8 minute read
L altra metà del Cielo
Parliamone
di Maurizio Rebuzzini (Franti)
Advertisement
L’ALTRA METÀ DEL CIELO
PPerquanto vorremmo che tutto queservata al mondo al femminile, dalle Al punto in cui siamo, di Concita De sto (che stiamo per considerare) acsue eccellenze alle sue problematiche Gregorio, nell’edizione italiana(daSucadesse più in fretta, per quanto ancora persistenti in geografie a casan Goldberg, Hearing our Voices / avremmo desiderato che fosse sucdenza vistosamente maschilista (per Ascoltare le nostre voci, in quella stacesso prima di oggi, comunque sia, esempio, da e con la prima patologa tunitense). L’invito è rivolto all’avviciciò che sta avvenendo ci piace proJane Goodal: «In molti paesi in via di namento e letturadi questafantastica prio: da qualche tempo, l’universo sviluppo, le donne non hanno libertà; monografia; l’esortazione è indirizzata femminile viene preso in seria consiè privilegiatal’educazione dei maschi, alle coscienze di ciascuno di noi. Con derazione. Tanto spazio giornalistico e viene loro negata la pianificazione una garanzia certa: l’intero apparato èindirizzato in questo senso -estiamo familiare», denso e autorevole articolo, giornalistico, dalleparolealleimmagini, per rilevare-, molte barriere preconintrodotto dal sommarietto lampante è di eccellenza e valore. Insomma, cette si stanno disgregando. ed espresso di Qual è, oggi, la sfida storico numero di National GeograPermotivi intuibili (e, forse, ammispiù importante per le donne?). phic Italia, per quanto ci riguarda da sibili), il nostro punto di vista privilegia Qui e ora, non è il caso di cadenvicino, da non lasciarsi sfuggire. la prima delle due valutazioni, che è zare la consecuzione degli interventi In adattamento dall’origine statunipoi anche quellapiù visibile atutti. Per atemaospitati e pubblicati su questo tense allatraduzione italiana, gli argoil resto, ciascuno di noi deve fare i pronumero speciale, avviato dall’Editoriale menti sono sostanzialmente coincipri conti e stilare le proprie valutazioni, sulla base di esperienze individuali, che maturano nel corso e svolgimento della vita quotidiana. In stretti termini temporali, e anticipando altri crediti, soprattutto fotografici, che andremo a incontrare, è esempio eclatante il numero speciale di NationalGeographic, dello scorso n g n ovembre, in ed inale statuniten ali, tra le quali izione coeva dall’orise alle tirature nazio-ovviamente- ci sta In declinazione giornalistica coincidente, lo scorso anche latestataNationalGeographic novembre 2019,
Italia. In questo senso, va rilevato che l’originario leedizioni nazionali, chefino aqualche National Geographic stagione fa sono state declinate con statunitense pochi legami in cronacaallacasamae l’edizione National d p d p p re (rispetto la quale hanno spesso ubblicato servizi giornalistici ripresi al passato, fosse anche soltanto rossimo), sono oggi allineate in una rogrammazione contemporanea in Geographic Italia hanno realizzato rispettivi numeri coevi di rivista per (rispettivamente): Women - A Century attualità di visioni e intenti. of Change
Tra parentesi, in qualche misura, e Donne - Un secolo questa edizione giornalista fa il paio di cambiamenti . con l’allineato Forces forCHANGE/ Numero speciale,
Forze per il cambiamento, di British più che speciale,
Vogue / Vogue UK, settembre, del quale sto stesso numero, del precedente riferiamo su queda pagina 12. da non perdere... non solo da collezione, ma storico.
Ciò detto, il richiamo Women - A
CenturyofChange, di NationalGeographic originario (Usa), è stato tradotto letteralmente in Donne - Un secolo dicambiamentiper, da e su NationalGeographicItalia. Di cosasi tratti è chiaro ed esplicito (nello stesso richiamo): di un’edizione totalmente ri
denti, perquanto non sempre necessariamente identici; ogni edizione ha saputo fare bene i conti con il proprio paese e le relative consuetudini di app roccio e lettura. Tanto che, vasubito segnalata una moderata e legittima differenzatralacopertinastatunitense e quella italiana, là dove, nella visualizzazione in alto a destra, è stata inserita l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, eccellenza nazionale.
