047 Le Venezie 3 2020

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cultura e territorio 4

PREMIO MASI, LA PAROLA AI CINQUE VINCITORI MASI PRIZE, THE FIVE WINNERS SPEAK

Anno 16 - Numero 47 - Dicembre 2020 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

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CON SAN ROCCO OLTRE LE PIAGHE DELLA PESTE WITH SAN ROCCO BEYOND THE SORES OF PLAGUE di Clementina Coppini

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CIOCCOLATO E VINO, MITI PARALLELI NELL’OLIMPO DEL GUSTO CHOCOLATE AND WINE, PARALLEL MYTHS IN THE OLYMPUS OF TASTE di Carlo Cambi


sommario | contents cultura e territorio 4

PREMIO MASI, LA PAROLA AI CINQUE VINCITORI MASI PRIZE, THE FIVE WINNERS SPEAK

Anno 16 - Numero 47 - Dicembre 2020 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

28

CON SAN ROCCO OLTRE LE PIAGHE DELLA PESTE WITH SAN ROCCO BEYOND THE SORES OF PLAGUE di Clementina Coppini

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CIOCCOLATO E VINO, MITI PARALLELI NELL’OLIMPO DEL GUSTO CHOCOLATE AND WINE, PARALLEL MYTHS IN THE OLYMPUS OF TASTE di Carlo Cambi

Gabriele Colleoni

In redazione

Dora Stopazzolo Cristina Valenza Elisa Venturini

Traduzioni

Stephen Hobley

Impaginazione e stampa Tipografia La Grafica Vago di Lavagno (Vr)

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In copertina. Ilaria Capua, Premio Masi Civiltà Veneta 2020 Cover photograph. Ilaria Capua, Masi Civiltà Veneta Prize 2020

Direttore responsabile

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Sostenibilità, la nuova rotta della speranza Sustainability, the new route to hope di Isabella Bossi Fedrigotti

Premio Masi, oltre il covid per un futuro sostenibile Masi Prize, beyond covid for a sustainable future di Gabriele Colleoni

“La pandemia ci obbliga a modelli di vita più sostenibili” “The pandemic steers us to more sustainable ways of life” di Anna Mazzotti

“Questo virus ci ha fatto capire che non siamo i padroni del mondo” “This virus has made us understand we are not masters of the world” di Gabriele Principato

I Rigoni di Asiago, un patto d’amore che si chiama ‘bioaltopiano’ The Rigonis from Asiago, a love pact called ‘bioaltopiano’ di Laura Bettini

Con il lavoro di squadra un calice giusto per ogni vino Teamwork to make the right glass for each wine

Archivio Fondazione Masi Archivio Masi Arch. Serego Alighieri Archivio Ansa Biblioteca Inter. La Vigna Jean-Charles Cuillandre Georg Tappeiner

di Othmar Kiem

Hanno collaborato

Sulle orme di Rocco, oltre la peste e le tempeste In the footsteps of Rocco, beyond plagues and tempests

di Clementina Coppini

Referenze fotografiche

Tarcila Bassi Laura Bettini Carlo Cambi Clementina Coppini Othmar Kiem Anna Mazzotti Paolo Perazzolo Gabriele Principato

© 2020 – Fondazione Masi Villa Serego Alighieri Gargagnago di Valpolicella (Verona) Testi e immagini possono essere riprodotti, anche parzialmente, con autorizzazione Pubblicazione realizzata con il contributo di Masi Agricola SpA Anno 16 - Numero 47 - Dicembre 2020 - pubblicazione quadrimestrale Registrata presso il Tribunale di Verona il 24 giugno 2005, n. 1669

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“Le sfide globali del nostro tempo si vincono solo insieme” “The global challenges of our time can only be won together”

di Paolo Perazzolo

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Le terme, una salutare riscoperta dell’acqua calda Thermal baths, a healthy rediscovery of hot water di Tarcila Bassi

Cioccolato e vino, miti paralleli e incroci di gusto Chocolate and wine, parallel myths and tasting crossovers

di Carlo Cambi

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Imago Orientis: racconti e visioni di Veneziani sulle Vie dell’Asia Imago Orientis: Venetian tales and sights on the Routes to Asia

di Gabriele Colleoni

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Dalla Fondazione Masi: flash Newsflash from the Masi Foundation


Augusto Murer, (Falcade 1922 - Padova 1985), Natività, portale in legno della chiesa C.I.F. di Bibione (Venezia), 1958 (part.). Murer è stato uno dei più significativi scultori italiani della seconda metà del Novecento Augusto Murer, (Falcade 1922 - Padua 1985), Nativity, wooden door in the C.I.F. church in Bibione (Venezia), 1958 (detail). Murer is one of the most important Italian sculptors of the second half of the 20th century

Dalla Fondazione Masi uno speciale augurio per un Natale di ritrovata speranza e un Nuovo Anno di impegno comune e solidale nella ripartenza The Masi Foundation sends its special wishes for a Christmas of re-found hope and a New Year of united social commitment



EDITORIALE EDITORIAL

SOSTENIBILITÀ, LA NUOVA ROTTA DELLA SPERANZA SUSTAINABILITY, THE NEW ROUTE TO HOPE di Isabella Bossi Fedrigotti

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gni anno, in occasione del Premio Masi, si affaccia puntuale la domanda: cosa accomuna i premiati? Quale è il filo, se filo c’è, che li unisce? Mai come quest’anno questo filo c’è, ben chiaro e visibile. I nostri premiati, Ilaria Capua, Filippo Grandi, Reinhold Messner, Andrea Rigoni e Maximilian Riedel, hanno in comune una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, al fine – sì – di salvare il mondo. Per tutti quanti loro non c’è, insomma, altra via possibile per poter sperare in un futuro vivibile se non preservare la natura, comportamento che dovrà diventare la nuova normalità, e che l’attacco del virus ha reso di indifferibile necessità. Sostenibilità che, pur in maniera confusa, non ancora riconosciuta come irrinunciabile, già molti anni prima del virus – tra poco saranno quaranta – era in qualche modo presente nel DNA del Premio. Non per niente s’intitolava alla ‘civiltà veneta’ notoriamente fatta non soltanto di grande, accurata e geniale laboriosità ma anche di vigneti perfettamente tenuti, di coltivazioni rispettose della territorialità, di vinificazione biologica. Un poco alla volta, con lo scorrere degli anni, da confusamente istintiva questa vocazione si è andata delineando sempre più nitidamente, finendo per emergere oggi in piena consapevolezza. Del resto, la strada è segnata: stiamo infatti assistendo a una graduale presa di coscienza da parte di strati sempre più ampi della società fermamente convinti che senza sostenibilità non c’è speranza di salvezza.

E

very year we ask the usual question about the Masi Prize: what do the winners have in common? What is the theme, if there is a theme, that unites them? The answer has never been clearer and more obvious than it is this year. Our winners: Ilaria Capua, Filippo Grandi, Reinhold Messner, Andrea Rigoni and Maximilian Riedel have in common a strong focus on environmental and social sustainability, in the hope of saving the world. In short, for all of them, there is no other way to ensure a liveable future than to preserve nature and control the environmental and social impact of our actions. The virus may have made such actions imperative, but they will become normal. Many years before the virus struck – it will be forty soon – sustainability was always present in the DNA of the Prize, even if in a somewhat hazy way, long before it was recognised as indispensable. Not for nothing was the Prize dedicated to ‘Venetian civilisation’, meaning not only skilful industriousness at a high level, but also perfectly kept vineyards, cultivation according to territorial characteristics, and organic winemaking. Little by little, commitment to sustainability has taken shape since these vague beginnings, ending up with full awareness of its importance. The path has already been established; we are, in fact, witnessing the gradual adoption by ever larger sections of society of the conviction that without sustainability there is no hope of salvation.

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PREMIO MASI MASI PRIZE

PREMIO MASI, OLTRE IL COVID PER UN FUTURO SOSTENIBILE MASI PRIZE, BEYOND COVID FOR A SUSTAINABLE FUTURE di Gabriele Colleoni

Inedita e suggestiva la premiazione on line dalle storiche cantine veronesi Unprecedented and fascinating, the online ceremony from a historic Veronese winery An unprecedented awards ceremony was the finale of Una cerimonia di premiazione senza precedenti ha cothe XXXIX Masi Prize, which will go down in history as ronato il XXXIX Premio Masi, che passerà agli annali the Covid-19 edition. Virologist Ilaria Capua, mountaincome l’edizione al tempo del Covid-19. La consegna dei eer Reinhold Messner and entrepreneur Alberto Rigoni riconoscimenti della Fondazione Masi ai vincitori – la viwon the Civiltà Veneta Prize; the winner of the ‘Civiltà rologa Ilaria Capua, l’alpinista Reinhold Messner e l’imdel Vino’ was the Riedel company from Austria; and prenditore Alberto Rigoni per i Premi ‘Civiltà Veneta’; Filippo Grandi, the UN High Commissioner for Reful’azienda austriaca Riedel per il ‘Civiltà del Vino’ e l’Algees, won the ‘Grosso d’Oro Veneziano’. to Commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi per il Thanks to anti-Covid-19 regulations the prize giving ‘Grosso d’Oro Veneziano‘ – è avvenuta a distanza a cauwas actually performed remotely, compered by joursa delle norme anti-pandemiche vigenti ed è stata tranalist Alessandro Milan, and streamed live on air with smessa in streaming con la conduzione del giornalista the attractive background of the historic Masi cellars Alessandro Milan, dal suggestivo scenario delle storiat Gargagnago in Valpolicella. As well as providing a che cantine Masi di Gargagnago in Valpolicella. Oltre moment of celebration with Prize winners online on al momento celebrativo con i premiati collegati on line the enormous screen set up between the barrels, the sul grande schermo allestito tra grandi botti, l’appunopportunity was used to talk about tamento è stato occasione per un sustainability, the common theme confronto sul tema della sostenibiliVincitori in collegamento that runs through the awards this tà, filo conduttore dei riconoscimendai diversi Paesi year, now rendered highly topiti di quest’anno: un tema di cui l’ecal thanks to the pandemic. The mergenza pandemica ha evidenziato sul grande schermo winners were unanimous in their la stringente attualità. Ne è scaturito Winners on air from appeal for everyone to take perun appello unanime dei premiati alla their different countries sonal responsibility and to be less responsabilità di ognuno e ad un atselfish in personal and collective teggiamento personale e collettivo on the big screen behaviour. meno egoistico. 4


IL TALK SHOW ONLINE DALLE STORICHE CANTINE MASI Le visualizzazioni sui canali web e social di Masi e Gruppo Athesis, in collaborazione con Fondazione Masi, sono state 45.986 (al 20/11/2020), cui si aggiungono le visualizzazioni sulla tv locale TeleArena. Tutti i video sono ancora disponibili sui vari canali

ONLINE TALK SHOW AT THE HISTORIC MASI WINERY Views on web and social media of Masi and Gruppo Athesis, in collaboration with Masi Foundation, have been 45.986 (records until 20/11/2020), plus the views on local tv channel TeleArena. All videos are still available on the various channels www.premiomasi.com

Il presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini, e il giornalista Alessandro Milan, che ha moderato il talk show in streaming con i premiati Masi Agricola President, Sandro Boscaini, and journalist Alessandro Milan during the live online Masi Prize ceremony


“La catastrofe che stiamo vivendo “The catastrophe that we are living La pandemia ci fa capire reca con sé un’energia generativa through brings with it a productive che ci deve portare nella direzione energy that should take us in the che le grandi sfide della sostenibilità – ha detto Ilaria direction of sustainability – said Ilarsi vincono solo insieme Capua – e ci obbliga nell’immediaia Capua – it forces us to adopt a The pandemic has made to a un modello di vita che rispetti model of life that respects Nature us understand that great and each other, immediately.” For la natura e gli altri”. Per Messner “non possiamo consiMessner, “we can’t consider ourchallenges can derarci padroni del mondo: se non selves as masters of the world; if only be won together rispettiamo le regole saremo noi a we don’t respect the rules we will perdere, la natura è sempre vincenlose, Nature always wins.” The pante”. La pandemia, ha sostenuto Grandi, “è il messaggio demic, argued Grandi, “is the strongest message that più forte che la natura ci ha mandato: ci fa capire che le Nature has given us; it makes us understand that globsfide globali possono esser affrontate solo insieme”. Per al challenges can only be faced together.” For Rigoni, Rigoni, la sostenibilità va promossa con “una rivoluzione “sustainability has to be promoted with a ‘grass roots dal basso” che faccia “dell’ambiente il giardino di casa revolution’ that equates the environment with our back nostra, da affidare alle future generazioni possibilmente garden, to be handed on to future generations in an più bello”. Una responsabilità verso le future generazioni even better state.” Our responsibility to future generasottolineata anche da Maximilian Riedel. In questo motions was also underlined by Maximilian Riedel. “In this mento storico, ha chiarito Isabella Bossi Fedrigotti, presihistoric moment,” said Isabella Bossi Fedrigotti, Presdente della Fondazione, “non può esserci salvezza senident of the Foundation, “there can be no salvation za sostenibilità”. without sustainability.” La novità imposta dall’emergenza ha virtualmente allarThe new conditions imposed by the emergency widgato la platea della cerimonia ad alcune migliaia di perened the ceremony to a digital audience of several sone, collegate sulle piattaforme social del gruppo Masi. thousand people, connected on Masi social platforms. “Una bella e positiva prova di ‘resistenza’ e di capaci“This edition was wonderful proof of our resilience and tà di sperare malgrado la disperazione (il classico spes the triumph of hope over despair – the classic spes contra spem), questa edizione”, il commento di Marzio contra spem,” said Marzio Breda, the Foundation’s DiBreda, consigliere della Fondazione e giurato del Prerector and a juror for the Prize. “We had to shake our-


A lato e nella pagina precedente. Due momenti della diretta: il brindisi finale e la firma virtuale della botte This page and preceding page. Two moments from the broadcast: the final salute and the virtual barrel signing

mio. “Bisognava insomma scuoterci rispetto al clima carico d’ansia di questi mesi e direi che ci siamo riusciti”. “Una cerimonia essenziale, intensa e per me quasi commovente, spogliata di ogni ‘divagazione’ – ha rilevato Paola Marini, Premio ‘Civiltà Veneta’ nel 2017 – è riuscita a mettere in luce con forza il cuore del Premio e dell’intento preveggente che lo ha guidato sin dall’origine: quello di valorizzare un equilibrio armonioso tra cultura e natura su cui poggia la sostenibilità”. Prima di apporre a nome dei premiati la firma sulla tradizionale botte di Amarone a loro destinata, il presidente di Masi Agricola e vicepresidente della Fondazione, Sandro Boscaini, ha voluto sottolineare come la sostenibilità sia “fine e mezzo, un modo di vivere la propria vita, il proprio lavoro, l’ambiente e la collettività” rispetto al quale “ci sono state delle fughe in avanti: ora dobbiamo tornare a ripensare davvero a quale sarà il nostro destino finale se non ci incammineremo verso una naturalezza che vuol dire, appunto, sostenibilità, termine recente ma modo antico di vivere in armonia con la natura e con i nostri simili”.

selves free from the anxiety-laden climate of recent months, which I think we really succeeded in doing.” “A stripped-down ceremony, moving and focused, pared of inessentials,” noted Paola Marini, ‘Civiltà Veneta’ Prize 2017. “The focus was on the heart of the Masi Prize and the prescient principles that have been its guide from the outset: enhancing the harmonious balance between culture and Nature on which sustainability is based.” Before autographing the traditional barrel of Amarone destined for the winners on their behalf, Sandro Boscaini, president of Masi Agricola and vice-president of the Foundation, wanted to underline how sustainability is “both an end and a means, a way of living one’s life, and one’s work, in the environment and the community.” He continued, “There has been some progress; now we have to go back to really rethinking what our final destiny is if we don’t move towards the state of naturalness that actually means sustainability. The terminology is modern, but it’s an ancient way of living in harmony with Nature and with our fellow beings.”

