Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2016

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cultura e territorio 8

COME MARCO POLO L’AMARONE GUARDA ALL’ORIENTE HOW MARCO POLO AMARONE LOOKS TO THE ORIENT di Isao Miyajima

Anno 12 - Numero 33 - Aprile 2016 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

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LA STORIA E L’UMANITÀ RACCONTATE AL FEMMINILE HISTORY AND HUMANITY FROM THE FEMININE POINT OF VIEW di Armando Massarenti

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LA CUCINA DI CASA IN VALPOLICELLA HOME COOKING IN VALPOLICELLA di Giambattista Marchetto


sommario contents cultura e territorio

8

COME MARCO POLO L’AMARONE GUARDA ALL’ORIENTE HOW MARCO POLO AMARONE LOOKS TO THE ORIENT

di Isao Miyajima

Anno 12 - Numero 33 - Aprile 2016 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

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LA STORIA E L’UMANITÀ RACCONTATE AL FEMMINILE HISTORY AND HUMANITY FROM THE FEMININE POINT OF VIEW

Veneti e oriente

1 Venetians and the Orient di Sandro Boscaini

La storia e l’umanità raccontate al femminile

and humanity from the feminine point 2 History of view

di Armando Massarenti

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LA CUCINA DI CASA IN VALPOLICELLA HOME COOKING IN VALPOLICELLA

di Armando Massarenti

Come Marco Polo, l’Amarone guarda all’Oriente

Amarone the Marco Polo of wine looks 8 How to the Orient

di Isao Miyajima

di Giambattista Marchetto

Antonio Di Lorenzo

In redazione

Dora Stopazzolo Cristina Valenza Elisa Venturini

Traduzioni

Stephen Hobley

Impaginazione e stampa La Grafica Vago di Lavagno (Vr)

and simplicity

Direttore responsabile

In Valpolicella la cucina di casa

e semplicità 16 èInsapienza Valpolicella cooking is made of wisdom

Referenze fotografiche

Arch. Fondazione Masi Archivio Masi Biblioteca Inter. La Vigna Giampaolo Mascalzoni Jacopo Salvi Masatoshi Ohtsuki

Hanno collaborato

Mario Bagnara Lester K. Little Giambattista Marchetto Armando Massarenti Isao Miyajima Marco Sabellico Kate Singleton John Szabo

© 2016 – Fondazione Masi Villa Serego Alighieri Gargagnago di Valpolicella (Verona) Testi e immagini possono essere riprodotti, anche parzialmente, con autorizzazione

Vaio Armaron: primo veneto nella top ten

mondo 24 del Vaio Armaron: first Veneto wine in the world’s top ten

di John Szabo

Argentina e Toscana: rispetto della natura e grandi vini Argentina and Tuscany: respect for nature and great wines

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di Kate Singleton

I “regali” del Gruppo Tecnico Masi

36 The “gifts” from Masi Technical Group di Marco Sabellico

I brentatori nella storia sacra

42 Brentatori in Bible stories di Lester K. Little

48 In the Veneto spring is cherry coloured

52 Mazzucco and Cariverona: two Masi Prize winners

La primavera delle Venezie è colorata di ciliegio di Mario Bagnara

Mazzucco alla Cariverona: due Premi Masi

L’Opera Prima di Tartini in Sala Maffeiana Tartini’s Opera Prima in the Sala Maffeiana

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54 Wine in the works of Cervantes

55 Newsflash from the Masi Foundation

Pubblicazione realizzata con il contributo di Masi Agricola SpA Anno 12 - Numero 33 - Aprile 2016 - pubblicazione quadrimestrale Registrata presso il Tribunale di Verona il 24 giugno 2005, n. 1669

di Giambattista Marchetto

Il vino nelle opere di Cervantes

Dalla Fondazione Masi: flash


EDITORIALE EDITORIAL

VENETI E ORIENTE VENETIANS AND THE ORIENT di Sandro Boscaini

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ultura e territorio è il payoff della nostra Rivista. Rappresenta fedelmente l’anima vera dei veneti: innamorati della loro terra, ma curiosi di conoscere e intrecciare rapporti con il mondo, specialmente guardando ad Est, da Marco Polo in poi, con l’autorevole influenza della Serenissima e il richiamo della Mitteleuropa. La viticoltura e il vino rappresentano uno dei più significativi patrimoni delle Venezie. Il vino europeo, e quello italiano in particolare, è per eccellenza un prodotto “glocal” perché trova nel locale, cioè nei territori, la sua forza. Tuttavia, grazie alla sua capacità espressiva di cultura e di tradizione (in una parola, di “terroir”) è intellegibile a livello globale e sa superare anche i limiti culturali di alcuni Paesi: anche laddove il vino non è accettato sono presenti “nicchie di globalità” e di apprezzamento, come nella filiera del turismo, nei duty free shop o nei club internazionali. Masi e la sua Fondazione hanno sempre prestato particolare attenzione all’Oriente, favorendo l’esperienza di giovani chef giapponesi nella nostra regione. Ha promosso il progetto “Amarone, Marco Polo dei vini” attraverso il quale il nostro prodotto bandiera ha creato un movimento di simpatia e apprezzamento. Da anni partecipa attivamente a jet cup che premia professionalità specifiche a servizio della cultura del vino e del cibo italiano in Giappone. Ha guardato spesso ad Oriente il nostro riconoscimento Grosso d’Oro Veneziano: in primis con Svetlana Alexiević, ora Nobel per la letteratura, e con Marjane Satrapi, due donne per la libertà di cui si parla nel servizio di Massarenti. Altri articoli sono coerenti con questo concetto: il “territorio” espresso dai sapori della Valpolicella e dai successi del Vaio Armaron, la “globalità” attraverso la storia del vino italiano in Giappone, l’approccio biologico in viticoltura, la coltura e cultura del ciliegio, che ci unisce all’Oriente.

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ulture and territory are the watchwords of our magazine. Our publication is a faithful representation of the real spirit of the Venetians: in love with their own land, but wanting to explore the rest of the world and establish links with it. They look to the East especially, and have done since Marco Polo. They are influenced by the Serenissima and the pull of Mitteleuropa. Viticulture and wine are one of the most important legacies of the Venetian regions. European wine, and Italian wine in particular, is a “glocal” product par excellence because its strength lies in its localities, its territory in other words. Yet thanks to its ability to express culture and tradition (in a word, “terroir”) it is accepted globally and can overcome cultural barriers. Even where wine is not part of the culture it finds a place in “global niches”, such as tourist resorts, duty free shops and international clubs. Masi and its Foundation have always paid particular attention to the Orient, giving experience to the young Japanese chefs that visit our region. Masi has also promoted the “Amarone, the Marco Polo of Wines” project, through which our flagship wine has found friends and influence. Amarone has also been an active participant recently in the JET CUP, which has helped to create professionality in the world of Italian food and wine culture in Japan. Our Grosso d’Oro Veneziano Prize has also often found itself orientated to the East: first with Svetlana Alexiević, now winner of the Nobel Prize for Literature, and then with Marjane Satrapi, both of whom Massarenti talks about as female pioneers of freedom in his feature. Other articles fit in with this theme: the “territory” as expressed in the food recipes of the Valpolicella region and the success of Vaio Armaron, “global” culture through the history of Italian wine in Japan, and organic farming in vinegrowing, in the cultivation and culture of cherries, which links us to the Orient. 1


SERVIZI FEATURES

LA STORIA E L’UMANITÀ RACCONTATE AL FEMMINILE HISTORY AND HUMANITY FROM THE FEMININE POINT OF VIEW di Armando Massarenti

I punti di contatto di due scrittrici premiate dalla Fondazione Masi What the two Masi Foundation prize-winning writers have in common What does Byelorussian journalist and writer SvetlaChe cos’hanno in comune la giornalista e scrittrice bie’ premio Nobel per la Letterana Alexievic’ , winner of the Nobel Prize for Literature lorussa Svetlana Alexievic, 2015, have in common with Marjane Satrapi, the Iratura 2015 e Marjane Satrapi, l’autrice iraniana di graphic nian author of comic strip novels, such as Persepolis, novels, tra cui Persepolis che – insieme a Maus di Spiewhich together with Spiegelman’s Maus and just a gelman e a pochi altri – è uno dei vertici di questa innofew others is at the peak of this innovative form of vativa forma espressiva? Non molto, forse, se si guarda expressive art? alle forme letterarie con cui hanno scelto di esprimersi. Not much, if you look at the literary styles they have Moltissimo invece se si osserva quanto le loro rispettive chosen to express themselves. But a great deal if, on poetiche, pur così distanti, non perdono di vista la nethe other hand, you consider that their respective narcessità di attenersi ai fatti tragici della realtà. ratives, different as they are, never lose respect for the Sia quando si tratta di raccontare in prima persona la tragic facts of reality. propria storia – come ha fatto Satrapi con Persepolis, reThis is true of Satrapi‘s first-hand account of her own soconto veritiero dei fatti che la videro vittima e protalife as told in «Persepolis», a true story that sees the augonista ai tempi della teocrazia di Komehini, che precithor as both victim and protagonist when Khomeini’s pitò le donne di un Paese in via di modernizzazione in theocratic rule in Iran plunges un oscuro Medioevo di cui solo the women of a country emergcon la recente fine dell’embargo ’ Svetlana Alexievi c ing into the modern world back internazionale verso l’Iran si cointo a mediaeval obscurity whose mincia a intravvedere il termine ha dato voce alle donne end is foreseeable only now with – sia che si tratti di dar voce a midell’ex Unione Sovietica the recent lifting of internationriadi di donne che hanno vissuto ’ Svetlana Alexievi c gives al sanctions. It is also true with in prima persona i drammi e che the women of the ex-Soviet Alexievic’ , on the other hand, who solo grazie all’infaticabile opera di tells the life stories of thousands Alexievic’ hanno potuto raccontaUnion a voice of women who all lived through re la loro Storia. Sì, perché magari 2


Svetlana Alexievic,’ premio Nobel per la Letteratura 2015. Svetlana Alexievic,’ winner of the Nobel Prize for Literature 2015.


L’anelito alla libertà caratterizza il graphic novel autobiografico “Persepolis”. Longing for liberty is the theme of the autobiographical comic strip novel “Persepolis”. Marjane Satrapi al Premio Masi 2013. Marjane Satrapi at the Masi Prize 2013.

dramatic times, but whose voices would not have been si tratta di una apparente microstoria (e tale è in fondo heard without her untiring efforts. These stories of inanche quella di Persepolis) ma che merita la S maiudividual lives, such as Persepolis, deserve to carry the scola per un semplice motivo: perché è in grado di dire capital “H” of History for one very simple reason: they la verità che troppo spesso viene oscurata se a raccontell the truth in a way that the official histories that igtare la Storia, non è la gente comune ma sono le diplonore the common man to concentrate on diplomacy mazie o i capi di Stato che guardano solo ai resoconand heads of state do not. ti ufficiali. How much humanity is missed out of these official hisQuanta umanità è oscurata in quei resoconti! E soprattories! Above all, the feminine side of the story. Which tutto quanta umanità raccontata “al femminile”. Che è is another reason why Alexeivic’ and Satrapi are more poi quella, come ci dimostrano Alexievic’ e Satrapi – e respectful of the truth, another attitude they have in questo è un ulteriore tratto che le accomuna – più ricommon. Truth that otherwise would be hidden from spettosa della verità dei fatti. Di fatti che altrimenti ci us and truth that is intrinsically linked to a moral outsfuggirebbero totalmente e che sono intrinsecamenlook on the terrible dilemmas that women in particute legati a uno sguardo morale, consapevole dei dilemlar, with their heightened instinctive sense of rights and mi spesso spaventosi che la gente reale, e le donne in wrongs, have to confront. particolare, avendo esse più vivo il senso istintivo di ciò Satrapi knows that it is largely the middle classes, of che è bene e di ciò che è male, è costretta a frontegwhich she is a member herself, giare. Satrapi è consapevole che who will be reborn with the end è soprattutto la classe media, cui Il sogno di un Iran lei stessa appartiene, quella cui of sanctions. «No revolution, no la fine delle sanzioni permetterà régime change can work without che esce dal Medioevo the support of the middle classdi rinascere. anticipato da Satrapi es, because they are the guaran«Nessuna rivoluzione, nessun The dream of Iran emerging cambio di regime possono funtors of democratic liberty», above from Medieval times all in countries that are anyzionare senza la classe media, thing but poverty-stricken, like perché è essa la garante delle liis anticipated by Satrapi Iran. She is not sure if she wants bertà democratiche», soprattutto 4



in un Paese tutt’altro che povero quale è l’Iran. Non sa bene se vorrebbe tornare ora nel suo Paese, ma certo il suo sogno è quello di rivedere, prima di morire, la strada in cui giocava da bambina, via Nilou, dove maturò la scelta saggia di lasciare il Paese di fronte ai disastri morali e politici che dovette fronteggiare con la sua famiglia in tenera età. C’è una grande forza nella narrazione di Satrapi che ritroviamo, moltiplicata in mille microstorie nelle ope’ raccontate ad esempio in La guerra non re di Alexievic, ha un volto di donna. L’epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale, una raccolta di testimonianze di giovani donne che, perlopiù volontarie, accorsero al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza, attraverso le quali la scrittrice-giornalista ha raccontato la guerra, la fine dell’utopia sovietica e i suoi esiti in chi ci aveva creduto e a quell’utopia ha dedicato la sua esistenza. «Ho scritto più libri ma è come se scrivessi sempre lo stesso libro: il libro del piccolo uomo della grande utopia. Un mondo russo che era da un lato romantico e dall’altro spaventoso, pieno di sangue, e il dd piccolo uomo si è trovato nel punto focale di questa lotta tra il bene e il male». Una lotta in cui quasi sempre è impossibile ergersi a giudici di fronte a storie in cui solo l’umana pietà e l’umana comprensione forse hanno ancora un senso. Provate a dare un giudizio dopo aver ascoltato la seguente storia della Seconda guerra mondiale che riguarda una madre di tre figli: «Quando i tedeschi, in un’azione di rappresaglia, circondarono la cittadina, la gente scappò nelle paludi. Scappavano per pochi giorni, aspettavano che finisse la rappresaglia per poi tornare e portavano con sé poco cibo, però stavolta dovettero stare nascosti nelle paludi molto a lungo e la più piccola delle bambine continuava a piangere e i vicini cominciarono a dire che avrebbe finito per rivelare il nascondiglio ai tedeschi facendo6

to go back to her homeland now, but she certainly dreams of seeing the road where she used to play as a child, Nilou street, before she dies. This is where she came to the wise decision to leave a country stricken with political and moral disaster while she was still at a young age. We find Satrapi’s narrative strength multiplied into a thousand individual stories in the narratives collected by Alexievic.’ A good example is War has no female face. The deeds of Soviet women in the Second World War, a collection of stories about young women, mostly volunteers, who went to the front to defend the fatherland and the ideals of their youth. This is how writer  -  journalist Alexievic’ talks about the war, the end of Soviet utopia and its consequences, as related by people who had believed in that utopia and dedicated their lives to it. «I have written several books, but it’s always as if I am always writing the same book: The tale of the common man and the great utopia – a distinctively Russian world that is partly romantic and partly terrifying, full of bloodshed, when the common man finds himself the focal point in a struggle between good and evil». In front of these stories, judgement is almost always impossible and perhaps it’s only human pity and human understanding that have any sense. Tell me what your judgement is, for example, after listening to this story about a mother and her three children in the Second World War: «The Germans surrounded a town in a reprisal raid, and the people fled into the marshes. They expected to be able to return after a few days, and so took only a little food with them. This time, however, they had to stay hidden in the marshes for much longer than they expected and the youngest child kept on crying. People started saying that the noise would reveal their hiding place to the Germans and they would all be killed.


