Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO
RASSEGNA STAMPA LUGLIO 2016
Ufficio stampa PAT | 01 Luglio 2016
Lunedì 4 luglio in Sala Wolf e in Sala Stampa
Dolomiti UNESCO, doppio appuntamento Lunedì 4 luglio doppio importante appuntamento nell'ambito delle Dolomiti UNESCO: al mattino a partire dalle 10 in Sala Wolf (Palazzo di piazza Dante a Trento) un incontro-confronto fra tutti i componenti delle reti funzionali della Fondazione Dolomiti UNESCO (cioè referenti provinciali - 5 province - e regionali - 2 regioni -), sostenitori che seguono le attività della Fondazione e istituzioni, enti, e altri soggetti coinvolti in progetti riguardanti le Dolomiti per conoscere reciprocamente e condividere iniziative in corso. Al pomeriggio alle 14.30 in sala stampa sarà firmata una Convenzione per la "Costituzione di un Laboratorio alpino e delle Dolomiti Bene Naturale UNESCO presso la Biblioteca della Montagna - SAT". Parteciperà l'assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi.
Ufficio stampa PAT | 04 Luglio 2016
Una giornata dedicata alla condivisione delle iniziative nel Bene Naturale
Gilmozzi: "Dolomiti UNESCO, connessione fra i territori con progetti sempre più trasversali" Con soddisfazione l'assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi ha aperto l'incontro "Progetti replicabili". Gilmozzi, a cui fanno capo le Dolomiti da quando (oltre 10 anni fa) è iniziato l'iter di candidatura, ha posto l'attenzione sull'importanza del ruolo della Fondazione "sette anni fa l'abbiamo costituita col preciso ruolo di mettere in rete i territori, i soggetti istituzionali e gli enti a vario titolo per fare sintesi. E' il luogo in cui elaborare strategia e visione. Oggi siamo qui per condividere idee e progetti sempre 2
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più trasversali. Alla nuova presidente Santoro l'augurio di buon lavoro, noi saremmo tutti al suo fianco". Mariagrazia Santoro ha ringraziato Gilmozzi per aver accettato il ruolo di vicepresidente "l'esperienza che lui ha è patrimonio indispensabile" Caratterizzato dall'elemento della condivisione, l'incontro di oggi in Sala Wolf, coordinato da Fabio Scalet, dirigente affari istituzionali e legislativi e curato da Giuliana Cristoforetti, UMSE supporto giuridico amministrativo del dipartimento (a loro il compito di fare sintesi per quanto attiene alla parte di Bene Naturale trentino), ha visto la partecipazione di molti rappresentanti istituzionali, degli enti (parchi, musei etc.) e di soci sostenitori dell'intero territorio dolomitico. Sono state portate all'attenzione dei presenti numerose esperienze e progetti realizzati, in corso di realizzazione e/o, in forma di studio/proposte. La Fondazione Dolomiti, oltre alla presidente Santoro, era rappresentata anche dalla direttrice Marcella Morandini che da quasi tre anni è alla guida della struttura nata per fare sintesi nella e della "regione dolomitica". L'assessore Mauro Gilmozzi, introducendo la presentazione del World Natural Heritage Management, giunto alla quarta edizione (e presentato oggi da Gabriella De Fino, Area UNESCO di step, scuola per il governo del territorio e del paesaggio), ha sottolineato "l'importanza, il grande valore della formazione post univeristaria dedicata ai Beni Naturali. Sono due i posti in Italia dove ciò avviene, l'Università di Torino e qui, da noi, in collaborazione con loro". La presidente della Fondazione Mariagrazia Santoro ha evidenziato come sia importante "mettere a sistema i progetti, per questo è azzeccato il termine, replicabili, non per copiarli ma per adattarli alle necessità del proprio territorio, interpretandoli secondo quelle necessità. La Fondazione è la sintesi alta di queste connessioni. Annuncio qui che, al Trento Film Festival abbiamo proposto l'istituzione di un Premio speciale dedicato alle Dolomiti UNESCO". Di particolare rilievo alcuni progetti, replicabili: uno studio finalizzato alla raccolta ed alla catalogazione dei dati utili alla creazione di un applicativo informatico che mettendo in relazione soggetti pubblici e privati (trentini) propone la fotografia di quanto esiste in Dolomiti dal punto di vista dell'ospitalità; "Dolomiti Days" che si svolge nelle province "dolomitiche" di Pordenone e Udine da fine giugno a fine settembre e il terzo "Festival dei giovani delle Dolomiti", organizzato dal Servizio Giovani Comunità Montana del friuli Occidentaleun'iniziativa che vede collaborare regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone, Friul Ovest Banca insieme ai comuni di Erto, Cimolais, Claut, Meduno, Pinzano al Tagliamento, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Consorzio Pro Loco Cellina Meduna, Parco Dolomiti Friulane e Vigna Pr-Ortoteatro. (fs)
Trentino | 05 Luglio 2016
Casa della Sat, arrivano anche libri e film La convenzione firmata con la Provincia prevede l’attivazione di un fondo librario e cinematografico
TRENTO. Quando si dice “laboratorio” si intende uno spazio fisico di raccordo che avrà lo scopo di ospitare una serie di iniziative didattiche e di formazione nate dalla collaborazione tra SAT (Società Alpinisti Tridentini), Muse (Museo delle Scienze di Trento), Film Festival della Montagna e STEP (Scuola e Governo del Territorio) e gestite sotto l’egida di Fondazione Dolomiti Unesco. Questo il contenuto della Convenzione che ieri la Provincia, nella persona dell’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, ha stipulato con SAT e gli altri partner del progetto, per l’utilizzo del piano terra della Casa 3
