Rassegna Stampa Dolomiti UNESCO | Maggio 2016

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RASSEGNA STAMPA MAGGIO 2016


L’Adige | 04 Maggio 2016

La Resistenza sulle Dolomiti Lo spettacolo Stasera alla Filarmonica Marco Albino Ferrari rievoca la storia dell'alpinista inglese paracadutato in Italia Ricordare Tilman sul monte Ramezza nel’44

Fu lanciato nel buio, alla cieca, Bill Tilman , quel 31 agosto del 1944. Doveva, insieme ad altri tre camerati inglesi, rintracciare i partigiani sulle Dolomiti bellunesi per consegnare loro un consistente pacchetto di lire italiane quale aiuto alla Resistenza italiana da parte degli Alleati. Invece, l'alpinista e ufficiale britannico, si ritrovò in una situazione terribile dal punto di vista ambientale, tra bufere e freddo. Una storia poco conosciuta ma importante che stasera con il suo monologo, Marco Albino Ferrari vuole rievocare per ricordare una figura di esploratore importante. Con Le lunghe notti. 1944: in fuga con Bill Tilman sulle Dolomiti alla sala della Filarmonica via Verdi alle 21 , il Trento Film Festival rivive, con le musiche dal vivo di Denis Biason , una straordinaria avventura iniziata la notte del 31 agosto del 1944, quando l'esploratore e alpinista britannico, all'epoca ufficiale, si lanciò nel buio dall'aereo con tre compagni, con una pesante radio trasmittente e le sacche piene di lire per finanziare la Resistenza. Si trattò di un lancio alla cieca. E infatti qualcuno di loro non ce la fece a proseguire nella lunga marcia attraverso le Dolomiti, tra imboscate, fughe e bufere che sembravano non avere fine, dovendo fronteggiare i tedeschi in una battaglia campale insieme ai partigiani. La prova di sopravvivenza di Bill Tilman e dei suoi impreparati compagni sulla Nord del Monte Ramezza nell'ottobre '44 fu dimenticata, nel contesto controverso e poco noto della Resistenza nelle Dolomiti Bellunesi, anche perché lui, liberale e monarchico, si trovò a scontrarsi con i partigiani comunisti delle «Garibaldi». Tilman, pluridecorato durante il primo conflitto mondiale, viene considerato uno degli ultimi grandi esploratori inglesi. Erede di una certa cultura vittoriana che nobilita il senso dell'avventura e lo sprezzo del pericolo, senza mai perdere la modestia per i suoi successi. Nel 1933 attraversa da solo l'Africa in bicicletta. Scala il Kilimangiaro, il Monte Kenya, il Ruwenzori. Poi tocca i 7816 metri del Nanda Devi. Più tardi troverà la via per la cima dell'Everest sul versante nepalese, e traverserà lo Hielo Continental in Patagonia. Nel 1977, per festeggiare 80 anni partirà per l'Antartide con un cutter comperato con poche sterline e adattato da lui alla navigazione d'altura. Scomparirà nei mari più tempestosi del mondo. Paride Brunetti - l'altro protagonista della vicenda - è il noto comandante «Bruno» della brigata garibaldina «Gramsci». Nel 1942 parte per la Russia come ufficiale dell'Armir dove viene decorato al valor militare. Al suo ritorno, dopo l'8 settembre, organizza le prime formazioni partigiane. E, faccia a faccia, con Tilman, si scontrerà sulle decisioni da prendere per gli scontri con i tedeschi.

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L’Adige | 10 Maggio 2016

Dolomiti Unesco affidata a Mariagrazia Santoro Nomina L'assessora friulana è la nuova presidente della Fondazione, vice è Mauro Gilmozzi

