Cambiamento climatico e inquinamento (di Francesco Miazzi)

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Martedì 18 dicembre 2018

CAMBIAMENTI CLIMATICI E INQUINAMENTO: RESPONSABILITÀ IN ARIA Francesco Miazzi (Movimento civico “cambiamo aria”)


CERCHIAMO DI ESSERE UN MOVIMENTO GLOCAL: che opera per la tutela e la valorizzazione di ambiente, identitĂ , tradizioni e realtĂ locali, pur all'interno dell'orizzonte della globalizzazione


COSA DICE IL RAPPORTO IPCC DEL 2018 • I dati che seguono sono tratti dall’ultimo rapporto dell’IPCC, il Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico formato da migliaia di scienziati di tutto il mondo, commissionato dai Governi per comprendere gli effetti dell’innalzamento delle temperature globali; • Il rapporto speciale dell’IPCC, commissionato nell’aprile del 2016 dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Unfccc), traccia un quadro estremamente allarmante.


LA FEBBRE DEL PIANETA • Siamo già vicinissimi a un grado centigrado netto di incremento della temperatura del Pianeta. E anche con interventi radicali si arriverà con alta probabilità a +1,5° tra il 2030 e il 2052. • Abbiamo 12 anni per evitare che 70 milioni di persone siano soggette a lunghi periodi di siccità, che 3 milioni di persone siano sfrattate dall’innalzamento degli oceani e che 1,3 miliardi di umani siano colpiti da eventi estremi almeno una volta nell’arco di un ventennio.


TEMPERATURE SEMPRE PIÙ ALTE • la temperatura media del decennio 2006-2015 è cresciuta di 0,87° (con un intervallo tra 0,77 e 0,97) rispetto al decennio pre-industriale (18501900); • le emissioni antropogeniche (gas ad effetto serra, aerosol e annessi) hanno un’incidenza pari a +0,2° per ogni decade; • l’incremento di 1,5° della temperatura terrestre dovrebbe manifestarsi a partire dal 2030.


Il grafico mostra le tendenze all’aumento delle temperature che variano tra 1 e 2° C giĂ nei prossimi decenni


NUMERI CHE PARLANO •La concentrazione di CO2 ha superato le 400 parti per milione (erano 280 nel periodo pre - industriale); •Come ricordato, rispetto al 1880 la temperatura è aumentata di circa 1 grado; •15 dei 16 anni più caldi della storia sono concentrati in questo inizio secolo. •La nostra Terra sta diventando letteralmente una serra e stiamo correndo verso un aumento medio della temperatura di 5 gradi. (Lo sostiene uno studio svedese pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), una rivista americana tra le più note e più autorevoli nel mondo).


le “emissioni globali derivanti dalla combustione di combustibili fossili dovrebbero raggiungere 37,1 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2018″. “L’aumento di quest’anno è previsto al 2,7 per cento (da +1,8 a +3,7 per cento) mentre nel 2017 è stato dell’1,6 per cento”.


L’AUMENTO DELLA CO2 NEGLI ULTIMI 60 ANNI


A trainare l’incremento globale delle emissioni nel 2018 è il carbone. Anche il consumo di petrolio è registrato in forte crescita nella maggior parte delle regioni osservate, con un aumento delle emissioni da automobili e camion, compresi Stati Uniti ed Europa. Una quota significativa spetta anche alla produzione di cemento


SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI PERENNI •l’evoluzione dei cambiamenti climatici non è ovviamente uniforme e quindi l’incremento medio di 1,5° determinerà conseguenze molto più consistenti ai poli terrestri per effetto dello scioglimento dei ghiacci perenni e l’innalzamento del livello del mare. •La previsione è sostanzialmente doppia ai poli: +3° di aumento se l’incremento medio sulla terra si fermerà ad un +1,5. E +4° se si dovesse raggiungere un +2° globale.


EFFETTI DISASTROSI DEL “GLOBAL WARMING” •Il permafrost, il sottosuolo impregnato di neve ghiacciata che fa da collante ai versanti alpini e da base di sostegno alle centrali nucleari in Siberia, nelle aree artiche potrebbe ridursi drammaticamente nel giro di pochi decenni. •Un disastro che non limiterebbe i suoi effetti direttamente sulle aree interessate perchè libererebbe grandi quantità di metano, un potente gas serra: si verrebbe a creare una ulteriore accelerazione del global warming.


