DOLOMITI #FOSSILSEACHALLENGE
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( C A V A L E S E )
Pale di S. Martino - Ph. L. Silveri
IL NOSTRO LAVORO... Siamo ragazzi di 15 anni e viviamo in un luogo così bello e unico che è stato annoverato tra i patrimoni naturali dell'UNESCO. Le Dolomiti, quelle che vediamo dalle finestre di casa al mattino e che a noi sembrano così normali tanto da dimenticarcene a volte, sono invece importanti per tutta l'umanità. Siamo fortunati! Viviamo circondati da un paesaggio che ha un valore universale e immersi in un libro di storia della Terra. Vogliamo cogliere la sfida del #FossilSeaChallenge per raccontare ad altri ragazzi, ai nostri cugini e fratelli minori, perchè le Dolomiti, la loro casa, sono così importanti per il mondo.
Abbiamo quindi voluto fare un lavoro di ricerca scientifica per capire meglio la storia geologica delle Dolomiti e il loro rapporto con l'acqua. Per studiare e documentarci abbiamo chiesto a dei professionisti, alle guide del Museo Geologico di Predazzo dove siamo stati guidati nella scoperta della storia geologica delle Dolomiti. Dopo la visita ci siamo trovati tra le mani tantissimo materiale e ci siamo chiesti: "Come potremmo spiegare tutto questo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle più piccole?" Con l'aiuto dei nostri professori abbiamo scelto di preparare:
1 articolo scientifico per i nostri amici delle scuole medie, 1 racconto fantastico per i bambini delle scuole elementari, 1 murale per i visitatori, italiani e stranieri, che passano da qui e per i bambini più piccoli.
Buona Lettura a voi e buon viaggio nel mare delle Dolomiti!
INDICE Articolo scientifico La storia meravigliosa, dal mare alle alte vette.
Autori: Pierpaolo Bonelli, Silvia Campione, Matteo Mattioli e Carolina Orlandi. Le Dolomiti dal mare a patrimonio UNESCO.
Autori: Alessandro Giongo, Marco Cristofori, Nicolò Divan, Davide Martignon e Francesco Trolli. Il Racconto Dolomia - la sirena che divenne montagna.
Autori: Sofia Barcatta, Federico Gilmozzi, Kevin Lorenzi, Lorenzo Saccon.
Il Murale
Creative crew: Alessio Mazza, Giulia Ciresa, Elisa D'Ambrosio. Designer e Art Director: Marianna Carazzai per Ass.ne HumUs.
ARTICOLO La storia meravigliosa, dal mare alle alte vette. Le Dolomiti sono come un libro su cui leggere la storia della Terra. Le Dolomiti sono figlie del fuoco ma soprattutto le Dolomiti sono figlie del mare. Partite con noi alla scoperta della storia delle Dolomiti! La formazione delle Dolomiti avviene in tre periodi: - litogenesi = formazione delle rocce, - orogenesi = formazione delle montagne, - erosione = modellamento delle forme delle montagne. La litogenesi inizia ben 280 milioni di anni fa: le Dolomiti sono una bassa zona pianeggiante coi piedi allungati fino nel mare della Tetide, l’antico mare che si trasformerà nel Mediterraneo. Pian piano le Dolomiti, per il fenomeno della subsidenza, cominciano a sprofondare nel mare; è l'inizio dell'arcipelago dolomiti! Comincia anche il lavoro del fuoco, un lungo periodo di vulcanesimo durante il quale le placche terrestri si allontanano e le eruzioni riempiono il mare di roccia. Da questo periodo nasce il porfido, una roccia molto resistente ed impermeabile, quella che vediamo oggi passeggiando sul Lagorai. I fossili di questo periodo sono rari.
Arriviamo al Paleozoico-Mesozoico, 250 milioni di anni fa, il mare delle Dolomiti perde il 95% de suoi abitanti e scompare anche il 70% dei vertebrati che vivevano sulle isole dolomitiche. Di nuovo torna il mare ad avvolgere tutto, lentamente l'acqua invade le terre neo emerse e si aggiunge uno strato alla nascita delle nostre Dolomiti. Le rocce sono di tipo sedimentario (sabbie fossili). Il ricordo della seconda "marea" sono i molti fossili che troviamo nelle nostre passeggiate sulle Dolomiti. Degli abitanti marini che nuotavano tra le Dolomiti sommerse troviamo solo la struttura scheletrica perché, essendosi formati con la lenta azione della sabbia, le strutture organiche del corpo (organi, pelle, muscoli,...) si sono decomposte.
