Fondazione Dolomiti Dolomites Dolomiten Dolomitis UNESCO
RASSEGNA STAMPA LUGLIO 2018
1 Rassegna Stampa – Luglio 2018
PRINCIPALI ARGOMENTI DEL MESE DI LUGLIO: INCONTRI D’ALT(R)A QUOTA 2018 ......................................................................................................... 3 EVENTI E PARTECIPAZIONI ................................................................................................................... 6 CONFERENZA MONDIALE GEOPARCHI ............................................................................................... 12 INTERVISTE ........................................................................................................................................ 14 DOLOMITIZATION ................................................................................................................................ 16 NOTIZIE DAI PARCHI ........................................................................................................................... 17 DOLOMITI ACCESSIBILI ....................................................................................................................... 18 SITI UNESCO ITALIANI ......................................................................................................................... 19 PELMO D’ORO 2018 ............................................................................................................................ 20 LEGAMI DOLOMITICI ........................................................................................................................... 22
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INCONTRI D’ALT(R)A QUOTA 2018 Corriere delle Alpi | 3 Luglio 2018
p. 28 Gli "Spiriti delle Dolomiti" rivivono con Susan e Alan Boyle BELLUNO "Spiriti delle Dolomiti". Il volume di Susan e Alan Boyle è stato presentato domenica al rifugio Galassi, sotto la forcella piccola dell'Antelao. I due fratelli inglesi, con il loro lavoro, hanno ripercorso i passi della loro connazionale Amelia Edwards, l'autrice del celebre "Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys" ("Cime inviolate e valli sconosciute", 1873). L'evento è stato il primo della rassegna "Incontri d'alt(r)a quota", promossa dalla Fondazione Dolomiti Unesco in collaborazione con i gestori dei rifugi. Nell'opera dei fratelli Boyle i racconti e i bozzetti della Edwards sono messi a confronto con i paesaggi di oggi. «È cambiata sicuramente la facilità con la quale si può viaggiare. Le montagne, poi, cambiano in ogni stagione e nell'arco di una sola giornata», sottolineano i Boyle. «Quello che non cambia è come le montagne ti fanno sentire: il loro spirito resta immutato».Il volume è stato pubblicato grazie all'opera della Fondazione Giovanni Angelini. «Spesso è chi viene da fuori a valorizzare al meglio le nostre montagne», commenta Ester Cason Angelini, «ma questo libro, oltre ai paesaggi, riesce valorizzare anche le persone che vivono tra le Dolomiti». Persone che amano profondamente il territorio, come coloro che operano per tenere aperto, durante la stagione estiva, il rifugio Galassi: si tratta dei volontari del Cai di Mestre, che dal 1970 conducono una straordinaria esperienza di autogestione. La rassegna "Incontri d'alt(r)a quota" continua domani al rifugio Dal Piaz: protagonista lo chef Alessandro Gilmozzi. --M.R. Gazzettino | 3 Luglio 2018 p. 18 edizione Belluno Domani al Dal Piaz lo chef Gilmozzi LA PROPOSTA Appuntamento in alta quota, domani, per scoprire erbe e sapori del territorio. Dopo la domenica al rifugio Galassi sotto la Forcella Piccola dell'Antelao, la rassegna Incontri d'alt(r)a quota promossa dalla Fondazione Dolomiti Unesco in collaborazione con i gestori dei rifugi, si sposta al rifugio Dal Piaz nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Protagonista della giornata sarà lo chef Alessandro Gilmozzi, insieme ai gestori Mirco Gorza e Erika De Bortoli. L'invito è di puntare la sveglia presto per farsi trovare pronti alle 8 di domani a Passo Croce d'Aune. Da lì partirà una passeggiata alla scoperta delle erbe locali. Al rifugio si svolgeranno quindi una dimostrazione e una degustazione con i gli ingredienti offerti dai produttori dell'agroalimentare della rete Dolomiti Unesco. «Sperimenteremo forme di gastronomia di alta qualità utilizzando i prodotti del territorio - sottolinea il direttore dell'ente Marcella Morandini -, vogliamo che turismo e agricoltura trovino motivo di stretta collaborazione, che porti un valore aggiunto per tutti». La rassegna si concluderà il 25 agosto al rifugio Berti, al cospetto del Popera. Anche in questo caso insieme ai gestori Bruno Martini e Rita Zandonella, ci saranno lo chef Gilmozzi e i prodotti di qualità del territorio delle Dolomiti Unesco. Il primo appuntamento della rassegna, intanto, è andato in scena domenica. I protagonisti sono stati Susan e Alan Boyle, due fratelli inglesi che hanno ripercorso i passi della loro connazionale Amelia Edwards, l'autrice del celebre Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys ovvero Cime inviolate e valli sconosciute, dando ora alle stampe lo splendido volume Spiriti delle Dolomiti. Nell'opera dei due, i racconti e i bozzetti della Edwards sono messi a confronto con i paesaggi di oggi.AT
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Trentino | 3 Luglio 2018 p. 32 Lo chef Gilmozzi al rifugio CAVALESE Domani, nell'ambito degli "Incontri d'alt®aquota" che sono in programma nel Parco delle Dolomiti Bellunesi prenderà il via alle 8 la camminata botanica con lo chef stellato Alessandro Gilmozzi di Cavalese. I protagonisti della giornata sono i prodotti Dolomiti Unesco. Alle 11.30 appuntamento al rifugio "Dal Piaz", a Sovramonte, dove lo chef fiemmese presenterà i prodotti dolomitici e preparerà assaggi in tempo reale per il suo pubblico. Questi gli ingredienti: croccante d'orzo e farro con fagioli bala canditi, yogurt e fiori di anice. Inoltre preparerà un piatto inedito (Tartar di griglia alpina, fagioli Lamon candito con miele di erica e levistico) da far degustare a tutti su prenotazione al rifugio Dal Piaz, che lo terrà in carta per tutta la stagione. Alle 14.30 escursione botanica alla Busa delle Vette. ( l.ch.) Corriere delle Alpi | 8 Luglio 2018
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p. 24 Alta cucina in montagna con lo chef stellato Gilmozzi SOVRAMONTE L'alta cucina incontra l'alta montagna. Uno chef stellato, le erbe spontanee del Parco delle Dolomiti, la qualità dei prodotti dalla rete dei produttori delle Dolomiti Unesco, l'entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco dei gestori del rifugio Dal Piaz: sono questi gli ingredienti che hanno reso unico il secondo degli "Incontri d'alt(r)a quota" promossi dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Ad attendere i partecipanti a passo Croce d'Aune, mercoledì scorso, c'era Alessandro Gilmozzi, chef stellato che ha fatto dell'utilizzo delle erbe dolomitiche un marchio di fabbrica. La sua è una cucina in nome della sostenibilità, perché punta anche a valorizzare l'intero prodotto, senza buttare nulla. Il cuoco ha accompagnato i partecipanti lungo i quasi mille metri di dislivello per arrivare al Dal Piaz, illustrando le proprietà e i possibili utilizzi di decine di erbe spontanee. Sono intervenuti Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti Unesco; Antonio Andrich, direttore del Parco delle Dolomiti; Marina Berto, comandante del reparto Carabinieri del Parco; la gestrice del rifugio Erika De Bortoli e un rappresentante dell'azienda agricola Canop di Rivamonte, a nome della rete dei produttori delle Dolomiti Unesco. Lo chef Gilmozzi ha quindi montato un piatto speciale a base di fagiolo (della qualità "bala rossa"), con l'aggiunta di anice stellato, cereali soffiati e schiuma di yogurt. A seguire un'insalata di fagioli con orzo e formaggio stagionato, condita al barancino. Infine i piatti che hanno visto protagonisti anche i gestori, come la tartare di grigio alpina con sedano levistico e fagiolo candito. «L'intento non è di proporre la cucina gourmet nei rifugi, ma fare in modo che la qualità ambientale si coniughi a un'alta qualità dell'offerta turistica e gastronomica», spiega la Morandini. «Cerchiamo di fare in modo che le reti alla base del patrimonio Unesco lavorino insieme: rifugi, Parchi, produttori di qualità e chef che credono nel territorio». - SCO BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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EVENTI E PARTECIPAZIONI Trentino | 2 Luglio 2018
