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FONDI COMUNI CONFINANTI
Gazzettino | 19 Marzo 2023 p. 7, edizione Belluno
«Fondi di confine bloccati: urge un presidente»
Il Pd lancia l'allarme: «Manca il presidente del Comitato Fondo Comuni di confine» e sollecita l'immediata copertura della carica che si auspica vada ad un bellunese, visto che ben 36 dei 48 comuni rientranti nei benefici del Fondo sono Veneti e prevalentemente bellunesi. Ma da corre voce che l'incarico possa andare ad un lombardo.
Su tempi e su chi sarà il nuovo presidente viene calibrato l'ordine del giorno che il Partito democratico bellunese invierà a tutti i Comuni e al Consiglio provinciale affinché venga approvato. Ne hanno parlato ieri mattina, alla sede provinciale del Pd, il segretario provinciale Alessandro Del Bianco, Claudia Bettiol, capogruppo in Comune di Belluno, la consigliera provinciale che entrerà per surroga a Palazzo Piloni, Letizia Monestier (consigliere comunale a Santa Giustina) e Loris Maccagnan sindaco di Lamon, ovvero il Comune che per primo, con un referendum secessionista, mise sul tavolo la tematica degli squilibri economici tra realtà a statuto speciale, Trentino Alto Adige da un lato e Friuli Venezia Giulia dall'altro, e quelle a statuto ordinario come il Veneto.
PROGETTI FERMI
«Da quando il governo si è insediato non è ancora stato nominato il presidente del Comitato, e questo significa ingessare il fondo che garantisce 27 milioni di euro l'anno ha esordito il segretario Del Bianco -. Ingessare il Fondo significa impossibilità di approvare o farsi approvare varianti di progetto. Anche perché, nel frattempo, non cambiano neanche le scadenze quindi tutta questa partita sia per i progetti singoli che per quelli paritetici di area vasta è a tutti gli effetti bloccato. Non nominare il presidente significa anche non avviare la nuova programmazione, quindi di fatto, soprattutto per quanto riguarda i 500mila euro che arrivano a tutti e 15 i Comuni di confine (7,5 milioni in totale a Belluno, che si aggiungono ai 27 milioni all'anno), ad oggi mancano ancora i bandi, che solitamente escono a marzo».
«LA MAGGIORANZA È QUI»
Il Pd insiste anche sull'opportunità che la figura sia quella di un bellunese, come è sempre stato fino ad oggi. Dal 2014 in poi, spiega Del Bianco, è sempre stato un politico della provincia di Belluno. Infatti, dopo Aldo Brancher, padre putativo del fondo, dal 2014 si sono succeduti Roger De Menech, Paolo Saviane, Roger De Menech e Dario Bond (con vice De Menech). «Non lo si fa perché si vuole semplicemente rivendicare un'identità territoriale - prosegue Dal Bianco -, ma perché la maggior parte dei Comuni al confine con Trento e Bolzano sono bellunesi e soprattutto essendo il Fondo nato per assottigliare le distanze economiche tra Comuni di montagna è evidente che la sovranità della montagna è fondamentale. Politicamente c'è sempre stata una triade di requisiti per nominare il presidente del Fondo: che fosse parlamentare, bellunese e dello stesso partito del ministro o sottosegretario agli Affari regionali. In questo caso non esiste una persona con queste caratteristiche. Per noi non è prioritario che sia del nostro partito. Ma che sia bellunese è importante sottolinea con forza Maccagnan -. La questione dei referendum nasce a Lamon e si estende in altri Comuni. Il confine è diventato una questione di comunità allargate, le aree vaste. La Provincia è chiaramente la protagonista di questa vicenda, vedi per l'ultimo referendum sull'autonomia provinciale e tutti quei movimenti che si sono evoluti a Belluno»
La Genesi A Lamon
Claudia Bettiol aggiunge: «La vicenda del primo referendum l'ho conosciuta bene perché nel 2004 eravamo appena arrivati in Provincia con il presidente Sergio Reolon e facemmo il consiglio provinciale proprio a Lamon. I Fondi di confine sono stati lo strumento ce ha consentito di evitare fughe ulteriori, come quella di Sappada. È uno strumento estremamente importate, Belluno è il capoluogo di provincia e se non direttamente interessato, adesso è arrivato il momento di concretizzare, dare un contenuto, questo può essere un modo per svolgere un ruolo trainante che può e deve avere un capoluogo. Presenteremo l'ordine del giorno».
Monestier Al Posto Di De Bon
«Sicuramente - conclude la Monestier - è importate perché il Fondo che va a mitigare le differenze tra un territorio autonomo e non autonomo». Monestier sarà nominata consigliera provinciale martedì: «Sento una certa responsabilità di prendere il posto di Franco De Bon».
Federica Fant