La storia meravigliosa, dal mare alle alte vette.
La classica roccia bianca delle Dolomiti, quella che ha fatto chiamare le nostre cime Monti Pallidi, nasce ora, le Dolomiti sono figlie degli abitanti del mare. La "dolomia" è fatta di calcare e magnesio e nasce grazie ai biocostruttori del "mar dolomitico", molluschi e alghe che avevano un guscio protettivo di carbonato di calcio. Questi animali vivevano fino a 30 metri di profondità, quindi, siccome il territorio era soggetto a subsidenza, essi si sono accumulati negli anni creando dei veri e proprio atolli. Il mare e i suoi abitanti resteranno impressi per sempre nelle vette dolomitiche per renderle un libro di storia della Terra unico al mondo. Siamo a 238 milioni di anni fa e nasce finalmente un arcipelago tropicale, le Dolomiti sono il fondale di questo arcipelago, sulle nostre cime camminavano paguri, crescevano alghe e giocavano pesci tropicali, il clima era caldo, avremmo potuto girarci in infradito e calzoncini!
In un periodo successivo, precisamente nel triassico medio, c’è stato un secondo periodo di forte vulcanismo. Questa volta però la roccia che ne deriva non è porfido ma è granito e diverse rocce laviche. Queste si sono formate grazie a un processo chiamato metamorfismo di contatto. Inizialmente si sono formati due vulcani (uno su Predazzo e uno in val di Fassa) che dopo essersi innalzati sono implosi nella camera magmatica.
La storia meravigliosa, dal mare alle alte vette. La zona delle Dolomiti è rimasta sott’acqua per altri 100-150 milioni di anni , però non abbiamo traccia di nessuna delle rocce appartenenti a questo periodo.
Arriviamo a 60 milioni di anni fa ed entriamo nella seconda fase, ossia l’orogenesi. In questo periodo la placca dell’Africa spinge contro quella europea e quindi, per il processo delle placche convergenti, il fondale marino si innalza. Si formano le Alpi. Le spinte provocate dalle placche terrestri sono assorbite dal porfido sottostante, cioè gli atolli e il fondale vengono spinti, così come sono, verso l'alto, escono dal mare e formano le nostre Alpi con disposizione molto simile a quella degli atolli di 200 milioni di anni fa. Questo ha permesso di poter studiare le rocce molto più a fondo di altre zone.
Le Dolomiti sono emerse dall’acqua circa 25 milioni di anni fa e da questo momento la zona è soggetta all’azione erosiva di venti, fiumi e piogge, l’erosione è l'ultimo artista che modella le nostre meravigliose Dolomiti ed è un processo in atto anche oggi. Questo permette di creare le pareti verticali che noi vediamo oggi: la lava, che era penetrata nella dolomia, si erode prima, lasciando uno spazio vuoto e fomando guglie e pinnacoli. In questo caso preciso quindi, laddove si trovano pareti verticali, la roccia è più compatta, dove invece sono più orizzontali, la roccia è più friabile. L'azione del vento e della pioggia è continua e ciò suggerisce che pian piano delle Dolomiti rimarrà solo lo strato di porfido sottostante, della roccia che porta dentro sé la memoria del mare non resterà nulla se non racconti e leggende.
Dal mare le Dolomiti sono nate, costruite dagli abitanti meravigliosi dell'arcipelago corallino dolomitico, il vento e la pioggia oggi le disegnano giorno dopo giorno scoprendo e mostrando a noi le forme dei fondali e i fossili delle creature che le abitavano. Camminare sui sentieri dolomitici è per noi, un po' come camminare nei fondali marini.
Le foto usate nel testo sono di P. Bonelli. I disegni sono presi dal sito http://www.dolomitiunesco.info
Le Dolomiti dal mare a patrimonio UNESCO.