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della SAT, che oggi ospita mostre, conferenze e presentazione di libri, mentre da domani, grazie ad un contributo provinciale, verrà anche attivato un fondo librario e cinematografico. “Oggi stiamo varando un prodotto culturale di valorizzazione del bene Unesco, che mi piacerebbe potesse nascere anche in altre realtà dolomitiche – commenta - entusiasta Maria Grazia Santoro presidente di Fondazione Dolomiti Unesco Italia”. Soddisfazione ha espresso Claudio Bassetti presidente SAT: “Abbiamo lavorato moltissimo in ambito formazione, programmazione e gestione del territorio – dichiara - e dunque la firma di questa convenzione per noi rappresenta il riconoscimento di un impegno che in SAT prosegue da anni ed al contempo comporta la grande responsabilità legata alla complessità del mantenere e conservare un patrimonio dell’umanità”. Sul proficuo spirito di collaborazione tra Trento e Bolzano ha insistito Roberto De Martin presidente di Film Festival della Montagna di Trento: “Una realtà quella regionale - ha detto – che stanno cercando di copiare anche oltre oceano, in Corea ad esempio, dove sta nascendo un Film Festival della Montagna”. In rappresentanza del Muse ha ringraziato la Provincia per l’iniziativa l’avvocato Giacomelli, il quale ha dedicato questa disponibilità provinciale ai collaboratori e ricercatori del Muse “sempre con le scarpe nella polvere – riferisce - con una passione illimitata”. Parola d’ordine dunque d’ora in poi (questa la volontà provinciale) coordinare i progetti tra le varie realtà per evitare sovrapposizioni.
L’Adige | 05 Luglio 2016
Dolomiti Bene Unesco Ambiente. Firmata la convenzione tra diverse istituzioni
Con la firma di ieri sul documento ufficiale durante l'incontro «Progetti replicabili», la convenzione che prevede la costituzione di un laboratorio alpino e delle Dolomiti Bene Naturale Unesco diventa definitivamente attiva. Presenti alla conferenza di presentazione la presidentessa della Fondazione Dolomiti Unesco, ex assessora dell'ambiente friulana, Mariagrazia Santoro, l'assessore trentino dell'ambiente Mauro Gilmozzi, il presidente del Trentino Film Festival Roberto De Martin, il presidente della Sat Claudio Bassetti e l'avvocato Antonio Giacomelli, rappresentante del Muse. Sono state proprio queste istituzioni a sottoscrivere la convenzione, allo scopo di raggruppare ogni evento futuro, come «Dolomiti Days», o il «Festival dei giovani delle Dolomiti», senza che le singole parti svolgano ruoli diversi, promuovendo di fatto un maggior coordinamento delle iniziative e, di conseguenza, il «costruire insieme» come elemento di partenza. 4
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Ulteriore punto fondamentale è la sensibilizzazione culturale, sulla quale l'assessore Gilmozzi pone la sua attenzione: «L'istituzione del laboratorio permetterà una serie di attività formative che valorizzeranno la dimensione culturale. In questo modo potremmo calarci definitivamente nel concreto di progetti futuri». Concetto sottolineato anche dalla presidentessa Santoro, che evidenzia come la convenzione sia molto importante soprattutto per aumentare la consapevolezza rispetto al bene patrimonio dell'Unesco, e come accordi simili dovrebbero essere stipulati per più beni in diverse zone geografiche. Una vera e propria valorizzazione del territorio dunque, un'opportunità di esaltare un bene collettivo, con il presidente della Sat Bassetti che definisce quest'ultimo come «la somma della collaborazione tra più istituzioni ed il paesaggio che la natura ci ha donato». Il laboratorio sarà quindi il frutto di un accordo tra i soggetti che, da più punti di vista, si occupano di organizzare iniziative per la montagna. Da una parte possono essere riassaporati tutti i valori riguardanti la storia, dall'altra invece scendono in campo una serie di motivazioni scientifico-geologiche. È in quest'ultimo punto che diventa fondamentale il lavoro dei collaboratori del Muse, come sottolinea l'avvocato Giacomelli, indispensabili per l'attività di ricerca, di sviluppo scientifico ed in generale di informazione e di conoscenza.
Trentino | 10 Luglio 2016
Fiemme e Fassa
Sui rifugi le targhe di “Dolomiti Unesco” FIEMME E FASSA A partire da questa estate alcuni rifugi collocano al loro esterno dei pannelli informativi per spiegare il patrimonio Dolomiti Unesco. Il progetto, promosso dalla Fondazione Dolomiti Unesco con il coinvolgimento delle associazioni alpinistiche e dei gestori dei rifugi, parte dal riconoscimento del ruolo essenziale di presidio territoriale e culturale svolto dai rifugi. Il nuovo programma, rivolto a tutti i 66 rifugi situati all'interno dell'area Dolomiti Unesco, ha visto in questa prima fase l'adesione di 29 strutture dal Brenta alle Dolomiti Friulane. Per Fiemme, Fassa e Primiero partecipano il Volpi al Mulaz, Pradidali, Rosetta, Velo della Madonna, Treviso Canali, Re Alberto I, Molignon, Roda di Vael, Vajolet. Ai rifugi aderenti all'iniziativa è stata consegnata una targa da collocare all'esterno della struttura, un pannello informativo sul sistema dolomitico dove sarà anche esposto materiale informativo plurilingue sul Patrimonio Dolomiti Unesco, tra cui i Dvd del Reportage "Dolomiti. Montagne Uomini Storie" e la Guida Verde sulle Dolomiti Unesco, edita dal Touring Club. Alla consegna delle targhe erano presenti anche i rappresentanti di Cai, Avs e Sat. (g.b.)