L'assessore alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro , è la nuova presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. La nomina è stata formalizzata ieri a Cortina d'Ampezzo dal consiglio di amministrazione. Santoro succede a Richard Theiner , assessore ad Ambiente, energia e urbanistica della Provincia di Bolzano; avrà come vice Mauro Gilmozzi , assessore alle infrastrutture e all'ambiente della Provincia di Trento. Invariati gli altri componenti del cda: Daniela Larese Filon , presidente della Provincia di Belluno; Franco Mattiussi , assessore infrastrutture turismo, sicurezza stradale della Provincia di Udine; Federico Caner , assessore al turismo e commercio estero Regione Veneto; Claudio Pedrotti , presidente della Provincia di Pordenone. Nel 2009 l'Unesco ha iscritto le Dolomiti tra i Patrimoni naturali dell'umanità. Si tratta di un bene complesso sia dal punto di vista geografico che amministrativo, composto da nove sistemi e esteso su 142.000 ettari in cinque Province e tre Regioni. Nel 2010 è nata la Fondazione che, per i prossimi anni, si è data una strategia di gestione del sito patrimonio dell'umanità orientata all'incremento turistico attraverso la fruizione delle Dolomiti secondo modelli ecologicamente sostenibili, basati sulla gestione dei flussi e sul potenziamento di una mobilità meno impattante.

Corriere delle Alpi | 11 Maggio 2016

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Fondazione UNESCO: la Santoro al timone CORTINA Dopo un sud tirolese, sarà un friulano, anzi una friulana, a presiedere la Fondazione Dolomiti Unesco. Si tratta dell'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia Santoro, che rappresenterà di fatto la presidente della Regione, Debora Serracchiani. Il Friuli ha nel proprio territorio solo un fazzoletto dolomitico, per cui questa montagna l'avverte come periferia; ma la sensibilità dell'assessore Santoro è significativa per quanto riguarda la difesa del paesaggio, con l'adozione di normative severe e tali da evitare il continuo abuso del territorio. Ci sono dunque tutte le premesse per una severa vigilanza anche sulle Dolomiti più celebrate, che non sono appunto quelle friulane. Per i prossimi anni, fra l'altro, la Fondazione si è data una strategia di gestione del sito patrimonio dell'umanità orientata all'incremento turistico attraverso la fruizione delle Dolomiti secondo modelli ecologicamente sostenibili, basati sulla gestione dei flussi e sul potenziamento di una mobilità meno impattante. Tema che sta a cuore anche all'esponente friulana. Dal punto di vista infrastrutturale andrà migliorato il trasporto pubblico, con l'utilizzo di mezzi a basso impatto. Ed anche questo è un tema già presente nella sensibilità della vicina Regione. Oltretutto è ormai prossima la verifica se la Fondazione ha rispettato i parametri imposti dall'Unesco. La nomina è stata formalizzata da poche ore a Cortina dal consiglio di amministrazione che si è riunito per il rinnovo dei vertici dell'ente. Santoro, che siede nel cda su delega della presidente Serracchiani in rappresentanza del Friuli, socio della Fondazione, succede a Richard Theiner, assessore all'ambiente, energia e urbanistica della Provincia di Bolzano. Santoro avrà come vice presidente Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e all'ambiente della Provincia di Trento. Il Bellunese, insomma, non ha nulla da temere. Invariati, infatti, sono gli altri componenti del cda: Daniela Larese Filon, presidente della Provincia di Belluno; Franco Mattiussi, assessore alle infrastrutture e grandi opere, viabilità, trasporti, turismo, motorizzazione civile e sicurezza stradale della Provincia di Udine; Federico Caner, assessore al turismo e commercio estero della Regione del Veneto; Claudio Pedrotti, presidente Provincia di Pordenone. (f.d.m.)

Ansa.it | 11 Maggio 2016

Ambiente: a FVG presidenza Fondazione Dolomiti Unesco Incarico affidato ad assessore Santoro su delega Serracchiani

(ANSA) - UDINE, 9 MAG - L'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Mariagrazia Santoro, è la nuova presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. La nomina è stata formalizzata oggi a Cortina d'Ampezzo dal consiglio di amministrazione che si è riunito per il rinnovo dei vertici dell'ente. Santoro, che siede nel cda su delega della presidente Debora Serracchiani in rappresentanza della Regione FVG, succede a Richard Theiner, assessore a Ambiente, energia e urbanistica della Provincia autonoma di Bolzano.

