Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO
RASSEGNA STAMPA NOVEMBRE 2016
02 NOVEMBRE 2016 Alto Adige | 02 Novembre 2016
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Le Dolomit accessibili a tut Fondazione, associazioni di setore, atlet ed espert d'inclusione sociale insieme per fare delle Dolomit Unesco un patrimonio accessibile a tut. “Dolomit Accessibili. Un patrimonio per tut" è il progeto che si è conquistato l'atenzione del ministero dei beni culturali e che intende contribuire a fare delle Dolomit un patrimonio accessibile a tut. Le Dolomit Unesco sono un patrimonio naturale unico al mondo. Il loro valore è universale e consiste in una natura che trasmete emozioni profonde. Sono inoltre montagne che, al di là di vie di roccia e di impegnatvo escursionismo, possono essere accessibili: la loro origine e conformazione - l'essere solcate da un fto retcolo di valli - permete di avvicinarsi alle vete del Patrimonio Mondiale più che in qualsiasi altro contesto montano. Il progeto "Dolomit Accessibili" intende fornire un'esperienza direta di questo straordinario ambiente naturale a tute le persone che lo visitano o lo abitano, indipendentemente dal grado di abilità, appoggiandosi e valorizzando la predisposizione naturale del contesto dolomitco ad un'accessibilità sostenibile. A diferenza dell'ambiente urbano, dove le barriere architetoniche sono dei limit artfciali che discriminano le persone con ridote capacità motorie, l'ambiente montano presenta degli ostacoli naturali che non distnguono fra persone abili o disabili. Le Dolomit Unesco, con la loro straordinaria rappresentatvità, sono così il contesto ideale per atuare un progeto di inclusività sociale che permeta a tut - abili e non - di accedere al Patrimonio mondiale, in autonomia o accompagnat da una guida esperta. Ciò non signifca che tut debbano fare le stesse esperienze, ma che tut possono avere un'esperienza di vera immersione nel paesaggio e nella geologia delle Dolomit, realizzando pienamente il conceto di patrimonio dell’Umanità. Per questo il progeto, pur essendo rivolto alle categorie più deboli (persone con limitate capacità motorie, anziani, bambini nei primi anni d'età), include tut i visitatori. La prima fase del progeto prevede un invito, a tut i conoscitori del territorio dolomitco, per la raccolta di segnalazioni di itnerari adat - o adatabili - ad essere percorsi da persone con limitate capacità motorie. Sulla base delle segnalazioni, verrà elaborata una banca dat, omogenea e contnuamente aggiornata, estesa a tute le Dolomit Unesco, per mezzo della quale verrà realizzata una mappa interatva degli itnerari accessibili del Patrimonio mondiale che sarà consultabile nel sito web: www.visitdolomites.com (atualmente in fase di ristruturazione). Ogni itnerario sarà accompagnato da una scheda descritva, completa di tute le informazioni utli per programmare un'escursione secondo le proprie capacità e interessi. (e.d.)
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04 NOVEMBRE 2016 Alto Adige | 04 Novembre 2016
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Parchi naturali provinciali: 96 mila accessi ai centri visita BOLZANO Il bilancio della stagione 2016 dei sete centri visita dei parchi naturali provinciali registra la presenza di circa 96mila visitatori che hanno partecipato al ricco programma fato di mostre, escursioni, flm e conferenze, workshop per bambini. Per quatro delle sete struture la pausa invernale sarà comunque breve: i centri visita Fanes-Senes-Braies a San Vigilio di Marebbe, Tre Cime a Dobbiaco, Vedrete di Ries-Aurina a Campo Tures e Puez-Odle a Funes si stanno preparando alla riapertura del 27 dicembre e resteranno accessibili fno al 1° aprile 2017 da martedì a sabato con orario 9.30-12.30 e 14.30-18. I centri visita Monte Corno a Trodena e Gruppo di Tessa a Naturno riapriranno invece nell'aprile 2017 e il centro visite Sciliar-Catnaccio in giugno. Tra le iniziatve della stagione appena conclusa la formazione dei Junior Ranger nel parco FanesSenes-Braies, il corso di qualifcazione a guida escursionistca nelle Dolomit patrimonio Unesco, il Festval dei bambini 2016 sui prat del Talvera.(da.pa) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
