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Sommario contents 8 10
editoriale
La borsa va… all’estero the bag goes... abroad aziende
Leu Locati: il lusso del’unicità companies
Leu Locati: The luxury of uniqueness aziende
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Parmeggiani festeggia i 45 anni di attività companies
Parmeggiani celebrates 45 years of activity aziende
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Compagnia del Viaggio: CON JAGUAR L’ITALIA, CON NATIONAL GEOGRAPHIC NEL MONDO
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Collezioni Autunno Inverno 2015-16 viste a Mipel
design bags Fall/Winter 2015-16 Collections seen at Mipel
design bags
Effetto grafico Fall/Winter 2015-16 Collections seen at Mipel
graphic effect
companies
Compagnia del Viaggio: With Jaguar in Italy, and with National Geographic around the world
Collezioni Autunno Inverno 2015-16 viste a Mipel
aziende
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10Bags Lapalombella e le sue borse origami companies
10Bags Lapalombella and its origami bags Preview s/s 2016
The joy of summer Collezioni Autunno Inverno 2015-16 viste a Mipel
Passione retrò Fall/Winter 2015-16 Collections seen at Mipel
retro passion aziende
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bonomea ‘Upset Eye’: la moda da una diversa prospettiva companies
bonomea ‘Upset Eye’: fashion from a different point of view aziende
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aziende
Nasce “Bianchi e Nardi 1946”
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Gruppo Mastrotto Express velocità e flessibilità companies
companies
Gruppo Mastrotto Express Speed and flexibility
aziende
Collezioni Autunno Inverno 2015-16 viste a Mipel
“Bianchi e Nardi 1946” is born L’elefantino colorato alla conquista del mondo companies
The colorful little elephant conquers the world
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Glamour by night Fall/Winter 2015-16 Collections seen at Mipel
Glamour by night
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Collezioni autunno inverno 2015-16 viste a Mipel
L’accessorio si fa Protagonista Fall/Winter 2015-16 collections seen at mipel
the accessory as a Protagonist pitti uoMo
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coLore, energia saLutati daL +5% di visitatori pitti Uomo
coLor and energy: +5% visitor turnout Fiere
wHite
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nasce onLy Womanimagine, create and do it! WHite
onLy Woman debuts Fiere
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La PeLLetteria a fasHion access
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iL nuovo corso di miPeL tHe bagsHoW traDe Fairs
a neW route for miPeL the bagshoW notiZie neWs
traDe Fairs
Leather goods and fashion access
SPECIALE MIPEL
ideaPeLLe n. 4 - setteMBre 2015 nuova editoriale di Foto sHoe s.r.l. a socio unico via leonardo da vinci, 43 20090 trezzano s/naviglio (Mi) italy tel. +39 02.4459091 r.a. Fax +39 02.48402959 www.fotoshoe.com info@fotoshoe.com
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Sole Agent for Distribution Abroad: A.I.E. Agenzia Italiana di Esportazione S.p.A. Via Manzoni, 12 - 20089 Rozzano (MI) Italy Ph.: +39/02.57512575 - Fax +39/02.57512606 Socio USPI Aut. del trib. n. 374 del 3/7/1995 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. -70% DCB Milano
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DI RINO PANSERI
EDITORIALE
La borsa va… all’estero
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Russia e Giappone non danno grandi soddisfazioni ma il resto del mondo sembra tenere: i dati riferiti al 2014 per quanto riguarda l’esportazione parlano infatti di oltre 6 miliardi di euro con poco meno dell’80% del fatturato estero complessivo riferito ai prodotti in pelle di fascia medio alta, con un prezzo medio di poco più di 106 euro, con una crescita del 5% sul 2013, 6 volte più alto del prezzo medio all’import e 3 volte di più del prezzo medio al consumo nel mercato domestico. Dove va forte la pelletteria italiana? In Europa soprattutto con un trend di crescita del 9,8%, dove la fanno da padroni la Svizzera, la Francia, il Regno Unito, la Germania e la Spagna. Un po’ meno bene l’extra Europa, ma fa riflettere il dato riferito agli Usa con un 10,3% in più!. E l’Italia? Purtroppo il consumo di pelletteria delle famiglie italiane risulta ancora in flessione, e in particolare la borsa da donna, che perde il 6% in quantità e il 3,2% in valore. Come dire che la borsa, in generale va, ma solo all’estero.