Guarda i momenti più significativi del Premio Masi bit.ly/39PremioMasi_Momenti

See the most important moments of the Masi Prize bit.ly/39PremioMasi_Highlights 7


PREMIO MASI MASI PRIZE

“LA PANDEMIA CI OBBLIGA A MODELLI DI VITA PIÙ SOSTENIBILI” “THE PANDEMIC STEERS US TO MORE SUSTAINABLE WAYS OF LIFE” di Anna Mazzotti

La virologa Ilaria Capua: “Rimettiamoci in pista per rigenerare il nostro pianeta” Ilaria Capua, virologist: “Let’s get back on track to regenerate our planet” Determinata, diretta, «mente rivoluzionaria» secondo la rivista Seed, Ilaria Capua, vera celebrità in campo scientifico, è nota al pubblico per i suoi interventi sui giornali e in tv durante questo lungo 2020 dominato dalla pandemia. Può sembrare strano, considerati gli argomenti che tratta, ma ascoltarla parlare di Covid-19 ha qualcosa di rassicurante: non sminuisce il pericolo ma dà consigli utili e infonde speranza. Sarà per la forza che ha dimostrato nella vita e per la grande esperienza che l’ha fatta entrare nell’olimpo dei 50 scienziati top nel mondo di Scientific American. Per oltre 30 anni ha diretto gruppi di ricerca nel campo delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo e della ricerca sui virus influenzali e ha reso di dominio pubblico la sequenza genetica del virus dell’aviaria. Da tempo vive in Florida e dirige un dipartimento universitario dove continua a lavorare alla sua visione One Health, secondo la quale non può esistere una salute umana distinta da quella animale e dell’ambiente. “Questa catastrofe porta con sé un’energia generativa nella direzione della sostenibilità e ci obbliga, nell’immediato, a un modello di vita nel rispetto degli altri e della natura”, ha detto la virologa, vincitrice del Premio Masi che, quest’anno più che mai, ha promosso la sostenibilità. Ilaria Capua ha dedicato questo riconosci8

Forthright and determined, with a ‘revolutionary mind’ according to Seed magazine, Ilaria Capua is a true celebrity in the field of science, well known for her newspaper columns and tv broadcasts during this long pandemic-dominated year of 2020. It may seem strange, given the topics she deals with, but listening to her talk about Covid-19 has something reassuring about it: the danger is not played down, instead she offers useful advice and gives us hope. It is surely for the courage that she has shown in her life and for her great experience that she has been voted one of the world’s Top 50 scientists by Scientific American. She has headed research groups into diseases communicable by animals to humans and influenza viruses over the last 30 years and has made the genetic sequence of the bird-flu virus publicly available. For some time now she has been resident in Florida, where she heads a university department working on her One Health project, which sees the health of humans as indissolubly linked to the health of animals and the environment. “This catastrophe brings with it a generative energy in the direction of sustainability, and immediately forces us to a model of life that respects others and Nature”, says the virologist who won the Masi Prize, this year themed on sustainability more than ever. Ilaria Capua dedicated


La virologa e ricercatrice Ilaria Capua, Premio Masi CiviltĂ Veneta Virologist and researcher Ilaria Capua, winner of the Masi CiviltĂ Veneta Prize


mento a due persone speciali: “A Giuseppe Cornaglia, professore di Microbiologia all’Università di Verona, che purtroppo non c’è più, uomo di grande spessore e generosità, e al giudice Laura Donati, che apprezzo per il coraggio, la serietà e il pragmatismo”. Da anni promuove One Health. Sono in molti a seguirla o è ancora per pochi? “Ci lavoravo già quando vivevo in Veneto e continuo a farlo nel centro che dirigo negli Stati Uniti, dove abbiamo sviluppato un approccio più ampio a questo concetto di ‘salute circolare’. Se prima della pandemia era una visione accettata da pochi, credo che ora diventerà portante nella ricerca futura”. La sua vocazione risale a quando era ragazza o è maturata nel tempo? “Ho sempre voluto fare il ricercatore. Da ragazza volevo raggiungere due obiettivi: andare via di casa e dedicarmi alla scienza. Mi sono laureata in veterinaria a Perugia perché, essendo romana, ho scelto l’unica facoltà scientifica che non c’era in città”. L’importanza della sostenibilità per il futuro: la gente ne ha realmente preso coscienza? “Penso che il Covid-19 ci stia urlando in faccia che c’è bisogno di maggiore sostenibilità. Di questa pandemia forse riusciremo a cogliere anche gli aspetti positivi, come la possibilità di reinventarci il futuro”. Anche nei rapporti umani? “La nostra grande sfida è quella di mantenere rapporti umani solidi in un momento in cui ognuno di noi è smarrito e focalizzato su quello che sta affrontando e ha poco spazio per gli altri”. In un’intervista ha dichiarato: “Facciamocene una ra-

her prize to two special people: “Giuseppe Cornaglia, Professor of Microbiology at the University of Verona, who unfortunately is no longer with us – a man of great seriousness and generosity; and to Judge Laura Donati, who I admire for her courage, dedication and pragmatism.” You have been promoting One Health for years. Are there more people following it now, or is it still just a few? “I was already working on this when I lived in the Veneto and I have continued this work in the centre I manage in the United States, where we have developed a broader approach to the concept of ‘global health’. If there were only a few who believed in it then, I believe that it will now become a driving force in future research.” Does your vocation date back to your childhood, or has it developed over time? “I’ve always wanted to be a researcher. As a girl I wanted to do two things: to leave home and to devote myself to science. I graduated in veterinary science in Perugia because, being Roman, I chose the only scientific faculty that there was in the city.” The importance of sustainability for the future: are people really aware of the need for it? “I think Covid-19 is screaming out to us that there is a need for greater sustainability. Perhaps we will also be able to hold onto the positive aspects of this pandemic, such as the possibility of reinventing our future.” Also in terms of human relationships? “Our great challenge is to maintain stable human relationships at a time when we are all lost and concentrating on immediate challenges, with little time for others”. You have been quoted as saying: “Think about it.

Ilaria Capua durante un seminario scientifico Ilaria Capua during a scientific seminar


gione. Siamo di fronte a una situazione eccezionale e stiamo vivendo un fenomeno epocale che trasformerà le nostre vite”. “Sì, le pandemie sono fenomeni epocali, le ultime 4 di cui ci ricordiamo – la più grave è stata la ‘Spagnola’ 100 anni fa – sono avvenute in momenti e contesti diversi e non si possono paragonare al Covid-19. Questa volta il virus ha dato il meglio di sé: ha viaggiato ovunque con gli aerei e, inoltre, non c’era alcuna immunità. Avrebbe potuto essere anche più aggressivo, colpire duramente pure i giovani, i bambini (come la ‘Spagnola’), insomma, ci poteva andare peggio. Ognuno di noi deve capire che fa parte del meccanismo per venirne fuori, ma che deve essere parte della soluzione, non del problema. E poi comprendere l’importanza di vaccinarsi, di avere comportamenti virtuosi come lavarsi le mani spesso e mantenere una giusta distanza: non capisco questa abitudine di baciare anche gli estranei quando ci si saluta. Non basta una stretta di mano?”. Cosa le manca dell’Italia? “L’Italia in generale mi manca moltissimo: le persone, la bellezza, le città, il cibo, il vino, il buonumore”. Rifugiarsi nei piaceri della tavola è stata una salvezza per molti italiani. Qual è il suo rapporto con il cibo e il vino? “Cucinare è una delle mie passioni, l’esperto di vino invece è mio marito, che è molto contento di questo premio: egli è scozzese, è un intenditore atipico di vino e ha iniziato anche tardi: quando l’ho incontrato era astemio”. Ci confida un suo progetto? “Far comprendere a tutti che si deve affrontare la salute come un problema integrato, che riguarda non solo l’uomo ma anche gli animali, le piante di cui ci nutriamo e l’ambiente in cui siamo immersi: è assurdo pensare che la salute delle persone sia indipendente dal contesto. Dobbiamo smetterla di prendere a calci il nostro sacco amniotico. Il nostro pianeta sta soffrendo e abbiamo il dovere di rimetterci in pista per rigenerarlo”.

We are facing a situation that is not normal and we are experiencing an epochal phenomenon that will change our lives.” “Yes, pandemics are periodic phenomena. The last four in living memory, of which the most serious was Spanish Flu 100 years ago, occurred in different circumstances and cannot be compared to Covid-19. This time the virus has had it all its own way: it has travelled everywhere in aeroplanes and furthermore, it has been met with no immunity. It could have been even more aggressive and affected young people more severely, it could have affected children (like the Spanish Flu); in short, it could have been worse. All of us have to understand that we are part of the means to get out of it, and that must be part of the solution, not the problem. And then we have to understand the importance of getting vaccinated, and of adopting certain habits, such as frequent hand washing and keeping a proper distance from others. I don’t understand this habit of kissing strangers as a greeting; isn’t a handshake enough?” What do you miss about Italy? “I miss Italy in general very much: the people, its beauty, cities, food, wine, and common geniality.” Taking refuge in the pleasures of the table has been a source of salvation for many Italians. What is your relationship with food and wine? “Cooking is one of my passions, while it is my husband who is the wine expert. He is very pleased with this award: he is Scottish, and not a typical wine lover at all. He started late and was actually a teetotaller when we met.” Can you tell us something about your project? “The point is to make everyone understand that health must be faced as an integrated problem, which concerns not only humans but also animals, the plants we eat and the environment in which we live. It is absurd to think that the health of humans is not part of the whole. We need to stop kicking our amniotic sac. Our planet is suffering and we have to get it back on track to make it better.”

Ilaria Capua sulla sostenibilità, dalla diretta del Premio Masi Ilaria Capua on sustainability, from the live broadcast of the Masi Prize bit.ly/39PremioMasi_Capua

Anna Mazzotti, vive a Milano. Dopo una lunga esperienza nella rivista ‘AD’, le case più belle del mondo, è caposervizio a ‘Vanity Fair’. Appassionata di cucina e di vini, ama viaggiare alla scoperta di cantine e ristoranti. È cavaliere dell’Ordine del Tartufo bianco e dei vini d’Alba e dama del Sovrano e Nobilissimo Ordine dell’Amarone e del Recioto.

Anna Mazzotti, lives in Milan. Long experience at ‘AD’ magazine, writing about the most beautiful houses in the world, now section head at ‘Vanity Fair’. Passionate about food and wine, loves travelling in search of wineries and restaurants. Knight of the Order of the White Truffle and Wines of Alba, and Lady of the SNODAR.

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PREMIO MASI MASI PRIZE

“QUESTO VIRUS CI HA FATTO CAPIRE CHE NON SIAMO I PADRONI DEL MONDO” “THIS VIRUS HAS MADE US UNDERSTAND WE ARE NOT MASTERS OF THE WORLD” di Gabriele Principato

Reinhold Messner: ‘ambasciatore’ della natura, non solo grande alpinista Reinhold Messner: Nature’s ‘ambassador’, not just a great Alpinist “The pandemic forces us to re-assess our relationship “La pandemia deve farci riflettere sul nostro rapporto with Nature: if we do not respect its rules, man will be con la natura: se non ne rispettiamo le regole sarà l’uothe loser.” This was the message from Reinhold Messmo a perdere”. Questo è l’appello lanciato da Reinhold ner during the awards ceremony for the Masi Prize Messner durante la cerimonia di consegna del Premio 2020. Born in 1944 in Bressanone, and one of the suMasi ‘Civiltà Veneta’ 2020. preme protagonists of world mountaineering since the Classe 1944, nato a Bressanone, dagli anni ’70 tra i pro1970s, Messner shared the Civiltà Veneta Prize with two tagonisti assoluti dell’alpinismo mondiale, ha ricevuto il fellow proponents of sustainability in its environmental, riconoscimento insieme ad altri interpreti della sostenisocial and economic declinations: the internationally bilità nella sua declinazione ambientale, sociale ed ecorenowned virologist Ilaria Capua and the bio-entreprenomica: la virologa di fama internazionale Ilaria Capua e neur Andrea Rigoni. il bio-imprenditore Andrea Rigoni. “This virus is a force of Nature – explained Messner – “Questo virus è un fatto naturale – ha spiegato Mesmen must realize that they are not the masters of sner –, gli uomini devono rendersi conto che non sono the world and the way in which they use and exi padroni del mondo e il modo nel quale ne usano e ploit its resources has its risks and its consequences.” sfruttano le risorse ha dei rischi e degli effetti”. È proThis attitude and Messner’s daiprio per questo sguardo e il suo ly concern for sustainability is impegno concreto nel quotidiano Un instancabile impegno what made the Masi Foundache la Fondazione Masi gli ha asin difesa dell’ambiente tion award him its Prize, as part segnato la 39esima edizione del riconoscimento nato nel 1981. e delle genti della montagna of the 39th edition of the award that started in 1981. “Non ha mai disgiunto le sue Tireless commitment “He has never separated his exstraordinarie imprese – si legto defend the environment traordinary achievements – reads ge nella motivazione del conferithe citation for the Prize awarded mento da parte dell’ente guidato and mountain dwellers by the institution whose presidalla presidente Isabella Bossi Fe12


Pagina precedente. Attrezzature usate da Messner, per l’ascensione sull’Everest nel 1980, custodite in uno dei suoi Musei della Montagna Preceding page. Equipment used by Messner in his 1980 ascent of Everest, from one of the Reinhold Messner Mountain Museums Reinhold Messner, Premio Masi Civiltà Veneta Reinhold Messner Masi Civiltà Veneta Prize


dent is Isabella Bossi Fedrigotti drigotti e dal vice presidente Sanand vice-president Sandro Boscaidro Boscaini – da un impegno inPorta il suo nome ni – from a tireless commitment stancabile in difesa dell’ambiente la rete di sei musei to the defence of the world of sociale, culturale e paesaggistico dedicati alla montagna mountains, in all its social, cultural della montagna”. A chain of six museums and landscape ramifications.” Messner, infatti, è molto più che il primo uomo ad aver scalato le 14 dedicated to the mountains Messner is in fact much more than the first man to have climbed cime della Terra sopra gli 8 mila bear his name the 14 peaks of the Earth above metri o ad essere salito sull’Eve8,000 metres in height or to have rest in solitaria e senza ossigeno: climbed Everest alone and without oxygen. With his con le sue oltre 3.500 missioni alpinistiche – raccontamore than 3,500 mountaineering missions – as writte in oltre 60 libri – è un ‘ambasciatore’ della natura. ten about in over 60 books – he is an ‘ambassador’ Così come attraverso i ‘Messner Mountain Museums’: of Nature. The Messner Mountain Museums, started in la rete di sei musei della montagna, da lui avviata nel 2006, are part of it and provide a network of six centres 2006, con la quale compie un processo di divulgazioto inform visitors about the mountain environment and ne capace di sensibilizzare le persone alla conoscenza how to protect it. e alla tutela dei territori montani. “This summer, Italians, Germans and Austrians went to “Durante l’estate italiani, tedeschi e austriaci sono andathe Dolomites in their thousands hoping to avoid the ti in migliaia sulle Dolomiti sperando di evitare il virus. virus. They flocked together, and I saw some mountain Si sono ammassati. Ho visto malghe – racconta – dohuts – he says – where there were almost 100 peove, in poco più di due stanze, c’erano quasi 100 persople in just over two rooms. The risk of contracting illne. Il rischio di ammalarsi era altissimo, più che in una ness was very high, perhaps higher than in a city. We città forse. Questo deve ricordarci che la natura non è have to remember that Nature is not infinitely flexible infinita e la sua tutela e quella della nostra salute diand our health depends on the choices that we make pendono dalle scelte che facciamo ogni giorno. Sono every day. Daily actions make the difference, even in le azioni quotidiane a fare la differenza, anche in temnormal times.” pi normali”.


