su questi piatti telli per il fatto che le torte si facevaand pressed greens. Apicius is the origin Italian and foreign no con erbe bollite strizzate – e dunque of recipes for ravioli filled with air-dried ri-torte – e stufate. Da Apicio discenmeat (and fish too), while the cheeserestaurants bank de direttamente il raviolo di carne cruda stuffed cappelletto from Romagna has on these dishes (ma anche di pesce), mentre il cappelits origins in the “fladone”. Thanks to letto romagnolo di formaggio ha origine tortellini, filled pasta has become a nanei fladoni. Le paste ripiene si sono fatte poi – per il trational and international favourite, proof of which is mite del tortellino – piatto nazionale e internazionale. the popularity of tortellini in restaurants at home and A testimoniarlo sta l’affidamento che molti ristoranti in abroad. A tortellini tour might start at Modena’s Food Italia e all’estero fanno su questo piatto. Tanto che si Caffé Concerto, going onto Pasticcino in Castelnuovo potrebbe fare un tour sostando nel modenese al MoRangone or Fiorano in Montana. dena Food Caffé Concerto, al Pasticcino di Castelnuovo Here tortellini are stuffed with ham or loin of pork. Rangone o a Fiorano al Montana. Then we come to the sweet pumpkin-filled tortelli of 32


Al Caffè Concerto nel cuore di Modena, Matteo De Pietri abbina i tortellini al Campofiorin di Masi. At the Caffè Concerto in the heart of Modena, Matteo De Pietri pairs tortellini with Masi’s Campofiorin. Sotto. I tradizionali tortelli di zucca si sposano alla perfezione con il Toar di Masi allo storico ristorante Cento Rampini in piazza Erbe. Below. Traditional pumpkin tortelli, perfectly matched by Masi’s Toar, at the historic Cento Rampini restaurant in piazza Erbe.

TORTELLI DI ZUCCA

TORTELLI DI ZUCCA

Cento Rampini, Mantova

Cento Rampini, Mantua

Sfoglia: 500 g di farina 00, 5/6 uova, 1 cucchiaio di olio. Ripieno: 1 zucca gialla (circa 3 kg), 2 manciate di grana grattugiato, 1 cucchiaio di mostarda mantovana piccante, amaretti tritati q.b., sale, pepe e noce moscata, burro fuso e salvia per condire. Preparazione: per il ripieno occorre una zucca gialla ben asciutta e dolce, tagliata a pezzetti, sistemati su una placca e cotti in forno. Una volta cotta, togliere la polpa dalla scorza e passarla al setaccio. Unirvi il grana, la mostarda, noce moscata abbondante, gli amaretti tritati, sale e pepe. Amalgamare bene gli ingredienti. Preparare la sfoglia, tirarla sottile e tagliare dei quadrati di circa 5 centimetri. Su ogni quadrato mettere un po’ di ripieno, piegare formando un triangolo e girarlo intorno al dito. Lessare i tortelli in acqua salata e condire con burro, salvia e grana.

For the pasta: 500 g flour 00 type, 5/6 eggs, 1 tbs olive oil. For the filling: 1 yellow pumpkin (about 3 kg), 2 handfuls grated grana, 1 tbs spicy Mantuan mostarda, chopped amaretti as required, salt, pepper and nutmeg, melted butter and sage for the dressing. Preparation: to make the filling, use a skinny, sweet, yellow pumpkin cut in pieces and previously roasted on a tray in the oven. Peel the pieces and pass the pulp through sieve. Add the grana, mostarda, lots of nutmeg and the chopped amaretti; season with salt and pepper. Mix well. Make the pasta, roll out into thin sheets and cut into roughly 5 cm squares. Dot with the filling, close with a triangular fold and twist each one round a finger. Boil the tortelli in salted water and dress with butter, sage and grana.

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Selezione e freschezza degli ingredienti, lavorazione manuale, tanto tempo e lavoro, una precisione certosina: ecco come a Valeggio si crea la pasta ripiena. Freshness and quality of the ingredients, working by hand, a lot of work and lots of time, with monk-like precision: this is how filled pasta is made in Valeggio.



RAVIOLI DI CASA FERLIN

RAVIOLI DI CASA FERLIN

Zurigo Per la pasta: 200 g farina tipo 00, 2 uova intere, 1 tuorlo, 1/2 cucchiaio olio d’oliva, 1/2 dl acqua. Per il ripieno: 100 g carne di vitello e 100 g di maiale, 30 g burro, 5-6 foglie di salvia, sale e pepe quanto basta. Per il condimento: 20 g burro, 1 dl panna. Preparazione: lavorate la farina e le uova con poco olio d’oliva ed acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio, avvolgerlo nel cellofan e farlo riposare per 30 minuti circa nel frigorifero. Fate saltare la carne tagliata a pezzetti di circa 2-3 cm nel burro caldo e fatela andare a fuoco vivo per circa 10-15 minuti; poi toglietela dal fuoco e tritatela, assieme alle foglie di salvia. Amalgamate bene e fate raffreddare. Fate bollire 20 g di burro con 1 dl di panna da montare a fuoco basso fino ad ottenere una salsa densa. Stendete la pasta a sfoglie sottili, tagliate dei quadratini di 10-15 cm circa, disponete il ripieno e chiudete diagonalmente. Cuocete i ravioli in acqua bollente per 2 minuti e toglieteli con la schiumarola, servite caldi con la salsa di burro e panna.

Zurigo For the pasta: 200 g flour 00 type 2 whole eggs 1 egg yolk 1/2 tbs olive oil 1/2 dl water. For the filling: 100 g veal and 100g pork, 30 g butter, 5-6 sage leaves, salt and pepper as required. For the dressing: 20 g butter, 1 dl cream. Preparation: mix the eggs with the flour and a little olive oil and water to make a smooth and well-integrated dough; wrap in clingfilm and leave to rest in the fridge for 30 minutes. Chop the meat into 2-3 cm cubes and cook in butter at a high heat for 10-15 minutes; take off the heat and chop finely with the sage leaves. Mix well and chill the mixture. Blend 20 g of butter with 1 dl of cream on a low heat it becomes a thick sauce. Roll the pasta out into thin sheets and cut into roughly 10-15 cm squares; dot each square with filling and close diagonally to make the ravioli. Cook the ravioli in boiling water for 2 minutes before retrieving with a slotted spoon. Serve hot with the butter and cream sauce.

Qui il tortellino è col prosciutto e il lombo di maiale. Più oltre, all’Angiolo di Quistello o al Cento Rampini di Mantova, sentiremmo il dolce della zucca nei gonzagheschi tortelli, mentre Alla Borsa di Valeggio saremmo introdotti alla liturgia del ripieno brasato del “Nodo d’Amore”, che con minima variante si replica al Belvedere di Santa Lucia ai Monti. Varcando i confini nazionali è la ri-

Gonzaga tradition at Angiolo di Quistello or Cento Rampini in Mantua, while Alla Borsa in Valeggio will induct us into the liturgy of the braised meat filling used for the “Love Knot”, which can be found again, with minimal variations, at Belvedere di Santa Lucia ai Monti. Outside Italy, it’s the Bolognese vari-

Ogni anno sul ponte visconteo di Borghetto si celebra il “Nodo d’Amore”, su ideazione del maestro orafo Alberto Zucchetta.. The Visconteo bridge in Borghetto sees the annual celebration of the “Love Knot”, as conceived by master goldsmith Alberto Zucchetta.


