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OLIMPIADI: GLI AGGIORNAMENTI
comunicazione con il Garda Trentino». «Abbiamo accolto con grande interesse quanto prospettatoci per il futuro del lago di Tenno ha spiegato Silvio Rigatti, presidente "Garda Dolomiti" - un luogo unico che merita di essere rispettato, gestito al meglio e restituito ai cittadini tennesi. È il nostro stare bene a produrre il benessere degli ospiti. Questo è possibile evitando che determinate attrattive diventino controproducenti per l'esagerata presenza di un turismo poco civile. L'idea presentata dal Comune di Tenno è vincente e diretta a una maggiore armonia tra le parti: tramite Ata andiamo interamente a finanziare un progetto di gestione del territorio predisposto sul medio-lungo termine; un progetto pilota per il territorio e per il Trentino che auspichiamo di poter ripetere per la Ponale, l'area Busatte-Tempesta oppure il rio Sallagoni (Drena). L'obiettivo è che il turista capisca di entrare in zone privilegiate, parchi ricchi di autenticità le cui capacità di carico debbono essere rispettate». Si stimano almeno 40 mila euro per finanziare il solo progetto: qualora venissero rispettate le tempistiche ipotizzate il progetto pilota di gestione ambientale territoriale integrata potrebbe concretizzare il nuovo concetto di sviluppo locale già durante la stagione estiva 2023.
Alto Adige | 4 settembre 2022
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«Pista da bob, c'è già Igls»
Bolzano La pista di bob di Cortina d'Ampezzo sarà rinnovata per le Olimpiadi invernali del 2026 con un costo di 80 milioni di euro. Il progetto verrà finanziato dal fondo per i comuni di confine, al quale l'Alto Adige versa ogni anno 40 milioni di euro. A Igls, vicino a Innsbruck, esiste però una pista di slittino e bob funzionante e operativa, ed ecco quindi l'appello di Alex Ploner del Team K alla giunta provinciale: «Prendete sul serio i vostri proclami sulla sostenibilità e trasferite le gare di bob a Igls, invece di investire milioni in un impianto che con ogni probabilità rimarrà poi inutilizzato come quello di Cortina». Sul tema è stata anche depositata un'interrogazione. «I membri della giunta provinciale, compreso il presidente Kompatscher, hanno spesso in bocca i temi dell'Europa e della tutela ambientale. Magari vengono messi a disposizione 2,4 milioni di euro per un festival della sostenibilità, ma quando si tratta di decisioni concrete per l'ambiente e oltretutto per risparmiare denaro pubblico, si continua come prima». L'ultimo esempio in questo senso è l'approccio ai Giochi Olimpici di Cortina d'Ampezzo. Il Dachverband, l'Heimatpflegeverband, la Piattaforma pro Pusteria e altre associazioni hanno proposto di utilizzare per i Giochi invernali del 2026 una delle piste da bob più moderne al mondo, quella di Igls. «Anch'io ho già avanzato questa proposta al Consiglio provinciale, ma inutilmente. Proprio in occasione di un evento simbolico come le Olimpiadi stiamo perdendo l'opportunità di dare sostanza ai valori europei di cooperazione e di attenzione per l'ambiente», afferma Alex Ploner.