12 NOVEMBRE 2016
Messaggero Veneto | 12 Novembre 2016
3 Rassegna stampa - Novembre 2016
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Tolmezzo avrà la Cantore. Tant proget per la Carnia di Tanja Ariis TOLMEZZO «Oggi si apre il cantere di Tolmezzo Cità alpina 2017: poniamo una prima pietra di idee e fat molto pratci». Ha esordito così, ieri, Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo, a Palazzo Linussio nella Caserma Cantore, luogo che ha voluto con tenacia come sede della conferenza stampa di presentazione del ttolo e dei relatvi proget. Al suo fanco c’erano la governatrice del Fvg, Debora Serracchiani, Claire Simon, diretrice dell’associazione Cità Alpina dell’anno, che ha presentato il progeto “Tour de Villes” (sulla riqualifcazione di aree urbane dismesse, vi aderisce Tolmezzo con Idrija, Sonthofen e Tolmino), e Taja Ferjancic-Lakota, membro del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi. Serracchiani ha spiegato che la Regione ha avviato l’iter per la cessione della Cantore alle isttuzioni locali su due front: con la commissione paritetca Stato-Regione, ma anche tramite procedura d’urgenza con la presidenza del Consiglio e il Ministero della difesa per una consegna antcipata del bene. Ha aggiunto che nella legge di stabilità sono già previst 500 mila euro per i primi intervent di emergenza a Palazzo Linussio. Brollo esprime soddisfazione per il fato che la Regione meta subito fondi sulla Caserma, così da consentre di riempire di proget concret quel luogo abbandonato che può divenire punto di rinascita. Con Cità alpina 2017 gli obietvi, ha spiegato Brollo, sono accrescere la visibilità e la reputazione di Tolmezzo e della Carnia, atvare azioni per fornire a esse prospetve e sviluppo, valorizzarne potenzialità e atratvità e garantre respiro internazionale a Tolmezzo, ponendola in dialogo con altre cità alpine. Sulla Caserma ha annunciato uno studio di fatbilità con il Cosilt su tre assi (storicomuseale, produtvo, civile). «Io qui sognerei il museo carnico - ha deto - ma non voglio colonizzare quello che sarà un percorso partecipato»: la giornata della trasparenza a dicembre servirà per raccogliere le idee dei citadini. Quanto alle iniziatve 2017 il “Filo dei sapori” aprirà ai produtori delle cità alpine, il 25 giugno ci sarà un evento dedicato all’e-bike sullo Zoncolan, in luglio il Climber festval, che coinvolgerà 4 vallate della Carnia con 8 cronoscalate, in agosto la Carnia Classic con il gemellaggio Fuji-Zoncolan e una setmana di Expo sport di montagna. Promoturismo Fvg pigerà l’acceleratore sulla montagna carnica e si aprirà la stagione turistca 2017 con un volo in deltaplano dallo Zoncolan a Lignano. In più: crescente atenzione alla senteristca, catedre ambulant dell’Università con lezioni aperte a resident e turist. Leggimontagna si gemellerà con la Fondazione Dolomit Unesco e si aprirà ai giovani. Proseguirà l’iter per il Polo tecnico professionale (capofla Isis Solari), ci sarà "Golena Blu", progeto di riqualifcazione del Tagliamento. Serracchiani ha annunciato fondi per il Filo dei Sapori allargato alle Alpi. Per la cultura disponibili 200mila euro.