Il mito della pasta ripiena fatta in casa è coltivato anche a Zurigo, al ristorante italiano Casa Ferlin. The rite of home-made filled pasta is repeated in Zürich, too, at the Casa Ferlin Italian restaurant. A Westminster, lo chef Massimiliano Vezzi dell’Osteria all’Angolo, propone i tortelli ripieni di bufala e salsiccia abbinati a Costasera Amarone. In Westminster, chef Massimiliano Vezzi at Osteria all’Angolo prepares tortelli filled with buffalo and sausage, paired with Costasera Amarone. La pasta fatta in casa non può mancare nemmeno al Masi Wine Bar, nella city di Zurigo, dove la cucina è veneta e i vini sono Masi. Home-made pasta is a must at the Masi Wine Bar in the city of Zürich, where the cuisine is Veneto-style and the wines are Masi.

cetta bolognese che s’impone a Zurigo, per esempio, a Casa Ferlin e al Masi Wine Bar o a Londra all’Osteria dell’Angolo. Bisogna considerare che in Italia ogni territorio ha il suo pastello. Che vuolsi agnolotto quando ha carne stufata, raviolo quando ha carne o pesce crudo nel ripieno, anolino col brasato, tortellino con le carni miste, cappelletto per la forma e il formaggio, tortello con ripieno di vegetale. E poi c’è la scorciatoia toscana: solo ripieno senza pasta con gli gnudi. Sono tutte espressioni del nostro dialetto gastronomico che trova consonanza nel vino: un Amarone o un Ripasso per agnolotti, un Valpolicella Rosso per i ravioli, un rosato per i cappelletti, un Masianco o un Vignasamara, dunque bianco, per i tortelli. Sapendo che i vini di Masi e le paste ripiene sono legati da un “Nodo d’Amore”.

Carlo Cambi, inviato e caporedattore di “Repubblica”. Nel ‘97 ha fondato i “Viaggi di Repubblica” che ha diretto fino al 2005. È socio corrispondente dell’Accademia dei Georgofili, membro del comitato scientifico di Symbola e Unioncamere. È giornalista (QN, Libero, Bibenda), ricercatore e autore.

ation that holds sway in Zürich at Casa Ferlin and the Masi Wine Bar, for example, or in London at Osteria dell’Angolo. Every Italian region has its own stuffed pasta filling. Agnolotti are stuffed with braised meat, ravioli have air-dried meat or fish as their filling, anolini are filled with slow-cooked meat, tortellini are filled with different sorts of meat, cappelletti are hat-shaped with cheese, and tortelli contain vegetables. And then there’s the Tuscan short-cut: gnudi is the filling without any pasta. All these are part of the gastronomic language of Italy that pairs so well with wine. An Amarone or a Ripasso with agnolotti, a Valpolicella Rosso with ravioli, a rosé wine to go with cappelletti, white wines – Masianco or Vignasamara, for example – to go with tortelli. After all, Masi wines and filled pasta are linked by their own “Love Knot”.

Carlo Cambi, editor and correspondent for “Repubblica”. Founded “Viaggi di Repubblica” in 1995 and managed it until 2005. Member-correspondent of the Accademia dei Georgofili, member of the Symbola scientific committee and of the Unioncamere. Journalist (QN, Libero, Bibenda), researcher and author.

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IL MESTIERE DEI CAMPI E DELLA CANTINA THE ART OF CULTIVATION AND OF THE CELLARS

LA STORIA DEL LINO DAGLI EGIZI AL NOVECENTO THE HISTORY OF LINEN FROM THE EGYPTIANS TO THE 20TH CENTURY di Mario Bagnara

Da sempre è considerato un tessuto di pregio sinonimo di eleganza Always regarded as a superior textile, synonymous with elegance Linen was already known in ancient Egypt eight thouIl lino era presente nell’antico Egitto già ottomila anni sand years ago and its production was one of the fa e rappresentava una delle principali attività econocountry’s most important economic activities: see the miche: nel nuovo allestimento del Museo egizio di Tonew arrangement of the Egyptian Museum in Turin for rino ne sono prova i numerosi reperti funerari. Il tessuto di lino è sempre stato considerato, soprattutto in its use in numerous funerary remains. In Europe and Europa e in Italia, di pregio elevato. Già nell’incunabuin ltaly particularly it has always been regarded as a lo in volgare italiano Incomincia superior fabric. Found in the vulil libro della agricultura di Piero gar Italian incunabula section the Un viaggio nei libri antichi Crescenzio cittadino di Bologna, manuscript Incomincia il libro della che raccontano stampato a Vicenza nel 1490 (da agricultura di Piero Crescenzio cittaun manoscritto latino del primo la coltivazione della pianta dino di Bologna, printed in Vicenza Trecento), il capitolo XV del terin 1490, with text drawn from an A journey round zo libro è riservato al lino, con una early 14th-century Latin document, the ancient books piccante nota finale: “…se si prenhas a section on linen in Chapter da con mele & pepe muove lapXV of Book III. Its final observation that describe petito della luxuria”. is piquant: “…together with apples the cultivation of flax Sul lino, come attesta il catalogo inand pepper, it (linen) encourages a formatico della biblioteca “La Videsire for luxury”. gna” di Vicenza, è molto ricca la bibliografia della fine The end of the 17th century, and particularly the 18th cendel Seicento e soprattutto del Settecento, con apparatury, are rich times for books on flax and linen, as the reti grafici in bianco e nero di particolare pregio artistico. search catalogue at Vicenza’s Biblioteca La Vigna points Da segnalare l’Herbario nuouo di Castore Durante meout, with finely drawn black-and-white engravings. Not dico, & cittadino romano…, Venetia, 1684 e soprattutto be missed are l’Herbario nuouo di Castore Durante to il Giornale d’Italia spettante alla scienza naturale, e medico, & cittadino romano…, Venetia 1684, and above principalmente all’agricoltura, alle arti, ed al commerall the Giornale d’Italia spettante alla scienza naturale, e 38


A lato. Incisione da Herbario nuouo di Castore Durante medico, & cittadino romano, con figure, che rappresentano le viue piante, che nascono in tutta europa, & nell’Indie orientali, & occidentali, Venetia, presso Gian Giacomo Hertz, 1684. … Print from New Herbarium by Castore Durante, physician and citizen of Rome, with illustrations of live plants from all Europe, the East and West Indies, Venetia, office of Gian Giacomo Hertz, 1684. Sopra. Incisione da La nouvelle maison rustique ou économie rurale, pratique et générale, de tous les biens de campagne, Paris, 1777. … Print from The new country house, or rural economy, practical and general, with all the benefits of the countryside, Paris, 1777.


Cromolitografia da Dizionario delle scienze naturali nel quale si tratta metodicamente dei differenti esseri della natura, …accompagnato da una biografia de’ più celebri naturalisti, opera utile ai medici, agli agricoltori, ai mercanti, agli artisti, ai manifattori, …compilata da varj professori del giardino del re e delle principali scuole di Parigi, prima traduzione dal francese con aggiunte e correzioni, tavole, volume secondo, Firenze, 1842. Chromolithograph from Dictionary of natural sciences in which the different manifestations of nature are examined methodically,… accompanied by biographies of the most famous naturalists, useful studies for doctors, farmers, merchants, artists and manufacturers,… compiled by various professors of the king’s garden and the principal schools in Paris, first translation from French with additions, corrections and plates, second volume, Firenze, 1842. Immagine da Il lino, A. Donà Dalle Rose, II edizione, Roma, Ramo editoriale degli agricoltori, 1943. Illustration from A. Donà Dalle Rose, Linen and flax, Roma, Farmers’ publishing branch, 1943.

