Rassegna Stampa Dolomiti UNESCO | Maggio 2019

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RASSEGNA STAMPA MAGGIO 2019


PRINCIPALI ARGOMENTI DEL MESE DI MAGGIO: DIECI ANNI DOLOMITI UNESCO ..........................................................................................................................................................3 RETE DEGLI EVENTI PER I 10 ANNI DI DOLOMITI UNESCO ............................................................................................................4 CAMPO SENTIERI DOLOMITI UNESCO ...............................................................................................................................................8 TRENTO FILM FESTIVAL: PREMIO SPECIALE DOLOMITI UNESCO ................................................................................................9 NOTIZIE DAI RIFUGI ............................................................................................................................................................................ 11 NOTIZIE DAL CAI .................................................................................................................................................................................15 NOTIZIE DAI SOSTENITORI ................................................................................................................................................................15 INIZIATIVE FORMATIVE .......................................................................................................................................................................16


DIECI ANNI DOLOMITI UNESCO Gazzettino | 5 Maggio 2019 p. 13 edizione Belluno Dolomiti patrimonio Unesco: grande festa per il decennale CORTINA(Mdib) Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state ufficialmente inserite nella lista del patrimonio universale dell'umanità, con il voto unanime dei 21 rappresentanti dell'Unesco riuniti a Siviglia. Per celebrare il decennale di quel riconoscimento la Fondazione Dolomiti Unesco ha creato un apposito comitato, che sta organizzando un evento, il 26 giugno, nel centro di Cortina. Le celebrazioni si svolgeranno così a pochi metri di distanza dalla sede della Fondazione, che è situata sin dall'inizio dell'attività nel palazzo del Comun Vecio. Con largo anticipo sulla manifestazione, che sarà definita presto, la giunta ha deliberato di concedere l'utilizzo del padiglione della musica, in piazza Angelo Dibona, richiesto dalla Fondazione per quella mattina. La società comunale Se.Am darà supporto logistico e tecnico all'evento; in caso di maltempo tutto si sposterà all'interno della capace sala del centro polifunzionale Alexander Girardi Hall, a Pontechiesa. Per la Fondazione l'utilizzo degli impianti sarà comunque gratuito, come stabilito dalla delibera di giunta. Corriere delle Alpi | 5 Maggio 2019 p. 25 Decennale Dolomiti patrimonio dell'Unesco: in campo il ministero CORTINA Si terrà a Cortina una grande festa per celebrare il decennale del riconoscimento Unesco delle Dolomiti. Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state proclamate a Siviglia patrimonio universale dell'umanità. Il 26 giugno prossimo a Cortina sarà festeggiato questo importante riconoscimento. Una data che si inserisce in una ampio calendario di appuntamenti che durante tutto il 2019 vedono impegnata la Fondazione Dolomiti Unesco a ricordare il decennale.L'interesse per questo speciale compleanno è, e sarà, nazionale: il ministero dell'Ambiente ha voluto infatti impegnarsi direttamente nel coordinare gli eventi, riconoscendo che la decennale esperienza della gestione del Bene Dolomiti rappresenta un'eccellenza nazionale di cui andare orgogliosi.I festeggiamenti ufficiali sono stati fissati a Cortina, dove ci sono gli uffici della fondazione Dolomiti Unesco, per il 26 giugno, giorno in cui suoneranno diverse bande musicali dei territori che condividono il Patrimonio mondiale. La complessità e diversità dei territori sarà rappresentata anche dai produttori di qualità della rete Dolomiti Unesco.Da Cortina partiranno anche i 50 ragazzi dell'alpinismo giovanile delle associazioni alpinistiche di Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto che per una settimana lavoreranno alla sistemazione dei sentieri nel Sistema 1 - Pelmo Croda da Lago. La giunta ampezzana, guidata dal sindaco Gianpietro Ghedina, ha deliberato di pagare le spese per l'evento che si terrà in piazza Angelo Dibona o, in caso di pioggia, all'Alexander Girardi. All'appuntamento collabora anche la Fondazione Cortina 2021. La festa continuerà a San Vigilio di Marebbe, che ospiterà il Dolomites Unesco Fest: un'occasione unica per conoscere il Patrimonio mondiale, le sue peculiarità geologiche e geomorfologiche, le genti che lo abitano e naturalmente i piatti che queste sanno mettere in tavola. --A.S. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gazzettino | 25 maggio 2019 p.14 edizione Belluno Dieci anni di Unesco di Marco Dibona CORTINA D'AMPEZZO Si sta delineando il Dolomiti Day, previsto a Cortina il 26 giugno, nel decennale del riconoscimento di patrimonio dell'umanità, attribuito dall'Unesco alle Dolomiti, nel 2009 a Siviglia. Quel giorno si aprirà un ricco calendario di celebrazioni, che si susseguiranno nel corso dell'anno, in varie località; saranno oltre 140 eventi in programma durante tutta l'estate tra Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. I festeggiamenti scatteranno a partire dalle 11 nel padiglione della musica in Piazza Angelo Dibona. Interverranno delegati del ministero dell'Ambiente che ha dato vita per l'occasione ad un comitato per le celebrazioni del decennale, presieduto dal sottosegretario Vannia Gava. Si esibiranno quattro bande musicali, intervallando i momenti ufficiali: i gruppi, provenienti dai diversi territori delle Dolomiti, suoneranno insieme nello spirito di cooperazione che è alla base del riconoscimento Unesco. La giornata del 26 giugno è frutto della collaborazione fra ministero dell'Ambiente, Fondazione Dolomiti Unesco, Comune di Cortina d'Ampezzo, Fondazione Cortina 2021 e Regole d'Ampezzo. Tutti assieme ritengono che le Dolomiti siano un bene da tutelare e valorizzare nella sua composita unicità. Il decennale del significativo riconoscimento internazionale vuole essere un punto


di partenza per delineare strategie di crescita sostenibile. Alto Adige | 26 maggio 2019 p.54 Dolomiti Unesco, 140 iniziative per festeggiare il decennale Si parte il 26 giugno a Cortina d’Ampezzo Il 29 la festa altoatesina a San Vigilio di Marebbe LA MONTAGNA NATURA, CULTURA E SPORT Lungo la strada del Vino In bella posizione panoramica, una struttura aperta da quarant’anni BOLZANO. Sono circa 140 le proposte per iniziative e manifestazioni celebrative che hanno ottenuto parere positivo in vista dei festeggiamenti nel 2019 per la ricorrenza del decennale delle Dolomiti patrimonio Unesco. Il programma delle manifestazioni è coordinato dal ministero per l’ambiente e dalla fondazione Dolomiti Unesco, diretta da Marcella Morandini. Le iniziative, proposte dalla cinque Province del territorio interessato e da varie organizzazioni locali, e dai Comuni, sono state ammesse perché rispondenti ai criteri e ai valori che connotano questo patrimonio sui quali l’assessore provinciale altoatesino alla tutela del paesaggio e sviluppo del territorio ha puntato fin dalla programmazione. Proprio per questa connotazione le manifestazioni e la loro gestione hanno incontrato l’apprezzamento del ministero dell’ambiente in occasione del recente incontro del Comitato nazionale per il coordinamento delle iniziative per i festeggiamenti, al quale ha partecipato anche l’assessore Waltraud Deeg, quale responsabile per la Provincia di Bolzano. Gli appuntamenti L’avvio delle iniziative per il decennale delle Dolomiti patrimonio Unesco avverrà con una manifestazione istituzionale il 26 giugno a Cortina con la partecipazione di alcuni ministri e dei rappresentanti politici dei territori interessati. In Alto Adige l’evento principale è la festa Dolomites Unesco Fest, che si svolgerà il 29 giugno a San Vigilio di Marebbe. Il segretario generale della commissione nazionale Unesco, Enrico Vincenti, ha già confermato la sua presenza. Il 30 settembre si svolgerà a Sesto Pusteria il congresso scientifico Dolomites Unesco Forum III con un’ampia discussione fra esperti e interessati che stileranno un bilancio dei primi 10 anni dal riconoscimento Unesco con una prospettiva sui prossimi dieci. Protagonisti delle manifestazioni saranno anche i prodotti di qualità altoatesini provenienti da coltivazioni locali del territorio Unesco, e attente alla sostenibilità ambientale.

