Animali Informa novembre 2008

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con il patrocinio della

Semestrale anno 1, nº 2 copia gratuita novembre 2008

COPIA GRATUITA

IL LASER

nuove tecnologie per curare i nostri animali

AMAZZONE

FRONTE AZZURRA BABY colori sgargianti in volo

L’IMPORTANZA DELLA SOCIALIZZAZIONE CANINA

Cani, Gatti

e Terza Età’

il Pastore Tedesco il Cincillà il Sacro di Birmania



Ringrazio vivamente tutti gli inserzionisti che hanno partecipato al “decollo” della Nuova Rivista nella Provincia di Varese. Abbiamo ricevuto congratulazioni ovunque sia stata presentata, ciò fa molto piacere e premia il nostro impegno, dando anche un’importante soddisfazione morale all’ ideologia realizzata; credo non ci siano parole per descrivere quanto sia appagante il “Concretizzarsi di un sogno” . Sono parecchie le richieste di abbonamento ricevute, da tutta la Provincia di Varese, e persino da zone limitrofe, da questo si deduce il grande apprezzamento ottenuto da parte dei lettori, che ci auguriamo rimangano fedelissimi. La nostra partecipazione alla manifestazione canina a Laveno Mombello il 3 Agosto, alla quale hanno aderito circa 600 esemplari di cani, ha visto con piacere un ampio interessamento alla rivista da parte dei proprietari di animali; nonché la nostra presenza alla FIERA DEGLI UCCELLI di CANTELLO (Varese) il 7 Settembre, durante la quale si è potuto far conoscere la nostra rivista a migliaia di persone che, come di consueto, non si lasciano certo sfuggire l’occasione di accorrere ad una delle fiere da anni più famosa nel nostro territorio. Nel proseguire alla realizzazione dei prossimi numeri della rivista, con contenuti che possano interessare sempre più persone in possesso di animali, AUGURO UNA BUONA LETTURA E VI INVITO A NON ESITATRE AD INVIARE ALLA REDAZIONE LA RICHIESTA DI ABBONAMENTO O INSERZIONI PER VENDITA ED ACQUISTO ANIMALI.

Novembre 2008 Un saluto Il direttore Cinzia Crespi

Sommario

Editoriale

Bene, la Nuova Rivista ha ottenuto un grande successo e siamo quindi al Secondo Numero di: “Animali in Forma”;

IN QUESTO NUMERO

06

12 14

18

L’IMPORTANZA DELLA SOCIALIZZAZIONE CANINA ACQUARIO Istruzioni per l’uso

–2do appuntamento-

ADOTTARE UN CUCCIOLO PASTORE TEDESCO scopriamolo attraverso l’Allevamento Casa Gino

D

1


I CANARINI PORTANO FORTUNA

32

scopriamo il perché…

24 MEDICINA OMEOPATICA VETERINARIA

una cura dolce per i nostri amici a quattro zampe

26 BAGNETTO istruzioni per l’uso

29 IL LASER

nuove tecnologie per curare i nostri animali

40

IL CINCILLA’

36 AMAZZONE FRONTE AZZURRA BABY

colori sgargianti in volo

42 IL LAGO IL SACRO DI BIRMANIA

46

mistero e fascino attorno questo felino!

52 L’UOMO, I CANI, LA NATURA

54

CONSIGLI UTILI per affrontare al meglio l’incontro con il veterinario!

2

MAGGIORE

50 CAVALCA

CHE TI PASSA

Anno 1-n°2-novembre 2008 DIRETTORE RESPONSABILE Crespi Cinzia REDAZIONE Varallo Gianluca Riboni Roberta Premoli Gianluigi redazione@animalinforma.com Tel. 0331 80 84 30 via Roma, 10 21053 Castellanza GRAFICA Francesca Cariglino Ester Bellini HANNO

COLLABORATO:

Umberto Galli, dott. Mauro Vasconi, dott.ssa Patrizia Arrighi, dott.ssa Paola Bologna, dott.ssa Simona Rivolta, dott.ssa Osvalda Oasi, dott.ssa Rossella Lomazzi, dott.ssa Ketty Peru, dott. Dario Motterle, dott. Elio Ragno, dott. Marco Pizzagalli, dott. Riccardo Celesia, dott.ssa Deborah Favaron Paola Viero, Chety Meggiorini, Davide Settimo, Cristian Simone, Cristiano Federico Sandon dott.

FOTOGRAFIA: ICP, Ezio Bellini, FOTO COPERTINA

Rimoldi Elio

STAMPA ALFAPRINT SNC via Bellini, 24 21052 Busto Arsizio DISTRIBUZIONE gratuita

equitazione, perché no?

COPIE 20.000 ISCRIZIONE AL TRIBUNALE

BUSTO ARSIZIO VIVERE INFORMATI N. 13/06 DEL 1/12/2006 DI

57 LA LIBERTA’

DI ESSERE GATTO a cura dell’Ordine dei Medici dei Veterinari

Vendiamo vendite s.r.l. è titolare esclusivo di tutti i diritti di pubblicazione. L’invio di fotografie alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e digitale. Le fotografie inviate alla redazione non saranno restituite. Informativa e Consenso in materia di trattamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs. 196/03). Nel vigore del d.lgs. 196/03 il Titolare del trattamento dei dati personali ex art. 28 d.lgs. 196/03, è Vendiamo vendite s.r.l. con sede in Castellanza (VA) via Roma, 10. La stessa La informa che i Suoi dati verranno raccolti, trattati e conservati nel rispetto del decreto legislativo anche per attività connesse all’azienda. La avvisiamo che i Suoi dati potranno essere comunicati e/o trattati nel vigore della Legge, anche all’estero, da società e/o persone che prestano servizi in favore della Società. In ogni momento Lei potrà chiedere la modifica, la correzione e/o cancellazione dei Suoi dati ovvero esercitare tutti i diritti previsti dagli artt. 7 e successivi del. D.lgs. 196/03 mediante comunicazione scritta alla Vendiamo vendite srl. La lettura della presente informativa deve intendersi quale consenso espresso al trattamento dei dati personali

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,AURA -AI EDUCATRICE CINOlLA


L

‘IMPORTANZA DELLA SOCIALIZZAZIONE CANINA

Il cane è un animale sociale, predisposto quindi geneticamente fin dalla nascita, a vivere in gruppo e ad avere dei compagni. Il suo progenitore è il lupo (Canis lupus) ed è grazie alle similitudini tra la società umana e quella lupina che si avviò, più di 100000 anni fa (a questo periodo risalgono le prime divergenze tra lupo e cane, anche se le prime differenze morfologiche comprovate dai reperti archeologici, sono datate a 14000 anni fa), il processo di addomesticamento, che arricchì l’essere umano di questo inseparabile amico. La vita sociale si basa essenzialmente sulla comunicazione tra gli individui, in tutti i suoi aspetti: esistono segnali ed esibizioni di comportamenti che regolano le interazioni tra i diversi individui, ed è essenziale, per il mantenimento dell’equilibrio del gruppo, che ogni soggetto acquisisca competenze a riguardo (competenze sociali). In questo campo è sicuramente l’esperienza a rivestire un ruolo fondamentale. (fig.1) QUALE RUOLO DEVE AVERE IL PROPRIETARIO NELLA CRESCITA DEL CANE? Il cane, dal momento che nella società contemporanea è considerato membro integrante del gruppo famigliare, è essenziale che impari a comunicare correttamente con l’essere

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a cura del Dott.ssa ROSSELLA LOMAZZI

Fig. 1: L’ESPERIENZA RIVESTE UN RUOLO FONDAMENTALE NEL FAR ACQUISIRE COMPETENZE SOCIALI AGLI INDIVIDUI

umano (e vice versa). È altresì importante che il nostro amico a quattro zampe, non perda (ovvero, acquisisca con la crescita) le competenze necessarie per continuare a comunicare in modo appropriato con i suoi cospecifici (altri cani), nell’ottica di una crescita serena ed equilibrata. Ciò è fondamentale anche per prevenire lo sviluppo di problemi comportamentali, tra cui l’aggressività o l’eccessiva timidezza nei loro confronti. Il comportamento di un

individuo è determinato sia da una componente genetica (il genotipo è fissato al momento del concepimento), che da una componente “ambientale”, che comprende le modalità con cui il cane viene cresciuto (comprese le esperienze acquisite o mancate, prima di essere adottato), le esperienze che vive durante la crescita, tra cui gli incontri sociali, le eventuali malattie… (fig.2) Da ciò emerge quanto sia centrale il ruolo del

Fig. 2: IL COMPORTAMENTO DI UN INDIVIDUO È IL RISULTATO SIA DI UNA COMPONENTE GENETICA CHE DI UNA COMPONENTE

“AMBIENTALE”


proprietario, per un corretto sviluppo comportamentale del proprio “pet”. Il suo compito è quello di supportarlo durante questo processo (meglio dire, durante tutta sua la vita), per esempio iniziando con l’informarsi sulle varie fasi di crescita del cane e i dei suoi periodi sensibili, fornendogli un’adeguata educazione e impostando una corretta comunicazione con lui, eventualmente facendosi coadiuvare da un esperto (come un Medico Veterinario Comportamentalista o da un Istruttore Cinofilo). Cercando, inoltre, di dare più opportunità possibili al proprio cane di vivere esperienze positive, nonché difendendolo nei momenti opportuni. COME SI SVILUPPA IL COMPORTAMENTO DEL CANE? Lo sviluppo comportamentale del cane, (ontogenesi del comportamento), viene comunemente suddiviso in periodi. Le prime fasi sono state definite “fasi sensibili”, in quanto l’animale è particolarmente sensibile all’apprendimento di associazioni alquanto stabili nel tempo. Le esperienze fatte in questi periodi, possono avere forti ripercussioni sul comportamento futuro del soggetto. In queste prime fasi, il cane deve imparare ad identificare la propria specie di appartenenza (imprinting), acquisire i rituali di comunicazione intraspecifica (cioè tra cane e cane) e gli autocontrolli (controllo di sé), nonché identificare le specie amiche, attraverso la socializzazione, e acquisire competenze riguardanti l’ambiente di vita.

FIG. 3: QUANDO NASCE IL CUCCIOLO È COMPLETAMENTE DIPENDENTE DALLA MADRE PER LA SOPRAVVIVENZA

Il Periodo prenatale (da – 63 a 0 giorni di vita) Si è visto che anche le esperienze vissute dalla madre durante la gravidanza, siano esse stressanti piuttosto che piacevoli, hanno una certa rilevanza sul futuro comportamento del cucciolo. È l’importante quindi, prima dell’adozione, informarsi sulla provenienza del cucciolo e, quando possibile, accertarsi delle condizioni di allevamento della madre. Il Periodo neonatale (da 0 a 14 giorni) Quando nasce il cucciolo è cieco e sordo ed è completamente dipendente dalla mamma per la sua sopravvivenza. Il neonato sembra avere limitate capacità di apprendimento, ma si è visto che durante questo periodo,

una corretta gestione della cucciolata, da parte dell’uomo, genera effetti positivi sul suo sviluppo comportamentale. (fig.3) Il Periodo di transizione (dai 15 ai 21 giorni) È un periodo di trasformazione, in cui si ha un rapido sviluppo neurologico e fisico. Si ha l’apertura degli occhi e dei canali auricolari, con la comparsa delle prime risposte ai rumori forti. Compaiono atteggiamenti giocosi, lo scodinzolio e qualche vocalizzazione sociale, come il ringhio. Il Periodo della socializzazione (o dell’imprinting. Dalle 3 alle 12 settimane) In questa fase il cucciolo prende confidenza con l’ambiente, con la madre

FIG. 4: IL PROPRIETARIO HA IL COMPITO DI SUPPORTARE IL CUCCIOLO NELLE SUE ESPERIENZE

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FIG. 5: IL CUCCIOLO NON DEVE MAI ESSERE FORZATO: LA SCELTA DI INTERAGIRE CON ALTRI CANI O PERSONE DEVE SEMPRE ESSERE SUA

FIG. 6: LE “INTERAZIONI EDUCATIVE” CON CANI ADULTI SOCIALMENTE COMPETENTI, SONO FONDAMENTALI PER IL CORRETTO SVILUPPO DEL CUCCIOLO

e con il resto della cucciolata; inizia ad esibire diverse espressioni facciali e posture comunicative provenienti dal repertorio comportamentale sociale e sessuale degli adulti. Si ha un imprinting e un’identificazione della specie d’appartenenza, ovvero il cane scopre di appartenere alla specie “cane” (essenziale per prevenire i comportamenti predatori all’interno della specie). Questo processo si completerà e perfezionerà solo dando l’occasione al cucciolo di socializzare con le diverse tipologie di razza, per esempio attraverso la partecipazione a classi di socializzazioni per cuccioli. È sempre in questa fase che si formano i legami con le altre specie, tra cui l’essere umano: in genere 8

la tendenza del cucciolo ad avvicinarsi a persone sconosciute si ha fino verso le 12 settimane (in base anche alle caratteristiche individuali del soggetto), dopo di che il piccolo inizierà a reagire con maggiore timore. (fig.4) In genere, verso cioè i 2 mesi di vita, il cucciolo fa il suo ingresso nella sua nuova famiglia umana.

