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PASSI DOLOMITICI
Corriere delle Alpi | 1 agosto 2022
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Turisti mordi e fuggi, passi su prenotazione Via libera alla sperimentazione dolomitica
Francesco Dal Mas LIVINALLONGO Le prenotazioni per il lago di Braies fanno scuola. «Questo modello sarà applicato anche ai passi Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella, per poi essere esteso ad alti siti di iper accesso». La conferma arriva da Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto, dopo il nulla osta ricevuto a Roma dai ministri Vincenzo Colao, Enrico Giovannini e Massimo Garavaglia, incontrati insieme a Daniel Alfreider e Roberto Failoni, assessori delle province autonome di Bolzano e di Trento. «Abbiamo loro sottoposto il piano di mobilità sostenibile sui Passi Dolomitici, definito ancora l'anno scorso. I ministri della Digitalizzazione, delle Infrastrutture e del Turismo, l'hanno trovato molto interessante perché innovativo. Non andiamo a chiudere di brutto i passi, ma a regolare la mobilità, attraverso un sistema di prenotazioni e di servizi integrativi, simile a quello per il lago di Braies». parola d'ordine valorizzare«Noi crediamo molto nella valorizzazione delle Dolomiti - ribadisce la vice del presidente Luca Zaia -. Proprio per questo puntiamo su una gestione dei flussi di traffico regolamentata con sistema digitale e modelli intelligenti di mobilità». Che cosa significa in concreto? Una premessa: il monitoraggio del traffico sui passi, in corso da oltre un anno, dimostra che ogni cento automezzi che salgono o scendono, trenta sono di lavoratori pendolari da una valle all'altra o relativi ad attività commerciali, settanta di turisti. Molti di questi non sono villeggianti stanziali, ma di solo transito giornaliero, quindi con nessuna (o quasi) ricaduta economica sul territorio. «I passi non chiuderanno per chi lavoro in quota, per i pendolari tra le valli, per il trasporto commerciale o di servizio, neppure per i turisti che villeggiano sui passi stessi o che hanno prenotato la ristorazione - rassicura De Berti -. Per tutti gli altri vi sarà l'opportunità di prenotare i parcheggi eventualmente disponibili in quota, fino all'esaurimento. Oppure, aspettando in valle, prenoteranno la salita in navetta e, là dove sono presenti, con gli impianti di risalita». vetrina digitaleA questo riguardo è già allo studio una grande Piattaforma della sostenibilità che indicherà, oggi per i passi Dolomitici, domani per tutte le altre aree di maggiore interesse turistico (le Tre Cime di Lavaredo, in primis) tutti i servizi disponibili, con possibilità di prenotare i parcheggi, i pullman, le navette, le funivie, le cabinovie, nonché alberghi, rifugi, ristoranti. Le Dolomiti digitalizzate, in sostanza. «Ricordo ancora - insiste De Berti - che gli obiettivi primari del progetto sono il rispetto dell'ambiente, il miglioramento della qualità di vita della popolazione residente e dell'esperienza dei turisti. Partiamo da una base condivisa e sposata anche dai vertici ministeriali. Siamo sulla strada giusta». E i vertici ministeriali hanno assicurato che a sostegno di questo piano sono disponibili ad attingere i fondi necessari dal Pnrr. CICLABILI E TRASPORTO PUBBLICO«L'introduzione di una zona a basse emissioni ha lo scopo di orientare in modo ottimale i flussi di traffico sui Passi dolomitici e la gestione della mobilità deve essere migliorata in modo significativo con ulteriori misure come un sistema di guida ai parcheggi, l'ulteriore espansione del trasporto pubblico e la mobilità ciclabile», conferma a sua volta l'assessore Alfreider, che abita a Corvara, e che è anche vicepresidente della provincia di Bolzano. «Gli innovativi sistemi di prenotazione e di accesso digitale introdotti dal Piano Braies sono un modello pionieristico e possono essere utilizzati per altre aree sensibili in Italia e forse anche per le zone a traffico limitato (Ztl) nelle città» è arrivato a dichiarare il Ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Colao appunto. Vuoi vedere che il Governo è più decisionista oggi, in condizioni di proroga amministrativa, che prima, con i pieni poteri politici? Ecco, infatti, che, rassicurante, la vicepresidente De Berti così garantisce: «I ministri hanno annunciato che presto sarà indetta una gara d'appalto per il finanziamento di tali sistemi». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 1 agosto 2022
