GENNAIO2015
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RASSEGNASTAMPA
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«Servono più fondi per la Fondazione Dolomiti Unesco»
«Non sparate sulla Croce Rossa». Ammesso che la Fondazione Dolomiti Unesco lo sia. Sergio Reolon, consigliere regionale del Pd, invita a smetterla di polemizzare con il gestore della protezione Unesco. «La Fondazione sta facendo, al meglio, quello che le è dato di fare. Ha risorse centellinate, in particolare dalla Regione Veneto, che fa parte, insieme alle Province, del comitato di gestione». Da qui, dunque, un invito al presidente perché aumenti il fondo a disposizione: «Le Dolomiti appartengono per l’80 per cento al Veneto, ma Trento e Bolzano hanno tutto l’interesse a fare credere che questo patrimonio appartenga a loro». Quindi, secondo Reolon, non è certamente da Bolzano o da Trento che c’è da aspettarsi un pressing per
Le Dolomiti puntano a cogliere tutte le potenzialità dell'expo di Milano. Lo faranno anche grazie ai 125 mila euro messi a disposizione dalla Regione Veneto per valorizzare il sito Dolomiti Unesco. Un compito che verrà affidato direttamente alla Provincia di Belluno consentendo di implementare alcuni progetti avviati negli scorsi anni. Due le iniziative che verranno portate avanti grazie allo stanziamento regionale. La Provincia di Belluno ha già provveduto alla posa in opera di 18 pannelli per segnalare il sito Dolomiti Unesco ma ora si punta ad estendere il progetto ad un'altra decina di siti in modo da costituire un sistema di segnalazione del sito Dolomiti Unesco adeguato alle esigenze informative dei flussi turistici attesi con Expo 2015. Inoltre il finanziamento consentirà di installare i primi "balconi panoramici" del progetto Hot Spot che ha individuato alcuni luoghi di interesse sparsi per le Dolomiti. Si tratta dei punti più significativi dal punto di vista geologico e paesaggistico. La società Dolomiti Project, che ha curato il progetto, ha già concluso la ricognizione dei principali luoghi dove ora, grazie al finanziamento, si inizierà a installare i primi Hot Spot nei balconi panoramici o in corrispondenza di altri punti di interesse come musei o strade aperte al traffico. «In occasione di un evento tanto importante come l'Expo 2015» spiega l'assessore regionale Marino Finozzi, «la Giunta regionale del Veneto ha approvato un programma di iniziative che la Regione, in collaborazione con altri enti e soggetti, intende realizzare al fine di promuovere e valorizzare le eccellenze del territorio veneto. Tra queste al Dipartimento per il Turismo ed alle relative Sezioni è stata affidata la responsabilità dell'attuazione e della gestione del progetto "Siti Unesco, Dolomiti Unesco, Laguna di Venezia, Parchi regionali". I criteri stabiliti prevedono che progetto a sé sia rappresentato dal Sito Dolomiti riconosciuto patrimonio dell'Umanità, con l'obiettivo di promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la "fruibilità" del sito da parte dei turisti e degli studiosi».
Rai Storia. Dal 2 febbraio la prima proiezione dei servizi di Badaloni sul bene Dolomiti Unesco Tornano a febbraio in televisione i servizi di Piero Badaloni dedicati al territorio della Fondazione Dolomiti Unesco. Sono trasmessi dal canale tematico Rai Storia. La prima puntata andrà in onda lunedì 2 febbraio alle 22.30. I documentari sono sei e la programmazione di Rai Storia li ha messi in calendario con cadenza settimanale, sempre di lunedì e sempre alle 22.30. La durata di ciascun documentario è di 52-55 minuti. La chiave di lettura con cui la Fondazione ha voluto che venisse connotato il reportage è quella dell'Unesco e cioè considerare l'intero territorio dolomitico come un'unità, indipendentemente dall'appartenenza amministrativa del bene. Il reportage è stato realizzato con la collaborazione di Fausta Slanzi e la fotografia e il montaggio di Nicola Berti. Sono immagini interviste e testimonianze della vita, storia, cultura, economia di tutto il territorio dolomitico.
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Reolon a Zaia
Corriere delle Alpi 08 Gennaio 2015
2 Rassegna stampa - Gennaio 2015
A Rai Storia tornano le Dolomiti
Corriere delle Alpi | 11 Gennaio 2015
Corriere delle Alpi | 15 Gennaio 2015
Dalla Regione 125 mila euro per valorizzare le Dolomiti
3 Rassegna stampa - Gennaio 2015
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Corriere delle Alpi | 15 Gennaio 2015
aumentare quelle risorse che magari permettano alla Fondazione di presentarsi al meglio all’Expo mondiale: «La Provincia di Belluno praticamente non è esistita per alcuni anni e adesso non ha le risorse neppure per uscire dai propri guai. Quindi è il Veneto chiamato a un supplemento di responsabilità». L’esponente regionale dei Democratici teme soprattutto che venga persa un’occasione unica come quella dell’Expo mondiale, con la Fondazione che in quella sede si presenta come uno dei tanti richiami turistici, alla pari con altre realtà del Veneto. Da qui l’insistenza sulla Regione perché assicuri i necessari presupposti per la promozione universale di un territorio che altrimenti si consolida nell’immaginario collettivo come made in Bolzano piuttosto che made in Trento».
DOLOMITI IN INTERNET Fondazione Unesco da oggi il nuovo sito Il segretario Morandini: un aggiornamento necessario È online da questa mattina il nuovo sito internet della Fondazione Dolomiti Unesco, veroe proprio “biglietto da visita”, ma anche strumento di lavoro fondamentale per migliorare la conoscenza di questa realtà. «Più che ad un nuovo portale – spiega il segretario generale Marcella Morandini – abbiamo provveduto ad un adeguamento tecnico e ad un restyling, valorizzando tutti i contenuti già presenti e puntando su due aspetti
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fondamentali: la facilità di aggiornamento delle informazioni e la semplicità di utilizzo per i nostri utenti, che crescono costantemente e sono sempre più interessati alla nostra attività». Al centro della strategie della Fondazione si pone dunque non solo la valorizzazione, ma anche comunicazione del Bene Dolomiti Unesco. Ed in questo senso l'avvento di Marcella Morandini alla segreteria generale sta segnando un chiaro cambio di passo. «Abbiamo voluto l'aggiornamento della piattaforma tecnica – sostiene infatti – per migliorare la fruizione del sito. L'indirizzo è lo stesso (www.dolomitiunesco.info), cambia invece l'immediatezza della comunicazione del Bene Naturale Dolomiti iscritto nella lista Unesco il 26 giugno 2009 a Siviglia. La piattaforma tecnica, infatti, aveva bisogno di un aggiornamento per far fronte agli utenti internet sempre più a caccia di informazioni ed approfondimenti. Ecco allora l’esigenza di rispondere con sollecitudine alle richieste sempre più frequenti». Da oggi è dunque online questo nuovo aggiornamento tecnico che, implementato nei contenuti, «intende migliorare la fruizione dello strumento comunicativo, interfaccia con il mondo». Il sito è disponibile in italiano, inglese e tedesco e l’aggiornamento della piattaforma permette di avere un’accessibilità veloce a quanto succede intorno alle Dolomiti. «Abbiamo dato più spazio alle notizie, a quanto accade nel territorio, a ciò che la Fondazione, attraverso le reti, sta attuando per adempiere alla sua mission, vale a dire – prosegue la Morandini – garantire una gestione efficace del Bene seriale, favorirne lo sviluppo sostenibile e promuovere la collaborazione tra gli Enti territoriali. Insomma, non solo nei territori dolomitici e in Italia, ma anche a New York come a Singapore, a Tokyo come a Lima, piuttosto che in una piccola città dell’Islanda, sarà molto più semplice e veloce conoscere quanto si sta facendo per un patrimonio che appartiene all’intero pianeta». La nuova versione del sito è stata realizzata da un professionista bellunese, Fabio Balcon, che opera in una società specializzata nel settore a Bologna (laBRa_Ba_M– Art,Web& New Media) e viene aggiornato dagli uffici della Fondazione, essendo realizzato con Wordpress. Il costo è stato di 4.000 euro; niente a che vedere, insomma, con i 20.000 euro della prima versione (giugno 2011) ed i 40.000 euro della versione del maggio 2013. Peraltro questi ultimi frutto di un finanziamento 2012 da parte del MiBAC sul fondo della Legge 77/2006 per la realizzazione del sito web, che permetteva di rifondere costi non ancora sostenuti; nel caso in cui all'epoca il sito non fosse stato completamente rifatto, insomma, sarebbe stato perduto il contributo concesso.
4 Rassegna stampa - Gennaio 2015
Fondazione Unesco: il rilancio nella "rete"
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Alessia Trentin - Belluno L'indirizzo non cambia, la qualità e l'immediatezza dell'informazione sì. La Fondazione Dolomiti Unesco sta al passo con i tempi. E aggiorna la sua piattaforma on line, per migliorare la fruizione del sito. La piattaforma tecnica infatti aveva bisogno dell'aggiornamento per far fronte agli utenti internet sempre più «a caccia» di informazioni e approfondimenti. Detto, fatto: da ieri è on line il nuovo aggiornamento tecnico che migliora la qualità dello strumento comunicativo, interfaccia con ilmondo. Disponibile in italiano, inglese e tedesco, l'aggiornamento della piattaforma permette di aver un'accessibilità veloce a quanto succede intorno alle Dolomiti. Più spazio alle notizie, a quanto accade nel territorio, a ciò che la Fondazione, attraverso le reti sta attuando per adempiere al suo compito, vale a dire garantire una gestione efficace del bene seriale, favorirne lo sviluppo sostenibile e promuovere la collaborazione tra gli enti territoriali che amministrano il territorio secondo diversi ordinamenti. Insomma, non solo nei territori dolomitici e in Italia, ma anche a New York come a Singapore, a Tokyo come a Lima, piuttosto che in una piccola città dell'Islanda sarà molto più semplice e veloce conoscere quanto si sta facendo per le montagne rosa.
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5 Rassegna stampa - Gennaio 2015 Il Gazzettino | 16 Gennaio 2015
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6 Rassegna stampa - Gennaio 2015 Alto Adige | 21 gennaio 2015
Dolomiti UNESCO, ora resta solo il CdA
Modificato lo Statuto e decisa una struttura più snella che non prevede più il Direttivo. Non ha funzionato la struttura bipartita tra consiglio d’amministrazione e consiglio direttivo per la Fondazione Dolomiti Unesco. Quella che doveva essere una formula in grado di garantire la massima rappresentatività si è trasformata in un sassolino capace di inchiodare il meccanismo. All’interno del consiglio d’amministrazione, infatti, sono rappresentate le cinque Province di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine, mentre nel direttivo si era fatto posto a due membri delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sarà quest’ultima istituzione ad essere cancellata, con tanto di esclusione delle province a statuto ordinario in favore delle Regioni. «Le due strutture - ha sottolineato il presidente della Provincia Arno Kompatscher - avevano sostanzialmente lo stesso tipo di compiti ed è stato molto difficile individuare una chiara separazione dei ruoli». Ergo una situazione si sostanziale empasse. «Tutto questo ha reso molto complesso il lavoro quotidiano che dipende, chiaramente, da una chiara divisione delle competenze». La modifica dello statuto, quindi, apre una nuova era gestionale della Fondazione deputata a promuovere le politiche di coordinamento tra i territori e di promozione. «In futuro manterremo solamente il consiglio d’amministrazione come unico attore protagonista». La Fondazione è stata creata nel 2010 all’indomani dell’iscrizione dei 142mila ettari di terreno sparsi tra 5 province e 3 regioni all’interno dell’elenco dei patrimoni naturali dell’umanità. Tra i compiti della struttura ci sarebbe anche mantenere contatti costanti e continui con il Ministero dell’Ambiente e con la stessa Unesco, ma questo è mancato in più di un’occasione. Ora si riparte più snelli.
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dell’Alto Adige | 21 gennaio 2015
Corriere del Trentino | 21 gennaio 2015
7 Rassegna stampa - Gennaio 2015
Corriere
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Dolomiti UNESCO più “snella”. Consiglio direttivo soppresso.
La struttura organizzativa della Fondazione Dolomiti Unesco diventerà più snella. La giunta ha ratificato le modifiche allo statuto della Fondazione stessa: al posto di un consiglio direttivo e di un consiglio di amministrazione, in futuro sarà operativo solamente il cda. La Fondazione è stata fondata nel 2010 e all’epoca, infatti furono previsti due organi dirigenziali: il Consiglio di amministrazione, composto da rappresentanti di tutte e cinque le province, e il Consiglio direttivo, all’interno del quale far posto anche a due membri aggiuntivi in rappresentanza delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia. «Le due strutture –ha sottolineato il presidente altoatesino Arno Kompatscher – avevano sostanzialmente lo stesso tipo di compiti, ed è stato molto difficile individuare una chiara separazione dei ruoli». La soluzione è una modifica dello statuto. In futuro vi sarà solo il cda, mentre il Consiglio direttivo sarà abolito proprio per evitare doppioni. In amministrazione è stata inoltre già prevista la possibilità di una soppressione delle province a statuto ordinario, i cui rappresentanti verranno sostituite da quelli delle due regioni di riferimento
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Corriere delle Alpi | 22 gennaio 2015
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Fondazione UNESCO cambia lo Statuto. “Belluno tutelata”
La presidente della Provincia Larese Filon non ha timori “La legge Delrio ci salva e saremo rappresentati nel CdA” Cancellato il consiglio direttivo. La Fondazione Dolomiti Unesco ha modificato la sua struttura, attraverso una revisione dello Statuto avviata l'anno scorso. Visto che le Regioni Veneto e Friuli hanno un loro rappresentante nel consiglio di amministrazione, lo stesso Cda, a maggio 2014, aveva deliberato di abolire il consiglio direttivo, «per evitare doppioni», ha dichiarato l'attuale presidente, Arno Kompatscher, e per rendere «meno complesso il lavoro quotidiano». La giunta da lui presieduta a Bolzano ha ratificato le modifiche allo Statuto della Fondazione due giorni fa. Leggendolo, si nota un articolo nuovo. È il 17, che recita: «La Regione del Veneto e la Regione Friuli si impegnano a garantire un'adeguata rappresentanza all'interno del Cda ai territori montani sui quali insiste il Bene e che in origine hanno istituito la Fondazione qualora, per effetto di riforme istituzionali, intervenissero variazioni o nuove definizioni delle Province o soppressione delle stesse». In pratica, se la Provincia di Belluno venisse soppressa o assumesse una nuova definizione, il posto del suo rappresentante nel Cda della Fondazione Dolomiti Unesco sarebbe occupato dalla Regione. «Si tratta di un'operazione partita quando la nostra Provincia era commissariata», spiega la presidente Daniela Larese Filon. La quale non è preoccupata per quell'articolo 17, che prevede la possibilità che Belluno sia esclusa dal Cda della Fondazione se venisse soppressa o cambiasse denominazione: «La situazione che interessa la Provincia di Belluno è diversa da quella di altri enti. La legge Delrio dice che la nostra Provincia è salva, anche se si chiamerà ente di area vasta. La Regione Veneto è entrata nel consiglio
Dolomiti UNESCO. Governance snella, resta solo il CdA.
8 Rassegna stampa - Gennaio 2015
La struttura organizzativa della Fondazione Dolomiti Unesco diventerà più snella, e le procedure saranno più efficienti. Lo ha deciso la giunta provinciale di Bolzano, che ha ratificato le modifiche allo statuto della Fondazione: al posto di un consiglio direttivo e di un consiglio di amministrazione, in futuro sarà operativo solo il Cda. «Le due strutture — ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher — avevano lo stesso tipo di compiti. Ciò ha reso complesso il lavoro quotidiano».
Bivacco Fanton, ben 273 i progetti per ricostruirlo
9 Rassegna stampa - Gennaio 2015
di amministrazione della Fondazione per rafforzare la posizione di Belluno. Non mi preoccupano le modifiche allo Statuto, perché non spariremo come Provincia. Lo dice la legge Delrio, lo dice la legge 25, che assegna al nostro territorio competenze maggiori. E se ci sono le leggi, io credo a quelle». La notizia della modifica dello Statuto rimbalza online da diverse ore, e preoccupa Forza Italia. «Non sono affatto tranquillo sul fatto che la nostra Provincia non sparisca», commenta Orazio Da Rold, che fa parte del direttivo provinciale di FI. «Se non ci saranno assegnate le risorse necessarie per gestire le funzioni delegate... come faremo? Il caso della pulizia strade direi che è emblematico. L'onorevole De Menech, che continua a dire che si sta impegnando moltissimo per il nostro territorio, che risultati ha portato? Solo il mancato trasferimento delle risorse per la pulizia delle strade. La legge Delrio, con la riforma delle Province, ci sta creando gravi danni. Proprio quella legge tanto sbandierata da De Menech e dal nostro caro amico e conterraneo, l'onorevole Bressa, come una salvezza per la nostra terra”.
Corriere delle Alpi | 25 gennaio 2015
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Eccezionale successo del concorso indetto dalla sezione del CAI di Auronzo. Il Presidente Casagrande: “Era importante per noi anche aprire un dibattito”.
La ricostruzione del bivacco Fanton a Forcella Marmarole, al cospetto dell'imponente vetta del Cimon del Froppa, ha creato molto interesse tra i progettisti: sono stati infatti presentati ben 273 progetti. «Tale numero», sottolinea il presidente del Cai di Auronzo, Massimo Casagrande «non può che significare che il concorso è stato formulato correttamente, il tema è di interesse generale, i premi adeguati, la commissione esaminatrice ritenuta valida, credibile l'evoluzione del concorso verso la progettazione definitiva e la realizzazione dell'opera». Aver ottenuto la fiducia di un gran numero di professionisti obbliga ora la sezione del Cai di Auronzo a procedere con ancora maggior impegno nel portare avanti il sogno. «Va sottolineato», ricorda Casagrande, «che lo scopo principale del concorso, oltre ovviamente all'individuazione del miglior progetto rispondente alle esigenze del bando, è creare un dibattito aperto attorno al tema del costruire in alta quota con tutte le implicazioni e le ricadute che ne conseguono. Per fare ciò è necessario che questa "buona pratica" venga il più possibile divulgata e condivisa sia a livello locale e sia oltre i nostri confini. Ennesima sfida che ci sentiamo di accogliere volentieri». Il presidente del Cai auronzano tiene a ringraziare
10 Rassegna stampa - Gennaio 2015
la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti per la collaborazione e i numerosi partecipanti che hanno creduto e dato credito a questo progetto. I progetti, in forma anonima, sono stati recapitati ieri a Villa Gregoriana, a Palus San Marco, dove a breve si riunirà la commissione. Il Cai Auronzo (in collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti ed il sostegno di AKU Italia, BIM Piave, Um Centro Cadore e Comune di Auronzo) con questa iniziativa ha inoltre dimostrato ancora una volta di essere fra i protagonisti dello sviluppo culturale, sociale e turistico della Val d'Ansiei ponendo il territorio al centro di un dibattito fra i più attuali nell'ambito delle Alpi. Al vincitore del concorso, oltre all'affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, andrà un premio di 6.000 euro (al secondo 2.500 e al terzo 1.500). E' giusto anche ricordare la storia del bivacco fratelli Fanton che, dopo oltre 50 anni, sarà finalmente portato in alta quota. Era il 1963 quando un elicottero fu incaricato di trasportare sul gruppo dolomitico delle Marmarole il bivacco. A causa del forte vento e del maltempo, il mezzo non riuscì a trasportare la casupola di lamiera nella posizione originariamente pensata, forcella Marmarole, e lo appoggiò "momentaneamente" in alta Val Baion a 1750 metri di quota, lontano dai principali itinerari escursionistici. E lì rimase per sempre...
Fondazione UNESCO, domani l’ufficializzazione della sede dell’evento
Auronzo al centro del LabFest
La Fondazione Unesco rilancia sul Cadore: con una nuova cartellonistica, al posto di quella sbagliata, e con la designazione di Auronzo quale sede della prossima "Dolomites Unesco LabFest", secondo Festival di e per la popolazione delle Dolomiti. Questa mattina, in Provincia a Belluno, si decideranno le montagne da “immortalare” nei quattro cartelloni stradali che per una questione di mail sono stati sbagliati sulla promozione delle più interessanti cime dolomitiche. La Fondazione aveva deciso in collaborazione con la Provincia l’installazione di 16 grandi cartelli, in punti strategici del territorio. Ben 4 sono risultati con panorami diversi da quelli indicati. Tutta colpa di quattro mail che non evidenziavano bene i gruppi da titolare. E anche, probabilmente, di una consultazione affrettata. Sono stati così sentiti anzitutto i rappresentanti delle sezioni del Cai e con loro si sono definite proposte alternative. Oggi il vertice per decidere le scelte. Ma con nuovi fondi da parte della Regione il budget cartellonistico probabilmente aumenterà, fino a 20 pezzi, per accontentare i numerosi territori che ambiscono ad essere rappresentati. Domani, intanto, a Cortina nela sede della Fondazione si terrà un vertice di esperti per decidere la sede della "LabFest" di quest’estate. Sarà scelta Auronzo, dove la Fondazione ha visto i natali con il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano. Il Festival si estenderà sul territorio e siccome sarà dedicato ai confini e agli (s)confini arriverà fino a Dobbiaco. È immaginabile che una manifestazione tra le più significative si terrà direttamente ai piedi delle Tre Cime, straordinario “cippo di (s)confine”. Il tema di riferimento è la grande guerra, combattuta in modo cruento da queste parti, ma soprattutto ciò che le comunità debbono
Corriere delle Alpi | 27 gennaio 2015
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11 Rassegna stampa - Gennaio 2015
Dal Comelico alla valle del Mis, senza dimenticare passo Valles, la Val d’Oten e Pieve di Cadore. Sono cinque i cartelloni da “pennarello rosso” che verranno sistemati nei prossimi mesi. Si tratta delle postazioni pensate per segnalare le bellezze delle Dolomiti, patrimonio Unesco. In alcuni casi è sbagliata la foto, in altri il problema è relativo solo alla didascalia. Martedì mattina a palazzo Piloni a Belluno, sede della Provincia, si è tenuto un incontro tecnico per parlare proprio di questi aspetti. Una riunione per fare il punto della situazione e avviare l’iter per sistemare gli errori evidenziati a poche settimane dall’installazione dei cartelloni avvenuta tra settembre e ottobre dello scorso anno. Le postazioni da sistemare si trovano in valle del Mis, Comelico, val d’Oten e passo Valles. Questi cartelloni saranno da rifare perché è stata scelta una foto sbagliata. Ad esempio in Comelico si è puntato su una bella immagine del Cridola, ma la didascalia indica il Popera. La postazione di Pieve di Cadore, invece, riporta solo una didascalia errata e si sta studiando un modo per riparare all’errore senza dover rifare il cartellone. Primo passo per arrivare ai nuovi cartelloni: scegliere le foto (giuste). Si stanno contattando associazioni dei luoghi interessati per trovare delle belle foto delle bellezze delle Dolomiti. Nel frattempo sono state avviate le trattative con le aziende
fare per andare in direzione opposta, verso la pace, la riconciliazione, la collaborazione, l’integrazione. Un tema quanto mai delicato e complesso, al tempo stesso, che non mancherà di richiamare la tradizionale contrapposizione con l’autonomia d’oltre confine (appunto), ma anche la necessità di voltare pagina. Daniela Larese Filon sarà la naturale protagonista, come sindaco e come presidente della Provincia. Anzi, c’è chi già mette in conto di poter invitare il nuovo presidente della Repubblica, per far memoria dell’evento istitutivo. Un appuntamento decisivo, per il futuro della Fondazione, quello di Auronzo e Dobbiaco, per il fatto che il prossimo anno ci sarà l’importante verifica da parte del Commissario Unesco e, infatti, l’impegno dei dirigenti della Fondazione è tutto volto, in queste settimane, a definire le piste d’intervento sui temi della sostenibilità, del paesaggio e degli altri argomenti sui quali si sta spendendo quest’istituto.
Fondazione UNESCO Avviato l’iter per sostituire i cartelloni sbagliati
Corriere delle Alpi | 29 gennaio 2015
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12 Rassegna stampa - Gennaio 2015
che forniscono i servizi di cartellonistica per spuntare il prezzo più basso possibile per il rifacimento del cartellone. Per l’installazione, invece, bisognerà aspettare un po’. Alcuni dei luoghi interessati dal progetto, infatti, sono innevati e per procedere con l’installazione bisognerà attendere che le condizioni climatiche lo consentano.
FEBBRAIO2015
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RASSEGNASTAMPA
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La Fondazione Unesco inviterà Renzi e il neo Presidente Mattarella “Sconfini”, un titolo che dice tutto di Francesco Dal Mas - AURONZO “Sconfini”. Un titolo che è evidentemente tutto un programma. Anzi, una provocazione culturale – e per certi aspetti anche politica – senza precedenti. Questo sarà il festival che la Fondazione Unesco organizzerà dal 28 al 30 agosto ad Auronzo, in collaborazione con il Consorzio Turistico ed il Comune e al quale saranno invitati sia il neo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sia il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il festival è quello ormai noto di “LabFest” che nella prima edizione, il settembre scorso, si è tenuto in Val Badia. E’ di turno, la prossima volta, il Cadore che, con Auronzo, sconfinerà fino all’Alta val Pusteria, collegandosi agli appuntamenti di Dobbiaco sulla memoria della prima guerra mondiale. Confini e sconfini, quindi, s’intrecceranno in questa circostanza, come ammette Marcella Morandini, il motore della Fondazione, che suggerisce numerose ed importanti suggestioni. Dal ricordo del primo conflitto mondiale, come quell’inutile strage da cui bisogna continuare a ricavare lezioni di pace, di pacificazione, anzi di collaborazione; alla pratica dello sconfinamento, tra l’ordinarietà e la specialità delle istituzioni. Come dire che il festival sarà anche un’importante occasione per capire, finalmente, ciò che unisce piuttosto che ciò che divide le Dolomiti venete da quelle dell’Alto Adige. Un sacco, davvero, gli appuntamenti che Morandini e i suoi colleghi si preparano ad organizzare, ai piedi delle Tre cime di Lavaredo, sul monte Piana, negli altri teatri della prima guerra, ma anche a Misurina e ad Auronzo. Ma tutte le cinque province della Fondazone sono state invitate a promuovere qualche opportunità di riflessione, in tema di sconfinamento, nel proprio territorio. I dibattiti si alterneranno con i concerti, le mostre, altri appuntamenti culturali. Ci si interrogherà anche su altri sconfini, quelli ambientali, e la corsa ad un sempre più dilatato circo bianco, con collegamenti a destra e a sinistra. «Non possiamo mettere parola sui progetti che maturano al di fuori del nostro territorio, ma constatiamo con interesse che da qualche tempo i Comuni, gli uffici tecnici municipali, i sindaci per primi, ci interpellano su tutte le iniziative, anche quelle apparentemente più semplici, che riguardano il territorio. Ciò significa che la consapevolezza della compatibilità ambientale si sta davvero facendo strada». La Fondazione vigila attenta, pronta ad intervenire, se occorre persino a stoppare; o anche solo a suggerire qualcosa di diverso, di più compatibile. A tenere banco, in ogni caso, saranno i temi della grande guerra e quello in particolare di come si possa far memoria senza lasciarsi tentare da mere rievocazioni militari che rischiano di dar sostanza a impossibili nostalgie. «Debbo ammettere di aver riscontrato nel territorio un grande entusiasmo per questo appuntamento», spiega Marcella Morandini, «tanto che abbiamo deciso di anticiparlo all’ultima settimana di settembre per condividerlo con i villeggianti».
2 Rassegna stampa | Febbraio 2015 Corriere delle Alpi | 03 febbraio 2015
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Bocciatura in particolare per l’ipotizzato Auronzo-Padola «Piste al sole? Un assurdo; l’idea morirà prima di nascere» Nuovi impianti: da Cipra arrivano tre no senza appello
AURONZO Tre rotondi no a nuovi impianti sciistici in quota. Li pronuncia Cipra, attraverso il portavoce Luigi Casanova. Cipra è la confederazione europea ed italiana delle associazioni ambientaliste. Ormai storica è la contrarietà al collegamento tra passo Monte Croce Comelico e Valgrande, quindi Padola, in Comelico; l'estate scorsa Casanova ed i suoi avevano manifestato contro le piste a monte, quelle di Moso. Del tutto nuova l'opposizione all'ipotizzato carosello Auronzo-Padola. «La proposta non ha nessuna logica, è stata bocciata ancora negli anni '50 e fa specie che la si tiri fuori adesso», commenta Casanova, «come si fa, tra l'altro, a proporre delle piste al sole? Piste che per questo motivo non sono contemplate neppure dal piano neve della Regione Veneto». Casanova ritiene che questo progetto morirà ancora prima di nascere. Più pericoloso (per gli ambientalisti), invece, quello di Sappada. «In questa conca si invoca il collegamento attraverso i Piani di Luzze verso Forni Avoltri e lo si vuole fare passare come azione risolutiva di una crisi del turismo sempre più profonda. Questo collegamento, qualora realizzato», afferma Casanova, «andrebbe ad incidere su superfici pascolive e boschive oggi intatte, ambienti e paesaggi che ancora riescono a diffondere emozioni e a portarci in ambiti naturali poco conosciuti, di alto pregio naturalistico». Cipra non è contraria pregiudizialmente all’industria dello sci, ma ormai da anni su tutte le Alpi promuove un nuovo modo di fare turismo. E lo fa anche sulle Dolomiti. «Lo sci lo si sviluppa all’interno di aree ormai destinate a questa attività, rimodernando piste ed impiantistica, ma senza più dover intaccare spazi di natura libera, di paesaggi che vanno rivalutati promuovendo nuove azioni di frequentazione delle montagne, anche in inverno». A questo punto il portavoce di Cipra attacca direttamente l'imprenditoria del settore, o più precisamente di quella meno avveduta. «Il miraggio di caroselli sciistici sempre più vasti è divenuto l’obiettivo di una imprenditoria miope che tenta l’ultima carta per il rilancio del turismo. Una imprenditoria cinica incapace di offrire attenzione alle reali ricchezze del territorio. Non ci si rende conto», insiste Casanova, «come ormai l’industria dello sci abbia raggiunto la piena maturità, su come e con quale profondità la crisi economica stia incidendo nei bilanci delle famiglie rendendo improponibili i costi di una giornata sulla neve. Come del resto si tacciono all’opinione pubblica e agli operatori turistici i reali costi di gestione di aree sciabili sempre più vaste, di una rete impiantistica che giornalmente va curata. Aggiornata con costi sempre più alti. E ci si rifiuta di affrontare il tema dei cambiamenti climatici e delle conseguenze, pesanti, che questi mutamenti stanno portando sul territorio alpino». La montagna di Sappada verso Forni,
3 Rassegna stampa | Febbraio 2015 Corriere delle Alpi | 15 Febbraio 2014
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Corriere delle Alpi | 18 Febbraio 2014
4 Rassegna stampa | Febbraio 2015
Alla Fondazione Unesco affidata la co-presidenza nel gruppo di lavoro della Convenzione delle Alpi Turismo sostenibile, le Dolomiti al lavoro di Stefano Vietina - BELLUNO Alla Fondazione Dolomiti Unesco un importante riconoscimento a livello europeo. È stato infatti assegnato all'ente che ha sede a Cortina la co-presidenza, insieme alla Germania, del gruppo di lavoro sul “Turismo sostenibile” della Convenzione delle Alpi. L'ufficializzazione domani a Roma, alla presenza del sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani. «Si tratta di un significativo riconoscimento al nostro lavoro», sottolinea Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco, «un invito a proseguire sulla strada intrapresa e a rafforzare l'impegno a favore delle Dolomiti». Alla Fondazione Dolomiti Unesco è stata affidata la co-presidenza per il periodo 2015-2016 dopo che i ministri dei Paesi alpini, riunitisi a Torino in occasione della XIII Conferenza delle Alpi a fine 2014, hanno deciso l’istituzione di un nuovo gruppo di lavoro dedicato proprio al turismo sostenibile. Marcella Morandini, in veste di co-presidente insieme a Thomas Bausch dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera, coordinerà i lavori in collaborazione con l’Accademia Europea di Bolzano (Eurac) e la Bocconi di Milano. La Conferenza delle Alpi si tiene ogni due anni e rappresenta l'evento più importante della Convenzione delle Alpi, il trattato internazionale fra gli otto paesi alpini: Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Slovenia, Germania e Principato di Monaco, oltre all'Unione Europea. La Morandini ha lavorato al segretariato permanente della Convenzione con sede a Innsbruck, dal 2008 al 2013, avendo avuto modo di farsi apprezzare e la decisione di premiare la Fondazione con questo riconoscimento deriva, con tutta probabilità, anche dalla credibilità di cui gode il suo segretario. Adesso la Morandini sta verificando la possibilità di organizzare proprio a Belluno la prima riunione di questo gruppo di lavoro internazionale sul “Turismo sostenibile”, «che lavorerà», spiega ancora la Morandini, «sulla base di un ben preciso mandato ricevuto dai ministri dell'ambiente dei paesi alpini: ovvero stimolare l'armonia fra lo sviluppo economico e la tutela ambientale. E questo nel quadro della green economy, tema fondamentale del biennio 2015/2016
come Auronzo e l'alto Comelico, offrono una serie innumerevoli di opportunità di sviluppo, secondo Casanova, legate alla riscoperta della ricchezza naturale, al recupero paesaggistico, ad una zootecnia di alta qualità, alla riproposizione di una storia identitaria quasi perduta. «Sono valori sui quali si deve investire in tempi brevi, sono opportunità che richiamano investimento in nuovi lavori di alta formazione scolastica, che incentivano la ricerca e che diffondono ricchezza su tutti i protagonisti della vita sociale dell’alto Comelico». Cipra chiede pertanto gli amministratori locali di ripensare i progetti, di investire in un turismo più maturo e condiviso, di sospendere le pressioni in atto nei confronti della Regione per arrivare a sostenere questi collegamenti. «Noi siamo disponibili al confronto: è compito delle amministrazioni pubbliche aprire le porte ed ascoltare le esperienze sempre più diffuse che stanno maturando lungo tutto l’arco alpino». Francesco Dal Mas
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Corriere delle Alpi | 21 febbraio 2015
Per informazioni: http://www.fabd.it/it/
5 Rassegna stampa | Febbraio 2015
Fondazione UNESCO per il bivacco F.lli Fanton
Bivacco Fanton: la Fondazione nella commissione AURONZO- La Fondazione Dolomiti Unesco partecipa alla selezione dei progetti per il nuovo bivacco Fanton: in lizza ce ne sono ben 273. Entro fine aprile verranno selezionate tre proposte, in base alla qualità architettonica e alla funzionalità dell'opera, alla sua integrazione nel contesto di riferimento. Il segretario della Fondazione Marcella Morandini sta partecipando ai lavori della commissione, di cui fa parte assieme a rappresentanti del CAI Auronzo e Veneto e della Fondazione Architettura di Belluno
durante il quale la Convenzione avrà una presidenza tedesca. Questa esperienza internazionale, inoltre, sarà fondamentale per la Fondazione Dolomiti Unesco per il lavoro di partecipazione territoriale propedeutico all'elaborazione della strategia sostenibile per gli obiettivi che la stessa Fondazione si è data per questo 2015». L'assessore Finozzi, che rappresenta la Regione nel consiglio direttivo della Fondazione Dolomiti Unesco, ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento del ruolo della Fondazione da parte della Convenzione delle Alpi. «Il turismo sostenibile», ha commentato l’assessore Finozzi, «rappresenta la principale risorsa economica dell'area dolomitica e, più in generale, della montagna nello spazio alpino. La Fondazione Dolomiti Unesco, grazie al suo ruolo e alle sue competenze, sarà in grado di proporre alla Convenzione delle Alpi dei validi modelli di sviluppo turistico sostenibile». @vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Gazzettino | 21 febbraio 2015
BELLUNO - La Fondazione Dolomiti Unesco in questi giorni partecipa alla selezione dei progetti per il nuovo bivacco Fanton. Nel suo 140° anniversario, il Cai Auronzo ha indetto il bando di concorso per realizzare quello che da anni è un ambizioso sogno per tutti i soci. Evidentemente, non sono solo i soci a interessarsi alle sorti del bivacco: in risposta al bando, sono arrivati alla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, 273 elaborati progettuali. Entro fine aprile verranno selezionate tre proposte – in base alla qualità architettonica e alla funzionalità dell'opera, alla sua integrazione nel contesto di riferimento, alla sostenibilità e facilità di manutenzione oltre che alla valutazione dei costi di realizzazione. In questi giorni il segretario della Fondazione, Marcella Morandini, sta partecipando ai lavori della commissione giudicatrice, della quale fa parte assieme a rappresentanti del Cai Auronzo e Veneto e della Fondazione Architettura di Belluno.
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Via al progetto «meet your landscape»
6 Rassegna stampa | Febbraio 2015
Valorizzare le Dolomiti Unesco
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Finanziamento alla Fondazione Unesco per realizzare i tabelloni promozionali Punti informativi nei più bei balconi delle Dolomiti di Martina Reolon – BELLUNO. Un contributo di 125 mila euro dalla Regione Veneto alla Provincia di Belluno per realizzare punti informativi in corrispondenza dei grandi itinerari e dei balconi panoramici negli ambiti Dolomiti Unesco. La delibera che assicura il finanziamento è arrivata alla fine dell’anno. Ora Palazzo Piloni sta aspettando la comunicazione ufficiale, che poi stabilirà anche le tempistiche con cui dare avvio agli interventi. La Fondazione Dolomiti Unesco, attraverso le Reti della geologia e delle aree protette, ha affidato a Dolomiti Project di Feltre uno studio preliminare volto ad analizzare le possibilità di valorizzare e apprezzare più facilmente le valenze geologiche e paesaggistiche che hanno reso le Dolomiti Patrimonio
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Via al progetto «Meet your landscape» Iscrizioni entro lunedì per i giovani tra i 18 e i 30 anniTRENTO C'è tempo fino a lunedì per iscriversi al progetto MylMeet Your Landscape nato da una collaborazione tra la Provincia, HelloFiemme e diversi enti territoriali, con l’intento di promuovere un percorso di valorizzazione del paesaggio e delle Dolomiti Unesco. L’iniziativa è rivolta a giovani dai 18 ai 30 anni e propone di lavorare insieme sull’immagine e il racconto attraverso un workshop di fotografia e storytelling. Il lavoro si concluderà con un fototrekking sostenuto professionalmente da un fotografo. Alla conclusione del progetto, una mostra finale raccoglierà le narrazioni e le fotografie realizzate durante il trekking. Il progetto è iniziato in Primiero nell'autunno scorso e prosegue ora in Val di Fiemme a partire da venerdì prossimo 27 febbraio fino al 18 aprile. Info: Progetto itinerante nelle aree trentine delle Dolomiti Unesco: Primiero, Val di Fiemme, Val di Fassa e Brenta: progettomyl@gmail, tel. 333 6744437 (Martina).(c.l.)
Corriere delle Alpi | 27 febbraio 2015
Trentino | 21 febbraio 2015
©RIPRODUZIONE RISERVATA
7 Rassegna stampa | Febbraio 2015 dell’umanità. «Lo studio ha individuato i balconi panoramici più rappresentativi», spiega Gabriella Faoro, dirigente della Provincia di Belluno. «Bolzano, nell’area di Dobbiaco, ha già iniziato ad allestire alcuni cartelli, in cui è descritta l’evoluzione geologica di determinati siti. Ora si tratta di ragionare con i colleghi delle altre Province (visto che quello che andrà a essere posizionato dovrà avere un layout coordinato), così come con i Comuni del nostro territorio, per capire dove ha più senso intervenire. Necessario, inoltre, per la questione impatto ambientale, il passaggio con la Soprintendenza». Per il territorio bellunese lo studio avrebbe individuato circa una decina di balconi panoramici, tutti integrabili con piccoli e medi geotrail ad anello che si collegano l’uno con l’altro offrendo ulteriori stimoli di frequentazione degli ”hot spot”, ossia dei punto “chiave”. I balconi dovranno avere nelle immediate vicinanze anche un punto di ristoro. Indicati anche “grandi itinerari”, come quello che da Case Bortot nel capoluogo attraversa Dolomiti Bellunesi, Talvena, Pramper, San Sebastiano e arriva al Passo Duran, o quelli che toccano Moiazza e Civetta, Vette Feltrine e Marmolada. «Ora si tratta di capire qual è il costo di ogni singolo posizionamento», sottolinea ancora la Faoro, «per poi decidere quanti balconi panoramici andare a valorizzare. Per il lavoro concreto di installazione verrà fatta una gara, con cui si sceglierà la ditta che si occuperà dell’intervento». Nei 125 mila euro messi dalla Regione è previsto anche il completamento della posa dei tabelloni promozionali Unesco eseguita nei mesi scorsi. Si dovrà, per esempio, installare un cartellone a Feltre. «Anche nel caso del progetto dedicato ai punti informativi nelle aree “hot spot”», mette in risalto Marcella Morandini, segretario generale Fondazione Unesco, «alla Fondazione spetta il compito di regista di progettualità comuni, poi sono i territori, in particolare con le Province, a essere protagonisti». «La Fondazione ha promosso uno studio che permetta di individuare criteri comuni», continua. «Poi, compatibilmente con le possibilità di ciascun territorio, gli enti preposti andranno a realizzare il progetto nel concreto. Sappiamo che i tempi sono difficili, ma è nell’interesse di Province e Regioni farlo il prima possibile. L’importante è che i visitatori abbiano alla fine la percezione di un bene condiviso da territori diversi. Insomma, di un unico bene Unesco».
MARZO2015
RASSEGNASTAMPA
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
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2 Rassegna stampa - Marzo 2015 Corriere delle Alpi | 10 Marzo 2015
Auronzo. Mercoledì 18 in municipio la presentazione dell’evento di agosto della Fondazione Unesco LabFest, sarà Badaloni l’ospite d’onore AURONZO. La Fondazione Dolomiti Unesco presenta il suo secondo LabFest, che si terrà ad Auronzo l'ultimo weekend di agosto (28-30 agosto) sul tema dei confini (hashtag: #sconfini). E lo fa mercoledì 18 marzo alle 20.30 in municipio con un ospite d'eccezione: il giornalista Piero Badaloni che, nella stessa serata, proporrà il suo film-documentario “Dolomiti, dalla scoperta alla conquista”. «Dopo la prima edizione del LabFest, che si è tenuta a La Val in Alta Badia nel settembre scorso sull'argomento degli sfalci», spiega Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione, «abbiamo scelto Auronzo su richiesta del territorio, ed in particolare per l'interesse manifestato verso la nostra iniziativa dal locale Consorzio turistico. Peraltro Auronzo è un luogo che si presta bene, per la sua storia e la sua collocazione geografica, ad affrontare un tema cruciale come quello dei confini, che una volta dividevano i territori, mentre oggi li uniscono». Il LabFest sarà dunque un evento che coinvolgerà l'intero Cadore e non solo. «Stiamo lavorando attivamente», prosegue Morandini, «per collegare la nostra iniziativa di fine agosto, ad esempio, con un appuntamento rievocativo della Grande Guerra in calendario a Dobbiaco. L'obiettivo, insomma, è proprio quello di fare squadra; e, in tal senso, fra pochi giorni lanceremo una sorta di appello a tutti gli enti locali, le associazioni, i gruppi di volontariato che già attivamente operano nelle Dolomiti: presentateci i vostri eventi e colleghiamoli in rete. La Fondazione mette a disposizione il suo logo ed i suoi canali comunicativi così da pubblicizzare al meglio queste diverse iniziative, per valorizzare quanto già c'è ed anche per pensare insieme a qualcosa di innovativo e coinvolgente». Alla serata del 18 parteciperanno anche la vicesindaco di Auronzo, Anna Vecellio, Alice Cason e Valentina De Marchi, della Direzione artistica del LabFest, ed appunto Piero Badaloni che presenterà il secondo dei sei documentari sui "Monti Pallidi" che la Fondazione, che ha sede a Cortina, gli ha commissionato e che sono già stati trasmessi da Rai Storia e Rai International con un ottimo riscontro di pubblico. «Questi reportage sono uno degli strumenti comunicativi con cui la Fondazione», ricorda Marcella Morandini, «promuove e valorizza le Dolomiti Unesco, patrimonio dell’umanità sia localmente, sia a livello nazionale e internazionale». Stefano Vietina twitter@vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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La protesta. Dito puntato di Zanantonio (CAI) contro chi non si è impegnato per ospitare l’incontro «"Alpinisti senza frontiere" il Comelico è stato tradito»
3 Rassegna stampa - Marzo 2015 Il Gazzettino | 11 Marzo 2015
L’APPUNTAMENTO AURONZO - (D.D.D.) Dolomiti in primo piano ad Auronzo di Cadore. È un doppio appuntamento quello organizzato con la Fondazione Dolomiti Unesco. L'occasione è una presentazione, con i fiocchi, fissata per mercoledì 18 quando il segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco, Marcella Morandini, l'assessore alla cultura e al turismo del Comune di Auronzo, Anna Vecellio, e i rappresentanti del Consorzio turistico Auronzo-Misurina presenteranno alla cittadinanza l'edizione "Sconfini" del Dolomites Unesco LabFest. Una vera anteprima del programma, visto che l'evento è in scaletta per l'ultimo weekend di agosto. Una cosa è certa: l'appuntamento con LabFest, ad Auronzo, sarà di tre giornate: il 28, 29 e 30 agosto. Chicca della serata sarà la presenza di Piero Badaloni, autore del film - documentario "Dolomiti, dalla scoperta alla conquista" che verrà proiettato in sala. A presentare e condurre la serata con Badaloni è chiamato il giornalista Stefano Vietina. Assicurata fin d'ora - dagli organizzatori - la presenza della presidente della Provincia di Belluno, nonchè "padrona di casa" come sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon. L'invito è per le 20.30 nella sala consigliare del Municipio di Auronzo. Ingresso libero. Per ulteriori informazioni: www.dolomitesunescolabfest.it oppure www.dolomitiunesco.info.
«Il Comelico ha perduto un'occasione per ospitare gli alpinisti senza frontiere». Ad esprimere il rammarico, a margine dell incontro che si svolgerà nel fine settimana a Zoldo, per illustrare le conclusioni del Progetto Auronzo cuore delle Dolomiti
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Il Gazzettino | 16 Marzo 2015
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4 Rassegna stampa - Marzo 2015
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transfrontaliero Italia-Austria Interreg IV "Villaggi degli alpinisti senza frontiere" (Bergsteigerdörfer), è il portavoce del Cai Veneto. Bruno Zannantonio, che ritiene questa iniziativa scaturita dal un Interreg tra Italia ed Austria una ottima formula per valorizzare i paesi che non hanno infrastrutture turistiche legate all'impiantistica invernale ed all'afflusso estivo di massa. «Quando era uscito il bando per il progetto dei villaggi degli alpinisti senza frontiere -dice Zannantonio- avevo sollecitato i sindaci e il presidente della Comunità montana del Comelico e Sappada, affinchè partisse anche in Comelico l'iniziativa che poi si è concretizzata tra Zoldo e Cibiana. Purtroppo non c'è stata risposta nei tempi previsti dal bando e quindi la valle del Comelico, che ben si presta ad una iniziativa di questo tipo, ed è anche limitrofa all'Austria, ora può solo sperare che si presenti una nuova opportunità». Il progetto che viene presentato sabato nel municipio di Zoppè sarà la base di un'operazione di promozione turistica nel rispetto dell'ambiente, che investe sull'autenticità della montagna, con tutte le sue attrazioni naturali e culturali. «L'obbiettivo - ha confermato l'austriaco Roland Kals - è che le strutture consociate conoscano meglio il partner austriaco, di avvicinarle alla clientela che arriverà in Zoldo, clientela che ha esigenze particolari perché si tratterà di alpinisti. Il punto principale è che le strutture dovranno avere delle competenze in ambito escursionisticoalpinistico».
Auronzo. Scelto tra 273 progetti chi ispirerà anche gli altri ricoveri in quota Farà scuola il nuovo bivacco Fanton Porterà la firma di uno studio di Treviso, il nuovo bivacco Fratelli Fanton (nella foto) sulle Marmarole. Per la precisione, dello studio associato di architettura Demogo di Gobbo, Mottola e De Marchi. Sono loro, infatti, le tre menti dietro il progetto vincitore del concorso di idee indetto dal Cai di Auronzo con la collaborazione della Fondazione architettura Belluno Dolomiti per rinnovare il vecchio bivacco in lamiera e rendergli giustizia, dopo 51 anni trascorsi in una posizione provvisoria. Una era la richiesta rivolta dal gruppo a progettisti e designer di tutto il mondo: innovazione. Ovvero, un nuovo modello di bivacco da sperimentare sulle Marmarole, sì, ma replicabile poi in tutta la montagna bellunese così da portare una ventata di novità e mettere definitivamente in pensione le vecchie casupole rosse modello Berti. Su 273 progetti arrivati sulle scrivanie della Fondazione, la giuria ha infine scelto la struttura dei tre trevigiani: futuristica, quasi aerodinamica, in totale simbiosi con un ambiente di cui accompagna le forme. Qualcosa di simile non si era ancora mai visto. «La soluzione vincitrice - spiega la presidente della Fondazione architettura Francesca Bogo - è un volume facilmente riproducibile da un lato, ma anche strettamente legato al sito delle Marmarole dall'altro. Ha una forma sbozzata, in grado di adattarsi perfettamente all'orografia del luogo». Adesso, con il disegno alla mano, è caccia ai fondi. Perché l'idea di rinnovare la struttura collocandola a 2660 metri, ovvero 1000 metri più in alto rispetto a dove si trova ora, è nata tra tanti entusiasmi, ma con il portafoglio vuoto. Il prossimo passo sarà avviare una raccolta fondi europei, nazionali e regionali ma anche aprendo una sottoscrizione rivolta ai privati.
Il Gazzettino | 15 Marzo 2015
5 Rassegna stampa - Marzo 2015 Corriere delle Alpi | 15 Marzo 2015
Una conferenza ha concluso il progetto partito tre anni fa, ora si passa alla sua realizzazione concreta Villaggi degli alpinisti primi risultati a Forno, Cibiana e Zoppè di Alessia Forzin - ZOPPE' DI CADORE. Termina un progetto, inizia un nuovo percorso destinato a imprimere una svolta al modo di fare turismo in Val di Zoldo. Forno, Cibiana e Zoppè hanno costituito il primo “Villaggio degli alpinisti” italiano, che mutua l'esperienza del Bergsteigerdofer austriaco per trasportare fra le Dolomiti patrimonio dell'Umanità Unesco una filosofia di turismo di qualità, sostenibile, mirato alla conservazione di un ambiente privo di gradi attrezzature tecniche (come gli impianti di risalita), quasi vergine, e proprio per questo tenuto in considerazione da tutta quella fetta di persone che amano la montagna vera. Quella che trasmette la sua anima, semplicemente mostrandosi e lasciandosi vivere. Ieri mattina, nella sala consiliare del municipio di Zoppè, si è chiuso un percorso durato tre anni. Tanti ne sono passati dal lancio del progetto Interreg IV Italia-Austria “Villaggi degli alpinisti senza frontiere”, che è stato promosso e sostenuto dai Club alpini austriaco e italiano (nel Bellunese l'ha sposato il Cai Veneto) e che rientra fra i programmi di attuazione della Convenzione delle Alpi. Ma la sensazione non era affatto quella di sentirsi arrivati, di essere giunti al traguardo, quanto piuttosto di essere all'inizio di un percorso. Con tante sfide aperte. I fondi europei sono serviti per lanciare il progetto, ora «la partita va portata avanti dal Cai, dagli operatori turistici, che hanno saputo fare rete, dalla nuova forma di gestione che avrà il turismo nella nostra provincia», ha spiegato il sindaco di Forno Camillo De Pellegrin a margine dell'incontro. «E bisognerà trovare altri canali di finanziamento». Di sicuro, per i tre Comuni che hanno creduto nel progetto, si tratta di un'occasione per alimentare l'economia turistica. Qualcosa si sta già muovendo: a Zoppè sta nascendo un primo nucleo di ospitalità diffusa, a Forno la sezione locale del Cai capitanata da Roberto De Rocco ha avviato un recupero dei sentieri che collegano le diciotto frazioni del comune e creato una mappa di itinerari che a breve sarà stampata e diffusa. A Cibiana è stato ripreso il percorso dei murales, riportato su una cartina per agevolare la visita ai turisti. Inoltre sono stati realizzati alcuni cartelli che segnalano, all'inizio di ogni comune, l'appartenenza al “Villaggio degli alpinisti”. E gli operatori (bed and breakfast, affittacamere, ristoratori, artigiani, soggetti che si occupano di cultura, storia e tradizione del territorio) potranno mettere all'entrata delle loro attività una targa identificativa. I primi risultati, positivi, si sono già registrati: gli incontri organizzati nell'ambito del progetto hanno portato diverse persone nei tre Comuni, che sono ritornate portando con sé qualche amico e aumentando il numero delle presenze nelle strutture ricettive. «Sono gli operatori che faranno la differenza, collaborando e offrendo servizi di qualità», ha sottolineato De Pellegrin. Lo chiedono gli stessi turisti. In base ad alcuni studi realizzati dalla Fondazione Dolomiti Unesco (fra i partner del progetto) si evince che la richiesta si sta indirizzando sempre più verso un turismo di qualità: «Sostenibile, che tuteli il paesaggio», ha spiegato il segretario della Fondazione Marcella
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Nuovo bivacco Fanton, scelto il progetto Auronzo. Il concorso d’idee vinto dallo studio trevigiano Demogo. A breve il via alla ricerca dei finanziamenti necessari Contento il presidente della sezione del Cai Massimo Casagrande di Laura Bergamin – AURONZO. Lo studio associato trevigiano Demogo si è aggiudicato il primo premio al concorso di idee per la ricostruzione del bivacco fratelli Fanton, sulle Marmarole. Lo studio (composto dai giovani architetti Alberto Mottola, Simone Gobbo, Davide De Marchi e Fabio Tossutti) ha presentato un progetto che si basa su un volume facilmente riproducibile, e nello stesso tempo ben armonizzato col sito d'impianto. Lo spazio interno, grazie alla creazione di alcuni gradini, è infatti in funzione della pendenza. Un progetto molto funzionale, con 12 posti letto, con pannelli fotovoltaici che garantiscono una minima dotazione energetica. Ai vincitori andrà un premio di 6.000 euro messo in palio dal Cai di Auronzo. Al secondo posto si è classificato il progetto proposto da Marco Coletti e Stefano D'Elia e al terzo quello di Nicola Di Pietro. A questi andranno rispettivamente 2.500 euro del Comune di Auronzo e 1.500 euro di AKU Italia. Alla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti sono arrivati 273 elaborati progettuali, che sono stati valutati da una commissione giudicatrice della quale hanno fatto parte rappresentanti del CAI Auronzo e
Corriere delle Alpi | 17 Marzo 2015
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6 Rassegna stampa - Marzo 2015
Morandini. «I dati devono farci riflettere sull'elaborazione di politiche turistiche». La Morandini ha lanciato qualche idea: considerare le Dolomiti un'unica destinazione, indipendentemente dai confini geografici; puntare su qualcosa di diverso dallo sci «perché le esigenze del turista oggi sono più variegate». E il progetto dei Villaggi degli alpinisti sposa appieno questa filosofia anche alla luce di un altro dato: «La durata media del soggiorno si sta riducendo, su tutto l'arco alpino, ma meno la località è accessibile, più aumenta la permanenza del turista», ha aggiunto il segretario. «Il che significa che non sempre è necessario avere l'autostrada che giunge davanti alla porta dell'albergo». Il Cai intanto si è già messo a disposizione per continuare a garantire una forma di supporto: «È un progetto interessante perché permette di fare turismo senza stravolgere l'ambiente, che è fonte di ricchezza per le comunità», ha detto il presidente del Cai Veneto Francesco Carrer. «Speriamo si replichi e si diffonda: c'è già un interessamento in Friuli, Trentino, Alto Adige, Piemonte, Lombardia, nel Veronese». Il Bellunese potrà fare scuola.
Veneto, della Fondazione Architettura di Belluno e della Fondazione Dolomiti Unesco. Il concorso è stato bandito dalla sezione del Cai di Auronzo, in collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti e con il sostegno di AKU Italia, di Bim Piave e del Comune di Auronzo. «Come sezione del Cai di Auronzo», spiega il presidente Massimo Casagrande, «siamo molto soddisfatti dell'esito del concorso di idee per la ricostruzione del bivacco fratelli Fanton in quanto, grazie al fatto che la struttura già esiste, sarà possibile ricostruirla sulla Forcella Marmarole, a quota 2700 metri, nella posizione pensata originariamente. Inoltre siamo riusciti ad avviare una procedura che ci auguriamo altri intraprendano per la rivalutazione delle opere alpine d'alta quota e, di conseguenza, per la valorizzazione del patrimonio naturale delle Dolomiti che possa consentire agli abitanti delle terre alte di continuare a vivere dignitosamente nelle nostre valli». La conclusione del concorso rappresenta in realtà l'inizio vero e proprio del progetto. Presto verrà infatti affidato allo studio trevigiano l'incarico per la progettazione definitiva-esecutiva del nuovo bivacco e, contemporaneamente, partirà la raccolta fondi per la realizzazione dell'opera. «Verranno ricercati finanziamenti europei, nazionali, regionali o locali», spiega il presidente del Cai di Auronzo, «ma contemporaneamente verrà aperta una sottoscrizione rivolta ai privati in quanto sono giunte molteplici attestazioni di stima nei confronti dell'iniziativa con impegni al cofinanziamento a fronte di un'opera innovativa inserita in uno straordinario contesto dai molteplici ammiratori». La premiazione del concorso si svolgerà sabato 28 marzo, nella sala consiliare del municipio di Auronzo. Verranno premiati i primi tre progetti classificati e sarà l'occasione per conoscere l'operatività della giuria e vedere anche i progetti giunti all'ultima fase della selezione e i progetti menzionati. La sezione Cai di Auronzo è poi intenzionata ad allestire, durante l'estate, una mostra dei migliori progetti pervenuti e a realizzare un catalogo per pubblicare i lavori svolti. «Vogliamo», spiega Casagrande, «mettere a disposizione di tutti coloro che siano interessati alle tematiche del costruire in montagna gli interessantissimi contributi giunti da così tanti bravi professionisti». Sui tempi di realizzazione, al momento soltanto ipotesi. «L'ideale sarebbe concludere la fase di progettazione entro il 2015 e realizzare l’opera nel 2016; ma tutto dipenderà dai finanziamenti».
Trentino | 18 Marzo 2015
7 Rassegna stampa - Marzo 2015
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La Fondazione ha iniziato a twittare in italiano e in inglese e si è già guadagnata quasi 2000 follower Le Dolomiti Unesco approdano sui “social” di Delia Lorenzi – BOLZANO. @DolomitesUNESCO è l’indirizzo Twitter della Fondazione Dolomiti, Dolomiten, Dolomites, Dolomitis UNESCO che, finalmente, approda su uno dei social network più immediati per la comunicazione internazionale. Da tre settimane la Fondazione del Bene Naturale Dolomiti twitta in
Alto Adige | 18 Marzo 2015
8 Rassegna stampa - Marzo 2015 italiano e in inglese con una buona frequenza giornaliera e, di quanto il popolo che “cinguetta”, aspettasse questo momento, lo si evince dal numero di follower che sono già oltre 1700. Non solo italiani; molti, infatti, sono stranieri, segno evidente che l’interesse per le Dolomiti è davvero universale. Dunque anche la Fondazione Dolomiti, seppur dopo cinque anni, si affaccia alla rete sociale che connette gli individui e i gruppi di individui prescindendo dal loro luogo, Paese, di residenza o abitazione. Era infatti il 13 maggio 2010, quando a Belluno si costituiva la Fondazione con la denominazione plurilingue Dolomiti, Dolomiten, Dolomites, Dolomitis UNESCO. È stata la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura a volere un unico referente per il patrimonio dell’umanità Dolomiti, iscritto nella Lista dei Beni Naturali a Siviglia nel giugno del 2009. Un patrimonio, quello dolomitico, che si compone di nove sistemi che si ergono su cinque territori diversi. Alcuni nelle province autonome di Trento e di Bolzano, altri nella provincia ordinaria della Regione Veneto, altri ancora nelle province di Udine e Pordenone appartenenti alla Regione a statuto autonomo Friuli Venezia Giulia. Un arcipelago di 142mila ettari distribuito su un’area alpina suddivisa in cinque province diverse tra loro dal punto di vista istituzionale e amministrativo. La Fondazione è il referente nei confronti del Ministero italiano dell’Ambiente e del Comitato per il Patrimonio mondiale UNESCO, ed ha il compito di promuovere la comunicazione e la collaborazione tra gli Enti territoriali che di fatto gestiscono e amministrano - ciascuno secondo il proprio ordinamento - il territorio del Bene Naturale, patrimonio dell’umanità. Questo è un punto molto importante perché il ruolo e la funzione della Fondazione Dolomiti vengono spesso percepiti in maniera errata confondendoli con i compiti e ruoli degli Enti territoriali. Ora però, non solo con il profilo Twitter, ma anche attraverso il sito http://www.dolomitiunesco.info/ è molto più semplice capire che cosa fa la Fondazione Dolomiti, com’è strutturata, e come gestisce questo bene universale. Alla guida c’è da un anno Marcella Morandini, già Convenzione delle Alpi, una giovane donna che con determinazione e grinta sta cercando di far fronte alle molte esigenze della gestione del Bene Naturale. Un Segretario Generale che ha capito l’importanza della comunicazione, specie per un bene patrimonio dell’umanità. Il sito, dalla metà del mese di gennaio, ha una nuova piattaforma tecnica che ha migliorato significativamente la fruizione per l’utente. Sono stati implementati i contenuti e ora è molto più facile accedere alle informazioni. Il sito è disponibile in italiano, inglese e tedesco e permette di avere un’accessibilità veloce a quanto succede intorno alle Dolomiti. Più facile, per esempio, capire come funziona la gestione del Bene Dolomiti, accedendo alla voce “reti funzionali”. Immediata la visualizzazione dei nove sistemi dolomitici, semplicissimo informarsi sulle attività della Fondazione. Insomma uno strumento finalmente efficace che fa capire in modo facile e veloce come procede la gestione delle Dolomiti ed “espone” quanto di meglio si sta facendo nei luoghi dolomitici. Un Bene così straordinariamente bello come le Dolomiti si presta moltissimo anche ad un’altra applicazione informatica che connette emozioni attraverso le foto, “Instagram”. Chissà, se a breve, la Fondazione ci inviterà a condividere le foto di queste eccezionali e sublimi paesaggi che irrompono nelle emotività dei popoli del mondo. Attendiamo impazienti.
AURONZO «Andare oltre i confini: questo è il tema, questo l'obiettivo». Anna Vecellio, vicesindaco di Auronzo ed assessore al Cultura e Turismo, illustra la seconda edizione del Dolomites Unesco Labfest che la Fondazione Dolomiti Unesco ha deciso di organizzare proprio ad Auronzo, dal 28 al 30 agosto. Questa sera (20.30, in municipio) la presentazione ufficiale, con un ospite d'eccezione, il giornalista Piero Badaloni, che introdurrà anche il suo film-documentario “Dolomiti, dalla scoperta alla conquista”. «Siamo molto contenti che la Fondazione Dolomiti Unesco abbia accettato la proposta nostra e del Consorzio turistico Auronzo Misurina di organizzare qui la seconda edizione del LabFest. Non va dimenticato», prosegue Anna Vecellio, « che proprio qui, il 25 agosto 2009, festeggiammo l'ingresso delle Dolomiti nel patrimonio Unesco, con la visita dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi Auronzo è il luogo ideale per parlare di confini, sia in chiave storica e sia geografica». L'assessore sottolinea, infatti, la ricorrenza dei cento anni dalla Grande Guerra, la cui linea del fronte passava proprio da Auronzo. «Ci troviamo in una posizione geografica cruciale fra Cadore a Pusteria e vogliamo contribuire in maniera propositiva ad un intenso scambio culturale, ma anche turistico». L'idea insomma è quella di fare del LabFest (hastag: #sconfini) un appuntamento in cui si riconoscano ed al quale prendano parte tante realtà che già oggi sono operative fra Cadore e Comelico. «Un grande momento di conoscenza e confronto, aperto alle sollecitazioni ed alle proposte, coinvolgente e inclusivo, per approfondire anche il nostro ruolo all'interno delle Dolomiti e far conoscere ed apprezzare Auronzo e Misurina ad un pubblico più ampio». Il Comune di Auronzo è socio sostenitore della Fondazione Unesco dal 2012, «ha partecipato ai tavoli, portato idee, stimato sempre questa collaborazione come un importante traino per tutto il territorio». Stefano Vietina twitter@vietinas
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9 Rassegna stampa - Marzo 2015 Corriere delle Alpi | 18 Marzo 2015
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Il Dolomiti Unesco Labfest sarà presentato stasera
AURONZO DI CADORE - Tanta carne al fuoco per il LabFest-Dolomiti, dopo la positiva sperimentazione dell'anno scorso in Val Badia con il tema della fienagione. Gli obiettivi dell'iniziativa, inserita in rete dalla Fondazione Unesco-Dolomiti, è di stimolare una riflessione attorno al patrimonio condiviso, per muovere conoscenza reciproca, partecipazione e collaborazione tra le genti dolomitiche, e valorizzare le differenze storiche, culturali, naturali, paesaggistiche. Non mancano poi finalità di sperimentazione e di creatività, di promozione in Italia e nel mondo e uno sviluppo sostenibile durevole, trasversale e condiviso. Così gli ultimi tre giorni del LabFest, il prossimo agosto, faranno di Auronzo la "capitale" delle Dolomiti. In riva al lago di Auronzo, sotto lo sguardo delle Tre Cime di Lavaredo, il tema principale sarà sviluppato sui confini come luogo di scontro in riferimento agli eventi bellici della Grande Guerra di cui ricorre il centenario, come spazio di incontro e di relazione fra le vallate, come limite sportivo-agonistico nelle arrampicate e nella pratica fisica in montagna. Sarà una tre giorni in cui si dibatterà pure di mobilità sostenibile, un tema che di anno in anno si sta imponendo nelle vallate dolomitiche. Il tutto è stato presentato l'altra sera nella sala consiliare del municipio di Auronzo con la proiezione del film-documentario "Dolomiti, dalla scoperta alla conquista" con Piero Badaloni. Fra i presenti la sindaco di Auronzo e presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, che ha auspicato, pur nelle differenze e peculiarità di ciascuna zona, un'azione corale e sinergica che dia impulso alla valorizzazione del marchio Unesco. Ha partecipato all’incontro pure il segretario generale della Fondazione (nella foto) Marcella Morandini.
10 Rassegna stampa - Marzo 2015 Il Gazzettino | 20 Marzo 2015
Auronzo per 3 giorni capitale delle Dolomiti sul tema dei confini GRANDE GUERRA AL LABFEST
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RAI RADIOUNO | 27 Marzo 2015
Con Google Street View si scalano le Dolomiti
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Bolzano 27.03.2015 (FpS Media) Un modo decisamente nuovo e molto 2.0 per scoprire le meraviglie dell'alta montagna con grande precisione e meno fatica. Le Dolomiti, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, sono infatti ora accessibili anche a chi è seduto comodamente davanti a un computer. A “scalarle” per gli internauti è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il progetto di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altri soggetti di “prendere in prestito” il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View. Così tutti gli amanti della natura e dell'alta quota
Patrimonio Unesco accessibile a utenti da tutto il mondo (ANSA) - ROMA, 27 MAR - Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono accessibili da oggi anche a chi e' seduto davanti a un computer. A 'scalarle' e' Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. La Fondazione Dolomiti UNESCO e' il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program. Il progetto di Google da' la possibilita' ad enti turistici, associazioni non profit, universita', organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View. Cosi' tutti gli amanti della natura e dell'alta quota potranno ammirare paesaggi e sentieri che non si esplorano tutti i giorni: i nove Sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde contribuendo a un valore estetico e paesaggistico unico. (ANSA).
11 Rassegna stampa - Marzo 2015
GR1 H. 14:30 27/03/2015 14:31 (089796)
Tiscali.it | 27 Marzo 2015
Le Dolomiti patrimonio Unesco sono accessibili da oggi anche a chi è seduto davanti a un computer le si può scalare con street view il servizio per la navigazione a trecentosessanta gradi delle mappe di Google.
ANSA | 22 Marzo 2015
Turismo, alla scoperta delle Dolomiti con Google Street View
potranno ammirare paesaggi e sentieri che non si esplorano tutti i giorni: i nove Sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 diverse province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), che sono collegati fra loro da relazioni profonde che contribuiscono a creare un valore estetico e ambientale unico. Soddisfatto della riuscita collaborazione è l'assessore Richard Theiner, presidente della Fondazione Dolomiti Unesco: "L'interesse di un colosso mediatico come Google sottolinea ulteriormente il fascino e l'indiscutibile bellezza delle Dolomiti. Nuovi mezzi informativi come Google Street View possono ora far conoscere il nostro paesaggio in tutto il mondo direttamente da casa, attirando anche nuovi turisti. Sta quindi a noi trovare le giuste vie per gestire al meglio e in maniera oculata il prezioso patrimonio che ci è stato donato”. L'area delle Dolomiti è stata proclamata nel 2009 Patrimonio Unesco e si estende su una superficie di 142mila ettari; tra le bellezze ora visibili grazie al Google Street View ci sono l'area Puez-Odle, lo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar, il Bletterbach di Aldino e il Gruppo del Brenta. 2015
Dolomiti su Street View: lo spettacolo delle quattro stagioni
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12 Rassegna stampa - Marzo 2015
I meravigliosi panorami montani sono online. La Fondazione Dolomiti Unesco ha aderito al Trekker Loan Program di Google, offrendo la possibilità di fare un tour virtuale a 360° sulle Dolomiti.
La Repubblica.it | 27 Marzo
Nel 2009 le Dolomiti sono state iscritte dall'UNESCO tra i Patrimoni naturali dell'Umanità. L'UNESCO si è dunque arricchito dei nove gruppi dolomitici per un'estensione totale di 142 mila ettari, tra loro separati da vallate e fiumi, caratterizzati da paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale. Da oggi, i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti – dal 2009 patrimonio Unesco - possono essere ammirati online attraverso Street View di Google Maps. La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View
Le Dolomiti arrivano su Google Street View
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Marie Claire.it | 27 Marzo 2015
13 Rassegna stampa - Marzo 2015 IlSole24Ore.it | 27 Marzo 2015
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La Fondazione Dolomiti Unesco ha dato il via all'operazione che permette di rimanere senza fiato anche stando seduti a una bigia e grigia scrivania: tanto lo scenario perfetto non è un desktop fasullo bensì le colonne rosa di roccia dolomitica da avvicinare senza sforzo (il che fa perdere una bella fetta di fascino….). Dopo deserti a dorso di cammello, foreste equatoriali su carrucole ecco che, il trekker, lo zaino tecnologico usato per mappare a piedi i luoghi, torna "in viaggio" per sorvolare le vette delle Dolomiti di Brenta e Friulane, toccando tutta la loro ampiezza - dalle province di Belluno a Pordenone passando per Udine e Trento. Consiglio per chiunque voglia programmare un spedizione: visionare Street View Dolomiti Unesco al posto delle guide logore di sogni (molto più funzionale accaparrarsi una telecamera reale). Consiglio per chiunque voglia sopravvivere alla settimana (e ha appena smesso scarponcini e racchette): cercate le Pale di San Martino mentre sorseggiate il caffé (nella tazza termica, dai).
14 Rassegna stampa - Marzo 2015
Le Dolomiti mappate da Google Street View
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ANSA | 27 Marzo 2015
Con Google Street View si scalano le Dolomiti Patrimonio Unesco accessibile a utenti da tutto il mondo (ANSA) - ROMA, 27 MAR - Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono accessibili da oggi anche a chi è seduto davanti a un computer. A 'scalarle' è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. La Fondazione Dolomiti UNESCO e' il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan IlProgram.progetto di Google dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View. Così tutti gli amanti della natura e dell'alta quota potranno ammirare paesaggi e sentieri che non si esplorano tutti i giorni: i nove Sistemi.
Panorama.it | 27 Marzo 2015
Anche le Montagne Rosa si lasciano tracciare dal Trekking Loan: e ora sono visionabili con un mouse. di Manuela Ravasio - Anche l'Italia si lascia mappare da Google. Il programma Trekker Loan del gigante della ricerca ha annunciato di aver mappato le Dolomiti a conferma di voler continuare (a pieno ritmo) il suo progetto geo-enciclopedico: ovvero tracciare con Street View luoghi senza strade e civici ma molta, molta, più irresistibile attitude NO-LAND.
Google Street View sulle Dolomiti
Un nuovo viaggio virtuale a 360° in alta quota ci porta nel paradiso naturale dei Monti Pallidi, Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO
Il Velino.it | 27 Marzo 2015
15 Rassegna stampa - Marzo 2015
Nel 2009 i nove Sistemi dolomitici sono stati iscritti dall'UNESCO tra i Patrimoni naturali dell’Umanità. Distribuiti tra le 5 province di Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine, estesi su un totale di 142 mila ettari, sono separati da vallate e fiumi, ma collegati da relazioni profonde, tali da costituire un insieme armonico dall'alto valore estetico e paesaggistico, che li rende un luogo imperdibile, caratterizzato da paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale.
Google, con l’Unesco le Dolomiti arrivano su Street View
Google Street View è arrivata sulle Dolomiti: da oggi, i suggestivi paesaggi naturali dei "Monti Pallidi" possono essere ammirati online da tutto il mondo attraverso le immagini a 360° disponibili su Google Maps.
Decine di percorsi ora alla portata di tutti grazie alle mappature create dalle 15 fotocamere dello zaino "Trekker" Nel 2009 le Dolomiti sono state iscritte dall’Unesco tra i Patrimoni naturali dell’Umanità. L'Unesco si è dunque arricchito dei nove gruppi dolomitici per un'estensione totale di 142 mila ettari, tra loro separati da vallate e fiumi, caratterizzati da paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale. Da oggi, i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti possono essere ammirati online in tutto al mondo attraverso Street View di Google Maps. Lo annuncia in una nota la Fondazione Dolomiti Unesco, il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View. Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale. In questo modo tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, comodamente seduti a casa. Esplorare i Monti Pallidi su Street View sarà come fare un viaggio nella storia e nello spazio. Queste vette, infatti, sono una vera e propria macchina del tempo: si possono fare balzi nel passato della storia del pianeta Terra, incontrando un’ampia varietà di soggetti geologici davvero unica al mondo. I nove Sistemi Dolomiti UNESCO, distribuiti in cinque diverse province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde e compongono nella loro totalità un insieme armonico. Il loro valore estetico e paesaggistico rende queste montagne un luogo imperdibile che da oggi, grazie a Street View, è alla portata di tutti.
In pochi click potremo così raggiungere il Nevaio delle Dolomiti di Brenta che attrae sciatori e visitatori da tutto il mondo, oppure ammirare i cinque speroni di roccia: Torre Grande, Torre Seconda (o Torre Lusy, Torre del Barancio e Torre Romana), Terza Torre, Quarta Torre e Quinta torre (o torre Inglese).
16 Rassegna stampa - Marzo 2015 HD Blog.it | 27 Marzo 2015
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La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View..
Google Maps continua imperterrito a raggiungere nuove mete attraverso il suo programma 'Trekker Loan', grazie alla mappatura di particolari regioni lontane dai centri urbani, da oggi è infatti possibile visitare deserti, oceani, ghiacciai e montagne, tra queste le ultime arrivate le nostre Dolomiti. Ben 142 mila ettari di paesaggi mozzafiato protetti dall'UNESCO, adesso percorribili virtualmente in parte grazie alle immagini a 360 gradi scattate per l'occasione da Google.
Come anche in altre occasioni, Google ha previsto una sorta di hompage per questa particolare sezione, qui potrete dunque trovare alcune delle principali attrazioni del luogo.
Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale. In questo modo tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, comodamente seduti a casa.
Libero.it | 27 Marzo 2015
Google Maps arriva anche sulle Dolomiti
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Dolomiti, l'escursione diventa virtuale: sui sentieri con Google Street View TRENTO. Gli abitanti delle Dolomiti Unesco, trentini, altoatesini, veneti e friulani, sono abituati ad ammirare i paesaggi dolomitici, ma tantissime altre persone del resto del mondo sognano di ... Leggi la notizia
La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità a enti turistici, associazioni no profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker. Lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View, dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale. In questo modo tutti gli amanti dell'alta quota potranno scoprire da vicino, solo muovendo il mouse, decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est.
Con Google Street View si scalano le Dolomiti Patrimonio Unesco accessibile a utenti da tutto il mondo Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono accessibili da oggi anche a chi è seduto davanti a un computer. A 'scalarle' è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program. Il progetto di Google dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View. Così tutti gli amanti della natura e dell'alta quota potranno ammirare paesaggi e sentieri che non si esplorano tutti i giorni: i nove Sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde contribuendo a un valore estetico e paesaggistico unico. (ANSA).
Pelmo, Croda da Lago - Marmolada - Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette FeltrineDolomiti Friulane e d’Oltre Piave - Dolomiti settentrionali - Puez-Odle - Sciliar-Catinaccio, Latemar Bletterbach - Dolomiti di Brenta
17 Rassegna stampa - Marzo 2015
ANSA.it | 27 Marzo 2015
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Dolomiti, l'escursione diventa virtuale: sui sentieri con Google Street View
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Dal Brenta fino alle Dolomiti Friulane, da ovest al est, alcuni alpinisti, dipendenti della Rete dei Parchi dolomitici e delle associazioni alpinistiche, grandi appassionati di montagna, hanno prestato la loro collaborazione affinché centinaia di migliaia di persone possano ammirare l’eccezionale bellezza delle Dolomiti stando comodamente seduti a casa.
18 Rassegna stampa - Marzo 2015 Corriere delle Alpi-Trentino | 27 Marzo 2015
Il sistema di mappatura è arrivato anche sui tracciati dei Monti Pallidi TRENTO. Gli abitanti delle Dolomiti Unesco, trentini, altoatesini, veneti e friulani, sono abituati ad ammirare i paesaggi dolomitici, ma tantissime altre persone del resto del mondo sognano di camminare, almeno una volta, lungo i sentieri di questo straordinario patrimonio dell’umanità. Ora, per riempirsi gli occhi e l’anima di questa eccezionale bellezza, basta sedersi comodamente a casa propria davanti ad un personal computer collegato a internet. Ora infatti, attraverso Street View di Google Maps, tutti possono godere online della magnificenza di alcuni tra i più affascinanti spettacoli naturali al mondo. Con Street View, anche chi deve fare i conti ogni giorno con un paesaggio molto più normale o banale, potrà immergersi nei panorami mozzafiato che solo i “Monti Pallidi” sanno offrire. La Fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO ha aderito al Trekker Loan Program, il programma di Google che offre l’opportunità ad associazioni non profit, università, enti turistici, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, vale a dire lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View. Questo speciale zaino è dotato di quindici fotocamere che scattano immagini ad alta risoluzione. Il trekker è stato utilizzato per mappare alcuni fra i sentieri e le cime più belle del patrimonio dell’umanità Dolomiti.
Le montagne patrimonio dell'Unesco ora sono accessibili anche a chi è soltanto seduto dabanti al computer, che può muoversi con il mouse alla scoperta delle cime. News.it 27 Marzo 2015
19 Rassegna stampa - Marzo 2015 Messaggero Veneto.it | 27 Marzo 2015
I paesaggi mozzafiato delle Dolomiti, da oggi, possono essere ammirati anche su Street View, grazie ad una serie di immagini panoramiche a 360 gradi.
Un insieme di gruppi montuosi dall’inestimabile valore estetico e paesaggistico senza pari, che oggi può essere visitato anche stando comodamente seduti di fronte al monitor: le Dolomiti debuttano su Street View, con una serie di suggestivi scatti panoramici a 360 gradi realizzati dal team di Google, che permettono a tutti di osservare alcuni dei luoghi iscritti dall’UNESCO nell’elenco dei patrimoni naturali dell’umanità. Le immagini sono state realizzate con l’ausilio del Trekker, uno speciale zaino dotato di 15
Web
Sulle Dolomiti con Google street view
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Il fascino delle Dolomiti su Google Street View
20 Rassegna stampa - Marzo 2015
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Innovazione tecnologica per molte delle bellezze naturali altoatesine visibili con un clic: si va dal Gruppo del Brent all'area Puez-Odle passando per Catinaccio e Latemar di Alan Conti BOLZANO. Viaggiare per il mondo con Google Street View, prima o poi, accade a tutti. Si parte da casa, poi si passa alle grandi città italiane, europee e mondiali. A volte ti scappa un sorriso incrociando qualcuno di conosciuto ripreso dalle camere del colosso del web: magari la mamma in cortile. Potrebbe accadere, adesso, anche sui sentieri delle Dolomiti grazie al nuovo progetto chiamato Google Trekker partito proprio dalle montagne altoatesine. Da oggi, infatti, molti dei sentieri del territorio saranno visitabili con un viaggio virtuale chiamato Trekker Loan Program. E' il frutto di un lavoro che viene condotto da mesi dalla Fondazione Dolomiti Unesco in collaborazione con la stessa Google. Le riprese sono state fatte utilizzando
In pochi click potrete percorrere il Nevaio delle Dolomiti di Brenta, un’immensa distesa di neve che attrae scalatori da tutto il mondo o le Cinque Torri, la famosa formazione montuosa composta da cinque speroni di roccia, ognuno dei quali ha un nome: Torre Grande, Torre Seconda (o Torre Lusy, Torre del Barancio e Torre Romana), Terza Torre, Quarta Torre e Quinta Torre (o Torre Inglese). È l’ennesima dimostrazione dell’impegno profuso dal gruppo di Mountain View nella promozione culturale e paesaggistica, attraverso iniziative che consentono a tutti di poter ammirare da vicino luoghi altrimenti raggiungibili solo con lunghi viaggi o faticose spedizioni. La raccolta di immagini relative alle Dolomiti su Street View è ovviamente accessibile sia da browser desktop che su smartphone e tablet. Camminate fino ad imbattervi nel Monte Civetta, un’impressionante parete verticale che si caratterizza per un dislivello di oltre 1.000 metri e una lunghezza di 4 km tra la “Cima su Alto” e la “Torre Coldai”.
I sentieri delle Dolomiti su Google Street View
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obiettivi in grado di immortalare fotografie ad alta risoluzione, nel periodo compreso tra settembre e dicembre 2014. Un progetto portato avanti dal motore di ricerca in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO, lungo decine di percorsi e sentieri: dalle vette che circondano il Brenta a quelle friulane, passando attraverso cinque diverse province italiane (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine).
Alto Adige.it 27 Marzo 2015
Patrimonio Unesco accessibile a utenti da tutto il mondo
Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono accessibili da oggi anche a chi è seduto davanti a un computer. A 'scalarle' è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program
Il progetto di Google dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View. Così tutti gli amanti della natura e dell'alta quota potranno ammirare paesaggi e sentieri che non si esplorano tutti i giorni: i nove Sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde contribuendo a un valore estetico e paesaggistico unico.
15 telecamere installate su uno zaino. “Grazie a questo supporto gli amanti della montagna possono scoprire molti percorsi direttamente da casa, dalle Dolomiti a nord al Gruppo del Brenta a ovest fino alle Dolomiti friulane a est” spiega Renato Sascor dell'Ufficio Parchi Naturali. Soddisfatto della collaborazione è anche l'assessore provinciale competente Richard Theiner, presidente della Fondazione Dolomiti Unesco: “L'interesse di un colosso mediatico come Google sottolinea ulteriormente il fascino e l'indiscutibile bellezza delle Dolomiti. Nuovi mezzi orientativi come Google Street View possono far conoscere il nostro paesaggio direttamente a casa e in tutto il mondo, attirando anche nuovi turisti. Sta a noi trovare le giuste vie per gestire al meglio e in maniera oculata il prezioso patrimonio che ci è stato donato”. Tra le bellezze visibili su computer e dispositivi, comunque, si trovano l'area Puez-Odle, lo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar, il Bletterbach di Aldino e il Gruppo del Brenta. La democrazia della bellezza.
Google Street View scala le Dolomiti
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21 Rassegna stampa - Marzo 2015
ANSA.it | 27 Marzo 2015
Le Dolomiti su Street View di Google
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Il progetto della Fondazione Unesco prevede in questa fase iniziale la mappatura di una ventina tra itinerari e strutture. E' possibile pianificare la propria escursione sui monti Pallidi direttamente sul pc, sul tablet o sullo smartphone, grazie ad un accordo chiuso con il colosso di Mountain View, in California. di Stefano Vietina CENTRO CADORE. Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco su Street View di Google. Da oggi, infatti, è possibile pianificare la propria escursione sui monti Pallidi direttamente sul pc, sul tablet o sullo smartphone, grazie ad un accordo chiuso fra il colosso di Mountain View, in California, e la Fondazione Dolomiti Unesco.