The bag goes… abroad Although Russia and Japan are not a source of great satisfaction, the rest of the world seems to be following a fairly stable trend: in 2014, in fact, exports were worth 6 billion Euros, with a little less than 80% of foreign turnover created by the mid to high-range of leather products, with an average price of a little less than 106 Euros, which is up 5% on 2013, and 6 times higher than the average import price, as well as 3 times higher than the average consumer price for the domestic market. Where are Italian leather goods the most in demand? Above
all, in Europe, which is characterized by a growth trend of 9.8%, with Switzerland, France, the U.K, Germany, and Spain in the lead. The non-EU area is not quite as strong, though the statistics regarding the USA speak of a 10.3% increase! And Italy? Unfortunately, the leather good consumption of Italian households is still following a downtrend, especially with regards to women’s bags, which drop by 6% in quantity and by 3.2% in value. In other words, the overall performance of bags is positive, but only abroad.
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testo DI ERIKA ALBERTI
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AZIENDE
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Leu Locati
il lusso dell’unicità Nasce ufficialmente nel 1908 ma in realtà la sua storia parte da molto più lontano, quando nella seconda metà dell’800, nel cuore della vecchia Milano tra le colonne di San Lorenzo e i Navigli, Luigi Locati apre una piccola bottega artigianale per la decorazione delle copertine in pelle dei libri sacri. Ben presto, in un periodo di forte sviluppo, le sue capacità imprenditoriali lo portano ad applicare questa stessa attenzione per i dettagli e un forte senso artistico ad un ambito decisamente più profano: la creazione di piccole borse a sacchetto ricamate a mano a piccolo punto, in voga tra le nobildonne dell’epoca. Siamo nel periodo della dominazione asburgica del Lombardo Veneto, e questi sacchettini decorati sono delle vere e proprie opere d’arte che richiedono anche 400 ore di lavoro. Trascorrono gli anni, e ai primi del ‘900, sotto la guida di Emanuele Locati, si passa da una produzione artigianale ad una industriale. Nasce così l’avventura artistico-imprenditoriale della ‘Leu Locati’, acronimo delle iniziali di Luigi, Emanuele e Umberto Locati, il fondatore e i due fratelli, nipoti di Luigi, che ne rileveranno in seguito il
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Daniele, Fulvia e Paolo Amato.
controllo. È in quegli anni che l’azienda si trasferisce in via Cosimo del Fante, sempre nella Vecchia Milano, e si acquista un sofisticato telaio che permette di lavorare una grande varietà di tessuti realizzati intrecciando cotone, fili metallici e pelli di diverso tipo. Alla tecnica del Piccolo Punto si affianca così ben presto il Mesh, un tessuto metallico fatto di spighette di rame ricoperte di oro 24K e argento 925, tecniche che ancora oggi
ritroviamo tra le realizzazioni uniche e di estremo valore artistico che contraddistinguono la produzione Leu Locati. “Oggi come nel passato, Leu Locati si contraddistingue per una produzione completamente realizzata a mano con tecniche altrove perlopiù scomparse, che danno vita ad un prodotto di altissimo livello che ci ha fatto conoscere e apprezzare in tutto il mondo” racconta con orgoglio Paolo Amato, oggi alla
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Leu Locati
The luxury of uniqueness Officially launched in 1908, its roots actually go back much further in time to the mid1800’s, when, in the heart of old Milan, among the columns of San Lorenzo and the Navigli, Luigi Locati first opened a small artisanal workshop specialized in decorating the leather covers of sacred books.