cio, tomo settimo, Venezia, 1771, ove sono ben descritprincipalmente all’agricoltura, alle arti, ed al commercio, te e rappresentate in varie tavole le fasi della raccolta e tomo settimo, Venice 1771, where various plates illustrate della lavorazione. the phases of harvest and elaboration. Nessuna meraviglia, quindi, se a Vicenza Antonio TurIt’s no surprise then to find that Antonio Turra, the Perra, nella sua funzione di segretario perpetuo della Pubmanent Secretary of the Pubblica Accademia Georblica Accademia Georgica, promossa e finanziata dalla gica in Vicenza, an organisation that the Serenissima Serenissima, come in tutti i principafinanced to develop agricultural deli centri urbani del suo dominio, per velopment in the region, as it did in Nella prima metà favorirne lo sviluppo agricolo, al lino all the urban centres of its dominion, del Novecento gli studi dedicated the “tornata” (academic dedicò la tornata del 19 settembre 1782. Infatti a una sua relazione sulconference) of 19 September 1782 di Donà Dalle Rose la “molto redditizia” coltivazione del to linen. In fact, one of the papers Research by Donà lino, con l’obiettivo dichiarato di ingiven at the conference talked about Dalle Rose in the first trodurla e incrementarla anche nel the “high profitability” of flax cultiva-

half of the 20th century 40


Vicentino, fece seguire la lettura di una dotta memoria, tion with the declared object of promoting its growth in particolarmente dettagliata e stilisticamente formulathe province of Vicenza and was followed by a learned ta in forma di dialogo, del frate francescano padre Gaand stylish memoire constructed in the form of a diaetano Harasti da Buda, pubblicata poi dalla sua stessa logue by the Franciscan brother Father Gaetano Harasti stamperia con il titolo Della più da Buda. The memoire was subutile coltivazione e manipolaziosequently published by the same ne del lino, Vicenza, 1783. printer with the title Della più Negli stessi anni notevole è l’inutile coltivazione e manipolaziteresse per questa fonte primaria one del lino, Vicenza 1783. dell’attività tessile anche in FranThe same period of history sees cia: una visione sintetica dell’ingreat interest in linen as part of tero ciclo della raccolta e delthe textile industry in France as la lavorazione del lino si trova well, and the complete producin La nouvelle maison rustique tion cycle can be found sumou économie rurale, pratique et marised in La nouvelle maison générale, de tous les biens de rustique ou économie rurale, campagne, tome premier, Papratique et generale, de tous les ris, 1777. biens de campagne, tome prePer un’originale incisione a colori mier, Paris 1777. For original colanche per il lino bisogna attendeour prints of the flax plant one re l’Ottocento. Nell’affascinante has to wait until the nineteenth tavola del Dizionario delle sciencentury. A fascinating plate in ze naturali…, compilata da varj the Dizionario delle scienze natCopertina di A. Donà Dalle Rose, La tecnica professori del giardino del re, e urali…, compilata da varj profescolturale del lino, Roma, Ramo editoriale delle principali scuole di Parigi, sori del giardino del re, e delle degli agricoltori, 1935. prima traduzione dal francese, principali scuole di Parigi, prima Front cover of A. Donà Dalle Rose, “Techniques for the cultivation of fl ax”, tavole, volume secondo, Firenze, traduzione dal francese, tavole, Roma, Farmers’ publishing branch, 1935. 1842 è scientificamente raffiguravolume secondo, Florence 1842, ta la pianta del lino indiano con portrays a scientifically accurate l’indicazione dei vari elementi che la compongono. image of the Indian flax plant with its various compoNella prima metà del Novecento alla coltivazione del nents picked out in detail. lino si interessa, per il Ramo editoriale degli agricoltori In the first half of the 20th century it was Antonio Donà di Roma, soprattutto Antonio Donà Dalle Rose che nel Dalle Rose who made a particular study of flax grow1935 pubblica La tecnica colturale del lino. Segue Il lino ing on behalf of the farmers of the Rome district. The del 1943 in cui in una bella immagine documenta una result was the appearance in 1935 of La tecnica colpianta di lino, infestata da parassiti vegetali e animali, turale del lino (Farming techniques for flax cultivation). come la cuscuta, la pulce e la ruggine, fornendo anche Il lino (Linen and flax) followed in 1943, with a wonderindicazioni sulla preventiva preparazione del terreno e ful plate illustrating a flax plant infested with vegetal su trattamenti chimici. and animal parasites, such as dodder weed, lice and rust, with recommendations for how to combat them through ground preparation and chemical treatment.

Mario Bagnara, presidente della Biblioteca Internazionale « La Vigna » di Vicenza. È stato docente e preside nei licei statali, assistente universitario, assessore alla Cultura nel Comune di Vicenza e presidente dell’Associazione nazionale delle città e siti Unesco italiani. È pubblicista e saggista, autore di varie monografie di carattere storico e scientifico.

Mario Bagnara is president of the Biblioteca Internazionale « La Vigna ». His career includes posts as a lecturer, school head, university assistant, town councillor for culture in Vicenza and president of the Association of Italian unesco Cities and Sites. He is a publicist and writer, as well as the author of various historical and scientific monographs.

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SERVIZI FEATURES

COSÌ DANTE TROVÒ A VERONA LA SUA NUOVA ISPIRAZIONE HOW DANTE FOUND NEW INSPIRATION IN VERONA Ritratto di Dante Alighieri (collezione Serego Alighieri). A portrait of Dante Alighieri (Serego Alighieri Collection).

di Gian Paolo Marchi

Il poeta, in esilio da Firenze, trovò ospitalità da Cangrande della Scala Exiled from Florence, the poet found a ready welcome from Cangrande della Scala Nel 1302, il podestà di Firenze Cante dei Gabrielli, dopo In 1302, the podestà of Florence, Cante dei Gabrielli, un processo palesemente riconducibile a odio politico, imposed an exorbitant fine on Dante Alighieri after a condannava Dante Alighieri a una multa esorbitante. Al flagrantly biased, politically motivated trial. Inability to mancato pagamento fece seguito il bando e la pena di pay led to condemnation to exile and the death penmorte, estesa ai discendenti maschi, non appena avesalty for Dante in a proclamation that was extended to sero raggiunto il quattordicesimo anno. Non rimaneva his male heirs once they attained the age of fourteen che la dura via dell’esilio. A Verona, la liberalità di Bartoyears old. A cruel exile was the inevitable result. In Velomeo Della Scala, “primo rifugio” e “primo ostello”, rirona, Bartolomeo Della Scala’s generosity – «primo sarciva il poeta della grettezza di altri signori che nulla refugio» (“first refuge”) and «primo ostello» (“first lodgavevano fatto per sottrarlo all’indigenza. ing”) – was the poet’s salvation after other lords deLa inopina paupertas gli aveva persino impedito di parclined to help him avoid poverty. tecipare alle lacrimosae exequiae di Alessandro da RoIn fact, it was «inopina paupertas» that prevented him mena: il poeta si è dovuto seguire il corteo funebre. from taking part in the «lacrimosae exequiae» of AlesDopo vario peregrinare, Dante matura il progetto di torsandro da Romena: the poet declared himself to be nare a Verona, scrivendo a Cangrande, che nel 1311 sa«equis et armis carens», in other words lacking the rebbe stato nominato vicario imhorses to use as bearers of the periale da Arrigo VII. La lettera è arms of nobility that would have Completò la Commedia perduta: Biondo Flavio, un umabeen used in the funeral procescon il Paradiso e la dedicò nista del Quattrocento, ne riassusion. Dante never forget the nome il contenuto, duramente polebility of his lineage, as testified to a chi lo aveva ospitato mico nei confronti della politica di by such a person as Cacciaguida, He fi nished the Commedia Firenze, pertinacemente avversa who had followed the Emperor with Paradiso, which all’imperatore. Corrado to the Holy Land. So it La Verona di Cangrande, che Pewas a bitter pill not to have the he dedicated to his hosts trarca esalta come “asilo e porto resources to maintain his dignity. 42


Omaggio al sommo poeta in piazza dei Signori a Verona, comunemente chiamata piazza Dante. Statue to the Supreme Poet in piazza dei Signori in Verona, commonly called piazza Dante.


