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Ex studenti al Lago di Costanza

Si è sempre legati all’Istituto di San Michele, anche dopo aver ottenuto il diploma. È un legame forte quello che si forma tra gli ex studenti, gli insegnanti e le aziende ed enti coinvolti nei progetti della scuola e che si rinforza lungo gli anni e anche fuori dall’aula.

Ne è esempio il viaggio sul Lago di Costanza avvenuto il 6 e 7 marzo 2020, subito prima del lockdown, uscita premio per i progetti più belli presentati dai ragazzi nell’anno scolastico 2017/2018 e 2018/2019.

GIANLUCA ZADRA

ITP Ortoflorovivaismo e verde, laboratorio interdisciplinare ed esercitazioni agrarie

Il viaggio è stato organizzato grazie al contributo dei comuni di Ville d’Anaunia e di Sanzeno (con i quali avevamo stipulato una convenzione per due progetti su tematiche relative al rapporto ambiente e frutticoltura) con il quale è stato pagato il pullman, e con Apot (Associazione dei produttori ortofrutticoli trentini), da sempre nostro partner di riferimento per il settore frutticolo.

La partenza è stata incerta fino alla fine, in quanto l’emergenza sanitaria stava per arrivare: era il week end in cui si invitava a sciare sulle piste per intenderci. Fino all’ultimo non sapevamo se potevamo partire e le informazioni erano molto confuse. Purtroppo, i due sindaci non hanno potuto partecipare, così come alcuni studenti che non se la sono sentita; complessivamente hanno partecipato 30 persone.

Per tutto il viaggio siamo stati accompagnati dal dott. Patrick Stefani, un nostro ex studente che attualmente lavora come consulente sulla sponda svizzera del lago, accompagnando le aziende agricole all’ottenimento della certificazione biologica.

Avere Patrick con noi è stato decisamente il valore aggiunto all’uscita, perché oltre ad essere competente in materia e un eccellente traduttore (tedesco – italiano – inglese – trentino) è riuscito a far capire agli studenti come sia possibile uscire dai propri confini (fisici e culturali) e crearsi una propria professionalità superando le difficoltà (quando Patrick sedeva nei banchi di San Michele, la disciplina in cui aveva difficoltà era l’inglese, e nonostante questo, ha frequentato l’Università di Bolzano in tre lingue).

La nostra “due giorni” è cominciata con la visita al centro di ricerca nel settore frutticolo KOB, dove il direttore, dott. Mafred Bùchele ci ha accolto con un’esaustiva e interessante panoramica sia sul loro contesto territoriale che sul KOB e che ci ha permesso di cogliere le differenze e le analogie con la nostra realtà trentina e la FEM. Per questa visita, davvero interessante dobbiamo ringraziare il dott. Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot; non è facile riuscire a visitare il KOB, ma per i ragazzi che sono il futuro dell’agricoltura trentina, si possono aprire molte porte…

Nel pomeriggio abbiamo visitato un’azienda vitivinicola biologica, la Lanzwein, dove oltre alla degustazione dei loro vini e la visita alle strutture aziendali, abbiamo potuto apprezzare l’entusiasmo e il particolare approccio all’innovazione del titolare.

La serata a Friedrichshafen è sta- ta l’occasione per trascorrere del tempo insieme in allegria, e per noi insegnanti constatare ancora una volta, che la nostra energia, in termini quantitativi, non è comparabile a quella dei più giovani.

Il secondo giorno abbiamo visitato un’azienda molto particolare, la Gaertnerei Rengo: è un’azienda biodinamica, dove vivono e lavorano alcune famiglie. Coltivano ortaggi, sia in pieno campo che in serra, allevano vacche da latte, galline, producono sementi, e fanno attività didattica.

Dopo una veloce visita alla pittoresca Meersburg, siamo stati ospitati da un’azienda che produce luppolo: abbiamo degustato birre ottenute con differenti luppoli, e visto le coltivazioni.

È stata un’esperienza significativa e ci ha fatto capire come gli ex studenti siano molto interessati a partecipare a questo genere di iniziative (il viaggio non era gratuito), apprezzandole di più una volta diplomati che durante il percorso di studi. Sarebbe bello pensare a qualcosa di strutturato che coinvolga i ragazzi, che permetta loro di continuare a formarsi in modo piacevole e di confrontarsi.

MELISSA SCOMMEGNA

Tutor didattico del Corso di Alta Formazione Professionale per Tecnico Superiore delle Bevande

Questi i numeri della dad per il Corso di Alta Formazione Professionale per Tecnico superiore delle bevande Impossibile però quantificare in cifre lo sforzo fatto dagli studenti, dai docenti e dallo staff dell’Alta Formazione per fare in modo che tutto funzionasse e per riuscire a dare a tutti la possibilità di continuare il proprio percorso di studio, avere un barlume di normalità all’interno delle proprie giornate ed evitare che l’emergenza sanitaria bloccasse anche la scelta formativa dei nostri ragazzi. Enrico, uno studente che ha seguito le lezioni dalla Liguria, ha concentrato il suo pensiero riguardo all’esperienza di didattica a distanza in una frase: “Ho percepito il futuro ma senza avere ancora gli strumenti adatti, un po’ come salire su un gigante dai piedi d’argilla”.

Sicuramente questa affermazione traccia un quadro chiaro delle emozioni, delle difficoltà, dell’entusiasmo alternato al sentimento di impotenza che tutta la scuola ha vissuto in questi mesi di emergenza sanitaria.

Ora la sfida è andare a rinforzare i piedi del gigante, armarsi di corde ed imbraghi per scalarlo, sfruttare quanto appreso nell’incertezza e fare propri gli strumenti che sono stati un salvagente per la scuola in questi mesi: metterli a sistema e renderli potenti.

“Dall’alto della montagna tu puoi vedere come sia grande il mondo, e come siano ampi gli orizzonti.”

Paulo Coelho

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