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SERRAI DI SOTTOGUDA

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INTERVISTE

INTERVISTE

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PRIMIERO: riaperte le ferrate

La Sat comunica che lunedì scorso si sono conclusi i lavori di manutenzione ad alcuni tracciati attrezzati sulle Pale di San Martino di Castrozza ed in particolare le ferrate del Velo, del Porton, della Vecia, Nico Gusella, del Passo di Ball, le quali sono riaperte. Di particolare importanza il sentiero attrezzato del Passo di Ball (715) principale via di collegamento fra il versante di San Martino di Castrozza/Passo Rosetta con quello di Pradidali. Con la riapertura delle vie ferrate del Velo (739), del Porton (739A) e Nico Gusella (714) è stato ripristinato anche il passaggio (alpinistico) tra i rifugi Velo della Madonna e Rosetta/Pradidali.

Corriere delle Alpi | 12 Luglio 2020

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Sottoguda, meno ponti nel nuovo percorso attraverso i Serrai

ROCCA PIETORE «Molti dei 14 ponticelli che attraversavano il Pettorina verranno eliminati».Il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, annuncia quella che sarà una delle novità del progetto che porterà alla rinascita del percorso fra i Serrai di Sottoguda portato via da Vaia. Un progetto (il soggetto attuatore e appaltatore è Veneto Acque) di cui si attende la versione esecutiva, propedeutica all'appalto dei lavori che dovrà essere completato entro il 30 settembre. «A settembre», dice De Bernardin, «presenteremo il progetto esecutivo cui i professionisti incaricati stanno lavorando recependo le indicazioni dell'appaltatore. Abbiamo fatto un sopralluogo anche con Dolomiti Unesco cercando di spingere affinché i Serrai tornino come erano. Non saranno identici a prima, ma, stante la priorità della messa in sicurezza idraulica, si cercherà di realizzare il minor numero possibile di opere impattanti per non stravolgerli». Alcune delle vecchie opere non verranno ricostruite. Si tratta, in particolare, dei ponti. «Ce n'erano 14 che attraversavano il Pettorina», spiega il sindaco, «nel nuovo progetto ce ne saranno meno, anche perché altrimenti rappresenterebbero un problema dal punto di vista idraulico». In attesa del progetto esecutivo (finanziato con 200 mila euro dalla Fondazione Dolomiti Unesco, che ha anche raccolto 424 mila euro attraverso la campagna "SOSerrai" ), tuttavia, nei Serrai si sta lavorando per mettere in sicurezza e consolidare le pareti rocciose dopo la realizzazione di una pista che consente, anche con un camion, di attraversare da un capo all'altro la valle. «Dopo il picco dell'emergenza Covid», dice De Bernardin, « gli interventi di disgaggio e di messa in sicurezza sono ripresi. Ricordo che a febbraio, proprio mentre si stava lavorando, era caduta una nuova frana prima della Madonnina: sgomberare la carreggiata è stato veloce, ma è la sistemazione del versante soprastante a richiedere attenzioni notevoli. Le opere che si stanno realizzando con 2 milioni al momento rappresentano la priorità perché sono fondamentali per poter poi dare il via al cantiere per la rinascita dei Serrai» . Nell'ultimo consiglio comunale il sindaco aveva steso il cronoprogramma da qui alla conclusione dei lavori ipotizzata per giugno 2022. Negli ultimi mesi 2020 si faranno le opere propedeutiche al cantiere che aprirà nella primavera 2021: realizzazione della pista cantiere per evitare di attraversare l'abitato di Sottoguda, delle aree di cantiere una a monte, vicina all'hotel Malga Ciapela all'inizio dei Serrai, e un'altra in destra orografica del Pettorina di fronte all'hotel Marianna. --Gianni Santomaso© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere delle Alpi | 30 Luglio 2020

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Aperta la gara dei Serrai di Sottoguda oltre 9 milioni per la rinascita del canyon

Irene Aliprandi rocca pietore È il giorno della rinascita per i Serrai di Sottoguda, luogo simbolo della distruzione della tempesta Vaia. A poco più di un anno e mezzo dall'evento che cancellò lo spettacolare percorso nel canyon del torrente Pettorina, ieri è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la gara per l'affidamento dei lavori di ripristino e messa in sicurezza dei Serrai, un intervento imponente dell'importo complessivo di 9, 1 milioni di euro. Le prime opere più urgenti sono già state realizzate, ma ora si tratta di restituire i

