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NOTIZIE DAI PARCHI

Gazzettino | 1 Luglio 2020

p. 11, edizione Belluno

Cadini vietati, non per i maleducati

Come in spiaggia, nonostante i cartelli di divieto e le indicazioni fornite assieme al biglietto di accesso, i maleducati si prendono gli spazi vietati per prendere il sole sulle rocce calcaree e immergersi nelle acque cristalline del Brentòn. È successo nello scenario degli splendidi Cadini. Diversi turisti, scavalcando la staccionata che delimita il percorso attorno alle limpide forre e infischiandosene dei divieti, hanno steso asciugamani e infilato il costume da bagno. La prova di tale inciviltà è stata fotografata verso le 12.30 di lunedì. La comitiva, inoltre, ne ha approfittato per un pic nic in totale spregio di un angolo di paradiso che va protetto, perché unico e irripetibile. LA REAZIONE Il presidente del Parco, Ennio Vigne, non si dice sorpreso che i «maleducati» esistano. L'area è sotto controllo dei carabinieri forestali, ma il loro passaggio non può essere continuo. In questo caso si sono persi lo spettacolo più interessante, che avrebbe fatto fioccare una serie di multe. «Intensificheremo i controlli - promette Vigne - perchè quell'area è vietata. C'è la staccionata che delimita l'intero percorso attorno ai Cadini e ci sono i cartelli di divieto. Non c'è quindi un alibi per giustificare tale maleducazione: chi entra lo fa scientemente». MIGLIORATO IL PERCORSO L'area, in questi mesi, è stata oggetto di un intervento per migliorarne l'accesso, e da un paio di settimane sono tornati fruibili. L'intervento era stato promosso dal Parco nazionale Dolomiti Bellunesi. Era stato accompagnato, soprattutto, da un provvedimento che aveva fatto parlare, dal momento che, adesso, per visitare questa gorgogliante collana di quindici profonde vasche naturali scavate dalle acque del torrente Brentòn e collegate tra loro da altrettante cascatelle, si deve pagare il biglietto di 2 euro. L'accesso è gratuito per i ragazzi fino a 14 anni e per i residenti nei Comuni del Paco. VISITATORI PAGANTI «Nel primo fine settimana, quello del 20-21 giugno spiegano all'associazione Isoipse che gestisce gli accessi ai Cadini abbiamo registrato circa 2800 visitatori. Non sono stati altrettanti i pagamenti effettuati, perché alcune fasce sono esentate. Si trattava, normalmente, di gente che arrivava da fuori provincia. I visitatori paganti, in ogni caso, sono stati una parte predominante. Nel successivo fine settimana, gli ingressi sono un po' diminuiti, sono stati circa 2400, ma credo si tratti comunque di una cifra davvero ragguardevole». «Gli introiti dei biglietti di ingresso assicura Vigne - ci consentiranno di offrire un servizio sempre migliore ai visitatori, in linea con la straordinaria qualità degli ambienti naturali che il Parco offre ai turisti, ormai provenienti da ogni parte del mondo». E.P. © riproduzione riservata

Corriere delle Alpi | 2 Luglio 2020

p. 26

Valle del Mis, già 4 mila biglietti per visitare i Cadini del Brenton

Gianluca Da Poian SOSPIROLO A metà luglio verrà inaugurata la nuova gestione di Pian Falcina. E nel frattempo i Cadini del Brenton fanno registrare affluenze record, con quasi quattro mila tagliandi staccati in un paio di fine settimana. Prosegue dunque l'incredibile e particolare stagione estiva in Valle del Mis, con il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunese che, dopo i disservizi delle prime settimane, va via via cercando di potenziare l'accoglienza a quanti scelgono quell'area per trascorrere una o più giornate di relax immersi nella natura. CADINI DEL BRENTON Partiamo proprio dal dato dei Cadini. 4 mila, biglietto più biglietto meno, i tagliandi staccati complessivamente nei due precedenti weekend. Gli introiti saranno interamente utilizzati per garantire la pulizia e il mantenimento dell'area, oggetto negli ultimi anni di una crescente frequentazione turistica.A proposito, lo ricordiamo, il costo è di 2 euro, mentre viene garantito l'accesso gratuito ai bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età e a tutti i residenti nei 15 comuni del Parco. Il pagamento del biglietto dà diritto ad accedere al giardino botanico Campanula morettiana e al sentiero che conduce ai Cadini. I visitatori ricevono inoltre in omaggio un segnalibro ricordo con una riproduzione fotografica dei Cadini e un breve promemoria, che ricorda l'importanza di mantenere un comportamento corretto nel corso della visita. «Non abbiamo ricevuto lamentele, anzi», spiega Ennio Vigne, presidente del Parco. «Nel frattempo è stata completata la staccionata di protezione sulla sinistra orografica dei Cadini, quindi chi scavalca lo fa