Svetlana Alexievic’ (a destra) al Premio Masi 2013 con (da sinistra) Alberto Passi, Sandro Boscaini, Isabella Bossi Fedrigotti, Andrea Bocelli, Antonello Piroso, Mario Isnenghi. ’ Svetlana Alexievicć(right) at the Masi Prize 2013 with Alberto Passi, Sandro Boscaini, Isabella Bossi Fedrigotti, Andrea Bocelli, Antonello Piroso and Mario Isnenghi.

li ammazzare tutti. E di notte qualcuno sentì la bambina At night someone heard the child say to its mother: che diceva alla mamma: «Mamma, non mi ammazzare, Mummy, don’t kill me, I won’t cry out of hunger – non piangerò più perché ho fame», perché aveva capito she’d guessed that her mother was about to drown l’intenzione della madre di annegarher and thought it was because she la e pensava che fosse perché si lakept on crying out of hunger. The Entrambe non perdono mentava continuamente per la fame. next morning, the mother had just La mattina dopo questa donna avetwo children. She’d killed her child di vista la necessità va soltanto due figli, aveva ammazzato keep the others safe». Choices di attenersi alla realtà to la bambina per non mettere in pelike this make any kind of judgeNeither of them ricolo gli altri». Di fronte a una scelta ment just irrelevant. Truth is the only lose sight of the need del genere ogni possibile giudizio è thing that counts. fuori luogo. Conta solo la verità. BiasiTo condemn this young mother to respect reality mare questa giovane madre sarebbe would be a sign of unspeakable arun segno di indicibile arroganza. rogance. Just by telling this story, ’ raccontandone la storia l’ha forse almeno in Alexievic, Alexievic’ has perhaps partly redeemed the mothparte riscattata dall’ingiustizia ulteriore cui fu sottoposta. er from the injustice that she suffered afterwards. «Quando tornarono al paese tutti smisero di rivolgerle la «When they got home, no-one would talk to her, and parola e anche il marito quando tornò dalla guerra finì even her husband left her when he got back from per lasciarla». the war».

Armando Massarenti è il responsabile del supplemento culturale “Il Sole 24 Ore-Domenica”. È laureato in Filosofia della Scienza. Ha scritto molti libri. Per la sua attività giornalistica e pubblicistica ha vinto numerosi premi. Dirige per Mondadori Università la collana Scienza e filosofia. È membro del Comitato etico della Fondazione Veronesi.

Armando Massarenti is editor of the “Il Sole 24 Ore-Domenica” culture supplement. His degree is in Philosophy of Science. He has written many books, and for his work as a journalist and a publicist he has won many prizes. He edits the Science and Philosophy range of publications for Mondadori Università. He is a member of the Ethics Committee for the Veronesi Foundation.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

COME MARCO POLO L’AMARONE GUARDA ALL’ORIENTE HOW AMARONE THE MARCO POLO OF WINE LOOKS TO THE ORIENT di Isao Miyajima

Così la cucina giapponese valorizza il vino italiano How Japanese cuisine promotes Italian wine L’Amarone, il vino territoriale per eccellenza saldamente radicato nella terra d’origine, la mitica Valpolicella, può essere accettato e apprezzato nel lontano Sol Levante? La risposta risulta decisamente positiva dal nostro breve viaggio a Tokyo. La cucina italiana e la cucina giapponese sembrano molto lontane, ma pure hanno molte cose in comune: per esempio, grande rispetto per le straordinarie materie prime di cui i due Paesi possoTatsuya Konishi, ristorante Vino della Pace, Tokyo. La cucina giapponese svela il lato moderno dell’Amarone. Tatsuya Konishi, from Ristorante Vino della Pace, Tokyo. Japanese cuisine reveals the modern side of Amarone.

Can a wine that is so firmly rooted in its homeland, like the famous Amarone, ever be accepted and appreciated in the far off land of the Rising Sun? A brief trip to Tokyo gives a resounding “yes” to this question. The Italian and Japanese culinary traditions seem far apart at first sight, but in fact they have much in common: great respect for high quality raw ingredients for example, and a deliberate simplicity in the cooking process


no vantarsi e la voluta semplicità di cottura per preservare meglio i profumi e i sapori. Questa similitudine ha facilitato notevolmente l’accettazione rapida della cultura culinaria italiana. Infatti quella italiana è la cucina più amata dai giapponesi e di livello sorprendentemente alto. Lo testimoniano tanti produttori di vino che visitano il Giappone fra cui ovviamente anche i nostri Boscaini che già trent’anni fa hanno avuto l’intuizione che l’Amarone potesse e dovesse diventare grande amico della tavola dei giapponesi. Insieme allo storico partner Jet hanno creato varie iniziative per divulgare e consolidare la cultura enogastronomica italiana. Citerei solo un esempio, molto importante, che è la “Jetcup”, un concorso di sommelier di vini italiani fra più seguiti in cui il vincitore ottiene in premio un viaggio in Italia di due settimane durante le quali può visitare vari produttori di vino. Ovviamente essi rimangono grandi sostenito-

to preserve tastes and aromas as much as possible. These similarities have led to the rapid acceptance of Italian culinary traditions in Japan, and, in fact, Italian cooking is the best loved style in Japan and practised at a surprisingly high level. Many visiting wine producers remark on this, including our Boscaini friends, who had the foresight to see that Amarone could and should become beloved by the Japanese thirty years ago. Together with Masi’s historic partner Jet, they have carried out many promotional activities to spread and consolidate Italian gastronomic culture. If I have to pick just one important example, it’s the founding of the “Jetcup”, a competition for sommeliers of Italian wines with the prize of a two-week trip to Italy to visit various wine producers. The natural result is that they become great ambassadors for Italian cuisine and Italian wine. After the 1980s many young, adventurous

TORTELLI DI FAGIOLI BORLOTTI E COTENNA DI MAIALE

TORTELLI OF BORLOTTI BEANS WITH PORK RIND

Abbinato a Costasera Amarone Ristorante Vino della Pace, Tokyo - chef Tatsuya Konishi

Paired with Costasera Amarone Restaurant: Vino della Pace, Tokyo - chef: Tatsuya Konishi

Ingredienti ripieno: 185 g purea di fagioli borlotti, 18 g di cotenna di maiale tagliata in quadratini di 2 mm, 30 g di passata di pomodoro, 20 g di soffritto, 25 g di olio al rosmarino, 25 g di Amarone Costasera. Ingredienti per il condimento: 16 lumache, 1 radicchio tardivo, Amarone Costasera, polenta soffiata, olio di crescione, restrizione di Amarone Costasera, parmigiano reggiano. Preparazione: preparare il ripieno, mettere tutti gli ingredienti nella pentola, portarli a ebollizione e condire con sale e pepe. Stendere la pasta sottile e tagliarla in quadrati di 7 cm. Porre sopra il ripieno raffreddato e chiudere i tortelli. Cuocere i tortelli nell’acqua salata bollente. Preparare la salsa a parte. Far saltare un po’ le lumache e il radicchio con dell’olio di oliva, aggiungere l’Amarone e farlo sfumare, quindi aggiungere del brodo e del sale e far restringere fino a ottenere una salsa densa. Mettere nei piatti i tortelli, passare sopra con un filo di olio al crescione, parmigiano in sfoglie, polenta soffiata, pepe macinato e decorare con la restrizione dell’Amarone.

Ingredients for the filling: 185 g borlotti bean purée, 18 g pork rind cut into 2mm squares, 30 g tomato passata, 20 g soffritto (finely diced onion, carrot and celery), 25 g rosemary oil, 25 cl Costasera Amarone. Ingredients for the sauce: 16 snails, 1 late-picked radicchio, Costasera Amarone, puffed polenta, watercress oil, reduction of Costasera Amarone, parmigiano reggiano. Preparation: prepare the filling, put all the ingredients in a pan, bring to the boil and season with salt and pepper. Leave to cool. Roll out the pasta into thin sheets and cut into 7 cm squares. Put a “nut” of filling on each square and fold into tortello shape. Cook the tortelli in boiling salted water. Meanwhile, prepare the sauce: lightly fry the snails and radicchio in olive oil, add the Amarone and reduce by boiling off the alcohol. Add the stock and sea salt and reduce to a thick consistency. When cooked, plate up the tortelli and drizzle with watercress oil, sprinkle with shavings of parmesan, puffed polenta, and a grind of black pepper. Lightly dress with the Amarone reduction.

ri della cucina e del vino italiano. Dopo gli anni Ottanta numerosi cuochi giovani e volonterosi sono venuti in Italia. Hanno lavorato nei ristoranti stellati o nelle trattorie casalinghe e imparato lo spirito della cucina italiana. Tornati in Giappone, hanno cominciato a praticarla con la sensibilità giapponese e con le materie prime giapponesi senza tradire mai lo spirito autentico della cucina del Bel Paese. La cucina italiana in Giappone non è solo buona, ma interessante, perché non mira a esse-

Japanese chefs started visiting Italy. They worked in Michelin-starred restaurants or simple family trattorias and they learnt about the soul of Italian cuisine. When they got back to Japan they started to apply Italian principles to Japanese sensibility, using Japanese raw ingredients, but never betraying the authenticity of the Italian homeland. This practice continues. The result is that Italian cooking in Japan is not just good quality, it’s also very interesting because it does not aim to be just 9


re la semplice copia della cucina praticata in Italia, ma vuole fare la cucina italiana rivista con gli attenti occhi giapponesi. L’esempio eclatante è quello di Takahiro Nakao, lo chef dell’elegante ristorante “Faro Shiseido” a Ginza, il cui stile esalta la nitidezza e la delicatezza di sapori. In abbinamento con l’Amarone ha presentato “Coscia di Cervo stufata in Amarone avvolta nel germoglio di bambù con schiuma di Amarone”, un piatto armonioso dove la consistenza del cervo si fonde perfettamente con l’ariosità della schiuma e i sapori decisamente primaverili del germoglio di bambù. Questo piatto di bellezza visiva ragguardevole rivela l’anima insospettatamente femminile dell’Amarone. Un altro esempio della cucina italiana targata Sol Levante è lo chef Tatsuya Konishi del “Vino

a mere replica of the Italian original, but rather Italian cuisine revisited with typical Japanese thoroughness. The most striking exponent of this tradition now is Takahiro Nakao, chef of the elegant “Faro Shiseido” restaurant in Ginza. His style brings out tastes that are clean and delicate. To go with Amarone he prepares “Leg of venison braised in Amarone with bamboo shoots and Amarone foam”, a harmonious dish where the texture of the venison fuses perfectly with the airiness of the foam and the decidedly spring-like flavours of the bamboo shoots. This beautiful looking dish reveals an unex-


Pagina precedente. Luciano e Thierry Cohen di jet japan ricevono la targa Giorgio Boscaini dal presidente di Masi. Facing page. Luciano and Thierry Cohen of jet japan receive the Giorgio Boscaini plaque from the Masi president. A lato. This page. Alessandra Boscaini e Thierry Cohen con i finalisti dell’ultima edizione della jet cup. Alessandra Boscaini and Thierry Cohen with the finalists during the last jet cup. Il paese del Sol Levante tra antiche tradizioni e dinamica modernità . The land of the Rising Sun: between ancient traditions and dynamic modernity.


STINCO DI CERVO STUFATO ALL’AMARONE, AVVOLTO IN FOGLIE DI BAMBÙ CON SCHIUMA DI AMARONE

VENISON SHANK STEWED IN AMARONE AND WRAPPED IN BAMBOO LEAVES WITH AMARONE FOAM

Abbinato a Costasera Amarone Ristorante Faro Shiseido, Tokyo - chef Takahiro Nakao

Paired with Costasera Amarone Restaurant: Faro Shiseido, Tokyo - chef: Takahiro Nakao

Ingredienti: stinco di cervo, 500 cc di Amarone, 500 cc fond de veau, 1 cipolla, 1 carota, 1 sedano, 3 scalogni, 30 g pomodoro in pasta, timo, alloro, prezzemolo, pepe nero, germogli di bambù, pancetta. Preparazione: legare con uno spago lo stinco di cervo e farlo rosolare, e dopo salarlo. Far sfumare l’Amarone per metà e quindi aggiungere il fond de veau. Aggiungere le verdure e lasciare cuocere finché la carne non diventa morbida. Aggiungere al fondo di cottura della panna a formare una salsa. SCHIUMA DI AMARONE Ingredienti: 500 cc di Amarone, 1 anice stellato, 5 chiodi di garofano, ½ stecca di cannella, 10 coriandoli, 1 giuggiola, seme di gardenia, 0.5 g zucchero liquido. Preparazione: mettere tutti gli ingredienti in una pentola, far sfumare l’alcool e farli bollire per 30 minuti. Aggiungere al fondo il sucro emul e montare con una frusta. PUREA DI GERMOGLI DI BAMBÙ Preparazione: far bollire i germogli di bambù e schiumare. Unire al brodo la pancetta, i germogli bolliti e continuare a far bollire per 30 minuti, frullare nel mixer per ottenere la purea. Presentazione: stendere la purea di germogli di bambù, porvi sopra l’arrosto di cervo, aggiungere la salsa, decorare con le foglie di bambù arrostite, aggiungere la schiuma di Amarone e decorare infine con foglie d’oro e di pepe giapponese.

Ingredients: shank of venison, 50 cl Amarone, 50 cl veal stock, 1 onion, 1 carrot, 1 celery stick, 3 shallots, 30 g tomato concentrate, thyme, bay leaf, parsley, black pepper, rice bran. Preparation: tie the shank with a string and brown it, then season with salt. Bathe with Amarone and reduce by half before adding the veal stock. Add the vegetables and stew until tender. Thicken the cooking liquid with cream. AMARONE FOAM Ingredients: 50 cl Amarone, 1 star anise, 5 cloves, half stick of cinnamon, 10 sprigs of coriander, 1 jujube, gardenia seeds, 0.5 g liquid sugar. Preparation: put all the ingredients in a pan, pour in the wine and boil for 30 minutes. Add the liquid sugar and beat with a whisk. BAMBOO SPROUTS PUREÉ Preparation: boil the bamboo sprouts, skim and boil with pancetta and stock for 30 min. Use a mixer to make a purée. Presentation: spread the bamboo sprouts purée and than place the venison shank on top. Add the Amarone sauce, decorate with the roasted bamboo leaves. Add the Amarone foam and finally the gold leaf and Japanese pepper.

Takahiro Nakao, dell’elegante Ristorante Faro Shiseido, armonizza cervo, bambù e Amarone. Takahiro Nakao, from the elegant Faro Shiseido restaurant, serves a harmonious dish of venison, bamboo and Amarone.



MANZO DI NOTO ARROSTITO SU FOGLIA DI MAGNOLIA AL MISO Abbianato a Costasera Amarone Ristorante Maeda Kaga-Ya, Tokyo chef Masaharu Yamauchi IL MISO Preparazione: mescolare una parte di miso Sakura con una parte di miso Haccho. Aggiungere sake, mirin e zucchero, accendere il fuoco sotto il tegame e amalgamare bene. Spegnere il fuoco e aggiungere un tuorlo d’uovo. LA CARNE Preparazione: arrostire la carne di coscia di manzo di Noto rigirandola di volta in volta. Tagliarla in fette facili da mangiare. Porre sopra la griglia la foglia di magnolia (Hooba), aggiungere la pasta di miso, i funghi shiitake, i peperoni lunghi Manganji e grigliare per 5 minuti circa. Quando la carne è pronta, intingerla nella pasta di miso.

della Pace”. Con alle spalle un’importante esperienza da Ferran Adrià, Tatsuya propone “Tortelli di fagioli borlotti e cotenna di maiale al sugo di lumache e radicchio tardivo cotti in Amarone Costasera con polenta soffiata e olio di crescione”: potrebbe suonare come un piatto complicato-intellettuale, invece è estremamente essenziale come richiede proprio lo spirito giapponese. Questa ricetta moderna e squisita rivela il lato contemporaneo dell’Amarone. Naturalmente non poteva mancare la cucina autenticamente giapponese come quella del ristorante Maeda a Kagurazaka, un quartiere molto carino pieno di

BEEF FROM NOTO ROASTED ON MAGNOLIA LEAVES WITH MISO Paired with Costasera Amarone Restaurant: Maeda Kaga-Ya, Tokyo chef: Masaharu Yamauchi

FOR THE MISO Preparation: mix one part of Sakura miso with one part of Haccho miso. Add sake, mirin and sugar, heat the pan and mix well together. Turn the heat off and mix in an egg yolk. FOR THE MEAT Preparation: roast the Noto beef shank, turning it from time to time. Cut the meat into bite-size pieces. Grill the magnolia leaves (Hooba), add the miso paste, shiitake mushrooms, long Manganji peppers and grill for about 5 minutes. When the meat is ready brush with miso paste.

pected feminine side of Amarone. Another example of Italian cuisine in Japan comes from chef Tatsuya Konishi at the “Vino della Pace”. After a formative course with Ferran Adrià, Tatsuya presents “Borlotti bean and pork rind tortelli with snail sauce and late-picked radicchio cooked in Costasera Amarone with puffed polenta and watercress oil”: this sounds complicated and intellectual, but in fact it’s an earthy dish in completely Japanese style. This exquisite modern creation reveals the contemporary side to Amarone. Naturally, we can’t leave out entirely authentic Japanese food, such as the


Pagina precedente. Masaharu Yamahuchi del ristorante Maeda a Kagurazaka è grande esperto di cucina “Kaiseki“. Facing page. Masaharu Yamahuchi from the Maeda restaurant in Kagurazaka is a great expert in “Kaiseki” cuisine. A lato. L’Amarone si accosta con naturalezza ai sapori netti ma delicati della cucina tradizionale. This page. Amarone is a natural companion for the clean and delicate tastes of traditional cuisine.

locali che ha conservato l’atmosfera del Giappone antico. “Manzo di Noto arrostito su foglia di magnolia con miso” preparato da Masaharu Yamauchi, chef di grande esperienza sempre nel mondo della cucina Kaiseki (ossia la cucina tradizionale giapponese) è un piatto intenso ma delicato, esattamente come l’Amarone Costasera. È impressionante constatare la naturalezza con cui l’Amarone si abbina con questa proposta classica giapponese. Allo stesso momento ci accorgiamo che l’Amarone ha questa versatilità proprio perché non vuole essere un vino internazionale ma vuole rimanere autoctono. Queste territorialità e unicità fanno dell’Amarone un vino sorprendentemente versatile senza mai cadere nella trappola di banalità commerciale. Quest’anno ricorre l’anniversario dei 150 anni dall’apertura delle relazioni tra Italia e Giappone. In questi 150 anni, due Paesi si sono avvicinati parecchio soprattutto nel mondo culturale ed enogastronomico. E ci sono ancora molte cose da scoprire nel mondo intrigante ed infinito dell’abbinamento, di cui l’Amarone è solo il caso più rappresentativo. Isao Miyajima, giornalista giapponese. Attivo principalmente nel campo enogastronomico. Autore di Il vino italiano: manuale per professionisti, 10 piatti per conoscere la cucina italiana (anche in coreano) e Alla fine gli italiani ce la fanno (anche in cinese). Ha un programma televisivo sul vino in Giappone.