Le Dolomiti patrimonio dell’umanità sono suddivise in nove sistemi montuosi a sud-est delle Alpi (141.902,8 ettari): Sistema 1= Pelmo, croda da lago Sistema 2= Marmolada Sistema 3= Pale di san Martino, san Lucano, Dolomiti Bellunesi, vette Feltrine Sistema 4= Dolomiti Friulane e d’oltre Piave Sistema 5= Dolomiti Settentrionali Sistema 6= Puez-Odle Sistema 7= Sciliar-Catinaccio, Latemar Sistema 8= Bletterbach Sistema 9= Dolomiti di brenta
Fig.10 Cartina dei 9 sistemi dolomitici. Fonte:http://www.dolomitiunesco.info Questi sono dislocati in tre regioni Italiane: Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno il compito di vegliare e proteggere il patrimonio paesaggistico delle Dolomiti. Le catene montuose sono tutte concentrate in una zona (Fig. 1), a parte il Brenta che è il sistema che si trova più isolato e a sud. Ogni sistema ha un´area centrale a protezione speciale (core zone zone in rosso) e una periferica intermedia (buffer zone in giallo).
Il 26 giugno 2009, a Siviglia, le Dolomiti sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale dell´UNESCO come bene naturale, secondo i criteri VII e VIII, ovvero per la meraviglia del paesaggio e per la rarità geologica che rappresentano.
Fig.11 Profilo Dolomiti
Le Dolomiti dal mare a patrimonio UNESCO. Ma perché proprio queste montagne sono state nominate patrimonio?
Le Dolomiti sono uniche al mondo per il loro valore paesaggistico e per la loro rilevanza geologica. Passeggiare lungo i sentieri delle Dolomiti è come passeggiare nel libro di storia della Terra circondati da un paesaggio che non ha eguali nel mondo. La sotria geologica delle Dolomiti è anche nel loro nome. La "dolomia" è il nome della roccia che le costituisce e deriva dal nome del geologo Deodat de Dolomieu che le scoprì. La dolomia tende a sgretolarsi molto facilmente e quindi con il passare del tempo, grazie all'erosione crea montagne dalle forme uniche (pinnacoli, torri e pareti dall´inclinazione molto elevata), quel paesaggio che le rende patrimonio mondiale dell'umanità!
Fig.12 Profilo Antelao dal rif. Chiggiato
Le Dolomiti non sono un patrimonio condiviso, cioè non appartengono solo ad un territorio: infatti la gestione di questo bellissimo capolavoro naturale è affidata a tutte 5 le province che le accolgono: Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine. Le amministrazioni e gli abitanti di questi territori devono unire le forze per amministrare questo patrimonio nel miglior modo possibile. Gestire un bene come questo è estremamente complesso, visto che le Dolomiti sono distribuite su un’area molto vasta: per questa ragione è stata istituita la Fondazione Dolomiti UNESCO, che ha il compito di coordinare le varie amministrazioni per garantire la buona gestione del territorio. Questa organizzazione è nata il 13 maggio 2010 con i seguenti obiettivi specifici: contribuire alla conservazione del paesaggio e del patrimonio geologico, gestire i flussi turistici facendo attenzione a non superare un certo limite di visitatori, stimolare la comunicazione, l'informazione e la formazione rispetto alle Dolomiti ed infine contribuire ad uno sviluppo sostenibile senza danneggiare la natura, incoraggiando la ricerca scientifica e l´educazione ambientale.
Le Dolomiti dal mare a patrimonio UNESCO.
Come detto, uno dei maggiori problemi che le Dolomiti devono affrontare ogni giorno riguarda la loro conservazione. Infatti, come ogni montagna, esse subiscono una costante erosione causata dalla pioggia e da altri eventi naturali, ma anche dall'uomo stesso. L'ecosistema dolomitico è meraviglioso ma molto fragile e basta veramente poco per rovinare gli equilibri che lo regolano. Conservare non vuole solamente dire regolare il turismo di massa e la pratica di attività ad esso connesse, ma significa anche mantenere la cultura della regione: le persone che hanno sempre abitato questo meraviglioso territorio vanno infatti coinvolte, perché sono le prime a conoscerlo e a viverci. Con questa volontà di essere partecipi abbiamo aderito al Dolomiti #FossilSeaChallenge, perchè comunicare è un modo per partecipare!
usate testo sono di L.Silveri Le Le fotofoto usate nelnel testo sono di L.Silveri
RACCONTO Dolomia - la sirena che divenne montagna.