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Corriere delle Alpi | 13 Luglio 2016
A Zagabria
Quattromila visitatori alla mostra della Fondazione Unesco BELLUNO Oltre 4 mila presenze in 40 giorni. Grande successo di pubblico per la mostra fotografica “Dolomiti-Il cuore di pietra del mondo”, che per più di un mese, a partire dal 2 giugno, è stata ospitata nelle sale del museo archeologico di Zagabria, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Dolomiti Unesco, National Geographic Croazia e il fotografo meranese Georg Tappeiner. I visitatori hanno potuto intraprendere un vero e proprio viaggio attraverso le Dolomiti grazie a 54 scatti, che già avevano affascinato il pubblico di Germania, Austria e Slovenia. «Decisamente un grande biglietto da visita per il territorio dolomitico», sottolinea Marcella Morandini, direttore della Fondazione. «Siamo veramente soddisfatti di questa esperienza, che apre importanti sbocchi turistici per un mercato, quello in Croazia, che è in crescita e che è molto interessato alle nostre aree». «I sentieri delle Dolomiti sono stati apprezzati da Zagabria», commenta Giuliano Vantaggi, consulente marketing della Fondazione Unesco, «e moltissima gente ha chiesto informazioni per soggiornare sulle Dolomiti e apprezzare i paesaggi e la storia della terra. Il 9 luglio tra l’altro, a conclusione della mostra, si è tenuto un evento che ha permesso di vivere anche virtualmente le Dolomiti, consentendo agli ospiti di “passeggiare” all’interno degli itinerari più spettacolari indossando i Google Cardboard, dispositivi che, tramite una semplice applicazione, permettono tramite il proprio smartphone di testare i tre dimensioni i percorsi mappati su Street View e non solo». «Non si è mancato di portare e mettere “in mostra” i prodotti del territorio dolomitico», fa presente la Morandini. Non a caso, partner dell’apertura sono stati Birra Dolomiti, Lattebusche, Acqua Dolomia e Trento Doc. Per la chiusura è stato possibile far conoscere l’equipaggiamento per andare in montagna grazie a Sportful e Aku. Presenti anche i gelatieri di Longarone Fiere, che hanno arricchito la kermesse proponendo il gelato di volta in volta. «Un ringraziamento particolare va al fotografo Tappeiner», dice ancora Vantaggi, «che ha portato quest’idea e organizzato il contatto con National Geographic Zagabria. Tra i visitatori della mostra croati e non solo. C’erano anche alcune comunità di persone che hanno radici bellunesi, che abbiamo incontrato tramite l’Abm». Martina Reolon ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Wiku | 20 Luglio 2016
Corriere delle Alpi | 21 Luglio 2016
Nei rifugi
I racconti delle Dolomiti Tre appuntamenti, tre rifugi, tanti ospiti d’eccezione: con “Racconti dalle Dolomiti” si mettono in primo piano le storie di chi davvero lavora e si spende per il territorio. Il 22 luglio, al riparo Roda di Vael, lo scrittore Erri De Luca (foto) e la direttrice di Dolomiti Unesco Marcella Morandini discuteranno di “tutela del territorio, dalle parole alle iniziative” il 28 luglio, al rifugio Fuciade, Sergio Rossi, chef locale, Riccardo Felicetti, titolare dell'omonimo pastificio, e Andrea Segré parleranno di “cultura dell’eccellenza 7
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gastronomica contro lo spreco”; il 5 agosto, infine, al rifugio la Rezila, il giornalista Piero Badaloni e il regista Stefano Ludovichi affronteranno il tema delle montagne su piccolo e grande schermo. www.fassa.com
Trentino | 21 Luglio 2016
Ambiente da tutelare, in val di Fassa l'incontro in quota con Erri De Luca Lo scrittore sarà presente al rifugio Roda di Vael assieme alla direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco
TRENTO. Si intitola "Racconti dalle Dolomiti" la nuova rassegna che - in valle di Fassa - unisce la montagna, la riflessione e l'ascolto con la presenza di ospiti di eccezione. La proposta - curata dall'Apt di Fassa - abbina un trekking facile con scrittori, esperti e registi con la sosta in un luogo speciale. Si parte venerdì 22 luglio con Erri De Luca. scrittore e alpinista sensibile alle questioni ambientali (già in prima linea nella contestazione dell'alta velocità in val di Susa) che sarà presente alle 11 e 30 al rifugio Roda di Vael assieme alla direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, Marcella Morandini. Il titolo dell'incontro è "La tutela del territorio, dalle parole alle iniziative". Per chi è intenzionato a partecipare al trekking di avvicinamento l'appuntamento è alla seggiovia Paolina presso il passo Carezza alle 10 e 15. In caso di maltempo l'incontro si terrà a Vigo di Fassa nel pomeriggio (ore 16 e 30) nella sala del municipio. Il 28 luglio, invece, da Passo San Pellegrino si raggiungono le verdi distese del Rifugio Fuciade (Soraga) per parlare poi di “Cibo e territorio: la cultura dell’eccellenza gastronomica contro lo spreco”, con: Andrea Segrè, guru delle iniziative internazionali contro lo sperpero alimentare, nonché presidente della Fondazione E. Mach e fondatore di Last Minute Market, Riccardo Felicetti, amministratore delegato del Pastificio Felicetti e presidente del gruppo Pasta Aidepi