A causa del ciclo vaccinale incompleto, si consiglia di non farlo uscire di casa, quindi almeno fino ai 3 mesi di vita. È importante che, in questo periodo (cioè dal secondo al terzo mese, ricordando che un cucciolo di 2 mesi ha uno stadio di sviluppo pari ad un bimbo di 3–4 anni), il proprietario supporti il proprio cucciolo nelle prime esperienze, facendogli prendere confidenza con l’ambiente, conoscere nuove persone e, possibilmente altri cani (socialmente competenti e vaccinati!). La regola è che il cucciolo non deve mai essere forzato: la scelta di interagire con altre persone o cani (o altri animali di casa) deve essere sua. Il proprietario deve solo guidarlo nell’esperienza, gratificandolo per ogni piccolo progresso. (fig.5) Il Periodo giovanile (dai 3 mesi alla maturità sessuale: 6 -9 mesi) In questo periodo il cane incomincia ad imparare le regole di convivenza, tra cui il controllo di sé (deve imparare, ad esempio, ad inibire il morso), i comportamenti per regolare l’aggressione altrui, come i gesti di riappacificazione e di sottomissione (che utilizzerà anche verso

FIG. 6: LE “INTERAZIONI EDUCATIVE” CON CANI ADULTI SOCIALMENTE COMPETENTI, SONO FONDAMENTALI PER IL CORRETTO SVILUPPO DEL CUCCIOLO


FIG. 8: IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE È LUNGO E COMPLESSO E DURA TUTTA LA VITA DEL CANE

i compagni umani). Dai 3 mesi è in grado di incontrare “liberamente” altri cani, giovani e adulti: questi primi mesi sono molto utili per iniziare a costruire le competenze sociali del cane. In questa fase il cucciolo gode di privilegi particolari, in quanto non viene considerato un avversario dagli adulti e molti comportamenti vengono tollerati. Nel contempo risultano fondamentali le “interazioni educative” con cani adulti competenti, anche per evitare lo sviluppo di problemi comportamentali come iperattività o patologie della comunicazione. (fig.6) La Maturità sociale (dalla maturità sessuale ai 2 anni circa) Come per l’essere umano, l’adolescenza è il periodo più faticoso per il cane, è un periodo sensibile, di cambiamento (sia fisico che comportamentale,anche in seguito all’influenza ormonale). I cani adulti tendono ad essere meno tolleranti verso determinati comportamenti dell’adolescente: le zampe sul collo o i tentativi di monta, vengono rimproverati con severità. È il periodo in cui i proprietari si accorgono di un aumento

di aggressività del proprio cucciolone, con la conseguente drastica riduzione degli incontri sociali con gli altri cani, per la paura del rischio di uno scontro…solo se il cane avrà avuto corrette esperienze nei mesi precedenti sarà in grado di superare questo periodo senza conseguenze. (fig.7) COSA FARE PER FAR SOCIALIZZARE CORRETTAMENTE IL PROPRIO CANE E FARGLI ACQUISIRE COMPETENZE SOCIALI? Il processo di socializzazione è lungo e complesso: dura tutta la vita dell’animale ed ha come obiettivo il fornirgli competenze per gestire al meglio le situazioni che si troverà a vivere (evitando conflitti). (fig.8) È bene che il cucciolo tra i 2

e i 3 mesi non venga relegato in casa, privandolo della possibilità di fare esperienza: è buona norma creare delle opportunità in cui fargli conoscere qualche cane, dargli l’occasione di fare le prime esperienze con ambienti e persone nuove, lasciandogli sempre la libertà di scelta e proteggendolo se lo si vede in difficoltà (senza essere esageratamente apprensivi). Compiuti i 3 mesi, il piccolo può incontrare i suoi cospecifici; i cani, per comunicare usano il corpo, quindi gli incontri al guinzaglio sono sconsigliati. La trazione esercitata dai proprietari sul guinzaglio, rende difficile la corretta comunicazione, generando spesso fraintendimenti, da cui possono derivare aggressioni ed esperienze negative. I cani devono socializzare liberi, in un’area protetta. La scelta migliore è partecipare ad un corso per cuccioli, gestito da esperti del settore, per non esporre il piccolo ad esperienze negative. Quando non si ha questa possibilità, il proprietario deve conoscere i cani con cui il proprio cucciolo verrà in contatto: meglio non liberarlo ai giardinetti o nell’area cani, senza

FIG. 9: SEGUIRE CORSI PER CUCCIOLI GESTITI DA ESPERTI, AIUTA IL CANE AD ACQUISIRE COMPETENZE E FARE ESPERIENZE POSITIVE, SENZA IL RISCHIO DI INCONTRI

“TRAUMATIZZANTI”

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FIG. 10: PER I CANI DI PICCOLA TAGLIA O INSICURI, È MEGLIO SCEGLIERE COMPAGNI DI GIOCHI

cane è essenziale sapere di essere in “buone mani” e avere qualcuno a cui fare riferimento, altrimenti risponderàalle situazioni solo in base alle caratteristiche della sua personalità (spesso mettendosi nei guai). (fig.11)

CON OTTIME COMPETENZE SOCIALI

badare ai soggetti presenti o, semplicemente fidandosi del “il mio è bravo” detto dall’altro proprietario. In questo modo il cane potrà imparare a sopravvivere (che non significa acquisire competenze) ma anche a sviluppare comportamenti ansiosi, che potranno sfociare in reazioni di paura o aggressività nei mesi successivi. (fig.9) Il proprietario deve abituarsi ad osservare il proprio cane per cogliere reazioni di disagio o stress, come l’allontanarsi dall’altro soggetto, cercare rifugio tra le gambe, “mostrare i denti”…. Nel caso di dubbi è opportuno tenere presente la regola: “meglio un incontro in meno, che un’esperienza traumatizzante in più”! I cani di piccola taglia o insicuri, spesso vanno

incontro ad esperienze spiacevoli o traumatizzanti (per esempio se l’altro soggetto è troppo invadente o prepotente): in questo caso è opportuno scegliere compagni di giochi con ottime competenze sociali, capaci di rispettare i segnali dell’altro cane. (fig.10) I cani appartenenti a razze “forti”, possono imparare a fare i prepotenti: la continua vincita delle sfide con gli altri, insegna al cane ad usare l’aggressività. Hanno quindi bisogno di incontrare cani adulti capaci di insegnargli la “buona educazione” e che l’aggressività non è mai la migliore strategia. È anche molto importante che il proprietario sia consapevole delle caratteristiche di razza del soggetto che ha adottato e che impari a gestirlo: per il

FIG. 11: DARE L’OPPORTUNITÀ AL CANE DI CONTINUARE AD INTERAGIRE ALTRI CANI, LO AIUTERÀ A MANTENERSI CAPACE DI RAPPORTARSI COI COSPECIFICI E AD ACQUISIRE COMPETENZE SOCIALI

10

E CON GLI ESSERI UMANI? Fino ad ora abbiamo prevalentemente parlato della socializzazione con gli altri cani: con gli esseri umani, come bisogna comportarsi? La socializzazione con un’altra specie, in questo caso quella umana, avviene in modo particolare. È importante che il cane impari a socializzare con i “diversi tipi” di essere umano, ovvero con la donna e con l’uomo adulto, col bambino nelle sue diverse fasi di crescita, con la persona anziana, quella diversamente abile, quella di colore... Più il cucciolo in crescita ha opportunità di interagire positivamente con esseri umani diversi, più acquisirà competenze nel riconoscere la specie umana nella sua interezza. Anche con gli esseri umani è importante che sia il cane a scegliere l’interazione, bisogna assolutamente evitare di costringerlo. Se si notano segni di insicurezza o paura, si può agire associando esperienze positive alle persone, lasciando che sia il cane a manifestare il desiderio di interagire o fare amicizia. La regola è sempre quella di imparare ad osservare il proprio cane, per tutelarlo qualora dia segni di disagio (per evitare lo sviluppo di problemi futuri, quali eccessiva timidezza o aggressività), magari anche chiedendo agli estranei, di non toccarlo (un cucciolo insicuro può


FIG. 12: ANCHE CON L’ESSERE UMANO È IMPORTANTE CHE SIA IL CANE A SCEGLIERE SE INTERAGIRE, SENZA COSTRINGERLO

trovare veramente stressanti le effusioni “amichevoli” ed invadenti di persone estranee, quali carezze sulla testa, baci, l’essere sollevato…). CONCLUSIONE Per far acquisire corrette competenze sociale al proprio cane, sia nei confronti degli altri cani, ma anche

verso gli esseri umani, bisogna seguirlo attentamente durante tutte le fasi della crescita, creando più occasioni possibili per fargli fare esperienze positive e sviluppare, così, le capacità per affrontare con le migliori strategie, le varie situazioni. Il proprietario, deve cercare di diventare punto di riferimento per il proprio

amico a quattro zampe, per supportarlo quando si sente a disagio o correggerlo quando sbaglia. Deve imparare a conoscerlo, e a guidarlo nelle sue esperienze, ricordando che il cane continua ad imparare durante tutta la sua vita e solo continuando ad esercitarsi nel comunicare, potrà trovare sempre la strategia migliore per risolvere eventuali conflitti.

DOTT.SSA ROSSELLA LOMAZZi Medico Veterinario, Specialista in Etologia applicata e Benessere degli animali da compagnia Consulente comportamentale per "Animal Behavioural Center", Marnate (VA) www.animal-behavioural-center.it Riferimenti bibliografici: disponibili presso l'autore

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a cura del Dott. MAURO VASCONI

N

el numero precedente abbiamo fatto un discorso generale sull’acquariologia e su come approcciarsi con la giusta mentalità a questo fantastico mondo; in questa seconda puntata della rubrica cominceremo a parlare della chimica in acquario. L’acqua è la protagonista dell’ambiente in cui vivono i nostri amici pinnuti, e come abbiamo anche detto nell’appuntamento precedente, esistono varie tipologie di acqua, caratterizzate da parametri diversi che ora andremo a descrivere singolarmente. Tuttavia non bisogna dimenticare che all’atto pratico considerare un solo parametro per volta è concettualmente sbagliato, in quanto le caratteristiche chimiche dell’acqua sono tutte legate tra di loro e la variazione di un parametro porta inesorabilmente alla variazione degli altri. Inoltre vi sono dei valori che possono essere innocui verso i nostri pesci se considerati singolarmente, ma che associati ad altri possono diventare anche letali. Come ultima cosa prima di descrivere i vari parametri chimici dell’acqua occorre dire che essi svolgono la loro azione tossica, nei confronti degli organismi che vivono in acqua, se cambiano in maniera improvvisa. Variazioni più graduali, che raggiungono anche valori molto vicini alla tossicità possono venire tollerate per periodi limitati dai pesci grazie alla loro capacità di adattamento. TEMPERATURA. La temperatura dell’acqua è un parametro fisico molto importante, in quanto i pesci vivono in ambienti diversi, caratterizzati quindi da temperature differenti. Di norma gli

acquari si possono dividere in due categorie, di acqua temperata e di acqua tropicale. Per quanto riguarda l’acqua temperata (dove ad esempio vivono i comuni pesci rossi), la sua temperatura è in equilibrio con quella dell’ambiente circostante e varia dai 15° ai 25-6° C. Gli acquari di acqua tropicale invece hanno al loro interno delle apparecchiature in grado di riscaldare l’acqua in quanto riproducono ambienti in cui durante tutto l’anno l’acqua ha temperature che superano i 25° C. Anche tra gli acquari tropicali però ci sono delle differenze, in quanto esistono pesci che vivono bene a temperature intorno ai 25° C ed altri a temperature vicine ai 30° C, quindi bisogna informarsi al momento dell’acquisto dei pesci, al fine di prendere delle specie che vivono alla stessa temperatura, in modo da non creare dei disagi termici per nessuno. La temperatura dell’acqua è fondamentale in quanto i pesci sono degli organismi a sangue freddo, quindi il loro corpo si trova alla stessa temperatura dell’acqua in cui nuotano. Questo influisce sul loro metabolismo. Viene accelerato con temperature più alte e rallentato con temperature più basse della norma. Ed è per questa ragione che un pesce che per le sue caratteristiche vive ad una certa temperatura si trova in difficoltà se posto a temperatura diversa.