Alcuni di questi percorsi sono stati mappati anche da collaboratori della Fondazione, come Giuliano Vantaggi, consulente marketing territoriale della Fondazione Unesco, a cui si deve il contatto con Google. «La collaborazione con Google», spiega Vantaggi, «nasce da un'idea che abbiamo portato avanti da un anno a questa parte, grazie a contatti precedenti: era affascinante, insomma, l'idea di effettuare una street view sui sentieri delle Dolomiti, dopo che il colosso americano dell'informatica aveva realizzato un simile progetto nel Grand Canyon. Ed oggi questa idea è diventata realtà».
22 Rassegna stampa - Marzo 2015 Corriere delle Alpi | 28 Marzo 2015
Il sistema 1 riguarda l'area Pelmo Croda da Lago; il 3 Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi vette Feltrine; il 4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave; il 5 Dolomiti settentrionali; il 9 Dolomiti di Brenta. «La mappatura dei sentieri è stata possibile», prosegue la Morandini, «grazie alla collaborazione con i Parchi che condividono il bene Dolomiti Unesco ( Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo, Parco Adamello Brenta, Parco Paneveggio Pale di San Martino e Parco Naturale Dolomiti Friulane, ndr) e con le amministrazioni provinciali (Ufficio Parchi della Provincia di Bolzano) che hanno messo a disposizione il proprio personale per la mappatura».
Ma Vantaggi non si è limitato a stringere l'accordo, che per la Fondazione non ha alcun costo, visto che l'assicurazione dell’attrezzatura utilizzata è interamente coperta dal contributo (circa 800 euro) che Google ha versato per la collaborazione. Si è anche letteralmente caricato in spalla l'attrezzatura (che, con la batteria di scorta, arriva a 25 kg circa) ed ha percorso alcuni dei tragitti che oggi si possono vedere comodamente da casa, digitando sul portale di Google quattro semplici parole “Dolomiti Unesco Street View”. Ha percorso parte dell'Alta via n. 1, partendo da Belluno; poi la zona del Lago del Mis con le cascate; Crocedaune fino al rifugio Dal Piaz in invernal; la zona del Civetta e quella di Mondeval.
«Google ha messo a disposizione della Fondazione», spiega il segretario generale Marcella Morandini, «due trekker (zaini dotati di dispositivi che effettuano riprese a 360°) e due tripod (macchine fotografiche panoramiche) grazie ai quali sono stati rilevati, in questa prima fase, una ventina tra itinerari e strutture all’interno e nei dintorni dei sistemi 1, 3, 4, 5 e 9 delle Dolomiti Unesco».
23 Rassegna stampa - Marzo 2015
Corriere delle Alpi | 28 Marzo 2015
«Il progetto», prosegue Marcella Morandini, «è stato presentato al consiglio di amministrazione nell’agosto 2014, l’accordo di collaborazione con Google relativo alla prima fase è stato sottoscritto nel settembre scorso e ha previsto lo svolgimento di una fase test di rilevamento durata fino a dicembre. La scelta degli itinerari rilevati nella fase test è stata motivata da esigenze tecniche (la distribuzione dell’attrezzatura, le persone disponibili, ndr), nonché meteorologiche (il periodo dell’anno e le condizioni meteo hanno portato a restringere per ora il numero dei sentieri percorribili, ndr)». Adesso è in fase di definizione l’accordo con Google per l’avvio della seconda fase, che si svolgerà durante la primavera/estate, e che prevederà il rilevamento di sentieri e strutture dei sistemi Dolomiti Unesco non ancora esplorati (2 Marmolada, 6 Puez-Odle, 7 Sciliar Catinaccio, 8 Bletterbach) «cercando sempre di coinvolgere nella collaborazione gli enti e le realtà associative esistenti sul territorio sia dal punto di vista scientifico e sia operativo».
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Disponibile una prima mappatura parziale Le Dolomiti UNESCO irrompono su Google Street view
Il progetto della Fondazione Unesco prevede in questa fase iniziale la mappatura di una ventina tra itinerari e strutture Le Dolomiti su Street View di Google di Stefano Vietina - CENTRO CADORE. Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco su Street View di Google. Da oggi, infatti, è possibile pianificare la propria escursione sui monti Pallidi direttamente sul pc, sul tablet o sullo smartphone, grazie ad un accordo chiuso fra il colosso di Mountain View, in California, e la Fondazione Dolomiti Unesco. «Google ha messo a disposizione della Fondazione», spiega il segretario generale Marcella Morandini, «due trekker (zaini dotati di dispositivi che effettuano riprese a 360°) e due tripod (macchine fotografiche panoramiche) grazie ai quali sono stati rilevati, in questa prima fase, una ventina tra itinerari e strutture all’interno e nei dintorni dei sistemi 1, 3, 4, 5 e 9 delle Dolomiti Unesco». Il sistema 1 riguarda l'area Pelmo Croda da Lago; il 3 Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi vette Feltrine; il 4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave; il 5 Dolomiti settentrionali; il 9 Dolomiti di Brenta. «La mappatura dei sentieri è stata possibile», prosegue la Morandini, «grazie alla collaborazione con i Parchi che condividono il bene Dolomiti Unesco ( Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo, Parco Adamello Brenta, Parco Paneveggio Pale di San Martino e Parco Naturale Dolomiti Friulane, ndr) e con le amministrazioni provinciali (Ufficio Parchi della Provincia di Bolzano) che hanno messo a disposizione il proprio personale per la mappatura». Alcuni di questi percorsi sono stati mappati anche da collaboratori della Fondazione, come Giuliano Vantaggi, consulente marketing territoriale della Fondazione Unesco, a cui si deve il contatto con Google. «La collaborazione con Google», spiega Vantaggi, «nasce da un'idea che abbiamo portato avanti da un anno a questa parte, grazie a contatti precedenti: era affascinante, insomma, l'idea di effettuare una street view sui sentieri delle Dolomiti, dopo che il colosso americano dell'informatica aveva realizzato un simile progetto nel Grand Canyon. Ed oggi questa idea è diventata realtà». Ma Vantaggi non si è limitato a stringere l'accordo, che per la Fondazione non ha alcun costo, visto che l'assicurazione dell’attrezzatura utilizzata è interamente coperta dal contributo (circa 800 euro) che Google ha versato per la collaborazione. Si è anche letteralmente caricato in spalla l'attrezzatura (che, con la batteria di scorta, arriva a 25 kg circa) ed ha percorso alcuni dei tragitti che oggi si possono vedere comodamente da casa, digitando sul portale di Google quattro semplici parole “Dolomiti Unesco Street View”. Ha percorso parte dell'Alta via n. 1, partendo da Belluno; poi la zona del Lago del Mis con le cascate; Crocedaune fino al rifugio Dal Piaz in invernal; la zona del Civetta e quella di Mondeval. «Il progetto»,
24 Rassegna stampa - Marzo 2015
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25 Rassegna stampa - Marzo 2015
La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente in Italia a firmare un contratto di questo tipo con Google (presentazione ufficiale lunedì alle 11 in Provincia a Belluno). L'oggetto è la mappatura delle nove zone delle Dolomiti Unesco. L'obiettivo è quello di dare il maggior risalto alle bellezze, così da avere un'eco internazionale e favorire quindi il turismo. Le immagini delle Dolomiti entrano così di diritto a far parte della sezione “Google special collects”. Ma come funziona il sistema di ripresa? «La telecamera posta sullo zaino», spiega Giuliano Vantaggi, « va collegata al palmare che consente di verificare quante panoramiche stai scattando dalle 15 posizioni delle macchine fotografiche poste nella sfera. Inoltre si ha la possibilità di monitorare la carica della batteria e la qualità del segnale satellitare, che in montagna non sempre è ottimale. Si scattano 7 panoramiche ogni 10 secondi ed in un'escursione di 8 ore si arriva anche a realizzare 10.000 panoramiche». (s.v.)
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prosegue Marcella Morandini, «è stato presentato al consiglio di amministrazione nell’agosto 2014, l’accordo di collaborazione con Google relativo alla prima fase è stato sottoscritto nel settembre scorso e ha previsto lo svolgimento di una fase test di rilevamento durata fino a dicembre. La scelta degli itinerari rilevati nella fase test è stata motivata da esigenze tecniche (la distribuzione dell’attrezzatura, le persone disponibili, ndr), nonché meteorologiche (il periodo dell’anno e le condizioni meteo hanno portato a restringere per ora il numero dei sentieri percorribili, ndr)». Adesso è in fase di definizione l’accordo con Google per l’avvio della seconda fase, che si svolgerà durante la primavera/estate, e che prevederà il rilevamento di sentieri e strutture dei sistemi Dolomiti Unesco non ancora esplorati (2 Marmolada, 6 PuezOdle, 7 Sciliar Catinaccio, 8 Bletterbach) «cercando sempre di coinvolgere nella collaborazione gli enti e le realtà associative esistenti sul territorio sia dal punto di vista scientifico e sia operativo». twitter@vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Stampa.it | 28 Marzo 2015
In provincia Lunedì mattina la presentazione
BOLZANO Da ieri si possono scoprire le Dolomiti patrimonio mondiale Unesco da casa con un viaggio virtuale grazie a Street View di Google Maps. «La Fondazione Unesco è il primo ente in Italia che può utilizzare il Trekker Loan Program di Google», dice l’assessore provinciale Richard Theiner, presidente della Fondazione. Da mesi l’Ufficio parchi naturali lavora con la Fondazione per avviare la collaborazione con Google.
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26 Rassegna stampa - Marzo 2015
Ora le Dolomiti si visitano con Google Stree View
Da oggi, i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti, che sono state inserite nel 2009 tra i patrimoni naturali dell’umanità dall’UNESCO, possono essere ammirati online in tutto il mondo attraverso Street View di Google Maps. La Fondazione Dolomiti UNESCO, infatti, è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View. Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato già utilizzato per mappare il deserto di Liwa negli Emirati Arabi Uniti e la foresta Amazzonica.
INTERNET
Il Corriere dell’Alto Adige | 28 Marzo 2015
Dolomiti, tour virtuale grazie a Street view
27 Rassegna stampa - Marzo 2015 Il Mattino di Padova | 28 Marzo 2015
La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View. I suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti possono essere ammirati online in tutto al mondo attraverso Street View di Google Maps. Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale. In questo modo tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, comodamente seduti a casa. L’iscrizione delle Dolomiti tra i patrimoni naturali dell’Umanità risale al 2009. Si tratta di un’estensione totale di 142mila ettari, tra loro separati da vallate e fiumi, caratterizzati da paesaggi e di eccezionale bellezza naturale.
Il Mattino di Padova.it | 28 Marzo 2015
Trekker, le Dolomiti mappate da Google con 15 fotocamere
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Trekker, le Dolomiti mappate da Google con 15 fotocamere
La Voce del Nord Est.it | 27 Marzo 2015
I suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti possono essere ammirati online in tutto al mondo attraverso Street View di Google Maps.
La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View. Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale. In questo modo tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, comodamente seduti.
Le Dolomiti approdano su ‘Google Street View’
Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale.
BELLUNO. La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università,... BELLUNO. La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View.
Nel 2009 le Dolomiti sono state iscritte dall’UNESCO tra i Patrimoni naturali dell’Umanità Nordest - L’UNESCO si è dunque arricchito dei nove gruppi dolomitici per un’estensione totale di 142 mila ettari, tra loro separati da vallate e fiumi, caratterizzati da paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza. Da oggi, i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti possono essere ammirati online in tutto al mondo attraverso Street View di Google Maps
28 Rassegna stampa - Marzo 2015
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L’iscrizione delle Dolomiti tra i patrimoni naturali dell’Umanità risale al 2009. Si tratta di un’estensione totale di 142 mila ettari, tra loro separati da vallate e fiumi, caratterizzati da paesaggi edi eccezionale bellezza naturale.
In questo modo tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, comodamente seduti a casa.
Esplorare i Monti Pallidi su Street View sarà come fare un viaggio nella storia e nello spazio. Queste vette, infatti, sono una vera e propria macchina del tempo: si possono fare balzi nel passato della storia del pianeta Terra, incontrando un’ampia varietà di soggetti geologici davvero unica al mondo. I nove Sistemi Dolomiti UNESCO, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde e compongono nella loro totalità un insieme armonico. Il loro valore estetico e paesaggistico rende queste montagne un luogo imperdibile che da oggi, grazie a Street View, è alla portatata di tutti: ·Pelmo, Croda da Lago
·Pale·MarmoladadiSanMartino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine
29 Rassegna stampa - Marzo 2015
·Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave
·Dolomiti
Il Friuli Venezia Giulia.it | 28 Marzo 2015
La fondazione Dolomiti Unesco
La Fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO si costituisce il 13 maggio 2010 dall’intesa tra Le Province di Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine e le Regioni Friuli Venezia Giulia e del Veneto di conseguenza all’inserimento delle Dolomiti nella World Heritage List e alle prescrizioni UNESCO. Scopo della Fondazione è garantire la gestione efficace e coordinata del Sito dolomitico, finalizzata alla tutela e alla conservazione dello stesso, alla luce dei criteri qualificanti dell’UNESCO.
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·Dolomiti·Bletterbach·Sciliar-Catinaccio,·Puez-OdlesettentrionaliLatemardiBrenta
Il Bene Dolomiti è caratterizzato da nove siti e si colloca in un ambito geografico che investe ben cinque province, appartenenti a regioni differenti. La Fondazione è una struttura creata ad hoc, per meglio gestire la complessità di questo territorio, che non trova altri esempi nei siti del patrimonio UNESCO, e che si presenta come una modalità virtuosa di management. Lo scopo della Fondazione è di contribuire ad uno sviluppo sostenibile del patrimonio mondiale Dolomiti UNESCO, di promuovere la collaborazione e la comunicazione dei valori dello stesso. Sede e struttura La Fondazione Dolomiti-Dolomiten-DolomitesDolomitis UNESCO ha sede legale presso il palazzo dell’amministrazione Provinciale di Belluno, mentre la Sede amministrativa è dislocata a Cortina d’Ampezzo, presso il palazzo del “Comun Vecio”.
FVG - Dal 27 marzo si possono ammirare i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti partendo da Street View di Google Maps. Una serie di scatti realizzati da Fondazione Dolomiti permette infatto di progettare in anticipo la camminata tra le Alpi o semplicemente far apprezzare alcuni dei panorami più belli al mondo.
Le Dolomiti - patrimonio dell'umanità Unesco - a portata di divano con Google Street View
Così tutti gli amanti della natura e dell’alta quota potranno ammirare paesaggi e sentieri che non si esplorano tutti i giorni: i nove Sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano,
Le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, ora sono accessibili anche a chi è seduto davanti a un computer. A «scalarle» è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. La Fondazione Dolomiti UNESCO è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program. Il progetto di Google dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View.
30 Rassegna stampa - Marzo 2015
La mappatura di questi luoghi è stata realizzata da Fondazione Dolomiti Unesco, il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma ideato da Google per consentire ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View.
Eco di Bergamo.it | 29 Marzo 2015
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Per tre mesi, da settembre a dicembre, alcuni addetti di Fondazione Dolomiti UNESCO hanno percorso decine di sentieri e mappato col trekker gli scorci più suggestivi di questi paesaggi naturali che il mondo ci invidia, mostrandoci come cambiano con le stagioni. In questa gallery se ne possono percorrerne alcuni, in attesa di poterli visitare di persona quanto prima.
Una «scalata virtuale» sulle Dolomiti. Lo spettacolo è su Google Street View
L'apparecchio tecnologico per l'acquisizione delle immagini "Google Street View Trekker" è un kit formato da un vero zaino che pesa circa 18 kg, ha un'autonomia di circa 24 ore ed è dotato di una palla verde di 15 fotocamere da 5 megapixel ciascuna posizionata a circa due metri di altezza e che consente uno scatto a 360 gradi di ciò che sta intorno.
LE POLEMICHE. E non mancheranno le polemiche visto che già il Club Alpino e il Soccorso Alpino hanno preso fermamente le distanze dal progetto. Per gli "alpinisti reali" bellunesi «mette a repentaglio la sicurezza in vetta».
31 Rassegna stampa - Marzo 2015
Il Gazzettino (Pordenone) | 29 Marzo 2015
NAVIGAZIONE
Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono accessibili ,da oggi, anche a chi è seduto davanti a un computer. A "scalarle"è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane.
DOLOMITI IN RETE Oggi la presentazione della mappa virtuale delle montagne bellunesi IL PROGETTO. I sentieri delle Dolomiti mappati da Google. Oggi in Sala Affreschi della Provincia la presentazione del progetto "Google trekker" (patrocinato dalla Fondazione Unesco) che prevede una trasposizione virtuale on line dei principali percorsi montani del Bellunese.
Sentieri in Google: è polemica
Scalare le Dolomiti con Google
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Il Gazzettino | 30 Marzo 2015
Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde contribuendo a un valore estetico e paesaggistico unico..
32 Rassegna stampa - Marzo 2015
«Perplessità ce se sono e non si può sposare un’idea solo perchè è nuova. Bisogna pensare anche alle conseguenze a livello di sicurezza». Bruno Zannantonio, comeliano, ha appena avuto l’investitura di rappresentare a Belluno il direttivo del Cai regionale: «Voglio ricordare che già nella primavera 2012 il Cai aveva avuto un incontro su una proposta, non di Google, pressochè identica a quella che la Fondazione Unesco presenterà oggi per una mappatura video di sentieri e rifugi».
«Sentieri al computer: pericoloso»
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Si immagini la scena: comodi davanti allo schermo su cui scorrono le immagini di un sentiero di montagna: «E ti pare di essere su una cengia - sono parole del portavoce del Cai Veneto, Bruno Zannantonio - si procede passo dopo passo, ma non si individuano i pericoli». Sta di fatto che il Cai, con rappresentanti bellunesi e veneti, avrà orecchie ben aperte alla presentazione della novità. Nessun testa a testa tra Cai e Dolomiti Unesco, s’intenda. Solo alcune puntualizzazioni su "Google trekker": «Possono essere strumenti validi e la Fondazione Unesco ha il diritto e il dovere d pubblicizzare al meglio le Dolomiti». Zannantonio riflette sulla filosofia dell’andar per monti: «I soci del Cai vorrebbero che si mantenesse il gusto della ricerca, della scoperta, dell’avventura». La gita tra mughi o boschi di larici ha i suoi profumi. La discesa da un ghiaione è tutta sotto agli scarponi.
Il Cai aveva allora preferito dedicarsi alla individuazione dei sentieri tematici e parlanti. tre di questi sono poi stati costruiti e perfezionati con la relativa App tra il 2013 e il 2014. «Altrettanti potrebbero essere realizzati nel corso del 2015 grazie al finanziamento della Regione. Con l’ampliamento della App esistente alla versione Android e agli aggiornamenti iOS8». Anche il presidente della sezione cittadina del Cai, Sergio Chiappin, evidenzia i due lati della medaglia:«Mettiamoci nei panni di un turista sudamericano che vuole programmare un viaggio tra le Dolomiti. Con la sua visione a tre metri Google trekker può rappresentare una buona opportunità per pubblicizzare il territorio». Va bene, pure, tornare a casa da un trekking e rivedere il percorso fatto. Google trekker - a detta di Chiappin- è come la dinamite «Dipende come la usi. Può trasformarsi in brutta abitudine, portando alla pigrizia. Ma l’andare per sentieri è fatica ed emozione insieme. Google Trekker non deve essere un invito a rimanere a casa».
«Cultura della montagna sempre da salvaguardare»
ESCURSIONI VIRTUALI Oggi in sala affreschi della Provincia la presentazione di Google trekker Google prende sotto braccio la Fondazione Dolomiti Unesco. Accettando di promuovere un meccanismo per cui gli itinerari montani si possono percorrere guardando uno schermo e stando seduti sul divano. Stamattina alle 11, in Sala Affreschi di Palazzo Piloni sede della Provincia, si prevedono scintille. Club alpino italiano e Soccorso alpino non alzano gli scudi, ma con fermezza invitano a scelte prudenti. Il virtuale, insomma, va preso con le pinze.
«Ben venga ogni tipo di mezzo se serve per portare ad una maggiore sicurezza nell’andare in montagna - è il parere del Soccorso alpino - una cosa è certa, da salvaguardare è la cultura della montagna». Il progetto di rilevamento potrebbe passare l’idea che le escursioni siano più facili di quello che sono in realtà: «La virtualità è un conto, l’andare in montagna un altro».
Gli alpinisti: con Dolomiti street View sicurezza a rischio Sentieri sul web, è allarme
IL SOCCORSO ALPINO BELLUNO - (D.D.D.) Fabio Rufus Bristot (nella foto) è sintetico nell’offrire il suo parere alla decisione della Fondazione Dolomiti Unesco di allearsi con Google. Per il delegato provinciale del Cnsas di fondo ci sono braccia aperte alle novità se vanno i direzione della prevenzione e della sicurezza. Riserva su Google trekker. Tra il sì e il no, quindi.
Stamattina alla presentazione di Google trekker Fabio Rufus Bristot (foto) non ci sarà. Nessun invito. «Ammetto di trovare un poco strano che il Soccorso Alpino non sia stato invitato all’incontro, visto che si parla di escursionismo e gite tra le Dolomiti».
Corriere delle Alpi | 30 Marzo 2015
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33 Rassegna stampa - Marzo 2015
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34 Rassegna stampa - Marzo 2015
«Uno strumento importante se utilizzato con la testa»
I sentieri delle Dolomiti sono sbarcati su “Mountain View” «Escursioni e arrampicate non si affrontano col computer»
di Francesco Dal Mas BELLUNO. “Mountain view” di Google arriva in quota, sulle Dolomiti. Questa mattina la presentazione della Fondazione Unesco, a Belluno. Ma sono in molti che, pur condividendo l’opportunità promozionale, ravvisano i rischi di un’americanata che potrebbe avere delle ricadute anche sul piano della sicurezza. «Attenzione a non bruciare tutto: non si fa un’arrampicata a prova di click». Il consiglio è di Alessandro Gogna, uno dei più grandi alpinisti italiani, che conosce le Dolomiti e le loro vie come le proprie tasche. «Ben venga l’iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco, se questa contribuisce a una maggiore qualità di conoscenza delle nostre montagne», argomenta Gogna. «In Internet si trova già di tutto, ogni possibile informazione sulle terre alte, i percorsi che le attraversano, le salite, le relazioni di chi c’è stato. Ma molte informazioni sono approssimative e, quindi, c’è bisogno di una maggiore puntualità». Se questo è il contributo che vuol dare la Fondazione Unesco, «ben venga», conclude Gogna. «Bisogna, però, prestare la massima attenzione a quanto viene proposto, affinché non venga utilizzato in modo distorto». Per Gogna, salire in montagna, magari sfidando le sue difficoltà, presuppone innanzitutto un atteggiamento di modestia e di umiltà. «Guai sfidare le alte quote con un atteggiamento di superbia, presupponendo di conoscere già tutto, soltanto perché si è riscontrato un particolare itinerario in internet e ci si crede nelle condizioni atletiche, e non solo, di poterlo sfidare». È almeno dal 2006 che il Cnsas, il Corpo nazionale di soccorso alpino, utilizza le mappe in internet delle alte quote per raggiungere, in condizioni di sicurezza, gli incidentati della montagna. «Ben venga anche street view della Fondazione Unesco», applaude Fabio Bristot, conosciuto come “Rufus” dai più. Però è lui stesso a mettere in guardia: «La conoscenza degli itinerari alpinistici e, più in generale, dei percorsi escursionistici è una straordinaria opportunità anche ai fini della sicurezza. È, però, indispensabile l’esperienza diretta, cioè l’aver percorso quelle ferrate, quei sentieri, anche quelli “perpendicolari”, per essere consapevoli di tutte le insidie che nascondono e che possono variare da un giorno all’altro, in base, ad esempio, alle condizioni climatiche». Per “Rufus” la prevenzione delle sorprese che le alte quote possono riservare non si dà, insomma, una volta per tutte: «Bisogna aver toccato con le mani, aver sfiorato con i propri calli, ogni appiglio per salire in sicurezza. E questa conoscenza la possono dare non le informazioni virtuali, ma solo chi ha avuto esperienza diretta di quelle ascensioni». No, proprio no: la confederazione delle associazioni ambientaliste e alpinistiche, Cipra, non condivide, suo malgrado, l’iniziativa sponsorizzata dalla Fondazione Dolomiti, Unesco. «Ci siamo battuti, per primi, a sostegno di questa Fondazione. La riteniamo indispensabile per la tutela e la promozione delle nostre montagne», afferma il portavoce Luigi Casanova, «ma questo progetto, che presumibilmente ha motivazioni serie, di conoscenza puntuale delle Dolomiti, rischia di avere ricadute devastanti». Casanova, uno degli ambientalisti più autorevoli d’Italia, che personalmente ha creduto nella Fondazione Unesco, questa volta non riesce a nascondere il suo scetticismo. «Questa è una mera operazione di marketing all’americana, che contribuirà ad ampliare la conoscenza delle montagne più belle del mondo a un grande pubblico (intento legittimo, anzi doveroso, da parte della Fondazione), ma che contribuirà a uno sfruttamento consumistico del patrimonio ambientale più importante del nostro Paese»
BELLUNO Il Cai fa parte attiva della Fondazione Dolomiti Unesco. È stato fra le prime istituzioni a volerla, ma sull’iniziativa di “Mountain view” si mostra tiepido e titubante. «Preferiamo i sentieri parlanti, organizzati con la Regione», puntualizza Bruno Zannantonio, del Cai regionale, «che presuppongono la presenza dell’alpinista o dell’escursionista ai piedi della montagna che parla o del sentiero da interpellare». Sono percorsi, questi, che coinvolgono i diretti interessanti, partecipando loro ogni possibile informazione: alpinistica, storica, geologica, perfino di organizzazione dell’accoglienza sul territorio. Il Cai li ha promossi insieme alla Regione. “Mountain view” in quota lascia spazio soprattutto alle immagini. Il Cai non è
«I nostri ragazzi, nel loro entusiasmo, si svegliano una mattina, vanno in Internet, osservano la “prima” del Civetta e, magari dalla più vicina città, si fiondano sulla direttissima, immaginando che sia così facile, come certificano le immagini. Possono trovare un temporale o una nebbia ed ecco che tutto si complica. Siamo sicuri», si chiede Casanova, «che trovino il coraggio di rinunciare?».
Il CAI tiepido
La montagna virtuale mette in allarme alpinisti e soccorritori
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono accessibili anche a chi è seduto davanti a un computer.A “scalarle” è Street View, il servizio per la navigazione a 360 gradi delle mappe di Google, che ha mappato sentieri e vette di questo paradiso naturale, dalle Dolomiti di Brenta fino alle Dolomiti Friulane. I lprogetto di Google dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View.
35 Rassegna stampa - Marzo 2015 pregiudizialmente contrario. Anzi, Sergio Chiappin, presidente della sezione Cai di Belluno e coordinatore delle altre 19 presenti in provincia, riconosce che si tratta di una straordinaria opportunità promozionale. «Chi abita in Australia», esemplifica, «ed è interessato a conoscere le montagne più belle del mondo, le Dolomiti, con un click ha modo di salire sulle Tofane piuttosto che sul Pelmo e ne subirà il fascino». Tutto okay, dunque, l’iniziativa della Fondazione Unesco? «Dipende da come viene utilizzato questo strumento», risponde Chiappin. «Un conto è se si scruta in internet la salita da percorrere per essere più consapevoli delle difficoltà che si presenta; decisamente un altro conto è farsi catturare dal fascino virtuale dell’itinerario e affrontarlo prescindendo dalla necessaria preparazione». Davide Zanardo è un giovane alpinista di città, fa parte del Cai di Conegliano, e nei fine settimana si fionda in quota. «Poche chiacchiere, “street view” è un’opportunità, non un problema, anche dal punto di vista della sicurezza. Se vado a Roma piuttosto che a Parigi, è matematico che consulti questo strumento per non perdermi o, meglio, per scegliere dove andare. Se salgo in montagna, l’utilità si moltiplica, perché le mappe cartacee non sono così esaustive». Davide arrampica con un cugino che è una guida. A suo avviso, “street view” è una guida altrettanto utile, di cui non si può fare a meno. Invoglia anche all’esplorazione, mentre per Zannantonio è proprio a questo riguardo che si riscontrano i maggiori limiti, «perché l’avventura», osserva, «non può prescindere dall’apporto umano, dal mettersi in gioco direttamente».(f.d.m.)
Corriere Adriatico | 30 Marzo 2015
Con Google Street View per scalare le Dolomiti
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BELLUNO Le montagne a portata di clic: grazie alla collaborazione tra la fondazione Dolomiti Unesco e Google, il popolare servizio «Street View» approda in questi giorni anche sui sentieri. Le foto a 360 gradi geo-referenziate conquistano mulattiere e rifugi grazie al «Trekker loan program» di Google, che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università e enti di ricerca di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di «Street View». Lo strumento pesa 25 chili, e quindi è stato possibile mappare soltanto itinerari abbastanza semplici sotto il punto di vista escursionistico, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine). Per accedere al servizio, basta aprire «Google Maps» e trascinare l’ometto di «Street View» sui nuovi percorsi azzurri evidenziati sulla mappa. In questo modo, si potranno vedere i paesaggi più disparati. Questa la lista completa dei sistemi escursionistici a disposizione: Pelmo e Croda da Lago; Marmolada; Pale di San Martino-San Lucano-Dolomiti Bellunesi-Vette Feltrine; Dolomiti Friulane e d’oltre Piave; Puez-Odle; SciliarCatinaccio-Latemar; Bletterbach; Dolomiti di Brenta
36 Rassegna stampa - Marzo 2015 Corriere del Veneto.it | 30 Marzo 2015
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Accordo tra fondazione Dolomiti Unesco e Google. Le foto sulle mulattiere grazie al «trekker loan program», uno zaino da 25 chili
Le montagne a portata di clic. Nasce lo «Street view» dei sentieri
Monti e paesaggi mozzafiato per tutti, le Dolomiti su Street View Roma, (askanews) - Vette innevate, laghi, sentieri, scorci spettacolari. I suggestivi paesaggi delle Dolomiti, da quelle del Brenta ad Ovest fino a quelle Friulane ad Est, sbarcano online e possono essere ammirate comodamente da casa da qualsiasi parte del mondo con Street View di Google Maps.Iscritte dall Unesco tra i patrimoni naturali dell umanità nel 2009, il gruppo delle Dolomiti, conosciute anche come Monti Pallidi, si estende per 142mila ettari. Uno scenario naturale unico nel suo genere con le cime, separate da vallate e fiumi, che in alcuni momenti assumono particolarissimi colori della roccia, grazie alla varietà geologica.La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al "Trekker Loan Program", il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università e organizzazioni di ricerca, di prendere in prestito il "Trekker", lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View. Con 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il Trekker è stato usato per mappare i sentieri e le vette. Una gioia per gli amanti della montagna.I nove sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 province, Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine, con Street View, ora sono alla portata di tutti. E tra queste bellezze, solo per citarne alcune, ci sono il Pelmo, la Marmolada, le Pale di San Martino, lo SciliarCatinaccio, e le Dolomiti di Brenta.
37 Rassegna stampa - Marzo 2015 Affari Italiani.it | 30 Marzo 2015
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Travelnostop.it | 30 Marzo 2015
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Google Street View ha mappato i monti che compongono le Dolomiti, dichiarate nel 2009 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Dopo aver scalato le più alte montagne del mondo e il famoso Monte Rosa, Street View si è recata sulla Dolomiti per scattare immagini a luoghi come le Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine, Dolomiti del Brenta e molti altri. Tutti gli scatti possono ovviamente disponibili per PC, smartphone
La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street DotatoView.di15
Google Street View torna a indossare i panni dell’alpinista per scalare alcune delle vette più famose del nostro paese. Il servizio di mappatura di Mountain View si è recato sulle Dolomiti per scattare foto a 360° di questo incredibile panorama montano. I tecnici di Big G hanno indossato i loro trekker, gli zaini dotati di fotocamere e sensori utilizzati per raggiungere anche i luoghi più inaccessibili, e hanno iniziato la scalata. Street View sulle Dolomiti.
38 Rassegna stampa - Marzo 2015
fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questo paradiso naturale. In questo modo tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, comodamente seduti a casa.
Nel 2009 le Dolomiti sono state iscritte dall’Unesco tra i Patrimoni naturali dell’Umanità. Ora, i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti possono essere ammirati online in tutto al mondo attraverso Street View di Google Maps.
Il loro valore estetico e paesaggistico rende queste montagne un luogo imperdibile che da oggi, grazie a Street View, è alla portata di tutti: Pelmo, Croda da Lago; Marmolada; Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine; Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave; Dolomiti settentrionali; Puez-Odle; Sciliar-Catinaccio, Latemar; Bletterbach; Dolomiti di Brenta.
I nove Sistemi Dolomiti Unesco, distribuiti in 5 diverse Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine), sono collegati fra loro da relazioni profonde e compongono nella loro totalità un insieme armonico.
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Google Street View scala le Dolomiti
Le Dolomiti Unesco ora anche su Google Street View
DataManager.it | 30 Marzo 2015
Lettera43.it | 30 Marzo 2015
La mappatura dei percorsi in alta quota Dolomiti, rivolta su Mountain View
Monti e paesaggi mozzafiato per tutti, le Dolomiti su Street View - Il video
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Alpinisti contro Google: sicurezza a rischio. Gli ambientalisti: «Americanata»
Recentemente i trekker di Street View hanno mappato anche i ghiacciai della Groenlandia e le giungle dell’Amazzonia.
La Tribuna | 30 Marzo 2015
Mountain view” di Google arriva in quota, sulle Dolomiti. Questa mattina la presentazione della Fondazione Unesco, a Belluno. Ma sono in molti che, pur condividendo l’opportunità promozionale, ravvisano i rischi di
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e tablet sull’apposita pagina dedicata a questi gruppi montuosi delle Alpi Orientali. Dal 2009 queste vette sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
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LA PRESENTAZIONE Accordo Fondazione Unesco-Mountain View per visionare su Google percorsi e mulattiere delle nostre Dolomiti.
40 Rassegna stampa - Marzo 2015 un’americanata che potrebbe avere delle ricadute anche sul piano della sicurezza. «Attenzione a non bruciare tutto: non si fa un’arrampicata a prova di clic». Il consiglio è di Alessandro Gogna, uno dei più grandi alpinisti italiani, che conosce le Dolomiti e le loro vie come le proprie tasche. «Ben venga l’iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco, se questa contribuisce a una maggiore qualità di conoscenza delle nostre montagne», argomenta Gogna. «In Internet si trova già di tutto, ogni possibile informazione sulle terre alte, i percorsi che le attraversano, le salite, le relazioni di chi c’è stato. Ma molte informazioni sono approssimative e, quindi, c’è bisogno di una maggiore puntualità». Se questo è il contributo che vuol dare la Fondazione Unesco, «ben venga», conclude Gogna. «Bisogna, però, prestare la massima attenzione a quanto viene proposto, affinché non venga utilizzato in modo distorto». È almeno dal 2006 che il Cnsas, il Corpo nazionale di soccorso alpino, utilizza le mappe in internet delle alte quote per raggiungere, in condizioni di sicurezza, gli incidentati della montagna. «Ben venga anche street view della Fondazione Unesco», applaude Fabio Bristot, conosciuto come “Rufus” dai più. Però è lui stesso a mettere in guardia: «La conoscenza degli itinerari alpinistici e, più in generale, dei percorsi escursionistici è una straordinaria opportunità anche ai fini della sicurezza. È, però, indispensabile l’esperienza diretta, cioè l’aver percorso quelle ferrate, quei sentieri, anche quelli “perpendicolari”, per essere consapevoli di tutte le insidie che nascondono e che possono variare da un giorno all’altro, in base, ad esempio, alle condizioni climatiche». No, proprio no: la confederazione delle associazioni ambientaliste e alpinistiche, Cipra, non condivide, suo malgrado, l’iniziativa sponsorizzata dalla Fondazione Dolomiti, Unesco. «Questa è una mera operazione di marketing all’americana – afferma il portavoce Luigi Casanova – che contribuirà ad ampliare la conoscenza delle montagne più belle del mondo a un grande pubblico (intento legittimo, anzi doveroso, da parte della Fondazione), ma che contribuirà a uno sfruttamento consumistico del patrimonio ambientale più importante del nostro Paese».
Le escursioni sul web mettono tutti d’accordo
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Il Gazzettino | 31 Marzo 2015
Venti itinerari scelti tra quelli più semplici e suggestivi: le Dolomiti patrimonio Unesco finiscono su Street View di Google. Mulattiere e sentieri sparsi tra Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia da qualche giorno sono a portata di click, per tutti gli utenti del mondo. Si possono percorrere stando comodamente seduti in poltrona, si può uscire dal tracciato per osservare i dintorni, ci si può anche fermare e tornare indietro. Non è come essere sul posto, ma quasi. Si possono pianificare escursioni quasi azzerando ogni incognita. La novità, partita in via sperimentale la scorsa estate, è frutto dell'accordo tra la Fondazione Dolomiti Unesco
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Corriere delle Alpi | 31 Marzo 2015
Presentato il progetto: polemica chiusa con il Cai, che evidenziava come il web non possa spiegare le difficoltà dei Inizialmentesentieri percorribili con un click solo una ventina di itinerari estremamente semplici Google, un trampolino per le Dolomiti
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BELLUNO Le Dolomiti si svelano su Google, il più cliccato dei motori di ricerca su Internet. I sentieri più belli e panoramici potranno infatti essere “percorsi” standosene comodamente seduti sul divano o alla scrivania di casa grazie al sistema “street view”, che permetterà alle Dolomiti di promuoversi in tutto il mondo. Una rivoluzione multimediale tenuta a battesimo ieri, con la presentazione ufficiale del progetto. Un’occasione servita anche per spegnere le polemiche che hanno animato le cronache in questi giorni. Il Cai e il Soccorso alpino, infatti, avevano lanciato una sorta di allarme sicurezza, temendo che la consultazione via internet dei sentieri invogliasse anche persone poco preparate ad affrontare vie alpinistiche che richiedono, al
e Mountain View, in California e, per le casse della Fondazione, è stata del tutto gratuita. Anzi, Google ha coperto le spese di assicurazione con 800 euro e qualcosa è anche avanzato. Un volano turistico senza spese di investimento. «Mettere le Dolomiti online è una grande opportunità - ha spiegato ieri, alla presentazione del progetto nella sala Affreschi della Provincia il segretario generale della Fondazione Marcella Morandini -. Il senso dell'operazione è infatti quello di invogliare i turisti a visitare le nostre montagne, promuovendo il bene con una modalità del tutto moderna». I 20 itinerari finiti finora in rete sono stati rilevati da operatori dei parchi naturali sparsi tra le tre regioni che, armati di zaino, elmetto con 15 obiettivi e palmare, sotto un peso di 25 chili e più hanno percorso i sentieri più semplici. In provincia sono già entrate nella rete le vette feltrine, il passo Giau e la piana di Mondeval, le Tofane di sotto, l'alta via numero 1 da Case Bortot al Bus del Buson e la valla del Mis. Tracciati che non rappresentano rischi nemmeno per il camminatore meno esperto. Le preoccupazioni espresse qualche giorno fa dal Cai, ieri di fronte alla spiegazione dettagliata del progetto, si sono dissipate. L'iniziativa è lodevole per tutti «Inizialmente ci eravamo spaventati pensando a dei veri e propri video - spiega il portavoce del Cai Veneto Bruno Zannantonio, facendo un passo indietro rispetto alla polemica lanciata domenica -, che non rendendo l'idea delle difficoltà e dei tratti difficili dei sentieri, rischiavano di mettere a repentaglio la salute delle persone. Chiediamo solo una promozione corretta, e di venire coinvolti». E così sarà. Perché se la prima fase, sperimentale, dell'iniziativa si è conclusa lo scorso autunno, a giorni dovrebbe partire la seconda e il Cai ci sarà, a consigliare sulla scelta dei sentieri migliori.
Le Dolomiti sul web
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Sentieri, camminate e anche rifugi su Google Maps «Ma nessun pericolo: sono percorsi senza insidie» Belluno (a.z.) Esplorare le Dolomiti dalla Cina, dalla Patagonia o dalla Nuova Zelanda, senza nemmeno alzarsi dal divano? Da ora, in un certo senso, sarà possibile. Grazie alla collaborazione tra la Fondazione
42 Rassegna stampa - Marzo 2015 contrario, un certo livello di preparazione. In realtà i sentieri che sono stati mappati sono semplici mulattiere, «percorsi che possono cioè essere affrontati anche da non alpinisti, da semplici appassionati di montagna», ha spiegato la presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, introducendo la presentazione ufficiale dell’iniziativa. «Anzi, penso che questa polemica alla fine sarà utile per dare risalto all’operazione e alle Dolomiti». Un nuovo strumento informatico «che non si sostituisce a un’attenta pianificazione dell’escursione», ha aggiunto il segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco, Marcella Morandini. «Il messaggio che abbiamo voluto lanciare siglando l’accordo con Google è quello della promozione». Del resto l’azienda di Mountain View (Silicon Valley, California) è un colosso mondiale: come ha ricordato il consulente marketing della Fondazione, Giuliano Vantaggi, ha un miliardo di internauti unici, ma raggiunge almeno tre miliardi e mezzo di persone nel mondo. Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per il Sud Africa, l’Australia, la Russia e il sud America, chiunque abbia a disposizione una connessione Internet potrà scoprire passo dopo passo le Dolomiti patrimonio dell’umanità con pochi clic e camminare virtualmente lungo i sentieri dei nove sistemi tematici. In questa prima fase, sperimentale, sono stati mappati una ventina di itinerari. Nel Bellunese la Val del Mis, la Val Falcina, la zona delle Vette Feltrine con il sentiero che porta al rifugio Dal Piaz, la Val Pramper, il Passo Giau con la piana di Mondeval, l’Alta via numero 1 da Case Bortot al Bus del Buson. Sono ben documentati anche i rifugi presenti lungo gli itinerari. La strumentazione messa a disposizione da Google per scattare le fotografie che, poi unite, compongono ciò che l’utente vede navigando su “street view”, permette di notare anche le originali architetture geologiche che rendono le Dolomiti tanto particolari: ad esempio, lungo il sentiero che porta al Dal Piaz, si nota senza sforzare la vista la famosa testa di pecora creata da alcune rocce. I sentieri sono stati percorsi da operatori dei Parchi presenti sulle Dolomiti, coinvolti nel progetto. Lo è stato meno il Cai e, forse anche da questo, è nata la polemica sulla sicurezza, ma a precisa domanda il portavoce Bruno Zannantonio ha precisato: «Sicuramente saremo coinvolti d’ora in avanti». Il progetto proseguirà quest’anno con la mappatura di altri sentieri. «Continueremo con le Alte vie e alcuni sentieri panoramici», ha spiegato Giuliano Vantaggi, che ha fatto un paio di itinerari con lo speciale zaino fornito da Google, dotato di 15 obiettivi fotografici in grado di scattare otto panoramiche ogni 10 secondi. Non finiranno su “street view”, invece, le vie alpinistiche, perché la strumentazione pesa circa 25 chili e sarebbe pericoloso per gli operatori. Si parla quindi di mulattiere, sentieri semplici, che non comprendono nemmeno le vie ferrate più impegnative. Anche perché l’obiettivo del progetto (a costo zero per la Fondazione), ha ribadito al Morandini, «è fare promozione del territorio, invogliare la gente a scoprire le Dolomiti». Alessia Forzin
Corriere del Veneto (Belluno) | 31 Marzo 2015
La Sicilia | 31 Marzo 2015
Dolomiti Unesco e Google, il popolare servizio «Street View» approda in questi giorni anche sui sentieri. Primo ente pubblico in Italia, la Fondazione ha aderito al progetto «Trekker loan program» dell’azienda di Mountain View. L’iniziativa del gigante dei servizi web, presentata ieri mattina nella Sala degli Affreschi della sede della Provincia, dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università e enti di ricerca di prendere in prestito il «trekker», lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di «Street View». Lo strumento pesa 25 chili, è composto da 15 fotocamere a alta risoluzione ed è dotato di sistema Gps e controlli al palmare. Le immagini a 360 gradi di Google accompagnano l’utente lungo una ventina di percorsi suggestivi. Addirittura, consentono di guardare dentro alcuni rifugi. Per accedere al servizio, basta aprire Google Maps e trascinare l’ometto di Street View sui nuovi percorsi azzurri evidenziati sulla mappa. C’è anche chi, come alcuni rappresentanti del Cai e del Soccorso alpino, pensa che qualche escursionista prenda troppo alla leggera i percorsi che vede in internet. Ma «si tratta di sentieri affrontabili anche da escursionisti inesperti».
43 Rassegna stampa - Marzo 2015
Google Street View scala le Dolomiti ma trova un fronte ostile di alpinisti
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44 Rassegna stampa - Marzo 2015
Google Street View scala le Dolomiti ma lungo il suo sentiero trova un fronte ostile di alpinisti. Dopo aver scalato le più alte montagne del mondo e, in Italia, il Monte Rosa, Street View con i suoi obiettivi ha infatti passato al setaccio i maestosi paesaggi dei Monti Pallidi. La Fondazione Dolomiti Unesco è stato il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma di Google che dà la possibilità ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico che viene usato per le mappature a piedi di Street View. Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il trekker è stato utilizzato per mappare i sentieri e le vette di questa catena montuosa dichiarata nel 2009 patrimonio dell’Umanità. In questo modo, tutti gli amanti dell’alta quota potranno scoprire decine di percorsi, dalle Dolomiti di Brenta ad ovest fino alle Dolomiti Friulane ad est, rimanendo comodamente seduti a casa. Attenzione, però, a non cadere nella tentazione di avventurarsi per monti affidandosi a queste mappe. Il timore è che escursionisti poco esperti si avventurino per monti utilizzando solo queste mappe, con rischi sul fronte sicurezza. È infatti questo il timore di alcuni esperti alpinisti che, pur comprendendo le finalità promozionali dell’operazione, ammoniscono sulle possibili ricadute sul fronte della sicurezza. Se da una parte, infatti, le mappe di Google possono rivelarsi un utile strumento per il soccorso alpino che già utilizza le mappe in Rete delle alte quote per raggiungere in condizioni di sicurezza gli incidenti, dall’altra possono indurre gli escursionisti meno esperti ad imbarcarsi in un’avventura al di sopra delle proprie possibilità. «Attenzione a non bruciare tutto: non si fa un’arrampicata a prova di click», è il monito di Alessandro Gogna, uno dei più grandi alpinisti italiani. «Ben venga l’iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco, se questa contribuisce a una maggiore qualità di conoscenza delle nostre montagne - sottolinea l’alpinista -. In Internet si trova già di tutto, ogni possibile informazione sulle terre alte, i percorsi che le attraversano, le salite, le relazioni di chi c’è stato. Ma molte informazioni sono approssimative e, quindi, c’è bisogno di una maggiore puntualità». Contraria anche la confederazione delle associazioni ambientaliste e alpinistiche, Cipra. Il portavoce Luigi Casanova mette in guardia dalle «ricadute devastanti» che potrebbe avere questo progetto, «una mera operazione di marketing all’americana che contribuirà ad ampliare la conoscenza delle montagne più belle del mondo a un grande pubblico (intento legittimo, anzi doveroso, da parte della Fondazione), ma che contribuirà a uno sfruttamento consumistico del patrimonio ambientale più importante del nostro Paese».
RASSEGNASTAMPA
APRILE2015
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
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Successo per la singolare struttura di lettura sulle piste
2 Rassegna stampa | Aprile 2015 L’Adige.it |10 Aprile 2015
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Patrocinio dell'Unesco per il «Biblioigloo»
L’originale modo di leggere un libro dentro un igloo è diventato un bene che sarà tutelata e divulgato tramite la fondazione Dolomiti Unesco. «Biblioigloo – InGaggia un Libro» era la proposta che ha accompagnato sciatori e non lungo tutto l’inverno. Lo ha annunciato il presidente Richard Theiner alla biblioteca intercomunale dell’Altopiano Paganella Brenta. «La Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis Unesco - scrive Theiner - verificata la coerenza delle attività del BiblioIgloo con gli obiettivi della Fondazione stessa relativamente alla promozione dell’immagine del Bene, concede il patrocinio all’iniziativa “Biblioigloo – InGaggia un Libro”. La concessione del patrocinio prevede l’utilizzo dell’apposito marchio Dolomiti Unesco». In concreto, la Fondazione si rende disponibile a dare visibilità attraverso i propri canali all’iniziativa patrocinata. Un riconoscimento eccezionale e per certi versi unico per una biblioteca sulle piste da sci. Il punto lettura «ghiacciato» era composta da comodi divanetti e tavolini per leggere, un internet point con wi-fi gratuita, uno spazio morbido per i più piccoli e laboratori con un artista che si tengono due volte al giorno. Un’idea che si è realizzata grazie alla collaborazione fra la società impiantistica Valle Bianca Spa e la Biblioteca intercomunale Altopiano Paganella Brenta di Andalo. Il «Biblioigloo», aperto tutti i giorni dalle 10 alle 15.30, era raggiungibile anche dai non sciatori con la telecabina Laghet- Gaggia ed è stato particolarmente frequentato.
PAGANELLA - L'originale modo di leggere un libro dentro un igloo è diventato un bene che sarà tutelata e divulgato tramite la fondazione Dolomiti Unesco. «Biblioigloo ? InGaggia un Libro» era la proposta che ha accompagnato sciatori e non lungo tutto l'inverno. Lo ha annunciato il presidente Richard Theiner alla biblioteca intercomunale dell'Altopiano Paganella Brenta. «La Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis Unesco - scrive Theiner - verificata la coerenza delle attività del BiblioIgloo con gli obiettivi della Fondazione stessa relativamente alla promozione dell'immagine del Bene, concede il patrocinio all'iniziativa "Biblioigloo ? InGaggia un Libro". La concessione del patrocinio prevede l'utilizzo dell'apposito marchio Dolomiti Unesco». In concreto, la Fondazione si rende disponibile a dare visibilità attraverso i propri canali all'iniziativa patrocinata. Un riconoscimento eccezionale e per certi versi unico per una biblioteca sulle piste da sci. Il punto lettura «ghiacciato» era composta da comodi divanetti e tavolini per leggere, un internet point con wi-fi gratuita, uno spazio morbido per i più piccoli e laboratori con un artista che si tengono due volte al giorno. Un'idea che si è realizzata grazie alla collaborazione fra la società impiantistica Valle Bianca Spa e la Biblioteca intercomunale Altopiano Paganella Brenta di Andalo. Il «Biblioigloo», aperto tutti i giorni dalle 10 alle 15.30, era raggiungibile anche dai non sciatori con la telecabina Laghet- Gaggia ed è stato particolarmente frequentato.
Il Biblioigloo ha il patrocinio dell'Unesco
3 Rassegna stampa | Aprile 2015 L’Adige |11 Aprile 2015
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Incontri e concorsi fotografici per rivelare le magie della natura L’arte nascosta tra le Dolomiti DOBBIACO. Le Dolomiti, che dal 2009 sono Patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco, più che di essere valorizzate nelle loro bellezze preponderanti, hanno soprattutto bisogno di essere valorizzate nei loro aspetti più reconditi e meno pubblicizzati È questo, sostanzialmente, che si propone di fare la biblioteca civica "Hans Glauber" di Dobbiaco che a partire dalla prossima settimana darà vita, con il fondamentale supporto della Fondazione Dolomiti Unesco, al progetto "DolomitArt | LandArt" nello scenario del patrimonio mondiale Dolomiti Unesco. Si tratta, nella sostanza, di scovare, di valorizzare, di dare vita e pubblicità a tutta quell'infinita serie di elementi artistici che si nascondono, sovente neppure notati proprio in funzione della loro "normalità e quotidianità", nel contesto dell'ambiente alpino dolomitico ma che invece ne costituiscono preziose peculiarità che nella maggior parte dei casi risultano sconosciute al resto del mondo. Ecco quindi spiegato, in concetti semplici e con poche parole, l'intero contesto della manifestazione "DolomitArt | LandArt" che prenderà il via nella serata di mercoledì prossimo, con inizio alle ore 20 alla biblioteca Hans Glauber di Dobbiaco con la conferenza dell'insegnante ed artista Luis Seiwald di Valle Casies che proverà ad esplicitare al pubblico quelle caratteristiche dell'arte antica che vanno sotto il nome di "Natur Art" o di arte naturale, cioè ispirata nell'uomo dalla quotidianità delle sue azioni e delle sue necessità. La serie di appuntamenti proseguirà poi il 21 aprile con un incontro, sempre serale, al Grand Hotel di Dobbiaco con l'artista André Stern mentre a cavallo di aprile e maggio, sempre in biblioteca, l'artista di Valle Aurina Lois Steger condurrà un seminario sull'espressione artistica che si ispira alla natura. Per tutti invece, fino all'autunno di quest'anno, è già iniziato il concorso fotografico "Land Art". (adp)
4 Rassegna stampa | Aprile 2015 Alto Adige |11 Aprile 2015
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Presto sarà pronta una brochure digitale con tutte le info La Fondazione Unesco al lavoro per l’Expo di Martina Reolon wBELLUNO Expo di Milano, il territorio bellunese sarà rappresentato. L’unica “pecca” è che le iniziative predisposte dai diversi enti non hanno avuto e non stanno godendo di un coordinamento a livello locale, ma solo regionale. «Noi non possiamo rivestire un ruolo di coordinamento per due motivi principali: la mancanza di fondi e, soprattutto, il fatto che le competenze in materia di turismo non sono state ancora trasferite dalla Regione alla Provincia, ma rimangono sulla carta», spiega Daniela Larese Filon, alla guida di Palazzo Piloni. «In ogni caso, noi possiamo appoggiare i progetti che verranno portati avanti da altri enti e associazioni di categoria, che abbiamo sollecitato a presentare iniziative». A costruire una partecipazione all’Expo tramite la collaborazione degli enti territoriali è la Fondazione Dolomiti Unesco, che tra la fine di aprile e l’inizio di maggio avrà anche a disposizione una brochure digitale in cui sarà presente il programma completo della sua presenza a Milano. «Da soli non avevamo i mezzi, quindi per forza di cose abbiamo dovuto cercare la sinergia con le diverse realtà che operano nei territori che fanno parte del bene Unesco», sottolinea Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione. «Ci stiamo lavorando da un anno e mezzo e di sicuro all’Expo saremo presenti con una consolle per l’esplorazione dei siti inseriti su Street View di Google, ma anche con iniziative nello stand della Regione Veneto, oltre che delle altre aree Unesco. Non manca un progetto con il Ministero dell’ambiente e con dei grossi partner dell’Expo organizziamo una giornata dedicata alle Dolomiti. L’obiettivo è far conoscere il più possibile questo patrimonio e invogliare la gente a frequentarlo». Nota dolente, però, alcune regole fissate dall’organizzazione dell’Expo. «Regole “strane”», commenta la Morandini, «e la realizzazione di alcuni dettagli non dipende da noi. Abbiamo per esempio dovuto scartare la “velleità” di portare i prodotti alimentari delle Dolomiti, perché questa possibilità è data solo al fornitore ufficiale dell’Expo». Un aspetto, quest’ultimo, criticato anche dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, che comunque sarà a Milano con la distribuzione di materiale informativo, filmati e altro ancora. «Siamo però in ritardo, non solo come territorio bellunese. Un ritardo che riguarda tutta l’organizzazione», dice Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio. «Detto questo, l’Expo è un’opportunità che dobbiamo sfruttare. Sarò tra l’altro a Roma la prossima settimana e poi potrò dire qualcosa in più su quello che si porterà avanti come Confcommercio. Dispiace un po’ che, a livello territoriale, manchi la volontà di lavorare uniti». L’amarezza espressa dal presidente della Camera di commercio Luigi Curto è invece un’altra. «Riguarda l’appetibilità delle mete», precisa, «che per essere tali devono avere una distanza che abbia una percorribilità di massimo due ore e
5 Rassegna stampa | Aprile 2015 Corriere delle Alpi |16 Aprile 2015
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Corriere delle Alpi.it |17 Aprile 2015
6 Rassegna stampa | Aprile 2015 mezza/tre. Quindi, è evidente che ne beneficeranno di più le altre province venete». Intanto la Camera di commercio si è attivata informando le categorie economiche, che si stanno organizzando per partecipare al Poliexpo. «Ci siamo riferiti all’Unioncamere regionale», continua Curto, «sarebbe stato complicarlo coordinare il tutto a livello locale. Come Confartigianato del Veneto faremo un accordo con la Regione perché il portale dell’artigianato sia di nuovo utilizzabile e più accessibile. Gli spazi all’Expo sono stati acquisiti da Unioncamere e da ciascuna categoria. Si tratta di un’opportunità importante, diamoci coraggio, consapevoli che si tratta di un evento epocale».
La Cassa di risparmio del Veneto a Belluno con il cda: fondi a tre istituzioni BELLUNO. Sostegno alla Fondazione Dolomiti Unesco, al Centro Studi Claviere ed ai Solisti Veneti: il consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio del Veneto ha deliberato queste tre iniziative a margine dell’incontro promosso in vista di Expo e per la presenta del volume “La tradizione dell’innovazione. L’Expo nella storia, il Veneto nell’Expo”. Un incontro organizzato per illustrare le iniziative che la Cassa sta avviando a favore delle imprese del territorio per cogliere le opportunità legate a Expo e al quale hanno partecipato autorità locali e imprenditori.
Le ditte all’Expo con la banca
Il presidente Gilberto Muraro e il direttore generale Renzo Simonato hanno presentato il volume su Expo che ripercorre il lungo e mutevole cammino delle esposizioni universali. È seguita poi la presentazione da parte di Stefania Trenti della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo di uno studio sul tema “Una crescita possibile. Internazionalizzazione, volano per lo sviluppo” che cui è emerso che lo scenario internazionale offre buone prospettive di sviluppo per le imprese italiane: una domanda mondiale in accelerazione e cambio debole possono favorire le esportazioni, che rimarranno anche nel 2015 uno dei principali sostegni alla crescita. Anche le imprese della provincia di Belluno appaiono ben posizionate per cogliere le opportunità presenti sui mercati internazionali: l’export nel 2014 della provincia è cresciuto a buoni ritmi (+8,5%), anche al netto delle ottime performance dell’occhialeria (+11,4%). Bene anche l’export di prodotti alimentari (+20,7%) che, tuttavia, rappresenta solo l’1% delle vendite estere della provincia, anche a causa di un tessuto produttivo fortemente caratterizzato dalla presenza di imprese piccole e
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7 Rassegna stampa | Aprile 2015 piccolissime. Anna Maria Moressa, della Direzione regionale Nord Est di Intesa Sanpaolo ha poi illustrato le opportunità per le imprese bellunesi legate ad Expo. Molte le iniziative come “Candida la tua impresa” che prevede la presenza di oltre 400 imprese del territorio ospitate nello spazio che Intesa Sanpaolo ha in Expo. Nel pomeriggio il cda ha tra l’altro deliberato tre iniziative a favore del bellunese: sostegno alla Fondazione Dolomiti Unesco per l’iniziativa LAbfest a fine agosto ad Auronzo, un contributo al Centro Studi Claviere per la X edizione “La via del Santuario” e un contributo a I Solisti Veneti per concerto che si terrà a Belluno a luglio.
Corriere delle Alpi |18 Aprile 2015
Prima riunione a Belluno, capofila del progetto della Convenzione delle Alpi è la Fondazione Dolomiti Unesco Al lavoro sul turismo sostenibile di Stefano Vietina – BELLUNO. Esordio bellunese per il nuovo Gruppo di lavoro internazionale sul “Turismo Sostenibile” della Convenzione delle Alpi, di cui la Fondazione Dolomiti Unesco è co-presidente nella persona del suo segretario generale Marcella Morandini. Una giornata di lavori ieri al palazzo della Provincia per i rappresentanti dei paesi che fanno parte dell'arco alpino. Insieme alla Morandini, c’erano il co-presidente Thomas Bausch, docente dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera, in rappresentanza della Germania, e poi gli esponenti di Austria, Francia, Svizzera, Slovenia e Lichtenstein. All'ordine del giorno la distribuzione dei compiti per poter ottemperare al meglio a quelli che sono gli obiettivi che la Convenzione delle Alpi ha affidato a questo gruppo di lavoro. «Abbiamo un ben preciso mandato - ricorda Marcella Morandini - ricevuto dai Ministri dell'ambiente dei paesi alpini: ovvero stimolare l'armonia fra lo sviluppo economico e la tutela ambientale. E questo nel quadro della green economy, tema fondamentale del biennio 2015/2016 durante il quale la Convenzione avrà una presidenza tedesca». Due dunque i pilastri sui quali lavorare: il modo in cui la governance può migliorare la sostenibilità del turismo alpino e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale delle Alpi, attraverso strumenti internazionali. All’interno delle sue attività, il Gruppo di Lavoro sul Turismo sostenibile presterà particolare attenzione proprio al concetto di green economy, tema della prossima Relazione sullo Stato delle Alpi 'Greening the Economy in the Alpine Region'. «L'esperienza della Fondazione Dolomiti Unesco – prosegue Morandini – è senza dubbio interessante e da esportare in quanto è la prima volta che un territorio così ampio, e suddiviso dal punto di vista amministrativo, viene iscritto alla lista del Patrimonio Unesco. Inoltre c'è per noi l'opportunità di rapportarci con partner europei che ci consentono di verificare quanto di buono avviene all'estero ed acquisire ulteriori stimoli». Insomma, si sente la necessità di fare gioco di squadra e di porre le basi per far sì che le Alpi siano viste come un'interessante destinazione per il turismo internazionale, superando i localismi e presentandosi come entità unica nell'ambito di una competizione globale, coordinando l'offerta e condividendo le esperienze dei vari territori. La Conferenza delle Alpi (che ha istituito questo gruppo di lavoro sul turismo sostenibile) si tiene ogni due anni e rappresenta l'evento più importante della Convenzione delle Alpi, il trattato internazionale fra gli otto paesi alpini: Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Slovenia, Germania e Principato di Monaco, oltre all'Unione Europea. La Morandini ha lavorato al Segretariato permanente della Convenzione, con sede a Innsbruck, dal 2008 al 2013. «Questa nuova collaborazione internazionale - sottolinea - sarà fondamentale per la Fondazione Dolomiti Unesco
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8 Rassegna stampa | Aprile 2015 anche per il lavoro di partecipazione territoriale propedeutico all'elaborazione della strategia sostenibile per gli obiettivi che la stessa Fondazione si è data per questo 2015». Nel corso dell'incontro di ieri è stato inoltre distribuito ai partecipanti materiale informativo sulle Dolomiti e promuovere in questo modo ulteriormente i nostri territori. @vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Adige |21 Aprile 2015
Foto-raccontare le Dolomiti Fiemme Fassa Aperta la mostra dei giovani fotografi «Meet Your Landscape» al Centro d'Arte FIEMME - Sabato scorso nel Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, c'è stata l'inaugurazione della mostra fotografica frutto del percorso «Meet Your Landscape - Fiemme», il workshop di foto trekking narrativo che ha visto impegnati molti giovani (di Fiemme e di fuori valle) e che ha avuto come oggetto la riscoperta delle Dolomiti di Fiemme. Quattordici percorsi individuali ed altrettante voci che, intrecciandosi in un percorso di foto narrazione, hanno esplorato e rivelato panorami unici, sguardi nuovi, focalizzazioni inedite di un territorio già iperfotografato. Dopo l'inaugurazione, la mostra si è spostata, fino al 26 aprile, all'interno del Centro d'Arte Contemporanea, con orario di apertura dalle 17.30 alle 20. «Le finalità del workshop» dice il direttore del Centro Elio Vanzo «sono proprio quelle di far riscoprire il territorio dolomitico con percorsi nuovi, attraverso le narrazioni personali dei partecipanti, raccolte poi in una serie di mostre ed istallazioni che saranno a disposizione dello stesso territorio». Il percorso, diviso tra Primiero, Fiemme, Fassa e Brenta, ha visto il passaggio nelle nostre valli del gruppo di fotonarratori durante l'intero mese di marzo, con la guida esperta della Sat di Fiemme e dei tecnici della Magnifica e con il supporto del Centro d'Arte, della Comunità Territoriale e della Cassa Rurale di Fiemme. Il workshop è stato promosso dalla Provincia di Trento e dalle Dolomiti Unesco e gestito da Martina De Gramatica, Piero Cavagna e dalla associazione di promozione sociale «HelloFiemme». «All'interno dei lavori» dice ancora Vanzo «è possibile scoprire il lato giocoso, nostalgico, il pulpito vitale, la tenerezza del riposo, l'energia di affermarsi. I ragazzi hanno costruito il loro percorso e scoperto 14 storie che valgono la pena di essere raccontate e di essere ascoltate». Il progetto arriverà anche in valle di Fassa ed è aperto ai giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, coordinato dal Piano giovani «La Risola» attraverso quattro appuntamenti: il 9 maggio il primo incontro di conoscenza, con un fotografo professionista ed un'esperta di comunicazione; il 16 ed il 23 maggio con un trekking insieme alla Sat all'interno dei territori del sito Dolomiti Unesco; il 30 maggio con un momento di laboratorio sul materiale prodotto attraverso la riscoperta del paesaggio e della montagna mediante l'uso di nuove tecniche narrative. In luglio seguirà quindi l'inaugurazione della mostra narrativofotografica, che sarà itinerante. Per maggiori informazioni, rivolgersi a Susanna Gandini del Piano Giovani di zona di Fassa (347/6668006) o a questi indirizzi di posta elettronica: progettomyl@gmail.com o pianogiovani.fassa@alice.it.
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9 Rassegna stampa | Aprile 2015
Le Dolomiti versione Unesco sono entrate nel catalogo dei Beni Universali Unesco nel 2009. Dal 2010 le governa sul piano culturale una Fondazione che a direzione condivisa tra le province autonome di Trento e di Bolzano, da quella di Belluno per la Regione Veneto e di Udine e Pordenone per la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Se la ladinità, che dell’area Unesco costituisce gran parte, si affida alla lirica, da poche settimane l’intera area ha cominciato a “cinguettare” ovviamente secondo i moderni moduli social di Twitter in lingua italiana e in quella universale inglese. La risposta dal mondo è stata pronta con quasi duemila “cinguettii”, molti dall’estero a riprova di un interesse veramente universale riscontrato da http//www.dolomitiunesco.info, dalla sua nuova piattaforma tecnica che facilita e migliora significativamente il viaggio dell’utente su tutto quello che è bello e utile sapere a proposito di Dolomiti. E già si apre un ulteriore passo avanti, vale a dire a un’altra applicazione informatica che connette attraverso le foto “Instagram” alle tante emozioni che uno straordinario paesaggio può trasmettere in tutto il mondo anche a chi sta a casa sua.
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Le Dolomiti sempre più social e avvicinabili
Tribuna
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Dopo il sito, il twitter
Turismo e ospitalità - Trentino Aprile 2015
economica.it | 23 Aprile 2015
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Sarà così definito un progetto di comunicazione in partnership con i principali operatori del mondo dell’informazione internazionale. Sarà avviata una collaborazione con la Regione, oltre che per utilizzare gli strumenti già messi in campo per questo evento, anche per portare sul territorio bellunese alcune delegazioni internazionali che, da Milano, arriveranno in visita nella in Veneto, anche con l’obiettivo di rafforzare i rapporti commerciali. Se le risorse economiche lo consentiranno, saranno organizzati eventi mirati sia a Milano, nell’ambito del circuito Expo in Città, sia in provincia. Le categorie economiche hanno inoltre concordato di affidare il coordinamento e l’operatività di tutte le iniziative relative a Expo ad AIT Dolomiti, l’agenzia di informazione turistica di Confindustria Belluno Dolomiti. Sarà inoltre costituito un comitato tecnico, composto da un rappresentante per settore (industriali, commercianti, artigiani, agricoltori, turismo), con l’obiettivo di concordare un “racconto” organico e condiviso del territorio, così da avere maggiore efficacia nelle azioni di promozione.
Expo 2015
10 Rassegna stampa | Aprile 2015
AIT Dolomiti, compatto ad Expo per promuovere il territorio
«E’ positivo che le categorie economiche della provincia abbiano deciso di collaborare per la valorizzazione del nostro territorio – afferma Lorraine Berton, delegata alla comunicazione e all’internazionalizzazione di Confindustria Belluno Dolomiti – in una vetrina unica e irripetibile qual è l’Expo di Milano. Con questa iniziativa, partita dalle associazioni, abbiamo evitato il rischio, purtroppo concreto, che questo evento, che richiamerà sul nostro paese l’attenzione di tutto il mondo per sei mesi, passasse senza che Belluno mettesse in campo progetti specifici e soprattutto di territorio. Siamo fiduciosi che le istituzioni pubbliche sostengano attivamente l’iniziativa delle categorie economiche bellunesi, che si sono dimostrate compatte e pronte a investire tempo e risorse economiche, con l’obiettivo di mettere in evidenza tutte le eccellenze del territorio, a cominciare ovviamente dalle montagne più belle del mondo. A questo proposito, c’è già stato un primo incontro con Roger De Menech, presidente del Comitato paritetico per la gestione dei fondi in favore dei comuni di confine, per valutare la possibilità di accedere anche a questo canale di finanziamento».
Promuovere il territorio bellunese, con tutte le sue eccellenze, sfruttando la vetrina mondiale di Expo. E’ questo l’obiettivo di tutte le categorie economiche della provincia, che martedì 21 aprile si sono ritrovate a Palazzo Doglioni Dalmas, insieme ai rappresentanti del Consorzio Dolomiti, per chiudere un accordo di collaborazione su questo tema, con l’appoggio della Fondazione Dolomiti Unesco, del Consorzio Bim Piave e della Provincia. Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato Imprese Belluno, Appia CNA, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura e CIA hanno così deciso di attuare alcune iniziative concrete per cogliere la grande opportunità rappresentata dall’esposizione universale che, dal primo maggio al 31 ottobre, porterà a Milano almeno venti milioni di persone.
“Posso già dire che ci sarà una stretta collaborazione con la Regione – sottolinea l’assessore veneto –, oltre che nell’utilizzo degli strumenti già messi in campo per questo evento, anche per portare nel bellunese alcune delegazioni internazionali che, da Milano, arriveranno in visita in Veneto, anche con l’obiettivo di rafforzare i rapporti commerciali. Da questo punto di vista, è sicuramente positivo che vi sia un’unica regia.
11 Rassegna stampa | Aprile 2015 Regione del Veneto | Comunicato stampa N° 671 del 23/04/2015
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“Finalmente una scelta di buon senso, dettata dall’amore per il proprio territorio, alla quale plaudo in modo convinto. E’ importante che le forze economiche di un territorio speciale come quello bellunese si dimostrino compatte nell’attuare un’azione che porterà sicuramente benefici concreti per il turismo, ma non Commentasolo”. così l’assessore regionale al turismo l’iniziativa promossa dalle associazioni di categoria della provincia di Belluno per promuovere il territorio e tutte le sue eccellenze, sfruttando la vetrina mondiale di NeiExpo.giorni scorsi si sono incontrati a Palazzo Doglioni Dalmas i rappresentanti di Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato Imprese Belluno, Appia CNA, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura e CIA, per chiudere, insieme al Consorzio Dolomiti, un accordo di collaborazione su questo tema, con l’appoggio della Fondazione Dolomiti Unesco, del Consorzio Bim Piave e della Provincia. E’ stato deciso di cogliere concretamente le grandi opportunità offerte dall’esposizione universale che, dal 1 maggio al 31 ottobre, porterà a Milano almeno venti milioni di visitatori.
Per l’AIT, l’Agenzia di Informazione Turistica promossa da Confindustria Belluno Dolomiti, che ho avuto il piacere di presentare, è anche il riconoscimento dell’attività svolta in questo anno e mezzo per la promozione delle Dolomiti e dell’intero territorio bellunese”.
ALTOBELLUNESE Nessuno immagina quanti veicoli affollino i passi Dolomitici, a partire dagli 11 bellunesi. Ben un milione e 200 mila l’anno, uno più uno meno. Contro un milione e 800 mila mezzi pesanti sul Brennero. «E’ evidente che occorre ridurre questo traffico, sia rispetto all’eccessivo smog, sia per l’inquinamento acustico», conviene Daniela Larese Filon, presidente della Provincia. Ha ragione, perché in verità la percezione dei turisti, soprattutto stranieri, quelli di area tedesca in particolare, è "negativa". Lo ha certificato uno studio Eurac presentato ieri al consiglio di amministrazione della Fondazione Unesco, riunitosi a Cortina; presenti, oltre alla presidente Larese Filon e al suo vice, Roberto Padrin, il presidente della Fondazione Richard Theiner, assessore di Bolzano, ed i rappresentanti delle province di Trento, Bolzano appunto, Pordenone ed Udine. Troppo rumore, troppo traffico, troppo smog, troppe auto, troppa gente sui passi: questa la reazione di almeno 8 turisti su 10, ascoltati da Eurac. Quindi? «Probabilmente decideremo la chiusura ad ore, nei giorni di maggiore traffico». Di maggiore impatto è la situazione del Sella, ma di poco inferiore è la percentuale degli insoddisfatti per quanto riguarda gli altri valichi, dal Pordoi al Pordoi al Costalunga, per quanto ci riguarda. Attenzione, però: se la chiusura a fasce dei passi diventasse una realtà, l’opposizione sarebbe contenuta, anzi minima. Risulterebbe, invece, altissima se fosse introdotto il pedaggio: ben il 71% rinuncerebbe, per esempio, alla salita del Sella. Gli amministratori che fanno parte della Fondazione Unesco dovranno, adesso, prendere delle decisioni. E queste matureranno entro la fine di quest’anno. «La misura più compatibile», puntualizza Larese Filon, «è la chiusura ad ore dei passi, nei giorni di maggiore traffico. Ed è quanto decideremo in consiglio provinciale, dopo aver ascoltato i Comuni e gli operatori economici, in particolare commerciali». Nulla, insomma, verrà deciso d’imperio. Tra i paletti fissati dall'Unesco affinchè le Dolomiti possano continuare a fregiarsi del riconoscimento di patrimonio mondiale dell'umanità, vi sono due scadenze da rispettare, a breve termine: entro il 2015 dovrà essere elaborata una strategia per il turismo sostenibile, mentre entro la fine del prossimo anno dovranno essere poste le basi per un progetto di coinvolgimento della popolazione locale. Questi due aspetti saranno al centro di un'ispezione da parte degli esperti dell'Unesco nel corso del 2016 e sono stati anche al centro della discussione nata durante il consiglio di amministrazione della Fondazione, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nonchè delle province di Bolzano, Belluno, Trento, Udine e Pordenone. Il dibattito principale, al di là delle scadenze imposte dall'Unesco, ha però riguardato la mobilità, con la presentazione di dello studio Eurac. «E' stato deciso», sottolinea Theiner, « che già entro la fine dell'anno verrà presa una decisione comune sulla regolamentazione del traffico lungo i passi dolomitici, puntando sul massimo coinvolgimento possibile della popolazione e delle categorie economiche». Il fatto che queste strade attraversino più regioni e province rende inevitabile l'elaborazione di una strategia comune. In caso contrario – è stato rilevato - non si riuscirebbero a raccogliere i frutti
12 Rassegna stampa | Aprile 2015 Corriere delle Alpi |24 Aprile 2015
Fondazione Unesco determinata a seguire le risultanze di uno studio Eurac presentato ieri al cda Passi, «andiamo verso una chiusura ad ore»
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Alto Adige |24 Aprile 2015
La Fondazione Dolomiti Unesco chiede una strategia per il turismo sostenibile Auto sui passi, intesa entro l’anno
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13 Rassegna stampa | Aprile 2015 sperati. Il CdA della Fondazione, infine, ha approvato il bilancio 2014, "liberando" la disponibilità dei 100mila euro stanziati da ogni membro per finanziare il programma di attività. (fdm)
VALGARDENA - VAL BADIA Verrà presa entro fine anno una decisione comune sulla regolamentazione del traffico stradale lungo i passi dolomitici. La conferma è arrivata ieri dalla riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco, al quale hanno partecipato gli assessori altoatesini Richard Theiner e Florian Mussner. Tra i paletti fissati dall'Unesco affinchè le Dolomiti possano continuare a fregiarsi del riconoscimento di patrimonio mondiale dell'umanità, vi sono due scadenze a breve termine: entro la fine del 2015, infatti, dovrà essere elaborata una strategia per il turismo sostenibile, mentre entro la fine del prossimo anno dovranno essere poste le basi per un progetto di coinvolgimento della popolazione locale. Questi due aspetti saranno al centro di un'ispezione degli esperti Unesco nel 2016 e sono stati anche al centro della discussione nata durante il consiglio di amministrazione della Fondazione, riunitosi a Cortina d'Ampezzo. Per l'Alto Adige erano presenti gli assessori Richard Theiner e Florian Mussner, hanno partecipato all'incontro anche rappresentanti Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nonchè delle province di Trento, Belluno, Udine e Pordenone. Il dibattito principale, al di là delle scadenze imposte dall’Unesco, ha però riguardato la mobilità, con la presentazione di uno studio dell’Eurac. "E' stato deciso - sottolinea Theiner - che già entro la fine dell'anno verrà presa una decisione comune sulla regolamentazione del traffico lungo i passi dolomitici, puntando sul massimo coinvolgimento possibile di popolazione e categorie economiche". "Il fatto che queste strade attraversino diverse regioni e provinceaggiunge Mussner - rende inevitabile l'elaborazione di una strategia comune. In caso contrario non si riuscirebbero a raccogliere i frutti sperati". Il cda della Fondazione, infine, ha approvato il bilancio 2014, "liberando" così la disponibilità dei 100mila euro stanziati da ogni membro per finanziare il programma di attività.
I certificatori dei patrimoni dell’umanità chiedono interventi anti-traffico: «Un piano entro il 2015» Passi Dolomitici, l’Unesco incalza
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14 Rassegna stampa | Aprile 2015 Trentino |24 Aprile 2015
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TRENTO Verrà presa entro la fine del 2015 una decisione comune sulla regolamentazione del traffico stradale lungo i passi dolomitici. La conferma è arrivata ieri dalla riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco, al quale hanno partecipato gli assessori altoatesini Richard Theiner e Florian Mussner. Tra i paletti fissati dall'Unesco affinchè le Dolomiti possano continuare a fregiarsi del riconoscimento di patrimonio mondiale dell'umanità - informa una nota della Provincia di Bolzano - vi sono due scadenze a breve termine: entro la fine del 2015, infatti, dovrà essere elaborata una strategia per il turismo sostenibile, mentre entro la fine del prossimo anno dovranno essere poste le basi per un progetto di coinvolgimento della popolazione locale. Questi due aspetti saranno al centro di un'ispezione da parte degli esperti dell’Unesco nel corso del 2016, e sono stati anche al centro della discussione nata durante il consiglio di amministrazione della Fondazione. «Sulla mobilità è stato deciso - sottolinea Richard Theinerche già entro la fine dell'anno verrà presa una decisione comune sulla regolamentazione del traffico lungo i passi dolomitici, puntando sul massimo coinvolgimento possibile della popolazione e delle categorie economiche». L’ipotesi - già anticipata dal Trentino - è di avviare nel 2016 una sperimentazione sul passo Sella. Aprile
Tribuna Economica.it | 29
2015
AIT Dolomiti e Fondazione Dolomiti UNESCO accordo per promuovere le iniziative di Expo.
A due giorni dall’apertura di Expo 2015, AIT Dolomiti - l’agenzia di informazione turistica promossa da Confindustria Belluno Dolomiti – e la Fondazione Dolomiti UNESCO hanno raggiunto un accordo di mediapartnership per promuovere tutte le iniziative in programma durante la vetrina mondiale che si terrà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre.
«Abbiamo individuato in Ait Dolomiti – commenta Marcella Morandini, Segretario Generale della Fondazione Dolomiti UNESCO – un soggetto adeguato e professionale che sarà in grado di valorizzare tutte le iniziative messe in campo durante Expo per promuovere il Bene Dolomiti a livello nazionale e anche internazionale. Voglio anche esprimere la mia soddisfazione per il coinvolgimento della Fondazione nel progetto che vede insieme tutte le forze economiche bellunesi, con il sostegno della Provincia e del Consorzio dei Comuni».
15 Rassegna stampa | Aprile 2015
«L’accordo – spiega Lorraine Berton, delegata alla comunicazione e all’internazionalizzazione di Confindustria Belluno Dolomiti – ha come obiettivo quello di offrire un servizio completo e assicurare una comunicazione efficace riguardo tutti gli eventi promossi dalla Fondazione Dolomiti UNESCO nell’ambito di Expo. L’esposizione mondiale rappresenta un’opportunità unica e irripetibile in termini di visibilità per le montagne più belle del mondo. Questa collaborazione è strategica anche per l’azione che abbiamo avviato con tutte le altre associazioni di categoria, perché la promozione del nostro territorio passa inevitabilmente per una valorizzazione delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Il sostegno della Fondazione rappresenta dunque un valore aggiunto davvero importante, a dimostrazione che, se c’è la volontà, la nostra Provincia riesce a fare sistema, nei fatti e non solo a parole».
MAGGIO2015
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
RASSEGNASTAMPA
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A dirlo è stato il segretario generale della Camera di Commercio di Trento Mauro Leveghi , durante l'incontro «Il mestiere dell'accoglienza nei rifugi di montagna e nel bene naturale Dolomiti Unesco» inserito nel 63esimoTrento Film Festival.
La segretaria generale della Fondazione Dolomiti Unesco, Marcella Morandini , ha ricordato che le Dolomiti sono entrate a far parte del patrimonio Unesco nel 2009, costituendo uno dei sistemi più articolati e complessi: si tratta di 142.000 ettari suddivisi in nove sistemi montuosi e collocati all'interno di cinque diverse province (Trento, Bolzano, Belluno, Udine e Pordenone). In tale contesto si inseriscono ben 750 strutture, tra rifugi e bivacchi, legate alla gestione del Cai: il dato è stato riportato dal presidente generale del Cai, Umberto Martini . Che ha parlato di almeno 21.500 posti letto dislocati tra Alpi, Appennini, Sardegna e Sicilia. «I rifugi sono indispensabili per il turismo in montagna - ha proseguito Martini - da quello "serio" condotto dagli alpinisti a quello che praticano gli escursionisti e coinvolge un alto numero di persone». Martini ha, poi, esposto alcune problematiche dei rifugisti nell'adeguamento alle «sempre più pressanti» normative europee: «Noi siamo i gestori della storia di frequentazione della montagna - ha affermato - Ora è necessario impostare i rifugi con una gestione più professionale. Tuttavia, il rispetto delle normative spesso persegue l'obiettivo della "prassi burocratica" più che il fine del "risultato di miglioramento": in questo modo gli "importanti" oneri di rinnovo ricadono sul Cai, che esiste come servizio sociale per chi frequenta la montagna e non come "finanziatore" dei diversi ammodernamenti». Nel tempo permane il ruolo di «presidio territoriale» del rifugio. «Tuttavia, se un tempo le strutture erano la "base di partenza" per i frequentatori della montagna - ha detto - oggi sono divenuti meta d'arrivo. Ecco, quindi, che non è possibile pensare di contare su strutture spartane: i rifugi devono essere attrezzati per accogliere un pubblico esigente». Ed in particolare quelli che «cadono» all'interno del territorio delle Dolomiti: «I turisti, soprattutto quelli di origine straniera, - ha spiegato Morandini – si aspettano che il riconoscimento Unesco porti con sé un aumento nella qualità dei rifugi». E questo significa che i gestori dei rifugi sempre più dovranno rivolgersi a prodotti enogastronomici a chilometri zero, alla salvaguardia degli aspetti e delle risorse naturali del territorio, alla valorizzazione degli aspetti culturali ed artistici della valle. «Ancora - ha concluso Morandini - il turista si aspetta di trovare tranquillità e silenzio, oltre che comunicazione ed informazioni plurilingue».
Dolomiti Confronto sul patrimonio in quota e il mestiere dell'accoglienza
2 Rassegna stampa | Maggio 2015 L’Adige | 05 maggio 2015
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I rifugi sono il punto di partenza per rimettere in moto l'economia e per valorizzare le Dolomiti, patrimonio naturale dell'Unesco. Inoltre, l'«ultima urbanizzazione della montagna» è potenziale industria del territorio.
Rifugi, «industria» della montagna
3 Rassegna stampa | Maggio 2015 Gazzetta delle Valli | 11 maggio 2015
Concorsi Fondazione UNESCO dedicati alla geologia: premiazione
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La premiazione di tesi e progetto è in programma a Bolzano lunedì 18 maggio alle ore 10.30 a Palazzo Widmann, cortile interno in piazza Magnago 1.
Lunedì 18 maggio a Bolzano la Fondazione Dolomiti UNESCO premierà i vincitori di due bandi di concorso dedicati alla geologia: il concorso scientifico “Premio di tesi di dottorato Lorenz Keim” e il concorso di idee “La geologia delle Dolomiti – Studio e progettazione di un modello geologico del territorio dolomitico.”