RETE DEGLI EVENTI PER I 10 ANNI DI DOLOMITI UNESCO Trentino | 5 Maggio 2019

p. 54 Alle Albere la mostra fotografica di Alessandro Gruzza È stata inserita all’interno del programma del 67° Trento Film Festival che ne ha ospitato l'inaugurazione lo scorso 30 aprile, ma il pubblico la potrà visitare fino al pros- simo 1 settembre. Si tratta della mostra fotografica allestita a Palazzo delle Albere "La voce delle Dolomiti", racconto per immagini del dialogo fra la bel- lezza e l'unicità di un paesaggio che, proprio per l'intrinseco valore estetico dieci anni fa è stato riconosciuto Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO, e un fotografo - Alessandro Gruzza sensibile a captare i messaggi più prezio- si. di queste straordinarie montagne, e far echeggiare forte la loro voce nelle sale della rinascimentale residenza delle Albere. La mostra presenta 60 fotografie di grande formato che celebrano lo splendore di attimi speciali e diventano fonte emozionale per trasmettere forte quei valori di rispetto e protezione per l’ambiente naturale. "Ho trovato nella percezione della bellezza, spiega Alessandro Gruzza, la chiave per comunicare profondamente con Madre Natura e l’ambizioso mezzo per trasmettere e condividere i messaggi che costantemente ci dà. A passi len- ti e cuore sempre aperto ho imparato ad ascoltarne la voce e la macchina fotografica è diventata il taccuino con cui re- gistrare attimi ed emozioni, in un dialogo privilegiato". Attraverso la percezione della


bellezza, le sue immagini invitano a entrare in intima connessione con la Natura, per elevare il proprio animo e lasciarsi illuminare dalla sua luce, ma anche la loro fragilità, e quindi della responsabilità nel tutelar- le e difenderle. Tutte le fotografie in mostra sono tratte dal libro "La Voce delle Dolomiti", l'ultima fatica editoriale dell'autore e sono il frutto di cinque anni di lavoro e più di 300 giornate sul campo inseguendo la luce in intima connessione con le montagne. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione fra Fondazione Dolomiti UNESCO, Trentino Marketing e la Provincia Autonoma di Trento. Ma.Be. Alto Adige | 12 Maggio 2019 p. 54 Trento, alle Albere la mostra fotografica di Alessandro Gruzza È stata inserita all’interno del programma del 67° Trento Film Festival che ne ha ospitato l'inaugurazione lo scorso 30 aprile, ma il pubblico la potrà visitare fino al pros- simo 1 settembre. Si tratta della mostra fotografica allestita a Palazzo delle Albere "La voce delle Dolomiti", racconto per immagini del dialogo fra la bel- lezza e l'unicità di un paesaggio che, proprio per l'intrinseco valore estetico, dieci anni fa è stato riconosciuto Patrimo- nio mondiale dell'umanità dall'Unesco. A rendere loro omaggio un fotografo - Alessandro Gruzza - sensibile a captare i messaggi più preziosi di queste straordinarie montagne, e far echeggiare forte la loro voce nelle sale della rinasci- mentale residenza delle Albe- re. La mostra presenta 60 foto di grande formato che celebra- no lo splendore di attimi spe- ciali e diventano fonte emozio- nale per trasmettere con forza quei valori di rispetto e protezione per l’ambiente naturale. «Ho trovato nella percezione della bellezza - spiega Ales- sandro Gruzza - la chiave per comunicare profondamente con madre natura e l’ambizioso mezzo per trasmettere e condividere i messaggi che costantemente ci dà. A passi lenti e cuore sempre aperto ho imparato ad ascoltarne la voce e la macchina fotografica è diventata il taccuino con cui registrare attimi ed emozioni, in un dialogo privilegiato». Attraverso la percezione della bellezza, le sue immagini invitano a entrare in intima connessione con la natura, per elevare il proprio animo e lasciar- si illuminare dalla sua luce, ma anche la loro fragilità, e quindi della responsabilità nel tutelarle e difenderle. Tutte le fotografie in mostra sono tratte dal libro "La Voce delle Dolomiti", l'ultima fatica editoriale dell'autore e sono il frutto di cinque anni di lavoro e più di 300 giornate sul campo inseguendo la luce in intima connessione con le montagne. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione fra Fondazione Dolomiti Unesco, Trentino Marketing e la Provincia Autonoma di Trento. Gazzettino | 14 Maggio 2019 p. 14 edizione Belluno Alla scoperta del territorio con la settimana cadornia LA RASSEGNA Una finestra che faccia conoscere le potenzialità culturali del territorio. Dal 17 al 26 maggio va in scena la settima edizione della Settimana della cultura cadorina, che celebra il decimo anniversario del riconoscimento Unesco delle Dolomiti patrimonio dell'umanità. Ieri a Palazzo Piloni la presentazione con il presidente della Magnifica Comunità di Cadore, Renzo Bortolot, e Matteo Da Deppo (insieme nella foto), direttore dei musei dell'ente. Sono 17 gli eventi particolari che saranno proposti in varie sedi: si inizierà venerdì nel palazzo della Magnifica con la mostra Chiavi d'accesso che aprirà per la prima volta al pubblico lo spazio espositivo realizzato grazie al recente restauro delle antiche prigioni. Un programma ricco che ha impegnato la Magnifica, che lo coordina, e che riempie di orgoglio. Renzo Bortolot: «È un grosso impegno che coinvolgendo tutto il comprensorio lo rende sempre più visibile, un'occasione di conoscenza delle potenzialità che il Cadore esprime riservata ai residenti ma anche agli ospiti». E le telefonate agli uffici per conoscere il programma sono già numerose: lo afferma Matteo Da Deppo che nella settimana della cultura vede una grande occasione. «Questa è una finestra necessaria per mettere in rete i progetti che altrimenti potrebbero passare inosservati e invece così hanno grande visibilità». Bisogna dare continuità alla valorizzazione dei beni culturali che il Cadore possiede in grande quantità, fra gli esempi che si possono fare la conoscenza delle antiche chiese di Vigo. È Matteo Da Deppo a ricordare come scoperte nel 2003 grazie alla sintonia fra Provincia, Diocesi e amministrazioni locali con il progetto Tesori d'arte nelle chiese dell'alto Bellunese, in tanti hanno potuto conoscere e ammirare quei gioielli, «ma se non diamo continuità alla divulgazione si perde anche quanto fatto». E così ecco l'apertura di Sant'Orsola e su prenotazione sarà possibile visitare anche la più antica Santa Margherita in Salagona: rare testimonianze del passato artistico religioso dell'Oltrepiave. «Con la Settimana della cultura mettiamo in vetrina i nostri progetti per evitare che, finito il finanziamento, cadano nell'oblio - ha sottolineato Da Deppo - e con la scelta di farla in questo periodo intendiamo incentivare il turismo nella bassa stagione. Sarebbe stato facile inserirla a luglio ma non siamo una montagna solo per i forestieri». Ci sono già dei gruppi prenotati per alcuni eventi, certo i numeri non sono quelli dei grandi circuiti, e non lo potrebbero essere. Importante comunque che, dati degli anni passati, a ogni evento si contino 40, 50 spettatori che all'80 per cento sono cittadini del posto. Un ottimo riscontro, e per dirla come Da Deppo, «è già una vittoria essere riusciti a proporre un calendario di opportunità che sono in rete per eventi che diversamente rischiano di sparire».Giuditta Bolzonello