Illustrazione della Divina Commedia di Sandro Botticelli per Lorenzo il Magnifico, Quindicesimo Secolo. Illustration of The Divine Comedy by Sandro Botticelli for Lorenzo the Magnificent, fifteenth century.

degli oppressi”, si avviava a diventare il centro di una vasta entità politica di obbedienza imperiale. Si può pensare che il poeta sia stato impegnato in ambascerie, e anche nella redazione di lettere, sul tipo di quelle inviate dal signore di Verona ai ghibellini di Modena e allo stesso imperatore. Certo egli conseguì larga fama non solo nel mondo dei dotti (che nei codici della Biblioteca Capitolare andavano scoprendo rari testi classici), ma anche presso il popolo minuto. Nel suo Trattatello in laude di Dante, il Boccaccio racconta il caso di una donna che riconosce il poeta per «il volto lungo et il naso aquilino… et i capelli e la barba spessi, crespi e neri». Subito lo indica


After various wanderings, Dante decided to return to Verona and wrote to Cangrande, who had been made Henry VII’s imperial vicar in 1311. The letter is lost, but Biondo Flavio, the Quattrocento humanist, made a summary of its contents, which were highly contentious in the context of the unyielding hostility to the Emperor that was part of Florentine politics. Cangrande’s Verona, which Petrarch lauded as the “asylum and harbour of the oppressed”, was starting to become the centre of a vast political centre loyal to the Emperor. It is probable that Dante was employed in ambassadorial work, and in the drawing up of letters, such as those sent by the lords of Verona to the Ghibellines in Modena and to the Emperor himself. It is, however, certain that he was not only famous in the academic world, amongst those who were revealing rare classical texts in the codices of the Biblioteca Capitolare, but also in the wider world. Boccaccio tells us in his Trattatello in laude di Dante how a woman recognised Dante because of his «long face and aquiline nose.... and his thick, frizzy, black beard and hair». She pointed him out to her friends, whispering sottovoce, but not quietly enough for Dante not to hear her:


«Can you see the man who goes down alle compagne, dicendo sottovoce, ma to hell, and comes back when he likes non abbastanza da non essere udita da to make up stories about those who are Dante: «Vedete colui che va nell’inferno, e torna quando gli piace, e quassù reca left down below?» The poet rejoiced in novelle di coloro che laggiù sono?». such ingenuousness, more so perhaps Il poeta si compiacque di tanta ingenuithan the crowd who went to Sant’Elena tà, più forse che per il pubblico accorso in 1320 to hear him talking about the nel 1320 a Sant’Elena per sentirlo discu«site and form of water and the earth». tere «sul sito e sulla forma dell’acqua e In Verona Dante worked on the third della terra». A Verona Dante poté lavoracanticle, dedicated to Cangrande. The Lo stemma Serego Alighieri in re alla terza cantica, offerta a Cangrande. dedication talks about the political aims un volume manoscritto del 1777. The Serego Alighieri coat of L’epistola di dedica dichiara la finalità poof the Commedia: «removing the living arms in a manuscript of 1777. litica della Commedia: rimuovere i vivenin this world from their state of misery ti in questa vita dallo stato di miseria e and leading them to a state of happicondurli allo stato di felicità. ness». Unlike in the case of Petrarch or Boccaccio, no A differenza di quel che si riscontra per Petrarca e Bocautograph document by Dante has come down to us. caccio, nessun autografo di Dante ci è pervenuto. RiWhat does remain, however, is Leonardo Bruni’s acmane tuttavia la testimonianza di Leonardo Bruni, che count of having seen some original letters: Dante was poté vedere alcune epistole in originale: Dante fu «scrit«a perfect letter writer; his letters were sparse, long and tore perfetto, ed era la lettera sua magra e lunga, e molultra-correct». to corretta». On the topic of manuscripts, Boccaccio tells us of the A proposito di manoscritti, il Boccaccio dà credito a una tale that Dante died without ever being able to present voce, secondo la quale Dante morì senza poter prethe last thirteen cantos of Paradiso to Cangrande. His sentare a Cangrande gli ultimi tredici canti del Paradiso. sons, Jacopo and Pietro, were put in an awkward po-

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Pagina precedente. Le possessioni Serego Alighieri a Gargagnago di Valpolicella, oggi centro di cultura enogastronomica internazionale Opposite page. Possessioni Serego Alighieri at Gargagnago di Valpolicella, now a centre for international food and wine culture. Inferno, Canto VII, illuastrazione di Gustave Doré. «…che sotto l’acqua è gente che sospira,/e fanno pullular quest’acqua al summo,/come l’occhio ti dice, u’ che s’aggira». Inferno, Canto VII, illustration by Gustave Doré. «…Beneath the water people are who sigh, / And make this water bubble at the surface, / As the eye tells thee wheresoe’er it turns.» (Dante trans.. Longfellow)

sition by this, but eight months after his death, Dante Grande fu lo sconcerto di Jacopo e Pietro, figli del poeappeared to Jacopo in a dream and showed him the ta: ma, a otto mesi dalla morte, Dante apparve in sogno hidden store cupboard which contained the missing a Jacopo, indicandogli un ripostiglio nascosto, dal quale furono tratti i canti che mancavano, scritti su carte «tutte cantos, written on paper that was «mouldy with damp per l’umidità del muro muffate e from the walls and close to bevicine al corrompersi». coming illegible». Acquistò grande fama Quale che ne sia l’attendibilità, il Whether the story is true or not, it suggestivo racconto testimonia la shows the veneration that Dante’s nel mondo dei letterati venerazione dei figli di Dante per sons had for their father’s work: ma anche tra il popolo l’opera paterna: sono ancor oggi even today Jacopo and Pietro’s He found great fame utilmente consultati i commencomments on the Commedia are ti alla Commedia di Jacopo e Piein the academic world, but still consulted for interpretation. Pitro, il quale era inoltre destinato a etro was the one who continued also with ordinary people continuare la stirpe degli Alighiethe Alighieri line, which found its ri, che trovò in Verona e in Valpermanent and honoured home policella stabile e onorata dimora. La signoria di Firenin Verona and Valpolicella. But it was only in 1494 that ze, invece, solo nel 1494 liberò dal bando i discendenti the town council of Florence lifted the decree of bandel poeta: per di più, Dante III Alighieri dovette sborsare ishment from the poet’s descendants, and Dante III quattro fiorini d’oro per la registrazione del più che tarAlighieri was even forced to pay four golden florins to divo decreto. have the long-overdue revocation registered in court.

Gian Paolo Marchi, Ordinario di letteratura italiana nell’Università di Verona (emerito dal 2012), ha studiato in particolare Maffei, Manzoni e Verga; ha pubblicato inoltre saggi di storia dell’alimentazione. Per i suoi studi danteschi, l’università di Szeged gli ha conferito nel 2007 la laurea honoris causa in Lettere.

Gian Paolo Marchi, Professor of Italian Literature at the University of Verona (emeritus since 2012), has made particular researches into Maffei, Manzoni and Verga; and has published essays on the history of food. Granted an honorary degree in Letters in 2007 by the University of Szeged for his work on Dante.

