L’ultimo valzer di Angelo Galantini
PER IL CAMBIAMENTO
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Volente o nolente, una certa ricerca individuale di Romanticismo appartiene al cammino di ciascuno di noi. Con il Romanticismo, esprimiamo sensibilità particolari, che hanno origine in un mondo interiore, che evocano paesaggi suggestivi, che approdano alla dimensione del sogno. Così, è stato inevitabile leggere parole di quanti hanno collegato la prematura scomparsa dell’eccellente fotografo tedesco Peter Lindbergh, lo scorso tre settembre [FOTOgraphia, ottobre 2019 e, ancora, su questo numero, da pagina trentasei], al suo ultimo servizio pubblicato: sul numero di British Vogue, altrove Vogue UK, dello stesso settembre, con lancio dalla copertina. È stato inevitabile (?) che molti si siano espressi in termini di “testamento spirituale”... come se... Ma, attenzione, per quanto profonda nel proprio contenuto, questa coinvolgente e appassionante serie di ritratti, eseguiti magistralmente, è solo una delle tante di Peter Lindbergh; se proprio vogliamo, magari in paradosso, neppure una delle più intense. Soltanto... è la sua ultima. Da cui, l’inevitabilità dell’Assoluto, del punto finale, con tutte le proprie considerazioni aggiunte, supplementari e addizionali appena richiamate. Però, e allo stesso momento, è giusto questo: l’ultimo servizio fotografico consegnato alla Storia (per propria combinazione evidente... del Mondo contemporaneo). Anni fa, nell’estate Millenoventottanta, accadde lo stesso per l’altrettanto prematura e inattesa scomparsa dell’attore Peter Sellers (in curiosa coincidenza di nomi di battesimo; Richard Henry Sellers è mancato il ventiquattro luglio, in prossimità dei cinquantacinque anni). La sua ultima interpretazione, nei panni di Chance (Giardiniere / Gardener), in Oltre il giardino (Being There, di Hal Ashby, del 1979), fu avocata come altrettanto “testamento spirituale”, accentuato dall’immagine simbolo di spalle, incamminato con bombetta, ombrello e valigia. No, non ci siamo: nessun “testamento spirituale”, ma due sostanziali coincidenze tra una Vita vissuta anche
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Copertina di British Vogue / Vogue UK, dello scorso settembre: Forces for CHANGE ( Forze per il cambiamento), con ritratti di Peter Lindbergh: suo ultimo servizio pubblicato, prima della prematura scomparsa, il tre settembre. Prima fila: Adut Akech, Gemma Chan, Greta Thungberg, Jameela Jamil. Seconda fila: Chimamanda Adichie, Adwoa Aboah, [specchio], Jacinda Ardern. Terza fila: Francesca Hayward, Ramla Ali, Christy Turlington, Salma Hayek Pinault. Quarta fila: Sinéad Burke, Jane Fonda, Laverne Cox, Yara Shahidi.
in proprio impegno sociale (Peter Lindbergh) e un personaggio di fantasia (dal romanzo Being There, del 1970, dello scrittore polacco naturalizzato statunitense Jerzy Kosinski, originariamente pubblicato in Italia da Mondadori, nel 1973, con il titolo Presenze, per poi essere rieditato in Oltre il giardino, in corsa sul film, da Feltrinelli, nel 1996, e Minimum Fax, nel 2014, sempre nella traduzione di Vincenzo Mantovani, e sempre con Peter Sellers in copertina, dal film). Dunque, lasciamo il Romanticismo ad altri istanti di Vita, a partire dall’apoteosi pittorica del Viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem
Nebelmeer, del 1818 circa), del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich (1774-1840).
APPUNTO, VOGUE UK Come annotato, in nostra osservazione viziata dei ritratti realizzati dal fotografo tedesco Peter Lindbergh, il numero di British Vogue / Vogue UK, dello scorso settembre, si è presentato come edizione speciale, lanciata dalla copertina, Forces for CHANGE, traducibile in Forze per il cambiamento. Si tratta di una cadenza di quindici donne influenti sul nostro Tempo, composte in una combinazione ordinata di sedici tessere: la sedicesima