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LAPBOOK: EDUCARE CON LE DOLOMITI
Corriere dell’Alto Adige | 19 Dicembre 2020
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Saslong chiusa, Varallo:«Al lavoro per garantire percorsi alternativi»
Lorenzo Fabiano BOLZANO Dopo la decisione choc delle Funivie Saslong di non aprire gli impianti per tutto l’inverno, le altre società del comprensorio cercano soluzioni per «aggirare» l’ostacolo. Scartata l’ipotesi di uno skibus che non garantirebbe la portata, si studiano percorsi alternativi. La bordata però ha lasciato il segno. Nel dettaglio, gli impianti in questione sono tre: una cabinovia, Saslong, e due seggiovie, Sochers e Sochers 2, la cui chiusura mette però a rischio il collegamento con il Ciampinoi e quindi il SellaRonda. In realtà, si sta lavorando a un percorso alternativo che prevede l’utilizzo delle seggiovie del Monte Pana per salire a Plan De Gralba e di qui scendere a Selva. Sempre che, il proprietario Claudio Riffeser non torni sui suoi passi e allora tutto rientri. Questo è quanto si augurano il Consorzio esercenti impianti a fune Val GardenaAlpe di Siusi, e Andy Varallo, presidente di Superski Dolomiti. «Premesso che si tratta di tre impianti su un totale di 450 del nostro carosello, e di un impiantista sui 41 operanti in Val Gardena, sono scelte imprenditoriali che non ci permettiamo di sindacare: altresì, pretendiamo che non si venga a sindacare sulle nostre. Ci mancherebbe — prosegue Varallo — non avessimo a cuore la salute degli utenti e dei nostri lavoratori. Il protocollo, approvato da Cts e Conferenza delle Regioni, grazie al supporto di assessori al turismo e ai trasporti, garantisce la sicurezza. Ora speriamo solo di poter ripartire il 7 gennaio». Sulla comunicazione di Funivie Saslong aggiunge: «È stato un fulmine. Non ne sapevamo nulla, io l’ho appreso leggendo il post che hanno pubblicato su Facebook. In ottobre un piccolo comprensorio in Austria aveva fatto la stessa cosa. Non ha poi comportato alcun danno rilevante. So che il Consorzio degli impiantisti gardenesi sta lavorando a una soluzione alternativa che non interrompa i collegamenti in valle e con Superski Dolomiti. Tuttavia, mi auguro che il signor Riffeser ci ripensi e torni sulla sua decisione» conclude Varallo. Il Cai Nel frattempo, in vista della possibile apertura, si lavora alla preparazione delle piste, che rimangono chiuse anche per gli alpinisti muniti di sci e pelli. In assenza di un servizio di soccorso alpino, un appello a rispettare i divieti giunge in forma congiunta dall’Associazione delle Imprese Funivie dell’Alto Adige, l’Associazione Alpini dell’Alto Adige, il Soccorso alpino dell’Avs e il Cai Alto Adige. I controlli Intanto ieri sono iniziati i servizi di vigilanza dei carabinieri nelle aree montane. Anche se gli impianti sono chiusi i militari garantiranno la sicurezza dei luoghi e delle persone in montagna, assicurando assistenza e soccorso alle persone e sorvegliando i parcheggi. Predisposto anche un servizio per vigilare sul rispetto delle norme anti covid. Già lo scorso fine settimana sono arrivate le prime multe. Violazioni sono state contestate presso locali pubblici e après ski a Riscone di Brunico, Badia, val Pusteria e valle Aurina. Dopo un consulto con i comandanti di stazione, alcuni gestori hanno messo transenne fuori dai locali per impedire assembramenti e hanno assunto degli steward per evitare assembramenti. L’Austria Intanto novità sullo sci arrivano anche da oltreconfine. In Austria gli impianti sciistici apriranno nonostante il lockdown, ma con l’obbligo di mascherine Ffp2 sugli impianti di risalita e quando si è in fila. Lo ha annunciato il vice cancelliere Werner Kogler. Le attività motorie all’aria aperta sono esplicitamente consentite durante il nuovo lockdown dal 26 dicembre al 17 gennaio. Il governo, durante una videoconferenza con i laender, ha trovato l’accordo sui protocolli di sicurezza per gli impianti di risalita. Bar e ristoranti rimarranno chiusi.
Trentino | 2 Dicembre 2020
p. 20
"Educare con le Dolomiti", il lapbook
Trento «Educare i nostri giovani alla responsabilità e alla cittadinanza attiva verso l'ambiente è il miglior modo per celebrare il decennale dell'iscrizione Unesco delle Dolomiti tra i patrimoni naturali dell'umanità. Oggi riusciamo a raggiungere questo obiettivo grazie ad uno