Maeda restaurant in Kagurazaka, a charming district full of places that preserve the atmosphere of bygone Japan. “Noto beef roasted on magnolia leaves with miso” prepared by Masaharu Yamauchi, a chef who is highly experienced in the traditions of Kaiseki (traditional Japanese) cooking is a dish that is at once intense but delicate, exactly like Costasera Amarone. It’s impressive to see the natural way that Amarone pairs with this classic Japanese proposal. And at the same time, we realise that Amarone has this great versatility exactly because it is not made to be an “international” wine, it is completely authentic. This sense of territory and uniqueness make Amarone a surprisingly versatile wine without ever falling into the trap of banality and commercialism. This year sees the 150th anniversary of the establishment of relations between Italy and Japan. Culture and food have brought these two countries together over the period, and there are still many things to discover in the world of food pairing where Amarone is only the most obvious proposal. Isao Miyajima is a Japanese journalist specialising in the food and wine field. Author of Il vino italiano: manuale per professionisti, 10 piatti per conoscere la cucina italiana (also in Korean) and Alla fine gli italiani ce la fanno (also in Chinese). He has a tv programme on wine in Japan.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

IN VALPOLICELLA LA CUCINA DI CASA È SAPIENZA E SEMPLICITÀ IN VALPOLICELLA COOKING IS MADE OF WISDOM AND SIMPLICITY di Giambattista Marchetto

Qui la cultura enogastronomica è impregnata di una civiltà antica Here the food and wine culture is full of an ancient culture There are some places where time stands still and acCi sono luoghi nei quali il tempo si condensa, acquista quires a stronger intensity, made up of seasons and una intensità più corposa che è fatta di stagioni e respithe breaks in between. Valpolicella is full of this feeling, ro. La Valpolicella restituisce questa sensazione, quasi di almost of suspension. There a sense of patience that sospensione. E la pazienza sembra marcare il paesagseems to delineate the countryside, the flavours, the gio, i sapori, il silenzio, le strade che si inerpicano sulle silence and the roads that wind their way up the hills, colline, quasi fosse un ingrediente ineludibile del genius almost as if it were an essential ingredient of the geloci. Lo si comprende mettendosi in gioco, muovendonius loci. The feeling is driven by the temporal dimensi nella dimensione temporale di questo paesaggio onsion of this rolling countryside between the mountains dulato tra le montagne e il Garda, accarezzando l’uva and Lake Garda, as the grapes are carefully left to dry lasciata appassire per mesi sulle arele fatte di canne, on the bamboo arele, as a piece of well-aged cheese rompendo una scaglia di formaggio invecchiato, passegbreaks into chunks, as one takes a walk in the vinegiando nei vigneti, ammirando i prodotti dell’artigianayards and as one admires local handicrafts. to locale. Sometimes you have to drive as well, but it’s well worth Alle volte c’è da fare un po’ di strada, ma ne vale la it. A particular pleasure is to go up what was once the pena. Come vale la pena salire lungo quella che un principal connecting road to the tempo era l’arteria di collegamenmountains and get up to Torbe, to principale per le montagne per “Si possono comprendere which has a panoramic view over raggiungere Torbe, un balcone dal the whole plain beneath it. The quale si può abbracciare con lo i vini di questi luoghi solo last rays of light pick out the vinesguardo la pianura. incontrando il territorio” yards that the poet Ippolito PindeCon gli ultimi sprazzi di luce l’oc“The wines of this region monte said had been consecrated chio finisce rapito dai vigneti, can only be understood to Bacchus by these hills. The quelli che secondo il Pindemonlight fades in a moment and then te hanno consacrato a Bacco by visiting the area” darkness quickly falls. But just a queste colline. È solo un mo16


LASAGNETTE AL RAGÙ DELLA PIERINA

Abbinato a Montepiazzo Serego Alighieri Trattoria Caprini, Torbe - chef Davide Bonaldi Ingredienti per la pasta: 4 uova, 400 g di farina tipo “0”. Preparazione: mettete la farina a fontana, aggiungete le uova ed impastate fino ad ottenere una pasta omogenea e liscia. Fate riposare per un’ora. Tirate la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile un paio di millimetri e, dopo averla fatta asciugare, arrotolate e con un coltello ricavate delle lasagnette di circa 1 cm di larghezza. Disporre su un vassoio e lasciar asciugare ancora per 20 minuti. Ingredienti per il ragù: 500 g di carne (maiale/manzo/vitello) 1 cipolla, 1 carota, mezza gamba di sedano, olio extra vergine d’oliva, 80 g burro, concentrato di pomodoro e polpa di pomodoro, sale, rosmarino, alloro e salvia. Preparazione: tritare la cipolla, il sedano e la carota, scaldare l’olio e il burro in una pentola e aggiungere il trito di verdure. Dopo averle rosolate per un paio di minuti, aggiungere la carne tagliata a coltello. Trascorsi 10 minuti aggiungere il sale e gli aromi e per ultimo la polpa di pomodoro e il concentrato. Cuocere a fuoco lento per un paio di ore mescolando di tanto in tanto. Cuocere le lasagnette in acqua salata, saltare la pasta con il ragù e servire.

LASAGNETTE WITH PIERINA’S RAGÙ Paired with Montepiazzo Serego Alighieri Trattoria Caprini - chef: Davide Bonaldi Ingredients: 4 eggs, 400 g flour type “0”. Preparation: pour the flour out in a mound, add the eggs and knead until smooth and well blended. Leave to rest for one hour. Roll the dough out into thin sheets, 2 mm thick, with a rolling pin and leave to dry. Fold the pasta sheets back on themselves and cut into roughly 1 cm wide strips of lasagnette. Drape over a bowl and leave to dry for about another 20 minutes. Ingredients for the ragù: 500 g meat (pork/beef/veal) 1 onion, 1 carrot, half a celery stick, extra virgin olive oil, 80 g butter, tomato concentrate and peeled, de-seeded fresh tomato, salt, rosemary, bay leaf and sage. Preparation: chop the onion, celery and carrot finely and fry the mixture in hot oil and butter in a pan. Chop the meat up finely with a knife and add to the vegetables after a couple of minutes. Cook for 10 minutes before adding salt, herbs and tomato. Simmer on a low heat for about two hours, stirring from time to time. Cook the lasagnette in boiling salted water, drain and mix with the sauce in the pan before serving. 17


TORTELLI AL MANZO BRASATO ALL’AMARONE

Abbinato a Mazzano Amarone - Trattoria Alla Ruota - chef Renza Peretti Ingredienti: 500 g di farina, 375 ml di Amarone della Valpolicella. Ingredienti per il ripieno: 300 g, carne di manzo, 1 cipolla, 250 ml Amarone della Valpolicella, 6 chiodi di garofano, 50 ml di olio extravergine di oliva della Valpolicella, sale e pepe q.b. Ingredienti per la salsa: 375 ml di Amarone della Valpolicella, 250 ml di fondo di carne. Preparazione: impastare la farina con l’Amarone, se l’impasto risultasse morbido aggiungere un po’ di farina. Coprire con una pellicola e lasciare riposare in frigo per 2 ore. Pulire, pelare e tritare la cipolla in una casseruola con olio e farla soffriggere, aggiungere la carne, farla rosolare un po’ e bagnarla con il vino. Aggiungere i chiodi di garofano e continuare la cottura a fuoco medio per un’ora a recipiente coperto, fino a quando la carne sarà molto cotta e asciutta. Passare la carne al mixer oppure al tritacarne. Aggiustare di sale e pepe. In un casseruola versare il vino e il fondo di manzo e far bollire fino a ridurlo di 2/3. Legare con poca maizena: la salsa deve essere fluida e densa. Con un mattarello (o con l’apposita macchina) tirare la pasta sottile e con una rotella rigata tagliare dei dischi di 6 cm di diametro. Porre nel mezzo una nocciola di farcitura, pennellare i bordi con poca acqua, chiudere a mezzaluna, pinzare i due angoli esterni e chiudere come un tortello. Versare sul fondo del piatto la salsa all’Amarone con sopra i tortelli cotti in abbondante acqua salata.

mento, poi l’oscurità scende veloce. Però pochi istanfew moments are enough to understand that the wonti bastano per capire che la meraviglia dei vini che gli der of the wines that men have produced in this region uomini producono in queste terre da millenni è intifor millennia is intimately connected with beauty, and to mamente legata alla bellezza, alla dolcezza dei declithe softness of the downward slopes that are both exvi esposti all’incrocio tra la brezza del lago di Garda e i posed to the breezes from Lake Garda and the winds venti dalle montagne. from the mountains. Once you get over the view, you reSuperato lo stupore, ci si ricorda che i tornanti tra le vimember that the hair-pin bends through the vineyards gne non portano (solo) al panorama, ma permettono di lead not only to beautiful views but also to Trattoria conoscere la Trattoria Caprini, un gioiello nascosto che Carpini, a hidden jewel that has all the dna of the tastes incarna il Dna dei sapori della Valpoof Valpolicella. Get there on any licella. Entrando un giovedì sera quaThursday evening and you immedilunque, si incontra immediatamenately see Davide Bonaldiche rolling te Davide Bonaldi che sta tirando la out sheets of pasta on a marble slab sfoglia su un tavolo di marmo, con with the same skill that his mother la stessa sapienza con cui per dePierina put into this work for deccenni l’ha fatto la madre Pierina. È ades before. It’s still she who keeps lei che ancora oggi tiene viva l’anithe family tradition of simple dishes ma di una tradizione familiare fatalive: homemade pasta with ragù ta di piatti semplici – pasta fatta in sauce, roasts, vegetables, cheeses casa con il ragù, arrosti, verdure, forand salumi – with, of course, the maggi e salumi – e della cordialità di welcoming manner of someone who Pero misso trentino, formaggio Monte chi è stato cresciuto nell’accoglienza. was born in the hospitality business. veronese e Vign’Asmara, da provare «La cucina delle nostre terre è fatta «The cuisine of our region is made alla trattoria Paverno di Valgatara. Misso Trentino pears, Monte veronese di tradizione, di sapienza, di sempliof tradition, wisdom and simpliccheese and Vign’Asmara wine cità», racconta Sergio, l’altro figlio delity», says Sergio, Pierina’s other son at Trattoria Paverno in Valgatara. la Pierina, che è presidente dell’assoand president of the Ristoratori Ta18


TORTELLI WITH BEEF BRAISED IN AMARONE Paired with Mazzano Amarone - Trattoria Alla Ruota - chef: Renza Peretti Ingredients: 500 g flour, 375 ml Amarone. Ingredients for the filling: 300 g beef, 1 onion, 250 ml Amarone, 6 cloves, 5 ml extra virgin olive oil from Valpolicella, salt and pepper, as needed. Ingredients for the sauce: 375 ml Amarone, 250 ml meat stock. Preparation: blend the flour with the Amarone, if the mix is too loose add more flour. Cover with clingfilm and leave in the fridge for 2 hours. Clean, peel and chop the onion. Fry the onion in oil in a saucepan, add the meat, brown lightly, and add the wine. Add the cloves and cook on a moderate heat for an hour, lid on, until the meat is well cooked and dry. Chop the meat in a mixer or grinder. Season with salt and pepper. Pour the wine and meat stock into a pan and boil until reduced by two thirds. Thicken slightly, the sauce should be dense but fluid. Use a rolling pin, or pasta rolling machine, to roll the pasta out thinly and use a serrated cutter to stamp out 6 cm circles. Place a “nut” of filling in the centre of each circle, moisten the edges with a little water and fold each pasta disc into a half moon. Pinch the two ends of each shape and bring together in “tortello” shape. Pour the Amarone sauce onto the plate first, then arrange the tortelli on top, after cooking in copious salted water.

ciazione Ristoratori Tavole della Valpolicella. Un gruppo creato non solo per fini promozionali, ma soprattutto per recuperare e salvaguardare la cultura enogastronomica impregnata di una civiltà antica, creata da mani sapienti nella sua complessa semplicità. Sono sapori e saperi che hanno casa tra queste colline, come il vino che nasce dall’appassimento e dalla pazienza. «Nonostante siamo fieri portare il nome delPesce del lago di Garda e di mare al Ristorante La Divina di San Giorgio. Fish from Lake Garda and the sea at Ristorante La Divina in San Giorgio.

Mazzano Amarone nobile ingrediente di originali tortelli. Mazzano Amarone, a noble ingredient for a unique style of tortelli. Le sorelle Renza e Odilla propongono sapori antichi con la creatività femminile. Sisters Renza and Odilla conjure up the flavours of bygone times with feminine creativity.

vole della Valpolicella association. Promotion is not the only aim of this association; instead it has been created above all to recover and safeguard a food and wine culture that has its roots in an ancient civilisation and was created by skilful hands in the spirit of simplicity. These tastes and culinary arts belong to the same hills as the wine, born out of appassimento and patience. «We are proud to take the name of Valpolicella round


Un grande classico della cucina del territorio: il brasato all’Amarone della Trottoria Dalla Rosa. A great classic of local cuisine: meat braised in Amarone at Trattoria Dalla Rosa Alda. Ludovico Testi, patron della storica trattoria Dalla Rosa, custodisce nella sua cantina in pietra le migliori annate di Amarone. Ludovico Testi, patron of the historic Trattoria Dalla Rosa Alda, keeps the best vintages of Amarone in his stone cellar.

la Valpolicella nel mondo con i nostri vini – rimarca con the world with our wines – says Sandro Boscaini, Presiorgoglio Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricodent of Masi Agricola with pride – but it’s impossible to la – non se ne possono comprendere appieno la forza, fully appreciate its strength, character and beauty if you il carattere, la bellezza se non incontrando questo terridon’t visit the region and experience its straightforward torio, i suoi piatti semplici come quelli che la nonna precuisine: food like grandma used to make at home on parava in casa per la domenica. E prima di tutto le donSundays. And, above all, the women and the men who ne e gli uomini che incarnano queste tradizioni». Anche embody this tradition». This is also why it’s important to per questo è importante concentrarsi sulla qualità, fatconcentrate on the quality that comes from patience ta di attesa e selezione, che nella fretta della produzioand selection, quality that can be lost in the mass prone quantitativa rischia di abbassare il pregio e il prezzo duction methods that lower the value and price of wines di vini che senza passione perderebbero la propria perthat lose their unique characteristics without the investsonalità. Ecco allora che un giro tra ristoranti, osterie e ment of personal passion. We’ll take a tour of restaulocande della Valpolicella si trasforma quasi in una visita rants, osterias and locandas in Valpolicella, something in ai parenti o agli amici fuoriporta, che the spirit of a visit to relations or outper gli ospiti apparecchiano la tavola of-town friends who lay the table in nel tinello e aprono una bottiglia di the spare room for their guests and quello buono. open a bottle of good wine. Alla Trattoria Caprini la signora PieAt Trattoria Caprini, signora Pierina rina prepara il ragù che porta il suo prepares the ragù that’s named afnome, condito al pomodoro con ter her, made out of rabbit, beef and carne di coniglio, manzo e maiapork with tomatoes, while the dining le, mentre in sala riposano su tovaroom has its tables covered with cotglie di cotone le lasagnette (che alton cloths and draped with lasagnette trove si chiamerebbero tagliatelle) e (which would be called tagliatelle Alla Croce d’Oro di Volargne dalla cantina – ricavata nei locali in elsewhere) and the cellars, located in la pasta fatta in casa fa da regina. cui si sfornava il pane per il paese – the old village bakery, produce a botHomemade pasta reigns esce una bottiglia di MontePiazzo, il tle of MontePiazzo, the Valpolicella at the Croce d’Oro in Volargne. 20


BRASATO ALL’AMARONE CON POLENTA Abbinato a Riserva di Costasera Trattoria Dalla Rosa Alda, San Giorgio Valpolicella chef Noris Testi Ingredienti: 800 g di fesa o di noce di manzo, sedano verde, cipolla, carote, bacche di ginepro, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 6 dl di vino Amarone della Valpolicella. Preparazione: mettere la carne intera in una casseruola lasciandola macerare per 13/14 ore con il vino Amarone e le verdure tagliate a pezzetti. L’Amarone deve coprire completamente la carne. In una pentola mettere l’olio extra vergine d’oliva e far rosolare la carne macerata, aggiungendo le verdure ben scolate, sale e pepe q. b. e ancora un po’ di Amarone. Coprire con il coperchio e lasciar cuocere a fuoco moderato fino a cottura ultimata. Servire con polenta morbida e bella fumante.