n e g t to a b

12

Un altro fenomeno che rende la temperatura dell’acqua molto importante è che essa influisce sulla quantità di ossigeno contenuto nell’acqua stessa. Più aumenta la temperatura, meno capacità ha l’acqua di contenere ossigeno. Le acque fredde sono più ossigenate, quelle calde meno. Per questo motivo in estate quando l’acqua diventa più calda è necessario cambiarla più frequentemente nelle vaschette per pesci rossi in cui l’ossigenazione è garantita solo dal ricambio. Questo fattore può essere anche utile quando ci accorgiamo che l’ossigeno nell’acqua dei nostri acquari è scarso. Oltre ad azionare un areatore, come intervento possiamo anche abbassare di uno o due gradi (se ciò è possibile) la temperatura dell’acqua per garantire una maggiore ossigenazione. Considerando queste nozioni si capisce come mai i pesci che vivono in acqua fredda difficilmente possano adattarsi ad acquari non dotati di apparecchiature per raffreddare l’acqua. Una trota, ad esempio, se messa in acqua a 20 gradi vedrà il suo metabolismo molto accelerato e questo incrementa notevolmente il suo consumo di ossigeno. D’altra parte abbiamo visto che l’acqua calda contiene meno ossigeno rispetto a quella più fresca e quindi la stessa trota non sarà in grado di

Allevamento


trovare tutto l’ossigeno di cui necessita. Pesci che per la loro evoluzione si sono adattati ad ambienti a 20° C invece non avranno alcun problema. ACIDITÀ. L’acidità misura su scala logaritmica la concentrazioni di ioni idrogeno, H+, presenti in una soluzione. Questo valore denominato pH va da un valore di 1 fino a 14. Una soluzione viene detta acida se ha pH inferiore di 7, basica se ha pH superiore a 7 e neutra se il suo valore è 7. Il valore del pH ha una sua importanza assoluta se varia di molto dalla condizione di neutralità, raggiungendo i valori estremi che sono tossici. Esso però ha anche una notevole importanza relativa in quanto le sue variazioni portano dei cambiamenti anche negli equilibri di altre sostanze. Alcuni ambienti sono caratterizzati da pH che variano dalla normale condizione di neutralità, come quelli dei fiumi della foresta amazzonica, dove le acque sono tendenzialmente acide, oppure i grandi laghi africani della Rift Valley, caratterizzati da acque basiche. Regolare il pH dell’acqua del nostro acquario non è facilissimo. Per acidificare l’acqua è infatti necessario aggiungere della torba al materiale filtrante, anche se con questo metodo non si possono ottenere valori di pH molto bassi, oppure usare un impianto che somministri anidride carbonica all’acqua, ottenendo con quest’ultimo risultati più apprezzabili. Per alcalinizzare l’acqua è possibile aggiungere del bicarbonato, oppure inserire nella vasca del materiale calcareo, in modo che rilasci carbonati in acqua. Questi metodi però sono da consigliare solo ad acquariofili con una certa esperienza, perché vi è il rischio di creare più danni che benefici. DUREZZA TOTALE. La durezza totale indica il numero di ioni che sono presenti nell’acqua. Questi ioni sono principalmente ioni calcio e magnesio. Essa viene misurata con una scala di gradi, chiamati gradi tedeschi (dG). Le acque definite “tenere” avranno pochi ioni disciolti in esse e un numero di gradi tedeschi basso.

Il contrario avviene nelle acque definite “dure”. Un altro sistema che misura la quantità di ioni presenti nell’acqua si basa sulla conduttività di quest’ultima e dà dei valori espressi in S (Siemens). Più basso è questo valore meno ioni sono contenuti nell’acqua. L’acqua priva di qualsiasi sale è l’acqua ottenuta per distillazione, ma questo procedimento è molto dispendioso, quindi per ottenere dell’acqua con il minor numero di sali possibile si ricorre a un procedimento chimicofisico chiamato osmosi inversa, in cui l’acqua viene fatta passare in pressione attraverso delle membrane che trattengono i vari ioni. DUREZZA CARBONATICA. La durezza carbonatica misura la concentrazione di ioni carbonati presente nell’acqua. Essa viene espressa in gradi tedeschi (dK). Acque povere di carbonati avranno un basso valore di dK. La durezza carbonatica è un valore importante in quanto indica il potere tampone che la nostra acqua possiede, ovvero la sua capacità di mantenere il pH intorno a valori costanti, “assorbendo” gli ioni H+ in eccesso. Il pH è in effetti influenzato dalla presenza di anidride carbonica nell’acqua dell’acquario e questa sostanza fluttua nell’arco della giornata se nell’acquario sono presenti abbondanti piante o alghe.

Durante il giorno queste usano l’anidride carbonica per la fotosintesi consumandola, ma durante la notte, quando le luci sono spente, anche le piante, come del resto i pesci producono anidride carbonica nei loro processi ossidativi. Questa variazione di concentrazione di anidride carbonica in acqua porterebbe a una fluttuazione del pH con esiti letali per i pesci. Il valore di dK non dovrebbe quindi mai essere inferiore a 3-4, in modo da evitare il fenomeno sopra descritto. Se si usa della normale acqua di rubinetto per il nostro acquario non si corre nessun rischio di avere una durezza carbonatica troppo bassa, ma questa possibilità esiste se abbiamo utilizzato esclusivamente acqua ottenuta da osmosi inversa. E’ quindi necessario o aggiungere del carbonato di potassio all’acqua di osmosi in modo da portare il dK sui valori minimi per non correre inutili rischi, oppure miscelare una parte di acqua del rubinetto a quella di osmosi. Il valore della durezza carbonatica della nostra acqua se associato al valore di pH può anche dirci quanta anidride carbonica è presente nel nostro acquario. Questo valore è utile per capire se sia per caso necessario aggiungerne di ulteriore tramite vari sistemi per consentire una rigogliosa crescita delle nostre piante.

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ADOTTARE UN CUCCIOLO Portare a casa un cucciolo, vederlo crescere giorno dopo giorno, e’ certamente un’esperienza meravigliosa e gratificante che arricchira’ notevolmente la vostra vita. Gli effetti benefici di avere un cucciolo in famiglia sono innumerevoli. Diversi studi sostengono che condividere la propria vita con un cane riduce i livelli di stress, migliora l’umore, fa aumentare l’attivita’ fisica, crea armonia e gioia, insomma allunga e migliora la qualita’ della nostra vita. I cuccioli sono degli esseri veramente deliziosi, capaci di risvegliare il nostro istinto di protezione e di soddisfare il nostro bisogno di tenerezza. Ogni volta che ne vediamo uno ci sciogliamo come neve al sole: ci bastera’ passeggiare con il nostro cucciolo per essere circondati da persone e bambini sorridenti he devono assolutamente accarezzarlo. Noi umani abbiamo una forte attrazione per le caratteristiche infantili infatti le dimensioni sproporzionate di testa e zampe rendono i cuccioli ai nostri occhi davvero irresistibili. Tuttavia grandi occhioni e morbide zampette non devono indurci a prendere una decisione affrettata, i cani infatti, restano cuccioli solo per pochi mesi. Decidere di adottare un cucciolo presuppone una adeguata riflessione per arrivare ad una decisione ben ponderata, consapevoli del fatto che questa piccola palla di pelo rappresenta anche un grosso impegno e richiedera’ sicuramente qualche sacrificio. 14

Una volta entrato a far parte della famiglia infatti, la sua felicita’ dipendera’ totalmente da noi.

E’ fondamentale farsi un’idea di che tipo di cane state realmente cercando, tenendo conto di alcuni fattori:

un’esperienza meravigliosa e una scelta responsabile

1. LA VOSTRA INDOLE, E IL VOSTRO STILE DI VITA Prima di scegliere un cucciolo fate un esame obiettivo di voi stessi, della vostra famiglia, delle abitudini, orari lavorativi, sulla quantita’ e qualità del vostro tempo libero, delle vacanze e scegliete un cane che vi si adatti. Siete sportivi? Se amate l’attivita’ fisica potete prendere

QUESTE SONO SOLO ALCUNE CARATTERISTICHE DELLE MOLTISSIME RAZZE DI CANI ESISTENTI. DOCUMENTATEVI ADEGUATAMENTE PRIMA DI EFFETTUARE LA VOSTRA SCELTA, POTRETE TROVARE INFORMAZIONI UTILI LEGGENDO LIBRI, RIVISTE SPECIALIZZATE, VISITANDO QUALCHE ESPOSIZIONE CINOFILA, ALLEVAMENTI, O FARVI CONSIGLIARE DA UN VETERINARIO O ISTRUTTORE CINOFILO.

SE

DESIDERATE UN CUCCIOLO DI

LABRADOR RETRIEVER

DOVRETE SAPERE

CHE SI TRATTA DI UN CANE ROBUSTO DAL CARATTERE ESUBERANTE, ECCELLENTE NUOTATORE.

IL

PELO CORTO, MA CON UN FITTO SOTTOPELO NECESSITA DI

SPAZZOLATURE REGOLARI, HA BISOGNO DI ABBONDANTE ESERCIZIO FISICO.

IL GOLDEN RETRIEVER E’ UN CANE RUSTICO ATTIVO CON ECCELLENTE FIUTO. LA SUA OBBEDIENZA E CALMA FANNO DI LUI UN AMABILE COMPAGNO.

IL PASTORE TEDESCO, VITALE E CORAGGIOSO E’ NATO COME GUARDIANO DI BESTIAME. HA CONSERVATO IL SUO ISTINTO DI DIFESA DELLA SUA PROPRIETA’, NECESSITA QUINDI DI UN PADRONE RESPONSABILE E DI POLSO. ESSENDO PREDISPOSTO A DISPLASIA DELL’ANCA (UNA MALATTIA EREDITARIA), ACQUISTATELO DA UN ALLEVATORE SERIO, CHE POSSA GARANTIRE IL BUONO STATO DI SALUTE DEI GENITORI.

IL BOVARO DEL BERNESE E’ UN CANE ROBUSTO DALLA BUONA SALUTE, FEDELE ED AFFETTUOSO. NECESSITA DI VIGOROSE SPAZZOLATE E DI MOLTO SPAZIO IN CUI VIVERE E MUOVERSI LIBERAMENTE.

IL BASSOTTO TEDESCO E’ ASTUTO, ALLEGRO, ALQUANTO TESTARDO, TENTERA’ DI ADDESTRATE I SUOI GENITORI ADOTTIVI ANZICHE’ LASCIARSI EDUCARE DA LORO.

E’ UN AVIDO MANGIATORE CON TENDENZA ALL’OBESITA’ IN ETA’ ADULTA. SI ADATTA BENE IN APPARTAMENTO.


un border collie, un setter, un boxer o un pastore scozzese. Amate camminare? Porterete il cane con voi a fare lunghe passeggiate al lago o in montagna? Un labrador o un beagle o uno springer spaniel andranno benissimo. Siete sedentari? siete amanti della quiete e della lettura? per voi i lunghi pomeriggi davanti alla televisione sono irrinunciabili? Evitate un cane energico sempre attivo e a volte irrequieto come il jack russel, ma scegliete un cane piu’ tranquillo e discreto come ad esempio il cavalier king charles spaniel. Avete bambini? Alcuni cani come il boxer, il Labrador o il golden retriever sono particolarmente adatti a stare in compagnia dei

bambini e a giocare con loro. Nel caso di una persona anziana e’ consigliabile un tipo di cane dal carattere tranquillo e di dimensioni ridotte che non rischi di far cadere il padrone durante la passeggiata a guinzaglio o saltandogli addosso per salutarlo. Lo york-shire, il pechinese, e il barboncino saranno i soggetti piu’ adatti. Siete una casalinga amante della pulizia? Evitate razze di cani che perdono molto pelo ma scegliete un cucciolo di taglia mini e a pelo corto. Avete un lavoro molto impegnativo che vi tiene lontano da casa per molte ore al giorno lasciandovi poco spazio per il tempo libero? Fate una scelta

IL BEAGLE E’ IL PIU’ PICCOLO DEI SEGUGI: CACCIATORE INSTANCABILE, ECCELLENTE AFFETTUOSO PER CARATTERE,

NELL’INSEGUIRE LA PICCOLA E GRANDE SELVAGGINA.

HA BISOGNO DI LUNGHE PASSEGGIATE DOVE SI POSSA SODDISFARE UTILIZZANDO IL SUO STRAORDINARIO FIUTO.

ben ponderata, evitate di prendere un cucciolo. Ricordate che per lui, le cose piu’ importanti saranno sempre il vostro amore e la vostra presenza.

2. IL TIPO DI AMBIENTE IN CUI VIVETE Vivete in citta’ o in campagna? Chi abita in citta’ dovrebbe indirizzarsi su cani di taglia piccola o media, non credo sia una buona idea prendere un border collie, uno springel spaniel, o un setter, mentre il cocker spaniel e’ un buon cane da famiglia, non richiede eccezionale attivita’ fisica e si adatta discretamente alla vita cittadina; stessa cosa vale per altre razze come il maltese, pinscher o il barboncino. Se avete un giardino di dimensioni ridotte evitate cani come il terranova, l’alano, il san bernardo o comunque di taglia grande che necessitano di ampi spazi a disposizione e passeggiate quotidiane.

IL COCKER SPANIEL INGLESE E’ DOLCE ALLEGRO ED ATTIVO. OBBEDIENTE MA NON SERVILE INDIPENDENTE E DAL FORTE CARATTERE. RICHIEDE UNA DISCRETA CURA DEL PELO E DELLE ORECCHIE CHE SONO SOGGETTE AD INFEZIONI, OCCORRE DUNQUE PULIRLE REGOLARMENTE.