I “GRILLETTI CLIMATICI”

I "grilletti climatici" rappresentano i punti di non ritorno, i momenti in cui il processo di cambiamento compie un salto brusco e non reversibile nella scala temporale che interessa l'umanità, Ad esempio: la velocità di innalzamento del livello dei mari è già cresciuta passando da 1,7 millimetri per anno (19012010) a 3,2 millimetri (1993-2010);


L’INNALZAMENTO DEI MARI •altri fenomeni altamente o mediamente prevedibili sono piogge alternate a siccità molto violente; •il livello dei mari è destinato a crescere tra 20 e 77 cm entro il 2100 se la crescita delle temperature si fermerà a 1,5° ; •altrimenti potrebbe raggiungere il metro colpendo altre 10 milioni di persone che abitano nelle isole minori; •l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità è destinato a colpire il 6% degli insetti, l’8% delle piante e il 4% degli invertebrati (106mila specie esaminate).


CAUSE ED EFFETTI DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

•50 miliardi di tonnellate di CO equivalente (un'unita di misura che permette di pesare insieme i vari tipi di gas serra) sono immessi ogni anno in atmosfera bruciando combustibili fossili e deforestando il pianeta; •Nel mondo 7 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno a causa dell'inquinamento atmosferico; •l’Agenzia europea per l'ambiente sostiene che ogni anno in Europa muoiono prematuramente 400.000 persone (di queste 80-90.000 solo in Italia) perchè respirano un'aria resa insalubre da un sistema di trasporti e di produzione arcaico.


POLVERI SOTTILI CHE UCCIDONO •A Pechino o Delhi in alcune giornate di smog pesante, il PM10 può arrivare a 300 microgrammi per metro cubo. Il limite in Europa prevede un massimo di 50 mg/m3 ma OMS suggerisce di scendere a 20 mg/m3. •E' ormai accertato che PM10, PM 2,5 e altre polveri ancora più sottili penetrano nel sangue attraverso gli alveoli polmonari con effetti variegati che vanno dal mal di gola, alle bronchiti, alle crisi asmatiche, incrementando le malattie cardiovascolari e i tumori. •per ogni incremento di 10 mg/m3 di PM10 il rischio di tumore al polmone aumenta del 22% e sale al 51% per un tumore particolare, l'adenocarcinoma, l'unico che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori.


LA PRESSIONE SUL PIANETA •Nel corso del Novecento la popolazione si è moltiplicata per 4, l'economia per 14, la produzione industriale per 40, il consumo energetico per 16, le emissioni di CO2 per 17, il consumo di acqua per 9, la pesca marina per 35... •mentre le foreste si sono ridotte del 20%. (Nel 1650, prima della rivoluzione industriale la durata media della vita nella maggior parte dei paesi era di 30 anni, oggi nelle aree di maggior benessere si superano gli 80…..)


COSA SI DOVREBBE FARE •Le emissioni del sistema industriale devono essere tra il 70 e il 95% inferiori a quelle del 2000; •Nelle metropoli l’accelerazione dei sistemi di efficienza energetica e di mobilità a basso impatto, devono essere accelerati rispetto alle previsioni contenute nei precedenti rapporti: 1)Il consumo di energia nelle abitazioni deve essere ridotto del 55-75% entro il 2050; 2) La mobilità a basse emissioni deve crescere da un preventivato 5% entro il 2050 ad una percentuale compresa tra il 35 e il 65%.


GLI INTERVENTI: DECARBONIZZAZIONE O MORTE Se si vuole effettivamente limitare la crescita ad un 1,5° (scenario inevitabile secondo gli scienziati) è comunque necessario prevedere, soprattutto nel campo della produzione di energia, che: • tra il 70 e l’80% del fabbisogno del pianeta venga assicurato dalle rinnovabili; • il carbone (e la lignite) scendano verso lo 0 e cresca l’impiego di sistemi riduzione della CO2.


I COSTI: SERVIRÀ IL 2,5% DEL PIL •Per tentare di stoppare la crescita delle temperature entro 1,5° al 2030-2052 sono necessari 2400 miliardi di dollari di investimenti tra il 2016 e il 2035 (pari al 2,5% del Pil mondiale). •Ma la conversione di interi settori può essere anche un’occasione storica * (entro il 2030 si possono creare 65 milioni di posti di lavoro - un guadagno di 26 miliardi di $ - evitare 700.000 morti premature causate dallo smog – bonifica di 160 milioni di ettari di terre degradate) *rapporto pubblicato dalla Global Commission on the Economy and Climate. Dati tratti da https://valori.it/ “notizie di finanza etica ed economia sostenibile”


INGIUSTIZIA SOCIALE

•Oxfam, un'organizzazione internazionale che indaga le radici della povertà e della fame, ha calcolato che nel 2010 erano 388 le persone che detenevano la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta; •nel 2016 questi super ricchi erano già ridotti a 62. Se non cambierà nulla, nel 2020 saranno in 11 a possedere il 50% della ricchezza mondiale; •Ognuna di queste persone avrà la stessa ricchezza di 680 milioni di persone.