Corriere delle Alpi | 14 Maggio 2019 p. 29 La settimana della cultura torna con tanti eventi per scoprire il territorio Fabrizio Ruffini Il Cadore si unisce per celebrare la cultura e puntare verso un turismo attento e sostenibile. Dal 17 al 26 maggio un ricco calendario di eventi, visite e aperture straordinarie celebrerà la settima edizione della settimana della cultura cadorina, la manifestazione coordinata dalla Magnifica comunità di Cadore che punta alla sensibilizzazione della popolazione alla conoscenza delle ricchezze della sua terra.«Questa importante manifestazione è un bel modo per coinvolgere il territorio e i suoi abitanti, ma anche i turisti interessati a scoprire la storia e la tradizione del Cadore», spiega Renzo Bortolot, presidente della Magnifica. Un turismo culturale che farebbe tanto bene alle Dolomiti e al Bellunese intero: «Vogliamo far passare il messaggio che la montagna non esiste solo in luglio e agosto o durante la settimana bianca», spiega Matteo Da Deppo, direttore della rete museale cadorina, «purtroppo gran parte del turismo è di massa e noi vogliamo incentivare un cambio di rotta, i numeri diventano poco significativi quando chi arriva dimostra interesse per la cultura. Per noi stilare un calendario di eventi è già una grande conquista e vuol dire offrire un prodotto di qualità».La settimana della cultura sarà anche un modo per rilanciare quanto di buono è stato fatto in passato: «Le tante bellezze che abbiamo sul territorio troppo spesso sfuggono alla vista e la loro valorizzazione muore con la fine dei bandi e dei finanziamenti che le riguardano», continua Da Deppo, «solo unendo le forze e lavorando assieme è possibile dare continuità a queste azioni».Quest'anno la settimana coincide con il decennale dell'intitolazione delle Dolomiti a patrimonio dell'umanità. Ad aprire la settimana, venerdì 17 alle 18 nel nuovo spazio delle ex prigioni nel palazzo della Magnifica, sarà presento il progetto a regia Gal Alto Bellunese "Chiavi d'accesso" con i musei cadorini sulla tematica dell'accessibilità intellettuale, che ha coinvolto tre artisti di caratura nazionale come Michael Fliri, Nicolò Degiorgis e Mario Tomè, coordinati da Iolanda Da Deppo e Gianluca D'Incà Levis. Venerdì sera a Vigo di Cadore si parlerà di archeologia con la proiezione di un filmato dedicato all'isola del lago centro Cadore. Sabato alle 11 si inaugurerà il nuovo museo dedicato alla comunità di Ospitale e gli eventi di giornata proseguiranno a Borca e Lorenzago. Domenica alle 17 la Magnifica ospiterà la presentazione delle Favole dolomitiche, di Luigi Cerantola ed esposizione del Codex dolomiticus. Mercoledì 22 alle 18, nella stessa sede, aprirà la mostra "Nel nome di Tiziano", con le più belle stampe di traduzione del maestro cadorino, mentre giovedì 23 alle 18 il museo dell'occhiale presenta "La natura dentro gli occhiali: fiori e licheni delle Dolomiti". A Comelico superiore, al museo Algudnei venerdì 24 alle 20.45, "Dal bosco al legno": presentazione di un percorso di Land Art. Si chiude con due eventi sabato 25: alle 15 alla Magnifica "L'archeologia tra le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità", e alle 20.30 a Vodo nella sala della Regola "La viabilità antica in Val del Boite, dai primi percorsi alla Via Regia". Agli eventi seguono aperture straordinarie di gioielli d'arte del territorio e prezzi agevolati per la visita ai musei del Cadore, il programma completo è su www.magnificacomunitadicadore.it. -Corriere delle Alpi | 24 maggio 2019 p.26 Anche una mostra di foto per festeggiare i 10 anni delle Dolomiti Unesco CORTINA Le foto delle Dolomiti Unesco in esposizione negli uffici di Cortina Marketing per celebrare il decennale dell'iscrizione delle Dolomiti nella lista del patrimonio mondiale Unesco, che ricorre il 26 giugno. Dolomiti come opere d'arte negli scatti fotografici di Cristian Bigontina e Lorena Bravin di "Notti delle Dolomiti". Da giugno, negli uffici di via Marconi, in stazione, si potrà ammirare gratuitamente una selezione di immagini delle Dolomiti scattate dal tramonto all'alba. Cristian Bigontina, nato e cresciuto tra le Dolomiti d'Ampezzo, da anni appassionato di fotografia paesaggistica, nel 2014 ha esposto all'Ikonos Art Gallery nella mostra collettiva "I colori della notte" a cura dell'associazione Astronomica Cortina; nel 2015 ha pubblicato alcune sue foto nel libro "Il cielo stellato delle Dolomiti" e oggi sceglie di esporre nella sala di Cortina Marketing, in cui si accolgono giornalisti e operatori nazionali e internazionali. Le immagini (100X70 cm con cornice artigianale in legno di abete spazzolato) sono studiate per offrire prospettive inconsuete nei momenti più indicati e suggestivi del giorno e della notte. «Ogni foto inizia nel momento in cui la immagino e continua con la preparazione del mio zaino: di solito pesa qualche chilo, ma l'entusiasmo non me lo fa sentire», afferma Bigontina, «avolte si percorrono alcuni chilometri, altre meno, ma il vero viaggio inizia nell'istante in cui ti posizioni e attendi l'attimo, quell'attimo in cui vai oltre i panorami che conosci da una vita e li vedi sotto una luce nuova; perché la luce cambia costantemente e ridisegna all'infinito la natura meravigliosa delle Dolomiti, così sensibili ai mutamenti di colore». L'esposizione è visitabile a partire da giugno, su prenotazione, scrivendo all'indirizzo press@cortinadolomiti.eu o telefonando allo 0436 866252.


L'Adige | 31 Maggio 2019

p. 7 Il rifugio Roda di Vael ricorda Theodor Christomannos Quest'estate, in concomitanza con il decennale della Fondazione Dolomiti Unesco, al Rifugio Roda di Vael , sul Catinaccio, è in programma un ricco calendario di appuntamenti dedicati alla visione di Theodor Christomannos, pioniere del turismo delle Dolomiti. Nel 2019 cade il centenario della «Strada delle Dolomiti» che venne inaugurata nella sua completezza proprio nel 1909, rendendo possibile il viaggio da Bolzano a Dobbiaco anche alle automobili attraverso la Val d'Ega. La realizzazione di questa arteria di comunicazione aprì le porte al turismo delle Dolomiti. Per ricordare la figura e la visione di Christomannos, il Rifugio Roda di Vael organizza una serie di appuntamenti. Theodor Christomannos. Geniale pioniere del turismo nelle Dolomiti (Reverdito) è il titolo del libro che Silvano Faggioni ha dedicato al manager viennese, di origine greca, sepolto a Merano. L'8 giugno e il 28 settembre alle ore 11, con ritrovo al monumento a ricordo di Christomannos, Virna Pierobon parlerà del suo sogno e della visione dello sviluppo turistico delle Dolomiti. Nel racconto emozionale, partendo dall'aquila monumentale a lui dedicata, prendendo spunto dal libro scritto da Silvano Faggioni, racconterà la storia di questo pioniere. Il 16 luglio e il 6 agosto, dalle 13.30 alle 15.30, un evento per bambini con Fabio Vettori , illustratore, per disegnare una visione firmata Dolomiti. Il 16 agosto, «Animazione per bambini Art Mountain Attack» con «Hallo Christomannos», laboratorio di animazione analogica che avrà come protagonista la storia di Theodor Christomannos (ore 10.30-12.30 e 14-16). Corriere delle Alpi | 29 Maggio 2019 p. 33 Parco Dolomiti: 15 escursioni in valle del Mis e in Val Canzoi Sperando nel bel tempo, giugno promette di essere il mese delle escursioni, grazie al ricco programma organizzato e finanziato dal Parco nazionale Dolomiti bellunesi. Nello specifico, la manifestazione "Al Parco con mamma e papà", propone 15 appuntamenti; tra i quali si segnalano quello del 23 giugno in val Canzoi, che rientra nell'iniziativa nazionale "Natura senza barriere", organizzata da Federtrek per promuovere l'accessibilità delle aree protette, e le escursioni del 30 giugno, che fanno parte degli eventi organizzati dal Parco per celebrare il decimo anniversario delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. Nei giorni 2, 9, 16, 23 e 30 giugno alle ore 10 chiunque potrà diventare scienziato per un giorno in val Canzoi, grazie a una facile escursione guidata, seguita da un laboratorio ludico-didattico nel centro di educazione ambientale del Parco "La Santina". Negli stessi giorni, ma in valle del Mis, si terrà una facile


escursione guidata ai Cadini del Brenton, al giardino botanico del Parco "Campanula morettiana" e alla Cascata della Soffia, il ritrovo è previsto per le 10 all'ingresso del giardino botanico "Campanula morettiana". Solo il 2 giugno, alle 10, si terrà un'escursione guidata lungo il torrente Veses, con visita al mulino ad acqua di Santa Libera, a Salzan, e prova di macinatura tradizionale del mais nel pomeriggio. Ritrovo nel parcheggio della chiesa di Santa Giustina. Il 9 giugno si parte alla scoperta dell'anello dei castagni di Vignui, tra Vignui e Costa Solana con un'attività di 4 ore con partenza alle 9 da Prà del Moro a Feltre. Il 16 giugno si visita la meravigliosa arca tra Vedana e Salet, in un'escursione guidata lungo la val Cordevole dal Laghetto di Vedana, alle Masiere, al borgo di San Gottardo fino ai prati di Salet. Ritrovo alle 9 al parcheggio del municipio di Sospirolo. Il 23 giugno il monte Avena mette in mostra il suo panorama tra Parco e Valbelluna con un'attività che dal parcheggio della birreria Pedavena, alle 9, salirà verso malga Casere dei boschi fino al monte. L'ultimo appuntamento della rassegna è per il 30 giugno alle 9 in stazione a Belluno da dove partirà l'escursione verso la magia del canyon fossile del Bus del Buson e la valle dell'Ardo, attività che durerà circa 3 ore. La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita; le escursioni e i laboratori sono curati dalla cooperativa Mazarol. Per prenotazioni e informazioni chiamare il 329 0040808 oppure guide.pndb@gmail.com. --Fabrizio Ruffini Corriere delle Alpi | 31 Maggio 2019 p. 35 Convegno e mostra per i 10 anni del marchio PIEVE DI CADORE Le Dolomiti dell'Unesco compiono 10 anni. Il compleanno inizieranno a festeggiarlo domani alle 10 nella sala della Magnifica Comunità di Pieve con una conferenza sul valore di un riconoscimento e sulla cultura di un patrimonio. Tra i relatori, l'antropologo Annibale Salsa.Nella stessa occasione nell'auditorium -mansarda del palazzo comunitario, sarà inaugurata la mostra del pittore Roberto Bianchi "Le Dolomiti Incantate". Le opere in mostra rappresentano uno spaccato delle Dolomiti in una dimensione incontaminata, dove visioni quasi celestiali delle rocce che si innalzano verso il cielo dialogano con paesaggi fiabeschi e con visioni dettagliate di animali. Alle opere ad olio si accostano disegni di una precisione e meticolosità straordinaria. --V.D.