Very soon, and during what was an important period of development for the company, his entrepreneurial skill led him to use this same attention for detail and strong sense of artisanship in a field that was decidedly less sacred: that of small handbags with small hand embroidered stitches, in vogue among the noblewomen of that era. This was the era in which the Habsburg Monarchy ruled over the Lombardy-Venetia Kingdom, and these decorative bags, which were bona fide works of art, required up to 400 hours of labor each to produce. It wasn’t until the early 1900’s that the brand passed from an artisanal to an industrial level of production, with Emanuele Locati at its head. Thus, began the artistic-entrepreneurial adventure of ‘Leu Locati’, an acronym
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using the initials of Luigi, Emanuele, and Umberto Locati, the founder and two brothers, who subsequently took over the company from their grandfather, Luigi. It was during this time period that the company moved to via Cosimo del Fante, always close to the Old Milan city center, and a sophisticated loom was purchased, allowing a wide variety of fabrics to be used, with cotton, metallic yarns, and different kinds of leathers woven together. The Small Stitch technique was soon joined by the Mesh technique, in which a metallic fabric made of woven copper was covered in 24K gold and sterling silver. These techniques are still used today in the brand’s unique and highly artistic creations, making the brand of Leu Locati a unique and one-of-akind production that stands out from the rest. “Today, just like in the past, Leu Locati stands out for its completely handmade production, using techniques that no longer exist elsewhere, and giving life to an extremely high-end product, which has made a name for us and spread our fame worldwide”, are the proud comments of Paolo Amato, who heads the company today with his wife Flavia, and children Fulvia
and Daniele, after the death of his father-in-law, Gianni Fumagalli (the grandson of Umberto Locati). “My wife Flavia is in charge of the French area and leather quality control, while my daughter Fulvia is head of production…and today, she’s the one who still knows how to use the early 1900’s loom. My son Daniele and I, instead, are in charge of the style bureau”. The history of Leu Locati is made up of small, yet big, numbers: with only 36 employees and an extremely highend niche production, this Milanbased brand nevertheless succeeded in crossing national borders in the 50’s to make a name for itself in Japan, the United States, Australia, and China. This was quite a feat, especially when considering that the Leu Locati brand does not advertise at all, does not have a sales network, and works only through word of mouth and through its participation at Mipel, in Milan, where it is also one of the founders. ‘Classy’ women from around the world, but also princesses, queens, movie stars, and famous pop stars are all avid fans of Leu Locati: from Queen Elizabeth II to Lady D, from Grace Kelly (who carried a Small Stitch Leu Locati clutch when she received an Oscar for the film
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guida dell’azienda insieme alla moglie Flavia e ai figli Fulvia e Daniele dopo la morte del suocero Gianni Fumagalli (nipote di Umberto Locati). “Mia moglie Flavia è responsabile dell’area francese e del controllo dei pellami, mentre mia figlia Fulvia della produzione è lei, ad esempio, che ancora oggi sa usare il telaio storico dei primi ‘900. Io e mio figlio Daniele, invece, ci occupiamo dell’ufficio stile”. Quella di Leu Locati è una storia fatta di piccoli grandi numeri: un’azienda di soli 36 dipendenti e una produzione di nicchia di altissimo livello, che ha tuttavia portato il marchio milanese a solcare i confini nazionali già negli anni 50 per farsi conoscere e apprezzare in Giappone come negli Stati
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Uniti, in Australia come in Cina. Un risultato straordinario se si considera che Leu Locati non fa pubblicità di nessun genere, non ha una rete di agenti e vive e opera solo sul passaparola e attraverso la presenza al Mipel di Milano, di cui è tra i fondatori. Donne ‘di classe’ di tutto il mondo ma anche principesse, regine e star del cinema e della musica sono tra le clienti Leu Locati: dalla Regina Elisabetta II di Inghilterra a Lady D, da Grace Kelly (che indossa una borsa a Piccolo Punto Leu Locati per ricevere l’Oscar per il film ‘The country girl’) a Elisabeth Taylor, fino ad arrivare a Sharon Stone e Madonna, quest’ultima fotografata con una pochette Leu Locati in pitone in occasione del Venice Film Festival del 2011.