Corriere delle Alpi | 8 settembre 2022
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Oggi si decide il destino della pista da bob Lorenzi "invita" de Zanna
CORTINA Si discuterà oggi, nella sala consiliare del municipio di Cortina, il procedimento sulla dichiarazione di interesse culturale da parte della Sovrintendenza della vecchia pista da bob di Cortina "Eugenio Monti". La questione sembra essere risolta con uno «strip out di quota parte della pista», come ha dichiarato il commissario per le opere olimpiche Luigi Valerio Sant'Andrea: verrà cioè mantenuta una parte, probabilmente quella dell'attuale arrivo che ruota attorno ai campi da tennis di Sopiazes. Inoltre verrà allestito un box informativo sulla storia e la cultura che ruota attorno alla pista originaria, affinché il nuovo impianto vada verso uno sviluppo non solo sportivo, ma anche culturale. La Sovrintendenza ha avviato a fine giugno un procedimento per il superamento del vincolo monumentale e per la dichiarazione dell'interesse culturale della "Eugenio Monti", il ché significa che per il momento la pista non può essere smantellata, come invece è nel cronoprogramma di Sant'Andrea, che è anche amministratore delegato della società Infrastrutture Milano-Cortina 2026. «Salvo imprevisti, lo strip out della pista avverrà entro l'anno», ha spiegato Sant'Andrea durante l'incontro pubblico avvenuto in sala consiliare del Comune di Cortina lo scorso 25 agosto .« Seguirà a gennaio l'istruttoria per il progetto definitivo ed esecutivo e successivamente per l'appalto dei lavori. La costruzione del nuovo impianto inizierà a giugno 2023».C'è quindi grande attesa per l'incontro di oggi tra i vari enti già coinvolti alla Conferenza dei Servizi asincrona che il commissario avevo indetto lo scorso 21 luglio. Durante la seduta i progettisti dovrebbero fornire le integrazioni relative alle numerose prescrizioni degli enti coinvolti - non solo la Sovrintendenza, ma anche la Provincia, i vigili del fuoco - per poter poi procedere allo smantellamento della pista di bob.La consigliera 12
di minoranza Roberta de Zanna aveva chiesto formalmente di poter partecipare, quale uditrice, all'incontro odierno. Da Sant'Andrea era arrivata una risposta negativa, a meno che non fosse il sindaco a decidere di farla partecipare. Cosa che è avvenuta: Lorenzi ha infatti acconsentito alla richiesta della de Zanna di partecipare alla seduta. Resteranno invece fuori Giovanna Ceiner, di Italia Nostra e Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness: entrambi hanno fatto richiesta di partecipare all'incontro, ma non hanno avuto risposta. «È un nostro diritto partecipare alle conferenze dei servizi in qualità di uditori come associazioni di interesse diffuso, questo è un abuso di potere», chiosa Giovanna Ceiner, che è pronta a denunciare eventualmente l'illegittimità del procedimento. --Marina Menardi© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 9 settembre 2022
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Nuova pista da bob a Cortina Parola alla Soprintendenza Documentazione acquisita, decisione a breve
Tommaso Moretto cortina d’ampezzo Il mantenimento della parte finale della vecchia pista da bob come «monumento», con l’allestimento di un box informativo sulla sua storia potrebbe bastare alla Soprintendenza per dare l’ok al nuovo impianto ideato per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Una pista il cui costo iniziale era di 60 milioni di euro, saliti a 85. Il cantiere, ha dichiarato due settimane fa il vice ministro delle Infrastrutture Alessandro Morelli, dovrebbe partire l’estate prossima. Ieri intanto la Conferenza dei servizi, col sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi e gli altri enti coinvolti. C’era però anche, invitata ad assistere, Roberta De Zanna, consigliere comunale d’opposizione («Cortina bene comune») che racconta: «Ora gli enti devono aspettare il parere della Soprintendenza. Ha acquisito il progetto e nei prossimi giorni esprimerà il parere definitivo. Alla riunione c’era il sovrintendente stesso che ha chiesto di acquisire tutti i documenti». Un progetto al quale lei si è sempre opposta. «Il mio parere è che siamo contrari alla nuova pista da bob per tanti motivi, ambientali, economici, sociali — spiega De Zanna — La pista prevede sbancamenti, taglio d’alberi, strade d’accesso. Tutto quello che è previsto nel progetto di costruzione. La pista nuova sarebbe diversa nella parte finale da quella vecchia, dovrebbe essere modificata per problemi riguardanti la velocità. Il tutto servirebbe per le gare olimpiche». Aggiunge la consigliera: «I campi da tennis a Sopiazes da questa nuova opera non verrebbero toccati. La parte finale della vecchia pista, quella che circonda l’impianto, rimarrebbe così com’è». Un’altra voce contraria è quella di Giovanna Ceiner di Italia Nostra, che si è lamentata di non aver potuto assistere alla Conferenza dei servizi ma sull’eventualità di un ricorso al Tar dice di voler aspettare le decisioni della Soprintendenza».