BRAISED BEEF IN AMARONE WITH POLENTA

Paired whit Riserva di Costasera Trattoria Dalla Rosa Alda, San Giorgio Valpolicella chef: Noris Testi Ingredients: 800 g rump or sirloin beef, Vegetables: celery, onions, carrots, with juniper berries, 4 x tbsp extra virgin olive oil, 60s cl Amarone. Preparation: marinate the beef in a single piece in the wine with the chopped vegetables and juniper berries in a casserole dish for 13/14 hours. The Amarone should cover the beef completely. Brown the marinated beef in hot olive oil in a pan, add the drained vegetables, season with salt and pepper and add a drop more Amarone. Cover and leave to cook on a moderate heat until ready. Serve with hot polenta.


PISSOTA CON L’OIO

Abbinato ad Angelorum Recioto - Trattoria Dalla Rosa Alda - chef Noris Testi Ingredienti: 4 uova, 200 g di zucchero, 400 g di farina, 1½ bicchiere di olio extra vergine di oliva della Valpolicella, un po’ di liquore dolce e leggero, latte, 1 buccia di limone grattugiato e 1 bustina di lievito. Preparazione: frullare le uova con lo zucchero, aggiungere un po’ di farina e gli ingredienti sopra citati e, solo alla fine, la bustina di lievito. Mettere in forno a 150-180 gradi. È importante utilizzare olio extra vergine d’oliva e un recipiente di rame per dare più morbidezza al dolce. Questo dolce tipico della Valpolicella storica va abbinato con un bicchiere di Recioto tradizionale non barricato.

PISSOTA CON L’OIO

Paired with Angelorum Recioto - Trattoria Dalla Rosa Alda - chef: Noris Testi Ingredients: 4 eggs, 200 g sugar, 400 g flour, cup and a half of extra virgin olive oil from Valpolicella, sweet and light liqueur plus milk, lemon zest and a small sachet of yeast. Preparation: whizz the eggs with the sugar, add a little flour plus the rest of the ingredients and, only at the end, the sachet of yeast. Cook at 150-180°C. It’s important to use extra virgin olive oil and a copper cake tin to give the cake softer texture. This typical Valpolicella cake should be accompanied by a traditional non-oak-aged Recioto wine.

Valpolicella superiore che unisce alla potenza delle uve della tenuta Serego Alighieri la gentilezza del legno di ciliegio in cui riposa per qualche mese. Alla Trattoria Alla Ruota, con magnifica vista sui vigneti di Mazzano e sulle colline della Valpolicella, le sorelle Renza e Odilla rivisitano la tradizione con l’ispirazione di un Amarone classico qual è il Mazzano di Masi, che prima di arrivare in tavola fa da base per l’impasto dei tortelli al brasato in salsa di Amarone. Oppure i tortelli si possono assaggiare con Monte Veronese e Pero Misso all’antica Osteria Paverno di Marano, dove Lucio Corradi li accompagna con un solido bianco trentino come il

superiore which combines the power of grapes from Tenuta Serego Alighieri with the softness gained from several months’ ageing in cherry wood barrels. At Trattoria Alla Ruota, with its magnificent views over the Mazzano vineyards and the hills of Valpolicella, sisters Renza and Odilla cook updated traditional fare made to go with Amarone classico wines, like Masi’s Mazzano. They use the wine to help make the stuffing of the tortelli filled with braised meat in an Amarone sauce before bringing it to table. Or you can have the tortelli with Monte Veronese cheese and the famous Pero Misso pears at the Antica Osteria Paverno in Mara-


ASSOCIAZIONE RISTORATORI TAVOLE DELLA VALPOLICELLA http://www.valpolicella.it/ L’Associazione Ristoratori Tavole della Valpolicella riunisce un gruppo di ristoratori della Valpolicella storica, famiglie che da generazioni si dedicano alla cucina del territorio, con lo scopo di ritrovare e tutelare i sapori antichi della propria terra.

TAVOLE DELLA VALPOLICELLA ASSOCIATION OF RESTAURATEURS http://www.valpolicella.it/ The Associazione Ristoratori Tavole della Valpolicella comprises a group of restaurateurs in the historic heart of Valpolicella, families who have been devoted to the food of the area for generations and who strive to rediscover the traditional tastes and flavours of their homeland. Trattoria Caprini www.trattoriacaprini.it Enoteca della Valpolicella www.enotecadellavalpolicella.it Trattoria Scamperle Alla Rosa rosascamperle@valpolicella.it Trattoria Alla Ruota www.trattoriaallaruota.it Trattoria Dalla Rosa Alda www.dallarosalda.it Trattoria Da Nicola danicola@valpolicella.it Trattoria dalla Bice www.dallabice.it Ristorante al Tesoro www.ristorantealtesoro.it Antica Trattoria da Bepi www.anticatrattoriadabepi.it Antica Osteria Paverno www.anticaosteriapaverno.it Trattoria Alla Porchetta www.trattoriaallaporchetta.it Trattoria Croce d’Oro www.albergocrocedoro.com

Vign’asmara Bossi Fedrigotti, che unisce con sapiente equilibrio i sentori aromatici del Traminer alla freschezza dello Chardonnay. Se si vuole concludere il tour nella più tradizionale semplicità, niente di meglio che una tappa alla Trattoria dalla Rosa Alda dove Lodovico Testi propone un eccellente brasato all’Amarone con polenta accompagnandolo al Riserva di Costasera Masi. Per dessert la classica Pissota con l’olio extra vergine di Serego Alighieri che si sposa alla perfezione con il recioto Angelorum. E accompagnati dal Recioto da meditazione, si può concludere la giornata passeggiando tra le viuzze del borgo antico di San Giorgio di Valpolicella, avvolti dal fascino della sua storia, dei suoi silenzi, delle sue pietre. Giambattista Marchetto, giornalista e autore di un blog che si occupa di economia, cultura, enogastronomia; da vent’anni collabora con “Il Sole-24Ore”, “Il Gazzettino”, “Soprattutto”, “Famiglia Cristiana”, “L’Unità”, ilmangione.it, Food24. È consulente per la comunicazione integrata e il marketing strategico attraverso Charta Bureau, con basi a Praga e a Venezia.

Pagina precedente. Il dolce della tradizione è la pissota con l’oio extravergine. Facing page. The traditional dessert is pissota con l’oio (extra virgin). A lato. Specialità di carni, Trattoria Alla Porchetta di San Peretto. This page. Meat is the speciality at Trattoria Alla Porchetta in San Peretto.

no, where Lucio Corradi uses a serious Trentino white, Bossi Fedrigotti’s Vign’asmara, with its combination of aromaticity from the Traminer grapes and freshness from the Chardonnay to accompany the food. If you want to finish the tour with a stop of really traditional simplicity then there’s nowhere better than Trattoria dalla Rosa Alda, where Lodovico Testi serves excellent meat braised in Amarone with polenta, accompanied by Masi’s Costasera Riserva. For dessert try the classic Pissota with Serego Alighieri extra-virgin olive oil, which goes exceptionally well with the Angelorum Recioto. Finish the day with after-dinner Reciotos and a stroll through the alleys of the old village of San Giorgio di Valpolicella, where you will be charmed by its history, its silences and its stones. Giambattista Marchetto, journalist and blogger on economics, culture, food and wine. Over the last 20 years has worked with “Il Sole-24Ore”, “Il Gazzettino”, “Soprattutto”, “Famiglia Cristiana”, “L’Unità”, ilmangione.it and Food24. Consultant in integrated communications and strategic marketing with Charta Bureau, based in Prague and Venice.

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VITE E VINO NELLE VENEZIE VINES AND WINE IN THE VENETIAN AREA

VAIO ARMARON, PRIMO VENETO NELLA TOP TEN DEL MONDO VAIO ARMARON, FIRST VENETO WINE IN THE WORLD'S TOP TEN di John Szabo

Il vino dei discendenti di Dante tra storia e attualità Wine made by Dante’s descendants: between history and modernity Al mio arrivo a Verona sono stato accolto da un autista in una grande Mercedes nera. Non c’è tempo da perdere, ci dirigiamo subito verso le colline a nord della città per immergerci nella storia, nelle tradizioni e nella cultura di uno dei suoi prodotti prediletti: il vino della Valpolicella. Ai lati della strada provinciale che porta a nord dall’aeroporto Valerio Catullo ammiro perfetti filari di vigne che scendono dalle colline e si estendono come le creste di una conchiglia, le prime pieghe delle possenti Alpi che anTraduzione cora non si intravvedono. Stradine segnate da file di snelli cipressi conducono a eleganti ville antiche, mentre fiumiciattoli scorrono tra i campi coltivati a olivo. Una regione di bellezza nobile, maestosa e ordinata. Ma questa zona non è sempre stata così calma. Ci troviamo letteralmente tra Africa e Eurasia, almeno dal punto di vista della tettonica, nel punto di convergenza di queste due gigantesche placche. Un tempo coperta da una grande laguna che andava dall’Adriatico al Piemonte, questa zona ha vissuto un’attività vulcanica molto forte quando la placca africana si scontrò con 24

Upon landing in Verona, I’ve been met by a driver in a large black Mercedes. There’s no time to waste; I’m heading straight to the hills north of the city to immerse myself in the region’s history, tradition and culture through one of its most cherished products: the wine of La Valpolicella. On either side of the strada provinciale leading north from Valerio Catullo airport I see row upon row of neatly tended vineyards stretching up into the tight folds that radiate down from the north like the ridges of a scallop shell, the first wrinkles of the mighty Alps that are not yet visible. Roads lined with rows of slender cypress trees lead up to elegant hilltop villas, while rivers trickle down through valleys past olive groves. It’s a region of noble beauty, stately and orderly. But the region was not always so serene. We’re literally on the border of Africa and Eurasia, at least tectonically speaking, at the convergent boundary of these two giant plates. The area, once covered by a vast lagoon that stretched from the Adriatic to Piedmont, experienced violent volcanism as the African Plate slammed into the Eurasian Plate, lasting nearly 50 mil-


L’Amarone è tra i vini italiani più amati nel Nord America Amarone is one of the best-loved Italian wines in North America

quella europea, in un tempo di circa 50 milioni di anni. Le colline veronesi, e le Alpi stesse, sono il risultato di una lunga collisione tettonica che ha increspato la crosta terrestre e fatto sgorgare le acque. La geologia è la ragione della varietà di terreni presenti: principalmente calcari e argille, depositate quando la zona era coperta dall’acqua, intervallate dai residui delle rocce vulcaniche. I vigneti sono parte del paesaggio da tempo immemorabile. Così come i vini prodotti nelle colline e nelle vallate a nord di Verona sono certamente tra i più antichi d’Italia, con il primo accenno ad un vino dolce chiamato Acinaticus da parte di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro nel VI secolo d.C. Funzionario al servizio amministrativo del re Teodorico, Cassiodoro descrive nel dettaglio il processo dell’appassimento per produrre il prezioso vino dolce.

lion years. The Veronese hills, and the Alps themselves, are the result of continued tectonic collision, subsequently crumpling up the land and draining the sea. The active geology explains the varied nature of the region’s terrain: mainly limestone-clays, deposited when the region was underwater, peppered by the remnants of volcanism, all jumbled together. Vineyards have been part of the landscape for as long as anyone knows. Indeed, wines made in the hills and valleys north of Verona are among the oldest documented in all of Italy, with the first mention of the sweet wine known as acinaticus written by Flavius Magnus Aurelius Cassiodorus in the VI C. after Christ. A statesman serving in the administration of the King Theodoric, Cassiodorus described in detail the process of air-drying grapes to produce the

Pagina precedente. Per l’autorevole rivista Wine Spectator il Vaio è tra i primi 10 vini nel mondo. Facing page. For the authoritative Wine Spectator magazine, Vaio is one of the world’s Top Ten wines. A lato. Il terroir è fatto di natura e nobiltà nella tenuta Serego Alighieri. This page. Terroir is the fruit of nature and nobility on Tenuta Serego Alighieri.

Ma il vino più famoso della Valpolicella nel XXI secolo non è dolce, ma secco, sempre prodotto con uve appassite: l’Amarone della Valpolicella è di certo tra i vini italiani più amati nel Nord America. Le statistiche presentate all’Anteprima Amarone 2016 mostrano una continua crescita: le vendite in Canada sono cresciute del 3% negli ultimi 5 anni, e si prevede un ulteriore aumento del 17% nei prossimi cinque, al secondo posto solo dopo la Cina. Gli appassionati americani apprezzano sempre più con entusiasmo l’Amarone, il cui export verso il paese è salito al 24% sempre nell’ultimo lustro.

celebrated sweet wine. But although also produced from partially dried grapes, Valpolicella’s most celebrated wine of the 21st century is not sweet but dry: Amarone della Valpolicella is among the best-known Italian wines in North America. Statistics announced at this year’s Anteprima Amarone 2016 show continued growth: sales to Canada have edged up 3% over the last five years, and are predicted to grow by another 17% in the next five, second only to China. American drinkers have been even more enthusiastic about Amarone, with exports up an impressive 24% in the last half-decade. 25


E questo successo lo dobbiamo in buona parte a Masi. L’azienda è stata uno dei maggiori fornitori sul mercato usa per decenni, più trainata nell’immagine dai sui tre “cru” che dai volumi. Assaggiarli insieme è una lezione di come il vino non sia solo frutto della sua antica tecnica, ma anche di diversi terroir che ne influenzano lo stile. Il primo cru prodotto nel 1958, Campolongo di Torbe, viene da terreni vulcanici ed è più morbido, ricco e si apre prima di Mazzano, uscito nel 1963, più tannico, serio, concentrato, prodotto in vigneti più elevati. Vaio Armaron, prodotto nelle antiche tenute 26


L’antico fruttaio dove le uve riposano almeno 4 mesi per dar luce al grande Vaio Armaron. The ancient drying loft, where the grapes rest for at least 4 months before producing the great Vaio Armaron.

