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TRAFORO SOTTO IL GIAU: LA PROPOSTA

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NOTIZIE DAI RIFUGI

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lungo il pendio e rende accessibile a tutti il sagrato della cappella; il secondo è formato invece da una scalinata che attraversa più direttamente il giardino botanico. Anche il sagrato sarà oggetto di una riqualificazione al fine di costituire un vero e proprio belvedere panoramico. Completa l'intervento la realizzazione di un'area giochi composta da cinque totem in legno: essi, oltre ad essere delle stele giocabili e scalabili che permettono la visione e la conoscenza del paesaggio circostante, diventano anche un landmark che compone la scritta "Rolle"Il L'intervento di riqualificazione è frutto dell'accordo sottoscritto a fine 2019 tra Provincia autonoma di Trento, Comune di Primiero San Martino di Castrozza e Patrimonio del Trentino spa. Un accordo che prevede la sistemazione paesaggistica dell'area di risulta dalla demolizione dell'ex struttura ricettiva e di realizzazione di spazi pubblici destinati a servizi collettivi. A tal fine, il Comune ha stanziato l'importo lordo di 70.000 euro e ha provveduto ad acquisire, nel 2020, un comodato gratuito sull'area pertinenziale della chiesetta della Madonna Assunta, di proprietà della Parrocchia dei Santi Martino e Giuliano di Siror. Patrimonio del Trentino si è invece fatto carico della progettazione, dell'acquisizione di tutte le necessarie autorizzazioni e dell'esecuzione dei lavori, impegnando a tal fine la somma di 330mila euro.

Corriere delle Alpi | 29 Luglio 2021

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Un traforo sotto il Giau Gli industriali di Belluno Trento e Bolzano riscrivono la viabilità

I PROGETTI Un piano strategico di infrastrutturazione della montagna perché le Olimpiadi del 2026 lascino davvero il segno in termini di sviluppo. Lo stanno mettendo a punto le Confindustrie di Belluno, Trento e Bolzano, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale - Icea dell'Università degli Studi di Padova. Diciamo subito il grande sogno a cui gli imprenditori hanno già rinunciato: un grande asse ferroviario tra Venezia, Belluno, Monaco; 10 miliardi di costo e 30 anni di cantieri, quindi no. Invece più fattibili sono altre opere, magari di collegamento intervallivo. A cominciare dal trasporto su gomma, ecco l'opportunità di un corridoio diretto per Cortina: ricalibratura della Feltrina, con innesto sulla Pedemontana, tunnel sotto il lago di Alleghe (previsto dalla regione nel Pnrr) e collegamento con l'Ampezzano in galleria sotto il Giau. Ipotesi, questa, che rilancia il Sellaronda in tunnel, sotto la montagna, fra Arabba e Selva di Cadore, Canazei e Corvara, con una grande rotonda d'incrocio sotto il grande massiccio. Un altro collegamento ritenuto indispensabile è quello tra la Valle del Bios e la Val di Fassa, o quella di Fiemme. Dall'altra parte della provincia. Si danno per scontate le circonvallazioni olimpiche di Cortina e di Longarone, ma si chiede all'Anas di rimettere in sicurezza la galleria del Comelico e di trasformare la vecchia statale, lungo il lago di Vigo, in pista ciclabile, dimensionata però anche per il traffico automobilistico in caso d'emergenza. Meglio ancora se il Comelico verrà collegato alla Val Pusteria attraverso un nuovo tunnel sotto il passo Monte Croce. Un capitolo specifico sarà dedicato allo sbocco a nord da intendersi come "corridoio multimodale", aperto alle varie soluzioni stradali, ferroviarie e telematiche. Fino a quando l'Austria e la Germania dovessero mantenere il no ad una nuova autostrada, Confindustria Dolomiti propone alla Regione Veneto di riprendere lo studio di proseguire il treno delle Dolomiti fino a Dobbiaco, per potersi collegare poi a Lienz, da una parte, e a Bolzano (ferrovia del Brennero), dall'altra. Non mancherà un altro capitolo, dedicato al trasporto a fune: non tanto per nuovi collegamenti sciistici, ma per collegare centri a valle con borghi in quota, magari attraverso cabine che possano essere rimorchiate da veicoli elettrici ad hoc a fondovalle.«Siamo pronti a mettere a disposizione di Regione e Governo il piano delle infrastrutture che stiamo realizzando», annuncia la presidente Lorraine Berton, «la sfida delle Olimpiadi 2026 si vince con il coinvolgimento delle imprese e di tutti gli attori del territorio. Alle Istituzioni chiediamo di essere ascoltati in questo percorso lungo cinque anni ma che deve essere proiettato anche sul lungo periodo» . Prendendo atto che Regione ed Esecutivo hanno avviato un percorso importante sull'infrastrutturazione olimpica, Berton mette a disposizione del governatore Zaia le proposte dell'associazione, considerando che presto sarà presentato un tavolo sinottico complessivo di opere, finanziamenti e criticità. Gli industriali bellunesi infatti con i colleghi di Trento e di Bolzano stanno portando avanti da mesi uno studio volto a definire lo stato attuale e gli scenari pre e post Olimpiadi del sistema delle infrastrutture di trasporto di interesse per le province su cui insiste il Patrimonio Unesco». -Francesco Dal Mas © RIPRODUZIONE RISERVATA

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