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COLLEGAMENTO COMELICO – PUSTERIA: GLI AGGIORNAMENTI

Stupore e amarezza, ma anche qualche nota polemica, a Badia dopo il no del consiglio comunale all'ipotesi di una candidatura per ospitare, con la Gardena, i mondiali di sci del 2029. Il rifiuto ha colto di sorpresa il mondo turistico che confidava invece nel parere positivo che sembrava essere (quasi) scontato dopo la dichiarazione del sindaco Frenademetz che invece, al momento del voto, si è astenuto favorendo in tal senso anche il voto contrario della maggioranza. Deluso Markus Valentini Obmann locale degli albergatori: «Il no è stata una sorpresa che avremmo volentieri evitato. Invece la proposta di candidatura è stata respinta. Io, come tutta la categoria che rappresento, rispetto le idee contrarie all'avvenimento sportivo ma posso dire che abbiamo perso una grande occasione per rilanciare l'Alta Badia, anche dal punto di vista dell'immagine, in un momento difficile come quello attuale caratterizzato ancora dalla pandemia. C'è da dire che i mondiali di sci avrebbero rappresentato per la nostra valle, e per la Ladinia in particolare, un evento di assoluto rilievo. Avervi rinunciato, senza una spiegazione valida e soprattutto convincente, è stato un duro colpo, difficile da digerire. Le valutazioni ambientali che sono alla base del no non mi hanno convinto del tutto. C'era spazio per ragionare ulteriormente mettendo a confronto le varie opinioni. È stata un'occasione persa, purtroppo». Dello stesso tono le parole di Marina Crazzolara, ex consigliere comunale, albergatrice e nota imprenditrice di San Cassiano. «Come Hgv avevamo proposto di sentire degli esperti del settore sui vantaggi e sugli svantaggi che la candidatura di Badia avrebbe potuto comportare per il nostro Comune. Invece si è preferito inserire la questione all'ordine del giorno del consiglio dove sappiamo come è finita. Questo la dice lunga su chi ci amministra. È stata persa una grande occasione per guardare avanti. Si dice che l'Alta Badia non ha bisogno di grandi manifestazioni per richiamare i turisti. Ha già la Maratona dles Dolomites. Questo è vero: ma l'eco dei mondiali di sci alpino sarebbe stato di grande aiuto per tutto il settore. Avrebbe inoltre facilitato la collaborazione fra le varie categorie interessate al turismo. Mi dispiace sinceramente che il consiglio abbia detto no. Non mi sorprende la posizione del sindaco che è passato dal parere favorevole all'astensione: un comportamento che non ho capito». Badia ha detto di no ai mondiali di sci perché dice di sì alla sostenibilità e alla salvaguardia del patrimonio mondiale Unesco, fondamentale per il futuro del turismo. «La forte immagine comunicativa che viene diffusa nel mondo in occasione di un evento di questa portata, ha un rovescio della medaglia amaro: l'aumento del costo della vita e la speculazione edilizia, che portano a una situazione socialmente non più sostenibile e, tra l'altro anche all'abbandono della regione da parte dei giovani, che non riescono più a far fronte allo standard di vita troppo alto». È stato detto e ripetuto durante la seduta consiliare. Andy Pertot, presidente di Alta Badia Brand che si occupa di commercializzare gli eventi più rilevanti organizzati in valle, sostiene che «si è trattato evidentemente di una cattiva informazione perché non si è capito bene la differenza fra la candidatura e l'organizzazione dei mondiali. Non so spiegarmi il motivo per cui a Corvara la possibile candidatura sia passata all'unanimità mentre a Badia si sia registrata un'avversione così netta. Ad ogni modo ritengo che non tutto sia compromesso. C'è il margine per discutere ancora attorno ad un tavolo con gli impiantisti e con tutti coloro che possano spiegare meglio i pro e i contro». Soddisfatti invece gli ambientalisti che ricordano come «durante l'estate 2020, nei periodi di alta stagione, abbiamo sentito il peso di ciò che si avvicina già a un fenomeno di "overtourism". I turisti scelgono l'Alta Badia soprattutto per la bellezza del paesaggio, per il patrimonio Unesco, ed è proprio su questa strada che dobbiamo continuare».

Corriere delle Alpi | 23 maggio 2021

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Bottacin rassicura il Comelico: “Il collegamento sarà fatto”

Di Francesco Dal Mas COMELICO SUPERIORE «Il collegamento sciistico tra il Comelico e la Val Pusteria si farà. Il progetto è stato migliorato, sta passando al vaglio dei competenti organismi regionali, e la Regione è sicura che sarà accettabile anche da parte di quelle componenti ambientaliste che lo avevano ritenuto poco compatibile». L'assicurazione arriva dall'assessore all'ambiente Gianpaolo Bottacin, il quale fan presente, comunque, che il varo non dipende dalla Regione ma dalla Soprintendenza e dal ministero dei Beni culturali, enti ai quali il movimento ambientalista si è rivolto. Il sindaco Marco Staunovo Polacco ci lavora ogni giorno, perché la soluzione dei problemi di incompatibilità era davvero complessa. Staunovo Polacco, però, preferisce non parlarne fino a quando non sarà concluso l'iter. Il collegamento inizialmente previsto è stato disarticolato in due tronconi. Un impianto sale dall'area delle terme di Padola, all'interno di Valgrande, e sale al Col d'la Tenda, dove incrocia l'arrivo dell'attuale seggiovia. Il secondo tronco parte nei pressi delle stesse Terme e si fionda verso Col Colesei, allontanandosi dall'arrivo previsto in un primo tempo, per non interferire con la "buffer zone" dell'area protetta dall'Unesco. Lo sdoppiamento valorizzerà di fatto le Terme, chiuse da anni e che attendono investitori per il rilancio. L'amministrazione comunale sta concludendo la predisposizione del relativo bando, per cui con l'avvio del collegamento vi potrebbe essere anche quello del nuovo stabilimento termale. Nei giorni scorsi il sindaco Staunovo Polacco ha portato in Regione, alla

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