And Masi can take more than a little credit for the success. The company has been a leading supplier of Amarone to North America for decades, led by their three crus in image if not in volume. Tasting the three together is a lesson in how not only process but also terroir can influence Amarone styles. The first cru produced in 1958, Campolongo di Torbe, hails from volcanic soils and is consistently softer, richer, and opens earlier than Mazzano, which debuted in 1963, a firm, savoury, more tannic wine produced from higher elevation vineyards. Vaio Armaron, produced on the historic Serego 27


Il Vaio Armaron è il più opulento e barocco tra gli amaroni di Masi Vaio Armaron is the most opulent and Baroque of Masi’s Amarones

Serego Alighieri a Gargagnago di Valpolicella dal 1979, è “il più opulento e barocco”, secondo Sandro Boscaini, presidente di Masi, e infatti lo è davvero. Benché la tecnica applicata sia la stessa, le differenze sono molto evidenti. L’annata 2008 del Vaio Armaron ha avuto un successo straordinario recentemente. Oltre ad una evidente qualità, la popolarità del Vaio si può attribuire a diversi fattori. Il primo: la storia dietro il vino è affascinante. La tenuta è di proprietà del conte Pieralvise Serego Alighieri, ultimo discendente maschio del poeta Dante Alighieri, autore dell’opera letteraria più importante d’Italia. Il figlio di Dante acquistò la tenuta nel 1353 e, secondo una leggenda, il sommo poeta vi trascorse i suoi ultimi anni di esilio da Firenze, confortato da un tale paesaggio. Alcuni credono che il manoscritto originale della Commedia si trovi da qualche parte murato nella villa. A parte le leggende, la proprietà gode di un’esposizione sud/sud-ovest, raggiungendo 265 metri di altitudine, una valletta protetta dalle creste della valle di Fumane, con un microclima ideale. I terreni sono calcarei e argillosi e le vigne crescono in stretti terrazzamenti. L’uva Corvina rappresenta il 70% del blend, unita a circa il 20% di Rondinella, più il 10% di un clone esclusivo della tenuta,

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Alighieri estate in Gargagnago di Valpolicella since 1979, is “the most opulent and Baroque”, according to company president Sandro Boscaini, and indeed it is. Although the techniques applied are similar, the differences are not subtle. The 2008 Vaio Armaron has had particular recent success. Aside from evident quality, Vaio’s popularity is attributable to several factors. For one, the history behind the wine is fascinating. The estate belongs to Count Pieralvise di Serego Alighieri, the last male descendant of the poet Dante Alighieri, author of the Italian language’s most revered work, The Divine Comedy. Dante’s son purchased the estate in 1353, and according to legend, the great poet himself spent his last years there after being exiled from Florence, comforted by the similar landscape. Some even believe that there’s an original manuscript of the Commedia hidden on the property. Legends aside, the property is blessed with southsouthwest facing hillsides rising up to 265 meters in a small, protected side valley of the Fumane valley, which naturally favours complete ripening. Soils are classic limestone-clays, and vines are planted on narrow terraces. Corvina makes up 70% of the blend on average along with 20% Rondinella, plus 10% of a clone that’s unique to the Alighieri estate. Registered as “Molinara Serego Alighieri”, it’s a particularly spicy and vi-


8 Pagina precedente. Splendida esposizione e microclima caratterizzano il Vaio Armaron, sito storico per vini da uve appassite. Facing page. A historic site for wines made with appassimento, Vaio Armaron has a wonderful orientation and microclimate.

MASI

Amarone della Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008 95 points  |  85  |  Italy At this family-owned winery in northern Italy’s Veneto region, Sandro Boscaini works alongside his children—daughter Alessandra and son Raffaele— who represent the seventh generation. Corvina, Rondinella and Molinara grapes are sourced from the terraced Vaio Armaron vineyard, located on the Serego Alighieri estate managed by Masi, and undergo Amarone’s traditional appassimento process. The grapes are dried for three months before a gentle pressing, then vinified and aged in large Slavonian oak barrels for almost five years; a brief stay in cherry casks precedes bottling. 3,750 cases made.

la “Molinara Serego Alighieri”, con una piacevole speziatura caratteristica che dona un tocco riconoscibile al vino. Il fruttaio – il locale di appassimento – ha un forte influsso nello stile del Vaio. Il fondovalle attira umidità nei freddi mesi invernali e ogni annata si registra un lieve attacco di botrytis sui grappoli. Il risultato è un aumento del glicerolo che rende più morbido e vellutato il vino, dando una caratteristica illusione di dolcezza, ben apprezzata nel vino, pur in assenza di residuo zuccherino. Vaio ha un altro tocco distintivo: un breve passaggio in botticelle di legno di ciliegio. Come spiega Boscaini: «Le ciliegie erano il secondo raccolto più importante dopo l’uva. Quando mio padre entrò nella loro cantina per la prima volta, trovò molte botti grandi, vecchie, costruite con il legno di ciliegio della proprietà. Decise di mantenere la tradizione, riconoscendo che tale passaggio in ciliegio non faceva altro che enfatizzare l’aroma dominante dell’uva stessa, della Corvina». Oggi il Vaio affina 4 mesi in fusti di ciliegio da 600 litri oltre ai 3 anni totali in rovere. Il risultato finale di queste sfumature è un Amarone di carattere originale e molto piacevole. E se c’è un vino che riflette in modo chiarissimo la storia, le tradizioni e la cultura della Valpolicella, questo di certo è il Vaio Armaron.

John Szabo è stato primo Master Sommelier del Canada nel 2004. Oggi è partner e critic del vino principale per winealign. com, contribuisce regolarmente a diverse riviste specializzate, è consulente per ristoranti, docente e scrittore. L’ultima sua opera Vini vulcanici uscirà a settembre 2016.

Raffaele and Sandro Boscaini

A lato. La recensione della Rivista ”Wine Spectator“ su Vaio Armaron 2008. This page. Write-up of Vaio Armaron 2008 by “Wine Spectator”.

brant variation that adds a unique twist to the blend. The fruttaio – the estate’s grape drying room – also has a significant impact on the style of Vaio. The bottom of the narrow valley attracts humidity in the cool winter months, and each year a small percentage of grapes is affected by botrytis. The result is a boost in glycerol that softens and polishes, lending the vaguely sweet impression for which the wine is known, even in the absence of residual sugar. Vaio has one other distinctive touch: a short ageing period in cherry wood casks. As Boscaini explains, «cherries were the second most important crop on the estate after grapes. When my father first entered the cellar at Serego Alighieri, he found many large old cherry casks, coopered from estate trees. He decided to keep the tradition, and found that the unusual wood emphasized the natural cherry flavor of Corvina». Vaio now spends about 4 months in 600 l cherry barrels out of the four-year total average. The end result of these nuanced differences makes for an Amarone of singular, and approachable character. And if there were any wine that neatly reflected the history, tradition and culture of Valpolicella, Vaio Armaron is surely it.

In 2004, John became Canada’s first Master Sommelier. Today, he’s a partner and principal critic for winealign.com, a regular columnist with several magazines, restaurant consultant, teacher and author. His latest, Volcanic Wines, launches September 2016.

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UN VINO UNA STORIA WINE STORIES

ARGENTINA E TOSCANA: RISPETTO DELLA NATURA E GRANDI VINI ARGENTINA AND TUSCANY: RESPECT FOR NATURE AND GREAT WINES di Kate Singleton

I vini biologici di Masi presentati a Vinitaly 2016 Masi’s organic wines presented at Vinitaly 2016 Vinitaly 2016 offre un motivo in più per alzare i calici: le novità biologiche di Masi in Argentina e in Toscana. Con l’annata 2014 il BellOvile Rosso di Toscana, prodotto nelle morbide colline di Cinigiano in val d’Orcia, si fregia della certificazione, così come il Passo Blanco 2015, prodotto nell’altipiano di Tupungato con uve argentine e venete insieme.

Something to celebrate at Vinitaly 2016: Masi’s new organic wines from Argentina and Tuscany. With the 2014 vintage, BellOvile from Tuscany, made on the gentle slopes of Cinigiano in the Orcia valley, and Passo Blanco from Argentina, made in Tupungato of a blend of Venetian and Argentinian grapes, are both officially certified organic.


Passo Blanco è frutto di Pinot Grigio leggermente appassito e Torrontés Passo Blanco is made of lightly dried Pinot Grigio and Torrontés

Alziamo i calici al felice connubio verde, a un sorprendente esempio di matrimonio tra specie vegetali e culture di diverse origini. Il saggio intermediario di matrimonio è Masi, storico produttore di pluripremiati Amaroni in Valpolicella, nella regione del Veneto. Con la lungimiranza che le è tipica, l’azienda ha creato una perfetta unione tra una soave, elegante e autorevole Corvina, varietà della Valpolicella per antonomasia, e un generoso ed esuberante Malbec, emblematico vitigno della regione di Mendoza, Argentina. Inoltre, Masi ha dato forma a quella che è un’affinità elettiva tra il Pinot Grigio, uno dei classici componenti di alcuni tra i più piacevoli bianchi italiani, e il Torrontés, curiosa varietà aromatica argentina. «In Valpolicella non abbiamo solo importanti varietà

Let us raise a glass to felicitous vegetable matrimony, to an impressive example of successful wedlock between plants and cultures of different origins. The judicious matchmakers are Masi, historic producers of award-winning Amarone in the Valpolicella area of the Veneto. With characteristic foresight they have engendered a perfect union by introducing suave, elegant and thoughtful Corvina to generous, exuberant Malbec: the quintessential grape variety of Italy’s Valpolicella has espoused the emblematic varietal of the Mendoza region of Argentina. Moreover, Masi has also fostered an elective affinity between Pinot Grigio, a classic ingredient of some of Italy’s most agreeable whites, and Torrontés, that curiously aromatic Argentinian grape

Pagina precedente. I vigneti di Tupungato sono un’oasi di biodiversità. Facing page. The Tupungato vineyards are an oasis of biodiversity. A lato. L’appassimento sulle arele è applicato anche qui per le uve Corvina e Malbec. This page. Appassimento on bamboo racks is used here too, with Corvina and Malbec grapes.

autoctone, ma anche una lunga esperienza nell’appassimento, cioè nella tecnica di far asciugare le uve prima della pigiatura per produrre vini con quegli aromi concentrati e profondità di colore che associamo all’Amarone», spiega Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola. «Questo metodo antico risale al tempo dei Romani, e siamo convinti che possa apportare benefici anche in altre parti del mondo. Nella valle di Tupungato, nella regione di Mendoza in Argentina, abbiamo finalmente trovato l’ambiente e il clima ideale dove abbiamo unito le tradizioni viticole locali con l’esperienza e

variety. «In the Valpolicella we not only have important native grape varieties, but also vast experience with the appassimento technique of semi-drying the grapes before crushing them to produce wines with the concentration of aromas and depth of colour we associate with Amarone,» explains Sandro Boscaini, president of Masi Agricola. “This ancient procedure dates back to Roman times, and we believed it could benefit winemaking in other parts of the world. In the Tupungato Valley, in the Mendoza region of Argentina, we finally found the ideal environment and climate in which to 31


La delicatezza di profumi e sapori del Passo Blanco biologico si abbinano alla perfezione con sushi e cucine orientali. The delicacy of the nose and flavours of organically produced Passo Blanco go perfectly with sushi and Asian foods.

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wed local grape growing experience with the winemaklo stile enologico che abbiamo sviluppato nei secoli in ing expertise and style that we have developed over Veneto». the centuries in the Veneto». La tenuta “Vigneti la Arboleda” si estende per 140 ettaThe “Vigneti La Arboleda” estate consists of 140 hecri a un’altitudine di 1.000 metri sul livello del mare, ai pietares at 1.000 metres above see level, stretching out di del vulcano Tupungato, una delle vette più alte delat the foot of the Tupungato volcano, one of the highle Americhe. Questo gigante roccioso, dalla cima spesso est mountains of the Americas. Often white-peaked ricoperta da un bianco manto nevoso, garantisce all’albeneath its snowy mantle, this rocky giant assures the topiano sottostante aria fresca e frizzante, un suolo ricplateau below crisp, dry air, mineralco di minerali e un’alta escursione terrich soils and the drop in night-time mica giorno/notte, che conferiscono Anche in Toscana temperatures that contributes to the struttura e longevità ai vini qui prodotstructure and longevity of the wines ti. La cura ed il rispetto dell’ambiennatura e qualità grown there. Care and respect for te sono parte della cultura e della filonel vino BellOvile the environment are part of the Masi sofia di Masi. Si nota che il sentimento Naturalness company culture and philosophy. The che guida l’azienda è una grande ricoand quality for Tuscan thought behind this is their thankfulnoscenza verso la terra, sia nel territoness for the bounty of the land, both rio d’origine che nelle altre aree in cui wine BellOvile, too in their homeland and in the new opera. Anche i vigneti argentini sono territories where the company operstati condotti sin dall’inizio con rispetto ates. Argentinian vineyards have been cultivated from per l’ambiente naturale e la sua biodiversità, che offre un the beginning with complete respect for the environhabitat naturalmente ricco per una serie di piante e animent and its biodiversity, rich in native flora and fauna. mali selvatici. Masi ha integrato il proprio stile con questo Masi has integrated its own techniques and created an ambiente creando un’azienda ecosostenibile, dove coltieco-sustainable environment, where organically grown va uve organiche, poi lasciate ad appassire sulle arele di grapes are left to dry on “arele” (traditional bamboo bambù con un processo del tutto naturale. racks) for a totally natural appassimento. Grazie a questo matrimonio fra la tradizione veneta e la In this wedding of Venetian tradition and New World vitalità del Nuovo Mondo, il potenziale della viticoltura vitality, the potential of Argentinian winegrowing has argentina ha guadagnato nuove qualità, come l’eleganacquired new features, gaining in elegance, depth and za, la profondità e la capacità di invecchiamento, senza potential for ageing without renouncing mettle and rinunciare al carattere e al vigore. vigour. Da questa alleanza sono nati tre vini molto convincenThree highly persuasive wines have been born of this ti: Malbec è unito ad un 30% di Corvina leggermente apalliance: Malbec is blended with 30% Corvina that has passita per creare il ricco e caratteristico Passo Doble, un undergone light appassimento to create the rich, pervino con note di spezie e ciliegie mature, piacevole da suasive Passo Doble, a wine with hints of spice and bere giovane ma adatto all’invecchiamento. Suo gemello ripe cherries that is thoroughly enjoyable when drunk è il Passo Blanco, nel quale il Pinot Grigio leggermente


Pagina precedente. La viticoltura biologica applicata anche ai vigneti del BellOvile, in Val d’Orcia. Facing page. Organic cultivation at the BellOvile vineyards in Val d’Orcia, too. A lato. Il Sangiovese, principe delle uve toscane. BellOvile è la proposta bio di Masi alternativa a quella argentina. This page. Sangiovese, the king of grapes in Tuscany. BellOvile is Masi’s organic equivalent to the Argentinian wines.

appassito si unisce al Torrontés per produrre un bianco secco innovativo, in cui l’acidità è bilanciata dalla ricchezza di frutta matura. Ne risulta un vino adatto ad accompagnare la cucina asiatica e i piatti a base di crostacei. Il terzo vino innovativo di Masi a Tupungato è il Corbec, la combinazione di Corvina e Malbec entrambi appassiti per creare un rosso profondo e dal colore intenso, con note di menta e cannella al palato, e un finale di cioccolato. L’eleganza gentile della Corvina e i tannini pronunciati del Malbec si fondono in un vino notevole, seducente, con un grande potenziale di invecchiamento. Infine, scopriamo che all’interno della Tenuta si può sostare alla “Casa Corvina”, spazi dedicati alla cultura e all’abbinamento del vino e cibo e all’ospitalità nel cuore verde dei vigneti. Il termine Tupungato deriva da una lingua locale e significa “punto di vista per le stelle”. Dalla sua cima la visione del cielo stellato è davvero impressionante. Quello di Masi è proprio un matrimonio fatto in cielo. E il frutto di questa unione sono appunto vini stellari.

Nata in Inghilterra, Kate Singleton vive e lavora in Italia da 40 anni, occupandosi di giornalismo ed editoria. A lungo collaboratrice dell’“International Herald Tribune”, da anni rivolge la sua attenzione al mondo del vino e del paesaggio italiano. È autrice di Mister Amarone, che nel 2012 ha vinto il “Premio Cesare Pavese” per il vino nella letteratura.

young, yet also lends itself to ageing. Its sibling is the Passo Blanco, in which lightly semi-dried Pinot Grigio unites with Torrontés to produce an innovative dry white whose balanced acidity offsets the wealth of ripe fruit. The outcome is a wine well suited to accompanying Asian cuisine as well as seafood dishes. The third of Masi’s innovative Tupungato wines is Corbec, a union between Corvina and Malbec that both undergo appassimento to create a deep, dark red, with hints of mint and cinnamon in the mouth, and an almost chocolaty finish. The gentle elegance of the Corvina and the vigorous tannins of the Malbec combine to produce a truly handsome, seductive wine with great ageing potential. Finally, ”Casa Corvina” provides the setting for cultural and gastronomic educational tours in a specially created environment. The name Tupungato means “view point for the stars”, which is extremely apt. Masi’s marriage with Argentina is made in heaven, and the fruit of this union is wines that are stars.

Born in the UK, Kate Singleton has lived in Italy for over 40 years, working in journalism and publishing. A regular contributor to the “International Herald Tribune” for many years, she has long devoted her attention to the world of Italian wine and landscape. In 2012 her book Amarone, The Making of an Italian Wine Phenomenon won the “Cesare Pavese Prize”.