impegnato in iniziative di beneficenza, e Sergio Rossi, chef del Rifugio Fuciade e autore di libri di cucina. Tre interlocutori ideali per riflettere - e avere anche qualche consiglio utile - sull’uso intelligente degli alimenti, e più in generale delle risorse, tema tra i più scottanti di questi anni (trekking d’avvicinamento con gli ospiti: ritrovo ore 11.15 all’Hotel Miralago del S. Pellegrino). Il 5 agosto, infine, ci si muove da località Valbona lungo il “Sentiero Natura” per arrivare al Rifugio La Rezila (Moena) dov’è di scena (ore 13) l’ultimo dei “Racconti” in programma, dal titolo “Le Dolomiti sullo schermo, dal documentario al film”. Escursionisti speciali e poi relatori sono Piero Badaloni, giornalista e scrittore, che illustra la narrazione di territori col linguaggio del documentario, in particolare della sua serie “Dolomiti - montagne, uomini e storie” realizzata nel 2014 e trasmessa da Rai Storia e Rai International, e Stefano Lodovichi, regista del film "“In fondo al bosco"” girato in Val di Fassa nella primavera del 2015. Il film uscito nelle sale lo scorso autunno e trasmesso su Sky a febbraio 2016, dà modo al regista di spiegare l’interpretazione di una valle dolomitica a servizio di una storia da grande schermo (trekking d’avvicinamento con gli ospiti: ritrovo ore 11.15 impianti di Ronchi-Valbona).
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Alto Adige | 25 Luglio 2016
Oggi il primo incontro con Erri De Luca, Alberto Faustini, Piero Badaloni e Marcella Morandini
Tra natura e etica della responsabilità SAN VIGILIO DI MAREBBE Torna “Idee a San Vigilio” il talk show in alta quota giunto alla sua nona edizione. La montagna l’Europa e lo sport sono i due temi portanti che ispireranno le tre serate ricche di ospiti di altissimo livello, che si ritroveranno nella deliziosa località ladina (alle ore 21 presso la Sala Manifestazioni) per dare vita allo spettacolo della parola. Si parte oggi, lunedì 25 luglio, quando a discutere di “Montagna e natura, bellezza e responsabilità” ci saranno Piero Badaloni, giornalista Rai e autore di una serie di documentari sulle Dolomiti, lo scrittore Erri De Luca, Alberto Faustini, direttore dell’«Alto Adige» e del «Trentino» e Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco. Con la consueta e brillante conduzione di Gianfranco Fabi, il 26 luglio invece si parlerà di “Europa e Italia: un futuro da costruire”, un appuntamento che si annuncia di altissimo interesse su un tema di stringente attualità, al quale prenderanno parte il filosofo Massimo Cacciari, Ferruccio De Bortoli, già direttore del “Corriere della Sera” e del “Sole 24 Ore”, attualmente presidente della Longanesi, il giornalista Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca del “Corriere della sera” e Fabrizio Spada Direttore dell’Ufficio di Milano della Commissione Europea, Rappresentanza in Italia. Gli sportivi saranno i protagonisti dell’ultima serata il 29 luglio sempre alle 21. A dialogare con Gianfranco Fabi su “Energia e sport tra passione e realtà” ci saranno sul palco marebbano della Sala Manifestazioni Stefano Garzelli, vincitore di un Giro d’Italia, della tappa a cronometro da San Vigilio a Plan de Corones, Isolde Kostner, campionessa mondiale di sci alpino, la campionessa di sci nata a San Vigilio Manuela Moelgg, Alessandro Ortis, già presidente dell’autorità per l’energia, lo sciatore Dominick Paris e Cristian Zorzi, campione mondiale di sci di fondo. Diventato con gli anni uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’estate dolomitica, “Idee a San Vigilio 2016” è un’occasione da non perdere resa possibile dall’impegno dell’Associazione Turistica di San Vigilio di Marebbe/San Martin guidata da Martin Resch, del direttore Roberto Bertinetti e dell’ideatore Stefano Mascioni e di partner come Terna, Vodafone, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e Fondazione Dolomiti Unesco. L’appuntamento è per tre serate il 25, 26 e 26 luglio a San Vigilio di Marebbe, per riscoprire il gusto dell’approfondimento e dello spettacolo della parola, live. La formula del tal, partita come salotto letterario puro e semplice, negli anni ha alzato lo sguardo oltre i temi culturali classici per andare ad affondare le mani nell’attualità, affrontando temi anche scottanti e spinosi, come accadrà con ogni probabilità oggi nel talk tra Badaloni, De Luca, Faustini e Morandini. Considerato infatti che ormai da settimane l’«Alto Adige» e il suo direttore hanno proposto con vigore la questione del degrado da inquinamento dei passi dolomitici proponendo misure di contenimento dopo anni di parole a vuoto, è giocoforza che se ne parli. Si tratta peraltro della prima occasione pubblica di discussione in loco, cioè esattamente in una delle valli interessate maggiormente al problema e dunque la discussine si preannuncia piuttosto calda. Una parte 9
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degli operatori economici delle valli ladine non vede infatti di buon occhio misure di limitazione del traffico temendo di perdere clientela, e quindi il tema della “responsabilità” rispetto ad un bene come le Dolomiti, risulta ineludibile.