Nella pagina precedente. Castel Juval, in Val Venosta, dove risiede Reinhold Messner, e sede di uno dei Musei della Montagna Preceding page. Castel Juval, in Val Venosta, Reinhold Messner’s home and site of one of the Mountain Museums A lato. Il Museo delle Nuvole di Messner sul monte Rite nel Bellunese This page. Messner’s Museum of the Clouds on Mount Rite in the Belluno district

“Produco vino in una piccola azienda agricola a Castel Juval, in val Venosta. Creare dei vini che non siano soltanto buoni ma anche genuini e autentici è difficile, ma è un impegno che ho preso perché voglio che ciò che imbottiglio sia realizzato in maniera sostenibile”. Azioni concrete. Come quando, con il ‘collega’ Hans Kammerlander, ha compiuto il giro delle vette sui confini dell’Alto Adige incontrando abitanti e contadini per capirne situazioni e necessità. E per i quali si è speso come europarlamentare verde dal 1999 al 2004. “Siamo quasi 8 miliardi su questa terra; soltanto se capiremo i bisogni reali delle persone e limiteremo in maniera responsabile lo sfruttamento delle risorse usando la tecnologia in maniera positiva e non distruttiva potremmo avere un futuro e garantirlo alle prossime generazioni”.

“I produce wine on a small estate at Castel Juval, in the Venosta Valley. Creating wines that are not only good but also genuine and authentic is difficult, but I have made this commitment because I want every bottle to be made sustainably.” Something concrete. Like when, with his ‘colleague’ Hans Kammerlander, Messner made the tour of the peaks on the borders of Alto Adige to meet farmers and other inhabitants to understand their needs. Which he was concerned with as an MEP in the Green Party from 1999 to 2004. “There are 8 billion of us on this Earth, and it’s only if we understand people’s real needs and limit the exploitation of resources responsibly, using technology in a positive and non-destructive way, that we can we have a future and guarantee it for the next generations.”

Reinhold Messner sulla sostenibilità, dalla diretta del Premio Masi Reinhold Messner on sustainability, from the live broadcast of the Masi Prize bit.ly/39PremioMasi_Messner

Gabriele Principato scrive di food, wine e spirits sul ‘Corriere della Sera’, ‘Cook’ e ‘7’. È stato conduttore del format Rai ‘Expo Talk’ (Expo Milano 2015). Docente e coordinatore del master in ‘Filosofia del cibo e del vino’ dell’Università San Raffaele di Milano, è cultore della materia nell’Ateneo di Perugia in Storia contemporanea e Geopolitica.

Gabriele Principato writes about food, wine, and spirits in ‘Corriere della Sera’, ‘Cook’ and ‘7’. Presenter of RAI ‘Expo Talk’ (Expo Milano 2015). Lecturer and coordinator of the master in the ‘Philosophy of Food and Wine’ at the San Raffaele University in Milan. Also teaches Contemporary History and Geopolitics at the University of Perugia.

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PREMIO MASI MASI PRIZE

I RIGONI DI ASIAGO, UN PATTO D’AMORE CHE SI CHIAMA ‘BIOALTOPIANO’ THE RIGONIS FROM ASIAGO, A LOVE PACT CALLED ‘BIOALTOPIANO’ di Laura Bettini

“Sono state le api a portarci sulla strada maestra della produzione biologica” “It was the bees that led us to the high road of organic production” “Pronto?” – “Buongiorno, sono Andrea Rigoni”. È mezzogiorno in punto: “Buongiorno dottor Rigoni. Puntuale come un orologio svizzero” rispondo io ringraziando mentalmente l’alert dell’agenda elettronica che penso gli abbia ricordato il nostro appuntamento. “Ho l’ufficio a pochi metri dal campanile – sta invece spiegando lui – Anzi, sa cosa si diceva da noi una volta? Che le patate si piantano a una profondità da cui possano sentire il suono delle campane”. Resto interdetta: non mi aspettavo di iniziare un’intervista con il presidente e amministratore delegato di un’azienda che infilza premi come olive a un party (e conta 123 milioni di euro di ricavi nel 2019) parlando di patate e campanili. Un’azienda familiare, la Rigoni di Asiago, partita con una piccola produzione di miele e arrivata a essere leader nel mercato del biologico non solo col miele, ma anche con confetture e creme spalmabili. Produce in Italia, Bulgaria e Serbia ed esporta in mezzo mondo, ma la testa ce l’ha ancora là ad Asiago, dove nonna Elisa aveva iniziato ad allevare le prime api pochi anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e la durissima battaglia degli Altopiani tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, nella primavera del 1916. Visto che siamo partiti da tuberi e campanili, ne approfitto per portare Rigoni sulle radici che affondano nel terri16

“Hello, Good morning, it’s Andrea Rigoni”. Mid-day strikes: “Hello, Good morning, Doctor Rigoni. You’re as punctual as a Swiss watch,” I reply, mentally thanking the electronic alarm that probably reminded him of our appointment. “My office is just next to the bell tower – he explains instead – In fact, do you know what we used to say once? That potatoes are planted to the depth from which they can hear the sound of the bells.” This takes me aback: I did not expect to start an interview with the President and CEO of a company that wins awards like nobody’s business (and has 123 million euros in turn-over in 2019) talking about potatoes and bell towers. Rigoni di Asiago is a family business that started out making small amounts of honey and is now a leader in the organic food business, not just with honey, but also with jams and spreads. Production centres are in Italy, Bulgaria and Serbia and exports go all over the world, but the headquarters remains in Asiago, where grandmother Elisa began her beekeeping a few years after the end of the First World War and after the fierce battle of the Altipiani between the Italian and Austro-Hungarian armies in the spring of 1916. Since we started with tubers and bell towers, I use this excuse to talk to Rigoni about his roots in the region:


Andrea Rigoni, Premio Masi CiviltĂ Veneta Andrea Rigoni, Masi CiviltĂ Veneta Prize


“We have had several invitations to torio: “Abbiamo avuto diverse offerrelocate the business – he admits – te per spostarci – ammette – talvolta Andrea Rigoni: sarebbe stato logisticamente più co“Sono solo l’acceleratore and sometimes it would have been better logistically and sometimes modo e in alcuni casi anche econodelle scelte aziendali” it would even have been cheaper, micamente più conveniente, viste Andrea Rigoni: “I am given the offers made by neighle agevolazioni che offrono territori bouring regions. But we refused confinanti. Ma non abbiamo accettaonly the accelerator them all, because of the deep bond to per il profondo legame che abbiafor company choices” we have with the locality, which is mo con l’altopiano e che dimostriareflected in the name of our brand, mo fin dal nostro marchio ‘Rigoni di ‘Rigoni di Asiago’. I was born here and I live here.” Asiago’. Io qui sono nato e qui vivo”. Non è il tipico amAndrea Rigoni is not the typical managing director in ministratore in perenne ‘modalità commercio’ Andrea permanent ‘business mode’, he does not dispense preRigoni, non dispensa verità preconfezionate a tempo packaged truths in quick-march time. He speaks with di marcia. Parla col ritmo cadenzato di chi cammina in the cadences of those who trek the mountains: patient montagna, paziente e determinato. “Per me l’apicoltuand determined. “For me, beekeeping was a training ra è stata palestra e maestra di vita. Ricordo bene che da ground and a mentoring experience. I remember well bambini ci mandavano a spostare le arnie ogni volta che as a child that we had to move the hives every time i frutteti dovevano essere irrorati di pesticidi chimici, althe orchards were sprayed with pesticides, otherwise trimenti le api sarebbero morte”. L’insegnamento è stato the bees would have died.” The lesson was clear and semplice per lui che si definisce ‘l’acceleratore delle scelRigoni describes himself as ‘the accelerator for comte aziendali’: bisogna dare un taglio alla chimica. E fu pany choices’: we had to cut out chemicals. This is how così che, tra i primi in Italia, Rigoni scelse i frutti dell’agrihis company became one of the first in Italy to choose coltura biologica per i suoi prodotti, per poi cominciare organically grown fruit for its produce. He went on to a insistere con i compaesani fino alla creazione del Biopersuade his fellow villagers to create the BioAltopiAltopiano, ovvero il biodistretto dell’Altopiano di Asiago, ano, or organic-farming district of the Asiago plateau, una santa alleanza tra cittadini e attività produttive per a holy alliance of citizens and businesses carrying out la gestione sostenibile delle risorse del territorio in base the sustainable management of local resources based dal modello di produzione e consumo biologico. on organic food production and organic consumption. Se c’è una cosa che ormai da anni chiedo a chi ha reIf there is one thing I always ask those who are serialmente a che fare con la terra e i suoi frutti è quanously involved in agriculture, it’s how much they have to noti il cambiamento climatico. Andrea Rigoni mi noticed climate change. Andrea Rigoni seems to me to pare la persona giusta, tanto più che nel corso del nobe the right person for this question, especially as he stro colloquio ha già fatto diverse volte allusione al clihas already referred to times that were ‘once more stama ‘che una volta era più rigido’. “Quanto è cambiato

L’invasettamento della rinomata Nocciolata Rigoni Filling jars of the famous Rigoni Noccialata

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Il favo di un alveare di api da cui si ricava il miele: da questo prodotto partì un secolo fa l’attività della famiglia Rigoni sull’Altopiano di Asiago A beekeeper’s honeycomb, where the honey comes from: the product that was the start of the Rigoni family’s business in the Altopiano di Asiago a century ago

il clima nella vostra zona?” gli chiedo “Le basterà questo: negli anni Cinquanta da dicembre a febbraio le slitte passavano per Asiago cariche di turisti diretti alle piste da sci che erano a 3-4 chilometri dal centro abitato. Oggi è impossibile anche solo immaginarlo, il limite della neve si è spostato 500 metri più in su. Dagli anni Settanta a oggi, la temperatura media è salita di 3 gradi. L’anno scorso io, qui, sono riuscito a coltivare il granturco per la polenta!”. Certo, il bicchiere non è solo mezzo vuoto, come dice Andrea Rigoni: “forse è arrivato il tempo del riscatto per le aree montane abbandonate in passato a favore di quelle più produttive in pianura. Il cambiamento va accettato e un buon imprenditore sa volgerlo a proprio vantaggio. Ma quanto ci mancheranno le slitte che scivolavano sulle nevi delle nostre Alpi!”

ble’ on several occasions in our interview. “How much has the climate changed in your area?” I ask him. “This will be enough for you: in the Fifties, from December to February, sledges passed through Asiago full of tourists heading for the ski slopes 3-to-4 kilometres from the town. Today, you can’t even imagine it, the snowline has moved 500 metres higher. From the Seventies to today, the average temperature has risen by 3 degrees. Last year I managed to grow corn for polenta here!” Of course, the glass is not only half empty, as Andrea Rigoni says, ”perhaps the mountain areas abandoned in the past in favour of the more productive plains will come back into use. Change must be accepted and a good entrepreneur knows how to turn it to his advantage. But we’ll miss those sledges that glided through the snow on our Alps!”

Andrea Rigoni sulla sostenibilità, dalla diretta del Premio Masi Andrea Rigoni on sustainability, from the live broadcast of the Masi Prize bit.ly/39PremioMasi_Rigoni

Laura Bettini, laureata in Lingua e Letteratura russa, giornalista a Radio24 ‘Il Sole24Ore’. Conduttrice di trasmissioni dedicate alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità delle attività produttive: ‘Respiro’, ‘L’Altro pianeta’ e ‘Si Può Fare’. È autrice di L’acqua intelligente. Una gestione sostenibile ed economica è possibile (Ed. Ambiente, 2015).

Laura Bettini, degree in Russian language and literature, journalist on Radio24 ‘Il Sole24Ore’. Broadcaster on environmental protection and sustainability in the production process, programmes: ‘Breath’, ‘The Other Planet’ and ‘It Can Be Done’. Author of Intelligent water. Sustainable and economic management is possible (Ed. Ambiente, 2015).

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PREMIO MASI MASI PRIZE

CON IL LAVORO DI SQUADRA UN CALICE GIUSTO PER OGNI VINO TEAMWORK TO MAKE THE RIGHT GLASS FOR EACH WINE di Othmar Kiem

L’esperienza di undici generazioni dietro il successo della Riedel Glass Eleven generations of experience are behind the success of Riedel Glass La vetreria Riedel di Kufstein, in Austria, è leader mondiale nella produzione di calici da vino di alta qualità. Nel 1973, con la linea ‘Sommelier’, Claus Riedel creò i primi calici specificamente studiati per le diverse tipologie di vino. Da allora la mission di Riedel è questa: a ogni varietà d’uva, a ogni vino, il proprio calice. La vetreria ha una lunga tradizione che ha inizio nel 1673. Da sette anni al timone dell’azienda di famiglia è Maximilian Josef Riedel. Signor Riedel, cosa le ricorda la parola ‘Valpolicella’? Quali immagini e ricordi le evoca alla memoria? Un paesaggio da sogno, ottimo cibo, ospitalità, piccoli borghi, vacanze in famiglia. E la parola Amarone? “Un vino straordinario, conosciuto in tutto il mondo. L‘Amarone mi ricorda anche il periodo in cui ho vissuto a New York, perché negli Stati Uniti era il vino che ogni italiano beveva e offriva”. Che cosa apprezza di più del paesaggio e dei vini della Valpolicella? “Il paesaggio della Valpolicella è unico. Mi colpiscono le case tradizionali costruite in pietra, le antiche ville nobiliari, alcune trasformate in splendidi hôtels. E non posso dimenticare i piatti tipici, accompagnati dai vini del territorio. Il piacere di questi abbinamenti è insuperabile”. Riedel Glass è leader mondiale nella produzione di 20

The Riedel glassworks in Kufstein, Austria, is a world leader in the production of high quality wine glasses. In 1973, Claus Riedel created the first glasses specifically designed for the different types of wine with the ‘Sommelier’ line. Since then, Riedel’s mission has been to create the right glass for each grape variety and each wine. The glass factory has a long tradition that began in 1673 and Maximilian Josef Riedel has been at the helm of the family business for seven years. Herr Riedel, what does the word ‘Valpolicella’ bring to mind? What are the images and memories that come to mind? A dreamy countryside, excellent food, hospitality, small villages, and family holidays. And the word ‘Amarone’ ? “An extraordinary wine, famous all over the world. Amarone also reminds me of the time when I lived in New York, because all the Italians drank this wine and offered it round”. What do you like most about the countryside and the wines of Valpolicella? “The countryside of Valpolicella is unique. The traditional stone houses stick in my mind, and the ancient noble villas, some of them now transformed into superb hôtels. And the local food, accompanied by local wines is


Nella pagina precedente. Il calice creato da Riedel per la degustazione dell’Amarone Preceding page. The glass of Amarone tasting designed by Riedel Maximilian Riedel, Premio Internazionale Masi per la CiviltàDidascalia del Vino Maximilian Riedel, International Masi Civiltà delTraduzione Vino Prize


fabulous. The pleasure to be had from calici da vino di qualità. La forma del food and wine matching is enormous”. calice quanto influenza la degustaAll’azienda austriaca Riedel Glass is the world leader in zione del vino? il Premio Masi the production of high quality wine “Il bicchiere ha un’influenza decisiva Civiltà del Vino glasses. How much does the shape per la degustazione del vino. Per queThe Civiltà del Vino of the glass have an effect on the sto, vorrei precisare l’affermazione ‘il taste of the wine? bicchiere giusto’. Per noi il bicchiere Masi Prize goes to giusto è quello che permette di esal“The glass has a decisive influencing facan Austrian company tor in the process of wine tasting. Here I tare gli aromi di un vino nella loro pienezza e armonia. Consideriamo i nowould like to enlarge on the statement stri bicchieri come ‘amplificatori’ del vino. Coordiniamo ‘the right glass’. For us, the right glass is the one that allows la forma dei calici con il Dna di ciascuna varietà d’uva e us to enhance the aromas of a wine to their balanced maxciò avviene esclusivamente in workshop! Questa formuimum. We see our glasses as wine ‘amplifiers’. We relate la per noi è molto importante: lavorare insieme ai nothe shape of the glasses to the DNA of each grape varistri critici più esigenti, cioè i vignaioli. Quando essi sono ety, and this happens exclusively in the workshop! This forsoddisfatti, allora abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”. mula is particularly important for us: to work together with Riedel Glass ha sviluppato un’ampia gamma di caour most demanding critics, that is, the wine producers. lici specificamente studiati per singola varietà e per When they are satisfied, then we have achieved our goal”. singola tipologia di vino, ma mi risulta ancora nesRiedel Glass has developed a wide range of glasssuno per Valpolicella e Amarone. Qual è allora il caes specifically created for individual grape varieties lice che meglio si adatterebbe al Valpolicella, tra and individual wine types, but I don’t think there’s quelli già in produzione? anything for Valpolicella or Amarone yet. What then “In effetti, per il Valpolicella non ne abbiamo ancora sviwould be the best glass from the existing range luppato uno specifico, ma alle sue caratteristiche si adatwhen it comes to Valpolicella? ta molto bene il nostro calice per il Syrah”. “Yes, there’s nothing yet that’s been specifically creatE quale il più adatto per l‘Amarone? ed for Valpolicella, but its characteristics would make it “Mio padre, Georg Riedel, ha studiato a fondo l‘Amarovery suitable for our Syrah glass”. ne e negli anni ’90, grazie ad un workshop con la cantiAnd for Amarone? na Masi, è emerso che il nostro calice per Syrah valorizMy father, Georg Riedel, put a lot of work into the study zava al massimo lo stile dell‘Amarone”. of Amarone in the 1990s, thanks to a workshop with La presente edizione del Premio Masi ha come filo Masi, and it was in fact our Syrah glass that emerged conduttore il tema della sostenibilità. Quali sono le as best for Amarone.