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VITE E VINO NELLE VENEZIE VINES AND WINE IN THE VENETIAN AREA

I “REGALI” DEL GRUPPO TECNICO MASI THE “GIFTS” FROM MASI TECHNICAL GROUP

di Marco Sabellico

Dalle sue ricerche, sempre condivise, tutti hanno imparato molto Everyone has learned a lot from its research, which has always been shared Il successo dell’enologia veneta, in Italia e nel mondo, poggia su basi solidissime. Pinot Grigio, Prosecco e Valpolicella sono solo i nomi più noti tra i suoi vini, e lo sono su scala planetaria. Il caso o la fortuna poco hanno a che vedere con queste brillanti performance. In questa regione da secoli si studia, si sperimenta e si approfondisce il legame tra le uve della tradizione e il ter-

The success of Venetian winemaking at home in Italy and abroad is based on solid foundations. Pinot Grigio, Prosecco and Valpolicella are just the region’s most famous wines, and their fame is truly international. Chance has nothing to do with this brilliant performance. Research and experimentation has been going on in this region for centuries; the links between


Da trent’anni l’azienda ritorio, e si riflette attentamente sulthe wines and the traditions of the le tecniche enologiche migliori per territory, and the best technological continua ad arricchire valorizzare questo patrimonio. Non processes to employ to take advanil patrimonio scientifico è un caso che nel 1876 nasca a Cotage of this patrimony are subjects The company negliano Veneto la Scuola Enologica of careful study. It’s no surprise that has continued to enrich the Scuola Enologica, or winemakche oggi è un’istituzione di rinomanza internazionale, e che generazioni ing school, that has such a high inscientific patrimony di studiosi di viticoltura e di enologia ternational reputation today was for thirty years abbiano, anno dopo anno, fornito founded in Conegliano Veneto in contributi importantissimi alla sto1876. Or that generations of sturia enologica, e non solo a quella veneta. Ricerca, apdents of viticulture and winemaking go on to make profondimento, sperimentazione e innovazione, in queimportant contributions to oenological history, year afsta terra, non sono patrimonio esclusivo delle istituzioni. ter year, and not just in the Veneto. Research, in-depth studies, experimentation and innovation, are, however, La Masi da trent’anni continua ad arricchire il patrimonio not just the preserve of institutions in this region. scientifico italiano. For thirty years now, Masi has continued to enrich the Quella della famiglia Boscaini è un’azienda che non si scientific patrimony of Italy. The Boscaini family comstanca di investire nella ricerca e nella sperimentazione.

Pagina precedente. Il Gruppo Tecnico Masi al lavoro nella sede di Valgatara Facing page. The Masi Technical Group at work in the Valgatara winery. A lato. Microrganismi al microscopio, parte di lunghe ricerche. Doppia fermentazione, innovazione del Gruppo Tecnico dagli anni ’80. This page. Micro-organisms in the microscope, part of lengthy research. Double fermentation, one of the Technical Group’s innovations in the 1980s.

È un’azienda che non si accontenta di prosperare sugli allori della tradizione ma rivendica un ruolo da protagonista nello scenario italiano. Soprattutto, e questo è quel che conta di più, continua a mettere a disposizione di tutto il settore il frutto delle sue ricerche. Quello del Vinitaly è ormai, da ventotto anni, un appuntamento fisso, dove la Fondazione Masi divulga i risultati delle sue esperienze, quelle del Gruppo Tecnico, coordinato da Lanfranco Paronetto e aperto alle collaborazione dei maggiori studiosi del settore, italiani e stranieri. La mole dei lavori pubblicati e divulgati

pany never tires of investing in research and experimentation. The company does not rest on its laurels; instead it has carved itself out a role as a protagonist on the Italian scene and, more than that, it continues to make the fruits of its research available to the whole wine sector. The Vinitaly seminar, where the Masi Foundation proclaims the results of research carried out by the Technical Group, co-ordinated by Lanfranco Paronetto and carried out in collaboration with leading researchers in the field, both from Italy and abroad, has been a fixed appointment for twenty-eight years 37


in questi anni è impressionante. L’appassimento delle now. The amount of work published in these years is uve è il tema centrale di queste ricerche: è un settore impressive. Grape appassimento is the central theme nel quale Masi – sinonimo di Amarone nel mondo – of the research, and it’s a sector where Masi – synha accumulato un’expertise incredibile. Ma in queonymous with Amarone in the world – has built up sti anni sono state studiate le uve autoctone, la zonaan amazing expertise. Other subjects studied in recent zione della Valpolicella, sono state approfondite le coyears are native grapes, the zones of Valpolicella and noscenze sui lieviti e la fermentazione. Basta scorrere the various types of yeasts and fermentation. Just go gli atti dei seminari del Gruppo Tecthrough the proceedings of the Masi nico pubblicati in questi anni per Technical Group Seminars, printed L’azienda della famiglia rendersene conto. Dallo studio derecently, to get an idea. From regli uvaggi all’influenza del microclisearch into cépages to the influence Boscaini non si stanca ma, dal ruolo del legno nella maof microclimates, from the role of di investire nella ricerca turazione del vino ai fattori umani wood in the ageing process to the The Boscaini family che ne influenzano la produziohuman factors that influence prone, dalle ricerche sulla microbioduction, from research into microcompany does not tire logia a quelle sui cambiamenti clibiology and climate change to vine of investing in research matici, fino alle forme di viticoltura, training in the vineyards, nothing nulla è stato tralasciato. Certo, l’aphas been left out. Of course, appassimento è l’aspetto caratterizzante del più famoso passimento is the defining feature of Verona’s most vino veronese, l’Amarone. Ed è una pratica millenaria famous wine, Amarone. And it’s a thousand year-old che risale alle origini della viticoltura. La Masi in questo practice that goes back to the origins of viticulture. senso ha dato un contributo essenziale alla comprenMasi, though, has provided essential contributions to sione di questo processo, indagando a livello molecothe understanding of this process, investigating the lare la complessità del fenomeno. Sperimentando milcomplexity of the phenomenon at the level of molecule varianti, dalle componenti enzimatiche al ruolo delle lar behaviour. A thousand variants have been explored, muffe nobili, e misurandone l’impatto sulla qualità fifrom enzyme make-up to the role of noble rot, and nale del vino. measured against the final quality of the wine. 38


Pagina precedente. La cantina sperimentale di Gargagnago con le più moderne tecnologie. Facing page. The experimental cellars in Gargagnago, with the most up-to-date technology. A lato. Vittorio Zandonà, Raffaele Boscaini e Andrea Dal Cin. This page. Vittorio Zandonà, Raffaele Boscaini and Andrea Dal Cin. Sotto. In Masi la riscoperta e valorizzazione dell'antica Oseleta. Below. The rediscovery and re-use of the ancient Oseleta grape by Masi.

Abbiamo imparato molto, tutti, da queste ricerche. Oggi sappiamo che durante l’appassimento, dopo che il tralcio è stato reciso, ci sono centinaia di geni attivi che lavorano nel silenzio e nella penombra del fruttaio, e che a due mesi dalla raccolta ogni acino è un laboratorio in piena attività. Tutto ciò ha permesso di selezionare tecniche, procedure, lieviti che permettono una migliore espressione di questo vino, l’Amarone, che non cessa di incantare gli appassionati di tutto il mondo. E la famiglia Boscaini continua, anno dopo anno, a pubblicare i risultati di

We have learned a lot, all of us, from these experiments. Now we know that during appassimento, after the bunch has been cut from the vine, there are hundreds of active genes that work in the silence and the shade of the drying loft, and that two months after harvest every grape is a busy workshop. All this has informed the choice of the techniques and procedures, and the yeasts, to make the best expression of this wine called Amarone which never ceases to charm the world’s wine lovers. And, year after year, the Boscaini family continues to publish the results of the experi-



Pagina precedente. I campioni di microvinificazioni custoditi nella cantina sperimentale. Facing page. Micro-vinification samples kept in the experimental cellars. A lato. I risultati delle ricerche sono condivisi annualmente a Vinitaly. This page. Research results are shared every year at Vinitaly.

ments where the Masi Technical Group collaborate with queste esperienze, dove il Gruppo Tenico Masi si conthe world’s leading researchers, with the most presfronta con i maggiori studiosi mondiali, con le università tigious international universities and research centres, e i centri di ricerca più prestigiosi del mondo, mettendo making all the resulting data available to wine produccataste di dati a disposizione di tutte le aziende. I vini ers everywhere. Masi wines enjoy a della Masi godono di un indiscutibireputation for undoubted prestige le prestigio, di un successo non solo Impressionante la mole and are successful not only in comcommerciale ma ribadito anche dalmercial terms but also in terms of la critica enologica internazionale. dei lavori pubblicati fame in the international wine world. Alle radici di queste affermazioni e divulgati nei decenni The roots of this success lie in the c’è il dna di un’azienda che ha radiImpressive, the corpus ci antiche nella storia enologica veDNA of a company that has its oriof work published neta ma dimostra una straordinaria gins in the wine history of the Venemodernità nell’approccio agli aspetto, but which is also extraordinarily and shared ti scientifici. Ha portato una carimodern in its approach to scientific over the decades ca d’innovazione nella Valpolicella questions. Masi has brought innoche non è mai rimasta appannaggio vation to the Valpolicella regions, aziendale ma è sempre stata condivisa con il territoand it’s never been kept back as company property, but rio. E questa, al di là dei risultati delle sue ricerche, reshared with all the territory. And quite apart from the resta l’innovazione più importante, il suo contributo più sults of all the research, this factor is in itself the most grande. important innovation, and Masi’s biggest contribution.

Marco Sabellico, giornalista, lavora dal 1991 al Gambero Rosso di cui cura la Guida dei Vini d’Italia e i programmi televisivi del Gambero Rosso Channel. Viaggiatore del vino, wine educator presso le associazioni di Sommelier e nei corsi di specializzazione della Città del Gusto a Roma. Segue gli eventi internazionali dell’editore come il Top Italian Wines Roadshow.

Marco Sabellico, journalist with Gambero Rosso since 1991, in charge of Guida dei Vini d’Italia and Gambero Rosso tv. He travels regularly to the world’s wine regions. Committed to developing education for Sommelier associations and wine courses at Rome’s Città del Gusto. Also looks after Gambero Rosso abroad: e.g.Top Italian Wines Roadshow.

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SERVIZI FEATURES

I BRENTATORI NELLA STORIA SACRA BRENTATORI IN BIBLE STORIES

di Lester K. Little

In epoca comunale compaiono nel nord-est d’Italia i trasportatori di vino in brente Brentatori started using their characteristic containers to carry wine in Northern Italy during the time of the Communes In the Middle Ages, countless representations of various Nel Medioevo sono innumerevoli le rappresentazioni phases of wine production appeared in manuscript illusdelle varie fasi della produzione del vino in forma di illutrations, frescoes, sculptures, and not least, in stainedstrazioni di manoscritti, affreschi, sculture e – non da ulglass windows. Most all of these served to tell some timo – vetrate. La maggior parte di queste opere servipart of the grand narrative of Christian history, and, va per raccontare episodi della storia cristiana e, data given the importance of wine in that narrative, those l’importanza del vino in tale narrazione, si poteva impersons who were involved in producing wine could maginare che i personaggi coinvolti nella sua produzioby extension be imagined as playing ne avessero un qualche ruolo nella a part in the history of salvation. storia della salvezza. Importante ricerca During the Communal era, though, All’epoca dei Comuni, poi, compare nelle città della Val Padana un del professore americano there appeared in the cities of the Po Valley a new métier, that nuovo mestiere, quello dei portatoLester K. Little of “portatori di vino” (wine carriri di vino o “brentatori”, persone che Important research ers) or brentatori, persons who portavano la brenta, tipico conteby American professor brought the brenta, the typical nitore per il trasporto di liquidi dalcontainer for carrying liquids in la montagna alle città, usata anche Lester K. Little the mountains, down to the citin pianura per la consegna del vino ies in the plain where they used dai mercati ai vari acquirenti. it for transporting wine from the market to buyers’ I brentatori non avevano affatto un’aura sacra. Facevadomiciles. The brentatori were utterly lacking in a sano un lavoro molto duro, a cominciare dal peso delcred aura. They did crushingly heavy work. To begin la brenta stessa (circa 10 chili) che dovevano portare with, an empty brenta weighed about 10 kgs; and as in spalla ma anche il contenuto che, proprio considefor the wine, a brenta in the sense of a unit of liquid rato come unità di misura, andava dai 49 litri a Torino measure ranged in metric equivalents from 49 litres ai 75 litri a Piacenza. Indipendentemente dalla città in 42


cui operava, il brentatore portava un peso proibitivo sulle spalle. Il prestigio delle varie professioni e mestieri emergeva dalle liste che ogni città preparava con l’ordine in cui dovevano marciare le corporazioni durante le grandi processioni, come il Corpus Domini, l’Ascensione della Vergine, o il santo protettore della città. La lista più vecchia che conosciamo risale agli statuti di Padova del 1287; consisteva in 36 “fratalie”, iniziava con notai e mercanti e finiva con portatori di vino, segatori e lavoratori della lana. L’elenco di Reggio Emilia del 1318 inizia con giudici, notai e mercanti e finisce con brentatori, calderai e rigattieri. E quella di Bergamo del 1692 iniziava con orefici, speziali e mercanti e finiva con facchini, brentatori e misuratori di biade. Non c’è quindi da meravigliarsi se un osservatore dell’epoca ben informato, come Tomaso Garzoni, in La piazza universale di tutte le professioni del mondo, e nobili et ignobili (Venezia, 1585) diceva che è difficile complimentarsi con i brentatori o altri tipi di portatori, ma poteva solo dire «che la più parte almeno sono assai semplici, et di buona natura, che huomini grossolani, et nati nelle montagne del Bergamasco, ove son tratti fuor del tinaccio come tanti gazotti della gabbia, et mandate fuor della vallata a be-

in Turin to 75 litres in Piacenza. No matter which city a brentatore worked in, a fully loaded brenta was forbiddingly heavy. The relative prestige of various professions and métiers was clearly expressed in the lists prepared in each city showing the order in which corporations marched in the processions for major festivals such as Corpus Domini, the Ascension of the Virgin, or for the city’s patron saint. The earliest known list is in the statutes of Padua in 1287; consisting of 36 fraternities, the list starts with notaries and merchants and ends with brentatori, sawyers, and wool workers. Reggio Emilia’s list of 1318 begins with judges, notaries, and merchants, and concludes with brentatori, blacksmiths and secondhand merchants. Bergamo’s 1692 list, on the other hand, has goldsmiths, spice dealers and merchants at one end and porters (“brentadori”) and fodder dealers at the other. Thus it is little wonder that an observer as well informed as Tomaso Garzoni wrote in La piazza universale di tutte le professioni del mondo, e nobili et ignobili (Venezia, 1585) that «one can hardly find any way to praise them, except to say that for the most part they are rather simple and good-natured if uncouth men, born in the mountains of Bergamo where like so many caged animals they are set free and sent down

Pagina precedente. Andrea da Bologna, Basilica di Pomposa, particolare delle Nozze di Cana. Facing page. Fresco by Andrea da Bologna in the Basilica of Pomposa, detail from the Marriage in Cana. La litografia illustra una confettiera da tavola raffigurante un brentatore nel tipico abito di derivazione medievale e rinascimentale. La brenta era utilizzata per il trasporto dell’uva vendemmiata, ma pure del vino o dell’acqua in caso di incendi. Litografia a colori, 276x180, seconda metà del XIX sec. (Autore ignoto). Lithograph of a table piece of a brentatore in Mediaeval/Renaissance-style clothes. Brentas were used to transport grapes at harvest time and also wine itself, or water in the case of fires. Colour lithograph, 276x180 mm, second half of XIX century (Anonymous).