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DALLA FONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION: INSIGHTS

MASI QUOTATA IN BORSA «LA FINANZA È UN AIUTO» MASI QUOTED ON THE STOCK MARKET «FINANCE HELPS US»

È il primo produttore di vino italiano che accede al mercato del capitale Masi is the first Italian wine producer to gain access to market capital Masi è entrata in Borsa il 30 giugno scorso. La Borsa Italiana, infatti, ha ammesso alle negoziazioni le azioni ordinarie della società sul mercato Aim Italia, dedicato alle piccole e medie imprese. «È un risultato di alto significato – spiega Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola – perché siamo la psrima azienda italiana produttrice di vini di qualità che si apre al mercato del capitale». L’ammissione è avvenuta attraverso il collocamento a soli investitori istituzionali (fondi, banche

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Masi had its stock market launch on 30th June 2015. The Italian stock market, to be precise, where “ordinary” shares in the company can now be traded on the Italian aim market, dedicated to small and medium-size companies. “This is a very important development – explains Sandro Boscaini, President of Masi Agricola – since we are the first quality wine producer in Italy to open ourselves up to market-based capital.” Investment is restricted exclusively to professionals (institutional


private…). Al debutto in Borsa il flottante è stato del 20% del capitale sociale. Il prezzo è stato di 4.6 euro per azione e ha generato una domanda complessiva di quasi 1,3 volte l’offerta. «Il timone resta saldamente in mano alla famiglia – spiega Boscaini – che non ha venduto una sola azione. Nulla, del resto, cambierà nel radicamento nel territorio, nel nostro stile, nel modo di interpretare il business e i valori del vino. Finanza e vino non sono inconciliabili – aggiunge il presidente di Masi Agricola – purché essa rimanga un mezzo al servizio del nostro lavoro. È la stessa funzione della tecnologia. Il capitale è uno strumento per consentire al vino di entrare nel mercato globale; noi non puntiamo in primis ad allargare le dimensioni, ma vogliamo essere capaci di mantenere il nostro modello in un rapporto virtuoso di dimensione e vigneto, ed essere efficienti e attuali nel raccontare al mondo

funds, private banks…) and 20% of the company’s corporation stock was put on the stock market at the time of its debut. The price was set at 4.6 euro per share, which generated a combined demand of almost 1·3 times the offer. “The rudder remains firmly in the family’s hands – explains Boscaini – we have not sold a single share. Nothing changes in the collocation of our wines in the territory, in our ways of working, in the way we do business and in the values of our wine.” “The worlds of finance and wine are not irreconcilable – adds Masi Agricola’s President – as long as it is there to help us. Technology is there to help us in the same way. Our primary intention is not to grow in size, but we do want to be able to maintain a virtuous relationship between business size and vineyard holdings, to be up-to-date and modern in the way we communicate to the world

Pagina precedente. La famiglia Boscaini e i partner alla cerimonia di quotazione lo scorso 30 giugno. Opposite page. The Boscaini family and partners at the stock market launch on 30 June this year. A fianco. Raffaele Jerusalmi, AD di Borsa Italiana, si conplimenta con Sandro Boscaini, presidente di Masi. Left. Raffaele Jerusalmi, MD of mdi BorsaItaliana, congratulates Sandro Boscaini, President of Masi.

chi siamo e quali siano i nostri i valori. Siamo già glocal nella distribuzione, ora puntiamo a strumenti più avanzati per trasmettere l’emozionalità della nostra storia e del nostro vino attraverso le nostre etichette. La quotazione implica chiarezza e trasparenza, ci fornisce l’opportunità di allargare la nostra base societaria attraverso persone che ci possono affiancare, che credono in noi, nel nostro lavoro, nel nostro stile, oltre che nei risultati, consapevoli che la nostra azienda rispetta i tempi e le regole della natura. Insomma, una famiglia più ampia e questo è il valore aggiunto che davvero ci interessa di più».

who we are and what our values are. We are already glocal in our distribution, now we are focusing on more advanced ways of transmitting the excitement of our history and our wine through our brands. Going to the stock market implies clarity and transparency; it gives us the chance to widen our company base to include people who can work alongside us, who believe in us, our work and our way of doing things, as well as in the results, knowing that our company must respect the rules and the rhythms of Nature. To sum up, this is the creation of a wider family and this is the added value that really interests us most.” 49


DALLA FONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION: INSIGHTS

LE “QUATTRO STAGIONI” DA VIVALDI A PIAZZOLLA THE “FOUR SEASONS” FROM VIVALDI TO PIAZZOLLA Antonio Vivaldi.

Vivo successo del concerto organizzato dalla Fondazione Masi Great success of the concert organised by the Masi Foundation Ha ottenuto vivo successo il concerto organizzato dalla Fondazione Masi nell’auditorium del conservatorio Dell’Abaco a Verona. Ne è stata protagonista l’orchestra da Camera del conservatorio di Mantova, diretta da Luca Bertazzi, vincitrice del premio discografico Civiltà Veneta. Il programma era intitolato “Le Stagioni in musica tra Venezia e Buenos Aires – Musiche di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla». Solisti: Paolo Ghidoni (violino), Luca Bertazzi (violino), Antonio Cavuoto (violoncel-

The concert organised by the Masi Foundation in the auditorium of Verona’s Dell’Abaco conservatoire was a huge success. On stage for the event was the Mantua Conservatoire Chamber Orchestra, conducted by Luca Bertazzi, winners of the Civiltà Veneta Discography Prize. The programme was themed: «The Musical Seasons, from Venice to Buenos Aires – music by Antonio Vivaldi and Astor Piazzolla». Soloists were: Paolo Ghidoni (violin), Luca Bertazzi (violin), Antonio Cavuoto (vio-


lo), Stefano Giavazzi (pianoforte). Alle “Quattro stagioni” di Vivaldi, l’orchestra ha affiancato l’esecuzione de “Las Cuatro Estaciones Porteñas” di Piazzolla. Ha scritto Filippo Maria Cailotto: «Astor Piazzolla, cresciuto nelle balere del tango, ma poi formatosi in composizione a Parigi con Nadia Boulanger, riesce a fondere mirabilmente nei quattro brani questi stili musicali, inserendo anche precise citazioni vivaldiane. Dapprima scritte per il suo Quintetto (bandoneon, violino, chitarra elettrica, pianoforte e contrabbasso) tra il 1964 e il 1970, Las Cuatro Estaciones Porteñas hanno poi visto la versione qui proposta per orchestra e tre solisti (violino, violoncello e pianoforte). Porteño è l’abitante di Buenos Aires, città così legata al suo porto: è questa peculiare tipologia del genere umano che Piazzolla intende rappresentare nel darci con i suoi brani impressioni ed immagini del fluire del tempo nella capitale argentina. Se

loncello), and Stefano Giavazzi (pianoforte). Vivaldi’s “Four Seasons” was played alongside Piazzolla’s “Las Cuatro Estaciones Porteñas”. Filippo Maria Cailotto writes: «Astor Piazzolla grew up with the music of tango dance halls, but then studied composition with Nadia Boulanger in Paris, so he succeeds in blending the two styles of music quite wonderfully, inserting specific quotations from Vivaldi in his work. Las Cuatro Estaciones Porteñas was first written for his own Quintet (bandoneon, violin, electric guitar, pianoforte and double bass) between 1964 and 1970, before being revised in the version played here for orchestra and three soloists (violin, violoncello and pianoforte)”. “Porteño is the word used to describe an inhabitant of Buenos Aires, a city very much associated with its port, and it’s this type of person that Piazzolla wants to depict for us in this series of musical pieces

L’orchestra da Camera del conservatorio di Mantova, diretta da Luca Bertazzi, ha eseguito le Stagioni di Vivaldi e Piazzolla. The Mantua Conservatoire Chamber Orchestra, conducted by Luca Bertazzi, played the Seasons by Vivaldi and Piazzolla.

infatti Vivaldi con le sue Stagioni vuole celebrare la natura, con la descrizione degli aspetti più lirici (il canto degli uccelli, il riposo del pastore sul prato fiorito ‘nel mormorio di fronde e piante’, la vendemmia), ma anche i più inquietanti e meno benigni (la tempesta estiva, il ghiaccio d’inverno, ‘Scirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra’), Piazzolla sembra invece volersi soffermare sui mutevoli aspetti delle emozioni umane che si possono osservare nel porto di Buenos Aires: la dolcezza, il dolore, la passione di un popolo che, comunque, tutto l’anno ama ballare il tango».

based on the passing of time in the Argentinian capital. In fact, if Vivaldi with his Seasons intends to celebrate Nature at its most lyrical (the bird song, the shepherd resting in the flower-strewn meadow ‘amid the murmur of fronds and plants’, and the harvest), and at its most troubling and least benign (the summer storm, the winter ice, ‘Sirocco, Bora, and all the winds of war’), Piazzolla, on the other hand, wants to show us the changing faces of human emotion in the port of Buenos Aires: the tenderness, pain and passion from people who love dancing the tango all year, despite everything.» 51


DALLA FONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION: INSIGHTS

L’UNIVERSITÀ DI VERONA PRIMA IN ITALIA IL PLAUSO DI MASI

Mario Pezzotti, delegato alla ricerca dell’Ateneo veronese. Mario Pezzotti, Research specialist for Verona’s house of learning.

