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A come API

A come API, insetti speciali che donano vita. B come biodiversità, necessaria per la salute dell’ambiente, delle api e dell’uomo. C come clima impazzito che quest’anno ha messo a dura prova il lavoro delle api e quello degli agricoltori. D come danza delle api, il loro modo di comunicare è così efficiente che tutte le nostre reti e applicazioni impallidirebbero al confronto. E come estasi, che si prova nel degustare il miele. F come fiore, “C’è un’ape che se posa su un bottone de rosa, lo succhia e se ne va, la felicità tutto sommato è una piccola cosa” Trilussa. G come gusto, c’è un miele adatto ad ognuno di noi, sarà un bellissimo viaggio alla ricerca del nostro miele preferito.. lasciamoci incantare! H come Health, la salute del pianeta, delle api e la nostra dipendono solo da noi e dal nostro atteggiamento. I come incontro tra apicoltori e agricoltori affinché ciascuno capisca le esigenze dell’altro. L come laboriose, l’aggettivo più azzeccato per descrivere questi insetti meravigliosi. M come melata, l’unico miele che non proviene dal nettare. N come nostalgia dei tempi in cui l’apicoltura era una pratica diffusa a livello famigliare. O come operaie, la casta più numerosa dell’alveare, in base alla loro età svolgono compiti diversi, ma tutti di pari dignità e utili per la famiglia, proprio come dovrebbe essere all’interno di ogni società. P come Paternoster Andrea, il vuoto che hai lasciato è grande quanto i tuoi insegnamenti, vola leggero insieme alle tue api. Q come qualità, parola forse inflazionata, ma della quale è necessario riscoprire il valore. R come ronzio, la api ronzano in frequenza aurea, ecco perché è così rilassante sentire il “rumore” dell’alveare.

BEATRICE MICCOLI Tutor d’aula IV IeFP

Arnie slovene donate dall’Ambasciata della Repubblica Slovena alla FEM (a destra nella foto)

S come sciamatura, un fenomeno tanto affascinante quanto ancora poco conosciuto. T come trofallassi, lo scambio di nettare e informazioni tra un’ape e l’altra. U “Ubi apis ibi salus”, che significa “Dove ci sono le api, lì c’è salute” Plinio il Vecchio. V come Viaggio, che ci è concesso fare ogni qualvolta osserviamo lo sciame. Z zzzzzzzzzzzzzzzz chiudi gli occhi e ascolta, il suono della natura!

Quest’anno nella giornata mondiale delle api che si celebra il 20 maggio, presso il giardino del CIF, vi è stata l’importante cerimonia di inaugurazione delle due bellissime arnie slovene, ho visto moltissimi di voi avvicinarsi per capire il contenuto di questa insolita “casetta” particolarmente decorativa apparsa da un giorno all’altro! Per raccontarvi come si siano svolti i fatti utilizzo le parole del comunicato stampa della dott.ssa Silvia Ceschini: “Inaugurazione questa mattina a San Michele all’Adige delle due arnie tipiche slovene che l’Ambasciata della Repubblica di Slovenia in Italia ha donato al Trentino e, in particolare alla Fondazione Edmund Mach, come omaggio e segno di collaborazione per la tutela delle api. Il prezioso dono testimonia il comune impegno e la volontà di collaborazione nell’ambito della tutela delle api, ma vuole essere anche una felice occasione per celebrare un antico rapporto culturale, tra Slovenia e Trentino, due territori accomunati da una apicoltura diffusa e dal grande valore sociale oltre che produttivo. Nel parco dell’Istituto Agrario hanno presenziato alla cerimonia di posizionamento sua eccellenza Tomaž Kunstelj, ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia, l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, il direttore generale Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Claudio Ioriatti, l’entomologo Paolo Fontana, la ricercatrice Urska Vrhovsek, ambasciatrice per la scienza in Slovenia, Costantino Moretti, segretario generale dell’associazione Omnia Tuscia, Aljoša Ota direttore dell’ente sloveno per il turismo in Italia.” È stata inoltre l’occasione per rinnovare i supporti delle arnie della scuola, rendendo il nostro piccolo apiario davvero grazioso!