Come i maestri pellettieri di un tempo, Leu Locati non lavora con quantitativi minimi ma solo ‘su misura’, creando pezzi unici che non hanno eguali al mondo per finiture, lavorazione, scelta dei materiali e degli accessori. “Queste pochette – ci racconta Paolo Amato – sono ad esempio realizzate con argento 925 e pietre dure che mi faccio fornire da un nostro gioielliere di fiducia. Sono creazioni uniche e veri e propri gioielli da indossare”. Ancora oggi escono dalla sede di Via Cosimo del Fante borse con accessori metallici degli anni ’20 e ’30, custoditi gelosamente nei magazzini dell’azienda oppure riprodotti sull’originale dell’epoca. E poi ci sono le lavorazioni particolari, che si trovano solo qui: cerniere cuci-
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te a mano su stoffa che richiedono anche 6 ore di lavoro, o intrecci realizzati in pelle con il telaio dei primi del 900. E tanti piccoli grandi dettagli, come il camoscio o il vitello che vanno a doppiare il coccodrillo per conferirgli maggiore robustezza ma anche una tattilità unica e non sostituibile dal tessuto sintetico. Sì, perché come ci tiene a sottolineare Paolo Amato “noi facciamo borsette, non borse”. “La borsa è destrutturata e come tale semplicemente cucita. La borsetta, invece, ha una struttura composta da diverse parti che vanno create e assemblate insieme con estrema precisione. Per questo motivo chi vuole una borsetta viene da noi, e per questo stesso motivo tutti gli stilisti - prima
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‘The Country Girl’) to Elizabeth Taylor, arriving at Sharon Stone and Madonna, the latter of whom was photographed with a Leu Locati python clutch during the 2011 Venice Film Festival. Just like the master leather workers of long ago, Leu Locati does not have minimum quantity requirements, but rather works on a ‘tailor made’ basis, creating unique pieces that are without equal worldwide, in terms of finishes, techniques, material choices, and accessories. “These clutches”, –Paolo Amato tells us, “– are, for example, made of sterling silver and semi-precious stones that I have supplied to us by a trusted jeweler. They are unique creations and authentic jewels to be worn”. To this day, bags with metallic accessories from the 20’s and 30’s, which are jealously guarded in the warehouses of the company or reproduced from originals from that era, still come out of the headquarters located in Via Cosimo del Fante. There are also the special techniques, which are completely unique to this brand: zips hand stitched onto fabric, requiring 6 hours of labor, or leather weavings produced with the early 1900’s loom. And there are many important small details, like suede or calfskin, which are doubled up with crocodile to give the bag greater heft, but also a unique feel that cannot be substituted by any kind of synthetic fabric. As underlined by Paolo Amato, “we make handbags, not bags”. “A bag is destructured and then simply stitched. The handbag instead has a structure made up by different parts, which must be created and assembled together with great precision. For this reason, those who require a handbag come to us, and for this same reason, many stylists – sooner or later – come to visit us”. It is not by chance, for example, that Leu Locati also produces leather goods for Manolo Blahnik, as it does for many other Italian and international designer labels. For these reasons, also Leu Locati’s personnel is trained directly and solely by the company, as opposed to receiving school training. “I chose to focus on youths”, – Paolo Amato tells us, “– because my children are young and I want to provide a future for my company”. Where, however, does the inspiration to create new collections come from when the history of the brand is so important and rich in special techniques? “My inspiration comes from the world, from everything surrounding me”, – Mr. Amato comments, “- I look at the constant movement of my city of Milan. I watch well-dressed women who walk its streets, and the way that they match their bags with their outfits, including sporty ones. I observe and then I re-elaborate, I give shape and color to what surrounds me, and thus the new collections of Leu Locati are born”.