THE UNIVERSITY OF VERONA IS ITALY’S BEST: CONGRATULATIONS FROM MASI

Dura da anni la collaborazione scientifica con i docenti dell’ateneo Scientific collaboration with the University’s teachers has lasted for years Anche la Fondazione Masi festeggia il primato raggiunto dall’università di Verona tra gli atenei pubblici italiani, definito dalla graduatoria stilata dall’autorevole quotidiano “Il Sole 24 ore” sulla base dei dati del Ministero dell’università e dell’Anvur, l’Agenzia di valutazione dell’università e della ricerca. L’università è la migliore d’Italia – distanziando quella di Trento con cui l’anno scorso aveva condiviso il primato – nella graduatoria complessiva e in quella nel settore della ricerca, mentre per la qualità della didattica è seconda solo al Politecnico di Milano. «Questo risultato – ha commentato il rettore Nicola Sartor – è anche il giusto apprezzamento del nostro lavoro in aree decisive come gli stages formativi nelle aziende e l’ingresso nel mondo del lavoro dei laureati». Mario Pezzotti, delegato del rettore alla Ricerca, che con Masi Agricola ha da tempo un proficuo rapporto di collaborazione, è convinto che questo risultato si tradurrà in nuove opportunità di finanziamenti per i ricercatori. Il rapporto della Fondazione Masi con l’Università si è tradotto, fra l’altro, nei libri sull’Oseleta e su Appassimento e Amarone: fanno parte di una trilogia di studi sul comparto vinicolo delle Venezie che ha richiesto dieci anni di lavoro. 52

Masi Foundation adds its congratulations to the news that the University of Verona is top of the class in the list of Italian educational establishments, according to the classification published by the authoritative daily newspaper “Il Sole 24 ore” using data from the Ministry of Universities and ANVUR, the Agency for the Classification of Universities and Research. Verona is the best university in Italy – better than Trento, with which it shared the honour last year – both overall and in the research sector, while for the quality of its teaching it is second only to Milan Polytechnic. «This result – comments Rector Nicola Sartor – is also fitting recognition for our work in important areas such as professional training and preparing graduates for the world of work.» Mario Pezzotti, the rector’s Research advisor, who has worked with Masi Agricola for a long time, is sure that the award will translate into increased funds for researchers. Masi Foundation’s relationship with the University has resulted in books such as the one on Oseleta and on “Appassimento and Amarone”, which form part of a trilogy of research into the Venetian winemaking regions that took ten years of work to complete.


DALLA FONDAZIONE MASI: FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

I DISEGNI DI MILO MANARA SU CARAVAGGIO Milo Manara ha pubblicato con Panini Comics La tavolozza e la spada, sulla vita e le opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il talento, la passione e gli eccessi di uno dei geni artistici del Seicento dalla matita del grande maestro del fumetto italiano, premio Masi civiltà veneta 2007.

MILO MANARA’S CARAVAGGIO CARTOONS The Palette and the Sword (Panini Comics) is the title of Milo Manara’s work on the life and paintings of Michelangelo Merisi da Caravaggio. The talent, the passion and the excesses of one of the great artistic geniuses of the seventeenth century are depicted in the sketches of the great master of Italian cartoon drawing, winner of Masi Civiltà Veneta 2007.

PREMIO ALLA CARRIERA A HUGH JOHNSON Hugh Johnson, uno dei grandi scrittori del vino sin dal 1966 e direttore di “Château Latour” dal 1986 al 2001, è stato insignito del Premio alla carriera dall’Istituto Masters of wine e dal magazine The Drinks Business. Johnson, che ha venduto 16 milioni di libri, è stato Premio Masi nel 1993.

LIFETIME AWARD TO HUGH JOHNSON Hugh Johnson, one of the world’s great wine writers since 1966 and director of Château Latour from 1986 to 2001, has been given a Lifetime Award by the Institute of Masters of Wine and The Drinks Business magazine. Johnson’s book sales have reached 16 million copies; he was awarded the Masi Prize in 1993.

ADDIO AL MAESTRO GIUSEPPE ZIGAINA È morto a 91 anni il pittore e scrittore friulano Giuseppe Zigaina, al quale fu conferito il Premio Masi per la Civiltà Veneta nel 1995. Fondamentale per lui l’incontro nel 1946 con Pasolini con cui aveva stabilito profondi legami sia umani sia artistici destinati a sopravvivere alla morte del poeta.

FAREWELL TO MAESTRO GIUSEPPE ZIGAINA Winner of the Masi Civiltà Veneta Prize in 1995, the painter and writer from Friuli, Giuseppe Zigaina, has died at the age of 91. Meeting Pasolini in 1946 was the turning point in his career and the start of profound links in both human and artistic terms with the poet that survived until his death.

MOSTRA SU “MISSONI, L’ARTE E IL COLORE” Al MA*GA, il Museo d’Arte Contemporanea di Gallarate (Varese), fino all’8 novembre è aperta la mostra “Missoni, l’arte, il colore”, che ne ripercorre l’ascesa fino a diventare una potenza della moda, esplorando i riferimenti e le influenze. Missoni fu Premio Masi Civiltà Veneta nel 1986.

EXHIBITION ON “MISSONI, ART AND COLOUR” MA*GA - the Museum of Contemporary Art in Gallarate (Varese) – is the location for the “Missoni, Art and Colour” exhibition, tracing Missoni’s rise to power in the world of fashion and exploring the background and influences of his calling. On until 8 November. Missoni was awarded the Masi Civiltà Veneta Prize in 1986.

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DALLA FONDAZIONE MASI: FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION Ulderico Bernardi

Una Terra antica CULTURA STORIA E TRADIZIONI DELL’OPITERGINO

A BERNARDI IL PREMIO “ISTRIA TERRA AMATA” Gli esuli giuliani associati nel Libero Comune di Pola in Esilio, hanno conferito al prof. Ulderico Bernardi il riconoscimento “Istria Terra Amata”, per i costanti contributi di studio e le attività che continua a svolgere in favore dell’italianità nella penisola ora sotto sovranità croata e slovena. Bernardi ha pubblicato Una terra antica per Santi Quaranta.

BERNARDI GIVEN “ISTRIA TERRA AMATA” PRIZE The exiles from Giulia banded together in the Free Commune of Pola in Exile have awarded the “Istria Terra Amata” (“Istria Beloved Land”) prize to Prof. Ulderico Bernardi for his continuing research and activity in favour of “Italianism” in the Istrian peninsula, now part of the states of Croatia and Slovenia. Bernardi’s book Una terra antica (“An ancient land”) is published by Santi Quaranta.