consapevole di compiere un'irregolarità. La Cooperativa Isopise è sempre presente con il proprio personale, non manca la segnaletica orizzontale e verticale ed inoltre sottolineo che ora i servizi igienici sono aperti ed utilizzabili».Occorre però effettuare un richiamo a quanti, incuranti dei divieti, escono dai sentieri tracciati, vanno a distendersi a prendere il sole sul bordo dei Cadini o addirittura a fare il bagno all'interno delle vasche di roccia naturali. C'è sempre il rischio di sanzioni, perché proprio non si può deturpare una simile bellezza. PIAN FALCINA Aperte nel frattempo le buste degli interessati alla gestione dell'area di Pian Falcina.«Però attendiamo ancora alcuni giorni per la comunicazione ufficiale. La proposta progettuale è piuttosto interessante e la nostra intenzione è poter dare il via ufficiale attorno a metà mese, così da sfruttare la seconda parte di luglio. Dispiace sempre per i ritardi, però il Covid - 19 ha rallentato qualsiasi operazione».Sembra slitti invece a fine estate l'installazione dell'antenna Wind, mentre Vigne auspica «sia questione di giorni l'accensione delle luci nelle gallerie che conducono in valle». --© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Adige | 3 Luglio 2020

p. 6

Camminare per imparare

Scoprire la bellezza del Parco Adamello-Brenta»: la bellezza di un SuperPark , per dirla con i dirigenti dell'ente, che ieri pomeriggio hanno presentato il cartellone di iniziative «mai proposte prima d'ora sul territorio dell'Adamello-Brenta», come affermano orgogliosamente al Parco. In sintesi: 14 passeggiate, con la guida di scrittori, registi, illustratori, blogger e giornalisti. Inoltre 9 proiezioni cinematografiche nel bosco di sera. Intrusioni inquinanti? Nemmeno per sogno: apparecchiature funzionanti ad energia solare e cinema ascoltabile con le cuffie, così da non disturbare la natura. È il massimo dell'originalità. Magari sarà impegnativa, ma è certamente inedita ed interessante. A presentare l'iniziativa, coordinati da Chiara Grassi, c'erano il presidente del Parco Joseph Masè, il direttore Cristiano Trotter, la co-founder di Impact Hub Dalia Macii, il presidente dell'Azienda per il turismo Campiglio-Pinzolo-Val Rendena Tullio Serafini, il suo collega dell'Apt Val di Non Lorenzo Paoli. Ma «SuperPark» è molto più corale. Infatti fra i promotori della manifestazione ci sono anche Trento Film Festival, Consorzio Dimaro Folgarida Vacanze, Azienda per il turismo Dolomiti Paganella, la sua collega Terme di Comano Dolomiti di Brenta, i due Consorzi turistici Giudicarie Centrali e Valle del Chiese, Alpes Officina culturale, Trentino Film Commission. Come si capisce, tutti gli enti turistici che ruotano attorno alle quattro Comunità di Valle coinvolte dal Parco Adamello Brenta (valli di Sole e di Non, Paganella e Giudicarie), oltre ad agenzie culturali di peso. La ripresa dopo la pandemia. L'organizzazione è partita in autunno, senza immaginare l'arrivo dello tsunami primaverile. E confermare gli appuntamenti con gli "ospiti straordinari" in pieno lockdown non è stato semplice. Lo ha ricordato