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o poi - passano a trovarci”. E non è un caso che, ad esempio, dalla sede di Leu Locati sia passato anche Manolo Blahnik, per il quale Leu Locati produce la pelletteria così come fa per molte altre griffe italiane e internazionali. Per questi motivi anche il personale che lavora alla Leu Locati non si forma a scuola, ma può formarsi solo in azienda. “Ho scelto di puntare sui giovani – ci racconta Paolo Amato – perché i miei figli sono giovani e voglio dare un futuro alla mia azienda”. Ma da dove viene l’ispirazione per creare una nuova collezione quando si ha alle spalle un bagaglio di storia e lavorazioni così importante? “La mia ispirazione viene dal mondo, da tutto ciò che mi circonda – racconta il Sig. Amato -. Guardo la mia città, Milano, in continuo movimento. Guardo le signore ben vestite che passeggiano per
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strada e il loro modo del tutto personale di abbinare la borsa all’abito, anche sportivo. Io osservo e poi rielaboro, do forma e colore a ciò che mi circonda e così nascono le nuove collezioni Leu Locati”. Una laurea in Veterinaria, un passato da insegnante di Matematica e Fisica, ma anche un diploma di Meccanica di Precisione e una grande passione per il disegno, Paolo Amato ha una formazione molto sfaccettata e originale che gli ha permesso di ricoprire con successo un ruolo senza dubbio non facile dopo la morte improvvisa del suocero Gianni. “Mia madre era una sarta e mi ha insegnato fin da piccolo a cucire. Avevo una grande passione per la pittura ma al tempo stesso una approfondita conoscenza dei metalli e della progettazione che mi veniva dai miei studi tecnici. Nel 1989 mio suocero mi ha chiesto di dargli una mano e sono entrato in azienda. Ricordo che andavo in giro con un block notes e facevo molte domande agli operai e al personale per cercare di capire al meglio come funzionava la produzione. Poi ho deciso che era necessario sperimentare in prima persona e per un anno ho lavorato io stesso come operaio, imparando a fondo ogni singolo passaggio per realizzare una borsa. Quando mio suocero improvvisamente è scom-
parso lasciandomi alla guida dell’azienda, ho fatto tesoro di tutte le mie conoscenze e delle esperienze maturate nel corso della mia vita e mi sono buttato anima e corpo in questa nuova avventura!”. Ma da dove cominciare? “Le tecniche esclusive le avevamo già, perché ci venivano tramandate dal nostro passato. Ho deciso quindi che per innovare dovevo partire dai materiali”– ci racconta Paolo Amato. “Ai tempi, ad esempio, si usava la salpa come rinforzo, un materiale leggero e resistente che però soprattutto con l’umidità si sbriciolava. Dal 1948 lavoriamo molto con il Giappone, un paese circondato dal mare e quindi caratterizzato da una forte umidità. Così ho sostituito la salpa con materiali innovativi frutto della più moderna tecnologia. Sempre l’umidità creava poi un altro problema: l’ossidazione del rame negli accessori di ottone, con una conseguente opacizzazione della doratura. Anche in questo caso, dopo molti tentativi e ore passate a cercare un soluzione, abbiamo ovviato aumentando lo spessore dell’oro.” “Il mercato giapponese – prosegue – mi ha poi insegnato a concentrarmi sulla leggerezza, un plus cui loro prestano una grandissima attenzione e che caratterizza oggi tutta la nostra produzione pellettiera”.
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Una lunga storia ricca di successi alle spalle, degna di un libro, ma anche un futuro tutto da costruire: Leu Locati guarda avanti forte di due giovani di talento come Fulvia e Daniele. “Nei prossimi due anni abbiamo in progetto di ampliare la nostra sede storica di Via Cosimo del Fante per un totale di oltre 1600 metri quadri. Nei nuovi spazi troveranno posto lo showroom e un museo che raccoglierà i nostri pezzi più significativi. Nelle cantine con soffitto a volta, invece, troverà spazio lo showroom Amato Daniele, il marchio creato da mio figlio e che sta conquistando un successo sempre maggiore”. “Il lusso è unicità – ci racconta Amato. È un oggetto del desiderio fatto apposta per te e nessun altro: questa è la nostra filosofia e ciò che ci ha permesso di esistere e avere successo fino ad oggi”.