Alto Adige | 27 Luglio 2016
Dibattito, sul tema lanciato dal nostro giornale, alla serata di «Idee San Vigilio» De Luca: «Siamo prepotenti dappertutto ma di fronte alle vette no, siamo pulci»
La montagna si può rispettare con un cambio di prospettiva di Fausta Slanzi «Chiudere i passi dolomitici a orari definiti procurerà una ricchezza maggiore a questi luoghi. E’ un'altra economia, più valorosa e redditizia. Ed è un segno significativo nei confronti della bellezza. Queste montagne, le Dolomiti, possono essere un segnale d'avanguardia, un esempio per le altre bellezze e anche per il governo nazionale»: così Erri De Luca interpellato da Gianfranco Fabi, lunedì sera al primo appuntamento della rassegna “Idee San Vigilio 2016”, a San Vigilio di Marebbe, appuntamento al quale ha partecipato anche il nostro direttore Alberto Faustini. Le parole chiave dell’incontro, bellezza e responsabilità, in relazione alla natura montana in particolare, sono state il principale pungolo con cui il conduttore Fabi, già direttore di Radio 24, ha coinvolto nella riflessione Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, e Piero Badaloni, giornalista, documentarista, autore di un reportage articolato in sette puntate sul bene naturale Dolomiti. La campagna dedicata ai passi dolomitici che i quotidiani Alto Adige e Trentino stanno portando avanti per far riflettere sulla necessità di optare per un turismo di qualità e sostenibilità nelle montagne piu belle del mondo, è stata, per una parte dell’incontro, il filo conduttore delle riflessioni. Una platea attenta e numerosa (oltre 230 persone) ha seguito le considerazioni proposte, rivolgendo ai relatori, in chiusura di serata, domande mirate. «L'inverno ci dimostra che possiamo vivere le Dolomiti in altro modo, con una mobilità sostenibile, gli sci, in questo caso. Perchè non potremmo usare questa mentalità anche d'estate? - ha riflettuto Faustini affrontando il tema della serata -. E’ necessario riuscire a far capire che anche i piccoli gesti servono a proteggere il Bene Unesco. E’ un cambio di prospettiva che risulta facile perché ci rendiamo conto di essere in un luogo di straordinaria bellezza. Pensiamo solo a qualche dettaglio: la Maratona dles Dolomites prevede che chi butta una carta per terra venga squalificato. Migliaia di ciclisti indossano una maglietta con tasca appositamente pensata per cestinare carte e rifiuti vari. Con la nostra campagna sul giornale vogliamo costringere la politica a decidere, a creare le condizioni per cambiare prospettiva». Gianfranco Fabi, con ritmo impeccabile, ha portato la riflessione verso il concetto di responsabilità, rivolgendosi, per primo, a Erri De Luca: «La montagna incute rispetto, sta lì come un gendarme del nostro comportamento. Le civiltà si sono fermate a livello dei boschi. La montagna già di per sè fa un buon effetto ai suoi frequentatori. Nel mondo siamo prepotenti dappertutto, in montagna no. Siamo una pulce insignificante». Ma quali sono le 10
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reazioni della politica locale verso la montagna? La domanda in particolare è stata rivolta al direttore poiché, per professione e ruolo, ne ha il quadro più completo: «la politica vede la montagna come una grande fabbrica del benessere. Reagisce, a volte, in maniera stizzita, ritengo che la responsabilità di chi fa il nostro mestiere è dire “caro re, sei nudo”. Cosa si può fare ancora di questo luogo? Si deve fare di meno, valorizzare, per esempio, il silenzio». Marcella Morandini e Piero Badaloni hanno quindi evidenziato, nei loro ambiti di competenza, come la bellezza delle Dolomiti sia certamente da rivolgere alla straordinarietà del paesaggio riconosciuto dall’Unesco senza dimenticare che i veri custodi delle Dolomiti e della loro bellezza sono gli abitanti. Mentre la direttrice della Fondazione ha posto l’attenzione sulla complessità gestionale del bene Unesco che deve saper «suonare come un’orchestra, lo stesso brano musicale, dell’identico spartito», Piero Badaloni ha evidenziato come il valore di una comunicazione rispettosa dei criteri con cui l’Unesco ha iscritto le Dolomiti nella lista dei beni naturali (straordinaria bellezza paesaggistica ed eccezionalità scientifica per la storia geologica della terra), possa costituire una buona base di partenza per una nuova cultura e consapevolezza. Ragionamenti, insomma, utili a tutti. E infatti “Welness per la mente” è uno degli slogan che promuovono “Idee a San Vigilio”, rassegna di incontri e approfondimenti ideata da Stefano Mascioni e diretta da Roberto Bertinetti e giunta, quest’anno, alla IX edizione. Ebbene, lunedì sera le proposte di benessere per mente e anima non sono mancate. Sarà forse per la sintonia con cui vertici dell’Azienda per la promozione turistica (il direttore Martin Resch), degli Albergatori (presidente Werner Call) e organizzatori, direttore e conduttore dell’evento, collaborano. Dopo l’incontro sul futuro da costruire per l’Europa e per l’Italia, che ieri sera ha visto protagonisti il filosofo Cacciari, i giornalisti De Bortoli e Dragosei e il direttore della Commissione europea con sede a Milano, Spada, venerdì 29 luglio Gianfranco Fabi dialogherà con il campione di ciclismo Stefano Garzelli, l’ex campionessa di sci alpino Isolde Kostner, la sciatrice Manuela Mölgg, lo sciatore Dominik Paris, l’ex campione mondiale di sci di fondo Christian Zorzi e Alessandro Ortis, già presidente autorità per l’energia: tema dell’incontro “Energia e sport tra passioni e realtà”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Trentino | 29 Luglio 2016