CAMPO SENTIERI DOLOMITI UNESCO Trentino | 12 Maggio 2019 p. 54 Campo sentieri per i giovani nelle Dolomiti Per i 10 anni dell’inserimen- to delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO la Fondazione Dolo- miti Unesco unitamente alle Sezioni CAI di Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto e al- la SAT organizza un “Campo Sentieri” di 5 giorni con lo sco- po di promuovere fra i ragazzi l’interesse e la cura per i sentieri. Durante il Campo i ragazzi potranno apprendere, gra- zie ad alcune esercitazioni, come viene organizzata e gestita la rete escursionistica, ed il valore del lavoro dei vo- lontari che contribuiscono alla manutenzione dei sentieri alpini. L’iniziativa è rivolta ai ragazzi dai 12 ai 17 anni, soci CAI (e SAT) e di svolgerà con base al Campeggio Cadore nel Comune di Selva di Ca- dore (BL) dal 26 al 30 giugno. Iscrizioni entra il 30 maggio, fino ad esaurimento dei 45 posti disponibili, da inoltrare alle competenti Commissioni Regionali dell'Alpinismo Giovanile. Trentino | 13 Maggio 2019 p. 9 Giovani al lavoro insieme alla SAT Giovani al lavoro insieme alla Sat Sarà presentata domani alle 11, nella sede della Sat l'iniziativa '"Campo Sentieri" che coinvolge per cinque giorni - ragazze e ragazzi dai 12 ai 17 anni di tutto l'ambito dolomitico. Saranno presenti la presidente della Sat Anna Facchini, il vicepresidente della Fondazione Dolomiti Unesco e i rappresentanti delle commissioni Alpinismo Giovanile di Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'iniziativa è inserita nelle celebrazioni del decennale del riconoscimento Unesco delle Dolomiti. L'organizzazione e le modalità saranno illustrate nel dettaglio nel corso della presentazione.


Trentino | 15 Maggio 2019 p. 25 Giovani in campeggio con la Sat per prendersi cura del territorio TRENTO Campeggio ai piedi del monte Pelmo in Cadore per 45 giovanissimi, con quattro giornate in tenda per imparare a prendersi cura del territorio. Si svolgerà dal 26 al 30 giugno in località Peronaz Selva di Cadore (Belluno) il "Campo sentieri" per giovani dai 12 ai 17 anni, organizzato da Sat e i Cai di Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. L'iniziativa ha il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco e celebra il decennale dell'inserimento delle Dolomiti tra i Patrimoni dell'Umanità. Nel corso del campeggio i giovani partecipanti avranno modo di praticare escursioni e compiere esercitazioni teoriche e pratiche di manutenzione dei sentieri alpini. La presidente Sat Anna Facchini ha presentato lo spirito dell'iniziativa: «Le attività all'area aperta in ambiente alpino possono far cogliere ai giovani la fragilità della montagna. Le esperienze didattiche che proporremo vogliono accrescere il senso individuale e collettivo di responsabilità, anche in considerazione dei cambiamenti climatici». L'assessore provinciale all'ambiente Mario Tonina ha sottolineato il valore educativo di questo campeggio: «I cambiamenti climatici sono una realtà a cui ci si deve abituare, su cui si può intervenire con azioni quotidiane». Tonina ha fatto riferimento alla Tempesta Vaia: «Il maltempo di ottobre ha mostrato come siano necessari dei programmi di messa in sicurezza dei territori. Gli stessi che hanno consentito al Trentino di evitare lo spopolamento dei territori montani, a differenza di quanto avvenuto nelle regioni vicine». Riflettendo sulla "dipendenza tecnologica" di molti giovani, il consigliere Sat Claudio Colpo ha sottolineato come queste esperienze siano un "antidoto": «I ragazzi saranno troppo impegnati a "zappare" per usare eccessivamente il telefonino. Impareranno a comunicare e fare gruppo». La partecipazione è aperta a giovani dai 12 ai 17 anni. Le iscrizioni vanno fatte arrivare entro il 30 maggio alla Commissione regionale di Alpinismo giovanile. Ciascun gruppo regionale potrà iscrivere 10 o 11 ragazzi del proprio territorio. La quota di partecipazione è di 50 euro, comprendente pensione completa al Campeggio Cadore e pernottamento in tende da 4 posti con letto a castello. Occorre cuscino e sacco a pelo personale. F.P. Alto Adige | 19 Maggio 2019 p. 54 Dolomiti Unesco «camp» di 5 giorni per i nostri ragazzi Per i dieci anni dell’inserimento delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondialle UNESCO la Fondazione Dolomiti Unesco unitamente alle Sezioni CAI di Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto e alla SAT organizza un “Campo Sentieri” di 5 giorni con lo scopo di promuovere fra i ragazzi l’interesse e la cura per i sentieri. Durante il Campo i ragazzi potranno apprendere, grazie ad alcune esercitazioni, come viene organizzata e gestita la rete escursionistica, ed il valore del lavoro dei volontari che contribuiscono alla manutenzione dei sentieri alpini. L’iniziativa è rivolta ai ragazzi dai 12 ai 17 anni, soci CAI (e SAT) e di svolgerà con base al Campeggio Cadore nel Comune di Selva di Cadore (BL) dal 26 al 30 giugno. Iscrizioni entra il 30 maggio, fino ad esaurimento dei 45 posti disponibili, da inoltrare alle competenti Commissioni Regionali dell'Alpinismo Giovanile. • Nel 2009 l’UNESCO ha iscritto le Dolomiti tra i Patrimoni naturali dell’umanità. Si tratta di un Bene complesso sia dal punto di vista geografico che amministrativo, composto da nove Sistemi ed esteso su 142 mila ettari in 5 Province e 3 Regioni. Nel 2010 nasce, in accordo con UNESCO, la Fondazione, il cui compito è garantire una gestione efficace del Bene seriale, favorirne lo sviluppo sostenibile e promuovere la collaborazione tra gli Enti territoriali che amministrano il proprio territorio secondo diversi ordinamenti.

TRENTO FILM FESTIVAL: PREMIO SPECIALE DOLOMITI UNESCO L'Adige | 3 Maggio 2019 p. 8 Il premio Unesco a «La regina di Casetta» di Fei Il film «Bella storia» È stato assegnato ieri, dalle giurie indipendenti il Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco a Francesco Fei per La regina di Casetta . Una menzione Speciale - Premio Bim è andato al film The Absence of Apricots di Daniel Asadi Faezi . La giuria, composta da Marcella Morandini, Maria Carla Failo, Annibale Salsa, Riccardo Decarli ha deciso quindi di assegnare il