Milioni di profughi ambientali •Secondo il rapporto curato da Cespi, Focsiv e WWF Italia, tra il 2008 e il 2014 a causa di eventi meteo estremi, 150 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case; •Il numero delle persone in fuga da fame, siccità e alluvioni crescerà enormemente nei prossimi trent'anni; •Per il 2050 le Nazioni Unite stimano in 200-250 milioni il numero di profughi ambientali, costretti ad abbandonare luoghi diventati inospitali; •Spostamenti che riguarderanno principalmente l'Africa sub-sahariana, l’Asia meridionale e l’America Latina;


•Ma si stanno diffondendo dati molto più preoccupanti che stimano in un miliardo il numero di rifugiati climatici in giro per il pianeta entro il 2050 ( * è la previsione contenuta nell’annuale rapporto del «Lancet Countdown», pubblicato sull’autorevole rivista scientifica); •Oggi il problema riguarda 1 o 2 milioni di rifugiati l’anno, ma tra 20 anni, se il cambiamento climatico obbligherà le popolazioni del Sahel a scappare dalla desertificazione, saranno 10 o 20 milioni coloro che cercheranno di attraversare il Mediterraneo.


COP24 KATOWICE Polonia 2018 CONFERENZA SUL CLIMA 1) l’importanza della COP24 la Conferenza doveva valutare i progressi dei singoli Paesi per raggiungere gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi. Quest’anno la speranza era quella di fissare alcuni punti chiave sempre nell’ottica del raggiungimento degli Obiettivi di Parigi. 2) gli obiettivi della COP24 La COP24 era la penultima fermata fino al 2020, anno in cui entrerà in vigore l’Accordo di Parigi. Il principale obiettivo di questa conferenza era quello di effettuare un bilancio delle misure che i paesi stanno approntando per raggiungere i parametri degli accordi di Parigi.

3) il tema della COP24 Il tema di quest’anno era “Cambiamo Insieme”, un bellissimo invito fatto a tutte le parti in causa presenti per raggiungere più velocemente ed insieme gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi.


CONFERENZA SUL CLIMA COME E’ FINITA? Il commento di Greenpeace •Nonostante solo due mesi fa il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici abbia lanciato un chiaro allarme, affermando che restano a disposizione solo dodici anni per salvare il clima del Pianeta, la Cop24 si è conclusa senza nessun chiaro impegno a migliorare le azioni da intraprendere contro i cambiamenti climatici; •Questa Cop ha confermato l'irresponsabile distanza tra i Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici e coloro che continuano a bloccare un'azione decisa per il clima o che vergognosamente stanno agendo con lentezza; •Tra le poche note positive di questo summit c'è l'adozione di alcune regole, che se applicate, possono risultare utili alla difesa del clima.


DUE PAROLE PER PRESENTARE IL NOSTRO MOVIMENTO • Su questi temi siamo attivi nella bassa padovana dal 1996…

• 22 anni che ci hanno visti protagonisti con altre realtà associative, con altre migliaia di persone, di battaglie come quella per l’interramento dell’elettrodotto, contro le antenne abusive, contro l’escavazione, per la difesa della salute e del territorio. • In particolare ci siamo mobilitati per impedire che i cementifici utilizzassero come combustibili alternativi, rifiuti di vario genere come copertoni, farine animali infette, CDR, CSS-C etc.


2001 MONSELICE: MANIFESTAZIONI CONTRO ELETTRODOTTO E L’USO DI FARINE ANIMALI NEI CEMENTIFICI


PERCHE’ NASCE IL COMITATO POPOLARE “LASCIATECI RESPIRARE” • I tre cementifici (2 Monselice e 1 a Este) erano presenti da 40 anni, ma al di là dell’indubbio beneficio nell’economia del territorio, si cominciavano però a vedere gli effetti di questa presenza. • Le cave, il traffico pesante, l’inquinamento elevato rendevano sempre più insofferenti i residenti. • A quei tempi fece molto scalpore un’omelia del Parroco del quartiere Carmine, che all’ennesimo funerale disse di essere stanco di veder morire ex lavoratori dei cementifici. • Nel 1996, Il proposito di utilizzare i copertoni esausti come combustibile nello stabilimento di Italcementi, fu la goccia che spinse le persone ad organizzarsi per fronteggiare la situazione.