Dolomiti montagne dell’inclusione in compagnia di Tamara Lunger Potranno raggiungere le cime anche gli escursionisti con disabilità
Ecco «Cima Brenta Open» Le vette accessibili a tutti di Marco Benedetti TRENTO La scorsa estate la Cima Tosa e ora la Cima Brenta. Il nuovo “tetto” delle Dolomiti di Brenta - 3150 metri - sarà al centro della manifestazione “Cima Brenta Open”, in programma il prossimo 6 e 7 agosto per iniziativa delle guide alpine Activity Trentino di Andalo in collaborazione con le guide alpine di Madonna di Campiglio, il Soccorso alpino provinciale, l’Accademia della Montagna, le Apt di Campiglio e della Paganella, la Fondazione Dolomiti Unesco. L’anno scorso sulla vetta della Tosa le guide 11
Rassegna stampa - Luglio 2016
alpine accompagnarono anche un ragazzo disabile, perché un bene comunitario come le Dolomiti, riconosciute tali dall’Unesco, appartiene realmente all’umanità solo se diventa davvero fruibile da tutti per sperimentare e coltivare le proprie potenzialità. E proprio nelle situazioni in cui l’ambiente pone limiti e barriere, costringendo le persone a mettersi in gioco, a sviluppare forza morale, carattere, sono spesso le persone con disabilità ad indicare strade e soluzioni non convenzionali che aprono nuove soluzioni tecniche e didattiche. «Questo è il significato che diamo alla parola “Open”, spiega Simone Elmi, guida alpina e anima dell’iniziativa, e perché le Dolomiti siano davvero accessibili a tutti abbiamo creato un’occasione per ascendere quelle rocce tutti insieme (persone con disabilità e non), nel segno di chi ci ha preceduto (in vetta verranno letti i diari dei pionieri del Brenta), immersi nella bellezza della natura e delle arti la musica eseguita in cima). Sarà un inno alla bellezza che trova il suo maggior compimento nella vita umana, nessuna esclusa”. Della bontà di questa prospettiva è fermamente convinta anche l’alpinista Tamara Lunger, che ha accolto l’invito a salire la Cima Brenta. Il programma prevede sabato 6 agosto la salita al rifugio Tuckett. Sarà possibile raggiungerlo seguendo due distinti itinerari: quello tradizionale e più facile dal Rifugio Stoppani sotto Passo del Grostè (ritrovo alle 14 alla partenza della telecabina, 1,30 ore di cammino). Il secondo, più impegnativo, risalendo la Val Perse dal rifugio Croz dell’Altissimo di 5,30 ore. Alle 17.30 al rifugio racconti e suoni “DoloMitici” con l’alpinista Tamara Lunger, il giornalista Rosario Fichera, la Scuola musicale delle Giudicarie e altri interpreti. Domenica 7 agosto la partenza per la Cima Brenta è prevista alle ore 6 percorrendo dalla Bocca del Tuckett la via ferrata delle Bocchette Alte e la via normale. In alternativa un secondo gruppo si muoverà alle 7.30 verso Cima Sella, lungo la via ferrata Benini e la via normale. A mezzogiorno circa “Echi dalle cime”, l’esecuzione dell’ “Inno alla Gioia” a frasi alterne dalle due cime. Martedì 16 agosto alle 21 in Piazza San Carlo a Molveno sarà proposto il racconto della salita con immagini, musica e le testimonianze dei protagonisti. Info e iscrizioni: info@activitytrentino.it, info@guidealpinecampiglio.it
Il Gazzettino | 31 Luglio 2016
«Il Pelmo d’Oro onora la montagna» Il Pelmo d'Oro continuerà a rappresentare la positività della montagna, al di là delle scelte attuate sul futuro di Palazzo Piloni, che lo istituì nel 1998 per ringraziare chi sa distinguersi in alto, sulle rocce aspre e pungenti, e chi si impegna per la promozione e salvaguardia del territorio e della cultura della montagna. L'appello lanciato dalla presidente di Palazzo Piloni, Daniela Larese Filon, è stato immediatamente raccolto dalle preziose componenti (Cai, guide e soccorso alpino), che collaborano alla riuscita dell'evento che, giunto alla diciannovesima edizione, ieri, ha vissuto il momento centrale con la consegna dei riconoscimenti per il 2016. Quest'anno il prestigioso premio, opera dell'artista Gianni Pezzei, è andato a Pierangelo Verri, per la sezione «alpinismo in attività»; Giorgio Redaelli per la «carriera alpinistica»; Marco Albino Ferrari per 12
Rassegna stampa - Luglio 2016