premio Unesco al film «La regina di Casetta» di Francesco Fei. La motivazione è stata che «il film documenta una particolare consapevolezza da parte dei giovani dell'unicità di territori apparentemente marginali, ma che in realtà costituiscono la spina dorsale dell'intero Paese. Una bella storia, semplice e vera, di amore e attaccamento. L'essenziale colonna sonora, composta quasi esclusivamente dai rumori della natura, si pone in sintonia con le immagini e la semplicità del racconto. Si inseriscono bene anche i versi di Dino Campana». Corriere del Trentino | 3 Maggio 2019 p. 14 Trento Film Festival con Malika e Messner Premio Sat per l’impegno civile a Ducos la guida alpina che aiutò una famiglia di migranti, poi indagato in Francia Tra il Marocco e gli Ottomila, il Trento Film Festival si riconferma luogo di incontro tra le tensioni del mondo contemporaneo. I due grandi protagonisti della giornata di oggi al Festival saranno Malika Ayane, la cantautrice italiana di origini marocchine, e «il re degli Ottomila», Reinhold Messner. Per il programma «Destinazione… Marocco» alle 17.30 alla sala Anna Proclemer del Teatro Sociale di Trento l’incontro con Malika Ayane, condotto dallo scrittore e giornalista Carlo Martinelli. L’appuntamento sarà occasione per andare alla scoperta del Marocco, attraverso lo sguardo di Malika, ambasciatrice di Oxfam Italia, che nel 2013 ha attraversato la terra di origine per incontrare i progetti dell’organizzazione umanitaria a fianco delle cooperative di piccole artigiane e produttrici, impegnate nell’estrazione di olii essenziali dalle piante aromatiche e medicinali. Un viaggio che ha toccato le montagne dell’Atlante e i villaggi dalle case di terra e fango, che ha lascito nella cantante una memoria fatta di odori, mani operose, donne, lavoro e riscoperta delle proprie radici. «Sono poche le cose che mi ossessionano – ha confessato Malika Ayane tornata dal Marocco - ma sicuramente sul podio ci sono gli odori e la profondità degli sguardi. E il Marocco è il loro contenitore. Viene da qui buona parte della mia educazione alla vita». Ricordi e parole, che insieme a immagini e musica, la cantautrice condividerà con il pubblico anche con la finalità dell’aiuto umanitario: durante la serata del 3 e nei giorni successivi, sarà possibile sostenere gli interventi di Oxfam, negli spazi riservati all’associazione, all’interno del Festival. Grande attesa anche per la serata con inizio alle 21 all’Auditorium Santa Chiara, coordinata da Reinhold Messner e dedicata al padre dell’ecologia Alexander von Humboldt nel 250esimo anniversario della nascita. «Quel vulcano di Humboldt. Dalle Alpi al Chimborazo, l’incredibile attualità di uno scienziato-esploratore ingiustamente dimenticato» vedrà sul palco assieme a Messner anche Ariane Benedikter, Massimo Bernardi, Telmo Pievani, Veronica Lisino, Filippo Thiery, Julio Velasco. Tra tensione verso l’avventura e tragedia del dolore si muove la volontà del festival di rendere omaggio alla memoria di Tom Ballard e Daniele Nardi, recentemente morti sul Nanga Parbat. Oggi a partire dalle 14.30 al Supercinema Vittoria verranno proiettati il documentario «Tom» (di Elena Goatelli e Angel Luis Esteban Vega, Spagna, Italia, 2015), già presentato al festival 2015, insieme al cortometraggio «Da zero a ottomila, la storia di Daniele Nardi» (di Stefano Ardito, Italia, 2011) alla presenza dei registi. Ieri è stato premiato con il Premio Sat per l’impegno civile a Benoit Ducos, la guida alpina francese indagata dalla magistratura transalpina per aver soccorso il 17 marzo 2018 una famiglia di migranti al confine tra l’Italia e la Francia Aveva trasportato la donna incinta a bordo della propria auto all’ospedale e ha dovuto rispondere del reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Benoit, ha voluto destinare il riconoscimento all’associazione Tous Migrantes di Grenoble. Consegnato ieri da Marcella Morandini (direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco) e Anna Facchini (Presidente Sat) a Francesco Fei il Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco per «La regina di Casetta». La menzione Speciale - Premio Bim è andata al film «The Absence of Apricots» di Daniel Asadi Faezi. Trentino | 4 Maggio 2019 p. 10 Oggi è il giorno delle Genziane Oggi, 4 maggio, è il giorno dell'attesa proclamazione delle Genziane ai film e documentari vincitori della 67esima edizione del Trento Film Festival , edizione e anche del Premio ITAS del Libro di Montagna numero 45. Questa sera alle 19 al Muse, su invito, avrà luogo la cerimonia di gala di premiazione. Presenta Claudio Ruatti. Saliranno sul palco Mariano de Tassis, Carlo Casillo, Lisa Bergamo, Francesco Ago Dallago, Loris Dallago e gli acrobati Giorgio Coppone e Simona Forlani, coordinati dalla regia di Miscele D'Aria Factory. Non sono previste prevendite.Tornando al cinema, in prima serata in Sala 1, Sala 2 e Sala 3 del Cinema Modena e Vittoria, alle 21, 21.15, 21.30, saranno proiettati i film vincitori della 67. edizione. I film vincitori andranno in sala anche domani sempre al Cinema Modena dalle 17 alle 21.Oggi ci sono varie proiezioni in tutte le sale, che riportano sullo schermo alcuni dei film già proiettati. Segnaliamo che al Supercinema Vittoria alle 15.00 si potrà rivedere, per Muse.Doc "Queen Without Land" di Asgeir Helgestad, spettacolare film sull'incontro tra Frost, splendida mamma orso polare, i suoi cuccioli e un regista, alle Svalbard; sulla loro lotta per la sopravvivenza, mentre il ghiaccio si scioglie a velocità record. Alle 17 in Sala 3 per le Anteprime segnaliamo la prima proiezione di "Premier de Cordée" (di Louis Daquin, Francia / 1943 / 106'), classico del cinema di montagna che arriva finalmente al festival in una nuova versione restaurata. La sceneggiatura si concentra sull' opposizione tra un padre, ex guida di alta montagna convertitosi all' attività alberghiera, e suo figlio, la cui vocazione di alpinista è ostacolata sia dal padre che dalla paura delle


altezze.Per chi volesse aspettare domani per vedere i film vincitori e godersi stasera altro buon cinema, alle 21 al cinema Vittoria ci sarà la Proiezione Speciale del documentario "Aquarela" (di Victor Kossakovsky, Regno Unito, Germania / 2018 / 89'), viaggio cinematografico attraverso la bellezza mutevole e la pura potenza dell'acqua.Ieri ha ricevuto la Menzione speciale Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO il bellissimo documentario iraniano "Beloved" di Yaser Talebi, incredibile storia vera di adattamento e solitudini, di una pastora ottantenne che da sola migra verso i pascoli alti ogni anno con le sue amate mucche. La donna è una figura straordinaria per forza e umanità che ha molto impressionato il pubblico del film Festival e non solo.©RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE DAI RIFUGI Corriere delle Alpi | 3 Maggio 2019 p. 14 Riaperto il sentiero che porta al rifugio Bianchet Il rifugio Bianchet è di nuovo raggiungibile per i tanti appassionati provenienti da ogni parte della provincia e non solo. In tempo per la stagione delle escursioni, il sentiero che parte dalla Regionale 203 Agordina, di proprietà dello Stato ma dato in concessione per sei anni al Cai, è stato riaperto dal personale del reparto carabinieri biodiversità di Belluno, che ha in consegna questi territori demaniali. Dopo aver affrontato le emergenze degli alberi schiantati e posti di traverso sulle strade e sui sentieri che compongono un ricco mosaico all'interno dell'esteso territorio delle riserve naturali, il reparto biodiversità dei carabinieri si è prodigato per restituire agli appassionati la possibilità di raggiungere il rifugio Bianchet. In località Costa Pinei, solo qualche decina di metri sopra la strada, la tempesta di fine ottobre aveva provocato la caduta di qualche centinaio di metri cubi di legname di pino silvestre, carpino, frassino, abete rosso e larice. In gran parte il materiale è già stato portato alla riserva naturale del Vincheto di Celarda dove verrà segato e preparato per essere utilizzato nella preparazione di manufatti - come infissi, tavolame, tabellonistica varia - da impiegarsi sul territorio delle riserve gestite dal reparto biodiversità dei carabinieri, mentre in parte è stato ceduto come legna da ardere. Alcune decine di metri cubi, soprattutto di pino silvestre e qualche larice, sono ancora accatastati di lato al sentiero in attesa di essere asportati.Al presidente del Cai di Belluno Sergio Chiappin, che ancora quest'inverno manifestava la sua preoccupazione per la presenza di una grande massa di alberi abbattuti che ostacolava il transito sul sentiero, il comandante del reparto, colonnello Gianfranco Munari, aveva dato assicurazione che il sentiero sarebbe stato riaperto in tempo per la stagione delle escursioni. Promessa mantenuta. In precedenza, anche i tronchi schiantati lungo la regionale Agordina in località Candaten erano stati ceduti alla popolazione locale come legna da ardere. Per chi transita in quella località, quasi tutto è stato ripristinato. Resta solo qualche catasta limitrofa al bosco. Rimane ancora molto da fare, invece, per la sistemazione dell'area turistica sempre di proprietà dello Stato ma in concessione al Parco delle Dolomiti nella quale, nel corso dell'inverno, gli operai del reparto biodiversità di Belluno, hanno asportato tutte le piante cadute e le ramaglie. Guardando avanti, tanti altri sono i lavori programmati, come la riapertura della strada che dal fondovalle porta nelle zone di montagna nelle riserve naturali dello Stato Piani Eterni-Erera Brendol e alcuni tratti di altri sentieri nella Val Canzoi. E molti altri se ne aggiungeranno via via con l'avanzare della bella stagione. --Sco Corriere delle Alpi | 3 Maggio 2019 p. 2 edizione Belluno Convegno sul futuro dei rifugi Longarine Fiere accede i riflettori sui Rifugi alpini - Nuova classificazione e nuove opportunità. Oggi, infatti, il quartiere fieristico delle Dolomiti accoglierà il convegno promosso dall'Agrav (Associazione gestori rifugi alpini del Veneto) con Apindustria e Confapi. Dopo i saluti istituzionali promossi da Mario Fiorentini (presidente dell'Agrav), i lavori entreranno nel vivo alle 9.45 con un focus curato da esperti del calibro di Mauro Giovanni Viti (direttore della Direzione regionale Turismo), Gloria Vidali (direttore dell'Unità organizzativa Veneto orientale in Regione) e Valeria Mazzucato (funzionario della Direzione regionale turismo). Fra i relatori anche Michele Nenz (presidente Coldiretti Belluno), che si concentrerà sulla filiera corta e i prodotti a chilometro zero, mentre i vertici della Dolomitibus svilupperanno il tema Escursionismo e mobilità sostenibile.