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Alla cerimonia partecipano l’assessore provinciale Richard Theiner, presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO, e i rappresentanti delle Regioni e delle Province che fanno parte della Fondazione.
Comunicato stampa 11 maggio 2015
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Il secondo riconoscimento va a un progetto divulgativo in grado di valorizzare e comunicare in modo innovativo l’unicità del territorio delle Dolomiti dal punto di vista geologico. Entrambi i premi erano stati banditi nel 2014 dalla Fondazione Dolomiti UNESCO.
Il premio alla miglior tesi di dottorato di ricerca sulla geologia delle Dolomiti è dedicato a Lorenz Keim, geologo della Provincia di Bolzano che con i suoi lavori scientifici aveva contribuito in maniera significativa alla candidatura delle Dolomiti a Patrimonio mondiale UNESCO e che è scomparso prematuramente nel febbraio 2012.
4 Rassegna stampa | Maggio 2015
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Il Corriere delle Alpi | 16 maggio 2015
La premiazione di tesi e progetto è in programma a Bolzano lunedì 18 maggio alle ore 10.30 a Palazzo Widmann, cortile interno in piazza Magnago 1.
Concorsi Fondazione UNESCO dedicati alla geologia: premiazione lunedì 18 Lunedì 18 maggio a Bolzano la Fondazione Dolomiti UNESCO premierà i vincitori di due bandi di concorso dedicati alla geologia: il concorso scientifico "Premio di tesi di dottorato Lorenz Keim" e il concorso di idee "La geologia delle Dolomiti - Studio e progettazione di un modello geologico del territorio dolomitico."
Alla cerimonia partecipano l'assessore provinciale Richard Theiner, presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO, e i rappresentanti delle Regioni e delle Province che fanno parte della Fondazione.
Il premio alla miglior tesi di dottorato di ricerca sulla geologia delle Dolomiti è dedicato a Lorenz Keim, geologo della Provincia di Bolzano che con i suoi lavori scientifici aveva contribuito in maniera significativa alla candidatura delle Dolomiti a Patrimonio mondiale UNESCO e che è scomparso prematuramente nel febbraio 2012.
Le sezioni del Club alpino e la Fondazione mettono a punto nuove strategie di promozione delle terre alte Sentieri e rifugi con il “bollino” Unesco CORTINA Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Dolomiti Unesco ed i Club alpini della regione dolomitica (Cai, Sat ed organizzazione sud tirolese) arriveranno presto i rifugi certificati. Ma anche i sentieri e le ferrate con il bollino. Certificati Unesco e Cai, in provincia di Belluno. È una delle tante iniziative di promozione delle terre alte che la Fondazione, da una parte, ed i Club alpini, dall’altra, si sono trovati d’accordo a portare avanti per far conoscere ed apprezzare le Dolomiti in tutto il mondo. L’altro ieri, a Cortina, Marcella Morandini e Giuliano Vantaggi hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni alpinistiche di Belluno, Trento, Bolzano, Pordenone ed Udine per rinnovare la cooperazione che data,
Il secondo riconoscimento va a un progetto divulgativo in grado di valorizzare e comunicare in modo innovativo l'unicità del territorio delle Dolomiti dal punto di vista geologico. Entrambi i premi erano stati banditi nel 2014 dalla Fondazione Dolomiti UNESCO.
Francesco Dal Mas
«Lo scopo dei due premi è valorizzare progetti che mettano in risalto e promuovano il valore geologico geomorfologico dell'intero territorio dolomitico, aumentandone la conoscenza», ha detto l'assessore provinciale Richard Theiner, presidente di turno della Fondazione nel corso della premiazione a Palazzo Widmann, presenti anche il direttore dell'Ufficio provinciale geologia Volkmar Mair e la segretaria generale della Fondazione Marcella Morandini.
Ai concorsi hanno partecipato professionisti, imprese e studenti, singolarmente o in gruppi di lavoro, di età e provenienza geografica anche molto diverse.
La Fondazione ha premiato i vincitori di due bandi sulla geologia: il concorso scientifico e il concorso di idee
La Fondazione Dolomiti UNESCO ha presentato i progetti che si sono aggiudicati il primo premio del Concorso Scientifico - «Premio di tesi di dottorato Lorenz Keim» e del Concorso di Idee «La geologia delle Dolomiti - Studio e progettazione di un modello geologico del territorio dolomitico». I due bandi erano stati pubblicati un anno fa nell'ambito dei lavori della Rete del patrimonio geologico della Fondazione Dolomiti UNESCO.
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L’Adigetto.it | 18 maggio 2015
5 Rassegna stampa | Maggio 2015 peraltro, da più di 5 anni. «Non si dimentichi – rinnova la memoria Bruno Zannantonio del Cai veneto – che i club alpini sono stati antesignani nel chiedere il riconoscimento di quest’area come patrimonio dell’umanità e, quindi, abbiamo tutti i titoli per collaborare. E siamo ben lieti di farlo, a titolo ovviamente gratuito». Il Cai del Veneto era presente a Cortina con il presidente Francesco Carrer e con il suo predecessore Emilio Brentan, oltre che con Zannantonio. Carrer ha messo a disposizione l’organizzazione del Cai per supportare – sempre a titolo gratuito – tutta l’attività che la direzione della Fondazione intende promuovere. A partire dalla mappatura dei sentieri e delle ferrate da rilanciare via internet, in Google maps. Il proposito, ad esempio, è di far conoscere nel dettaglio le Dolomiti in Australia, ma su che cosa attirare l’attenzione di quei lontani popoli. Saranno Carrer e i suoi esperti a studiarlo in stretta sinergia con i colleghi della Fondazione Unesco: itinerari, ad esempio, alla portata di tutti, oppure per escursionisti più esigenti o, ancora, per appassionati di storia piuttosto che di geologia. Il bollino per i rifugi arriverà a seguito di verifiche che saranno effettuate sulla base di criteri di giudizio che saranno fissati dalla Fondazione insieme alle organizzazioni alpinistiche. Ma il Cai e gli altri enti saranno coinvolti anche su altri piani, come il Dolomiti Labfest, il festival in programma ad Auronzo a fine agosto. Saranno gli espertissimi accompagnatori del Cai a garantire la sicurezza delle centinaia di ragazzi che parteciperanno alla caccia al tesoro ai piedi delle Tre cime di Lavaredo. I club alpini, dunque, protagonisti di questo laboratorio, in modo tale – per esemplificare – che non accadano più episodi incresciosi come l’errore compiuto nella cartellonistica, con l’indicazione sbagliata delle montagne illustrate. Non mancano i risvolti anche sul piano politico. La Regione Dolomitica, da tanti auspicata in ambito istituzionale, ma rimasta sempre sulla carta, di fatto si materializza nell’istituzione più vicina alle terre alte, il Cai e gli altri club, con il "Card", ossia il coordinamento della cui consulenza e prestazione volontaria si avvarrà l’Unesco e la sua fondazione.
Alto Adige | 19 maggio 2015
Il secondo riconoscimento riguarda invece il concorso di idee «La geologia delle Dolomiti» e premia il miglior progetto, in termini di originalità ed efficacia comunicativa, per la realizzazione di un modello geologico dolomitico con una funzione divulgativa, in grado di valorizzare l'unicità del territorio delle Dolomiti dal punto di vista geologico.
Due i team vincitori a pari merito (2.500 euro ciascuno): quello di Carla Bortolotti, Riccardo Giacomelli, Elena Magno (AlpStudio di Caldonazzo, un team multidisciplinare di professionisti under 30) con il progetto «Taste the Dolomites - la geologia a portata di tutti» che tratta di architettura, paesaggio e geologia nell'intento di rendere accessibili a tutti i valori geologico-paesaggistici delle Dolomiti, e il team di Maddalena Aliprandi, Manuela Dasser, Alice Dellantonio con i «Piccoli Manuali delle Dolomiti»: laureate in Design e Arte alla Libera Università di Bolzano, il loro progetto è dedicato ai bambini della scuola primaria e si sviluppa in due manuali, il primo dedicato all'origine geologica delle Dolomiti e il secondo alle peculiarità dei nove Sistemi appartenenti al Bene Dolomiti UNESCO.
6 Rassegna stampa | Maggio 2015
Il premio di tesi di dottorato (dotazione di 3mila euro) è dedicato a Lorenz Keim, geologo della Provincia di Bolzano che con i suoi lavori scientifici aveva contribuito in maniera significativa alla candidatura delle Dolomiti a Patrimonio mondiale UNESCO e che è scomparso prematuramente nel febbraio 2012.
Tra i ricercatori che abbiano conseguito il dottorato di ricerca con una tesi di ricerca in ambito geologico sul territorio delle Dolomiti, il premio è stato attribuito a Jacopo Dal Corso con la tesi «The Middle - Late Triassic ∂13Cplant Trend And The Carnian Pluvial Event C-Isotope Signature.»
Laureato all'Università di Padova nel 2007 in geologia e geologia tecnica, nella sua ricerca ha analizzato gli effetti delle emissioni di CO2 sul clima alla luce delle tracce nell'area dolomitica risalenti a 230 milioni di anni fa.
LA FONDAZIONE
Geologia, un premio Unesco ai progetti migliori BOLZANO La Fondazione Dolomiti ha premiato ieri i vincitori di due bandi sulla geologia: il concorso scientifico "Premio di tesi di dottorato Lorenz Keim" e il concorso di idee "La geologia delle DolomitiStudio e progettazione di un modello geologico del territorio dolomitico" per il progetto di divulgazione innovativa dell'unicità geologica delle Dolomiti. Il premio di tesi di dottorato (3mila euro) è stato attribuito a Jacopo Dal Corso con la tesi "The Middle - Late Triassic Trend And The Carnian Pluvial Event C-Isotope Signature". Ha analizzato gli effetti delle emissioni di CO2 sul clima alla luce delle tracce nell’area dolomitica risalenti a 230 milioni di anni fa. Il secondo riconoscimento riguarda invece il concorso di idee "La geologia delle Dolomit”. Due i team vincitori a pari merito (2.500 euro ciascuno): quello di Carla Bortolotti, Riccardo
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Corriere delle Alpi | 19 maggio 2015
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7 Rassegna stampa | Maggio 2015
Dolomiti Unesco. Undici appuntamenti in vista dell’elaborazione della “Strategia complessiva di gestione del bene” La Fondazione in ascolto della montagna Nel territorio del Bellunese gli incontri si terranno, per l'area Cadore, a partire da giovedì dalle 17 alle 20; teatro sarà la sede del Gal Alto Bellunese, a Palazzo Pellegrini, a Lozzo; il 26 maggio (sempre col medesimo orario 17-20), sarà la volta dell’area Sorapis, Cristallo e Alta Pusteria (Sistema 5): ad ospitare l’incontro sarà la Casa delle Regole d’Ampezzo, a Cortina; il 27 maggio (sempre con orario che va dalle 17 alle 20), spazio invece per l'area Pelmo Croda da Lago (Sistema 1) e Civetta (parte del Sistema 3), con appuntamento fissato nei saloni del museo civico della Val Fiorentina “Vittorino Cazzetta” a Selva di Cadore. Il 17 giugno (dalle 17 alle 20) sarà la volta dell’area Vette Feltrine Dolomiti Bellunesi (parte del Sistema 3), con l’incontro fissato al ristorante birreria Pedavena; il 19 giugno (con orario 12 alle 17) soazio infine per l'area Marmolada (Sistema 2) con appuntamento fissato al rifugio Serauta: incontro dei partecipanti fissato nel piazzale della stazione di partenza della funivia Marmolada, a Malga Ciapela, Rocca Pietore. (s.v.)di Stefano Vietina wCADORE La Fondazione Dolomiti Unesco in ascolto della montagna. E' questo l'obiettivo di 11 incontri che, tra domani e il 19 giugno, interesseranno tutto il territorio racchiuso nelle Dolomiti Patrimonio dell'Umanità. «Un processo di consultazione territoriale», spiega il segretario generale Marcella Morandini, «in vista dell’elaborazione della “Strategia complessiva di gestione del bene”, documento che dovremo presentare all’Unesco nel 2016». Il primo incontro nel Bellunese si terrà giovedì alle 17 a Lozzo, a Palazzo Pellegrini, sede del Gal Alto Bellunese. « La sfida è quella di immaginare insieme», prosegue la Morandini, « come si vorrà vivere nelle Dolomiti del 2040. Gli appuntamenti saranno gestiti con la tecnica partecipativa del World Café: i partecipanti, divisi in tavoli di lavoro, saranno invitati a confrontarsi e a mettere in circolo le proprie idee. Guidati dai moderatori, discuteranno su 4 macro argomenti: turismo, sviluppo socioeconomico, conservazione attiva e costruire relazioni». Chi sono gli invitati? «Tutti coloro, enti, associazioni, categorie, portatori di interesse, privati, che vivono le Dolomiti, che tengono a questo territorio, che
Giacomelli, Elena Magno (AlpStudio di Caldonazzo, un team multidisciplinare di professionisti under 30) con il progetto "Taste the Dolomites - la geologia a portata di tutti" e il team di Maddalena Aliprandi, Manuela Dasser, Alice Dellantonio con i "Piccoli Manuali delle Dolomiti".
La Fondazione Dolomiti UNESCO ha premiato oggi (18 maggio) a Bolzano i vincitori di due bandi sulla geologia: il concorso scientifico "Premio di tesi di dottorato Lorenz Keim" e il concorso di idee "La geologia delle Dolomiti - Studio e progettazione di un modello geologico del territorio dolomitico" per il progetto di divulgazione innovativa dell'unicità geologica delle Dolomiti.
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8 Rassegna stampa | Maggio 2015 abbiano la volontà di migliorarne le condizioni di vita». L'hashtag è dunque #DOLOMITI2040. Si parlerà molto di turismo, considerato che l’iscrizione delle Dolomiti nella lista del patrimonio mondiale (World heritage list) è un grande fattore di promozione del territorio, che si può riflettere in un potenziale aumento dell’afflusso di visitatori. «Allo scopo di conservare l’integrità delle Dolomiti rispetto ad un eventuale aumento dei flussi turistici (ad esempio il traffico sui passi dolomitici, la congestione delle valli, l’affollamento sui sentieri, ndr) e degli impatti a esso connessi (l’inquinamento ambientale, la costruzione di nuove infrastrutture turistiche, resort, impianti, ndr)», prosegue Morandini, «la Fondazione ha avviato uno studio per una valutazione del fenomeno turistico-ricreativo. Secondo una prospettiva di gestione integrata del territorio e di sviluppo partecipato, il turismo dovrà essere valutato in relazione agli altri settori caratterizzanti l’economia montana e pianificato sulla base di un coinvolgimento delle comunità locali». Insomma, in quale direzione si vuole che si sviluppi il turismo nell’area dolomitica al fine di salvaguardare le risorse su cui l’attrattività stessa del territorio si basa? Quali azioni sono necessarie per favorire una mobilità sostenibile e per far sì che il trasporto pubblico sia una valida alternativa al trasporto privato, sia per il turista sia per il residente? E poi si discuterà anche di come costruire positive relazioni per trasformare la naturale condizione di frammentarietà da debolezza a punto di forza, lavorando sulla integrazione dei vari fattori piuttosto che sulla risoluzione di un solo singolo aspetto. Ed ancora di sviluppo socio-economico, poiché le caratteristiche del territorio rappresentano un forte elemento attrattivo (per il comparto turistico), ma costituiscono anche un fattore di difficoltà, che si manifesta in tutte le attività sociali ed economiche (difficoltà di accesso, spostamento, costo dei servizi). Ed infine di conservazione attiva, perché conservazione della natura significa valorizzare il rapporto tra la tutela del patrimonio naturalistico e uno sviluppo socio-economico che sia compatibile con i valori che definiscono le Dolomiti un Bene unico al mondo.
Comunicato stampa – Provincia autonoma di Bolzano | 19 maggio 2015
Geologia nelle Dolomiti: Fondazione UNESCO premia i migliori progetti
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Jacopo Dal Corso riceve il premio dall'assessore Theiner e dalla famiglia Keim (Foto USP/rm)
La Fondazione Dolomiti UNESCO ha presentato i progetti che si sono aggiudicati il primo premio del Concorso Scientifico - "Premio di tesi di dottorato Lorenz Keim" e del Concorso di Idee "La geologia delle Dolomiti - Studio e progettazione di un modello geologico del territorio dolomitico". I due bandi erano stati pubblicati un anno fa nell'ambito dei lavori della Rete del patrimonio geologico della Fondazione Dolomiti UNESCO. "Lo scopo dei due premi è valorizzare progetti che mettano in risalto e promuovano il valore geologico-geomorfologico dell'intero territorio dolomitico, aumentandone la conoscenza.", ha detto l'assessore provinciale Richard Theiner, presidente di turno della Fondazione nel corso della premiazione a Palazzo Widmann, presenti anche il direttore dell'Ufficio provinciale geologia Volkmar Mair e la segretaria generale della Fondazione Marcella Morandini. Ai concorsi hanno partecipato professionisti, imprese e studenti, singolarmente o in gruppi di lavoro, di età e provenienza geografica anche molto diverse.
Il secondo riconoscimento riguarda invece il concorso di idee "La geologia delle Dolomiti" e premia il miglior progetto, in termini di originalità ed efficacia comunicativa, per la realizzazione di un modello geologico dolomitico con una funzione divulgativa, in grado di valorizzare l'unicità del territorio delle Dolomiti dal punto di vista geologico. Due i team vincitori a pari merito (2.500 euro ciascuno): quello di Carla Bortolotti, Riccardo Giacomelli, Elena Magno (AlpStudio di Caldonazzo, un team multidisciplinare di professionisti under 30) con il progetto "Taste the Dolomites - la geologia a portata di tutti" che tratta di architettura, paesaggio e geologia nell'intento di rendere accessibili a tutti i valori geologico-paesaggistici delle Dolomiti, e il team di Maddalena Aliprandi, Manuela Dasser, Alice Dellantonio con i "Piccoli Manuali delle Dolomiti": laureate in Design e Arte alla Libera Università di Bolzano, il loro progetto è dedicato ai bambini della scuola primaria e si sviluppa in due manuali, il primo dedicato all'origine geologica delle Dolomiti e il secondo alle peculiarità dei nove Sistemi appartenenti al Bene Dolomiti UNESCO.
Il premio di tesi di dottorato (dotazione di 3mila euro) è dedicato a Lorenz Keim, geologo della Provincia di Bolzano che con i suoi lavori scientifici aveva contribuito in maniera significativa alla candidatura delle Dolomiti a Patrimonio mondiale UNESCO e che è scomparso prematuramente nel febbraio 2012. Tra i ricercatori che abbiano conseguito il dottorato di ricerca con una tesi di ricerca in ambito geologico sul territorio delle Dolomiti, il premio è stato attribuito a Jacopo Dal Corso con la tesi "The Middle - Late Triassic ∂13Cplant Trend And The Carnian Pluvial Event C-Isotope Signature". Laureato all'Università di Padova nel 2007 in geologia e geologia tecnica, nella sua ricerca ha analizzato gli effetti delle emissioni di CO2 sul clima alla luce delle tracce nell'area dolomitica risalenti a 230 milioni di anni fa.
9 Rassegna stampa | Maggio 2015
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Le premiate della LUB: da sinistra, Manuela Dasser e Alice Dellantonio (Foto USP/rm)
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Riccardo Giacomelli e Carla Bortolotti di AlpStudio (Foto USP/rm)
10 Rassegna stampa | Maggio 2015
Tra scienza e turismo. Presentata l’applicazione gratuita per tablet voluta dalla Fondazione Angelini Benvenuta Dolomiti App
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“Descrizioni scientifiche raccolte e divulgate con le nuove tecnologie”.
BELLUNO - Benvenuta Dolomiti App, pubblicazione digitale - divulgativa e didattica - che mira anche ad attrarre turisti a caccia di informazioni. Nel «chiosco» - disponibile per download gratuito da Apple store e scaricabile su iPad - c’è tutta la storia e la flora delle montagne tutelate dall’Unesco. Serve un tablet (non basta un Iphone, dallo schermo troppo piccolo per la lettura dei testi) e il gioco è fatto: un caleidoscopio di immagini e mappe interattive rimandano ai singoli capitoli. Così che ciascuno dei 9 sistemi dolomitici diventa reale, vivo e vivace dal punto di vista paesaggistico, geologico, geomorfologico, naturalistico e antropico. E non manca il riferimento ai siti della Grande Guerra.
11 Rassegna stampa | Maggio 2015 Il Gazzettino | 21 maggio 2015
Ieri la presentazione del progetto, nella sede della Fondazione Angelini di piazza Mercato, alla presenza Ester Angelini, locomotiva dell’iniziativa, Marcella Morandini, segretaria generale della Fondazione Dolomiti Unesco, e Umberto Soccal, presidente del Bim Piave. Direttore creativo della App è Luca Celi che ha saputo trasformare in emozione una descrizione oggettiva - di montagne e popolazione della montagna - che può essere solo implementata. Non è, insomma, una App che invecchia. Ester Angelini così ha motivato lo scopo del progetto, prendendosi il plauso anche di Soccal: «Si sentiva la necessità di raccogliere e divulgare con nuove tecnologie le descrizioni scientifiche di molti esperti, tra cui Danilo Giordano, Cesare Lasen, Giovan Battista Pellegrini, Michele Cassol, Michele Da Pozzo, Aldino Bondesan, Anna Angelini, Chiara Siorpaes». Per poter scaricare sul proprio tablet i contenuti (per motivi di costo per il momento solo in lingua italiana) è necessario collegarsi all’Apple Store e ricercare l’applicazione dal titolo Dolomiti App. Daniela De Donà
12 Rassegna stampa | Maggio 2015 Il Corriere delle Alpi | 21 maggio 2015
Nuova applicazione DolomitiApp, i nove siti Unesco da scoprire anche sui tablet BELLUNO Scoprire le Dolomiti Unesco via tablet. È nata DolomitiApp, la nuova applicazione per dispositivi Apple e Android realizzata dalla Fondazione Angelini grazie ai contributi della Fondazione Cariverona e della Regione che ne hanno sostenuto i costi (circa 70 mila euro). Il progetto è stato avviato nel 2012 e offre a turisti e appassionati di montagna nove pubblicazioni digitali, una per ciascuno dei sistemi dolomitici patrimonio Unesco dal 2009. Il bene viene raccontato dai punti di vista geologico, geomorfologico, estetico, paesaggistico, naturalistico e antropico. I contenuti, predisposti da un centinaio di esperti, sono corposi e arricchiti da fotogallery, mappe interattive, cenni sulla flora e la fauna, brevi video che offrono informazioni sulla storia dei luoghi, quella alpinistica, le valenze culturali e turistiche delle aree. Ci sono anche itinerari da poter percorrere. «Il lavoro è stato impegnativo», ha spiegato Ester Cason Angelini, presidente della Fondazione che ha realizzato l'applicazione. «Se n'è occupata la Fondazione perché per prima ha contribuito, solo sul piano scientifico tramite il professor Viola, all'avvio della candidatura delle Dolomiti a Patrimonio dell'Umanità, nel 2005. Nella seconda fase il dossier che avevamo predisposto è stato modificato per dargli un'impostazione geologica, geomorfologica e paesaggistica». In quella fase è entrata la Provincia, che ha lavorato per far ottenere alle Dolomiti il prestigioso riconoscimento. Ma la Fondazione Angelini ha continuato a promuovere incontri sul territorio, in collaborazione con il Cai, ad organizzare corsi di formazione annuali e di geografia sui vari sistemi dolomitici. Nasce da queste premesse l'opportunità di sviluppare l'applicazione, che si propone come strumento in più per “esplorare” le Dolomiti usando le nuove tecnologie. L'app è disponibile solo per tablet, Apple e Android, perché la lunghezza dei testi non ne consentirebbe una lettura ottimale sullo schermo del cellulare. Tutti i contenuti sono comunque reperibili anche sul sito della Fondazione Angelini. I testi sono solo in italiano perché non c'erano le risorse per
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L’Amico del Popolo | 21 maggio 2015
13 Rassegna stampa | Maggio 2015 tradurli, ma c'è l'impegno a ricercarle. Come a promuovere l'iniziativa: la Fondazione Dolomiti Unesco, presente alla presentazione con il segretario Morandini, ha dato la sua disponibilità. «Anche noi stiamo lavorando ad un'app, dovremo collaborare affinché si possa accedere agli stessi contenuti attraverso le applicazioni», ha segnalato il segretario. Alessia Forzin
I nove sistemi dolomitici - Inizia questa settimana la discussione dei «tavoli». Giovedì tappa a Lozzo di Cadore #Dolomiti2040: come vogliamo essere tra 25 anni? Quattro tematiche principali, le discussioni serviranno alla programmazione. C’è il tema della chiusura dei passi Dolomiti Patrimonio dell’Umanità è anche questo: discutere su come vorremmo essere tra un quarto di secolo, nel 2040. E parlarne senza badare ai confini. #Dolomiti2040 è il titolo e l’hashtag, per avviare una discussione il più possibile allargata. L’iniziativa è della Fondazione Dolomiti Unesco, che ha messo in piedi un «processo di consultazione» imperniato su 11 incontri, cinque dei quali si svolgono in provincia di Belluno (perché la maggior parte dei sistemi dolomitici Unesco ricadono nel nostro territorio). Si inizia questa settimana e la seconda tappa (dopo Cimolais) è a Lozzo di Cadore, giovedì 21 maggio dalle 17 alle 20. I partecipanti si dividono in gruppi e siedono a turno a quattro diversi «tavoli» per mettere in circolazione idee ed esperienze. Le ricadute sono concrete: le proposte che verranno discusse e le idee che verranno elaborate saranno raccolte e contribuiranno alla costruzione della «Strategia complessiva di gestione del Bene». Quindi è bene esserci, è bene che i portatori di interesse a più vario titolo siano presenti. E basta un esempio concreto per capire: si parlerà di trasporti tra le Dolomiti, e di chiusura dei valichi al traffico veicolare. Un tema che sappiamo già a quali conclusioni porterebbe se lasciato alla visione di Bolzano (che presiede la Fondazione). Chi è interessato a partecipare ai «tavoli» o desidera informazioni può rivolgersi a 0436 867395, info@dolomitiunesco.info
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14 Rassegna stampa | Maggio 2015 Il Corriere delle Alpi | 23 maggio 2015
Una vetrina a Expo per la montagna
L’11 giugno alle 10 un convegno per promuovere le Dolomiti bellunesi BELLUNO Una vetrina importante. La più importante. Quella rappresentata dalla Expo di Milano. La montagna bellunese vuole farsi conoscere e quale occasione migliore della “Mountain week” alla Expo, l’evento dedicato al green marketing per i prodotti di montagna? L’11 giugno alle 10 prenderà il via il convegno “Nutrire la montagna perché la montagna ci cura”, organizzata dalla Fondazione Angelini, dal Centro Studi sulla montagna, dalla Fondazione Dolomiti Unesco e da Confcommercio delle Alpi. «La provincia di Belluno è una miniera di opportunità», spiega Paolo Doglioni, futuro presidente di Confcommercio delle Alpi, «una miniera da curare, che può dare materiali preziosi. Importante, quindi, la creazione di questo gruppo alpino, una squadra in grado di intercettare contributi europei dalla Liguria al Friuli e soprattutto in grado di far vedere la montagna come un corpo integrato al sistema economico nazionale ed europeo». «La montagna», prosegue Doglioni, «vive con il turismo, la cui fortuna è legata ad altri settori, dal commercio all’agricoltura, dagli alberghi agli artigiani, dalla manifattura agli impiantisti. Bene, noi dobbiamo essere bravi a vendere il nostro prodotto, un luogo fatto di natura e di rumorosi silenzi». Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza Marco Melchiori, direttore di Confindustria: «Il turismo è la summa del sistema economico locale, per questo motivo la bellezza delle nostre montagne deve essere vista come una chance per i soggetti che fanno economia. Faccio un esempio: gli orologiai svizzeri hanno pubblicizzato i loro prodotti, puntando sui luoghi dove essi sono realizzati. Bene, noi abbiamo tante cartoline da promuovere, oltre a un marchio di qualità che in pochi possono sventolare: il logo dell’Unesco». Un’opportunità, quella dell’Expo, offerta dalla Fondazione Angelini, che curerà il convegno: «Parleremo di saperi e sapori della montagna, del legno della nostra foresta, della sostenibilità ambientale e alimentare e del marchio Unesco», sottolinea Ester Angelini. «Il convegno sarà chiuso dalle presentazioni del filmato “Saperi e sapori delle Dolomiti bellunesi: il caso studio della val di Zoldo” e del libro sugli emigranti zoldani e i prodotti del territorio».
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Auronzo. “Le Dolomiti abbracciano i diritti” sarà il tema dell’evento Catena umana alle Tre Cime Fissata domenica 11 settembre la manifestazione
La catena umana attorno alle Tre Cime di Lavaredo, all'insegna delle "Dolomiti abbracciano i diritti umani", si farà domenica 14 settembre. L'evento, con in testa Amnesty Italia e la sua responsabile Barbara Bartoli, ha assunto una dimensione internazionale. Le sezioni Amnesty di Gran Bretagna, Germania e Slovenia hanno già manifestato il loro interesse a promuovere ed essere presenti alla manifestazione. Alcune delle star della musica protagoniste della cerimonia di Berlino hanno accolto con grande entusiasmo l'idea di
15 Rassegna stampa | Maggio 2015
Il Gazzettino | 29 maggio 2015
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Ansa.it Trentino AA/S | 28 maggio 2015
(ANSA) - BOLZANO, 28 MAG - I parchi naturali Tre Cime e Puez Odle sono tra i luoghi dei workshop fotografici organizzati dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il tema centrale dei corsi sarà la biodiversità. I workshop saranno tenuti da fotografi professionisti, e si pongono come obiettivo da un lato quello di diffondere la conoscenza della biodiversità che caratterizza i paesaggi delle zone dolomitiche, e dall'altro quello di creare un vero e proprio archivio di immagini legate alla tematica.
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16 Rassegna stampa | Maggio 2015
Alto Adige | 29 maggio 2015
poter fare da testimonial per un abbraccio di pace in uno dei patrimoni dell'umanità più belli del pianeta. Non solo, ma Bill Shipsey, di ritorno da Berlino dove ha diretto e organizzato l'evento "Ambassador of conscience award", ha manifestato tutto il suo entusiasmo di poter organizzare e in parte finanziare un evento di tale significato in un contesto naturale come le Dolomiti. Ha perciò messo a disposizione degli organizzatori la ditta Creative Construction di Berlino per la realizzazione del sito web, oltre al coinvolgimento di un artista di fama mondiale come il disegnatore cecoslovacco Peter Sis, che preparerà delle illustrazioni ispirate alla poesia del Nobel Seamus Heaney. L'ufficializzazione è avvenuta l'altro giorno nel municipio di Auronzo in una prima riunione organizzativa presenti la sindaco Daniela Larese Filon, Insieme Si Può, che era già stata organizzatrice dell'edizione del 2009, e Tatiana Pais Becher, project manager per Art For Amnesty, organizzazione internazionale con sede a Dublino il cui presidente e fondatore è l'irlandese Bill Shipsey. A livello locale l'evento sarà organizzato in stretta collaborazione con il Comune di Auronzo, con il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti e con la Fondazione Dolomiti Unesco, con l'appoggio e il patrocinio del Comune di Dobbiaco. Sotto l'aspetto logistico hanno già dato disponibilità il Soccorso Alpino della Provincia di Belluno, il Cai, le guide alpine e la protezione civile, che garantiranno la sicurezza alle persone che prenderanno parte alla manifestazione.
Il DolomitiprogettoUnesco, biodiversità nei workshop fotografici BOLZANO. I parchi naturali Tre Cime e Puez Odle sono tra i luoghi dei workshop fotografici organizzati dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il tema centrale dei corsi, aperti a tutti gli interessati, sarà la biodiversità. I workshop saranno tenuti da fotografi professionisti, e si pongono come obiettivo da un lato quello di diffondere la conoscenza della biodiversità che caratterizza i paesaggi delle zone dolomitiche, e dall'altro quello di creare un vero e proprio archivio di immagini legate a questo tema. I corsi, organizzati in prima battuta dalla Fondazione Dolomiti Unesco in collaborazione con pixcube.it, Federparchi e Nikon School, sono aperti a tutti gli interessati, e le tappe altoatesine dei workshop avranno luogo presso il parco naturale Tre Cime (4-5 luglio) e presso il parco naturale Puez Odle (19-20 settembre). Ulteriori informazioni su www.pixcube.it. Visto l’interesse che dovrebbe destare l’iniziativa è preferibile farsi avanti per tempo.
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AURONZO Il 13 settembre le Tre Cime saranno teatro di una immensa catena umana che le cingerà per un lanciare un messaggio di pace e di rispetto dei diritti umani (dopo l’esperienza del 2009 quando andò in scena “le Dolomiti abbracciano l'Africa”). La manifestazione del prossimo settembre, organizzata da Amnesty Italia e da Insieme si può con la collaborazione del Comune di Auronzo, del Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti e della Fondazione Dolomiti Unesco, sta assumendo un carattere sempre più internazionale. In questi giorni Barbara Bartoli, responsabile di Amnesty Italia, accompagnata da Tatiana Pais Becher, project manager per “Art for Amnesty”, l’organizzazione internazionale con sede a Dublino presieduta e fondata dall’irlandese Bill Shipsey, hanno effettuato un sopralluogo alle Tre Cime per mettere a punto il programma. Amnesty Italia ha partecipato in questa occasione anche alla prima riunione organizzativa convocata in municipio dal sindaco Daniela Larese Filon, cui erano presenti i membri di Insieme si può ONG, la stessa Pais Becher e, via Skype, Bill Shipsey. Per quanto riguarda gli aspetti logistici hanno già dato la propria disponibilità il Soccorso alpino,il Cai, le guide alpine e la Protezione civile, che garantiranno la sicurezza alle persone che parteciperanno. La Pais Becher racconta come la catena “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani” sia stata fortemente voluta da Bill Shipsey che, dopo un’escursione con lei alle Tre Cime, l’ha suggerita alla sezione italiana di Amnesty, i cui responsabili hanno accolto con entusiasmo l’ idea e hanno immediatamente contattato la stessa Pais Becher. Bill Shipsey è quindi intervenuto telefonicamente all’incontro in municipio, entusiasta di poter organizzare e in parte finanziare un evento di tale significato in un contesto speciale come le Dolomiti, ed ha messo a disposizione degli organizzatori la ditta Creative Construction di Berlino per la realizzazione del sito web, oltre al coinvolgimento di un artista di fama mondiale come il disegnatore cecoslovacco Peter Sis, che preparerà delle illustrazioni ad hoc. Le sezioni di Amnesty Gran Bretagna, Amnesty Germania e Amnesty Slovenia hanno già manifestato il loro interesse a promuovere ed essere presenti alla catena umana. La Pais Becher spera poi che gli U2, da sempre vicini ad Amnesty, in occasione del concerto che terranno a Torino possano promuovere l'iniziativa. La consigliere comunale e project manager ha un grande sogno: che anche Papa Francesco possa partecipare all'iniziativa, anche solo con un messaggio. Per questo in questi giorni ha contattato il Vaticano.
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17 Rassegna stampa | Maggio 2015 Corriere delle Alpi | 29 maggio 2015
Laura Bergamin
Auronzo. Diverse componenti di Amnesty sono già al lavoro per il 13 settembre Tema saranno i diritti dell’uomo; e Pais Becher spera in un messaggio del Papa Tre Cime, la catena umana ha sempre più consistenza
Proiezione della III puntata – Il fascino del Sublime - e della IV puntata – L’ambiente naturale e la sua tutela - del reportage «Dolomiti. Montagne – Uomini – Storie» realizzato da Pietro Badaloni per la Fondazione Dolomiti UNESCO. «Non è un caso che le Dolomiti siano state scoperte proprio nell’Ottocento: i «Monti Pallidi» sembrarono a tedeschi e inglesi la realizzazione concreta degli ideali romantici che attraversavano quel tempo. La loro è una bellezza inquietante, non rassicurante: «Il fascino del sublime» è un excursus tra le arti che, dalle Dolomiti, hanno tratto ispirazione. Le Marmarole (forse) della «Presentazione di Maria al tempio» (di Tiziano), il Michelangelo del legno, i giocattoli della Val Gardena, San Michele in California, la casetta nel bosco dove Mahler componeva la sua musica, la Cortina degli intellettuali, il cinema, la fotografia…» cit. Fondazione Dolomiti Unesco. Le Dolomiti sono tuttora un paradiso di flora (2400 sono le specie che costituiscono questo ecosistema) e fauna. Dall’orso alle stelle alpine, la ricchezza naturale dell’area dolomitica è tutelata da 9 Parchi e dall’istituzione delle Regole. Le Regole sono un’antichissima forma di gestione collettiva delle risorse naturali – in montagna più che altrove limitate – che si è conservata fino ai giorni nostri. I boschi, i prati, le bestie, l’acqua sono ricchezze che i popoli dolomitici hanno sempre saputo di dover amministrare con parsimonia e attenzione: la tragedia del Vajont è un esempio di cosa può succedere quando l’uomo non ascolta la montagna. «L’ambiente naturale e la sua tutela» racconta di tutto questo e altro ancora, del ritorno dei giovani all’agricoltura in quota, dei violini di Stradivari, dei laghetti alpini e del gallo cedrone, dell’impegno della Fondazione Dolomiti UNESCO per la difesa di un Patrimonio che appartiene a tutta l’umanità. cit. Fondazione Dolomiti Unesco.
18 Rassegna stampa | Maggio 2015 L’Adigetto.it | 29 maggio 2015
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Il 29 maggio, serata Dolomiti UNESCO
Sabato alle ore 20.30 proiezione della terza puntata nel teatro in Casa Don Bosco
GIUGNO2015
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RASSEGNASTAMPA
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2 Rassegna stampa | Giugno 2015 Montagne360° | Maggio 2015 pag. 7
Un appuntamento per far riflettere sul tema del confine – ad esempio una mostra, un convegno, un concerto, la proiezione di un film-documentario, un progetto scolastico – che si svolga fino a dicembre 2015 nel territorio dolomitico Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Questa tipologia di eventi può rientrare nel calendario condiviso dell’edizione 2015 del Dolomites UNESCO LabFest. Il Festival delle genti e per le genti delle Dolomiti, organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, il cui evento principale si terrà l’ultimo fine settimana di agosto ad Auronzo di Cadore (BL). Nel centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra è stato scelto come tema il confine, declinabile in più modi: luogo di scontro, spazio di incontro e limite. Gli eventi saranno promossi attraverso la rete di comunicazione della Fondazione. Per partecipare, gli organizzatori degli eventi (as esempio una Sezione CAI) devono segnalare la propria iniziativa e spiegare in che modo essa è attinente al tema del confine a: dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info (dolomitesunescolabfest.it)
E’ #Sconfini il tema del Dolomites UNESCO LabFest 2015
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IL CONVEGNO DEDICATO ALLA MONTAGNA
Vivere nelle Dolomiti nel 2040: incontri per portare le proprie idee
L’Adige.it | 02 giugno 2015
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BELLUNO - La Fondazione Angelini sbarca all’Expo di Milano. Lo farà l’11 giugno con il convegno dal titolo “Nutrire la montagna perché la montagna ci nutra”. L’iniziativa, nella parte che coinvolge direttamente la Fondazione Angelini, inizierà alle 11 all’auditorium del Biodiversity Park che si trova nelle vicinanze del Padiglione Italia. Essa si inserisce nella giornata conclusiva della settimana Mountain Week (www.mountainweek.org) organizzata dalla delegazione italiana della Convenzione delle Alpi, in collaborazione con Ministero dell’Ambiente, Confcommercio delle Alpi e Fondazione Dolomiti Unesco. Gli interventi di Stefano Micelli, Silvia Oliva, Davide Pettenella, Enrico Vidale e Paolo Doglioni saranno affiancati dalla proiezione dei documentari "Dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità: il riconoscimento Unesco come occasione di sviluppo territoriale" e "Saperi e sapori delle Dolomiti Bellunesi: il caso-studio.
3 Rassegna stampa | Giugno 2015 Il Gazzettino | 01 giugno 2015
Fondazione Angelini all’Expo di Milano
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Il 5 giugno a Vigo di Fassa L’appuntamento per Catinaccio e Latemar e per le Pale di San Martino è venerdì 5 giugno all’Istitut Cultural Ladin di Vigo di Fassa dalle ore 17 alle 20. È il quinto degli undici incontri organizzati dalla Fondazione Dolomiti Unesco (www.dolomitiunesco.info) nell’ambito del processo di partecipazione territoriale in vista dell’elaborazione della Strategia complessiva di Gestione del bene Dolomiti, documento che dovrà essere presentato all’Unesco nel 2016.
Gli incontri sono gestiti con la tecnica partecipativa del «World cafè». I partecipanti, divisi in tavoli di lavoro, sono invitati a confrontarsi e a mettere in circolo le proprie idee. Guidati dai moderatori, si discute su
quattro macro argomenti riguardanti la gestione del Patrimonio Dolomiti: turismo, sviluppo socioeconomico, conservazione attiva e costruire relazioni. La sfida è quella di immaginare insieme come si vorrà vivere nelle Dolomiti del 2040. Il fine è strategico, impostare già oggi alcune scelte per la governance del futuro. Le proposte discusse, una volta elaborate, alimenteranno il processo di costruzione della Strategia complessiva di Gestione del bene.
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Gli incontri successivi: per il Gruppo di Brenta il ritrovo sarà nel Parco Adamello Brenta, a Villa Santi a Daone (Montagne) il 10 giugno dalle ore 17 alle 20. Per Bletterbach, Sciliar, Catinaccio e Latemar al Comune di Nova Levante (Bolzano) il 12 giugno dalle ore 17 alle 20. Per Pale di San Martino, San Lucano e Dolomiti Bellunesi ci si ritroverà nella sede del Parco di Paneveggio Pale di San Martino, a Villa Welsperg (Tonadico), il 15 giugno dalle ore 17 alle 20. Per la Marmolada ritrovo presso il Rifugio Serauta (piazzale della stazione di partenza della Funivia Marmolada a Malga Ciapela, Rocca Pietore) il 19 giugno dalle ore 12 alle 17.
4 Rassegna stampa | Giugno 2015
Per Pale di San Martino, San Lucano e Dolomiti Bellunesi ci si ritroverà nella sede del Parco di Paneveggio Pale di San Martino, a Villa Welsperg (Tonadico), il 15 giugno dalle ore 17 alle 20.
Per il Gruppo di Brenta il ritrovo sarà nel Parco Adamello Brenta, a Villa Santi a Daone (Montagne) il 10 giugno dalle ore 17 alle 20.
Gli incontri successivi:
Per la Marmolada ritrovo presso il Rifugio Serauta (piazzale della stazione di partenza della Funivia Marmolada a Malga Ciapela, Rocca Pietore) il 19 giugno dalle ore 12 alle 17.
Per Bletterbach, Sciliar, Catinaccio e Latemar al Comune di Nova Levante (Bolzano) il 12 giugno dalle ore 17 alle 20.
L’Adige.it | 04 giugno 2015
Vigo di Fassa Domani quattro tavoli di lavoro all'Istituto ladino con la Fondazione Unesco Noi e le Dolomiti nel 2040:un confronto di idee VIGO DI FASSA - L'appuntamento per Catinaccio, Latemar e Pale di San Martino è domani, 5 giugno, all'Istitut cultural Ladin di Vigo di Fassa dalle ore 17 alle 20. È il quinto degli 11 incontri organizzati dalla Fondazione Dolomiti Unesco (www.dolomitiunesco.info) nell'ambito del processo di partecipazione territoriale in vista dell'elaborazione della Strategia complessiva di Gestione del bene Dolomiti, documento che dovrà essere presentato all'Unesco nel 2016. Gli incontri sono gestiti con la tecnica partecipativa del «World cafè». I partecipanti, divisi in tavoli di lavoro, sono invitati a confrontarsi e a mettere in circolo le proprie idee. Guidati dai moderatori, si discute su quattro macro argomenti riguardanti la gestione del Patrimonio Dolomiti: turismo, sviluppo socioeconomico, conservazione attiva e costruire relazioni. La sfida è quella di immaginare insieme come si vorrà vivere nelle Dolomiti del 2040. Il fine è strategico, impostare già oggi alcune scelte per la governance del futuro. Le proposte discusse, una volta elaborate, alimenteranno il processo di costruzione della Strategia complessiva di Gestione del bene.
Dolomiti, salvaguardia partecipata
Vigo di Fassa. All'Istituto Ladino il quinto incontro della Fondazione Unesco VIGO DI FASSA - Si è svolto a Vigo di Fassa il quinto incontro del processo partecipativo denominato #Dolomiti2040 che la Fondazione Dolomiti Unesco ha organizzato su tutto il territorio dolomitico, dal Brenta alle Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, per coinvolgere gli attori del territorio nella definizione degli obiettivi e delle misure equilibrate per tramandare le Dolomiti alle future generazioni. «Per la formazione del piano di gestione l'elemento distintivo è coinvolgere la popolazione, la strategia non deve essere imposta ma risultato di processi partecipati - così l'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi , aprendo l'incontro -. Il disegno complessivo sulla gestione delle Dolomiti Unesco deve essere condiviso con la gente. Alla fine di tutti gli undici incontri avremo coinvolto oltre mille persone attorno a temi che interessano tutti gli abitanti di questo straordinario patrimonio. Quello che stiamo realizzando è un salto culturale eccezionale, lo dimostra la grande partecipazione che finora ha caratterizzato tutti i territori». Con l'assessore Gilmozzi anche la segretaria generale della Fondazione Marcella Morandini , che ha illustrato le principali tappe della strategia di gestione per uno sviluppo sostenibile del Bene naturale Dolomiti. La formula adottata dalla Fondazione per questo processo partecipativo è quella di fare sedere le persone a quattro tavoli dove si discutono, con il coordinamento di un esperto, i quattro temi. Ogni mezz'ora, le persone cambiano tavolo in modo che tutti i partecipanti possano contribuire con il loro apporto di idee ai temi utili a definire la strategia complessiva. Dopo quello di Vigo di Fassa, nel territorio provinciale, seguirà quello di Villa Santi a Montagne (10 giugno) e poi a Villa Welsperg, Tonadico (15 giugno). Si tratta di incontri attivi attraverso una metodologia di lavoro che permette ai partecipanti di esprimere la propria opinione e dare il proprio contributo in termini di idee rispetto a quattro temi: turismo, sviluppo socio-economico, conservazione attiva, costruire relazioni. Oltre 50 i partecipanti in Fassa: amministratori, rappresentanti degli enti di promozione turistica, di associazioni ambientalistiche, accompagnatori di territorio, guide alpine, rifugisti, albergatori, ristoratori, e semplici cittadini che si sono ritrovati nel Museo dell'Istituto Culturale Ladino. Il presidente Antonio Pollam ha fatto gli onori di casa ricordando come i Ladini caratterizzino tutte le Dolomiti e rappresentino «una biodiversità con una storia, una cultura e una lingua minacciata di estinzione».
5 Rassegna stampa | Giugno 2015 L’Adige | 07 giugno 2015
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Due giorni di corso dedicato alla fotografia in montagna per promuovere il territorio Dolomiti da scoprire dietro l’obiettivo CORTINA Fotografare le Dolomiti. È questo il titolo del progetto promosso da Pixcube.it con la Fondazione Dolomiti Unesco, il Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, Federparchi e Nikon for park, che prevede due giorni alla scoperta delle Dolomiti e dell’arte fotografica. Cogliere il primo raggio di sole del mattino, assistere al caleidoscopico gioco di colori delle Dolomiti che a seconda dell’ora del giorno e delle condizioni meteo cambiano aspetto attingendo a una tavolozza di colori naturali quasi infinita. Per essere protagonisti di questo piccolo “miracolo” naturale si può partecipare al workshop fotografico che si terrà nel cuore del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, il 18 e il 19 luglio. Il workshop propone una due giorni alla scoperta delle tecniche necessarie per riuscire a fotografare, documentare e rendere in immagini la biodiversità delle Dolomiti. Un’occasione unica e originale di conoscere, proteggere e promuovere il territorio. E allo stesso tempo diventare abili documentatori della bellezza. In compagnia di esperti della fotografia con naturalisti al seguito, si effettuerà il periplo delle 5 Torri, il sentiero Cai 412 di Sotecòrdes fino alla Forcella Col del Bos e alla Val Travenanzes, all’interno del Parco. Le Dolomiti, patrimonio naturale dell’umanità Unesco, offrono infatti all’obbiettivo fotografico visione e vedute uniche al mondo. Queste rocce inoltre custodiscono un valore intrinseco di importanza internazionale per le scienze della Terra: basti pensare all’elevata concentrazione di formazioni carbonatiche o ancora alla loro geologia che fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico. Le iscrizioni per partecipare al workshop sono aperte sul sito pixcube.it. Il ritrovo è previsto sabato 18 luglio alle 13 alla Locanda del cantoniere a Vervei. Tutti, sia i principianti che possono apprendere le tecniche grazie al team-work, che i fotografi più esperti, saranno affiancati da un professionista. È possibile partecipare con qualsiasi macchina fotografica ed è richiesta una conoscenza minima della stessa. Il consorzio Cortina Turismo ha predisposto degli speciali pacchetti e proposte vacanze sul proprio sito che prevedono due notti per due persone a partire da 171 euro in B&B. Compreso nel prezzo, un coupon del valore di 20 euro per l’iscrizione al workshop. (a.s.)
6 Rassegna stampa | Giugno 2015 Corriere delle Alpi | 07 giugno 2015
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7 Rassegna stampa | Giugno 2015 Alto Adige | 07 giugno 2015
Quattro tavoli di discussione su altrettanti temi “caldi”. Domani l’appuntamento è alla Ciasa Runcher di Badia “#Dolomiti2040”. Ecco cosa passa nella testa dei valligiani di Delia Lorenzi BOLZANO. Quale sarà il futuro del patrimonio dell’umanità Dolomiti? Come tramandarlo alle nuove generazioni? Sono domande che la Fondazione Dolomiti si pone e rivolge a tutti gli attori del territorio dolomitico. Per questo è nato un percorso partecipativo denominato #Dolomiti2040. Gli incontri che interessano più da vicino i sistemi del Trentino Alto Adige sono appena partiti. Venerdì c'è stato infatti il primo appuntamento a Vigo di Fassa all’Istitut Cultural Ladin, (Catinaccio e Latemar, sistema 7 e Pale di San Martino, parte del sistema 3). L’appuntamento di Badia, Ciasa Runcher dalle 17 alle 20, è in calendario invece per domani e interessa una parte del sistema 5, Fanes Senes e il sistema 6, Puez Odle. Si prosegue il 10 a Montagne località Daone, Villa Santi (Brenta sistema 9), il 12 a Nova Levante nella sede comunale (Bletterbach sistema 8, Sciliar, Catinaccio e Latemar sistema 7), il 15 a Tonadico Villa Welsperg (Pale di San Martino, San Lucano e Dolomiti Bellunesi, parte sistema 3). Il 17 giugno si prosegue in Veneto a Pedavena (Vette Feltrine Dolomiti Bellunesi, parte sistema 3) per concludere il 19 al Rifugio Serauta sulla Marmolada, la Regina delle Dolomiti. Una formula, quella di #Dolomiti40, non abituale: quattro tavoli di discussione e confronto su altrettanti temi: turismo, sviluppo socio-economico, conservazione attiva, costruire relazioni. Dieci minuti a testa per esprimere la propria opinione relativa al tema del tavolo che si è scelto, con l’impegno-obbligo di cambiare tavolo ogni 30 minuti. Un metodo di lavoro già sperimentato con successo dalla Fondazione nell’edizione numero zero del DolomitesLabFest (2014). Una modalità di confronto che mette in circolo le idee, utile ad orientare una strategia di gestione per un Bene Naturale che costituisce un’opportunità reale di sviluppo. Tutti gli appuntamenti, ad esclusione di quello che si svolge in Marmolada (19 giugno dalle 12 alle 17), hanno inizio alle 17, sono a partecipazione libera con conferma di partecipazione (info@dolomitiunesco.info . - tel. 0436 867395) e sono programmati dalla Fondazione in luoghi cruciali del patrimonio Dolomiti UNESCO. Il percorso partecipativo è iniziato il 20 maggio a Cimolais, Pordenone, nella parte delle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave (sistema 4), il giorno successivo a Lozzo di Cadore (sistema 5) poi, sempre sistema 5 (Sorapis, Cristallo e Alta Pusteria) un incontro si è svolto alla Casa delle Regole di Cortina d’Ampezzo. Quindi a Selva di Cadore (sistema 1, Pelmo e Croda da Lago e Civetta, sistema 3) nel Museo Civico dedicato a "Vittorino Cazzetta", lo studioso che scoprì l’uomo di Mondeval, cacciatore del Mesolitico (Età della pietra), vissuto sulle Dolomiti circa settemila anni fa. Agli incontri- finora - hanno partecipato amministratori locali, rappresentanti degli enti di promozione turistica, dei musei, rifugisti, albergatori, ristoratori, proprietari di negozi di diversi ambiti, abitanti di varie località, uomini e
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8 Rassegna stampa | Giugno 2015
Corriere delle Alpi | 08 giugno 2015
Mercoledì le riprese di Giuliano Vantaggi della Fondazione Google Street View sulle Tre Cime
AURONZO Le Tre Cime di Lavaredo su Google Stree View. Mercoledì, Bruno Zannantonio, Alessandro Farinazzo e Silvano Festini accompagneranno Giuliano Vantaggi, della Fondazione Dolomiti Unesco, a fare il giro delle Tre Cime di Lavaredo per poi far vedere in rete, metro dopo metro, il panorama mozzafiato delle più belle montagne al mondo. Si tratta delle riprese di Street View di Google che, una volta operative, permetteranno di pianificare le proprie escursione in questo angolo delle Dolomiti. Dai primi di luglio, poi, le riprese riguarderanno altri siti dei monti pallidi. La troupe disporrà di due “trekker” e due “tripod”, ossia una strumentazione per riprese e foto a 360 gradi. Pelmo Croda da Lago; Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi vette Feltrine; Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave; Dolomiti settentrionali; Dolomiti di Brenta questa la mappatura programmata. Dopo la parentesi delle Tre Cime, saliranno in sud Tirolo, per ritornare nel bellunese in luglio.(fdm)
donne interessate al futuro del proprio territorio, tanto da iscriversi agli incontri per poter dire la propria opinione e confrontarla con le altre persone che siedono allo stesso tavolo. E, se è piuttosto scontato che amministratori o rappresentanti di enti prendano la parola per esprimersi in pubblico e prendere posizione, non lo è per uomini e donne che vivono fra i Monti Pallidi, benché si riconosca loro da più parti e specie in ambiente ladino, una notevole vocazione imprenditoriale e, dunque, capacità - anche - di eloquio. Un’opportunità, quella della formula di #Dolomiti40, molto praticata in ambiente anglosassone che pare avere fortuna anche in zona dolomitica. Buon segno, evidentemente gli abitanti delle Dolomiti tengono particolarmente allo sviluppo del proprio territorio, frequentano gli incontri partecipativi, investono tempo e risorse in termini di idee e “provocazioni”. Gestire le inevitabili trasformazioni che interessano i luoghi, non escluso quello dolomitico, è una sfida che appartiene (come ruolo) agli amministratori ma, con la partecipazione attiva riguarda, almeno in termini di apporto di idee, tutti gli attori del territorio. Aderire agli incontri d’ascolto della Fondazione, utili ad amministratori locali e a coloro che operano in Dolomiti, vuol dire esercitare quella libertà di partecipazione necessaria ad individuare obiettivi e misure equilibrate per la gestione del Bene Naturale UNESCO. Un patrimonio straordinario che tutto il mondo ci invidia.
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Un corso per imparare a fotografare le Dolomiti WOKSHOP IN AMPEZZO A METÀ LUGLIO CORTINA D’AMPEZZO
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Con la macchina fotografica, in montagna, per camminare tutto attorno alle Cinque Torri, sui sentieri di Sotecòrdes fino alla forcella Col dei Bos e in Val Travenànzes, all’interno del terriotorio protetto del Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. È l’esperienza che vivranno i partecipanti al workshop fotografico che si terrà a Cortina il 18 e 19 luglio. Accompagnati da fotografi professionisti e da naturalisti, saranno invitati a comprendere, cogliere e condividere gli aspetti unici della biodiversità di questo territorio. Potranno cogliere il primo raggio di sole del mattino, assistere al gioco di colori delle Dolomiti, che muta a seconda dell’ora del giorno e delle condizioni meteorologiche. Il corso è organizzato da Pixcube.it, in collaborazione con il Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, Federparchi e Nikon for park. L’iniziativa si inserisce nel progetto Fotografare le Dolomiti, promosso da Pixcube.it con la fondazione Dolomiti Unesco, che intende valorizzare, anche davanti all’obiettivo fotografico, questo territorio riconosciuto patrimonio naturale dell’umanità. Marco Dibona
9 Rassegna stampa | Giugno 2015 Il Gazzettino | 09 giugno 2015
La Voce del Nord Est.it | 10 giugno 2015 A Vigo di Fassa il primo degli incontri partecipativi in Trentino
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10 Rassegna stampa | Giugno 2015
Vigo di Fassa (TN) - Si è svolto a Vigo di Fassa il quinto incontro del processo partecipativo denominato #Dolomiti2040 che la Fondazione Dolomiti UNESCO ha organizzato su tutto il territorio dolomitico, dal Brenta alle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, per coinvolgere gli attori del territorio nella definizione degli obiettivi e delle misure equilibrate per tramandare le Dolomiti alle future generazioni. “Per la formazione del piano di gestione l’elemento distintivo è coinvolgere la popolazione, la strategia non deve essere imposta ma il risultato di processi partecipati – così l’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, aprendo l’incontro – Il disegno complessivo sulla gestione delle Dolomiti UNESCO deve essere condiviso con la gente. Alla fine di tutti gli undici incontri avremmo coinvolto oltre mille persone attorno a temi che interessano tutti gli abitanti di questo straordinario patrimonio. Quello che stiamo realizzando è un salto culturale eccezionale, lo dimostra la grande partecipazione che finora ha caratterizzato tutti i territori”. Con l’assessore Gilmozzi anche il segretario generale della Fondazione Marcella Morandini che ha illustrato le principali tappe della strategia di gestione per uno sviluppo sostenibile del Bene Naturale Dolomiti. Dopo quello di Vigo di Fassa, nel territorio provinciale, seguirà quello di Villa Santi a Montagne (10 giugno) e poi a Villa Welsperg, Tonadico (15 giugno). Si tratta di incontri attivi attraverso una metodologia di lavoro che permette ai partecipanti di esprimere la propria opinione e dare il proprio contributo in termini di idee rispetto a quattro temi: turismo, sviluppo socio-economico, conservazione attiva, costruire relazioni. Oltre 50 i partecipanti: amministratori, rappresentanti degli enti di promozione turistica, di associazioni ambientalistiche, accompagnatori di territorio, guide alpine, rifugisti, albergatori, ristoratori, e semplici cittadini. L’incontro di Vigo di Fassa, (sistema 7, Catinaccio e Latemar e parte del sistema 3, Pale di San Martino) si è svolto nel Museo dell’Istituto Culturale Ladino. Il presidente Antonio Pollam ha fatto gli onori di casa ricordando come i Ladini caratterizzino tutte le Dolomiti e siano “una biodiversità con una storia, una cultura e una lingua minacciata di estinzione”. Anche la nuova presidente del Comun General de Fascia, Elena Testor, ha portato il saluto e ha partecipato ai tavoli di discussione. La formula adottata dalla Fondazione per questo processo partecipativo è quella di fare sedere le persone a quattro tavoli dove si discutono, con il coordinamento di un esperto, i quattro temi. Ogni mezz’ora, le persone cambiano tavolo in modo che tutti i partecipanti possano contribuire con il loro apporto di idee ai temi utili a definire la strategia complessiva. L’assessore Gilmozzi, osservando l’interesse e la grande partecipazione ha detto “E’ molto positivo passare dal dire al fare: in questo tipo di incontri le persone vivono una dimensione inclusiva. Dopo il riconoscimento UNESCO delle Dolomiti avvenuto su due criteri, straordinaria bellezza e valore geologico per la storia della Terra, ci siamo trovati di fronte a due sfide, una quella di costruire una rete fra territori diversi, istituzionalmente e con quattro differenti lingue. La seconda, fatta la rete, – ha continuato l’assessore – era riuscire a definire una strategia comune con tutti i territori, trovare comuni denominatori evitando, possibilmente, gli errori. La prima sfida e’ stata superata brillantemente: costituire la Fondazione e’ stata la chiave vincente. Con la Fondazione ci siamo dotati di luogo di confronto per prendere decisioni che preludono a strategie comuni. Una metodologia di lavoro ormai consolidata, indirizzata a lavorare in rete, i livelli politici sono riusciti a stare insieme. L’altra sfida è la strategia che si fonda su alcuni assi, sintetizzata nei temi di cui discutiamo oggi. Siamo qui per mettere a frutto la capacità di valorizzare un bene unico. Per fare un ulteriore passo, cercheremo di coinvolgere più persone possibile e questo lavoro condizionerà positivamente, spero, il lavoro di tutti ognuno nel proprio ambito”. Il percorso partecipativo è iniziato il 20 maggio a Cimolais, Pordenone (Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, sistema 4), il 21 maggio a Lozzo di Cadore (sistema 5) poi, ancora nel sistema 5 (Sorapis, Cristallo e Alta Pusteria) alla Casa delle Regole di Cortina d’Ampezzo. Quindi a Selva di Cadore (sistema 1, Pelmo e Croda da Lago e Civetta, sistema 3) nel Museo Civico ‘Vittorino Cazzetta’. Il prossimo appuntamento è a Badia, Ciasa Runcher l’8 giungo (parte sistema 5, Fanes Senes e sistema 6, Puez Odle. Quindi il 10 giugno a Montagne, Villa Santi (Brenta sistema 9), il 12 a Nova Levante presso il Comune (Bletterbach sistema 8, Sciliar, Catinaccio e Latemar sistema 7), il 15 ci si trasferisce a Tonadico Villa Welsperg (Pale di San Martino, San Lucano e Dolomiti Bellunesi, parte sistema 3). Il 17 giugno il trasferimento è a Pedavena provincia di Belluno, (Vette Feltrine Dolomiti Bellunesi, parte sistema 3). La conclusione dell’intero percorso partecipativo non poteva che essere organizzato in cima alla Regina delle Dolomiti: il 19 giugno, infatti, l’appuntamento si svolgerà al Rifugio Serauta sulla Marmolada. E’ gradita la prenotazione per tutti gli incontri, anche per questioni organizzative (info@dolomitiunesco.info tel. 0436 867395).
11 Rassegna stampa | Giugno 2015 Giudicarie.com | 12 giugno 2015
L'interesse attorno al futuro delle Dolomiti è sentito in tutti i territori del Bene Naturale UNESCO. Ieri sera a Villa Santi, la Casa Natura del Parco Naturale Adamello Brenta, si sono incontrati amministratori locali, rappresentanti degli enti di promozione turistica, enti funiviari, associazioni alpinistiche e ambientalistiche, albergatori, rifugisti e semplici cittadini che vivono e lavorano nel sistema dolomitico 9, il Brenta, per partecipare all'iniziativa promossa dalla Fondazione Dolomiti denominata #Dolomiti2040. La modalità di discussione e confronto organizzata dalla Fondazione Dolomiti sta riscuotendo notevole consenso nei nove sistemi dolomitici. Dal Trentino al Friuli, dal Veneto all'Alto Adige, la partecipazione attiva degli attori del territorio è numerosa e le tre ore programmate risultano quasi scarse. Quattro i tavoli e i temi di discussione: turismo, sviluppo socio economico, conservazione attiva, costruire relazioni. Alla fine del percorso partecipativo, che conta complessivamente undici incontri nei punti strategici dell'intero patrimonio Dolomiti, sarà fatta una lettura-studio di quanto emerso e ciò contribuirà ad orientare la strategia complessiva del Bene Naturale Dolomiti. La modalità di confronto e discussione prevede la rotazione delle persone ogni 30 minuti in modo che, ogni partecipante, possa dare il proprio contributo, in termini di idee e proposte a ciascuno dei temi proposti. Quattro esperti coordinano le riflessioni e, alla fine della serata, fanno sintesi per comunicarla a tutti i partecipanti. Giulia Gelmi sociologa è la coordinatrice del percorso partecipativo #Dolomiti 2040 e collabora con la Fondazione Dolomiti, i facilitatori sono: Cesare Micheletti architetto del Paesaggio, Irma Visalli architetto, Anna Scuttari ricercatrice EURAC e Andrea Omizzolo ricercatore EURAC, entrambi svolgono il loro lavoro nell'ambito dello sviluppo regionale e montano. La scelta dei temi va, naturalmente, nel cuore della questione sul futuro delle Dolomiti. Turismo: in quale direzione è opportuno che si sviluppi il turismo in Dolomiti? Come agire per salvaguardare le risorse, base fondamentale dell'attrattività del territorio dolomitico? Come ragionare rispetto alla mobilità? Quali soluzioni adottare per favorire una mobilità sostenibile? Dove e come agire per orientare l'alternativa del trasporto pubblico rispetto a quello privato? Come trovare il giusto equilibrio fra le esigenze dei residenti e quelle dei visitatori? Sviluppo socio-economico: quali scelte economiche e sociali vanno fatte per migliorare gli standard di vita? Quali potranno essere i fattori di attrazione economica per il futuro delle Dolomiti? La sostenibilità nelle dinamiche di sviluppo del patrimonio Dolomiti UNESCO è un principio irrinunciabile, uno dei pilastri della strategia complessiva dei "Monti Pallidi". Conservazione attiva: già la definizione fa capire che per le Dolomiti parliamo di conservazione come esito di azioni concrete e
Montagne. A Villa Santi si discute del futuro delle Dolomiti di Brenta
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12 Rassegna stampa | Giugno 2015
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L’Adige | 14 giugno 2015
Fiemme e Fassa. Foto storiche e pensieri di grandi personaggi raccolti nel volume di Alfredo Paluselli
FIEMME - È in uscita il secondo libro di Alfredo Paluselli , scrittore di Fiemme e nipote dell'omonimo scalatore. Alfredo, già autore di «Vento da Nord» che ha ispirato anche un lavoro teatrale molto apprezzato, ha realizzato «Riflessi nelle Dolomiti», un'opera di 740 pagine che ha richiesto un lavoro di oltre due anni. Si tratta infatti di una raccolta di 365 immagini e frasi, una per ogni giorno dell'anno, che potranno accompagnare il lettore in un viaggio straordinario. Il libro è disponibile in tutte le librerie di Fiemme e Fassa, e non solo, dal primo giugno. «Ho acquistato negli anni tantissime immagini storiche, alcune molto rare, delle nostre Dolomiti - racconta l'autore -: sono immagini che ritraggono la storia delle nostre montagne e dei nostri paesi. Il confronto tra passato e presente è sempre interessante e permette di notare come nel tempo la natura sia rimasta sostanzialmente invariata, mentre l'opera dell'uomo, tutt'attorno, mutava continuamente. Così ho cercato un modo di presentare tutto ciò in modo piacevole, unendo per ogni giorno dell'anno la bellezza delle Dolomiti a pensieri indimenticabili di grandi personaggi storici, molti dei quali legati alla montagna. Trovavo che il concetto di storia e di saggezza fosse in linea con la filosofia delle Dolomiti come patrimonio dell'umanità (anche per questo il libro è bilingue italiano/inglese ed è in previsione una versione in tedesco). Ho sottoposto quindi il mio lavoro alla Fondazione Dolomiti Unesco che lo ha trovato in linea con i suoi princìpi, concedendo all'opera il patrocinio. Posso dire che il motivo principale per cui ho fatto tutto ciò è stato cercare di insegnare qualcosa a me stesso». F.Gio.
Il tempo riflesso nelle Dolomiti
non solo come conservazione del paesaggio e del territorio che, peraltro, sono garantite da leggi. Quale può essere in questo senso il ruolo delle aree protette? Come possono aumentare la qualità della vita nel patrimonio Dolomiti? La conservazione può e come essere funzionale alla crescita locale? Come può garantire il rispetto degli equilibri ecologici? Costruire relazioni: che significa? Trasformare la condizione di frammentarietà delle Dolomiti (9 sistemi in 5 territori di versi) da debolezza a punto di forza, lavorando sull'integrazione di vari fattori piuttosto che sulla risoluzione di un singolo aspetto. La strategia complessiva dovrebbe procedere "bilanciando" le esigenze del residente in Dolomiti con quelle del turista/visitatore. Sono ancora tre gli incontri in programma, uno in Trentino e due in provincia di Belluno. Alla fine di tutto il percorso partecipativo saranno resi noti i risultati. (fs)
Transdolomites nella Fondazione
13 Rassegna stampa | Giugno 2015 L’Adige | 14 giugno 2015
Dolomiti Unesco. L'associazione fassana sarà «sostenitore»
VAL DI FASSA - Transdolomites diventa membro sostenitore della Fondazione Dolomiti Unesco: nella seduta dell'11 marzo, infatti, il Cda della Fondazione ha accolto la richiesta. «Con la qualifica di sostenitore della Fondazione - scrive il presidente dell'associazione Massimo Girardi in una nota - la collaborazione di Trandolomites avverrà in natura attraverso l'organizzazione di convegni e manifestazioni in tema di mobilità, turismo, paesaggio e sviluppo sostenibile con il coinvolgimento della Fondazione». Il 27 maggio scorso - a Selva di Cadore - Transdolomites ha partecipato all'incontro partecipativo «Dolomiti 2040» nel Museo Cazzetta. «In quell'occasione - scrive Girardi - il nostro contributo al dibattito si è concentrato sul ruolo dei servizi e trasporti come settore nel quale sarà prioritario investire nei prossimi decenni, ponendo al centro dell'attenzione nazionale, europea, extraeuropea non singoli progetti di mobilità, bensì un progetto dolomitico globale e ben strutturato. Questo partendo dal miglioramento e potenziamento degli attuali servizi di trasporto pubblico su gomma tra le province e regioni che insistono i territori Dolomiti Unesco, l'obiettivo di lavorare ad un sistema tariffario unico ed un unico biglietto o card di servizi sino ad arrivare al tema dei trasporti ferroviari». «Proprio con una lunga telefonata che lo scrivente ha avuto il 10 giugno con Marco Melchiori , direttore di Confindustria Belluno - informa poi Girardi - è stata ribadita la volontà di affrontare la tematica delle ferrovie dolomitiche in un convegno da tenersi a Belluno nelle prossime settimane mentre Transdolomites conferma l'impegno di tenere a Trento nel mese di novembre 2015 un convegno internazionale sui futuri collegamenti ferroviari alpini e dolomitici al quale ci stiamo attivando nell'invitare le Province autonome di Trento e Bolzano, Regione Lombardia, Veneto, Engadina, Austria, Fondazione Dolomiti Unesco, e Ministero dei trasporti e ambiente e Commissione Europea. Ambito di lavoro di questa iniziativa è la Macroregione alpina. Un percorso che abbiamo avviato come associazione già da due anni».
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Confcommercio e Fondazione Angelini hanno presentato “Nutrire la montagna” Le Dolomiti protagoniste a Expo BELLUNO “Nutrire la montagna perché la montagna ci nutra” ha chiuso la “Mountain Week” all’Expo mettendo in primo piano le Dolomiti Bellunesi. Giovedì Confcommercio Belluno e Fondazione Angelini sono state infatti protagoniste all’interno della grande vetrina internazionale di Milano. «La “Mountain Week” era organizzata dalla Commissione permanente della Convenzione delle Alpi, presso il ministero dell’Ambiente, per discutere dei temi delle “Terre Alte”», precisa Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio, che nel corso della giornata conclusiva ha messo in primo piano le istanze dell’economia del terziario (commercio, turismo, servizi e professioni) nel più vasto quadro dello sviluppo sostenibile, del corretto utilizzo delle risorse che la montagna produce, del valore che l’uomo, con la sua opera responsabile, può portare per evidenziare l’importanza sociale ed economica del sistema montano. «Questo non solo in un’ottica di salvaguardia di una zona con gap competitivi rispetto ai territori di fondovalle», precisa Doglioni, «ma soprattutto in chiave di utilizzo sostenibile delle molte, ma non inesauribili, risorse che la montagna può riservare alla pianura. Per questo si può dire che la montagna crea nutrimento, ma allo stesso tempo va nutrita, cioè dotata di tutte le infrastrutture e condizioni di base per poter vivere ed operare», aggiunge Doglioni, da poco anche alla guida del sistema Confcommercio dell’Arco Alpino. «La giornata è andata bene, c’è stata una buona partecipazione», commenta Ester Cason della Fondazione Angelini. «Eravamo nel padiglione “Bioversity Park”. L’obiettivo era portare un focus sulla montagna bellunese. Come Fondazione abbiamo presentato il contributo realizzato da Stefano Micelli, Gianluca Toschi e Silvia Oliva su “Saperi e sapori della montagna: motore dello sviluppo del Nord Est”. È stata poi la volta di Davide Pettenella ed Enrico Vidale, intervenuti sull’importanza dei prodotti non legnosi (funghi, tartufi, castagne, piccoli frutti, talmino) nelle foreste montane». Non è mancato un documentario dedicato alla Val di Zoldo, per cui è stata anche realizzata una pubblicazione. «Proiettato inoltre un lavoro realizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco», continua la Cason. «La volontà comune, nostra e di Confcommercio, era portare la provincia di Belluno all’interno di un’intera settimana dedicata alla montagna». Insomma, un palcoscenico importante per il territorio provinciale, «le cui potenzialità sono molte», mette in risalto Doglioni, «spesso oltre la consapevolezza che noi stessi “montanari” abbiamo dei nostri territori». (m.r.)
14 Rassegna stampa | Giugno 2015 Corriere delle Alpi | 14 giugno 2015
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La Fondazione dopo l'elaborazione di quanto emerso nel corso degli undici incontri di #Dolomiti2040, avrà cura di inviare la sintesi a tutti i partecipanti e puntuale comunicazione alla stampa. Sono tante le domande e le risposte che scaturiscono da questi confronti, efficaci sia per i partecipanti (sono loro a dichiararlo) sia per la Fondazione che attraverso i facilitatori fa un'operazione d'ascolto e di raccolta proposte mai effettuato finora nell'ambito dolomitico. Al tavolo della «conservazione attiva» ci si pone la questione del ruolo aree protette, ci si confronta sulla richiesta di responsabilità chiesta dall'UNESCO, ci si chiede quali azioni si possano mettere in campo.
Tante le risposte/proposte, un rappresentante dell'area ambientalistica, Luigi Casanova, dice «bisogna avere il coraggio che ha avuto la Provincia autonoma di Trento nel sostenere il processo di trasformazione delle aree protette, un passaggio costruito in modo partecipato coinvolgendo tutte le categorie. E' quello che sta avvenendo ora qui con le Dolomiti UNESCO». Quattro le parole chiave che hanno caratterizzato i quattro momenti di questo tavolo: cultura (soprattutto) per la governance, parchi ed equilibrio.
#Dolomiti2040, se ne discute a Tonadico
15 Rassegna stampa | Giugno 2015 L’Adigetto.it | 16 giugno 2015
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A Villa Welsperg il nono incontro del processo di consultazione
E' il nono incontro di #Dolomiti2040 quello che si è svolto ieri nel tardo pomeriggio a Tonadico Villa Welsperger, una delle sedi del Parco Paneveggio Pale di San Martino.
Un'iniziativa di partecipazione attiva e di ascolto promossa dalla Fondazione Dolomiti UNESCO per costruire, insieme a chi in Dolomiti ci vive, lavora e abita la strategia complessiva di gestione del Bene Patrimonio dell'Umanità. Come i precedenti otto appuntamenti, tenuti in luoghi cruciali del Bene UNESCO, anche quello di Tonadico ha rilevato il grande interesse degli attori del territorio dolomitico amministratori, rappresentanti degli enti promozionali, di albergatori, rifugisti, associazioni ambientalistiche e alpinistiche, guide alpine, e semplici cittadini. A dimostrare, ancora una volta, quanto gli abitanti delle Dolomiti abbiano a cuore lo sviluppo del proprio territorio. I temi discussi ai quattro tavoli di lavoro - turismo, sviluppo socioeconomico, conservazione attiva e costruire relazioni - hanno posto l'accento, a Tonadico così come già accaduto negli altri luoghi dove si è svolta la consultazione, sull'importanza delle connessioni: fra attori e realtà del territorio e fra territori. L'auspicio dei vertici della Fondazione Dolomiti è che questa modalità di confronto e discussione contribuisca alla gestione complessiva in termini di idee e proposte e che possa influire sul processo culturale necessario affinché la logica di considerare il proprio territorio dolomitico con i confini che corrispondono a quelle delle differenti amministrazioni, vada sempre più in soffitta e prevalga, invece, lo sguardo UNESCO che considera i nove sistemi dolomitici come un unico territorio. Il percorso partecipativo continua domani 17 giugno a Pedavena e, ultimo incontro, venerdì 19 giugno in Marmolada al Rifudio Serauta.
Una via che implica un passaggio culturale notevole con uno sviluppo che coniughi innovazione e tradizione con tutela ambientale.
Il turista non deve passare da una realtà urbana a una realtà di montagna urbana. Si deve puntare su un turismo di qualità e non di quantità, non più crescita, ma riqualificazione del turismo. Importante educare il turista e, perché no, sceglierlo, andarselo a cercare: i turisti non sono tutti eguali. Necessaria una consapevolezza e valorizzazione del sistema nel suo complesso. Si è parlato dell'opportunità di creare un «prodotto unito», un itinerario per tutte le Dolomiti anche per diminuire la dismogeneità dei flussi turistici. La cultura come elemento differenziante (ogni posto è diverso).
Si è discusso sull'importanza di mettere in rete i progetti, per esempio è stato detto che i Suoni delle Dolomiti potrebbero diventare un progetto dell'intero patrimonio.
«Tanti di questi problemi si risolverebbero, anche, con un unico ente di promozione turistica», è stato Aldetto.tavolo «costruire relazioni» emergono tanti quesiti con risposte diverse e, qualche volta, contrastanti: su un punto, però, si converge: per raggiungere gli obiettivi le relazioni sono strumenti indispensabili. Peraltro emerge anche che un riconoscimento UNESCO genera aspettative e, qualche partecipante accenna alla necessità di scambi informativi, piattaforme di comunicazione online o, in generale, scambio esperienziale fra territori.
Si è posta l'attenzione, per esempio sulla conservazione dell'abitare, fare attività economica e abitare nel rispetto della natura.
I facilitatori, Cesare Micheletti, Irma Visalli, Anna Scuttari e Andrea Omizzolo, coordinano ciascuno un tavolo (sempre lo stesso per tutti gli undici incontri in programma) in modo da avere, alla fine del percorso partecipativo, il focus preciso dei temi posti all'attenzione.
Rispetto alla Fondazione Dolomiti si è convenuto che sono tre le parole chiave che ne caratterizzano il ruolo: collaborare, coordinare, comunicare.
Che ruolo possono avere i parchi, ci si è chiesto? Oggi hanno un peso significativo.La Rete che li collega è fondamentale ma i parchi devono far conoscere di più ciò che fanno, mettere in circolo le buone pratiche: se il parco è il luogo delle buone pratiche deve mettersi in relazione con l'esterno.
16 Rassegna stampa | Giugno 2015
Su tutto è emersa la necessità di condivisione del valore e l'analisi dei limiti di quel valore e, insieme, l'obbligo di uscire dalla propria autoreferenzialità.
In merito a questi temi è necessario formare gli operatori e i cittadini ma anche i politici. Ribadita, anche a Tonadico, la necessità di riqualificazione della recettività.
A tutti i tavoli si è sottolineata la necessità di informatizzazione della conoscenza pur mantenendo la capacità di continuare a meravigliarsi attraverso anche l'esperienza diretta.
Quanto conta pensare ad uno sviluppo sempre più all'insegna della sostenibilità? E' emersa, fra l'altro, la necessità avere consapevolezza che la vita dei residenti non deve essere divisa da quella dei turisti. Si è parlato di montagna viva e dell'importanza della formazione per i residenti, per gli operatori e attori del Siterritorio.èsottolineato come il Bene Dolomiti sia da considerare un unicum ma mantenendo la biodiversità dei Alterritori.tavolo del turismo si discute di formazione, internazionalizzazione, mobilità, destagionalizzazione, di legare più stretto fra agricoltura e turismo anche in termini di promozione.
E' emersa l'importanza dell'educare al valore della conoscenza.
Si è ribadita la necessità degli scambi di saperi, ritornare al senso civico e al passaggio di saperi fra E'generazioni.importante trovare strade di sviluppo diverse da quelle finora attuate per lo sviluppo socio-economico di un territorio? E' quanto ci si è chiesto, per esempio, al tavolo dedicato.
Le vie dello sviluppo sostenibile
Si chiama #Dolomiti2040 ed è un percorso di incontri per discutere la gestione del territorio delle Dolomiti tutelato dall'Unesco e lo sviluppo del turismo sostenibile. Il primo workshop si è svolto a Badia con la
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L’Unesco valorizza 15 itinerari, 31 balconi panoramici e 72 osservatori per promuovere l’intera area
17 Rassegna stampa | Giugno 2015 Alto Adige | 20 giugno 2015
I segnali che esaltano le Dolomiti
Ezio Danieli - VAL PUSTERIA Uno dei compiti prioritari della Fondazione Dolomiti Unesco è diffondere la conoscenza del territorio e promuoverne la valorizzazione. Fra gli strumenti utilizzabili c’è la cartellonistica lungo i sentieri, in luoghi significativi o in prossimità di monumenti. Per questo la Fondazione, attraverso le Reti della geologia e delle aree protette, ha affidato a Dolomiti Project – geologia, geodiversità, geoturismo – uno studio preliminare per realizzare punti informativi del Bene naturale Unesco in aree significative delle Dolomiti. Lo studio Implementazione delle linee prioritarie della programmazione strategica generale di gestione del sito Dolomiti Unesco è stato finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Sono stati individuati i siti: grandi itinerari, balconi panoramici, osservatori dai quali apprezzare le valenze geologiche e paesaggistiche che rendono le Dolomiti Patrimonio dell’umanità. Sono 15 i grandi itinerari con caratteristiche coerenti al progetto: in qualche caso coincidono con tracciati tradizionali, come le Alte Vie o la Via alpina, sono poi 31 i balconi panoramici e 72 gli osservatori lungo strada individuati. La selezione ha tenuto conto sia della distribuzione geografico-istituzionale e geografico-turistica dei punti, sia della completezza della rappresentazione del Bene naturale: “tutte le principali emergenze in chiave Dolomiti Unesco, quelle specifiche per ciascun sistema e quelle trasversali a più di essi, devono essere rappresentate dalla rete degli hot spot”. Per ciascuna tipologia di hot spot (punto significativo) è stata realizzata una proposta grafica e stilistica per rappresentare la modalità capace di comunicare le caratteristiche delle Dolomiti: dai pannelli verticali ai leggii orizzontali, dalle installazioni parietali alle bussole di osservazione, lo studio ha individuato il supporto informativo adatto a ogni hot spot. Nel progetto è inclusa l’elaborazione di una “banca dei materiali comunicativi”: una raccolta di testi, immagini, disegni, filmati, software a cui possono attingere soggetti istituzionali autorizzati (dai centri visitatori ai musei, ai parchi alle aziende di promozione turistica...). I soggetti autorizzati possono arricchire il database online e usare i materiali in esso riversati per la consultazione o l’elaborazione di opere derivate. Lo studio ha individuato gli hot spot e ha sviluppato la proposta per i supporti informativi: agli enti locali spetta ora l’effettiva realizzazione di questa “rete di osservazione” del Bene naturale Dolomiti Unesco.
18 Rassegna stampa | Giugno 2015
Messaggero Veneto.it | 22 giugno 2015
Dolomiti day, 150 eventi per l’iscrizione all’Unesco
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presenza del direttore del consorzio turistico della Gardena Pitscheider e del direttore dell'associazione turistica di Corvara Dapunt. Guidati dai moderatori, i partecipanti sono stati suddivisi in tavoli di lavoro e hanno messo in circolo le proprie idee seguendo le tecniche già sperimentate nei "World Cafès". Diversi i temi affrontati: dal turismo alla mobilità, dalla tutela del paesaggio allo sviluppo dell'economia locale, dalla cultura alle politiche giovanili, senza dimenticare il rischio spopolamento. "La sfida - commenta il direttore dell'Ufficio parchi naturali Renato Sascor - è immaginare insieme come si vorrà vivere nelle Dolomiti del 2040. Il fine è strategico e permette di impostare già oggi alcune scelte per la governance del futuro". Dopo quello andato in scena a Badia, un nuovo workshop della Fondazione Dolomiti Unesco è stato ospitato a Nova Levante.