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Unimondo.org | 12 Maggio 2016

Studenti internazionali ambasciatori delle Dolomiti nel mondo 6 incontri, 5 enti, 106 studenti internazionali: sono questi i numeri dell'iniziativa “studenti internazionali ambasciatori delle Dolomiti nel mondo”. L'iniziativa nasce dall'Accademia della Montagna del Trentino in collaborazione con l'Università di Trento, la Provincia Autonoma di Trento, il MUSE e la Fondazione Dolomiti UNESCO e si propone di veicolare nel mondo l'immagine delle Dolomiti, rafforzando i legami tra territorio e studenti stranieri che vi risiedono per periodi medio lunghi. Per entrare nei dettagli e per capire meglio la pluralità di queste esperienze, che dallo studio abbracciano la vita, abbiamo intervistato Martina Salomonsson, studentessa svedese che sta frequentando il corso di dottorato in Scienze Psicologiche e della Formazione a Rovereto. Come sei approdata in Trentino? In realtà la mia storia è un po' particolare. Io ero una maratoneta; dieci anni fa mi trovavo in Spagna, e lì ho conosciuto mio marito, che arrampica. Qualche tempo dopo mi hanno invitata alle maratone di montagna in Trentino: nel 2006 ho partecipato alla Val Gardena Extreme Marathon e alla Tre Cime Alpin Marathon. Queste sono state le prime, poi naturalmente ce ne sono state altre...sono venuta, ed è nato l'amore. Vivevo in Svezia e venivo a Trento ogni volta che potevo: siamo andati avanti a distanza per 8 anni. In Svezia mi occupavo di ricerca clinica e dovevo viaggiare molto per lavoro, ma solo in Scandinavia. Poi nel fine settimana venivo a Trento. Un giorno ho scoperto di essere incinta, e questo stile di vita non era più sostenibile. Così mi sono trasferita qui; abitiamo a Besenello (un piccolo paesino del Trentino, ndr) - nostra figlia ora ha 2 anni, ed io sono al primo anno di dottorato. Come ti trovi? Da quando ho iniziato il dottorato benissimo. Prima mi trovavo bene, ma ogni tanto, per motivi di lingua e cultura, mi risultava difficile farmi degli amici. Non c'era nessuno con cui potevo parlare dei miei interessi di tipo scientifico...qui le persone sono molto gentili ed educate, ma anche riservate. Ci vuole tempo. Sto facendo un corso di italiano e va sempre meglio, però a Besenello si parla soprattutto dialetto. Come hai saputo di questa iniziativa? Attraverso l'università, che ha mandato una mail agli studenti internazionali. A livello amministrativoburocratico infatti ho ancora la residenza in Svezia. Come era strutturato il programma? A me è piaciuto molto: ci sono state un paio di lezioni frontali davvero interessanti. Si sono approfonditi aspetti riguardanti la storia e la politica di cui non avevo idea. Hanno poi organizzato un'escursione nelle Valli delle Dolomiti del Brenta; il prossimo fine settimana ci sarà un'altra uscita (nelle Valli delle Dolomiti Orientali, Val di Fiemme e Fassa, n.d.r.) ma purtroppo non riuscirò ad esserci. Poi ci sarà una visita al MUSE: ci torno volentieri. L'escursione in montagna è stata davvero piacevole: erano tutti posti in cui ero già stata, ma dove è sempre bello tornare. È stato positivo anche avere l'occasione di conoscere altri studenti: la