Consumo di suolo e cementificazione • dopo la Lombardia (12,99 %) il Veneto è la regione più cementificata con 12,35 %, pari a oltre 226 mila ettari «consumati». La media nazionale è del 7,63 %, la media europea 4,3%. • Per capire il paradosso: dal 2001-06, nel Veneto si sono realizzate abitazioni per 788.000 persone, mentre la popolazione è aumentata di 248.000 unità. Rilasciate concessioni per 94 milioni di metri cubi di costruzioni, … eppure nel decennio successivo si è continuato a costruire


CONSUMO DI CEMENTO KG/ABITANTE (2008) 1200 1000 800 600 400 200 0 FRANCIAGERMANIA

ITALIA

VENETO


I RISULTATI DI QUESTA ALLUVIONE DI CEMENTO…


PM 10 - SUPERAMENTI NEL 2017: PADOVA 102 – MONSELICE 78


I CEMENTIFICI SONO INDUSTRIE INSALUBRI DI 1° CLASSE

• L'art 216 del T.U.LL.SS. R.D. n° 1265 del 1934 stabilisce che le industrie insalubri di prima classe debbano essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni.


SU 6 CEMENTIFICI PRESENTI NEL VENETO 3 ERANO NELLA BASSA PADOVANA


TERRITORIO MASSACRATO • In questi decenni hanno prodotto il 60% del cemento del Veneto. • Per alimentare questa produzione, dal 1954 al 1968 il materiale estratto salì annualmente da 1 a 5 milioni di tonnellate.


ARPAV STUDIO 2009



A MONSELICE ED ESTE, SULLE OLTRE 200 t DI PM10 PRODOTTE, CIRCA 80 t PROVENGONO DALL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA.

• Riportando i dati Arpav scopriamo che «Un cementificio produce tanto Pm10 quanto 300.000 auto e gli stessi ossidi d’azoto di 180.000 veicoli che in un anno fanno 10.000 chilometri”.

FOTO DELLE EMISSIONI DI ITALCEMENTI


QUANTA CO2 E OSSIDI DI AZOTO… CEMENTIZILLO - Anidride carbonica 338.223 t/anno CEMENTERIA Radici - Anidride carbonica 459.100 t/anno ITALCEMENTI -Anidride carbonica 900.489 t/anno

1.700.000 tonnellate di CO2

E poi… 3.800 tonnellate di Ossidi di azoto


CEMENTIFICI PEGGIO DEGLI INCENERITORI ? • Negli ultimi 30 anni questi impianti si sono trasformati in smaltitori di rifiuti. Pensate che erano autorizzati a smaltirne 430.000 t/anno. L’inceneritore di Camin (PD) con le 3 linee ha ora una potenzialità di smaltimento di circa 170.000 t/anno. • 3 cementifici sono equivalenti a 3 INCENERITORI nella QUANTITA’ di RIFIUTI SMALTITI ma sono equivalenti a circa 20 INCENERITORI se guardiamo gli INQUINANTI EMESSI. Questo succede perché la normativa non è adeguata e concede ai cementifici dei limiti di emissione, anche DECINE di volte superiori a quelli imposti agli inceneritori e il controllo su altre emissioni, non è nemmeno previsto


ANCHE IL COMBUSTIBILE UTILIZZATO FA LA SUA PARTE

• NELLE CEMENTERIE VIENE FATTO LARGO USO DEL PET COKE CON PERCENTUALI CHE ARRIVANO ALL’80% DEL COMBUSTIBILE UTILIZZATO. • Fino al 2002 il PET COKE era considerato un rifiuto tossico - nocivo a causa dell’alta concentrazione di Zolfo e Metalli pesanti


GLI EPISODI SPIACEVOLI… • “Noi abbiamo fatto un primo controllo sulla seconda attività di bonifica in atto in un sito e abbiamo riscontrato gravissime violazioni in ambito di smaltimento di rifiuti contenenti ceneri di pirite, e soprattutto concentrazioni di arsenico, superiori di tre ordini di grandezza della classe limite: questi non finivano in discarica ….. In particolare 13 partite sono andate a finire all’Italcementi di Monselice, dove da un nostro accertamento …. è risultato che dai camini era fuoriuscita una quantità ingente di MERCURIO puro presente nei residui industriali.” Dal rapporto Ecomafie 2001


2005: IL FENOMENO DEGLI “ODORI ACRI”


I RIFIUTI NON CI SONO . . . ANZI SI !!


IL SINDACO: ”sono i rifiuti bruciati nei forni!”

Il benzene segna 6,9, l’acrilonitrile 4.3 e il cloruro di vinile 0,3. Secondo la legge, la somma di questi tre valori non deve superare 5 . . . Purtroppo invece da noi, quantomeno in quell’occasione ha raggiunto quota 11,5 Fabio Conte (Sindaco di Monselice)


2005: COSA HA TROVATO ARPAV ... • Nell’analisi fatta nel febbraio 2005 ai camini di una cementeria di monselice, sono state riscontrate ACRILONITRILE + CLORURO DI VINILE + BENZENE in quantità doppia rispetto a quella consentita dalla normativa, sostanze che nulla hanno a che fare con la produzione del cemento. • LA PROVINCIA HA IMMEDIATAMENTE SOSPESO LE AUTORIZZAZIONI ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN QUESTO STABILIMENTO.