13 NOVEMBRE 2016 Corriere delle Alpi | 13 Novembre 2016
4 Rassegna stampa - Novembre 2016
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La prima alta via di ferrate per unire le gent d'Europa di Gianluca De Rosa AURONZO La realizzazione della prima alta via di ferrate nel mondo potrebbe diventare presto realtà e coinvolgere il territorio bellunese a più streto contato con Pusteria e Austria. Un sogno cullato a lungo, nato nell'otobre del 2014 e che potrebbe presto passare dalla carta alla fase realizzatva grazie ad un progeto Interreg che prevede il coinvolgimento di una serie di sogget: rifugi, guide alpine del Cadore e di Sesto, associazione turistca di Sesto, club alpino austriaco, Unioni Montane di Comelico e Centro Cadore, Gal Alto Bellunese e Provincia di Belluno (con quest'ultma che, nel gioco di squadra, ricoprirebbe il ruolo strategico di leader partner). Un progeto ambizioso quello pensato da Bepi Mont, gestore del rifugio Carducci, che spiega come è nata l'idea di realizzare una concatenazione di ferrate, dodici per l'esatezza, che hanno il compito di creare una catena dalle Tre Cime fno alla cresta di confne Italia-Austria. «Nell'otobre del 2014 percorrevo insieme ad alcuni amici la nuova ferrata Croda dei Toni», racconta Mont, «e proprio in quel momento ho avuto una specie di illuminazione: perché non realizzare il Sellaronda delle ferrate?». Il progeto ha già un nome, proposto da rifugist e guide alpine di Sesto, ovvero “Dolomit senza confni”. «Nel 2010, in concomitanza con la nomina delle Dolomit a patrimonio dell'umanità Unesco, ho ospitato 5 Rassegna stampa - Novembre 2016
nel mio rifugio una grande festa con questo nome. Festa che si ripete ogni anno e che ha l'obietvo di dare vita ad un momento di incontro tra le gent, in amicizia senza barriere e diversità». Determinante nella realizzazione del progeto delle ferrate è stata la condivisione arrivata subito da Sesto Pusteria in tute le sue component. «In un momento di contrast e di tensioni lungo le linee di confne, sopratuto in quello austriaco del Brennero», spiega Bepi Mont, «questo progeto ha una valenza diametralmente opposta. Le ferrate creano una linea di congiunzione tra Italia e Austria. L'alta via tuta fata di ferrate che abbiamo in mente di concretzzare non presenta barriere ma ha l'obietvo di unire popolazioni: quella cadorina, quella del Comelico, quella della Pusteria e quella austriaca». Nell'aprile del 2015 il progeto “Dolomit senza confni” ha mosso i primi passi ufciali a Dobbiaco dove si è tenuta la prima riunione a cui hanno partecipato tut i sogget interessat; riunione preceduta dalla comunicazione del sostegno del Gal Alto Bellunese. La consacrazione invece passerà atraverso il progeto Interreg che verrà presentato nelle prossime setmane. «Abbiamo approntato tuto, compresa la cifra di duecentomila euro necessaria per concretzzare l'opera», annuncia Mont, «con quei soldi intendiamo realizzare tut gli intervent necessari in quota e contestualmente creare un logo ed una serie di strategie di marketng in grado di promuovere a livello turistco un'oferta che si preannuncia unica a livello mondiale e per questo di sicuro ed enorme richiamo. Oltre che unire le gent di montagna, puntamo ovviamente anche ad un traguardo magari meno “nobile" ma ugualmente importante di quest tempi: quello di portare in quest territori quant più appassionat di montagna possibile». Il comitato promotore di “Dolomit senza confni” nei giorni scorsi ha incontrato la Provincia di Belluno, l'ente capofla, mentre la prossima setmana ci sarà un nuovo tavolo di confronto a Sesto. Ad oggi la rete di ferrate a cavallo tra Italia e Austria (atraverso i territori del Cadore, del Comelico e della Pusteria) è già esistente ed è realizzata sui collegament creat lungo il confne militare durante la grande guerra. «La guerra ha lasciato nel Nord Est dell'Italia un patrimonio di senteri, strade forestali e di ferrate straordinario», conclude Mont.