NECESSITA DI COSTANTE ESERCIZIO FISICO.

IL BOXER: E’ UNO DEI CANI PIU’ ATTIVI E GIOCHERELLONI AL MONDO. HA BISOGNO E’ UN ECCELLENTE COMPAGNO PER I BAMBINI, DA CUI E’ ADORATO. MOLTO ESUBERANTE NECESSITA DI UN’ADEGUATA EDUCAZIONE. PULITO DISCRETO E POCO RUMOROSO SI PUO’ ADATTARE ALLA VITA DA APPARTAMENTO, PURCHE’ GLI SI ASSICURI L’INDISPENSABILE ED ADEGUATO ESERCIZIO FISICO.

DI UN PADRONE CHE GLI CONSENTA DI DARE SFOGO ALLE SUE ENORMI ENERGIE.

IL BARBONCINO E’ ATTIVO ED INTELLIGENTE A VOLTE UN PO’ ATTACCABRIGHE. NASCE COME CACCIATORE DI SELVAGGINA D’ACQUA. SOPPORTA MALE LA SOLITUDINE, VIVE MOLTO A LUNGO, SPESSO OLTRE I 15 ANNI. IL PELO NECESSITA DI SPAZZOLATURE FREQUENTI E DI TOSATURE.

LO YORKSHIRE TERRIER, NASCE COME CANE DA CACCIA AI RATTI NELLE MINIERE E COTONIFICI DELLO YORKSHIRE, OGGI E’ UN CANE DA COMPAGNIA DAL CARATTERE FORTE E CORAGGIOSO. SI ADATTA BENE IN APPARTAMENTO, NON NECESSITA DI ESAGERATO ESERCIZIO FISICO, IL SUO LUNGO PELO PERO’, RICHIEDE MOLTE CURE.

IL CAVALIER KING CHARLES SPANIEL, E’ VIVACE, EQUILIBRATO, E GRAZIOSO. NECESSITA DI CURE DEL PELO E DELLE ORECCHIE.

ALLEGRO

3. IL VOSTRO BILANCIO Non dimenticate di considerare che cibo, visite mediche, vaccinazioni, eventuali farmaci necessari in caso di malattia, cure del mantello, assicurazioni ed altro, hanno nell’insieme un discreto costo. Quando avrete fatto chiarezza su questo genere di questioni, potrete concentrarvi sulla scelta del tipo di cane che desiderate. Ricordate pero’ che un cane per essere adeguato a voi e alla vostra famiglia va scelto soprattutto in base alle suo carattere e alle caratteristiche di razza. Non scegliete mai un cane in base alla moda del momento o esclusivamente in base al suo aspetto. Esistono piu’ di 400 razze di cani omologate dall’ enci (ente nazionale cinofilia italiana). Per scegliere quale cucciolo portare a casa e’ fondamentale considerare alcuni fattori. 15


TAGLIA Questo parametro puo’ variare moltissimo, infatti si puo’ passare dai pochi chili di un cane di taglia mini, fino ai 100 di uno di taglia gigante. A cambiare ovviamente sono l’ingombro, la quantita’ di cibo, i costi vari, ma soprattutto le sue necessita’.

MANTELLO Un cane a pelo lungo e’ senz’altro piu’ impegnativo di uno a pelo raso, infatti necessita di frequenti spazzolature. Anche il bagno e l’asciugatura richiedono maggiore attenzioni e soprattutto piu’ tempo da parte nostra. Inoltre va tenuto conto che alcuni mantelli presentano una crescita continua, e necessitano quindi di regolari tosature eseguite da un buon toelettatore.

SESSO Maschio o femmina? Per entrambi ci sono pro e contro. Le femmine sono generalmente piu’ calme, dolci e meno inclini all’aggressivita’ rispetto ai maschi, anche se in 16

realtà questa non e’ una regola assoluta. Le femmine vanno in calore due volte l’anno, periodo che dura in media tre settimane. I maschi sono in genere piu’ territoriali e piu’ predisposti ad entrare in conflitto con soggetti dello stesso sesso, a volte hanno maggiore tendenza a scappare ma spesso sono dei migliori guardiani della casa.

CARATTERISTICHE DI RAZZA (vedi tabella pag 14-15) Tutte le razze canine sono state create dall’uomo al fine di svolgere al meglio diverse mansioni. Quindi, se scegliete un cane da pastore non dimenticate che sono stati selezionati per il lavoro con le greggi, abituati a coprire grosse distanze sono, quindi, energici e molto attivi. Se scegliete un cane da ferma, un retriever, un setter o uno spaniel, ricordate che nascono per accompagnare i cacciatori di selvaggina quindi sono cani docili e obbedienti si, ma con

grande bisogno di movimento. I cani da guardia sono stati selezionati per difendere il territorio mentre i cani da corsa per correre; i cani da compagnia, per riempire le nostre giornate d’affetto. Nella scelta del cucciolo piu’ adeguato a noi e’ un grave errore ignorare cio’ per cui e’ stato selezionato: otterremmo soltanto una convivenza difficile e sofferta per entrambi. Scegliete bene il tipo di cane che meglio si adatta al vostro stile di vita e a quello della vostra famiglia.

DOVE POTETE TROVARE IL VOSTRO CUCCIOLO? Dopo aver deciso se acquistare un cucciolo di razza o adottare un meticcio e dopo aver scelto il sesso, non resta che cercare le fonti piu’ accreditate a cui rivolgersi. Se il cane che avete scelto e’ un cucciolo che appartiene ad una razza precisa il luogo piu’ adatto dove acquistarlo e’ da un allevatore specifico di quella razza.


Per trovare gli indirizzi degli allevatori potete rivolgervi all’enci o sulle riviste specializzate o chiedere informazioni al vostro veterinario. Anche internet puo’ esservi di aiuto nella ricerca. I negozi di animali hanno il vantaggio di essere piu’ vicini alla clientela, spesso hanno a disposizione diversi tipi di razze di cuccioli, di eta’ variabile. Il negozio puo’ essere un’alternativa all’allevamento, purche’ venga garantita la trasparenza sulla provenienza dei cuccioli, la serieta’ dei controlli veterinari, delle vaccinazioni e la cura degli animali in vendita. Se invece il cucciolo che avete scelto sara’ un meticcio, e ce ne sono di meravigliosi, potete rivolgervi ad un privato. Gli indirizzi dei privati che cercano un padrone ai loro cuccioli, si trovano frequentemente attaccati alle bacheche di diversi luoghi pubblici o dai veterinari, oppure potete rivolgervi ad una organizzazione di tutela degli animali, potete decidere di adottare quindi il vostro cucciolo presso un canile della vostra citta’ (gli indirizzi dei canili li troverete nell’elenco telefonico). Ma attenzione, si possono trovare anche cani piu’ grandicelli, cani sfortunati, ed abbandonati o cani con problemi comportamentali piu’ o meno gravi che richiedono maggiore consapevolezza ed impegno per cercare di risolvere i loro problemi e tentare di migliorare il loro precario benessere psico-fisico. In questo caso sara’ indispensabile una stretta collaborazione con il personale veterinario e non del canile. Qualunque sia la vostra scelta, cucciolo di razza o meticcio, maschio o femmina, acquistato in allevamento o adottato in canile, esiste una regola importantissima da rispettare, che e’ quella di evitare assolutamente di togliere il cucciolo alla madre prima dei due mesi di vita. La mamma durante questa delicata fase rappresenta un modello insostituibile, infatti, il cucciolo imitando i suoi comportamenti imparera’ come comportarsi con i suoi simili. Se il distacco dalla madre verra’ effettuato in eta’ molto precoce si rischia di creare uno dei danni maggiori che puo’ essere arrecato ad un cucciolo. Ricordate che un corretto sviluppo comportamentale getta le basi per il futuro, e dara’ garanzie maggiori per un cane adulto piu’ equilibrato e felice.

Paola Viero, Istruttore cinofilo e responsabile della scuola per cuccioli “WELCOME” di Varese


IL

PASTORE TEDESCO L

’Allevamento “CASA GINO” si trova da trent’anni a Gorla Minore in provincia di Varese ai confini dei boschi del parco del Rugareto. La famiglia Crescimbeni si dedica all’allevamento, addestramento e pensione dei cani da quattro generazioni. Questa passione per i cani è iniziata dal bisnonno Giovanbattista nei primi anni quaranta. Dopo la seconda guerra mondiale, il bisnonno fu chiamato in Egitto dal Re Farouk a dirigere ed istruire il suo personale per l’allevamento e la preparazione dei levrieri da corsa. Tornato in Italia nei primi anni cinquanta, seguì i cinodromi di Firenze e Milano. Dopo qualche anno insieme al figlio Igino si dedica all’allevamento, addestramento e pensione, presso il prestigioso allevamento Casa Gatto. Qui Igino, detto Gino, ebbe la fortuna di fare un’esperienza straordinaria, con i pastori tedeschi più importanti del mondo. Nel 1976 Gino, con la moglie Maria e i figli Mauro, Antonella e Paola, si mette in proprio, ottenendo dall’E.N.C.I. il riconoscimento dell’affisso “Allevamento di Casa Gino”. Dopo qualche anno iniziarono ad arrivare i primi successi con i campioni Edo di Casa Gino e Catrin di Casa Gino. A seguire negli anni, altri successi nei campionati italiani e in Germania ai campionati mondiali con Inde, Genny, Nick, Norma. Il campione italiano,

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di Crescimbeni Igino & C. S.n.c. Allevamento riconosciuto E.N.C.I e F.C. Via Manzoni, 180 21055 GORLA MINORE (VA) Tel. e Fax 0331/602022

europeo ed internazionale Fred di Casa Gino e i suoi figli il campione italiano Sansone di Casa Gino e il giovane campione europeo Olz di Casa Gino. I campioni Duke di Casa Gino, Astrid di Casa Gino, Quanto di Casa Gino, Iris di Casa Gino…Dopo più di sessantanni la famiglia Crescimbeni si dedica ancora a questa bellissima attività con grande passione e amore. In Allevamento sono disponibili cuccioli delle migliori correnti di sangue italiane e tedesche. L’Allevamento dispone di un campo d’addestramento di 11.000 mq. Presso il campo scuola si svolgono corsi privati e collettivi, di comportamento ed educazione, per tutti coloro che desiderano istruire i propri amici a quattro zampe ed insegnare a convivere in armonia con persone ed animali.

I nostri corsi sono aperti a cani di qualsiasi razza e non. BREVI CENNI DI STORIA Lo Standard viene stabilito ufficialmente dalla Società per il Cane da Pastore Tedesco (S.V.), con sede ad Augsburg, membro della Società Cinofila Tedesca (VDH), in qualità di società fondatrice della razza e responsabile per lo Standard del Cane da Pastore Tedesco. L'approvazione dello Standard avvenne in occasione della 1 Assemblea dei Soci tenutasi a Francoforte, in data 20 settembre 1899, secondo le proposte di A. Mayer e di M. Von Stephanitz ed è stato completato dalle aggiunte apportate in occasione della VI Assemblea dei Soci in data 28 luglio 1901, della XXIII Assemblea dei Soci svoltasi a Colonia il 17 settembre 1909, della seduta di Consiglio della Commissione Consuntiva


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CARATTERISTICHE

FISICHE

I DENTI (POSIZIONE DISTANZIATA DEI DENTI). E' PURE DIFETTOSA LA DISPOSIZIONE IN LINEA RETTA (NON A LEGGERO ARCO) DEGLI INCISIVI. MASCELLA E MANDIBOLA DEVONO ESSERE BEN SVILUPPATE E ROBUSTE, AFFINCHÉ I DENTI SIANO COLLOCATI IN PROFONDITÀ NELLE GENGIVE. OCCHI SONO DI MEDIA GRANDEZZA, A MANDORLA, LEGGERMENTE OBLIQUI E NON SPORGENTI. IL COLORE DEGLI OCCHI DEVE ESSERE IL PIÙ POSSIBILE SCURO. L'OCCHIO CHIARO, PUNGENTE, È INDESIDERATO PERCHÈ ALTERA L'ESPRESSIONE DEL CANE.