Sono organizzati dai 12 Comuni montani pordenonesi ed udinesi nell'estate PORDENONE. «Le responsabilità imposte dal riconoscimento Unesco comportano maggiore coscienza del territorio montano, matura consapevolezza e senso del dovere a cui le istituzioni, e le comunità, sono chiamate a rispondere per assicurare efficacia e adeguatezza di salvaguardia e promozione del bene naturalistico. L'iniziativa Dolomiti Days, a cui si uniscono oltre 150 eventi sul territorio, è un esempio di sinergia in funzione della valorizzazione delle Dolomiti che rafforza appartenenza e vicinanza a un patrimonio comune». Lo ha detto l'assessore Fvg alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro presentando il programma di Dolomiti Days. Con “Dolomiti Days” la Provincia di Pordenone e quella di Udine, sotto l'egida della Regione Fvg, celebrano l'anniversario dell'iscrizione delle Dolomiti friulane nella lista dei beni Unesco Patrimonio dell'umanità, assieme ad altri otto sistemi dolomitici, avvenuta il 26 giugno 2009 a Siviglia. Il programma: il clou è Dolomiti Days poi ci sono una quindicina di eventi dal 26 giugno, un convegno a Pordenone e uno spazio espositivo al Museo civico di Storia naturale. Da quella data si alterneranno momenti di confronto tematici ad altri escursionistici. A contorno dei Dolomiti Days vi saranno tutte le altre manifestazioni, per un totale di quasi 150 eventi, organizzate dai 12 Comuni montani pordenonesi ed udinesi nell'estate. Uno spazio importante è riservato all'arte contemporanea, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee che gestisce il Nuovo Spazio espositivo di Casso, dove si terranno mostre collettive.
Particolarmente apprezzata la presenza del tedesco Uli Stanciu di BIKE Magazin che è stato tra i primi europei a scoprire la potenzialità turistica della mtb, così come gli interventi intorno al tema della „responsabilità“ dell’avvocato Tommaso Tisot, hanno richiamato l’attenzione dei presenti. Diversi gli spunti nati dallo scambio di idee degli esperti durato poco meno di due ore davanti ad un folto pubblico sempre attento. È Günther Pitscheider il primo a mostrare grande entusiasmo per il movimento della mountain bike sulle Dolomiti: «La vendita delle mountain bike e delle bici in generale aumenta di anno in anno - ha spiegato il direttore di Val Gardena Marketing – e per incentivare questo tipo di turismo insieme all’Alpe di Siusi abbiamo creato un reticolo di percorsi segnati, con cartine disponibili sia in formato cartaceo che online per permettere ai turisti di godere appieno di questa esperienza».
19 Rassegna stampa | Giugno 2015 Il giornale dello sport.net | 24 giugno 2015
Oscar Alfreider, del consorzio turistico dell’Alta Badia, racconta invece un piccolo aneddoto del week end scorso, successo durante il Sellaronda Bike Day del giorno prima: «Ero fermo a Passo Gardena quando un ragazzo ha fermato il suo gruppo e ha detto “mi è venuta la pelle d’oca, non ho mai visto un panorama del genere in tutta la mia vita”. Ed è da questa vicenda che dobbiamo fare delle riflessioni – prosegue Alfreider
Val Gardena (Alto Adige/Italia), 23 giugno 2015 – Una tavola rotonda per discutere delle potenzialità turistiche legate alla mountain bike, e del beneficio che queste possono portare al territorio intorno al Sella e alle Dolomiti intere. È stato questo il fulcro della serata organizzata da Gerhard Vanzi, ideatore della Sellaronda HERO, che ha invitato un pool di esperti a trattare il tema della mountain bike e delle sue più recenti declinazioni (vedasi la e-bike) come un’opportunità per una forma di turismo che sia vicina all’ambiente montano.
Tutti d’accordo nella potenzialità della bicicletta off-road ma dalla discussione è emersa una profonda lacuna legislativa che regolamenti l’attività e individui le responsabilità fra tutti gli operatori: dai proprietari dei terreni alle amministrazioni comunali, dagli impiantisti agli stessi biker.
In qualità di moderatore Harald Pechlaner dell’Istituto Eurac di Bolzano, da molti anni un attento osservatore della “vitalità” economica in montagna. Nel palco dei relatori l’assessore alla mobilità della Provincia Autonoma di Bolzano Florian Mussner e Cesare Micheletti della Fondazione Dolomiti UNESCO. Al loro fianco anche i rappresentanti delle quattro valli intorno al Sella: Günther Pitscheider - Val Gardena Marketing, Oscar Alfreider - Consorzio Turistico Alta Badia, Michela Lezuo - Consorzio Turistico Arabba Fodom Turismo e Enzo Iori - Apt Val di Fassa.
La Mountain Bike, strumento di sviluppo per un turismo ecosostenibile, ma servono norme condivise
La tavola rotonda al Tublà da Nives a Selva Val Gardena in programma all’HERO Bike Festival ha visto una folta partecipazione, grazie alla presenza di prestigiosi relatori, tra cui i rappresentati delle quattro valli intorno al Sella, personalità politiche ed esperti del settore.
Il tema all’ordine del giorno è stato la mountain bike come strumento per incentivare un turismo ecosostenibile lungo i passi dolomitici.
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Tutti i relatori però si sono trovati d’accordo sulla la necessità di una regolamentazione per la responsabilità in caso di incidenti sui sentieri, e sulla manutenzione degli stessi. L’avvocato Tommaso Tisot: «A differenza di quanto avviene in inverno, dove il responsabile del terreno, cioè della pista da sci, è il gestore dell’impianto di risalita, in estate la cosa si complica – prosegue l’avvocato - perché al momento non esiste una normativa atta a regolamentare la responsabilità dei biker e dei proprietari dei terreni su cui si sviluppano i percorsi». E in conclusione lancia un appello: «Se non si interviene alla svelta si rischia che la legge venga scritta in tribunale con una sentenza, e sappiamo che prevenire sia meglio che curare».
Enzo Iori, in rappresentanza dell’Apt Val di Fassa mette in risalto la nuova “fetta di mercato” che la mountain bike sta regalando alle Dolomiti: «Con la Südtirol Sellaronda HERO attiriamo i top biker di tutto il mondo, ma l’intuizione di Gerhard Vanzi non finisce qui, e grazie ai Sellaronda MTB Tour e alla naturale integrazione tra mountain bike e impianti di risalita siamo in grado di attirare anche i “non eroi”». Iori infine sottolinea un aspetto che diventarà sempre più protagonista in futuro: «Attenzione al fenomeno e-bike: sono bici da fuoristrada che permettono anche a chi possiede un livello medio-basso di esperienza di godersi le nostre montagne a bordo di una due ruote».
Preziosi gli interventi di Uli Stanciu, della rivista tedesca BIKE Magazin, da trent’anni profondo conoscitore del legame tra mtb e turismo, che ha azzardato, in maniera piuttosto convinta, un’ipotesi sul futuro: «Sappiamo che ormai la mountain bike in Germania ha raggiunto un punto di maturità nel suo ciclo di vita, e non avremo un numero maggiore di praticanti nel prossimo futuro, ma riteniamo che vi siano formule diverse di praticare la disciplina - commenta l’esperto dalla Germania – come per esempio il forte potenziale dell’e-bike». In particolare Stanciu riporta alcuni numeri significativi: «In Germania abbiamo 3 milioni e mezzo di ciclisti da strada e altrettanti praticanti di mtb, la cui somma rappresenta un numero superiore a quello degli sciatori – aggiunge Stanciu - e tra loro sta crescendo la propensione ad una vacanza in bicicletta, dove naturalmente la mountain bike ha il suo peso importante anche grazie alla versione con pedalata assistita».
Secondo Stanciu il mercato della mountain bike classica è destinato a saturarsi, mentre per le bici elettriche è previsto un forte incremento nei prossimi anni. Perché? «Semplice: con la e-bike si può andare più in alto, più lontano, più veloce e su sentieri più ripidi facendo sempre lo stesso sforzo, addirittura in modo più salutare. Tutti hanno l’opportunità di godersi paesaggi magnifici decidendo quanta fatica fare, senza inquinare e stando a contatto della natura».
– incentivando il turismo ciclistico, ma senza dimenticare chi si gode queste montagne con l’escursionismo a piedi. È di importanza fondamentale differenziare i sentieri per pedoni e quelli per biker». Ecco, il tema della convivenza tra appassionati di trekking e passeggiate con quello della mountain bike deve essere affrontato perché non si verifichino incompatibilità tra le due forme di turismo delle Dolomiti. Anche Michela Lezuo, portavoce di Arabba, evidenzia l’importanza della differenziazione fra i tracciati destinati ai turisti e quelli destinati agli amanti delle ruote grasse, ma mette in luce anche un nuovo aspetto legato al turismo in mountain bike: «Dal punto di vista comunicativo la mountain bike sta dando una grossa mano all’immagine della montagna, svecchiando un turismo che nell’immaginario collettivo è “anziano”, regalandogli un’aurea “cool”, destinata a richiamare anche le fasce più giovani che durante l’estate preferivano altre mete».
20 Rassegna stampa | Giugno 2015
La parola è poi passata all’autorità politica, ovvero all’assessore bolzanino Florian Mussner, che dopo i ringraziamenti a Gerhard Vanzi per i nove giorni dell’HERO Bike Festival, ha parlato degli impegni futuri: «E’ importante che i percorsi di mountain bike vengano regolamentati, e ci stiamo muovendo in questa direzione tra mille difficoltà normative di tre province, Bolzano, Trento e Belluno - sottolinea Mussner – non dimenticando che nella nostra provincia tutto questo deve essere integrato nel nostro ecosistema dove stiamo incentivando anche l’utilizzo di mezzi elettrici e a idrogeno, che saranno il futuro della mobilità sulle CesareDolomiti».Micheletti, della fondazione Dolomiti UNESCO, suggerisce che le Dolomiti diventino un laboratorio dove sviluppare una proposta integrata: «magari ragionando in senso longitudinale – commenta il responsabile della fondazione – poiché la tendenza è quella di sviluppare percorsi da nord a sud, ma siamo convinti che il futuro sia quello di collegare tutto l’arco dolomitico da est a ovest, dal Friuli al Brenta, per valorizzare appieno il territorio e ragionare su un’esperienza itinerante».
La via sembra quindi segnata, ma per sostenere lo sviluppo turistico della mountain bike in tutte le sue forme, come strumento di un “soggiorno” ecosostenibile è necessario che ci si sieda intorno ad un tavolo e si disegni una legislazione che regolamenti la pratica della mountain bike in montagna. Tutti i relatori sono concordi nel voler studiare insieme come creare le condizioni per un turismo in mountain bike nelle Dolomiti. Il programma completo ed ulteriori informazioni sono a disposizione su www.sellarondahero.bike
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Alto Adige | 30 giugno 2015
21 Rassegna stampa | Giugno 2015
A Selva Gardena un dibattito con esperti e amministratori. Scopo: uniformare norme e interventi per la sicurezza Regole comuni in tutte le Dolomiti per il turismo in bici di Ezio Danieli - DOLOMITI Una tavola rotonda per discutere delle potenzialità turistiche legate alla mountain bike e del beneficio che queste possono portare alle Dolomiti intere. È stato questo il fulcro della serata organizzata a Selva Gardena da Gerhard Vanzi, ideatore della Sellaronda Hero, che ha invitato un pool di esperti a trattare il tema della mountain bike e delle sue più recenti declinazioni (vedasi la e-bike) come un’opportunità per una forma di turismo vicino all’ambiente montano. Con il moderatore Harald Pechlaner dell’Istituto Eurac di Bolzano, ne hanno discusso l’assessore alla mobilità della Provincia Florian Mussner, Cesare Micheletti della Fondazione Dolomiti Unesco e i rappresentanti delle quattro valli intorno al Sella: Günther Pitscheider - Val Gardena Marketing, Oscar Alfreider - Consorzio turistico Alta Badia, Michela Lezuo - Consorzio turistico Arabba Fodom Turismo e Enzo Iori - Apt Val di Fassa. «La vendita di mountain bike e bici in generale aumenta di anno in anno - ha spiegato Pitscheider – e, per incentivare questo turismo, con l’Alpe di Siusi abbiamo creato un reticolo di percorsi segnati, con cartine disponibili in formato cartaceo e online». Alfreider ha raccontato un aneddoto relativo a un episodio durante il Sellaronda Bike Day: «Ero fermo a Passo Gardena quando un ragazzo ha fermato il suo gruppo e ha detto “mi è venuta la pelle d’oca, non ho mai visto un panorama del genere”. Da qui dobbiamo fare delle riflessioni – ha detto Alfreider – incentivando il turismo ciclistico, senza dimenticare chi si godono queste montagne con l’escursionismo a piedi. È fondamentale differenziare i sentieri per pedoni e quelli per biker». L'assessore Mussner ha parlato degli impegni futuri: «È importante che i percorsi di mountain bike vengano regolamentati e ci stiamo muovendo in questa direzione tra mille difficoltà normative con le province di Trento e Belluno, non dimenticando che nella nostra provincia tutto questo va integrato nel nostro ecosistema. Perciò, incentiviamo l’uso di mezzi elettrici e a idrogeno, che saranno il futuro della mobilità sulle Dolomiti». Cesare Micheletti, della fondazione Dolomiti Unesco, suggerisce che le Dolomiti diventino un laboratorio dove sviluppare una proposta integrata: «Siamo convinti che in futuro sia
indispensabile collegare tutto l’arco dolomitico con percorsi da est a ovest, dal Friuli al Brenta, per valorizzare appieno il territorio e ragionare su un’esperienza itinerante». Tutti i relatori si sono trovati d’accordo sulla necessità di una regolamentazione per la responsabilità in caso di incidenti sui sentieri e sulla manutenzione degli stessi.
Il compito principale del tavolo permanente di lavoro sarà quello di monitorare l'effettiva attuazione delle misure in grado di far raggiungere alla Provincia di Bolzano obiettivi e parametri stabiliti dall'UNESCO, ma l'organo avrà anche la possibilità di avanzare idee e proposte su traffico, marketing turistico e misure di tutela ambientale e paesaggistica.
Il tavolo, oltre al Dipartimento e alla Ripartizione natura e paesaggio, vedrà anche la partecipazione di rappresentanti di Alto Adige Marketing, Area funzionale turismo della Provincia, Agenzia provinciale per la mobilità, Ripartizione mobilità, Servizio strade, Ufficio geologia e prove materiale e Geoparch Bletterbach. A seconda delle esigenze, inoltre, potrà essere richiesta la presenza di altri servizi della Provincia o anche di membri della Fondazione Dolomiti UNESCO.
22 Rassegna stampa | Giugno 2015
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Bolzano sulle Dolomiti UNESCO: tavolo permanente di lavoro Anche le Dolomiti sono state al centro della riunione della Giunta provinciale «Dal momento della sua nascita nel 2009 - sottolinea l'assessore Richard Theiner - il progetto legato alle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO è cresciuto e si è sviluppato sino a comprendere al suo interno diversi settori. Occorre una regia unica in Alto Adige per non perdere di vista gli obiettivi di base che ci eravamo posti, e abbiamo dunque deciso di istituire un tavolo permanente di lavoro che sarà coordinato dal Dipartimento provinciale sviluppo del territorio, ambiente ed energia.»
L’Adigetto.it | 30 giugno 2015
«La Giunta - ha aggiunto il presidente Arno Kompatscher - ha inoltre approvato lo stanziamento di 100mila euro in grado di coprire i costi amministrativi relativi al 2015 per quanto riguarda la parte altoatesina, posto che il contributo della Provincia di Bolzano al funzionamento della Fondazione Dolomiti UNESCO è pari ad un quarto del totale. Verranno però messe a disposizione ulteriori risorse attingendo anche dal Fondo dei comuni confinanti, dato che una parte importante dei territori posti sotto tutela è proprio a ridosso della nostra Provincia.»
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
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LUGLIO2015
RASSEGNASTAMPA
2 Rassegna stampa | Luglio 2015 ANSA.it | 01 luglio 2015
Street View di Google Maps arriva sulle Dolomiti
Sentieri fotografati grazie a uno speciale zaino da trekking (di Giampaolo Grassi) (ANSA) - MILANO, 1 LUG - Serve a quelli che non stanno mai fermi e vogliono sapere prima dove andranno e serve a quelli che stanno sempre fermi e si accontentano di vedere dove sarebbero potuti andare. Insomma, uno stimolo per chi vuol partire e un conforto per chi vuol restare. Dopo le grandi città e i piccoli borghi, dopo i musei a gli stadi, Street View di Google Maps approda sulle Dolomiti: dal motore di ricerca è possibile fare passeggiate virtuali sui sentieri di montagna. In pratica, chi si collega on line è come se viaggiasse in collo al gruppo di escursionisti che ha cominciato a percorrere i sentieri riconosciuti Bene Unesco, portando in spalla uno zaino Google Trekker: 25 chili tra struttura metallica e antenna, con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi. Il percorso on line è il frutto della progressione di immagini georefenziate. Chiunque, a Buenos Aires come a Palermo, può camminare virtualmente nelle Dolomiti usando un pc, un tablet o uno smartphone. Il progetto, dal nome 'Dolomiti Google Special Collects', sarà presentato dalla Fondazione Dolomiti Unesco nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia all'Expo di Milano, dal 3 al 9 luglio. La 'mappatura' di alcuni semplici sentieri distribuiti nei sistemi che compongono il Bene Dolomiti Unesco è partita alla fine dell'estate 2014. Tra settembre e ottobre è stata realizzata la fase test, durante la quale sono stati percorsi una ventina di sentieri dislocati su sette dei nove sistemi: il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Mondeval dal passo Giau, Prato Piazza da Braies, i prati dell'Armentara, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta. "Dal 24 maggio - spiega Giuliano Vantaggi, curatore del progetto per conto della Fondazione Dolomiti Unesco - è iniziata la nuova fase, abbiamo già implementato la mappatura delle cime del Friuli Venezia Giulia, grazie all'accordo con il Cai e il Parco delle Dolomiti Friulane. In Veneto, invece, abbiamo attivato una collaborazione con il Cai, le Guide Alpine e il Soccorso Alpino e abbiamo effettuato la suggestiva mappatura del giro delle Tre Cime di Lavaredo". (ANSA).
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3 Rassegna stampa | Luglio 2015 Corriere del Veneto.it | 01 luglio 2015
Il viaggio di Google sulle Dolomiti
Un’app per aggiornare gli scenari di Street View e inserire, attraverso una telecamera sullo zaino, nuovi ambienti fra cui siti archeologici, musei e montagne BELLUNO. Le Dolomiti dal punto di vista dello scalatore. Restando, però, saldamente ancorati sulla sedia, al sicuro e davanti a un pc, o con un tablet o uno smartphone in mano. Lo spettacolo delle Tre Cime di Lavaredo, con tutti gli scorci mozzafiato delle montagne patrimonio Unesco dell’Umanità, ma senza nessuna fatica. Come è possibile? Grazie al progetto «Dolomiti Google Special Collects», una app che consente la registrazione di immagini a 360 gradi in ambienti non raggiungibili dalle tradizionali vetture di “Google Street View”: come siti archeologici, parchi nazionali, musei, spiagge e, appunto, montagne. C’ha pensato la Fondazione Dolomiti Unesco, con una iniziativa che sarà presentata ad Expo 2015, da domani al 9 luglio nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia. E le cose, in breve, sono andate così: i sentieri sono stati percorsi con uno speciale zaino sulle spalle di 25 chili tra struttura metallica e antenna con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi. Immagini che sono state successivamente elaborate. È in corso una seconda fase di rilevazioni, a cura di locali associazioni. Tra i percorsi già esplorati, il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Mondeval dal passo Giau, Prato Piazza da Braies, i prati dell’Armentara, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta. Giuliano Vantaggi, curatore del progetto, ha affermato che «in Veneto sono stati coinvolti anche le guide alpine e il soccorso alpino».
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Sulle Tre Cime con Street View: il progetto sarà presentato all’Expo
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nel vivo l’estate delle montagne fra sentieri, teatro, feste e tanto sport
Corriere del Veneto | 02 luglio 2015
4 Rassegna stampa | Luglio 2015 Il Gazzettino | 02 luglio 2015
AURONZO - (G.B.) Si chiama "Dolomiti Google Special Collects" ed è il modo più veloce e meno faticoso per conoscere le montagne Patrimonio dell'Umanità standosene comodamente a casa perchè non tutti possono salire in montagna è non è solo questione di pigrizia. Ammirare le Tre Cime di Lavaredo, godere di scorci mozzafiato delle più belle vette: basta un computer, un tablet o uno smartphone. Adesso si può, grazie all'applicazione che consente di registrare immagini a 360 gradi in ambienti non raggiungibili dalle tradizionali vetture di Google Street View, come siti archeologici, parchi nazionali, musei, spiagge e, appunto, montagne. L'iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco sarà presentata a Expo 2015, nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia, dal tre al nove luglio. Non solo le Lavaredo: gli utenti possono vedere altre vette dolomitiche attraverso Street View di Google Maps. Il progetto di «mappatura» di alcuni semplici sentieri distribuiti nei sistemi che compongono il Patrimonio Unesco è partito alla fine dell'estate 2014. Tra settembre e ottobre si è realizzata la fase test, durante la quale sono stati percorsi una ventina di sentieri dislocati su sette dei nove sistemi: il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Mondeval dal passo Giau, Prato Piazza da Braies, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta. Finalmente le Dolomiti per tutti.
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Sempre domenica si terrà a Corvara la «Maratona Dles Dolomites» evento ciclistico semiprofessionistico tra i più importanti al mondo e la «Dolomiti Sky Run», gara ultratrail di corsa sull’«Alta Via n. 1 delle Dolomiti». Per il sesto anno consecutivo Insieme si può sarà partner solidale per promuovere il progetto «Tutti a scuola per imparare un lavoro», rivolto alla formazione professionale di giovani ugandesi svantaggiati La Fondazione Dolomiti Unesco presenta oggi il progetto «Dolomiti Google Special Collects» per Expo 2015: sarà possibile effettuare il giro delle Tre Cime di Lavaredo, patrimonio dell’Umanità ricco di scorci mozzafiato, senza fare alcuna fatica, comodamente seduti davanti al pc: sono visibili tutti in Google Street View. Le immagini sono state registrate a piedi lungo i sentieri, dove le tradizionali vetture non possono arrivare. Federica Fant
Anche il Feltrino si accenderò il fine settimana con la «Festa dell’orzo e della Birra Dolomiti» che si terrà a Pedavena. sarà la Fabbrica di Pedavena la protagonista di un evento unico nel suo genere, il cui successo ha portato alla quarta edizione. Si comincia venerdì con il «Birritivo», un aperitivo sociale a base di prodotti delle Dolomiti. Sabato e domenica sarà possibile partecipare ai corsi di degustazione e laboratori sensoriali sulla birra promossi da Slow Food, dove saranno coinvolti gusto e olfatto in primis. Si potrà assistere anche agli originalissimi e coinvolgenti spettacoli della compagnia teatrale Koinè che metterà in scena momenti dedicati all’orzo e alla birra.
Da sabato saranno in funzione i due tronconi di seggiovia che dal Piazzale conducono in cima al monte Faverghera, punto di partenza ideale per passeggiate lungo percorsi e sentieri panoramici alla portata di tutti, per godere del panorama che spazia dalle Vette Feltrine fino alle Dolomiti e ai Monti dell’Alpago. Tutti i dettagli su alpedelnevegal.it.
RAI News.it | 02 luglio 2015
5 Rassegna stampa | Luglio 2015
Ma per chi vuole vedere le Dolomiti da casa le Tre Cime sono su Google Street View
BELLUNO Debutta col sole l’estate turistica in provincia: sabato parte la stagione estiva del Colle. Alpe del Nevegal Srl fa sapere che tutto è pronto per l’apertura. Verranno accesi gli impianti di risalita e il Parco avventura sarà aperto ai più piccoli per metterli alla prova su ponti tibetani, carrucole, liane e passaggi da brivido. I percorsi per le discese in mountain bike sono praticamente pronti ad accogliere turisti, escursionisti, bikers, famiglie e tutti coloro che amano la natura. Domenica il piazzale del Nevegàl si accenderà con la prima Fiera d’estate.
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Tweet 02 luglio 2015. Grazie al progetto "Dolomiti Google Special Collects" le celebri montagne delle Alpi Orientali italiane, comprese tra le province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone. saranno inserire su Google Maps e visitabili virtualmente tramite Street View. Saranno gli scalatori a percorrere i sentieri con lo zaino in spalla e a sostituire le tradizionali vetture del colosso americano. In dotazione degli alpinisti ci saranno i Trekker, degli zaini di 25 chili tra struttura metallica e antenna con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi. La progressione di immagini georefenziate va così a comporre il percorso online. L'iniziativa è stata sostenuta dalla Fondazione Dolomiti Unesco, che presenterà il progetto ad Expo 2015, fino al 9 luglio, nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia. -
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Io Donna | 07 luglio 2015
6 Rassegna stampa | Luglio 2015
Street View sale sulle Dolomiti: le celebri catene montuose saranno mappate su Google Maps
Pietre o nuvole, nelle Dolomiti la bici è la cura IL LATO BICI - D'estate, quando i passi di montagna chiudono al traffico per far spazio solo alle bici torna il silenzio. Perché non farlo più spesso? di Mariateresa Montaruli
La Maratona delle Dolomiti (credit Guido Rubino) Non aveva mai visto le fragole d’inverno, né i veicoli transitare a migliaia d’estate, tra le Dolomiti. Non immaginava che il lavoro di cartografo, fondato sulle tabelle dell’Istituto Geografico Militare, fosse destinato ad adagiarsi sui GPS. Nè che la bicicletta potesse diventare la cura. Il rimedio di un malessere che serpeggia tra i passi dolomitici: un crampo che si chiama traffico. Un fragore udibile anche in quota.
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A 18 anni, avere una bicicletta, pur pesante, era un lusso. Si partiva la mattina da Bressanone e si sperava di tornare a casa entro la sera: Brunico, Val Badia, Val Gardena, Ponte Gardena e ritorno. In Val Gardena lasciavamo le bici e ci mettevamo ad arrampicare. La Val Badia fu tra le ultime ad essere asfaltate. Non interessava a nessuno. La posta, il turismo, il commercio transitavano sulla Dobbiaco-Cortina, la BolzanoBrennero o per il Passo Resia. C’erano solo mulattiere nelle Dolomiti prima del 1880, tagliate a mezza costa, visto che l’asprezza delle gole, i boschi e i torrenti impedivano l’accesso al fondovalle. Le poche strade in terra battuta erano talmente strette che a stento passavano in contemporanea due carrozze”.
7 Rassegna stampa | Luglio 2015
C’è un pezzo di storia dietro questa nuova geografia ciclistica dolomitica che, nel nome del silenzio, dei tornanti tagliati alla precisione, dell’incanto delle strade senz’auto (sono stati 22mila i partecipanti del Sellaronda Bike Day lo scorso 21 giugno, altro grande evento car-free che si ripete in settembre) ha come effetto collaterale la contemplazione delle guglie, la riappropriazione degli spazi, la diffusione dell’odore sottile del pino mugo. Il c’era una volta del “vecchio” cartografo comincia così: “si andava in bicicletta, in questi passi: si andava in Val Badia. La strada era di ghiaia profonda, quella che sollevava nuvole e ti faceva tornare a casa bianco.
Maratona dles Dolomites 2015.
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Di Kammerer ho ascoltato i racconti dopo aver fatto in bici, nel Plose Bike Day del 28 giugno, il mio primo dolomitico, il Passo delle Erbe, un anello di 51 chilometri chiuso al traffico motorizzato, una pendenza media del 7,3% e un dislivello di 1.230 (www.valleisarco.com). Gli ho parlato dopo aver seguito, da giornalista ciclante, la 29° Maratona dles Dolomites, l’eccezionale evento del 5 luglio che, tessendo il sodalizio tra le due ruote e la chiusura dei valichi, ha visto sfilare tra il Pordoi, il Sella, il Gardena, il Campolongo, il Giau, il Falzarego e il Valparola, 9000 ciclisti di cui 875 donne, provenienti da 64 paesi del mondo
Ottantatre anni, cartografo da mezzo secolo a Bressanone, Hans Kammerer conosce mulattiere, sentieri e valichi meglio delle sue tasche. Delle montagne che Dino Buzzati vedeva “bianche come la neve, gialle come il sole, grigie come le nuvole, rosa come le rose”, ha disegnato, negli anni ’80, foglioni topografici larghi un metro, in scala 25.000.
Un motivo in più per proteggerle. “L’inquinamento acustico è udibile fino ai 3000 metri. In questo fragore, il silenzio è una necessità, un bisogno della mente e dei sensi”. Arrivato alla griglia di partenza in sella al suo velocipede, Michil Costa, l’oste-filosofo del Perla di Corvara, è dal ’97 il presidente della Maratona dles
8 Rassegna stampa | Luglio 2015
La nuova strada delle Dolomiti, agosto 1906 (courtesy Archivio Touring Club Italiano).
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Ormai asfaltate, “che senso hanno in fin dei conti queste montagne?” scriveva Buzzati: “non sono mai state nostre”. Dichiarate 6 anni fa Patrimonio dell’Umanità, sarebbe bene restituirle al suono della natura. Nostra, del resto, non è nemmeno la paternità del nome. Furono due inglesi, George C. Churchill e Josiah Gilbert, a usare per la prima volta, in un taccuino di viaggio del 1864, il termine Dolomite mountains: “sembravano appartenere così poco ai verdi pendii su cui poggiavano che si fece strada in noi l’idea che fossero iceberg di pietra”.
I primi collegamenti dolomitici, quelli da “curare” con la bicicletta e con le proposte di regolamentazione del traffico, furono pagati da Theodor Christomannos, il figlio di ricchi commercianti greci residenti a Vienna. Era il 1887. Diventato avvocato a Merano, il greco mise a disposizione una grossa somma, tra il 1900 e il 1909, per la costruzione della Grande Strada delle Dolomiti che raccordava Bolzano a Cortina. La Grande Guerra, con le sue necessità di rifornimento, fece il resto. Nei primi anni ’60, il terrore di essere tagliati fuori dai maggiori flussi turistici produsse altro bitume.
Il nome Dolomiti riferito ai Monti Pallidi o alle Alpi Calcaree meridionali verrà adottato 10 anni dopo. Le rocce di aspetto madreperlaceo che al tramonto si tingono di sfumature rossastre, l’effetto enrosadira, erano già state analizzate dal geologo francese Déodat de Dolomieu. Tra il 1788 e il 1789, percorrendo la Valle dell’Adige, il Colle Isarco e il Tribulaun, scoprì una roccia allora sconosciuta, un carbonato doppio di calcio e magnesio, che prese così il nome di dolomia. Fu poi il paleontologo tedesco Ferdinand von Richthofen a intravedere, nel 1860, la correlazione tra gli iceberg di dolomia e le barriere coralline tropicali. Le Dolomiti sono isole o scogliere calcaree nate per sedimentazione di residui di alghe, fossili e coralli in un gigantesco caldo mare primordiale, modellate poi da fenomeni tettonici ed eruttivi. Le Maldive di allora.
Dolomiti, il Passo delle Erbe nel Plose Bike Day
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Un mare che in realtà assomiglia più a un porto. “In agosto, i passaggi dei veicoli a motore sui passi dolomitici si aggirano intorno ai 5.500 al giorno, con picchi sul Gardena, a forte vocazione turistica, e sul Costalunga, interessato a un forte traffico di pendolari”. Anna Scuttari dell’Eurac Research di Bolzano sta conducendo per la Fondazione Dolomiti Unesco uno studio sull’impatto del traffico nel territorio iscritto alla World Heritage List, un arcipelago di 9 aree distribuite in 3 regioni e 5 province. “Le ricadute più gravi” aggiunge, “non sono correlate all’inquinamento dell’aria risultato sotto le soglie, ma hanno a che fare con il rumore, pesantemente percepito da trekker, ciclisti e arrampicatori, e attribuito prevalentemente alla categoria dei motociclisti.
9 Rassegna stampa | Luglio 2015
Dolomites. Con “ottimismo drammatico”, chiese e ottenne, nel 2000, di chiudere per la prima volta i passi. “Non è facile cambiare le forme del pensiero”, mi dice tra le patine del tempo che segnano le pareti della sua locanda con orto, “e non è facile mettere d’accordo i 30mila abitanti delle valli ladine”. Anche lui, come il cartografo, contrario alle fragole d’inverno, sogna “una chiusura dei valichi nelle ore centrali, nei mesi estivi, che possa assicurare la mobilità, l’accesso agli impianti e ai sentieri di passeggiata con shuttle elettrici o a idrogeno”. Misure che favoriscano ulteriormente il già felice turismo dei ciclisti, velisti contemporanei su questo antico mare tropicale.
Emerge anche un aspetto estetico legato alla tutela del paesaggio su cui impattano congestione e parcheggi”. Lo studio, supportato da 350 questionari distribuiti sul Passo Sella, sarà pubblicato solo in autunno. “Possiamo tuttavia già affermare che le preferenze vanno in direzione delle misure composite: quelle che combinano l’applicazione di un pedaggio, del numero chiuso e della chiusura a fasce orarie con l’offerta di navette che consentano di raggiungere i punti di partenza delle escursioni, quindi i rifugi”. Alla Fondazione Unesco, svela la ricercatrice, verrà anche consegnato un rapporto sulle diverse “personalità” dei passi: ritratti che ne racconteranno caratteristiche, storia e aspirazioni. Pietre o nuvole, come si chiedeva Buzzati; iceberg o isole coralline, si vocifera che sia il Passo Sella, già molto battuto dai ciclisti della Maratona e del Sellaronda Bike Day, a sperimentare per primo la silenziosa cura bici. Al posto delle emissioni, colore, barrette e molto sudore.
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10 Rassegna stampa | Luglio 2015
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In una foto che risale a circa il 1955, un cicloturista chiede informazioni al Passo Sella (courtesy Archivio Storico Touring Club Italiano) | 07 luglio 2015
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TGCOM24
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Presentato il viaggio compiuto sui sentieri della catena montuosa italiana con uno zaino speciale di Google 23:35 - Street View di Google Maps arriva sulle Dolomiti. Dal 3 al 9 luglio, nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia all'Expo di Milano, la Fondazione Dolomiti Unesco presenta il progetto 'Dolomiti Google Special Collects', applicazione che consente di registrare immagini a 360 gradi in ambienti non raggiungibili dalle tradizionali vetture di Google Street View, come siti archeologici, parchi nazionali, musei, spiagge e, appunto, montagne.
A Expo 2015 lo street view delle Dolomiti
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Cortina: il 18 e 19 luglio
Corriere delle Alpi | 08 luglio 2015
Le apparecchiature fotografiche sono trasportate a piedi da operatori (trekker). Alcuni sentieri sono già stati mappati grazie a uno zaino Google Trekker: 25 chili tra struttura metallica e antenna con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi. La progressione di immagini georefenziate va così a comporre il percorso online. Chiunque, a Buenos Aires o a Palermo, può camminare virtualmente nelle Dolomiti standosene seduto davanti a un pc, un tablet o uno Ilsmartphone.progettodi 'mappatura' di alcuni semplici sentieri distribuiti nei sistemi che compongono il Bene Unesco è partito alla fine dell'estate 2014. Tra settembre e ottobre si è realizzata la fase test, durante la quale sono stati percorsi una ventina di sentieri dislocati su sette dei nove sistemi: il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Mondeval dal passo Giau, Prato Piazza da Braies, i prati dell'Armentara, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta.
11 Rassegna stampa | Luglio 2015
Un workshop fotografico tra le bellezze delle Dolomiti
CORTINA - Fotografare le Dolomiti. E' questo il titolo del progetto promosso da Pixcube.it (con la Fondazione Dolomiti Unesco, il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, Federparchi e Nikon for park) e che prevede due giorni alla scoperta delle Dolomiti e dell'arte fotografica. Per essere protagonisti di un piccolo “miracolo” naturale si può partecipare al workshop fotografico del 18 e 19 luglio. Una due giorni alla scoperta delle tecniche necessarie per riuscire a fotografare, documentare e rendere in immagini la biodiversità delle Dolomiti. In compagnia di esperti della fotografia con naturalisti al seguito, si percorrerà il periplo delle Cinque Torri e poi il sentiero Cai 412 di Sotecòrdes fino alla Forcella Col del Bos e alla Val Travenanzes. Le iscrizioni sono aperte sul sito pixcube.it. È possibile partecipare con qualsiasi macchina fotografica ed è richiesta una conoscenza minima della stessa. Cortina Turismo ha predisposto speciali pacchetti e proposte vacanze sul proprio sito che prevedono due notti per due persone a partire da 171 euro in B&B. Compreso nel prezzo, un coupon del valore di 20 euro per l’iscrizione al workshop. (a.s.)
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Gli interessati dovranno far pervenire la richiesta (trasmettendo il modello allegato), firmato dal Legale Rappresentante e corredato da un documento d’identità in corso di validità dello stesso, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31 luglio 2015, con le seguenti modalità: a mezzo servizio postale presso la Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO - Corso Italia, n. 77 - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL); tramite posta elettronica all’indirizzo dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info recante in oggetto “Manifestazione d’interesse Produttori” ; a mano presso la sede amministrativa della Fondazione in Corso Italia, n. 77 a Cortina d’Ampezzo; la consegna a mano è consentita esclusivamente dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 16.00. Il termine di presentazione della candidatura è perentorio e farà fede il timbro postale, la ricezione del documento presso gli uffici della Fondazione e l’orario e data di invio della e-mail in caso di trasmissione via posta elettronica.
Potranno candidarsi tutte le Imprese agricole sia singole che associate la cui sede operativa sia all’interno di queste province. Per informazioni: Fondazione Dolomiti UNESCO tel. +39 0436.867395, fax +39 0436.876556, mail dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info Dolomites UNESCO LabFest vuole creare occasioni d’incontro, confronto, consapevolezza e collaborazione tra gli abitanti dei territori dolomitici e attirare e coinvolgere i turisti. I produttori agricoli invitati avranno a disposizione gratuitamente uno spazio espositivo e di vendita nella piazza di Auronzo di Cadore (BL) e dovranno garantire l'apertura per tutta la durata del LabFest (28-29-30 agosto 2015). A disposizione dei
L'avviso non è da intendersi come procedura di affidamento concorsuale e, pertanto, non sono previste graduatorie, attribuzione di punteggi o altre classificazioni di merito. La Fondazione si riserva di individuare, tra le manifestazioni d’interesse pervenute, quelle più in linea con i criteri specificati nell'avviso. I produttori devono essere in regola con quanto disposto dalle normative fiscali ed igienico sanitarie vigenti per il proprio settore di attività.
La Fondazione si impegna a far pervenire risposta alle aziende candidate entro e non oltre il 10 agosto 2015. Il modello potrà essere completato da allegati di presentazione dell’Azienda che propone la propria candidatura. Sono 12 i produttori che potranno esporre e vendere i loro prodotti: tre per la Provincia di Belluno, tre per la Provincia di Bolzano, tre per la Provincia autonoma di Trento e, infine tre per le Province di Udine e Pordenone.
Dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore (BL) si terrà la prima edizione del Dolomites UNESCO LabFest dedicato al tema #SCONFINI. La Fondazione, con un avviso di manifestazione d'interesse, invita i produttori agricoli delle Dolomiti intenzionati ad esporre e vendere i propri prodotti nell’ambito dell’evento.
Dolomites Unesco Labfest: opportunità per i produttori agricoli
12 Rassegna stampa | Luglio 2015 La Voce del Trentino | 8 luglio 2015
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Il Gazzettino | 16 luglio 2015
Le Dolomiti in bollo e annullo "speciale"
25 LUGLIO A Cortina e Bolzano
Informazioni: Fondazione Dolomiti UNESCO - Corso Italia, n. 77, 32043 - Cortina d'Ampezzo (BL) , tel. +39 0436.867395, fax +39 0436.876556, mail dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info
13 Rassegna stampa | Luglio 2015 produttori ci sarà: uno spazio espositivo di misura 3x3 m (i produttori dovranno procurarsi autonomamente un proprio stand di dimensioni massime 3x3m e provvedere al trasporto dello stesso); corrente elettrica (i produttori dovranno procurarsi autonomamente prolunghe e ciabatte in base alle proprie necessità); un tavolo di dimensioni indicative 200x50cm e due sedie; su richiesta e fino ad esaurimento della disponibilità, uno spazio per la conservazione di prodotti deperibili solo ed esclusivamente se conservati sotto-vuoto. La scelta dei produttori seguirà alcuni criteri: i partecipanti dovranno essere aziende agricole a conduzione familiare. Potranno partecipare in forma singola o aggregata (gruppi di produttori che presentano forme preesistenti di collaborazione nel produrre, lavorare e commercializzare i propri prodotti - cooperative, associazioni di produttori). Nella scelta dei produttori da invitare saranno valutate positivamente: la rappresentatività dei prodotti del territorio, eventuali certificazioni di qualità, collaborazione tra aziende, recupero varietà storiche e metodi colturali, certificazione biologica. La Fondazione cercherà di diversificare al massimo l’offerta dei prodotti (formaggi, salumi, frutti, ortaggi, confetture, miele, ecc.). I produttori selezionati saranno invitati mediante lettera: La Fondazione avrà cura di informare gli esclusi. (fs) Avviso e informazioni sul sito istituzionale della Fondazione www.dolomitiunesco.info e sul sito della manifestazione www.dolomitesunescolabfest.it
Le Dolomiti andranno, ancora una volta, su un francobollo ordinario di Poste Italiane (nella foto). La nuova emissione, del valore di 95 centesimi di euro,, appartiene alla serie tematica "il Patrimonio naturale e paesaggistico", del ministero dello Sviluppo economico. E saranno proprio due località simbolo delle Dolomiti, Bolzano e Cortina, ad ospitare il primo giorno di emissione, sabato 25 luglio. Furono proprio questi due punti ad essere collegati, all'inizio del Novecento, dalla strada delle Dolomiti, inaugurata ufficialmente nel 1909. Lo sportello filatelico dell'ufficio postale di Bolzano e l'ufficio postale di Cortina d'Ampezzo utilizzeranno, il giorno di emissione, l'annullo speciale realizzato da Filatelia di Poste Italiane. Iniziative di questo tipo sono frequenti a Cortina. Nel nuovo valore bollato, delimitato in alto e in basso da due bande orizzontali, è raffigurato il gruppo delle Odle, situato tra la Val di Funes e la Val Gardena; il
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Cima Tosa, 150 anni dopo Molveno-Campiglio Saliranno anche due disabili MOLVENO-MADONNA DI CAMPIGLIO - La prima 150 anni fa. La Regina del Brenta come viene chiamata Cima Tosa sarà protagonista sabato e domenica prossimi l'anniversario della prima salita che diventa «150 Cima Tosa Open». Se l'estate 2014 la si ricorda come la stagione delle celebrazioni relative ai primi passi dei grandi pionieri britannici, ma anche del mondo tedesco, sulle vette prima d'allora mai descritte delle Dolomiti e dell'Adamello-Presanella, il luglio di quest'anno torna a parlare di grandi imprese alpinistiche. Il passaggio temporale è sempre di 150 anni e porta il nome di Giuseppe Loss del Primiero che il 20 luglio 1865, insieme a sei compagni, conquistò la cima Tosa raggiungendo gli oltre 3.100 metri di altitudine della Regina del AmatissimaBrenta.daitrentini, e non solo, cima Tosa sarà raggiunta 150 anni dopo, sabato (avvicinamento con arrivo al rifugio Pedrotti) e domenica (ascesa alla vetta), in un modo speciale, grazie ad una tre giorni (lunedì sera incontro culturale in piazza a Molveno) organizzata dalle Guide alpine di Activity Trentino con sede ad Andalo in collaborazione con quelle di Madonna di Campiglio. Protagonisti saranno anche due disabili che raggiungeranno cima Tosa trasformando l'anniversario in «150 Cima Tosa Open», la conquista della montagna «accessibile a tutti».
L’Adige | 16 luglio 2015
Nella salita ci saranno Maria Chiara Pavesi del comitato Uisp (Unione italiana sport per tutti) di Trento e Alberto Benchimol, direttore esecutivo della bolognese Fondazione per lo sport Silvia Rinaldi Onlus che
Il programma dell'ascesa messo a punto per l'anniversario è rivolto ad alpinisti e appassionati di montagna, con un minimo di allenamento e in grado di percorrere un sentiero in quota. Insieme alle Guide alpine, che forniranno l'attrezzatura necessaria, si svolgerà, con partenza contemporanea di due gruppi, da Molveno e da Madonna di Campiglio, la salita al rifugio Pedrotti e quindi il superamento di 20 metri di non difficile arrampicata (secondo grado) per raggiungere la cima. "Il nostro obiettivo è che l'anniversario non sia solo una celebrazione ? afferma il responsabile organizzativo Simone Elmi ? e dimostrare come la montagna sia davvero una palestra per tutti, una palestra che aiuta a superare i limiti, una palestra che unisce".
14 Rassegna stampa | Luglio 2015 gruppo montuoso è compreso nel parco naturale Puez-Odle. Il francobollo è completato dalle legende "Dolomiti" e "Gruppo delle Odle". Bozzettista è Anna Maria Maresca; la fotografia del gruppo delle Odle, utilizzata per realizzare la versione pittorica del francobollo, è di Georg Tappeiner. A commento dell'emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo, con articolo firmato da Richard Theiner, assessore della Provincia autonoma di Bolzano allo sviluppo del territorio, ambiente ed energia.
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Il francobollo dolomitico verrà emesso il 25 luglio Annullo filatelico a Bolzano
Corriere dell’Alto Adige | 16 luglio 2015
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BOLZANO Il ministero dello Sviluppo economico emetterà il 25 luglio un francobollo ordinario del valore di 0,95 euro, appartenente alla serie tematica «Il Patrimonio naturale e paesaggistico» dedicato alle Dolomiti. La vignetta, realizzata dalla bozzettista Anna Maria Maresca, è delimitata, in alto e in basso, da due bande orizzontali e raffigura il gruppo delle Odle, tra la Val di Funes e la Val Gardena, nel Parco Naturale PuezOdle. L’immagine originale, utilizzata per la versione pittorica del francobollo, è del fotografo Georg
15 Rassegna stampa | Luglio 2015 condurranno in vetta due ragazzi disabili, uno con problemi psichici e una non vedente. Due gruppi, in contemporanea da Madonna di Campiglio e da Molveno, partiranno allo scoccare del mezzogiorno del sabato 18 luglio. In circa 4 ore, superati 1.000 m di dislivello, si incontreranno al rifugio Pedrotti. Alle 18 è previsto il momento culturale «Quindici decenni in un'ora, pensieri e parole sulla Tosa» con tre brevi interventi: nel primo verranno letti e commentati alcuni passi del diario del conquistatore Giuseppe Loss; il secondo analizzerà la poesia in cui Antonio Fogazzaro, all'inizio del secolo scorso, condensò le emozioni provate nell'ascendere alla vetta; infine, il terzo, presenterà la recente ipotesi secondo la quale nuove misurazioni avrebbero decretato il primato altimetrico della vicina cima Brenta sulla Tosa. Il tutto sarà accompagnato da brani musicali eseguiti dalla Scuola musicale delle Giudicarie di Tione di Trento.
Il giorno successivo, domenica, inizierà alle 6 con prima colazione e partenza per la vetta seguendo il sentiero di facili gradoni, a eccezione di circa 20 metri d'arrampicata che saranno eseguiti con l'assistenza delle Guide alpine. In vetta, la celebrazione quando risuonerà «Il Pianto della Tosa», la poesia di Fogazzaro, che si conclude con «Italia, Italia!», e l'esecuzione dell'Inno di Mameli con il corno francese, a cura di Franco Puliafito. Nel 1865, infatti, la Tosa era ancora austriaca e lo scrittore vicentino, da lassù ricorda che le acque «piangenti da quei ghiacci ? una delle tante sorgenti del Sarca ? sono le stesse del Garda, del Mincio, del Po, della Laguna? della sua patria». L'evento conclusivo della tre giorni si terrà lunedì 20 luglio, in piazza a Molveno, a partire dalle 21 con «La Tosa dei pionieri, dei pensieri, dei racconti e della poesia», e costruita attorno alla proiezione del video realizzato nei due giorni precedenti. Ci saranno anche Roberto Mantovani, giornalista di montagna, che racconterà "I misteri della Tosa", Cesare Micheletti, in rappresentanza della Fondazione Dolomiti Unesco, che affronterà il tema "Accedere al sublime" e Alberto Benchimol, medaglia d'oro paralimpica, che illustrerà "Il valore dello sport in montagna per disabili». Informazioni e iscrizioni: guide alpine Activity Trentino di Andalo 0461585353, mail info@activitytrentino.it; Guide alpine di Madonna di Campiglio 0465442634, mail info@guidealpinecampiglio.it. Il costo è di 80 euro a persona che comprende l'accompagnamento alpinistico e il noleggio dell'attrezzatura (imbracatura, corde, caschi, moschettoni, discensori, etc.) mentre sono esclusi vitto e alloggio presso il rifugio Pedrotti. Ai partecipanti sono richiesti un minimo di allenamento alpino e assenza di vertigini. Chi intende salire autonomamente, può comunque partecipare in piena gratuità ai vari eventi della tre giorni.
La Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest è già una realtà. Tutte le informazioni al riguardo - i prossimi appuntamenti, i luoghi, la descrizione degli eventi - si trovano nel sito del LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it/) nella sezione "Rete di eventi".
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Dolomites Unesco LabFest: seconda edizione dal 28 al 30 agosto
Nel corso dell'edizione 2015 #SCONFINI le Dolomiti saranno raccontate come luogo di conflitto bellico (cento anni della Grande guerra) e oggi luogo di incontro e condivisione, anche grazie al riconoscimento UNESCO, come limite geografico e simbolico, come area da sempre oggetto di scambi e attraversamenti. "Il 28 e 29 agosto lo scenario sarà Auronzo di Cadore, ma il 30 il festival arriva a Prato Piazza di Braies, per coinvolgere tutti sul tema del confine", spiega l'assessore provinciale Richard Theiner, presidente di turno della Fondazione UNESCO. Alle 11 la banda musicale di Dobbiaco eseguirà la prima assoluta della composizione "Dolomites UNESCO World Heritage" di Hansjörg Mutschlechner.
Seconda edizione, promossa dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, del Dolomites UNESCO LabFest, festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il patrimonio Dolomiti UNESCO. Nel 2015 il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore (Belluno) dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. Tappa il 30 agosto a Prato Piazza di Braies.
Tappeiner. A commento dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con articolo di Richard Theiner, assessore provinciale all’Ambiente. Lo sportello filatelico dell’ufficio Pt di Bolzano Centro e l’ufficio di Cortina d’Ampezzo useranno l’annullo speciale di Poste Italiane.
16 Rassegna stampa | Luglio 2015
Il Dolomites UNESCO LabFest è un laboratorio-festival nato con l'obiettivo di creare occasioni d'incontro, confronto e collaborazione tra le genti dolomitiche. Il LabFest vuole incoraggiare creatività e partecipazione in loco e, insieme, attirare e coinvolgere i turisti. Innovativo per linguaggi e strumenti, intende stimolare il dialogo tra mondi diversi e diverse discipline.
News Provincia Autonoma di Bolzano | 16 luglio 2015
17 Rassegna stampa | Luglio 2015 Alto Adige | 17 luglio 2015
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L’evento
Torna il LabFest delle Dolomiti Unesco BOLZANO Seconda edizione, promossa dalla Fondazione Dolomiti Unesco, del LabFest, festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il patrimonio dolomitico. Nel 2015 il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore (Belluno) dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. Tappa il 30 agosto a Prato Piazza di Braies, Il Dolomites Unesco LabFest è un laboratoriofestival nato con l'obiettivo di creare occasioni d'incontro, confronto e collaborazione tra le genti dolomitiche. Il LabFest vuole incoraggiare creatività e partecipazione in loco e, insieme, attirare e coinvolgere i turisti. Innovativo per linguaggi e strumenti, intende stimolare il dialogo tra mondi diversi e diverse discipline. «Il 28 e 29 agosto lo scenario sarà Auronzo di Cadore, ma il 30 il festival arriva a Prato Piazza di Braies, per coinvolgere tutti sul tema del confine», spiega l'assessore provinciale Richard Theiner, presidente di turno della Fondazione Unesco. Alle 11 la banda musicale di Dobbiaco eseguirà la prima assoluta della composizione "Dolomites Unesco World Heritage" di Hansjörg Mutschlechner. La Rete di eventi del LabFest è già una realtà. Tutte le informazioni al riguardo - i prossimi appuntamenti, i luoghi, la descrizione degli eventi - si trovano nel sito del LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it/) nella sezione "Rete di eventi".
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Trentino | 17 luglio 2015
Cima Tosa, 150 anni dalla prima salita
Domenica 19 si festeggia l’impresa di Giuseppe Loss e dei suoi compagni con eventi e un’ascensione di Marco Benedetti - TRENTO “Assiso sull'estrema vetta gelata col cuore gonfio di commozione, e gli occhi lagrimanti di meraviglia, dimenticava gli abissi sopra cui pendeva pel mare di splendori che in ampio cerchio abbagliava. Il limpido cielo era d'un cupo ceruleo, chè la rarità dell'atmosfera non concede a quella elevatezza la rifrazione; il sole pareva ecclissato, ma sotto di noi il gioco della luce era ancor più splendido pel contrasto come dessa non avesse sorgente da quello.” Con queste parole, riportate in un resoconto pubblicato in La Valle di Non, Giuseppe Loss di Primiero raccontava il momento immediatamente successivo all'arrivo in vetta alla Cima Tosa, “di che primo calcai le nevi intemerate nel 1865”. Con lui quel giorno c'erano altri sei compagni, tutti saliti dalla Val d'Ambiéz dove pernottarono a Malga Prato. Percorsa la “Pozza Tramontana” individuarono subito il camino (“la gora”) da cui si accede alla parte superiore, il
18 Rassegna stampa | Luglio 2015 passaggio più alpinistico dell’intera salita, e “senza una fune, senza una scuola di ginnastica”, praticamente formando una piramide umana, lo risalirono per poi raggiungere alle 10 del mattino “la punta estrema della Tosa”. Anche se una recente misurazione le ha tolto il primato di vetta più alta del gruppo a favore della Cima Brenta, la Tosa rimane un simbolo del gruppo dolomitico. E proprio in questo weekend è prevista la celebrazione dei 150 anni di quella prima ascensione, con una serie di eventi che uniranno alpinisti e guide alpine dei due versanti del Brenta, l’Altopiano della Paganella e la Val Rendena. Proprio la salita al “tetto del Brenta” sarà l’appuntamento principale di “Cima Tosa Open” in programma domenica 19 luglio. Per l’occasione il tratto più alpinistico dell’ascensione sarà presidiato per l’intera giornata dalle Guide Alpine e dagli uomini del Soccorso Alpino, per permettere a quanti lo vorranno di compiere in sicurezza la salita alla cima. L’evento però non vuole avere solo un significato celebrativo: è stata infatti coinvolta la Fondazione per lo sport per disabili Silvia Rinaldi Onlus e la UISP di Trento, con l’accompagnamento da parte delle Guide Alpine di alcuni ragazzi con disabilità sulla cima. Barriere che cadono per aprire il mondo delle Dolomiti anche a queste persone meno fortunate: questo il messaggio che sarà lanciato da Cima Tosa domenica dove sempre domenica sono previsti anche intermezzi con la violinista Claudia Godi e letture di pensieri, poesie e racconti di Giovanni Prati ed Antonio Fogazzaro legati alla storia della Tosa. Lunedì 20 luglio invece, a Molveno, si svolgerà la serata celebrativa dei 150 anni, animata dal giornalista Roberto Mantovani, dalle Guide Alpine, da un rappresentante della fondazione Dolomiti Unesco e della Fondazione Silvia Rinaldi Onlus.
Corriere dell’Alto Adige | 17 luglio 2015
«LabFest» Unesco fa tappa a Braies
BOLZANO Seconda edizione, promossa dalla Fondazione Dolomiti Unesco, del LabFest, festival tematico e multidisciplinare. Tappa ad Auronzo di Cadore (Belluno) dal 28 al 30 agosto. Altra tappa il 30 agosto a Prato Piazza di Braies.
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19 Rassegna stampa | Luglio 2015 L’Adigetto.it | 17 luglio 2015
#SCONFINI, il tema del Dolomites UNESCO LabFest
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Il Festival delle genti e per le genti che vivono e amano le Dolomiti Anche la Provincia autonoma promuove e collabora con la Fondazione Dolomiti, Dolomiten, Dolomites, Dolomitis UNESCO per la realizzazione del Dolomites UNESCO LabFest, un festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il Bene Dolomiti Quest'annoUNESCO. il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema #SCONFINI. Il Dolomites UNESCO LabFest è un laboratorio-festival nato con l'obiettivo di creare occasioni d’incontro, confronto e collaborazione tra le genti dolomitiche. Il LabFest vuole incoraggiare creatività e partecipazione in loco e, insieme, attirare e coinvolgere i turisti. Innovativo per linguaggi e strumenti intende stimolare il dialogo tra mondi diversi e discipline differenti. Fra i partner dell'iniziativa anche la Comunità di Primiero. A breve il programma su Lawww.dolomitesunescolabfest.itsfidadelfestivalètrovareuna sintesi nella complessità, valorizzando gli aspetti condivisi dell'essere parte di un Patrimonio mondiale UNESCO. Ambizioso obiettivo del LabFest è mettere in rete le realtà già esistenti sul territorio (manifestazioni, festival, musei, associazioni, istituzioni, ecc), che si ispirino al tema dell'anno - #SCONFINI, quindi - all’interno della propria programmazione e dei propri spazi.
Così facendo le varie realtà partecipano alla riflessione collettiva sul tema ed entrano in un calendario comune di eventi nelle Dolomiti. La Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest è già una realtà. Tutte le informazioni al riguardo – i prossimi appuntamenti, i luoghi, la descrizione degli eventi – si trovano nel sito del LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it) nella sezione Rete di eventi L'edizione 2015 del Dolomites UNESCO LabFest è resa possibile grazie al prezioso supporto di importanti partner, fra questi La Comunità di Primiero, Lattebusche, il Comune di Auronzo e il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, AIT Dolomiti, Legnolandia, la Cassa di risparmio del Veneto; oltre alla collaborazione degli enti provinciali e regionali Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO (fs). Fondazione Dolomiti UNESCO - tel. 0436 867395 - www.dolomitesunescolabfest.it www.dolomitiunesco.info - dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info - press@dolomitiunesco.info Facebook: Dolomites UNESCO LabFest - Twitter: @SCONFINILabFest - @DolomitesUNESCO
20 Rassegna stampa | Luglio 2015 Venerdì di Repubblica | 17 luglio 2015
Immagini e tweet che ricordano agli amanti della montagna le attività organizzate sulle Dolomiti. Ecco i contenuti principali del profilo Twitter @DolomitesuNESCO, gestito dall’omonima Fondazione, nata in seguito all’inclusione delle montagne italiane tra i Patrimoni naturali dell’Umanità. Sull’account si possono trovare anche informazioni su trekking fotografici, workshop sulla gestione del territorio e del turismo sostenibile (#Dolomiti2040) o sul festival DolomitesLabFest (@SconfiniLabFest), quest’anno ad Auronzo di Cadore dal 28 al 30 agosto. Infine, dai cinguettii si può imparare che le Alpi Ledrensi e Judicaria sono diventate riserva mondiale della biosfera, sempre UNESCO, e che il fenomeno #Enrosadira è la colorazione crepuscolare che dipende dalla composizione chimica della dolomia, il minerale a cui questi monti devono il nome.
Dolomiti su twitter tra trekking fotografia e chimica
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sito: www.dolomitesunescolabfest.it - www.dolomitiunesco.info
Twitter: @SCONFINILabFest - @DolomitesUNESCO
La sfida del festival è trovare una sintesi nella complessità, valorizzando gli aspetti condivisi dell'essere parte di un Patrimonio mondiale UNESCO. Ambizioso obiettivo del LabFest è mettere in rete le realtà già esistenti sul territorio (manifestazioni, festival, musei, associazioni, istituzioni, ecc), che si ispirino al tema dell'anno - #SCONFINI, quindi - all’interno della propria programmazione e dei propri spazi. Così facendo le varie realtà partecipano alla riflessione collettiva sul tema ed entrano in un calendario comune di eventi nelle Dolomiti. La Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest è già una realtà. Tutte le informazioni al riguardo – i prossimi appuntamenti, i luoghi, la descrizione degli eventi – si trovano nel sito del LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it) nella sezione “Rete di eventi”. L'edizione 2015 del Dolomites UNESCO LabFest è resa possibile grazie al prezioso supporto di importanti partner, fra questi La Comunità di Primiero, Lattebusche, il Comune di Auronzo e il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, AIT Dolomiti, Legnolandia, la Cassa di risparmio del Veneto; oltre alla collaborazione degli enti provinciali e regionali Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO (fs).
Facebook: Dolomites UNESCO LabFest
Informazioni e contatti
#SCONFINI, il tema del Dolomites UNESCO LabFest Anche la Provincia autonoma promuove e collabora con la Fondazione Dolomiti, Dolomiten, Dolomites, Dolomitis UNESCO per la realizzazione del Dolomites UNESCO LabFest, un festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il Bene Dolomiti UNESCO. Quest'anno il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema #SCONFINI. Il Dolomites UNESCO LabFest è un laboratorio-festival nato con l'obiettivo di creare occasioni d’incontro, confronto e collaborazione tra le genti dolomitiche. Il LabFest vuole incoraggiare creatività e partecipazione in loco e, insieme, attirare e coinvolgere i turisti. Innovativo per linguaggi e strumenti intende stimolare il dialogo tra mondi diversi e discipline differenti. Fra i partner dell'iniziativa anche la Comunità di Primiero. A breve il programma su www.dolomitesunescolabfest.it
Fondazione Dolomiti UNESCO
21 Rassegna stampa | Luglio 2015 www.regioni.it | 17 luglio 2015
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[Trento]
Tel: 0436 867395
IL FESTIVAL DELLE GENTI E PER LE GENTI CHE VIVONO E AMANO LE DOLOMITI
Tel. +39 0436 867395
Torna il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti, dedicato quest'anno al tema del superamento dei confini: #SCONFINI, dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore
Quando: dal 28 al 30 agosto 2015
E-mail: dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info
Il programma del Dolomites UNESCO LabFest sarà online a breve: in attesa della lista completa degli eventi previsti per l’ultimo weekend di agosto, immaginate una caccia al tesoro tra le trincee, i racconti di chi ha fatto del superamento del limite la propria vita, storie di contrabbando sull’arco alpino, fisarmoniche e canti di guerra, un esperimento sul confine, un gruppo di adolescenti sulle tracce dei propri nonni, le parole di un grande delle Dolomiti…
Sito Web: www.dolomitiunesco.info
Per informazioni: Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO Corso Italia 77 - 32003 Cortina d’Ampezzo (BL)
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22 Rassegna stampa | Luglio 2015 News Provincia Autonoma di Trento | 20 luglio 2015
Lo farà a modo suo, sconfinando tra diverse discipline – dall’astronomia all’arte, passando per la gastronomia, l’antropologia, la musica, la fotografia… – e rivolgendosi a un pubblico eterogeneo di grandi e bambini, esperti, turisti, semplici curiosi.
Dove: Auronzo di Cadore (BL)
Dolomites UNESCO LabFest 2015
L’edizione 2015 del Dolomites UNESCO LabFest si terrà ad Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno: poco lontano dalle Tre Cime che cento anni fa sono state teatro di guerra per le genti dolomitiche e che oggi sono diventate simbolo di pace.
Il LabFest quest’anno sarà tutto dedicato al tema del confine, o meglio, al superamento dei confini. Dopo l’edizione #SFALCI, in Val Badia, dedicata nel 2014 al tema della cura dei prati e del paesaggio montano, nel 2015 il LabFest #SCONFINI racconterà di guerre e frontiere, di contrabbando e incontri, sfide in alta quota e convivenze più o meno complesse.
TRENTO. Anche la Provincia promuove e collabora con la Fondazione Dolomiti, Dolomiten, Dolomites, Dolomitis Unesco per la realizzazione del Dolomites Unesco LabFest, un festival tematico e...
La sfida del festival è trovare una sintesi nella complessità, valorizzando gli aspetti condivisi dell'essere parte di un Patrimonio mondiale Unesco. Tutte le informazioni al riguardosi trovano nel sito del LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it) nella sezione “Rete di eventi”. (c.l.)
Dal 28 al 30 agosto c’è il Dolomiti LabFest
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23 Rassegna stampa | Luglio 2015 Trentino | 21 luglio 2015
TRENTO. Anche la Provincia promuove e collabora con la Fondazione Dolomiti, Dolomiten, Dolomites, Dolomitis Unesco per la realizzazione del Dolomites Unesco LabFest, un festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il Bene Dolomiti Unesco. Quest'anno il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema #Sconfini. Il Dolomites Unesco LabFest è un laboratorio-festival nato con l'obiettivo di creare occasioni d’incontro, confronto e collaborazione tra le genti dolomitiche. Il LabFest vuole incoraggiare creatività e partecipazione in loco e, insieme, attirare e coinvolgere i turisti. Innovativo per linguaggi e strumenti intende stimolare il dialogo tra mondi diversi e discipline differenti. Fra i partner dell'iniziativa anche la Comunità di Primiero.
Il Dolomites UNESCO LabFest è un laboratorio-festival nato con l’obiettivo di creare occasioni d’incontro, confronto e collaborazione tra le genti dolomitiche. Il LabFest vuole incoraggiare creatività e partecipazione in loco e, insieme, attirare e coinvolgere i turisti. Innovativo per linguaggi e strumenti intende stimolare il dialogo tra mondi diversi e diverse discipline.
Dolomites UNESCO LabFest ad Auronzo di Cadore
24 Rassegna stampa | Luglio 2015 www.nuovocadore.it | 22 luglio 2015
Dall’estate 2014 la Fondazione Dolomiti UNESCO organizza il Dolomites UNESCO LabFest, un festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il Bene Dolomiti UNESCO. Nel 2015 il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine.
La sfida del fescval è trovare una sintesi nella complessità, valorizzando gli aspetti condivisi dell’essere parte di un Patrimonio mondiale UNESCO. Ambizioso obiedvo del LabFest è meeere in rete le realtà già esistenc sul territorio (manifestazioni, festival, musei, associazioni, istituzioni, ecc), che si ispirino al tema dell’anno –#SCONFINI, quindi – all’interno della propria programmazione e dei propri spazi. Così facendo le varie realtà partecipano alla riflessione collettiva sul tema ed entrano in un calendario comune di eventi nelle Dolomiti.
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Nel corso dell’edizione 2015 #SCONFINI le Dolomiti saranno raccontate come luogo di guerra (cento anni fa) e luogo di incontro e condivisione (oggi, anche grazie al riconoscimento UNESCO del 2009), come limite geografico e simbolico, come area da sempre oggetto di scambi e attraversamenti. Non di sole Dolomiti, però, si parlerà: il tema dell’anno sarà un’occasione per sconfinare in altri mondi – reali, fantastici o simbolici. Sul tema del confine saranno coinvolti, oltre a turisti e curiosi, anche esperti e appassionati di antropologia, storia, geografia umana, economia, letteratura. E ancora: giornalismo, psicologia, amministrazione del territorio, musica, cinema, teatro, danza, fotografia.
La Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest.
La Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest è già una realtà. Tutte le informazioni al riguardo – i prossimi appuntamenti, i luoghi, la descrizione degli eventi – si trovano nel sito del LabFest www.dolomitesunescolabfest.it nella sezione “Rete di eventi”.
L’edizione 2015 del Dolomites UNESCO LabFest è resa possibile grazie al prezioso supporto di importanti partner: Lattebusche, il Comune di Auronzo e il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, AIT Dolomiti, Legnolandia, la Comunità di Primiero, la Cassa di risparmio del Veneto; oltre alla collaborazione degli enti provinciali e regionali Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO.
Il Gazzettino | 22 luglio 2015
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25 Rassegna stampa | Luglio 2015
Informazioni e contatti: Fondazione Dolomiti UNESCO tel. 0436 867395
Tre Cime e diritti umani attesi 6 mila partecipanti
Se, per un giorno, 5 o 6 mila persone, ovvero 10 o 12 mila mani si intrecciassero e dessero vita a una catena umana che circondasse le Tre Cime di Lavaredo dove idealmente proiettare le parole pace, giustizia e libertà, che cosa significherebbe tutto ciò e che cosa rimarrebbe di tale straordinario evento? Secondo gli organizzatori rimarrebbe molto, ovvero un segno rilanciato al mondo intero per gridare alto e forte che i diritti umani interessano tutti noi, anche quando la loro violazione è lontana migliaia di chilometri. «Lo faremo 100 anni dopo quella Grande Guerra che proprio lassù venne combattuta - sottolinea Tatiana Pais Bechèr, project manager di Art for Amnesty -. Sarà una catena per dire che troppi popoli sono ancora "incatenati" dall’ingiustizia e per affermare che dovrà essere spezzata per creare un mondo migliore». Sarà una riedizione di analoga iniziativa del 2009 che vede scendere in campo Amnesty International nel 40° della sua costituzione, Insieme si può e Art for Amnesty in collaborazione con il Comune di Auronzo e il Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti e il patrocinio di Camera dei Deputati, Provincia e Comune di Belluno, Fondazione Dolomiti Unesco, Comuni di Agordo e Dobbiaco, Unione montana Centro Cadore. Alle 12 di domenica 13 settembre sarà un bel colpo d’occhio vedere migliaia di persone testimoniare che «Le Dolomiti abbracciano i diritti umani» e ciascuna prendersi in carico la responsabilità di ogni violazione, come è stato più volte rimarcato ieri a palazzo Piloni nel corso della presentazione dell’evento che ancora una volta avrà come logo le celebri formichine di Fabio Vettori. Perché partecipare? «Per dire io ci storispondono gli organizzatori -, non mi giro dall’altra parte, le ingiustizie riguardano anche me, voglio essere la voce di chi non ha voce ed è privato della sua dignità». Questione di civiltà. L’organizzazione logistica sarà assai complessa e vedrà all’opera centinaia di volontari al fianco delle forze dell’ordine per la massima sicurezza dei partecipanti che già hanno cominciato a segnalare la loro presenza. Infatti, chi è interessato, può rivolgersi al sito www.dolomitidirittiumani.org oppure telefonare al numero 0435-99603 (e-mail info@dolomitidirittiumani.org).
Facebook: Dolomites UNESCO LabFest Twitter: @SCONFINILabFest – @DolomitesUNESCO
sito: www.dolomitesunescolabfest.it – www.dolomitiunesco.info mail: dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info – press@dolomitiunesco.info
LA RASSEGNA» FINO A DOMENICA A SAN CANDIDO di Delia Lorenzi - SAN CANDIDO. Con lo sprint che lo caratterizza, ricomincia anche quest’anno l’Adventure Outdoor Fest, avventura a 360 gradi in uno scenario, quello di San Candido e dintorni, di per sé stesso irrinunciabile richiamo all’avventura. Si entra nel vivo della terza edizione domani e si va avanti fino a domenica 26, ma già oggi vengono proiettati cortometraggi di produzioni internazionali. Già, perchè Adventure Outdoor Fest è anche cinema, cinema d’avventura naturalmente con un concorso cinematografico con diversi premi: il primo premio, Grivel Golden Ice Axe - già assegnato ai vincitori del prestigioso riconoscimento internazionale Piolet D’Or per la migliore impresa alpinistica dell’anno scorso - è associato, solo per quest’anno, al concorso cinematografico; gli altri premi sono il Dolomythos Award, il Best Photography Award e il New Adventure Award. Tutti i film selezionati saranno poiettati presso l'Adventure Cinema all'aperto. Tanti gli ospiti di prestigio del mondo dello sport, dell'avventura e dell'alpinismo consueto e nuovo. Giampaolo Corona, ad esempio, l'alpinista che durante il devastante terremoto che ha colpito recentemente il Nepal, si trovava al campo base dell'Everest. Ma ci saranno anche Carlo Cosi e Matteo Della Bordella conosciuti nel mondo dell'alpinismo per le loro ascese in Perù e in Groenlandia. E ci sarà, anche, la grande alpinista Nives Meroi che, sempre in compagnia del marito e compagno di alpinismo Romano Benet, ha scalato dodici dei quattordici Ottomila del mondo. Il 25 luglio alle 17 presenterà il suo libro “Non ti farò aspettare”, l'avvincente storia di una rinuncia che si è poi trasformata in una magnifica lezione di vita e d'amore. E non mancheranno, come per la scorsa edizione, gli incredibili racconti geologici e fotografici dell'Exploring Team di La Venta che, quest'anno daranno conto delle missioni sul Ghiacciaio del Gorner (Svizzera) e in Chiapas (Messico). E' confermata anche la presenza di numerosi slackliners-highliners come Marco Milanese, Aldo Valmassoi, Jan Valentincic ed Eva Brovinsky. In programma la partecipazione speciale della freerider-highliner Silvia Moser. Ma ci sarà, per esempio, anche il giornalista e scrittore Piero Badaloni che ha realizzato per conto della Fondazione Dolomiti Unesco un reportage di sei documentari dedicati al Bene Naturale. Uno di questi, “Dal passato al futuro”, sarà proiettato proprio il 25 sera alle 20.45. Il programma dell'Adventure Outdoor Fest è ricco di tanti altri appuntamenti che comprendono, per esempio, lo yoga, Yogadventure e la sezione dedicata. Una volta di più è dimostrato che questa disciplina è molto vicina a coloro che praticano, soprattutto, sport estremi. Sarà perchè yoga e meditazione aiutano ad accrescere la resistenza, la concentrazione, rafforzano l'equilibrio psichico, la forza ma anche l'elasticità. Yogadventure ha ottenuto il patrocinio della Yani (Yoga Associazione Nazionale Insegnanti) e propone un programma ricco e variegato (su
26 Rassegna stampa | Luglio 2015 Alto Adige | 22 luglio 2015
Film e movimento, che avventura!
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27 Rassegna stampa | Luglio 2015 http://www.adventureoutdoorfest.com) concentrando alcuni appuntamenti nel meraviglioso paesaggio delle Dolomiti Unesco. Fra le altre attività che l'Adventure Outdoor Fest propone ci sono: il running, un trail running di tre giorni dove poter scoprire nuovi percorsi trail, imparare le tecniche di corsa più adatta ai percorsi di montagna, approfondire gli argomenti dell'alimentazione e della preparazione psichica. Ci sarà poi l'Adventure Sky Run, una corsa non competitiva, al fianco di grandi campioni, con percorso di 10 o 20 chilometri. Numerose le attività di climbing, una con photo shooting dedicato, e quelle riguardanti il settore bike, un'escursione guidata di Mountain Bike partirà da Pederù e, attraversando il Parco Naturale di Fanes Sennes-Braies, arriverà a San Candido. Questa terza edizione è la prima dell'Outdoor Junior Village, con attività per bambini dai 4 ai 14 anni. Fra queste, arrampicata, yoga, slackline, indoboard, trekking nei boschi e, c'è da scommetterci, tanto divertimento.
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Corriere delle Alpi | 22 luglio 2015 È l’obiettivo degli organizzatori della catena umana in nome della libertà e della pace che si farà il 13 settembre Seimila persone attorno alle Tre Cime “Unisciti a noi perché il mondo sarà migliore quando insieme sentiremo come nostre le ingiustizie del mondo”. Questo lo slogan scelto per il grande evento, il cui logo, coronato da un arcobaleno di pace, è stato realizzato da Fabio Vettori. «Abbiamo già la conferma della partecipazione di diverse personalità note, sia italiane che straniere», ha annunciato la Pais Becher. «A breve faremo conoscere i loro nomi». La macchina organizzativa, come sei anni fa, sarà imponente. «Anzi, gli aspetti in cui nel 2009 si erano create delle problematiche verranno migliorati», hanno detto Francesco De Bon e Daniele Giaffredo di “Insieme si può...”. «Saranno presenti i volontari di Soccorso Alpino e del Cai, l’eliambulanza del Suem, forze dell’ordine». L’evento verrà ripreso dall’elicottero della Rai. La “catena umana” dovrà chiudersi alle 12. «Seimila persone è il numero minimo che ci aspettiamo», hanno aggiunto. «Il grande abbraccio sarà diviso in 10 sezioni, corrispondenti ai 10 paesi per cui si chiede la fine delle violazioni dei diritti umani: Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Repubblica Popolare Cinese, Brasile, Costa d’Avorio e Uganda». A differenza del 2009, sarà possibile iscriversi accedendo al sito www.dolomitidirittiumani.org. «Dolomitibus e Protezione civile hanno già assicurato il loro appoggio sul fronte del trasporto dei partecipanti», ha commentato la Larese Filon. «La logistica, come si può ben capire, è complessa e dev’essere ben organizzata». (m.r.)di Martina Reolon wAURONZO Le Tre Cime di Lavaredo a rappresentare libertà, pace e giustizia. Tre valori fondamentali all’interno della “piattaforma” dei diritti umani. E senza i quali non può essere garantita la dignità. A distanza di sei anni dall’esperienza “Le Dolomiti abbracciano l’Africa”, ancora una volta migliaia di persone si uniranno intorno alle Tre Cime, il 13 settembre. Un abbraccio simbolico per ricordare l’importanza di schierarsi dalla parte di popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione. E di tutti coloro che sono privati dei diritti più basilari, come cibo, salute e istruzione. All’organizzazione ancora una volta l’Ong
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“Insieme si può...” e il Comune di Auronzo. Insieme al principale promotore dell’iniziativa, Amnesty International Italia, che celebra così anche il 40° anniversario della sua fondazione. L’evento vede anche la collaborazione del Consorzio turistico “Tre Cime Dolomiti”, oltre al patrocinio della Camera dei deputati, Provincia di Belluno, Fondazione Dolomiti Unesco, Comuni di Belluno, Agordo, Cortina, Unione Montana Centro Cadore. «L’obiettivo è portare sulle Tre Cime almeno 6 mila persone», ha commentato nel corso della presentazione dell’iniziativa Daniela Larese Filon, presidente della Provincia e sindaco di Auronzo. E come nel 2009, la “catena umana” vedrà insieme persone provenienti da numerosi paesi e culture. Tutte unite dalle stesse aspirazioni di giustizia e di pace. «In un mondo globalizzato non possiamo più pensare che le sofferenze degli altri popoli non ci riguardino», ha evidenziato il rappresentante di Amnesty International. Ma come è nata l’idea di riproporre l’evento dopo sei anni? «A settembre dello scorso anno ho invitato ad Auronzo l’irlandese Bill Shipsey, presidente dell'associazione “Art for Amnesty”. Gli ho proposto l’idea dell’abbraccio sulle Tre Cime ed è rimasto entusiasta», ha evidenziato Tatiana Pais Becher, consigliere ad Auronzo e project manager per “Art for Amnesty”. «Come fonte d’ispirazione c’è il libro di Seamus Heaney, che s’intitola proprio “catena umana”. Il 13 settembre andremo a formare un grande muro di gentilezza e compassione, che metterà insieme tanti piccoli “frutti” di speranza». L’obiettivo, come nel 2009, è che tante persone si riuniscano per “gridare” che i diritti umani non sono né negoziabili né sospendibili. «Sei anni fa chiedevamo l’impegno dei “grandi” del mondo», ricorda Piergiorgio Da Rold, presidente di “Insieme si può...”. «Dei 50 milioni promessi dal G8 solo il 2% è stato soddisfatto. Noi italiani continuiamo a essere tra gli ultimi nella realtà della cooperazione. Partecipare all’evento sulle Tre Cime deve essere un segno per gli altri, ma in primo luogo per se stessi. Iniziamo a provare veramente compassione, nel senso vero del termine».
28 Rassegna stampa | Luglio 2015
Tre Cime, «catena umana con 6.000 persone»
Corriere del Veneto | 22 luglio 2015
AURONZO Una catena umana composta da seimila persone, raccolte intorno alle Tre Cime di Lavaredo (in foto l’edizione 2009) : è l’iniziativa proposta da Amnesty International e dall’associazione «Insieme si può» per promuovere il rispetto dei diritti umani. L’appuntamento è il 13 settembre a mezzogiorno. La catena umana sarà composta da 10 settori, ognuno in rappresentanza di un Paese in cui i diritti fondamentali vengono calpestati. Un’iniziativa simile si concretizzò anche nel 2009, in occasione del G8 a L’Aquila, per chiedere l’attuazione di un piano di aiuti umanitari in Africa. Stavolta, invece, si manifesterà per la difesa dei diritti a istruzione, cibo, salute e libertà d’espressione. «Le Tre Cime - ha spiegato Paolo Pobbiati, vicepresidente di Amnesty International Italia - potrebbero rappresentare la libertà, la pace e la giustizia, ovvero i tre pilastri che reggono la piattaforma dei diritti umani».
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Tornano gli incontri «Idee a San Vigilio» per ascoltare importanti personaggi dell’alpinismo, sportivi e del giornalismo Montagna, sport ed Europa: parliamone
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29 Rassegna stampa | Luglio 2015 Alto Adige | 24 luglio 2015
Si potrebbe dire “piccolo è bello”. Qui la dimensione è intesa non dolo per quanto attiene al centro altoatesino che ospita gli incontri, ma anche in relazione al fatto che si “condensa” un programma ricco, in meno di una settimana. Un po’ una scelta che va in controtendenza, rispetto al panorama classico degli incontri letterari o di approfondimento, con personaggi famosi, delle località turistiche, anche altoatesine, che solitamente si “spalmano per un paio di mesi estivi. Ma a San Vigilio di Marebbe, Mareo, principio di quella Ladinia badiota che poi sale su, a Marebbe dicevamo sono abituati a far le cose in modo diverso dalla massa, e quindi ecco che la rassegna «Idee a San Vigilio», serie di incontri di approfondimento con personaggi noti, si condensa in tre serate, programmate a distanza ravvicinata in questa fine del mese di luglio, precisamente la prossima settimana. Dunque “Idee a San Vigilio”, il talk show in alta quota che è giunto quest’anno alla sua ottava edizione, si focalizzerà in tre serata, in calendario il 27, il 28 e il 31 luglio. L’ambiente e l’Europa sono i due temi portanti che ispireranno le tre serate ricche di ospiti di altissimo livello, che si ritroveranno nella deliziosa località ladina (inizio degli incontri sempre alle ore 21 e sempre presso la Sala delle Manifestazioni di San Vigilio) per dare vita allo spettacolo della parola. Si parte il 27, lunedì, con il celebre alpinista Simone Moro, personaggio dalla parlantina schietta, che trasmette entusiasmo, il quale insieme a Tamara Lunger (alpinista anche lei e spesso sua compagna d’avventure), Marco Pizzinini (presidente del Parco naturale Fanes-Senes-Braies) e Georg Tappeiner (fotografo della Fondazione Dolomiti Unesco) animeranno la serata sul tema “Noi e la montagna: la dimensione della natura”. Con la conduzione di Gianfranco Fabi, il giorno successivo, martedì 28 luglio, la serata si incentrerà invece sul tema “Noi, lo sport e lo spettacolo: emozioni e passioni”, un appuntamento che si annuncia pirotecnico, considerando il parterre degli ospiti: ci saranno infatti la bella sciatrice e campionessa di casa, di Marebbe, Manuela Mölgg, poi il monumento vivente alle gare di slittino, Armin Zöggeler (6 medaglie olimpiche, per restare ai Giochi...), il velocista di Cortina d’Ampezzo, Kristian Ghedina, il direttore del quotidiano “Alto Adige”, Alberto Faustini e tutta la carica di simpatia di Lella Costa, che torna a Marebbe dopo l’edizione del 2013 della rassegna di incontri. Si chiude il programma venerdì 31 luglio con “Europa, la nostra energia quotidiana”, dove si parlerà anche di Grecia con Fabrizio Spada (direttore della rappresentanza a Milano della Commissione Europea), Maria Cuffaro, uno dei più noti volti televisivi del Tg3, l’onorevole Daniel Alfreider, Alessandro Ortis (già presidente dell’Autorità per l’energia) e il celebre giornalista e scrittore Gian Antonio Stella. Diventato con gli anni uno degli appuntamenti culturali più attesi
Quattro appassionati sono partiti dal rifugio Berti per mappare il percorso grazie a uno zaino tecnologico L’Anello del Popèra pronto a sbarcare su Google Street View di Stefano Vietina – COMELICO. Anche il Comelico nelle mappe di Google. Mercoledì, i comeliani Angelo Canavesi, Felice Zambelli e Silvio Festini, coordinati da Bruno Zannantonio del Cai regionale, hanno mappato con Google trekker l’Anello del Popèra, che fra un paio di mesi sarà disponibile su Street View e visibile quindi in tutto il mondo. Partendo dal rifugio Berti, i quattro, con in spalla lo zaino iper-tecnologico di Google (dotato di macchine fotografiche capaci di scattare sette panoramiche ogni 10 secondi) sono saliti alla Croda sora Colesei, passando per l’ex rifugio Sala e il “belvedere”; l’itinerario mappato è poi passato per la forcella Popèra e il laghetto posto ai piedi del ghiaione che porta al passo della Sentinella. Da lì il rientro al rifugio Berti. È poi stato mappato anche il percorso di accesso tra i rifugi Lunelli a Selvapiana e Berti, in modo che fra un paio di mesi sarà possibile in tutto il mondo pianificare la propria escursione anche in questa area direttamente sul pc, sul tablet o sullo smartphone. Così, dopo il giro delle Tre Cime di Lavaredo e dopo aver “navigato” nelle Dolomiti meridionali bellunesi, arrivando al rifugio Settimo Alpini e al “mitico” Bus del Buson, lo “zaino” di Google trekker è giunto anche in Comelico. «Il tutto», spiega Zannantonio, «mantenendo l’impegno preso con il coordinatore degli itinerari Giuliano Vantaggi, durante la riunione che i presidenti dei Club Alpini Regione Dolomitica hanno avuto il 14 maggio con la Fondazione Dolomiti Unesco». La mappa nel giro di un paio di mesi sarà disponibile su internet e visibile in tutto il mondo, fungendo da volano turistico per queste zone che fanno parte dal 2009 del patrimonio Unesco. Il rifugio
30 Rassegna stampa | Luglio 2015 dell’estate dolomitica, “Idee a San Vigilio 2015” è dunque un’occasione da non perdere per vedere e sentire personaggi noti, occasione resa possibile dall’impegno dell’Associazione turistica di San Vigilio di Marebbe, del direttore Roberto Bertinetti e dell’ideatore Stefano Mascioni e di partner come Vodafone, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e Fondazione Dolomiti Unesco. Tre serate, insomma, per riscoprire il gusto dell’approfondimento e dello spettacolo della parola, dal vivo nelle nostre splendide zone.