p. 8 Nove incontri per raccontare le Dolomiti VIGO DI FASSA Dolomiti protagoniste da oggi, 2 luglio, fino al 27 agosto. La sede è quella del Museo Ladino di Fassa, a Vigo. Gli appuntamenti si terranno tutti i lunedì alle ore 17. Nove sistemi montuosi. Nove incontri. Nove tematiche. Esperti e studiosi per presentare le sei puntate del reportage "Dolomiti. Montagne, Uomini, Storie" realizzato da Piero Badaloni per la Fondazione Dolomiti Unesco, in collaborazione con Fausta Slanzi e Nicola Berti, e interessanti pubblicazioni legate al territorio. Si comincia oggi, come detto, con la direttrice della Fondazione Domiti Unesco, Marcella Morandini, che terrà una relazione su "La Fondazione Dolomiti Unesco. L' ambiente Naturale e la sua tutela". Nel 2009 l'UNESCO ha iscritto le Dolomiti tra i Patrimoni dell'umanità per il loro eccezionale valore estetico-paesaggistico e l'importanza per la storia della Terra. Un Bene complesso, composto da nove Sistemi ed esteso su 142mila ettari in 5 Province e 3 Regioni. Nel 2010 nasce, in accordo con l'Unesco, la Fondazione Dolomiti Unesco. Quasi tutta la super cie compresa nei nove Sistemi montuosi (circa il 95%) e protetta da parchi nazionali, regionali o provinciali, come monumento nazionale o zona Sic/Zps. I boschi, i prati, gli animali, l' acqua sono ricchezze che i popoli dolomitici hanno sempre saputo di dover amministrare con parsimonia e attenzione.Il 9 luglio sarà invece la volta dell' antropologo Cesare Poppi, in un incontro dal titolo "Gli abitanti dell' arcipelago", dedicato a chi sulle Dolomiti ci vive, anche con di colta, per raccontare la "Ladinia", territorio che non esiste sulla carta, ma che contraddistingue da secoli una buona parte di coloro che sui "Monti Pallidi" ci abitano, si sposano, lavorano e festeggiano. Il 16 luglio invece la guida alpina Marica Favè terrà una relazione sul tema "Dalla scoperta alla conquista". Andare in montagna per Marica Favè significa tante cose: incanalare le energie, soddisfare un senso di competizione con sé stessa, mettersi alla prova in situazioni di cili gestendo la paura e l'istinto. L'alpinismo allora non è solo un'attività sportiva: è uno stile di vita che ti porta a fare fatiche e sacri ci e ti premia con ambienti stupendi, benessere sico e mentale e che ti insegna ad apprezzare anche le più piccole cose. Impossibile non parlare poi di Tita Piaz. A farlo sarà il 23 luglio Alfredo Paluselli, autore del libro "Il Diavolo generoso: la storia di Tita Piaz il diavolo delle Dolomiti". Un volume ricco di storia, documenti inediti e fotogra e sulle vicende del grande Tita Piaz, alpinista fassano dalle qualità straordinarie conosciuto come "Il diavolo delle Dolomiti", vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il 30 luglio toccherà alle leggende delle Dolomiti con un incontro dal titolo "Stories de Aloch e de Contrin". Sette leggende ambientate nelle zone di Aloch e Contrin, raccolte da Karl Felix Wolf e riunite in una nuova pubblicazione, narrano le antiche storie. I personaggi prendono vita e si intrecciano con i canti originali in lingua ladina scritti e musicati da Fabio Chiocchetti ed interpretati dalla calda voce di Elena Favè accompagnata dal gruppo dei "Ciantastories". Il 6 agosto il giornalista e scrittore Piero Badaloni parlerà invece de "Il fascino del sublime", un viaggio alla scoperta della straordinarietà paesaggistica dei "Monti Pallidi", della loro eccezionale importanza per la storia della Terra, delle vicissitudini del popolo che, vivendoci da secoli, ne ha connotato il paesaggio e l'economia. Il 13 agosto si passa alla scienza. Protagonista Riccardo Tomasoni, direttore del Museo Geologico delle Dolomiti che parlerà de "La nascita dell' arcipelago". Quella delle Dolomiti è una storia piena di contrasti tuttora visibili nel paesaggio, unico al mondo, di crode pallide e distese boscose: 280 milioni di anni di sconvolgimenti vulcanici, estinzioni di massa, mari, atolli, foreste pluviali e lunghe glaciazioni. La storia di queste straordinarie montagne continua tuttora: i pro li montuosi si trasformano, i ghiacciai si riducono, le acque continuano a scavare labirinti di gallerie sotterranee nel ventre delle montagne. Il 20 agosto poi due grandi specialisti di mitologia alpina, Ulrike Kindl e Nicola Dal Falco, autori di una trilogia dedicata, terranno una relazione su "Miti Ladini delle Dolomiti". Chiuderà infine la rassegna l' antropologo Annibale Salsa, con una serata dal titolo "Dal passato al futuro". Il Novecento è stato per il territorio dolomitico un secolo molto intenso: dallo strazio della Prima Guerra Mondiale alla nascita del
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turismo di massa, con la diffusione dei rifugi, l'avvento delle automobili, le Olimpiadi del 1956 e la moda dello sci, il ciclismo del Giro d'Italia e i problemi causati dal traffico. Nonostante le trasformazioni, i popoli delle Dolomiti sembrano però mantenere la propria identità e il profondo legame con la loro terra.(k.c.) L’Adige | 12 Luglio 2018
p. 7 Ghiacciai: ambiente, esplorazione, mito «Ghiacciai» è il titolo della mostra che viene inaugurata al Muse oggi alle ore 18, e che sarà visitabile fino al 23 marzo 2019 al Museo delle Scienze di Trento . L'esposizione offre una «fotografia» dei ghiacciai che ricoprono il nostro pianeta da quattro prospettive: l'ambiente naturale glaciale con le sue dinamiche e la distribuzione dei ghiacciai nel mondo, in Italia, in Trentino e nelle Dolomiti; le attività scientifiche e i rilievi che permettono di quantificare lo stato di salute dei ghiacciai, di studiare i cambiamenti climatici e di comporre gli «inventari» dei ghiacciai; le avventurose esplorazioni sui sentieri glaciologici, con le osservazioni dei primi glaciologi e il ritrovamento di Ötzi; le vicende storiche e i miti legati ai luoghi più inospitali dell'ambiente montano. Da qui al 23 marzo, sarà occasione per sviluppare alcuni momenti di riflessione sul tema. Per il mondo scolastico, da non perdere
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anche il laboratorio sugli adattamenti degli animali ai climi estremi. Masse di ghiaccio, riserve d'acqua dolce, attrazione turistica, laboratori scientifici a cielo aperto, testimoni dell'impronta dell'uomo sull'ambiente. I ghiacciai sono tutto questo e molto di più: sono l'elemento che, più di ogni altro, con il loro arretramento testimoniano vistosamente l'andamento meteorologico estivo ed evidenziano i cambiamenti climatici in atto. Il mutamento glaciale, infatti, è osservabile di stagione in stagione con l'arretramento della fronte, la riduzione del loro spessore, la presenza di numerosi torrenti sopraglaciali, la comparsa di nuovi laghi, estese zone crepacciate e isole rocciose che emergono dal ghiaccio e che si fanno, ogni, anno, sempre più grandi. Da metà Ottocento ad oggi circa il 70% delle superficie glacializzata in Trentino è andata persa. I ghiacciai si stanno ritirando con ritmi sempre più elevati. Fino agli anni 50 le perdite di superficie erano di 0,3-0,4 % all'anno; ora superano l'1,5%. Oggi, a fine estate, tutta la neve invernale va incontro a fusione e il ghiaccio di ghiacciaio affiora quasi ovunque. La quota media dei ghiacciai trentini negli ultimi 60 anni si è alzata di circa 300 metri. Dal punto di vista dell'allestimento sono stati scelti dei pannelli in plexiglass, dall'aspetto glaciale e con forme e trasparenze che trasmettono leggerezza, che caratterizzano lo stile narrativo della mostra che affronta l'emergenza climatica e il ritiro dei ghiacciai in modo delicato ma diretto. Il visitatore ha poi la possibilità di scoprire natura, ricerca, avventura e mito dei ghiacciai con la visione di quattro filmati, uno per ogni tematica espositiva, su grandi schermi posizionati all'interno di strutture in legno realizzate con linee essenziali e curiose. Natura è il primo video protagonista della mostra: il freddo patrimonio Unesco, raccolta di immagini coinvolgenti e mozzafiato dell'ambiente glaciale dolomitico (e non solo), realizzato con la collaborazione di Trentino Marketing e Wasabi; Secondo video sulla ricerca, La memoria del Ghiaccio di Giovanni Motter (2017). L'esistenza del Ghiacciaio dell'Adamello, il più profondo ed esteso d'Italia, è minacciata dall'aumento delle temperature. Fondazione Edmund Mach, Muse e Università di Milano Bicocca hanno avviato nel 2015 il progetto «POLLiCE» per ricercare nel ghiaccio la storia dei cambiamenti climatici e le modificazioni della vegetazione negli ultimi secoli (Rai Teche sede di Trento). Terzo video sull'avventura: Escape di Anjali Nayar (Canada, 2018). JaBig, un dj di Montréal, decide di battere il record dell'avventura più lunga in bicicletta in un singolo paese. Attraverserà il Canada in inverno, con una bicicletta a scatto fisso, fino al villaggio di Tuktoyaktuk. Il video lo riprende nei suoi ultimi chilometri, lungo una strada di ghiaccio. Infine il mito: N-Ice Cello «Tour Suoni di ghiaccio» e riflessioni sul futuro dell'ambiente e dell'umanità di Corrado Bungaro . Il violoncello costruito con il ghiaccio del Ghiacciaio Presena in Trentino dall'artista americano Tim Linhart - poi suonato da Giovanni Sollima - compie il suo tour in Italia. Parte da Trento e giunge fino alla Sicilia, dove raggiungerà il mare per tornare ad essere acqua. Scritto e diretto da Corrado Bungaro, il documentario raccoglie le riflessioni e le testimonianze di importanti artisti e pensatori incontrati lungo l'itinerario on the road. La mostra ha ottenuto il patrocinio di Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Comitato Glaciologico Italiano, Unesco. Trentino | 12 Luglio 2018
