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The economy of Francesco

Il patto di Papa Francesco con i giovani: dare un’anima nuova all’economia

“Occorre studiare e praticare un’economia diversa, che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Serve correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza della vita, la cura della famiglia, l’equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future.”

Questo è quanto scrive Papa Francesco ai giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo, invitandoli ad essere costruttori di un mondo migliore. È il patto con i giovani, chiamati ad assumere la responsabilità del futuro.

Per presentare questo patto agli studenti del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach, su proposta degli insegnanti dell’Area disciplinare giuridico-eco- nomica, il 21 gennaio 2020 si è svolto nell’aula magna dell’Istituto agrario a San Michele all’Adige un evento straordinario. Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Edmund Mach, prof. Andrea Segrè, del Dirigente scolastico prof. Ivano Artuso e del Presidente della Fondazione don Lorenzo Guetti (co-organizzatrice dell’evento), Fabio Berasi, si è tenuta la lectio magistralis del prof. Stefano Zamagni. Docente di economia di fama internazionale presso l’Università di Bologna, nonché Presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze sociali, il prof. Zamagni ha aiutato i ragazzi a riflettere, in una prospettiva aconfessionale, sul loro futuro, sulle contraddizioni e alcuni aspetti negativi dell’attuale sistema economico. Lungo un excursus che da San Francesco giunge ai tempi moderni, il prof. Zamagni ha spiegato i cardini dell’economia di mercato che si fonda sul principio di fraternità e del bene comune, evidenziandone i mutamenti storici, per giungere a delineare le principali aporie generate dal mercato capitalistico. In primis, la questione ecologica con l’impatto nefasto sulla natura. A seguire, l’aumento endemico e sistemico delle disuguaglianze, con l’incremento delle diseguaglianze fra ricchi e poveri e la diminuzione dei livelli di felicità.

“Il fine da perseguire - dice il prof. Zamagni - è quello di chiedere al mercato non solamente di essere in grado di produrre ricchezza, e di assicurare una crescita sostenibile, ma anche di porsi al servizio dello sviluppo umano integrale, di uno sviluppo cioè che tenda a tenere in armonia le tre dimensioni dell’uomo: quella materiale, quella socio-relazionale e quella spirituale. Il mercato incivile, mentre assicura un avanzamento sul fronte della prima dimensione, quella della crescita, non migliora certo le cose rispetto alle altre due dimensioni. Si pensi all’aumento preoccupante dei costi sociali della crescita. Sull’altare dell’efficienza, eretta a nuovo mito della seconda modernità, si sono sacrificati valori non negoziabili come la democrazia, la giustizia distributiva, la libertà positiva, la sostenibilità ecologica e altri ancora.”

Alla seguitissima lectio magistralis del prof. Zamagni, introdotta dal moderatore, dott. Michele Dorigatti, direttore della Fondazione don Lorenzo Guetti, è seguita l’appassionata testimonianza del dott. Paolo Segnana, direttore della Cassa rurale Rotaliana e Giovo, che ha sponsorizzato l’evento. Ricco ed intenso il dibattito che ne è seguito, segno evidente che gli stimoli alla riflessione sono caduti sul terreno fertile: i frutti non mancheranno...

Docente di CLIL Science

Una delle priorità per un’istruzione moderna, funzionale e partecipativa è coinvolgere gli studenti in attività di formazione in un contesto professionale, occasione di crescita e miglioramento delle competenze esercitate in una dimensione di scuola-lavoro, funzionale allo sviluppo dello spirito di iniziativa e delle capacità imprenditoriali degli studenti. A lungo termine, tali esperienze contribuiscono ad arricchire il bagaglio personale degli allievi, offrendo loro maggiori opportunità lavorative e personali; in questa prospettiva si collocano i tirocini organizzati dalla Fondazione Mach sia in territorio nazionale che nei paesi limitrofi dell’Euregio.