Corriere delle Alpi | 15 settembre 2022
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Pista da bob, 1.185 firme per dire di no
CORTINA Bob, lo scontro continua. Mentre il Comitato Civico ampezzano attende l'arrivo in Italia del presidente del Cio Thomas Bach per consegnargli la lettera contro la nuova pista olimpica di bob corredata da 1.185 firme, il governatore Zaia replica a muso duro: «Se le Olimpiadi sono state assegnate a Cortina è per la vittoria di una candidatura che aveva come asse portante del dossier proprio il bob». l'obiettivoLa richiesta del Comitato, che in un mese ha raccolto oltre mille sottoscrizioni, è quella di imporre alla Regione Veneto, al Comune di Cortina e alla Fondazione Milano Cortina 2026 di rinunciare alla costruzione della pista di bob nel capoluogo ampezzano perché non sostenibile nell'aspetto economico e in quello ambientale. Domani Bach sarà a Roma e verrà insignito del "collare d'oro", massimo riconoscimento sportivo del nostro Paese. Ad accoglierlo ci sarà il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che al contempo è anche presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, ente preposto ad organizzare i Giochi olimpici e paralimpici. Nella stessa giornata partirà il plico contenente materialmente la raccolta firme e la relativa richiesta, destinazione la sede del Cio a Losanna, in Svizzera. Il senso della richiesta«La nostra iniziativa», spiega Marina Menardi, presidente del Comitato civico Cortina, «fa parte ormai di una lunga serie di proteste locali che hanno trovato consenso anche a livello internazionale. La pista di bob è ormai un emblema che testimonia come i principi che ispirano l'organizzazione delle Olimpiadi - ossia sostenibilità sociale, economica ed ambientale in particolare - possano essere forzati, anche contro l'evidenza dei fatti e del buon senso. E questo non è un buon segnale per le future candidature. Il Cio è contrario all'opera, ma la prepotenza politica e l'arroganza dei vertici sportivi nazionali lo stanno chiaramente mettendo in imbarazzo. È tuttavia ancora possibile evitare quest'opera inutile ed energivora per il futuro, spostando le gare altrove,
come richiesto dai cittadini. Serve una presa di posizione forte ed autorevole da parte del massimo organo sportivo internazionale».Le ragioni del noIl costo dell'intervento sul tracciato "Eugenio Monti" di Ronco, che ammonta a 85 milioni, è la cosa che più preoccupa il Comitato. Non solo il costo di realizzazione, ma anche quello di gestione post evento. Non ultime ci sono poi le perplessità sull'impatto ambientale. «Rifare la pista nell'attuale sito», spiegano dal Comitato civico, «comporterebbe la distruzione di una grande fascia boschiva nella parte nord, e di case, strade e attrezzature urbane e sportive nella parte sud. L'alternativa a quest'opera altamente impattante, che resterebbe in eredità al territorio di Cortina, potrebbe essere la pista olimpica di Igls in zona Innsbruck, a 168 km da Cortina. Una pista perfettamente funzionante dove si tengono annualmente gare della Coppa del mondo di bob. Questa sarebbe una scelta in linea con quanto dichiarato dal Cio che ha stabilito di "rendere i Giochi completamente sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale" raccomandando l'uso di strutture esistenti anche al di fuori della città ospitante». --alessandra segafreddo© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 15 settembre 2022
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Zaia stavolta perde la pazienza «Il Cio dica chiaro ciò che pensa»
LA REAZIONE Chiede che il Cio si esprima con assoluta chiarezza anche il presidente della Regione, Luca Zaia. «Ho il massimo rispetto per le idee di tutti», dichiara, «vorrei però spiegare che qui non c'è qualcuno che ha capito tutto del mondo e chi invece non ha capito niente e spreca. Se oggi abbiamo le Olimpiadi a Cortina, con una ricaduta già palpabile e un aumento del Pil stimato da prestigiose Università di almeno un miliardo di euro, è perchè siamo stati bravi a vincere una candidatura che aveva come asse portante del dossier proprio il bob. Ricordo», prosegue un visibilmente contrariato Zaia, che siamo stati premiati per il progetto di Olimpiadi meno costose, più sostenibili e con un asse portante nel bob. Con l'ulteriore progetto di estendere il tutto all'intera area dolomitica, oltre Cortina. Faccio queste premesse perchè questo dibattito rischia anche di dar vita a leggende metropolitane. Ora il Cio, che peraltro ha dato vita a questo dibattito tempo addietro, si esprima in modo chiaro e inconfutabile, magari spiegando quali ricadute si avrebbero su Cortina spostando il bob