Maximilian Riedel in collegamento dall’Austria durante la cerimonia di premiazione Maximilian Riedel, live from Austria during the awards ceremony


Villa Serego Alighieri in Valpolicella, 1996: la selezione del calice Riedel per l’Amarone. Hanno brindato Georg Riedel, Pieralvise di Serego Alighieri, Sandro Boscaini e Angelo Gaja Villa Serego Alighieri in Valpolicella, 1996: the selection of Riedel glasses for Amarone. Toasting the result: Georg Riedel, Pieralvise di Serego Alighieri, Sandro Boscaini and Angelo Gaja

iniziative che la vetreria Riedel ha intrapreso in questo campo? “Siamo giunti all’undicesima generazione e il nostro obiettivo deve essere quello di custodire e migliorare l’azienda stessa e l’ambiente per consegnarli alle generazioni future. Perciò la sostenibilità è uno dei principali criteri che riguardano i processi produttivi, così come il riciclo dei rifiuti, la selezione dei partner, la scelta delle materie prime e degli imballaggi”. Infine, una domanda personale: quale Valpolicella e quale Amarone l’ha colpita di più recentemente? “Per me non si tratta tanto di un signolo produttore o di un’annata specifica. Molto dipende dall’occasione in cui si degustano e dalla compagnia. Io e la mia famiglia li beviamo regolarmente, perché frequentiamo spesso e volentieri il meraviglioso territorio della Valpolicella”.

The current edition of the Masi Prize has the theme of sustainability. What is the Riedel glassworks doing in this particular field? “We’re now at the eleventh generation in Riedel and our aim must be to preserve and improve both the company and the environment, so as to pass it on to future generations. So sustainability is one of the principal concerns in the production processes, the recycling of waste and the selection of partners, just as it is with the selection of raw materials and packaging”. Lastly, a personal question: which Valpolicella and which Amarone has impressed you most recently? “For me, there’s no one single producer or vintage. Much depends on the context of when the wine is consumed and with whom. My family and I drink it often, because we’re fortunate enough to be frequent visitors to the marvellous land that is Valpolicella”.

Maximilian Riedel sulla sostenibilità, dalla diretta del Premio Masi Maximilian Riedel on sustainability, from the live broadcast of the Masi Prize bit.ly/39PremioMasi_Riedel

Othmar Kiem è da oltre 20 anni responsabile per l’Italia per ‘Falstaff Magazine’, rivista leader nel campo vini, gastronomia, viaggi nei paesi di lingua tedesca. Vive in Alto Adige. Da lì segue il mondo del vino italiano, dalla Sicilia alle Alpi. La Valpolicella è una delle sue mete preferite.

Othmar Kiem, 20 years the Italian correspondent for ‘Falstaff Magazine’, a leading publication in the field of wine, gastronomy and travel in German-speaking countries. Lives in Alto Adige and follows Italian wine from Sicily to the Alps. Valpolicella is one of his favourite places.

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PREMIO MASI MASI PRIZE

“LE SFIDE GLOBALI DEL NOSTRO TEMPO SI VINCONO SOLO INSIEME” “THE GLOBAL CHALLENGES OF OUR TIME CAN ONLY BE WON TOGETHER” di Paolo Perazzolo

L’Alto Commissario ONU Grandi: “Affrontarle con i muri non risolve nulla” UN High Commissioner Grandi: “Putting walls in front of them solves nothing” No Italian has ever had such a prestigious diplomatic Nessun italiano aveva mai conquistato una carica dicareer in the United Nations: Filippo Grandi held the plomatica così prestigiosa all’interno delle Nazioni Unipost of UN High Commissioner for Refugees from 1 Jante: Filippo Grandi, dal primo gennaio 2016 al 31 dicemuary 2016 to 31 December 2020, after a lifetime spent in bre 2020, è Alto Commissario delle Nazioni Unite per i the international aid field. Wars, displaced people, the rifugiati, dopo una vita spesa nella cooperazione intermasses who have no rights and are forgotten by the nazionale. Le guerre, gli sfollati, le masse che non hanworld, these are his preoccupation; giving a home and no diritti e dimenticate dal mondo, sono la sua ‘ossesfundamental rights to those who are deprived of them sione’; dare una casa e i diritti fondamentali a chi ne è is his vocation. It seems almost a given, then, that the privato sono la sua vocazione. Sembra quasi naturale, alGrosso d’Oro Veneziano – the prize awarded by the lora, che il Grosso d’Oro Veneziano – il premio assegnaMasi Foundation to a personality who has distinguished to dalla Fondazione Masi a una personalità che si è dihimself or herself in the field of human rights and civil stinta nel campo dei diritti umani e del progresso civile progress – should go to him. The citation speaks for – sia andata a lui. Con una motivazione che parla da sé: itself: “His thirty years plus of work as a diplomat in“Il suo lavoro ultratrentennale di diplomatico impegnavolved in assisting millions of refugees around the to nell’assistenza a milioni di profughi in tutto il mondo world - whatever the military, economic or health con– quali che siano le motivazioni belliche, economiche o ditions were that forced people to sanitarie che costringono degli esleave their homes – deserves recseri umani ad abbandonare la pro“Le tante insostenibilità ognition, even more so now when pria casa – è meritevole di riconodel pianeta dietro it is refugees who are already scimento e segnalazione, ancor più weakened who are most at risk in nel momento in cui sono proprio i milioni di rifugiati” the medical emergency that has loro, i già deboli, a rischiare mag“Behind the millions hit the planet.” giormente nell’emergenza sanitaof refugees lie the planet’s “I am honoured to receive a prize ria che ha colpito il pianeta”. “Sono in the name of sustainability, beonorato di ricevere un premio sulla many unsustainabilities” 24


Filippo Grandi, Premio Grosso d’Oro Veneziano Filippo Grandi, Grosso d’Oro Veneziano Prize


cause I deal with everything that is sostenibilità, perché io mi occupo di tutunsustainable and everything that unto ciò che è insostenibile e di tutto quel“Il vero problema sustainability generates: wars, inequallo che l’insostenibilità genera: le guerè la disuguaglianza ities, discrimination, climate change, re, le disuguaglianze, le discriminazioni, il economica” poverty, and now epidemics,” said the cambiamento climatico, le povertà, oggi “The real problem High Commissioner, commenting on le epidemie”, ha detto l’Alto Commissathe choice of the theme for the 39th rio, commentando la scelta del filo conis economic edition of the Masi Prize. “Sustainabilduttore della 39ma edizione del Premio imbalance” ity means removing those phenomena Masi. “Sostenibilità significa rimuovere that force people to leave their own quei fenomeni che obbligano le persone homes and their own countries.” The pandemic has ad abbandonare le proprie case e i propri Paesi”. La panmade things that were already bad, worse, increasdemia non ha fatto che aggravare le condizioni di chi già ing migratory pressure towards Europe. “For years stava male, aumentando la pressione migratoria verso now, not only the planet, but also society too, has been l’Europa: “Il pianeta, ma anche la società umana per anni sending us eloquent messages on the risks coming ci hanno inviato messaggi eloquenti sui rischi che derivafrom unsustainable practices”. no da prassi non sostenibili”, commenta il diplomatico, Grandi comments, repeating an idea first expressed durribadendo un concetto espresso durante la premiazione, ing the awards ceremony, streamed live digitally on 24 avvenuta il 24 ottobre scorso in diretta streaming. October. “Unfortunately, these messages have been “Purtroppo, questi messaggi sono stati ignorati, la noignored and our reply has been, ‘Me and my country stra risposta è stata ‘Prima vengo io, prima viene il mio first.’ The hope is that people have now realised that Paese’. La speranza è che oggi nasca la coscienza che global challenges can only be faced together, in a colle sfide globali possono essere affrontate solo assielaborative global approach. And this also applies to me, in un approccio globale e solidale. E questo vale the refugee exoduses that are increasingly common: anche per gli esodi che stanno sempre più caratterizputting walls and barriers in their way solves nothing zando i nostri tempi: affrontarli con i muri e le chiusure and puts the survival of millions at risk. In the same non risolve nulla ed espone milioni di persone al rischio way, when it comes to population increases we need della sopravvivenza. Allo stesso modo, quando si parclear and honest analysis of the question in all its la di esplosione demografica, bisogna avere l’onestà incomplexity with an examination of its roots. There is a tellettuale di analizzare la questione nella sua complesdemographic imbalance, of course, but that in itself it sità, avendone ben chiare le radici: “C’è uno squilibrio is not a problem: the problem is economic inequality, demografico, certo, ma di per sé non è un problema: i


Filippo Grandi è Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati dal 2015: l’incarico è quinquennale. Qui, a lato, in un campo-profughi sull’isola greca di Lesbo. Nella pagina precedente. Tra i rifugiati siriani in Libano Filippo Grandi has been United Nations High Commissioner for Refugees since 2015: on a five-year term. This page. Pictured in a refugee camp on Lesbos. Previous page. With refugees in Libano

problemi sono la disuguaglianza economica e il prevalere di un modello fortemente discriminatorio. Se, allo squilibrio demografico si somma quello delle risorse o, meglio della distribuzione delle risorse, allora è inevitabile che masse sempre più popolose si spostino dai luoghi dove mancano l’acqua e il cibo verso quelli dove questi sono disponibili, e spesso anche in eccesso, al punto da venire sprecati”. Che fare, allora? La ricetta di Grandi ricalca quella dell’Agenda delle Nazioni Unite: “Si tratta di 17 ‘progetti’ interconnessi fra loro: educazione per tutti; accesso alla sanità primaria, alla documentazione e all’identità; la salute dei mari… Se venissero perseguiti e raggiunti entro il 2030, anche gli altri squilibri verrebbero superati”. Resta tanto lavoro da fare. E, in questa battaglia, Filippo Grandi sarà sempre in prima linea.

the prevalence of an economic model that is strongly discriminatory. If the demographic imbalance is added to imbalance of resources, or rather the distribution of resources, then it is inevitable that more and more groups of people will move from places where there is a lack of food and water to those where they are available, and often in such superfluity that they are being wasted.” What’s to be done, then? Grandi tells us what the UN is doing: “There are 17 interconnected ‘projects’: education for all; access to primary healthcare, documentation and identity; the health of the seas etc… If they are successful by 2030, then the other imbalances will also be overcome.” Much remains to be done. And Filippo Grandi will always be on the front line in this battle.

Filippo Grandi sulla sostenibilità, dalla diretta del Premio Masi Filippo Grandi on sustainability, from the live broadcast of the Masi Prize bit.ly/39PremioMasi_Grandi

Paolo Perazzolo, laureato in Filosofia all’Università di Padova. Ha conseguito un master biennale in Giornalismo all’Istituto per la formazione al giornalismo di Milano. È caporedattore e responsabile delle pagine culturali di ‘Famiglia Cristiana’. Pratica la Philosophy for Children con il titolo di Teacher expert.

Paolo Perazzolo, has a degree in Philosophy from University of Padua. Took a biennial master in Journalism at the Milan School of Journalism. Editor-in-chief and head of the culture section for ‘Famiglia Cristiana’. Qualified as ‘Expert Teacher’ of Philosophy for Children.

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SERVIZI FEATURES

SULLE ORME DI ROCCO, OLTRE LA PESTE E LE TEMPESTE IN THE FOOTSTEPS OF ROCCO, BEYOND PLAGUES AND TEMPESTS San Rocco nel rosone della chiesa a Marina di Grosseto San Rocco from the rose window of the church in Marina di Grosseto

di Clementina Coppini

Da Montpellier a Venezia con uno dei più invocati guaritori dalle pandemie From Montpellier to Venice with one of the most called-upon plague healers Who is Rocco, the saint who is the most important Chi è Rocco, il santo più rappresentato in assoluto, seof them all, second only to the Virgin Mary? He went condo solo alla Vergine Maria? Uno che girava con l’around with the shabby raiment of someone who sleeps bito frusto di chi dorme dove capita e non ha cambi a where he ends up, without a change of clothes. He disposizione, il cappello per proteggersi dalle intemhad a hat to keep off the bad weather, a staff for walkperie, il bastone, la piaga aperta sulla gamba, l’amaing, on open sore on his leg, a much-loved dog and to cane e le cicatrici lasciate dal morbo. Il Viaggiatore scars left by disease. He was a Traveller with a capital maiuscolo, conoscitore degli uomini e dotato di pote‘T’, a connoisseur of men and he had magic healing ri taumaturgici. powers. His historical reality is uncertain, and he is in Figura storicamente incerta, nata forse dalla fusione tra fact perhaps a fusion of Saint Roch from Montpellier San Rocco di Montpellier e San Racho vescovo di Auand Saint Racho, Bishop of Autun – one of whom was tun, legati uno alla peste e l’altro alle tempeste. Peste associated with the plague, and the other with storms. e tempeste, parole che evocano eventi diversi ma viPlagues and storms may be different (apart from ascini per assonanza e per il concetto di calamità a esse sonance in Italian – peste and tempeste), but they are correlata. equally dramatic in their calamitous consequences and Riproduzioni di Rocco sono ovunque e chiese a lui deimages of Rocco can be found dicate sono presenti nei cinque everywhere with churches dedicatcontinenti: solo in Italia se ne conSolo in Italia sono oltre ed to him on the five continents. tano almeno tremila. Un bel suctremila le chiese dedicate There are at least three thousand cesso, per un pellegrino mendiin Italy alone. It’s a great success cante, archetipo della capacità di al santo viandante guarire e del desiderio di viaggiare. More than three thousand for a begging pilgrim: to be the archetype of the capacity for healing Era francese, di Montpellier, e la churches dedicated and the desire for travel. sua vicenda è collegata alla terribile peste del Trecento, che in più onto the healer in Italy alone Rocco was French, from Montpellier, and his story is connected date si abbatté sull’Europa. 28


Il Polittico di San Rocco, con 11 tavole della vita del santo viandante, dipinto da Antonio Gandino intorno al 1590 nella Collegiata dei Santi Nazaro e Celso a Brescia The polyptych of San Rocco, with 11 scenes of the life of the traveller saint painted by Antonio Gandino, circa 1590, at the Collegiata dei Santi Nazaro e Celso in Brescia


Durante il suo viaggio verso Roma visse sulla propria pelle l’epidemia. Assisteva i contagiati, si ammalò lui stesso, si ristabilì. In suo onore, i guariti e coloro che tornarono costruirono chiese a mai finire, anche se egli morì nel carcere di Voghera e a casa non tornò mai. Il luogo chiave della diffu-

to the great plagues of the fourteenth century which struck Europe in successive waves. He became ill himself when travelling to Rome. He helped the infected, fell ill himself, and got better. Others who recovered and returned home built endless churches in his honour, though he himself died in prison in Voghera and

Eglise Saint-Roche, a Montpellier (Francia) suo luogo di nascita Eglise Saint-Roche in Montpellier (France), the saint’s birthplace