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p. 32 Grandi autori, a Predazzo il libro non va in vacanza PREDAZZO Cinzia Tani, Andrea Vitali, Maria Pia Veladiano sono alcuni degli scrittori che quest'estate arriveranno a Predazzo per "Aperitivo con l'autore", la proposta letteraria del Comune di Predazzo, della biblioteca e della nuova libreria Lagorai. L'appuntamento sarà sempre nell'aula magna del municipio alle 17.30 di giovedì (tranne il secondo, di venerdì), a partire da oggi e fino al 30 agosto. Si inizia con Cinzia Tani che presenterà "Darei la vita: grandi donne di grandi uomini", Rizzoli editore. La nota scrittrice e giornalista racconterà chi c'è dietro a una grande donna. Da Camille Claudel a Zelda Fitzgerald, a Lou von Salomé: le personalità più affascinanti e anticonformiste che hanno ispirato i grandi tra Ottocento e Novecento. Venerdì 20 Giangiacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera, parlerà di "Meno male: storie di piccoli eroi che trasformano il mondo", edito da Sperling & Kupfer, un libro che racconta un'Italia piena di piccoli eroi della normalità, di esempi imitabili, di uomini e donne straordinari che non hanno storia perché nessuno li racconta. Giovedì 26 luglio, la giornalista Gabriela Jacomella presenterà "Il falso e il vero: fake news, che cosa sono, chi ci guadagna, come evitarle", edizioni Feltrinelli. Il 2016 è stato definito l'anno della post-verità, delle bufale, l'inizio di un'era in cui le emozioni, i pregiudizi e le convinzioni personali peseranno sempre più della realtà - verificabile - dei fatti.In agosto giovedì 2 Andrea Vitali, che sarà anche a Canazei e Tesero, presenta il suo ultimo romanzo "Nome d'arte Doris Brilli: i casi del maresciallo Ernesto Maccadò", edizioni Garzanti. Andrea Vitali è uno degli autori italiani più letti del momento. Ha esordito nel 1989 con il romanzo "Il procuratore" e ha ricevuto numerosi premi. Tra gli altri nel 2008 il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia e nel 2015 il premio De Sica. Giovedì 9 agosto Andrea Bianchi, autore di "Con la terra sotto i piedi: camminare scalzi nella Natura per fare bene all'Anima", edizioni Mondadori, e fondatore della prima scuola italiana di "Barefoot Hiking", spiegherà perché, e come, una camminata a piedi nudi negli spazi di un antico giardino, sulla neve e sulle rocce dolomitiche d'alta quota o lungo le alture riarse di un'isola della Grecia può farci tornare bambini. Giovedì 16 agosto sarà a Predazzo Maria Pia Veladiano con il suo ultimo romanzo "Lei", edizioni Guanda, la storia umanissima di ogni madre ed è la storia di Maria raccontata in poesia, in pittura, in musica. Giovedì 23 agosto sarà la volta di Rossella Milone con il suo romanzo "Cattive", edito da Einaudi.Si concluderà il 30 agosto con Paolo Martini, giornalista a tutto campo, che converserà con Marcella Morandini della Fondazione Dolomiti Unesco, sul libro "Bambole di pietra: La leggenda delle Dolomiti", edizioni Neri Pozza, un racconto avvincente in cui sfilano in prima persona tanti protagonisti, da Cesare Battisti ad Andreas Hofer, dallo scienziato Dolomieu al mito alpinistico di casa Reinhold Messner, dallo scrittore Dino Buzzati al cineasta Luis Trenker. Ad ogni incontro seguirà l'aperitivo preparato dalla bottega del commercio equo e solidale Mandacarù. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.©RIPRODUZIONE RISERVATA Alto Adige | 23 Luglio 2018
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Parlando di Europa, ambiente e Dolomiti di Fausta Slanzi SAN VIGILIO "Noi, l'Europa, l'ambiente. Il futuro è oggi", è con questo titolo che si inaugura domani 24 luglio alle 21 al Padiglione Coperto di San Vigilio di Marebbe, il primo appuntamento dell'iniziativa "Idee a San Vigilio" giunta all'undicesima edizione. Ad animare gli incontri come sempre, Gianfranco Fabi, già direttore di Radio24, il Sole 24Ore. Dietro le quinte, direttore scientifico e organizzatore con Fabi della rassegna, Roberto Bertinetti docente di Letteratura inglese all'università di Trieste ed editorialista per vari quotidiani e riviste, fra cui anche l' "Alto Adige" e il "Trentino" diretti da Alberto Faustini. Al centro degli approfondimenti, quest'anno, temi di significativa attualità: 1. L'Europa e la montagna, l'ambiente e la sua tutela con le straordinarie Dolomiti UNESCO (quelle della Val Badia sono tra le più frequentate internazionalmente), non solo a fare da scenario ma ad indicare come e quanto sia importante ricominciare a ridare valore al bene comune, che si chiami casa comune, l'Europa, o che si elevi maestoso e sorprendente sopra 'i consueti orizzonti quotidiani'; 2. l'alimentazione, le modalità di declinare il cibo, la creatività e il divertimento che ciò può comportare; 3. spazio ad una prospettiva più ampia di quella che, umanamente, siamo abituati a considerare, lo spazio, la natura, la vastità del non conosciuto. Si comincia appunto domani con "Europa, ambiente e Dolomiti: un futuro comune", Gianfranco Fabi stimolerà il dibattito e il confronto fra Massimo Gaudina, direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, Renato Sascor, direttore del Parco Naturale Fanes/Senes/Braies, e Luigi Bignami, giornalista scientifico e geologo. L'incontro di giovedì 2 agosto è intitolato "Divertimento in cucina tra tradizione, innovazione e salute", un appuntamento molto atteso: invitati sono Valerio Braschi, vincitore dell'edizione 2017 di Masterchef, aspirante chef e foodblogger, Stefano Cavada, appassionato di cucina, anche lui foodblogger, e la nutrizionista Barbara Borzaga, editorialista - anche - di questo quotidiano e anche del "Trentino". Il 9 agosto, ultima delle tre serate di "Idee San Vigilio" è dedicata a "Armonia, natura, cielo e spazio" curata dall'astronomo e divulgatore scientifico Rodolfo Calanca, condotta dal giornalista scientifico Luigi Bignami con la partecipazione di Werner Maneschg, dell'Istituto Max Plank per la fisica nucleare, Roberto Ragazzoni, direttore dell'osservatorio Inaf di Padova, Paolo Bellutta, direttore rover marziani Jpl-Nasa e Tommaso Ghidini, ingegnere capo dei progetti abitativi dell'Esa sulla Luna e su Marte. Come in tutte le località turistiche della nostra regione e dei luoghi di vacanza in generale, è fondamentale l'apporto all'iniziativa dell'Associazione Turistica, in questo caso di San Vigilio di Marebbe/San Martin guidata da Carlo Runggaldier e di alcuni partner tra cui la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e la Fondazione Dolomiti Unesco. Da segnalare anche, sempre ad agosto nei giorni fra l'8 e il 13, un grande Star Party con protagoniste le stelle e i loro misteri, gli astronomi, astrofili ed appassionati della volta celeste. Da tutti potranno essere seguite osservazioni guidate del cielo. Il tutto in un contesto straordinario come il Parco Naturale di Fanes Senes Braies, luogo di grande fascino, particolarmente indicato per ammirare la via lattea in versione estiva e, quest'anno, la magnifica parata dei pianeti: Venere nella Vergine, Marte nel Capricorno, Giove nella Bilancia e Saturno nel Sagittario. Due le notti più indicate: il 10 e il 12 agosto, che si svolgeranno al Piz de Plaies, con gli esperti a fare da guida e il supporto di alcuni enormi telescopi per vedere le stelle così come non le abbiamo mai potute vedere. Un grande planetario, una struttura mobile che simula l'aspetto della volta celeste, sarà a disposizione di quanti lo vorranno e permetterà, anche a chi non ha mai guardato al cielo con interesse e attenzione, di riconoscere facilmente le costellazioni e le stelle più luminose. Alto Adige | 24 Luglio 2018