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maggior parte viene dall'Asia, India e Pakistan in particolare. Da me in università ci sono invece tante persone di madrelingua russa, e spagnoli. Cosa ti ha colpito di più? Trovo che l'iniziativa in generale sia un'idea valida: c'è varietà, e questo ha permesso di esplorare diversi aspetti. E poi ti fa sentire benvenuta, ed è interessante avere l'opportunità di conoscere meglio il territorio dove vivrai per 2-3 anni. Se ti trovi bene diventa come una seconda casa ed è facile pensare di tornarci anche dopo gli studi, magari con degli amici. Progetti per il futuro? Per adesso sono al primo anno di dottorato; il prossimo sarà interessante, perché è previsto un semestre all'estero. Dato che il mio relatore è svedese, andrò in Svezia, e con me tutta la famiglia. Poi torneremo qui per finire il dottorato; e poi si vedrà. Mi piace l'idea che nostra figlia, che comunque ha la doppia cittadinanza, cresca e possa conoscere ambienti e culture diverse. Poi le cose in Svezia sono un po' più facili per le coppie con bambini piccoli; non ci sono graduatorie, e gli asili non costano così tanto. Quando finirà il programma, cosa farai da ambasciatrice? Sicuramente parlerò delle Dolomiti e del Trentino con i miei amici e conoscenti...anche se in realtà ho già iniziato. Dopo le lezioni frontali mi sono così incuriosita da confrontarmi con il mio compagno ed i miei suoceri sulle peculiarità del Trentino – scoprendo che anche loro non ne sapevano così tanto. Mi sono stupita, ho chiesto a mio marito se non sono argomenti che studiate a scuola. Mi ha risposto che non si ricorda, ma che chiederà alla figlia di suo cugino! Un'iniziativa con un impatto positivo per gli studenti, ma anche per i trentini ed i partner istituzionali; a questo proposito Grazia Callovini, referente del programma per l'Università, afferma: “l’Università di Trento ha accolto con molto entusiasmo l’iniziativa promossa dall’Accademia della Montagna volta al coinvolgimento degli studenti internazionali presenti in ateneo in un percorso di incontri e di escursioni dedicati all’approfondimento della conoscenza del territorio in cui hanno deciso di trascorrere un periodo di studio o di ricerca. La maggior parte degli oltre mille studenti stranieri, comunitari ed extracomunitari, che frequentano la nostra Università rimangono a Trento per un periodo piuttosto lungo, dai due ai tre anni, e avere la possibilità di partecipare ad occasioni informali di apprendimento di aspetti legati all’ambiente, alla cultura, alle istituzioni e alle tradizioni del territorio che li ospita, rappresenta un valore aggiunto alla loro esperienza universitaria. Gli incontri tematici e le escursioni alla scoperta delle bellezze naturali del Trentino cui hanno partecipato studenti provenienti da circa 40 Paesi diversi, ognuno con il proprio background culturale, si sono dimostrati anche un’eccezionale occasione di socializzazione tra gli studenti stessi.”

www.regioni.it | 12 Maggio 2016

Dolomiti UNESCO: domani si chiude la presidenza altoatesina Ambiente - Domani, 13 maggio, si chiude il mandato dell'assessore Richard Theiner quale presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO. È tempo di bilanci.

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Lo Statuto della Fondazione prevede la presidenza a rotazione triennale in ordine alfabetico tra le Province in cui ricade il territorio delle Dolomiti patrimonio UNESCO. Nel 2013 la Provincia di Bolzano era subentrata a quella di Belluno. "Nell'ultimo triennio abbiamo lavorato intensamente e siamo pronti all'ispezione dell'UNESCO prevista nell'autunno 2016", sottolinea il presidente uscente, l'assessore provinciale all'ambiente Richard Theiner. Sono state create tutte le premesse per rispettare le prescrizioni imposte al patrimonio naturale mondiale. Una di queste riguarda la strategia di gestione del sito orientata a un turismo nelle Dolomiti secondo modelli ecologicamente sostenibili e una mobilità meno impattante. "La strategia di gestione e turistica è stata elaborata attraverso un processo partecipativo unico nel suo genere ed è stata approvata nel dicembre 2015 dal Consiglio della Fondazione. È sicuramente la pietra miliare della presidenza altoatesina", aggiunge Theiner. La strategia si articola in quattro tematiche chiave, che comprendono obiettivi e misure concrete: il tema "Patrimonio" si occupa della tutela attiva delle particolarità del paesaggio e della geologia dell’area dolomitica. Il tema "Esperienza" vuole invece valorizzare una migliore gestione dei flussi dei visitatori e la promozione della mobilità sostenibile. Il tema "Comunità" punta invece a promuovere la consapevolezza della popolazione locale verso il bene mondiale UNESCO, a rafforzare lo scambio culturale e a valorizzare i prodotti locali. Infine il tema-chiave "Sistema" riguarda il coordinamento e la messa in rete delle attività e della conseguente collaborazione tra le istituzioni e gli altri attori. Tra gli obiettivi strategici Theiner ricorda "il no a nuove aree sciistiche nell'area patrimonio mondiale, la certificazione ambientale per le imprese turistiche, le misure per attuare una mobilità sostenibile nelle Dolomiti." La piattaforma digitale comune per i mezzi di trasporto pubblico è già una realtà, ricorda Theiner, "e di una soluzione affidabile per il traffico sui passi dolomitici si sta già discutendo. Tutti devono fare la loro parte". Contenuti e obiettivi della strategia turistica e gestionale del patrimonio Dolomiti - suddiviso tra 5 Province e 3 lingue - sono stati presentati da Theiner in marzo ai responsabili UNESCO: a Roma (dove ha incontrato il segretario generale della Commissione italiana Lucio Alberto Savoia e il futuro vicesegretario Giovanni Zanfarino) e a Parigi a Mechtild Rössler, direttrice di Ripartizione della sede centrale dell'UNESCO. La presidenza della Fondazione passa da domani all'assessora regionale alle Infrastrutture e al Territorio del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro, che avrà come vicepresidente Mauro Gilmozzi, assessore alle Infrastrutture e all'Ambiente della Provincia di Trento. "Nel passato triennio la Fondazione si è data una strategia di gestione del sito patrimonio dell'umanità che permette di proseguire il lavoro con lungimiranza", conclude Theiner.