Dalia Macii, che però ha riconosciuto la piena disponibilità degli interlocutori. Ospiti straordinari in più sensi. Intanto per lo spessore, poi per la fama, infine perché guarderanno, per dirla con Chiara Grassi, «attraverso occhi vergini rispetto al nostro territorio». Si parte già domani con la prima camminata, a Sarnacli di Andalo. Protagonista sarà Alessandro Barbaglia , poeta e libraio. Le camminate saranno il sabato ed il giovedì. Così giovedì 9 luglio toccherà alla seconda, in un altro luogo incantevole: la val di Fumo. Ad accompagnare i camminatori con parole e suggestioni sarà Roberta Bonazza , che è nata a pochi chilometri, anche se ormai è cittadina del mondo. Due giorni dopo toccherà ad un altro "enfant du pays", non più "enfant" ovviamente: lo chef stellato Alfio Ghezzi , che si sperimenterà per la prima volta come accompagnatore di camminate sulla montagna di Tione. Si sperimenterà, ma ha fatto il riottoso ed è comprensibile: «Ma no, cosa mi fate fare? Io so fare altro!» Il 18 luglio "sfida artistica", per usare il verbo di Dalia Macii , con Federico Ortica , che si occupa di ricerca sonora e spiegherà ai partecipanti «come suonano gli alberi». Se non sono suggestioni queste... Appuntamento a Mondifrà, sopra Campiglio. Il 23 luglio si arriva in val d'Algone, sempre terra giudicariese, con il regista Andrea Segre . Una settimana dopo, il 25 luglio, nello slalom fra le valli che penetrano i gruppi dell'Adamello e del Brenta, eccoci a malga Bedole, Val Genova, con Elena Goatelli , impegnata sui temi del cambiamento climatico visto dalla Spagna, dove si è trasferita. 30 luglio: si approda dalle parti di Cles con Franco Michieli , prima di salire a Malga Dimaro l'1 agosto, con Linda Cottino della giuria del Premio Itas. Il programma (intenso) prosegue il 6 agosto a Passo Daone, sopra Montagne, dove arriverà un musicista specializzato in colonne sonore per film muti: Marco Dalpane . Yanez Borella intratterrà gli ospiti nell'unico appuntamento della settimana di Ferragosto, il 13: «Un Marco Polo moderno», sottolinea Macii. 20 agosto: a Molveno Fabio Pasini , fotografo delle emozioni; 22 agosto, lago Campo (in cima alla Val Daone), Simone Sbarbati , condirettore e cofondatore della rivista online "Frizzi frizzi". Agosto starà per finire e pure le camminate si avvieranno verso il tramonto con due camminatori speciali: il 27 agosto il cammino geo-poetico di Davide Sapienza sul Sentiero delle Glare in Val di Tovel, e il 29 agosto l'osservazione di chi disegna del "visual designer" Lorenzo Bonaccorsi , sui Prati di Prada di San Lorenzo in Banale. In mezzo ci sono i film, con un filo conduttore: il rapporto fra uomo e natura, come ha spiegato Giacomo Caldarelli. Si andrà dai film di animazione giapponesi alle grandi arrampicate sul Cerro Torre; dall'omaggio a miti della fotografia come Salgado fino ad «Antropocene», sulla nostra era.

«Il migliore strumento per la tutela dell'ambiente è la conoscenza –ha argomentato il presidente del Parco Joseph Masè –e per noi la camminata è una forma di educazione ambientale». Che poi è la mission del Parco.