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p. 33 Europa e Dolomiti, futuro comune SAN VIGILIO La rassegna "Idee a San Vigilio" inaugura oggi l'11ª edizione con l'incontro intitolato "Europa, ambiente e Dolomiti: un futuro comune". Con Gianfranco Fabi, già direttore di Radio24, il Sole 24Ore, ne parlano Massimo Gaudina, direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, Renato Sascor, direttore del Parco naturale Fanes/Senes/Braies, e Luigi Bignami, giornalista scientifico e geologo. Direttore scientifico e organizzatore con Fabi della rassegna è Roberto Bertinetti, docente di Letteratura inglese all'università di Trieste ed editorialista per vari quotidiani e riviste, fra cui anche l' "Alto Adige" e il "Trentino" diretti da Alberto Faustini. L'appuntamento con questo primo incontro di "Idee a San Vigilio" è alle 21 al Padiglione coperto di San Vigilio di Marebbe. Oltre che di Europa e montagna, ambiente, turismo e salvaguardia, nelle varie serate di discuterà anche di alimentazione, creatività e divertimento e, ancora, di nuove, più ampie prospettive di vivere gli spazi naturali tra dimensione sportiva, integrazione con l'ambiente, confronto con la vastità del non conosciuto. Gazzettino | 24 Luglio 2018 p. 16 edizione Belluno Camignada: corsa in vetta CORSA IN MONTAGNA Tutto pronto per la Camignada poi siè refuge. Come già da qualche anno, anche in questo 2018 la corsa auronzana proporrà un tema particolare che costituirà una sorta di sottotitolo all'evento della prima domenica di agosto. Dopo le orme dei dinosauri e i colori, la manifestazione podistica organizzata dalla sezione di Auronzo del Club Alpino Italiano per la prossima edizione andrà ... di corsa tra le verticalità delle Dolomiti Unesco. Proprio la verticalità, del resto, è una delle caratteristiche messe in rilievo dalla Dichiarazione di Siviglia del 2009, dichiarazione con la quale le Dolomiti sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco. Dopo esserla stata nel 2017, anche il prossimo 5 agosto la Fondazione Dolomiti Unesco sarà al fianco della Camignada. «Il patrocinio e la sinergia con la Fondazione sono per noi un'opportunità importantissima - spiega Stefano Muzzi, presidente del Cai di Auronzo -. La Camignada è sì un evento sportivo ma è anche un'occasione di promozione e di valorizzazione del territorio e per questo un interlocutore come la Fondazione è fondamentale». Per quanto riguarda gli aspetti sportivi, la Camignada si svolgerà, come per le ultime tre edizioni, su un tracciato diverso rispetto a quello originale, in quanto la Val Giralba non è praticabile a causa delle frane del 2015. Le iscrizioni, aperte dal 4 maggio, proseguono a buona intensità. Gazzettino | 25 Luglio 2018 p.13 edizione Belluno Dolomiti in miniatura stanno diventando una realtà SAN TOMASO Serata di festa a San Tomaso, organizzata dal Comune e dalle varie associazioni di volontariato, per dare il benvenuto ai tre artisti scelti quest'anno per realizzare altrettante sculture di pietra dolomitica calcarea che andranno ad arricchire il percorso Dolomiti in miniatura che parte dalla chiesa parrocchiale di San Tomaso Apostolo a Celat, passa attraverso la Forcella San Tomaso e giunge alla chiesa monumentale di San Simon a Vallada Agordina. Un itinerario, questo, che punta a diventare un vero polo di attrazione turistica. Quest'anno i tre scultori che realizzano le opere sono Mauro Tapia (Equador), Pier Luigi Giacomuzzi (Moena) e Gisela Garcia (Huruguay). Realizzeranno, rispettivamente: l'Antelao, le Torri del Vajolet e il Campanile di Val Montanaia. Lo scorso anno vennero riprodotti il Civetta, il Pelmo e le Tre Cime di Lavaredo. L'idea iniziale del sindaco Moreno De Val era quella di dar vita ai nove gruppi montuosi dolomitici, patrimonio dell'Unesco. Ma essa, poi, si è evoluta. «Il progetto ora si è esteso - ha spiegato il sindaco Moreno De Val - tanto che ci siamo prefissati la realizzazione, oltre delle nove iniziali, anche di un'altra ventina di montagne in quanto quelle inizialmente previste sono poche. Basti pensare ad altre bellissime cime come lo spigolo dell'Agner, le Tofane e altre ancora in Trentino e in Alto Adige. Quindi la nostra intenzione è quella di far crescere ancora più questa iniziativa e di poter magari giungere a un gemellaggio con Rimini e L'Italia in miniatura».«Ovviamente per fare questo - continua De Val - abbiamo sempre bisogno dei nostri cari sponsor che ci sono sempre stato vicini: dalla Cassa Rurale Dolomiti di Fassa Primiero e Belluno, alla Sevis che ci fornisce i preziosi massi di dolomia per la realizzazione delle sculture sino all'Unione montana Agordina».Ma una grande mano alla crescita di questa manifestazione la sta dando pure l'artista del legno Mauro Olivotto Lampo. Tra le altre novità da segnalare, un'ex tempore di scultura in legno, il cui direttore artistico sarà appunto Olivotto, che si terrà tra circa un mese nel contesto della festa dell'orzo e delle tradizioni agricole che si svolgerà ai primi di settembre dove a tenere banco saranno Le Donaze da lagon.Dario Fontanive
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CONFERENZA MONDIALE GEOPARCHI Trentino | 4 Luglio 2018 p. 35 I Geoparchi del mondo si ritrovano a Campiglio Il compito di illustrare le motivazioni scientifiche che hanno portato la Conferenza Internazionale dei Geoparchi in Trentino è stato affidato ad Alberto Carton, docente di Geoscienze all'Università di Padova, mentre Vajolet Masè geologa del Pnab ha illustrato il programma dei 10 giorni della conferenza. Oltre ai riferimenti scientifici sulle peculiarità della Tonalite, un granito scoperto a fine 800, che esiste soltanto in area Adamello - Presanella il professor Carton ha parlato di "Geoturismo". «Portare la gente in montagna e raccontarla, trasmettendo non solo aspetti geologici e scientifici, ma anche modalità di frequentazione di un ambiente unico». Vajolet Masè illustrando anche gli eventi collaterali pensati per i familiari dei congressisti, ha parlato della «necessità di una maggiore consapevolezza sul fatto di muoversi in un ambiente con caratteristiche geologiche molto particolari, con zone che presentano roccia sedimentaria, roccia metamorfica, roccia magmatica intrusiva ed effusiva. Se illustrate con metodo scientifico possono far comprendere quanto siano mirati gli studi e le azioni di tutela e conservazione di questa porzione di areale alpino». (e.b.b.) di Elena Baiguera BeltramiwMADONNA DI CAMPIGLIOIl fatto singolare è che il Parco Naturale Adamello Brenta in soli 10 anni sia riuscito, non solo a entrare nell'elenco dei 140 Geoparchi mondiali (Unesco Global Geoparks), ma ad ospitare l'ottava edizione dell'"International Conference On Unesco Global Geopark". L'evento in programma a Madonna di Campiglio dall'8 al 14 settembre ha numeri da capogiro che ora analizzeremo sia per quanto concerne la partecipazione che i contributi scientifici, ma prima di tutto occorre capire che cosa si intende per "Geoparco". Secondo la definizione Unesco si tratta di una singola area geografica i cui siti e paesaggi di valore geologico internazionale vengono gestiti secondo un concetto di protezione, educazione, sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento delle comunità locali. E quale ambiente può presentare caratteristiche geologiche assolutamente singolari se non la porzione di territorio che riguarda i massicci granitici dell'Adamello-Presanella e il paesaggio carsico delle Dolomiti di Brenta, collocati uno di fronte all'altro? Un unicum irripetibile e saranno in molti naturalisti a cogliere l'occasione di questo appuntamento per poterlo visitare. I numeri dell'evento. Sono previsti circa 1000 partecipanti da tutto il mondo (principalmente Cina, America Latina, Asia Pacifico e Africa), dato che l'Adamello Brenta è uno dei 10 Geoparchi italiani. La superficie considerata va oltre i confini del Parco: 1.188 chilometri quadrati, con 61 geositi. Il tema, che riguarda i "Geoparchi e lo sviluppo sostenibile", porterà circa 400 contributi scientifici. Dall'8 al 10 settembre vi saranno i vari meeting regionali e dall'11 al 14 le 5 sessioni scientifiche. I partners. Gli enti coinvolti sono l'Apt locale, l'Executive Board Global Geoparks Network, Fondazione Dolomiti Unesco, il Muse, la Provincia con diversi servizi, Trentino Marketing e l'Università di Padova, oltre alle collaborazioni con Anfass, Istituti scolastici (Artigianelli, Guetti di Tione, LIA di Rovereto), Guide Alpine e accompagnatori di territorio il coro della Sosat e le associazioni locali. «E' una straordinaria storia geologica di 300 milioni di anni la nostra - ha affermato in conferenza stampa l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi - se a questo uniamo la qualità dell'accoglienza di Campiglio possiamo affermare che la sfida del binomio turismo sostenibile e natura si fa oltremodo interessante». Anche Matteo Masè assessore alla comunicazione del Pnab parla di un'opportunità per tutti i Parchi e le riserve del Trentino. Adriano Alimonta presidente dell'Apt, dichiara di aver messo in campo tutte le energie possibili per garantire un'ospitalità all'altezza di un evento così importante, mentre gli amministratori locali, il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini e il vicesindaco di Tre Ville Tullio Serafini, hanno ricordato la vocazione di Madonna di Campiglio nell'organizzazione di grandi eventi e la valorizzazione del territorio che la conferenza sarà in grado di portare. Illuminante la digressione scientifica del professor Alberto Carton dell'Università di Padova sulle peculiarità del territorio: «Un patrimonio geologico - lo ha definito - di ineguagliabile valore». L’Adige | 12 Luglio 2018 p. 37 Paesaggi geologici in fotografia CARISOLO «Geological Landscape» (paesaggi geologici). Questo il titolo della mostra itinerante, curata dal fotografo naturalista Matteo Visintainer e dal geologo Riccardo Tomasoni , che fino a febbraio sarà possibile visitare nella Sala espositiva della Casa del Parco di Carisolo. «Un lavoro di studio volto - sottolinea Tomasoni - a sensibilizzare i turisti e i residenti sulla conformazione del territorio del Parco Naturale Adamello Brenta anche in vista di un appuntamento importante come l'8ª Conferenza internazionale dei Geoparchi mondiali Unesco che si svolgerà dall'8 al 14 settembre a Madonna di Campiglio». «Una sfida - aggiunge Visintainer - per far trasparire l'aspetto storico e geomorfologica come elementi di primo piano». A caratterizzare le foto è infatti la particolare tecnica utilizzata ovvero una rappresentazione del «paesaggio geologico» del Trentino attraverso fotografie panoramiche in grande formato accompagnate da approfondimenti e spunti interpretativi che ritraggono ambienti di elevata valenza geologica, geomorfologica e paesaggistica. Immortalati negli scatti la Val di Fumo, il Pian de la Nana, il Sasso rosso e ancora le Dolomiti di Brenta, l'Adamello - Presanella e l'Alta Val Genova così come il Passo del frate, il Bleggio Lomaso e Banale, la Valle del Sarca, la Valle di San Pellegrino, l'Alta Val di