Corriere delle Alpi | 11 Maggio 2016

L’edizione sul Veneto ha 60 pagine dedicate alla provincia

Belluno e le Dolomiti sono su Lonely Planet 7

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BELLUNO «Una galleria di monumenti naturali che vi toglieranno il fiato per la loro bellezza, così come può accadere davanti a un dipinto nelle città d’arte italiane. Oltre alla Schiara, fanno mostra di sé la Marmolada, le Cinque Torri e le Tofane, le Tre Cime di Lavaredo, la Civetta e il Pelmo, l’Antelao, il Sorapis, più alcuni gruppi minori non meno affascinanti, come le Marmarole, le Vette Feltrine o i Monti del Sole». Sono solo alcune, emblematiche, righe della descrizione di Belluno e delle “sue” Dolomiti inserita nella nuova guida dedicata al veneto della “Lonely Planet”, la casa editrice australiana che diffonde le celeberrime guide turistiche in tutto il mondo. Ed è la prima volta che il territorio provinciale viene inserito all’interno di una delle pubblicazioni. «Giovedì uscirà la guida dedicata al Veneto e all’interno, ovviamente, si parla anche della nostra provincia», sottolinea con soddisfazione Giuliano Vantaggi, consulente per il marketing della Fondazione Dolomiti Unesco. «Sono oltre 60 le pagine dedicate al territorio. Un veicolo, dal punto di vista dell’immagine e della promozione turistica, di grande importanza: non dobbiamo dimenticare che “Lonely Planet” realizza le guide più importanti e conosciute a livello mondiale. E la diffusione ha una portata internazionale. Il fatto che per la prima volta una corposa sezione sia dedicata anche a Belluno e alle Dolomiti è un’occasione da non sottovalutare. Tra l’altro, uno speciale sul nostro territorio apparirà anche sul magazine National Geographic». Intanto, in “Lonely Planet” sono indicati i motivi per i quali scegliere Belluno e le Dolomiti come meta di un viaggio. Gli itinerari suddivisi in base alle diverse località della provincia, tutte descritte nei dettagli, dal Feltrino al Cadore, cosa vedere, dai paesaggi ai luoghi più caratteristici, passando per i musei, dove e cosa mangiare e molto altro ancora. Oltre, ovviamente, a tutte le informazioni sulle strutture ricettive in cui poter soggiornare. «La quinta di guglie e torrioni che si staglia a nord di Belluno è lì, come una risposta silenziosa e ammaliatrice», si legge nella guida. «È il gruppo della Schiara, che con il suo profilo ardito e potente pare un bastione difensivo a cingere la città. Ma questo è solo un assaggio delle meraviglie che le valli e le montagne bellunesi - ricche di scorci e paesini curati, oasi naturalistiche e parchi - riservano nel corso del viaggio. Qui siete nel cuore delle Dolomiti, il sistema montuoso dichiarato nel 2009 Patrimonio dell’Umanità Unesco». Lonely Planet ricorda anche che le terre della provincia di Belluno racchiudono tracce e cicatrici della Grande Guerra. «Le comunità tutelano lingue, tradizioni e saperi grazie ai quali il territorio si è preservato meglio che altrove», si legge ancora nella descrizione. «Scoprire questi luoghi (nella guida si precisa che ogni stagione ha qualcosa di bello da offrire) è come ritrovare una scatola a lungo dimenticata, da cui ricompaiono tesori e mirabilia». Martina Reolon