CARATTERI SOMATICI GENERALI IL CANE DA PASTORE TEDESCO (PT) È DI TAGLIA MEDIA, LEGGERMENTE ALLUNGATO, FORTE E BEN MUSCOLOSO, CON OSSATURA ASCIUTTA E STRUTTURA SOLIDA MISURE FONDAMENTALI L'ALTEZZA AL GARRESE È DA CM 60 A 65 PER I MASCHI E DA CM 55 A 60 PER LE FEMMINE. LA LUNGHEZZA DEL TRONCO SUPERA LA MISURA DELL'ALTEZZA AL GARRESE DI CIRCA IL 10-17%. CARATTERE IL PT DEVE ESSERE EQUILIBRATO, SALDO DI NERVI, SICURO DI SÉ, DISINVOLTO E (SALVO PROVOCAZIONE) DI INDOLE ASSOLUTAMENTE BUONA. DEVE ESSERE ALTRESÌ VIGILE E DOCILE, PER ESSERE IDONEO COME CANE DA ACCOMPAGNAMENTO, DA GUARDIA, DA DIFESA, DI SERVIZIO E DA PASTORE, DEVE POSSEDERE INOLTRE CORAGGIO, COMBATTIVITÀ E TEMPRA. TESTA LA TESTA È CUNEIFORME E PROPORZIONATA ALLA TAGLIA (LUNGHEZZA ALL'INCIRCA DEL 40% DELL'ALTEZZA AL GARRESE), SENZA ESSERE TOZZA O TROPPO ALLUNGATA, ASCIUTTA NELL' INSIEME E MODERATAMENTE LARGA TRA LE ORECCHIE. LA FRONTE, VISTA SIA DAL DAVANTI CHE DI LATO, APPARE SOLO LEGGERMENTE CONVESSA, SENZA O CON UN SOLCO MEDIANO APPENA ACCENNATO. IL RAPPORTO CRANIO-MUSO È 50:50%. LA LARGHEZZA DEL CRANIO CORRISPONDE ALL'INCIRCA ALLA SUA LUNGHEZZA. VISTA DALL'ALTO LA TESTA SI RESTRINGE REGOLARMENTE VERSO IL MUSO CUNEIFORME, DALLE ORECCHIE AL TARTUFO, CON SALTO NASO-FRONTALE NON MOLTO ACCENTUATO. MASCELLA E MANDIBOLA SONO BEN SVILUPPATE E FORTI. LA CANNA NASALE È DIRITTA; È INDESIDERATA UNA CANNA NASALE AVVALLATA O MONTONINA. LE LABBRA SONO TESE, COMBACIANO BENE E SONO DI COLORE SCURO. TARTUFO DEVE ESSERE NERO. DENTATURA DEVE ESSERE ROBUSTA, SANA E COMPLETA (42 DENTI IN CONFORMITÀ ALLA FORMULA DENTARIA). IL PT HA UNA DENTATURA A FORBICE, OSSIA GLI INCISIVI DELLA MASCELLA DEVONO COMBACIARE A FORBICE CON QUELLI DELLA MANDIBOLA. LA DENTATURA A TENAGLIA, OPPURE QUELLA SPORGENTE SUPERIORMENTE OD INFERIORMENTE È DA CONSIDERARSI DIFETTOSA; LO STESSO VALE PER I LARGHI INTERSTIZI TRA

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ORECCHIE IL PT HA ORECCHIE DI MEDIA GRANDEZZA, PORTATE ERETTE, RIVOLTE NELLA STESSA DIREZIONE (NON INSERITE DI LATO), CHE TERMINANO A PUNTA; I PADIGLIONI SONO RIVOLTI IN AVANTI. SONO INDESIDERATE LE ORECCHIE PENDENTI E QUELLE PIEGATE. LE ORECCHIE PORTATE ALL'INDIETRO DURANTE IL MOVIMENTO O NELLA POSIZIONE DI RIPOSO NON SONO DA CONSIDERARSI DIFETTOSE. COLLO IL COLLO DEVE ESSERE ROBUSTO, MUSCOLOSO E SENZA GIOGAIA. LA SUA INCLINAZIONE RISPETTO AL TRONCO (OVVERO SULL'ORIZZONTALE) CORRISPONDE A CIRCA 45°. TRONCO LA LINEA SUPERIORE SI SVILUPPA SENZA APPREZZABILI INTERRUZIONI DALL'INSERZIONE DEL COLLO VERSO IL GARRESE BEN RILEVATO ED IL DORSO, APPENA LEGGERMENTE INCLINATO RISPETTO ALL'ORIZZONTALE, SINO ALLA GROPPA LEGGERMENTE INCLINATA. IL DORSO È SOLIDO, ROBUSTO E BEN MUSCOLOSO. IL RENE È LARGO, ROBUSTO E BEN MUSCOLOSO. LA GROPPA DEVE ESSERE LUNGA E LEGGERMENTE INCLINATA (CIRCA 23° RISPETTO ALL'ORIZZONTALE) E DECORRE, SENZA INTERRUZIONE DELLA LINEA SUPERIORE, VERSO L'ATTACCATURA DELLA CODA. PETTO DEVE ESSERE MODERATAMENTE LARGO CON LA PARTE INFERIORE IL PIÙ POSSIBILE LUNGA E BEN SVILUPPATA. L'ALTEZZA TORACICA DEVE CORRISPONDERE AL 45-48% DELL'ALTEZZA AL GARRESE. LE COSTOLE DEVONO ESSERE MODERATAMENTE CONVESSE. E' DA CONSIDERARSI DIFETTO SIA IL TORACE "A BOTTE" CHE QUELLO PIATTO. CODA DEVE ARRIVARE ALMENO FINO ALL'ALTEZZA DEL GARRETTO, MA NON OLTRE LA METÀ DEL METATARSO. NELLA PARTE INFERIORE È RICOPERTA DA UN PELO UN PO' PIÙ LUNGO E VIENE PORTATA PENDENTE, LEGGERMENTE PIEGATA AD ARCO, MENTRE QUANDO IL CANE È ECCITATO OD IN MOVIMENTO, LA CODA VIENE PORTATA PIÙ SOLLEVATA, COMUNQUE NON OLTRE L'ORIZZONTALE. GLI INTERVENTI CHIRURGICI CORRETTIVI SONO VIETATI. ARTI ANTERIORI VISTI DA TUTTI I LATI, GLI ARTI ANTERIORI SONO DIRITTI E, VISTI DAL DAVANTI, ASSOLUTAMENTE PARALLELI. LA SCAPOLA E L'OMERO SONO DI PARI LUNGHEZZA E BEN ADERENTI AL TRONCO A MEZZO DI UNA FORTE MUSCOLATURA. L'ANGOLATURA SCAPOLO-OMERALE È IDEALMENTE DI 90°, DI NORMA FINO A 110°. SIA DA FERMO

CHE IN MOVIMENTO, I GOMITI NON DEVONO ESSERE NÉ APERTI ALL'INFUORI NÉ TROPPO ADERENTI. VISTI DA TUTTI I LATI, GLI AVAMBRACCI SONO DIRITTI, ASCIUTTI, MUSCOLOSI E TRA DI LORO ASSOLUTAMENTE PARALLELI. IL METACARPO HA UNA LUNGHEZZA DI CIRCA 1/3 DI QUELLA DELL'AVAMBRACCIO, E FORMA CON QUESTO UN ANGOLO DI CIRCA 20-22°. UN METACARPO TROPPO INCLINATO (PIÙ DI 22°) O TROPPO POCO INCLINATO (MENO DI 20°) PREGIUDICA IL RENDIMENTO, IN PARTICOLARE MODO, LA RESISTENZA. PIEDI SONO TONDEGGIANTI, BEN CHIUSI ED ARCUATI. LA PIANTE DEL PIEDE È DURA, MA NON RUVIDA, LE UNGHIE SONO FORTI E DI COLORE SCURO. POSTERIORE LA POSIZIONE DEGLI ARTI POSTERIORI È LEGGERMENTE ARRETRATA, MENTRE GLI APPIOMBI, VISTI DA DIETRO, DEVONO ESSERE FRA LORO PARALLELI, FEMORE E TIBIA HANNO APPROSSIMATIVAMENTE LA STESSA LUNGHEZZA E FORMANO UN ANGOLO DI CIRCA 120°. LA COSCIA È FORTE E BEN MUSCOLOSA. I GARRETTI SONO ROBUSTI E SOLIDI ED IL METATARSO È PERPENDICOLARE AL GARRETTO. PIEDI SONO CHIUSI, LEGGERMENTE ARCUATI, LA PIANTE DEL PIEDE È DURA E DI COLORE SCURO. LE UNGHIE SONO FORTI, ARCUATE, ANCH'ESSE DI COLORE SCURO. MOVIMENTO IL PT È UN TROTTATORE. GLI ARTI DEVONO ESSERE ARMONIZZATI TRA DI LORO, IN LUNGHEZZA ED ANGOLATURE, TANTO DA CONSENTIRE CHE IL POSTERIORE SI PORTI SINO AL LIVELLO DEL TRONCO E L'ANTERIORE ALLUNGHI ALTRETTANTO AMPIAMENTE, SENZA SOSTANZIALI SPOSTAMENTI DELLA LINEA SUPERIORE. OGNI TENDENZA AD UNA ECCESSIVA ANGOLATURA DEL POSTERIORE, DIMINUISCE LA SOLIDITÀ E LA RESISTENZA E COMPROMETTE, DI CONSEGUENZA, L'IDONEITÀ ALL' IMPIEGO. LE PROPORZIONI E LE ANGOLATURE CORRETTE CONSENTONO UN MOVIMENTO SPAZIOSO E RADENTE AL TERRENO, TALE DA DARE ALL'OSSERVATORE L'IMPRESSIONE DI UN PROCEDERE MOLTO FLUIDO ED AGEVOLE. IN UN TROTTO TRANQUILLO ED UNIFORME, CON LA TESTA PROTESA IN AVANTI E LA CODA LEGGERMENTE SOLLEVATA, SI PUÒ OSSERVARE UNA LINEA SUPERIORE ELASTICA E SENZA INTERRUZIONI, CHE PARTENDO DALLA PUNTA DELLE ORECCHIE, ATTRAVERSO IL COLLO ED IL TRONCO, SI PORTA SINO ALL' ESTREMITÀ DELLA CODA. CUTE LA PELLE È ADERENTE E SOLLEVABILE, MA SENZA FORMARE PIEGHE. PELO COSTITUZIONE DEL PELO PER IL PT IL PELO CORRETTO È QUELLO DURO CON SOTTOPELO. IL PELO DI COPERTURA DEVE ESSERE IL PIÙ POSSIBILE FITTO, DURO ED BEN ADERENTE. SULLA TESTA, NELLA PARTE INTERNA DELLE ORECCHIE, SUL DAVANTI DEGLI ARTI, AI PIEDI ED ALLE DITA, IL PELO DEVE ESSERE CORTO, MENTRE SUL COLLO È UN PO' PIÙ LUNGO E FOLTO. SULLA PARTE POSTERIORE DEGLI ARTI, IL PELO S' ALLUNGA RISPETTIVAMENTE SINO ALL'ARTICOLAZIONE DEL CARPO E FINO AL GARRETTO; SULLA PARTE POSTERIORE DELLA COSCIA FORMA DEI MODERATI "PANTALONI".


COLORI NERO CON FOCATURE ROSSO-BRUNE, BRUNE, GIALLE FINO AL GRIGIO CHIARO. NERO E GRIGIO UNICOLORE, CON SFUMATURE GRIGIE PIÙ SCURE. SELLA E MASCHERA NERE. SONO AMMESSE, MA NO AUSPICABILI, PICCOLE MACCHIE BIANCHE SUL PETTO, COME PURE PARTI INTERNE DEGLI ARTI MOLTO CHIARE. CON OGNI TIPO DI COLORE, IL TARTUFO DEVE ESSERE SEMPRE NERO. LA MANCANZA DI MASCHERA, L' OCCHIO CHIARO FINO A PUNGENTE, LE MACCHIE CHIARE FINO A BIANCASTRE SUL PETTO E NELLA PARTE INTERNA DEGLI ARTI, L' UNGHIA CHIARA E LA PUNTA DELLA CODA ROSSA, SONO SEGNI DI SCARSA PIGMENTAZIONE. IL SOTTOPELO È DI TONALITÀ LEGGERMENTE GRIGIA. IL COLORE BIANCO NON È AMMESSO. TAGLIA/PESO MASCHI: ALTEZZA AL GARRESE DA 60 A 65 CM - PESO DA 30 A 40 KG FEMMINE: ALTEZZA AL GARRESE DA 55 A 60 CM PESO DA 22 A 32 KG TESTICOLI: MASCHI DEVONO POSSEDERE DUE TESTICOLI NORMALMENTE SVILUPPATI, ENTRAMBI SITUATI COMPLETAMENTE NELLO SCROTO

DIFETTI OGNI DEVIAZIONE DEI PUNTI ELENCATI IN PRECEDENZA È DA CONSIDERARSI DIFETTO, LA CUI VALUTAZIONE DOVREBBE CORRISPONDERE ESATTAMENTE AL GRADO DELLA DEVIAZIONE STESSA. DIFETTI GRAVI DIVERGENZE DALLE CARATTERISTICHE DELLA RAZZA COME DESCRITTE IN PRECEDENZA CHE COMPROMETTONO L' IDONEITÀ ALL'IMPIEGO. DIFETTI DELLE ORECCHIE: ORECCHIE ATTACCATE TROPPO IN BASSO; ORECCHIE PIEGATE, CONVERGENTI O DEBOLI. DIFETTI RILEVANTI DELLA PIGMENTAZIONE: NOTEVOLE MANCANZA DI SOLIDITÀ GENERALE. DIFETTI DENTARI: TUTTE LE DEVIAZIONI DALLA DENTATURA A FORBICE E DALLA FORMULA DENTARIA, SEMPRECHÉ NON SI TRATTI DI DIFETTI DA SQUALIFICA DIFETTI CHE COMPORTANO LA SQUALIFICA • CANI CON DEBOLEZZA DI CARATTERE, • CANI MORDACI, CANI DEBOLI DI NERVI • CANI CON COMPROVATA DISPLASIA GRAVE • CANI MONORCHIDI O CRIPTORCHIDI, COME PURE QUELLI CON TESTICOLI PALESEMENTE DISEGUALI O ATROFIZZATI