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Fassa, la Val San Nicolò e il Gruppo del Latemar. «In sostanza - spiega il fotografo - si tratta di un mosaico di foto che permette di avere una visione di insieme e, allo stesso tempo, di osservare i dettagli morfologici facendo in modo che una persona percepisca un po' quello che vede anche geologo». L'invito è dunque quello di guardare dapprima l'effetto scenografico, quindi da lontano, per poi avvicinarsi e godere di tutti i particolari. «Questo - aggiungono i promotori - permetterà di osservare in modo diverso il territorio anche quando si percorre un sentiero perché si riesce a captare qualche informazione in più che prima sarebbe passata in secondo piano». Una mostra che racconta l'anima geologica e geomorfologica con l'obbiettivo, commenta il presidente del Parco Naturale Adamello Brenta Joseph Masè che «di riportare il focus del Parco sui principi fondanti della conservazione e della tutela del nostro patrimonio naturale, anche attraverso la conoscenza del territorio». Il Parco, conclude Masè «deve ritornare ad essere un centro di studio, di approfondimento della nostra fauna, della flora, della geologia , della biodiversità e poi queste conoscenze devono essere divulgate affinché chi conosce il valore del nostro patrimonio naturale sia portato a rispettarlo». Durante l'estate, la Casa del Parco Geopark sarà aperta dal 1 luglio al 2 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 14:30 alle 18:30. Nei weekend di settembre invece dalle 10 alle 13 e dalle 14:30 alle 18:30. Chiusa invece il lunedì. Trentino | 12 Luglio 2018
p. 35 "Geological Landscape", mostra a Carisolo CARISOLO Ottima partenza per la mostra temporanea "Geological Landscape" esposta alla Casa del Parco Geopark di Carisolo. Il pubblico delle occasioni ha incorniciato la cerimonia di inaugurazione di questa nuova esposizione fotografica che rimarrà allestita nelle sale della Casa del Parco fino alla fine di febbraio 2019, facendo anche da sfondo alla 8° Conferenza internazionale dei Geoparchi mondiali Unesco, in programma dall'8 al 14 settembre a Madonna di Campiglio.«Quest'anno celebriamo i 30 anni del nostro Parco e pochi giorni fa il Geoparco ha compiuto 10 anni - ha ricordato il Presidente del Parco, Joseph Masè, soffermandosi sulle ragioni che hanno spinto la Giunta del Parco a volere questo progetto - e questa mostra vuole essere, sì, un regalo che facciamo alla popolazione, agli ospiti, agli amanti della geologia, della montagna e della fotografia, ma vuole soprattutto rappresentarel'impegno che ho assunto di riportare il focus del Parco sui principi fondanti della conservazione e della tutela del nostro patrimonio naturale, anche attraverso la conoscenza del territorio. Il Parco - ha proseguito Masè - deve ritornare ad essere un centro di studio, di approfondimento della nostra fauna, della flora, della geologia, della biodiversità e poi queste conoscenze devono essere divulgate affinché chi conosce il valore del nostro patrimonio naturale sia portato a rispettarlo». La cerimonia è proseguita con una visita guidata lungo il percorso espositivo da parte dei due curatori che hanno raccontato come è nata e cosa vuole rappresentare la loro idea. Fino a febbraio l'apertura della mostra seguirà gli orari di visita della Casa del Parco Geopark. Durante l'estate sarà aperta con i seguenti orari: 1 luglio - 2 settembre 10 - 13.00 / 14.30 - 18.30 (chiuso lunedì); weekend di settembre 10 - 13 / 14.30 - 18.30
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INTERVISTE Gazzettino | 4 Luglio 2018
p. 3 edizione Treviso Le Dolomiti, un successo nato dopo una bocciatura «Ecco come ci siamo riusciti» IL PRECEDENTE CORTINA Il progetto più bello realizzato come presidente della Fondazione Dolomiti Unesco? «Il percorso Dolomiti accessibili, per poter far provare il privilegio di questi luoghi anche ai portatori di handicap». Mariagrazia Santoro, ex assessore alle infrastrutture della Regione Friuli Venezia Giulia ricorda i due anni da presidente della Fondazione come meravigliosi. Insediatasi nel 2016, ha resistito fino al 2018, quando la vittoria della Lega di Massimiliano Fedriga ha provocato la redistribuzione degli incarichi. L'esperienza ha convinto l'ex assessore sulla ricaduta concreta che una iscrizione Unesco può portar. IL PERCORSO
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Le Dolomiti hanno ottenuto l'iscrizione nel 2009, dopo una bocciatura molto diversa da quella trevigiana. Nel loro caso si trattò di un deferral, quindi una situazione decisamente più complicata di quella della Docg. Poi il dossier, che vedeva insieme tre regioni (Veneto, Friuli e Trentino-Alto Adige) e 5 province (Belluno, Trento, Bolzano, Udine, Pordenone), venne ripresentato e passò. La Fondazione infine istituita, prevedeva una presidenza a turno. L'INNOVAZIONE Uno degli atti più importanti del mandato della Santoro fu il sito Visitdolomites, un progetto che unisce la promozione di un'area alpina unica al mondo, l'innovazione tecnologica e quel turismo sostenibile che si concilia con il rispetto dell'ambiente e gli equilibri naturali di più territori. Realizzato dalla Fondazione Unesco, con il sostegno del Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo e con gli enti di promozione turistica delle Province e delle Regioni interessate, il portale web, disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) è diventato da subito uno strumento innovativo ed efficace per orientarsi nella ricca offerta culturale, naturalistica, geologica e alpinistica dei nove Sistemi dolomitici, che vanno dalle Dolomiti di Brenta alle Dolomiti Friulane e dalle Dolomiti di Sesto alle Vette Feltrine. LE POTENZIALITÀ «Il concetto di unicità è sempre stato molto importante nelle valutazioni in commissione - sottolinea Santoro - il riconoscimento Unesco del 2009 fu motivato anche dalla particolare biodiversità dell'area dolomitica friulana, che per questa specificità si distingue dagli altri territori». Tra i progetti che più contribuirono a rendere le Dolomiti sito di appeal internazionale Santoro ricorda quello sui rifugi, dai presidi territoriali alle strutture d'accoglienza. «Ma importanti risultati arrivarono anche nell'azione sui passi e la viabilità, di fondamentale importanza in un territorio come quello montano». Cosa rispondere a chi, ad esempio Ceide Fields in Irlanda ma anche tra qualche viticoltore dell'area prosecco, intende o ha inteso la candidatura come un limite? «L'iscrizione Unesco non è un vincolo che cala sui territori - puntualizza - ma è l'esito del percorso di una comunità per mettere in luce quei valori. È un eccezionale sviluppatore di possibilità. E soprattutto Unesco non impone obblighi o sanzioni a nessuno. Se le azioni non sono coerenti, però, viene perso il riconoscimento». E. Fil. Corriere del Veneto | 4 Luglio 2018
p. 2 Dalle Dolomiti al Prosecco il Veneto e la partita Unesco: «In montagna? Ha portato più turismo internazionale» «Da quando siamo sito Unesco le cose sono cambiate. Lo capisco quando entro in un rifugio. Me lo dicono i gestori: i turisti sono diversi, la fruizione è più internazionale». Il barometro, fatto di sensazioni e di testimonianze prima che di freddi numeri, è quello di Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco. Mentre sui colli del Prosecco la battaglia per l’aggiudicazione dell’ambito titolo di «Patrimonio Mondiale» dell’organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura è rinviata (ma solo rinviata), le