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With a degree in Veterinary medicine, a former occupation as a Math and Physics teacher, but also with a high school degree in Precision Mechanics and a great passion for design, Paolo Amato has a multifaceted and original educational background, which has allowed him to successfully take on a role that was undoubtedly difficult after the unexpected passing of his father-in-law Gianni. “My mother was a tailor and she taught me as a little boy how to sew. I had a great passion for painting, but at the same time, a great knowledge of metals and design, which came from my technical studies. In 1989, my father-in-law asked me to help him out, and I became part of the company. I remember that I went around with a notepad and asked the workers and personnel many questions, in order to better understand the various stages of productions. I then decided I needed to experiment in first person, and for a year, I worked in the production department, learning in detail about every single step necessary to the creation of a bag. When my father-in-law passed away unexpectedly, leaving me at the head of the company, I took everything I had learned and experienced over my lifetime and I threw myself, heart and soul, into this new adventure!” Where did you start from? “We already had the exclusive techniques, because they were passed down to us. I accordingly decided that in order to innovate I needed to start from the materials”, – declared Paolo Amato. “At the time, for example, salpa was used for reinforcement, a lightweight and resistant material which, however, would start to crumble, in humid conditions. In 1948, we started working a lot with Japan, a country surrounded by the sea and therefore characterized by very high levels of humidity. Thus, I substituted salpa with innovative materials that were the fruit of modern technology. Humidity also created another problem: the oxidation of copper in the brass accessories, which tarnished the gold finish. Also in this case, after many attempts and hours passed in search of a solution, we fixed the problem by increasing the thickness of the gold finish”. “The Japanese market”, – he continues, “– also taught me to focus more on lightness, a characteristic that is sought out by them, and which today also characterizes all of our leather goods production”. This brand has a long history of successes behind it, worthy of a novel, but also a bright future ahead of it that must still be shaped: with the support of two young creative talents, like Fulvia and Daniele, it is possible for the Leu Locati brand to look forward with optimism. “Over the next two years, we plan on expanding our historical headquarters in Via Cosimo del Fante to a total of 1600 square meters. The new spaces will include a showroom and museum, which will display all of our most important pieces. The cellar with a vaulted ceiling is instead where our Amato Daniele showroom, the increasingly successful brand created by my son, will be located”. “Luxury iss uniqueness”, – Amato tells us, “It is an object of desire specifically created for you and no one else: this is our philosophy and what has allowed us to move forward and enjoy a certain level of success up until today”.
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Parmeggiani festeggia i 45 anni di attività
Per l’anniversario nasce la Capsule 4.5 A CURA DI ERIKA ALBERTI
Per la Capsule 4.5 ognuna di loro ha disegnato la propria borsa in coccodrillo, quella che avrebbe da sempre desiderato indossare e voluto nell’armadio, in esclusiva per Parmeggiani. La Capsule 4.5 include così cinque borse diverse tra loro per colori, forme e uso: c’è una pochette da sera, una business bag, una shopper con pochette integrata, una tracolla e uno zaino, reso quest’ultimo ancor più lussuoso dall’interno in struzzo. Eva Fontanelli, Fashion Editor e Stylist, ha disegnato ‘La Monster’, il cui concept unisce tradizione, lusso e funzionalità. Grazie al know how di un’azienda storica come Parmeggiani, infatti, è stato possibile usare un materiale prezioso come il coc-