• CANI CON DEFORMAZIONI DELLE ORECCHIE E DELLA CODA • CANI CON MALFORMAZION • CANI CON DIFETTI DI DENTATURA PER LA MANCANZA DI UN 3° PREMOLARE E DI UN ALTRO DENTE, OPPURE DI UN CANINO, OPPURE DI UN 4° PREMOLARE, OPPURE RISPETTIVAMENTE DI UN 1° MOLARE O DI UN 2° MOLARE, OPPURE COMPLESSIVAMENTE DI 3 E PIÙ DENTI • CANI CON DIFETTI DELLA MANDIBOLA: ENOGNATISMO DI 2 O PIÙ MM, PROGNATISMO, DENTATURA A TENAGLIA COMPLETA SU TUTTI GLI INCISIVI. • CANI DI TAGLIA DI 1 CM SUPERIORE AL LIMITE MASSIMO E DI 1 CM INFERIORE AL LIMITE MINIMO, ALBINISMO • COLORE BIANCO (ANCHE SE CON OCCHI ED UNGHIE SCURE) • PELO LUNGO E COMPATTO (PELO LUNGO MORBIDO, MANTO NON COMPLETAMENTE ADERENTE CON SOTTOPELO, FRANGE ALLE ORECCHIE ED AGLI ARTI, "PANTALONI" FOLTI SULLE COSCE E CODA FOLTA CON FRANGE VERSO IL BASSO) • PELO LUNGO (PELO LUNGO, MANTO MORBIDO, SENZA SOTTOPELO, SPESSO SPARTITO SUL DORSO, FRANGE ALLE ORECCHIE, AGLI ARTI E SULLA CODA).

I NOSTRI RISULTATI: DIPLOMA DI CAMPIONE ITALIANO EDO DI CASA GINO GENNY DI CASA GINO

ALTRI RISULTATI:

ANNI VOM HOUSE ANGELA

FRED DI CASA GINO CHAMPION INTERNATIONAL DE BEAUTÉ MONTECARLO;

FRED DI CASA GINO DUKE DI CASA GINO IRIS DI CASA GINO SANSONE DI CASA GINO ASTRID DI CASA GINO QUANTO DI CASA GINO

AUSLESE S.A.S.: EDO DI CASA GINO EDO DI CASA GINO CATRIN DI CASA GINO

CATRIN DI CASA GINO PROMESSA S.A.S. QUANTO DI CASA GINO 1° CLASSIFICATO ESPOSIZIONE MONDIALE CANINA CLASSE INTERMEDIA MILANO 22-23-24-25 GIUGNO 2000 OLTZ DI CASA GINO 1° CLASSIFICATO CAMPIONATO EUROPEO CLASSE GIOVANI – GENOVA 1998; FRED DI CASA GINO 1° CLASSIFICATO CAMPIONATO EUROPEO ADULTI MASCHI E MIGLIOR PASTORE TEDESCO GENOVA 1998 1° MIGLIOR GRUPPO DI ALLEVAMENTO IN VARIE ESPOSIZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI.

HINDE DI CASA GINO 21


22


tenutasi a Wiesbaden il 5 settembre 1930 e della seduta di Consiglio della Commissione di Allevamento

del 25 marzo 1961; è stato successivamente rielaborato nell'ambito dell'Unione Mondiale delle Società per il Cane da

Pastore Tedesco (WUSV) ed approvato in occasione della seduta WUSV del 30 agosto 1976. E' stato ancora rielaborato e catalogato con risoluzione del 23/24 marzo 1991 da parte del Consiglio e della Commissione Consultiva. Il cane da Pastore Tedesco, il cui allevamento pianificato ebbe inizio a partire dall'anno 1899, dopo l'avvenuta fondazione della Società, è stato selezionato da ceppi di cane da pastore esistenti allora nella Germania centrale e meridionale, con l'obiettivo finale di creare un cane di utilità idoneo a prestazioni rilevanti. Per raggiungere lo scopo, è stato definito lo Standard della razza del Cane da Pastore Tedesco, che contempla sia le caratteristiche fisiche che quelle del temperamento e del carattere.

23


MEDICINA OMEOPATICA EOPAT IN VETERINARIA IA a cura del Dott.ssa PATRIZIA ARRIGHI

Nell’ambito medico-veterinario assistiamo, nella popolazione felina, ad una notevole diffusione di malattie virali immunodepressive. I virus maggiormente coinvolti sono quelli della Leucemia Felina (FELV) e della Immunodeficienza Felina (FIV). Appartengono alla Famiglia dei retrovirus: predispongono i gatti a molte altre malattie, sono ospitespecifici e non comportano rischi per l’uomo in caso di esposizione a gatti infetti. La trasmissione del FELV richiede un intimo contatto oro-nasale con saliva infetta. Il contagio e’ facilitato dal comportamento sociale dei gatti che si leccano, si mordono, si puliscono il pelo, condividono le ciotole. Inoltre, poiche’ il coito fra felini comporta generalmente il morso del maschio sul collo della femmina e poichè nel seme e nei liquidi vaginali sono state rinvenute cellule FELV infette, e’ probabile anche la trasmissione durante l’accoppiamento. Il virus della FIV si trasmette principalmente attraverso il morso durante la lotta fra gatti e la maggior parte dei soggetti infetti e’ rappresentata da gatti domestici che conducono vita libera all’aperto e che difendono il loro territorio. La piu’ frequente e devastante conseguenza di queste viremie e’ una profonda sindrome immunodeficiente che rende il gatto predisposto a malattie batteriche, virali, parassitarie, ad infiammazioni delle vie respiratorie, infertilita’, 24

febbre, aumento dei linfonodi, disturbi neurologici e neoplasie. Il medico veterinario omeopata nel trattamento della malattia e nella scelta della cura deve valutare da una parte il paziente con i suoi sintomi particolari, e dall’altra sintomi simili, noti per essere stati prodotti sull’individuo sano da un dato rimedio in modo da prescrivere il rimedio similimum o parzialmente similare. Tuttavia, nella pratica veterinaria, non sempre e’ possibile ottenere tutte le informazioni necessarie all’applicazione di questo tipo di tecnica soprattutto per gli animali che non vivono

a stretto contatto con l’uomo, vedi colonie di gatti, ma anche casi di soggetti particolarmente debilitati che presentano sintomi locali tipici della malattia. In questi casi si possono utilizzare dei rimedi che aiutino e stimolino il sistema immunitario in modo da

aumentare la risposta difensiva dell’animale. Nella nostra pratica abbiamo ottenuto dei buoni risultati con l’utilizzo di fiale o compresse di Engystol somministrate per lunghi periodi e alternati a periodi di sospensione. Altri rimedi che producono risposte significative sono Arsenicum Album e Arsenicum Jodatum che con la loro natura distruttiva, e un organo-trofismo molto affine, ben si sovrappongono all’azione immuno

soppressiva del virus della FIV; essi possono dare un miglioramento della qualita’ della vita e un allungamento della stessa rispetto alle indicazioni prognostiche fornite dai testi ufficiali. Silicea, nella sperimentazione omeopatica, ha dimostrato un insieme di sintomi a diversi livelli comparabili con quelli caratteristici


della FELV: ha un’azione lenta, interessa i linfonodi dando aumento di volume e indurimento, provoca dimagrimento, anemia, astenia, e molti altri sintomi propri della Leucosi virale. Il suo utilizzo in gatti affetti da FELV anche con gravi sintomi clinici ha dato buoni risultati. Oro-Argento-Rame sono oligoelementi in grado di aumentare considerevolmente le auto difese dell’organismo, di agire come antinfettivi e di attenuare la virulenza di malattie contagiose. Il Trans-factor 21, che contiene interferone alfa, e’ in grado di modulare positivamente alcuni circuiti omeostatici e di determinare conseguentemente una

migliore competenza immunitaria. Per concludere, pur ritenendo che, dove sia possibile, la prescrizione del rimedio piu’ simile al paziente sia la tecnica d’elezione da preferire, possiamo dire che lo studio della malattia ci puo’ portare a identificare un “rimedio della malattia” che ci aiuta in tutti quei casi in cui il malato presenta scarsi sintomi e per di piu’ limitati a lesioni locali.

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wertipzY ISTRUZIONI PER L' USO a cura di CHETY MEGGIORINI, esperta toelettatrice

soprattutto con competenza. Una corretta conoscenza degli strumenti e dei metodi di toelettatura del nostro amico (spazzole, pettini, shampi e attrezzi vari) semplificheranno la vita a noi e a lui; bisogna inoltre sottolineare che la loro salute dipende anche e soprattutto da un mantello ben curato e sano, orecchie e occhi puliti, unghie corte e denti in perfette condizioni. Su come mantenere correttamente l’igiene

Molti cani e gatti, di razza e non, richiedono cure del mantello particolari per esaltare le caratteristiche di tipicità, altre necessitano semplicemente di periodici trattamenti di normale manutenzione, rivolti principalmente a salvaguardare l’aspetto igienico; è comunque essenziale per qualsiasi cane o gatto, specie se vive in casa, una cura regolare del mantello che deve essere eseguita con diligenza e regolarità ma

I

NEMICI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE

COMPROMETTONO LA SALUTE E LA BELLEZZA DEL MANTELLO SONO:

I PARASSITI

• L’ ALIMENTAZIONE

26

SCORRETTA

GLI AGENTI INQUINANTI E TOSSICI

GLI SBALZI TERMICI REPENTINI

GLI AMBIENTI MALSANI

e la pulizia del nostro amico dobbiamo innanzitutto farci consigliare da un toelettatore professionista e dal nostro veterinario di fiducia. Ricordate che un animale il cui stato generale sia deficitario sarà più pronto ad una visita dal veterinario piuttosto che ad una seduta di toelettatura. Una perfetta igiene generale parte sempre da un bagno ben fatto. Il nostro cucciolo, fin dai primi mesi di vita, dovrà abituarsi ad essere manipolato e pulito, in modo che queste pratiche, che all’inizio possono risultare per lui sgradevoli, possano invece diventare “coccole” quando sarà cresciuto, si eviteranno così traumi e timori inutili. Il bagno, come operazione in sé, conta una serie di fasi più o meno complesse: la preparazione, il lavaggio vero e proprio e l’asciugatura finale. La difficoltà, la frequenza con il quale il bagno debba essere effettuato e la scelta dei prodotti più indicati, variano con il variare delle razze e dei singoli soggetti. La temperatura dell’acqua dovrà essere di circa 39 °C e lo shampoo utilizzato dovrà essere conforme alla necessità del mantello; l’uso di balsamo o di condizionatori è facoltativo ed è anch’esso dettato dalle caratteristiche del singolo esemplare e dalle condizioni del manto.Bisogna fare attenzione a sciacquare molto bene il nostro cane, ricordiamoci che il risciacquo è ancor più importante che il lavaggio. Residui di shampoo possono infatti arrecare irritazioni alla cute se non completamente asportati, attenzione alle orecchie però, una singola goccia all’interno del padiglione auricolare può portare a gravi infezioni. Controlliamo inoltre periodicamente lo stato delle ghiandole anali ed in caso di arrossamenti o gonfiore fatele vedere al vostro toelettatore o al vostro veterinario.


Finita la fase del bagno provvederemo a dare una prima asciugatura del nostro piccolo batuffolo bagnato con degli asciugamano morbidi, senza sfregare il pelo ma tamponandolo dolcemente; successivamente, nelle fasi di asciugatura con il phon, facciamo molta attenzione a non spaventare il soggetto con inutili soffi d’aria diretti sul muso, cerchiamo invece di tranquillizzarlo facendogli capire che non c’è nulla da temere e che le sue “lamentele” non ci spaventano per niente.

ricordiamoci che i prodotti per uso umano hanno un ph differente da quello dedicato agli animali domestici come cani e gatti e sono quindi altamente sconsigliati

Durante l’asciugatura è sempre meglio abbinare la fase di spazzolatura in modo da agevolare lo scioglimento degli eventuali nodi e abbreviare i tempi di asciugatura; le spazzole, i pettini o i cardatori da utilizzare saranno sempre dettati dalla tipologia del manto.