Oggi fa caldo, il sole splende in cielo e l’acqua cristallina è piacevolmente calda. Cammino sul bagnasciuga, sprofondando nella sabbia umida mentre mi pettino i ramati capelli, mossi come le onde del mare e luminosi come il sole. I miei occhi color oceano sono rivolti verso delle piccole e colorate conchiglie: sono così belle, con tutti quei colori sgargianti. Mentre cammino verso casa sento il terreno sussultare come se avesse il singhiozzo e mi insospettisco subito, non avevo mai sentito la terra tremare. Mentre mi riposo c'è un'altra scossa che mi fa perdere l'equilibrio e cado giù dal letto. Un po' frastornata mi rialzo da terra e mi torna in mente una vecchia leggenda che mi raccontava mia madre quando ero piccola; c'era una divinità che si divertiva a tormentare le giovani e belle fanciulle perché voleva avere i loro bei capelli. La terra trema di nuovo, devo fermare tutto questo ma non so come! Come sempre, quando ho un problema da risolvere, vado in spiaggia sotto le palme a riflettere, in un posto tutto mio che mi aveva indicato mia madre, a volte ci andavamo addirittura insieme ma ora lei è morta. E mio padre? Non l’ho mai conosciuto, non so nemmeno chi sia. Ora sono seduta, qui, nello stesso posto di sempre solo con una madre in meno e fisso il sole tramontare. - I tuoi capelli sono splendidi e con il tramonto sono ancora più arancioni! dice una misteriosa voce. Scatto in piedi per lo spavento e mi guardo in giro per capira chi è che parla, sbuca da dietro a una palma l'animale più strano che io abbia mai visto, un incrocio tra un dinosauro e un coccodrillo. Un arcosauro, ecco cosa è, mia mamma me ne aveva parlato una volta. - Ciao Dolmy! - mi dice, scoprendo i denti affilati - Mi chiamo Archie e sono qui per aiutarti! mentre parla si avvicina così che io possa guardarlo meglio, è piuttosto alto e ha delle squame giallastre e verdognole. - La nostra Signora è molto arrabbiata per motivi a noi sconosciuti e per calmare la sua ira devi tornare sirena e scendere nelle profondità marine per recuperare la heulandite, una bellissima gemma rossa, per offriglierla, se rifiuterai per i tuoi amici potrebbe mettersi male. - Bene, allora, quando si parte? - dico, prendendo coraggio. - Domattina, all'alba! - dice Achie prima di sparire!
Dolomia - la sirena che divenne montagna.
Al mattino corro subito sulla spiaggia e lì trovo Archie che mi aspetta. Mi faccio coraggio e mi tuffo in mare! - Andiamo! Appena entro in acqua le mie gambe si trasformano in una lunga coda color oro, sono una sirena dai capelli color rame e nuoto libera e veloce. Archie nuota accanto a me tranquillamente e mi indica la strada. aci dirigiamo sempre più in profondità, circondati da pesci di tutte le specie e colori, quando sento delle voci femminili che mi chiamano suadenti. - Dolmy, dolmy vieni da noi! Archie mi guarda e mi dice: - Sono come te, figlie del mare. Dolomia, dobbiamo andare. Io e Archie siamo arrivati in fondo al mare, al centro vediamo già pulsare la luce rossa della pietra. Emana un potere divino. - Forza, prendila! - mi sprona l’arcosauro. Ormai è troppo tardi per tornare indietro, così prendo la pietra ma, proprio mentre sto per prenderla, sento una voce tuonare. - No, non farlo, figliola! Mi volto e vedo due occhi azzurri simili ai miei poco prima di svenire. La gemma ha consumato tutte le mie energie. Sento i miei capelli lasciare la mia testa e una voce gracchiante esultare. Era una trappola! L’arcosauro era al soldo della dea e mi ha guidato qui sotto per farle avere i miei capelli. Nel torpore dei sensi che mancano odo di nuovo quella voce, è così familiare. - Non prenderai mia figlia, maledetta megera, controllo io i mari! “Mia figlia” “siamo le tue sorelle” “controllo io i mari” ...allora vuol dire che il Dio dei mari è mio padre. Vorrei andare da lui, chiedergli aiuto ma non riesco a muovere nemmeno un muscolo, riesco solo a sentire i rumori e le voci lontane e a vedere i miei capelli creare un alone color arancio sopra la mia testa, nel mare. Sento urlare la dea, in un grido disumano seguito da un gran baccano, come di una frana. Vedo sassi cadere e il terreno alzarsi, sempre di più. Due braccia forti mi sollevano e mi sento di colpo più sicura, è il Dio del mare, mio padre che mi aiuta.