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Nel 2015 Parmeggiani celebra i 45 anni di attività e lo fa in grande stile, con la creazione di una mini collezione intitolata ‘Capsule 4.5’ disegnata da cinque ambasciatrici d’eccezione, cinque nomi tra i più vivaci e influenti nella moda milanese, italiana e internazionale: Eva Fontanelli, J.J. Martin, Tamu McPherson, Enrica Ponzellini e Viviana Volpicella. codrillo per creare un accessorio pratico (grazie al doppio uso giorno/sera) con un twist nuovo dato dalla decorazione a bandierina. J.J. Martin, giornalista e imprenditrice, ha creato invece ‘La JJ’, una business bag pensata per ‘fungere da ufficio’ come afferma la sua creatrice: “Viaggio costantemente per il mio lavoro da giornalista e raramente siedo davanti ad una vera scrivania, per questo mi serve una borsa che può fungere da ufficio, una borsa che posso portare in giro con me nella mia auto nei
vari appuntamenti. “La forma è molto classica ed ha un sapore un po’ vintage con la sua parte superiore più ristretta, quella inferiore capiente, il corpo rigido e la zip d’oro luccicante che si estende fino alla base” afferma. “Il colore verde intenso, con questa striscia di grigio pallido, al contrario, vogliono dare una scossa al tradizionalismo. Se ci sbirci dentro, sarà facile notate che tutto è stato rivestito in pelle di vitello rossa. Tutte le pochettes- 3 piccole, 1 media ed 1 grande - vengono pensate in verde, grigio e rosso in modo
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On the occasion of the anniversary the debut of Capsule 4.5
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Parmeggiani celebrates 45 years of activity
In 2015, Parmeggiani celebrates 45 years of activity with great flair, by creating a mini collection entitled ‘Capsule 4.5’, which is the brainchild of five exceptional ambassadors, who are also considered five of the leading and most influential names on the Milan, Italian, and International fashion panorama: Eva Fontanelli, J.J. Martin, Tamu McPherson, Enrica Ponzellini, and Viviana Volpicella.
da essere abbinate. È molto divertente e talmente senza tempo da darmi la sensazione di poterla possedere per il resto della mia vita”. La Style Director Tamu McPherson ci propone invece ‘La Tamu’: “Era da tanto che volevo per me questo tipo di borsa e questa splendida occasione mi ha dato la possibilità di fare un made to measure anche su un accessorio come questo. L’interno è in struzzo rosa e dentro è presente una speciale pochette. Very luxury” . Troviamo poi Enrica Ponzellini, Fashion Editor e Stylist, con ‘La Enri’ bag: “Per entrambe le borse, sono stata ispirata da me stessa. Sono pensate per una donna che come me lavora e viaggia tanto e che ha l’esigenza di tenere con sé solo le
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For Capsule 4.5, each one of these designers created their own crocodile bag, the ideal bag that they would have always liked to have owned, as an exclusive for Parmeggiani. Capsule 4.5 thus features five bags that are different in color, shape, and use: there’s the evening clutch, a business bag, a shopper with integrated clutch, a shoulder bag, and a backpack, the latter of which is made even more luxurious by an ostrich lined interior. Eva Fontanelli, Fashion Editor and Stylist, designed ‘The Monster’, with a concept that unites tradition, luxury, and functionality. Thanks to the know-how of a historical company like Parmeggiani, in fact, it was possible to use a precious material like crocodile to create a practical accessory, with a day/night versatility, and a new twist given by the flag decoration. J.J. Martin, journalist and entrepreneur, instead created ‘The JJ’, a business bag created to ‘act as a office’ as confirmed by its creator: “I constantly travel for my job as a journalist and I rarely sit down at a real desk, for this reason, I need an all-purpose office bag, a bag that I can carry around with me in my car and bring to my various appointments. The shape is very classic, slightly vintage, and is narrower at the top and more spacious at the bottom, with a rigid body and a shiny gold zip that goes all the way down to the bottom of the bag”, she comments. “The intense green color, with a pale gray stripe, would like to, on the contrary, deliver a shock to traditionalism. If you take a look inside, it’s easy to see that it has been completely lined in red calfskin. All the clutches – 3 small, 1 medium-sized, and 1 large – have been designed in green, gray, and r e d , so that they can easily be matched. Such a fun and timeless bag gives me the feeling that I could easily own it for the rest of my life”. The Style Director, Tamu McPherson, instead proposes ‘The Tamu’: “For a very long time I wanted this kind of bag for myself and this splendid occasion gave me the opportunity to create a ‘made-to-measure’ accessory like this one. The inside is lined with pink ostrich and inside a special clutch can be found. Very luxury”. We next speak with Enrica Ponzellini, Fashion Editor and Stylist, with ‘The Enri’ bag: “For both bags I was inspired by myself. They are designed for a woman who, like me, works