I PRIMI RISULTATI DI QUESTO INQUINAMENTO? • La presenza di 3 cementifici in pochi Km quadrati ha portato questa zona ad essere inserita nelle 4 aree più inquinanti e inquinate del Veneto, insieme a Porto Marghera, Porto Tolle e Val del Chiampo. N.B. Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera individua nei Comuni di Este e Monselice una specifica area di intervento che necessita di interventi di tutela ambientale data l’elevata densità di cementifici presenti, l’intenso traffico di automezzi pesanti determinato dalla presenza degli stessi e dalle importanti e trafficate arterie stradali Padova-Rovigo, Padova-Mantova e dell’autostrada A13.


2007-2008-2009: ANCORA MOBILITAZIONI, CONFERENZE, DIBATTITI Federico Valeri - Paul Connet – Stefano Montanari si alternano per spiegare alla popolazione i pericoli derivati dalla combustione e dall’uso dei rifiuti nei processi produttivi dei cementifici. Si parla di diossina e degli inquinanti emessi, di nanopolveri e di malattie correlate. Intanto il comitato continua le sue battaglie contro le stazioni radiobase, i nuovi inceneritori di biomasse e pollina…


20 FEBBRAIO 2010 NO INCENERITORI DAY MANIFESTAZIONE CONTRO IMPIANTO D’INCENERIMENTO DI DEIEZIONI ANIMALI A SCHIAVONIA D’ESTE


2010: INIZIA L’ITER DEL “REVAMPING” ITALCEMENTI


IN COSA CONSISTEVA.. • Italcementi intendeva rinnovare integralmente la propria cementeria di Monselice (attiva da metà degli anni ’50) essenzialmente per ragioni economicoimprenditoriali: l’impianto attuale non era più efficiente e competitivo. • Il rinnovamento avrebbe permesso invece di prolungarne l’attività per altri 30 anni. • IL COSTO DELL’INVESTIMENTO ERA STIMATO IN 160 ML DI EURO DA RECUPERARE IN 10 ANNI



29-05-2010 CORTEO CONTRO IL “REVAMPING” DI ITALCEMENTI


MANIFESTAZIONI E CONFRONTI ASPRI …


27-11-2010 PRESIDIO IN PIAZZA A MONSELICE “NO REVAMPING” Minacce, pressioni, intimidazioni, campagne di stampa a pagamento, non fermano le mobilitazioni


IL TAR HA ACCOLTO I RICORSI Con sentenze distinte, nel 2011 e 2012 il TAR Veneto ha riconosciuto il contrasto tra l’intervento progettato, che di fatto prevede la realizzazione di un nuovo impianto e l’avvio di un nuovo ciclo produttivo, con le norme del Piano Ambientale, che invece prevedono la dismissione/rilocalizzazione di tali impianti e vietano il prolungamento della loro attività .


IL CONSIGLIO DI STATO HA RIBALTATO TUTTE LE SENTENZE... • Contro le sentenze del TAR hanno proposto appello al Consiglio di Stato sia Italcementi sia l’Ente Parco Colli, il Comune di Monselice e la Provincia di Padova; nel giudizio di appello sono intervenuti Confindustria Padova e Confindustria Veneto, • Nelle udienze del 17.1.2012 e del 04.12.2012 il C.d.S. ha annullato tutte le sentenze del TAR Veneto


CI CHIEDEVANO 160.000 EURO DI DANNI… • In questi anni si sono susseguiti vari eventi tra i quali la citazione per diffamazione che il nostro Comitato "lasciateci respirare" assieme al Comitato "E NOI?" ha ricevuto da Italcementi. • (ci hanno chiesto circa 160 mila euro di danni) . • Abbiamo presentato una contro citazione e nel 2013 presso il Tribunale di Bergamo abbiamo raggiunto un accordo.