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Restrizioni anche per le moto più navette nelle ore di punta
il commento «L'adozione del modello Braies mi sembra positiva» ammette Leandro Grones, sindaco di Livinallongo. «La prenotazione, non si dimentichi, vale non solo per gli automobilisti, anche per i motociclisti. Potranno accedere ai passi, se avranno il parcheggio garantito. Via libera, invece, per i cicloturisti». Grones ricorda che le limitazioni per auto private e moto sono in vigore dalle 9.30 alle 16, tutti i giorni (dal 10 luglio al 10 settembre, per il lago di Braies) e che, quindi, nella primissima mattinata e nel pomeriggio, dopo le 16.30 è possibile accedere anche con mezzo privato, ovviamente fino alla disponibilità dei parcheggi. Sui passi ci sono già le navette, oggi
circa ogni mezz'ora; verranno incrementate, nelle ore di punta. L'utilizzo del servizio in futuro sarà consentito solo previa prenotazione (e pagamento) online dei biglietti, fino a esaurimento dei posti a disposizione. I bambini fino al compimento dei 6 anni viaggiano gratuitamente. Su tutti i mezzi pubblici gli amici a quattro zampe viaggiano al prezzo normale e devono essere muniti di museruola. Una delle preoccupazioni degli operatori turistici - e di Osvaldo Finazzer, come coordinatore del Comitato - è quella dell'accesso dei pullman turistici: sarà consentito se avranno la prenotazione (anche per il pranzo, ad esempio). Il permesso di transito è invece concesso ai residenti, agli ospiti di ristoranti, negozi e altri esercizi della Valle e ai turisti che vi alloggiano (valido in questo caso per tutta la durata della permanenza in Valle). L'accesso ad auto e moto sarà gestito in maniera digitale grazie al riconoscimento automatizzato delle targhe. Nel caso del lago di Braies, le disposizioni adottate consentono di mantenere il numero di visitatori in auto/moto entro un limite di 5.500 persone al giorno, anziché le 15 mila del passato.Tecnicamente come avverrà l'ingresso ai passi da Arabba? «Immagino come all'ingresso della valle di Braies quest'anno - risponde Grones - C'è una regolamentazione del traffico a tre corsie. Tutti i conducenti autorizzati possono superare automaticamente il punto di accesso sulla strada principale verso il lago: le telecamere leggono il numero di targa del veicolo e aprono la strada. Chi non è autorizzato a passare in auto può uscire da una rotatoria e utilizzare mezzi di trasporto sostenibili». Il sindaco di Livinallongo ricorda che non c'è nulla di rivoluzionario. «Qualcosa di simile - dice - è già in vigore al Lago di Carezza, sul Passo Sella e sul Passo Gardena, a Prato Piazza e alle Tre Cime». Insoddisfatti gli ambientalisti, che preferiscono - come fa sapere Luigi Casanova di Mountain Wilderness - la chiusura completa dei passi nei giorni di maggiore afflusso e nella parte centrale della giornata, con accesso esclusivo attraverso le navette. --fdm© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 2 agosto 2022
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Park su prenotazione, altolà dai Passi «Il problema non è qui ma a fondovalle»
Francesco Dal Mas ARABBA Dai Passi Dolomitici un drastico altolà. Non va bene neanche la prenotazione del parcheggio, modello lago di Braies. Le mani avanti le mettono i 78 albergatori, ristoratori, rifugisti del Comitato presieduto da Osvaldo Finazzer e che nel passato si è battuto contro la chiusura.Le Province di Bolzano e di Trento e la Regione Veneto hanno rinunciato alla sperimentazione, continuata per due anni, della chiusura oraria dei quattro passi del Sellaronda nei giorni di maggiore pressing turistico e hanno annunciato di voler verificare la possibilità dell'accesso con prenotazione dei parcheggi in quota, oppure con le navette del servizio pubblico. Un modello per il quale si sono detti d'accordo anche i ministri Colao, Giannini e Garavaglia. REAZIONE DURANiente da fare. Osvaldo Finazzer, coordinatore del Comitato, reagisce con parole