Alla fine di questa piccola grande avventura, con un po’ di pazienza e tanta dolcezza, potrete finalmente godere dei risultati ottenuti: un batuffolo morbido da poter coccolare; dovrete però assolvere all’ultimo dovere: premiare il vostro amico nel miglior modo possibile …..tanto e tanto affetto. 27



IL LASER

conoscenza, utilizzo e applicazione nel mondo animale. a cura del Dr. DARIO MOTTERLE E DR. MARCO PIZZAGALLI

Il termine Laser è l’acronimo per Light Amplification by the Stimulated Emission of Radiaton (Amplificazione della Luce attraverso l’emissione stimolata dalla radiazione). Questa sigla indica un dispositivo in grado di emettere un fascio di luce coerente, generalmente monocromatico e concentrato in un raggio rettilineo estremamente collimato. La teoria alla base del laser fu descritta da Albert Einstein che già postulò la possibilità dello sviluppo dell’applicazione terapeutica. Il primo laser terapeutico fu sviluppato nel 1962. Alla fine degli anni ’60 Endre Mester riporta un miglioramento della guarigione di ferite attraverso l’utilizzo dell’ LLLT (low level laser therapy). Da allora numerosi scienziati e dottori hanno descritto l’uso del laser per

trattare patologie che possono affliggere tutti i gruppi di età. La “low level laser therapy” (LLLT) è l’applicazione della luce rossa e infrarossa su ferite o lesioni per velocizzare o favorire la guarigione e per diminuire il dolore sia cronico che acuto. La Laserterapia non si basa sullo sviluppo di calore ma su effetti fotochimici e fotobiologici nelle cellule e nei tessuti. E' stato osservato che se la luce Laser è somministrata in giuste dosi, si ottiene una stimolazione di certe funzioni cellulari, soprattutto in presenza di cellule che presentano deficit funzionali. L'azione biologica nell'utilizzo del Laser in terapia produce una serie di effetti sulle cellule in funzione dell'aumentata

produzione di ATP. La cellula, stimolata dal Laser a livello di mitocondri, tende a ricaricarsi di energia, per cui, se danneggiata per cause infiammatorie, traumatiche o degenerative, tende a riportarsi alla funzione fisiologica primaria. Una corretta pratica applicativa dei dispositivi a luce Laser permette di attivare le funzioni cellulari, di ristabilire completamente i tessuti danneggiati, ripristinando la funzionalità dopo rallentamenti metabolici dovuti ad immobilità, traumi o interventi chirurgici. Gli effetti più evidenti che si possono conseguire si sostanziano nell'attivazione del microcircolo, grazie ad un maggior apporto nutrizionale, con riequilibrio del bilancio funzionale delle zone malate e conseguente accelerata normalizzazione e stimolazione della circolazione linfatica. Migliaia di studi, condotti da diversi ricercatori, dimostrano gli effetti biologici del Laser a corretto livello di energie. E' certo comunque che l'attività Laser terapica non presenta rischi, non è invasiva, è indolore e può essere combinata con 29


altre terapie presentando raramente effetti collaterali. I campi di applicazione sono i più svariati, a seconda della luce utilizzata si possono raggiungere diverse profondità nei tessuti andando a stimolare i punti critici. In dermatologia viene utilizzata più spesso la luce rossa, viene utilizzata per la cicatrizzazione di ferite, per velocizzare la ricrescita dei tessuti, per migliorare cicatrici deturpanti. L’effetto viene raggiunto grazie all’aumento della microcircolazione, che porta maggior nutrimento alla zona irradiata, e al richiamo di particolari cellule in grado di costruire il tessuto perso o danneggiato. E’ possibile intevenire nella stessa seduta con programmi mirati alla diminuzione del dolore e del prurito così da garantire una miglior prognosi evitando fenomeni di autolesionismo. Il Laser viene usato normalmente in svariati casi: dalle scottature, alle dermatiti, alle ulcere, ai casi di alopecia. Il numero delle sedute e la frequenza delle stesse varia in base al tipo di lesione, agendo su frequenza, potenza e tempo di applicazione si stimola una miglior guarigione visibile mediamente (nei casi acuti) dopo 3-4 sedute. La prima applicazione, e spesso anche la seconda, è seguita da un lieve peggioramento della lesione dovuto ad un richiamo dei fattori dell’infiammazione e ad una sua riattivazione. Si può notare quindi un arrossamento della parte, a volte molto evidente, che ci conferma l’azione del Laser. Al peggioramento iniziale segue un miglioramento con ripristino delle funzioni. La terapia è da intendersi all’interno di una gestione più ampia, associata, nel caso, ad una copertura antibiotica e alle normali norme di igiene che acquistano valenza ancora più importante in questi casi. 30



bagnet to

I CANARINI PORTANO FORTUNA Allevamento

a cura dI DAVIDE SETTIMO (CONSULENTE PET) Allevamento

bagnet to

Nel 1402 gli spagnoli conquistarono le isole Canarie e poiché in quei luoghi non trovarono alcun tesoro o giacimento d’oro, notarono solamente un gentile volatile molto colorato e dal canto melodioso e divertente. Grazie agli indigeni di quelle isole, impararono ad allevarli in gabbiette di legno e giunchi, particolarmente per il canto e per i vivaci colori. Iniziarono il commercio in tutta Europa, e in pochi anni, in particolare in Olanda, Francia ed Inghilterra, molto apprezzato fu il canto armonioso, la facilità di riprodursi in cattività e il carattere gioioso. Tanto richiesti al punto che il loro valore raggiunse cifre che solo i ricchi potevano permettersi di possedere un canarino. Ecco perché ancora oggi il canarino è considerato porta fortuna, e in alcune zone della Spagna, Italia e Grecia è considerato un porta fortuna di benessere e ricchezza. L’appendere una gabbietta sul muro della casa, sul terrazzo o sul ballatoio porta fortuna e gioia a tutta la famiglia che in questa casa vive. Nelle isole Canarie la taglia dei Canarini selvatici raggiunge al massimo i 16cm, vi sono alcuni Canarini allevati 32

Allevamento

che raggiungono i 20-22cm di lunghezza. bagnet to morfologica dei La struttura canarini di casa nostra è rimasta invariata all’originale, che si può trovare in queste meravigliose isole dell’oceano Atlantico. I Serini, la cui denominazione scientifica “Serinus Canarius” essendo di natura socievole, se isolati soffrono notevolmente di solitudine, per cui, salvo casi di addestramento al canto, è sempre consigliabile tenere questi uccellini in coppie. La vita media dei canarini, allevati ed alimentati in modo corretto, si aggira intorno ai dieci anni e non sono rari casi in cui, animali tenuti in condizioni ottimali, raggiungono i venti anni di vita. Quando si parla di intelligenza, non bisogna aspettarsi troppo da queste creaturine. Un allevatore aveva preso l'abitudine di nascondere un pezzetto di biscotto sotto una pedina di una scacchiera del gioco della dama: il canarino non tardò a trovare il bocconcino e a ripetere l'esercizio nonostante il pezzo venisse spostato di volta in volta. Un altro canarino in un circo famoso imparò a spostare un carrellino quel tanto da consentirgli di arrivare al cibo. Se ben addestrati i canarini sono capaci di eseguire operazioni ben più complesse, come fare il morto in seguito allo sparo di un cannoncino, lasciandosi trasportare su un carrellino, per poi resuscitare sempre a comando. INIZIAMO LA GIORNATA CON ALLEGRIA. I canarini, sono utilizzati in “pet-therapy”, terapia dolce proprio in virtù degli effetti benefici che possono essere riscontrati per aiutare le persone

che soffrono di depressione e solitudine, per rendere il risveglio e l’inizio della giornata gioioso per facilitare ed incrementare la voglia di vivere, grazie alle doti canore e gioiose di questi graziosi e simpatici amici pennuti, che alla mattina presto cantano melodiosamente un inno alla vita e festeggiano il sorgere del sole. Le doti canore dei Canarini, siano essi selvatici che domestici, di differenze sostanziali vere e proprie, non si può parlare. Il canto del canarino selvatico risulta più marcato, fresco e melodioso, ma un po' aspro, in quanto composto in parte da suoni metallici e acuti, emessi in rapida successione. Vi sono comunque alcune razze


domestiche che si distinguono perché capaci di veri e propri virtuosismi musicali; queste razze sono i Malinois e gli Harzer. Volendo comunque fare un confronto, è possibile paragonare i fischi emessi dai canarini appartenenti alle due sopraccitate razze, alla musica da camera e il canto dei canarini selvatici alla canzone popolare; per cui, si può facilmente capire che la predilezione per l'una o per l'altra varietà è solo questione di gusti. Anche nei canarini come nella maggior parte degli uccelli, il canto è una prerogativa dei maschi, mentre le femmine si limitano ad emettere dei cinguettii più o meno squillanti, che talvolta incitano i maschi ad emettere prorompenti fraseggi canori. Sulle capacità canore influiscono numerosi fattori; tra cui: quelli ereditari, l'addestramento e la giusta attività ormonale, nonché lo stato psicofisico dell'animale stesso. Per cui è facile intuire che l'alimentazione riveste un ruolo fondamentale; se sana, ricca di vitamine e accompagnata dal mantenimento in ambiente soleggiato ed arieggiato contribuisce in maniera positiva sulla produzione di ghiandole endocrine, rendendo più rapide le vibrazioni delle apposite membrane. In breve non si ha voglia di cantare se non si è in buona salute e in ambiente confortevole. L'ALIMENTAZIONE I canarini vanno nutriti con una miscela di semi, il pastoncino appositamente studiato, già nei lontani anni ’50 da un famoso allevatore di Varese, appuntato dei Carabinieri con la passione dei canarini il Sig. Ferruccio Dal Bello, che per la loro alimentazione inventò un particolare ed adeguato pastoncino dal giusto valore proteico, e integrato con sostanze vegetali come la verdura e la frutta, il miele e con minerali. Nei canarini da canto la tecnica di alimentazione è strettamente connessa con la

produzione di valenti cantori. Due o tre volte la settimana sarà opportuno somministrare in separata mangiatoia, oltre al tradizionale pastoncino, una piccola dose di un'altra miscela composta in parti uguali di grani di lattuga, cicoria e papavero, in commercio si trovano facilmente con il nome di “semi della salute”. Questi semi sono considerati condizionatori, servono cioè a mantenere i canarini nella forma migliore durante tutto l'anno e soprattutto nel periodo della riproduzione. E' anche bene appendere nella gabbia una spiga di panico naturale dalla

quale gli uccellini staccheranno divertendosi isemi con particolare piacere. I semi sono l'alimento base dei canarini ma non deve essere considerato l'unico. Tutti gli uccelli granivori hanno bisogno regolarmente di sostanze vegetali fresche. Le verdure più gradite dai canarini sono: lattuga, cicoria, scarola, cavolo, broccolo, spinaci, indivia, radicchio. Esistono però degli altri ortaggi molto graditi da questi uccelli, come: fave e piselli freschi e dolci, cetriolo fresco, pomodoro maturo, carota, lamponi, mirtilli e fragole, questie ultime di colore rossastro aiutano a mantenere la colorazione 33


vivace dei canarini a fattore rosso. E' bene somministrare ai canarini anche dei pezzetti di aglio e di cipolla, che avendo notevoli proprietà anti fermentative e acaricide, giovano molto alla salute. Le verdure vanno somministrate ben lavate e accuratamente asciugate, perché i vegetali intrisi d'acqua possono causare disturbi intestinali e dissenteria. Per quanto riguarda la frutta, la mela è la più indicata e gradita da tutti i canarini, ideale anche quando gli allevatori portano in viaggio i vari canarini in mostra in fiere e mercati. Ugualmente accetti possono risultare gli altri frutti di stagione, frutta rossa se si vuol colorare la livrea o piumaggio di rosso. Ogni tipo di frutta va somministrato in piccole porzioni tali da essere consumate prima che vadano a deteriorarsi. E' consigliabile somministrare ai canarini una o due volte la settimana una fettina di rosso d'uovo sodo oppure fornire loro giornalmente del biscotto all'uovo e miele che si trovano in commercio appositamente preparati per loro, addirittura addizionati già direttamente con i semi più prelibati. I canarini nel periodo della riproduzione,

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necessitano di maggiori sostanze proteiche sia per essi sia per la prole che devono imbeccare. A questi soggetti bisogna fornire un pastoncino apposito, il cosiddetto pastoncino all'uovo e miele per allevamento. Il pastoncino soffice e moderatamente umido; per le razze molto selezionate, è già pronto per l’uso e questo permette di allevare al meglio con le giuste componenti sia vitaminiche, proteiche che minerali. Nel caso vogliate aggiungere omogeneizzati, acqua, succhi di frutta, la preparazione deve essere giornaliera perché il composto si deteriora facilmente e tende ad irrancidire ed ammuffire velocemente se inumidito oltre il necessario. Tutti i canarini, durante l'anno, dovranno disporre di integrativi minerali, tra cui l'osso di seppia e i sali minerali di calcio e carbone dolce che si trovano in commercio. Ma importanti sono pure i sali minerali e ancora più

importante è il grit (gusci di conchiglie macinati finemente), costituito da un insieme di piccoli granuli duri irregolari che gli uccelli ingoiano per facilitare la triturazione del cibo e dei semi in particolare. Nelle località dove l'acqua potabile non è ottima, sarà bene fare uso di un filtro oppure sostituirla con acqua minerale non gassata. E' buona abitudine aggiungere all'acqua da bere delle sostanze che giovano alla salute degli uccelli, cioè succo di limone, aglio e bicarbonato di sodio. Una volta la settimana si aggiunga all'acqua, nella dose di 5 gr. per litro, del bicarbonato di sodio che è un regolatore delle funzioni digestive, e gli altri sei giorni si ponga nell'acqua alternativamente alcune gocce di succo di limone che fungono da disinfettante, facilitando la digestione e un pezzo di spicchio d'aglio dal buon potere disinfettante soprattutto delle vie respiratorie.



