Una questione di risorse
VI
Costruttori di pace
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Parto dal fondo, questa volta
vita trentina
II
Settimanale diocesano di informazione del Trentino
Un dito puntato, arrogante, viene intercettato da un indice delicato, gentile, che lo respinge; non c’è forza, né violenza nell’atto dell’opposizione: è un gesto però irriverente, convinto, sfidante. La scena si svolge su uno scenario che porta in sé la profondità cromatica del suolo, della terra che ci accomuna. La guerra non è mai una risposta, neppure quando animata dalla volontà di portare pace. Tra le opzioni si vis pace, para bellum e si vis pacem, para pacem, solo quest’ultima ha senso per l’umanità. In essa tutti e tutte possiamo diventare, come diceva Alexander Langer, “facitori di pace”, anzi, di paci: il plurale ricorda che non c’è soluzione che possa andare bene universalmente, per ogni luogo; il percorso di pace è sempre difficile e mai conosciuto in anticipo. DOSSIER A CURA DELLA
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Parto dalla guerra, tutta la guerra, ovunque sia, come effetto e non solo causa di disgrazie. Credo si debba imparare a cambiare prospettiva, a guardare gli eventi del Pianeta dalla cima della montagna e non dal fondo valle. Delle 33 guerre in corso in questo momento, pochissime hanno un profilo – come dire – classico. Tutte si combattono fuori dagli schemi. Gli eserciti sono quasi sempre irregolari. Le armi che si usano sono sì sofisticate, ma usate in modo primitivo. A scontrarsi sono quasi sempre bande che vogliono conquistare potere e ricchezza, quasi mai Stati che si fronteggiano per il controllo di un territorio. Insomma, lo schema del gioco è cambiato, i giocatori sono cambiati. Le vittime no, quelle sono sempre le stesse, ma è un’altra storia. Se questo è vero, parlare di guerra limitandosi a quello che militarmente accade o ai disegni della geopolitica non basta più, così come non basta analizzarne le
INSERTO al n. 16 17 aprile 2016
VII
di Raffaele Crocco*
DOSSIER a cura della
III
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Guerra e pace
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II >>>
Se verrà la guerra...
REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI
L’immagine adottata come sintesi del programma della World Social Agenda 2015-2017
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Testi e cura redazionale: Miriam Rossi, Sara Bin, Jacopo Tomasi