A conti (presto) fatti, ciò che veramente conta, e definisce l’edizione, è quanto sintetizzato in grafica di Sommario, su doppia facciata, là dove una sapiente combinazione di caratteri da stampa in evidenziazione visiva compone un pensiero, anzi il pensiero: «La marcia del progresso è inarrestabile» (in coincidenza con l’identico statunitense). E, in ulteriore convergenza, va registrata anche l’edizione della monografia (soprattutto, fotografica) Women. Un tributo diNationalGeographic alle donne, a cura di Susan Goldberg, a propria volta allestimento italiano dall’originario statunitense (White Star, 2019; 512 pagine 23x30cm).
Ovviamente, non ci illudiamo che tutto sia già perfetto, ma abbiamo fiducianella«marciadel progresso», sicuramente «inarrestabile». Crediamo fermamente nella parità di diritti e opportunità tra tutti: Donne, Uomini, Diversi. E operiamo in questa visione, nellaconvinzionecheogni azionepersonale, se condottacon onestàe determinazione, siainfluente sul cammino collettivo, sul percorso condiviso.
Adifferenza, e questo vaannotato, non ci allineiamo con alcuna delle adulazioni e cortigianerie della Civiltà dello spettacolo (da e con Guy Debord), che invertono artificiosamente cammini precedenti, introducendo ulteriori stereotipi di maniera, perquanto di segno algebrico opposto. Ovvero, non ci entusiasmiamo per le conduzioni al femminile di programmi televisivi di sport (fino a ieri l’altro territorio interamente maschile e maschilista), né per altre ruffianerie fuori luogo (e tante ne vediamo, in televisione), ma restiamo devoti al princìpio dell’integrità vera e sostanziosa, al di fuori di preconcetti e prevenzioni.
Percerti versi, checi potrebberoesserepiù prossimi di altro, anchein Fotografia stiamo assistendo a una positivaeconsistenteriletturadellaStoria,
Parliamone
DALLA PARTE DELLE DONNE (FINALMENTE) In anticipo su un casellario di edizioni librarie recenti, in una certa misura attinenti, segnaliamo la monografia attuale Women. Un tributo di National Geographic alle donne, a cura di Susan Goldberg, menzionata nel corpo centrale di questo intervento redazionale (White Star, 2019).
Allo stesso momento, rileviamo che si sta respirando la fragranza di un vento positivo, che ha innescato una evidente «marcia del progresso, che si afferma come inarrestabile», in interpretazione dal motivo ispiratore e conduttore dell’edizione giornalistica di National Geographic (e National Geographic Italia), dello scorso novembre, soggetto di questo nostro intervento redazionale a commento: Women - A Century ofChange e il coincidente Donne - Un secolo di cambiamenti.
Due esempi, tra i tanti da censire. ❯ Il diritto di contare, di Margot Lee Shetterly (in Italia, dal 2017), è un documento in forma di romanzo (quasi) che racconta delle tre matematiche afroamericane Katherine G. Johnson, Dorothy Vaugan e Mary Jackson che furono e agirono ai vertici scientifici dei progetti spaziali Women. Un tributo di National Geographic alle a cura di Susan Goldberg; White 512pagine 23x30cm, cartonato; donne, Star, 2019; 38,00euro. statunitensi culminati con l’allunaggio di Apollo 11... e oltre [FOTOgraphia, luglio 2019].
Dal romanzo (in originale, Hidden Figures: The Untold Story ofthe African-American Women Who Helped Win the Space Race / Figure nascoste: la storia non raccontata delle donne afroamericane che hanno contribuito a vincere la corsa allo Spazio) è stato sceneggiato il film Il diritto di contare, di Theodore Melfi, del 2016. Il libro e il film espongono una storia fino a oggi tenuta all’oscuro per due discriminanti/discriminazioni: donne (come oggi sottolineiamo) e afroamericane (che ieri ci insegnarono a definire “nere”, e negli anni Sessanta di svolgimento erano “negre”, e niente di più).
Giudizio personale: il libro è spesso lento e sovraccarico di dati storici che distolgono dal cammino principale; il film è brillante, avvincente dal comune; tra altri riconosc agli Oscar 2017: Miglior film, e interpretato in modo imenti, tre candidature Miglior attrice non pro fuori tagonista Il diritto di contare, di MargotLee Shetterly; HarperCollins Italia /Tascabili, 2018; (Octavia Spencer, nei panni di Dorothy Vaughan) 398pagine 12,6x19,6cm; 9,90 euro. e Migliore sceneggiatura non originale. ❯ Bauhausmädels. A Tribute to Pioneering Women Artists (a cura di Patrick Rössler; Taschen Verlag, 2019) è esattamente ciò che il titolo anticipa e promette: Ragazze Bauhaus [molto, molto brutto, in italiano]. Un tributo/omaggio alle donne artiste anticipatrici.