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montagne che dal 2009 sono nella World Heritage List già godono di quello che si può chiamare effetto-Unesco. In termini di presenze ma soprattutto, è il caso di dirlo, di qualità del turismo. Un salto di livello che sempre più aree desiderano fare, ma che è sempre più difficile da ottenere, come dimostra il caso dell’area del Prosecco: che vorrebbe aggiungersi alla lista dei sette siti già inseriti in lista a livello regionale, ma che ha visto rimandata all’anno prossimo la candidatura. «E la ragione è semplice - spiegano nel comitato italiano Unesco - in passato venivano inseriti anche cinque, sei, sette siti all’anno per ciascuna nazione. Nel 1997 addirittura se ne aggiunsero dieci. Ma con il tempo si è ridotto il numero di siti che ogni paese può iscrivere. Adesso una nazione può esprimere una sola candidatura all’anno». Dei 54 patrimoni italiani, i sette veneti sono Venezia e la sua Laguna, l’Orto Botanico di Padova, la città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto, la città di Verona, le Dolomiti appunto, e poi ancora i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino e le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo. E qui dobbiamo affiancare alla lista ufficiale quella che il gergo Unesco chiama la tentative list : il limbo dei quasi-patrimoni, quelli che aspettano di essere giudicati ma che ci sperano fortissimamente. In Veneto, oltre ai colli del Prosecco, ci sono gli affreschi patavini di Giotto, Padova urbs picta , in attesa di selezione per l’anno a venire. E che ora rischiano seriamente di essere scavalcati, almeno di un anno. La Regione, da Zaia in giù, tiene tantissimo alla battaglia del Prosecco. E non intende perdere tempo. «È stato solo un rinvio a breve», nota l’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari, che il fine settimana l’ha passato in Bahrein a fare lobby per la candidatura. «Per noi già questo è un primo importante risultato, se si conta che abbiamo ribaltato un giudizio originariamente negativo sul dossier, che era stato presentato in prima battuta nel 2010 e che era stato inizialmente accolto in modo molto diverso. Adesso faremo le modifiche che ci vengono chieste e porteremo avanti la pratica con rapidità. La decisione su quali siti candidare spetta ai ministri degli Esteri e della Cultura, noi ci crediamo molto. E siamo fiduciosi». Ma il ritorno economico e di prestigio, per i territori Unesco, a quanto ammonta? Fuori di regione, per esempio nelle Langhe e Monferrato l’organizzazione ha calcolato un’impennata tra il 15 e il 20% delle presenze. «Noi non abbiamo ancora dati definitivi. Nel 2013 abbiamo commissionato uno studio, ora attendiamo qualche anno per una seconda rilevazione, a scopo comparativo - dice Morandini - Ma mi baso sul riscontro unanime degli operatori dei rifugi, che sono entusiasti. È il mio mantra». D’altra parte, un dato unitario è difficile da ottenere. «Il panorama dei siti è talmente variegato che direi che il valore del riconoscimento è quello che tu ne fai. Dipende da te. La sfida comincia dopo che hai ottenuto l’inserimento e riguarda come riesci a cambiare il modo di guardare il territorio».
DOLOMITIZATION Corriere delle Alpi | 8 Luglio 2018
p. 21 Scoprire le Dolomiti attraverso un gioco LIVINALLONGO
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Ad Arabba sbarca Dolomitization, il gioco interattivo per conoscere le Dolomiti. Grazie alla collaborazione tra Arabba Fodom Turismo, comune di Livinallongo e Fondazione Dolomiti Unesco, da pochi giorni è possibile utilizzare nell'ufficio Turistico di Arabba il gioco interattivo Dolomitization, realizzato su incarico della Fondazione da Dolomiti Project, Royal 360 e Hdds Vision con finalità didattico educative e promozionali. Attraverso una serie di foto panoramiche, quiz e approfondimenti in italiano, inglese o tedesco, vengono infatti raccontate le Dolomiti dal punto di vista scientifico, naturalistico e storico. Accedendo a Dolomitization ci si immerge negli scenari mozzafiato delle Dolomiti Unesco. Navigando, poi, tra le foto panoramiche si possono scoprire curiosità della storia e del paesaggio delle Dolomiti. Tra ghiacciai e dinosauri, isole antichissime, storie di roccia, le Dolomiti non sono mai state così interessanti e interattive. Ciascun utente si potrà infatti costruire il proprio percorso di conservatore, geologo, esploratore o paesaggista, lasciandosi attirare dagli indizi disseminati tra crode, pascoli e laghetti.L'ufficio turistico di Arabba si trova in centro in Via Mesdì, 66 ed è aperto dalle ore 08: 45 alle ore 12: 15 e dalle ore 15: 30 alle ore 18: 30. -LO. SOR. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
NOTIZIE DAI PARCHI Gazzettino | 9 Luglio 2018 p. 5 edizione Belluno Primi 25 anni del Parco PEDAVENA Era il 12 luglio del 1993 quando nasceva il Parco nazionale Dolomiti Bellunesi. Da quella data sono passati 25 anni. Un traguardo importante che l'Ente ha deciso di celebrare con una serie di eventi che avranno inizio ufficialmente proprio giovedì 12 luglio e che proseguiranno fino al 13 di ottobre.IL CONCERTO I festeggiamenti inizieranno giovedì alle 21.30 nel parco della Birreria Pedavena dove si terrà il concerto del gruppo Al Tei con la presenza sul palco anche dei componenti del gruppo I Rustek, per una serata di grande e festosa musica popolare. Nel corso degli anni Al Tei ha effettuato un importante percorso di ricerca musicale, sviluppando in modo autonomo proprie sonorità e melodie. Importante è stato il recupero di antichi testi musicali, tra cui uno straordinario manoscritto ottocentesco rinvenuto a San Vito di Cadore, che ha permesso al gruppo di salvare testi e melodie altrimenti sicuramente perdute. Questa importante attività ha consentito al gruppo di produrre molti apprezzati CD, con diverse formazioni musicali. Nella serata di Pedavena si esibiranno dunque il poliedrico Andrea Da Cortà, anima e storico componente del gruppo, Pina Sabatini, magnifica voce e efficace chitarrista, Toni Vago, mandola e violino, Annachiara Belli, violino e voce. Assieme a loro sul palco anche alcuni componenti del gruppo zoldano I Rustek, tra cui Alessio Arnoldo al mandolino Paolo Mosena alla chitarra acustica. IL CONVEGNO Il concerto sarà anticipato, alle ore 18, da un convegno che ha l'obiettivo di ripercorrere questi 25 anni del parco ma anche per capire quali sono le prospettive future. Presso la sala convegni della birreria Pedavena interverranno quindi il vicepresidente Franco Zaetta, il direttore del Parco Antonio Andrich, il comandante del reparto carabinieri del Parco Marina Berto, il dirigente della divisione biodiversità, aree protette, flora e fauna del ministero dell'ambiente, il direttore della fondazione Dolomiti Unesco Marcella Morandini e il sottosegretario di stato al ministero dell'Ambiente, Vannia Gava. LA PRESIDENZA Il 25esimo è sicuramente un traguardo importante e, il miglior modo per festeggiarlo, sarebbe la nomina del presidente di cui l'Ente è ancora sprovvisto. «Ad oggi non abbiamo nessuna novità dichiara Andrich -. È chiaro che c'è un quadro istituzionale nuovo, definito, e quindi ci aspettiamo che la questione venga ripresa in mano in modo fattivo e venga risolta. Sappiamo che la questione è sul tavolo del Ministro, la speranza è che venga affrontata a breve».Eleonora Scarton
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DOLOMITI ACCESSIBILI Trentino | 22 Luglio 2018
p. 46 “Brenta Open”, le Dolomiti diventano veramente accessibili L’accesso alle montagne, indi- pendentemente dal livello di abilità e stato psicofisico rimane una conquista e un'esperienza eccezionale. L’ambiente natura- le è quello dove, più che le bar- riere architettoniche, entrano in gioco quelle legate alla forza morale, al carattere e alle qualità umane che spesso sono diretta- mente legate alle difficoltà af- frontate nella vita. Un bene comunitario come le Dolomiti, ri- conosciute tali dall’Unesco nel 2009, appartiene realmente all’umanità solo se diventa frui- bile da tutti. È questo il messag- gio che viene lanciato attraverso l'iniziativa Brenta Open promos- sa dalla guida alpina Simone El- mi. "È un nuovo concetto di ac- cessibilità - spiega Simone Elmi - che pone al centro l’individuo e la sua volontà con la quale è in grado di rendere accessibili luo- ghi naturali dove le barriere ap- parentemente insormontabili lo portano a soluzioni innovative". Il progetto si propone di ac- compagnare l’attività alpinistica da parte di persone con disabili- tà, con intermezzi culturali, sto- rici e artistici, in grado di descri- vere i contesti sociali e storici che hanno contraddistinto le Dolomiti, e suscitare emozioni tra i partecipanti unendo attra- verso la musica luoghi e persone diverse. "Tutti, aggiunge Simo- ne Elmi, saranno ancora una vol- ta protagonisti, uniti idealmente dal concerto dalle vette che uni- rà tutti i partecipanti in un unico grande abbraccio".