Corriere delle Alpi | 4 Maggio 2019

p. 20 Mille chilometri di sentieri distrutti dall'alluvione LONGARONE I gestori dei rifugi si mettono in rete per cogliere le nuove opportunità e i finanziamenti regionali, specie dopo i danni di Vaia.Da quasi un anno infatti è nata Agrav ovvero l'associazione dei gestori di rifugi alpini del Veneto che raggruppa circa 35 strutture sulle 112 catalogate dalla Regione nelle quattro provincie montane, in particolare Belluno. Agrav ha messo insieme gestori e proprietari di rifugio, Regione e Cai per una tavola rotonda a Longarone Fiere. RIFUGI IN RETE«In occasione della nuova classificazione regionale dei rifugi - spiega il presidente Agrav Mario Fiorentini, gestore del "Città di Fiume"- abbiamo pensato che era ora di mettersi in rete e fare squadra per il nostro territorio. Per questo c'è già una rete di partner, oltre a quelli istituzionali come la Regione, con cui collaboriamo. In primis il Cai poi la Dolomitibus per la mobilità sostenibile, l'associazione Microart, la Coldiretti e Apindustria che ci supporta sul lato tecnico per partecipare alla progettazione dei bandi locali ed europei all'interno del più ampio progetto regionale "Ciclability dalla montagna al mare"».DANNI DA VAIA«Secondo la stima del Cai Veneto - continua Fiorentini quasi 1000 chilometri di sentieri sono stati danneggiati da Vaia, circa il 10% dei sentieri».«I grossi danni ai rifugi non si sono avuti alle strutture (tranne rari casi come il rifugio Venezia) ma alle vie di accesso, alle attrezzature, ai servizi come luce e acqua e agli impianti come le teleferiche usare per portare la merce in quota. Adesso inizierà la stagione: in alcuni casi si ripartirà come sempre, in altri c'è ancora molto lavoro da fare e per questo dobbiamo essere uniti». Alla fine i funzionari della Regione hanno proposto un nuovo incontro con i vari referenti dei rifugi per definire meglio le linee guida dei finanziamenti per il settore, tra cui quelli per i ristori dopo i danni di Vaia. Tra le varie proposte emerse c'è quella dell'associazione padovana Microart che ha ideato una particolare


raccolta fondi. «Nel periodo estivo - dice la presidente Laura Jaurena - venderemo alcuni ciondoli con le rocce dolomitiche tagliate e colorate con la tecnica della polarizzazione: saranno disponibili in tutti i rifugi aderenti e contribuiranno a raccogliere risorse che destineremo al Cai Veneto per la formazione, acquisto attrezzatura e rimborsi spese per i volontari impegnati nella pulizia dei sentieri. Questa operazione infatti si chiamerà "pulisci i sentieri" e tutti possono dare il loro contributo». MARKETING Anche Coldiretti Belluno farà la sua parte come spiega il vicedirettore Michele Nenz. «Dobbiamo puntare sul marketing territoriale attraverso i prodotti tipici e la creazione di un menù classico dolomitico (per esempio pastin, polenta, formaggio, fagioli di Lamon e miele)». «Sarebbe bello - ha aggiunto Nenz - se ci fosse una proposta unitaria dei rifugi, questo servirà anche per portare il flusso di escursionisti anche nei rifugi meno noti puntando sul cibo, togliendo confusione in quelli presi d'assalto con benefici per tutti». -Enrico De Col BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Corriere delle Alpi | 21 Maggio 2019

p. 14 Rifugisti in ginocchio, aperture posticipate Francesco Dal Mas ZOPPè DI CADORE Ci sono dei danni da maltempo che rischiano di mettere in ginocchio la florida stagione dell'escursionismo, ogni anno più marcata di


progressi nella frequentazione dei sentieri in quota. La tempesta Vaia, a fine ottobre, le nevicate di fine dicembre e soprattutto quelle degli ultimi tre fine settimana hanno pregiudicato l'apertura anticipata di numerosi rifugi, per l'impraticabilità degli itinerari di accesso. In qualche caso, danni pesanti vengono denunciati dalle stesse strutture. L'apertura della stagione dell'escursionismo perde infatti un punto di riferimento tra i più accreditati. Il rifugio Venezia, che sorge ai piedi del Pelmo, non aprirà per la data classica della penultima domenica di giugno, tantomeno potrà anticipare, com'era nei desideri di Barbara Feltrin, la gestrice. Vaia ha danneggiato il tetto. I lavori di riparazione che si pensava di effettuare in maggio e all'inizio di giugno sono stati posticipati a causa del maltempo. «Siamo pertanto costretti ad aprire a metà luglio», informa De Luca. Dall'altra parte della valle c'è il rifugio San Marco, sopra San Vito di Cadore. Ha problemi alla teleferica; la strada di accesso al rifugio Scotter è chiusa con tanto di ordinanza del Comune e l'edificio è stato gravemente danneggiato da una frana e quest'estate non verrà certo ristrutturato, considerata la complessità dei lavori da compiere. Il rifugio Vandelli, una delle mete più ambite vista la vicinanza del lago Sorapis, voleva aprire con una settimana di anticipo, quindi a metà giugno. «Speriamo che le condizioni meteo ci permettano di lavorare nei prossimi giorni in modo da contenere un eventuale ritardo, che speriamo sia minimo», ci confida Sabrina Pais, che collabora col marito alla gestione della struttura. «La neve, che fino ad un mese fa era così bassa da lasciarci sperare in un'apertura addirittura anticipata, è ritornata abbondante. Ne abbiamo più di un metro. E sotto la neve non sappiamo che cosa c'è».Il sentiero che sale dalla val d'Ansiei è tutto da scoprire. Nel primo tratto ci sono stati innumerevoli schianti. Le Regole hanno provveduto a una bonifica di emergenza e il secondo tratto è stato sottoposto a numerose slavine. C'è poi il sentiero "dei cafoni", che ha meno problematiche, ma che presenta anch'esso dei gravi rischi, eppure c'è già chi si è azzardato a salire e farsi fotografare sul lago di...neve. In Comelico, solo l'altro giorno si è potuto raggiungere con l'auto il rifugio Lunelli, in fondo alla Val Grande. La neve è così abbondante che lungo i versanti si continua a fare sci alpinismo. Bruno Martini, lo storico gestore del rifugio Berti, è preoccupatissimo. «Pensavo di aprire con una settimana di anticipo, ma mi sto adoperando per farlo almeno a fine giugno», ci dice. Il sentiero che sale dal Lunelli al Berti è impraticabile; ci sono almeno due passerelle in legno da rifare sul tormentato torrente che scende dal versante della montagna. La neve, inoltre, potrebbe aver danneggiato il percorso nei tratti più critici, quelli scoscesi. «Siamo anche preoccupati», afferma Martini, «per quello che potremmo trovare in quota, oltre i 2 mila metri. Immediatamente dopo la tempesta Vaia, infatti, è arrivata la neve che ha coperto tutto. Bisognerà aspettare che si sciolga l'ultima arrivata per verificare la condizione dei percorsi e metterli in sicurezza».Problemi, invece, non ce ne dovrebbero essere per le ferrate. -Trentino | 30 Maggio 2019 p. 26 Il rifugio diventa opera d'arte grazie agli studenti del Vittoria claudio libera trento Sono ben "2.496 le sfumature di colore" che ora arricchiscono il rifugio Antermoia, il più "distante" da raggiungere, in val di Fassa, dall'ultimo parcheggio, in tre ore di cammino. Recentemente restaurato, gestito da Martin Riz, riaprirà i battenti il 13 giugno, offrendo ai suoi ospiti un doppio spettacolo. Esterno, che il mondo ci invidia ed uno interno, frutto dell'alternanza scuola lavoro svoltasi in tre anni grazie ai ragazzi della 5F dell'Istituto delle Arti Vittoria. 2.496 che sono i metri sul livello del mare del rifugio, nove gli studenti, o meglio, 8 studentesse ed un maschietto, che dopo aver progettato il lavoro, in due estati lo hanno portato a compimento, soggiornando in rifugio. La presentazione nell'aula magna del Vittoria, col dirigente Roberto Pennazzato, l'illustrazione - dopo il bel video degli studenti - del professor Rolando De Filippis, docente discipline pittoriche e coordinatore del progetto, quella di Elia Perini presidentessa della Commissione scuola formazione della Sat, la spiegazione del lavoro a genitori ed ospiti ed infine la testimonianza del gestore dell'Antermoia, pure lui già studente d'arte, Martin Riz. Con la partecipazione dell'Iprase, Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa, che ha realizzato l'opuscolo sul progredire dei lavori. Ospite il presidente del Cai Veneto. Gli artisti studenti - il loro lavoro farà parte dell'esame di maturità - sono Beatrice Cappi, Gaspare Gianduia Grimaldi, Adele Groaz, Nina Groff. Stefania Groff, Aurora Hechenblaikner, Silvia Inama, Beatrice Oss e Natasha Pedergnana. Il progetto - si tratta di due rampe di scale lunghe 12 metri alte due, più una parete - si è così inquadrato nelle azioni previste per l'alternanza scuola lavoro e costituisce un lavoro completo, dalla committenza, alla progettazione e realizzazione. Sono stati coinvolti nel progetto 10 alunni (uno ritirato) di una 3a classe del Vittoria frequentanti il corso di arti figurative del professor de Filippis. I temi scelti per le decorazioni sono stati quelli legati all'ambiente dolomitico, nelle variazioni giornaliere, stagionali e legate all'altitudine, alla flora e fauna. Nel 2017 si è svolta la fase preliminare di studio ed i ragazzi hanno seguito le lezioni sulla storia della Sat e dei rifugi, realizzando il progetto in scala. A giugno si è attuato il sopralluogo, a settembre la prima fase realizzativa durata 5 giorni in cui si è decorata una scalinata. Nel 2018 i ragazzi hanno proseguito la progettazione delle decorazioni degli altri ambienti ma la sessione si è svolta a settembre causa troppa neve a giugno. Ora attesa per il taglio del nastro.©RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere delle Alpi | 30 Maggio 2019 p. 31 Al via il restauro del rifugio Venezia VODO DI CADORE