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Premio Internazionale Profilo Donna a Wilma Parmeggiani Wilma Parmeggiani è tra le dieci donne illustri che lo scorso 26 giugno sono state insignite del Premio internazionale Profilo Donna, il riconoscimento che dal 1989 è assegnato alle donne, italiane ma anche straniere, che hanno dato un contributo particolarmente significativo in diversi ambiti lavorativi e professionali: dalla cultura alle istituzioni, passando per la moda e l’impegno sociale. il prestigioso riconoscimento, giunto alla sua XXvi edizione, è stato assegnato alle dieci protagoniste in occasione di una serata di gala che si è svolta nella suggestiva cornice di piazza calcagnini d’este, all’ombra del castello di Formigine. la serata, condotta da cristina Bicciocchi, Presidente del Premio, e Marco senise, noto volto di rete 4, ha visto come madrina d’eccezione anche la nota attrice e modella statunitense clarissa Burt.
cose essenziali - telefono, carta di credito, chiavi - sia di giorno che di sera. e naturalmente volevo che fossero belle e uniche”. last but not least troviamo viviana volpicelli, stylist e architetto, con la sua borsa hippychic ‘laviv’. “la mia mamma ha delle borse in cocco anni 60 e 70 nei colori naturali, iconici: nero, camel, cacao – afferma -. È quella la mia ispirazione, sopratutto perché non vuole farmele mai portare via a Milano, e le ho sempre amate. il coccodrillo mi piace classico, ma usato in modo casual, hippy appunto”. Tornando all’anniversario di Parmeggiani, questi 45 anni rappresentano una pietra miliare per l’azienda, ma anche per il nostro paese, perché sono l’espressione della commistione
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Premio Internazionale Profilo Donna granted to Wilma Parmeggiani On June 26th, Wilma Parmeggiani was one of ten illustrious women granted the Premio Internazionale Profilo Donna - International Woman of the Year prize which, since 1989, has been awarded to both Italian and foreign women for making especially significant contributions to different working and professional environments: from culture to institutions, arriving even at fashion and social commitment. This prestigious award, now in its 26th edition, was granted to the ten protagonists during a gala evening that was held in the striking setting of Calcagnini d’Este square, right beneath the Formigine castle. The evening, hosted by Cristina Bicciocchi, President of the Award, and Marco Senise, TV-celebrity from Rete 4, also included the special guest appearance of the American actress and model Clarissa Burt.
tra la cultura, la moda e la creatività italiana. Una favola moderna di come intraprendenza, artigianalità e buon gusto possano dar vita a creazioni di pregio e ad un’eleganza sussurrata. Tutto ha inizio nel 1970 a Modena, quando Franco e Wilma Parmeggiani decidono di rilevare un piccolo laboratorio nel centro della città. lui ha una grande esperienza come tagliatore, banconista, conosce le pelli, soprattutto quelle più pregiate e le loro lavorazioni. lei possiede un ottimo gusto e un’innata capacità di individuare le nuove tendenze della moda. il connubio è perfetto e i risultati non tardano ad arrivare.
il laboratorio diventa una piccola azienda artigiana che produce pelletteria di lusso. Pelli pregiate di alligatore, coccodrillo, pitone e struzzo si trasformano in borse, portafogli, cinture, articoli da viaggio, per lui e per lei. accessori che diventano ben presto emblemi del lusso e dell’alta artigianalità Made in italy, amati dal jet set internazionale (da rania di Giordania alle grandi star hollywoodiane) e presenti negli store delle città
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