L'Adige | 24 Luglio 2020

p. 8

SuperPark, escursioni e film

Proseguono le escursioni con accompagnatori d'eccezione di SuperPark. Ieri il regista Andrea Segre era in Val Algone e domani in Val Genova ci sarà Elena Goatelli , regista documentarista. E lunedì 27 parte la rassegna di cinema al margine del bosco: 7 film del cinema solare itinerante da guardare seduti a terra con le cuffie per non disturbare la natura. SuperPark - progetto promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta, curato da Impact Hub Trentino e sostenuto dalla Provincia e da tutte le Apt interessate –è partito a inizio mese con la sua proposta: 14 escursioni con accompagnatori straordinari e 7 film al margine del bosco. Chef, illustratori, scrittrici, sportivi, registi e registe, alpinisti e musicisti hanno attraversato e attraverseranno i sentieri dell'area protetta alla scoperta dei suoi angoli nascosti nelle vesti di originali accompagnatori. Occasioni per attraversare il territorio e vederlo con occhi altrui, attraverso gli sguardi di professionisti in settori diversi. Ieri il regista Andrea Segre tra malghe, pascoli, boschi e viste mozzafiato della Val Algone ha parlato di cinema e montagna e di cosa significa uscire da stereotipi di avventura e sfide. Sabato potremo osservare la natura e riflettere sugli auspici naturali e vitali post pandemia in Val Genova con la regista Elena Goatelli. E poi nelle prossime settimane l'esploratore Franco Michieli introdurrà alla lettura del paesaggio e dei riferimenti naturali che permettono di orientarsi grazie alla relazione con l'ambiente, senza bisogno di tecnologie. La giornalista "di montagna" Linda Cottino ci condurrà i partecipanti alla scoperta della selvaggia Val Gelada, tra suggestioni letterarie e visioni alpinistiche. E Marco Dalpane farà un viaggio nel paesaggio sonoro tra ambiente naturale e presenza dell'uomo. E questo solo per citare gli appuntamenti più imminenti, che peraltro vanno prenotati. La rassegna cinematografica di SuperPark - che parte lunedì 27 luglio e dura due settimane - per la prima volta in Italia promette di fondersi con la natura, senza disturbarla: le proiezioni saranno alimentate dalla luce del sole e saranno silenziose grazie all'uso delle cuffie, interamente ad impatto zero sull'ambiente e collocate nella natura, per un'esperienza immersiva, totalizzante. I film si guardano seduti sul prato, su una coperta portata da casa. Si parlerà del rapporto tra l'uomo e la natura, di montagna, di catastrofi ambientali e dell'impatto dell'uomo sul mondo che lo circonda, di alpinismo, boschi, riscaldamento globale e del futuro dell'uomo sulla Terra. Il progetto è promosso da numerosi partner: in primis il Parco Naturale Adamello-Brenta con il sostegno economico della Provincia, organizzato da Impact Hub Trentino in collaborazione con Trento Film Festival, Trentino Film Commission, Alpes e le sette Aziende per il Turismo del territorio, Apt Madonna di Campiglio–Pinzolo; Val Rendena, Apt Dolomiti Paganella, Consorzio Turistico Giudicarie Centrali, Consorzio Turistico Valle del Chiese, Consorzio Dimaro Folgarida Vacanze, Apt Val di Non, Apt Dolomiti di Brenta - Terme di Comano. Le escursioni mattutine (con partenza alle 9 e rientro verso le 13) vedranno sempre la presenza delle guide del Parco che potranno raccontare natura e paesaggio. Si chiederà ai partecipanti di uscire dalle logiche di una passeggiata in montagna e di aprirsi a visioni e conoscenze nuove. È necessario riservare il posto con la prenotazione presso le Apt di riferimento. Il costo è di 10 euro a persona.

NOTIZIE DAI CLUB ALPINI

L'Adige | 7 Luglio 2020

p. 18

La Sat: trekking sicuro con distanziamento mascherina e igiene

consigli anti-covid «Il nostro suggerimento è di considerare che il virus è ancora in circolazione, ma senza angosciarsi per questo. Mettiamo in atto il distanziamento, la mascherina ed il lavaggio frequente delle mani. Basta così, non serve altro». Così la commissione medica della Sat risponde alle preoccupazioni degli escursionisti che segnalano comportamenti poco responsabili, come scarso utilizzo della mascherina, mancato rispetto del distanziamento e assembramenti. «Vogliamo tutti poter vivere il nostro momento speciale in montagna e i posti dove andare sono davvero tanti. Cerchiamo quelli meno frequentati, cambiamo sentiero e se troppo affollato o aspettiamo a lato che passi il gruppo e se possibile stiamo distanti quando ci accorgiamo che non viene indossata la mascherina», sottolinea la commissione della Sat. «Buon senso e rispetto quando ci fermiamo al rifugio: se vediamo che è affollato allontaniamoci e aspettiamo un momento più propizio, avendo sempre qualcosa nello zaino da mangiare e da bere per sopperire al calo energetico».