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Per il quarto anno le Dolomiti di Brenta, e in particolare l’anfi- teatro naturale della vedretta de- gli Sfulmini, saranno il teatro a cielo aperto dell'edizione 2018 di questo evento all'insegna dell'inclusione. Nella mattinata di domenica 29 luglio tre musici- sti/alpinisti daranno vita ad un concerto dalle vette, dopo esse- re saliti in cordata con le guide alpine di Activity Trentino e in compagnia di persone disabili e non che si metteranno in gioco per scalare le verticali pareti del- le guglie del Brenta dando così pieno significato al termine “pa- trimonio di tutti”. Il programma prevede la salita nella giornata di sabato 28 luglio al rifugio Ali- monta. Qui alle 17.30 sarà pro- posto il reading musicale "Rac- conti e suoni DoloMitici" con il giornalista Rosario Fichera, la partecipazione della Scuola mu- sicale delle Giudicarie e altri in- terpreti e le Interviste impossibi- li con i pionieri dell’alpinismo Dolomitico. Domenica 29 luglio le cordate saliranno di buon mattino la Torre Prati e la Cima dei Gemel- li, altri gruppi percorreranno in- vece la ferrata Oliva Detassis. Al- le 11 circa "echi dalle cime", con l'intermezzo musicale dalle due cime e dalla vedretta degli Sful- mini. Domenica 12 agosto all'an- fiteatro in Piazza San Carlo a Molveno, si svolgerà la serata "Dolomiti Open: il racconto del- la salita", con immagini, musica e il racconto dei protagonisti.
SITI UNESCO ITALIANI Trentino | 26 Luglio 2018
p. 17 Siti Unesco, intergruppo in parlamento Rossini: «Rete trasversale per valorizzarli» Si è costituito, su iniziativa della deputata Emanuela Rossini (Patt), un intergruppo parlamentare dedicato ai "Siti Unesco Italia". Lo scopo, si legge nella mail di adesione che l'esponente della componente Minoranze linguistiche del gruppo Misto ha inviato a senatori e deputati, "è quello di creare una rete tra noi parlamentari, attraverso cui approfondire e conoscere maggiormente la cultura Unesco, così da essere interlocutori sia presso la commissione Unesco Italia che presso il governo e i ministeri, al fine di valorizzare maggiormente il Paese Italia come 'destinazione Unesco' con i tutti i risvolti sul turismo nei nostri territori. Un progetto che potrebbe diventare una bella scommessa per tutti noi in questa legislatura". «Dopo 50 minuti avevo già ricevuto 15 adesioni», ha dichiarato Rossini.
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PELMO D’ORO 2018 Corriere delle Alpi | 27 Luglio 2018 p. 19 "Pelmo d'oro 2018": Tutto pronto per la consegna ROCCA PIETORE Nel centenario della fine della Grande Guerra, l'appuntamento con il Pelmo d'Oro si rinnova ai piedi della Marmolada, nel comune di Rocca Pietore, nei pressi di Sottoguda, l'ultimo villaggio della Val Pettorina, il borgo che dal 2016 è stato nominato uno dei più belli d'Italia. La 21ª edizione del premio celebra domani pace e bellezza con la comunità agordino-ladina, baluardo della Regina delle Dolomiti da cui si gode un magnifico panorama sulle Dolomiti, che si appresta ad accogliere gli ospiti alle 10, 30 nella quiete di Bosco Verde in Val Pettorina. Uno speciale annullo sarà dedicato agli appassionati di filatelia con due cartoline spettacolari della Marmolada e di una delle borgate del comune di Rocca Pietore. Sarà anche l'occasione per la presentazione del volume sul Pelmo d'Oro che, implementando la versione dei primi 10 anni di Sergio Sommacal, raccoglie la storia dei 20 anni curato da Loris Santomaso. La manifestazione, in collaborazione con la Fondazione Dolomiti Unesco, gode del patrocinio della Regione Veneto. Fondamentale l'organizzazione e il sostegno economico della "casa comune" di Cai-Cnsas-Gguide, del Consorzio BIM Piave e di Grafiche Antiga di Crocetta del Montello. Collaborano numerose associazioni e volontari: Corpo Nazionale Soccorso Alpino Val Pettorina/Marmolada, Ana gruppo Rocca Marmolada, CAI sezione di Caprile "Eliana De Zordo", Associazione Volontari Ambulanza e Protezione Civile Rocca Pietore, Vigili del fuoco volontari Rocca - Caprile, US Alleghe - ASD, Sci nordico Marmolada, Sci club Marmolada, Comitato manifestazioni Marmolada, Union di Ladins de La Ròcia, Grop de Bal Marmolèda, Consorzio Turistico Marmolada Rocca Pietore Dolomiti. Un nutrito programma farà da contorno alla manifestazione: domani, dopo la consegna del premio, sono previste dimostrazioni di soccorso, visita guidata al borgo di Sottoguda, salita e visita al museo della Grande Guerra e l'incontro con il premiato Maurizio Giordani. --G.SAN. Corriere delle Alpi | 29 Luglio 2018
p. 21 L'inno della montagna: «No a confini e divisioni qui andiamo avanti solo se restiamo uniti» La CERIMONIA La montagna non ha confini e ha insegnato ai suoi figli più autentici che bisogna andare oltre. È questa la lezione che la 21ª edizione
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del Pelmo d'Oro ha consegnato ieri mattina al Boscoverde di Sottoguda, ai piedi della Marmolada contesa, per festeggiare i premiati scelti dalla giuria.Storie singole e di gruppo, quelle raccontate sotto il tendone allestito dal Comune di Rocca con la regia della Provincia, che hanno messo al centro della riflessione i confini: quelli dei cippi, della conoscenza, della disabilità, dell'individualismo, del dolore e pure della morte. Perché la montagna ingloba, tiene dentro. «Oggi», ha detto al termine della cerimonia un turista padovano disabile, «mi sono sentito totalmente parte della comunità montanara con le stesse uniche sensazioni, anche se non ho scalato le montagne di Maurizio Giordani».Questi è stato il primo premiato di ieri per la categoria "alpinismo in attività". «Un premio», ha detto, «non per me, ma per una passione vera che spero non si esaurisca mai». Forse spinto dalla questione del confine della Marmolada ricordata da Orietta Bonaldo della giuria, Giordani, della Sat di Rovereto, ha espresso un pensiero semplice, ma chiaro: «Tutte le volte che in 40 anni io e i miei amici siamo venuti qui ad arrampicare, non abbiamo mai detto "andiamo a Belluno", ma "andiamo in Marmolada"». Con Josep Manuel Anglada (Pelmo d'Oro per la carriera alpinistica), l'internazionalità del premio si è allargata. Dopo austriaci, sloveni, slovacchi, svizzeri, tedeschi, polacchi, svedesi, francesi, ieri è stata la volta degli iberici. «Caposcuola d'indubbio valore per l'alpinismo europeo e catalano in particolare, attento ai rapporti umani e alla solidarietà intergenerazionale», Anglada ha scoperto il suo amore per le Dolomiti nel 1957 quando arrivò dalla Spagna con una moto 125. I "senatori" Ivo Andrich e Costantino Costantin (premio speciale 2018) con le loro 45 Marcialonga su 45 hanno unito le due vallate dell'Agordino e di Zoldo.Quasi un prologo all'intervento di Ugo Pompanin (menzione speciale) che dall'alto dei suoi 92 anni, ma soprattutto delle sue esperienze di vita (la costruzione e la gestione del rifugio Lagazuoi, l'istituzione del Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo, la creazione e la direzione del Soccorso alpino di Cortina, la scalata di innumerevoli vie), ha ripetuto più volte che «da soli non si fa niente», che «se ci uniamo andiamo avanti, altrimenti andiamo indietro». Un monito a superare i giardini, i recinti che ancora impediscono (specie nella montagna bellunese) la piena valorizzazione dei territori patrimonio dell'umanità.Di