Corriere delle Alpi | 19 Maggio 2016

Auronzo Le Tre Cime nel nuovo video dei “Coldplay” di Gianluca De Rosa AURONZO Una vetrina mondiale. Sorpresa nel videoclip dei Coldplay, che accompagna l'uscita dell'ultimo singolo “Up&Up”, presentato ieri. Tra le immagini promosse dalla nota band rock britannica campeggiano in bella mostra - al minuto 1'14” - le Tre Cime viste dal versante di Sud-Ovest e riprese dai dirimpettai Cadini di Misurina. Il video, realizzato da due giovani registi israeliani e incentrato su 8

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tematiche ambientali, tra scenari surreali ed effetti speciali che lasciano lo spettatore senza fiato in un contesto in cui tutto sembra diventare possibile, per il cantante Chris Martin é «uno dei più belli mai realizzati». In un giorno è stato visualizzato da sette milioni di utenti. “Up&Up” è il singolo estratto dall'album “A head full of dreams”, il settimo prodotto dalla band inglese. Una vetrina straordinaria e al tempo stesso casuale per il territorio cadorino, dove fino a ieri nessuno era a conoscenza di questa iniziativa, scoperta “per caso” in uno dei passaggi televisivi che si stanno rincorrendo in queste ore. Non è la prima volta che le Tre Cime di Lavaredo finiscono nei video delle band musicali più famose e conosciute del mondo: nel 2012 la stessa ambientazione fu selezionata dalla cantautrice scozzese Amy McDonald, senza dimenticare film e spot pubblicitari con protagonisti i volti più noti del jet-set internazionale. Nel passaggio del videoclip di Up&Up che coinvolge le Tre Cime di Lavaredo si vede il chitarrista Guy Berryman suonare tra due delle tre vette patrimonio Unesco in un'ambientazione paesaggistica resa particolarmente suggestiva dalla presenza di nuvole basse. Intanto, a proposito di Tre Cime di Lavaredo, da Auronzo giunge notizia che il codice di regolamentazione - pensato dall'amministrazione comunale per l'utilizzo di immagini negli spot televisivi - al momento non è stato ancora approvato anche se negli ultimi mesi è stato oggetto di discussione a più riprese. Al momento l'ipotesi che si prospetta all'orizzonte è la creazione di una piccola film commission locale in grado di produrre e gestire servizi nell'ambito di produzioni cinematografiche.

www.regioni.it | 20 Maggio 2016

Comuni nelle Dolomiti-UNESCO: pianificare assieme i prossimi passi Ambiente - Le strategie per il futuro sono state al centro della manifestazione dell'Ufficio provinciale parchi naturali rivolta ai Comuni nelle Dolomiti patrimonio UNESCO

Partendo dal presupposto che un'ottimale gestione delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO è possibile solo con la condivisione delle conoscenze e la fattiva collaborazione tra i diversi attori, l'Ufficio parchi naturali ha promosso ieri (19 maggio) a Bolzano la manifestazione "Strategie per il futuro" per approfondire con i Comuni, i rappresentanti dei parchi naturali dolomitici e il gruppo di lavoro permanente del bene UNESCO le iniziative di sensibilizzazione e le priorità future. "Il sigillo mondiale è un grande riconoscimento ma anche un impegno, che mette in primo piano il concetto di tutela e non la commercializzazione turistica", ha detto l'assessore provinciale all'ambiente Richard Theiner. L'obiettivo è pertanto quello di armonizzare i temi della protezione e dello sviluppo dell'area dolomitica. Piero Gianolla dell'Università di Ferrara, consulente della Fondazione Dolomiti UNESCO, ha parlato del significato e degli effetti del riconscimento mondiale, Umberto Martini dell'Università di Trento ha approfondito il management delle destinazioni delle località dolomitiche, che deve coincidere con le linee guida dell'UNESCO. La direttrice della Fondazione, Marcella Morandini, si è soffermata sulle strategie di gestione e turistiche del bene mondiale, approvate nel 2015, che rappresentano la base per lo sviluppo futuro dell'area. "Contengono divese proposte di valorizzazione e miglioramento che possono essere attuate solo assieme a tutti gli interessati, non ultimi i Comuni", ha detto Morandini. Nel successivo dibattito - con l'albergatore Michil Costa, Gerhard Vanzi del marketing di Dolomiti Superski, la guida alpina e vicesindaco di Braies Erwin Steiner e l'albergatore Werner Putzer – si è discusso sul futuro del turismo nelle Dolomiti. I prossimi passi da compiere in Alto Adige nella gestione e nello sviluppo 9