e quali realizzandolo dove è previsto. Non abbiamo nessun feticismo per le opere pubbliche, solo la volontà di portare avanti un progetto. Se non avessimo avuto lo storico Bob club di Cortina, il più vecchio al mondo datato 1928, e protagonista delle Olimpiadi del 1956, non avremmo nemmeno presentato questa candidatura. Bisogna riguardare proprio al 1956: anche allora si investirono se non ricordo male 30 milioni di vecchie lire per il bob. A proposito di fondi, vorrei anche ricordare agli smemorati che l'opera non è finanziata dalla Regione, ma con fondi nazionali. Lo dico semplicemente per evitare che qualcuno si spinga troppo avanti con certe affermazioni. Nessuno si innamora delle opere pubbliche», conclude Zaia, «però non è nemmeno accettabile che si descrivano questi progetti come mal pensati e privi di programmazione. Visto che questo dibattito ha visto tra i protagonisti anche il Cio, dico che ci aspettiamo dal presidente Bach una posizione chiara e univoca, perché per noi è fondamentale». --a.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 16 settembre 2022
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«Sguardo al futuro Il piano per il bob non si cambia più» Il sindaco tira dritto
Alessandra Segafreddo CORTINA «Non intendiamo cambiare i progetti in corso». Con queste parole il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, torna a ribadire l'appoggio pieno al progetto olimpico da parte dell'amministrazione. Progetto olimpico che dal suo esordio comprende la riqualificazione della pista di bob "Eugenio Monti" di Ronco.Nel dossier di candidatura con il quale l'Italia ha vinto i Giochi olimpici e paralimpici del 2026 di Milano Cortina vi era il progetto di riqualificazione della pista di bob ampezzana, chiusa dal 2008, che dopo i lavori e durante le gare potrà ospitare anche le discipline di skeleton e slittino. Un dossier che è alla base del contratto che l'Italia ha siglato con il Comitato olimpico internazionale che ha affidato i Giochi a Milano-Cortina. Da mesi si sono sollevate alcune voci contrarie ai lavori per il bob a Cortina e 1.1185 cittadini, sia residenti che turisti, hanno firmato una lettera indirizzata al presidente del Cio, Thomas Bach, affinché intervenga per bloccare il progetto di Cortina e si esponga per spostare le gare olimpiche in Austria nella pista esistente. Il Comune
rimarca però il suo appoggio al progetto olimpico. «L'amministrazione comunale di Cortina», premette Lorenzi, «ha da sempre avuto come proprio faro la massima sostenibilità ambientale di qualunque opera si sarebbe potuta realizzare per ospitare i Giochi olimpici invernali 2026. Questa la linea progettuale che ci ha consentito di veder premiata la nostra candidatura e questa, anche oggi, la nostra più ferma soglia di guardia». «Rispettiamo le opinioni di tutti», prosegue il sindaco «ma non intendiamo cambiare i progetti in corso d'opera, soprattutto se, come ampiamente dimostrato, avranno una ricaduta estremamente positiva per la nostra valle e per tutto il territorio dolomitico e, da un punto di vista ambientale, hanno visto l'approvazione di tutti gli organismi preposti. Così come già sottolineato in più occasioni dal presidente della Regione Luca Zaia e dalla vice presidente Elisa De Berti, con i quali vi è un comune e proficuo lavoro di concertazione e supervisione di ogni dettaglio. A controprova del fatto che questa amministrazione ha anzitutto a cuore il rispetto del nostro territorio, stiamo inoltre quotidianamente lavorando e vigilando sullo sviluppo progettuale e strategico, di concerto con il commissario Luigi Valerio Sant'Andrea e con la Società infrastrutture Milano Cortina 2026, affinché le soluzioni tecniche adottate siano lungimiranti e attente alle esigenze di quel fragile ecosistema che sono le nostre montagne». «Anche attraverso opere ingegneristiche come la pista da bob», sottolinea Lorenzi, «possiamo e dobbiamo rilanciare le Dolomiti per quell'esempio di sostenibilità che abbiamo promesso di essere con i giochi del 2026». «Sul solco della nostra memoria storica e delle Olimpiadi invernali del 1956», conclude il primo cittadino di Cortina d'Ampezzo, «dobbiamo e possiamo proiettarci verso un futuro in cui la montagna, lo sport, le nostre comunità alpine raccontino all'unisono un nuovo modello di sviluppo e di tutela dell'ambiente». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 17 settembre 2022
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Zaia: «Il villaggio? Sarà removibile» Via libera all'utilizzo di prefabbricati