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Pagina a fianco. Sant’Alberto “raccoglie il vino sparso per terra”. Facing page. Sant’Alberto “collects the wine spilt on the ground”. A lato. This page. Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova, particolare. Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padua, detail. Versione stampata dello Statuto dei brentadori della città di Cremona (Cremona, 1742). Printed version of the “Statutes of the Brentadori of the city of Cremona” (Cremona, 1742).

neficio di tutto il mondo, che si serve di loro come di from the valleys to the benefit of all mankind, who in asini o di muli». turn use them as donkeys or mules.» Come potremmo quindi includere in una storia sacra How do such mule-like persons fit into sacred history? tali uomini-muli? Non troviamo portatori di vino nelThere are no wine carriers in the Bible. But at least one la Bibbia. Però, almeno un artista del XIV secolo asartist working in the early 14th century found a place for segnò un posto a un brentatore in un ciclo di affrea brentatore in a fresco cycle of the life of Christ. The schi sulla vita di Gesù. L’episodio in oggetto sono le scene in question is the Marriage at Cana (John 2:1-11). nozze di Cana (Giovanni 2:1-11). Le scene che tradizioThe traditional way of representing this scene shows nalmente sono rappresentate seall the separate parts of the story parate, seguendo lo sviluppo del that the evangelist makes unfold Anche i brentatori racconto dell’evangelista, sono qui sequentially in words appear in just dipinte in unica immagine. Gli spoone image. The bridal party and avevano un protettore: si e gli ospiti principali sono seduthe principal guests are seated at Sant’Alberto ti al tavolo sullo sfondo, mentre a table in the background, while Brentatori had a patron diversi servitori compaiono in priseveral servants are shown in the mo piano. Uno di essi versa acforeground. One servant pours wasaint, too: Sant’Alberto qua da un ampio contenitore in ter from a large container into a una brocca e un altro ne trae del lijug and then another servant in quido e lo versa in un bicchiere, da cui traspare chiaturn draws some liquid from the smaller vessel into a ramente il colore rosso del vino. Lì accanto, il maggiorglass, which clearly shows the red colour of the wine. domo cui è stato versato il vino per primo è nell’atto di Nearby, the major domo, who has been handed the assaggiarlo. first glass of wine, appears to be tasting it. Analizzando tre diverse illustrazioni della stessa scena, Turning to three depictions of this scene from the 14th sempre del XIV secolo, notiamo che quella dipinta da century, we note that the one painted by Giotto in the Giotto nella Cappella degli Scrovegni, pur giustamente Scrovegni Chapel, while justly famous, has some oddimolto famosa, manca di una tale descrizione dettagliaties in the depiction of the miracle. A maid pours wata del miracolo. Una ragazza versa acqua da una piccola ter from an easily portable jug into one of several very 44



brocca in varie grandi brocche sul pavimento. Senza connessione con questo gesto, sul tavolo stanno due bicchieri di vino rosso e sulla destra il maggiordomo beve da un bicchiere. Una versione più completa di questo episodio con un chiaro riferimento ad un luogo particolare compare nei dipinti di Duccio da Buoninsegna. Primo, un uomo versa acqua da una piccola botte di legno, la tipica bigoncina toscana, in una tra varie brocche di terracotta. Secondo, un servitore versa l’acqua di una delle brocche in una caraffa e terzo, un altro servitore in posizione centrale versa vino rosso da una caraffa in un bicchiere tenuto da un altro servitore. Infine, troviamo un affresco di Andrea da Bologna nella basilica di Pomposa. L’artista, operante nella sua Romagna, pensava che per

large jugs on the floor. Without any intervening stage in the process, there are two glasses of red wine on the table and to the right stands the major domo drinking from a glass. A painting by Duccio di Buoninsegna shows a fuller version of the narrative along with a clear reference to a specific location. First, a man pours water out of a small wooden cask, the typical Tuscan bigoncina, into one of several terracotta jugs; secondly, a servant pours water from one of those jugs into a pitcher; and thirdly, another servant, in the very centre of the picture, pours red wine from a pitcher into a glass held by another servant. Finally, there is the fresco painted by Andrea da Bologna in the Basilica at Pomposa. This artist, working in his native

Due brente utilizzate dai montanari nel Veneto e un mastello raccoglitore. Two brentas used by mountain people in the Veneto and a harvester’s tub.

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Annibale Carracci, Brentador da vino, 1580. Annibale Carracci, Brentador da vino, 1580. Duccio da Buoninsegna, Nozze di Cana, particolare. Duccio da Buoninsegna, Marriage in Cana, detail.

Romagna, perceived that to begin the process there tale processo si dovesse partire da una grande quanwas need for a large quantity of water. Clearly, this tità di acqua. Questo compito richiedeva appunto un task called for a brentatore. Besides the rarity of this brentatore! Oltre alla rarità di questa scelta iconograiconographic choice, the image is exceptional for its fica, l’immagine è eccezionale per la descrizione del depiction of a brentatore at work, forming brentatore al lavoro, che forma uno stabile a stable tripod with his legs and his staff tripode con le sue gambe e la staffa verIl brentatore and pouring the water over one shoulder. sandosi acqua sulla spalla. Non era infatti insolito per un brentatore In fact, it was not so unusual for a brenè nobilitato che trasportasse acqua. Quasi tutti gli statatore to carry water. Almost all Commudall’arte sacra tuti comunali richiedevano a tutti i brennal statutes required brentatori to present Brentatori tatori esistenti di presentarsi in caso di themselves at the scene of a fire with are ennobled incendio con la propria brenta piena d’actheir brentas full of water. There was no qua. Non c’era ricompensa per questo by religious art compensation for this service, but there were severe fines for not complying. Thus servizio, ma si applicavano pene sevelowly brentatori had roles to play in the re per non adempiervi. Così, però, i povecity’s civic life as well as its economic one; and also, ri brentatori acquisivano un qualche ruolo nella vita ciat least in the minds of certain people in the Po Valvile della città, non solo nell’economia, e agli occhi di ley, in sacred history, too. qualcuno in Val Padana entravano davvero nella storia sacra.

Lester K. Little, specialista di storia medievale, già Direttore dell’Accademia Americana di Roma, è l’autore di Indispensable Immigrants. The wine porters of northern Italy and their saint, 1200-1800 (Manchester 2015). È prevista una versione italiana.

Lester K. Little, an expert in Mediaeval history and former Director of the Accademia Americana in Rome, is the author of Indispensable Immigrants. The wine porters of northern Italy and their saint, 1200-1800 (Manchester 2015). An Italian translation is planned for the future.

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IL MESTIERE DEI CAMPI E DELLA CANTINA THE ART OF CULTIVATION AND OF THE CELLARS

LA PRIMAVERA DELLE VENEZIE È COLORATA DI CILIEGIO IN THE VENETO SPRING IS CHERRY COLOURED di Mario Bagnara

La sua fioritura caratterizza il paesaggio dalla pianura sino alle colline Cherry blossom spots the countryside, right up to the hills In the parts of the countryside that stretch from the Nel paesaggio rurale che dalla pianura si estende fino alle plains to the hills of the Mediterranean area it’s the colline dell’area mediterranea, spetta all’affascinante fiospectacular arrival of cherry blossom in the spring that ritura dei ciliegi segnare, a primavera, la ripresa del ciclo marks the beginning of a new life cycle for fruit-bearing vitale delle piante fruttifere. Una festa che ha poi il suo trees. Celebrations culminate with the coronamento nella maturazione dei ripening of blush-red fruit and give way rosseggianti frutti, destinata a diventare to real country festivals – the “sagra” in una vera e propria sagra. La città di MaItalian. The town of Marostica, located rostica, nella solatia zona pedemontana in the sunny foothills of the province of vicentina, vanta il primato della “sagra Vicenza, boasts the leading “sagra deldella ciliegia”, istituita nel 1933. la ciliegia” or “cherry festival”, founded Ma, anche se dei noccioli di ciliegia di in 1933. The presence of cherry stones epoca neolitica, rinvenuti in scavi arin Neolithic archaeological remains cheologici, potrebbero ascrivere all’Eusuggests that the cherry tree could ropa le sue origini, rimane prevalenbe a native of Europe, but the theory te l’ipotesi della provenienza asiatica that its origins lie in Asia carries more del ciliegio, pianta spontanea di cui weight. The tree spreads spontanesi cibava l’uomo primitivo; la sua colously and early man dined off its fruit. tivazione inizia in Grecia nel IV secoGià nel Cinquecento According to the contemporary writlo a. C., come attesta il coevo scrittoun libro valorizzava er, Theophrastus, cultivation of cherry re Teofrasto. Le origini remote però, le ciliegie in cucina trees began in Greece in the 4th cenpiù che nell’area del Mar Caspio-Mar Already in the C16th tury BC. Its origins might be even more Nero, culla della viticoltura, sarebbero remote than the Caspian or the Black individuate nel Nord-Est dell’Asia, forthere was a book Sea, however, and really lie in Northse in Giappone ove la fioritura è tutabout using cherries East Asia, maybe in Japan where chertora un’affascinante festa. Un Prunus

in cooking

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sinensis (ciliegio cinese o giapponese) è attestato in Francia nella Revue horticole: journal d’horticulture pratique del 1884. Ricchissima la letteratura che racconta la storia del ciliegio. Nell’area mediterranea ed europea interessanti le testimonianze di autori classici. Dopo Teofrasto, lo documentano Varrone (primo secolo a.C.) nel De re rustica e soprattutto nella Naturalis Historia Plinio il Vecchio (primo secolo d.C.) che attribuisce al generale romano Lucullo (118-56 a.C.) l’importazione, dalla Turchia nel 72 a.C., del ciliegio (cerasus o prunus avium). Dall’Italia poi gli eserciti romani lo diffusero in tutta Europa. Alla fine del medioevo al ciliegio è dedicato un lungo paragrafo nel Ruralium commodorum opus, da un manoscritto redatto in latino da Pietro De Crescenzi agl’inizi del Trecento e stampato anche in volgare nel 1490 a Vicenza. Precise indicazioni di valorizzazione anche in cu-

ry blossom still provides the occasion for celebrations today. Records exist of a Prunus sinensis (Chinese or Japanese cherry tree) in France as documented in the 1884 Revue horticole: journal d’horticulture pratique. Literature about cherry trees is abundant. In the Mediterranean area and in Europe interesting evidence comes from authors in classical times. After Theophrastus comes Varro (1st century BC) with his De re rustica and then, most importantly, there is Pliny The Elder with his Naturalis Historia (1st century AD) in which we read that it was the Roman general Lucullus (11856 BC) who imported cherry trees (cerasus or prunus avium) from Turkey in 72 BC. And then from Italy it was the Roman army that spread the cherry tree throughout Europe. In late Mediaeval times there is a long paragraph on cherry trees in Ruralium commodorum opus, taken from a manuscript written in Latin by Pietro De Ciliegia Bigarreau Moreau, tavola da Revue horticole: journal d’horticulture pratique…, Paris: Librairie agricole de la Maison rustique, 1913. Ciliegia Bigarreau Moreau, plate from Revue horticole: journal d’horticulture pratique…, Paris: Librairie agricole de la Maison rustique, 1913. Ciliegia Königin Hortensia, dal IV dei sei volumi della Deutsche Pomologie: chromolithographische Abbildung…, Kirschen…, Berlin, 1882-1883. Königin Hortensia Cherry Tree, from Book IV of the sixvolume Deutsche Pomologie: chromolithographische Abbildung…, Kirschen…, Berlin, 1882-1883.

cina delle “ciregie, marene, marinelle e marasche” offre nel 1565 Agostino Gallo nella quinta de Le dieci giornate della vera agricoltura. La “ciregie” sono illustrate, in bianco e nero, anche nel ricchissimo Herbario del 1684 del medico Castore Durante. Ma è nell’Ottocento che sulle ciliegie si trovano affascinanti tavole a colori. La prima opera è Pomona italiana di Giorgio Gallesio, pubblicata a Pisa (1817-1839) in 41 fascicoli, 152 schede pomologiche e 160 incisioni acquerellate. Il primato della più longeva pubblicazione (1826-1974) spetta alla citata Revue horticole: della qua-

Crescenzi at the beginning of the 14th century and published also in Italian in 1490 in Vicenza. Precise ideas of how to use cherries in the kitchen (described as “ciregie, marene, marinelle e marasche”) come from the 1565 work by M. Agostin Gallonella V: Le dieci giornate della vera agricoltura. “Ciregie” are also to be found in black and white drawings in the richly illustrated 1684 Herbario by the physician Castore Durante. Delightful colour plate illustrations appear in the 19th century publications. The first is Giorgio Gallesio’s Pomona italiana, published in Pisa (1817-1839) in 41 parts with 152 drawings of fruit 49


Prunus sinensis (ciliegio cinese o giapponese di color rosa pallido), tavola da Revue horticole: journal d’horticulture pratique…, Paris: Librairie agricole de la Maison rustique, 1884. Prunus sinensis (Chinese or Japanese cherry with pale pink colour), plate from Revue horticole: journal d’horticulture pratique…, Paris: Librairie agricole de la Maison rustique, 1884.


Le botti di ciliegio, ormai rare, nelle cantine Serego Alighieri dove affinano i vini della tenuta. Cherry wood barrels, now a rare sight, used at Cantine Serego Alighieri for the maturation of the estate’s wines.

lità grafica altro esempio sublime è la ciliegia Bigarreau Moreau in un numero del 1913. Illustrazioni sulla cerasicoltura, altrettanto meravigliose, si trovano anche nella rivista italiana Italia agricola. Ma sull’argomento l’opera più stupefacente per la provenienza da un territorio non mediterraneo, è la Deutsche Pomologie in sei volumi (Berlino 1882-1883), ricchissima di illustrazioni cromolitografiche con relative schede descrittive su vari aspetti della pianta e del frutto. Nessuna meraviglia, quindi, se il Veneto alla coltivazione della vite, secondo l’antica usanza di coltura mista, abbina quella dei ciliegi anche per la produzione di prelibate marmellate. E in Valpolicella ove nel 1967 è stata fondata una Cooperativa Cerasicoltori proprio la Masi Agricola, in particolare nella tenuta Serego Alighieri, è specializzata anche nella produzione di marmellate di ciliegia. Ma anche il legno di ciliegio con cui, al posto del più rinomato rovere, si costruiscono botti altrettanto pregiate, è presente nelle cantine della Masi.

Mario Bagnara, presidente della Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza. È stato docente universitario e preside, assessore alla Cultura a Vicenza e primo presidente dell’Ass. Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco. Accademico olimpico e socio dell’Accademia italiana della vite e del vino, pubblicista, autore di monografie di carattere storico-culturale.

and 160 prints picked out in watercolour. The prize for the longest running publication goes to the above-mentioned Revue horticole (1826-1974): look at the illustration for the Bigarreau Moreau cherry tree in 1913 for an example of high quality graphic art. Equally wonderful illustrations of cherry tree cultivation can also be found in the Italian magazine Italia Agricola. But the most amazing quality of illustration, for a non-Mediterranean country, can be found in the rich, six-volume Deutsche Pomologie (Berlin 1882-1883), with its chromolithographic illustrations and technical sheets on the various aspects of the tree and its fruit. It is no wonder then, that the cultivation of cherries to make delicious cherry jams, according to the ancient principle of mixed farming, is something that the people of the Veneto have always practised alongside the cultivation of grapes for wine. And Valpolicella is the location for a Cooperativa Cerasicoltori, or cherry producers’ co-operative, founded in 1967. Masi Agricola too, in particular on the Serego Alighieri estate, also makes a speciality out of cherry jam production. Even the wood itself, from the cherry tree, can be a substitute for the more famous oak in the making of fine wine casks, and can be found in the Masi cellars. Mario Bagnara, President of the Biblioteca Internazionale “La Vigna” in Vicenza. University lecturer and faculty dean, Councillor for Culture in the Comune of Vicenza and President of the National Ass. of Italian unesco Cities and Sites. “Accademico Olimpico” and member of the Italian Academy of the Vine and Wine, author of monographs on historical and scientific subjects.

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DALLA FONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION: INSIGHTS

MAZZUCCO ALLA CARIVERONA: DUE PREMI MASI MAZZUCCO AND CARIVERONA: TWO MASI PRIZE WINNERS Alessandro Mazzucco, Premio Masi 2005. Alessandro Mazzucco, Masi Prize 2015.