“Lavori dall'estate 2017, apertura nel 2018” AURONZO “Dolomit senza confni” ha oto sogget promotori: Provincia di Belluno ( leader partner), Gal Alto Bellunese, guide alpine di Sesto e del Cadore, Unioni Montane di Comelico e Centro Cadore, l'associazione turistca di Sesto e il club alpino austriaco (Alpenverein). Il progeto coinvolge 13 rifugi più 3 malghe, che lo gestranno in sinergia. I rifugi dell'alto bellunese sono Bert, Carducci, Lavaredo, Lunelli, malga Coltrondo e malga Rinfreddo. I rifugi della Pusteria sono Comici, Fondo Valle, Pian di Cengia, Prat di Croda Rossa, Rudi, Tre Cime (ex Locatelli), malga Nemes. I rifugi dell'Ostrol infne sono Fillmoore, Obstanzerseehute e Porzehute. Dodici sono i senteri atrezzat che, atraverso la loro concatenazione, permeteranno agli utent di completare il tracciato che si estende per circa cento chilometri lungo la linea di confne tra Italia e Austria: ferrata del Monte Paterno, ferrata Torre di Toblin, ferrata degli Alpini 1915/1918, strada degli Alpini, ferrata Costoni di Croda Rossa, ferrata Zandonella, ferrata monte Cavallino, ferrata D'Ambros, ferrata Roghel, ferrata Cengia Gabriella, ferrata sud Croda dei Toni e ferrata est del Camoscio. «Per completare il tracciato servono oto giorni», spiega Lio De Nes, veterano delle guide alpine cadorine e parte atva del comitato promotore dell'iniziatva, «tedeschi ed austriaci sono già abituali frequentatori di questa vasta area alpina ma siamo convint che creando una rete promozionale i fruitori aumenteranno a dismisura. Stamo facendo tuto grats, con l'unico intento di avviare una promozione totale del territorio che non guardi ai confni». I promotori hanno già individuato gli intervent ritenut di primaria importanza: riguardano la ferrata Zandonella, il canale fnale della Cengia Gabriella, la ferrata Roghel e la ferrata D'Ambros lungo la cresta di confne tra Comelico e 6 Rassegna stampa - Novembre 2016
Austria. Stabilita infne una data di inaugurazione: se il progeto Interreg dovesse andare in porto, appuntamento nelgiugno 2018, centenario della fne della Grande Guerra. «Gli intervent si faranno durante la prossima estate», conclude Lio De Nes, «l'inaugurazione l'abbiamo immaginata sulla Cresta dei Frognoni dove una simbolica t naturale rappresenta l'ideale punto d'incontro tra Comelico, Austria e Pusteria mentre una grande festa si terrà sul passo Monte Croce».
18 NOVEMBRE 2016 Alto Adige | 18 Novembre 2016
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Il crollo della Croda Rossa: tuta colpa del permafrost SESTO Più di 500 mila metri cubi di roccia si sono staccat dalla parete e sono cadut a valle. È successo la scorsa estate, nel parco naturale delle Dolomit di Sesto, dove una frana si è staccata dalla Piccola Croda Rossa. Si trata di uno dei distacchi più consistent mai registrato in Alto Adige ed è dovuto alla fusione del permafrost, cioè di quello strato di terreno che rimane perennemente congelato. Eurac Research e Università di Innsbruck hanno avviato una ricerca per monitorare i moviment del permafrost e fornire in questo modo indicazioni utli per prevenire disastri naturali legat all’instabilità dei versant. Così come le variazioni dell’estensione dei ghiacciai o del manto nevoso, anche le deformazioni del permafrost sono un sensore dei cambiament climatci: se i moviment sono veloci signifca che le temperature si stanno alzando. Tenere soto controllo queste variazioni è importante perché aiuta a prevenire i rischi legat all’instabilità del terreno ed evitare danni alle infrastruture, come impiant di risalita, senteri in alta quota e rifugi alpini. Il crollo della Piccola Croda Rossa è stato un evento eccezionale per dimensioni, ma ci sono numerosi altri casi che - pur senza raggiungere questa portata - rappresentano un fatore di rischio. Ad esempio, i detrit che spesso cadono sulla strada che porta a Passo Gardena sono originat da un ghiacciaio roccioso, cioè da una massa di detrit rocciosi mist a ghiaccio che segnala la presenza di permafrost nelle vallate alpine. In altre zone, come nella valle di Solda, fenomeni simili hanno interessato di recente 7 Rassegna stampa - Novembre 2016
i senteri alpini che collegano il fondovalle con i rifugi in quota. I geologi e gli ingegneri di Eurac Research hanno avviato una ricerca per aggiornare la mappa dei ghiacciai rocciosi in Alto Adige, studiando in modo partcolare quelli ancora atvi, cioè quelli che si muovono lungo i versant anche di qualche metro all’anno. Le nuove tecniche che utlizzeranno i ricercatori di Eurac Research prevedono l’utlizzo combinato di immagini satellitari di ultma generazione per misurare le deformazioni superfciali supportate, in alcune aree test, da misure a terra e fotografe aeree scatate da droni. Il ghiacciaio roccioso di Lazaun in val Senales, sarà l’area di test principale in cui queste metodologie saranno messe a punto e applicate. «I risultat dello studio potranno essere utlizzat anche per monitorare altri tpi di moviment dei versant montuosi, ad esempio le frane», spiega Mata Callegari, ingegnere di Eurac Research. La ricerca durerà tre anni.