Francesco Dal Mas Cortina Il villaggio olimpico da 40 milioni di euro, indispensabile per i Giochi del 2026, dove e come si farà? È confermata o no la destinazione di Fiames? E sarà una struttura fissa, removibile, oppure una via di mezzo? «Dopo puntuali approfondimenti, peraltro non ancora conclusi, l'orientamento che va per la maggiore», risponde il presidente della Regione, Luca Zaia, «è di realizzare un complesso che si possa asportare, al termine della competizione, in modo da evitare consumo del territorio». Il Commissario straordinario del Governo, Luigi Valerio Sant'Andrea, sta perfezionando, in collaborazione con i tecnici della Regione, e in costante condivisione con il Comune, ogni possibile ipotesi. Lo conferma anche l'assessore comunale Stefano Ghezze: «È un lavoro proprio di queste ore».«L'esperienza degli alloggi prefabbricati è stata fatta con successo in altri eventi, sportivi e non solo, pare che sia la più conveniente anche dal punto di vista dei costi», precisa Zaia. «È la più compatibile con i tempi a nostra disposizione. Se le Olimpiadi Milano-Cortina si propongono di essere le più sostenibili, sia per l'ambiente che sul piano sociale, un villaggio da rimuovere, quando non sarà più necessario, è probabilmente la soluzione più saggia». A suo tempo, però, il Comune di Cortina, le associazioni di categoria, gli stessi sindacati avevano posto l'opportunità che almeno una parte di questo impianto potesse essere trasformata in foresteria per i lavoratori stagionali e per quanti altri, occupati a Cortina, devono trasferirsi anche a decine di chilometri per la notte.«Non è detto che una parte di questo villaggio possa in futuro restare ed essere impegnata in questo senso», precisa Zaia. «È una delle ipotesi allo studio. Come lo è quella dell'impiego di una parte della struttura per i servizi di emergenza della Protezione civile».Conferma, infatti, l'assessore regionale alla Protezione civile, Giampaolo Bottacin. «Alla nostra protezione Civile, come a quella nazionale, mancano di fatto complessi residenziali mobili da poter allestire a ridosso di situazioni di emergenza grave, quando le tende non possono bastare, se non nei primi giorni o nelle prime settimane».Di scontato, per quanto riguarda il villaggio olimpico non c'è nulla, se non che pare ormai definitiva la scelta di non cementificare altro suolo ampezzano. «In relazione alle foresterie di cui abbiamo bisogno», sottolinea l'assessore Stefano Ghezze, «il Comune ha comunque sottoscritto con la Regione un protocollo d'intesa per ristrutturare alcuni insediamenti di proprietà municipali in alloggi per stagionali o lavoratori impiegati temporaneamente a Cortina, o anche in alloggi per famiglie o singoli con fragilità. Opportunità, queste, per diverse decine di persone. In questi giorni stiamo ultimando le valutazioni su come utilizzare parte dei prefabbricati per numeri più ampi di stagionali». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 17 settembre 2022
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Sì definitivo del Cio alla pista "Monti" Ambientalisti delusi
CORTINA Definitivo via libera alla pista di bob, skeleton e slittino, da parte del Cio. «Abbiamo discusso la questione della pista con le autorità locali, siamo stati informati sui lavori. Ne abbiamo parlato al Cio e siamo d'accordo sulla soluzione prospettata per motivi di costi e sostenibilità, perché questo progetto non impatterà sul budget dei Giochi e il centro sarà utilizzato anche dopo le Olimpiadi», ha testualmente dichiarato il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, incontrando ieri i giornalisti, ieri a Roma. «È la risposta che mi attendevo», ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia. Delusi, invece, i rappresentanti degli ambientalisti scesi a Roma per recapitare a Bach una lettera in inglese. «Le parole del presidente Bach sono perfette», ha chiosato Giovanni Malagò, numero uno del Coni. «Voglio ricordare che abbiamo vinto le Olimpiadi con un masterplan e uno dei punti centrali era la pista di bob, skeleton e slittino a Cortina». Bach ha ammesso di aver trovato soddisfazione anche con il premier Mario Draghi. La presidenza del Consiglio ha deciso, in giugno, di partecipare direttamente alla Fondazione Milano Cortina. E in questi giorni si attende, appunto da Palazzo Chigi, la sospirata nomina dell'amministratore delegato Andrea Abodi, al posto di Vincenzo Novari. Con il presidente Draghi, il colloquio «è stato molto amichevole», ha detto Bach. «Ci ha dato l'opportunità di ringraziarlo per tutto il supporto che il suo governo ha offerto al Coni e ai Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026. Draghi ha mostrato un grande apprezzamento per lo sport e i valori dello sport, crede molto nella riuscita dei