la «cultura alpina»; mentre il premio speciale della Provincia, firmato dallo scultore Ettore Bona, è stato assegnato a Maurilio De Zolt. Ma la vera protagonista della manifestazione resta lei: la montagna, citata moltissime volte negli interventi, tenutisi al cinema Piave di Santo Stefano, con i suoi sacrifici, la fatica, l'umiltà, la cultura delle non classifiche. Come ha evidenziato Francesco Carrer, presidente regionale del Cai, impegnandosi a trovare i mezzi per proseguire sul cammino tracciato quasi vent'anni fa: «Il Pelmo d'Oro rappresenta il momento di riconoscenza verso tutta la montagna, in particolare quella bellunese». Parole cui hanno fatto eco quelle del numero uno del Cai nazionale, Vincenzo Torti: «Il Pelmo d'Oro deve continuare, perché è molto importante per la montagna, i cui protagonisti di oggi costituiscono il riferimento per guardare avanti, al domani». Accanto ai premiati delle precedenti edizioni, hanno partecipato alla cerimonia molte autorità civili, militari, religiose, con in testa il vescovo emerito monsignor Giuseppe Andrich, Mariagrazia Santoro, neonominata presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, i vertici di molte sezioni del Cai, che hanno apprezzato, fra l'altro, le clip in tema, preparate da Italo Zandonella Callegher, e gli intermezzi musicali proposti da Lorenzo Tonon della Sorgente.(((toscanii)))
Corriere delle Alpi | 31 Luglio 2016
Da Bolzano fino a Cortina lungo un percorso lungo 85 chilometri De Menech: «La proposta è legittima, ma il Calalzo-Dobbiaco non è un sogno»
Sorpresa, l’Alto Adige presenta il “treno ladino” di Francesco Dal Mas wBELLUNO Raddoppia il treno delle Dolomiti. Prima ancora che si materializzi il progetto per il collegamento tra Calalzo, Cortina e la Val Pusteria, per iniziativa della Regione Veneto, della Provincia di Bolzano e del Governo, ecco che la società Sad ha presentato a Bolzano lo studio per un collegamento ferroviario da Bolzano a Cortina, attraversando l'altopiano dello Sciliar, la Val Gardena, Passo Gardena, la parte alta della Val Badia, Passo Valparola e Passo Falzarego, per un totale di 85 chilometri. Una volta lasciato Prato Isarco, il treno seguirebbe la cremagliera attraverso le stazioni di Fiè, Siusi, Castelrotto, Pontives, Ortisei, Santa Cristina, Selva, Plan de Gralba, Passo Gardena, Colfosco, Corvara, La Villa, San Cassiano, Passo Falzarego, Cinque Torri e Pocol, prima di concludere il suo viaggio a Cortina. Il tutto in due ore e un quarto. L'investimento ipotizzato sarebbe di 1,6 miliardi di euro, contro il miliardo e 200 milioni del nuovo collegamento tra Calalzo, Cortina e la Val Pusteria. Secondo le stime della società del trasporto locale, il Treno delle Dolomiti in salsa altoatesina dovrebbe arrivare a trasportare dai 6 ai 7,5 milioni di turisti ogni anno. La prima reazione nel Bellunese è di sorpresa. «È una proposta legittima», obietta l'on. Roger De Menech, «ma si tenga conto che il collegamento ferroviario tra Calalzo, Cortina e la Val Pusteria (Dobbiaco o Brunico) non è una fantasia, ma è un progetto che il Governo, la Regione Veneto, la Provincia di Bolzano e quella di Belluno hanno istituzionalmente deciso di portare avanti. Ed entro l'anno si capirà, 13
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dagli studi in corso, se sarà appunto solo una fantasia, come io non mi auguro, oppure un obiettivo che merita di essere perseguito». De Menech ricorda che l'impegno istituzionale fa parte di una precisa strategia per la mobilità sostenibile. «Il ministro delle infrastrutture Delrio ha detto chiaro e tondo che il proseguimento dell'autostrada A27 è improponibile e che la nuova ferrovia per Cortina completa l'offerta di trasporto assieme a un’Alemagna corretta nei punti più critici». La mobilità sostenibile rientra anche nella strategia della Fondazione Dolomiti Unesco, come conferma la presidente Mariagrazia Santoro, assessore regionale del Friuli Venezia Giulia, che, ascoltando la conversazione con De Menech, annuisce. «Non è l'intuizione, ma l'esperienza che consiglia il treno nel trasporto turistico: là dove accade l'offerta è in aumento». Di conseguenza - interrompiamo la riflessione della presidente Santoro - lungo i passi dolomitici va introdotto il numero chiuso? «In verità», precisa definitivamente Santoro, «una sperimentazione è stata decisa esclusivamente per il passo Sella dalle Province di Trento e Bolzano». Il Sella, infatti, è il passo - lo certifica un’indagine Eurac del 2014 - considerato più negativamente dai turisti in transito. «La Provincia di Belluno, sulla base di questi dati, ha la responsabilità di decidere al meglio. Può fare, responsabilmente, scelte diverse. Anche perché», insiste la presidente Santoro, «la Fondazione Unesco non ha il potere di decidere nulla e, quindi, nulla vuol decidere. Noi abbiamo semplicemente messo a disposizione uno studio, peraltro molto puntuale. Ogni realtà tragga le conseguenze che ritiene». A perorare la causa dei passi chiusi a ora non manca un viceministro: è Riccardo Nencini (Infrastrutture). Il rappresentante del governo era presente al convegno organizzato da Sad per illustrare il suo progetto. «Molte città non fanno entrare i torpedoni nei centri storici», sottolinea il viceministro, «per ridurre l'impatto ambientale e l'inquinamento, quindi, ogni amministrazione locale deve valutare attentamente quali possano essere le soluzioni migliori da adottare: è di fondamentale importanza, però, che si tenga conto dell'accordo sul clima firmato dal nostro Paese a Parigi». Resta il fatto che l'indagine Eurac non dimostra un problema d'inquinamento, ma di disordine ambientale (sul passo Sella, ben s'intende).