Da qualche anno, la Comunità Europea finanzia esperienze simili nei paesi europei anche non limitrofi, grazie alla mobilità individuale per l’ambito VET dei progetti Erasmus+, che permettono agli studenti lo spostamento fisico in un paese partecipante. In questa ottica, si colloca il progetto Erasmus+, KA1 “Terrior- Originalità, Sostenibilità, Eccellenza nella filiera del vino delle Tre Venezie”, frutto di una partnership tra sei istituti scolastici del nord-est. Il progetto riunisce infatti tre scuole commerciali e tre scuole agrarie del Trentino, Veneto e Friuli ovvero, oltre alla Fondazione E. Mach e al vicino Istituto Martino Martini di Mezzolombardo, anche l’I.S.I.S.S. Da Collo e G. B. Cerletti di Conegliano e l’I.S.I.S. Paolino d’Aquileia e il Convitto Paolo Diacono di Cividale del Friuli. Il progetto è patrocinato da alcune istituzioni territoriali quali Assindustria, Camera di Commercio, Coldiret- ti e Azienda Agricola Conte Collalto di Conegliano.

Il progetto ha preso avvio nel novembre 2019 con una durata prevista di sedici mesi; nell’estate 2020, erano previste cento mobilità per studenti frequentanti la classe quarta e 21 mobilità per gli studenti frequentanti la classe quinta degli istituti vincitori. La quota è stata ripartita tra le sei scuole e alla Fondazione Mach sono state riconosciute 15 mobilità per gli studenti di quarta e 3 per gli studenti di quinta, con relativi insegnanti, che fossero disponibili ad accompagnare gli studenti.

Le mobilità sono esperienze di tirocinio dal profilo altamente professionalizzante che si compiono in aziende europee impegnate in sistemi di agricoltura sostenibile, conservazione della biodiversità e dei vitigni autoctoni, risparmio energetico ed utilizzo delle energie rinnovabili in agricoltura, valorizzazione delle produzioni enologiche locali tipiche e certificazioni di origine e qualità dei prodotti. Tali aziende si trovano in territorio spagnolo, francese, inglese, irlandese, portoghese e tedesco, sono completamente finanziate dalla Comunità Europea e dunque gratuite per gli studenti.

La prima fase del progetto è coincisa con la progettazione; così, nel mese di ottobre 2019, i rappresentanti dei cinque istituti si sono riuniti all’istituto Fanno di Conegliano, capofila del progetto, per stabilire le modalità operative. Successivamente, nella seconda fase, è iniziato il processo informativo e selettivo in cui personalmente mi sono occupata di promuovere il progetto presso gli studenti delle classi quarte e quinte dell’Istituto Tecnico e raccogliere le adesioni secondo il format concordato con gli altri istituti. Nello specifico, i criteri di selezione erano:

A. Affidabilità personale / responsabilità, adattabilità, su giudizio del consiglio di classe – Max 20 punti;

B. Competenza nella comunicazione linguistica del Paese di destinazione o in lingua inglese (almeno livello B1) – max 25 punti;

C. Motivazione del candidato – max 20 punti;

D. Curriculum scolastico: indirizzo in rapporto alle tipologie di mobilità e rendimento scolastico –max 20 punti;

E. Esperienze extra-scolastiche, compresi volontariato, tirocini e lavoro stagionale – max 15 punti

Dopo la selezione degli studenti, processo laborioso dal momento che le richieste di adesione superavano abbondantemente i posti disponibili, sarebbe dovuta seguire la fase tre con la preparazione degli studenti al viaggio. A causa dell’emergenza sanitaria imposta dal Coronavirus, però, il progetto ha subito un arresto dal momento che i viaggi tra paesi non erano permessi. Pare superfluo descrivere il risentimento e la delusione degli studenti vincitori della mobilità. Allo stato attuale, le 15 mobilità assegnate agli studenti iscritti alle classi quarte dell’anno scolastico 2019/20 sono in fase di stallo, nella speranza di poter far partire gli allievi nel corso dell’estate 2021, mentre due studentesse neodiplomate della nostra scuola stanno per partire, con destinazione un laboratorio di ricerca microbiologica e un’azienda enologica. Camilla Bertolini (classe 5BPT) e Marta Messmer (classe 5VE) potranno beneficiare di un tirocinio in Spagna per tre mesi. Visto il breeding del progetto e la sua finalità, mi auguro che tale possibilità formativa trovi compimento nel corso del prossimo anno scolastico perché, come asserito dal grande filosofo Voltaire “È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa”.

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