inusitatamente pesanti. «È incredibile che le decisioni sul futuro delle valli dolomitiche e dei Passi del Sellaronda vengano prese con un metodo putiniano nel chiuso degli uffici ministeriali, senza un confronto con chi opera nelle Valli e chi vive e fa vivere i Passi. Il problema del traffico e dell'inquinamento è evidentemente esagerato per motivi ideologici, l'inquinamento da traffico nei passi dolomitici è sotto ai limiti di legge consentiti come conferma la ricerca dell'Eurac nel 2013 e 2014 promossa dalla Fondazione Unesco e che dimostra anche che l'inquinamento da traffico è maggiore nei fondovalle».Il problema è che solo 3 automezzi ogni 10, diretti ai passi, sono di chi vi lavora o di pendolari; ben 7 sono di turisti, per gran parte neppure stanziali. «Il sovraffollamento stagionale delle valli dolomitiche è un fatto che non può essere affrontato con provvedimenti ad effetto», obiettano gli operatori turistici, «come la sbrigativa prenotazione di accesso sui passi, è un processo che va governato incidendo sulle vere cause di degrado e affollamento delle valli turistiche. Il problema è nel fondovalle, bisogna lavorare sulla qualità del prodotto turistico offerto, sui prezzi, sul posizionamento di mercato, limitando così il numero dei turisti ma non la spesa complessiva».«STRATEGIA MIOPE»Il progetto di chiudere o "assegnare al caso" l'accesso ai passi è - per Finazzer e gli altri del Comitato di salvaguardia - frutto di una strategia miope e sbagliata, non riconosce lo sviluppo tecnologico in corso con la diffusione di auto elettriche e a metano, impone limitazioni alla libertà di circolazione senza una solida e provata motivazione d'interesse collettivo che la giustifichi, crea ingiustificati danni economici alle aziende esistenti.«Gli imprenditori che sui passi vivono e lavorano, difendono l'importanza dei liberi collegamenti tra le valli nell'economia turistica e richiedono un metodo più partecipativo nell'elaborazione delle politiche del territorio dove essi vivono», insistono i diretti interessati che, riaffermata l'attenzione all'ambiente e ad una migliore qualità dei servizi turistici, ricordano che vi sono due forme di turismo sui passi: la prima è quella del turismo stanziale, ospiti delle valli dolomitiche che nelle loro escursioni giornaliere si orientano verso i passi. La seconda è rappresentata dal turismo itinerante, turisti in transito sul percorso che ha come riferimento Venezia, Cortina, Bolzano, per proseguire verso Nord a Innsbruck o verso Sud in direzione dei laghi o sulla costa adriatica. la propostaCon la continua riduzione dei periodi di vacanza, la concentrazione delle presenze a metà agosto crea problemi di traffico dovuti però agli stessi turisti stanziali che fanno vivere le valli e alla precaria viabilità di alcuni paesi. Limitare l'accesso ai passi a questi turisti sarebbe penalizzante per l'economia turistica delle valli. «Una politica ambientale deve affrontare il problema dai fondovalle. Perché non chiudiamo l'accesso alle valli dolomitiche ai veicoli a combustibile fossile? Da Agordo ad Arabba, da Cavalese a Canazei,
da Ponte Gardena e da Chiusa a Selva di Val Gardena, da San Lorenzo di Sebato a Corvara si transiti solo con i veicoli elettrici», conclude Finazzer. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere dell’Alto Adige | 2 agosto 2022
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Controlli a tappeto sui passi dolomitici Velocità eccessiva: emesse 70 multe
Come previsto dai commissari del Governo di Bolzano e Trento, domenica scorsa si sono svolti mirati servizi interforze di controllo in materia di sicurezza della circolazione stradale. Tali attività hanno interessato le principali arterie montane nonché le strade che conducono ai più rinomati passi alpini, caratterizzati, specie in questi mesi dell’anno, da un intenso traffico soprattutto motociclistico. In particolare, in Alto Adige le attività di monitoraggio e di prevenzione della sicurezza stradale hanno riguardato 16 passi o località, i passi Mendola, Sella, Gardena, delle Erbe, Montecroce, Palade, Giovo, Rombo, Costalunga, Pennes, Stelvio, Resia e Furcia nonché in val Sarentino, Renon e val Pusteria. Nel complesso sono state impiegate 