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TRENO DELLE DOLOMITI: AGGIORNAMENTI

Dolomiti "Una galleria sotto i passi Dolomitici non risolverebbe certo il problema del traffico. Piuttosto, lo sposterebbe". È questa, chiara e netta, la posizione della Federazione Protezionisti altoatesini, espressa in una nota inviata dal coordinatore Andreas Riedl. Nei giorni scorsi, la Regione Veneto aveva inserito nel proprio Piano Resilienza il progetto di costruzione di quattro gallerie che unirebbero le province di Belluno e Trento passando sotto al Gruppo del Sella. L'ipotesi avanzata dall'assessore veneto Gianpaolo Bottacin prevederebbe di bypassare i quattro passi Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo con altrettante gallerie, al fine di decongestionare il traffico sui valichi dolomitici, periodicamente presi d'assalto da auto e moto dei turisti. Riedl non si spinge a contestare l'ipotesi della Regione Veneto, ma si focalizza sul fatto che ad oggi l'assessore alla mobilità altoatesino Daniel Alfreider non ha respinto i piani, considerati "irrealistici" si legge nella nota, della Regione Veneto. "Forse questa proposta serve ad Alfreider come gradita scusa ancora una volta per non attuare misure concrete di moderazione del traffico sui passi dolomitici", afferma Riedl.Da molti anni, la Federazione Protezionisti altoatesini, di concerto con molte altre organizzazioni ambientaliste e alpine, richiama l'attenzione sulla difficile situazione del traffico intorno ai passi dolomitici, tema peraltro largamente dibattuto in varie e a tanti livelli. Un appello, commenta la Federazione, che ha prodotto "tanti annunci ma nessuna misura o misure solo a metà". E i protezionisti continuano: "Spronata dalla presunta manna del Fondo europeo per la ripresa economica, la Regione Veneto sta rilanciando un'idea polverosa: un tunnel di collegamento sotto il massiccio del Sella. Il buco nella montagna dovrebbe alleggerire i passi dolomitici dal traffico. Ma i sognatori stanno soccombendo a una pericolosa falsità, perché il tunnel sposterebbe solo il traffico. Sulle vie di accesso alla galleria, infatti, la confusione aumenterebbe ancora di più per via del traffico di passaggio. Le valli ladine soffrirebbero così di un'inondazione di traffico ancora maggiore, visto che questa soluzione dei tunnel sarebbe interessante solo per i pendolari", prosegue la nota.Una delle altre questioni sollevate dagli ambientalisti guarda all'utilizzo stesso delle gallerie, soprattutto nei fine settimana e nelle stagioni estive, visto che di solito è in quei periodi che i turisti si spostano in auto per effettuare un giro panoramico attraverso le Dolomiti. "Invece di sperare in salvifici progetti infrastrutturali - aggiunge Riedl - i politici locali farebbero meglio a introdurre ora misure concrete e a breve termine per la riduzione del traffico, come la cosiddetta finestra temporale. Questo divieto di guida limitato nel tempo per alcune categorie può essere attuato immediatamente e, rispetto alla soluzione del tunnel, costerebbe pochissimo. Per questi motivi - conclude la nota della Federazione Protezionisti altoatesini - siamo sorpresi che l'assessore regionale ai trasporti dell'Alto Adige non abbia immediatamente respinto i piani del Veneto". J.M.©RIPRODUZIONE RISERVATA

Alto Adige | 28 Marzo 2021

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«Galleria sotto il Sella, un progetto decisivo»

valli ladine Tra i progetti della Regione Veneto per il Recovery Fund c'è la realizzazione di una galleria sotto il Sella per collegare Arabba, nel Bellunese, alle altre valli ladine. Dopo le critiche espresse dalla Federazione Protezionisti altoatesini (pubblicate su questa pagina giovedì scorso), Albert Pizzinini, segretario dei Ladins Dolomites, giudica invece positivamente il progetto. "Un sistema di gallerie che colleghi le valli ladine, oltre a una valenza economica, ha un'importanza fondamentale da un punto di vista socio-politico. Le valli ladine vanno unite, non separate. Fanno sorridere - commenta Pizzinini - le posizioni di chi ritiene che il collegamento naturale della Val Badia sia con Brunico e quello della Val Gardena con Chiusa. E, dato che non si è in grado di garantire l'apertura tutto l'anno dei passi dolomitici, bisogna muoversi in quella direzione. Oltretutto, avrebbe un importante valore ambientale: si potrebbero chiudere i passi intorno al Sella al traffico motorizzato e sviluppare il turismo della bici. Un richiamo che permetterebbe anche di destagionalizzare il turismo. Non possiamo diventare dei supermercati per 4 o 5 mesi l'anno: bisogna distribuire meglio gli afflussi e questo è possibile solo con le adeguate infrastrutture. Fra queste, il collegamento via galleria è fondamentale". E.D

Corriere delle Alpi | 5 Marzo 2021

p. 29

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