ANDREA SEGRE E I DIARI DI FUORI ROTTA Andrea Segre, talentuoso regista collaboratore della Fondazione Masi, ha pubblicato con Marsilio Fuori Rotta, diario di dieci anni di viaggi. Da Valona a Dakar, da Pristina ad Accra, da Sarajevo a Ouagadougou, da Tataouine a Baghdad Segre ci accompagna a conoscere storie e origini dei migranti che spesso sono protagoniosti dei suoi film.

ANDREA SEGRE AND THE FUORI ROTTA DIARIES Andrea Segre, the talented screenwriter who has worked for the Masi Foundation, has written a diary of ten years travel called Fuori Rotta (Off Course) pub. Marsilio. From Valona to Dakar, from Pristina to Accra, from Sarajevo to Ouagadougou, from Tataouine to Baghdad, Segre keeps us company and tells us the stories of migrants who are often also the leading characters in his films.

BOSSI FEDRIGOTTI: QUANDO IL MONDO ERA IN ORDINE Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi, ha pubblicato con Mondadori Quando il mondo era in ordine, un’opera intrisa di atmosfere lievi, suggestive, che racconta un’epoca, un mondo di cui oggi non c’è più traccia, piccole storie di una famiglia di antiche origini frastornata dal precipitoso cambiare dei tempi.

BOSSI FEDRIGOTTI: “QUANDO IL MONDO ERA IN ORDINE” Isabella Bossi Fedrigotti, President of the Masi Foundation has brought out a book with Mondadori called Quando il mondo era in ordine (“When the world was in order”), set in a fragile and atmospheric world that has since disappeared without trace and telling the story of a family with ancient origins completely disorientated by rapid changes in the times.

IL TIGNANELLO RACCONTATO DA PIERO ANTINORI Il marchese Piero Antinori firma il romanzo Tignanello. Una storia toscana (ed. Cinquesensi) che racconta l’avventura nata nel 1971 per realizzare il supertuscan simbolo del Rinascimento enologico italiano. Con il Tignanello furono fatte scelte audaci: per la prima volta si passò all’invecchiamento in barriques.

PIERO ANTINORI TELLS THE STORY OF TIGNANELLO Marchese Piero Antinori is the author of the book “Tignanello. A Tuscan Story” (published by Cinquesensi) which tells the story of the adventure started in 1971 which resulted in the making of the Supertuscan wine that became the symbol of the Italian winemaking Renaissance. Tignanello involved some bold choices: barriques were used for ageing for the first time.

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DALLA FONDAZIONE MASI: FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

BATTISTONI INCIDE VERDI, PUCCINI, ROSSINI, MASCAGNI È stato pubblicato per la Nippon Denon Columbia il nuovo cd di Andrea Battistoni (Premio Masi Civiltà Veneta 2012). Registrato a Genova con l’Orchestra e il coro del teatro Carlo Felice, di cui è il primo direttore ospite, l’antologia contiene pagine operistiche celebri di Verdi, Puccini, Rossini e Mascagni.

BATTISTONI RECORDS VERDI, PUCCINI, ROSSINI, MASCAGNI Andrea Battistoni’s new cd has been brought out by Nippon Denon Columbia. Battistoni (Masi Civiltà Veneta Prize 2012) conducts the Orchestra and Chorus of the Carlo Felice theatre in Genoa, where the recording was made and where he is the orchestra’s first Guest Conductor, in a programme of music from the opera greats: Verdi, Puccini, Rossini and Mascagni.

LA FONDAZIONE MASI PER LA MUSICA CLASSICA Sono numerose le attività della Fondazione Masi a sostegno della musica, a iniziare dal “Settembre musicale” a Marano di Valpolicella fino all’“Ottobre Musicale” di Verona. Da ricordare anche il “Premio discografico Fondazione Masi alla Civiltà Veneta”, che prevede anche la pubblicazione di un cd nella collana “Espressioni delle Venezie” nell’ambito del Concorso Salieri-Zinetti.

THE MASI FOUNDATION AND CLASSICAL MUSIC The Masi Foundation is involved in many activities in support of music, beginning with the “Settembre musicale” at Marano di Valpolicella and continuing with the “Ottobre musicale” in Verona. Not to be forgotten is the “Masi Foundation Civiltà Veneta Discography Prize”, which includes the recording of a new CD in the “Espressioni delle Venezie” series as part of the Salieri-Zinetti competition.

PAOLINI INTERPRETE DE “LA PELLE DELL’ORSO” La storia di un padre e di un figlio tredicenne, del loro difficile rapporto, del loro incontrarsi nei momenti di una lunga caccia a un orso che fa strage di animali: attorno a questi fili si muove il film “La pelle dell’orso” con protagonista Marco Paolini, Premio Masi Civiltà Veneta 2000, prodotto dalla Jolefilm di Francesco Bonsembiante.

PAOLINI PERFORMS “LA PELLE DELL’ORSO” The story of a father and his thirteen-year-old son, their difficult relationship, and their encounters during the long hunt for a bear who likes killing animals: these are the storylines in the film “La pelle dell’orso” (“The skin of the bear”), starring Marco Paolini (Masi Civiltà Veneta Prize 2000) and produced by Francesco Bonsembiante’s Jolefilm.

RETROSPETTIVA PER FINOTTI IN COREA Si intitola «Buon giorno» la mostra che s’è svolta al Seoul Museum dello scultore veronese Novello Finotti, Premio Masi Civiltà Veneta nel 2004. Sono state esposte 41 opere. Le sculture sono state realizzate dall’artista dal 1965 al 2015: tra queste anche due opere che nel 1966 furono esposte alla Biennale di Venezia.

RETROSPECTIVE FOR FINOTTI IN KOREA “Buon giorno” is the title of the exhibition of works by Veronese sculptor Novello Finotti (Masi Civiltà Veneta Prize 2004), recently held in Seoul Museum. 41 sculptures were on display, made between 1965 and 2015, including two works that were exhibited at the 1966 Venice Biennale.

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a Fondazione Masi è impegnata a promuovere e valorizzare il territorio, la popolazione, il patrimonio culturale, le grandi capacità dell’ingegno e produttive della Civiltà Veneta. Particolare attenzione è riservata alla cultura e alla produzione vitivinicola, che rappresentano caratteri peculiari del territorio veneto. Le finalità sono perseguite operando a livello nazionale e internazionale anche in collaborazione con Amministrazioni, Enti pubblici e privati, Fondazioni e altri organismi italiani e stranieri. La Fondazione Masi nasce nel 2001 dall’esperienza ventennale del Premio Masi, del quale intende assicurare la continuità e l’indirizzo, affiancandolo con una serie di iniziative in ambito culturale e ampliando così la propria attenzione a tutto quel mondo che ha fatto dei valori della civiltà veneta motivo ispiratore e stimolo per un progresso produttivo, culturale e civile su scala internazionale. Il 16 aprile 2007 la Regione Veneto ha conferito alla Fondazione Masi personalità giuridica, riconoscendone i valori e le finalità statutarie.

I solisti Veneti a Palazzo Labia in Venezia di Fulvio Roiter Archivio Masi. The Solisti Veneti at Palazzo Labia in Venice – photo Fulvio Roiter Archivio Masi.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE BOARD OF DIRECTORS

Presidente / President Isabella Bossi Fedrigotti

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he Masi Foundation has as its aim the promotion and development of the territory, the population and the cultural inheritance of the Venetian territories, as well as the skill and productive capabilities that are part of the civiltà veneta (Venetian culture). Particular attention is given to the art of winemaking, which is a special characteristic of the Venetian regions. The Masi Foundation acts at both national and international levels in collaboration with governments, public and private institutions, foundations and other Italian and foreign entities. The Masi Foundation was established in 2001 as a product of a twenty year experience with the Masi Prize to guarantee the continuity of it. At the same time the Masi Foundation began a cultural programme to highlight the values of the civiltà veneta that are the inspiration behind manufacturing, cultural and civil progress on an international scale. On 16 th April 2007 the Masi Foundation was given official status as a legal entity by Regione Veneto, with full recognition of its values and statutory aims.