Alessandro Mazzucco, world-famous heart surgeon and Alessandro Mazzucco, cardiochirurgo di fama internaziowinner of the Masi Prize in 2005, has been elected nale, Premio Masi 2005, è stato eletto Presidente della President of the Cariverona Foundation, the prestiFondazione Cariverona, prestigiosa fondazione bancaria gious Italian banking institution and Masi Prize winner italiana, già Premio Masi 2006. in 2006. Ci fa onore vedere come negli anni le scelte della noWe are honoured to see how over the years the validistra Giuria siano comprovate da ulteriori prestigiosi inty of the choices made by our Jury has been confirmed carichi e riconoscimenti pubblici. Il veneziano Mazzucco by further prestigious public appointments or honpartecipò al primo trapianto di cuore a Padova nel 1985, ours. Mazzucco, from Venice, took per poi inaugurarne una serie qui a part in the first heart transplant in Verona dal 1994. Mazzucco eletto Padua in 1985 before beginning a Nel 2004 fu eletto Rettore dell’Aseries of operations in Verona in teneo Veronese. Ora è chiamato a Presidente della 1994. prendere l’eredità dell’ingegner PaFondazione Cariverona He was elected Rector of Verona olo Biasi, che ha guidato la FonMazzucco University in 2004. He now takes dazione Cariverona per 22 anni e over from Ing. Paolo Biasi, who che ritirò di persona il Premio Masi elected President nel 2006 a nome della stessa. L’enof Cariverona Foundation headed the Cariverona Foundation for 22 years and was the person te riveste per il vasto territorio delwho received the Masi Prize 2006 le Venezie la funzione fondamenon its behalf. The Foundation’s basic role is to stimulate tale di essere stimolo alla crescita economica, culturale economic, social and cultural growth over the vast tere sociale attraverso numerosi qualificati investimenti ed ritory of the Venetian Regions through a wide array of iniziative. targeted investments and initiatives. Declaring himself Mazzucco, onorato dell’incarico, ha dichiarato di voler honoured by the appointment, Mazzucco said that he «lavorare nel segno della continuità» e come ha semwanted to “aim at continuity” and, just as he has done pre fatto nell’ambito medico «mantenere standard in the medical world, “maintain standards of excellence eccellenti a tutti i livelli, sia di organico che di operaat all levels, both organic and operative.” tività». The Masi Foundation congratulates him and wishes La Fondazione Masi si congratula e augura un buon him well in his new post! lavoro! 52


DALLA FONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION: INSIGHTS

L’OPERA PRIMA DI TARTINI IN SALA MAFFEIANA TARTINI’S OPERA PRIMA IN THE SALA MAFFEIANA

La musica è una delle espressioni caratterizzanti la cultura veneta e la Fondazione Masi ha tra le sue finalità lo scopo di promuoverla, valorizzando esecuzioni originali o giovani interpreti. L’annuale appuntamento con il “Concerto di Primavera”, proposto lo scorso 12 marzo presso la Sala Maffeiana a Verona, è stato l’esempio di questo impegno. La splendida sala era affollata di un pubblico intento ad ascoltare l’Opera Prima di Tartini, chiamato “Maestro delle Nazioni”, perché attraeva a Padova allievi da tutto il mondo. Impeccabile l’esecuzione de “L’Arte dell’arco”, vincitore del Premio Discografico Fondazione Masi per la Civiltà Veneta nell’ambito del Concorso Internazionale di Musica da Camera Salieri-Zinetti 2015: Federico Guglielmo al violino, Francesco Galligioni al violoncello e Roberto Loreggian al clavicembalo. Il musicologo Sergio Durante ha partecipato al progetto che ha portato alla produzione di un cd con Sei Sonate dall’Opera Prima, che Masi Agricola ha inviato ai suoi collaboratori nel mondo come messaggio augurale per il nuovo anno.

Music is one of the characterising features of Venetian culture, and it is one of the Masi Foundation’s aims to promote it, by favouring original performances or young players. One example of this commitment is the annual “Concerto di Primavera”, last held on 12th March in the Sala Maffeiana in Verona. This beautiful room was packed with an audience looking forward to listening to the Opera Prima by the composer Tartini, who was called the “Maestro of the Nations” because he attracted pupils from all over the world to study in Padua. A first class performance of the work was given by “L’Arte dell’arco”, the winners of the Masi Foundation Discography Prize in the 2015 Salieri-Zinetti International Chamber Music Competition: Federico Guglielmo (violin), Francesco Galligioni (violoncello) and Roberto Loreggian (harpsichord). Musicologist Sergio Durante assisted in the project to produce a cd of six sonatas from the Opera Prima that Masi Agricola then sent to its international collaborators as a New Year’s greeting message.


DALLA FONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION: INSIGHTS

IL VINO NELLE OPERE DI CERVANTES WINE IN THE WORKS OF CERVANTES

La Fondazione Masi da anni è al fianco dell’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia nelle sue iniziative culturali, come la rassegna di incontri dedicati allo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes, che si svolge a Verona dal 17 febbraio al 27 aprile, in occasione dell’anniversario dei quattrocento anni dalla sua morte. Il programma prevede letture, convegni, spettacoli e proiezioni cinematografiche dedicati alla vita e alle opere dello scrittore. Sandro Boscaini, presidente di Masi, interverrà all’atteso incontro conclusivo presso l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona dal titolo “Il vino nelle opere di Miguel de Cervantes”, a fianco del professor Felice Gambin, docente di Letteratura Spagnola presso l’Università degli Studi di Verona. Le numerose citazioni sul vino Traduzione che troviamo nel Don Chisciotte e in altre opere dimostra che Cervantes era un vero estimatore della bevanda che «dà consolazione a soldati e poeti» e nella sua permanenza in Italia ebbe modo di apprezzare anche varietà e vini italiani. 54

The Masi Foundation has acted alongside the International Institute for Opera and Poetry in the promotion of cultural activities for years; a current example is the recent festival devoted to the Spanish author Miguel de Cervantes, being held in Verona from 17 February to 27 April on the four hundreth anniversary of the writer’s death. The programme of events includes lectures, conferences, performances and film projections devoted to Cervantes’ life and works. Masi’s president, Sandro Boscaini, will give a presentation in the much anticipated closing event at the Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere in Verona with the title “Wine in the works of Miguel de Cervantes”, alongside a contribution from Prof. Felice Gambin, Lecturer in Spanish Literature at Verona’s Università degli Studi. The numerous references to wine found in Don Quixote and in other works shows that Cervantes was a great lover of the drink that “consoles both soldiers and poets” and picked up a knowledge of Italian styles and varieties during his stay in Italy.


DALLA FONDAZIONE MASI: FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

IL GRUPPO TECNICO MASI IN CATTEDRA “La biologia delle uve appassite” è tema di estremo interesse scientifico, oltre che produttivo, tanto che il Gruppo Tecnico Masi, nella persona di Andrea Dal Cin, è stato invitato a parlarne all’Università di Padova nel simposio “FSE 2016 la ricerca a sostegno dell’innovazione in azienda” del febbraio scorso.

LECTURE BY THE MASI TECHNICAL GROUP “The biology of grapes given appassimento” is a subject that has so much scientific interest, quite apart from its implications in production, that the Masi Technical Group, in the person of Andrea Dal Cin, was asked to speak about it last February in the University of Padua’s symposium “FSE 2016: research in support of company innovation”.

SERGIO ROMANO PUBBLICA BERLINO CAPITALE È uscito per Il Mulino l’ultimo libro di Sergio Romano, storico, giornalista, scrittore e diplomatico già Premio Masi 2013, che partendo dalla sua tribolata storia presenta l’identità odierna di Berlino, una città forte e dinamica, propulsore di cultura e aperta al futuro.

SERGIO ROMANO’S BOOK BERLINO CAPITALE Published by Il Mulino, the latest book by Sergio Romano (Masi Prize 2013), the historian, journalist, writer and diplomat, deals with Berlin’s modern identity: a strong and dynamic city, a cradle of culture looking forward to the future despite its troubled past.

MANARA E FELLINI. VIAGGIO A TULUM E ALTRE STORIE Cinema, sceneggiatura e fumetto si intrecciano nella ristampa del famoso Viaggio a Tulum e in altre storie disegnate da Milo Manara, Premio Masi 2007, per la Panini Comics. Tra i personaggi riconosciamo non solo Fellini stesso, ma anche Giulietta Masina, Mastroianni, Mollica e altri protagonisti dei tempi d’oro di Cinecittà.

MANARA AND FELLINI. JOURNEY TO TULUM AND OTHER STORIES Cinema, scripts and comic strip cartoons come together in a reprint of the famous Journey to Tulum and other stories designed by Milo Manara (Masi Prize 2007) for Panini Comics. Personalities depicted include not just Fellini himself, but others from the golden age of Cinecittà, such as Giulietta Masina, Mastroianni and Mollica.

GABRIELLA BELLI È IL MIGLIOR DIRETTORE Per ARTribune (il Messaggero) Gabriella Belli, già Premio Masi 2003 e ora componente della commissione del Premio stesso, è il miglior direttore di museo in Italia, grazie alla sua “professionalità, competenza, rigore e prospettiva”. Anche la Fondazione Masi desidera complimentarsi con la direttrice dei Musei civici di Venezia.

GABRIELLA BELLI IS THE TOP MUSEUM BOSS According to ARTribune (“Il Messaggero”) Gabriella Belli (Masi Prize 2003 and current Jury member), is Italy’s top museum director, thanks to her “professionalism, competence, rigour and farsightedness”. Congratulations to the director of Venice’s civic museums from the Masi Foundation, too.

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DALLA FONDAZIONE MASI: FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

PAOLO VI È UN UOMO COME VOI Giovanni Maria Vian, Premio Masi 2008, ha pubblicato per Marietti una serie di scritti scelti di papa Montini dal titolo Un uomo come voi. Protagonista del Concilio, in realtà dichiarò che «preferiva ascoltare», ma dalla lettura emerge un uomo consapevole dei veloci cambiamenti in atto nel mondo e cosa chiedevano alla Chiesa.

PAUL VI IS A MAN LIKE YOU Giovanni Maria Vian (Masi Prize 2008) has brought out a book of selected writings on Pope Paul VI with the title A man like you (Marietti). A leading member of the Concilio, the pope said that in fact he much “preferred to listen”, but these writings show a man who was well aware of the speed of change in the world and what this meant for the Church.

MUNARI PRESIDENTE DEL PREMIO PACKAGING Cleto Munari, Pemio Masi 1999, figura di assoluto riferimento nel mondo del design, della moda e del lusso, è stato nominato presidente della giuria del 20° Premio International Packaging Competition, promosso da Veronafiere e Vinitaly, che premia il miglior “vestito” di vini e distillati presenti alla manifestazione.

MUNARI PRESIDENT OF THE PACKAGING COMPETITION Cleto Munari (Masi Prize 1999), one of the leading figures in the world of design, fashion and luxury goods, has been nominated president of the 20th International Packaging Competition, sponsored by Veronafiere and Vinitaly, which gives prizes to the “best dressed” wines and spirits at the fair.

LORENZETTO PUBBLICA GIGANTI Sempre ci stupisce e ci provoca Stefano Lorenzetto, membro della giuria del Premio Masi, già cinque volte nel guinness dei primati per le sue interviste. Nel suo ultimo libro Giganti, edito da Marsilio, è andato a scovare ancora una volta personaggi comuni di eccezionale valore, appunto «italiani seri nel paese del bla bla».

LORENZETTO PUBLISHES GIGANTI Stefano Lorenzetto, a member of the Masi Prize Jury who has already been in the Guinness Book of Records five times for his interviews, never ceases to amaze us. His latest book Giganti (Giants), published by Marsilio, profiles ordinary people with exceptional talents, what he calls «serious Italians in the land of blabla».

DAINESE CREA TUTE PER LO SPAZIO Lino Dainese, Premio Masi 2009, il geniale imprenditore veneto che ha creato linee di abbigliamento salvavita per il motociclismo, lo sci, l’equitazione, il ciclismo, si lancia ora nello spazio e sta progettando con la nasa e il mit di Boston una tuta destinata ai viaggi su Marte, denominata “SkinSuit”.

DAINESE DESIGNS SPACE SUITS Lino Dainese (Masi Prize 2009), the genial businessman from the Veneto who has created a range of life-saving clothing for motorbikers, skiers, horse riders and cyclists, has branched out into space with the design of what’s called a “SkinSuit” for nasa and mit Boston, destined for use on trips to Mars.

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ALBO D’ONORE DEL PREMIO MASI MASI PRIZE ROLL OF HONOUR CIVILTÀ VENETA 1981 1982 1983 1984

Elio Bartolini Biagio Marin Giulio Nascimbeni Alvise Zorzi I Solisti veneti Uto Ughi Casa Marzotto Bruno Visentini Antonio Cibotto Gianfranco De Bosio Anna Proclemer 1986 Casa Benetton Ottavio Missoni Luciano Vistosi 1988 Gaetano Cozzi Giancarlo Ligabue Pilade Riello Fulvio Tomizza 1990 Claudio Magris Zoran Music Hugo Pratt 1992 Fernando Bandini Giuseppe Gozzetti Demetrio Volcic 1994 Pier Giuseppe Cevese Renato Olivieri Ermanno Olmi Apollinare Veronesi 1995 Isabella Bossi Fedrigotti Cecilia Danieli Paul Girolami Lucia Valentini Terrani Giuseppe Zigaina 1996 Ivano Beggio Don Antonio Mazzi Pierre Rosenberg 1997 Enzo Bettiza Pierre Cardin Federico Faggin 1998 Carlo Guarienti Paola Malanotte Luigi Meneghello 1999 Tullio Kezich Cleto Munari Giorgio Zanotto 2000 Fondazione Giorgio Cini Tommaso Padoa-Schioppa Marco Paolini Giuseppe Sinopoli 2001 Mario Rigoni Stern Renzo Rossetti Wolfgang Wolters Andrea Zanzotto 2002 Silvia Bertoldi Ilvo Diamanti Fulvio Roiter Susanna Tamaro

2003 Gabriella Belli Novello Finotti Cesare Montecucco 2004 Ferruccio De Bortoli Nadia Santini, Ettore Sottsass 2005 Guido Bertolaso Gillo Dorfles Francesco Macedonio Alessandro Mazzucco 2006 Pino Castagna Fondazione Cariverona Marsilio Editori 2007 Antonia Arslan Gianni Berengo Gardin Milo Manara 2008 Bepi De Marzi Lionello Puppi Giovanni Maria Vian 2009 Lino Dainese Carlo Mazzacurati Paolo Rumiz 2010 Diana Bracco De Silva Mario Brunello Francesco Tullio-Altan 2011 Giuseppe Battiston Arrigo Cipriani Massimo Marchiori 2012 Andrea Battistoni Giovanni Radossi Gian Antonio Stella 2013 Giovanni Bonotto Giacomo Rizzolatti Sergio Romano 2014 Umberto Contarello Mario Isnenghi Alberto Passi 2015 Massimiliano Alajmo Carlo Rovelli Elisa Toffoli CIVILTÀ DEL VINO 1987 Angelo Betti 1989 Emile Peynaud 1991 Zelma Long 1993 Hugh Johnson 1995 Noris Siliprandi 1996 Philippine de Rothschild 1998 Ezio Rivella 1999 Mondavi & Frescobaldi [Luce Joint Venture] 2000 Sirio Maccioni 2001 Fratelli Torres 2002 Famiglia Krug 2003 Nicolò Incisa della Rocchetta

MEMBRI DELLE COMMISSIONI SELEZIONATRICI DEL PREMIO MASI MASI PRIZE COMMITTEE

2004 Andrea Muccioli [Comunità di San Patrignano] 2005 Federico Castellucci 2006 Antonio Carluccio 2007 Peter Hayes 2008 Donald Ziraldo 2009 Geroge Sandeman [Wine in moderation] 2010 Sergi di Nekresi 2011 Jacques Orhon 2012 Lynne Sherriff [Masters of wine] 2013 Gianluca Bisol Flavio Franceschet Michel Thoulouze 2014 Andrea Bocelli 2015 Giuseppe Martelli GROSSO D’ORO VENEZIANO 2003 Milan Kucan 2005 Vartan Oskanian 2006 Alvise Zorzi 2007 Hans-Dietrich Genscher 2008 Sanjit Bunker Roy 2009 Luigi Luca Cavalli-Sforza 2010 Peter Esterhazy 2011 Mons. Luigi Mazzucato 2012 Kuki Gallmann 2013 Marjane Satrapi 2014 Svetlana Aleksiević 2015 Giuseppe De Giorgi [Marina Militare Italiana]

Piero Antinori Gabriella Belli Ulderico Bernardi Isabella Bossi Fedrigotti Marzio Breda Giuseppe Brugnoli Federico Castellucci Ilvo Diamanti Antonio Di Lorenzo Massimo Ferro Angelo Gaja Stefano Lorenzetto Piergaetano Marchetti Jens Priewe Pilade Riello Ezio Rivella Pieralvise di Serego Alighieri Roberto Stringa Alessandro Torcoli Marco Vigevani Demetrio Volcic Stefano Zecchi Alvise Zorzi Filiberto Zovico CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE BOARD OF DIRECTORS

Presidente / President Isabella Bossi Fedrigotti Presidente Onorario Honorary President Demetrio Volcic Vicepresidente Vice-President Sandro Boscaini Consiglieri / Board Members Francesco Benedetti Bruno Boscaini Giuseppe Brugnoli Maurizio Marino Giuseppe Nicolò Ezio Rivella Pieralvise di Serego Alighieri Marco Vigevani Revisore / Accountant Giovanni Aspes

PER INFORMAZIONI

www.fondazionemasi.com


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