LA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO ITALCEMENTI DI MONSELICE • Italcementi a fine 2012, annuncia di rinunciare al revamping e di spostare l’investimento a Rezzato (BS), assicurando il proseguimento dell’attività di macinazione fino al 2015. • Ad agosto 2013 ignorando gli accordi sindacali, comunica che lo stabilimento di Monselice chiuderà definitivamente a Gennaio 2014. • A GENNAIO 2017 LA CHIUSURA UFFICIALE


LEGGE PER LA RICONVERSIONE ECOLOGICA AZIENDE INQUINANTI… • DA OLTRE 7 ANNI E’ DEPOSITATA IN REGIONE UNA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SOTTOSCRITTA DA UNA DECINA DI CONSIGLI COMUNALI CHE PROPONE IL FINANZIAMENTO E IL SOSTEGNO ALLA RICONVERSIONE ECOLOGICA DELLE ATTIVITA’ INQUINANTI


LUGLIO 2012 SI APPLICA LA RICETTA DEL PRESIDENTE AITEC … • La Cementeria di Monselice, acquistata nel 2011 dal Conte Giovanni Zillo Monte Xillo, ex presidente dell'Aitec, ha ottenuto dalla Provincia l’autorizzazione ad utilizzare Ceneri della combustione di carbone e biomasse (185.000 t/a) e Gessi chimici utilizzati per la desolforazione fumi (40.000 t/A). • Per uscire dalla crisi del settore (-40% di produzione e vendite), l'obiettivo dichiarato dalla Cementeria di Monselice è di "recuperare margini economici". Per questo ora sostituisce la marna e le argille con questi rifiuti speciali.


ZILLO RICHIEDE DI UTILIZZARE 225.000 t/a DI RIFIUTI SPECIALI… UN QUANTITATIVO ENORME • In Italia, così come pubblicato da AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento), nei 52 cementifici attivi ora in Italia si utilizzano 680.000 t anno di ceneri e gessi chimici (dati 2011), con una media quindi per cementificio di 13.000 t/a. • Nella Cementeria di Monselice, la cui produzione annua è stimata sull'ordine di 6-700.000 t/a di cemento, almeno 1/3 del prodotto sarebbe quindi costituito da rifiuti speciali.


28 AGOSTO 2012: CONTESTAZIONI ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “RIFIUTI SPECIALI”


28 SETTEMBRE 2012: UNA LUNGA FIACCOLATA ILLUMINA LE STRADE DI MONSELICE. UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER DIRE NO AL CEMENTO, NO AD UN’ECONOMIA TUMORALE CHE MACINA AMBIENTE E SALUTE PER GARANTIRE IL PROFITTO DI POCHI SUI DIRITTI DI TUTTI.


Almeno settecento persone accolgono l'appello "Per non morire di cemento" lanciato dai comitati della Bassa Padovana "Lasciateci Respirare" ed "E Noi?", e danno vita ad un pacifico corteo notturno.



IL PUNTO SULLA “CEMENTIZILLO “ DI ESTE. CHIUSA? FORSE SI…

•Ad Agosto del 2011, a seguito della crisi di mercato, ha messo in cassa integrazione 65 dipendenti. L'ultimo giorno di produzione, è stato l'11 novembre 2012, dopo un'annata con sei mesi di produzione e sei di cassintegrazione. •L’impianto fino al 2016 è stato formalmente in funzione un mese l’anno, presumibilmente per un fattore collegato al mercato dei certificati verdi. •Nel 2017 l’annuncio ufficiale della chiusura….


AZIONE GIUDIZIARIA COLLEGATA ALLE MORTI SOSPETTE Il Comitato ha costituito un pool di avvocati e medici per la tutela dei diritti delle famiglie e dei lavoratori già dipendenti delle cementerie e deceduti a seguito di patologie varie, oppure viventi o ammalati. Le azioni di tutela di questi diritti si potranno svolgere in due direzioni: 1) una contro l'Inail per l'ottenimento di rendita diretta o ai superstiti, per malattia professionale; 2) l'altra contro il datore di lavoro per responsabilità contrattuale. CI ASPETTIAMO NOVITA’ POSITIVE NELLA PRIMA SENTENZA FISSATA PER LA PRIMAVERA DEL 2019


STUDI ATTORNO AL CEMENTIFICIO DI FUMANE (VERONA)


LA SITUAZIONE SANITARIA USSL 17 • Dal documento per il Piano Socio-sanitario 2011-2013 della Regione Veneto, sugli ultimi dati disponibili del 2009, si evidenzia che sulle esenzioni per patologie croniche nel Veneto, l’USSL 17 risulta avere un tasso di patologie respiratorie più alto della Regione. • Sono 4391 gli affetti da insufficienza respiratoria con un tasso del 24 x 1000, contro il 14x1000 della media regionale e l’8,2 x1000 dell’alto vicentino, che ha il tasso minore. • I malati cronici di Asma sempre nell’USL 17 risultano 1.993 con un tasso del 21.4 x 1000, quasi il doppio della media del Veneto tasso 12,6X1000 e circa 3 volte il tasso minore del 7,7x1000 che risulta nell’Usl dell’alto vicentino.