Dolomia - la sirena che divenne montagna.
Lo vedo sorridere debolmente e io mi raggomitolo tra le sue braccia al sicuro da tutto quello che sta succedendo. Io e mio padre ci rifugiamo in una grotta mentre fuori accade l’incredibile.
l fondale è ormai diventato una catena montuosa, spazzando via la spiaggia, i miei capelli si sono come uniti alla roccia e la accendono di un colore rossastro che incanta! Le persone sono cambiate, ma sono ancora felici come quando c'era il mare. Oggi ci siano rocce, boschi, neve, animali che scalano le rocce, marmotte, lupi e gracchi svolazzanti.
Io e mio padre, una sirena e il Dio del mare, ci siamo trasformati in roccia e possiamo vedere tutto quello che accade attorno a noi. È strano come si sia trasformato il paesaggio solo per colpa del rabbioso capriccio di una dea. In molti vengono a visitarci spesso, soprattutto quando la luce del tramonto colpisce le cime, le guglie e le alte pareti e le tinge di arancione per via dei miei capelli, rimasti li in mezzo intrappolati. Lo stesso bellissimo colore dei miei capelli al sole del tramonto quando raccoglievo conchiglie camminando sulla spiaggia dell'atollo. Anche oggi è una giornata particolarmente afosa, ma io non cammino più sul bagnasciuga. Sono diventata, per tutti, le Dolomiti.
I disegni sono di E. D'Ambrosio. Le sirene sono prese dal libro "Sirenas" di Angel Gonzales.
IL MURALE Volevamo fare qualcosa che fosse leggibile per tutti e che aiutasse le persone a soffermarsi sul paesaggio meraviglioso delle Dolomiti, che in poco tempo suggerisse loro che il mare e le Dolomiti sono legate da un filo. E' stata dura ma grazie a Marianna Carazzai, un'artista che ci ha seguito nell'elaborazione grafica e ci ha aiutato a fare il disegno in scala, siamo riusciti nel nostro intento! Qui sotto la foto story del nostro lavoro!
Vi aspettiamo il 18 maggio alle 15:00alle funivie Alpe Cermis a Masi di Cavalese per vederlo completo e festeggiare insieme!
RINGRAZIAMENTI Vogliamo ringraziare: - Le prof.sse Barbara Corradini e Luana Silveri per averci aiutati nella scrittura dei testi e nella scelta dei contenuti scientifici. - Marianna Carazzai che ci ha pazientemente aiutati e seguiti nel lavoro creativo, senza di lei non sarebbe stato possibile avere un risultato così! Grazie Marianna! - Silvano Seber, direttore dell Funivie Alpe Cermis per averci concesso lo spazio per il murale. - Deflorian Walter del Mobilificio Deflorian di Tesero per averci preparato il pannello. - Il dirigente Marco Felicetti e il vice-preside Michele Malfer per aver creduto in noi e in questo nostro lavoro, aiutandoci a trovare gli sponsor. - Il Museo Geologico di Predazzo, in particolare Alessia Soraruf, per averci aiutato a capire la meravigliosa storia geologica delle Dolomiti.
E grazie alla Fondazione Dolomiti UNESCO per aver organizzato questa competizione. E' stata una occasione preziosa per imparare, per riscoprire e per sfidarci nel cercare nuovi modi per comunicare il valore unico delle Dolomiti a chi è più giovane di noi!
Grazie a tutti e ora...incrociamo le dita e incrociatele anche voi con noi!