Trentino | 7 Luglio 2020

p. 18

La Sat: «Troppi senza mascherina»

valentina leone trento Per i rifugisti è stata una specie di coltellata: sapere che alla Sat arrivano lamentele di escursionisti su un presunto mancato rispetto delle regole da parte di chi vive e frequenta la montagna non è stata certamente una bella notizia. La riapertura delle strutture ha comportato, da parte dei gestori, spese e investimenti in misure di sicurezza che, in un'estate monca - con meno turisti in giro e spazi ridotti - faranno la differenza sul bilancio finale. Serve quindi collaborazione, da parte di tutti, onde evitare che tutto il lavoro fatto vada in fumo, ma - dicono alcuni rifugisti - senza demonizzare nessuno. Anche per fare chiarezza la Sat ha deciso di "girare" le preoccupazioni degli appassionati di montagna alla presidente della commissione medica Antonella Bergamo. «Ci segnalano mancanza dell'utilizzo della mascherina, mancato rispetto del distanziamento e assembramenti. Si tratta di preoccupazioni fondate?», si chiede l'associazione. E così risponde la dottoressa Bergamo: «E' innegabile che le cose siano molto migliorate rispetto a tre mesi fa, ma questo è avvenuto soprattutto per le regole base che sono state applicate: distanziamento, mascherina (indossata correttamente) quando il distanziamento non è possibile, lavaggio frequente delle mani (effettuato correttamente) se questo non è possibile disinfezione frequente. Il problema è sotto controllo in Italia, ma non è risolto. Il nostro suggerimento è di considerare che il virus è ancora in circolazione, ma senza angosciarsi per questo. Mettiamo in atto il distanziamento, la mascherina ed il lavaggio frequente delle mani. Vogliamo tutti poter vivere il nostro momento speciale in montagna e i posti dove andare sono davvero tanti. Cerchiamo quelli meno frequentati, cambiamo sentiero e se troppo affollato o aspettiamo a lato che passi il gruppo e se possibile stiamo distanti quando ci accorgiamo che non viene indossata la mascherina. Buon senso e rispetto quando ci fermiamo al rifugio, se vediamo che è affollato allontaniamoci e aspettiamo un momento più propizio, avendo sempre qualcosa nello zaino da mangiare e da bere per sopperire al calo energetico».E chi accoglie ogni giorno centinaia di escursionisti cosa ne pensa? Le regole ci sono e si seguono, i sacrifici sono tanti e si fa il possibile - questa la riflessione di molti rifugisti - pur non potendosi sostituire alle forze dell'ordine e pur notando, talvolta, una certa rilassatezza nei comportamenti. Le mail di fuoco certo però non aiutano, riflette Franco Nicolini, gestore del Pedrotti alla Tosa. «L'opinione pubblica talvolta è esagerata, purtroppo ci sono persone esaltate che hanno paura anche della loro ombra. Noi stiamo alle disposizioni di legge, usiamo la mascherina, sanifichiamo letti e tavoli, ci hanno ridotto i posti letto, e fino ad oggi le persone ci sono sembrate contente e riconoscenti del nostro lavoro. Quello che dico è che se però bisogna venire in un rifugio e sentirsi perennemente insicuri allora è meglio restare a casa: da qui al vaccino non c'è la certezza al 100% di non ammalarsi, allora l'invito è di venire, quassù c'è l'aria buona e tutti stiamo bene, ma di avere fiducia in noi». Eleonora Orlandi, titolare del rifugio Altissimo, fino ad oggi non ha rilevato lamentele da parte dei clienti. Anzi. «Più spesso c'è gente che si stupisce di quante regole ci siano e spesso abbiamo avuto escursionisti arrivati in quota senza mascherina, ai quali poi l'abbiamo dovuta fornire noi. Stiamo facendo di tutto per riuscire a rispettare le normative, e per mantenere la sicurezza nel rifugio. Da noi le regole si seguono in modo scrupoloso».

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