29 pattuglie, per un totale di 58 operatori appartenenti alla polizia di Stato e stradale, a carabinieri e guardia di finanza nonché alle polizie municipali interessate. Sono stati controllati 302 veicoli, di cui 245 motocicli, ed identificate 377 persone. Le infrazioni contestate sono state complessivamente 70, principalmente per velocità non adeguata e mancato rispetto della segnaletica stradale, cifra che parla generalmente a favore dei comportamenti di guida sui passi. In merito ai passi dolomitici, è anche opportuno ricordare il recente accordo governativo, grazie al quale entro il mese di settembre le quattro province e le Regioni interessate all’area dei passi dolomitici, si sono impegnate alla ricerca di un accordo normativo di base, in deroga anche alle autonomie, per giungere ad una regolamentazione complessiva volta a calmierare il traffico turistico di puro transito sui passi dolomitici.(a.d.p. )
Alto Adige | 3 agosto 2022
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Passi, il Comitato: sbaglia chi vuole limitare gli accessi
BADIA/GARDENA/FASSA Il Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici torna alla carica per esprimere il suo scetticismo sulla linea portata avanti da Alto Adige, Trentino e Veneto per contingentare le auto in quota. Il vero problema, secondo il presidente Finazzer, è nel fondovalle semmai e ci si ostina a decidere senza coinvolgere chi sui Passi ci lavora.«L'attenzione all'ambiente e ad una migliore qualità dei servizi turistici è condivisa anche dagli imprenditori dei Passi, non solo per dovere di protezione della natura ma anche perché tale scelta è la più oculata e lungimirante dal punto di vista imprenditoriale. Vi sono due forme di turismo sui passi dolomitici: la prima è quella stanziale, ospiti delle valli dolomitiche che nelle loro escursioni giornaliere si orientano verso i passi. La seconda è rappresentata dal turismo itinerante, turisti in transito sul percorso classico dolomitico che ha come riferimento Venezia, Cortina D'Ampezzo, Bolzano, per proseguire verso Nord a Innsbruck o verso Sud in direzione dei luoghi di villeggiatura sui laghi o sulla costa adriatica. Con la continua riduzione dei periodi di vacanza, la concentrazione delle presenze a metà agosto crea indubbi problemi di traffico, dovuti però agli stessi turisti stanziali che fanno vivere le valli e alla precaria viabilità di alcuni paesi. Limitare l'accesso ai passi dolomitici a questi turisti sarebbe penalizzante per la stessa economia turistica delle valli».Finazzer critica il mancato coinvolgimento degli esercenti che lavorano sui Passi. «È incredibile che le decisioni sul futuro delle valli dolomitiche e dei Passi del Sellaronda vengano prese nel chiuso degli uffici ministeriali, senza un confronto con chi opera nelle valli e di chi vive e fa vivere i Passi. Il problema del traffico e dell'inquinamento è esagerato per motivi ideologici, l'inquinamento da traffico nei passi dolomitici è sotto ai limiti di legge consentiti come conferma la ricerca dell'Eurac nel 2013 e 2014 promossa dalla Fondazione Unesco e che dimostra anche che l'inquinamento da traffico è maggiore nei fondovalle». Finazzer resta contrario all'idea di limitare la mobilità in quota. «L'economia delle valli dolomitiche si basa sul continuo interscambio di turisti e servizi tra le valli. La possibilità di collegamento con le valli confinanti è una componente essenziale per la qualità di proposta di ognuna di esse. Se si limita la mobilità sulle strade limitiamo la clientela nelle valli. Diminuisce così la qualità della proposta complessiva. La possibilità di accedere ad un'offerta differenziata a breve distanza all'interno del sistema Dolomiti, aggiunge proposte e varietà quindi ricchezza di offerta. L'insieme è molto di più dell'offerta di ogni singola valle. Una politica ambientale deve affrontare il problema del traffico nei fondovalle. Perché non chiudiamo l'accesso alle valli dolomitiche ai veicoli a combustibile fossile? Da Agordo ad Arabba, da Cavalese a Canazei, da Ponte Gardena e da Chiusa a Selva di Val Gardena, da San Lorenzo di Sebato a Corvara si transiti solo e soltanto con i veicoli elettrici. Gli impianti a fune offrono un servizio agevole e