Pagina precedente. Jacopo Tintoretto, San Rocco risana gli appestati, 1549, chiesa di San Rocco a Venezia Preceding page. Jacopo Tintoretto, San Rocco heals the plague-ridden, 1549, church of San Rocco in Venice A lato. Scuola Grande di San Rocco, confraternita nata nel 1400, con particolare devozione al santo delle epidemie This page. Scuola Grande di San Rocco; the confraternity was founded in 1400 with a particular devotion to the plague saint Sotto. Capitello di San Rocco in pietra bianca della Lessinia a Pedemonte, Valpolicella Below. Shrine to San Rocco in white Lessinia marble in Pedemonte, Valpolicella

sione capillare del suo culto è rappresentato dai territori della Serenissima, attraverso i quali si sviluppa un itinerario ideale – artistico e di fede – che è insieme percorso di scoperta e di rinascita. Non importa dove né quanto importanti siano le testimonianze, poiché ciascuna di esse è un tassello di un più ampio piano di sanificazione dell’anima e del corpo: il punto di arrivo è in quell’inizio e fine del mondo che è Venezia, in specie nella Scuola Grande di San Rocco, confraternita (laica, si badi bene) che, dal 1485, custodisce i resti mortali del grande pellegrino. Ciò non suggerisce che in fondo per la Serenissima, da dove si propagò tale culto, fosse più importante andare che fare ritorno? E senza questo spirito la Repubblica di Venezia sarebbe mai diventata un impero? San Rocco e il cane, san Marco e il leone; figure ancestrali che simboleggiano, l’uno la fedeltà e l’altro la libertà: attaccamento alle radici e volontà di superare i limiti, potere spirituale e temporale.

never got to go back to his birthplace. The most important seed bed for the spread of the cult of San Rocco was the territory of the Serenissima, where its artistic and spiritual characteristics developed as a path towards discovery and rebirth. Neither the exact location nor the magnitude of the miracles attributed to Rocco is important since each of them is a piece in the wider scheme of the cure of mind and body. His final destination is that beginning and end of the world that is the city of Venice, specifically the Scuola Grande di San Rocco, the confraternity (lay, mind you) that has guarded the mortal remains of the great pilgrim since 1485. Which surely suggests that for the Serenissima, from whose territories the cult went abroad, it was more important to travel abroad hopefully than to return, doesn’t it? After all, the Republic of Venice would never have become an Empire without this spirit, would it? San Rocco and the dog, San Marco and the lion: ancient figures that symbolise respectively 31


La devozione nei confronti del santo viandante ha preso forma nell’arte, in innumerevoli esempi in cui grande e piccolo si confondono: insieme formano un tessuto, anzi una filiera, che va dall’intima riflessione dell’edicola votiva più sperduta alla magnificenza delle più celebri cattedrali. Pensiamo al polittico di San Rocco nella collegiata di San Nazaro e Celso a Brescia, alla trecentesca cappella a Levice nelle Langhe, al ciclo dipinto da Pietro da Cemmo a Bagolino, fino ad arrivare appunto alla Scuola Grande di San Rocco. Qui ci appare, dall’alto, l’apoteosi del santo, prima opera a essere dipinta per queste sale dal Tintoretto: mentre gli altri artisti consultati per la decorazione preparavano schizzi, Jacopo realizzò la tela in una sola notte. La confraternita si rifiutò di pagarlo, così egli decise di donarla, ricevendo poi l’incarico di fare il resto dei dipinti. Questo artista che si gettava avanti senza risparmiare le forze per il ritorno non era forse il più adatto a descrivere il grande santo? La grandezza è questione di prospet-

Esempi della diffusione del culto: statua di Heilige Rochus a Billigen, Germania (sopra) e chiesa dedicata a San Rocco a Byalist, in Polonia (sotto) Examples of the spread of the cult: statue to Heilige Rochus in Billigen, Germany (above) and church dedicated to San Rocco in Byalist, Poland (below)

fidelity and liberty, faithfulness to one’s roots and the desire to exceed limitations, spiritual power and temporal power. Devotion to the traveller saint sees its expression in works of art that vary enormously in size but have a coherent philosophy, from intimate reflection in front of the humblest votive shrine to the magnificence of the most famous cathedrals. Examples range from the polyptych of San Rocco in the collegiate church of San Nazaro e Celso in Brescia to the fourteenth-century chapel in Levice in the Langhe and the fresco cycle painted by Pietro da Cemmo in Bagolino, right up to the Scuola Grande di San Rocco. Here the apotheosis of the saint is seen from below. It was the first work to be painted for these rooms by Tintoretto. The story runs that while the other candidate artists drew sketches, Jacopo finished work on the canvas in a single night. The confraternity refused to pay him, so he decided to donate his work free of charge, and was promptly commissioned to paint the rest of the space. How right was that, that an artist who committed his all


Jacopo Tintoretto, San Rocco in gloria, 1564, sul soffitto presso la Scuola Grande Jacopo Tintoretto, San Rocco in glory, 1564, ceiling at the Scuola Grande

tiva: san Rocco la conosceva e Tintoretto la riassunse in to a project without keeping anything in reserve was the senso proprio e figurato in questo dipinto che, dal sofone to paint this great saint. Greatness is a matter of fitto, ci mostra di scorcio un uomo che possiamo solo perspective: San Rocco knew this and Tintoretto sums it guardare dal basso verso l’alto: invece, egli, in piedi, si up in this picture of a man who we see necessarily from slancia ben oltre ogni miseria. our stand point below but who is propelling himself upRocco è una sorta di traghettatore che accompagna wards, to a point beyond the cares of the world. gli uomini aldilà di paure e debolezRocco is a sort of ferryman who acE nulla stringo, ze, malattie e catastrofi. Egli ha ricompanies men beyond their fears et tutto il mondo abbraccio nunciato a ogni cosa per viaggiare and weaknesses, confronting dis(Francesco Petrarca) e supportare l’uomo nell’affrontare ease and disaster. He gave up eveAnd I hold nothing tightly, il male. rything to travel and support man though I embrace Questo è lo spirito di Rocco, ma se in the battle with misfortune. This is the whole world (Petrarch) vogliamo anche di Marco Polo e di the spirit of Rocco, but if you like it’s tutti i figli di Venezia che partirono also the spirit of Marco Polo and all per cercare nuove rotte commerciali e qualcosa di molthe sons of Venice who set out to look for new trade to più profondo: conoscenza, libertà e – perché no? – routes and something much deeper: knowledge, freese stessi. Rocco, non possedendo niente, ha conquistadom and – why not? – themselves. Rocco, possessing to il mondo, perché lo ha percorso a occhi aperti, senza nothing, has conquered the world. Because he walked distogliere lo sguardo: cercando, capendo, immedesithrough it with his eyes open, without looking away. mandosi e guarendo. Seeking, understanding, empathising. Healing.

Clementina Coppini, laureata in lettere classiche, scrittrice e giornalista, collabora con il ‘Giornale’ di Brescia e altri periodici cartacei e online, tra cui diverse riviste di viaggi. Scrive e traduce libri per bambini, oltre che romanzi. Nata a Milano e cresciuta a Monza, da cinque anni vive sul Garda.

Clementina Coppini took her degree in classical literature, is a writer and journalist working for Giornale di Brescia and other print and online titles, including several travel magazines. Writes and translates books for children, as well as novels. Born in Milan, brought up in Monza, has been living on Lake Garda for five years.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

LE TERME, UNA SALUTARE RISCOPERTA DELL’ACQUA CALDA THERMAL BATHS, A HEALTHY REDISCOVERY OF HOT WATER di Tarcila Bassi

Oggi si offrono come occasione rigeneratrice di armonia tra corpo e anima Today seen as the chance to find harmony between body and soul again You could say it’s a marvellous (re)discovery of hot water. Verrebbe da dire: una meravigliosa (ri)scoperta dell’acAntiquity gave thermal springs a reputation for being qua calda. Fin dall’antichità le fonti termali furono contherapeutic and essential for bodily hygiene. In modsiderate terapeutiche e fondamentali per l’igiene del ern times, despite their continued association with the corpo. Ma con l’evolversi della civiltà nel nostro emiwell-off, spas have assumed a social and cultural value sfero, nonostante rimanessero un privilegio delle clasconnected to overall ‘wellness’. After the democratisasi abbienti, ‘le terme’ assunsero anche un valore sociation of spas in the twentieth century when they were le e culturale connesso allo ‘star bene’ complessivo delle used largely for medical treatments, the dawn of the persone. Dopo la ‘democratizzazione’ termale avvenuthird millennium sees a renewed search for a more ta nel Novecento con finalità soprattutto curative, all’albalanced relationship between man and nature, and ba del Terzo millennio, grazie a una rinnovata sensibilithe ongoing regeneration of spas sees them as an idetà per un rapporto più equilibrato tra uomo e natura, la al place (Covid-19 allowing) to search for greater harrigenerazione in atto delle terme le rilancia come spazio mony between body and soul, while at the same time ideale (Covid-19 permettendo) della ricerca di una magproviding a respectful and sustainable use of the envigiore armonia tra corpo e anima e insieme di un uso rironment and its precious resources. spettoso e sostenibile dell’ambiente e This tendency is already underway in delle sue preziose risorse. Un percorso Da Nord a Sud different parts of the world following oggi già decisamente imboccato a diuna fitta rete di realtà trends established by the Japanese verse latitudini, sulla scia dei battistraand the Scandinavians. (G.C.) da giapponesi e scandinavi. (G.C.) per farci ‘star bene’ Anche nella nostra bella Italia, ai più conosciuti stabilimenti terapeutici di Abano e Sirmione, di Montecatini e Salsomaggiore, di Saturnia e Pantelleria, si affiancano strutture alberghiere di lusso 34

From North to South, a packed network of places to make us ‘feel good’

In Italy too, the most famous spa resorts, in Abano and Sirmione, in Montecatini and Salsomaggiore, in Saturnia and Pantelleria, are flanked by luxury Hôtels, ready to welcome


Armonia e benessere nella onsen giapponese Yutomori, a Miyagi, che beneficia delle acque calde del torrente vicino Harmony and wellbeing at the Yutomori Japanese onsen, in Miyagi, which benefits from the hot waters from nearby springs Pagina precedente. In Asia, infusi e tisane accompagnano i trattamenti termali (qui allo Yutomori, Giappone) Preceding page. In Asia, infusions and tisanes are the accompaniments of spa treatments (here in the Yutomori spa, Japan)


ALPE

Il Pool bar dell’esclusivo Falkenberg Strandbad Resort, sulle spiagge della Svezia, con SPA, ristoranti e cantina con vini selezionati The Pool bar at the exclusive Falkenberg Strandbad Resort, on the beach in Sweden, with its spa, restaurants and cellar stocked with specially selected wines

us for ready recuperation or simple relaxation. In the estremamente qualificate, pronte ad accoglierci per una Adler Resorts, a collection of different locations with its rimise en forme o per semplici attimi di relax. Negli Adler heart in Ortisei, qualified therapists take care not only Resorts, simbolo del benessere con diverse sedi ma il of outward appearance, but also inner wellbeing. It’s cui cuore resta a Ortisei, terapisti rinomati si prendono true, only when body and soul are in perfect harmony cura non solo dell’aspetto esteriore, ma anche del benescan balance be achieved. To learn more about the resere interiore. Infatti, solo quando corpo e anima sono ality of the Bellevue Hôtel & Spa in Cogne, we had a in perfetta simbiosi ci si può sentire veramente bene, in chat with director Laura Roullet, who took us on a tour equilibro. Per conoscere meglio la realtà del Bellevue based on treatments and good wine. Hôtel&Spa di Cogne abbiamo fatto quattro chiacchiere What kind of treatments do you offer in your spa? direttamente con la direttrice Laura Roullet, che ci ha porSorgenti del Gran Paradiso is a beautiful Bellevue spa tato in un tour a base di trattamenti e buon vino. with 1200 square metres of wellbeing. This place comChe tipo di trattamenti vengono fatti nella vostra SPA? bines the beauty of the mountains with the pleasure Le Sorgenti del Gran Paradiso sono la suggestiva SPA del of diving into warm spring waters. Our treatments are Bellevue: 1200 metri quadrati di benessere. Quest’area all natural: mud matured in the mineral waters of the ha il privilegio di unire la bellezza delle montagne al piahouse, honey, milk and wine as well, cere di immergersi nelle calde acque as in the ancient cosmetic preparadi sorgente. Proponiamo unicamenUn caleidoscopio tions from the Officina Profumo Sante rimedi naturali: fanghi maturati nelle di trattamenti abbinati ta Maria Novella in Florence. With the acque minerali della casa, miele, latte e addition of a little jewel: a chalet built vino così come le antiche preparazioni a un’adeguata offerta in 1717 for the Baths of Cleopatra or cosmetiche dell’Officina Profumo Sanenogastronomica Baths of King Vittorio. ta Maria Novella di Firenze. Con una A kaleidoscope How do you choose the wines for chicca: uno chalet del 1717 per i bagni your splendid cellar? di Cleopatra o di Re Vittorio. of treatments paired Our wine cellar with its almost 2000 Come selezionate i vini della vostra with the right food different wines, is looked after by Alessplendida cantina? and wine offering sandro Moglia, the maître d’Hôtel, and Ci pensano Alessandro Moglia, il maître 36


La SPA alpina dell’Adler Lodge, Alpe di Siusi, dove, ai benefici dell’ambiente montano, si uniscono la cura del corpo e il piacere di cucina e vini The Alpine spa at Adler Lodge, in the Alpe di Siusi, where the benefits of the mountain environment are paired with wellness programmes and the pleasures of food and wine


d’Hôtel e Rino Billia, il sommelier, curano la cantina vini in cui riposano quasi 2000 etichette. Durante la presentazione della 65esima edizione della Guida Michelin Italia 2020 Rino Billia ha vinto un importante premio il ‘Michelin Passion for Wine 2020’. Dalla montagna al Lago di Como il passo è, abbastanza, breve: sulle sponde del Lario troviamo un edificio moderno in legno che incuriosisce l’occhio del turista, abituato a vedere ville sontuose con giardini all’italiana che si perdono nell’acqua. Il Sereno è un 5 stelle fuori dagli schemi locali: gli interni disegnati da Patricia Urquiola e gli arredi che strizzano l’occhio al design anni ’70 gli donano carattere; un pontile sul lago con tanto di riva per una gita e un ristorante che ospita lo chef stellato Berton rendono l’idea di lusso con quell’allure tipica di un’epoca passata. Anche la SPA è stata resa unica da Patricia Urquiola che ha trasformato la darsena di un secolo fa in un luogo moderno per ospitare al meglio il centro benessere con zona relax all’aperto con una piscina costruita letteralmente sopra l’acqua.