SESSO - Gli stalloni vivono a Piombino e Piove 22/02/2011 Il gruppo del Prof. Carlo Foresta (Università di Padova) ha raccolto dei campioni di sperma in 2100 diciottenni sparsi in tutta la nostra provincia. Ecco la mappa della fertilità nei giovani: la concentrazione e il numero degli spermatozoi variano a seconda del territorio di residenza: più alti in periferia, in campagna, dove si vive meglio, e più bassi in città.

Complice di certo l’inquinamento.

Da questa mappatura si scopre che gli stalloni vivono nell’Alta e nel Piovese: la concentrazione spermatica a Piombino Dese è di 68 milioni di spermatozoi per millilitro e a Piove di Sacco è pari a 66 milioni per millilitro.

Inspiegabile "flop" a Monselice e dintorni, dove il dato è al limite della fertilità: si avvicina ai 40 milioni.


LO SPETTRO DEL CSS NEI FORNI DA CEMENTO Prendendo a pretesto la crisi economica, molti esponenti di vari partiti politici si sono apertamente dichiarati favorevoli all’uso dei rifiuti come combustibile nei cementifici, sottovalutando gli effetti delle emissioni sulla salute e sull’economia di questo territorio. • Dal CDR “combustibile derivato dai rifiuti” si è passati con una rocambolesca normativa al CSS ovvero “combustibile solido secondario” ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani e speciali


Luglio 2016 arriva la richiesta di utilizzo del CSS-C come combustibile



Il Gazzettino del 14 agosto 2016

Il Mattino di Padova 18 agosto 2016






Il 30 settembre 2016: da un’assemblea pubblica con oltre 1500 persone nasce il Movimento civico “cambiamo aria”


In ogni angolo della città appaiono striscioni di questo tipo‌





15 ottobre 2016: una grande manifestazione con piĂš di 3000 persone, da Piazza Mazzini raggiunge la Cementeria



14 novembre 2016 manifestazione a Venezia e presenza al Consiglio Regionale del Veneto








Dicembre 2016 Gennaio 2017



CHIUDE UFFICIALMENTE LA CEMENTERIA DI ESTE QUELLA DI MONSELICE ACQUISITA DA BUZZI


UNA SENTENZA ATTESA 23 ANNI


PROROGA AIA AL 2029: RIPARTE LA PROTESTA


Analisi indipendente del Comitato Luglio 2017: Prelievo di una gallina ovaiola ruspante alle pendici del Monte Ricco, ai confini della scuola V. Cini (circa 350 bambini) Settembre 2017: Report analitico che evidenzia elevate concentrazioni di Diossine e Furani e soprattutto di PCB (Policlorobifenili) accumulati nell’animale in circa 2 anni di vita. Ottobre 2017 : Relazione e ulteriore verifica dei dati emersi.

21 Novembre 2017: Presentazione dello studio "Chicken POP'S". L’analisi del campione porta ad individuare una probabile origine industriale dell’inquinamento (i valori di composti tossici prevalente sono i PCB – Policlorobifenili, non generabili in natura e derivati unicamente da processi industriali). La carne animale allevata all’aperto non risulta commestibile in quanto i valori misurati (delle Diossine e dei PCB) superano abbondantemente i valori limite.


POLLI CON DIOSSINA E PCB


PRIME REAZIONI…


INDAGINI E ORDINANZE 27 Novembre 2017: ARPAV procede con primo campionamento “Top soil”, ovvero campionamento di terreno proveniente dai primi 5cm di profondità secondo un preciso schema: luoghi potenzialmente inquinati e luoghi potenzialmente non inquinati (bianchi) per riscontro (T1÷T3) - Dicembre 2017: viene prelevata una gallina da parte dell’USSL 6 con i Nas etc. A metà gennaio 2018 i risultati che in sostanza confermano la presenza di questi inquinanti. 24 Gennaio 2018: ARPAV procede con secondo campionamento. 19 Aprile 2018 Presentazione risultati e relazione ARPAV (pubblicati 16/04/2018) dati rilevati in T4 – Scuola V. Cini – presentano superamento limite Diossine e Furani . “Cambiamo Aria” segnala l’utilizzo di “Simil-marna” non previsto da AIA . Si valuta il trasferimento del plesso scolastico (circa 350 alunni). 23 Aprile 2018 Viene emessa l’ordinanza n.57 con l’avvio del procedimento per vietare l’uso della “marna speciale” .


Mattino di Padova e Gazzettino febbraio 2018




6 MAGGIO 2018


TENTATIVO DI MINIMIZZARE


RELAZIONE DEL DR. A. TASINATO* (settembre 2018) *tecnico incaricato dal Comune:

1.