Presidente Onorario Honorary President Demetrio Volcic Vicepresidente Vice-President Sandro Boscaini Consiglieri / Board Members Francesco Benedetti

Bruno Boscaini Giuseppe Brugnoli Maurizio Marino Giuseppe Nicolò Ezio Rivella Pieralvise di Serego Alighieri Marco Vigevani Revisore / Accountant Giovanni Aspes

MEMBRI DELLE COMMISSIONI SELEZIONATRICI DEL PREMIO MASI MASI PRIZE COMMITTEE

Piero Antinori Gabriella Belli Ulderico Bernardi Isabella Bossi Fedrigotti Marzio Breda Giuseppe Brugnoli Federico Castellucci Ilvo Diamanti Antonio Di Lorenzo Massimo Ferro Angelo Gaja Stefano Lorenzetto Piergaetano Marchetti Jens Priewe Pilade Riello Ezio Rivella Pieralvise di Serego Alighieri Roberto Stringa Alessandro Torcoli Marco Vigevani Demetrio Volcic Stefano Zecchi Alvise Zorzi Filiberto Zovico


ALBO D’ONORE DEL PREMIO MASI MASI PRIZE ROLL OF HONOUR 1981 Civiltà Veneta ELIO BARTOLINI BIAGIO MARIN GIULIO NASCIMBENI ALVISE ZORZI

1982 Civiltà Veneta I SOLISTI VENETI UTO UGHI

1983 Civiltà Veneta CASA MARZOTTO BRUNO VISENTINI

1984 Civiltà Veneta ANTONIO CIBOTTO GIANFRANCO DE BOSIO ANNA PROCLEMER

1986 Civiltà Veneta CASA BENETTON OTTAVIO MISSONI LUCIANO VISTOSI

1987 Civiltà del Vino ANGELO BETTI

1988 Civiltà Veneta GAETANO COZZI GIANCARLO LIGABUE PILADE RIELLO FULVIO TOMIZZA

1989 Civiltà del Vino EMILE PEYNAUD

1990 Civiltà Veneta CLAUDIO MAGRIS ZORAN MUŠIC HUGO PRATT

1991 Civiltà del Vino ZELMA LONG

1992 Civiltà Veneta FERNANDO BANDINI GIUSEPPE GOZZETTI DEMETRIO VOLCIC

Civiltà del Vino

Civiltà del Vino

Civiltà del Vino

NORIS SILIPRANDI

NICOLÒ INCISA DELLA ROCCHETTA

GEORGE SANDEMAN [WINE IN MODERATION]

1996 Civiltà Veneta IVANO BEGGIO DON ANTONIO MAZZI PIERRE ROSENBERG

Civiltà del Vino PHILIPPINE DE ROTHSCHILD

1997 Civiltà Veneta ENZO BETTIZA PIERRE CARDIN FEDERICO FAGGIN

1998 Civiltà Veneta CARLO GUARIENTI PAOLA MALANOTTE LUIGI MENEGHELLO

Civiltà del Vino EZIO RIVELLA

1999 Civiltà Veneta TULLIO KEZICH CLETO MUNARI GIORGIO ZANOTTO

Civiltà del Vino MONDAVI & FRESCOBALDI [LUCE JOINT VENTURE]

2000 Civiltà Veneta FONDAZIONE GIORGIO CINI TOMMASO PADOASCHIOPPA MARCO PAOLINI GIUSEPPE SINOPOLI

Civiltà del Vino SIRIO MACCIONI

2001 Civiltà Veneta MARIO RIGONI STERN RENZO ROSSETTI WOLFGANG WOLTERS ANDREA ZANZOTTO

1993 Civiltà del Vino HUGH JOHNSON

Civiltà del Vino FRATELLI TORRES

1994 Civiltà Veneta PIER GIUSEPPE CEVESE RENATO OLIVIERI ERMANNO OLMI APOLLINARE VERONESI

1995 Civiltà Veneta ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI CECILIA DANIELI PAUL GIROLAMI LUCIA VALENTINI TERRANI GIUSEPPE ZIGAINA

2002 Civiltà Veneta SILVIO BERTOLDI ILVO DIAMANTI FULVIO ROITER SUSANNA TAMARO

Grosso d’Oro Veneziano MILAN KUCAN

2004 Civiltà Veneta FERRUCCIO DE BORTOLI NADIA SANTINI ETTORE SOTTSASS

Civiltà del Vino ANDREA MUCCIOLI E LA COMUNITÀ DI SAN PATRIGNANO

2005 Civiltà Veneta GUIDO BERTOLASO GILLO DORFLES FRANCESCO MACEDONIO ALESSANDRO MAZZUCCO

Civiltà del Vino FEDERICO CASTELLUCCI

DIANA BRACCO DE SILVA MARIO BRUNELLO FRANCESCO TULLIO-ALTAN

Civiltà del Vino SERGI DI NEKRESI

Grosso d’Oro Veneziano PETER ESTERHAZY

2011 Civiltà Veneta GIUSEPPE BATTISTON ARRIGO CIPRIANI MASSIMO MARCHIORI

Grosso d’Oro Veneziano

Civiltà del Vino JACQUES ORHON

2006 Civiltà Veneta PINO CASTAGNA FONDAZIONE CARIVERONA MARSILIO EDITORI

Civiltà del Vino ANTONIO CARLUCCIO

Grosso d’Oro Veneziano ALVISE ZORZI

2007 Civiltà Veneta ANTONIA ARSLAN GIANNI BERENGO GARDIN MILO MANARA

Civiltà del Vino PETER HAYES

Grosso d’Oro Veneziano HANS-DIETRICH GENSCHER

2008 Civiltà Veneta BEPI DE MARZI LIONELLO PUPPI GIOVANNI MARIA VIAN

Civiltà del Vino DONALD ZIRALDO

Grosso d’Oro Veneziano

FAMIGLIA KRUG

SANJIT BUNKER ROY

GABRIELLA BELLI NOVELLO FINOTTI CESARE MONTECUCCO

2010 Civiltà Veneta

VARTAN OSKANIAN

Civiltà del Vino 2003 Civiltà Veneta

Grosso d’Oro Veneziano LUIGI LUCA CAVALLI-SFORZA

2009 Civiltà Veneta LINO DAINESE CARLO MAZZACURATI PAOLO RUMIZ

Grosso d’Oro Veneziano MONS. LUIGI MAZZUCATO

2012 Civiltà Veneta ANDREA BATTISTONI GIOVANNI RADOSSI GIAN ANTONIO STELLA

Civiltà del Vino LYNNE SHERRIFF [MASTERS OF WINE]

Grosso d’Oro Veneziano KUKI GALLMANN

2013 Civiltà Veneta GIOVANNI BONOTTO GIACOMO RIZZOLATTI SERGIO ROMANO

Civiltà del Vino GIANLUCA BISOL FLAVIO FRANCESCHET MICHEL THOULOUZE

Grosso d’Oro Veneziano MARJANE SATRAPI

2014 Civiltà Veneta UMBERTO CONTARELLO MARIO ISNENGHI ALBERTO PASSI

Civiltà del Vino ANDREA BOCELLI

Grosso d’Oro Veneziano SVETLANA ALEKSIEVIĆ


A CAMPAIGN FINANCED ACCORDING TO EC REGULATIONS N. 1308/13

Carlo Scarpa (Venezia 1906, Sendai 1978).

Villa Serego Alighieri in Valpolicella 37015 Gargagnago - Verona - Telefono +39 045 6832511 www.fondazionemasi.com 路 www.premiomasi.com 路 www.premiomasi.it


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