Rino Billia, the sommelier. During the presentation of the 65th edition of the Michelin Guide Italy 2020, Rino Billia won an important award, the ‘Michelin Passion for Wine 2020’. It’s not far from the mountains to Lake Como. Here on the banks of the Lario we find a modern wooden building that tourists used to extravagant villas with Italian-style gardens that fade into the water are very curious about. In fact, Il Sereno is a completely untypical 5-star Hôtel: the interiors are designed by Patricia Urquiola and the furnishings give it character with their nod to the ’70s, but the jetty on the lake ready for trips out and Berton, the Michelin-starred chef, give a feel of luxury with the type of charm that comes from times past. The spa too was given a touch of magic by Patricia Urquiola who transformed the century-old landing stage into a modern wellness centre and relaxation zone with a swimming pool literally built above the water. Anyone who thinks that spas are just for relaxation is


LE NOSTRE PROPOSTE OUR RECOMMENDATIONS Yutomori, Miyagi, Japan Hilton Dali Resort&Spa, Dali, Yunan, China Pullman Sanya Resort&Spa, Yalong Bay, Hainan, China Falkenberg Strandbad, Falkenberg, Sweden Blue Lagoon, Grindavik, Iceland Hôtel Weinegg, Cornaiano, Alto Adige Adler Lodge Alpe, Alpe di Siusi, Alto Adige Hôtel Mirabell Valdaora, Alto Adige Hôtel Fanes San Cassiano, Val Badia, Alto Adige Andreus, Val Passiria, Alto Adige Hôtels del Gruppo Borile, Abano Terme, Veneto Bellevue, Cogne, Valle d’Aosta Hôtel Il Sereno, Como, Lombardia Hôtel Hilton, Como, Lombardia Hôtel Villa Giulia, Gargnano, Lombardia Belmond Splendido, Portofino, Liguria Villa Maria Best Western, Francavilla al Mare, Abruzzo Capri Palace Lusso, Capri, Campania Hôtel Luna, Capri, Campania Regina Isabella Resort, Ischia, Campania Approdo Resort Thalasso, Castellabbate, Campania Hôtel Covo dei Saraceni, Positano, Campania Hôtel Eden Roc, Positano, Campania Hôtel Quintocanto, Palermo, Sicilia

Il Blue Lagoon, una tra le 25 meraviglie del mondo: tra geyser, rocce vulcaniche e acque geotermiche, un’esperienza unica di simbiosi totale con la natura incontaminata The Blue Lagoon, one of the 25 Marvels of the World, including geysers, volcanic rocks and geo-thermal waters, a unique experience of total symbiosis with uncontaminated nature


Chi pensa che la SPA è il regno solo del relax si sbaglia. Spostiamoci al mare. A Portofino il Belmond Hôtel Splendido sovverte le regole e ‘ci invita’ nella sua SPA per un apericure di fronte ad un tramonto mozzafiato sulla baia. A Capri, l’isola più glamour del Mediterraneo, il Capri Palace ospita una Beauty Farm che offre programmi di salute e prevenzione anti age esclusivi. All’estero la cultura del benessere è sempre più all’avanguardia, il Nord d’Europa è di certo un esempio di eccellenza. Fra i geyser dell’Islanda troviamo il celeberrimo Blue Lagoon, dove è meraviglioso immergersi tra le azzurre acque geoter-

wrong. Let’s move to the sea. In Portofino, the Belmond Hôtel Splendido subverts the rules and “invites us” to its spa for an “apericure” facing breathtaking sunsets over the bay. In Capri, the most glamorous island in the Mediterranean, the Capri Palace hosts a Beauty Farm that offers exclusive anti-ageing health and prevention programmes. Abroad, the culture of well-being is increasingly avantgarde, Northern Europe is certainly an example of excellence. Sited among the geysers of Iceland is the famous Blue Lagoon, where you can have a wonderful dip in blue geothermal waters that come


Pagina precedente. La tradizionale spa dell’Hôtel Bellevue di Cogne, Valle d’Aosta: il giusto relax dopo lunghe salutari camminate. La meditazione yoga migliora il benessere psico-fisico cui mirano le terme (qui allo Yutomori, in Giappone) Preceding page. The traditional spa at Hôtel Bellevue in Cogne, Valle d’Aosta, the right place to relax after long healthy walks. Yoga meditations improve the psycho-physical well-being that spas aim for (here at the Yutomori, in Japan) A lato. Momenti magici e calici di vino al Blue Lagoon, in Islanda This page. Magic moments and glasses of wine at the Blue Lagoon, in Iceland

miche, i fumi dei geyser che emergono da rocce vulcaniche, sotto i magici colori del cielo boreale. Mente, corpo e spirito si ritrovano fondendosi con la natura stessa: per alcuni, una delle 25 meraviglie del mondo. Sulle spiagge della Svezia del Falkenberg Strandbad Hôtel, rinomato sia per la sua SPA sia per la cucina e cantina, ci ha parlato il resident chef Malin Svensson. Benessere del corpo e piacere della cucina. Che tipo di abbinamenti crea per il resort? Di base il menù gira attorno alla cucina scandinava con delle influenze europee. La winelist invece è una fusione fra il nuovo e vecchio mondo con un main focus su Italia e Francia. Per noi è veramente importante riuscita a creare un’armonia perfetta anche fra vino e cibo; ogni volta che modifichiamo il menù, ragioniamo con i sommelier per fare gli accostamenti migliori. Il vostro resort è celebre per la SPA, avete anche dei percorsi alimentari detox? Nulla di specifico, la SPA si chiama ‘The Retreat Club’ dove gli ospiti possono godersi un bel massaggio, un cocktail e ovviamente un bicchiere di Masi Moxxe. Tarcila Bassi, brasiliana, cresciuta a Milano, coautore di due libri sul gruppo Tod’s: Future Roots e Italian Portraits. Stylist per l’e-commerce di Stella McCartney e head of digital per L’‘Officiel Italia’, ha scritto per ‘Elle’, ora editor e brand ambassador per ‘IoDonna’. Sua la cattedra di Editoria Digitale presso L’Accademia di Costume e Moda.

from the fumes of geysers emerging from volcanic rocks under the magical colours of the northern sky. Here, mind, body and spirit merge with nature itself. Arguably, this is one of the 25 Wonders of the World. On a beach in Sweden, Malin Svensson, resident chef of the Falkenberg Strandbad Hôtel, famous for both its spa and its gastronomic offerings, answered our questions. Wellness and the pleasures of the table, how do you put them together at your resort? The menu is based on Scandinavian cuisine with European influences. The winelist, on the other hand, is a fusion of the New and the Old World with a focus on Italy and France. For us it is really important to create a perfect balance between the wine and the food. Every time we change the menu, we talk to the sommeliers to find the best combinations. Your resort is famous for its spa; do you also offer food detox course? Nothing specific, the spa is called ‘The Retreat Club‘ where guests can enjoy a nice massage, a cocktail and, of course, a glass of Masi Moxxe. Tarcila Bassi, Brazilian raised in Milan, co-autor of two books on the Tod’s Group: Future Roots and Italian Portraits. Stylist for Stella McCartney’s e-commerce business and Head of Digital for L’Officiel Italia. Has written for ‘Elle’, now publisher and brand ambassador for ‘IoDonna’. Lectures on Digital Publishing at the Accademia di Costume e Moda.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

CIOCCOLATO E VINO, MITI PARALLELI E INCROCI DI GUSTO CHOCOLATE AND WINE, PARALLEL MYTHS AND TASTING CROSSOVERS di Carlo Cambi

In casa Masi si fa festa con le ‘nozze’ tra Amarone e cacao Masi celebrates at home with the ‘marriage’ of Amarone and chocolate C’è un luogo comune tra i degustatori: l’abbinamento tra vino e cioccolato è difficilissimo se non impossibile. Vero? No, falso e c’è da chiedersi se la cagione di tale ritrosia non derivi dal fatto che, essendo vino e cacao miti paralleli, noi siamo vittime del quinto postula-

Nei fruttai di Masi dove appassiscono le uve per l’Amarone Costasera, i lingotti assorbono gli aromi unici e inconfondibili delle uve appassite Chocolate ingots absorb the unique and unmistakable aromas of dried grapes in the Masi drying lofts where grapes are prepared for Costasera Amarone

Tasters agree matching chocolate and wine is a least very difficult, if not impossible. True? No, it’s false, and you have to asSk if this is not because wine and cocoa have parallel lives and if we’re not victims of Euclid’s 5th Postulate?


to di Euclide. Ragioniamoci un po’ Let’s think about it. For the Mayans L’incontro tra Costasera cocoa was the drink of the gods. su. Per i Maya il cacao era la bevanda degli dei. Del pari il vino è da sempre Similarly, wine has always been a sae Brasile81 disegna per noi bevanda anche sacra. I chiccred drink for us. Cocoa beans were nuove geometrie chi di cacao erano usati come moneonce used as currency, and wine is del gusto ta e il vino è, oggi, tra quelli agricoli, il one of the biggest drivers of the agripiù potente motore economico. The union of Costasera cultural economy. Ma andiamo oltre: per fare la ciocThere’s more: to make chocolate and Brasile81 outlines colata bisogna fermentare il cacao one must ferment the cocoa bean, new shapes of taste e anche il cacao ha i suoi terroir e and cocoa has its terroirs and its le proprie cultivar – il Criollo sostanvarietals: Criollo mostly from cenzialmente dell’America centrale, il Forastero africano, tra America, Forastero from Africa, and Trinitario, the il Trinitario che potremmo definire il cacao delle isole, ‘cocoa from the islands’. But there are as many as 10 ma sono ben 10 le famiglie – e richiede, per esprimerfamilies of beans and they all need ‘maturation’ to be si al meglio, un affinamento. Ha bouquet, persistenat their best. Chocolate has a bouquet, a length, and ze e vari gradi di degustazione. Dunque, è quasi un various tasting parameters. So it’s almost a solid wine! vino solido! There is, however, the matter of tannins and degrees

Pagina precedente. Selezione e artigianalità: dalle fave di varietà ‘Brasile 81% El Paraiso’ alla tavoletta di Ciocomiti Preceding page. Choice materials and artisan workmanship: ‘Brasile 81% El Paraiso’ cocoa beans form the Ciocomiti chocolate bars A lato. La delicata e lenta lavorazione con macina a pietra e l’affioramento del burro di cacao This page. Slow and delicate crushing with a stone wheel to make cocoa butter

C’è, però, una faccenda di tannini e di gradi di dolcezza a complicare le cose; ma, ancora di più, c’è una sorta di orizzonte mentale che non consente ai sensi di andare oltre ciò che razionalmente appare conveniente. Due rette parallele non s’incontrano mai. Così due miti. Eppure Euclide stesso, nel suo quinto postulato, non ci faceva gran conto e qualcuno ha provato che all’infinito due parallele s’incontrano. È la geometria non euclidea e per immaginarla ci vuole però un guizzo d’ingegno. Nel rapporto vino cacao si è manifestata una sfida raccolta e vinta – per nostra gio-

of sweetness to complicate things. Even more, you need to go beyond the obvious. After all, two parallel lines never meet. So there are two myths. Yet Euclid himself did not take much notice of his Fifth Postulate and it has been proved that two parallel lines do actually meet at infinity. This is non-Euclidean geometry and needs intuition to succeed. In the relationship between wine and cocoa, this challenge was accepted and won – to our delight as a gourmet – by Sandro Boscaini with the Masi research team. Masi’s Mister Amarone smashed the 43


CIOCOMITI-COSTASERA

CIOCOMITI-COSTASERA

CIOCCOLATO AFFINATO AL COSTASERA nasce dalla collaborazione tra MASI, produttore leader di Amarone in Valpolicella, e la dinamica start up CIOCOMITI di Malé, nelle Dolomiti trentine: un gruppo di giovani appassionati che seleziona materie prime genuine e di alta qualità, utilizza la delicata macinatura a pietra, attua una politica aziendale orientata alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente di montagna. Dalla collaborazione con Vitangelo Galluzzi, responsabile servizi della Masi Wine Experience, e con il comparto Marketing di MASI è nato questo ‘Cioccolato affinato al Costasera’. Viene prodotto con il metodo bean to bar, che significa qualità dalla coltivazione alla fermentazione del cacao fino alla lenta lavorazione con macina a pietra. È stata selezionata la varietà di cacao Brasile 81%, con cui si produce un fondente arricchito da granella di cacao infusa nell’Amarone Costasera, onde trarne gli aromi unici. I blocchi di cioccolato vengono affinati sulle ‘arelle’, i graticci di bambù dove appassiscono le uve per lo stesso vino nei fruttai Masi di Tenuta Canova, a Lazise. Ne risulta un cioccolato aromatico che ricorda i sentori tipici dell’Amarone e con esso si abbina felicemente in una deliziosa esperienza di gusto.

CHOCOLATE FINISHED WITH COSTASERA comes from a joint venture between Masi, the leading Amarone producer in Valpolicella, and the dynamic, young, start-up CIOCOMITI from Malé, in the Trentino Dolomites. This group of passionate young people chooses authentic, high quality raw materials, grinds the cocoa beans with a stone mill, and has a company policy orientated towards sustainability and respect for the mountain environment. ‘Chocolate finished with Costasera' comes from their collaboration with Vitangelo Galluzzi, hospitality manager of the Masi Wine Experience, and with the marketing department of MASI. The chocolate is made with the ‘bean to bar’ method, which means a focus on quality from cultivation to bean fermentation, and to painstaking grinding using the stone mill. The Brazil 81% cocoa bean type was selected to produce a dark chocolate enriched with cocoa beans steeped in Costasera Amarone to extract its unique aromas. The chocolate bars are aged on the same bamboo racks – the arelle – where the grapes for Costasera are laid out to dry in the Masi drying rooms at Tenuta Canova, in Lazise. The result is a delicious aromatic chocolate that has hints of Amarone and is a fabulous taste experience.

ia di gourmet – da Sandro Boscaini col team di ricerca di Masi. Mister Amarone con Masi ha infranto il dogma che vino e cacao non vadano d’accordo. Lo ha fatto producendo un cioccolato al vino. Si chiama Cioccolato Costasera: è l’incontro tra l’Amarone Costasera – il mas-

theory that wine and cocoa don’t get along. And he did this by making a wine chocolate. Called Costasera Chocolate, it’s the meeting between Costasera Amarone – the supreme representative of the strength and elegance of this unique wine – and an exclusive type

La granella di cacao (gruè) messa in infusione due giorni nel vino Amarone Costasera Cocoa nibs are infused in Costasera Amarone for two days

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La tavoletta di cioccolato affinato al Costasera, frutto della collaborazione tra Ciocomiti e Masi Agricola Chocolate bars finished with Costasera, thanks to the joint venture between Ciocomiti and Masi Agricola

of cocoa bean: Brazil 81% - El Paraiso produced by the simo rappresentante della forza e dell’eleganza di quewizard of fermentation, Akkessons, on his farm called sto vino unico – e un tipo esclusivo di cacao: il Brasile El Paraiso. The production method is unique. After the 81% - El Paraiso prodotto dal mago della fermentazione second fermentation of the beans, a percentage of Akkessons nella sua ‘Fazenda El Paraiso’. toasted cocoa coming from the so-called grué, is inAnche la lavorazione è particolare. Dopo la seconda ferfused for two days in Costasera Amarone. mentazione del cacao una parte della fava che è stata Then it is dried and mixed together with the remainder tostata, il cosiddetto grué, viene messa in infusione per before being stone ground to make the cocoa paste, due giorni in Amarone Costasera. which has sugar added after 20 hours of processPoi viene essiccata, unita alla massa, macinata a pietra ing. This is how the chocolate 'ingots' take shape beper ottenere la pasta di cacao che dopo 20 ore di lavofore being finally transported to the Masi grape drying razione, riceve lo zucchero. rooms, where grapes used for Amarone are laid out on Così i lingotti di cacao prendono forma. Arrivano infine the 'arelle' for their long rest. ai fruttai di Masi, dove sono in appassimento le uve per Here the chocolate absorbs more aromas. The rel'Amarone, e qui riposando lungamente sulle ‘arelle’ il sult? A revolution in the geometries of taste thanks cioccolato assorbe ulteriori aromi. Il risultato? Una rivoluto a chocolate that maintains the consistency and zione nelle geometrie del gusto in forza di questo ciocsubstance of the grains of grué. To get intoxicated by colato che mantiene la consistenza e la matericità dei this ‘non-Euclidean’ union, you granelli di grué. Per inebriarsi di need to take a ‘sliver’ of ‘Costaquesto connubio ‘non euclideo’ I lingotti di cacao ‘ripassati’ sera Chocolate’ and melt it in bisogna prendere una ‘sfoglia’ nell’Amarone e nei fruttai your mouth. di ‘Cioccolato Costasera’ e farOn the palate, it first has a hint la fondere in bocca. All’ingresso di appassimento of raisins, then it takes on hints avrà sentore di uva passita, poi Ingots of chocolate ‘ripassati’ of leather, and finally there’s an evoluzione verso il cuoio, infine in Amarone and laid explosion of softness. Like the esplosione di soavità. great Amarone that is CostaÈ come un grande Amarone, in the grape drying lofts Costasera appunto, mutevole sera, it changes on tasting and 45


RISOTTO ALL’AMARONE COSTASERA, CIOCCOLATO AFFINATO SULLE ARELE E GELATO AL MONTE VERONESE DI MALGA

‘RISOTTO ALL’AMARONE COSTASERA’, CHOCOLATE MATURED ON GRAPE RACKS, AND MONTE VERONESE DI MALGA ICECREAM

Ricetta di Vitangelo Galluzzi chef e responsabile servizi ospitalità di Masi Wine Experience

Recipe by Vitangelo Galluzzi chef and hospitality manager of the Masi Wine Experience

Ingredienti (per 4 persone) Per il risotto: 375 ml di Amarone Costasera ‘Masi’, 320 g di Vialone Nano, 30 g di olio evo, 30 g di scalogno tritato finemente, 1 l di brodo vegetale (sedano, carote, cipolle e alloro), 40 g di burro, 40 g di Grana Padano grattugiato, 40 g di cioccolato al Costasera, sale e pepe di mulinello. Per il gelato al Monte Veronese di Malga: 100 ml di panna fresca, 20 ml di acqua, 50 g di zucchero semolato, 50 g di Monte Veronese di Malga grattugiato, 15 g di sale fino.