24 NOVEMBRE 2016 Messaggero del Veneto | 24 Novembre 2016 Domani l'incontro per promuovere il Parco delle Dolomit Friulane Domani alle 18 nella sala del Parco naturale delle Dolomit friulane di Forni di Sopra in via Vitorio Veneto l’ente parco, su incarico della Regione, terrà un incontro di formazione per operatori economici e responsabili dell’associazionismo del territorio atvi nei Comuni interessat dal bene Unesco. Le fnalità riguardano l’acquisizione e il consolidamento degli element di conoscenza del territorio proteto dall’Unesco che si identfca in gran parte nel territorio del Parco. Interverranno il direto della fondazione Unesco Marcella Morandini, con i consulent Cesare Michelet e Irma Visalli. I temi tratat saranno la strategia complessiva di gestone del Parco, la strategia turistca e l’atuazione partecipata mediante l’applicazione della strategia complessiva di gestone con riguardo alle atvità svolte e le potenzialità future. (g.g.)
28 NOVEMBRE 2016 Corriere delle Alpi | 28 Novembre 2016
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Video di Carraro sul Col Quaternà Teatro Kursaal di Auronzo Giovedì 8 dicembre alle 21 incontro con Giovanni Carraro e i suoi video Un appuntamento imperdibile per tut gli amant della montagna e della storia delle Dolomit è previsto per giovedì 8 dicembre, alle 21, al teatro Kursaal di Auronzo. A proporlo è il Consorzio Turistco Auronzo Misurina, in collaborazione con la Fondazione Dolomit Unesco. Protagonista sarà Giovanni Carraro, che ritorna nel Cadore che gli ha dato i natali per presentare in anteprima il suo nuovo lavoro “Col Quaternà il Vulcano delle Dolomit" e il video “Il sentero Olivato al Miaron". Al suo fanco alcuni dei protagonist della storia di quest luoghi, monsignor Atlio Zanderigo Jona, che il 13 luglio 1987 incontrò il Santo Padre in discesa dal Quaternà, lo storico Achille Carbogno, l’esperto di Grande Guerra Giovanni De Donà, il geologo di Dolomit Project Gianluca Piccin, e la diretrice della Fondazione Dolomit Unesco Marcella Morandini. (v.d.)
29 NOVEMBRE 2016 L'Adige | 29 Novembre 2016
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Dolomit UNESCO: la parola agli abitant MOENA Sabato alle 20.30, presso il teatro Navalge di Moena, si terrà l'evento «9x1=Dolomit», una serata di informazione e spetacolo organizzata dalla Rete delle riserve di Fassa insieme alla Fondazione Dolomit Unesco. 9x1: nove sistemi montuosi a comporre un unico «Bene», da conservare e valorizzare. I protagonist saranno gli abitant delle Dolomit che con le loro consuetudini di vita sono, di fato, i veri atori del riconoscimento Unesco. Non mancheranno le sorprese e le rifessioni inedite. Parole, musica, video per una serata dedicata al «Bene Naturale» che tuto il mondo ci invidia. Un format nuovo dal ritmo incalzante per raccontare le nove isole che compongono l'arcipelago 9 Rassegna stampa - Novembre 2016
fossile Dolomit. Intervalli con musica d'autore, immagini mozzafato, testmonianze direte e intermezzi video, si alterneranno sul palco per un viaggio nel tempo e nello spazio guidat da Fausta Slanzi e da Rosario Fichera. Punt di vista diferent dialogheranno atorno al valore del riconoscimento Dolomit Unesco: la geologia, il setore imprenditoriale, il setore turistco, l'alpinismo... A tut è richiesto un intervento di pochi minut incentrato su come sia possibile valorizzare nella quotdianità e nel prossimo futuro il prestgioso riconoscimento Unesco. Alla serata interverranno il presidente della Rete delle Riserve Riccardo Franceschet, la Procuradora Elena Testor, il sindaco di Moena Edoardo Felicet, l'assessore regionale Giuseppe Detomas, la presidente della Fondazione Dolomit Unesco Mariagrazia Santoro e l'assessore provinciale all'ambiente Mauro Gilmozzi. Per informazioni: reteriserve@comungeneraldefascia.tn.it, www.reteriservevaldifassa.tn.it, 0462 764500
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