Serrai di Sottoguda ai visitatori.«Abbiamo investito oltre 11 milioni per mettere in sicurezza e ridare splendore ai Serrai di Sottoguda», spiega il presidente della Regione Luca Zaia nel suo ruolo di Commissario delegato per l'emergenza maltempo dell'autunno 2018. «Lo scorso anno sono stati avviati interventi per 2 milioni di euro: 1,5 milioni per la messa in sicurezza delle pareti rocciose della forra e la ricostituzione di una viabilità di accesso, e 500.000 euro per la progettazione del recupero del sito, ricomposizione di "un'opera d'arte naturale". I cantieri sono aperti e visibili e quello dei Serrai è un cantiere simbolo degli oltre mille avviati lo scorso anno per ridare splendore alla nostra montagna ferita da Vaia. Riportare i Serrai alla loro bellezza e renderli fruibili è un impegno che ci siamo presi e che stiamo portando avanti con il massimo impegno con il coinvolgimento di tutti i Soggetti Attuatori, molti dei quali sono i Comuni. Vaia ha devastato i nostri boschi, ma noi stiamo riportando il territorio ad essere più sicuro e ancora più bello di prima». I Serrai di Sottoguda sono uno dei luoghi più emblematici del paesaggio dolomitico, costituiti da una profonda forra, lunga poco più di 2 km e larga da 5 a 20 metri, scavata nella roccia calcarea dall'erosione dei ghiacciai e dalle acque del torrente Pettorina che scorre in uno scenario imponente tra pareti verticali alte oltre sessanta metri. Dopo Vaia, il Commissario ha stanziato 11 milioni e 100 mila euro per il ripristino del sito che ha una straordinaria valenza naturalistica e turistica e dopo i primi lavori da due milioni di euro, ora gli ulteriori 9 milioni e 100 mila euro sono riservati alla riqualificazione, che comprende il rifacimento del percorso di base lungo il canyon naturale per circa 1,6 km, con quattro attraversamenti del torrente Pettorina su passerelle poste a quota di sicurezza idraulica e di tombotti per il superamento degli affluenti laterali per ridare fruibilità turistica all'area. Inoltre sono previste la realizzazione di opere di protezione fluviale lungo il corso del torrente Pettorina quali pulizie, rinforzi d'alveo e difese spondali per aumentare la resilienza delle strutture e la sicurezza idraulica degli abitati a valle; la stabilizzazione dei versanti mediante disgaggi, chiodature e attivazione di sistemi di monitoraggio; e infine la realizzazione dei sottoservizi a rete necessari ad una completa infrastrutturazione dell'area, alloggiati in una apposita dorsale sotto del percorso e comprensivi di acquedotto, fognatura ed illuminazione. --© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere delle Alpi | 30 Luglio 2020

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«Serve un'impresa esperta in montagna»

rocca pietore «Auspico che i lavori vengano realizzati ad arte ed affidati ad una ditta esperta in ambiente montano». Rocca Pietore è stato uno dei paesi più colpiti da Vaia ma il sindaco Andrea De Bernardin ora può tornare a sorridere. «Per il turismo di Rocca, i Serrai di Sottoguda sono una componente molto importante e l'interesse che si è creato attorno al loro recupero ne è la dimostrazione», ricorda De Bernardin. «Ripristinare lo stato precedente è impossibile: in passato c'erano 14 attraversamenti del torrente Pettorina, ma in futuro non sarà più così per una questione sicurezza idraulica. Il torrente verrà attraversato molte meno volte e il percorso si terrà principalmente sulla destra orografica del torrente».Il sindaco De Bernardin chiarisce anche che: «Faremo tutto il possibile per restituire al pubblico la bellezza dei Serrai di Sottoguda e in più verrà garantita una maggiore sicurezza idraulica. Questo implica che il percorso sarà un pochino più alto del passato, ma la visione dei Serrai non ne risulterà modificata. In passato si è parlato di ponti molto alti e soluzioni strampalate, ma non sarà così, perché il progetto prevede un intervento di recupero armonioso».Con il recupero dei Serrai, però, il ritorno alla normalità di Rocca Pietore non si potrà ancora dire concluso: «Dovremo lavorare ancora per diversi anni», conclude De Bernardin, «ma sono già abbastanza soddisfatto perché tanto è stato fatto, il recupero degli schianti è in corso e cercheremo di essere rapidi». –

Corriere delle Alpi | 30 Luglio 2020

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Bottacin: «Meno ponti per creare un percorso molto più naturale»

rocca pietore Il recupero dei Serrai di Sottoguda non sarà rapido, perché c'è molto lavoro da fare e le condizioni meteo invernali imporranno una lunga pausa. Servirà almeno un anno e mezzo, forse di più, per poter tornare ad ammirare la forra dolomitica, ma al termine dei lavori il percorso risulterà ancora più bello che in passato. «La progettazione esecutiva definitiva è stata completata, ora c'è un mese di tempo per la gara e poi i lavori potranno iniziare», spiega l'assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin. «Il percorso», prosegue l'assessore Bottacin, che ha seguito il progetto come gli altri lavori di ripristino realizzati a Rocca Pietore e nel resto della provincia, «non sarà uguale a quello distrutto da Vaia, soprattutto perché ci saranno solo un paio di ponti, ma risulterà molto più naturale, solo un pochino più rialzato rispetto al passato per garantire la sicurezza idraulica in caso di brentana. Attraversare la forra sarà ancora più bello perché l'ambiente non sarà snaturato dagli interventi e verranno utilizzati materiali più rispettosi delle caratteristiche del luogo».Al di là della bellezza del canyon, l'intervento ai Serrai di Sottoguda è considerato soprattutto il simbolo della rinascita del territorio dopo la furia di Vaia: «I Serrai sono il luogo simbolo della devastazione di quei giorni», dice ancora Bottacin. «Con la messa in gara dei lavori per il loro ripristino, dunque, si chiude un cerchio. Finora abbiamo privilegiato la messa in sicurezza del territorio e il ritorno alla normalità dei suoi abitanti. Questo è un momento importante, perché

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