Corriere delle Alpi | 25 luglio 2015
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Antonio Berti nel gruppo montuoso del Popèra, nelle Dolomiti Nord-orientali, sul ciglio meridionale del Crestòn Popèra, è geograficamente inserito nei territori riconosciuti dall’Unesco con la definizione “Dolomiti Patrimonio dell'Umanità” e fa parte del 5° gruppo nell’area “core” “Dolomiti Settentrionali”. Il rifugio rappresenta idealmente il punto di partenza dell’Anello del Vallòn Popèra, ricco di importanti aspetti naturalistici, paesaggistici e di storia. Un percorso circolare di modeste difficoltà e impegno fisico che, attraverso i sentieri Cai n. 101/122/124, eredità di percorsi della Grande Guerra, permette di visitare la zona del Crestòn Popèra e parte del Vallòn Popèra. «E' un itinerario molto bello, noto anche per essere stato già inserito», sottolinea Zannantonio, «tra i 'sentieri tematici e parlanti' delle Dolomiti Unesco. Un'applicazione che illustra alcuni fra i più interessanti percorsi delle Dolomiti bellunesi e che è stato finanziato dalla Regione veneto, realizzato in collaborazione con il Cai e promosso dalla stessa Fondazione. Ora con Google avremo una platea planetaria». @vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
31 Rassegna stampa | Luglio 2015
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Dolomiti virtuali, emozioni reali
Cortina Topic | Estate 2015
Percorrere i sentieri circondati dalle vette Patrimonio dell'Umanità - magari facendo tappa in golosi rifugi di montagna - comodamente seduti a casa. Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Dolomiti UNESCO e Google, il servizio di Street View è arrivato anche in alta quota: per assaporare in anteprima una vacanza ad alto tasso di emozioni. NON SERVONO SCARPONI, né bastocini da trekking: bastano uno schermo e una connessione a internet per fare due passi "virtuali" sui sentieri delle Dolomiti, per prepararsi a un'escursione reale, o semplicemente per scoprire un paesaggio unico. Sono emozioni che da qualche mese può vivere chiunque, in qualsiasi angolo del mondo, da Zuel come da Calcutta, da New York come da Buenos Aires. Un piccolo miracolo della tecnologia a disposizione degli internauti grazie alla funzione Street View di Google Maps. La Fondazione Dolomiti UNESCO - primo ente italiano ad aderire al Google Trekker Loan Program - ha mappato finora una ventina di sentieri distribuiti nei nove Sistemi che compongono il Bene UNESCO, dalle Dolomiti di Brenta alle montagne di Cortina d'Ampezzo. Si tratta di un ambizioso progetto partito nell'estate del 2014: la fase di test e stata compiuta tra settembre e ottobre e da maggio 2015 il lavoro di rilevamento e stato ripreso con nuovi percorsi. Ovviamente, stavolta, la Google Car, attrezzata per le riprese di Google Street View, è stata lasciata in garage. Per mappare un sentiero occorre che un operatore lo percorra indossando uno zaino Google Trekker - un ingombro di 25 chili tra struttura metallica e antennone - equipaggiato con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia di foto panoramiche a 360°, al ritmo di otto ogni dieci secondi.
32 Rassegna stampa | Luglio 2015
“E’ necessario valutare di volta in volta la scelta dei percorsi in collaborazione con chi conosce il territorio –aggiunge Giuliano Vantaggi, curatore del progetto per conto della Fondazione Dolomiti UNESCO -. Sappiamo quanto sia importante la sicurezza: continueremo a scegliere sentieri escursionistici facili e di grande impatto visivo, che raccontino al meglio le Dolomiti nel mondo». Durante la fase test sono stati pércorsi una ventina di sentieri: il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Prato Piazza da Braies, i prati dell’Armentara, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomti di Brenta, la Valle del Mis e le marmitte del Brenton, il Bus del Buson e molti altri. Chiuique può crearsi così un’immagine ancora più vivida delle meraviglie che le Dolomiti hanno da offrire: dalle crode nude, ora rosa ora arancio, ai boschi che sussurrano, dallo scorcio dei torrenti al silenzio dei pascoli alti. Alcuni tra i primi sentieri mappati nell'ambito del Google Trekker Loan Program si trovano nei dintorni di Cortina d’Ampezzo. Le montagne disposte a corona attorno alla Regina delle Dolomiti fanno parte del Sistema 1 Pelmo Croda da Lago e del Sistema 5 Dolomiti Settentrionali. All’interno del primo, sono percorribili su Google Street View la passeggiata sotto la Croda da Lagogo - dal rifugio Palmieri ai prati ih Mondeval, passando per forcella Ambrizzola - e I’escursione sulle tracce dell’ uomo di Mondeval con partenza dal passo Giau. Fanno invece parte del Sistema 5 gli altri quattro percorsi sulle Dolomiti ampezzane: l’anello di ra Stua e Ciampo de Crosc nella natura incontaminata del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, la camminata ai piedi delle Tofane dal passo Falzarego su per forcella Travenanzes e forcella Col dei Bos, l'anello delle Cinque Torri tra le trincee della Grande Guerra, il sentiero con vista sul Cristallo che parte da malga Larieto.
Il rilevatore deve essere bene allenato (anzi generalmente è accompagnato da una seconda persona, dato il peso dello zaino) e deve procedere in modo quanto pm possibile stabile e uniforme. «Naturalmente questo è uno strumento di comunicazione e promozione e non si sostituisce a un’accurata pianificazione delle escursioni - spiega Marcella Morandini, Segretario Generale della Fondazione Dolomiti UNESCO -: è un modo innovativo per promuovere Il Bene UNESCO in tutto il mondo”. L’obiettivo finale del progetto è mappare percorsi in tutti e nove i Sistemi del Bene Dolomiti UNESCO, in particolare gli anelli panoramici e i percorsi in alta quota conosciuti come Alte Vie.
Non resta che entrare in Google Street View e spostare l’omino sui sentieri tracciati (in blu) per rivivere una gita, pregustare una vacanza, farsi invogliare dalle Dolomiti.
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
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AGOSTO2015
RASSEGNASTAMPA
Tradurre in azioni gli obiettivi strategici (ANSA) - BOLZANO, 4 AGO - La pianificazione trasversale di progetti e iniziative che hanno come oggetto le Dolomiti patrimonio mondiale Unesco: questo il tema al centro della prima riunione del tavolo di lavoro permanente insediatosi a Bolzano. L'obiettivo è quello di coordinare al meglio tutte le azioni per migliorarne l'efficacia e di tradurre in azioni concrete gli obiettivi strategici relativi al territorio altoatesino che ricade nell'area tutelata.
Dolomiti Day, giornata dedicata alle montagne patrimonio Unesco
adnkronos.it | 04 agosto 2015
Dolomiti Day, giornata dedicata alle montagne patrimonio Unesco In occasione di Dolomiti Days 2015 la Provincia di Udine, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee, organizza per il secondo anno consecutivo a Forni di Sopra una giornata di incontri e riflessioni dedicati ai Paesaggi della Montagna Contemporanea a cui parteciperanno illustri ospiti di fama internazionale. La giornata si configurerà come un confronto pubblico su temi legati al territorio, al paesaggio, alla cultura, all’economia, al turismo della montagna e delle Dolomiti-Unesco. Sarà caratterizzata da due momenti incentrati su una serie di riflessioni
ANSA.it Trentino | 04 agosto 2015
Insediato tavolo Dolomiti Unesco
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2 Rassegna stampa |Agosto 2015
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In occasione di Dolomiti Days 2015 la Provincia di Udine, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee, organizza per il secondo anno consecutivo a Forni di Sopra una giornata di incontri e riflessioni dedicati ai Paesaggi della Montagna Contemporanea a cui parteciperanno illustri ospiti di fama internazionale. La giornata si configurerà come un confronto pubblico su temi legati al territorio, al paesaggio, alla cultura, all’economia, al turismo della montagna e delle Dolomiti-Unesco. Sarà caratterizzata da due momenti incentrati su una serie di riflessioni sul valore del territorio e del paesaggio come risorsa economica.
Piazza del Comune, Forni di Sopra (Udine) in caso di pioggia nella Ciasa dei Fornès Giornata di incontri e dibattiti Mattino: dalle ore 10.30 alle ore 12.30 Economia culturale e paesaggi economici Tavola rotonda con Giannola Nonino, Gianluca D’Incà Levis, Antonio De Rossi, Daniela Perco Pomeriggio: ore 16.00
3 Rassegna stampa |Agosto 2015
La Provincia di Udine organizza per il secondo anno una giornata di incontri dedicata alle montagne patrimonio Unesco
IlFriuli.it |04 agosto 2015
sul valore del territorio e del paesaggio come risorsa economica. Dolomiti Days 2015 Geografie dei paesaggi culturali ed economici Giovedì 13 agosto 2015 Piazza del Comune, Forni di Sopra (Udine) (in caso di pioggia nella Ciasa dei Fornès) Locandina
Dolomiti Day il 13 agosto
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La mattinata prevede una tavola rotonda dal titolo 'Economia Culturale e paesaggi economici' a cui prenderanno parte, oltre al Presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, Giannola Nonino (imprenditrice, Grappa Nonino), Gianluca D'Incà Levis (curatore di Dolomiti Contemporanee), Daniela Perco (Direttrice Rete Musei Provincia di Belluno), Antonio De Rossi (scrittore, docente e direttore Istituto Architettura Montana di Torino) che discuteranno della montagna di oggi e delle sue potenzialità, analizzandola da diverse prospettive, in particolare quella economica e culturale. Nel pomeriggio Pier Luigi Sacco (professore ordinario di Economia della Cultura, allo IULM di Milano) si soffermerà sugli aspetti legati al managment e al marketing della cultura, alle teorie e tecniche di valorizzazione e promozione dei territori, al rapporto tra economia, cultura, paesaggio e risorse. Dolomiti Days 2015
Geografie dei paesaggi culturali ed economici Giovedì 13 agosto 2015
Il premio che riconosce il migliore atleta maschile (Best Athlete) Adventure Outdoor 2015 va all’alpinista di fama mondiale Steve House, che ha intrattenuto una platea di giovani alpinisti, e curiosi, con la condivisione della sua esperienza alpinistica e di vita: “Ho arrampicato su montagne, rocce e cascate di ghiaccio, e dopo i miei più grandi successi mi ritrovo vuoto, irrisolto, e torno, portando le mie forze e le mie debolezze, ancora e ancora”, racconta House introdotto sul palco del Festival da Maurizio Fava, direttore del dipartimento di Psichiatria della Harvard University “Troppo a lungo ho sospeso me stesso, e ho represso le paure. La più grande è quella di non meritare amore”, continua Steve House mostrando il suo percorso di uomo prima ancora che di alpinista. “Quando hai dato tutto te stesso, cosa rimane?”. E il suo modo per condividere parte di sé, e forse per dare un senso e un significato alle sue imprese, Steve House l’ha trovato in Alpine Mentor – associazione da lui creata che offre a giovani alpinisti la possibilità di ricevere un training unico, e ai grandi alpinisti di condividere la propria esperienza con umiltà e gratitudine nei confronti della comunità.
4 Rassegna stampa |Agosto 2015
Cultura, sviluppo e territorio: dall’eventificio alla comunità di innovazione Lectio magistralis del prof. Pier Luigi Sacco
Il premio per la miglior fotografia 2015 nei video in concorso (Best Photography) va al cortometraggio di Skip Armstrong – The Coast, un video che racconta in modo molto completo il surf moderno. Il premio per la miglior fotografia è stato assegnato grazie alla completezza delle immagini, alla capacità di alternare riprese aree e a terra molto suggestive, con una cura per i particolari in fase di post produzione superiore agli altri video in concorso.
La Stampa.it | 04 agosto 2015
Il premio Dolomythos Award 2015 se lo aggiudica l’atleta e Guida Alpina Luca Rolli di Courmayeur con il suo cortometraggio “Monte Bianco: Il paese dei balocchi.” Una retrospettiva che unisce la storia del ripido del Monte Bianco, il ripido contemporaneo, le innumerevoli opzioni che offre la montagna più alta d’Europa e gli atleti che la vivono quotidianamente. Da sottolineare la produzione totalmente indipendente e autoprodotta di Luca, con riprese professionali e di alta qualità, sia a terra che riprese aeree. Oltre alle
Chiusa con successo la terza edizione dell’Adventure Outdoor Fest a San CandidoInnichen (BZ)
Si è conclusa la terza edizione dell’Adventure Outdoor Fest: quattro giorni, oltre cinquanta attività con più di mille partecipanti iscritti, venti incontri con ospiti di fama internazionale, cinque ore di cinema, otto anteprime mondiali in concorso, e più di 50 atleti ed ospiti presenti, nel salotto delle Dolomiti a San L’assegnazioneCandido. dei premi Adventure, durante la serata di chiusura del Festival condotta da Piero Badaloni, mostra già lo spirito di questa manifestazione, che esplora il legame tra l’impresa atletica e la ricerca di senso che si nasconde dietro alla storia dei suoi protagonisti.
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www.dolomitifest.cominfo@adventureoutdoorfest.comwww.adventureoutdoorfest.com
riprese in follow – a inseguimento, eseguite da Luca ai suoi amici atleti su discese con pendenze che talvolta superano i 50° di pendenza.
Ed è proprio l’ultimo dei sei documentari promossi dalla Fondazione Dolomiti Unesco “Dolomiti. Montagne – Uomini – Storie” realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, prodotto e distribuito da Rai Cinema, a chiudere le serate di Adventure Outdoor Festival.
Prima fra tutte Nives Meroi: dodici delle quattordici vette sopra gli 8000, scalate tutte senza l'uso di ossigeno supplementare e di portatori d'alta quota, è tra le più grandi alpiniste di sempre. “La montagna impone ad ognuno di noi la responsabilità di vivere, e ci impone di scegliere con maggiore consapevolezza come garantire la nostra sicurezza. Salire le vette più alte in completa autosufficienza significa sapere che saremo anche in grado di scendere, significa conoscere il nostro limite” racconta Nives, e continua: “Siamo diventati alpinisti naturalmente, con la consapevolezza di ogni passo”.
Un progetto che si propone di creare un filo conduttore per cucire insieme i diversi territori che compongono le Dolomiti, da un punto di vista storico, naturalistico e culturale. Incontri irripetibili si sono verificati anche durante i vari corsi aperti al pubblico che hanno coinvolto atleti e grandi professionisti di fotografia, mountainbike, arrampicata, trailrunning, highline, yoga, indoboard e Adventureparkour.
Il Concorso cinematografico internazionale, che quest’anno per la prima volta assegna il Grivel Golden Axe, la piccozza d’oro, è assegnato a Panaroma, del regista spagnolo Gerard Peris, e racconta l’impresa del climber Edu Marin, assistito dal padre. Storia di tenacia, ma anche del rapporto tra padre e figlio, che uniti in squadra raggiungeranno l’obiettivo: la Cima Ovest delle Tre Cime di Lavaredo, nel cuore delle Dolomiti. Il Festival quest’anno più che mai ha permesso ai partecipanti di incontrare a San Candido alcune leggende viventi dello sport di avventura.
5 Rassegna stampa |Agosto 2015
Outdoor Fest si conferma come l’evento outdoor in Italia per eccellenza, probabilmente anche in Europa, affiancando alle attività sportive incontri che raccontano di sport e di avventura ma che parlano a tutti, trovando nella storia e nelle straordinarie imprese degli ospiti un filo conduttore per la ricerca del senso della vita. Un momento imperdibile per conoscere meglio se stessi e divertirsi.
Il Premio Adventure Outdoor 2015 per la migliore atleta femminile (Best Athlete) va alla giovane ultra runner Mira Rai, medaglia d’oro al Mont Blanc Marathon - Skyrunner World Series 2015. “Corro per le donne del Nepal, per mostrare a tutte le ragazze la mia storia di indipendenza” racconta la giovane atleta. La storia di Mira ha dell’incredibile e sembra ispirarsi ad una fiaba. Nata e cresciuta tra le vette dell’Himalaya “Ho iniziato a correre appena ho potuto reggermi sulle gambe, per andare a prendere l’acqua e riportarla al mio villaggio”. La forza di Mira si legge non solo nelle classifiche delle gare del circuito internazionale di ultramaratone vinte in solo un anno dalla sua prima competizione, ma nei suoi occhi che sembrano accogliere con naturalezza ogni nuova esperienza.
Nives parla sempre al plurale, perché tutte le vette le ha raggiunte insieme al marito Romano Benet. La storia di Romano e Nives è eccezionalmente raccontata all’Adventure Outdoor Fest dallo scrittore Erri De Luca. Lo scrittore si illumina nel riabbracciare l’amica all’Hotel Sport Tyrol di San Candido, ma la prima domanda è per il marito Romano “Nives e Romano hanno creato un modo nuovo modo di fare alpinismo, l’alpinismo di coppia”. Nives Meroi trasmette serenità e sicurezza e la sua storia di amore e montagna la condivide con Erri De Luca, che ha suggerito il titolo del libro suo libro "Non ti farò aspettare". I due amici si incontrano e si raccontano sul palco del Festival nell’intervista di Fausta Slanzi, giornalista e responsabile della Fondazione Dolomiti Unesco.
Alto Adige | 05 agosto 2015
6 Rassegna stampa |Agosto 2015 Il Gazzettino | 05 agosto 2015
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BOLZANO La bellezza delle Dolomiti celebrata in un francobollo. La nuova emissione dell’Istituto poligrafico dello Stato è stata presentata ieri a Palazzo Widmann dal sottosegretario con delega alle Telecomunicazioni Antonello Giacomelli, su invito del presidente Kompatscher. Una fotografia di Gottfried Tappeiner, che immortala il gruppo delle Odle, è stata rivisitata dalla bozzettista Anna Maria Maresca. Il francobollo, sottolinea Giacomelli, «è un omaggio alla bellezza delle Dolomiti e alla capacità di popolazioni e governi locali di fare convivere uomo e natura, sviluppo e tutela del paesaggio». Così Kompatscher: «Siamo
Un francobollo dedicato alle Dolomiti
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Genti e #sconfini attorno ad Auronzo TORNA IL DOLOMITES UNESCO LABFEST AURONZO DI CADORE
Dopo l’esordio dello scorso anno in provincia di Bolzano, la seconda edizione del Dolomites Unesco LabFest, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, arriva in provincia di Belluno. Il LabFest - che è manifestazione itinerante, tematica e multidisciplinare - quest’anno si svolgerà infatti ad Auronzo di Cadore che per tre giorni, dal 28 al 30 agosto, ospiterà tutti gli eventi che quest’anno saranno dedicati al tema del confine. L’edizione 2015 #sconfini racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Così, le stesse montagne che cent’anni fa furono teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate patrimonio condiviso dell’umanità, bene prezioso da conservare e gestire assieme. Fra i vari appuntamenti, la musica sabato 29 con la Piccola Bottega Baltazar, domenica domenica 30 il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir; nella stessa giornata tra gli ospiti anche Manolo (nella foto il grande alpinista feltrino) e Nives Meroi. L’intero programma è visionabile al link internet www.dolomitesunescolabfest.it/programtab-style/
L’Adigetto.it | 05 agosto 2015
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7 Rassegna stampa |Agosto 2015
L'edizione 2015, non a caso indicata con hashtag SCONFINI - #SCONFINI - racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro.
Dolomites Unesco LabFest, Auronzo 28-30 agosto #Sconfini, il Festival per e delle genti che amano e vivono in Dolomiti
Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di una terribile e sanguinosa guerra, oggi sono diventate Patrimonio dell'Umanità, bene dal valore enorme da gestire, valorizzare e tramandare alle nuove Adgenerazioni.Aurono,al Dolomites LabFest, la montagna sarà raccontata anche come luogo per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione.
Tra gli ospiti di #SCONFINI, il grande arrampicatore in solitaria (free solo), guida alpina e alpinista trentino Maurizio Zanolla, più conosciuto come Manolo e la fortissima alpinista friulana Nives Meroi che ha scalato dodici dei quattordici Ottomila della Terra, tutti senza l'aiuto di ossigeno e di portatori d'alta quota. I due grandi alpinisti si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo (domenica 30 agosto).
Torna il «Dolomites UNESCO LabFest», il festival delle genti e per le genti che amano e vivono in Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco.
In anteprima, ecco il video promo del Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI.
Il LabFest - itinerante, tematico, multidisciplinare - quest'anno si terrà in provincia di Belluno, ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine.
orgogliosi che una delle perle del nostro territorio - venga riprodotta su un francobollo. Si tratta di un punto d'arrivo di un lungo percorso».
Nella tre giorni dell’edizione 2015 la piazza di Auronzo di Cadore diventerà un luogo di incontro tra diverse tradizioni gastronomiche: dai formaggi alle confetture, dai succhi di frutta agli ortaggi.
Sono aperte le adesioni che andranno presentate alla Fondazione tramite l'invio dell'apposito modulo scaricabile al link: labfest-sconfini-aperte-le-iscrizioni/http://www.dolomitesunescolabfest.it/i-produttori-delle-dolomiti-al-dolomites-unesco-
Dolomites UNESCO LabFest
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8 Rassegna stampa |Agosto 2015
Anche quest’anno inoltre la Fondazione vuole invitare i produttori delle Dolomiti a partecipare al Dolomites UNESCO LabFest.
www.transdolomites.eu | agosto 2015
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Gentili Sostenitori, dal 28 al 30 agosto 2015 si terrà ad Auronzo di Cadore il Dolomites UNESCO LabFest, quest’anno si parlerà di #SCONFINI.
Nel corso dell'edizione 2015 #SCONFINI le Dolomiti saranno raccontate come luogo di guerra (cento anni fa) e luogo di incontro e condivisione (oggi, anche grazie al riconoscimento UNESCO del 2009), come limite geografico e simbolico, come area da sempre oggetto di scambi e attraversamenti.
Comune di Cavalese | agosto 2015
Dal 28 al 30 agosto 2015 si terrà ad Auronzo di Cadore il Dolomites UNESCO LabFest, quest'anno si parlerà di #SCONFINI.
Nella tre giorni dell’edizione 2015 la piazza di Auronzo di Cadore diventerà un luogo di incontro tra diverse tradizioni gastronomiche: dai formaggi alle confetture, dai succhi di frutta agli ortaggi. Sono aperte le adesioni che andranno presentate alla Fondazione tramite l’invio dell’apposito modulo scaricabile al link: labfest-sconfini-aperte-le-iscrizioni/http://www.dolomitesunescolabfest.it/i-produttori-delle-dolomiti-al-dolomites-unesco-
Nel corso dell’edizione 2015 #SCONFINI le Dolomiti saranno raccontate come luogo di guerra (cento anni fa) e luogo di incontro e condivisione (oggi, anche grazie al riconoscimento UNESCO del 2009), come limite geografico e simbolico, come area da sempre oggetto di scambi e attraversamenti.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE e REGOLAMENTO DELLA RETE EVENTi DEL LABFEST E’ sufficente segnalare l’iniziativa organizzata e spiegare in che modo essa è attinente al tema #SCONFINI inviando il modulo allegato Ildolomiteslabfest@dolomitiunesco.infoa:calendariodellaRetedeglieventidel
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LabFest sarà visibile sul sito del Dolomites UNESCO LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it) e gli eventi verranno comunicati attraverso i social network del LabFest. Gli stessi eventi saranno pubblicati anche sul sito ufficiale della Fondazione Dolomiti UNESCO (www.dolomitiunesco.info) e promossi attraverso i canali comunicativi della Fondazione. Entrambi i siti sono tradotti in tre lingue: italiano, inglese, tedesco.
INFORMAZIONI
Per eventuali chiarimenti o informazioni è possibile rivolgersi alla Fondazione Dolomiti UNESCO: Corso Italia, n. 77, 32043 - Cortina d'Ampezzo (BL)
Anche quest’anno inoltre la Fondazione vuole invitare i produttori delle Dolomiti a partecipare al Dolomites UNESCO LabFest.
Comunità di Primiero | agosto 2015
Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI
9 Rassegna stampa |Agosto 2015
Il Dolomites UNESCO LabFest è il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO. Il Dolomites UNESCO LabFest vuole inoltre essere una manifestazione inclusiva delle tante realtà/iniziative che compongono il tessuto sociale, economico e culturale del territorio dolomitico. Con l'obiettivo di promuovere l’incontro e la condivisione tra le diverse comunità dolomitiche, il LabFest si propone di offrire una visibilità unificata alle realtà/iniziative esistenti nelle cinque province che condividono il Bene UNESCO.
Stai organizzando un evento in occasione del centenario della Grande Guerra? O magari uno spettacolo sull'emigrazione, un concerto multilingue, un incontro dedicato all'alpinismo o un concorso fotografico a tema “confini”? Partecipa anche tu alla Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest: su tutto il territorio Patrimonio mondiale dell'Umanità quest'anno si parla di #SCONFINI.
fax +39 dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info0436.876556
10 Rassegna stampa |Agosto 2015
Gli interessati dovranno far pervenire la richiesta (trasmettendo il modello allegato), firmato dal Legale Rappresentante e corredato da un documento d’identità in corso di validità dello stesso, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31 luglio 2015, con le seguenti modalità: a mezzo servizio postale presso la Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO – Corso Italia, n. 77 – 32043 Cortina d’Ampezzo (BL); tramite posta elettronica all’indirizzo dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info recante in oggetto “Manifestazione d’interesse Produttori” ; a mano presso la sede amministrativa della Fondazione in Corso Italia, n. 77 a Cortina d’Ampezzo; la consegna a mano è consentita esclusivamente dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 16.00. Il termine di presentazione della candidatura è perentorio e farà fede il timbro postale, la ricezione del documento presso gli uffici della Fondazione e l’orario e data di invio della e-mail in caso di trasmissione via posta elettronica. La Fondazione si impegna a far pervenire risposta alle aziende candidate entro e non oltre il 10 agosto 2015. Il modello potrà essere completato da allegati di presentazione dell’Azienda che propone la propria candidatura. Sono 12 i produttori che potranno esporre e vendere i loro prodotti: tre per la Provincia di Belluno, tre per la Provincia di Bolzano, tre per la Provincia autonoma di Trento e, infine tre per le Province di Udine e Pordenone. Potranno candidarsi tutte le Imprese agricole sia singole che associate la cui sede operativa sia all’interno di queste province. Per informazioni: Fondazione Dolomiti UNESCO tel. +39 0436.867395, fax +39 0436.876556, mail dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info Dolomites UNESCO LabFest vuole creare occasioni d’incontro, confronto, consapevolezza e collaborazione tra gli abitanti dei territori dolomitici e attirare e coinvolgere i turisti. I produttori agricoli invitati avranno a disposizione gratuitamente uno spazio espositivo e di vendita nella piazza di Auronzo di Cadore (BL) e dovranno garantire l’apertura per tutta la durata del LabFest (28-29-30 agosto 2015). A disposizione dei produttori ci sarà: uno spazio espositivo di misura 3×3 m (i produttori dovranno procurarsi autonomamente
tel. +39 0436.867395
Manifestazione d’interesse da inviare alla Fondazione Dolomiti entro il 31 luglio Trento – Dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore (BL) si terrà la prima edizione del Dolomites UNESCO LabFest dedicato al tema #SCONFINI. La Fondazione, con un avviso di manifestazione d’interesse, invita i produttori agricoli delle Dolomiti intenzionati ad esporre e vendere i propri prodotti nell’ambito dell’evento. L’avviso non è da intendersi come procedura di affidamento concorsuale e, pertanto, non sono previste graduatorie, attribuzione di punteggi o altre classificazioni di merito. La Fondazione si riserva di individuare, tra le manifestazioni d’interesse pervenute, quelle più in linea con i criteri specificati nell’avviso. I produttori devono essere in regola con quanto disposto dalle normative fiscali ed igienico sanitarie vigenti per il proprio settore di attività.
La Voce del NordEst.it | agosto 2015
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www.regioni.it
DOLOMITES UNESCO LABFEST, AURONZO 28-30 AGOSTO
#Sconfini, il Festival per e delle genti che amano e vivono in Dolomiti Torna il Dolomites UNESCO LabFest, il festival delle genti e per le genti che amano e vivono in Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO. Il LabFest - itinerante, tematico, multidisciplinarequest'anno si terrà in provincia di Belluno, ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'edizione 2015, non a caso indicata con hashtag SCONFINI - #SCONFINI - racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di una terribile e sanguinosa guerra, oggi sono diventate Patrimonio dell'Umanità, bene dal valore enorme da gestire, valorizzare e tramandare alle nuove generazioni. Ad Aurono, al Dolomites LabFest, la montagna sarà raccontata anche come luogo per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Tra gli ospiti di #SCONFINI, il grande arrampicatore in solitaria (free solo), guida alpina e alpinista trentino Maurizio Zanolla, più conosciuto come Manolo e la fortissima alpinista friulana Nives Meroi che ha scalato dodici dei quattordici
FondazioneInformazioni:Dolomiti UNESCO
un proprio stand di dimensioni massime 3x3m e provvedere al trasporto dello stesso); corrente elettrica (i produttori dovranno procurarsi autonomamente prolunghe e ciabatte in base alle proprie necessità); un tavolo di dimensioni indicative 200x50cm e due sedie; su richiesta e fino ad esaurimento della disponibilità, uno spazio per la conservazione di prodotti deperibili solo ed esclusivamente se conservati sotto-vuoto. La scelta dei produttori seguirà alcuni criteri: i partecipanti dovranno essere aziende agricole a conduzione familiare. Potranno partecipare in forma singola o aggregata (gruppi di produttori che presentano forme preesistenti di collaborazione nel produrre, lavorare e commercializzare i propri prodotti – cooperative, associazioni di produttori). Nella scelta dei produttori da invitare saranno valutate positivamente: la rappresentatività dei prodotti del territorio, eventuali certificazioni di qualità, collaborazione tra aziende, recupero varietà storiche e metodi colturali, certificazione biologica. La Fondazione cercherà di diversificare al massimo l’offerta dei prodotti (formaggi, salumi, frutti, ortaggi, confetture, miele, ecc.). I produttori selezionati saranno invitati mediante lettera: La Fondazione avrà cura di informare gli esclusi. (fs) Avviso e informazioni sul sito istituzionale della Fondazione www.dolomitiunesco.info e sul sito della manifestazione www.dolomitesunescolabfest.it
11 Rassegna stampa |Agosto 2015
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Corso Italia, n. 77, 32043 – Cortina d’Ampezzo (BL) tel. +39 0436.867395, fax +39 0436.876556 mail dolomiteslabfest@dolomitiunesco.info
| 5 agosto 2015
La Piccola Bottega Baltazar (sabato 29 agosto) e il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir (domenica 30 agosto) racconteranno gli #SCONFINI in musica, mentre Stefano Beghi, con il suo spettacolo “Rimanendo sul confine” (domenica 30 agosto), porterà ad Auronzo storie lontane - ma nemmen troppo - di contrabbando: insieme a lui l'ex finanziere Sergio Scipioni e la storica sociale Casimira Grandi discuteranno di attraversamento di confini, in Dolomiti e non solo. Protagonista anche la Grande Guerra in Dolomiti, con lo spettacolo itinerante di teatro danza “Ruedis. Ruote di confine” della Compagnia Arearea (sabato 29 agosto) e il progetto fotografico per ragazzi “I ragazzi del '99”, presentato dalla fotografa Francesca Masariè (sabato 29 agosto), con una caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana, il geocaching “Storie di uomini e filo spinato” (venerdì 28 agosto), e con un concerto a Prato Piazza della banda di Dobbiaco (evento organizzato dall’Associazione turistica Dobbiaco e dall’Ufficio parchi naturali della Provincia autonoma di Bolzano, domenica 30 agosto).
Il Dolomites UNESCO LabFest sarà anche quest'anno all'insegna della partecipazione: due momenti saranno dedicati alla discussione del presente e del futuro del territorio dolomitico: un workshop formativo sulla pianificazione delle aree protette, a cura della Rete del Patrimonio paesaggistico e delle Aree protette della Fondazione Dolomiti UNESCO (venerdì 28 agosto), e la presentazione di un primo bilancio del processo partecipativo #DOLOMITI2040 organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO nei mesi di maggio e giugno 2015 (sabato 29 agosto). Trattando di confini in Dolomiti, impossibile scordarsi di Alexander Langer, esploratore di frontiere per eccellenza, che tanto lavorò per il superamento delle barriere che esistono tra diverse comunità linguistiche, nazionalismi, aree del mondo… A vent'anni dalla morte, lo ricordano gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con uno spettacolo teatrale e musicale inedito, “Segni nel tempo” (venerdì 28 agosto), e il senatore e amico Marco Boato, che ad Auronzo presenterà il suo libro “Alexander Langer. Costruttore di ponti” (venerdì 28 agosto).
E ancora, due settimane dopo la conclusione del Dolomites UNESCO LabFest, il territorio di Auronzo sarà nuovamente protagonista con un evento che partecipa della Rete del LabFest e tornerà a raccontare di superamento di confini e trasversalità dei diritti umani: alle 12,00 del 13 settembre almeno 6.000 persone si uniranno in un gigantesco abbraccio alle Tre Cime per ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte dei più deboli, dei dimenticati, di coloro che sono privati dei diritti più basilari. “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani” è un evento realizzato da Amnesty International Italia, l’Ong “Insieme Si Può…” e Art for Amnesty (www.dolomitidirittiumani.org).
12 Rassegna stampa |Agosto 2015
“Esperimento sul confine” è il format per spaziare tra scienza e psichiatria, religione filosofia storia e antropologia (sabato 29 agosto). E, ancora, una mostra tra micro e macromondo, DolomitiArtRock; giochi per bambini in riva al lago; un’esposizione dei produttori delle Dolomiti per sconfinare tra gusti e tradizioni; una rete di Ristoratori del LabFest dove assaggiare gli esclusivi piatti #SCONFINI... Il Dolomites UNESCO LabFest , patrocinato dalla Provincia di Belluno, è reso possibile grazie al supporto di: Comune di Auronzo di Cadore, Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, AIT Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e alla collaborazione degli Enti Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO. Parteciperà all’inaugurazione del Dolomites UNESCO LabFest anche Dolomiti SuperSummer, la proposta estiva del Dolomiti Superski con la presentazione di un racconto della ricchezza culturale, sportiva, naturalistica delle Dolomiti e il progetto "Capture your Thrills": da un workshop in storytelling digitale dedicato agli operatori turistici sono nati dodici video che cercano il coinvolgimento di tutto il pubblico della rete.
Al Dolomites UNESCO LabFest si parlerà poi di confini tra turismo e manifattura, insieme a Confindustria Belluno Dolomiti (venerdì 28 agosto), di confini e sconfini nella comunicazione, con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio (evento organizzato da “L'Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto) e di cultura del confine in Dolomiti, riflessioni in musica ai piedi delle Tre Cime (evento organizzato da “L'Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto).
Ottomila della Terra, tutti senza l'aiuto di ossigeno e di portatori d'alta quota. I due grandi alpinisti si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo (domenica 30 agosto). In anteprima, ecco il video promo del Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI: https://www.youtube.com/watch?v=oN7DXEtEMKg
13 Rassegna stampa |Agosto 2015 AIT Dolomiti | agosto 2015
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Fondazione Dolomiti Unesco, al via il “Dolomiti LabFest” dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore Con l'obiettivo di creare occasioni d'incontro e collaborazione tra gli abitanti delle province dolomitiche e allo stesso tempo attirare turisti, la Fondazione Dolomiti Unesco ha organizzato il Dolomites Unesco LabFest dedicato al tema #Sconfini. Il festival, che si svolgerà dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore (Belluno), si rivolge ai produttori agricoli delle province dolomitiche offrendo loro la possibilità di esporre e vendere i propri prodotti nell'ambito dell'evento. Chi intende partecipare ha tempo fino al 31 luglio per inviare la richiesta all'indirizzo della sede ufficiale della Fondazione a Cortina d'Ampezzo o via mail. Sono 12 i produttori che potranno esporre e vendere i loro prodotti: tre per la Provincia di Belluno, tre per la Provincia di Bolzano, tre per la Provincia autonoma di Trento e, infine tre per le Province di Udine e Pordenone. Potranno candidarsi tutte le imprese agricole a conduzione familiare sia singole che associate la cui sede operativa sia all'interno di queste province. I produttori agricoli selezionati avranno a disposizione gratuitamente uno spazio espositivo e di vendita nella piazza di Auronzo di Cadore.
Suedtirol NEWS.it | agosto 2015
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14 Rassegna stampa |Agosto 2015
Dolomites Unesco LabFest: Zweite Auflage vom 28. bis 30. August
Das gesamte Programm des Dolomites Unesco LabFest wird in Kürze auf folgender Website einsehbar sein: Überwww.dolomitesunescolabfest.it/dedasdreitägigeLabFesthinaus gibt es eine Reihe von Events, die sich an das diesjährige Thema "Grenzgänge" anlehnen und von der Stiftung Dolomiten Unesco zu einem "Veranstaltungsnetzwerk" in den Dolomiten verbunden wurden. In dem reichhaltigen Angebot finden sich auch zahlreiche Angebote in Südtirol. Nähere Informationen mit allen anstehenden Terminen und Orten sind im Abschnitt "Veranstaltungsnetzwerk" der Webseite www.dolomitesunescolabfest.it/de einsehbar.
Trentotoday.it | 6 agosto 2015
Le Dolomiti diventano un francobollo Dolomiti da cartolina, oggi anche...da francobollo. Poste Italiane celebra una delle montagne più belle del Patrimonio Unesco: il gruppo delle Odle
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Auronzo di Cadore - Nach der gelungenen Premiere im vergangenen Jahr erlebt das „Dolomites Unesco LabFest“ vom 28. bis 30. August 2015 seine zweite Auflage. In Auronzo di Cadore (Provinz Belluno) und auf der Plätzwiese im Pragser Tal wird sich dieses Jahr alles um das Thema "Grenzgänge" drehen. Mit einem besonderen Blick auf den 100. Jahrestag des Ausbruchs des Ersten Weltkrieges widmet sich das Dolomites Unesco LabFest 2015 dem Thema "Grenzgänge". Das thematische und multidisziplinäre Festival wird von der Stiftung Dolomiten Unesco organisiert und in Zusammenarbeit mit den fünf Provinzen, die Teil des Welterbegebietes sind, ausgetragen. "Während am 28. und 29. August Auronzo di Cadore in der Provinz Belluno Hauptschauplatz ist, gastiert das LabFest am 30. August in Südtirol auf der Plätzwiese im Pragser Tal", erklärt Umweltlandesrat und Stiftungspräsident Richard Theiner. "Ziel der Veranstaltung ist es, Möglichkeiten der Begegnung und der Zusammenarbeit zwischen den Menschen der Dolomiten zu Dasschaffen."Leitmotiv 2015 "Grenzgänge" wird dabei aus verschiedenen Perspektiven betrachtet: die Grenze als Stätte der Konfrontation mit Bezug auf den Ersten Weltkrieg; die Grenze als Stätte der Begegnung, der Durchreise und als Übergang, bezogen auf den geschichtlichen Hintergrund der Dolomiten als Schauplatz von Schmuggel, Pilgerfahrten nd Migration; und schließlich auch die Grenze als persönliches Limit, die den Berg als idealen Ort für körperliche Grenzgänge begreift.
Als Highlight auf Südtiroler Seite steht am Sonntag, dem 30. August, auf der Plätzwiese um 11.00 Uhr das Gedenkkonzert "100 Jahre Dolomitenfront" der Musikkapelle Toblach als Uraufführung des Stückes "Dolomites UNESCO World Heritage" von Hansjörg Mutschlechner auf dem Programm. Am selben Tag wird in Auronzo di Cadore der bekannte Kletterer aus dem Belluno, Maurizio Zanolla, alias Manolo, einen Gastvortrag zum Thema "Chi sposta il limite" (Grenzen verschieben) halten.
"Questi incontri - commenta l'assessore provinciale altoatesino, Richard Theiner - offrono alla popolazione locale la possibilità di prendere contatto con questa nuova realtà rappresentata dal riconoscimento Unesco, e alimenta riflessioni e spunti di interesse".
Ansa.it | 7 agosto 2015
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"Dei risultati emersi da questi workshop terremo conto nell'elaborare il documento strategico che guiderà la gestione delle Dolomiti sino al 2040, puntando su una convivenza sempre migliore fra l'uomo e la montagna", aggiunge Theiner. Il documento dovrà essere consegnato all'UNESCO nel corso del 2016, mentre i risutati di #Dolomiti2040 verranno presentati al pubblico il 29 agosto ad Auronzo di Cadore. (ANSA).
15 Rassegna stampa |Agosto 2015
Dolomiti Unesco: 11 workshop per delineare strategia futura
Dolomiti Unesco: 11 workshop per delineare strategia futura (ANSA) - BOLZANO, 07 AGO - Si sono svolti, in tutto il territorio delle Dolomiti patrimonio mondiale Unesco, gli undici workshop dal titolo #Dolomiti2040 ai quali hanno preso parte oltre 500 persone. Divisi in gruppi, i partecipanti si sono confrontati su temi chiave quali le strategie legate al turismo e allo sviluppo socio-economico in una zona così sensibile e delicata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Oltre a riconoscere il ruolo centrale, dal punto di vista della tutela, svolto dai parchi naturali, nei workshop, due dei quali si sono tenuti in Alto Adige, si è anche parlato di agricoltura di montagna, dei rischi del turismo di massa e della necessità di rafforzare il dialogo tra i territori delle Dolomiti Unesco.
„Dolomiti da cartolina, adesso sono anche sul francobollo. Il 25 luglio è stato emesso un francobollo della serie tematica “il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato alle Dolomiti. Il francobollo riproduce una foto delle Odle dall’alto realizzata dal fotografo di Merano Georg Tappeiner. Il gruppo delle Odle – scrive il Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO – fa parte dell’area protetta del Parco Naturale Puez-Odle in Alto Adige/Südtirol. La forma aguzza e pungente di questi picchi montuosi – aghi è il significato del termine ladino Odle, lo stesso che troviamo anche nel nome tedesco Geisler –contrasta con gli ampi e verdi basamenti dei pascoli e dei boschi sottostanti, disegnando scenari di grande fascino tali da rendere queste montagne tra le più rappresentative delle Dolomiti”:“
Gazzettino di Belluno | 7 agosto 2015
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16 Rassegna stampa |Agosto 2015 Corriere delle Alpi | 7 agosto 2015
selva di cadore Reportage di Badaloni al museo Museo Cazzetta Domani alle 17 nella sala conferenze due delle sei puntate del reportage di Badaloni sulle DolomitiIl museo Vittorino Cazzetta, in collaborazione con l'Union de i Ladign da Selva, proietterà domani alle 17 nella sala conferenze del museo di Selva di Cadore due delle sei puntate del reportage realizzato da Piero Badaloni per illustrare i temi che hanno fatte eleggere le Dolomiti patrimonio dell'umanità Unesco. Il primo filmato (La nascita dell'arcipelago) racconta di appassionati cercatori di minerali, omicidi irrisolti da millenni, resti di uomini antichi, rettili ormai scomparsi. I primi scopritori delle Dolomiti sono geologi e biologi, che nella prima metà dell’Ottocento rimangono colpiti dall’enorme ricchezza del territorio. Il secondo video (L'ambiente naturale e la sua tutela) racconta le Dolomiti come un paradiso di flora (2400 sono le specie che costituiscono questo ecosistema) e fauna. Dall’orso alle stelle alpine, la ricchezza naturale dell’area dolomitica è tutelata da nove parchi e dall’istituzione delle Regole. (g.san.)
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Si presenta oggi a Belluno una app concepita per accompagnare gli escursionisti in sette itinerari montani e far scoprire mete inediteI sentieri delle Dolomiti diventano "parlanti". Da oggi l'escursione in montagna si può ascoltare e vedere con una app gratuita disponibile su Google play per gli smartphone Android (versione 4 e superiori), e su l'App store. Ecco che - a chi non vuol fare della gita una gara - la tecnologia racconta il paesaggio e le tradizioni, la geologia e la storia, seguendo i segni lasciati dall'uomo e dal tempo. Il tutto accessibile con la lettura delle informazioni sul telefonino, l'ascolto con le cuffie e la visualizzazione di immagini e videoclip, grazie alla rete satellitare che individua la posizione rilevando le coordinate Gps. Per ora sono tre le aree della montagna veneta che fanno da apripista in questa innovativa proposta: l'anello del Vallon Popera, l'anello del Pelmo, l'anello della Val Vescovà. Ma l'idea è di farne un fiore all'occhiello per tutto il turismo montano del Veneto, tant'è che altri itinerari sono già in fase di realizzazione. Alle spalle del progetto, infatti, vi è la volontà di stimolare la frequentazione dei sentieri con l'appeal della tecnologia, pungolando magari le giovani generazioni. Non solo cammino tra boschi, malghe, forcelle, cenge, pinnacoli dolomitici e croci di vetta: con la app la curiosità e l'arricchimento culturale entrano alla grande nel menù dell'escursionista. Qualche esempio? Tra i 7 punti d'interesse suggeriti a chi percorre l'anello del Pelmo vi è l'invito alla breve deviazione per osservare le orme dei dinosauri impresse su un masso, a quota 1900 metri s.l.m. Ma occhi aperti, pure, sull'esteso biotopo torboso che copre la depressione della zona denominata "i Lach", a sud degli spalti rocciosi del massiccio. In Val Vescovà - zona della Schiara - sono gli aspetti antropologici e naturalistici a suggerire l'andatura lenta e lo sguardo al cellulare o al tablet: su un fondale di pendii erbosi e rupestri casera La Varetta o casera Vescovà ricordano il lavoro duro in quota per procacciare foraggio. Mentre sono le estremità delle conche glaciali dei Van de Zità, sul versante orientale del Talvena, a far viaggiare l'escursionista indietro di milioni di anni. I luoghi parlanti lungo l'anello del Popera sono un inno alla maestosità del panorama, a cominciare dalla barriera rocciosa tra va da Cima Bagni al passo della Sentinella. Con la sorpresa: in un mondo di roccea quota 2142, nel Vallon Popera - ecco là un piccolo laghetto contornato di vegetazione. Mentre in forcella campeggia la memoria, tra scorci di pura bellezza: gallerie e trincee sono ancora ben visibili e visitabili. Stamattina nella Provincia di Belluno l'applicazione per telefonini viene ufficialmente presentata da Cai Veneto, Fondazione Dolomiti Unesco e Regione Veneto. Proprio la Regione ha reso finanziariamente possibile il concerto tra tecnologia e riqualificazione dell'andar per monti. In più tranche, infatti, ha sborsato centomila euro. Perchè i Sentieri parlanti rappresentano un investimento turistico che si traduce in sicurezza in montagna. L'app, difatti, ha pure la funzione di strumento off-line per preparare una gita: l'ascolto dell'audioguida o la consultazione dei testi prima della partenza può essere d'aiuto nella scelta dell'itinerario più adatto ai propri interessi. Inoltre ad ogni percorso vengono associati utili promemoria sull'attrezzatura da non dimenticare a casa e sulla logistica: accesso, deviazioni, rifugi, dislivello, tempo di percorrenza (in senso orario e antiorario). È fornito, poi, un decalogo sugli imprevisti su cui si potrebbe incappare lungo il tragitto. Ora via, zaino in spalla, scarponi ai piedi e smartphone a portata di mano. © riproduzione riservata
17 Rassegna stampa |Agosto 2015
Ora i sentieri "parlano" su smartphone e tablet
Dolomiti Unesco in cinquecento al workshop
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Corriere delle Alpi | 8 agosto 2015
BELLUNO Attiva già da tempo per i dispositivi iOS, ora “Sentieri Parlanti” può essere scaricata anche sui dispositivi Android, i più diffusi tra la popolazione. Nasce da una felice intuizione del Cai Veneto una delle innovazioni più importanti per chi ama la montagna: una App gratuita, disponibile per la maggior parte degli smartphone, grazie alla quale gli utenti possono ottenere tutte le informazioni necessarie: dalla mappa del percorso, ai consigli per la sicurezza e l’attrezzatura da portare a seconda dell’escursione. La App si chiama “Sentieri parlanti” perché è soprattutto in grado di raccontare ciò che si sta ammirando: descrizioni, foto, skyline con i nomi delle vette, storia geologica e caratteristiche antropologiche, culturali e paesaggistiche dei luoghi visitati fanno della App voluta dal Cai uno strumento moderno, completo e destinato ad essere copiato in tutto il mondo. Ieri, a Palazzo Piloni, il Cai Veneto ha presentato l’adattamento per Android e le ultime novità in fatto di contenuti, alla presenza degli altri due interlocutori fondamentali in questa esperienza: la Regione Veneto che ha finanziato l’operazione all’interno del progetto “Eccellenza del territorio dolomitico”, e la Fondazione Dolomiti Unesco, che tutela e valorizza questo patrimonio unico al mondo. La App funziona sia on line, che off line. Dopo aver scelto la propria
18 Rassegna stampa |Agosto 2015 Alto Adige | 8 agosto 2015
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BOLZANO Si sono svolti nei mesi di maggio e giugno, in tutto il territorio delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO, gli undici workshop dal titolo #Dolomiti2040 ai quali hanno preso parte oltre 500 persone. Divisi in gruppi, i partecipanti si sono confrontati su temi chiave quali le strategie legate al turismo e allo sviluppo socio-economico in una zona così sensibile e delicata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Oltre a riconoscere il ruolo centrale, dal punto di vista della tutela, svolto dai parchi naturali, negli workshop, due dei quali si sono svolti in Alto Adige, si è anche parlato di agricoltura di montagna, dei rischi del turismo di massa e della necessità di rafforzare il dialogo tra i territori delle Dolomiti Unesco. "Questi incontri - commenta l'assessore Richard Theiner - offrono alla popolazione locale la possibilità di prendere contatto con questa nuova realtà rappresentata dal riconoscimento UNESCO”. Il documento dovrà essere consegnato all'UNESCO nel corso del 2016, mentre i risultati di #Dolomiti2040 verranno presentati al pubblico il 29 agosto ad Auronzo di Cadore.
UNESCO La montagna diventa smart con una App
Presentata l’applicazione per smartphone: presto scaricabili nuovi anelli, censiti mille percorsi - App Sentieri parlanti, oltre 1400 i download
Il Gazzettino di Belluno | 8 agosto 2015
19 Rassegna stampa |Agosto 2015 destinazione, gli escursionisti possono scaricare sul loro telefonino le informazioni relative e utilizzarle durante l’escursione, anche senza copertura cellulare e internet, solo affidandosi al Gps che ha una diffusione assai più ampia. Il progetto è aperto e con il tempo ogni sentiero dolomitico sarà contemplato, ma nel frattempo si possono già trovare molte cose utili: oltre ai suggerimenti pratici, ad esempio sulla sicurezza, ci sono le schede molto complete di 112 rifugi. Per quanto riguarda gli itinerari, il Cai ha deciso di partire da percorsi ad anello tutti bellunesi, visto che lo sponsor è la Regione Veneto e, caso più unico che raro, la App non è stata un’idea di Trento e Bolzano. Una prova? I contenuti sono in italiano e in inglese, non in tedesco. Attualmente sono attivi tre Sentieri parlanti: l’anello del Vescovà, l’anello del Pelmo e l’anello del Vallon Popéra, ma entro qualche mese saranno pronti l’anello del Lagazuoi e quello della Busa delle Vette. La prossima stagione arriverà anche l’anello del Civetta, ma non solo e gli utenti hanno una garanzia: Cai Veneto, Unesco e Regione hanno voluto i migliori esperti per ciascun itinerario, rendendo la App uno strumento affidabile e utile anche per individuare i sentieri alternativi in caso di emergenza, come hanno spiegato ieri Bruno Zannantonio, Massimo Doglioni e Sergio Chiappin del Cai. (i.a.)
Tre sono già attivi - gli anelli del Pelmo, del Popera e della Val Vescovà -, altri tre lo saranno nei prossimi mesi. Raddoppieranno a breve i Sentieri parlanti, nome della app gratuita disponibile su Google play per gli smartphone Android (da versione 4 in su) oltre che per l’app store di iPhone. Lo hanno annunciato ieri a più voci Francesco Carrer, Bruno Zannantonio e Massimo Doglioni del Cai Veneto: già in fase di ultimazione, infatti, è l’anello del Lagazuoi, e manca poco pure per la realizzazione dell’audioguida, poi scaricabile, dell’anello del Civetta e dell’area della Busa delle Vette feltrine. Se è un dato di fatto che pare di alto gradimento l’idea di mettere a braccetto la tecnologia con il piacere di andar per forcelle e pascoli in quota - lo testimoniano i commenti positivi degli autori dei download - è altrettanto vero che il punto debole rimane la parziale copertura del progetto Sentieri parlanti che dovrebbe riguardare in prospettiva l’intero territorio delle Dolomiti bellunesi. Intanto ciò che c’è, piace. Lo conferma un dato sul download: un migliaio le persone che hanno utilizzato la versione Apple (già attiva da mesi), circa 400 la versione Android, solo negli ultimi dieci giorni. Si tratta di un pacchetto di informazioni consultabili durante la gita da chi non ha la smania della corsa, dell’escursione come vanto atletico-sportivo perché vale la pena fermarsi, ogni tanto, per farsi raccontare curiosità sui segni lasciati dall’uomo e dal tempo. «Modalità nuove dell’escursionismo chiedono strumenti nuovi, con aggiunta di informazioni culturali tradotte ora anche in inglese - ha affermato Carrer, presidente del Cai Veneto, sottolineando la collaborazione proficua con Regione e Fondazione Unesco - crediamo che l’avvicinarsi virtuale alla montagna possa essere volano per la sua frequentazione. E il segreto sta solo nel possedere uno smartphone». Il progetto ha alle spalle il finanziamento della Regione Veneto (100 mila euro per valorizzare il patrimonio montano). Proprio in rappresentanza dell’Ente c’erano a Palazzo Piloni
La App, realizzata grazie al fatto che i percorsi si trovano sul territorio delle Dolomiti Patrimonio Unesco. I sentieri infatti, oltre a essere «parlanti» (fornita di una sorta di audio guida), sono anche tematici.I contenuti proposti, relativi ai sentieri del Veneto, si articolano nei seguenti temi: logistici e geografici, geologici, geomorfologici e paesaggistici, storici e antropologici, di prevenzione e sicurezza nel frequentare la montagna, grazie ai consigli di Montagna Amica e Sicura. L’app permette di preparare la gita da casa propria e si può consultare anche off-line, quando si ha una buona copertura. Sono già tre i percorsi dotati di audioguida: L’anello del Pelmo, del Vallon Popèra e l’anello della Val Vescovà, è in preparazione l’anello del Lagazuoi.
Cazzetta
SELVA DI CADORE Il documentario di Badaloni al Museo Vittorino
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Il Gazzettino di Belluno | 8 agosto 2015
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E ora, smartphone a portata di mano, per scaricare le app basta digitare, negli appositi store, Sentieri parlanti (e comunque c’è il sitowww.caiveneto.it/sentieriparlanti/).
Maurizio Minuzzo e Luisa Marchiori della sezione economia e sviluppo montano che hanno anticipato un altro progetto: «Abbiamo individuato e censito i sentieri attrezzati e stiamo concludendo l’elenco dei sentieri, che sono un migliaio».
Sentieri parlanti, la App del Cai per le escursioni in montagna BELLUNO (fe.fa. ) Dopo la banda larga satellitare nei rifugi il Club alpino italiano del Veneto si organizza anche con un’applicazione sul cellulare dedicata a tutti gli amanti delle escursioni in montagna e a tutti coloro che di una escursione non ne fanno solo un vanto atletico-sportivo ma anche un’opportunità di arricchimento. È stato completato il progetto «Sentieri parlanti» con la versione Android Dadell’applicazione.qualchesettimane l’app è scaricabile gratuitamente sull’Apple store e su Google play e vuole dare la possibilità agli escursionisti di espandere le proprie conoscenze su determinati sentieri, vie attrezzate o ferrate. «Sentieri parlanti» è stata realizzata dal Cai Veneto con il contributo della Regione. Ieri la presentazione ufficiale in sala degli Affreschi di Palazzo Piloni, alla quale hanno partecipato Francesco Carrer, presidente regionale del Cai, il funzionario della Regione, Maurizio Minuzzo, un rappresentante della Fondazione Dolomiti Unesco e Massimo Doglioni dell’Unità didattica Cai.
SELVA DI CADORE - Oggi alle 17 nella sala conferenze del Museo Cazzetta proiezione di 2 (La nascita dell’arcipelago e L’ambiente naturale e la sua tutela) delle 6 puntate del reportage realizzato da Piero Badaloni per illustrare i temi che hanno fatte eleggere le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Un reportage commissionato dalla Fondazione Dolomiti Unesco.
CORRIERE DEL VENETO - TREVISO | 8 Agosto 2015
20 Rassegna stampa |Agosto 2015
Quelle terre su cui un secolo hanno sono state combattute guerre sanguinose, oggi sono diventate un patrimonio condiviso dell’umanità. Quindi non è un caso che l’iniziativa “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani” – organizzata da Amnesty International Italia in collaborazione con “Insieme si può…” e “Art for Amnesty” – si svolga proprio lì.
Dolomiti, l’abbraccio di 6 mila persone in difesa dei diritti umani Seimila persone, dodicimila mani, tre cime. Le Dolomiti saranno protagoniste di un evento inedito e straordinario. In occasione del 40esimo anniversario di Amnesty, il prossimo 13 settembre si compirà un grande, grandissimo abbraccio ad alta quota. L’obiettivo è uno solo: chiedere giustizia, libertà e pace. Quei monti – che torneranno protagonisti del “Dolomites Unesco LabFest”, festival delle genti e per le genti organizzato ad Auronzo di Cadore (28-30 agosto) – sono stati scelti come luogo ideale per il superamento di ogni confine.
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21 Rassegna stampa |Agosto 2015 Corriere della Sera | 10 agosto 2015
L’appuntamento è fissato alle 12 di domenica 13 settembre. Quando una catena umana di oltre 6 mila persone (è possibile partecipare iscrivendosi sul sito dolomitidirittiumani.org) abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo. «Quelle mani si uniranno in una lunga catena umana per proteggere simbolicamente ogni donna, ogni uomo, ogni bambino a cui ancora oggi sono negati i diritti umani fondamentali» spiegano i volontari di Amnesty. «Dal diritto alla libertà di espressione al diritto al cibo, dal diritto alla salute a quello all’istruzione, dal diritto di vivere liberi dalla tortura al diritto a un alloggio adeguato».
ANSA.it | 14 agosto 2015
22 Rassegna stampa |Agosto 2015 Il Gazzettino | 13 agosto 2015
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Catena umana alle Tre Cime, ultime rifiniture logistiche
Nuovo incontro martedì ad Auronzo di Cadore per organizzare l'evento Le Dolomiti abbracciano i diritti umani in calendario domenica 13 settembre attorno alla Tre Cime di Lavaredo. Un incontro di carattere logistico per fare in modo che quel giorno la macchina della manifestazione funzioni al meglio. Ed ecco anche la maglietta (costo 15 euro, 10 per i bambini) disegnata da Fabio Vettori per l'occasione e in cui le Tre Cime compaiono in campo bianco abbracciate dalle ormai tradizionali formiche, segno di riconoscimento dell'artista trentino. Le iscrizioni (www.dolomitidirittiumani.org) sono gratuite ed hanno appena preso il via. Ma significativo è l'altissimo movimento di adesione su facebook: in una settimana più di 2.000 e fra queste Emergency, Libera, Agesci, Banca Etica, Medici con l'Africa Cuaam, Mountain wilderness incontro fra i popoli, Pax Christi, Jardin de los ninos Italia e il patrocinio, per esempio, della Camera dei Deputati e del Senato, Regione del Veneto, Fondazione Dolomiti Unesco, Provincia di Belluno, Uncem, Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, Cai, Unione Montana Centro Cadore, Unione Montana Comelico e Sappada, Comuni di Dobbiaco , Cortina d'Ampezzo, Belluno, Agordo, Santo Stefano di Cadore. «Insomma: stiamo respirando un'aria positiva», commenta Francesco De Bon di Insieme si può. Un evento che ritorna dopo la prima edizione del 2009, quando lo scopo era richiamare il mondo occidentale agli impegni assunti verso il continente nero: Le Dolomiti abbracciano l'Africa, il tema. E forse se qualcun avesse ascoltato quell'appello, oggi sull'altra sponda del Mediterraneo la situazione sarebbe diversa. Quest'anno la catena umana abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo, 100 anni or sono teatro di guerra, per pretendere il rispetto dei diritti umani per ogni donna, ogni uomo, ogni bambino a cui ancora oggi sono negati: il diritto alla protezione, alla libertà di espressione, il diritto al cibo, il diritto alla salute, il diritto all'istruzione, il diritto alla pace. Libertà, giustizia e pace, ovunque e per chiunque, ma in particolare per Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Cina, Brasile, Costa d'Avorio.
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Corriere delle Alpi | 15 agosto 2015
AURONZO Corsa contro il tempo, ad Auronzo, per l’evento dell’anno, la "catena umana" che domenica 13 settembre abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo. Sono attese 6 mila persone, tutte interessate alla dimensione di solidarietà dell’iniziativa voluta da Amnersty International e che ha in Tatiana Pais Becher il suo punto di riferimento dolomitico. Nei giorni scorsi si è tenuto in municipio ad Auronzo un incontro organizzativo per mettere a punto gli ultimi dettagli. La sicurezza e l’accoglienza saranno a cura del Soccorso Alpino, Cai e Protezione Civile insieme al Comune di Auronzo. Protezione Civile e Vigili urbani gestiranno il tratto fino al rifugio Auronzo, mentre il Soccorso Alpino si occuperà dell’itinerario attorno al gruppo. Un girotondo che verrà diviso in 10 settori ai quali saranno assegnati i partecipanti nei due punti di accoglienza e iscrizione istituiti nei pressi del Rifugio Auronzo e, per chi proviene da Sesto, al Rifugio Locatelli. Il 13 la strada delle Tre Cime sarà chiusa al traffico. Ci sarà, però, un servizio di navetta di Dolomitibus che garantirà il trasporto di circa 1000 persone all'ora, dalle 6 alle 18. «Gli organizzatori mettono l'ambiente al primo posto – evidenzia Pais Becher, - oltre a non esserci la circolazione di auto abbiamo già predisposto delle squadre di giovani che alla fine dell'evento ripercorreranno tutto il tragitto
Nel 2014 il LabFest era stato ospitato dalla Val Badia, quest'anno sarà la volta di Auronzo di Cadore, località bellunese ai piedi delle Tre Cime: l'inaugurazione ufficiale è in programma il 28 agosto, alle ore 18, presso il Cinema Kursaal, mentre il programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative. L'edizione 2015, intitolata #Sconfini, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #Dolomiti2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti su gestione e pianificazione delle zone protette, e il concerto della Banda musicale di Dobbiaco intitolato "Musiche dal fronte". Tra gli appuntamenti principali del LabFest, inoltre, vi sarà l'incontro tra il re dell'arrampicata libera Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, e la scrittrice-alpinista Nives Meroi.
23 Rassegna stampa |Agosto 2015
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Dolomiti-Unesco: torna in scena LabFest (ANSA) - BOLZANO, 14 AGO - Dal 28 al 30 agosto, Auronzo di Cadore ospiterà l'edizione 2015 del Dolomiti Unesco LabFest. Un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno gastronomici all'insegna delle eccellenze del territorio dolomitico. Il filo conduttore di quest'anno sarà il tema dei confini.
Catena umana, è quasi tutto pronto
www.meteoweb.eu | 16 agosto 2015
Riapre il 19 agosto in una veste completamente rinnovata il Museo geologico delle Dolomiti a Predazzo, in Trentino. Nato nel 1899 per iniziativa della Societa’ magistrale di Fiemme e Fassa, il museo e’ il risultato del fermento culturale e della forte attenzione riservata a questi territori dal mondo della ricerca geologica internazionale fin dai primi anni dell’Ottocento, quando proprio qui prendeva forma una nuova teoria sull’origine delle montagne. Forte di numero di presenze in costante aumento, con un passaggio dai 6.198 visitatori del 2012, ai 9.046 del 2013, alle 11.904 presenze del 2014, prima della chiusura per i lavori di riallestimento,e con in serbo numerosi progetti per il futuro, lo spazio e’ una realta’ attenta alle specificita’ del territorio, punto di riferimento per la programmazione culturale delle valli di Fiemme e Fassa. Con il rinnovamento il museo intende evidenziare il suo ruolo come punto di snodo di una riflessione sul tema Dolomiti – Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il nuovo allestimento, grazie a un approccio museologico contemporaneo, valorizza il patrimonio geologico e naturalistico locale e si qualifica come spazio di una rete territoriale votata alla comprensione e fruizione del bene naturale, in un ambiente privilegiato, ricco di spunti senza pari. Il nuovo allestimento si sviluppa su due livelli, su una superficie complessiva di 600 metri quadrati. Al piano zero il percorso si focalizza sulle Dolomiti, sul loro contributo centrale nella nascita del pensiero scientifico, sulle motivazioni e i criteri sui quali si basa il loro valore universale. Tutti gli elementi, dal legno di larice utilizzato per i complementi di arredo, ai supporti multimediali, danno vita alla ricostruzione evocativa di un punto di incontro speciale in cui, nel corso del XIX secolo, naturalisti e scienziati soggiornarono e dibatterono animatamente: l’albergo Nave d’Oro di Predazzo. Si espande poi al piano terra, , dedicato alle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanita’ UNESCO. Il percorso presenta le caratteristiche geologiche, ambientali e paesaggistiche dei gruppi montuosi attorno a Predazzo: un viaggio tra le Dolomiti di Fiemme e Fassa, nelle loro peculiarita’ e nei loro rapporti con i massicci montuosi circostanti: il Lagorai, il Catinaccio, il Sella, la Marmolada, i Monzoni. Grazie al nuovo progetto espositivo e’ stato possibile dare una collocazione adeguata ai campioni unici e di eccezionale
24 Rassegna stampa |Agosto 2015 sentieroso per raccogliere eventuali rifiuti, anche se nel 2009 non ce n'era stato bisogno». Si moltiplicano, intanto le adesioni alla catena umana: in testa il Comune di Auronzo e il Consorzio turistico, poi il Senato, la Camera dei Deputati (sono stati invitati anche i rispettivi presidenti), la Regione Veneto (invitato pure iul governatore Zaia), la Provincia di Belluno, la Fondazione Unesco, l’Uncem, l’Intergruppo parlamentare della Montagna, l’Unione Montana del Centro cadore e del Comelico Sappada, numerrosi Comuni, tra i quali Agordo, Belluno, Cortina, Dobbiaco, SAanto Stefano, le Acli, gli scout dell’Agesci, il Centro Volontariato provinciale, il Centro Missionario della Diocesi, il Comitato Intesa, Emergency, Libera, Cuuam, Mountain Wilderness, Pax Christi, ed altre organizzazioni ancora. Francesco Dal Mas
Riapre il Museo geologico delle Dolomiti a Predazzo
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Alto Adige | 18 agosto 2015
25 Rassegna stampa |Agosto 2015
La giornata interamente dedicata alle Dolomiti UNESCO che vede in programma la proiezione del Reportage “Dolomiti. Montagne, Uomini, Storie” ed altre immagini spettacolari dei nove sistemi che costituiscono il Bene Dolomiti. In serata un evento musicale sarà preceduto da un breve momento di presentazione della Fondazione al pubblico di EXPO Milano 2015.
valore della collezione geologica del museo, attualmente costituita da un patrimonio di oltre 12.000 esemplari, tra cui la piu’ ricca collezione di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche conservata in Italia. agosto 2015
Evento: Fondazione Dolomiti UNESCO – Expo2015
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Da settembre le Dolomiti «entrano» in classe a scuola
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www.intesasanpaolo.com | 16
BOLZANO In concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico a settembre l'Ufficio provinciale parchi naturali, in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO, mette a disposizione degli studenti diversi materiali didattici "che puntano a stimolare l'interesse verso il patrimonio mondiale UNESCO e a confrontarsi con le particolarità delle Dolomiti e la loro tutela", spiega il direttore reggente dell'Ufficio Enrico Brutti. Il materiale didattico - tra cui giochi, schede di lavoro, domande e risposte, una carta geografica, una carta
26 Rassegna stampa |Agosto 2015
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magnetica interattiva - offre svariate possibilità di elaborare il tema Dolomiti patrimonio mondiale e di farlo conoscere ai ragazzi. Il materiale didattico è stato sviluppato per studenti delle scuole medie, è in lingua italiana e tedesca e può essere utilizzato in forma di fogli didattici anche durante le lezioni. Le schede possono essere scaricate direttamente dal web alla pagina della Ripartizione provinciale natura, paesaggio e sviluppo del territorio www.provincia.bz.it/natura-territorio/service/materiale-didattico.asp Il materiale dedicato alle Dolomiti patrimonio mondiale può essere richiesto dalle scuole per un prestito gratuito sia nei sette Centri visita dei parchi naturali dell'Alto Adige che nell'Ufficio parchi naturali. Per ulteriori informazioni l'Ufficio provinciale è a disposizione al numero 0471 - 417774 (Eva Trenkwalder).
Trentino | 18 agosto 2015
Il Museo geologico inaugura domani alle 18 il rinnovato e tecnologico percorso espositivo Predazzo riapre la sua finestra sulle Dolomiti di Maddalena Di Tolla Deflorian Ha una centenaria storia di scienza, cultura e curiosità. E' stato fondato nel 1899 e ancora oggi preserva un’affascinante collezione di reperti, scrupolosamente curata negli anni. Oltre ad essa conserva due ricche biblioteche specialistiche. Il Museo della geologia di Predazzo nell'ultimo anno si è fatto bello, per così dire, per affrontare il suo rilancio e domani sera (ore 18) inaugura, dopo la felice ristrutturazione, la sua nuova vita, grazie alla collaborazione con il Muse, il Museo delle scienze di Trento, collaborazione avviata nel 2012 e che dunque ha portato in pochi anni a risultati concreti. Il nuovo efficace allestimento è organizzato su due piani. Si apre a pianoterra con la rievocazione di un luogo importante per la storia della scienza europea e per la vita culturale locale: quella dell'albergo Nave d'Oro, che ospitò a lungo illustri ospiti, ovvero ricercatori, studiosi di rocce e geologia, appassionati, personaggi che segnarono la storia. Su una parete si proiettano figure in movimento che rievocano la partenza verso le escursioni scientifiche dell’epoca. Su un lato si trova una bacheca in legno che rievoca le vecchie esposizioni di rocce e minerali e una serie di pannelli con un video spiega le ragioni dell’attribuzione del riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco. Su un altro lato della stanza interviste a personaggi della zona illustrano i diversi punti di vista sulle Dolomiti. La ragion d’essere e il pezzo di pregio della sala sono i quattro registri originali degli ospiti dell’albergo, donati dagli eredi della famiglia Giacomelli, e custoditi in una bacheca in originale. Gli stessi sono invece navigabili come documento digitale su schermo. Vi si trova ad esempio l'importante documento con il quale il discusso studioso Marzari Pencati illustrava nel 1820 la sua rivoluzionaria (e contrastata) teoria sulla presenza di rocce granitiche infilate in quelle sedimentarie, da lui ritrovate in località Canzoccoli. La diatriba fra il vicentino senza
Dolomiti UNESCO LabFest 2015: a fine agosto ad Auronzo di Cadore
27 Rassegna stampa |Agosto 2015 autorevolezza, a cui la scienza diede poi ragione, e i più affermati geologi del tempo, che ritenevano impossibile tale situazione, fece storia per la cultura e la scienza. Questo è solo un esempio di quanto passò da questi luoghi. Predazzo fu al centro degli Eventi, allora. Un piccolo “vuoto verticale”, che potrebbe essere immaginato in vari modi, come un camino roccioso ad esempio, con le pareti foderate di legno di cirmolo, collega il piano superiore con quello interrato. Sulle pareti di legno profumato si proiettano mappe geologiche e altre immagine iconografiche, per suggestionare e collegare idealmente la storia dell'uomo esposta sopra e quella fisica e naturale raccontata sotto. Nella grande sala al piano interrato cinque isole espositive costruite in listelli di legno rappresentano con molti preziosi reperti di rocce e fossili, ma anche di vegetali e orsi delle caverne, e ancora con testi e video, e con reperti storici le caratteristiche fisiche e morfologiche, alcuni valori culturali e alcune emergenze storiche di altrettanti massicci delle Dolomiti. Cinque video brevi, nei quali recitano artisti amatoriali del luogo, rievocano altrettanti personaggi, come Theodor Christomannos, l'imprenditore e inventore della Strada delle Dolomiti. Il rilancio, attraverso questa profonda riorganizzazione e la nuova proposta di attività per il pubblico, di un ente culturale con una storia così prestigiosa e cruciale, che da tempo risultava in sofferenza, è considerato dalla giunta comunale di Predazzo, come anche dal direttore del Muse, foriero di un’apertura culturale quanto di un’opportunità economica. Lo ha chiaramente spiegato la sindaca Maria Bosin durante la presentazione alla stampa, svoltasi in un clima di curiosità ed entusiasmo pochi giorni prima di questa inaugurazione. Questo è dunque un traguardo e una nuova partenza, per un luogo che si conferma centrale nel processo di valorizzazione e riflessione sul Patrimonio Unesco. Si riuscirà a tradurre questo slancio in un rinnovato fervore scientifico e culturale? Lo scopriremo col tempo ma sicuramente le premesse, in termini di qualità della proposta museale, ci sono tutte.
Dal 28 al 30 agosto, Auronzo di Cadore ospiterà l'edizione 2015 del Dolomiti UNESCO LabFest, un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici che quest'anno avrà come tema i "confini".
Nel 2014 il LabFest era stato ospitato dalla Val Badia, quest'anno sarà la volta di Auronzo di Cadore, località bellunese ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo: l'inaugurazione ufficiale è in programma il 28 agosto, alle ore
LoScarpone.cai.it | 18 agosto 2015
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Per la prima volta strumenti didattici su patrimonio Unesco (ANSA) - BOLZANO, 17 AGO - L'Ufficio altoatesino parchi naturali ha elaborato per la prima volta materiali didattici mirati per offrire agli studenti delle medie un approfondimento sulle Dolomiti patrimonio Unesco. Il materiale offre svariate possibilità di elaborare il tema Dolomiti patrimonio mondiale e di farlo conoscere ai ragazzi. Il materiale è stato sviluppato per studenti delle scuole medie, è in lingua italiana e tedesca e può essere utilizzato in forma di fogli didattici anche durante le lezioni.
L'edizione 2015, intitolata #SCONFINI, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione.
Il programma completo del Dolomiti UNESCO LabFest 2015 è consultabile sul sito internet della manifestazione http://www.dolomitesunescolabfest.it/, mentre sul canale Youtube è già stato diffuso un primo video promozionale visualizzabile qui sotto.
18, presso il Cinema Kursaal, mentre il programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative.
ANSA.it | 18 agosto 2015
Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #DOLOMITI2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti su gestione e pianificazione delle zone protette, e il concerto della Banda musicale di Dobbiaco intitolato "Musiche dal fronte". Tra gli appuntamenti principali del LabFest, inoltre, vi sarà l'incontro tra il re dell'arrampicata libera Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, e la scrittrice-alpinista Nives Meroi.
Le Dolomiti per gli studenti
28 Rassegna stampa |Agosto 2015
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29 Rassegna stampa |Agosto 2015 LaFolla.it | 20 agosto 2015
Dolomiti LabFest
Dal 28 al 30 agosto 2015 ad Auronzo la Fondazione Dolomiti UNESCO organizza il Dolomiti LabFest #Sconfini. Un momento di incontro dedicato al luogo per antonomasia dello scontro: il confine. Le Dolomiti sono il confine per eccellenza: confine tra imperi e regni, confine tra valli, lingue e usanze, confine e forziere di tradizioni che si conservano, si scontrano e si fecondano a vicenda. Da questo coacervo di storia, cultura e umanità nasce uno dei territori più vari e sfaccettati della terra: guerra, sport, cultura, geologia, leggende, scalate pionieristiche, esperienza secolare nella cura del corpo, enogastronomia e natura: tutto ciò non solo è racchiuso nella memoria e nel presente delle Dolomiti patrimonio dell’UNESCO, ma continua a crescere e cambiare, facendo delle Dolomiti una delle realtà più innovative e dinamiche nel panorama turistico mondiale. Il Dolomiti Supersummer- la proposta estiva del Dolomiti Superski ovvero il carosello sciistico più vasto al mondo - è la realtà che riunisce tutte le esperienze offerte dalle Dolomiti. Lo fa idealmente e fisicamente, in un abbraccio che racchiude 12 valli e oltre 100 impianti di risalita accessibili con un’unica, pratica Card valida per ognuno. Questi impianti sono la chiave di accesso alla ricchezza delle PerDolomiti.questo il Dolomiti Supersummer parteciperà da protagonista all’inaugurazione del Dolomiti LabFest venerdì 28 agosto alle 18:00 presso il cinema Kursaal. Lo farà portando l’esempio del suo proprio confine: quello del racconto.
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La porta sulle Dolomiti: inaugurazione al museo
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Sul monte Specie nel parco naturale Fanes-Senes-Braies l’Ufficio provinciale parchi naturali di Bolzano ha realizzato, con la Fondazione Dolomiti Unesco e la collaborazione di diversi uffici provinciali, la prima terrazza panoramica delle Dolomiti patrimonio mondiale.
Sul monte Specie la prima terrazza Dolomiti Unesco
30 Rassegna stampa |Agosto 2015 L’Adige.it | 20 agosto 2015
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L’Adige
La terrazza sarà inaugurata giovedì 27 agosto. | 21 agosto 2015
Il panorama dalla prima terrazza, che si trova nel cuore delle Dolomiti. tra la val Pusteria e il vicino confine con il Bellunese, è spettacolare e spazia sulle cime di Sesto e Braies, i Cadini e il Cristallo.
Don Elio: «È la chiave delle scienze geologiche»
Si tratta della prima di diverse piattaforme che saranno realizzate in alcuni punti panoramici selezionati, in base a un progetto complessivo della Fondazione Dolomiti Unesco che punta a mettere in rete tutte le nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale.
La terrazza sul monte Specie è il progetto pilota e funge da base per i successivi interventi.
Al Comune di Predazzo (ora in visione presso il Museo), sono stati a suo tempo donati dagli eredi della famiglia Giacomelli, che, nel XIX secolo gestì l'ex Albergo Nave d'Oro, del quale è stata ricostruita la halle, i quattro quaderni con le firme ed i commenti dei visitatori. Sul loro valore è intervenuta brevemente Cristina Giacomelli , a nome anche dei fratelli e dei cugini, per ribadire il significato di una scelta dettata «dalla volontà di restituire al paese un pezzo importante della sua storia». Hanno preso brevemente la parola anche gli architetti Luca Valentino e Simone Barnaba , che hanno firmato le scelte tecniche dei nuovi allestimenti, e la responsabile organizzativa del Museo Rosa Tapia . Infine l'ultimo intervento dell'assessore provinciale Mauro Gilmozzi , dopo che la Provincia è stata determinante per il finanziamento dei lavori. Ha espresso la soddisfazione «per aver costruito un'alleanza tra le valli e la città e per i contenuti innovativi della struttura, sulla scia di quanto realizzato presso il Muse di Trento». Poi la visita al nuovissimo percorso espositivo, letteralmente preso d'assalto da cittadini e turisti.
«Si è cercato di dare valore a uno straordinario patrimonio di rocce, fossili, minerali e cristalli per studiare la terra» ha spiegato il direttore del Museo Marco Avanzini «allargando lo sguardo anche al di là di Predazzo, attraverso le "isole" (allestite nel piano interrato, ndr) che raccontano dal di dentro le montagne di Fiemme e Fassa ma anche le Dolomiti nel loro insieme».
«La geologia deve molto a Predazzo», ha ancora sottolineato don Elio, richiamando anche il valore di studiosi e ricercatori importanti di Fiemme e Fassa come Francesco Facchini di Forno di Moena e Giuseppe Morandini di L'inaugurazione,Predazzo.coordinata da Michele Lanzinger , direttore del Muse di Trento, del quale il Museo di Predazzo è sede territoriale dal 2012, è stata aperta dal sindaco di Predazzo Maria Bosin che ha richiamato «lo spirito con il quale ci siamo approcciati alla convenzione con il Muse, per portare a termine un percorso che non si riusciva a concludere, anche se il Museo continuava a lavorare, con la volontà di far arrivare a tutti queste meraviglie e trasmettere le cose importanti che ci sono qui».
PREDAZZO - Sotto una pioggia battente e con temperature in picchiata, è stato inaugurato ufficialmente il rinnovato Museo geologico di Predazzo, la cui origine risale ancora al 1899 e che oggi racconta la storia delle Dolomiti di Fiemme e Fassa ed il loro millenario rapporto con il territorio. «La chiave delle Alpi e delle scienze geologiche, la porta delle Dolomiti» lo ha definito don Elio Sommavilla , geologo e missionario moenese in Somalia, ospite d'onore alla cerimonia e che, nei primi anni Settanta del secolo scorso, ebbe il grande merito di portare a Predazzo gli studenti dell'Università di Ferrara per dei corsi estivi che avviarono una fondamentale fase di studi e ricerche sulla geologia del Latemar, rilanciando il ruolo del paese all'interno di questo straordinario mondo scientifico.
Marco Andreatta , presidente del Muse, ha sottolineato quindi come «qui c'è già un'idea di una rete di musei che si affermerà a livello nazionale ed internazionale», mentre Marcella Morandini , segretaria generale della Fondazione Dolomiti Unesco, ha definito quella di mercoledì «una data storica», sottolineando come «Predazzo sia la capitale geologica delle Dolomiti, che qui trovano il loro baricentro per l'esplorazione scientifica».
31 Rassegna stampa |Agosto 2015
Expo: le Dolomiti secondo l'Unesco
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Domani proiezione reportage Badaloni in spazio Intesa Sanpaolo TRENTO, 21 AGO - Domani a Expo Milano 2015, nello spazio di Intesa Sanpaolo, vanno in scena le Dolomiti Unesco con la proiezione del reportage che la Fondazione Dolomiti ha commissionato a Piero Badaloni nel 2013. Il reportage, realizzato con la collaborazione di Fausta Slanzi, fotografia e montaggio di Nicola Berti, consta di sei documentari che illustrano le Dolomiti come le ha intese l'Unesco quando il 26 giugno 2009 le ha iscritte nella Lista dei beni naturali. Proiezione dalle ore 11.
Ansa.it 21 agosto 2015
32 Rassegna stampa |Agosto 2015
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Expo Milano 2015, il 22 agosto in scena le Dolomiti Intesa Sanpaolo e Fondazione Dolomiti UNESCO per il Patrimonio dell'Umanità 22 agosto 2015: The Waterstone by Intesa Sanpaolo, nel cuore di EXPO Milano 2015 (sul decumano), vanno in scena le Dolomiti UNESCO. La Fondazione Dolomiti ha trovato in Intesa Sanpaolo un partner sensibile e attento alle tematiche della tutela e dello sviluppo sostenibile. La giornata del 22 agosto sarà interamente dedicata alle Dolomiti UNESCO con la proiezione del reportage che la Fondazione ha commissionato a Piero
L’Adigetto.it | 21agosto 2015
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L’Adige | 22 agosto 2015
Expo: Dolomiti protagoniste
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Oggi all'Expo di Milano vanno in scena le Dolomiti Unesco patrimonio dell'umanità. Verrà proiettato il reportage che la Fondazione Dolomiti ha commissionato a Piero Badaloni nel 2013. I sei documentari saranno proiettati a partire dalle ore 11. L'autore sarà presente durante l'intera giornata e parteciperà ad una breve presentazione in programma per le ore 19. Seguirà l'esibizione dell'arpista Chiara Gasparotto Il reportage dedicato alle Dolomiti realizzato dal giornalista con la collaborazione di Fausta Slanzi, la fotografia e il montaggio di Nicola Berti, è formato da sei documentari di 55 minuti ciascuno. Questi i titoli: 1) La nascita dell'arcipelago 2) Dalla scoperta alla conquista 3) Il fascino del sublime 4) L'ambiente naturale e la sua tutela 5) Gli abitanti dell'arcipelago 6) Dal passato al futuro. I documentari, che spiegano le ragione per cui nel 2009 l'Unesco decise di inserire al termine di una lunga istruttoria le montagne di questa parte delle Alpi nell'elenco dei patrimoni dell'umanità, sono già stati trasmessi in quattro diverse occasione da Rai Storia e da Rai International per gli Italiani che vivono in ogni parte del mondo. Oltre quaranta sono le proiezioni già effettuate nel territorio dolomitico. Piave, Friuli Venezia Giulia.