Ingredients (for 4 persons) For the risotto: 375 ml ‘Masi’ Costasera Amarone, 320 g Vialone Nano rice, 30 g extra virgin olive oil, 30 g finely chopped shallots, 1 l vegetable stock (celery, carrots, onion and bay leaf), 40 g butter, 40 g grated Grana Padano, 40 g Costasera chocolate, freshly ground salt and pepper. For the Monte Veronese di Malga icecream: 100 ml fresh cream, 20 ml water, 50 g caster sugar, 50 g grated Monte Veronese di Malga, 15 g table salt.

Preparazione: sciogliete lo zucchero nell’acqua a fiamma bassa fino a creare uno sciroppo, unite la panna, il sale e portate a 55°C. A fuoco spento aggiungete il Monte Veronese, frullate con mixer, filtrate con il colino e raffreddate in frigorifero. Poi mantecate in gelatiera per circa 25-30 minuti. Scaldate dolcemente l’Amarone fino a farlo ridurre di 1/3. In una casseruola rosolate lo scalogno con olio evo, tostate il riso a fiamma media per alcuni minuti con sale e pepe. Aggiungete lentamente l’Amarone ridotto e lasciate sfumare, portando a termine la cottura a fiamma viva aggiungendo poco a poco il brodo caldo necessario, continuando a mescolare. Regolate il sale. Quando il riso è pronto, mantecare con burro, pepe, metà del cioccolato grattugiato e Grana Padano. Impiattate il risotto, cospargete con il restante cioccolato grattugiato, rifinite con una pallina di gelato.

Preparation: Make a syrup by dissolving the sugar in water on a low heat, add the cream and salt, heat to 55°C. Turn off the heat and add the Monte Veronese cheese, whizz in a mixer, sieve and cool in the refrigerator. Whip in an ice-cream machine for 25-30 minutes. Reduce the Amarone by 1/3 on a low heat. Gently cook the shallots in extra virgin olive oil until they soften and take on colour, toast the rice in the mixture on a medium heat for a few minutes, with salt and pepper. Add the reduced Amarone slowly until it is taken up in the rice; finish by cooking the rice on a higher heat with successive ladles of hot vegetable stock as required, stirring constantly. Season with salt, as necessary. When the rice is cooked, whip in the butter, pepper, half of the grated chocolate and the Grana Padano. Plate up the risotto with a sprinkling of the remaining chocolate and finish with a small ball of icecream.


Da provare l’abbinata fondente-Grappa Mezzanella Masi (in foto), o con i Recioti, quando il cioccolato abbia più sentori fruttati Try pairing the dark chocolate with Masi’s Grappa Mezzanella (pictured here), or with a Recioto if the chocolate has more fruity aroma

alla degustazione, che evolve in sensazioni sempre più complesse. Bisogna sfatare un altro luogo comune: dire che il vino anche in degustazione va d’accordo col cioccolato. Dipende dal grado di dolcezza e di complessità della tavoletta. Se sono cioccolati molto amari (diciamo dal 70% in su) ecco la grappa come sposa ideale. Con due diversi accenti: la Grappa di Vajo Amaron s’esprime al massimo con cacao austero, la Grappa Mezzanella con cacao più fruttato. Se si aumenta la dolcezza del cioccolato entrano in campo i recioti. Per cioccolati ‘piccanti’ – pensiamo al ‘modicano’, al peperoncino – niente è meglio del Casal dei Ronchi di Serego Alighieri; se il cioccolato ha sentori più fruttati, un grandissimo incontro è con il Recioto Angelorum di Masi; se, infine, il cioccolato è con nocciole o mandorle entra in degustazione il Mezzanella Ammandorlato. Tutti questo racconta che due miti paralleli nell’universo del gusto alla fine s’incontrano per designare un’altra geometria del piacere.

Carlo Cambi, inviato e caporedattore di ‘Repubblica’. Nel ’97 ha fondato i ‘Viaggi di Repubblica’ che ha diretto fino al 2005. È socio corrispondente dell’Accademia dei Georgofili, membro del comitato scientifico di Symbola e Unioncamere. È giornalista (QN, Libero, Bibenda), ricercatore e autore.

develops increasingly complex sensations. There’s another tasting commonplace that needs refuting: that wine goes well with chocolate. Actually, it depends on the sweetness and complexity of the bar. If the chocolate is very bitter (let’s say from 70% upwards) grappa is the best partner. With two different tipologies: Grappa di Vajo Amaron is best with really bitter cocoa, Grappa Mezzanella with more fruity chocolate. With sweeter chocolate, it’s Recioto that’s best. For ‘spicy’ chocolates – such as the ‘modicano with chilli pepper’ – there’s nothing better than Serego Alighieri’s Casal dei Ronchi, but if the chocolate has more fruitier hints, a great match is Masi’s Recioto Angelorum. Finally, if the chocolate has hazelnuts or almonds in it, try it with the Mezzanella Ammandorlato. All this to show that two parallel myths in the universe of taste eventually meet to form a completely new geometry of pleasure.

Carlo Cambi, editor and correspondent for ‘Repubblica’. Founded ‘Viaggi di Repubblica’ in 1995 and managed it until 2005. Member-correspondent of the Accademia dei Georgofili, member of the Symbola scientific committee and of the Unioncamere. Journalist (QN, Libero, Bibenda), researcher and author.

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SERVIZI FEATURES

IMAGO ORIENTIS: RACCONTI E VISIONI DI VENEZIANI SULLE VIE DELL’ASIA IMAGO ORIENTIS: VENETIAN TALES AND SIGHTS ON THE ROUTES TO ASIA di Gabriele Colleoni

Il sesto volume di Hodoeporica, progetto editoriale e di ricerca di Ca’ Foscari The sixth volume of Hodoeporica, research and publishing project of the Ca’ Foscari With the book Imago Orientis. Venice and the Oriental Con il volume Imago Orientis. Venezia e gli Orienti: geoGeographies of Asia, Hodoeporica, the travel series edgrafie dell’Asia, la collana diretta dall’antropologo cultuited by cultural anthropologist and orientalist Giovanni rale e orientalista Giovanni Pedrini e legata all’omonimo Pedrini and linked to the eponymous project managed progetto promosso dall’università Ca’ Foscari di Venezia, by the Ca’ Foscari University of Venice, completes the taglia il traguardo della sesta tappa del suo viaggio stosixth stage of its historical-literary journey in the East, rico-letterario in Oriente, confermandosi originale spazio proving itself an original forum for both research and di ricerca e, al contempo, di divulgazione. communication at the same time. Il libro, edito dalle Grafiche Leoni con il sostegno anche The book, published by Grafiche Leoni with the support della Fondazione Masi, raccoglie idealmente ed espliciof the Masi Foundation, expands on the themes of Dotamente il testimone di Dominium Venetum. Un comminium Venetum. A compendium of the world: Sandro pendio di mondo: la raccolta cartografica di Sandro Boscaini’s cartographic collection, shifting attention for Boscaini, spostando l’attenzione e insieme il baricenthe cartography of the domains of the Serenissima totro della cartografia presa in considerazione dai domiwards the Orients (in the plural, as ni della Serenissima verso gli Orienthe title states) and presenting the ti (al plurale come recita il titolo) e, Diari di viaggio e mappe views of five scholars on a cross-secoffrendo attraverso i contributi di cinal vaglio di cinque tion of opinions expressed by Veneque studiosi al lavoro su fonti odetian travellers between the sixteenth poriche, uno ‘spaccato’ delle rapstudiosi coordinati century and the modern age. presentazioni che degli Orienti ne dal professor Pedrini For the modern man, travelling the fecero viaggiatori veneti tra il CinqueTravel diaries and maps world is a completely ‘off-the-peg’ cento e l’età moderna. experience: normal and well estabPer l’uomo contemporaneo viaggiascrutinised by five lished. But up until the recent past, re in un mondo globalizzato e ormai scholars coordinated for the last three millennia, say from ‘a portata di mano’, è un’esperienby Professor Pedrini the Odyssey onwards, getting to za comune, è un’abitudine consolida48


Un particolare della mappa dell’Asia pubblicata dal cartografo veneziano Vincenzo Coronelli nel 1690. La mappa è anche riprodotta sulla copertina del volume Detail from the map of Asia published by Venetian cartographer Vincenzo Coronelli in 1690. The same map is also on the cover of the book


ta. Ma fino ad un passato recente, per quasi tre millenni – se vogliamo dall’Odissea in poi — a far conoscere luoghi, genti e costumi diversi da quelli del proprio universo locale, sono stati i racconti di chi aveva il coraggio o la necessità di affrontare il mondo incognito: i cosiddetti racconti odeporici (aggettivo che ha la sua radice nel termine greco per ‘viaggio’). Se al centro di Eurasiae, il quinto volume della collana, c’era la Via della

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know different places, people and customs, was something done by reading the accounts of those who were brave enough to meet them. These are the so-called Odeporic Tales (so-called after the Greek for ‘journey’). If the fifth volume of the series was about Eurasia and the Silk Road, in this Venice and the Oriental Geographies of Asia the focus is the route to the East that goes via the Red Sea in the centuries that follow the


Pagina precedente. Il viaggio di Marco Polo in Oriente inizia nel 1271 e durerà più di vent’anni. A lato. Il giovane Marco in partenza da Venezia con il padre Nicolò e lo zio Matteo (Rustichello da Pisa, miniature dal Libro delle Meraviglie di Marco Polo) Preceding page. Marco Polo’s travels in the Orient began in 1271 and lasted more than twenty years. In this page, the young Marco leaving Venice with his father Nicolò and his uncle Matteo (Rustichello da Pisa, miniature from Marco Polo’s Book of Marvels) Sotto. Mappamondo detto del Cantino, disegnato su sei fogli di pergamena: risale al 1502 ed è considerato il più antico planisfero portoghese Below. World map attributed to Cantino, drawn on six sheets of parchment: dating back to 1502 and considered to be the oldest Portuguese planisphere

Seta, in questo Venezia e gli Orienti: geografie dell’Asia protagonista è l’itinerario verso Oriente che fa perno sul Mar Rosso, nei secoli successivi al venir meno della ‘pax mongolica’ in Asia centrale e all’allentarsi delle tensioni tra mondo cristiano e mondo musulmano. Le fonti odeporiche proposte, unite all’apparato cartografico, ci accostano a quell’area che fa da cerniera tra i due Orienti, quello Vicino e quello Estremo, con i qua-

disappearance of the ‘pax mongolica’ in Central Asia and the easing of tensions between the Christian world and the Muslim world. The travel-writing sources quoted, combined with the cartography, bring us closer to the area lying between the two Orients, the Near East and the Far East. Here, Venice had relationships that were centuries old, so much so that, as Pedrini says in the introduction, it was

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li Venezia aveva intessuto secolari frequentazioni fino a diventare – sottolinea nell’introduzione Pedrini – “centro strategico nelle relazioni con gli Orienti, capace di attrarre e di rielaborare gli interessi culturali più diversi”. Di grande importanza in questo senso sono la mappe dei luoghi che Venezia riuscì a intercettare poiché fu, oltre che una delle grandi capitali europee, anche un importante centro dell’arte della stampa. E tra i cartografi spicca Vincenzo Coronelli (1650-1718), cosmografo della Serenissima e fondatore della prima società geografica europea, l’Accademia Cosmografica degli Argonauti. Più in genera-

a “Strategic centre in relations with the Orient, capable of welcoming and refashioning the most diverse cultural interests”. Maps of the places that Venice had crossover links with are of particular importance as the city is not only one of the great European capitals, but also an important centre for the art of printing. Vincenzo Coronelli (1650-1718), cartographer and cosmographer of the Serenissima and founder of the first European geographical society, the Cosmographic Academy of the Argonauts, is one of the most important. As a rule, the

Alcuni volumi della collana Hodoeporica / Other publications in the Hodoeporica range

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Pagina precedente. A lato. Veduta del porto di Malamocco ai Lidi di Venezia Preceding page. View of the port of Malamocco on the Lidi of Venezia A lato. Una mappa di Goa, colonia portoghese in India, pubblicata nei Paesi Bassi agli inizi del Settecento dall’editore Pieter van der Aa Map of the Portuguese colony of Goa in India, published by Pieter van der Aa in the Low Countries at the beginning of the 18th century

le le relazioni dei viaggiatori ci raccontano dei popoli incontrati lungo gli itinerari, in quella che per il curatore della collana si può definire “una etnografia sui generis”. Così incuriosisce, ad esempio, il diario di Ambrosio Bembo che tra il 1671 e il 1675 si spinse fino alla colonia portoghese di Goa in India (e relativo ritorno via terra). Il rampollo di famiglia patrizia, partito ventenne al seguito dello zio Marco console di Venezia ad Aleppo, si avventurò da solo sulle rotte carovaniere e marittime verso l’India, in un viaggio a suo modo iniziatico che lo portò a conoscere da vicino anche il cristianesimo malabarico. In questo senso, suggerisce nella sua prefazione Sandro Boscaini, “il mondo per essere conosciuto e compreso ha bisogno di uomini che lo percorrano e di parole che sappiano poi raccontarcelo. Perché – conclude il vicepresidente della Fondazione Masi – come ci ricorda sant’Agostino ‘il mondo non è che un libro le cui pagine si possono leggere solo viaggiando’. E di questo gran libro Venezia ce ne ha fatto conoscere molti, avvincenti capitoli”.

Gabriele Colleoni, giornalista, è stato caporedattore de ‘L’Arena’ di Verona ed è ora vicedirettore del ‘Giornale di Brescia’ e direttore della rivista ‘Le Venezie’. Si è occupato di America Latina e cooperazione internazionale. Ha collaborato anche con Radio Vaticana.

travellers’ tales related here are about the peoples encountered in their journeys, in a style that the series editor defines as a kind of “sui generis ethnography”. Take for example the fascinating diary of Ambrosio Bembo, who went as far as the Portuguese colony of Goa in India, and then back again on land, between 1671 and 1675. The scion of a patrician family, he started his journeys in his twenties, in the wake of his uncle Marco, Venice’s consul in Aleppo. He travelled alone, on caravan and seafaring routes to India, and on rites of passage that led him to gain a detailed knowledge of Keralan Christianity. “This is why,” Sandro Boscaini says in his preface, “the world needs men to travel through it and reliable accounts of their travels so as to be known and understood, because,” concludes the Vice-President of the Masi Foundation, “as Saint Augustine reminds us, the world is but a book whose pages can only be read by travelling. And Venice has introduced us to many exciting chapters in this great book.”

Gabriele Colleoni, journalist, former editor-in-chief of ‘L’Arena’, now deputy editor of the ‘Giornale di Brescia’ and editor of the Magazine ‘Le Venezie’. Has covered Latin America and international co-operation for many years. Has worked in the news service for Vatican Radio.

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DALLA FONDAZIONE MASI FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

A SANDRO BOSCAINI IL PREMIO ‘UNA VITA PER IL VINO’ Per il pluridecennale impegno a sostegno del vino Mister Amarone, Sandro Boscaini, presidente della Masi Agricola, è stato insignito del Premio speciale ‘Una vita per il vino’ da Doctor Wine, alias Daniele Cernilli, giornalista tra gli artefici del Gambero Rosso e autore della ‘Guida essenziale ai vini d’Italia’.