Quest’anno l’attenzione alla tematica “salvaguardia delle api” è stata molto elevata dal punto di vista mediatico, a tal punto che Tezenis insieme a 3Bee hanno lanciato una linea di intimo e pigiami a tema “api”, con il progetto “Pollinate the Planet!”, “con una spesa minima di 50€ o con l’acquisto di un capo in cotone organico della linea dedicata proteggi 100 api!” Questo lo slogan utilizzato dalla famosa casa di moda. Il progetto infatti finanzia il controllo a distanza degli alveari attraverso il sistema “3B Hive Tech”, un monitoraggio accurato della vita delle famiglie che comprende la valutazione del volo, della temperatura interna, del peso perso o assunto dall’arnia in una giornata e così via. Possiamo solo auspicare che non si tratti soltanto della moda del momento ma che sia un piccolo tassello posto per una collaborazione continua e proficua tra il mondo apistico e tutto il resto!

Dal punto di vista apistico, ma anche agricolo, l’annata agraria 2021 è stata caratterizzata da diverse problematiche: dalle gelate primaverili che hanno compromesso la produzione di miele di tarassaco e melo, di ciliegio, di acacia e naturalmente di frutta in particolar modo mele e ciliegie per quanto riguarda il nostro Trentino. Sono poi perdurate condizioni atmosferiche pessime per tutto il mese di maggio che hanno impedito alle api di bottinare, nelle poche giornate “buone” hanno volato a vuoto in quanto, le temperature notturne troppo rigide non hanno consentito alle piante di produrre nettare. L’ultima settimana di maggio e le prime due decadi di giugno sono state invece positive sia per quanto riguar-

da la produzione di miele di tiglio e di castagno sia per il miele di melata; É arrivato quindi il turno delle forti grandinate che hanno rovinato il lavoro di un anno di frutticoltori e viticoltori. La cronaca estiva ha visto un’Italia divisa in due con alluvioni e fenomeni estremi legati a grandine e dissesti idrogeologici al nord e siccità e fiamme che hanno divorato ettari e ettari di territorio al sud. Tutto ciò ha determinato a livello Nazionale una riduzione drastica, se non un annullamento totale della produzione di miele con conseguente riduzione anche del numero di alveari per gli apicoltori professionali che, stremati da anni di incertezze stanno piano piano abbandonando sempre più il settore; costretti a spendere per nutrire le proprie api (per evitarne la morte) e con anni alle spalle di produzioni nulle o quasi, rimane loro un’unica alternativa: la vendita della arnie e delle famiglie con il rischio quindi che vada sempre più diminuendo il numero di api allevate e, di conseguenza, un impoverimento consistente del patrimonio apistico: da leggersi come un impoverimento generale a livello ambientale; le api non impollinano infatti soltanto le piante produttive, ma anche tutte quelle che fanno dell’Italia un uniqum inestimabile di biodiversità a livello botanico. Per non parlare del grido di dolore degli agricoltori del Sud Italia che hanno visto la loro terra bruciare e il loro lavoro svanire nel nulla in poche ore, a volte anche per mano di qualche scellerato che, approfittando del lungo periodo di siccità sfoga la propria frustrazione, appiccando incendi.

Non possiamo più ignorare il fatto che il cambiamento climatico stia mettendo a rischio tutti noi, dobbiamo agire nel concreto ogni giorno per salvare le nostre api, le nostre colture, le nostre vite… il nostro pianeta! Sono sicura che voi studenti avete in mano tutti gli strumenti e la sensibilità necessari per farlo, anche attraverso le attività che fate dedicate alle api:

Da ormai 14 anni i ragazzi del quarto anno della Formazione Professionale seguono un corso approfondito sull’apicoltura: dalle lezioni teoriche di biologia dell’alveare alle visite all’apiario scolastico, dalla degustazione di miele alla valorizzazione dei prodotti dell’alveare e dulcis in fundo un’uscita didattica nelle più importanti aziende apistiche Trentine. Prosegue anche l’attività del gruppo apicoltura formato da alcuni insegnanti che, su richiesta dei colleghi, dedicano il loro tempo e le loro competenze per interventi mirati nelle classi dell’istituto tecnico, ad esempio quest’anno le IV PT hanno potuto approfondire, durante le lezioni di chimica, la tematica della composizione del miele e dell’analisi sensoriale di questo prodotto tanto ricercato dal mercato.

A: Studenti impegnati in una lezione pratica di apicoltura B: Impollinazione

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