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sostenibile del bene UNESCO, con la collaborazione di popolazione e ospiti, sono stati illustrati da Enrico Brutti, Elisabeth Berger e Renato Sascor dell'Ufficio parchi naturali. Hanno invitato i Comuni a proporre priorità e progetti concreti per lavorare attivamente nella pianificazione.

Alto Adige | 21 Maggio 2016

Le celebri vette compaiono nel video del nuovo singolo della band britannica

Coldplay, video tra le Tre Cime CADORE Nel videoclip dei Coldplay, che accompagna la recente uscita del singolo “Up&Up”, tra le immagini promosse dalla nota band rock britannica campeggiano le Tre Cime di Lavaredo viste dal versante di sudovest e riprese dai vicini Cadini di Misurina. Non è la prima volta che le Tre Cime finiscono nei video delle band e dei musicisti più famosi al mondo. Nel 2012 la stessa ambientazione fu selezionata dalla cantautrice scozzese Amy McDonald, senza dimenticare film e spot pubblicitari con protagonisti i volti più noti del jetset internazionale. Nel passaggio del videoclip di Up&Up che coinvolge le Tre Cime di Lavaredo, si vede il bassista Guy Berryman suonare tra due delle tre vette patrimonio Unesco in un'ambientazione paesaggistica resa suggestiva dalla presenza di nuvole basse. “Up&Up” è il singolo estratto dall'album “A head full of dreams”, il settimo prodotto dalla band inglese. Una vetrina straordinaria e al tempo stesso casuale per il territorio cadorino e pusterese, dove fino a ieri nessuno era a conoscenza di questa iniziativa, scoperta “per caso” in uno dei passaggi televisivi che si stanno rincorrendo in queste ore.

Alto Adige | 22 Maggio 2016

L’Ufficio parchi ha discusso con tutti i soggetti coinvolti le strategie per lo sviluppo futuro

Dolomiti, turismo ma insieme alla tutela BOLZANO Le strategie per il futuro sono state al centro della manifestazione dell'Ufficio provinciale parchi naturali rivolta ai Comuni nelle Dolomiti patrimonio Unesco. Partendo dal presupposto che un'ottimale gestione delle Dolomiti patrimonio mondiale Unesco è possibile solo con la condivisione delle conoscenze e la fattiva collaborazione tra i diversi attori, l'Ufficio parchi naturali ha promosso a Bolzano la manifestazione "Strategie per il futuro" per approfondire le iniziative di sensibilizzazione e le priorità future. «Il sigillo mondiale è un grande riconoscimento ma anche un impegno, che mette in primo piano il concetto di tutela 10

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e non la commercializzazione turistica», ha detto l'assessore provinciale all'ambiente Richard Theiner. L'obiettivo è pertanto quello di armonizzare i temi della protezione e dello sviluppo dell'area dolomitica. Piero Gianolla dell'Università di Ferrara, consulente della Fondazione Dolomiti Unesco, ha parlato del significato e degli effetti del riconscimento mondiale, Umberto Martini dell'Università di Trento ha approfondito il management delle destinazioni delle località dolomitiche. La direttrice della Fondazione, Marcella Morandini, si è soffermata sulle strategie di gestione e turistiche del bene mondiale, approvate nel 2015, che rappresentano la base per lo sviluppo futuro dell'area. «Contengono divese proposte di valorizzazione e miglioramento che possono essere attuate solo assieme a tutti gli interessati, non ultimi i Comuni», ha detto Morandini. Nel successivo dibattito - con l'albergatore Michil Costa, Gerhard Vanzi del marketing di Dolomiti Superski, la guida alpina e vicesindaco di Braies Erwin Steiner e l'albergatore Werner Putzer – si è discusso sul futuro del turismo nelle Dolomiti.