Barbara Feltrin, che gestisce il rifugio Venezia, incrocia le dita. Oggi, dopo tanto maltempo, dovrebbe esserci la prima giornata di sole e finalmente - sospira - l'elicottero potrà volare fino ai 2 mila metri del rifugio Venezia.Un viaggio atteso da settimane per trasportare in quota non solo Barbara e i suoi collaboratori, ma anche l'impresa che dovrà provvedere al recupero e alla sistemazione del tetto. La tempesta Vaia, a fine ottobre, lo ha gravemente danneggiato. I volontari, ai primi di novembre, sono riusciti a coprirlo con un pesante telo di nylon. Poi è arrivato l'inverno. E tanta, davvero tanta neve, soprattutto nelle ultime settimane. Un metro ai piedi del rifugio, dai due ai tre metri appena sopra.«Ci eravamo illusi di poter lavorare con l'arrivo della primavera, quando la coltre bianca era rimasta di pochi centimetri, invece», sbotta la signora Barbara, «il successivo maltempo ci ha rigettato in ginocchio e, adesso, aspettiamo con ansia la prima parentesi di meteo favorevole per tirar su le impalcature e poter recuperare l'agibilità del rifugio».Agibilità che nei fatti non c'è. E, infatti, l'apertura del rifugio, prevista per metà giugno, dovrà essere rinviata di un mese, se non addirittura di una settimana successiva. Il Venezia, dunque, rimarrà chiuso in giugno. Un vero peccato per i tanti frequentatori del Pelmo, o almeno dei suoi itinerari ai piedi della montagna. Il Venezia, infatti, è una meta escursionistica tra le più popolari. «Dal rifugio in su è impossibile salire», mette le mani avanti Feltrin, «c'è ancora troppa neve. La forcella è irraggiungibile, quindi è stoppato anche il classico itinerario verso il rifugio Città di Fiume. Sono tutti da verificare i sentieri attrezzati di corda, perché potrebbero essere stati danneggiati».Dalle valle le strade forestali che salgono presentano dei pericolosi smottamenti. Così pure la pista che arriva da Zoppè di Cadore, parzialmente interrotta da due frane. Per la prossima stagione escursionistica si tratta, dunque, di metter mano anche a questi percorsi. Non ci sarebbero problemi, invece, lungo il sentiero che arriva da passo Staulanza. «Gli escursionisti stiano sereni, riusciremo a salvare il cuore della stagione», rassicura Feltrin, «certo è che la situazione si presenta drammatica. Anche perché dal tetto è penetrata dell'acqua e qualche muro ne è rimasto pregno, quindi abbiamo bisogno di un po' di tempo per asciugare».Dall'altra parte della valle, il rifugio San Marco, sopra San Vito di Cadore, aprirà normalmente intorno al 20 giugno. Il Comune, infatti, aggiornerà l'ordinanza di chiusura dell'accesso al rifugio Scotter, finito sotto i sassi. Da San Vito si potrà salire a piedi. Al San Marco è nevicato anche l'altra sera, ma i prossimi giorni di bel tempo scioglieranno la coltre bianca. Siamo in faccia all'Antelao e ai suoi piedi aprirà anche il rifugio Galassi, raggiungibile dalla Val d'Oten. --F.D.M.

NOTIZIE DAL CAI Messaggero Veneto | 3 Maggio 2019 p. 44 edizione Gorizia Cai e National Geographic in cammino sui sentieri delle "Montagne incantate" Roma Una collana di nove volumi, in edicola a cadenza mensile con la rivista National Geographic, che, seguendo le tappe del Sentiero Italia Cai (quasi 7 mila km dal Carso triestino a Santa Teresa Gallura, in Sardegna), intendono accompagnare il lettore a vivere le meraviglie delle montagne italiane. Queste le caratteristiche della novità editoriale denominata "Le montagne incantate", edita da National Geographic e dal Club alpino italiano, che vuole rappresentare la prima opera completa dedicata alle terre alte italiane, destinata sia a chi le frequenta per passione o turismo, ma anche a coloro che fino a oggi hanno avuto poche occasioni per visitarle e conoscerle.La serie è illustrata dalle fotografie di Alto Versante e si avvale delle firme delle testate del gruppo Gedi, dei più noti specialisti della montagna, di famosi alpinisti, di storici e di scrittori.Ogni volume sarà diviso in due parti: la prima è basata sulla passeggiata, più varia e distratta, alla scoperta di luoghi, persone e storie delle montagne, senza dimenticare flora, fauna ed enogastronomia.Nella seconda parte, più tecnica, realizzata con l'aiuto del Club alpino e delle sue Sezioni territoriali, il lettore sarà guidato lungo il cammino con tutte le informazioni pratiche per intraprendere le escursioni (lunghezza dei percorsi, dislivelli, tempi di percorrenza, condizioni del terreno, rifugi, link utili). Presente inoltre la cartografia di National Geographic - Libreria Geografica e i diari delle esperienze di coloro che lo inventarono e per primi lo percorsero.Il primo volume, dedicato al tratto dal Carso alle Dolomiti d'Ampezzo, sarà in edicola da oggi a 12 euro e 50 centesimi. «Sono nove volumi dedicati alle montagne incantate del nostro Paese, che ne coronano i confini settentrionali e ne innervano la figura che si allunga nel Mar Mediterraneo», dice il direttore di National Geographic Italia Marco Cattaneo. -- BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

NOTIZIE DAI SOSTENITORI Corriere delle Alpi | 17 Maggio 2019 p. 33 Mondiali e Fondazione Unesco patto nel segno delle Dolomiti


CORTINA Cortina 2021 sostiene la Fondazione Dolomiti Unesco.Cortina e Dolomiti, un binomio indissolubile. Anche per questo non poteva mancare il sostegno della Fondazione Cortina 2021 alla Fondazione Dolomiti Unesco, l'ente che svolge un fondamentale ruolo di coordinamento per l'armonizzazione delle politiche di gestione del bene dichiarato nel 2009 Patrimonio Mondiale.L'accordo, che fa di Cortina 2021 un socio sostenitore delle Dolomiti Unesco, segna un passo importante nel coinvolgimento di tutti gli interlocutori strategici in vista dei prossimi Campionati del mondo di sci alpino. Diventare socio sostenitore significa condividere appieno gli scopi della Fondazione Dolomiti Unesco, contribuendo alla conservazione, alla comunicazione e alla valorizzazione di questo spettacolare gioiello paesaggistico e naturalistico, unico al mondo. Il supporto di Cortina 2021 alla Fondazione Dolomiti Unesco costituisce un passaggio decisivo volto ad assicurare il rispetto dei più alti standard di qualità nell'organizzazione dell'evento iridato. Due Fondazioni unite da un unico fil rouge che passa per la tutela all'ambiente naturale, lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, e la promozione dell'intera area dolomitica, e che si presenteranno fianco a fianco già il 26 giugno in occasione del decimo anniversario dell'iscrizione delle Dolomiti nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.Sarà una giornata per celebrare la bellezza di un territorio unico nel suo genere, ma anche il primo passo di un lungo percorso verso l'appuntamento dei Campionati del mondo di sci e oltre. Per Cortina 2021 si tratta di una chiara assunzione di responsabilità nei confronti di tutto il territorio, che sarà protagonista nella sua integrità - insieme alla capofila Cortina d'Ampezzo - dei Campionati del mondo di sci alpino. D'altra parte, l'attenzione a un'eredità infrastrutturale sostenibile e l'impegno per il rispetto dell'ambiente sono da sempre i punti fermi della Fondazione Cortina 2021.Ne sono un esempio la "Carta Cortina", il documento sottoscritto dal ministero dell'Ambiente per lo sviluppo turistico e sportivo in chiave sostenibile; l'asta benefica dei pettorali delle atlete che hanno partecipato all'ultima Coppa del mondo, il cui ricavato è stato devoluto alle Regole d'Ampezzo, per i lavori di esbosco e di pulizia dei boschi duramente colpiti dalla tempesta Vaia; la speciale livrea "Save our planet, stop climate change" per l'autobus del tifoso, realizzata in partnership con Dolomiti Bus nelle giornate di Coppa del mondo. --A.S. Gazzettino | 17 Maggio 2019 p. 13 edizione Belluno Partner Mondiale per l'Unesco L'accordo impegna il centro turistico come socio sostenitore e coinvolge tutti gli interlocutori CORTINA Il 26 giugno, nel decennale del riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio dell'umanità, da parte dell'Unesco, ci sarà un partner in più, ad affiancare questo ente: la Fondazione Cortina 2021, che organizza ogni anno le gare di Coppa del mondo di sci alpino femminile e i Campionati del mondo fra due anni. «Diventare socio sostenitore significa condividere appieno gli scopi della Fondazione Dolomiti Unesco, contribuendo alla conservazione, alla comunicazione e alla valorizzazione di uno spettacolare gioiello paesaggistico e naturalistico, che è unico al mondo. I VALORI i quattro pilastri delle Dolomiti Unesco, patrimonio, esperienza, comunità, sistema, si affiancano così i quattro valori di Fondazione Cortina 2021: sport, territorio, passione, futuro», è la motivazione data dall'istituzione presieduta dall'imprenditore veneto Alessandro Benetton e amministrata da Valerio Giacobbi. Dalla sede in Ampezzo spiegano che si tratta di una assunzione di responsabilità verso tutto il territorio: «Cortina e le Dolomiti sono un binomio indissolubile. Anche per questo non poteva mancare il nostro sostegno a Fondazione Dolomiti Unesco, che svolge un fondamentale ruolo di coordinamento, per armonizzare le politiche di gestione del bene dichiarato patrimonio mondiale dieci anni fa». L'ACCORDO L'accordo fa di Cortina 2021 un socio sostenitore e segna un passo importante nel coinvolgimento di tutti gli interlocutori strategici in vista dei prossimi Mondiali. Soprattutto si vuole assicurare il rispetto dei più alti standard di qualità nell'organizzazione dell'evento iridato. Questo impegno fa seguito alla sottoscrizione della Carta di Cortina, tre anni fa, da parte del ministero dell'Ambiente e di molti altri interlocutori istituzionali, convinti della necessità di una organizzazione sostenibile dei grandi eventi sportivi in montagna. Molti di questi si presenteranno fianco a fianco il 26 giugno, nella piazza di Cortina, in occasione del 10. anniversario dell'iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. E ci sono altri segni di condivisione: nell'ultima edizione delle gare di Coppa del mondo, lo scorso mese di gennaio, furono donati per un'asta benefica i numeri di pettorale delle atlete e il ricavato è stato devoluto alle Regole d'Ampezzo, per i lavori di esbosco e di pulizia dei boschi duramente colpiti dalla tempesta Vaia del 29 ottobre 2018. Fra i segni più vistosi c'è la speciale livrea Save our planet, stop climate change per l'autobus del tifoso, realizzata in collaborazione con Dolomiti Bus nelle giornate di Coppa del mondo. Marco Dibona