I documentari sono già stati trasmessi in quattro diverse occasione da RAI Storia, uno dei canali tematici della RAI, e da Rai International, vale a dire per gli Italiani che vivono in ogni parte del mondo. Oltre quaranta sono le proiezioni già effettuate nel territorio dolomitico che si estende da ovest, gruppo di Brenta, Trentino ad est, Dolomiti Friulane e d'oltre Piave, Friuli Venezia Giulia.
2) Dalla scoperta alla conquista
1) La nascita dell’arcipelago
3) Il fascino del sublime
5) Gli abitanti dell’arcipelago
4) L’ambiente naturale e la sua tutela
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Badaloni nel 2013. I sei documentari che illustrano le Dolomiti come le ha intese l'UNESCO quando il 26 giugno 2009, le ha iscritte nella Lista dei Beni Naturali, saranno proiettati a partire dalle ore 11. Piero Badaloni sarà presente durante l'intera giornata e parteciperà ad una breve presentazione in programma per le ore 19. Seguirà l’esibizione dell’arpista Chiara Gasparotto. Il reportage dedicato alle Dolomiti realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, fotografia e montaggio di Nicola Berti, consta di sei documentari di 55 minuti ciascuno:
6) Dal passato al futuro
STREMBO - Parola d'ordine svecchiamento? La Giunta del Parco Adamello Brenta ha deciso: il nome dell'ente deve cambiare. Da Parco naturale Adamello Brenta (nome assegnato nella legge istitutiva dei Parchi naturali del Trentino nel 1988) a Parco naturale Adamello Dolomiti di Brenta. «No, nessun intento di svecchiamento», replica secco il presidente Antonio Caola , che ha fortemente voluto questo cambiamento. «Trentino, Garda e Dolomiti sono i brand trentini maggiormente conosciuti nel mondo. Da tempo aleggiava al Parco l'idea di capitalizzare maggiormente il riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco, di cui il gruppo di Brenta rappresenta un importante tassello. Sono felice di essere riuscito a formalizzare il processo. Questo consentirebbe al Parco di veicolare attraverso le nostre reti il brand dolomitico, ma allo stesso tempo di identificarci ancora di più con il bene Unesco. Si tratta di una scelta volta a portare vantaggi promozionali al territorio locale, ma che, contestualmente, conferma le responsabilità legate alla sua conservazione». Il testo della delibera della Giunta è ancora più esplicito, quando allude al mondo della comunicazione in cui «Ilviviamo.26giugno 2009, a Siviglia, l'Unesco ha decretato l'inserimento delle Dolomiti nel patrimonio naturale mondiale dell'Umanità - si legge. - La conferma ha coronato un iter di oltre quattro anni, che ha sancito lo straordinario valore geologico, paesaggistico e naturalistico dei nove siti dolomitici tra cui le Dolomiti di QuestaBrenta. dichiarazione, aggiunta alla loro già affermata forza attrattiva e all'aura leggendaria delle imprese alpinistiche di cui sono state protagoniste, ha trasformato le Dolomiti in un ?brand' di successo, preso da esempio da importanti studi di marketing territoriale. Nell'ambito della strategia comunicativa già adottata dal Parco per promuovere le Dolomiti di Brenta come Patrimonio Unesco, si ritiene opportuno inglobare anche nella denominazione dell'Ente anche il termine Dolomiti. Si tratterebbe di un'operazione sinergica per promuovere contestualmente il Parco e le Dolomiti stesse. In questo modo, infatti, l'immagine del Parco sarebbe immediatamente associata al sito Unesco e potrebbe così posizionarsi strategicamente all'interno dei mercati».
Val Rendena. Oltre Adamello Brenta per valorizzare il marchio patrimonio UNESCO Il Parco aggiunge Dolomiti
La proposta (perché per ora tale è) verrà sottoposta, come spiega il presidente Caola, «alla prossima seduta del Comitato di gestione dell'ente e, nel caso dovesse diventare nuova linea di indirizzo, verrebbe investita della questione la Provincia». G.B.
Una curiosità, messa lì fra il serio e il faceto dal direttore del Parco Roberto Zoanetti : «Sa che nonostante il passare degli anni c'è ancora gente che telefona per avere informazioni e confessa di confondere il gruppo del Brenta con il fiume? E' chiaro che mettere davanti Dolomiti permette di dare una connotazione precisa anche geografica al Parco».
34 Rassegna stampa |Agosto 2015
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L’Adige 22 agosto 2015
AURONZO Tra meno di una settimana torna il Dolomites Unesco LabFest, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il LabFest – itinerante, tematico, multidisciplinare – quest'anno sarà in provincia di Belluno, ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'inaugurazione del LabFest si terrà venerdì 28 agosto alle 18 presso il Cinema Kursaal . L'edizione 2015 “#Sconfini” racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Il LabFest comincerà quest'anno venerdì 28 agosto con una caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana – il Geocaching “Storie di uomini e filo spinato” per cui sono già aperte le iscrizioni sul sito www.dolomitesunescolabfest.it – e terminerà domenica 30 agosto con un incontro tra due grandi della montagna: Manolo e Nives Meroi chiuderanno il LabFest confrontandosi sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo.Tra i due poli – la montagna della Grande Guerra e la montagna come luogo di superamento del limite – il tema del confine sarà sviscerato e raccontato da tanti punti di vista diversi e con diversi linguaggi: dalla danza all'enogastronomia, passando per la musica e il teatro, la discussione partecipata, la fotografia, la geologia… Tra gli ospiti dell'edizione 2015 #SCONFINI ci saranno la Piccola Bottega Baltazar in concerto (sabato 29 agosto), Marco Boato, che presenterà il suo libro Alexander Langer. Costruttore di ponti (venerdì 28 agosto), le biciclette danzanti della Compagnia Arearea con lo spettacolo itinerante “Ruedis. Ruote di confine” (sabato 29 agosto), gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con lo spettacolo teatrale e musicale inedito Segni nel tempo, dedicato alla figura di Alexander Langer a 20 anni dalla morte (venerdì 28 agosto), i contrabbandieri di Stefano Beghi (domenica 30 agosto), Nives Meroi e Manolo (domenica 30 agosto)… E molti altri. Il programma completo e dettagliato si trova qui: http://www.dolomitesunescolabfest.it/program-tab-style/. Durante il Dolomites Unesco LabFest sarà anche presentato un primo bilancio del processo partecipativo #Dolomiti2040 (sabato 29 agosto) che la Fondazione Dolomiti Unesco ha organizzato nei mesi di maggio e giugno 2015. Nei tre giorni del festival
Quest’anno l’edizione della rassegna, dal titolo “#Sconfini”, sarà ad Auronzo Il politico altoatesino ricordato anche con uno spettacolo teatrale e musicale Doppio tributo a Alex Langer al LabFest Dolomites Unesco
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Alto Adige | 23
35 Rassegna stampa |Agosto 2015 agosto 2015
Expo 2015: successo per Dolomiti Unesco
Film documentari illustrano i "Monti Pallidi" (ANSA) - TRENTO, 23 AGO - Proiezione continua dei documentari dedicati ai "Monti Pallidi", vale a dire Nuovo Cinema Dolomiti, è ciò che è andato in onda ieri a Milano Expo 2015. Grande successo di pubblico e notevole interesse riscontrato dalla stampa nazionale e internazionale per un evento che la Fondazione Dolomiti ha fortemente voluto. Obiettivo, promuovere il patrimonio dell'Umanità Dolomiti attraverso il reportage realizzato da Piero Badaloni. Sei i documentari illustrati, di una durata di 55 minuti ciascuno.
L’Adigetto.it | 24 agosto 2015
36 Rassegna stampa |Agosto 2015
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Ansa.it | 23 agosto 2015
sarà possibile sconfinare anche tra gusti e tradizioni, con le delizie dei produttori delle Dolomiti esposte in Piazza Santa Giustina o con i piatti #Sconfini proposti dalla Rete di Ristoratori del LabFest (tutti i piatti e i ristoratori aderenti: http://www.dolomitesunescolabfest.it/piatti-sconfini-al-labfest/). Il sito del Dolomites Unesco LabFest, con il programma completo dell'edizione #Sconfini: http://www.dolomitesunescolabfest.it/
Tra gli ospiti dell'edizione 2015 #SCONFINI ci saranno la Piccola Bottega Baltazar in concerto (sabato 30 agosto), le biciclette danzanti della Compagnia Arearea con lo spettacolo itinerante Ruedis. Ruote di confine (sabato 30 agosto), gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con lo spettacolo teatrale e musicale inedito Segni nel tempo, dedicato alla figura di Alexander Langer a 20 anni dalla morte (venerdì 28 agosto), i contrabbandieri di Stefano Beghi (domenica 30 agosto) e tanti altri. Nei tre giorni del festival sarà possibile sconfinare anche tra gusti e tradizioni, con le delizie dei produttori delle Dolomiti esposte in Piazza Santa Giustina o con i piatti #SCONFINI offerti dalla Rete di Ristoratori del IlLabFest.Dolomites UNESCO LabFest , patrocinato dalla Provincia di Belluno, è reso possibile grazie al supporto di: Comune di Auronzo di Cadore, Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, AIT Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e alla collaborazione degli Enti Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO.
37 Rassegna stampa |Agosto 2015
#SCONFINI, il tema del Dolomites Labfest
Il Gazzettino | 25 agosto 2015 Le rocce dolomitiche in foto: una mostra
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Ad Auronzo dal 28 al 30 agosto il Festival Dolomiti UNESCO Si svolge ad Auronzo, quest'anno, il Festival delle e per le genti che amano e vivono in Dolomiti UNESCO. La Fondazione Dolomiti che ne è la promotrice e organizzatrice ha fra i suoi compiti quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del Bene Naturale.
L'edizione 2015 sarà dedicata al tema del confine. L'inaugurazione del LabFest è in programma venerdì 28 agosto alle 18 presso la Sala consiliare di Auronzo di Cadore. #SCONFINI racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di scontri sanguinosi, sono ora patrimonio dell'Umanità. Al Dolomites UNESCO LabFest ci saranno anche due fra i più noti e appassionati scalatori delle Dolomiti: il trentino Maurizio Zanolla meglio conosciuto come Manolo, e la friulana Nives Meroi. Marco Boato presenterà il suo libro dedicato ad «Alexander Langer. Costruttore di ponti». Il LabFest sarà l'occasione appropriata per presentare i risultati del processo partecipativo #Dolomiti2040 che si è svolta nei mesi scorsi in molti luoghi delle cinque province dolomitiche Sul sito del Dolomites UNESCO LabFest, è consultabile il programma completo dell'edizione #SCONFINI: Ilwww.dolomitesunescolabfest.itvideopromozionale#SCONFINI: https://www.youtube.com/watch? è particolarmente indicativo dello spirito del Festival delle e per le genti che amano le Dolomiti.
VILLANDRO Il panorama dalla terrazza delle Dolomiti, patrimonio mondiale Unesco, è spettacolare. Si tratta della prima di diverse piattaforme che saranno realizzate in alcuni punti panoramici selezionati, in base a un progetto complessivo della Fondazione Dolomiti Unesco che punta a mettere in rete tutte le nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da base per i successivi interventi. La prima terrazza panoramica sarà inaugurata dall'assessore altoatesino Richard Theiner, presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, giovedì 27 agosto alle ore 11.30 sul Monte Specie (2.307 metri) nel parco naturale Fanes-Senes-Braies assieme ai sindaci di Dobbiaco e Braies, Guido Bocher e Friedrich Mittermair. A seguire il direttore reggente dell'Ufficio parchi naturali Enrico Brutti e l'architetto David Messner illustreranno il progetto in dettaglio e la guida alpina Erwin Steiner il panorama circostante. Il ritrovo è alle 10.30 al Rifugio Villandro, a 30 minuti a piedi dal parcheggio Prato Piazza. Si arriva in auto fino alle 10, poi circolerà un bus da Ponticello. (e.d.)
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AURONZO - Il progetto DolomitiArtRock (www.dolomitiartrock.com) si sposta in Val d'Ansiei, ad Auronzo. Da oggi al 31 agosto, dopo la sua permanenza, durata quasi due mesi, al Museo paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina, la mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche con scatti realizzati dal docente universitario Bernardo Cesare, prenderà spazio al Museo Palazzo Corte Metto. Sei giornate intense, in cui si proporrà una riflessione sul tema del confine fra micro e macro cosmo delle rocce di queste montagne, e dove sarà possibile scoprire come la bellezza risieda in modo stabile e forte sia al di là, che al di qua di questo confine, inteso come luogo dell'incontro. Tale riflessione prenderà corpo proprio ad Auronzo potendo qui portare la sua eco, all'interno del concomitante LabFest Dolomites Unesco, quest'anno dedicato al tema del confine. Venerdì 28 agosto alle 16.30 la mostra, assieme al progetto complessivo DolomitiArtRock, sarà presentata al pubblico dagli ideatori e curatori al Museo. L'indomani, sabato 29 alle 17, si svolgerà un laboratorio didattico, «Rocce alla Julienne», ispirato ai contenuti della mostra, e curato dai Servizi didattici dei Musei delle Regole d'Ampezzo.
Alto Adige | 25 agosto 2015
La prima terrazza delle Dolomiti sarà inaugurata sul Monte Specie
38 Rassegna stampa |Agosto 2015
39 Rassegna stampa |Agosto 2015
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Con il LabFest incontri, mostre e una caccia al tesoro. Si parte venerdì al Kursaal con l’inaugurazione di #Sconfini Auronzo, tutto pronto per il festival delle Dolomiti Unesco SANTO STEFANO DI CADORE. Ultimo appuntamento a Santo Stefano di Cadore per il ciclo di incontri Cultura in Piazza. Questa sera alle 20.30 la sala polifunzionale di Casada verrà presentato “Cuori nel pozzo” Belgio 1956. Uomini in cambio di carbone di Roberta Sorgato - Collana gli Specchi - Marsilio Editori. Dopo aver toccato Montecitorio e il parlamento di Bruxelles l’opera verrà presentata in Comelico. Un singolare viaggio nel nostro passato recente in cui si incrociano le ragion di Stato dopo la seconda guerra mondiale e i destini, a volte tragici, della gente comune. L’opera letteraria è patrimonio di memoria storica collettiva e testimonianza della cultura e civiltà italiana nel mondo, testimonianza da proporre, soprattutto alle nuove generazioni, per comprendere i grandi valori del nostro passato che hanno permesso il raggiungimento dell’odierna condizione di democrazia e libertà e indicano il percorso per i traguardi futuri. Uno strumento di conoscenza per maturare obiettività di giudizio e di confronto nel cogliere analogie e diversità con le situazioni attuali favorendo la formazione di pensiero consapevole ed equilibrato. Sarà presente l’autrice.AURONZO Auronzo protagonista nel fine agosto e a settembre di eventi di grande portata. Si comincia il prossimo fine settimana, con il Dolomites Unesco LabFest, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il LabFest – itinerante, tematico, multidisciplinare – sarà ad Auronzo dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'inaugurazione si terrà venerdì alle 18 al cinema Kursaal. L'edizione 2015 #Sconfini racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Il LabFest comincerà venerdì con una caccia al tesoro tecnologica sul monte Piana – il Geocaching “Storie di uomini e filo spinato” per cui sono già aperte le iscrizioni sul sito www.dolomitesunescolabfest.it – e terminerà domenica con un incontro tra due grandi della montagna: Manolo e Nives Meroi chiuderanno il LabFest confrontandosi sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo. Tra i due poli – la montagna della Grande Guerra e la montagna come luogo di superamento del limite – il tema del confine sarà sviscerato e raccontato da tanti punti di vista diversi e con diversi linguaggi: dalla danza all'enogastronomia, passando per la musica e il teatro, la discussione partecipata, la fotografia, la geologia. Tra gli ospiti dell'edizione 2015 #Sconfini ci saranno la Piccola Bottega Baltazar in concerto (sabato), Marco Boato che presenterà il suo libro «Alexander Langer. Costruttore di ponti» (venerdì), le biciclette danzanti della Compagnia Arearea con lo spettacolo itinerante “Ruedis. Ruote di confine” (sabato), gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con lo spettacolo teatrale e musicale inedito «Segni nel tempo», dedicato alla figura di Alexander Langer a 20 anni dalla morte (venerdì), i contrabbandieri di
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Corriere delle Alpi 25 agosto
Corriere delle Alpi | 25 agosto 2015
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Stefano Beghi (domenica), Nives Meroi e Manolo (domenica). Durante il Dolomites Unesco LabFest sarà anche presentato un primo bilancio del processo partecipativo #Dolomiti2040 (sabato 29 agosto) che la Fondazione ha organizzato nei mesi di maggio e giugno. Non mancherà l’aspetto culinario con i prodotti delle Dolomiti esposti in piazza Santa Giustina o con i piatti #Sconfini. Tutti i particolari si trovano sul sito della Fondazione. Ad Auronzo arriva anche il progetto DolomitiArtRock che da quest’oggi sarà a Palazzo Corte Metto dopo aver soggiornato per due mesi al museo paleontologico Zardini di Cortina. Si tratta della mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche con scatti realizzati da Bernardo Cesare. In occasione del Labfest sono previsti due appuntamenti: alle 16.30 di venerdì la mostra, assieme al progetto complessivo DolomitiArtRock sarà presentata al pubblico dagli ideatori e curatori. Sabato alle 17 laboratorio didattico, Rocce alla Julienne, ispirato ai contenuti della mostra.
Auronzo di Cadore Museo Palazzo Corte Metto Da oggi a lunedì 31 Mostra fotografica DolomitiArtRockIl progetto DolomitiArtRock (www.dolomitiartrock.com) si sposta ad Auronzo. Da oggi a lunedì 31, dopo la sua permanenza al Museo Paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina, la mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche, con scatti realizzati da Bernardo Cesare, occuperà il Museo Palazzo Corte Metto. Sei giornate intense, in cui si proporrà una riflessione sul tema del confine fra micro e macro cosmo delle rocce di queste montagne, e dove sarà possibile scoprire come la bellezza risieda in modo stabile e forte sia al di là, che al di quà di questo confine, inteso come luogo dell’incontro. Tale riflessione prenderà corpo proprio ad Auronzo potendo qui portare la sua eco, all’interno del concomitante LabFest Dolomites Unesco, quest’anno dedicato al tema del confine. Venerdì alle 16.30 la mostra, assieme al progetto complessivo DolomitiArtRock, sarà presentata al pubblico nella sede del museo auronzano.(e.f.)
Fino a lunedì DolomitiArtRock ad Auronzo
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Dolomiti LabFest: a Belluno montagna e sconfini
LaStampa.it | 25 agosto 2015
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Venerdì si parte Il Festival delle Dolomiti al via ad Auronzo di Cadore
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Dal 28 al 30 agosto si rinnova l'appuntamento con il festival dedicato alle Dolomiti, per raccontarle, viverle, scoprirle Seconda edizione, promossa dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, del Dolomites UNESCO LabFest, festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il
Trentino | 25 agosto 2015
TRENTO Si ritroveranno ad Auronzo, quest’anno, gli amanti delle Dolomiti: il Festival delle e per le genti che le amano e le vivono, infatti, si svolgerà in provincia di Belluno. La Fondazione Dolomiti che ne è la promotrice e organizzatrice ha fra i suoi compiti quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del Bene Naturale. L’edizione 2015 sarà dedicata al tema del confine. L’inaugurazione del LabFest è in programma venerdì alle 18 presso la Sala consiliare di Auronzo di Cadore. “#Sconfini” racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent’anni fa furono teatro di scontri sanguinosi, sono ora patrimonio dell’Umanità. Al Dolomites Unesco LabFest ci saranno anche due fra i più noti e appassionati scalatori delle Dolomiti: il trentino Maurizio Zanolla meglio conosciuto come Manolo, e la friulana Nives Meroi. Marco Boato presenterà il suo libro dedicato ad “Alexander Langer. Costruttore di ponti”.
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42 Rassegna stampa |Agosto 2015 patrimonio Dolomiti UNESCO. Nel 2015 il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore (Belluno) dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. Tappa il 30 agosto a Prato Piazza di Braies. Il tutto ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo – che da fronte di guerra, sono oggi uno dei simboli delle Dolomiti Patrimonio UNESCO nel mondo. Tra gli ospiti del Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI, Manolo e Nives Meroi si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite (domenica 30 agosto). L’EVENTO La Piccola Bottega Baltazar (sabato 29 agosto) e il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir (domenica 30 agosto) racconteranno gli #SCONFINI in musica, mentre Stefano Beghi, con il suo spettacolo “Rimanendo sul confine” (domenica 30 agosto), porterà ad Auronzo storie lontane – ma nemmeno troppo – di contrabbando. Si ricorderà la Grande Guerra in Dolomiti, naturalmente: con lo spettacolo itinerante di teatro danza “Ruedis. Ruote di confine” della Compagnia Arearea (sabato 29 agosto) e il progetto fotografico per ragazzi “I ragazzi del ’99” (sabato 29 agosto), con una caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana, il geocaching “Storie di uomini e filo spinato” (venerdì 28 agosto), e con un concerto a Prato Piazza della banda di Dobbiaco (domenica 30 agosto). A vent’anni dalla morte di Alexander Langer, esploratore di frontiere per eccellenza, lo ricordano con uno spettacolo teatrale e musicale inedito, “Segni nel tempo” (venerdì 28 agosto), e il libro “Alexander Langer. Costruttore di ponti” (venerdì 28 agosto). IL PROGRAMMA Al Dolomites UNESCO LabFest si parlerà poi di confini tra turismo e manifattura, insieme a Confindustria Belluno Dolomiti (venerdì 28 agosto), di confini e sconfini nella comunicazione, con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio (evento organizzato da “L’Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto) e di cultura del confine in Dolomiti, riflessioni in musica ai piedi delle Tre Cime (evento organizzato da “L’Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto). Il Dolomites UNESCO LabFest sarà poi anche un “Esperimento sul confine” per spaziare tra scienza e psichiatria, religione filosofia storia e antropologia (sabato 29 agosto); una mostra tra micro e macromondo, DolomitiArtRock; giochi per bambini in riva al lago; un’esposizione dei produttori delle Dolomiti per sconfinare tra gusti e tradizioni; una rete di Ristoratori del LabFest dove assaggiare gli esclusivi piatti #SCONFINI. Previsti anche momenti per la formazione e per il confronto. IL PROMOTORE È un festival tematico, multidisciplinare, sperimentale e soprattutto coinvolgente. Il LabFest crea occasioni di incontro, confronto, consapevolezza e collaborazione tra le genti dolomitiche. Stimola creatività e partecipazione, coinvolgendo abitanti e turisti. È innovativo per linguaggi e strumenti e favorisce il dialogo tra mondi diversi e diverse discipline. Il Dolomites UNESCO LabFest , patrocinato dalla Provincia di Belluno, è reso possibile grazie al supporto di: Comune di Auronzo di Cadore, Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, AIT Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e alla collaborazione degli Enti Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO. IL LUOGO Una delle mete principali per il turismo estivo ed invernale: posto ad una quota di m. 864 sul livello del mare e con circa 4000 abitanti, il comune di Auronzo si snoda per oltre 8 chilometri nel fondovalle più lungo del Cadore per una superficie complessiva di circa 220 Kmq. Fanno da sfondo ad Auronzo le Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, la Croda dei Toni, il Corno del Doge, paradiso degli alpinisti e terreno di feroce contesa durante la Grande Guerra. La presenza del lago di S.Caterina, alimentato dal torrente Ansiei, fa si che Auronzo di Cadore sia dotato di una spiaggia attrezzata e sia periodicamente cornice di importanti competizioni di motonautica e di canoa.
Tra gli ospiti Manolo, Nives Meroi e Marco Boato. Doppio omaggio a Langer Quei confini “leggeri” che passano tra le creste di Delia Lorenzi Un festival per le genti e delle genti che amano e vivono in Dolomiti, DolomitesUNESCO LabFest, tema, #SCONFINI. E' la proposta che la Fondazione Dolomiti ha in serbo per l'ultimo fine settimana 28, 29 e 30 di quest'agosto che, in tutta l'area dolomitica, ha fatto il pieno di turisti. Concludere in bellezza, verrebbe da dire. Ma a ben guardare, il Dolomites UNESCO LabFest, che si svolge quest'anno ad Auronzo di Cadore, provincia di Belluno, è - in realtà - un inizio. Lo scorso anno, la puntata numero zero si è svolta a La Val, in Alta Val Badia, tema #SFALCI . Ma perchè un'inizio? Perchè la Fondazione, fra i compiti che le cinque Amministrazioni provinciali (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine) e le due regionali (Veneto e Friuli Venezia Giulia), le hanno affidato e, soprattutto, per corrispondere alle aspettative dell'UNESCO in termini di tutela e sviluppo sostenibile di un Bene Naturale, ha il difficile compito di promuovere i territori dolomitici considerandoli come parte di un'unica regione, quella dolomitica, appunto. Impresa non facile se si pensa che gli abitanti dei nove sistemi dolomitici si sono sempre considerati come appartenenti alle Dolomiti del Trentino o dell'Alto Adige, piuttosto che del bellunese o delle Dolomiti Friuliane e d'Oltre Piave. Un cambio di prospettiva che ha bisogno di un processo di crescita culturale lento con esperienze che sappiano attivare la condivisione soprattutto fra gli abitanti dell'arcipelago dolomitico. Per i turisti, che innamorati della straordinaria bellezza del Bene Naturale accorrono sempre più numerosi provenienti da ogni parte del mondo, il problema dell'appartenenza è davvero molto relativo: per loro la regione dolomitica è già una regione unica, fa poco differenza che il Bletterbach sia in territorio altoatesino, piuttosto che le Dolomiti del Brenta in Trentino. Le Dolomiti sono uniche: per i due criteri che ne hanno permesso l'iscrizione fra i patrimoni dell'umanità, vale a dire l'eccezionale importanza per la storia geologica della Terra e la straordinaria bellezza paesaggistica e perchè sono abitate da persone che sono connesse fra loro in tanti ambiti e in diversi modi. Il punto è, però, che spesso queste persone non si conoscono e non sanno nemmeno che vivono in maniera identica attivando modalità di tutela del territorio, di approccio alle questioni, simili se non uguale. Ecco dunque che un festival per connettere le genti dolomitiche è più che auspicabile. Tema di quest'anno #SCONFINI: una narrazione delle Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono patrimonio dell'umanità. Sono un bene prezioso da
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Trentino agosto 2015
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Dal 28 al 30 agosto, Auronzo di Cadore e il lago di Braies ospiteranno l’edizione 2015 del Dolomiti Unesco LabFest. Un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi enogastronomici all’insegna delle eccellenze del territorio dolomitico. Il filo conduttore di quest’anno sarà il tema dei confini. L’inaugurazione ufficiale del Dolomiti Unesco LabFest è in programma venerdì 28 agosto, alle ore 18, presso il Cinema Kursaal, e il programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative: dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, dai convegni alle esclusioni nel magnifico scenario delle Tre Cime di Lavaredo. L’edizione 2015, intitolata #SCONFINI, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #DOLOMITI2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti su gestione e pianificazione delle zone protette, e il concerto della Banda musicale di Dobbiaco intitolato “Musiche dal fronte”. Di particolare interesse anche il Geocoaching sul Monte Pianto, una caccia al tesoro tecnologica alla quale collabora l’Ufficio provinciale parchi naturali. Il programma completo del Dolomiti Unesco LabFest 2015 è
tramandare alle future generazioni e da gestire in maniera condivisa. I Monti Pallidi che fanno sognare milioni di persone saranno raccontate anche come luogo per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Fra gli ospiti più autorevoli Manolo (Maurizio Zanolla) e Nives Meroi che si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite tra le crode di casa e gli Ottomila della Terra. Ma si parlerà di #SCONFINI anche in ambito musicale e teatrale con, per esempio, Stefano Beghi e il suo spettacolo “Rimanendo sul confine”che porterà ad Auronzo storie lontane - ma nemmen troppo - di contrabbando: insieme a lui l'ex finanziere Sergio Scipioni e la storica sociale Casimira Grandi discuteranno di attraversamento di confini, in Dolomiti e non solo. Si ricorderà la Grande Guerra in Dolomiti con il teatro danza “Ruedis. Ruote di confine” della Compagnia Arearea e il progetto fotografico per ragazzi “I ragazzi del '99”. Un concerto della banda musicale di Dobbiaco si terrà a Prato Piazza, sconfinando dal Veneto alla Provincia autonoma di Bolzano. Per la discussione sul presente e sul futuro del territorio dolomitico, ci sarà un workshop formativo e la presentazione di un primo bilancio del processo partecipativo #DOLOMITI2040. #SCONFINI, non dimentica Alexander Langer, esploratore di frontiere per eccellenza. A vent'anni dalla morte, uno spettacolo teatrale e musicale inedito, “Segni nel tempo” e il libro “Alexander Langer. Costruttore di ponti” di Marco Boato. E, ancora #SCONFINI nella comunicazione con Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. “Esperimento sul confine” per spaziare tra scienza e psichiatria, religione filosofia storia e antropologia. Un video, insolito e originale è reperibile su https://www.youtube.com/watch?v=oN7DXEtEMKg
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Nel week end il Dolomiti UNESCO LabFest
www.MeteoWeb.eu | 26 agosto 2015
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Per conoscere il programma in tutti i suoi dettagli visitare il portale dedicato www.dolomitesunescolabfest.it
LabFest. Il via domani ad Auronzo sul tema #Sconfini Dolomiti che uniscono Edizione uno. Il Dolomites UNESCO LabFest, il festival itinerante della Fondazione Dolomiti Unesco, è pronto a salpare per la sua prima edizione. Ma come?, si chiederà qualcuno, e quella dell'anno scorso, in Val Badia, al grido di #SFALCI? Quella era l'edizione zero, il vedere l'effetto che fa. Ora, un anno più tardi, tutto è pronto per ricominciare proprio da lì, dall'indimenticabile Bortolo e dal weekend di eventi a La Val. Dicendo, questa volta, #SCONFINI. Questo il tema dell'edizione bellunese del LabFest che da domani a domenica 30 agosto sarà protagonista ad Auronzo di Cadore. Il tema, per l'appunto, sarà quello del confine. Dunque delle Dolomiti come luogo di scontro e differenze, ma anche di scambio e incontro. Teatro di guerra un secolo fa e Patrimonio dell'Umanità oggi. E ancora confini fisici, confini come limite, paura. Ad attraversarli, rispettarli, scavalcarli e indagarli ci penserà un programma multidisciplinare con oltre 20 appuntamenti spalmati su tre giorni. Primo fra tutti, domani alle 10.30, la caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana, Geocaching «Storie di uomini e filo spinato», che si srotolerà nei luoghi della Grande Guerra (iscrizioni aperte su www.dolomitesunescolabfest.it), organizzata in collaborazione con l'Università di Padova. Poi tavole rotonde, la Piccola Bottega Baltazar in concerto, Marco Boato e il suo nuovo libro, la Compagnia Arearea con lo spettacolo «Ruedis. Ruote di confine» e tantissimo altro fino all'evento di chiusura di domenica 30, ovvero il confronto tra due vette del mondo della montagna: Nives Meroi e Manolo. I quali, insieme, affronteranno con i loro occhi e le loro esperienze e competenze il concetto del superamento del limite. Anche quest'anno non mancheranno ovviamente gli appuntamenti per il palato, grazie ai produttori delle Dolomiti che in piazza Santa Giustina proporranno i loro prodotti tipici e grazie alla rete dei ristoratori che per tutta la durata del festival proporranno menù costruiti ad hoc.
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consultabile sul sito internet della manifestazione alla pagina www.dolomitesunescolabfest.it/program-tabstyle
Il Gazzettino | 27 agosto 2015
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Dolomiti Unesco Labfest Festival in Alta Pusteria e nel Bellunese
Non solo ambito set cinematografico, il lago di Braies (foto) è anche un sito pregiato nelle Dolomiti Patrimonio naturale dell'Unesco. Per questo, insieme con Auronzo di Cadore, la Fondazione Dolomiti Unesco l'ha scelto come teatro naturale dell'edizione 2015 del "Dolomiti Unesco LabFest", il festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici all'insegna delle eccellenze del territorio dolomitico in programma da domani, venerdì 28 a domenica 30 agosto. Il filo conduttore di quest'anno sarà il tema dei confini e l'inaugurazione ufficiale del Dolomiti Unesco LabFest, che nel 2014 si svolse a La Valle in val Badia, è in programma domani, alle 18, presso il Kursaal di Auronzo. Il suo programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative: dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, dai convegni alle escursioni nel magnifico scenario delle Tre Cime di Lavaredo. L'edizione 2015, intitolata "#Sconfini", vuole raccontare le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #Dolomiti2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti sulla gestione e la pianificazione delle zone protette, e il concerto della banda musicale di Dobbiaco intitolato "Musiche dal fronte", domenica a Prato Piazza. Di particolare interesse anche il geocoaching sul Monte Piana, una caccia al tesoro tecnologica alla quale collabora l'Ufficio provinciale parchi naturali. Programma completo sul sito internet della Fondazione. (adp)
47 Rassegna stampa |Agosto 2015 Corriere delle Alpi | 27 agosto 2015
L’iniziativa dell’Amico del popolo La comunicazione in montagna. Incontri a Cortina e Auronzo CORTINA “Avvenire” e “L’Amico del Popolo” insieme sui temi della comunicazione in montagna. Il quotidiano e il settimanale collaborano, infatti, all’iniziativa che ha preso il via ad Agordo e che di anno in anno ha toccato Canale d’Agordo, Alleghe e Cortina. L’obiettivo è far dialogare il mondo dell’informazione nazionale con quella locale. Le iniziative inizieranno oggi a Cortina, alle 9, con la messa celebrata dal vescovo Giuseppe Andrich nella basilica minore dei Santi Filippo e Giacomo. Alle 11, in sala cultura “Don Pietro Alverà”, presentazione del libro “Le poesie” di Roberto Mussapi, critico culturale di “Avvenire”, con Alessandro Zaccuri, firma della terza pagina dello stesso quotidiano, e intervento del direttore del quotidiano, Marco Tarquinio. Quest’ultimo sarà protagonista anche domani ad Auronzo: nella sala consiliare del Comune, alle 11, “Confini e sconfini della comunicazione” sarà il tema a lui affidato, in un dibattito moderato da Luigi Guglielmi, giornalista dell’“Amico del Popolo”. Gli appuntamenti continuano nel pomeriggio con la salita al rifugio Auronzo, ai piedi delle Tre cime di Lavaredo, dove si svolgerà un incontro sul tema dei confini, in luoghi vicinissimi alle trincee della prima guerra mondiale. Marco Perale della redazione dell’“Amico del Popolo” ripercorrerà la storia dei confini sulle Dolomiti e nella provincia di Belluno per elaborare una nuova definizione di confine, che si allontani dal campo semantico della barriera per entrare in quello dell’inclusione. Per l’incontro con Mussapi e Tarquinio si è consolidata la collaborazione con la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo e con “Una montagna di libri”. Alla giornata in Val d’Ansiei e alle Tre Cime hanno collaborato il Comune di Auronzo, le parrocchie e anche “Labfest”, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti, organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Gli incontri sono aperti a tutti.(m.r.)
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48 Rassegna stampa |Agosto 2015 Il Manifesto | 27 agosto 2015 ANSA.it | 27 agosto 2015
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La prima di una serie che sorgeranno sulle Dolomiti (ANSA) - BOLZANO, 27 AGO - Ai 2307 metri del Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes Braies in Alta Pusteria, è stata realizzata la prima di una serie di terrazze panoramiche che sorgeranno nell'area delle Dolomiti riconosciuta patrimonio mondiale Unesco. Il panorama dalla prima terrazza dolomitica è spettacolare e spazia tra l'altro sulle cime di Sesto e Braies, il Cadini e il Cristallo. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi.(ANSA).
Dolomiti-Unesco: terazza panoramica a Monte Specie
Dolomiti UNESCO: inaugurata la prima terrazza panoramica
49 Rassegna stampa |Agosto 2015 L’Adigetto.it | 27 agosto 2015
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Ai 2307 metri del Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies in Alta Pusteria, è stata realizzata la prima di una serie di terrazze panoramiche che sorgeranno in alcuni punti selezionati nell'area delle Dolomiti riconosciuta patrimonio mondiale UNESCO. Il panorama dalla prima terrazza dolomitica è spettacolare e spazia tra l'altro sulle cime di Sesto e Braies, il Cadini e il Cristallo. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi. Alla base del progetto c'è un piano generale di terrazze panoramiche - 20 complessivamente, di cui 7 in Alto Adige - elaborato assieme a un prototipo di struttura su incarico della Fondazione Dolomiti UNESCO. L'obiettivo è mettere in rete tutte le 9 nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. «Ciascuna di queste aree - ha ricordato l'assessore Theiner durante l'inaugurazione della prima terrazza - racconta una delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e paesaggistiche che rendono le Dolomiti così particolari. Questa è anche l'idea che ha ispirato le terrazze panoramiche: ogni punto rappresenta un determinato aspetto geologico e paesaggistico delle Dolomiti e nel loro complesso compongono un grande insieme.» Il prototipo di terrazza è stato attuato per la prima volta e diventa la base per i successivi progetti analoghi. Nel frattempo, infatti, anche il Bellunese e il Trentino sono partiti con i lavori di realizzazione delle prime terrazze panoramiche delle Dolomiti UNESCO. La «Terrazza panoramica Monte Specie», ha aggiunto Theiner, «non è soltanto un belvedere nel parco naturale, ma vuole anche contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO e quindi rafforzare in modo sostenibile il senso di appartenenza dei cittadini e la responsabilità per la tutela del bene Dolomiti.» Concetti ribaditi anche dal sindaco di Dobbiaco Guido Bocher, che ha ringraziato gli enti coinvolti nella realizzazione di una terrazza che si inserisce armonicamente nel paesaggio. Il sindaco di Braies Friedrich Mittermair ha rimarcato che si è trattato si un investimento riuscito, sicuramente bene accolto da residenti e da turisti. Il direttore reggente dell'Ufficio provinciale parchi naturali, Enrico Brutti, ha ringraziato per la buona collaborazione le quattro ripartizioni provinciali (Opere idrauliche, Geologia, Servizio strade e Infrastrutture) e le imprese che hanno lavorato al progetto «posto all'incrocio tra le Province di Bolzano e Belluno a sottolineare il carattere transfrontaliero delle Dolomiti patrimonio mondiale». «Alla base del progetto c'è la volontà di creare una struttura strettamente intrecciata con il contesto alpino», ha spiegato l'architetto David Messner, che con il padre, l'artista Franz Messner, ha sviluppato il prototipo della terrazza panoramica su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco ed è il responsabile della sua attuazione sul Monte Specie. Per questo si è scelto di rinunciare all'inserimento di corpi o masse esterne privilegiando invece solo lievi modifiche nel paesaggio.
Si trova sul Monte Specie nel parco Fanes-Senes-Braies in Alto Adige
50 Rassegna stampa |Agosto 2015 Corriere delle Alpi | 28 agosto 2015
Il segretario Morandini fa il punto sulla Fondazione: «Gli enti hanno iniziato a consultarci sui collegamenti sciistici» Unesco, sì al treno ma no all’aeroporto di Francesco Dal Mas AURONZO Ben venga il trenino delle Dolomiti. Porterebbe sicuramente turisti. Non serve, invece, l’aeroporto a Cortina, perché una ferrovia efficiente basterebbe per i collegamenti su Treviso e Venezia e, dall’altra parte, con Bolzano. Così Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco, alla vigilia del “Dolomiti LabFest #Sconfini”, tre giorni di convegni e appuntamenti nel paese che ha tenuto a battesimo la protezione dei monti pallidi come monumento dell’umanità. Partiamo dal treno e dall’aeroporto perché simboleggiano i confini e, al tempo stesso, gli sconfini di cui hanno bisogno le Dolomiti. Le nostre montagne soffrono soltanto una marginalità infrastrutturale, per cui nel passato c’era addirittura chi proponeva lo sfondamento autostradale? «I confini esistono su molti piani, da quelli amministrativi alla cultura. Li tocchiamo con mano appena transitiamo da una valle all’altra. Sappiamo tutti che le relazioni non sempre sono ottimali. Ma proprio l’esperienza della Fondazione ha contribuito molto allo sconfinamento». Si spieghi. «È vero o no che la Fondazione è nata per iniziativa di cinque Province, che pur appartenendo a realtà amministrative e culturali diverse, sono riuscite a trovare un minimo comun denominatore nella salvaguardia del loro patrimonio naturale più importante?». È vero. È anche vero, però che questo processo, sicuramente importante e in progressiva maturazione, non ha fino ad oggi avuto ricadute in altri ambiti. Mi riferisco, ad esempio, ai diversi trattamenti tra province autonome e la realtà di Belluno che non lo è. «Sono problemi che, se mi permette, attengono ad altre responsabilità». Certo. Ma che, purtroppo, i confini persistono, nonostante tutti gli sforzi. Se è vero, dunque, che c’è stato questo impegno, tutt’altro che scontato, per la tutela delle Dolomiti, perché le cinque Province non hanno cominciato ad interrogarsi sull’opportunità di non fermarsi alla protezione naturalistica, ma di approcciare anche quella politica, magari costituendo la Regione Dolomitica? «Ripeto, sono questioni che non mi competono. Ma la collaborazione è stata, comunque, vasta. Per esempio nel primo giorno del festival parleremo di pianificazione, per iniziativa della Provincia di Pordenone e degli ordini professionali». Tema sicuramente importante. Sarà curioso capire, ad esempio, se tutte le Province sono disponibili ad adottare un linguaggio comune, in tema urbanistico, che metta in conto, quanto meno, il rispetto delle aree di riserva, dei siti vincolati dall’Ue, e magari ponga dei limiti all’espansione infrastrutturale d’alta quota. «Si riferisce all’impiantistica dello sci?». Esattamente. Solo per esemplificare… «Ciascuna Provincia si è data dei piani urbanistici, magari anche paesaggistici. È già importante che questi piani siano in qualche misura
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51 Rassegna stampa |Agosto 2015 coordinati, nel senso, ad esempio, di tutela delle aree di pregio». D’accordo. Ma in presenza di un progetto di collegamento sciistico – facciamo un altro esempio – i Comuni o le Province hanno incominciato a consultare anche la Fondazione? «Sì, hanno cominciato a consultarci. Sia chiaro, però, che noi non abbiamo alcun potere. Possiamo soltanto dire la nostra». Potete dire, ad esempio, che di impianti ce ne sono fin troppi e che non è il caso di costruirne di nuovi, se non di migliorare quelli esistenti? «Intanto possiamo parlare per il territorio che ci riguarda ed è evidente che nei territori a parco non si può costruire nulla». Vero, verissimo. Ma a pochi metri dai parchi i collegamenti sono più che immaginati, anzi già progettati e in via di finanziamento. «Noi possiamo testimoniare che la domanda crescente da parte dei turisti è di un ambiente il più naturale possibile e che per le vacanze vengono privilegiati i pacchetti che hanno questo tipo di offerte. Un turismo eco compatibile o eco sostenibile». Appunto. Tanto che si parla di misure di contenimento del traffico automobilistico sui passi dolomitici. Se ne parla da anni, il prossimo partirete? «Lo chieda, per favore, ai presidenti delle Province o agli assessori alla mobilità. Noi non abbiamo competenza diretta. Come Fondazione ci siamo limitati a realizzare un sondaggio da cui abbiamo ricavato che la maggioranza dei turistici che frequentano le Dolomiti si lamentano dell’eccessivo traffico sui Passi. I risultati li abbiamo sottoposti agli amministratori che provvederanno». Daniela Larese Filon e Roberto Padrin, della Provincia, per la verità si sono impegnati, in questo senso, già per la prossima estate. Vedremo. In questi mesi, intanto, la provincia di Belluno è stata attraversata da sempre più numerosi turisti catturati dal marchio Unesco. Che cosa cercano nelle nostre valli? «Una villeggiatura sostenibile, sul piano naturale e su quello culturale. Se, per esempio, disponessimo di un treno di collegamento che circumnaviga le Dolomiti, sicuramente registreremmo i risultati della ferrovia in Val Venosta che ha raddoppiato le presenze, ha indotto i turisti a fermarsi di più e, quindi, a spendere di più». Sembra di sentire il presidente della Regione, Luca Zaia, che per il treno delle Dolomiti ha in mente proprio l’esempio della Val Venosta. «È una scelta indubbiamente saggia. Bisogna collegare Calalzo a Cortina e Cortina a Dobbiaco. Un treno leggero, possibilmente, però collegato efficacemente con Venezia e Treviso, ovvero con il porto e gli aeroporti». A proposito, non la lusinga la prospettiva di uno scalo anche a Cortina? «Si può far tutto? Tanto meglio. Ritengo, però, che in tempi di razionalizzazione delle risorse bisogna scegliere. La ferrovia è indispensabile, proprio per raccogliere le istanze del nuovo turismo. Non lo è un nuovo aeroporto, perchè ne abbiamo già tre, molto vicini: a Venezia, Treviso e Bolzano. Ci mettiamo, proprio noi, a fare concorrenza?». No, per carità. Per chiudere: domani farete il punto, al festival, sui risultati della larga partecipazione che avete promosso fra i diversi portatori d’interesse. Può anticiparceli? «La prima preoccupazione è di sostenere i montanari che vivono e lavorano sulle alte quote, in termini di servizi». Con un reddito di cittadinanza? «Le forme possono essere diverse. L’importante è il presidio del territorio. Un’altra priorità è l’infrastrutturazione indispensabile per trattenere le persone in montagna, assicurando la mobilità intervalliva (no, quindi, alle autostrade). La terza è la garanzia della qualità. Ben venga, se vogliamo aggiungerla, una quarta priorità: l’informazione plurilingue». Magari senza errori nella cartellonistica. «Magari».
Al rifugio Bosi la prima iniziativa della kermesse. Inaugurazione ufficiale oggi alle 18 al Kursaal Caccia al tesoro con Gps nei luoghi di guerra AURONZO Singolare apertura, questa mattina, del Dolomites Unesco LabFest #Sconfini. Alle 10.30 la caccia al tesoro tecnologica dedicata alla Grande Guerra, sul Monte Piana al rifugio Bosi (dalle 9,30 sarà a disposizione il servizio navetta dal ristorante bar Genzianella di Misurina). Per alcune ore i partecipanti, divisi in squadre e armati di Gps, esploreranno la montagna, un centinaio di anni fa teatro di atroci battaglie. Alle 10.30 ma in centro ad Auronzo, a Palazzo Corte Metto, la Rete del Patrimonio paesaggistico e delle Aree protette della Fondazione Dolomiti Unesco organizza un workshop per professionisti della pianificazione territoriale. "Pianificare sconfinando. Un nuovo modello per armonizzare metodi, strumenti e azioni per il governo delle aree protette delle Dolomiti" è un incontro partecipativo rivolto agli Ordini professionali di agronomi forestali, architetti, ingegneri, avvocati e geologi. Alle 11 in sala consiliare l’Amico del Popolo e Avvenire, nell’ambito dell’annuale festa della comunicazione, propongono un incontro con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, sul tema "Sconfini e confini della comunicazione". A seguire, alle 15.30 al rifugio Auronzo alle Tre Cime, un pomeriggio di riflessioni in musica su "La cultura del confine in
Avvenire.it | 28 agosto 2015
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Le due lapidi stanno a ridosso della chiesetta. La prima ricorda che l’edificio è stato costruito per celebrare il sacrificio del 12mo Battaglione Bersaglieri nelle trincee della Grande Guerra, la seconda è in memoria del geniere Giovanni Canessa, caduto il 14 agosto del 1915. “La data è importante – sottolinea Marco Perale, giornalista del settimanale diocesano “L’Amico del Popolo” – perché proprio quel giorno fu portata a termine l’impresa di innalzare sulla Cima Grande un faro elettrico dal diametro di un metro, impiegato per scrutare anche di notte i movimenti delle truppe austriache. Fare luce sull’altro, studiarne il comportamento e comprenderne le intenzioni è quello che dovremmo fare ancora oggi, ma in una prospettiva diversa, rovesciata: di incontro, non di scontro. Nessuno meglio di chi vive sul confine, sa che i confini possono essere superati”.
Festa Avvenire e Amico del Popolo Comunicazione, tra confini e sconfini
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Dolomiti", con il direttore Tarquinio e lo storico Marco Perale. Alle 16.30 a Palazzo Corte Metto Emiliano Oddone (Dolomiti Project) e Laura Jaurena presentano la mostra DolomitiArtRock, un’esposizione fotografica che esplora il confine tra micro e macromondo delle rocce in Dolomiti. Alle 18, al Kursaal, il sindaco Daniela Larese Filon, anche nella sua veste di presidente della Provincia, e Marcella Morandini, direttrice della Fondazione, inaugureranno il festival e premieranno i vincitori del geocaching e Dolomiti SuperSummer presenterà "Capture your thrills", un progetto di storytelling digitale delle Dolomiti. La serata del primo giorno di #Sconfini è dedicata alla figura di Alexander Langer, lo sconfinatore per eccellenza, sulle Dolomiti. Alle 20.30 Marco Boato presenterà il suo libro "Alexander Langer costruttore di ponti" al Kursaal. A seguire (alle 21.30), sempre al Kursaal, andrà in scena "Segni nel tempo". (fdm)
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Poco più in là rispetto alla chiesa, spiega il direttore del vicino Rifugio Auronzo, Sandro Mazzon, sta la Croda del Passaporto, che deve il suo nome alla vecchia postazione di frontiera tra Regno d’Italia e Impero austroungarico. “Ma i confini sono linee immaginarie – insiste Perale –, si muovono in continuazione, appaiono e scompaiono. Nell’antichità preromana, all’epoca delle popolazioni paleovenete, non c’era soluzione di continuità da qui all’Ungheria. Adesso l’Unione Europea ha di nuovo cancellato le divisioni del passato, ma a noi rimane il compito di richiamare l’attenzione su quella parte del mondo che sta fuori dalla portata del nostro sguardo”.
Patrimonio Unesco dal 2009 (lo stesso anno in cui “L’Amico del Popolo” ha festeggiato il proprio centenario), le Dolomiti continuano a rappresentare uno straordinario laboratorio di dialogo e confronto fra le diverse identità di cui si compone l’Europa, come giustamente rivendica il sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon. La Sala consiliare della cittadina ospita in mattinata il dialogo tra il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, e un’altra firma del settimanale locale, Luigi Guglielmi. Il titolo della conversazione, “Confini e sconfini della comunicazione”, riecheggia l’hashtag #sconfini, ovvero il tema del Dolomiti Labfest che proprio in questo fine settimana si svolge ad Auronzo (per informazioni www.dolomitesunescolabfest.it ): la Festa della Comunicazione si inserisce nel programma della manifestazione, inaugurando un’altra collaborazione importanza dopo quella già avviata con la rassegna culturale cortinese “Una montagna di libri”.
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Si è conclusa così ieri pomeriggio, sotto le Tre Cime di Lavaredo, la quarta Festa della Comunicazione promossa a Cortina d’Ampezzo e ad Auronzo di Cadore da “Avvenire” e dall’ “Amico del Popolo” sotto l’impulso del vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich.
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Davanti a un pubblico attentissimo, che comprende numerosi collaboratori e promotori del settimanale, Guglielmi e Tarquinio passano in rassegna le questioni più urgenti dell’attualità. I confini sono mere convenzioni, d’accordo, eppure nell’Europa del 2015 ci sono ancora nazioni disposte a tutto pur di renderli invalicabili. E per passare dal Cadore all’Austria non serve più il passaporto, per fortuna, ma l’Austria è pur sempre dietro l’angolo e la tragedia di quei corpi stipati in un Tir ci riguarda tutti. “Sono le nuove vie di terra dell’immigrazione – osserva Tarquinio – e stanno rendendo evidente come la migrazione in atto non sia solo un problema dei Paesi mediterranei. Non per niente dalla stessa Germania iniziano a venire segnali significativi. Quel che non va mai dimenticato è che clandestine possono essere le rotte, non le persone”.
Alto Adige | 29 agosto 2015
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Inuagurata la prima di una serie di strutture che sorgeranno in alcuni punti selezionati delle Dolomiti Monte Specie, c’è la terrazza panoramica
BRAIES Ai 2.307 metri del Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies in Alta Pusteria, è stata realizzata la prima di una serie di terrazze panoramiche che sorgeranno in alcuni punti selezionati nell'area delle Dolomiti riconosciuta patrimonio mondiale Unesco. Il panorama dalla prima terrazza dolomitica è spettacolare e spazia tra l'altro sulle cime di Sesto e Braies, Cadini e Cristallo. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi. Alla base del progetto c'è un piano generale di terrazze panoramiche - 20 complessivamente, di cui 7 in Alto Adige - elaborato assieme a un prototipo di struttura su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco. L'obiettivo è mettere in rete tutte le 9 nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. «Ciascuna di queste aree - ha ricordato l'assessore Theiner durante l'inaugurazione della prima terrazza - racconta una delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e paesaggistiche che rendono le Dolomiti così particolari. Questa è anche l'idea che ha ispirato le terrazze panoramiche: ogni punto rappresenta un determinato aspetto geologico e paesaggistico delle Dolomiti e nel loro complesso compongono un grande insieme». La «Terrazza panoramica Monte Specie - ha aggiunto Theiner - non è soltanto un belvedere nel parco naturale, ma vuole anche contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema Dolomiti e quindi rafforzare in modo sostenibile il
Corriere delle Alpi | 29 agosto 2015
Ad Auronzo è iniziato il festival delle dolomiti UNESCO Dal LabFest un grido di guerra a centraline e impianti di risalita AURONZO Tutt’altro che scontati gli esiti della prima giornata di Dolomiti Unesco LabFest Sconfini, in corso ad Auronzo. Il territorio protetto dall’Unesco – è stato detto nel convegno “Pianificare sconfinando. Un nuovo modello per armonizzare metodi, strumenti ed azioni per il governo delle aree protette delle Dolomiti” - è vincolato a parchi o altre forme di tutela per il 95%. C’è, dunque, un 5% libero, dove rischiano di concentrarsi le iniziative di sviluppo poco compatibili con i principi e i valori che la Fondazione diretta da Marcella Morandini cerca di praticare. I rappresentanti della stessa Fondazione, come Cesare Lasen, e i tecnici dei vari ordini professionali, intervenuti numerosi, hanno sottolineato la necessità di omogeneizzare le pratiche virtuose di pieno rispetto dell’ambiente. Anche perché i turisti, che sempre più numerosi arrivano da ogni parte del mondo, non distinguono tra il parco delle Dolomiti d’Ampezzo e le aree vicine che non hanno formalmente protezioni, ma che fanno tutte parte della regione dei monti pallidi. Ed ecco, appunto, la pianificazione da armonizzare per dire di no, ad esempio, a nuovi impianti di risalita, come pure a nuove derivazioni idroelettriche. «Il rispetto formale dei confini non può essere tirato in ballo per implementare il territorio, a ridosso di questi confini, di collegamenti sciistici improponibili», ha esemplificato Lasen. E il presidente del Parco delle Dolomiti Bellunesi, Antonio Andrich, ha osservato che è inaccettabile la furbizia di chi s’impunta ad attivare centraline, appena fuori dell’area di tutela. Il cammino è all’inizio e per arrivare a comportamenti unitari ci vorrà del tempo. Ma la segretaria della Fondazione,
55 Rassegna stampa |Agosto 2015 senso di appartenenza dei cittadini e la responsabilità per la tutela del bene Dolomiti». Concetti ribaditi anche dal sindaco di Dobbiaco Guido Bocher. Il sindaco di Braies Friedrich Mittermair ha rimarcato che si è trattato di un investimento riuscito, sicuramente bene accolto da residenti e da turisti. Il direttore reggente dell'Ufficio provinciale parchi naturali, Enrico Brutti, ha ringraziato per la buona collaborazione le quattro ripartizioni provinciali (Opere idrauliche, Geologia, Servizio strade e Infrastrutture) e le imprese che hanno lavorato al progetto, «alla base del quale c'è la volontà di creare una struttura strettamente intrecciata con il contesto alpino», ha spiegato l'architetto David Messner, che con il padre, l'artista Franz Messner, ha sviluppato il prototipo della terrazza panoramica su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco. Per questo si è scelto di rinunciare all'inserimento di corpi o masse esterne privilegiando invece solo lievi modifiche nel paesaggio. (e.d.)
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AURONZO DI CADORE - La seconda giornata del Dolomites Unesco LabFest ha proposto il primo bilancio del processo partecipativo #DOLOMITI2040, vissuto nei mesi di maggio e giugno. Ben 11 gli incontri promossi grazie ai quali la Fondazione ha coinvolto centinaia di persone, rappresentanti delle varie realtà delle
Morandini è fiduciosa. Già la prossima estate, ad esempio, da parte delle Province, a cominciare proprio da quella di Belluno, potrebbero materializzarsi misure di contenimento del traffico sui passi dolomitici. La prima giornata del Dolomites Unesco LabFest è stata inaugurata dalla caccia al tesoro tecnologica “Storie di uomini e filo spinato. Geocaching sul Monte Pianto”, organizzata sul monte Piana con il dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità dell’Università di Padova, l’Associazione italiana insegnanti di geografia e l'Ufficio parchi della Provincia di Bolzano. Per tre ore i partecipanti, divisi in squadre e armati di Gps, hanno esplorato il monte Piana alla ricerca delle cache nascoste sotto i sassi, nelle vecchie trincee, in conchiglie tra l'erba. A Palazzo Corte Metto, Emiliano Oddone e Laura Jaurena hanno presentato la mostra DolomitiArtRock, esposizione fotografica che esplora il confine tra micro e macromondo delle rocce in Dolomiti. Molto partecipato anche l'incontro tra il direttore dell'Amico del Popolo Carlo Arrigoni e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, dedicato al tema “Sconfini e confini della comunicazione”. I partecipanti si sono poi spostati al rifugio Auronzo alle Tre Cime per un pomeriggio di riflessioni in musica su “La cultura del confine in Dolomiti”. Nel pomeriggio è stato proiettato un docufilm di Sergio Rosolen, “Tracce”, ispirato ai luoghi e alle esperienze della Grande Guerra. Insieme al film di Rosolen è stato proiettato un documentario di Giuseppe Taffarel del 1969, “L'alpino della settima”, anch'esso un ricordo della Grande Guerra, ma girato in occasione dei 50 anni dalla fine del conflitto. Nel pomeriggio, l’inaugurazione del Festival, con la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, che ha confermato i valori della Fondazione. La serata è stata dedicata alla figura di Alexander Langer, lo sconfinatore per eccellenza, sulle Dolomiti e la presentazione del libro di Marco Boato “Alexander Langer costruttore di ponti”. Oggi, dalle 10 allo Chalet Stella Alpina, l'Ufficio parchi della Provincia autonoma di Bolzano organizza laboratori “1000 utilità delle piante” per bambini e adulti. Alle 10.30 nella sala consiliare del comune, la Fondazione presenterà un primo bilancio del processo partecipativo #Dolomiti2040, realizzato nei mesi di maggio e giugno di quest'anno su tutto il territorio del Bene dolomitico. (fdm)
Il Gazzettino | 30 agosto 2015
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Turismo sostenibile: ecco la strategia per le Dolomiti 2040 LABFEST AD AURONZO
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57 Rassegna stampa |Agosto 2015
Le Dolomiti del futuro dovranno essere un patrimonio unico, che garantisca equità e pari opportunità tra i diversi territori, favorendo nel contempo l'integrazione dei valori comuni. Per raggiungere questi e altri obiettivi, è fondamentale superare la frammentazione sia istituzionale che di programmazione del territorio. Oggi è l'ultimo giorno di Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI. Alle 11 al rifugio Vallandro di Prato Piazza in scena «Suona la banda. Musiche sul fronte» con la banda musicale di Dobbiaco. Per l'occasione, la banda suonerà la prima assoluta dell'opera «Dolomites Unesco World Heritage» di Hansjörg Mutschlechner. Giuditta Bolzonello
Alto Adige | 30 agosto 2015
Dolomiti Unesco LabFest 2015,terzo e ultimo giorno di iniziative BRAIES Fino a oggi, Auronzo di Cadore e il lago di Braies ospitano l'edizione 2015 del Dolomiti Unesco LabFest. Un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi enogastronomici all'insegna delle eccellenze del territorio dolomitico. L'inaugurazione ufficiale del Dolomiti Unesco LabFest è avvenuta venerdì, alle 18, presso il Cinema Kursaal, e il programma si articola su tre giornate intense e variegate, ricche di appuntamenti: dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, dai convegni alle esclusioni nel magnifico scenario delle Tre Cime di Lavaredo. L'edizione 2015, intitolata #SCONFINI, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio. Per quanto riguarda gli eventi più interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #DOLOMITI2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno su gestione e pianificazione delle zone protette e il concerto della Banda di Dobbiaco intitolato «Musiche dal fronte». (e.d.)
Dolomiti, dalle amministrazioni alle associazioni ambientaliste, agli ordini professionali, ai consorzi turistici, tutti insieme per decidere la strategia sostenibile per la gestione del «Bene naturale Dolomiti». Tanto sforzo in vista del prossimo, importante appuntamento con l'Unesco nel 2016. Ai partecipanti è stato chiesto il punto di vista sulle Dolomiti nel 2040. Le proposte emerse contribuiranno a costruire la strategia complessiva di gestione del sistema Dolomiti Unesco e la strategia per il turismo. La scommessa per le Dolomiti di domani è la sostenibilità.
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Corriere delle Alpi 30 agosto 2015
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58 Rassegna stampa |Agosto 2015
Auronzo, alla festa della Fondazione presentato il primo bilancio del lavoro partecipativo sulla strategia di gestione «Ora via i campanilismi dalle Dolomiti»
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Corriere delle Alpi | 30 agosto 2015
Tre balconi panoramici posti in punti molto suggestivi. Al via anche il cambio della cartellonistica Dolomiti Unesco, arrivano gli “hot spot” BELLUNO Approvato il progetto definitivo per la valorizzazione e la promozione dei siti Dolomiti Unesco in provincia di Belluno. Alla fine del 2014 la Regione aveva previsto il finanziamento di iniziative per promuovere i principali siti naturalistici veneti e aveva posto l’accento in particolare sulle Dolomiti Unesco. Per tali attività aveva stanziato un importo pari a 125 mila euro. Ora, con queste risorse Palazzo Piloni intende sostenere alcune iniziative progettuali finalizzate a comunicare e valorizzare il Bene Unesco nei confronti dei turisti e degli studiosi. Il progetto prevede l’integrazione della rete di segnalazione del sito Dolomiti Unesco con la realizzazione di tre nuovi pannelli promozionali. I primi due pannelli, come spiega la presidente Daniela Larese Filon, si trovano al passo della Mauria a Lorenzago di Cadore e alla Malga Ra Stua a Cortina. Il terzo pannello sarà posizionato nella frazione di Pasquer a Feltre. Inoltre, in base alle segnalazioni pervenute alla Provincia, saranno revisionati altri 5 cartelli promozionali che si trovano nella Valle del Mis a Sospirolo, a Passo Valles a Falcade, a Miralago di Pieve di Cadore, in Val d’Oten di Calalzo e in località Ciampedel a Comelico superiore. «Inoltre questo finanziamento servirà», precisa la presidente, «per realizzare tre balconi panoramici o hot spot situati sul Nevegal in località Faverghera, sul monte Rite a Cibiana e sul monte Agudo o Col di Varda ad Auronzo. Questi balconi che si aprono su alcuni dei punti panoramici più belli delle montagne dolomitiche, che si trovano anche in corrispondenza dei grandi itinerari, saranno attrezzati con dei punti informativi per i turisti. (p.d.a.)
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59 Rassegna stampa |Agosto 2015
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AURONZO. Terzo e ultimo giorno di Dolomites Unesco LabFest #Sconfini. Alle 11, al rifugio Vallandro a Prato Piazza, è in programma "Suona la banda! Musiche sul fronte", un concerto della Banda musicale di Dobbiaco. Per l'occasione, la banda suonerà la prima assoluta dell’opera “Dolomites Unesco World Heritage” di Hansjörg Mutschlechner. Alle 12 il Friuli Venezia Giulia gospel Choir si esibirà in piazza Santa Giustina, ad Auronzo, in un concerto di #Sconfini musicali, tra gospel e canti alpini. Alle 15 Stefano Beghi al cinema Kursaal racconterà storie di contrabbandieri. Alle 17.30 l'alpinista Nives Meroi presenterà il suo ultimo libro "Non ti farò aspettare" in piazza . Chiudono il festival Nives Meroi e Maurizio Zanolla “Manolo”, che alle 21 si incontreranno al Kursaal. (fdm)di Francesco Dal Mas wAURONZO Anche i “Giochi delle Dolomiti” nel futuro della Fondazione Dolomiti Unesco, come ulteriore opportunità di far interloquire Comuni e valli che oggi neppure si parlano, magari per difendere le loro prerogative di autonomia. «Le Dolomiti dovranno essere nel futuro un patrimonio unico, che garantisca equità e pari opportunità tra i diversi territori e che offra una tutela delle identità plurime Dolomitiche, favorendo nel contempo l’integrazione dei valori identitari comuni», si legge nel primo bilancio di “Dolomiti2040”, presentato ieri ad Auronzo nell’ambito del Dolomites Unesco LabFest #Sconfini; si tratta del processo partecipativo che ha coinvolto l’intero territorio del Bene Unesco delle Dolomiti nei mesi di maggio e giugno 2015. Nel corso di 11 incontri la Fondazione ha coinvolto centinaia di persone, rappresentanti delle varie realtà delle Dolomiti – dalle amministrazioni alle associazioni ambientaliste, dall’alpinismo ai Parchi, agli ordini professionali, ai consorzi turistici – per decidere insieme la strategia sostenibile per la gestione del Bene naturale Dolomiti. Il percorso partecipativo #Dolomiti2040 è stato realizzato in vista della “Strategia complessiva di gestione del Bene”, che dovrà essere presentata a Unesco nel 2016. Bene, che cosa è scaturito da questo lavoro? Che Dolomiti Unesco si identifica «come una grande opportunità per superare i campanilismi e per trovare un modello specifico e unitario che includa regole comuni per la salvaguardia dei beni e delle risorse naturali». È evidente che prima o poi, magari entro il 2040, questo approccio porterà le comunità dei monti pallidi a costituirsi nell’auspicata regione dolomitica, come garanzia istituzionale di uno sviluppo davvero sostenibile, che la pianura non saprebbe sicuramente perseguire. «Declinata a più livelli e nei diversi settori che compongono la società, la sostenibilità è indicata come la via da intraprendere per un rapporto equilibrato fra abitabilità e tutela del Patrimonio», si legge sempre nel bilancio. «Come risposta a tale intento sarà determinante il ruolo delle comunità locali che popolano il Patrimonio, in particolare sarà prioritaria la diffusione di una consapevolezza ambientale e territoriale forte e condivisa». È evidente a tutti l’insostenibilità, ad esempio, di nuovi collegamenti sciistici, quanto piuttosto della necessità di ristrutturare quelli che ci sono, come ha fatto la società Funivie Marmolada. Basta anche alla pratica delle centraline idroelettriche per sfruttare un bene, quello dell’acqua, che dev’essere comune. No ad infrastrutture invasive: sì, quindi, al trenino delle Dolomiti, non serve un nuovo aeroporto, no al proseguimento autostradale, sì alla messa in sicurezza della viabilità intervalliva. Ma – come si è detto ieri ad Auronzo nel corso della presentazione del bilancio, una delle tante iniziative in programma nel corso della giornata dedicata alle Dolomiti– è necessario che le terre alte facciano un salto di qualità sul piano istituzionale. «Vi è la consapevolezza delle difficoltà legate alle diverse velocità dei territori (in termini di sviluppo, amministrazione e di disponibilità di risorse) ed alla frammentazione sia istituzionale che di programmazione», si legge testualmente nel bilancio illustrato ieri. «Per raggiungere gli obiettivi focalizzati si invita al superamento delle visioni localistiche e settoriali (valli, comprensori, comunità) a favore di nuovi punti di vista che oltrepassino i confini amministrativi provinciali, ritenuti diffusamente incombenti».
La Fondazione alle prese con i “confini provinciali” indica le sfide da seguire
Trentino | 30 agosto 2015
TRENTO Per tutelare le Dolomiti (come vorrebbe l’Unesco) manca ancora il superamento dei confini tra tutte le province coinvolte in questa esperienza. Un esempio? I limiti di velocità istituiti sui passi dolomitici che riguardano Trento e Bolzano, ma che non sono stati istituiti sui versanti bellunesi degli stessi passi. Marcella Morandini - segretario generale della fondazione - la vede così: «Ci avviciniamo con fiducia al 2016, quando è prevista una verifica dell’Unesco e la presentazione della nostra strategia complessiva di gestione, ma c’è ancora da lavorare sui campanilismi che caratterizzano l’esperienza delle Dolomiti, che ci vede come “apripista” dato che non esistono altre realtà così complesse, con tanti soggetti coinvolti». Con la necessità di trovare una sintesi tra la tutela delle Dolomiti e la valorizzazione anche turistica del bene. E il ruolo della Fondazione? «Una piattaforma per raccogliere e coordinare le proposte di tutte le comunità coinvolte». Ieri ad Auronzo (Belluno) sono stati presentati i risultati del percorso partecipativo avviato nei mesi scorsi dalla fondazione in tutte le nove aree in cui sono presenti le Dolomiti tutelate dall’Unesco e che costituiscono una visione delle Dolomiti nel 2040, oltre che essere parte della strategia di gestione. Tra le proposte emerse dagli incontri (a cui hanno partecipato le persone più diverse: dagli operatori turistici agli ambientalisti, solo per citare due categorie, con una grande partecipazione della valle di Fassa) anche l’ipotesi dei “giochi delle Dolomiti”, manifestazione che dovrebbe unire le aree interessate nel nome dello sporte. Ma ecco alcune delle “sfide” indicate per il futuro. Vivere il territorio La montagna per essere tutelata deve essere abitata. La continuità abitativa è presidio territoriale, gli abitanti della montagna devono poter godere di servizi adeguati e fare affidamento su un sistema di incentivi. Curare il territorio Un territorio curato è a beneficio economico di tutti. Un rapporto sempre più stretto fra turismo e agricoltura per una crescita sostenibile. Percepita come necessario il riconoscimento e l'accettazione dei limiti allo sviluppo economico passando attraverso una revisione della legge: da “vincolo” al “come”. Conoscere per essere consapevoli Visione comune e percezione del limite emergono come i pilastri su cui costruire il futuro. La conoscenza viene posta alla base di qualsiasi processo di interazione con il territorio. La formazione a più livelli veicola una conoscenza coerente e rende possibile una valorizzazione autentica del Patrimonio. Costruire relazioni Il modo attraverso cui realizzare un nuovo modello di sviluppo per le valli dolomitiche. Intensificare la collaborazione e la cooperazione sia fra i diversi settori economici e sociali sia attraverso lo sviluppo di specifiche reti “non istituzionali” fra le diverse comunità che popolano le valli dolomitiche. Muoversi in un territorio complesso La mobilità sostenibile è legata a una maggiore efficienza del trasporto pubblico. L'accessibilità al Bene deve essere garantita a tutti. Gli impianti di risalita esistenti possono rivestire un ruolo importante per un modello integrato di mobilità territoriale. Diverse le proposte per la gestione dei flussi di traffico sui passi dolomiti (chiusura, fasce orarie, pedaggio, vignetta). Valorizzare un bene patrimonio dell’umanità. Attraverso un turismo sostenibile, comunemente percepito come sinonimo di qualità. La valorizzazione passa anche dalla produzione di eccellenze (prodotti e filiere certificate) e da una redistribuzione dei flussi turistici durante tutto l'arco dell'anno. Dolomiti Unesco come unica destinazione Una promozione congiunta verso l’esterno che sia capace di comunicare il sito Dolomiti Unesco come unica destinazione e contemporaneamente faccia emergere le identità territoriali dei territori interessati dal riconoscimento.
60 Rassegna stampa |Agosto 2015
Unesco, troppi campanili
RASSEGNASTAMPA
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
SETTEMBRE2015
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Il marchio Unesco ora funziona: arrivi anche da Giappone e Corea BELLUNO - La qualifica Unesco funziona. Parola di presidente. Daniela Larese Filon, da sindaco di Auronzo, ha visto aumentare le presenze turistiche. Soprattutto ha visto ampliarsi il raggio di promozione delle Tre «PrimaCime. della qualifica Unesco, non arrivavano cinesi, giapponesi e coreani - spiega la presidente della Provincia -. Adesso, invece, vediamo presenze asiatiche sempre più spesso. Sicuramente c'è stato un
2 Rassegna stampa | Settembre 2015 Il Gazzettino | 01 settembre 2015
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PROMOZIONE TURISTICA La presidente Larese Filon: «Saranno posizionate in punti incantevoli» Dolomiti da ammirare: ecco il progetto terrazze.
Panorama Dolomiti: ci pensa la Provincia. Con la realizzazione di tre balconi affacciati direttamente sulle montagne rosa patrimonio dell'umanità. L'amministrazione di Palazzo Piloni ha approvato un progetto per la valorizzazione e promozione dei siti Dolomiti Unesco. Un progetto esecutivo, che ha tutte le intenzioni di aiutare le vette più famose delle Dolomiti a diventare ancora più famose. Più belle, si sa, è impossibile. Se ne accorgeranno i turisti che potranno soffermarsi ad ammirarle dai tre punti panoramici che la Provincia di Belluno realizzerà sulle montagne pallide. Sì, perché la valorizzazione passerà proprio attraverso gli occhi. Anzi, attraverso viste mozzafiato e panorami da cartolina. Palazzo Piloni farà costruire tre terrazzi, equipaggiati con pannelli informativi, e magari anche con un binocolo, se sarà possibile. Il turista avrà davanti la vista delle Dolomiti e potrà sapere in un attimo il nome delle montagne che sta ammirando. «Si tratta di un progetto che coinvolge tutte le Province delle Dolomiti Unesco - spiega la presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon -. Bolzano ha già inaugurato i suoi balconi panoramici». Belluno invece deve realizzarli. Ma intanto ha già individuato le posizioni più panoramiche. Un balcone panoramico verrà posto in Nevegal, terrazza sulla Schiara e sulle Dolomiti bellunesi. Un altro sarà realizzato sul Monte Rite, punto perfetto di avvistamento. Il terzo troverà posto sul Monte Agudo, in quel di Auronzo di Cadore. Ma la valorizzazione dei siti Unesco non si ferma qui: passa anche dalla cartellonistica. Quella nuova e quella vecchia. Perché alcuni cartelloni già posizionati nei mesi scorsi presentavano qualche errore. «I cartelli che avevano foto errate rispetto al contesto in cui erano inseriti verranno modificati - continua Larese Filon -. In più verranno posizionati tre nuovi cartelli. Uno sul Passo Mauria, un altro a Malga Ra Stua (Cortina, ndr), il terzo a Feltre, in località Pasquer». L'intero progetto costerà 125mila euro.
Corriere delle Alpi | 01 settembre 2015
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incremento nel numero di visitatori. Anche perché in molti Paesi, la certificazione Unesco è garanzia di qualità, per cui i turisti considerano come irrinunciabile una visita ad un sito patrimonio dell'umanità». E per i bellunesi? Oltre alla certificazione Unesco c'è il LabFest, la festa dolomitica organizzata dalla Fondazione Dolomiti Unesco andata in scena ad Auronzo lo scorso fine settimana. La prima edizione (dopo l'edizione zero del 2014) aveva come tema il confine o, meglio, #SCONFINI e si è concretizzata in una serie di incontri per declinarne il significato in vari ambiti: da quello scientifico al culturale, da quello amministrativo all'ambito della pianificazione territoriale, da quello musicale al culinario. Tre giorni di incontri, spettacoli, concerti, racconti, confronti, riflessioni che hanno visto la partecipazioni di esperti di varie discipline. Dalla storica sociale, al finanziere, dal filosofo all'antropologo, dal teologo al politico, dall'alpinista al ricercatore scientifico. «Sono stati tre giorni intensi e utili - commenta Larese Filon -. Soprattutto perché hanno aiutato le genti dolomitiche a capire il valore che stanno custodendo per tutta l'umanità».
Chiusa la kermesse ad Auronzo Dolomiti Unesco, mano tesa ai territori confinanti AURONZO Il Dolomiti Unesco Lab Fest #Sconfini è stato tutt’altro che una passerella per convegnisti, scalatori, personaggi della cultura, artisti. La tre giorni svoltasi ad Auronzo ha detto una grande verità – a sentire Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione – e cioè che i territori non compresi nel confinamento dell’Unesco, e quindi nella conseguente protezione, non devono sentirsi estranei: non ai vincoli che, tra l’altro, sono imposti dai parchi e dalle riserve, ma alla necessità di armonizzare la pianificazione urbanistica e la programmazione anche dello sviluppo. Con molta criticità, ad esempio, ci si è interrogati se sono proprio indispensabili nuovi collegamenti sciistici, quanto piuttosto le ristrutturazioni degli impianti; se le derivazioni idroelettriche vanno incentivate; se l’aeroporto di Cortina è indispensabile come il treno delle Dolomiti. Con l’incontro tra Nives Meroi e Manolo, due alpinisti di fama mondiale, sul tema “Chi sposta il limite” si è concluso il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti ed è stata evidente la provocazione: spostare in avanti il limite non serve, da nessuna parte, anzi è dannoso. Non solo in campo alpinistico. E poi c’è stato un altro elemento di valorizzazione. A cento anni dalla Grande Guerra, la prima edizione del LabFest (nel 2014 l’edizione zero si era svolta in Alta Badia) è stata organizzata ad Auronzo, poco lontano da luoghi evocativi come le Tre Cime o il Monte Piana. Nel corso di un secolo le Dolomiti da luogo di scontro - teatro di una guerra fratricida - sono diventate patrimonio dell’Umanità. Il Bene naturale Dolomiti ha bisogno di una gestione condivisa e di grande responsabilità necessaria per consegnarlo alle nuove generazioni con le stesse valenze con cui abbiamo imparato a confrontarci. La Fondazione Dolomiti Unesco, in questo senso, promuove il dialogo e la collaborazione fra gli enti amministratrici e fra le varie realtà esistenti sul territorio. Favorisce lo scambio di buone pratiche e opera affinchè si possano delineare politiche di gestione comuni alle 5 Province su cui si elevano i nove sistemi dolomitici. «Il Dolomites Unesco LabFest è tra le iniziative che la Fondazione - con la collaborazione di enti locali e l’apporto fondamentale di alcuni sponsor - promuove per aderire coerentemente al suo ruolo di piattaforma di scambio tra chi deve
3 Rassegna stampa | Settembre 2015
4 Rassegna stampa | Settembre 2015
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fare le scelte politiche e chi deve poi metterle in pratica», evidenzia Morandini, ringraziando la Provincia che l’ha patrocinato, e il Comune, il Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, Ait Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e gli enti soci fondatori della Fondazione Dolomiti Unesco che l’hanno organizzato e sostenuto. Francesco Dal Mas
L’Adige | 02 settembre 2015
Primiero. All'opera anche volontari del Parco
PRIMIERO - Chi li ha incontrati, nei giorni scorsi, sui sentieri delle Pale di San Martino, si è forse chiesto che cosa fosse quello strano zaino con un apparecchio svettante portato da uno dei «rilevatori» (nella foto Gino Taufer , tecnico del Parco Paneveggio Pale di San Martino, accompagnato dal collega Renzo Debertolis ). Si tratta del progetto di «mappatura» di alcuni sentieri distribuiti nei sistemi delle Dolomiti, partito alla fine dell'estate 2014 e che prosegue quest'estate con la seconda fase. Sono così «percorribili» virtualmente alcuni dei più bei sentieri del Parco: il sentiero che da Malga Fosse porta a Malga Pala, il sentiero 701 della Rosetta e il n. 709 del Pradidali, il sentiero «Le Muse fedaie» e di Villa Welsperg. I sentieri vengono percorsi con uno zaino Google Trekker sulle spalle - 25 chili tra struttura metallica e antennone - con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi. La Fondazione Dolomiti Unesco ha infatti aderito al «Google Trekker Loan Program» che rende possibile ammirare le Dolomiti online attraverso Street View di Google Maps. Dopo le Vette Feltrine, le Dolomiti di Brenta e altri gruppi attraversati l'anno scorso, quest'anno le Pale di San Martino arricchiscono quindi il programma con le immagini georefenziate. «Sono itinerari semplici e adatti a tutti - spiega Marcella Morandini , segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco - uno strumento di conoscenza del territorio che ci sta dando sosddisfazione. Alcune persone di una certa età ci hanno ringraziato perché hanno potuto vedere sentieri che non possono più percorrere...». A percorrere gli itinerari con lo speciale zaino sono in tanti, come volontari del Cai e dei Parchi, guide alpine, membri del Soccorso alpino.
Tre Cime, la catena umana fa già il giro del mondo
5 Rassegna stampa | Settembre 2015
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AURONZO Le Tre Cime di Lavaredo stanno compiendo il giro del mondo, come non l’hanno mai fatto. La catena umana che le avvolgerà il 13 settembre, per iniziativa di Amnesty Internazional, le ripropone come l’icona di una pace – a cento anni dalla prima guerra mondiale – che non significa assenza di guerra, ma impegno per i diritti umani. Ed ecco, infatti, i primi messaggi arrivati da Montreal e da New York. Sono rispettivamente di Ensaf Haidar, moglie del blogger saudita incarcerato e condannato a 10 anni di prigione e a 500 frustate per avere creato un sito web, e Peter Sis, illustratore e artista ceco emigrato negli USA. «I sostenitori di Amnesty International nel mondo hanno portato avanti varie campagne insieme a me e alla mia famiglia e stanno continuando a chiedere il rilascio immediato e incondizionato di Raif Badawi e di tutti gli altri prigionieri di coscienza in Arabia Saudita. E’ fondamentale che in tutto il mondo i diritti umani vengano riconosciuti come universali. Esprimere un’opinione, criticare una religione, scegliere una religione o rimanere ateo, la libertà di orientamento sessuale, il diritto all’attivismo e associazione politica, il diritto a un processo equo, il diritto a non essere torturati: questi sono tutti diritti universali. Molti uomini e donne in varie parti del mondo stanno combattendo per garantire tali diritti e pagando un prezzo molto alto per questo». Forte l’appello di Haidar. «Ascoltate le loro voci e non rimanete indifferenti. Il 13 settembre unitevi alle 6000 persone che prenderanno parte alla catena umana per i diritti umani attorno alle Tre Cime di Lavaredo, nelle Dolomiti, e abbattete il muro dell’indifferenza. Unitevi alla catena umana anche per mio marito Raif». «Buongiorno da New York, come ci sono finito qui? Come emigrato e rifugiato», racconta Sis, «io sono con voi e sostengo Amnesty International per i diritti umani e per i diritti dei migranti e dei rifugiati. Anch’io lo sono stato! Ed è uno status molto difficile da accettare...non scordate che tutti noi un tempo siamo stai emigranti…lo siamo ancora…». Tatiana Pais Becher è indaffaratissima, in queste ore, a perfezionate l’organizzazione che è curata da Amnesty Italia, Insieme Si Può ONG, Art For Amnesty in collaborazione con il Comune di Auronzo e il Consorzio Turistico Tre Cime. Oltre ai patrocini importanti, come il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, la Regione Veneto , la Provincia di Belluno e vari comuni e associazioni, oltre alla collaborazione con il Lab Fest della Fondazione Unesco che ha concesso uno spazio per la presentazione dell’evento nel weekend appena conclusosi ad Auronzo, agli organizzatori della catena umana stanno arrivando adesioni da varie parti d’Europa. Bill Shipsey, presidente dell’associazione Art for Amnesty, con sede e cuore a Dublino, ha comunicato la presenza all’evento di rappresentanti di varie sezioni europee di Amnesty: Amnesty Slovenia, Amnesty Croazia, Amnesty Germania, Amnesty Belgio, Amnesty Spagna, Amnesty Irlanda. «Alle 12 di domenica 13 settembre, proprio
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Corriere delle Alpi 02 settembre 2015
Auronzo. L’evento del 13 organizzato da Amnesty a sostegno dei diritti umani raccoglie i primi messaggi di appoggio firmati da Ensaf Haidar e da Peter Sis
6 Rassegna stampa | Settembre 2015
Opera musicale sulle Dolomiti UNESCO, a Dobbiaco la prima Tradurre la bellezza e l'unicità delle Dolomiti in musica: lo ha fatto Hansjörg Mutschlechner, che ha composto l'opera «Dolomites UNESCO World Heritage» L'opera «Dolomites UNESCO World Heritage» è stata suonata domenica (30 agosto) dalla Banda musicale di Dobbiaco a Prato Piazza, nell'incantevole scenario ai piedi della Croda Rossa e del Cristallo, e il concerto si è svolto nell'ambito del LabFest dedicato alle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO. Nel suo saluto, l'Obmann della banda musicale, Stefan Taschler, ha ricordato che «100 anni fa questi luoghi erano teatro della Grande guerra, mentre ora si sono trasformati in un punto di incontro pacifico fra popolazioni e culture». L'idea di fondo del progetto musicale era stata portata avanti da Artur Kammerer, ex direttore dell'Ufficio parchi naturali scomparso pocho tempo fa, e il suo ruolo è stato ricordato anche dal sindaco di Dobbiaco, Guido Bocher, il quale ha sottolineato che «anche grazie all'impegno di persone come Kammerer le Dolomiti sono riuscite ad ottenere il riconoscimento da parte dell'UNESCO». L'opera «Dolomites UNESCO World Heritage» è stata realizzata dal compositore di Valdaora Hansjörg Mutschlechner su incarico dell'Ufficio parchi naturali, e la Banda musicale di Dobbiaco l'ha proposta in versione per strumenti a fiato. «L'arte in generale e la musica in questo caso particolare - ha commentato il direttore del Dipartimento ambiente, energia e sviluppo del territorio, Florian Zerzer - si adattano in maniera perfetta a rappresentare le peculiarità e le diverse sfaccettature delle nostre Dolomiti.»
laddove 100 anni fa si combatté la Grande Guerra, i rappresentanti di Amnesty di vari Paesi europei si uniranno quindi alle 6000 persone intorno alle Tre Cime in un abbraccio simbolico per ricordare al mondo», anticipa Pais Becher, «l’importanza di schierarsi dalla parte delle popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l’istruzione». Francesco Dal Mas
L’Adigetto.it | 03 settembre 2015
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Corriere delle Alpi | 08 settembre 2015
Le Dolomiti in un click, via al workshop di fotografia
“Le Dolomiti abbracciano i diritti umani”: domenica la catena umana per libertà, giustizia e pace.
