Il giornale della Fondazione OAT

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FONDAZIONE OAT

Visione, strategie, obiettivi e anticipazioni sulle attività del 2015 Supplemento cartaceo TAO NEWS

Dalla rete locale a quella nazionale

La Fondazione si apre

Giorgio Giani - Presidente Fondazione OAT

Eleonora Gerbotto - Direttore Fondazione OAT

Le Fondazioni degli Ordini degli Architetti sono ormai una realtà consolidata nel panorama italiano e quella dell’Ordine di Torino è stata nel 2002 fra le prime a nascere. Diventava infatti in quel periodo sempre più pressante la necessità di disporre di uno strumento, capace di superare i limiti imposti dalla legge agli Ordini, in materia di promozione della professione e offerta di servizi agli iscritti: gli si diede quindi un mandato di ampio respiro, affinché si potessero sperimentare scenari nuovi e più ampi ad evitare che si fermasse ad essere un mero strumento operativo. Negli anni, la Fondazione OAT, sviluppando sempre più il mandato affidato, ha raggiunto una capacità di intervento e di programmazione, che l’ha portata ad avere un riconosciuto ruolo di stakeholder territoriale. La Fondazione conserva naturalmente il compito di dare attuazione a politiche ed iniziative dell’Ordine, alcune delle quali sono dirette e limitate agli architetti. Sono tuttavia le azioni di carattere generale e di iniziativa diretta della Fondazione, che diversamente non esisterebbero, a diventare più interessanti per le ricadute sul mondo degli architetti. La Fondazione mette in rete nel sistema socio economico e culturale del territorio la conoscenza delle peculiarità professionali degli architetti, evidenziandone il ruolo sociale e le potenzialità di intervento nei confronti dei partner e/o committenti di settore di carattere istituzionale o imprenditoriale e dei semplici cittadini. Il mondo della progettazione è spesso disconosciuto e sottovalutato,

Architettura, città e territorio sono le parole chiave che guidano l’operato sin dalla sua costituzione della Fondazione OAT, voluta per offrire formazione e servizi aggiuntivi, anche di tipo culturale, quasi esclusivamente agli architetti. La partecipazione al Congresso mondiale degli Architetti tenutosi a Torino nel 2008 attraverso l’organizzazione di un fitto calendario di eventi collaterali ha consentito di affermare sul territorio il ruolo di centro di promozione della cultura dell’architettura e interlocutore sui temi del costruire e dell’abitare. L’evento è stato inoltre l’occasione per rendersi conto che l’architettura è un tema di cui si può (e si deve) parlare non solo agli e tra gli architetti, ma anche ampliando la platea dei propri uditori e coinvolgendo la cittadinanza, le istituzioni e le aziende. I destinatari privilegiati delle azioni attuate sono gli architetti, non solo professionisti in attività nella provincia di Torino, ma anche chi non è più iscritto all’Ordine, chi proviene da un’altra realtà territoriale, studenti o neo laureati. A questi la Fondazione OAT si rivolge in prima istanza offrendo aggiornamento professionale attraverso diverse modalità. Inoltre opera attivamente per la diffusione e la corretta gestione dei concorsi di architettura e crea occasioni di confronto con altri professionisti, con il mondo imprenditoriale e con le istituzioni. Infine organizza periodicamente eventi con l’obiettivo di affiancare alle conoscenze tecniche un approfondimento culturale per la categoria. A partire dalla profonda convinzione che la qualità del costruito debba passa-

generare momenti di incontro, mettere in mostra il lavoro professionale, diventa perciò obiettivo strategico della politica di Fondazione che in questa direzione sta operando in particolare in questo ultimo anno seguendo la linea del nuovo CdA. Si tratta di una politica ambiziosa, che mette al centro dell’attenzione il progetto per far riflettere sul fatto che nessuna attività umana, materiale o immateriale, esiste senza un progetto. E se così è, a maggior ragione non possono esistere un’architettura, una città, un territorio, adeguati, funzionali e sicuri, senza la competenza e la creatività di qualcuno che ne sviluppi il disegno. L’interesse per un buon progetto è quindi di tutti e ha ricadute sulla vita quotidiana di ognuno di noi, sia nel caso in cui ne siamo committenti diretti, sia nel caso in cui siano altri a decidere per noi, ad esempio per effetto di una delega di rappresentanza elettiva: conoscere per sapere consapevolmente ciò che possiamo avere e chiedere risposte. Ma per raggiungere obiettivi tanto complessi è necessario attivare sinergie: il Festival Architettura in Città rappresenta in tal senso l’esempio ad oggi più eclatante. La predisposizione del programma è concertata con una fitta rete di altri soggetti culturali che operano a Torino, ma anche in Provincia e in qualche occasione fuori dalla Provincia di Torino, istituzioni e associazioni che si occupano di temi che hanno affinità con quelli che sono il patrimonio culturale e professionale degli architetti, anche in modo indiretto o attraverso linguaggi diversi,  CONTINUA a pagina 2

re da una domanda consapevole, la Fondazione OAT si rivolge anche ai cittadini comuni: comprendere che la qualità della propria vita è strettamente legata all’ambiente nel quale si vive, si lavora, si studia e si viene curati è il primo passo per avviare una trasformazione del territorio e per garantire il riconoscimento del ruolo sociale dell’architetto. Eventi culturali aperti ai non addetti ai lavori, iniziative di progettazione partecipata, attività didattiche nelle scuole, azioni di comunicazione sono solo alcune delle proposte che trovano spazio nella programmazione della Fondazione OAT. Considerando strategica la sensibilizzazione dei decisori sull’importanza della pianificazione dello spazio urbano e periurbano, pubblico e privato, la Fondazione OAT affianca le istituzioni, politiche e territoriali, per sostenere l’inserimento dell’architettura nei dibattiti e nelle agende politiche. Inoltre offre le proprie competenze per facilitare l’incontro tra le istituzioni ed il mondo professionale da una parte e la cittadinanza dall’altro guidando percorsi di progettazione, organizzando confronti, sostenendo le Amministrazioni Pubbliche nel bandire concorsi di architettura. È promotrice di forme di collaborazione con le istituzioni (a livello locale e nazionale) per la cura di eventi ed attività culturali sui temi di competenza. Il quarto interlocutore è infine il mondo delle aziende: la Fondazione OAT da un lato favorisce la diffusione della conoscenza di prodotti tra i professionisti, dall’altro collabora al processo di inno CONTINUA a pagina 2


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