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Vogue Italia
Autore apprezzato e valutato nel selettivo mondo della fotografia d’arte, quella vera, non quella per finta e a parole (vuote), Massimo Vitali (1944) è un fotografo che vanta un luminoso percorso individuale. Se così possiamo vederla, e considerarla, le sue prime tracce professionali affondano le proprie radici in un avvincente servizio sulle biciclette bianche di Amsterdam, quelle del movimento dei Provos (provocatori). È Storia, che riporta alle luminose pagine di Popular Photography Italiana, del 1966, con impaginazione nientemeno che di Giancarlo Iliprandi (1925-2016), uno dei più valutati graphic designer del nostro paese. Tempi lontani, tempi irraccontabili: chi avesse voglia di farlo, può facilmente avvicinare i Provos e Giancarlo Iliprandi attraverso retrospettive in Rete. Di più, non commentiamo a questo proposito.
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Soltanto, rileviamo che da origini fotogiornalistiche, condite con solidi e convinti impegni personali, coltivati sull’onda lunga della Concerned Photography statunitense di quei lontani decenni, nel corso del tempo, Massimo Vitali ha trasformato la propria Fotografia fino a raggiungere una consistente strada espressiva, che vale l’attuale riconoscimento d’“arte” (attribuzione che frequentiamo con prudenza e timore, ma qui ci vuole proprio).
Dalle originarie Spiagge italiane, del 1995 (con relativa prestigiosa monografia Beach & Disco, dell’autorevole editore tedesco Steidl Verlag, del 1999), il suo Tempo non è trascorso invano. Per indirizzare al meglio coloro i quali, in Italia, si occupano di Fotografia, ricordiamo che Massimo Vitali ha illustrato il rilevante e influente Calendario Epson 2009. Allo stesso momento, attestiamo che questa edizione si è indirizzata sulla più significativa fotografia italiana contemporanea... senza compromessi, né accomodamenti fittizi (che, per il
solito, caratterizzano il nostro piccolo mondo; in questo caso, proprio tale... piccolo). In quelle stagioni, la sua Fotografia è stata scandita da cadenze tecniche di spessore, oltre che inconsuete, quantomeno dal e nel nostro orizzonte (soltanAntonio Bordoni (2) to) italiano. Gli splendidi ingrandimenti di generose dimensioni erano ottenuti da negativi colore, che Massimo Vitali realizzava con un apparecchio fotografico (in legno, ovviamente) 11x14 pollici, equivalenMassimo Vitali nel suo studio a Lucca, in Toscana, con un ingrandimento della fo- te a 27,9x35,6cm. Comtografia che illustra la copertina di Vogue Italia dello scorso settembre e, quindi, prensibilmente, quecon la stessa rivista. Grande valore: Vogue Italia pubblica dodici copertine l’anno. sta è una annotazione soltanto esecutiva, ma neppure poi tanto. Nel selettivo circuito internazionale della fotografia d’autore, lo splendore dei suoi originali è stato accolto come specchio di lucentezza di contenuti. Da tempo, la mediazione/trasformazione tecnica della sua creatività, che prosegue e persevera in una declinazione ricondotta alla sua espressività, ha modificato il proprio passo: ma la sostanza è ribadita. Per quanto sia veArchivio FOTOgraphia ro che il posto unico occupato dall’Uomo nella Natura sia soprattutto dovuto alla sua capacità di fabbricare utensili, e -quindi- di modellare la natura stessa, l’impegno in Fotografia di Massimo Vitali è stato costruito sul pertinente e perfetto connubio tra antichi insegnamenti di rappresentazione visiva e moRichiamo e abbinamento d’obbligo (?) tra derni strumenti di raffigurazione. la copertina di settembre di Vogue Italia, firmata da Massimo Vitali, e il numero di ottobre di Vogue Paris, che ha celebrato il All’alba dei suoi settantasette anni di età (anagrafica), Massimo Vitali ha firmato la copertina di Vogue Italia, dello scorso settembre. proprio centenario. Per l’occasione, dopo Attenzione al senso di questo assiaver sottolineato come e quanto l’edizio- gnment professionale: la leggendaria ne si sia sempre rinnovata nello scorrere testata di Condé Nast, icona della modegli anni e delle decadi, proponendo un da, tessera di una socialità che non può “giornalismo” senza tempo, il celebrato essere né ignorata, né sottovalutata, mensile scandisce la consistente e consi- pubblica dodici copertine l’anno. Una derevole ricorrenza riunendo cento anni su dodici rappresenta un valore e tradelle proprie migliori fotografie di moda. guardo di alto prestigio. Con buona Pace. ■ ■