VAL PRAMPER Workshop fotografico in Val Pramper. Pixcube.it, in collaborazione con il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Federparchi e Nikon for park, organizza un workshop fotografico (a pagamento) in Val Pramper. Patrocinata dalla Fondazione Dolomiti Unesco, l’iniziativa si inserisce nel progetto “fotografare le Dolomiti” che attraverso l'insegnamento e la pratica della fotografia mira a promuovere la conoscenza della biodiversità delle aree protette dolomitiche. Le attività saranno tenute dal fotografo professionista Marco Carulli e si svolgeranno il 12 e 13 settembre in Val Pramper, nel settore nord orientale del Parco Nazionale. Il workshop fotografico è rivolto sia ai principianti che ai fotografi esperti. È richiesta una conoscenza minima della propria strumentazione. È possibile partecipare con qualsiasi macchina fotografica. Il programma dettagliato e il costo sono disponibili sul sito: www.pixcube.it. Info 335-210495. (e.f.)
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7 Rassegna stampa | Settembre 2015
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Val Pramper
Il 13 settembre le Tre Cime di Lavaredo abbracceranno i diritti umani per chiedere libertà, giustizia e pace. Alle 12 di domenica prossima, proprio laddove 100 anni fa si combatté la Grande Guerra, 6000 persone si uniranno intorno alle Tre Cime per ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte delle
Corriere della Sera | 08 settembre 2015
La giornata sarà inaugurata alle 10 presso il Rifugio Auronzo di Cadore alle Tre Cime di Lavaredo con l’incontro “Chiedere libertà, giustizia e pace. Ovunque, per chiunque” alla presenza dei responsabili delle organizzazioni aderenti, cui seguirà alle 11 un concerto della cantautrice Erica Boschiero. Alla catena umana di domenica hanno aderito numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e vittime di violazioni dei diritti umani: da Patti Smith all’attrice iraniana Nazanin Boniadi, dai Modena City Ramblers a Wu’er Kaixi, leader degli studenti di piazza Tiananmen e dissidente cinese, da Mauro Corona a Ensaf Haider, moglie di Raif Badawi, blogger saudita condannato a 10 anni di carcere e 1000 frustate per aver espresso le proprie opinioni Ulteriori informazioni logistiche e organizzative, così come il programma completo delle iniziative e degli spettacoli che iniziano già sabato 12, sono disponibili sul sito dell’evento
La chiusura della catena umana avverrà alle 12, momento in cui, come segnale, a celebrare il momento verranno accesi dei fumogeni rossi sulla sommità delle tre montagne da parte di tre cordate dell’organizzazione di alpinisti The Sad Smoky Mountains. L’accesso al tracciato avverrà da Misurina passando per il Rifugio Auronzo (parte sud) e dalla Val Fiscalina passando per il Rifugio Locatelli (parte nord); per facilitare la partecipazione sarà predisposto un servizio navetta da Misurina al Rifugio Auronzo.
Dalla prima mattina di domenica 13 settembre i partecipanti, cui si consiglia di arrivare a Misurina (Auronzo di Cadore, Belluno) entro le 8.00, verranno accompagnati nel settore assegnato per il completamento dell’abbraccio delle Tre Cime.
Amnesty International e “Insieme Si Può…” proporranno ai partecipanti azioni concrete in 10 paesi nei quali sono in corso, rispettivamente, campagne per chiedere la fine delle violazioni dei diritti umani e progetti di sviluppo: Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Repubblica Popolare Cinese, Brasile, Costa d’Avorio e Uganda.
Il Gazzettino | 09 settembre 2015 In 6mila abbracciati sulle Tre Cime per i diritti umani
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L’evento è realizzato da Amnesty International, in occasione del 40esimo anniversario della fondazione in Italia, dall’ong “Insieme Si Può…” e da Art for Amnesty, in collaborazione con il Comune di Auronzo di Cadore e il Consorzio Turistico “Tre Cime Dolomiti”, e col patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Regione del Veneto, della Provincia di Belluno, della Provincia Autonoma di Bolzano, della Fondazione Dolomiti UNESCO, di Dolomiti UNESCO LabFest, dell’UNCEM, dell’Intergruppo Parlamentare per la Montagna, dell’Unione Montana Centro Cadore, dell’Unione Montana Comelico e Sappada, dei comuni di Agordo, Belluno, Cortina d’Ampezzo, Dobbiaco e Santo Stefano di Cadore.
8 Rassegna stampa | Settembre 2015
popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l’istruzione. Sarà un abbraccio solidale, come quelli che finalmente vediamo in Europa, di fronte a una crisi dei rifugiati mai così forte e globale.
Michael Stipe, genio dei R.E.M., ha fatto arrivare la sua voce ieri pomeriggio. Domenica invece bisognerà essere in sei mila. Sei mila uomini e donne per dodicimila braccia e altrettante mani. Ovvero quanto occorre per abbracciare letteralmente le Tre Cime di Lavaredo. «Le Dolomiti abbracciano i Diritti Umani», evento organizzato dall'ONG bellunese Insieme si può insieme a Amnesty International e Art for Amnesty, è pronto a stringersi attorno al rosa delle Dolomiti, sei anni dopo la catena del 2009. Sei anni in cui è cambiato troppo poco. Briciole. Così, di nuovo, domenica alle 12 tre fumogeni rossi, uno per cima, testimonieranno la chiusura della catena, di quel gigantesco abbraccio di pochi minuti per testimoniare e - si spera - innescare un impegno concreto, quotidiano. Ovvero pensare e agire per quelle popolazioni del mondo a cui sono negati i diritti umani. Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Repubblica Popolare Cinese, Brasile, Costa D'Avorio e Uganda; questi i paesi e i rispettivi popoli che quotidianamente subiscono violazioni di diritti basilari e innegabili quali cibo, istruzione e salute. Dieci popoli a cui è dedicato l'evento di domenica e il fare concreto dei mesi a seguire. I partecipanti infatti, a cui l'organizzazione consiglia di arrivare a Misurina verso le 8 del mattino per facilitare le operazioni, non saranno solamente protagonisti di un girotondo alpino, grazie e arrivederci. No, Amnesty, Insieme si può e Art for Amnesty chiederanno ai sei mila, forse più, di firmare il Manifesto dell'evento da inviare poi al Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e all'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera Federica Mogherini. E sempre ai seimila proporranno azioni concrete, già quotidiano impegno dei progetti di Insieme si può a cui è possibile aderire visitando il sito www.365giorni.org. In queste settimane, nel frattempo, sono arrivate ai piedi delle «crode» in attesa di affetto le adesioni di svariati «amici» della catena. Da Don Luigi Ciotti a Patti Smith, da Cecilia Strada a Lella Costa, fino, proprio ieri, a Michael Stipe. Lui ci ha messo la voce, ora ci vogliono le mani.
IL PROGRAMMA Sabato 12 settembre alle 16.30 nella sala cinema Kursaal di Auronzo, i ragazzi delle “Scuole in rete” metteranno in scena la rappresentazione teatrale “Noi, diritti umani. Rappresentazione di dignità umana, e di pace” (2015) tratto dall'opera di Antonio Papisca, che detiene la cattedra Unesco su Diritti umani, democrazia e pace all'università di Padova, oltre che essere direttore dell'Annuario italiano dei diritti umani. Con lui interverrà anche Raffaele Crocco, giornalista RAI, collaboratore di Peace reporter, ideatore e direttore dell'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo. Parteciperanno anche Piergiorgio Da Rold, fondatore e coordinatore della Ong “Insieme si può”, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, Marco Mascia, docente di Relazioni internazionali e di sicurezza internazionale e peacekeeping all'università di Padova. Alle 21 seguirà la proiezione del film “The good lie” di Philippe Falardeau (2014), premio della giuria al festival di Deauville, che racconta la storia di quattro giovani sudanesi rifugiati della seconda guerra civile. Interverranno Margaret Nagle, sceneggiatrice del film, e Bill Shipsey, fondatore di Art for Amnesty. Domenica 13 sarà la giornata clou. Alle 10 al rifugio Auronzo gli organizzatori e i responsabili dell'evento “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani” condivideranno alcune riflessioni e suggestioni per “Chiedere libertà, giustizia e pace. Ovunque, per chiunque”. Alle 11 ci sarà il concerto della cantautrice Erica Boschiero. Alle 12 sulla sommità delle Tre Cime saranno accesi i fumogeni rossi da parte di tre cordate, coordinate dall’organizzazione “The Sad Smoky Mountains”. Alla stessa ora si unirà la catena umana sul periplo delle Tre Cime.
9 Rassegna stampa | Settembre 2015
Sabato le "scuole in rete" sul palco del Kursaal
Già nel 2009 intorno alle Tre Cime si era svolto “Le Dolomiti abbracciano l’Africa”. Allora tutto era nato grazie alla bellunese Tatiana Pais Becher, project manager di Art for Amnesty, che aveva contattato gli amici di Insieme Si Può. «All’epoca ero una giovane mamma con tre bimbi piccoli e pensando a cosa potevo fare io per aiutare l’Africa ho avuto l’idea della catena umana per attirare l’attenzione e sensibilizzare le coscienze. Ho raccolto subito entusiasmo e tanta disponibilità a collaborare. Da allora il mio sogno era
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10 Rassegna stampa | Settembre 2015 www.vita.it | 11 settembre 2015
“Le Dolomiti abbracciano i diritti umani”: una gigantesca catena contro le violazioni in 10 Paesi di Marina Moioli Almeno seimila persone parteciperanno all'appuntamento di domenica 13 settembre intorno alle Tre Cime di Lavaredo per la mobilitazione organizzata dall’ong bellunese Insieme Si Può con Amnesty International Italia e Art for Amnesty Un abbraccio per invocare la libertà, un abbraccio per chiedere giustizia, un abbraccio per costruire la pace. Domenica 13 settembre intorno alle Tre Cime di Lavaredo, nella terra di frontiera dove 100 anni fa migliaia di uomini hanno combattuto la Grande Guerra, ad abbracciarsi accorreranno almeno seimila persone in occasione dell’evento “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani”, organizzato dall’ong bellunese Insieme Si Può, Amnesty International Italia e Art for Amnesty in collaborazione con il Comune di Auronzo di Cadore e il Consorzio Turistico “Tre Cime Dolomiti”, e con il patrocinio di molti enti e organizzazioni (tra cui la Camera dei Deputati, Provincia di Belluno, Fondazione Dolomiti Unesco) e dei comuni di Dobbiaco e UnAgordo.abbraccio simbolico per ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte delle popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l’istruzione. E anche chi non riesce a partecipare di persona è stato invitato a fare la sua parte in questo abbraccio simbolico: basterà organizzare una mini catena intorno a un monumento simbolo della propria città postando le foto entro il 12 settembre sui social network usando l’hashtag #humanrightschain «Oltre alle adesioni di Acli, Libera, Emergency, Cuamm, Agesci possiamo contare su testimonial importanti, da Patty Smith a Joan Baez, da Cecilia Strada a Lella Costa,», spiega Francesco De Bon dell’ong bellunese Insieme Si Può, che si occupa dell'organizzazione in loco dell'evento ed è impegnata in prima fila sul campo con progetti di assistenza e alfabetizzazione in Afghanistan, Brasile, Cina, Eritrea, Somalia e Uganda. Solidarietà nella solidarietà, per pubblicizzare l’evento di domenica 13 settembre sono state realizzate le magliette disegnate da Fabio Vettori (il disegnatore trentino delle celebri “formiche”) prodotte da una cooperativa del Bangladesh e distribuite da Altra Qualità. Anche la stampa del disegno è stata affidata a una cooperativa sociale: l’ABC di Roma.
2015
10 Paesi nei quali sono in corso campagne per
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11 Rassegna stampa | Settembre proprio di ripeterla, ma volevo un t quest'anno quella grande manifestazione e di dedicarla ai diritti umani dandole respiro internazionale è stata dell’irlandese Bill Shipsey, presidente di Art for Amnesty, che ha coin Peter Sis, autore delle illustrazioni ispirate alla poesia “Human Chain” del Nobel Seamus Heaney. Ma l'anima dell'iniziativa è sempre Tatiana Pais Becher, che per questa edizione della grande catena umana intorno alle Tre Cime di Lavaredo spera nell'arrivo di 10mila persone.
L'ideatrice della catena Tatiana Pais Becher e Bill Shipsey, fondatore e presidente di Art For Amnesty Oggi come nel 2009 la catena umana vedrà insieme, in silenzio e raccoglimento, persone provenient numerosi paesi e culture, opinioni politiche e fedi religiose differenti ma unite da uguali aspirazioni di pace, giustizia e diritti umani: persone che vogliono sentire come proprie le ingiustizie del mondo, e renderlo migliore. Ai partecipanti, in arrivo anche da Gran Bretagna, Germania e Slovenia, gli organizzatori proporranno il sostegno alle azioni concrete avviate in chiedere la fine delle violazioni dei diritti umani: Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Repubblica Popolare Cinese, Brasile, Costa d’Avorio e Uganda settori che comporranno la catena umana a cui ogni partecipante sarà assegnato e accompagnato all’arrivo. «Proporremo a tutti di sottoscrivere un appello che ribadisce i tre temi che consideriamo le architravi del nostro impegno: libertà, giustizia e pace. Temi idealmente collegati alle Tre Cime di Lavaredo. L’appello sarà poi inviato ai rappresentanti della politica estera italiana ed rispetto dei diritti umani, che andrebbe sempre messo al centro dei rapporti internazionali. Cosa che oggi, purtroppo non avviene», spiega Riccardo Nouri, portavoce di Amnesty International Italia
. A ogni Paese è abbinato uno dei dieci europea per sollecitarli a non dimenticare il i da Somalia, Afghanistan,
ema forte e significativo», dice Tatiana Pais Becher. L'idea di replicare volto il disegnatore cecoslovacco
Insomma, i duemilacinquecento forse non hanno abbracciato le Tre Cime, forse ne hanno abbracciato solamente un fianco, ma di sicuro hanno vissuto una giornata fuori dall'ordinario. Dove una volta tanto si è stati protagonisti per qualcun'altro. Per qualcuno che sulle Tre Cime magari ci sarebbe venuto volentieri, ma forse, anche ieri, era impegnato a sopravvivere. © riproduzione riservata
La stessa degli U2, che lo hanno appoggiato alla vigilia. La stessa di The Edge, Sting, Michael Stipe, Don Luigi Ciotti, Lella Costa, Cecilia Strada, Patti Smith, WùEr Kaixià. La stessa di Bill Shipsey, fondatore di Art for Amnesty e ieri lì, ai piedi e intorno a quelle fantastiche «crode» rosa per poter dire non tanto «io c'ero», bensì «io ci sono». Ieri, oggi e quotidianamente in un processo fatto di gesti, parole, simboli e azioni concrete per un mondo diverso, migliore perché «giusto» per più persone, non solamente per un'elite. Temperature da weekend dei morti e l'abbraccio indissolubile - quello sì - di nuvole e nebbia hanno provato a fiaccare l'entusiasmo del popolo delle Tre Cime, ma non ci sono riuscite. La gente ha camminato, ha respirato l'evento e lo ha trasmesso al proprio vicino con quella stretta di mano bollente, benché Dopodichéghiacciata. ha firmato il manifesto che nelle prossime ore sarà inviato al Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e all'Alto Rappresentante dell'Unione europea per la politica estera Federica Mogherini. Un manifesto per chiedere che in Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Cina, Uganda, Costa D'Avorio e Brasile i diritti umani smettano di essere un'esclusiva per pochi eletti e diventino intoccabile garanzia per tutti.
In 2500 per abbracciare le Tre Cime
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BELLUNO All’iniziativa per sostenere i diritti umani hanno aderito molti personaggi famosi tra cui Sting e Bono Ieri a mezzogiorno duemilacinquecento uomini e donne, cinquemila mani in tutto, hanno provato a stringere le Tre Cime di Lavaredo con un abbraccio che potesse suggerire un mondo diverso, possibile. Un mondo i cui i diritti umani siano intoccabili ovunque, per chiunque e per sempre. Le Dolomiti abbracciano i diritti umani, evento organizzato dall'ONG bellunese Insieme si può, Amnesty International e Art for Amnesty, ieri ha portato ai piedi del meraviglioso trittico rosa duemilacinquecento persone. Poche per chiudere la catena, abbastanza per far sentire la propria voce. La stessa di Padre Alex Zanotelli, che ha salutato l'evento dal rione Sanità di Napoli.
12 Rassegna stampa | Settembre 2015 Il Gazzettino | 14 settembre 2015
La solidarietà sale in vetta grazie a duemilacinquecento alpinisti
13 Rassegna stampa | Settembre 2015
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Duemilacinquecento uomini e donne, cinquemila mani in tutto, a conti fatti non bastano a coccolare le Tre Cime di Lavaredo in un abbraccio lungo ben 10 chilometri. Salvo avere l'apertura alare di un albatros. Di sicuro insomma l'abbraccio non poteva fare il pari a quello che nuvole e nebbia hanno stretto attorno al colosso rosa, decidendo che ieri un autunno molto simile all'inverno poteva arrivare. Eppure quelle duemilacinquecento persone che hanno sfidato temperature invernali (dal -1 al +4) e orizzonti molto molto corti, hanno saputo e voluto dire, dandosi la mano, che per loro un altro mondo è possibile. Che in quei 10 Paesi a cui Le Dolomiti abbracciano i diritti umani era dedicata i diritti umani non possono continuare a essere un optional o un miraggio, bensì devono essere garantiti adesso, subito e per sempre. Fin dalle prime ore del mattino, i più temerari sono apparsi al Rifugio Auronzo alle 5, persone da tutta Italia e dall'estero si sono arrampicate fino alle Tre Cime per urlare in silenzio, abbracciando quello straordinario monumento terrestre, che bisogna fare qualcosa. C'erano bandiere della pace, tantissime magliette dell'evento, infinite associazioni che hanno accolto e abbracciato l'evento, bimbi di pochi mesi e nonni di molti anni. Accolti da Insieme si può, Amnesty International e Art for Amnesty, i duemila e cinquecento hanno celebrato la giornata al meglio, con il sorriso, con il significato di quell'abbraccio nel cuore e nel pensiero, passo dopo passo. Prima i saluti. Di Insieme si può, di Amnesty, di Bill Shipsey, fondatore di Art for Amnesty, di Emergency, di Libera. Pure Alex Zanotelli, dopo gli U2, Sting, Don Ciotti, Michael Stipe, Lella Costa e i tanti altri testimonial che nelle scorse settimane hanno condiviso l'evento ha salutato il popolo delle Tre Cime con un bellissimo messaggio dal «suo» rione Sanità di Napoli, in cui vive e opera da anni. Poi ognuno, mappa alla mano, è partito. E poco importa se non si era in seimila. Ieri, attorno alle Tre Cime, mani, sorrisi e voci hanno voluto e saputo esserci. Una volta tanto non per sè stessi, ma per qualcun'altro. Qualcun'altro per cui l'esserci è un'impresa quotidiana.
AURONZO DI CADORE Tentativo fallito ieri di abbracciare i colossi dolomitici. Lo spettacolo nonostante il maltempo però non è mancato
Corriere delle Alpi | 13 settembre 2015
L’iniziativa di Amnesty International Oltre seimila sulle Tre Cime in difesa dei diritti umani BOLZANO Un’iniziativa di Amnesty International Italia, che festeggia i suoi quarant’anni di attività, «per ricordare al mondo l'importanza di schierarsi dalla parte delle popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l'istruzione». Così è stata presentata ieri la catena umana che all’una del pomeriggio, e sotto una leggera nebbia, ha circondato le Tre Cime di Lavaredo in un abbraccio simbolico a cento anni dalla Grande Guerra. Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Repubblica Popolare Cinese, Brasile, Costa d'Avorio e Uganda: a questi paesi è stata dedicata l’iniziativa di ieri, per proporre azioni concrete per chiedere la fine della violazione dei diritti umani. Una schiera di partecipanti, con decine di nazionalità di provenienza e di diverse religioni, hanno sfilato intorno al massiccio dolomitico sotto il patrocinio del Senato, della Camera dei Deputati, dell’Unesco, della Provincia di Bolzano e di quella di Belluno e di praticamente tutte le unioni montane dell’area dolomitica, tutti uniti nel messaggio di pace e di sensibilizzazione per i diritti umani, e concordi nel trasformare le Tre Cime in un simbolo di pacificazione culturale. «Ognuna delle persone che si è unita alla nostra catena - ha affermato Bill Shipsey, presidente e fondatore di Amnesty International - diffonde una piccola onda di speranza e tutti insieme possiamo abbattere i muri dell'ingiustizia». Numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e vittime di violazioni dei diritti umani hanno espresso il proprio sostegno e all'abbraccio delle Tre Cime di Lavaredo. Tra i primi messaggi, è giunta la solidarietà della musicista Patti Smith, di Mauro Corona, di Lella Costa, di Cecilia Strada, presidente di Emergency, di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e molte altre personalità dell’arte e dell’attivismo umanitario. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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14 Rassegna stampa | Settembre 2015 Alto Adige | 14 settembre 2015
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Oggi l’abbraccio dei 6000 alle Tre Cime
Auronzo al centro del mondo per la difesa dei diritti umani. Da Rold: «Per mano, come bambini che temono di perdersi»
AURONZO. Bill Shipsey, fondatore di Art Fort Amnesty, è arrivato ieri accompagnato dal regista cecoslovacco Michael Havas che sta girando un film sulla Grande guerra e che vorrebbe ambientarne una parte sulle Dolomiti. «L’idea di una catena umana a sostegno dei diritti umani è al contempo semplice e potente – ha spiegato il dirigente di Ammnesty – Noi esseri umani possediamo la capacità di immaginare noi stessi proiettati nelle vite degli altri. E quindi abbiamo l’abilità di entrare in empatia. Ma l’immaginazione rimane una dote senza valore, a meno che non decidiamo di compiere un’azione attraverso di essa e agiamo». Shipsey racconta che: «Quando l’amica Tatiana mi ha suggerito l’idea di organizzare una catena umana attorno alle Tre Cime di Lavaredo, mentre camminavamo attorno ad esse esattamente un anno fa, sono rimasto entusiasta all’idea e possibilità. Ora che questo progetto sta per realizzarsi la mia eccitazione è cresciuta e così la mia stima per la gente di Auronzo e del bellunese che sta lavorando molto affinché questo accada realmente. Domani le Tre Cime saranno al centro del mondo». Robert Kennedy, fratello del presidente John Fitzgerald Kennedy, tenne un famoso discorso contro l’apartheid in Sud Africa circa 50 anni fa, nel quale disse che ogni volta che un uomo, o una donna, combatte per la giustizia lui, o lei, diffonde una piccola onda di speranza e tutte quelle piccole onde di speranza possono dare origine a un’onda enorme per la giustizia. «Ogni uomo, donna e bambino che uniranno le proprie mani alla nostra Catena Umana contribuiranno a dare forma a una piccola onda di speranza», conclude. È in arrivo anche il n. 2 di Amnesty nel mondo, George McFarlane dal Segretariato Generale a Londra. (f.d.m.)di Francesco Dal Mas wAURONZO «Mai come oggi abbiamo bisogno di “catene umane” che ci liberino da quelle dello sfruttamento e delle ingiustizie», ammette il cadorino don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, una delle associazioni che oggi porterà numerosi aderenti sulle Tre Cime. «Penso alle tante catene umane segno di speranza. Come quelle dei pescatori di Lampedusa, accorsi in mare per soccorrere i naufraghi, o a quelle di questi giorni, le lunghe file di auto che tornano dall’Ungheria con a bordo le persone venute a cercare sicurezza e dignità nel cuore dell’Europa – aggiunge don Ciotti – Il grido dei poveri è anche il grido della Terra umiliata e offesa. Facciamo in modo che questo grido trovi ascolto, speranza e impegno nei nostri abbracci». Numerosi ed autorevoli i messaggi arrivati da tutto il mondo per l’evento di oggi, lanciato dagli U2 nel loro sito. «Io appoggio Amnesty International e offro il mio sostegno a Art For Amnesty e Amnesty Italia per la Catena Umana sulle Dolomiti. Per favore, se ne avete la possibilità, salite alle Tre Cime di Lavaredo. I rifugiati hanno bisogno del vostro aiuto proprio adesso», ha fatto sapere il chitarrista The Edge. Caldo l’invito dell’attrice Lella Costa: «Il 13 settembre abbracciamo le Tre Cime di Lavaredo in una catena umana che per una volta non è una catena che soffoca, ma che abbraccia tutti coloro i quali sanno che noi è molto più importante dei singoli individui». Ieri pomeriggio, ad Auronzo, il significato della manifestazione è stato affrontato in un convegno. «I diritti umani sono universali, la pace è verbo, la cittadinanza è plurale – ha detto Antonio Papisca, dell’Università di Padova – I diritti umani sono innati, come dire: diritti umani siamo noi. Consapevoli di questa responsabilità, abbracciamo le Dolomiti per significare che, con esse, abbracciamo l’intero creato e ci facciamo garanti della sua integrità in nome del Diritto universale della dignità umana». Emergency da più di vent’anni promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Oggi, ha assicurato la presidente Cecilia Strada: «Ci uniamo col cuore a questo grande abbraccio, per chiedere libertà, giustizia e pace per tutti, ovunque si trovino». Da queste parti, 100 anni fa, migliaia di giovani si massacrarono gli uni contro gli altri. «Quando 6000 persone ascendono le Dolomiti per richiamarle solennemente, proprio lì dove un secolo fa la Grande guerra le svilì, esse torneranno ad avere un senso – avverte Daniele Rufini, direttore generale di Amnesty Italia – essere condizione irrinunciabile per un pianeta in cui i diritti umani siano finalmente rispettati, in cui ogni persona sentirà sulla sua pelle le ingiustizie del mondo e trasformerà la sua indignazione in azione concreta» Poetica l’immagine offerta da Piergiorgio Da Rold, coordinatore di "Insieme si Può". «Come bambini che, per paura di perdersi fra la folla, stringono forte la mano dei propri genitori, come amici che vogliono fare un pezzo di strada insieme, come innamorati che vogliono trasmettersi la reciproca fiducia, così noi oggi vogliamo unire 12.000 mani in un abbraccio attorno alle Tre Cime di Lavaredo, patrimonio dell’Umanità intera, per ribadire la volontà di denunciare con forza ogni violazione dei diritti umani».
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Sulle Tre Cime di Lavaredo ieri mattina si sono ritrovate per i diritti umani il benvenuto ai profughi e a tutti coloro che nel mondo vivono “incatenati” Migliaia di persone abbracciano l’umanità di Francesco Dal Mas AURONZO Un abbraccio affettuoso alla “trinità”. Le Tre Cime di Lavaredo simbolo di pace, giustizia e libertà. Anzitutto per i profughi, e poi per quanti altri nel mondo non godono dei diritti umani. In cinquemila, ieri mattina, fin dall’alba, hanno incatenato le più belle montagne del mondo - «una trinità naturale» le definisce Tatiana Pais Becher, l’anima dell’evento, dandosi la mano. Alle 12.37 una dozzina di alpinisti, coordinati da Alberto Peruffo, hanno acceso dalle vette delle Tre Cime dei fumogeni rossi per chiedere libertà per il Tibet e per quanti altri vivono incatenati e hanno issato dei cartelli di “Benvenuti rifugiati”. Era il segno che la sfida lanciata da Amnesty International, “Insieme si può”, Emergency, Libera e tante altre organizzazioni poteva ritenersi vinta. Come auspicavano anche Bono e gli U2 e come numerosi altri artisti che hanno promosso l’iniziativa. «Chiediamo al Governo italiano e all’Ue di impegnarsi per garantire tutti i diritti umani di donne, uomini e bambini in tutto il mondo, proteggendo e promuovendo i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dagli altri strumenti di diritto internazionale»: quest’appello, sottoscritto ieri dai partecipanti, prima di salire i versanti abbordabili delle Tre Cime sarà consegnato nelle prossime ore – assicura Bill Shipsey, fondatore di Art Fort Amnesty – al ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, e a Federica Mogherini, altro rappresentante Ue. Già poco dopo l’alba, a Misurina, non c’era un parcheggio libero e dalle 7 i pullman della Dolomitibus hanno cominciato a portare in alto migliaia di sentinelle dei diritti. Grande nebbia, a valle, uno splendido sole, invece, in quota: condizioni ideali per coprire senza difficoltà, ancorchè con l’aiuto di 150 tra volontari e guide alpine, i 10 km del girotondo, alcuni su e giù per i ghiaioni, altri innevati. Tutti per mano, una catena umana, mentre dalla Grande delle Tre Cime, sotto lo spiraglio di sole, si sono alzati i fumogeni rossi. Tatiana Pais Becher e Piergiorgio Da Rold, il coordinatore di “Insieme si può” non hanno fatto neppure in tempo a concludere le testimonianze, all’ingresso del rifugio Auronzo, che si è levata una fitta nebbia, rendendo tutto invisibile. Ciononostante l’elicottero di Air Service Center di Cortina ha sfidato l’impossibile, penetrando le nuvole e permettendo di attestare, con tanto di filmati, il completamento del girotondo umanitario. «Attenzione, i diritti umani non sono inculcati solo all’estero, ma anche in Italia; basti pensare cosa accade nelle carceri», ha avvertito il cantautore Gualtiero Bertelli, appena arrivato; lui c’era anche all’edizione di sei anni fa. Mentre Tatiana Pais Becher spiega il senso della manifestazione, tra l’altro ricordando i 100 anni della grande guerra, che da queste parti è stata un massacro, i volontari di Pax Christi espongono la bandiera della Grecia. Terra, anche questa, di profughi. I profughi, appunto: l’Europa,
AURONZO Già ieri sera l’Università di Padova ha fatto recapitare alle Nazioni Unite e al Governo Italiano l’appello diffuso ieri mattina ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo da Antonio Papisca e Marco Mascia della Cattedra Unesco e del Dipartimento dei diritti umani. Un altro modo di promuovere, in lingua inglese, le Dolomiti, come terra di pace, di convivenza, di impegno per i diritti. E il diritto alla pace – sottolineano i due professori - «è un diritto fondamentale della persona e dei popoli». Il documento letto all’ingresso del rifugio Auronzo contiene tutta una serie di denunce contro i governi che anziché riconoscere il diritto alla pace, promuovono «il tentacolare commercio delle armi e la pervicace opposizione a disarmare. Ed ecco una richiesta “senza se e senza ma”, agli stati membri del Consiglio dei diritti umani, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, al nostro governo per al parlamento italiani perché si impegnino affinchè il consiglio dei diritti umani approvi la dichiarazione che riconosce il diritto umano alla pace». L’abbraccio alle Dolomiti è stato soprattutto un abbraccio ai profughi. Il Veneto – abbiamo chiesto al professor Papisca – fa abbastanza per loro? Ha già dato, in altre parole, o dovrebbe dare di più? «Sta dando, è indubbio, ma dovrebbe dare di più. E potrebbe farlo se il diritto internazionale fosse aggiornato. Oggi è molto limitato ad una serie di casi». Quindi, sulla base di questo diritto, oggi si può selezionare tra profugo di guerra e per ragioni economiche… «Purtroppo è vero, ma non è giusto. Ecco perché dalle Nazioni Unite ci aspettiamo il riconoscimento di diritti molto più estesi, a partire da quello alla pace»". Ad ascoltare Papisca c’erano anche Nadine di Domegge e Francois, appena arrivato dalla Polonia. Nadine è in Cadore da 15 anni, non nasconde la sua passione per l’ambientalismo. «Sono salita fin quassù – racconta –per difendere i diritti dei più poveri, dei più deboli, che – si badi – non sono soltanto gli immigrati». Francois, nato in Burundi, ritiene, invece, che tra i meno protetti ci siano proprio loro, i rifugiati politici. «Voi non immaginate nemmeno quanto importante sia questa manifestazione per i loro diritti. Amnesty si batte in tutto il mondo, ma pochi altri lo fanno». Ritroviamo Papisca e Mascia, che continuano a guardare in alto, alle Tre Cime. «Sì, questo è il luogo ideale – convengono per levare alta la nostra voce di difensori dei diritti umani ed unirla alla vox populi universale. Questo sono luoghi meraviglio di cui nostra madre terra ci fa dono e l’Unesco esalta quale patrimonio dell’umanità». (fdm) GUARDA LA FOTOGALLERY DELL’EVENTO www.corrierealpi.it
Appello accorato di don Nandino Capovilla di Pax Christi: «Torniamo ad obbedire alla coscienza» «Ogni guerra offende la dignità umana»
certificano i testimoni delle diverse organizzazioni, dovrebbe arrossire perché ne accoglie ben pochi. Da Antonio Papisca, dell’università di Padova, e Francesco Carrer, del Cai, tutti chiedono politiche virtuose di accoglienza, le sole capaci di infrangere le paure crescenti e, in particolare, di abbattere il muro dell’indifferenza. A decine gli interventi. «Siamo qui per denunciare con forza tutte le violazioni dei diritti umani», grida Da Rold. Un sogno? «Bisogna ritrovare la capacità di sognare», incoraggia Marcella Morandini, segretaria della Fondazione Dolomiti, ma – aggiunge – per riuscirci dobbiamo «sognare insieme». Michela Marini, di Libera Belluno, legge un messaggio di don Ciotti e commuove. Paola Carmignola porta la vicinanza di Emergency, Andrea Bristot la partecipazione degli scout Agesci. Pais Becher dà voce all’urlo di padre Zanotelli, che ha inviato un messaggio da Napoli. Pure la scuola bellunese c’è, con Franco Chemello, che ribadisce la disponibilità ad una profonda, radicale, educazione alla pace. Manca poco a mezzogiorno e tutti corrono a prendere posizione, lungo i sentieri più vicini, per non far mancare nemmeno un numero alla catena.
17 Rassegna stampa | Settembre 2015
La richiesta è stata fatta recapitare dall’Università di Padova anche a Roma Il professor Papisca sui profughi: «Le leggi internazionali vanno aggiornate»
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L’invito alle Nazioni Unite per il “diritto alla pace”
AURONZO Obiezione di coscienza contro gli armamenti. Quindi, anche, contro gli F35. Rotondo il no proclamato da Pax Christi ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Don Nandino Capovilla, bandiera della pace alle spalle e kefiah palestinese intorno al collo, ha letto un accorato appello del presidente dei pacifisti cattolici, quelli rappresentati da Pax Christi, il vescovo monsignor Giovanni Ricchiuti, pugliese, vescovo di Altamura. «Fate riecheggiare nelle gole dei monti e giù lungo le valli, ancora una volta, il forte grido che quella, come ogni guerra, fu una vera follia e una inutile strage». Mentre legge, don Nandino, presenti 100 militanti del movimento provenienti da tutta Italia, solleva lo sguardo e guarda lontano, al monte Piana.
AURONZO Il Cai Veneto si è schierato alle Tre Cime con i propri dirigenti, dal presidente Francesco Carrer al suo predecessore Emilio Brentan e con i suoi uomini a vigilare con le guide alpine, presieduta da Leo De Nes, e dai volontari del Cnsas, che neppure un piccolo incidente rovinasse la giornata. «Ma siamo qui – ci hanno spiegato Carrer e Brentan, all’ingresso del rifugio Auronzo, con Massimo Casagrande, del Cai di Auronzo a rendere gli onori di casa – anche perché quest’abbraccio alle Tre Cime e ai diritti umani fa parte del nostro dna». Il valore della libertà per primo. Anche la libertà di movimento, quindi di migrare. «Pure quassù abbiamo teorizzato, di recente con la Fondazione Dolomiti, che la montagna non deve avere confini», ricorda Brentan. Carrer sa bene che in presenza di così numerosi profughi ritornano le antiche paura, nella popolazione. Sa bene anche che c’è chi le fomenta ad arte. Ed eccolo salire sull’improvvisato palco dei benvenuti e sostenere che «se vogliamo difendere e promuovere i diritti umani, senza provocare reazioni scomposte nella popolazione, dobbiamo avviare politiche finalmente virtuose dell’accoglienza. “Pianificare”: questa la parola d’ordine; pianificare anche la solidarietà. Se Carrer porta il saluto del presidente del Cai, Umberto Martini, Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness, altra associazione di montagna, porta quello di Carlo Alberto Pinelli, al vertice di MW in Italia, che invita a «combattere« per la pace, la giustizia, la libertà, insomma per i diritti umani, perché sempre nuove catene li stanno, appunto … incatenando. Ma Gazzola sottolinea che ci sono pure i diritti delle terre alte da salvaguardare. I diritti della montagna contro tutti gli abusi, a cominciare – specifica il portavoce di MW – dai collegamenti sciistici. . «Gli abitanti delle terre alte debbono capire che non può essere questo il loro futuro», insiste. Giriamo l’annotazione a Marcella Morandini, segretaria della Fondazione Dolomiti, pure lei ai piedi delle Tre Cime. «Abbiamo perfezionato una serie di proposte che abbiamo cominciato a far girare. Ma i nostri consigli purtroppo ancora pochi li ascoltano, non solo all’esterno dei confini, ma anche, talvolta, all’interno. È una nuova cultura che deve radicarsi. E per questo lavoriamo». In fondo alla valle c’è Auronzo. «No, il collegamento laggiù proprio no», specifica Gazzola. Morandini sorride. Un sorriso di condivisione. (fdm)
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Monito del presidente Cai Veneto, Carrer. Gazzola (MW) contro gli abusi tra cui i collegamenti sciistici «Servono politiche virtuose d’accoglienza»
Ben 14 mila i ragazzi che 100 anni fa vi persero la vita. «Vi dico con convinzione – grida il vescovo pacifista, da mille km di distanza - è giunto il tempo di dire basta, di riaffermare, con coraggio, che la guerra offende in modo drammatico la dignità della persona umana, che bisogna ritornare ad ubbidire e ad obiettare con la propria coscienza, che la produzione, il commercio e il traffico delle armi arricchiscono i mercanti di ieri e di oggi». Con la partecipazione all’abbraccio alle Dolomiti Pax Christi conclude una tre giorni di riflessione sulla pace e la giustizia. Più di un centinaio di aderenti al movimento sono arrivati da tutta Italia ad Auronzo dove hanno incontrato testimoni, in particolare scrittori, delle guerre e dell’indispensabile opposizione, non solo morale, a questa dispersione di tante risorse. C’erano 5 preti e tutti insieme hanno celebrato la messa in quella splendida cattedrale che sono le 5 Torri, sopra Cortina, lo sguardo fisso alle trincee e ai camminamenti della Prima guerra mondiale. Centinaia i pellegrini dei diritti umani che ieri sono saliti alle Tre Cime issando l’arcobaleno, più luminoso di sempre com’era baciato dal sole, prima che calasse la nebbia. «Con la guerra – ha mandato a dire il vescovo di pax Christi – è l’umanità a morire e, insieme ad essa, viene giù, rovinosamente, anche questa casa comune e meravigliosa che abbiamo ricevuto un dono». Quando don Nandino ha letto questo passaggio, tutti hanno alzato lo sguardo preoccupato alle pareti Sud delle Tre Cime. Tanti le vedevano per la prima volta, come la coppia che è salita all'alba ed ha fatto il giro, prima degli altri, rassicurandosi con le guide alpine schierate lungo il percorso. (fdm)
19 Rassegna stampa | Settembre 2015 OnuItalia.com | 14 settembre 2015
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Tre cime di Lavaredo: un abbraccio per la pace sui luoghi della Grande Guerra BELLUNO – Un abbraccio simbolico tra rocce e nuvole, nei luoghi dove cent’anni fa gli uomini si combattevano e ora risalgono per chiedere invece la pace. Almeno seimila persone hanno partecipato all’appuntamento di domenica intorno alle Tre Cime di Lavaredo per una mobilitazione organizzata dall’ong bellunese Insieme Si Può con Amnesty International Italia e Art for Amnesty. Le persone si sono ritrovate ad alta quota in quella terra di frontiera dove migliaia di uomini combatterono nella Grande Guerra e che oggi si sono abbracciate per invocare la libertà, chiedere giustizia, e costruire la pace. L’evento ‘Le Dolomiti abbracciano i diritti umani’ è stato organizzato dall’ong bellunese e Art for Amnesty in collaborazione con il Comune di Auronzo di Cadore e il Consorzio Turistico ‘Tre Cime Dolomiti’, e con il patrocinio di molti enti e organizzazioni (tra cui la Camera dei Deputati, Provincia di Belluno, Fondazione Dolomiti Unesco) e dei comuni di Dobbiaco e Agordo.
Nelle intenzioni dei promotori il tentativo di ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte delle popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l’istruzione. «Oltre alle adesioni di Acli, Libera, Emergency, Cuamm, Agesci hanno aderito testimonial importanti, da Patty Smith a Joan Baez, da Cecilia Strada a Lella Costa,», ha detto Francesco De Bon dell’ong bellunese Insieme Si Può, che si è occupata dell’organizzazione in loco dell’evento ed è impegnata in prima fila sul campo con progetti di assistenza e alfabetizzazione in Afghanistan, Brasile, Cina, Eritrea, Somalia e Uganda. Per pubblicizzare l’evento sono state realizzate le magliette disegnate da Fabio Vettori (il disegnatore trentino delle celebri “formiche”) prodotte da una cooperativa del Bangladesh e distribuite da Altra Qualità. Anche la stampa del disegno è stata affidata a una cooperativa sociale: l’ABC di Roma. Già nel 2009 intorno alle Tre Cime si era svolto ”Le Dolomiti abbracciano l’Africa”. Allora tutto era nato grazie alla bellunese Tatiana Pais Becher, project manager di Art for Amnesty, che aveva contattato gli amici di Insieme Si Può. ‘All’epoca ero una giovane mamma con tre bimbi piccoli e pensando a cosa potevo fare io per aiutare l’Africa ho avuto l’idea della catena umana per attirare l’attenzione e sensibilizzare le coscienze. Ho raccolto subito entusiasmo e tanta disponibilità a collaborare. Da allora il mio sogno era proprio di ripeterla, ma volevo un tema forte e significativo’, ha detto Tatiana Pais Becher. L’idea di replicare quest’anno quella grande manifestazione e di dedicarla ai diritti umani dandole respiro internazionale è stata dell’irlandese Bill Shipsey, presidente di Art for Amnesty, che ha coinvolto il disegnatore cecoslovacco Peter Sis, autore delle illustrazioni ispirate alla poesia ‘Human Chain’ del Nobel Seamus Heaney.
Diffuse ovunque le immagini dell’iniziativa a favore dei diritti umani E si parla già di un possibile bis per celebrare i 100 anni della Grande Guerra Catena umana, Auronzo ha fatto il giro del mondo di Francesco Dal Mas AURONZO Ha fatto il giro del mondo la catena umana intorno alle Tre Cime di Lavaredo, organizzata per sollecitare il rispetto dei diritti umani, in particolare quelli dei profughi. E c’è chi sta provando a quantificare la promozione pubblicitaria, fra l’altro associata a quella del riconoscimento Unesco delle Dolomiti come “patrimonio dell’umanità”. Un valore da centinaia di milioni, si riconosce anche in municipio di Auronzo e nella sede del Consorzio Tre Cime, che hanno contribuito al successo dell’evento insieme agli organizzatori, Amnesty e "Insieme si può" con l’adesione di decine di associazioni, da Emergency al Cai, da Mw a Libera, dalle guide alpine (con Leo De Nes, presidente regionale, che s’è fatto decine di giri intorno al gruppo per verificare ogni particolare organizzativo) al Cnsas, dall’Agesci a Pax Christi, passando per la Fondazione Dolomiti, segretaria Marcella Morandini, che ha caricato d’entusiasmo gli organizzatori. «Sono commosso dalla notizia delle migliaia di persone che si sono riunite sulle Dolomiti con Amnesty International domenica scorsa per dimostrare solidarietà nei confronti dei rifugiati in varie parti del mondo, durante la più grave crisi globale della nostra era», si legge nel messaggio inviato da Sail Shetty, segretario generale di Amnesty internazional a Tatiana Pais Becher, «è un gesto creativo che vuole dire al mondo: questo è il momento in cui tutti noi non dobbiamo rimanere indifferenti, dobbiamo assicurare protezione ai rifugiati. I leader mondiali devono agire, adesso; se non lo faranno saranno complici di una tragedia che si poteva certamente anche prevenire». E c’è già chi sta insistendo, sia con Pais Becher, sia con l’associazione Insieme si può, sia con Amnesty, Comune e Consorzio Tre Cime, perché in occasione del centenario della Grande Guerra si ripeta l’iniziativa, magari collegando il monte Piana alle Tre Cime. Ieri pomeriggio, intanto, Bill Shipsey, fondatore e presidente di Art For Amnesty, si è incontrato con gli alpinisti di Sad Smoky Mountains e Alberto Peruffo, che domenica hanno portato i diritti civili in vetta a ciascuna delle Tre Cime. I filmati e le foto che hanno fatto vedere sono spettacolari e Shipsey ha tirato un primo bilancio dichiarandosi anche lui commosso della partecipazione.
20 Rassegna stampa | Settembre 2015 Corriere delle Alpi | 15 settembre 2015
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Un aperitivo fingerfood, con degustazione di piatti tipici e prodotti di eccellenza delle Dolomiti bellunesi: dai funghi porcini ai formaggi, dalla polenta ai fagioli Igp di Lamon, dall’orzo feltrino all’agnello dell’Alpago, dalle mele (pon prussian) delle Vette Feltrine alle noci. Il tutto preparato sul posto utilizzando un suggestivo Truck (un camion attrezzato con cucina a bordo), ispirandosi al colore di Tiziano Vecellio. I piatti saranno accompagnati da altre eccellenze del territorio: i vini e la birra Dolomiti, prodotta nello storico stabilimento di OltrePedavena.alcibo, la moda. E in particolare un accessorio che contribuisce alla valorizzazione del Made in Italy nel mondo: l’occhiale, il cui distretto si trova proprio tra le montagne più belle del mondo. In questa occasione, si potranno infatti ammirare, per tutta la giornata di mercoledì, alcuni raffinati modelli, realizzati dalle aziende del territorio bellunese, in’esposizione suggestiva e anch’essa ispirata al rosso Tiziano. «Con questo evento – commenta Lorraine Berton, delegata all’internazionalizzazione e alla comunicazione di Confindustria Belluno Dolomiti – vogliamo promuovere le eccellenze del nostro territorio, attraverso una vetrina straordinaria qual è Expo. Sarà una serata speciale, che accontenterà gli appassionati di montagna, del buon cibo, dell’arte e della moda, in un’iniziativa che si ispira al rosso tizianesco, che poi è anche il colore che contraddistingue nel mondo le albe e i tramonti nelle nostre montagne, riconosciute patrimonio dell’Umanità dall’Unesco».
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21 Rassegna stampa | Settembre 2015 La Piazza web | 16 settembre 2015
Da Masterchef alle montagne più belle del mondo. Sarà Carlo Cracco l’ospite d’onore dell’evento “Colori e sapori delle Dolomiti – Rosso Tiziano”, in programma mercoledì 16 settembre, a partire dalle 18, all’interno di SpazioBad, a Milano (Via San Marco, zona Brera), nel circuito ufficiale di Expo in Città. Cracco interpreterà i gusti e i sapori tipici delle località dolomitiche, in una rassegna proposta e coordinata da Confindustria Belluno Dolomiti, sviluppata da AIT Dolomiti, in collaborazione con le altre associazioni di categoria bellunesi e con il sostegno della Provincia di Belluno, del Consorzio Bim Piave e della Fondazione Dolomiti Unesco.
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Carlo Cracco interpreta le eccellenze delle montagne più belle del mondo L’evento è in programma mercoledì 16 settembre all’interno di SpazioBad a Milano (Via San Marco), nel circuito ufficiale di Expo in Città Da Masterchef alle montagne più belle del mondo. Sarà Carlo Cracco l’ospite d’onore dell’evento “Colori e sapori delle Dolomiti - Rosso Tiziano”, in programma mercoledì 16 settembre, a partire dalle 18, all’interno di SpazioBad, a Milano (Via San Marco, zona Brera), nel circuito ufficiale di Expo in Città. Cracco interpreterà i gusti e i sapori tipici delle località dolomitiche, in una rassegna proposta e coordinata da Confindustria Belluno Dolomiti, sviluppata da AIT Dolomiti, in collaborazione con le altre associazioni di categoria bellunesi e con il sostegno della Provincia di Belluno, del Consorzio Bim Piave e della Fondazione Dolomiti Unesco. Un aperitivo fingerfood, con degustazione di piatti tipici e prodotti di eccellenza delle Dolomiti bellunesi: dai funghi porcini ai formaggi, dalla polenta ai fagioli Igp di Lamon, dall’orzo feltrino all’agnello dell’Alpago, dalle mele (pon prussian) delle Vette Feltrine alle noci. Il tutto preparato sul posto utilizzando un suggestivo Truck (un camion attrezzato con cucina a bordo), ispirandosi al colore di Tiziano Vecellio. I piatti saranno accompagnati da altre eccellenze del territorio: i vini e la birra Dolomiti, prodotta nello storico stabilimento di Pedavena. Oltre al cibo, la moda. E in particolare un accessorio che contribuisce alla valorizzazione del Made in Italy nel mondo: l’occhiale, il cui distretto si trova proprio tra le montagne più belle del mondo. In questa occasione, si potranno infatti ammirare, per tutta la giornata di mercoledì, alcuni raffinati modelli, realizzati dalle aziende del territorio bellunese, in’esposizione suggestiva e anch’essa ispirata al rosso Tiziano. «Con questo evento – commenta Lorraine Berton, delegata all’internazionalizzazione e alla comunicazione di Confindustria Belluno Dolomiti – vogliamo promuovere le eccellenze del nostro territorio, attraverso una vetrina straordinaria qual è Expo. Sarà una serata speciale, che accontenterà gli appassionati di montagna, del buon cibo, dell’arte e della moda, in un’iniziativa che si ispira al rosso tizianesco, che poi è anche il colore che contraddistingue nel mondo le albe e i tramonti nelle nostre montagne, riconosciute patrimonio dell’Umanità dall’Unesco».
22 Rassegna stampa | Settembre 2015 Sportiamoci.it | 16 settembre 2015
Expo in città: Da Masterchef alle Dolomiti
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Corriere delle Alpi settembre
2015
Il famoso chef promuove i sapori bellunesi alla Expo «Necessari un piano marketing più forte e progetti specifici» Cracco: luoghi super ma ai dolomitici serve più coraggio BELLUNO Uno degli chef più famosi d’Italia per promuovere le Dolomiti. Dove? All’Expo di Milano. Un grande successo quello riscosso a Milano da “Rosso Tiziano”, la serata con Carlo Cracco, promossa da Confindustria Belluno Dolomiti, in sinergia con le altre categorie economiche bellunesi, la Provincia, il Consorzio Bim Piave e la Fondazione Dolomiti Unesco. All'iniziativa hanno partecipato oltre seicento persone, tra le quali giornalisti di testate nazionali e di settore, rappresentanti delle istituzioni e una delegazione della Camera di Commercio Italo-Russa. «Avete le montagne più belle del mondo, prodotti di eccellenza che amo come i fagioli di Lamon, ma servono più convinzione e più coraggio se volete rilanciare il turismo», ha detto Cracco. «Avete l'esempio dell'occhialeria: le aziende bellunesi sono riuscite a farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo, non è per caso, ma grazie a imprenditori che ci hanno creduto». L'evento prevedeva un aperitivo con degustazione di piatti tipici e prodotti di eccellenza delle Dolomiti bellunesi, dai funghi porcini ai formaggi, dalla polenta ai fagioli Igp di Lamon, dall'orzo feltrino all'agnello dell'Alpago, dalle mele (pon prussian) delle Vette Feltrine alle noci. Il tutto preparato sul posto, utilizzando un suggestivo camion attrezzato con cucina a bordo, ispirandosi al colore di Tiziano Vecellio. I piatti erano accompagnati da altre eccellenze del territorio, tra cui la birra Dolomiti, prodotta nello storico stabilimento di Pedavena. Cracco, in particolare, ha cucinato un risotto con porcini, mantecato con il Piave e arricchito con due ingredienti d'autore: la salicornia (asparago di mare) è una spolverata di barbabietola, rosso Tiziano. «Ho accettato l'invito a partecipare a questa iniziativa», ha detto Cracco, «anche perché conosco bene le vostre montagne, che sono tra le più belle del mondo. Il territorio bellunese ha grandi potenzialità turistiche, ma deve crederci di più, deve promuoversi meglio e deve attuare progetti specifici come è successo in altre località europee che, pur meno suggestive, sono riuscite a ottenere risultati importanti». Oltre all'aspetto enogastronomico, in pieno spirito Expo, si è valorizzata anche un'altra eccellenza bellunese: l'occhialeria, il cui distretto si trova proprio tra le montagne più belle del mondo. È' stato così possibile ammirare alcuni modelli realizzati dalle aziende bellunesi in un'esposizione ispirata al rosso Tiziano e molto apprezzata. «È stato un momento importante per la nostra provincia», commenta Lorraine Berton, delegata alla comunicazione di Confindustria Belluno Dolomiti, «perché siamo riusciti a proporre a un pubblico numeroso è qualificato le nostre eccellenze, in un contesto prestigioso come il circuito Expo in Città. L'obiettivo era di promuovere e valorizzare il territorio bellunese e, sulla base dei commenti raccolti, credo che sia stato raggiunto, anche grazie alla collaborazione delle aziende che hanno messo a disposizione i propri prodotti o, come nel caso di Dolomiti Garden, le proprie competenze». «Il progetto Expo, che vede impegnate tutte le categorie economiche e le istituzioni locali» afferma Cristiano Gaggion, delegato al turismo di Confartigianato Imprese Belluno, «è nato per sfruttare la vetrina mondiale di Expo
23 Rassegna stampa | Settembre 2015
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Trentino | 24 settembre 2015
EXPO IN CITTÀ
per far conoscere le bellezze della nostra provincia. Le iniziative fin qui promosse sono sicuramente positive. L'evento di mercoledì, in particolare, è stato un grande successo. Per me c'è stata anche la soddisfazione di lavorare a fianco di uno chef importante come Carlo Cracco».
Chef Cracco: «Avete tutto: siate solo più decisi»
Il Gazzettino | 19 settembre 2015
Gli elogi del presidente Mattarella ma pure la difficoltà di organizzare il festival, che inizia il 6 ottobre Cinema archeologico, si parte
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BELLUNO – (M.D.I.) «Avete le montagne più belle del mondo, prodotti di eccellenza che amo, come i fagioli di Lamon, ma servono più convinzione e più coraggio se volete rilanciare il turismo». Parole e musica di Carlo Cracco (foto). Parole che lo chef ha pronunciato nell'ambito del circuito ufficiale di Expo in Città. All'iniziativa, promossa da Confindustria Belluno Dolomiti, in sinergia con le altre categorie economiche bellunesi, la Provincia, il Consorzio Bim Piave e la Fondazione Dolomiti Unesco, hanno partecipato oltre seicento persone, tra le quali giornalisti di testate nazionali e di settore, rappresentanti delle istituzioni e una delegazione della Camera di Commercio italo-russa. L'evento, dedicato a «Rosso Tiziano», prevedeva un aperitivo con degustazione di piatti tipici e prodotti di eccellenza delle Dolomiti bellunesi: dai funghi porcini ai formaggi, dalla polenta ai fagioli Igp di Lamon, passando per l'orzo feltrino e l'agnello dell'Alpago, le mele (pon prussian) delle vette feltrine e le noci. Cracco, in particolare, ha cucinato un risotto con porcini, mantecato con il Piave e arricchito da due ingredienti d'autore: la salicornia (asparago di mare) e una spolverata di barbabietola, rigorosamente rosso Tiziano.
24 Rassegna stampa | Settembre 2015
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25 Rassegna stampa | Settembre 2015
ROVERETO Da una parte, gli elogi del Presidente della Repubblica, che ha inviato alla Fondazione Museo Civico una medaglia di riconoscimento; dall'altra la fatica a trovare la sala delle proiezioni, la scarsità di traduttori, insomma l'esser considerati in Provincia tutto sommato come "minori". Questo il ritratto della Rassegna del cinema archeologico organizzata dal Museo Civico, che si è visto recapitare dalla segreteria del Presidente Mattarella una medaglia e gli auguri per la 26 edizione, che prenderà il via il 6 ottobre. A fronte di questo, c'è la frustrazione del curatore Dario Di Blasi, alle prese con delle difficoltà che dovrebbe incontrare una manifestazione in erba, non un festival internazionale che - a detta dello staff del Museo Civico - ha pochi eguali in Europa. Difficoltà come la fatica a trovare una sala dove proiettare, ricerca fatta partendo con poche certezze, o il vedersi costretti a proiettare dei documentari in lingua originale e con sottotitoli in inglese, nonostante la presenza di traduttori in Provincia. «La nostra manifestazione dovrebbe avere una rilevanza riconosciuta a tutti i livelli. Non dovremo faticare ogni anno per trovare una sala, a fare le traduzioni, e la Rassegna meriterebbe un riconoscimento anche nazionale, e tutelata». Ciò non ha impedito comunque a Di Blasi e alla Fondazione Museo Civico di organizzare un ricco programma di proiezioni, che si terranno tra Melotti, sala conferenze del Mart, Museo Civico e palazzo Istruzione in corso Bettini. Tra film e documentari, oltre 90 pellicole, più di metà di produzione straniera, con la rappresentanza di 22 paesi. Si spazierà dal Trentino e dalle Dolomiti (con un documentario diretto da Piero Badaloni sui Monti Pallidi) fino alle ricerche più intriganti provenienti dall'estero. Tra queste, le ultime novità provenienti da ricercatori canadesi su di un'ipotetica moglie di Gesù; sulla suggestiva ipotesi che i poemi omerici derivino in realtà dai miti del Baltico e lì siano ambientati, fino alla ricostruzione della storia della Nike di Samotracia e gli studi sulla Verona romana. Sullo sfondo, le orribili immagini provenienti dalla Siria, l'uccisione di Khaled Assad da parte degli jihadisti e le distruzioni di Palmira. Anche di questo si parlerà alla Rassegna. Si conferma così lo sguardo internazionale, che è proprio del Museo Civico. «Era partita con un'attenzione prevalente alle scuole, ed oggi internazionale - commenta il direttore del Museo Finotti - il suo ruolo è anche quello di fare memoria, di fronte alle distruzioni». «Il Museo Civico costruisce relazioni attorno alla cultura - commenta la vicesindaca Azzolini - anche questo è un messaggio di pace». La Rassegna inizierà il 6 ottobre, proiezioni durante tutto il giorno, sabato 10 ottobre, la sera le premiazioni. (m.s.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Voce del Nordest.it | 24 settembre 2015
Le Dolomiti alla XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto Nell’ambito della XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto presso la Fondazione Museo Civico, le Dolomiti UNESCO avranno uno spazio di significativa visibilità
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Nordest - Nella sera di martedì 6 ottobre alle 20.45 presso l’Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato “La nascita dell’arcipelago”, primo documentario del reportage “Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie”, commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni.
Le Dolomiti sono un libro aperto sulla storia geologica della Terra, è questa una delle caratteristiche di eccezionalità che ha permesso alle Dolomiti di essere iscritte nella Lista dei Beni Naturali UNESCO.
Di particolare interesse è il corredo funebre che accompagna il cacciatore inumato, un individuo di ca. 25 anni di età: in una sorta di contenitore di materiale organico erano collocati vari strumenti litici, una punta d’osso e un grumo di sostanza composta da ocra e propoli. Una delle pietre poste a parziale copertura della sepoltura presenta, su due facce, una decorazione dipinta con una raffigurazione umana fortemente schematizzata.
“La Fondazione Dolomiti UNESCO è onorata di poter partecipare con un proprio filmato a questa prestigiosa rassegna – è stato detto dalla rappresentante della Fondazione -. Per questa bella opportunità il Segretario Generale della Fondazione, Marcella Morandini, ringrazia particolarmente Dario Di Blasi, curatore della rassegna e la Fondazione Museo Civico di Rovereto qui rappresentata dal vicepresidente del consiglio d’amministrazione Gianni Anichini e dal suo direttore Franco Finotti”.
Il sito archeologico bellunese
La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e longeva: dura, appunto, da 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo. Si svolge a Rovereto dal 6 al 10 ottobre, propone più di 90 film, di cui oltre 60 provenienti dall’estero e una decina di incontri con professionisti archeologici di fama internazionale.
Il filmato racconta, anche, la presenza dell’uomo in Dolomiti che risale a oltre settemila anni fa, l’uomo primitivo del Mesolitico-l’uomo di Mondeval.
Il riparo nei pressi di Sovramonte (provincia di Belluno), sul fianco sinistro della valle del torrente Cismon presso la confluenza con il torrente Rosna, scoperti nel 1987 e scavati da A. Broglio nel 1988. Vi è stata rinvenuta una sepoltura in livelli appartenenti a una fase recente dell’Epigravettiano, datati con il metodo del carbonio 14 a ca. 12.000 anni fa.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato una lettera e assegnato una medaglia alla XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. La Rassegna, incentrata quest’anno sul passato e sul presente del Medioriente antico, è promossa dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e coincide con il XVII° Concorso Premio dedicato al grande archeologo trentino Paolo Orsi.
26 Rassegna stampa | Settembre 2015
Il reportage Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie Proiettato alla XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, si inserisce perfettamente nello spirito della rassegna che è quello di valorizzare i patrimoni archeologici, storici, culturali che appartengono a tutti e che tutti dovremmo conoscere. “La nascita dell’arcipelago” racconta la genesi delle Dolomiti: come si sono formate, quali sono stati gli elementi e i cambiamenti della Natura che ne hanno determinato le forme e la sublime bellezza.
Con interviste ad esperti e professori universitari narra di altre scoperte archeologiche che hanno a che fare con la presenza dell’uomo in Dolomiti, come quella del Riparo Villabruna, per esempio (lungo la strada statale che da Fiera di Primiero conduce a Fonzaso). La durata del filmato, realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, montaggio e fotografia di Nicola Berti, è di 55 minuti.
LE DOLOMITI UNESCO ALLA XXVI° RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO
27 Rassegna stampa | Settembre 2015 Regioni.it | 25 settembre 2015
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Il reportage Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie, proiettato alla XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, si inserisce perfettamente nello spirito della rassegna che è quello di valorizzare i patrimoni archeologici, storici, culturali che appartengono a tutti e che tutti dovremmo conoscere. “La nascita dell'arcipelago” racconta la genesi delle Dolomiti: come si sono formate, quali sono stati gli elementi e i cambiamenti della Natura che ne hanno determinato le forme e la sublime bellezza. Le Dolomiti sono un libro aperto sulla storia geologica della Terra, è questa una delle caratteristiche di eccezionalità che ha permesso alle Dolomiti di essere iscritte nella Lista dei Beni Naturali UNESCO. Il filmato racconta, anche, la presenza dell'uomo in Dolomiti che risale a oltre settemila anni fa, l'uomo primitivo del Mesolitico-l'uomo di Mondeval. Con interviste ad esperti e professori universitari narra di altre scoperte archeologiche che hanno a che fare con la presenza dell'uomo in Dolomiti, come quella del Riparo Villabruna, per esempio (lungo la strada statale che da Fiera di Primiero conduce a Fonzaso). La durata del filmato, realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, montaggio e fotografia di Nicola Berti, è di 55 minuti.
Martedì 6 ottobre h. 20.45 all'Auditorium F. Melotti Nell'ambito della XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata stamane a Rovereto presso la Fondazione Museo Civico, le Dolomiti UNESCO avranno uno spazio di significativa visibilità. Infatti la sera di martedì 6 ottobre alle 20.45 presso l'Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato "La nascita dell'arcipelago", primo documentario del reportage "Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie", commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. "La Fondazione Dolomiti UNESCO è onorata di poter partecipare con un proprio filmato a questa prestigiosa rassegna - è stato detto dalla rappresentante della Fondazione -. Per questa bella opportunità il Segretario Generale della Fondazione, Marcella Morandini, ringrazia particolarmente Dario Di Blasi, curatore della rassegna e la Fondazione Museo Civico di Rovereto qui rappresentata dal vicepresidente del consiglio d'amministrazione Gianni Anichini e dal suo direttore Franco Finotti". La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e longeva: dura, appunto, da 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo. Si svolge a Rovereto dal 6 al 10 ottobre, propone più di 90 film, di cui oltre 60 provenienti dall'estero e una decina di incontri con professionisti archeologici di fama internazionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato una lettera e assegnato una medaglia alla XXVI° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. La Rassegna, incentrata quest'anno sul passato e sul presente del Medioriente antico, è promossa dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e coincide con il XVII° Concorso Premio dedicato al grande archeologo trentino Paolo Orsi.
Verso la Finale del «Circuito Dolomiti Golf Cup 2015»
Tutte le altre informazioni relative alle singole gare, agli articoli di stampa, alle pubblicità realizzate, ai finalisti per gara o in ordine alfabetico si trovano sul sito internet www.dolomitigolfcup.it.
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Sabato 3 ottobre si terrà l’attesa Finale nazionale che incoronerà i due più forti giocatori della Regione Trentino Alto Adige e non solo Nel mese di settembre con le tre tappe ai golf Dolomiti (Trento), Appiano (Bolzano) e Sanremo (Imperia quest’ultima purtroppo sospesa per maltempo), si sono concluse le 11 gare di qualificazione del Circuito, quindi, sabato 3 ottobre si terrà a Sommacampagna al Golf Club Verona per la 24ª volta la Finalissima del Circuito Dolomiti Golf Cup 2015. Data ambita da tutti quei golfisti che si sono qualificati (70 giocatori) nelle 11 tappe che hanno coinvolto 9 campi da golf del Trentino Alto Adige e altri 2 in Lombardia e Liguria per disputare al Golf Club Verona la Gran Finale del Circuito. Il «Dolomiti Golf Cup» scandirà così i suoi 24 anni di attività. È il primo Circuito di golf nato in regione e ancora l’unico che si snoda sui maggiori campi del Trentino, del Sudtirolo e non solo. Da ricordare che il Circuito anche quest’anno ha avuto due importanti patrocini, quello della Fondazione Dolomiti-UNESCO, unico nel suo genere e quello del CONI. Due sono i golfisti da battere, quelli che hanno vinto l’anno scorso e invitati di diritto, sono Fabio Pozzi di Lazzate e Giuseppe Maestranzi del golf Rendena, piazzatisi 1° Netto di 1ª Categoria e 1° Lordo. Con questa Finale del Circuito Dolomiti Golf Cup avranno partecipato nel 2015 circa mille golfisti in 12 gare. Quest’anno i principali sponsor che hanno consentito lo svolgimento del Circuito sono stati l’Adigetto.it, Toshiba, il Corriere del Trentino e dell’Alto Adige, Porsche Green, Menz & Gasser, il Centro Diagnostico Veterinario Trentino e l’Hotel Monte Bondone.
28 Rassegna stampa | Settembre 2015 L’Adigetto.it | 25 settembre 2015
- Il Veneto incontra i Paesi Expo: guardando a Est (ore 20 su invito). Una serata dedicata all'incontro con i delegati esteri: dopo la Region Presentation della realtà economica e produttiva del Veneto, degustazione di vini e di prodotti tipici. Con la partecipazione dell'Assessore regionale al Turismo Federico Caner MARTEDI 6 OTTOBRE - Colonnato palladiano. I balli del Rinascimento italiano (10.30–11 e 16–16.30) con Ricercardanzando - Rinascimento italiano: l'atmosfera festosa della vita di Corte di allora rivive, grazie a danze capaci di trasportare lo spettatore tra '500 e '700.
LUNEDI 5 OTTOBRE Spazio espositivo Mondo Novo. Dolomiti Street View (11–18). Con Dolomiti Unesco - La Fondazione Dolomiti Unesco è il primo ente italiano ad aderire al Google Trekker Loan Program: da oggi è possibile ammirare le Dolomiti in tutta la loro bellezza da New York o da Calcutta, attraverso Street View di Google maps. Una consolle dedicata permette ai visitatori di rivivere una gita, pregustare una vacanza, farsi invogliare dalle Dolomiti. Con la partecipazione dell'Assessore regionale al Turismo Federico Caner. Spazio espositivo Mondo Novo. Magìa del legno, un'arte antica (11-18). Con Dolomiti Unesco - Arte antica che unisce bellezza a manualità, gusto estetico a funzionale praticità: un saper fare che ha tante sfumature, che variano al variar del legno e della mano dell'artigiano. Spazio espositivo Mondo Novo. La filiera zootecnica e la valorizzazione della qualità (11-12.30) - Una filiera che di fronte alle sfide della globalizzazione e di mercati sempre più aperti garantisce al consumatore un prodotto di elevata qualità. Proiezione del video sulla filiera, con la partecipazione dell'assessore regionale all'Agricoltura Giuseppe Pan. A cura del Dipartimento e Sviluppo Rurale della Regione. Spazio espositivo Mondo Novo. Veneto su misura. I luoghi storici del commercio e della ristorazione (12.30–14) - Verrà presentata una guida relativa ai luoghi storici del commercio e della ristorazione, dal titolo “Veneto su misura”. Interviene l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico ed Energia, Roberto ColonnatoMarcato. palladiano e Spazio espositivo Mondo Novo. Melodie e sapori di montagna (16–18) Con Coro Cadore - Il Coro Cadore ci porterà in vetta alle Dolomiti con le sue melodie. A seguire, una degustazione a tema di formaggi tradizionali di malga. In collaborazione con Coldiretti Belluno.
29 Rassegna stampa | Settembre 2015 Il Gazzettino | 26 settembre 2015
Uno sguardo agli infiniti tesori delle Dolomiti
AMBIENTE Tra grandi parchi e lavori in legno Saliamo in cima alle Dolomiti, patrimonio Unesco. Respiriamo l'odore di montagna e quello del legno, che con arte e maestria viene lavorato, intagliato e plasmato; fino a dar forma ad intere città: Venezia, la città costruita sul mare e su milioni di pali in legno.
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Alto Adige | 27 settembre 2015
- Spazio espositivo Mondo Novo. I Parchi del Veneto: slow tourism e degustazione a tema (12.30-14.00)Gli itinerari naturalistici e ambientali in bicicletta nei tre parchi: Delta del Po, Dolomiti e Colli Euganei. Interviene il sottosegretario al ministero dell’Ambiente, Barbara Degani e l'assessore regionale al Turismo Federico Caner.
La montagna povera e le Dolomiti Disneyland di Ezio Danieli BOLZANO La montagna del futuro dovrà passare, per forza di cose, attraverso una maggiore educazione ai problemi della montagna stessa. Educazione deve partire dalla famiglia per passare poi alla scuola e coinvolgere anche la politica. I risultati, probabilmente, non mancheranno. Ma bisogna insistere su questa strategia per salvare ciò che resta della montagna. Ne hanno parlato ieri pomeriggio, nella sala di rappresentanza del Comune di Bolzano, lo scrittore alpinista Mauro Corona, lo scrittore Joseph Zoderer e Michil Costa per la moderazione di Paolo Mantovan alla presenza di un foltissimo pubblico. È stato Michil Costa a parlare per primo. Ha ricordato come la montagna è cambiata negli anni, come le sovvenzioni della Provincia abbiamo fatto più male che bene, come il Dio turismo sia diventato l'unico cui prestare attenzione. Citando più volte l'enciclica di Papa Francesco, Costa ha ammonito tutti a "frenare" i comportamenti sbagliati "che pure hanno portato a benefici anche a me, in quanto albergatore"; ha citato
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30 Rassegna stampa | Settembre 2015
- Spazio espositivo Mondo Novo La filiera cerealicola: tradizione e innovazione (11–12.30) - La biodiversità è il cuore della filiera cerealicola del Veneto: dal campo alla tavola la Regione è ricca di specialità e tradizioni. Proiezione del video documentario sulla filiera.
L’urlo di Mauro Corona per le vallate friulane e venete lasciate morire Michil Costa: ma qui da noi c’è molta finzione. Zoderer: bisogna educare tra sviluppo e tutela La necessità di evitare nei paesi lo spopolamento, ma con una crescita del turismo sostenibile in termini ambientali
- Spazio espositivo Mondo Novo. Filiera del legno, innovazione e sostenibilità (17–18). Il legno: prodotto innovativo e sostenibile per ambiente, economia e società. Presentazione del video documentario relativo alla filiera.
- Terrazza del Vino - Il Veneto incontra i Paesi Expo: focus Africa (20–21.30 su invito) - Una serata dedicata all'incontro con i delegati esteri: dopo la “Region Presentation” della realtà economica e produttiva del Veneto, degustazione di vini e di prodotti tipici.
- Le Maratone del Veneto corrono all'Expo (14.30). Il Veneto dell'ospitalità corre con le sue tre maratone: Venicemarathon (ottobre), Treviso Marathon (marzo) e Maratona S. Antonio (aprile).
31 Rassegna stampa | Settembre 2015
Costa e Corona: «Il marchio dell’Unesco è una patacca»
la problematica dei passi con il traffico da ridurre favorendo comunque nel contempo la mobilità dei residenti. Joseph Zoderer ha detto di sentirsi triste per le parole di Costa, troppo negative. «La montagna ha molto di esotico, mi piace sentirmi sfiorare dalla roccia». È toccato poi a Mauro Corona che, con spirito molto polemico, si è chiesto subito di «che montagna stiamo parlando. Di quella di Corvara o di quella di Erto dove chiudono gli uffici postali, dove chiudono le scuole, dove c'è bisogno di tutto. E non c'è niente». Corona ha preso di mira anche la politica: «C'è un ministro che si occupa dei nostri problemi ma è circondato da persone incapaci messe ai posti di responsabilità grazie ai voti. C'è bisogno di maggiore educazione, a partire dalla famiglia. Ma servono anni ed anni per cambiare le cose. Io farei un'azione di disobbedienza civile perché sto male quando vedo la mia montagna che si svuota mentre quella della Badia, per esempio, continua a crescere. Male ma c'è uno sviluppo che permette almeno di vivere». Sull'idea di una maggiore educazione s'è espresso anche Zoderer. Lo scrittore altoatesino ha auspicato un coinvolgimento della famiglia e della scuola: “iniziamo così a ragionare il modo diverso ed i risultati si noteranno”. Costa, Corona e lo stesso Zoderer hanno convenuto sulla necessità, grazie all'educazione, di curare meglio la manualità. "Dalle mie parti manca completamente", ha detto Corona; «L'esempio di quanto succede in provincia di Bolzano è emblematico e potrebbe essere preso ad esempio», ha aggiunto Zoderer, sullo stesso tono l'intervento di Michil Costa che ha aggiunto il ruolo che svolge il suo albergo “dove abbiamo adottato, da tempo, il bilancio del bene comune; dove si mangiano solo prodotti locali”. Sempre Corona è poi tornato sulla parte "politica" della vicenda montagna: «Stiamo tutti attenti a non cadere nella solita, implacabile trappola. Per capire i problemi della montagna, sia di quella ricca che di quella povera, bisogna che ci siano rappresentanti politici del posto, che sappiamo rendersi conto dei problemi e che sappiano poi trovare le giuste soluzioni. Ma da chi prenderanno i voti per essere eletti? Da una vallata come quelle che abbiamo nel Bellunese? Ripeto per l'ennesima volta: non abbiamo bisogno dei protettori della natura, o coloro che si considerano tali. È la solita trappola in cui continuaiamo a cadere». Segnali di speranza per la montagna del futuro. Nulle o quasi per Mauro Corona, più possibilista Michil Costa, poetico Zoderer «A me basta che mi lascino girare nel bosco in tutta tranquillità anche se le Dolomiti dovessero diventare come una Disneyland». Un'eventualità, come ha detto soprattutto Michil Costa, già presente nell'arco dolomitico dove si sparano i fuochi d'artificio in ogni occasione, dove anche l'architettura è tutt'altro che alpina.
BOLZANO Il marchio dato dall'Unesco alle Dolomiti, considerate patrimonio dell'umanità, è stato al centro di dure contestazioni durante il dibattito di ieri pomeriggio. Mauro Corona l'ha definito "una patacca", Michil Costa ha detto che è solo un beneficio a favore del turismo, critico anche Zoderer che è stato un po' più sfumato nelle sue considerazioni. «E' inutile -ha aggiunto l'albergatore badiota - perché il marchio Unesco non impedisce la costruzione di strade che portano alle malghe o favorisce inquinamenti, come i fuochi d'artificio, che creano una serie di problemi agli animali di tutta la zona dolomitica». (ed)
«È emersa chiaramente l'esigenza e la volontà da parte di tutte le associazioni di categoria di iniziare una riflessione seria sull'accreditamento Unesco - commenta la presidente dei Giovani di Confcommercio, Cristina Del Favero -. Credo che i tempi siano maturi per poter condividere un progetto strategico e intraprendere un percorso di sviluppo economico compatibile con la necessità di valorizzare e nello stesso tempo tutelare il nostro patrimonio».
COMMERCIO BELLUNO - Dolomiti Unesco e rilancio dell'economia: il binomio (o meglio, la chance) piace al Bellunese. Il Progetto Giovani Dolomiti del Gruppo Giovani di Confcommercio Belluno comincia a prendere il largo. Giovedì scorso si è tenuto un tavolo di lavoro con i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria della provincia. Obiettivo: riflettere insieme sulle opportunità fornite al tessuto economico dal conferimento Unesco. Durante l'incontro si è riflettuto sulla possibilità di portare avanti congiuntamente un ambizioso progetto, nato su iniziativa del Gruppo Giovani di Confcommercio Belluno e già condiviso con i Gruppi Giovani Confcommercio delle altre quattro provincie Dolomiti (Bolzano, Udine, Pordenone e Trento), volto a elaborare una strategia e un piano d'azione per lo sviluppo economico del territorio, a partire dai principi della sostenibilità. Come? Con un tavolo di lavoro permanente, nato giovedì scorso, a cui parteciperanno due soci giovani per ciascuna associazione.
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32 Rassegna stampa | Settembre 2015 Il Gazzettino | 29 settembre 2015
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Dolomiti Unesco vera opportunità
Il Gazzettino | 29 settembre 2015
La Provincia autonoma, insieme a quella di Bolzano, delle Province di Belluno, Pordenone e Udine, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Regione Veneto ha istituito, nel maggio del 2010, la Fondazione Dolomiti-Dolomite-Dolomites-Dolomitis UNESCO. Nella seduta di giunta di ieri, su proposta dell'assessore Mauro Gilmozzi, è stato approvato il testo del nuovo statuto proposto e già approvato dal Consiglio direttivo e del Consiglio di amministrazione della Fondazione. Le modifiche del nuovo statuto prevedono una riorganizzazione dell'ente in un'ottica di semplificazione e snellimento dell'organigramma della Fondazione.
33 Rassegna stampa | Settembre 2015
La Voce del Trentino | 29 settembre 2015
DOLOMITI UNESCO È stato modificato lo statuto dell’organismo
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La Legge di stabilità 2014 e successive modifiche prevedeva il numero massimo di cinque componenti per gli organi di amministrazione. Alle associazioni e alle fondazioni costituite con finalità di gestione di beni del patrimonio mondiale dell'umanità (UNESCO), come il caso delle Dolomiti, queste disposizioni non si applicano purché sia comprovata la gratuità degli incarichi.
Fondazione Dolomiti Unesco: approvate le modifiche dello statuto
CORTINA - (M.Dib.) Sarà più facile e veloce gestire la fondazione Dolomiti Unesco, con le modifiche apportate dal nuovo statuto, che prevedono una riorganizzazione dell'ente, in un'ottica di semplificazione e snellimento dell'organigramma. Viene soppresso il consiglio direttivo della fondazione, che ha sede nel Comun Vecio, nel centro di Cortina, trasferendo le funzioni di questo organo al consiglio di amministrazione. Le modifiche riguardano anche la gratuità degli incarichi negli organi amministrativi della fondazione e il numero dei componenti del consiglio d'amministrazione.
La Fondazione diventa più snella
La Legge di stabilità 2014 prevedeva il numero massimo di cinque componenti per gli organi di amministrazione, ma per le associazioni e alle fondazioni costituite con finalità di gestione di beni del patrimonio mondiale dell'umanità riconosciuto dall'Unesco, come il caso delle Dolomiti, queste disposizioni non si applicano, purché sia comprovata la gratuità degli incarichi. Così è per la fondazione Dolomiti, che ha un consiglio composto dai rappresentanti delle due Province autonome di Bolzanoe Trento, dalle Province di Belluno, Pordenone e Udine, dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Regione Veneto. Il testo del nuovo statuto della fondazione Dolomiti-Dolomite-Dolomites-Dolomitis Unesco, proposto e già approvato dal direttivo e dal consiglio di amministrazione della fondazione, è stato approvato ieri dalla giunta della Provincia autonoma di Trento, su proposta dell'assessore Mauro Gilmozzi.
Viene soppresso il Consiglio direttivo trasferendo le funzioni espletate da questo organo, al Consiglio di amministrazione. Le modifiche riguardano anche la gratuità degli incarichi negli organi amministrativi della Fondazione e il numero dei componenti del Consiglio d'amministrazione.
I poteri amministrativi e gestionali rimangono prerogativa delle Province e delle Regioni, secondo le normative vigenti, mentre la Fondazione svolge un fondamentale ruolo di coordinamento per l’armonizzazione delle politiche di gestione del Bene Dolomiti, con l’obiettivo di costruire una strategia Quellacondivisa.della Fondazione è una sfida culturale rispetto alla complessità del Bene dolomitico – linguistica e culturale, oltre che amministrativa – che non trova eguali negli altri siti del Patrimonio UNESCO. La Fondazione è un organismo inedito, appositamente creato per favorire lo sviluppo sostenibile di un territorio che è anche storicamente molto diversificato.
Così è per la Fondazione Dolomiti che ha un Consiglio d'amministrazione composto dai rappresentanti della Province autonoma di Trento e di Bolzano, dalla Province di Belluno, Pordenone, Udine, dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Regione Veneto.
Il 13 maggio 2010, facendo seguito a uno specifico impegno preso nei confronti dell’UNESCO, le Province e le Regioni coinvolte nella gestione del Patrimonio delle Dolomiti hanno costituito la Fondazione Dolomiti –Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO.
La Fondazione, che rappresenta il referente univoco nei confronti del Ministero italiano dell’Ambiente e del Comitato per il Patrimonio mondiale UNESCO, ha il compito di promuovere la comunicazione e la collaborazione tra gli Enti territoriali che di fatto gestiscono e amministrano – ciascuno secondo il proprio ordinamento – il territorio definito dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Le Dolomiti però non sono un’ininterrotta catena di cime, bensì nove sistemi montuosi tra loro separati da vallate, fiumi, altre montagne. I 142mila ettari che formano il Bene UNESCO costituiscono un sorta di arcipelago distribuito su un’area alpina molto più vasta e suddiviso in cinque Province diverse tra loro dal punto di vista istituzionale e amministrativo.