Giochi».Chi temeva dal numero uno del Cio qualche rimbrotto all'Italia è rimasto deluso. «Siamo molti fiduciosi che celebreremo Giochi eccellenti», ha garantito Bach. «Ci sono sfide da affrontare: dalla sostenibilità alla crisi economica, ma non dobbiamo preoccuparci perché contiamo sull'efficienza e le capacità dei nostri amici italiani. Saranno Giochi all'insegna della "bella vita" italiana».Al Foro Olimpico sono stati una dozzina gli ambientalisti che si sono presentati con uno striscione in cui avevano scritto "Presidente Bach. Basta Olimpiadi sulle Alpi". Quindi un salto di qualità, rispetto al semplice no alla pista di bob. C'erano i rappresentanti di Italia Nostra, di Mountain Wilderness e di altre associazioni. Hanno chiesto di poter consegnare la lettera direttamente nelle mani di Bach, per questo l'avevano scritta in inglese. Invece l'incontro non è stato possibile. La missiva l'hanno ricevuta alcuni dirigenti del Coni.«Nella lettera vengono indicate le forti preoccupazioni dei cittadini delle Alpi italiane e si chiede che che tutte le procedure dell'Agenda Olimpica del Cio 2020, ad oggi disattese, vengano rispettate», spiega Giancarlo Gazzola, portavoce di Mw. «Unitamente alla lettera è stato consegnato il documento del Comitato civico di Cortina contenente le firme dei cittadini contrari alla realizzazione della pista da bob». «Perché dopo aver tentato con una serie di lettere di persuadere il presidente della Regione a rinunciare alla costruzione della pista di bob e a disputare le gare altrove ora è d'accordo?», chiede intanto polemicamente a Bach la consigliera Roberta de Zanna, che punta sulla Soprintendenza auspicando che «un'opera a così alto impatto ambientale venga analizzata con la dovuta attenzione». --fdm© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 20 settembre 2022
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Ambientalisti all'attacco sulle strutture per i Giochi: «Vas e Via non ci saranno»
CORTINAGli ambientalisti lanciano di nuovo l'allarme. Le opere olimpiche, fanno sapere, non saranno sottoposte alla Via, la valutazione di impatto ambientale. «Nonostante la Vas (Valutazione ambientale strategica), sia designata fra gli obiettivi olimpici e normata da leggi europee e dello Stato, le opere non sono state sottoposte né a questa procedura e nemmeno affronteranno le Via (Valutazione d'impatto ambientale)», anticipa Luigi Casanova, di Mountain Wilderness, una delle organizzazioni che di più hanno messo in discussione la pista di bob. «I cittadini e le associazioni portatrici di interessi collettivi e generali dovranno gettarsi negli uffici pubblici di Comuni e Regioni non appena le Conferenze dei servizi avranno approvato i progetti. In soli trenta giorni dovranno presentare osservazioni di alto profilo tecnico su fascicoli di decine di migliaia di pagine. Ma non solo, aver evitato Vas e Via ha impedito ai cittadini ogni comparazione con scelte di altre località o proposte di strutture».Ancora, fanno notare gli ambientalisti: la Vas doveva comprendere uno studio anche sociale dei territori e garantire che ogni opera costruita garantisse un suo uso e ricaduta sociale sul territorio per almeno 20 anni. Thomas Bach, il presidente del Cio, ha affermato, nella sua recente visita a Roma, che la pista di bob a Cortina è compatibile con gli impegni presi nel dossier di candidatura, anche nei costi. «Forse dimentica che la pista doveva essere un restauro e la previsione sui costi portava a 48 milioni», protesta Casanova. «Dimentica anche che solo fino a pochi mesi fa il Cio invitava la Fondazione Milano Cortina 2026 ad evitare sprechi e tenere le gare dove vi siano impianti già funzionanti. Oggi ci troviamo in presenza di un progetto di demolizione dell'esistente, della costruzione di un nuovo impianto con i costi che avvicinano i 100 milioni di euro. Bach sta tracciando il percorso olimpico all'interno di contorsioni contraddittorie».Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha sempre sostenuto (e sta scritto nel dossier) che il 92% delle opere olimpiche Milano Cortina 2026 è esistente. «Ed invece non solo si rifà la pista di bob, ma di nuovo avremo i trampolini del salto a Predazzo, le piste dello sci di fondo a Tesero, la pista di pattinaggio di velocità a Baselga di Piné, le piste del curling di Cortina e Cembra. Come nuovi avremo i villaggi olimpici di Cortina e di Milano, di Predazzo, oltre ad altre opere di contorno allo sci alpino. Per le sole strutture nuove è prevista la spesa di 370 milioni di euro. Le Olimpiadi ci sono sempre state descritte essere le prime a costo zero. Oggi tra stanziamenti statali e regionali - provinciali, le opere