Corriere delle Alpi | 23 Maggio 2016

Montagna

Il “cuore di pietra” delle Dolomiti in mostra a Zagabria di Stefano Vietina BELLUNO La Fondazione Dolomiti Unesco esporta le Dolomiti in Croazia e lo fa in collaborazione con la rivista National Geographic. Dal primo giugno al 10 luglio, al Museo Archeologico di Zagabria, in spazi appena rinnovati, si terrà la mostra “Dolomiti - il cuore di pietra del mondo”: 50 istantanee di grande formato del fotografo meranese Georg Tappeiner ad illustrare, con il linguaggio universale delle immagini, lo splendore delle Dolomiti. «Per noi», spiega Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione, «è un'occasione importante. Tappeiner è uno dei nostri soci sostenitori e quando ci ha proposto questa iniziativa l'abbiamo sposata immediatamente, anche perché porta in sé valori significativi. La Croazia è un paese molto importante dal punto di vista degli sviluppi turistici; inoltre è l'ultimo paese a essere entrato nell'Unione Europea e quindi cogliamo l'occasione di rilanciare il messaggio della collaborazione a livello internazionale. Inoltre abbiamo l'appoggio di alcuni importanti produttori dei nostri territori, insieme ai quali promuoviamo le Dolomiti». La Fondazione dunque come ambasciatore delle Dolomiti e veicolo di una proposta turistica? «L'obiettivo è far conoscere le nostre montagne, farle apprezzare, invitare i popoli vicini a visitarle. Non va poi mai dimenticato che il riconoscimento Unesco si fonda sul valore estetico del paesaggio, che non sarebbe tale senza l'intervento dell'uomo; da qui l'importanza dell'economia dei territori e della sua valorizzazione a livello di prodotti, per far sì che la montagna resti un ambiente popolato». La mostra fotografica “Dolomiti - il cuore di pietra del mondo” 11

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accompagna il visitatore in un'appassionante escursione attraverso profonde valli e in cima ad alte vette. Fotografie di colline e massicci montuosi spettacolari, pascoli verdi e laghi blu mostrano il fascino molteplice di queste montagne uniche. Con una Hasselblad, il fotografo Georg Tappeiner ha immortalato questa regione con immagini che sprigionano una forza arcaica. «Racconto le montagne che sono un soggetto fotografico molto potente», spiega Tappeiner, «con foto scattate dal 2000 ad oggi, molte di grande dimensioni, in buona parte con vedute aeree. Con il National Geographic ho già avuto molte collaborazioni e sono stato a esporre già in Germania e Austria, con l'orgoglio di poter far conoscere le nostre montagne all'estero». «Esportiamo in Croazia le Dolomiti, ma non solo - sottolinea Giuliano Vantaggi, consulente marketing della Fondazione - perché all'inaugurazione della mostra in Croazia, il primo giugno, saranno presenti anche alcuni prodotti delle Dolomiti, grazie alle aziende che hanno deciso di sostenere l'iniziativa. Si va dal Piave Dop di Lattebusche alla Birra Dolomiti, dall'Acqua Dolomia al Trento Doc Vini, allo Speck IGP Alto Adige. Sapori delle Dolomiti, insomma, insieme alle immagini delle nostre montagne». La manifestazione, come annuncia Vantaggi, si concluderà con una partecipazione del progetto realtà virtuale di Google Street View («che catapulterà il visitatore da Zagabria in realtà virtuale direttamente in Dolomiti»), a cui parteciperanno aziende tecnico sportive del territorio che hanno manifestato un interesse ad essere presenti e che sono attive sul territorio dei Balcani. E vi sarà anche un'appendice dolce con il gelato delle Dolomiti e Longarone Fiere. All'inaugurazione a Zagabria sarà presente, insieme al segretario Marcella Morandini, la neo presidente della Fondazione Dolomiti Unesco Mariagrazia Santoro, assessore alle Infrastrutture e Territorio della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia. @vietinas ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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