questo patrimonio sono parte i membri del Suem 118 di Pieve di Cadore (a loro è stato consegnato il premio speciale Giuliano De Marchi) e continuerà a farne parte (perché la montagna sa ricordare) anche il sorriso di Monica Campo Bagatin, morta il 16 luglio. A lei è andata una menzione speciale (ritirata dal fratello Loris) per i 35 anni del rifugio Bosconero che con «accoglienza e serenità» aveva fatto diventare anche un «rifugio dell'anima alla caoticità del mondo moderno». A questi rifugi Oscar De Pellegrin, che un incidente ha costretto in carrozzina, vuole che, attraverso il progetto Dolomiti Accessibili condiviso con Assi e con Dolomiti Unesco, ci arrivino proprio tutti, anche i disabili, se davvero le Dolomiti nelle quali sono incastonati appartengono "all'umanità". A lui è andato il premio speciale Dolomiti Unesco che tuttavia l'olimpionico ha voluto condividere. «Nella motivazione del premio mi hanno descritto come un superuomo», ha detto, «ma quello che faccio è la mia normalità, la mia quotidianità, quello che il mio cuore mi dice di fare. Allora il premio dobbiamo condividerlo tutti noi che siamo qua, perché tutti possiamo essere così normali, migliorare la nostra società e dare un esempio ai nostri figli». -- Gianni Santomaso BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gazzettino | 29 Luglio 2018 p. 18 edizione Belluno Pelmo d'oro, cime regine L'EVENTO Il trono di Dio protagonista ai piedi della Regina. Ieri mattina, a Bosco Verde di Rocca Pietore, la consegna del Pelmo d'oro a chi si è distinto per particolari meriti in ambito montano. A fare gli onori di casa il sindaco Andrea De Bernardin e il presidente della Provincia (promotrice del riconoscimento) Roberto Padrin. Con loro il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti. Impossibile non fare un riferimento alla Marmolada contesa con Trento. «Faremo tutti i passi necessari per riappropriarcene», il parere unanime. ALPINISMO IN ATTIVITÀ Tra le eccellenze dell'alpinismo italiano, il trentino Maurizio Giordani, reduce da una spedizione in Pakistan ma anche tra i maggiori conoscitori della Marmolada. «Ho scalato in tutto il mondo - ha affermato - ma la Regina fa parte di me. L'ho raggiunta innumerevoli volte, tra l'altro senza mai pensare di essere nel Bellunese o in Trentino. Semplicemente, andavo in Marmolada, senza confini. E sono orgoglioso di ricevere questo prestigioso premio proprio qua, ai suoi piedi, pensando alla mia amata parete sud». CARRIERA ALPINISTICA Le Dolomiti, Josep Manuel Anglara, ce le ha nel cuore. Basti pensare che da ragazzo, nel 1957, si comprò una moto per raggiungerle dalla Catalogna e che, solo qualche anno dopo, le scelse come meta del suo viaggio di nozze con Elizabeth. «Sono le montagne più belle d'Europa - ha sottolineato - con le loro severe guglie ma anche, di contraltare, con i loro panorami armonici. Amo pure chi le vive, queste montagne: persone calorose e famigliari». PREMIO SPECIALE Migliaia di gare alle spalle e quindi milioni di chilometri percorsi: questo, in estrema sintesi, Ivo Andrich e Costantino Costantin, premiati per la loro carriera di corridori in montagna e di fondisti. Delle 45 edizioni della Marcialonga, ad esempio, essi non ne hanno perso una e mai si sono ritirati. «Questi due ragazzi di una volta - ha evidenziato Padrin - rappresentano la vera passione per lo sport». MENZIONE 2018 Il pubblico sarebbe rimasto per ore ad ascoltare i tanti ricordi di montagna che Ugo Pompanin, dall'alto dei suoi lucidissimi 92 anni, ha snocciolato. Un curriculum d'oro con un infinito elenco di scalate, oltre alla costruzione e alla gestione per 35 anni del rifugio Lagazuoi. Mille gli incarichi (anche politici, regolieri e in ambito Superski Dolomiti) tra cui quella di Accademico Cai di roccia assegnatogli quando aveva solo 22 anni, il più giovane d'Italia. Ma Pompanin è stato anche membro e responsabile del Soccorso alpino di Cortina: una presenza lunga 56 anni. «L'ultimo salvataggio - ha ricordato - l'ho fatto nel 1998 a una giovane coppia in
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difficoltà in ferrata. Dopo averli accolti in rifugio con tutte le cure del caso, l'indomani a malapena mi hanno salutato. Ma non importata, per noi montanari l'aiutare il prossimo è d'obbligo». PREMIO DE MARCHI Da 30 anni il Suem è a servizio delle popolazioni del Bellunese e dei turisti delle Dolomiti, mixando perfettamente eccellenze in campo medico, aeronautico e di soccorso alpino. Spesso mettendo a repentaglio la propria incolumità per tutelare quella degli altri. Chapeau. Sul palco è salito il direttore Giovanni Cipolotti: «Siamo di fronte a uno scenario in cui la gente cerca di incastrare la montagna come può, adattandola a tempi e modalità ristretti; perché i giorni di ferie sono pochi e quindi si deve fare tutto nonostante magari il maltempo o l'inadeguatezza della forma fisica. E invece no, la montagna non va affrontata con il cervello spento, al contrario con tutta la calma e la preparazione del caso». DOLOMITI UNESCO Le mie montagne hanno dato l'impronta all'uomo che sono: con questo motto il pluriolimpionico Oscar De Pellegrin ha sottolineato il suo stretto legame con quelle cime che, alla luce dei suoi tanti viaggi internazionali, definisce «le più belle del mondo. Proprio per questo vorrei tanto fossero accessibili a tutti, anche ai disabili. Ecco che con la mia associazione Assi, in collaborazione con la Fondazione Dolomiti Unesco, stiamo predisponendo degli specifici percorsi. Intanto ne abbiamo mappati 23 ma altri arriveranno presto. Grazie per questo premio che riporrò tra i miei allori più belli».Raffaella Gabrieli
LEGAMI DOLOMITICI Trentino | 31 Luglio 2018
p. 21 Santi Anzoi, gli eventi crescono TRENTO Il consiglio circoscrizionale di Mattarello ha integrato alcune iniziative a carattere culturale, legate alla prossima sagra del Santi Anzoi. Si tratta di una mostra: la circoscrizione in collaborazione con Fondazione Unesco Dolomiti e con il Copag organizza la mostra fotografica "Legami dolomitici" che si svolgerà dal 26 agosto al 3 settembre. La sera del 28 agosto invece, organizza, sempre in collaborazione con Fondazione Unesco Dolomiti, Copag e Sat di Mattarello, un incontro per scoprire perché le Dolomiti hanno attratto nei secoli artisti e viaggiatori: titolo dell'incontro: "Viaggio nell'arcipelago dei fossili". La circoscrizione in collaborazione con il Gruppo "Vozi 'n dialet" e Copag organizza la sera del 27 agosto la 19ma edizione di "Fiori de setembre", recital di poesie dialettali; a conclusione della serata verrà distribuito al pubblico un libretto che raccoglie i testi delle poesie dialettali di scrittori locali e seguirà rinfresco aperto a tutti.Sempre la circoscrizione in collaborazione con l'Associazione Avis di Base di Mattarello, organizza il musical "Chattanooga Show" con il coro "Voci Ignote", che avrà luogo il 26 agosto nel piazzale del Centro civico. In collaborazione con il Coro Torre Franca, organizza il concerto del 31 agosto, nel piazzale del Centro Civico SanVigilio. E col Corpo Bandistico di Mattarello, la circoscrizione organizza l'iniziativa "Concerto della tradizione", del 29 agosto, nella corte interna del Centro civico, in caso di brutto tempo la manifestazione si terrà nella palestra del Centro sportivo. (g.m.)
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