‘A LIFE FOR WINE’ AWARD FOR SANDRO BOSCAINI For his decades-long commitment to the wine world, Sandro Boscaini – aka Mister Amarone – the President of Masi Agricola, has been awarded the special ‘A Life for Wine’ award by Doctor Wine, alias Daniele Cernilli, one of the founding journalists of Gambero Rosso and author of the ‘Essential Guide to the Wines of Italy’.

IL BANCARELLA CUCINA AD ALESSANDRO TORCOLI Il Premio ‘Bancarella Cucina 2020’ è stato assegnato ad Alessandro Torcoli (membro della commissione del Premio Internazionale Masi per la ‘Civiltà del Vino’, nonché direttore di ‘Civiltà del Bere’) per il suo libro In vino Veritas, edito da Longanesi.

THE ‘BANCARELLA CUCINA’ PRIZE FOR ALESSANDRO TORCOLI The ‘Bancarella Cucina 2020‘ prize has been awarded to Alessandro Torcoli (jury member for the Masi International Civiltà del Vino Prize, as well as Director of ‘Civiltà del Bere’) for his book entitled In vino Veritas, published by Longanesi.

CAMON PUBBLICA A OTTANT’ANNI SE NON MUORI, TI AMMAZZANO Sollecitato dal lockdown di Covid-19 e dal dibattito apertosi sul ruolo sociale dei vecchi, Ferdinando Camon, Premio ‘Civiltà Veneta’ 2018, ha pubblicato con Apogeo A ottant’anni se non muori, ti ammazzano, pamphlet-diario in cui riunisce le riflessioni maturate nei difficili mesi di isolamento sociale del 2020.

CAMON’S BOOK, AT EIGHTY IF YOU DON’T DIE, THEY KILL YOU Inspired by the Covid-19 lockdown and by current debate on the social role of the elderly, Ferdinando Camon (Civiltà Veneta 2018) has written At eighty if you don’t die, they kill you, a pamphlet-diary published by Apogeo with reflections arrived at in the difficult months of social isolation in 2020.

IN LIBRERIA UNA GRANDE STORIA D’AMORE DI SUSANNA TAMARO Susanna Tamaro, Premio ‘Civiltà Veneta’ 2002, torna in libreria con un romanzo, Una grande storia d’amore, edito da Solferino Libri. La storia esplora in profondità e nelle sue varie dimensioni l’amore e il ruolo del destino nelle vite dei protagonisti, Edith e Andrea.

ON THE SHELVES: A GREAT LOVE STORY BY SUSANNA TAMARO Susanna Tamaro (Civiltà Veneta 2002) is back in the bookshops with her novel, A great love story, published by Solferino Libri. The story explores love and destiny, in depth and in all their ramifications, through the lives of the protagonists, Edith and Andrea.

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DALLA FONDAZIONE MASI FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

SVETLANA ALEKSIEVIC VOCE DEL DISSENSO IN BIELORUSSIA La scrittrice Svetlana Aleksievic, Nobel 2015 e ‘Grosso d’Oro Veneziano‘ 2014, ha ricevuto a Taormina il Taobuk Award for Literary Excellence. Nell’occasione l’insigne intellettuale, voce del dissenso della Bielorussia, ha denunciato la grave crisi politicoistituzionale che scuote il Paese da mesi.

SVETLANA ALEKSIEVIC, VOICE OF DISSENT IN BELARUS The author Svetlana Aleksievic, Nobel Prize 2015 and Grosso d’Oro Veneziano 2014, has been given the ‘Taobuk Award for Literary Excellence’ in Taormina. The voice of dissent in Belarus and a distinguished intellectual, Aleksievic used the occasion to denounce the serious political crisis that has rocked the country for months.

CLAUDIO MAGRIS IN VIAGGIO LETTERARIO NELLA PATAGONIA Si intitola Croce del Sud. Tre vite vere e improbabili (Mondadori) la più recente opera di Claudio Magris, Premio ‘Civiltà Veneta’ 1990. Un viaggio ‘alla fine del mondo’, tra Patagonia e Araucanía, sulle tracce di tre destini in cui bizzarria, avventura e generosità si spingono oltre i limiti del credibile.

CLAUDIO MAGRIS ON A LITERARY JOURNEY IN PATAGONIA The latest book by Claudio Magris (Civiltà Veneta 1990), is called Southern Cross. Three true and improbable lives. It’s a journey to the ‘end of the world’, in Patagonia and Araucanía, on the trail of three people whose lives were so full of amazement, adventure and generosity that they seem quite incredible.

GLI SPAZI ‘ALLA FINE DEL MONDO’ SECONDO LORENZO MATTOTTI Castiglione delle Stiviere (Mantova) ha ospitato una mostra delle tavole d’ispirazione naturalistica che Lorenzo Mattotti, il grande illustratore italiano Premio ‘Civiltà Veneta’ 2016, ha dedicato alla Patagonia, dopo un viaggio ‘alla fine del mondo’ fatto insieme allo scrittore argentino Jorge Zentner.

SCENES ‘AT THE WORLD’S END’ BY LORENZO MATTOTTI An exhibition of pictures of Patagonia by Lorenzo Mattotti (Civiltà Veneta 2016), the great Italian illustrator, has been held at Castiglione delle Stiviere (Mantova). They come from the artist’s journey ‘to the end of the world’ made together with the Argentinian writer Jorge Zentner.

SERGIO ROMANO E IL DIFFICILE RAPPORTO EUROPA-RUSSIA Diplomatico di lungo corso ed editorialista del Corriere della Sera, Sergio Romano, Premio ‘Civiltà Veneta’ 2013, cerca in Processo alla Russia. Un racconto (Longanesi) di capire, ripercorrendone la storia, cosa porti l’Europa a vedere nella Russia una civiltà nemica e separata.

SERGIO ROMANO, EUROPE’S DIFFICULT RELATIONSHIP WITH RUSSIA Long-serving diplomat and Corriere della Sera columnist, Sergio Romano, (Civiltà Veneta 2013) has written Russia on trial. The story (Longanesi) to try to explain historically why Europe sees Russia as an enemy and a separate civilisation.

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DALLA FONDAZIONE MASI FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

CON CARLO ROVELLI ALLA SCOPERTA DELLA TEORIA DEI QUANTI La comprensione odierna del mondo si regge sulla teoria dei quanti, pur con le sue questioni tuttora irrisolte. Carlo Rovelli, Premio ‘Civiltà Veneta’ 2015, in Helgoland (Adelphi), ne ricostruisce la storia evidenziando la nuova visione del mondo cui porta, non più come insieme di sostanze ma di relazioni.

DISCOVERING QUANTUM THEORY WITH CARLO ROVELLI Today’s understanding of the world rests on quantum theory, even if there are still questions about it that remain unsolved. Carlo Rovelli (Civiltà Veneta 2015) reconstructs its history in Helgoland (Adelphi), shedding light on the new vision of the world it leads to, no longer as a set of substances but of relationships.

AUTOBIOGRAFIA DI GIANNI BERENGO GARDIN PER I SUOI 90 ANNI Per i suoi 90 anni Gianni Berengo Gardin, Premio ‘Civiltà Veneta’ 2007, ha pubblicato per Contrasto In parole povere, l’autobiografia raccolta dalla figlia Susanna Berengo Gardin, nel quale racconta, insieme alla sua vita, anche lo sguardo e il pensiero che stanno dietro al suo lavoro di fotografo.

AUTOBIOGRAPHY OF GIANNI BERENGO GARDIN FOR HIS 90TH Gianni Berengo Gardin (Civiltà Veneta 2007) publishes his autobiographical work In parole povere (Contrasto) on the occasion of his 90th birthday. His life story and the thought behind the lens, about his work as a photographer, have been put together by his daughter, Susanna Berengo Gardin.

LE VITE VISSUTE E I LUOGHI DELLA MEMORIA DI MARIO ISNENGHI Una testimonianza autobiografica tra confessione privata e memoria pubblica: in Vite vissute e no. I luoghi della mia memoria (Il Mulino), Mario Isnenghi, storico e già docente dell’Università di Venezia, Premio ‘Civiltà Veneta’ 2014, rivisita l’ultimo mezzo secolo di vicende culturali e politiche.

THE LIVES LIVED AND THE PLACES IN MARIO ISNENGHI’S MEMORY Lives lived and not. The places in my memory (Il Mulino) by Mario Isnenghi (Civiltà Veneta 2014), historian and professor at the University of Venice, is an autobiography that blends private confessions with public memories as the author revisits the latest tendencies in cultural and political life.

FONDAZIONE MASI SOSTIENE LA RASSEGNA MUSICALE ZARDINI Prosegue il sostegno della Fondazione Masi alla musica veneta, in particolare alla ‘Stagione Musicale Terenzio Zardini’ nel ventennale della scomparsa del maestro compositore fra’ Terenzio, che ha in programma una serie di concerti presso la chiesa di San Bernardino, a Verona.

MASI FOUNDATION SUPPORTS THE ZARDINI MUSIC FESTIVAL The Masi Foundation continues to support Venetian music, in particular with the ‘Terenzio Zardini Music Festival’ to be held on the 20th anniversary of the death of the maestro and composer Brother Terenzio. A series of concerts are planned at the church of San Bernardino in Verona.

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ALBO D’ONORE DEL PREMIO MASI MASI PRIZE ROLL OF HONOUR

CONSIGLIO DELLA FONDAZIONE MASI MASI FOUNDATION BOARD

Presidente / President Isabella Bossi Fedrigotti

CIVILTÀ VENETA

CIVILTÀ DEL VINO

1981 1982 1983 1984

1987 Angelo Betti 1989 Emile Peynaud 1991 Zelma Long 1993 Hugh Johnson 1995 Noris Siliprandi 1996 Philippine de Rothschild 1998 Ezio Rivella 1999 Mondavi & Frescobaldi [Luce Joint Venture] 2000 Sirio Maccioni 2001 Fratelli Torres 2002 Famiglia Krug 2003 Nicolò Incisa della Rocchetta 2004 Andrea Muccioli [Comunità di S. Patrignano] 2005 Federico Castellucci 2006 Antonio Carluccio 2007 Peter Hayes 2008 Donald Ziraldo 2009 George Sandeman [Wine in moderation] 2010 Sergi di Nekresi 2011 Jacques Orhon 2012 Lynne Sherriff [Masters of Wine Institute] 2013 Gianluca Bisol Flavio Franceschet Michel Thoulouze 2014 Andrea Bocelli 2015 Giuseppe Martelli 2016 Roger Scruton 2017 Luigi Moio 2018 Gerard Basset 2019 Jeannie Cho Lee 2020 Gruppo Riedel Glass

Elio Bartolini Biagio Marin Giulio Nascimbeni Alvise Zorzi I Solisti veneti Uto Ughi Casa Marzotto Bruno Visentini Antonio Cibotto Gianfranco De Bosio Anna Proclemer 1986 Casa Benetton Ottavio Missoni Luciano Vistosi 1988 Gaetano Cozzi Giancarlo Ligabue Pilade Riello Fulvio Tomizza 1990 Claudio Magris Zoran Musić Hugo Pratt 1992 Fernando Bandini Giuseppe Gozzetti Demetrio Volcić 1994 Pier Giuseppe Cevese Renato Olivieri Ermanno Olmi Apollinare Veronesi 1995 Isabella Bossi Fedrigotti Cecilia Danieli Paul Girolami Lucia Valentini Terrani Giuseppe Zigaina 1996 Ivano Beggio Don Antonio Mazzi Pierre Rosenberg 1997 Enzo Bettiza Pierre Cardin Federico Faggin 1998 Carlo Guarienti Paola Malanotte Luigi Meneghello 1999 Tullio Kezich Cleto Munari Giorgio Zanotto 2000 Fondazione Giorgio Cini Tommaso Padoa-Schioppa Marco Paolini Giuseppe Sinopoli 2001 Mario Rigoni Stern Renzo Rossetti Wolfgang Wolters Andrea Zanzotto 2002 Silvio Bertoldi Ilvo Diamanti Fulvio Roiter Susanna Tamaro

2003 Gabriella Belli Novello Finotti Cesare Montecucco 2004 Ferruccio De Bortoli Nadia Santini Ettore Sottsass 2005 Guido Bertolaso Gillo Dorfles Francesco Macedonio Alessandro Mazzucco 2006 Pino Castagna Fondazione Cariverona Marsilio Editori 2007 Antonia Arslan Gianni Berengo Gardin Milo Manara 2008 Bepi De Marzi Lionello Puppi Giovanni Maria Vian 2009 Lino Dainese Carlo Mazzacurati Paolo Rumiz 2010 Diana Bracco De Silva Mario Brunello Francesco Tullio-Altan 2011 Giuseppe Battiston Arrigo Cipriani Massimo Marchiori 2012 Andrea Battistoni Giovanni Radossi Gian Antonio Stella 2013 Giovanni Bonotto Giacomo Rizzolatti Sergio Romano 2014 Umberto Contarello Mario Isnenghi Alberto Passi 2015 Massimiliano Alajmo Carlo Rovelli Elisa Toffoli 2016 Natalino Balasso Giosetta Fioroni Lorenzo Mattotti 2017 Emilio Franzina Paola Marini Elena Zambon 2018 Ferdinando Camon Christian Greco Carlo Nordio 2019 Roberto Citran Pietro Luxardo Nando Pagnoncelli 2020 Ilaria Capua Reihnold Messner Andrea Rigoni

Vicepresidente / Vice-President Sandro Boscaini Presidente Onorario Honorary President Demetrio VolciĆ Segretario / Secretary Marco Vigevani Consiglieri / Board Members Michele Bauli Francesco Benedetti Bruno Boscaini Marzio Breda Franca Coin Federico Girotto Maurizio Marino Pieralvise di Serego Alighieri Revisore / Auditor Giovanni Aspes COMMISSIONE DEL ‘PREMIO MASI PER LA CIVILTÀ VENETA’ ‘MASI CIVILTÀ VENETA PRIZE’ COMMISSION

Ulderico Bernardi Sandro Boscaini Isabella Bossi Fedrigotti Marzio Breda Franca Coin Gabriele Colleoni Ilvo Diamanti Massimo Ferro Francesco Giavazzi Stefano Lorenzetto Piergaetano Marchetti Paola Marini Pilade Riello Pieralvise di Serego Alighieri Roberto Stringa Marco Vigevani Demetrio VolciĆ Stefano Zecchi Filiberto Zovico

GROSSO D’ORO VENEZIANO 2003 Milan Kucan 2005 Vartan Oskanian 2006 Alvise Zorzi 2007 Hans-Dietrich Genscher 2008 Sanjit Bunker Roy 2009 Luigi Luca Cavalli-Sforza 2010 Peter Esterhazy 2011 Mons. Luigi Mazzucato 2012 Kuki Gallmann 2013 Marjane Satrapi 2014 Svetlana Aleksiević 2015 Giuseppe De Giorgi [Marina Militare Italiana] 2016 Ágnes Heller 2017 Yolande Mukagasana 2018 Cardinale Mario Zenari 2019 Alain Finkielkraut 2020 Filippo Grandi

COMMISSIONE DEL ‘PREMIO INTERNAZIONALE MASI PER LA CIVILTÀ DEL VINO’ ‘INTERNATIONAL MASI CIVILTÀ DEL VINO PRIZE’ COMMISSION

Relatore / Speaker Federico Castellucci Piero Antinori Sandro Boscaini Luciano Ferraro Angelo Gaja Jens Priewe Ezio Rivella Alessandro Torcoli Demetrio VolciĆ dati al 26.10.2020

PER INFORMAZIONI FURTHER INFORMATION

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Premio Masi: guarda il video completo dell’evento bit.ly/39PremioMasi_TalkShow_It

Masi Prize: see the complete video of the event bit.ly/39PremioMasi_TalkShow_En

Villa Serego Alighieri in Valpolicella 37015 Gargagnago - Verona - Telefono +39 045 6832511 www.fondazionemasi.com · www.masi.it


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