Il punto in cui la concentrazione delle emissioni assume il valore massimo si trova a circa 200 metri dal camino per le polveri e a circa 800 m per gli altri inquinanti, in direzione esattamente coincidente con la posizione del plesso scolastico della scuola “Giorgio Cini”.

2.

Le analisi nei due siti della scuola “Giorgio Cini”, hanno confermato la presenza di diossine e rilevato la presenza di Zinco con valori superiori ai limiti di legge (Concentrazioni Soglia di Contaminazione - CSC).

3.

Un confronto tra i congeneri delle Diossine e dei PCB (sono indicativi della tipologia degli inquinanti) per i due prelievi del Monte Ricco, permette di dimostrare che la tipologia degli inquinanti, sui terreni distanti circa 800 metri, coincide perfettamente.


PUNTI DI RICADUTA E SITI ANALIZZATI


DIOSSINA: GLI STESSI CONGENERI


PCB: GLI STESSI CONGENERI


PER LA PROVINCIA NESSUNA REVISIONE SCADENZA AIA


ULTIMI ARTICOLI: VICENDA APERTA


Mattino di PD 8 Novembre 2018

Il Gazzettino 8 Novembre 2018




Mattino e Gazzettino 11 dicembre2018


Luglio 2017 iniziano le mobilitazioni



Luglio 2017 iniziano le mobilitazioni


Ottobre 2017 proteste per Agrologic a Monselice





30 Dicembre 2017 la Soprintendenza avvia la procedura per un vincolo di tutela per il Catajo


Gazzettino 5 settembre 2018

Gazzettino 9 Giugno2018


Mattino e Gazzettino 4 dicembre 2018

•La società proprietaria dell’area e la finanziaria che la sostiene sono ricorse al TAR per chiedere l’annullamento del vincolo posto dalla Soprintendenza e la discussione è fissata per il 28 febbraio 2019. •Comitati e Associazioni hanno deciso di promuovere l’intervento nel ricorso, per sostenere il vincolo che di fatto determina l’azzeramento del previsto centro commerciale.


2016-17-18 MOBILITAZIONI PER SALVARE IL PARCO DEI COLLI EUGANEI • Con un emendamento, a firma dei Consiglieri Barison e Berlato, alla legge di Bilancio 2017 della regione Veneto, si propone una drastica riduzione al 25% dell'area vincolata del Parco dei Colli Euganei (praticamente solo le cime dei colli, le parti verde scuro nella cartina), assestando un colpo mortale all'ambiente e all'economia della zona, aprendo la strada a cementieri, speculatori edilizi, cavatori e cacciatori.



9 Dicembre 2016


10 Dicembre 2016


Torreglia 11 dicembre 2016 300 persone alla camminata indetta dalle Associazioni

Venezia 12 dicembre 2016 Presidio di fronte al Consiglio Regionale del Veneto


8 gennaio 2017 600 persone in marcia sul Monte Ricco


22 gennaio 2017 Centinaia di persone anche alla passeggiata di Rovolon


13 febbraio 2017 1000 persone alla marcia proposta a Este



11 marzo 2017 Centinaia di persone provenienti da tutta l’area dei Colli Euganei si riuniscono a Marendole e proseguono con un corteo sugli argini del canale Bisatto 3000 i partecipanti stimati. Molte centinaia si rendono partecipi per una grande scritta filmata dai velivoli che sorvolano la manifestazione


La Regione Veneto è costretta a fermarsi. La riduzione dei confini del Parco Colli non si farà. Vincono le mobilitazioni del territorio. Resta ancora molto da fare, ma chi amministra, ha capito che il Parco è amato da moltissimi cittadini ed è visto come una risorsa da tanti



6 MAGGIO 2018


ORA IL PARCO … COL BUCO 14 novembre 2018

•Il vero capolavoro l’ha fatto Galzignano, chiedendo l’esclusione dal Parco di tutta l’area delle Valli (arrivando addirittura a comprendere centro storico, villa e giardino di Valsanzibio). •Avendo i Comuni confinanti confermato il perimetro, ne è nato così un Parco … col buco! Che la Regione sembra aver tutta l’intenzione di avallare. Una situazione grottesca.


3 novembre 2018


Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività…

Questo articolo purtroppo sembra sospeso … e intanto la gente si ammala e muore “a norma di legge”; I comitati e i movimenti hanno però raggiunto alti livelli di competenza e conoscenza; Tra la popolazione crescono consapevolezza e determinazione;


RIUSCIREMO AD IMPEDIRE LA DISTRUZIONE DELL’AMBIENTE E SALVAGUARDARE LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DELLE FUTURE GENERAZIONI?

QUESTO DIPENDERA’ ANCHE DAL NOSTRO IMPEGNO…

Grazie per l’attenzione

Francesco Miazzi Movimento civico “cambiamo aria”


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