Nel centenario della rivoluzionaria scuola di arti e mestieri, questo percorso illustrato sposta a lato le considerazi sulla fondazione del Bauhaus, andando a esplorare e considerare sue ideatrici e promotrici al femminile raramente esaminate (prima di questa profonda rifles mai studiate, oppure -nella migliore delle ipotesisostanzialmente sottovalutate. In un clima nel quale oni sione), O F O T O G R A P H I A ( 3 ) l’istituzione arrivava finalmente a offrire nuove opportunità H I V I a e lle donne, artigiane lungo hanno la do loro vuto strada, affron q ta ue re ste o aspe ttantas ttative ette irra artiste gionevoli Bauhausmädels. A Tribute to Pioneering A R C della famiglia, l’atteggiamento ambiguo della facoltà Women Artists, a cura di PatrickRössler; e dell’amministrazione, convenzioni sociali antiquate Taschen Verlag, 2019; e -in definitiva- la repressione politica del regime nazista. 480pagine 17x24cm, cartonato; 30,00euro.
Parliamone
PERSONALITÀ DELL’ANNO 2019 Alla fine del 1927, il settimanale statunitense Time Magazine avviò la propria segnalazione dell’Uomo dell’anno, per l’appunto Man ofthe Year. In orgoglio nazionale, il primo fu il giovane trasvolatore dell’Atlantico Charles Lindbergh (1902-1974). Per decadi, l’identificazione è stata in qualche modo esatta, per quanto non corretta politicamente: infatti, le segnalazioni che si sono susseguite hanno sempre indicato Uomini, in quanto uomini -e mai Donne-, spesso addirittura elevati al riconoscimento più di una volta. Altrettanto frequentemente, le indicazioni sono poi risultate imbarazzanti: Adolf Hitler, 1938; Joseph Stalin, 1939 e 1942; magari, il presidente Richard Nixon, 1971 e 1972; Ruhollah Khomeini (l’Ayatollah Khomeini), 1979. Poche e marginali le Donne, spesso subordinate al proprio marito. 1936: Wallis Simpson, la moglie snob di Edward, erede al trono di Inghilterra, che per lei abdicò a favore del fratello Alberto, re Giorgio VI. 1937: Soong Mei-ling, moglie del capo di stato cinese Chiang Kai-shek. 1952: la regina Elizabeth II, nell’anno di sua ascesa al trono. 1975: Donne americane, con scansione di personalità specificate. 1986: Corazon Aquino, patriota e attivista, eletta alla presidenza delle Filippine. 2015: Angela Merkel, cancelliera tedesca.
Complici mille circostanze, a partire dalle attribuzioni non-fisiche (dagli Scienziati americani, nel 1960), a fine Novecento, l’identificazione è stata rideclinata in Person ofthe Year, che evita distinzioni e imbarazzi (attuali). E approdiamo all’attuale Person ofthe Year 2019: Greta Thunberg (Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg), per la quale non esprimiamo alcuna specifica... The Power ofYouth / Il potere della gioventù. E questo esclude e supera tante altre parole superflue.
quantomeno della propria Storia. Capitolo affascinante, capitolo sostanzioso, che merita di essere analizzato e annotato, con approfondimenti di dov ere. Dopo scritture al maschile, con moderateescursioni al femminile(Julia MargaretCameron, TinaModotti, Dorothea Lange, Ghitta Carell, Margaret Bourke-White, LisetteModel, Berenice Abbott, Gerda Taro, Claude Cahun, IngeMorath DianeArbus, LotteJacobi, Imogen Cunningham, DoraMaar, Ruth Bernhard, MadameYevonde, Graciela Iturbide, MaryEllen Mark, EveArnold, MartineFranck[speriamo di non averne dimenticataalcuna], oltre le personalitàcontemporanee), èimperativorileggeresenzaprevenzioni ecollocando il contributo femminile all’interno dell’evoluzionedel linguaggio. Non in conformità di alcuna riprovevole e calunniosa “quota rosa”, ma per l’intensità evaloredi contenuti assoluti einviolabili. Non trasversalitàcasuali, mapresenze potenti, qualificate e influenti.
In parità assoluta. ❖