Il 26 giugno del 2009 l’UNESCO ha riconosciuto le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità per il loro valore estetico e paesaggistico e per l’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.
Per il 2016, compito della Fondazione è definire la Strategia Complessiva di Gestione del Bene, ovvero una governance condivisa delle Dolomiti Patrimonio UNESCO finalizzata al mantenimento dei valori universali del Patrimonio mondiale e concentrata su tre assi: conservazione, comunicazione e Lavalorizzazione.StrategiaComplessiva si basa sul principio della “gestione a rete” e si attua per mezzo di Reti funzionali interregionali/interprovinciali, che sviluppano tematiche specifiche del Bene (patrimonio geologico, patrimonio paesaggistico, aree protette, promozione del turismo sostenibile, sviluppo socio-economico, mobilità, formazione e ricerca scientifica). Queste reti rappresentano altrettante intese di partenariato, finalizzate a uniformare i livelli di conoscenza, utilizzare le varie esperienze, proporre linee guida di gestione omogenee e coerenti con i livelli di competenza e con le prassi amministrative di ciascun territorio. Ogni attività finalizzata alla conservazione, comunicazione e valorizzazione del Bene – cioè inerente la Strategia di Gestione Complessiva – viene pertanto sviluppata secondo questo principio a rete che assicura il coinvolgimento e la condivisione della vasta gamma di stakeholder con responsabilità di gestione – diretta e indiretta – sul territorio del Bene.
Ogni sei anni il Centro per il Patrimonio Mondiale UNESCO monitora lo stato di conservazione e gestione del Sito per mezzo di esperti della IUCN (International Union for Conservation of Nature). Lo scopo di queste valutazioni, svolte anche tramite visite sul campo, è la verifica del livello di attuazione degli obiettivi che la Fondazione ha dichiarato nel proprio programma pluriennale e l’esame dello stato di conservazione e gestione del Bene.
34 Rassegna stampa | Settembre 2015
TRENTO. La Provincia di Trento, insieme a quella di Bolzano, delle Province di Belluno, Pordenone e Udine, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Regione Veneto ha istituito, nel maggio... TRENTO. La Provincia di Trento, insieme a quella di Bolzano, delle Province di Belluno, Pordenone e Udine, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Regione Veneto ha istituito, nel maggio del 2010, la Fondazione Dolomiti Unesco. Nella seduta di giunta di ieri, su proposta dell'assessore Mauro Gilmozzi, è stato approvato il testo del nuovo statuto proposto e già approvato dal Consiglio direttivo e del Consiglio di amministrazione della Fondazione. Le modifiche del nuovo statuto prevedono una riorganizzazione dell'ente in un'ottica di semplificazione e snellimento dell'organigramma della Fondazione. Viene soppresso il Consiglio direttivo trasferendo le funzioni espletate da questo organo, al Consiglio di amministrazione. Le modifiche riguardano anche la gratuità degli incarichi negli organi amministrativi della Fondazione e il numero dei componenti del Consiglio d'amministrazione. La Legge di stabilità 2014 e successive modifiche prevedeva il numero massimo di cinque componenti per gli organi di amministrazione con eccezione delle fondazioni che prevedono la comprovata la gratuità degli incarichi. Così è per la Fondazione Dolomiti Unesco.
35 Rassegna stampa | Settembre 2015 Trentino | 29 settembre 2015
Fondazione Dolomiti Unesco: organi più snelli
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OTTOBRE2015
RASSEGNASTAMPA
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
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La Venezia del Carnevale di oggi e di ieri, le Dolomiti e i Parchi, le piste ciclabili e i luoghi storici del commercio, le Ville palladiane e le fattorie didattiche... L’immensa offerta turistica...
2 Rassegna stampa | Ottobre 2015 Il Mattino di Padova | 01 ottobre 2015
La Venezia del Carnevale di oggi e di ieri, le Dolomiti e i Parchi, le piste ciclabili e i luoghi storici del commercio, le Ville palladiane e le fattorie didattiche... L’immensa offerta turistica del Veneto si presenta all’Expo con i suoi progetti ma anche con le sue colorate manifestazioni. Alle rutilanti sfilate dell’Ambasceria Veneta (venerdì 2 e giovedì 8), alle azione sceniche (venerdì 2 e domenica 4), al flash mob di martedì 6 ottobre (con i maratoneti che corrono per valorizzare gli eventi sportivi internazionali), e ai cori di montagna (lunedì 5 ottobre), si alterneranno numerosi appuntamenti con la presentazione dei più recenti progetti realizzati in ambito turistico. Come la rigenerazione territoriale incentrata su benesseresalute promossa da “Green Tour, Verde in Movimento”, con il quale la Regione ha completato la propria rete di percorsi ambientali incentrati sulla storica ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia (Mantova) in collegamento con il fiume Po, il fiume Sile, il fiume Mincio, la Laguna di Venezia e il Mare Adriatico, che sarà presentato martedì 6 ottobre alla presenza del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani. Ma il significato di “Mondo Novo” trova la sua perfetta concretizzazione in due appuntamenti di martedì 5. Sarà presentata “Veneto su misura”, guida ai luoghi storici del commercio e della ristorazione, realizzata dalla Regione con Unioncamere Veneto: angoli di storia e di cultura materiale modernamente descritti in una app loro dedicata. Inoltre, sempre nel segno della tecnologia al servizio della conoscenza, la Fondazione Dolomiti Unesco si presenterà quale primo ente italiano ad aver preso a prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View, e ha così mappato i sentieri e le vette dolomitiche, che ora si possono ammirare comodamente da casa in tutto il mondo con Street View di Google Maps.
Carnevale, Dolomiti e Green Tour
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3 Rassegna stampa | Ottobre 2015 Corriere delle Alpi | 01 ottobre 2015
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Il sapore antico del Mondo Novo
Expo: la SETTIMANA DEL VENETO di Marina Grasso VENEZIA. Una settimana con “il sapore antico dell’innovazione” made in Veneto, a Expo 2015. Dopo la presenza di progetti, incontri e iniziative venete nel padiglione Italia, allo Spazio Convivio, al padiglione dell'Unione Europea e al padiglione del Vino, dal 2 all’8 ottobre Palazzo Italia ospita un vero e proprio spazio espositivo veneto: una settimana densa di eventi per raccontare il “Veneto Mondo Novo”, claim con il quale la Regione ha già promosso un roadshow itinerante e con il quale ora si presenta all’Esposizione milanese. Ed è uno slogan che il suo bell’effetto lo fa. Anche per chi pensa che l’abusato binomio “tradizione-innovazione” sia già stato visto e sentito troppo, dimenticandosi che la “fame di made in Italy” continua, a latitudini diverse dalle nostre, soprattutto in Paesi che, grazie alle loro condizioni economiche favorevoli, sono più attenti alla qualità che al risparmio a tutti i costi, all’originalità più che alla contraffazione, a un pizzico di poesia più che all’italico disincanto. E allora proviamo a guardarla con gli occhi di un brasiliano o di un russo, quella macchina soprannominata da Carlo Goldoni il “Mondo Novo”, il phantascope che sarà al centro dello spazio espositivo: spettacolare creazione settecentesca, stupefacente intrattenimento popolare che proiettava immagini in una sorta di grande scatola meravigliosa. Oppure cerchiamo di capire che cosa può rappresentare per un cinese il “Mondo Novo” rappresentato da Giandomenico Tiepolo (oggi a Ca’ Rezzonico): un gruppo di persone tutte viste di spalle dove si mescolano uomini e donne, popolani, nobili e borghesi, che attendono il loro turno per guardare dentro una finestrella di una baracca uno spettacolo che per noi resta invisibile. Sullo sfondo un orizzonte indistinto com’era quello della Venezia del 1791 in cui Tiepolo lo dipinse, ma che - nonostante la sensazione di profonda inquietudine che anche l’affresco trasmette - non rinuncia alla meraviglia, a cercare una finestra, ad appassionarsi alla novità. E poi immaginiamo che effetto può fare ad esempio, su un giapponese, il colonnato palladiano che delimiterà l’area veneta all’Expo, con i molti richiami alle ville - gioielli architettonici e fattorie efficienti insieme - che hanno strutturato un sistema e qualificato nel tempo una società, elevandole al rango di civiltà…. Giochiamo a guardare il Veneto con occhi “altri”, per scoprirne bellezze e ricchezze cui forse siamo assuefatti, o che non vediamo più con la grigia benda degli affanni: potremo ritrovare tutta la spettacolarità delle Dolomiti cui sarà dedicata la giornata del 5 ottobre, oppure dei molti itinerari tematici della variegatissima offerta turistica, protagonisti martedì 6 ottobre. Ma anche apprezzare meno superficialmente sapori e storie di oli e vini veneti, in primo piano sabato 3 ottobre, o della tradizione casearia posta in evidenza dal programma di domenica 4 ottobre, quando la serata sarà dedicata alle Scuole di Ristorazione viste come fucina di eccellenze del futuro. Perché - e ben lo spiegano la giornata inaugurale e quella conclusiva di Veneto Mondo Novo, è in cucina che si intrecciano e si concretizzano la tutela dell’ambiente, la cultura del bello, la propensione per il nuovo e la passione per l’antico: venerdì 2 e venerdì 8 ottobre l’alta cucina sarà protagonista attraverso con lo chef stellato più giovane d’Italia, il vicentino Lorenzo Cogo (già protagonista della mostra sulla “potenza del saper fare” di
Palazzo Italia), che inaugurerà le serate di Veneto Mondo Novo. E attraverso quel prodotto non proprio autoctono, ma che grazie alla passione veneta ha conquistato i palati più esigenti di tutto il mondo: il baccalà, con il sapore del quale si chiuderà la settimana veneta ad Expo. In mezzo ci saranno tutti i sapori delle filiere agroalimentari, spina dorsale della storia sociale ed economica della regione, la presentazione dell’innovativa “Guida di Luoghi del Storici del Commercio”, di progetti avveniristici per la mappatura delle dolomiti e del sapore antico del “Green Tour”, il progetto strategico per invitare a camminare, pedalare, cavalcare, navigare lungo percorsi inusuali, anche questi spesso punteggiati di ville, imprescindibile filo rosso dell’urbanistica veneta di ieri e di oggi.
4 Rassegna stampa | Ottobre 2015
L’offerta turistica Carnevale, Dolomiti e Green Tour
MUSICA Il primo album della formazione con musicisti trentini, veneti e friulani
La Venezia del Carnevale di oggi e di ieri, le Dolomiti e i Parchi, le piste ciclabili e i luoghi storici del commercio, le Ville palladiane e le fattorie didattiche... L’immensa offerta turistica del Veneto si presenta all’Expo con i suoi progetti ma anche con le sue colorate manifestazioni. Alle rutilanti sfilate dell’Ambasceria Veneta (venerdì 2 e giovedì 8), alle azione sceniche (venerdì 2 e domenica 4), al flash mob di martedì 6 ottobre (con i maratoneti che corrono per valorizzare gli eventi sportivi internazionali), e ai cori di montagna (lunedì 5 ottobre), si alterneranno numerosi appuntamenti con la presentazione dei più recenti progetti realizzati in ambito turistico. Come la rigenerazione territoriale incentrata su benesseresalute promossa da “Green Tour, Verde in Movimento”, con il quale la Regione ha completato la propria rete di percorsi ambientali incentrati sulla storica ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia (Mantova) in collegamento con il fiume Po, il fiume Sile, il fiume Mincio, la Laguna di Venezia e il Mare Adriatico, che sarà presentato martedì 6 ottobre alla presenza del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani. Ma il significato di “Mondo Novo” trova la sua perfetta concretizzazione in due appuntamenti di martedì 5. Sarà presentata “Veneto su misura”, guida ai luoghi storici del commercio e della ristorazione, realizzata dalla Regione con Unioncamere Veneto: angoli di storia e di cultura materiale modernamente descritti in una app loro dedicata. Inoltre, sempre nel segno della tecnologia al servizio della conoscenza, la Fondazione Dolomiti Unesco si presenterà quale primo ente italiano ad aver preso a prestito il Trekker, lo zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street View, e ha così mappato i sentieri e le vette dolomitiche, che ora si possono ammirare comodamente da casa in tutto il mondo con Street View di Google Maps.
L’Adige | 03 ottobre 2015
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«Concier di testa» è un modo di dire cadorino traducibile con «sale in zucca» o «testa fina» ma anche un sottinteso consiglio ad aver giudizio, è stato registrato nel maggio 2014, e viene corredato da un booklet con splendide immagini in bianco e nero. Nel cd si scopre un repertorio, in gran parte inedito, di balli e canzoni tradizionali arrangiate per un ensemble orchestrale di oltre venti musicisti.
Ma il cd è arricchito anche da altri motivi, sia strumentali che cantati, legati ai diversi territori e a diverse tematiche. E non mancano i classici del repertorio montanaro, come «La Pastora», o d'autore come l'intenso «Stelutis Alpinis» in lingua friulana con la direzione musicale, l'orchestrazione e gli arrangiamenti di Francesco Ganassin con il contributo di Roberto Tombesi .
L'idea che muove l'Orchestra è quella di ridare dignità culturale ed estetica, nonchè una maggiore visibilità ai repertori di musica e danza dell'area alpina, stimolando l'interesse di un pubblico vasto verso la riproposta di repertori tradizionali in chiave moderna.
5 Rassegna stampa | Ottobre 2015
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L'Orchestra popolare delle Dolomiti che si compone di una ventina di musicisti, nasce dall'incontro dei seguenti gruppi del Triveneto: Abies alba (Trentino), Al Tei (Belluno), Bandabrian (Veneto), Calicanto (Veneto), Compagnia del fil de fer (Trentino), Mideando string quintet (Veneto), Pasui (Alto Adige/Südtirol), Quartetto Neuma (Trentino), Zephiros (Veneto). Un supergruppo dunque che in «Concier di testa» punta su brani, in buona parte, arrangiati a partire dai preziosi manoscritti trovati a Borca di Cadore qualche anno fa e pubblicati nel volume di R. Tombesi, F. Ganassin e T. Luison, «Ballabili antichi per violino o mandolino, un repertorio dalle Dolomiti del primo '900».
L’Adigetto | 05 ottobre 2015 Verona Golf Club 2015 – Gara di sabato 3 ottobre 2015 «Finale Circuito Dolomiti Golf Cup» – Stableford tre categorie
TRENTO - Una trentina di differenti melodie, proposte in forma di suite, con denominazioni in alcuni casi curiose (concier di testa, berlingozza, pia, bettina) in altri più note come per il valzer, la manfrina, la quadriglia, la villotta, il varsovien, la sottis o la gavotta. Sono quelle contenute nel primo cd dell' Orchestra popolare delle Dolomiti Concier di testa , che verrà presentato questo pomeriggio, alle 14, al Rifugio SiFuciade.tratta di un lavoro autoprodotto, con il sostegno della Fondazione Dolomiti Unesco, Cassa rurale di Aldeno, Aics (Associazione italiana cultura e sport) e Inis - Italie Nord Isere, distribuito da Felmay, che propone un repertorio in gran parte inedito legato al territorio delle Dolomiti, una delle zone di montagna che l'Unesco ha dichiarato patrimonio dell'Umanità.
Dolomiti, super Orchestra
Nel booklet, testi di Marcella Morandini, Pietro Bianchi, Carmine Ragozzino, Antonio Carlini, Roberto Tombesi, Guglielmo Pinna, Francesco Ganassin, Modesto Brian e Domenico Zamboni. F.D.S.
Il Circuito Dolomiti Golf Cup si è articolato in 12 tappe da aprile a ottobre nei golf del Trentino, dell’Alto Adige, del Veneto, Lombardia e Liguria facendo conoscere le Dolomiti attraverso il patrocinio della Fondazione Dolomiti-UNESCO, del CONI e dei manifesti di Franz J. Lenhart. Hanno partecipato più di 1.000 golfisti. Sabato 3 ottobre si è conclusa felicemente la Finale del «Circuito Dolomiti Golf Cup» al Golf Verona con una inaspettata giornata di sole a dispetto delle pessime previsioni. I campioni uscenti, Pozzi e Maestranzi, sono entrambi saliti sul podio, ma solo Fabio Pozzi del golf di Lazzate con 36 punti ha replicato l’exploit dell’anno scorso, rimanendo campione in carica vincendo per la seconda volta il 1° Netto di 1ª Categoria, mentre Giuseppe Maetranzi del golf Rendena con 28 punti ha dovuto accontentarsi del 3° posto lasciando il 1° Lordo ad un altro trentino, Moreno Trisorio del golf Rendena (di cui è anche Presidente). Stefan Zizzer, socio del nuovissimo golf di Appiano, con 35 punti si è aggiudicato il 2° Netto di prima categoria. In 2ª Categoria Paolo Colombini del golf Break Point con 30 punti ha vinto il 1° Netto, con 2 punti in meno si è classificato 2° Netto Luigi Corbella del golf la Pinetina, mentre con lo stesso punteggio si è classificato 3° Patrick Sevvi del golf di Appiano. In 3ª Categoria ha primeggiato il bravo junior Denis Cunial del golf Carezza che con 33 punti ha vinto il 1° Netto, mentre Giorgio Giglio del golf le Vigne con 32 punti si è aggiudicato il 2° posto superando di due punti il 3° classificato Agosino Pontillo del Break Point. Ha vinto la 1ª Lady con 35 punti Emanuela Aldrighetti del gof ospite, mentre, con 2 punti in più, ha vinto il 1° Senior Gabriele Arsenio anche di Verona. Il 1° Master se lo è aggiudicato con 37 punti Gaetano Zoccatelli anche di Verona. Il 1° Porsche se lo è guadagnato Gustavo Bussinello di Verona con 34 punti. Nella categoria unica Special Guest ha vinto il 1° Lordo Mariano Vantini con 31 punti del golf Verona. 1° Netto Pilade Riello con 40 punti anche di Verona, mentre si è classificato secondo Pietro Orlandi con 38 punti del golf Verona, soffiando il risultato all’ultima buca a Silvio Santoni che ha totalizzato lo stesso punteggio, ma ha giocando meno bene la 18ª buca. Hanno fatto gli onori di casa Giovanni Glisenti Presidente del Golf Club Verona con la direttrice Katia Trentin, mentre Bruno Amlesu Ad di TOSHIBA ha premiato assieme a Sergio Costa organizzatore del Circuito.
Il titolo dell’edizione di quest’anno è «Le grandi civiltà: le nostre origini». Pellicole da tutto il mondo, il meglio del settore Cinema Archeologico, oggi parte la rassegna di Maddalena Di Tolla Deflorian ROVERETO Compie 26 anni la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. Oggi apre la nuova edizione, che terminerà sabato 10 e che, come sempre accade, si conferma una proposta ricca di titoli e narrazioni interessanti dal fronte della ricerca archeologica mondiale, con sguardi sulla scala locale. Nel 2015 la Rassegna si è fregiata anche della medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, recapitata alla Fondazione Museo Civico di Rovereto alla
6 Rassegna stampa | Ottobre 2015
Trentino | 06 ottobre 2015
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vigilia dell'inizio dello storico festival. Quest’anno si va alle radici della diversità delle popolazioni umane. Il titolo è “Le grandi civiltà: le nostre origini”. Sono tanti i film e i documentari stimolanti che setacciano le conoscenze raccolte nei vari siti e su aspetti molto diversi tra loro. Come sempre la rassegna prende corpo in collaborazione con la rivista Archeologia Viva sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Questa edizione coincide con il XII Concorso Premio Paolo Orsi, dedicato al grandissimo archeologo trentino. Si tratta del riconoscimento biennale, che affianca quello della Giuria principale, attribuito da una giuria internazionale a un film scelto in una selezione di opere cinematografiche di recente produzione che svolgano un argomento attinente al tema archeologico indicato dalla Rassegna. Quest’anno si inserisce inoltre una novità che scaturisce dal mondo del web più dinamico: l’introduzione di una menzione speciale assegnata da un gruppo di Archeoblogger. Lo ricorda sempre del resto, a ragione, il curatore Dario Di Blasi: l’archeologia non è per nulla una disciplina noiosa e statica. Ne dà evidenza anche la sempre ricca proposta cinematografica che aggiorna lo stato dell’arte, sempre in movimento, di anno in anno. Ci sarà pure l’assegnazione del premio speciale Cinem.A.Mo.Re (la Rassegna che promuove Religion Today Filmfestival, Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico e Trento Film Festival). «La Rassegna – spiega Di Blasiporta nella Città della Quercia opere cinematografiche sempre nuove e coinvolgenti provenienti da tutto il mondo. Fin dal primo giorno l’evento offre una panoramica vastissima». Citiamo allora solo alcune delle suggestioni e dei temi che andranno in sala oggi: parla della nascita delle gerarchie nelle società umane e dell’inizio dei conflitti guerreschi il film “L’età dei metalli” di Petrus van der Let (Austria, 2014, 44', Auditorium Melotti ore 15). “Alla ricerca del primo europeo” di Luis Quevedo (Spagna, 2011, 58', a seguire al Melotti) affronta invece l'affascinante ricerca dei segni dei primi uomini europei, tema che costituisce uno dei fronti più caldi e sorprendenti della ricerca antropologica moderna. Racconta i l’inizio della storia delle Dolomiti e dei primi insediamenti umani in queste valli alpine “Dolomiti. Montagne-Uomini-Storie” di Piero Badaloni (Italia, 2014, 55', proiettato questa sera alle 20.45 in Adutiroium). Citiamo fra altri lavori curiosi “Progetto Thesaurus” di Walter Daviddi (Italia, 2013, 19', sempre questa sera al Melotti), che racconta le imprese di un robot a caccia di relitti subacquei là dove non può arrivare l’uomo. Affianca questo pomeriggio la parte in sala una conversazione di approfondimento, dal titolo “Oasi. Acqua e antiche civiltà” (ore 17.45) con il contributo dell’archeologa Serena Massa. Oggi (ore 10) aprono anche le Sezioni speciali: “Storia e Archeologia in Iran” (Sala conferenze del Mart) e “Percorso Archeologia e Etnografia” (Aula Magna Palazzo dell'Istruzione, Corso Bettini). L’ingresso alle proiezioni e alle conferenze è libero. Il programma completo si trova su http://www.fondazionemcr.it
Giornata intensa ma positiva: spolverati i buffet offerti con i prodotti tipici locali delle Dolomiti Partiti all’alba per promuovere il territorio MILANO Due pullman e un piccolo furgoncino. Era più di cento i bellunesi partiti lunedì all’alba per raggiungere Milano. Dal Cadore sono arrivati 24 dei 27 abituali membri del Coro Cadore in compagnia dei loro familiari e di due rappresentanti in costume tipico cadorino. Per loro grande l’emozione di esibirsi davanti al pubblico dell’Expo, all’esterno del palazzo della Regione Veneto. «Coroniamo mezzo secolo di attività», ha detto il presidente Giuseppe Cian. Anche dall’Agordino è partita una corriera con una trentina di rappresentanti dei malghesi con le loro famiglie: in pratica tutti coloro che hanno presentato i loro
7 Rassegna stampa | Ottobre 2015
Corriere delle Alpi | 07 ottobre 2015
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SUCCESSO DELLA MOSTRA Dolomiti Unesco, 28 mila visitatori
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8 Rassegna stampa | Ottobre 2015 formaggi nei due buffet offerti prima al palazzo di Coldiretti e poi a quello del Veneto. Il primo ad arrivare, però, è stato il pulmino con a bordo la dirigenza della Coldiretti: il presidente Silvano Dal Paos, il direttore Michele Nenz, lo staff con Franca Berton e Pierpaolo Caldart, il titolare dell’agriturismo Piccola Baita di Falcade, Fabrizio Pescosta, la cuoca Paola Bertani dell’agriturismo Mezzomiglio e l’assaggiatore di formaggi Mario Innocente. Alle 9 hanno varcato i cancelli dell’entrata dell’Expo. Subito il gruppo ha raggiunto il palazzo di Coldiretti (ospiti della Regione Molise) dove è stata presentata una nuova piattaforma informatica su cui sta lavorando anche il Consorzio Bim Piave, che dovrà censire, tramite il Sit, tutte le malghe e aiutare i malghesi nella loro attività. Presentato anche il progetto della Fondazione Dolomiti Unesco di geolocalizzazione tramite Google dei sentieri montani. Presenti anche il questore di Belluno Morelli, alcuni sindaci, il vicepresidente della Provincia Padrin e il deputato De Menech. A seguire il primo assaggio dei formaggi, molto gradito. Da qui poi il gruppo Coldiretti si è spostato con i prodotti al palazzo Veneto, dove alle 18 è stato allestito un fornito buffet con insaccati da Agordino e Cadore, ancora i formaggi di malga, grissini, vini, succhi di frutta, tutti rigorosamente prodotti nel Bellunese. Decine e decine di visitatori hanno approfittato della gratuità dello spuntino, rimanendo davvero soddisfatti. In molti hanno chiesto indicazioni sui produttori. Alla fine di tutta la merce portata è rimasto ben poco: tutto spazzato via in pochi minuti. E così, dopo aver sgomberato il palazzo, la comitiva è ripartita: stanca, ma felice. (pda)
Sono stati 28mila, nel corso di quest'anno, i visitatori della mostra permanente sulle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO ospitata all'interno del Parco naturale Tre Cime. Un risultato considerato più che soddisfacente.
Alto Adige | 11 ottobre 2015
Corriere
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Le Dolomiti della Grande Guerra a Milano
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'Tra Paradiso e Inferno',con Lorenzo Cremonesi e Marco Mondini (ANSA) - MILANO, 14 OTT - I luoghi storici della Grande Guerra sulle Dolomiti arrivano a Milano con un evento organizzato nell'ambito di 'Expo in città'. "Tra Paradiso e Inferno: alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra tra le Dolomiti patrimonio dell'umanità" è un dialogo tra Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere della Sera, e Marco Mondini, storico e autore del libro "I luoghi della Grande guerra", edito da Il Mulino. Il dialogo il 16 ottobre allo Spazio Bad di via San Marco, sopra le Chiuse di Leonardo. "La guerra lasciò il suo segno anche nel paesaggio naturale - ha spiegato Marco Mondini - Italiani e austriaci si affrontarono per quattro anni lungo un fronte prevalentemente montano, una condizione estrema che non trova riscontri negli altri teatri di guerra". Il Paradiso delle montagne più belle del mondo, dunque, e l'Inferno delle trincee e delle battaglie che in quei luoghi si combatterono. L'evento rientra nel progetto di promozione territoriale "Expo - Belluno", promosso da tutte le associazioni di categoria bellunesi (Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato Imprese Belluno, Appia CNA, Confcommercio, Coldiretti, Cia e Confagricoltura), in collaborazione con la Provincia di Belluno, il Consorzio Bim Piave e la Fondazione Dolomiti Unesco. In apertura sarà presentato il Museo della Marmolada, il più alto d'Europa, che si trova a tremila metri di quota, al centro della Zona Monumentale Sacra, a pochi passi dalle postazioni di guerra italiane e austro-ungariche che tra il 1915 e il 1918 trasformarono la Regina delle Dolomiti in un luogo di sangue e terrore.(ANSA).
delle Alpi | 17 ottobre 2015
9 Rassegna stampa | Ottobre 2015 Ansa.it | 14 ottobre 2015
10 Rassegna stampa | Ottobre 2015
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Calalzo. Bocciate dal sindaco (e sostituite) le immagini proposte dalla Provincia Morandini e Cai: «Trovato il soggetto, ora si faccia tutto prima che arrivi la neve» Pannelli Unesco, De Carlo fa cambiare la fotografia di Francesco Dal Mas CALALZO. Davvero lungo e problematico il parto dei pannelli dell’Unesco, da installare in luoghi strategici per promuovere, soprattutto tra i turisti, le più belle montagne delle Dolomiti. Un anno fa la scoperta degli errori, con le cime indicate da didascalie sbagliate. Un anno dopo le sostituzioni non sono ancora avvenute. Ma potrebbe essere questione di giorni. «L’altra settimana ho ricevuto dalla Provincia tre foto da scegliere per riprodurle sul pannello in Val d’Oten», fa sapere il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, «si riferivano alle Marmarole. Ho consultato degli esperti ed abbiamo bocciato quelle riproduzioni perché non significative, per cui ho inoltrato a Belluno uno scatto di Francesco Cervo che mostra le Marmarole al tramonto. Un vero spettacolo» De Carlo è adesso in attesa della bozza del pannello, per l’approvazione definitiva. E, secondo le informazioni che lui stesso ha raccolta, l’installazione dovrebbe essere questione di poche settimane. Nei giorni scorsi sono stati affidati i lavori di sistemazione dei cinque portali Unesco. L’incarico lo ha ricevuto la stessa ditta che aveva provveduto all’installazione dei cartelloni, compresi quelli sbagliati. Stanno per essere modificati i pannelli in valle del Mis a Sospirolo, a passo Valles a Falcade, a Miralago di Pieve di Cadore, in Val d'Oten a Calalzo e in località Ciampedel a Comelico Superiore. Costo totale dell'appalto: 18.432,98 euro (che la Provincia attingerà dai 125 mila destinati al progetto Dolomiti Unesco). Il Cai Veneto ha ripetutamente sollecitato, in questi mesi, la rimozione dei cartelloni sbagliati, intervenendo anche sulla Fondazione Unesco, oltre che sulla Provincia. «Mi auguro che l’operazione sia portata a compimento prima che arrivi la neve», afferma Marcella Morandini, numero uno della Fondazione, «perché è da tempo che aspettavamo la sostituzione dei pannelli errati. Il nostro ente non ha nessun potere d’intervento, perché sono le Province a doversi adoperare per queste iniziative promozionali. Ma più volte ho scritto a Belluno per sollecitare che si provvedesse, in quanto riteniamo importante questo tipo di informazione». Il professor Cesare Lasen, che conosce le montagne meglio di ogni anno, ha provveduto per tempo a dare le necessarie informazioni e anche lui ha dichiarato di aspettarsi quanto prima una definitiva sistemazione del problema. Problema che è avvertito in misura puntuale a Comelico Superiore, con il pannello che segnala le cime di casa ai numerosi turisti che arrivano dalla Val Pusteria. La presidenza regionale del Cai si raccomanda un supplemento di vigilanza e si congratula, ad esempio, con l’Amministrazione di Calalzo che ha scelto come simbolo delle proprie montagne le Marmarole riprese da uno scatto straordinario. «E’ in questo modo che si catturano i visitatori verso la bellezza delle nostre crode».
IlFriuli.it | 22 ottobre 2015
• Venerdì 23 ottobre h 9.30 - Itinerario: Cascata della Val Rovadia
Il programma della mattina vedrà l'intervento di Giuliano Vantaggi, Responsabile Comunicazione Dolomiti UNESCO che aprirà i lavori parlando del ruolo centrale della guida nei siti UNESCO, mentre al pomeriggio alcuni workshop tematici.
• Venerdì 23 ottobre h 14.30 - Itinerario: Geotrekking sulla Falda Periadriatica
• Domenica 25 ottobre h 14.00- Itinerario: Val Tagliamento con l’asino Biagio Aigae è l'unica Associazione di categoria che in Italia è in grado di rappresentare a livello nazionale, ai sensi della legge 4/2013, tutti coloro che per professione accompagnano in Natura. L'unica associazione riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, che fa dell'attenzione all'ambiente e alla sostenibilità, dell'educazione scientifica e culturale i suoi valori chiave, ponendoli sullo stesso piano della sicurezza nella conduzione.
A Longarone Fiere una mostra e una tavola rotonda del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (Feltre, 28 Ott 15) Su proposta e finanziamento del Ministero dell'Ambiente il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha attivato numerose iniziative nell'ambito di EXPO Milano 2015. Tra queste vi e' la stipula di un Protocollo di collaborazione fra il Ministero, l'Ufficio Regionale UNESCO di Venezia (BRESCE), i Parchi Nazionali delle Dolomiti Bellunesi, dell'Appennino Tosco Emiliano, del Circeo e della Sila, per la
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• Giovedì 22 ottobre h 9.30 - Itinerario: Campanile delle Val Montanaia
Oltre la sostenibilita' alimentare: l'esperienza dei siti UNESCO
La carica delle 500 guide ambientali Aigae
11 Rassegna stampa | Ottobre 2015
Il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane per il raduno nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche Aigae: 500 guide si troveranno dal 22 al 25 ottobre a Forni di Sopra (UD) per fare il punto sul difficile mestiere della guida come interprete e narratore del territorio. Il Convegno, che è giunto alla XXIII edizione, ha il Patrocinio di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane, del PromoTurismo Friuli Venezia Giulia e di Colap.
Dal 22 al 25 ottobre, a Forni di Sopra, il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane ospiterà il raduno nazionale
Dopo due giorni di lavori e formazione, sabato 24 avrà luogo il Convegno plenario aperto al pubblico, moderato da Stefano Spinetti, Presidente Nazionale Aigae e introdotto da Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi.
Inoltre escursioni gratuite per tutti per esplorare la natura accompagnati in sicurezza dalle guide AigaeIscrizione obbligatoria
Parks.it | 28 ottobre 2015
Il | 30 ottobre 2015
Gazzettino
Dolomiti Unesco: un’opportunità
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Da tempo nel Bellunese si immagina di dare vita ad un ombrello unico che copra tutte le offerte turistiche locali. Perché mentre i vicini di Trento e Bolzano vendono sotto l'unico brand di Trentino e Sudtirol località
TURISMO Prima riunione della Dmo, il nuovo organismo pubblico-privato per attrarre visitatori Parola d'ordine: usare il marchio Dolomiti Unesco. Subito. La Dmo Dolomiti, il nuovo organismo nato dalla legge regionale sul turismo (la legge 11/2013), parte in quarta e con le idee ben chiare. Il suo compito è quello di dettare le linee guida delle strategie turistiche della provincia di Belluno. Insomma, la Dmo (destination management organization) sta al turismo come un direttore d'orchestra sta alla musica: entrambi devono far suonare le note giuste. E quale punto di partenza se non quello di riconoscere che l'etichetta Unesco potrebbe dare di più?
12 Rassegna stampa | Ottobre 2015 valorizzazione, ad EXPO 2015, dei siti naturalistici italiani riconosciuti dall'UNESCO, con particolare riferimento ai siti inseriti nel patrimonio dell'umanita' ed alle Riserve della Biosfera. Il Protocollo prevede fra l'altro che i quattro Parchi Nazionali coinvolti acquisiscano una copia della mostra "Behind Food Sustainability, Oltre la Sostenibilita' Alimentare" da esporre in diverse sedi dei territori interessati dal riconoscimento UNESCO. La mostra illustra esperienze provenienti dalla rete delle designazioni UNESCO: i siti del Patrimonio Mondiale, le Riserve della Biosfera e gli elementi del Patrimonio Culturale Immateriale, reinterpretati come modelli di sostenibilita' alimentare, dai quali trarre ispirazione per un futuro sostenibile. La mostra verte sul tema del rapporto fra territori, comunita' e produzione sostenibile del cibo, illustrato a partire dalle esperienze vissute nei diversi siti UNESCO sparsi sull'intero pianeta. La mostra approfondisce con pannelli illustrativi e mezzi multimediali cinque grandi temi (acqua, terra, economia del cibo, diversita' culturale biologica e partecipazione delle comunita'). Una serie di pannelli illustra le principali caratteristiche e peculiarita' del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. La presentazione conduce i visitatori alla scoperta di questi territori unici e delle comunita' che se ne prendono cura, delle loro culture, del loro rapporto con il territorio e della loro ricerca di equita' e Graziesostenibilita'.allacollaborazione di Longarone Fiere la mostra e' visitabile all'interno di Arredamont: la fiera dell'arredamento di montagna, dal 31 ottobre all'8 novembre prossimi a Longarone. Lunedi' 2 novembre, presso la Arredamont Arena della Fiera di Longarone , alle ore 17.00, e' in programma una tavola rotonda dal titolo: "La rete UNESCO: fra diversita' biologica e culturale". Sono previsti interventi di Philippe Pypaert, dell'ufficio regionale Unesco di Venezia; Marcella Morandini, Segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco; Sergio Bergnach, coordinatore della rete aree protette Dolomiti Unesco e Antonio Andrich, Direttore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
13 Rassegna stampa | Ottobre 2015 e offerte diversissime (la Val di Fassa, Canzei e il lago di Caldonazzo sono Trentino tanto quanto altre località sperdute e sconosciute), il Bellunese mette sul mercato Cortina, Alleghe, Auronzo, Falcade, San Vito, Arabba come località distinte e a sé stanti. Senza un progetto complessivo e univoco. Soprattutto, senza rendersi conto che la fetta più grande delle Dolomiti è proprio targata Bl, non certo Tn o Bz. Ieri, alla prima riunione ufficiale della Dmo Dolomiti, il messaggio, che è anche la prima linea guida per il turismo bellunese, è passato. Prima del messaggio, però, si è dato forma al consiglio d'amministrazione della Dmo Dolomiti, che mette insieme soci pubblici (Provincia, Comuni e Camera di Commercio) e soci privati (i consorzi di promozione turistica). Presidente del cda è la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon. Che avrà come vice vicario Gherardo Manaigo (nome espresso da Confcommercio) e come vice Renzo Minella (Confindustria). Tra i soci pubblici, Cristiano Gaggio (Camera di Commercio), Leandro Grones (area Agordino-Zoldano), Jacopo Massaro (Comuni Belluno-Feltre), Anna Vecellio Del Monego (Cadore), Manuel Piller Hoffer (Comelico), Valerio Tabacchi (Cortina) e Fulvio Basso (Valbelluna-Alpago). Tra i soci privati completano il quadro Anna Zaccone, Tarcisio Fiori, Ivano Tomasella, Stefano Illing e Lionello Gorza. «Questa è l'ultima chance che abbiamo per fare squadra tra tutti i soggetti che si occupano di turismo», il primo commento di Renzo Minella. «Dobbiamo pensare di cominciare ad usare il marchio Unesco - il messaggio di Larese Filon -. E magari pensare anche ad un marchio ombrello».
RASSEGNASTAMPA
FondazioneDolomitiDolomitenDolomitesDolomitisUNESCO
NOVEMBRE2015
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2 Rassegna stampa | Novembre 2015 Corriere delle Alpi | 05 novembre 2015
Insieme con le tre cime e il sorapis I sentieri del Comelico sono su Street View COMELICO. Giuliano Vantaggi ha portato anche all'Expo di Milano la collaborazione fra la Fondazione Dolomiti Unesco e Google. Mega schermo e tanti visitatori attenti a questa proposta e pronti a navigare in internet, in attesa poi di viaggiare dal vivo sulle Dolomiti. In particolare la prima settimana di luglio il monitor era presente nel padiglione del Friuli Venezia Giulia; la seconda settimana di luglio in quello della Provincia di Trento; la prima settimana di ottobre in quello del Veneto e la settimana successiva in Alto Adige. Padiglioni molto frequentati, posti sul cardo, vicino all'Albero della vita e al Padiglione Italia. (s.v.)di Stefano Vietina wCOMELICO I numeri di Google sono impressionanti, da vero motore di ricerca globale. «Sì – conferma Giuliano Vantaggi - consulente marketing della Fondazione Dolomiti Unesco – ormai si viaggia su 1,5 miliardi di internauti unici al giorno e la sezione Maps è la più utilizzata, con oltre 700 milioni di utenti che la consultano quotidianamente. Per questo è importante essere presenti su questo strumento anche con le nostre Dolomiti». Così il 12 novembre, al Muse, il Museo della Scienza di Trento, la Fondazione Dolomiti Unesco presenterà l'implementazione degli itinerari dolomitici su Google Maps, un progetto avviato nel marzo scorso e che sta riscuotendo un notevole interesse. «Illustreremo la seconda parte delle mappature – spiega Vantaggi – il Comelico col Popèra, le Tre Cime di Lavaredo, il Sorapis, le Pale di San Martino, le Dolomiti di Brenta, lo Sciliar e il Catinaccio, Puez e Odle, il Canyon del Bletterbach. Dopo il successo della prima presentazione, a Belluno il 31 marzo, ora si replica con altri interessantissimi itinerari. E voglio ringraziare per la preziosa collaborazione il Cai di Belluno, la Sat (Società alpinisti tridentini), il Cai di Bolzano, del Friuli Venezia Giulia e tutti i parchi che sono stati nostri partner in questo progetto». Le Dolomiti patrimonio dell'Unesco sono dunque su Street View di Google ed è possibile, per qualsiasi persona e a qualsiasi latitudine, pianificare la propria escursione sui Monti Pallidi direttamente sul pc, sul tablet o sullo smartphone, grazie all'accordo chiuso fra il colosso di Mountain View, in California, e la Fondazione Dolomiti Unesco. Google ha messo a disposizione della Fondazione due 'trekker' (zaini dotati di dispositivi che effettuano riprese a 360°) e due 'tripod' (macchine fotografiche panoramiche) grazie ai quali sono stati rilevati, per ora, una quarantina tra itinerari e strutture all’interno delle Dolomiti Unesco. La mappatura dei sentieri è stata possibile grazie alla collaborazione con i Parchi che condividono il Bene Dolomiti Unesco (ovvero Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo, Parco Naturale Adamello Brenta, Parco Paneveggio Pale di San Martino e Parco Naturale Dolomiti Friulane) e con le Amministrazioni provinciali (Ufficio Parchi della Provincia autonoma di Bolzano) che hanno messo a disposizione il proprio personale per la mappatura. Alcuni di questi percorsi sono stati mappati anche da volontari del Club Alpino
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In seguito all’accordo tra il colosso del web e la Fondazione Dolomiti Unesco è possibile vedere anche uno dei rifugi simbolo di Belluno e i suoi sentieri
Italiano e da collaboratori della Fondazione, come lo stesso Giuliano Vantaggi, consulente marketing territoriale, a cui si deve il contatto con Google. «La collaborazione con Google – spiega Vantaggi - nasce da un'idea che abbiamo portato avanti da quasi due anni, grazie a contatti precedenti: era affascinante, insomma, l'idea di effettuare una street view sui sentieri delle Dolomiti, dopo che il colosso americano dell'informatica aveva realizzato un simile progetto nel Grand Canyon. E oggi questa idea è una realtà consolidata». Vantaggi non si è limitato a stringere l'accordo, che per la Fondazione non ha alcun costo, si è anche caricata in spalla l'attrezzatura (che, con la batteria di scorta, arriva a 25 kg circa) ed ha percorso alcuni dei tragitti che oggi si possono vedere comodamente da casa, digitando sul portale di Google quattro semplici parole “Dolomiti Unesco Street View”. twitter@vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 11 novembre 2015
Al 7° Alpini virtualmente grazie a Google Maps
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3 Rassegna stampa | Novembre 2015
di Stefano Vietina BELLUNO Da ieri pomeriggio anche il Rifugio 7° Alpini è su Google maps. Un altro importante tassello, insomma, che consente agli appassionati di tutto il mondo di poter “pre-vedere” una gita nelle Dolomiti sul personal computer, sul tablet o sul cellulare, prima di recarsi poi sul posto, sui Monti Pallidi. Il tutto grazie all'accordo fra la Fondazione Dolomiti Unesco e Google. «Da oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) - dice Giuliano Vantaggi, consulente marketing della Fondazione Dolomiti Unesco – si possono infatti vedere non solo lo Schiara e l'arrivo dell'Alta Via n. 1, dalle Case Bortot al Rifugio 7° Alpini, appunto, ma anche le Tre Cime di Lavaredo». Il simbolo stesso delle Dolomiti, dunque, insieme al rifugio di proprietà del Cai di Belluno, inaugurato nel 1951 e di cui scrisse anche Dino Buzzati, uno dei figli più illustri della città di Belluno, da inviato speciale del Corriere della Sera. Il rifugio è un punto di partenza per sentieri e vie ferrate (la Via ferrata Zacchi, la Via ferrata Marmol e la Via ferrata Sperti), nonché ultimo rifugio lungo l'Alta via n. 1 delle Dolomiti. Google maps propone ovviamente solo i sentieri facilmente accessibili a tutti, perché l'obiettivo è proprio quello della conoscenza e della promozione, ma in tutta sicurezza. E che Google sia un'ottima vetrina, lo testimoniano i dati che Vantaggi snocciola con soddisfazione. «Ormai per quello che è indiscutibilmente il principale motore di ricerca, ma anche la pagina in assoluto più cliccata sul web, si parla di 1,5 miliardi di internauti unici al giorno, con la sezione Maps che è la più utilizzata, con oltre 700 milioni di utenti che la consultano quotidianamente. Per questo è importante essere presenti su questo strumento
anche con le nostre Dolomiti», precisa. L'accordo con Google è stato presentato a marzo proprio a Belluno. Domani le implementazioni di questi ultimi giorni verranno presentate al Muse di Trento. E la visione è di fatto accessibile in tutto il pianeta. Le nuove mappature, effettuate con due trekker (zaini dotati di dispositivi che effettuano riprese a 360°) e due tripod (macchine fotografiche panoramiche) messi a disposizione da Google, sono state rese possibili dalla collaborazione della Fondazione con le locali sedi del Cai e con i parchi che insistono nel perimetro delle Dolomiti Patrimonio Unesco.
4 Rassegna stampa | Novembre 2015
Corriere delle Alpi | 11 novembre 2015
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Cinema Tre ragazzi riscrivono Euridice con un “corto”
BELLUNO La paura di aver perso l’amore, oltre che la vita. La disperazione di non riconoscere più l’amato. L’angoscia di essere abbandonata sulla via della rinascita. È un’“Euridice” totalmente inedita quella immaginata dal giovane regista Alessandro Padovani assieme ai compagni di corso Lorenzo Bagnatori e Milo Tissone, e realizzata nell’omonimo cortometraggio che è stato presentato in anteprima ieri pomeriggio al cinema Italia, all’interno della rassegna “Passi e trapassi”. Una prova superata dallo studente di sceneggiatura al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, già autore del pluripremiato “Gli uomini libro”, assieme agli attori Luca Vassos e Grazia Capraro, rispettivamente di Pedavena e Castion ed entrambi allievi dell’ambitissima Accademia nazionale di Arte drammatica Silvio d’Amico di Roma. Totalmente autoprodotto, il mini film è stato girato l’estate scorsa in uno dei luoghi più suggestivi delle Dolomiti, il Bus del Buson. Per questo ha ottenuto il patrocinio delle Dolomiti Unesco, del Comune e della Provincia. Per cercare di dare la maggiore libertà all’interpretazione, sono stati usati dei piani sequenza lunghi, in cui l’operatore ha seguito con una steadycam gli attori. L’opera dura 7 minuti e ha messo alla prova diversi giovani bellunesi che si stanno professionalizzando in vari settori artistici: oltre ai protagonisti, anche Benjamin Decet di Pedavena, laureato in fotografia alla Laba di Brescia, Francesco Domenichini e Massimiliano Cappello per le riprese audio, Milena Gabrijelcic per l’organizzazione. Le musiche sono di Nelso Santon e del gruppo “Comaneci”, mentre il montaggio è di Daniela Crismani. I giovani hanno deciso di tornare in provincia per mettere il loro talento e i loro studi a servizio del copione, scritto a sei mani. Padovani, Bagnatori e Tissone hanno ripreso l’antico mito di Orfeo ed Euridice declinandolo sotto un nuovo punto di vista: quello di una ragazza portata fuori dagli Inferi dall’amante ma poi abbandonata, trasgredendo il patto stipulato con la dea Persefone. Lo svolgimento è molto diverso dal mito classico ma anche dalle più recenti rielaborazioni. Nella pagina Facebook del cortometraggio è possibile vedere il trailer e trovare maggiori informazioni. Il cortometraggio verrà inviato a molti concorsi di cortometraggi regionali, nazionali e internazionali (ad esempio Lago Film Fest, festival Pasinetti, Cannes Court metrages). Verranno
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ANSA.it | 12 novembre 2015
organizzate proiezioni del corto, e in ultima fase, quando si sarà esaurito il ciclo di festival e infine sarà messo in internet per libera visualizzazione. Francesca Valente
La sesta edizione del convegno dedicato alle Dolomiti divenute patrimonio dell'Umanità il 26 giugno 2009 si svolgerà in Sala Belli a Trento, venerdì 13 novembre a partire dalle 8.30.
Dolomiti Unesco: si studia strategia turismo sostenibile
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Convegno sulle Dolomiti venerdì a Trento
La Voce del Trentino.it | 12 novembre 2015
5 Rassegna stampa | Novembre 2015
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Al convegno, dal titolo "Dolomiti: Criteri e modelli di gestione di un sito UNESCO", parteciperanno: l'assessore Mauro Gilmozzi, il segretario generale della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini, nonché esperti e gestori di altri siti UNESCO italiani e internazionali.
(ANSA) - BOLZANO, 12 NOV - La Fondazione Dolomiti Unesco è alle prese con l'elaborazione della strategia turistica per il patrimonio naturale mondiale. La bozza, elaborata dall'architetto Cesare Micheletti, è stata presentata per la prima volta in Alto Adige.
Alla base del documento strategico per un turismo sostenibile vi sono diversi studi dell'Accademia europea di Bolzano ed i risultati del dibattito "#Dolomiti2040" che in estate ha visto svilupparsi nelle cinque province coinvolte la raccolta di idee e proposte sul futuro delle Dolomiti.
6 Rassegna stampa | Novembre 2015
Trentino | 13 novembre 2015
Il documento si compone di due parti: una generale che definisce le condizioni quadro e una più concreta che può essere costantemente aggiornata. Ora i partecipanti al tavolo di lavoro sono invitati a fornire le loro osservazioni che verranno inoltrate alla Fondazione. Entro l'anno la strategia sul turismo nelle Dolomiti dovrà essere completata.
Il tavolo permanente ha discusso anche l'agenda 2016: prioritarie sono l'attività informativa e una piattaforma digitale con tutti i mezzi di trasporto pubblico circolanti nelle Dolomiti. (ANSA).
Ecco la mappa del “World Natural Heritage Management”. Sul web si potranno visitare anche gli interni di alcuni rifugi Si potrà accedere con Street View, ma anche senza copertura internet tramite il sistema Android. Obiettivo stimolare il coinvolgimento emotivo del visitatore Un viaggio virtuale lungo 53 sentieri grazie a Google di Daniele Peretti TRENTO Cinquantatré sentieri che si trovano nell'ambito territoriale delle cinque Provincie interessate dai 142mila ettari delle Dolomiti che sono Patrimonio Unesco, affiancati agli interni di alcuni rifugi, rappresentano la mappatura virtuale proposta dal progetto “World Natural Heritage Management”. L'accesso è sia tramite Google Street View, oppure senza rete internet tramite il sistema Android. L'obiettivo è quello di coinvolgere emotivamente il potenziale turista portandolo attraverso un percorso virtuale dettagliato anche nei minimi particolari, ad essere a tal punto interessato da decidere di raggiungere la meta turistica. I progetti che hanno interessato altri patrimoni Unesco, hanno incrementato la presenza di turisti stranieri per i quali questo strumento di valutazione è tra quelli preferenziali. Nello scegliere i sentieri, si è cercato di evitare quelli più pericolosi perché restino ancora ad appannaggio di escursionisti esperti. «Se ne vedono già troppi improvvisati – ha rimarcato il dottor Giuliano Vantaggi della Fondazione Dolomiti Unesco – che affrontano le ferrate, anche dopo la pioggia, con le scarpe da ginnastica. Per fortuna che abbiamo l'impegno del Cai nel promuovere la cultura della montagna, indispensabile per ridurre i rischi.» Di conseguenza una proposta selezionata che promuove i sentieri più accessibili, panoramici e suggestivi. L'obiettivo è anche quello di valorizzare il patrimonio Unesco non solo in modo divulgativo, ma dando visibilità alla montagna stessa e sotto questo aspetto, è stato sottolineato nell'ambito della conferenza stampa di presentazione, come Trentino ed Alto Adige abbiano fatto molto di più rispetto alle altre provincie e quindi un'iniziativa come la mappatura serva per valorizzare tutti i territori. Questa mappatura virtuale permette anche di scoprire luoghi unici nel loro genere, ma sconosciuti
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Tavolo permanente Dolomiti UNESCO: strategia nel turismo e agenda iniziative 2016 Prioritarie sono l’attività informativa e una piattaforma digitale con tutti i mezzi di trasporto pubblico circolanti nelle Dolomiti Bolzano - La Fondazione Dolomiti UNESCO è alle prese con l’elaborazione della strategia turistica per il patrimonio naturale mondiale: la bozza è stata presentata per la prima volta l’11 novembre in Alto Adige. Il tavolo permanente ha discusso anche l’agenda 2016: prioritarie sono l’attività informativa e una piattaforma digitale con tutti i mezzi di trasporto pubblico circolanti nelle Dolomiti. Nella seduta del tavolo di lavoro permanente sulle Dolomiti patrimonio UNESCO, svoltasi a Bolzano, c’è stata la prima presentazione in Alto Adige della bozza di strategia per un turismo sostenibile. Il documento è stato elaborato dall’architetto Cesare Micheletti su incarico della Fondazione Dolomiti UNESCO in collaborazione con l’EURAC e le cinque Province sedi del patrimonio naturale e rappresenta una parte importante della strategia complessiva per la gestione del bene mondiale Dolomiti che nel 2016 dovrà essere consegnata allo specifico Comitato. “Sia la strategia sul turismo che quella gestionale sono un vincolo prescritto dall’UNESCO in sede di conferimento del titolo di patrimonio mondiale nel 2009″, ricorda il direttore dell’Ufficio provinciale parchi naturali Enrico Brutti.
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La Voce del Nord Est.it | 16 novembre 2015
Alla base del documento strategico per un turismo sostenibile vi sono diversi studi dell’EURAC e i risultati del dibattito “#Dolomiti2040″ che in estate ha visto svilupparsi nelle cinque Province coinvolte la raccolta di idee e proposte sul futuro delle Dolomiti. Il documento si compone di due parti: una generale che definisce le condizioni quadro e una più concreta che può essere costantemente aggiornata. Ora i partecipanti al tavolo di lavoro sono invitati a fornire le loro osservazioni che verranno inoltrate alla Fondazione. Entro
7 Rassegna stampa | Novembre 2015
come potrebbe essere il “Bus del Buson” che si trova a soli cinque minuti in macchina o quindici a piedi dal centro di Belluno. All'arrivo si sarà accolti da un auditorium naturale, con tanto di rocce a gradinata sede naturale di concerti anche per la sorprendente qualità della cassa acustica offerta dalle pareti rocciose. Il progetto è nato cinque anni fa in collaborazione con l'Università di Torino ed ha coinvolto nella fase formativa gruppi composti da quindici studenti impegnati in sei aree diverse di approfondimento. Il “Master World Natural Heritage Management” ha come obiettivo quello di fornire agli studenti teorie e metodi innovativi utili per gestire interventi finalizzati alla valorizzazione di siti naturali, dell'ambiente e del paesaggio. Le iscrizioni al Master termineranno il 15 dicembre, seguirà una fase di selezione. Chi la supererà potrà iniziare i corsi per i quali sono disponibili cinque borse di studio a parziale copertura delle spese di iscrizione. Per il direttore scientifico tsm-step Area Unesco Ugo Morelli, è importante la fase del Master nella quale gli studenti hanno la possibilità di uscire sul territorio con il coinvolgimento della popolazione stessa per vivere insieme una nuova frontiera dell'innovazione.
ANSA.it | 20 novembre 2015
Dolomiti-Unesco, piano entro l'anno Riunione cda della Fondazione (ANSA) - BOLZANO, 20 NOV - La mobilità e l'elaborazione di un piano strategico per un turismo sostenibile entro la fine dell'anno. Questi i temi affrontati a Cortina d'Ampezzo durante la riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco presieduto dall'assessore altoatesino Richard Theiner La prima bozza del documento riguardante il turismo è stata elaborata da Cesare Micheletti in collaborazione con l'Eurac e le cinque province che compongono il territorio tutelato dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità. "Il piano sul turismo sostenibile - sottolinea l'assessore Richard Theinerrappresenta un passaggio chiave della strategia generale di gestione delle Dolomiti, e nel corso del 2016 dovrà essere valutato dall'Unesco che effettuerà anche un'ispezione sul territorio. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha espresso parere favorevole alla bozza presentata, entro la fine dell'anno sarà pronto il testo definitivo".
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l’anno la strategia sul turismo nelle Dolomiti dovrà essere completata. Un altro tema affrontato dal tavolo è stato il programma di lavoro 2016 con la definizione delle priorità: “Oltre a svolgere i compiti istituzionali l’attenzione principale sarà rivolta all’attività di informazione e sensibilizzazione dei gruppi di interesse, della popolazione e degli ospiti nonché alla mobilità sostenibile nelle Dolomiti”, spiega Brutti. Dall’estate 2016 sarà a disposizione una piattaforma digitale dedicata ai mezzi di trasporto pubblici circolanti sulle Dolomiti nelle cinque Province interessate. Del tavolo permanente di lavoro fanno parte il Dipartimento provinciale sviluppo del territorio, ambiente ed energia, la Ripartizione natura e paesaggio, rappresentanti di Alto Adige Marketing, Area funzionale turismo della Provincia, Agenzia provinciale per la mobilità, Ripartizione mobilità, Servizio strade, Ufficio geologia e prove materiali e Geoparch Bletterbach.
Oltre che di turismo, durante il Cda della Fondazione Dolomiti Unesco si è parlato anche di mobilità sostenibile, a partire dal progetto riguardante una piattaforma digitale sul trasporto pubblico che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate e per la quale è stato assegnato un incarico ufficiale. Si tratta in sostanza di un portale web che servirà da motore di ricerca per avere accesso a tutte le informazioni e a tutti gli orari dei servizi di trasporto pubblico delle cinque province coinvolte. Sempre a proposito di mobilità, inoltre, il Consiglio di amministrazione ha approvato lo studio sul traffico lungo i passi dolomitici elaborato dall'Eurac, documento che sarà a breve messo a disposizione online sul sito www.dolomitiunesco.info. (ANSA).
8 Rassegna stampa | Novembre 2015
9 Rassegna stampa | Novembre 2015 Alto Adige | 21 novembre 2015
La Fondazione ha varato una serie di progetti in attesa dell’”ispezione” Unesco prevista nel 2016 Dolomiti, entro l’anno il piano di mobilità CORTINA D’AMPEZZO La mobilità e l'elaborazione di un piano strategico per un turismo sostenibile entro la fine dell'anno. Questi i temi affrontati a Cortina d'Ampezzo durante la riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco presieduto dall'assessore altoatesino Richard Theiner. La prima bozza del documento riguardante il turismo è stata elaborata da Cesare Micheletti in collaborazione con l'Eurac e le cinque province che compongono il territorio tutelato dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità. «Il piano sul turismo sostenibile - sottolinea l'assessore Richard Theinerrappresenta un passaggio chiave della strategia generale di gestione delle Dolomiti, e nel corso del 2016 dovrà essere valutato dall'Unesco che effettuerà anche un'ispezione sul territorio. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha espresso parere favorevole alla bozza presentata, entro la fine dell'anno sarà pronto il testo definitivo». Oltre che di turismo, durante il CdA della Fondazione Dolomiti Unesco si è parlato anche di mobilità sostenibile, a partire dal progetto riguardante una piattaforma digitale sul trasporto pubblico che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate e per la quale è stato assegnato un incarico ufficiale. Si tratta in sostanza di un portale web che servirà da motore di ricerca per avere accesso a tutte le informazioni e a tutti gli orari dei servizi di trasporto pubblico delle cinque province coinvolte. Sempre a proposito di mobilità, inoltre, il Consiglio di amministrazione ha approvato lo studio sul traffico lungo i passi dolomitici elaborato dall'Eurac, documento che sarà a breve messo a disposizione online sul sito www.dolomitiunesco.info. Stessa sorte, ovvero la pubblicazione sul web, anche per quanto riguarda il documento riassuntivo della serie di incontri #DOLOMITI2040, sorta di think thank su idee e proposte per il futuro delle Dolomiti svoltosi nei mesi scorsi. L'organo direttivo della Fondazione, inoltre, ha approvato il programma di attività e la pianificazione economica per l'anno 2016, e ha dato il definitivo ok alla modifica dello statuto che elimina il Consiglio direttivo e assegna tutti i compiti amministrativi a un CdA rappresentativo non solo delle cinque province coinvolte (Bolzano, Trento, Belluno, Udine, Pordenone) ma anche delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il prossimo anno sarà molto importante non solo perché vedrà la concretizzazione di una serie di progetti, ma anche perché l’Unesco sarà chiamata ad una valutazione complessiva dell’operato: dciderà, insomma, se il marchio Unesco alle Dolomiti sarà meritato. (e.d.)
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10 Rassegna stampa | Novembre 2015
Punti di osservazione sulla Busa delle Vette e sul Lagazuoi Due nuovi anelli diventano “parlanti”
Corriere novembre
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2015
delle Alpi | 24
BELLUNO Altri due percorsi “tematici e parlanti” per la valorizzazione delle Dolomiti Patrimonio del’Umanità sono stati inseriti nel “progetto di eccellenza” voluto dalla Regione in collaborazione con il Cai regionale. Dopo gli anelli del Popera, del Pelmo e del Vescovà, l’app si arricchisce degli anelli Busa delle Vette e del Lagazuoi, in attesa che arrivi quello della Civetta. Grazie a questa app, i sentieri delle Dolomiti venete “parlano” a chi li percorre, raccontando il paesaggio, l'ambiente, la storia, la geologia, le tradizioni del luogo. L’Anello Busa delle Vette è un itinerario circolare che si sviluppa nell’omonima località del gruppo delle Vette Feltrine, nel territorio del Parco nazionale Dolomiti bellunesi e, principalmente, sui versanti orientali della cresta del monte Vette Grandi (m 2.130) e del monte Pavione (m 2.335), interessando i sentieri Cai n. 801 (parte terminale dell'Alta Via n. 2 delle Dolomiti, da Bressanone a Feltre), n. 812 (parte terminale del sentiero “Scalon de le Vette”) e n. 810 (da rifugio Dal Piaz a malga Monsanpian). Sette i punti di osservazione (parlanti) prescelti, dislocati lungo l’itinerario, tra cui un importante punto di appoggio logistico: il rifugio Dal Piaz, in prossimità del passo Vette Grandi. È uno dei sei rifugi alpini presenti nel Parco ed è uno dei 25 rifugi delle Dolomiti Unesco che hanno installato la “banda larga satellitare”. L’anello è percorribile in circa 3-5 ore dal rifugio Dal Piaz. Il dislivello totale in salita, partendo dal rifugio in senso antiorario (punto e senso di partenza ideale), è di circa 350 metri. Il periodo da preferire è da fine giugno fino a ottobre, ma è consigliabile il mese di luglio se si vuol godere delle migliori fioriture. L’accesso principale all’itinerario è al Passo Croce d'Aune, metri 1.015, posto a sud e da cui parte il sentiero Cai n. 801 (Alta Via delle Dolomiti n° 2) che conduce all’unico “Punto di partenza” dell’anello: il rifugio Giorgio Dal Piaz. L’Anello del Lagazuoi consiste nel percorso alla base delle complesse strutture dolomitiche che comprendono il Lagazuoi Piccolo, il Lagazuoi Grande, il Col dei Bos, la Cima e le Torri Falzarego, lungo i sentieri Cai n. 401, 20, 1020, 402, 412 e a un tratto della strada forestale n. 423. Otto sono i punti di osservazione (parlanti) prescelti, dislocati lungo l’itinerario che incontra il solo rifugio “Lagazuoi”, metri 2.732, importantissimo dal punto di vista logistico: posizionato sulla cresta di giunzione tra la cima del Lagazuoi Piccolo e la Forcella Lagazuoi, e punto di riferimento escursionistico e alpinistico di tutta l’area; è servito dall’omonima e storica funivia che lo collega al Passo Falzarego colmando un dislivello di oltre 600 metri. Gli accessi principali all’itinerario, descritti successivamente, sono tre: Passo Falzarego, ex casa cantoniera di Ra Nona, la Valparola. Il dislivello totale in salita è inferiore a 700 metri e la stagione preferibile per compiere l’itinerario e godere delle migliori fioriture è da fine giugno a fine settembre. Il percorso è stato scelto per l’importanza geologica, naturalistica, storica ed escursionistica, che ricopre
11 Rassegna stampa | Novembre 2015
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Corriere delle Alpi | 25 novembre 2015
questa area, appartenente al Gruppo 5 dei siti riconosciuti patrimonio universale dall’Unesco. Francesco Dal Mas
Fondazione Dolomiti UNESCO All’Expo una vetrina lunga sei mesi BELLUNO Fondazione Dolomiti Unesco in vetrina all'Expo di Milano. «Per noi», conferma il segretario generale Marcella Morandini, «i sei mesi di Expo hanno rappresentato un'impareggiabile occasione di visibilità. A Milano si è concentrato tutto il mondo, e tutto il mondo presente a Milano ha avuto l'occasione di conoscere da vicino le Dolomiti». La Fondazione ha messo i visitatori di Expo nella condizione di camminare virtualmente sui sentieri delle Dolomiti, grazie ai percorsi mappati su Google Street View con il Google Trekker Loan Program; gli itinerari sono stati infatti consultabili su una consolle Dolomiti Google Special Collects negli stand della Regione. «Tutti i territori sono stati presenti attivamente in questo programma, che ci ha dato molte soddisfazioni sia in termini di numeri, sia di richieste informative e di contatti che si trasformeranno in opportunità turistiche per le nostre montagne». Il 22 agosto si è svolta la Giornata Dolomiti Unesco: in programma la proiezione delle sei puntate del reportage “Dolomiti. Montagne, Uomini, Storie”, che la Fondazione ha commissionato al giornalista Piero Badaloni, il quale ha partecipato anche ad una breve presentazione della Fondazione stessa. «Il bilancio è stato particolarmente positivo», chiude il Segretario della Fondazione, «anche perché abbiamo avuto l'opportunità di presentare dettagliatamente la nostra piattaforma Ning, realizzata per facilitare il contatto con i tanti soci sostenitori ed alimentare un positivo dibattito. L'obiettivo della partecipazione ad Expo era quello di fare rete ed avere una maggiore visibilità e direi che su entrambi i fronti i risultati sono stati molto positivi, oltre le attese più rosee».(s.v.) @vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sabato proposti manoscritti ritrovati a Borca di Cadore
L'evento è organizzato da Comune di Belluno, Fondazione Teatri delle Dolomiti, Aics provinciale e regionale con il patrocinio di Provincia, Fondazione Unesco e il contributo del Consorzio Belluno Centro storico L'assessore comunale Claudia Alpago Novello e Luiberto Croce, presidente del Circolo "Andrea Caffi" aderente all'Aics, nel presentare l'evento rimarcano il valore culturale della manifestazione che attirerà di certo l'attenzione degli appassionati di musica popolare. «Il nostro lavoro - sottolinea Andrea Da Cortà - è stato quello di rivisitare tale musica dando a ciascuno dei nove complessi la possibilità di aggiungere anche altri materiali, ma sempre riconducibili alla tradizione. Il tutto con rispetto e attenzione per il mondo Dalpopolare».bellunese "Al Tei" al vicentino "Bandabrian" e al padovano "Calicanto", solo per citare i più noti, s'è dato corpo ad un'orchestra che poggia il suo operare in gran parte sui manoscritti trovati a Borca di Cadore qualche anno fa e poi pubblicati in "Ballabili antichi per violino o mandolino, un repertorio dalle Dolomiti del primo ’900". Ora, con gli arrangiamenti e la direzione di Francesco Ganassin con il contributo di Roberto Tombesi, è venuto il tempo di diffondere tali materiali musicali nei teatri e nelle sale da concerto per promuovere l'interessante cd al quale s'è voluto dare un titolo che in cadorino significa «sale in zucca»: un invito ad avere giudizio quanto mai necessario di questi tempi! Prevendita dei biglietti (10 euro) da oggi a sabato 28 al teatro Comunale oppure al Comitato provinciale Aics di via Vittorio Veneto 166.
12 Rassegna stampa | Novembre 2015 Il Gazzettino | 26 novembre 2015
Le Dolomiti sono un'eccellenza che ne contiene altre. Una la potrete incontrare dalle 20.45 di sabato al teatro Comunale di Belluno. In scena un team di 25 elementi, appartenenti a nove complessi rappresentanti il meglio del folk revival veneto-trentino-altoatesino, che con il nome di "Orchestra Popolare delle Dolomiti" daranno vita ad un emozionante spettacolo di brani ballabili e canzoni dai Monti Pallidi. Occasione propizia per presentare anche il cd "Concier di testa" che raggruppa nella musica la memoria di una tradizione legata alla cultura delle genti dell'arco dolomitico.
Al comunale l’omaggio in musica alle Dolomiti
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13 Rassegna stampa | Novembre 2015 Alto Adige | 29 novembre 2015
La montagna è arte nel calendario CAI con le foto di Gruzza
Lo spettacolo della natura, e della montagna in particolare viene fermato su carta. Con uno stile e una sensibilità più volte premiate a livello internazionale. É la natura immortalata dal fotografo Alessandro Gruzza, che ancora una volta firma le meravigliose immagini che, sotto l’insegna del Cai, il Club Alpino Italiano, di Bolzano, scandiranno il trascorrere dei mesi del 2016 in forma di calendario da parete. Un appuntamento ormai classico, quello con il calendario del Cai, un appuntamento che con l’edizione 2016 tocca la quota dei 10 anni e per celebrarli al meglio stavolta ha anche una finalità benefica. Dopodomani, martedì 1° dicembre, alle ore 18 al Centro Trevi in via Cappuccini 28 a Bolzano la sezione cittadina del Cai presenterà il nuovo calendario 2016 con annessa mostra delle fotografie contenute nel calendario stesso. Autore degli scatti è come detto un nome importante della fotografia naturalistica e di montagna: Alessandro Gruzza, la cui mostra, dal titolo «Dal tramonto all'alba» (titolo e tema anche del calendario), resterà poi aperta fino al 4 dicembre con orario 10-12.30 e 14-18.30 (giovedì continuato dalle 10 alle 20). Le immagini scelte per il calendario e quindi anche la mostra sono il frutto di una collaborazione con l'Associazione Giuliano De Marchi onlus e l’iniziativa gode del patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco. L'associazione De Marchi tiene vivo il nome del compianto primario dell'ospedale di Belluno che aveva dato inizio alla realizzazione di un presidio sanitario a Kirtipur, in Nepal, all'interno delle scuole costruite da un altro grande nome dell'alpinismo himalaiano, Fausto De Stefani. Il medico morì sull'Antelao durante un'escursione scialpinistica in solitaria e ora sono gli amici medici e alpinisti a portare avanti il suo impegno in quelle regioni devastate dal recente sisma. Ecco allora che per la prima volta quest’anno il calendario del Cai Bolzano sarà consegnato non gratuitamente ma in cambio di un piccolo “obolo”, una donazione anche piccola, per sostenere i progetti di ricostruzione di scuole, forniture per ambulatori di vallata, acquisto di un ambulanza nel distretto nepalese di Gorkha. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessio Pompanin BOLZANO
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DICEMBRE2015
RASSEGNASTAMPA
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Le splendide foto di Gruzza nel calendario del Cai Bolzano pro Nepal Le montagne si «appendono» in casa BOLZANO Oggi alle ore 18.30 al Centro Trevi in via Cappuccini 28 viene avviato «Impulsi(vi)2 - Il primo incubatore culturale dell'Alto Adige», un progetto della Provincia realizzato da Irecoop Alto Adige in sinergia con altri enti. L'obiettivo che sta alla base del progetto è quello di offrire strumenti concreti e consulenza specialistica per trasformare idee e progetti in imprese creative/culturali. È dunque rivolto a chiunque abbia idee per realizzare un’impresa e a chi pensa che potrebbe crearsi una professione attraverso le proprie esperienze e passioni in ambito culturale e creativo. Si tratta insomma di un incubatore per imprese culturali e creative, che mira a fornire strumenti di sviluppo personale e territoriale e l'ambito pubblico di intervento è quello delle politiche giovanili, intese come politiche per l'autonomia dei giovani in ambito culturale ed economico. «Impulsi(vi)2» è un percorso in due fasi: al di là della presentazione pubblica odierna, la prima, che prenderà avvio il 10 dicembre alla Weigh Station for Culture in piazza del Grano, è fatta di workshop, incontri e supporto, pensati per sviluppare le idee; la seconda, prevista nel primo semestre 2016, offrirà a 6 idee selezionate strumenti tecnici e consulenza per la realizzazione del business plan d'impresa. La partecipazione è totalmente gratuita, ma solo chi frequenterà la prima fase potrà candidarsi per partecipare alla seconda. Se numerosi sono i progetti simili che hanno avuto buoni risultati in Italia così come in Europa, Impulsi(vi)2 si pone come una novità anche nel panorama nazionale in quanto non mira al finanziamento di idee in nuce o di progetti promettenti, ma cerca di accompagnare i giovani nel progettare un'impresa sostenibile economicamente, finanziariamente e socialmente. In altre parole, ciò che Impulsi(vi)2 si propone di sviluppare sono imprese che possano attirare investitori pubblici o privati che, a fronte di piani di sviluppo concreti e calibrati, possano avere garantito un ritorno sull'investimento. Per partecipare al progetto l'iscrizione è obbligatoria e dunque sarà utile la presentazione odierna.
2 Rassegna stampa - Dicembre 2015 Alto Adige | 01 Dicembre 2015
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3 Rassegna stampa - Dicembre 2015
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Trentino Dicembre 2015
Numero zero della rivista ideata da Sofia Brigadoi, Sandra Paoli e Luigi Casanova che sarà diffusa nella rete dei musei. Debutto con un focus sui Monti Pallidi Ecco «Dolomiti Première» l’emozione della montagna di Marco Benedetti wTRENTO Uniche. Per il paesaggio, per gli aspetti geologici, per le vallate, per le foreste, per i corsi d’acqua ancora integri, per i pascoli, per i silenzi, per la fauna e per le fioriture. Uniche anche per le diversità linguistiche, per come si vive e per il cibo. Anche "Dolomiti Première", vuole essere unica nel suo genere, la prima rivista che si pone l'obiettivo di documentare, raccontare, svelare e tutelare un territorio ricco tanto di risorse. Il numero zero è stato svelato nei giorni scorsi al Muse dai suoi ideatori, Sofia Brigadoi, Sandra Paoli e Luigi Casanova. Ne hanno spiegato gli obiettivi, i contenuti e il tipo di distribuzione Ma, come ha avuto modo di sottolineare la direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco Marcella Morandini, accanto all'ottimo livello qualitativo di questo nuovo prodotto, è stato importante ed ha richiesto anche coraggio, aver saputo chiudere il cerchio per una sfida in particolare, spesso enunciata in altri contesti e da soggetti istituzionali dell'area dolomitica, senza però darne seguito: quella di fare realmente rete tra le 5 province dolomitiche. Concretamente e per la prima volta, qui lo si è fatto con contenuti dedicati a tutti i territori dolomitici, su ambiente, cultura e turismo, e rispondendo in tal modo a una delle richieste più esplicite che Unesco ha proposto ai territori stessi. I contenuti della rivista sono stai organizzati in tre sezioni e presentano i significati più profondi che hanno portato le Dolomiti a essere dichiarate Patrimonio dell'Umanità. Grazie al supporto tecnico e scientifico di Fondazione Dolomiti Unesco e di altre istituzioni del territorio a cominciare dalle nove aree protette presenti sul territorio e poi al contributo offerto da personalità di alto profilo culturale (da Cesare Lasen, a Marco Avanzini, Alessandro Gogna, Daniela Perco, Franco Michieli, Cesare Micheletti) vengono presentati i valori più significativi dei Monti Pallidi. Paesaggio, fotografia, fauna, flora, acque, storia e cultura, alpinismo, escursionismo, cucina, la presentazione delle aree protette, una delle quali nazionale, nonché l'offerta turistica dei quattro ambiti territoriali, il tutto accompagnato da immagini potenti e originali (a cominciare dalla copertina, un colpo d'occhio sulle montagne dalle postazioni della Grande Guerra di Cima Gallina), sono i temi affrontati in questo numero di esordio dedicato in particolare alla stagione invernale. La nuova rivista avrà cadenza semestrale (estate e inverno) con testi bilingui in italiano-Inglese e a breve sarà presente e aggiornata regolarmente con news e inchieste su un sito internet ad essa collegato. La sua diffusione sull'intero
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“Valli mai viste” sarà inaugurata sabato alle 18 alla Galleria Carlo Rizzarda FELTRE Il paesaggio di Dino Buzzati diventa una mostra. A dieci anni dalla scomparsa di Nella Giannetto, fondatrice e anima dell’Associazione Internazionale Dino Buzzati, il grande scrittore, giornalista e pittore bellunese torna da protagonista a occupare la scena del panorama culturale della sua provincia natale. Sabato alle 18, si inaugura a Feltre la mostra curata da Patrizia Dalla Rosa. Il titolo è “Valli mai viste… un’altra Venezia: quello strano paesaggio che Buzzati ha nell’anima”, allestita con la collaborazione dell’amministrazione comunale feltrina nella Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda”. Un’iniziativa che è la continuazione naturale dell’analisi da poco pubblicata dalla stessa Dalla Rosa (“Lassù… Laggiù… Il paesaggio veneto nella pagina di Dino Buzzati”, Venezia, Marsilio, 2013) e che ora, grazie all’allestimento di Riccardo Ricci, si trasforma in una rappresentazione visuale della geografia nascosta di Buzzati, grazie alle fotografie di Alessandro Addis, che immortalano luoghi e atmosfere buzzatiane tra Dolomiti e Laguna, e grazie anche a una piccola ma preziosa antologia dei quadri dipinti da Buzzati stesso, scelti proprio per il loro particolare legame con la poetica e con i luoghi a vario titolo cari al giornalista e scrittori. Tra questi dipinti, primo fra tutti la “Santa Rita” realizzata per il capitello di Valmorel e oggi conservata in Municipio a Limana. «L’esposizione vuole anche essere un omaggio ad Almerina Buzzati, scomparsa di recente, fedele custode della memoria buzzatiana», sottolinea Annamaria Esposito, presidente dell’Associazione Internazionale Dino Buzzati. La mostra è stata possibile grazie al contributo di Comune di Feltre e Fondazione Cariverona e gode del patrocinio dei Comuni di Belluno e Limana, della Fondazione Dolomiti Unesco, del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e dell’Associazione Villa Buzzati San Pellegrino – Il Granaio. L’appuntamento feltrino sarà preceduto, alle 16, dall’assemblea ordinaria dell’Associazione Buzzati, nell’aula magna “Leandro Fusaro”.(m.r.)
Corriere delle Alpi | 17 Dicembre 2015
4 Rassegna stampa - Dicembre 2015 territorio dolomitico sarà affidata alla rete delle maggiori istituzioni culturali e Musei presenti, dal Muse al Mart, dal Museion ai Messner Museum, al Museo della Grande Guerra in Marmolada.
In mostra i quadri di Dino Buzzati
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5 Rassegna stampa - Dicembre 2015 Regioni.it | 17 Dicembre 2015
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Durante l'incontro svoltosi al Geoparc Bletterbach di Aldino, i rappresentati delle varie reti tematiche hanno approfondito in dettaglio le varie iniziative e hanno analizzato i temi principali nel corso di alcuni workshop. "In questo modo - spiega Marcella Morandini, segretaria generale della Fondazione Dolomiti UNESCO - abbiamo compiuto un altro grande passo in avanti verso la conclusione del documento". Le cinque reti tematiche sono sviluppo, turismo sostenibile e mobilità, geologia, aree protette e paesaggio, formazione e ricerca scientifica, promozione del turismo sostenibile.
Corriere delle Alpi | 17 Dicembre 2015
Fondazione Dolomiti UNESCO: incontro di rete per la strategia turistica
Ambiente - Prosegue il lavoro di elaborazione della strategia per un turismo sostenibile della Fondazione Dolomiti UNESCO. Il documento sarà pronto entro la fine dell'anno, e nei giorni scorsi i responsabili delle varie reti tematiche si sono incontrati al Geoparc Bletterbach di Aldino.
La strategia per un turismo sostenibile è frutto di un lavoro svolto su incarico della Fondazione Dolomiti UNESCO da Cesare Micheletti in collaborazione con l'EURAC e le cinque province i cui territori sono tutelati come patrimonio mondiale dell'umanità. Si tratta di un processo partecipativo che raccoglie idee e proposte, molte delle quali sono emerse dalla serie di workshop #DOLOMITI2040, e il documento finale rappresenterà uno dei punti chiave della strategia globale sulle Dolomiti che nel corso del 2016 dovrà essere valutato dall'UNESCO.
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L’assessore regionale nominato da Zaia per il consiglio Caner nel cda di Dolomiti Unesco
6 Rassegna stampa - Dicembre 2015
“Anello delle Dolomiti”: summit tra i rappresentanti del Comitato e la presidente Morandini «La Fondazione è vicina all’idea ferrovia» di Francesco Dal Mas CORTINA/CADORE «Tutto ciò che promuove la mobilità sostenibile incontra il favore della Fondazione Dolomiti Unesco». Lo conferma senza alcuna esitazione Marcella Morandini, segretaria generale della Fondazione, valutando positivamente, ancora una volta, il progettato collegamento tra Calalzo, Cortina e Dobbiaco. Il comitato per l'Anello ferroviario delle Dolomiti ha incontrato, nella sede della Fondazione, a Cortina, proprio la Morandini. Il colloquio non poteva che essere cordiale, dal momento che il treno è considerato negli ambienti Unesco il mezzo di trasporto più compatibile con il territorio. Il prossimo anno saranno sulle Dolomiti gli ispettori dell’Unesco, e proprio questo progetto giocherebbe un ruolo importante nella conferma della protezione dell’istituto internazionale sulle montagne più belle al mondo. «Avanti tutta in questa direzione», è dunque la richiesta di Morandini, «come si sa, la mobilità sostenibile è un nostro asse strategico da sempre». Nel corso dell’incontro è stata illustrata l'attività del Comitato che era rappresentato da Tomaso Pettazzi, Silvano Martini e Gabriele Pupolin. «Si è fatta una analisi delle proposte attualmente in campo riguardo ai possibili tracciati della Ferrovia delle Dolomiti che sono al vaglio delle amministrazioni dei territori interessati», riferisce Pettazzi, «c’è ovviamente grande interesse da parte della Fondazione per quanto riguarda le implicazioni positive per i territori, dal punto di vista economico e sociale, che scaturiranno dalla realizzazione di un’opera che si può senz'altro definire strategica soprattutto per lo sviluppo dell'economia turistica e anche per il netto miglioramento garantito ai residenti dalla presenza di mezzi di trasporto efficienti, moderni e veloci». Anche l'integrazione del treno con il sistema delle piste ciclabili esistenti, e col completamento di quelle eventualmente mancanti, garantirà un ottimo accesso ai territori nel rispetto della loro fragilità e bellezza. «Il progetto di cui si parla», integra Morandini, «si presenta in forma tanto più interessante perché ha una valenza non solo locale, ma regionale, anzi interregionale e addirittura internazionale». In effetti, il Veneto e la Provincia di Bolzano intendono coinvolgere anche l’Austria, perché l’obiettivo è di portare il treno, proveniente da Venezia, fino a Lienz, per cui collegarsi con la rete del vicino Paese. Il Comitato ha sottoposto alla segretaria generale tutte le ipotesi progettuali sul tappeto. Morandini, precisando di non avere competenze sulla materia, non ha espresso il suo parere. E’ evidente, però, che la Fondazione preferisce l’itinerario meno impattante. L’orientamento prevalente è quello di ripassare per la Valle del Boite. «Ringraziamo il segretario generale Dolomiti Unesco per la cordiale accoglienza, per l'attenzione dimostrata e anche, ed è la cosa più importante, per la totale sintonia riguardo al progetto dell'Anello ferroviario delle Dolomiti» ha concluso, significativamente, il Comitato.
Corriere delle Alpi | 28 Dicembre 2015
BELLUNO L'assessore Federico Caner rappresenterà la Regione nel CdA della Fondazione Dolomiti Unesco. Il decreto di nomina lo ha firmato il presidente Zaia il 16 dicembre ed è stato pubblicato ieri nel Bur. Caner ha
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7 Rassegna stampa - Dicembre 2015
la delega al turismo ma è anche il referente per l'economia e lo sviluppo montano. Rimarrà nel consiglio della Fondazione Unesco per tutta la durata del mandato di assessore regionale. La Fondazione ha recentemente modificato il suo Statuto: per garantire un maggior coinvolgimento dei soci fondatori (le cinque province di Belluno, Trento, Bolzano, Pordenone e Udine e le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia) è stato deciso l'ingresso nel CdA delle due Regioni. È stato anche eliminato il consiglio direttivo: le sue competenze sono confluite nel consiglio di amministrazione, organo unico di gestione e rappresentanza di tutti i soci della Fondazione. A Caner, dunque, spetterà il compito di rappresentare i territori montani sui quali insiste il Bene Dolomiti che l'Unesco ha inserito fra i siti Patrimonio dell'Umanità nel 2009. (a.f.