INIZIATIVE FORMATIVE Corriere delle Alpi | 13 Maggio 2019


p. 22 La Fondazione Angelini organizza un corso sul sistema 5 Unesco BELLUNO Fornire una sorta di sinossi, essenziale ma esaustiva, di tutte le attrattive di uno dei comprensori dolomitici più noti ed affascinanti: questo l'obiettivo della Fondazione Angelini, che, in collaborazione con le sezioni Cai di Auronzo e Val Comelico, la Fondazione Dolomiti Unesco e il Comune di Auronzo, organizza un corso, accreditato dall'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, intitolato "Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici Dolomiti di Sesto e del Comelico. Sistema n. 5 di Dolomiti Unesco". È rivolto a docenti delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, formatori del Cai, guide e tecnici degli enti locali, con un massimo di 40 partecipanti. Il responsabile scientifico sarà Giovanni Battista Pellegrini, già docente di Geomorfologia all'Università di Padova, mentre il coordinamento sarà affidato a Selina Angelini. I relatori saranno, oltre allo stesso Pellegrini, Danilo Giordano (geologo), Cesare Lasen (geobotanico), Davide Pettenella, (docente di Economia e Politica forestale); Carlo Barbante (docente di chimica analitica), Iolanda Da Deppo (etnografa), Ester Cason Angelini (responsabile collana "Oronimi Bellunesi"), Anna Angelini (archeologa), Antonella Fornari (alpinista), Enrico Ferraro (faunista). Si inizierà venerdì 5 luglio a Palazzo Corte Metto ad Auronzo, dove nel pomeriggio si terranno le lezioni teoriche di Danilo Giordano sull'inquadramento geologico e geomorfologico del territorio e di Davide Pettenella sulle risorse forestali e gli effetti della tempesta Vaia. Carlo Barbante illustrerà poi il rapporto speciale del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, mentre Cesare Lasen presenterà le valenze floristico-vegetazionali del comprensorio. Iolanda Da Deppo e Anna Angelini infine si soffermeranno rispettivamente sulle peculiarità storico-etnografiche e su quelle archeologiche. Sabato 6 luglio sarà effettuata un'escursione da Casera Coltrondo fino a Col Quaternà, per poi scendere all'Alpe di Nemes e al Lago dei Rospi, con osservazioni e spiegazioni di carattere geologico, botanico, archeologico, antropico e toponomastico. Alle 21 nella Villa Gregoriana di Palù San Marco la giornata si concluderà con il tema del ritorno del lupo e dei grandi carnivori trattato da Enrico Ferraro. Il 7 luglio si partirà dal rifugio Auronzo e per il rifugio Pian di Cengia si arriverà al rifugio Locatelli, con ritorno per Pian da Rin e Forcella Col di Mezzo. Per maggiori informazioni www.angelini-fondazione.it, dove si può anche scaricare il modulo per l'iscrizione, che prevede un contributo finanziario a titolo di rimborso spese di 70 euro. --Walter Musizza

TORRE PANORAMICA: IL CASO Corriere del Trentino | 23 Maggio 2019 p. 9 Coronelle: stop dell’Unesco, torre panoramica bocciata Dejori, sindaco di Nova Levante: carta straccia, andiamo avanti BOLZANO Si alza la temperatura (in tutti i sensi) intorno al rifugio Coronelle e al progetto «Touch the Dolomites, Laurins Kristallper», una torre panoramica, alta 12 metri con ampie vetrate, per ammirare tutto, sopra Carezza, il comprensorio del catinaccio-Latemar, Rosengarten compreso. «La valutazione è negativa», ha messo nero su bianco, martedì, la «Fondazione Dolomiti Unesco» (come riportato ieri dal quotidiano Tageszeitung ). Piccata la risposta di Markus Dejori, sindaco di Nova Levante: «per noi è carta straccia. Stasera (ieri, ndr) porteremo e approveremo in Consiglio comunale la variante al Piano urbanistico comunale per poi sottoporlo alla valutazione della Provincia». La torre panoramica rientra in progetto complessivo da 20 milioni di euro che prevede una nuova cabinovia da dieci posti in sostituzione della storica seggiovia biposto e una stazione a monte totalmente interrata, con annesso centro visite sulle Dolomiti patrimonio Unesco dotato, appunto, della torre panoramica. Un progetto contro il quale si sono schierate nettamente il club alpino di lingua tedesca «Alpenverein» e il Club alpino italiano. «È una mostruosità — sottolinea Carlo Alberto Zanella del direttivo dei Cai Bolzano —. Già dal rifugio Coronelle si può ammirare un bel panorama e, quindi, una cosa del genere non ha senso. Il Cai di Bolzano è assolutamente contrario. Al massimo può andar bene la realizzazione della nuova cabinovia, anche se con troppe persone si sta rovinando la montagna». L’opposizione di Cai e Alpenverein fa ipotizzare al sindaco Dejori che verso la Fondazione ci siano state delle pressioni. «La Fondazione — dice — a febbraio aveva preso atto del progetto, ma dopo una riunione avuta lunedì con l’Alpenverein, è arrivato questo parere negativo. Un parere questo che, come l’altro, non è vincolante in quanto siamo 5 metri dalla zona tampone e 50 metri dalla zona rossa». La Fondazione, però, nel nuovo documento precisa che, «nel parere del 6 febbraio, erano state espresse perplessità e criticità». E in merito alle distanze precisa che, comunque, la torre può avere «effetti negativi sul Patrimonio mondiale». La Fondazione, entrando nello specifico, se da un lato valuta come «preferibili rispetto alla situazione attuale» la ricostruzione dell’impianto ed il conseguente riordino paesaggistico, dall’altro ritiene la Torre «un corpo estraneo con effetti negativi sui valori estetico-paesaggistici». Viene, poi, considerato «inapplicabile il parallelo con la situazione insediativa e le modalità di visita sul Plan


de Corones». La Fondazione, inoltre, ricorda che Ogni progetto o intervento che facilita l’accesso alle Dolomiti Unesco deve valorizzare la fruizione consapevole, favorendo il turismo sostenibile, e non aumentare il numero di visitatori». La Fondazione dà, alla fine , un suggerimento: «Nell’ambito del ripristino complessivo del rifugio storico, sarebbe molto più adeguato realizzare un semplice punto informativo» in corrispondenza dell’attuale rifugio, comunque da ristrutturare. «Quella — prosegue la Fondazione — sarebbe la posizione ideale per localizzare sia una parte divulgativa che una terrazza panoramica,ottenendo realmente il risultato di “toccare le Dolomiti”».


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