Corriere delle Alpi | 31 Luglio 2016
Pierangelo Verri, Giorgio Redaelli, Marco Albino Ferrari e Maurilio De Zolt personalità diverse unite dall’amore per le alte quote e dalla difesa dell’ambiente
Un poker d’eccezione dà lustro alla montagna di Francesco Dal Mas wSANTO STEFANO DI CADORE Il Pelmo d'oro – per cui la Provincia e il Cai hanno premiato ieri a Santo Stefano di Cadore Pierangelo Verri, Giorgio Redaelli, Marco Albino Ferrari e Maurilio 14
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De Zolt – non lascia ma raddoppia. La presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, ha approfittato della presenza del presidente generale del Cai, Vincenzo Torti, di quello regionale Francesco Carrer e del past president Roberto De Martin per chiedere, dal palco dell'affollato cinema Piave, che il premio continui da questa diciannovesima edizione in avanti, «anche se le amministrazioni pubbliche dovessero cambiare». Prima Carrer e poi Torti non se lo sono fatti ripetere due volte. «Il Pelmo d'oro continuerà» hanno promesso. E Torti, dopo aver parlato con Mariagrazia Santoro, presidente della Fondazione Unesco, e Marcella Morandini, la direttrice, si è avvicinato al cronista e ha annunciato a voce alta: «Il Corriere delle Alpi lo scriva pure, il prossimo anno ci sarà un premio speciale Cai-Unesco». «Il primo della serie» ha poi suggerito. «L'abbiamo appena concordato» hanno immediatamente confermato Santoro e Morandini, pure loro presenti. Un Pelmo d'oro di fedeltà alla montagna, come hanno tenuto a sottolineare il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, e la sua collega di San Pietro di Cadore, Elisabetta Casanova Borca. Fedeltà, hanno precisato, che significa caparbietà. Ossia, i montanari non mollano, almeno questi montanari. «Vogliamo dimostrare che di montagna si può e, quindi, si deve vivere». Applausi dalla platea. Tra i più convinti a battere le mani e, dunque, ad incoraggiare, è parso il vescovo emerito monsignor Giuseppe Andrich, «che – ha specificato Casanova Borca – ci è sempre stato vicino». I premiati, Pierangelo Verri, Giorgio Redaelli e Marco Albino Ferrari, Maurilio De Zolt, sono stati presentati da brevi filmati curati da Italo Zandonella Callegher. Ha coordinato la mattinata, incorniciata musicalmente dal pianista Lorenzo Tonon, dal giornalista Bepi Casagrande. A poche ore dall'ultima frana proprio sul Pelmo, intorno alla scultura di Gianni Pezzei non sono mancate le riflessioni. Significativa anche l'opera dello scultore e guida alpina bellunese Ettore Bona per De Zolt. Il campione olimpico ha fatto il pieno di applausi. Ma non meno commossi erano gli altri premiati, Redaelli in particolare, pensando forse alla sua Civetta. La manifestazione gode del patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco e della Regione Veneto. In prima fila il deputato Roger De Menech e la senatrice Raffaela Bellot. Numerosi altri sindaci, presidenti sezionali del Cai, dirigenti del Cnsas e delle Guide Alpine. La presidente Larese Filon, introducendo, ha indicato subito l'obiettivo, auspicando «una politica attenta ed adeguata», tutt'altra cosa – ha fatto intendere – da quella che permette lo sconquasso finanziario di questi tempi. Larese Filon auspicando «un futuro di vita» ha indicato, quindi, la strada. Che non è quella di abbandonare le terre alte a se stesse. Ecco, dunque, il significato solidale di questo premio, che fonda le sue radici nell'identità del popolo della montagna, il cui collante valoriale è la solidarietà. Ma, attenzione, la presidente Santoro, da buona friulana, ha introdotto anche nuovi concetti. «Vinciamo se stiamo insieme» ha tenuto a dire pensando alle cinque province della Fondazione Unesco. Ma stare insieme non deve significare una sintesi senz'anima. Insieme sì - ha ribadito però rispettando le diversità. E rispettarle significa anzitutto capirle e, una volta capite, promuoverle. È la diversità, insomma, che fa la ricchezza. Ecco perché Marco Albino Ferrari, uno dei premiati, si è rifiutato di redarre classifiche tra il Trentino l'Alto Adige ed il Bellunese in fatto, ad esempio, di rifugi alpini. A margine del premio, che ha registrato numerose iniziative a latere, anche a San Pietro di Cadore, gli appassionati di filatelia hanno potuto trovare il consueto speciale annullo filatelico dedicato al premio Pelmo, con cartoline d'epoca tratte dall'archivio Danieli (famiglia di fotografi attivi in Cadore a partire dalla prima metà del novecento), e corredate anche da francobolli particolari come quello che Poste Italiane ha dedicato alle Dolomiti Patrimonio Unesco e appartenente alla serie tematica “il Patrimonio naturale e paesaggistico”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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