Amazzone Fronte Azzurra Baby

Con il nome latino di Amazona Aestiva intendo un magnifico pappagallo, sempre più diffuso nei pet shop e nelle nostre case, con il nome in italiano di Amazzone fronte azzurra, derivante dalla grossa macchia blu sulla fronte. Distribuito in natura nella parte centro sud dell’America,Brasile, Bolivia, Paraguay, oggi questo splendido volatile viene comunemente allevato in cattività e riprodotto in Italia. Parlo molto volentieri dell’ Amazzone fronte Azzurra, in quanto, tra i pappagalli di grossa taglia, rimane una delle specie più miti e relativamente semplici da accudire, che meglio si adatta alla vita domestica, grazie anche al suo carattere curioso ed espansivo.

ALIMENTAZIONE QUESTO PAPPAGALLO NECESSITA DI UNA DIETA POVERA DI GRASSI E RICCA DI PROTEINE, COSTITUITA DA UN BUON MISCUGLIO DI SEMI VARI (SEMI DI LEGUMINOSE, SEMI OLEOSI E SEMI DI CEREALI), FRUTTA E VERDURA E DI TANTO IN TANTO UN BUON MULTIVITAMINICO PER NON CREARE QUALCHE SCOMPENSO ALIMENTARE. OGGI, IN COMMERCIO, SI TROVANO NUMEROSI TIPOLOGIE DI MANGIMI ESTRUSI O IN PELLET ( GENERALMENTE SOTTO FORMA DI PICCOLE CROCCHETTE COLORATE) CHE FORNISCONO UN GIUSTO APPORTO NUTRIZIONALE BILANCIATO PER GARANTIRE AL NOSTRO AMICO UNA PERFETTA FORMA FISICA SENZA LACUNE GENERATE DA UN ALIMENTAZIONE POCO CORRETTA. CONSIGLIO SEMPRE, SE INESPERTI, DI FARSI AIUTARE DA UN VETERINARIO O DA UN NEGOZIO SPECIALIZZATO.

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ALLEVAMENTO A MANO Il ricorso all’allevamento artificiale può essere dettato da diverse motivazioni; nel nostro caso viene applicato per rendere i giovani pappagalli socievoli e pronti a vivere in compagnia dell’uomo senza alcun timore. I piccoli pulcini vengono tolti dal nido a circa 30 gg di vita per iniziare quello che comunemente viene chiamato “allevamento allo stecco”. Con l’aiuto di particolari pappe “preconfezionate” da sciogliere in acqua , i piccoli, vengono alimentati 4/5 volte al giorno in base a quanto necessario.

Durante questa fase i pulcini alloggiano in speciali macchinari che noi chiamiamo “Camere Calde” che mantengono una temperatura e umidità costante per garantire ai nidiacei una ambiente simile a quello naturale. Questo lavoro dura circa 60/70 giorni, e intorno ai 3 mesi la nostra amazzone sarà pronta per essere svezzata, imparerà gradualmente ad alimentarsi in autonomia senza più dipendere da noi. Il risultato ottenuto è magnifico e spesso lascia molte persone incredule nel vedere questi animali tanto socievoli e giocherelloni.

Posseggono un energia infinità e una personalità entusiasmante, non amano molto volare, sono ottimi arrampicatori, intelligentissimi imparano presto a ripetere parole, ma anche a imitare i più svariati suoni. IMPORTANTE: ACQUISTARE SOLO SOGGETTI SVEZZATI E ALLEVATI ALLO STECCO!! Da diversi anni lavoro con questi fantastici animali ma ancora oggi non finiscono mai di stupirmi. Sono affettuosi e di grande compagnia, e se avrete la fortuna e la possibilità di ospitarne e conviverci ne rimarrete affascinati.

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA QUASI TUTTI I PAPPAGALLI RIENTRANO IN UNA CATEGORIA DI ANIMALI PROTETTI DALLA CITES. COS’È LA CITES? LA CONVENZIONE DI WASHINGTON SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE DELLE SPECIE MINACCIATE DI ESTINZIONE, DENOMINATA IN SIGLA CITES, È NATA DALL'ESIGENZA DI CONTROLLARE IL COMMERCIO DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE, IN QUANTO LO SFRUTTAMENTO COMMERCIALE È, ASSIEME ALLA DISTRUZIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI NEI QUALI VIVONO, UNA DELLE PRINCIPALI CAUSE DELL'ESTINZIONE IN NATURA DI NUMEROSE SPECIE. QUANDO ACQUISTATE UN AMAZZONE FRONTE BLU, IL NEGOZIANTE O ALLEVATORE DOVRÀ RILASCIARE UN DOCUMENTO CHE VIENE CHIAMATO COMUNEMENTE “DOCUMENTO DI CESSIONE” IN CUI SONO BEN EVIDENTI I DATI DI COLUI CHE STÀ CEDENDO L’ANIMALE, I VOSTRI DATI COME RICEVENTE E I DATI DEL PAPPAGALLO. E’ BENE SOTTOLINEARE CHE DAL 1° LUGLIO 2008 È ENTRATA IN VIGORE UNA NUOVA NORMATIVA CHE OBBLIGA TUTTI GLI ALLEVATORI A MARCARE CON ANELLO INAMOVIBILE I PICCOLI NATI E DENUNCIARNE LA NASCITA AL CORPO FORESTALE DELLO STATO ENTRO 10 GG. NON DOBBIAMO ALLARMARCI SE UN PAPPAGALLO NON POSSIEDE L’ANELLO SULLA ZAMPA PERCHÉ PROBABILMENTE È NATO PRIMA DELL’ENTRATA IN VIGORE DI QUESTA NORMATIVA. IL CERTIFICATO DI CESSIONE CHE RICEVERETE ANDRÀ CONSERVATO PER TUTTA LA VITA DEL PAPPAGALLO E RAPPRESENTERÀ PROVA SUFFICIENTE DELLA DETENZIONE LEGALE E LEGITTIMA DEL VOSTRO PAPPAGALLO.

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cani, gatti e terza età consigli alimentari e interventi naturali per consentire una piacevole vecchiaia a cura della Dott.ssa OSVALDA OASI

L’età critica nei nostri mici è intorno al settimo, ottavo anno di vita. Cominciano i primi problemini dovuti ad un rallentamento di tutte le funzioni con conseguenze visibili quali la perdita di lucentezza del pelo, una maggiore pigrizia, aumento o diminuzione del peso, rallentamento della peristalsi intestinale. Una buona vecchiaia si prepara negli anni che la precedono attraverso una corretta alimentazione. Anche se il nostro micio arriva in ottima forma alla “terza età”, le nostre attenzioni si dovranno comunque intensificare. I suoi pasti saranno opportunamente distribuiti nella giornata, occorrerà considerare che la masticazione sarà più difficile sia per la possibile perdita di qualche dente, sia per i frequenti problemi a livello gengivale (possiamo fare toccature locali con la propoli in soluzione acquosa o con tintura madre di Calendula, dopo averne fatto evaporare l’alcool che non è assolutamente gradito dal gatto); questo comporterà una digestione più lunga e laboriosa, una peristalsi rallentata con conseguente stitichezza. Per ovviare a quest’ultimo problema, si può aggiungere al pasto o sostituire l’acqua da bere con del decotto di malva che ha una azione regolatrice dell’intestino fungendo sia da blando lassativo in caso di stitichezza 38

che da astringente in caso di dissenteria. Cerchiamo anche di farlo bere di più, magari dandogli delle pappe più brodose per prevenire i disturbi cardiaci e renali. Occorre limitare l’apporto di proteine, fosforo, sodio e magnesio, aumentando l’apporto di amidi, vitamine A–E–B, acidi grassi essenziali e fibre. Frequenti, soprattutto nel maschio sono le cistiti, per limitare il rischio di recidive può essere utile il mirtillo rosso

(Vaccinium vitis idaea) in macerato glicerico per periodi anche di qualche mese. Un esempio di pasto casalingo è costituito da una tazza di riso lessato senza sale, un etto di fegato scottato e tritato, un cucchiaino di olio di mais, eventualmente aggiungere un pugnetto di verdure lessate e frullate se il vostro micio è soprappeso. Il fegato può essere sostituito con carne magra scottata, pesce lessato, ricotta a seconda dei gusti.

IMMAGINI DI ALCUNI DEI RIMEDI NATURALI PER I NOSTRI AMICI A 4 ZAMPE.


soprattutto di ottima qualità. Infatti gli amminoacidi essenziali devono essere facilmente disponibili, ma la funzionalità renale sarà favorita da una dieta a basso tenore proteico. Quindi saranno da privilegiare carne magra, pesce, uova, miscelati a farine o fiocchi vegetali. Nel cane anziano i dolori cronici per artrosi sono disturbi classici e possono peggiorare fino a portare alla completa immobilità dell’animale. Per alleviare i dolori si possono fare cataplasmi di argilla verde a livello dell’articolazione infiammata, seguiti da frizioni con olio canforato. Naturalmente se il problema è cronico occorrerà una cura prolungata ad esempio con infusi di Regina dei prati dati da bere e Artiglio del diavolo in capsule mescolato al cibo. Nei maschi spesso si riscontra un aumento della prostata con dolore nella defecazione e

prurito nella zona anale. Anche in questo caso le erbe ci aiutano: Sequoia MG, Verga d’oro, Malva.

Infine se il nostro Micio o Fido sono semplicemente abbattuti, possiamo dar loro un po’ di vigore con del Ginseng o più semplicemente un cucchiaino di caffè addolcito con il miele. Quando Micio e Fido invecchiano ricambiamo l’amore che ci hanno donato per tutta la loro vita con qualche piccola attenzione in più.

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L’età media del cane è molto variabile a seconda della taglia e della razza. Generalmente i cani di piccola taglia e meticci sono più longevi dei cani di taglia grande o gigante. Comunque già verso l’ottavo anno si cominciano a vedere i segni della senescenza. Il pelo diventa bianco soprattutto sul muso, è meno lucido, si spezza facilmente; la vista e l’udito si affievoliscono, i movimenti sono rallentati, soprattutto fa fatica ad alzarsi, diventa così pigro e tende ad ingrassare. Anche in questo caso la prima attenzione sarà rivolta all’alimentazione modificando i pasti in base alle nuove esigenze. Per quanto riguarda i fabbisogni proteici del cane anziano, alcuni sostengono la necessità di diete iperproteiche. In realtà il detto “poco ma buono” si rivela essere il giusto equilibrio, quindi un adeguato apporto proteico, ma


IL CINCILLA’ a cura dei Dottori PAOLA BOLOGNA, SIMONA RIVOLTA, ELIO RAGNO

Questo piccolo mammifero appartiene all’ordine dei Roditori (sottordine caviomorfi) ed è originario del Sudamerica: pare che il suo nome derivi da “chinchas”, una tribù peruviana. Esistono due specie di cincillà: il Chinchilla Laniger proveniente dalle Ande cilene e il Chinchilla Brevicauda con una distribuzione più ampia che comprende Argentina Cile e Perù.

Le caratteristiche che rendono così simpatico questo piccolo animale sono la presenza di due orecchie particolarmente pronunciate rispetto al resto del corpo, la coda lunga e arricciata e un pelo molto denso e morbido. Proprio per questa ragione il Cincillà è stato introdotto in Europa come animale da pelliccia: il mantello si presenta normalmente di colore grigio anche se possono esistere delle varianti che vanno dal bianco la grigio scuro fino al nero. Per quanto riguarda le dimensioni la lunghezza è di circa 25-30 cm, cui vanno aggiunti 7-15 cm di coda; in media il maschio pesa circa 500 grammi mentre la femmina può raggiungere gli 800 grammi. 40

La vita media è di circa 10 anni Come tutti i roditori è un animale dalle abitudini prevalentemente notturne, non bisogna stupirsi quindi se durante la notte lo sentirete attivo; benchè riesca tranquillamente ad adattarsi alla vita dei proprietari. Mantenere in cattività un cincillà non è facile in quanto questo piccolo pet necessita di particolari attenzioni: la cura del mantello puo’ risultare particolarmente impegnativa per un proprietario alle prime armi. Infatti bisogna prestare particolare attenzione a maneggiare i cincilla evitando di prenderli per la coda perche e si corre il rischio di staccare interi ciuffi di pelo per l’instaurarsi di un particolare meccanismo difensivo denominato “fur slip”. Questi animali per mantenere il mantello

soffice e pulito hanno bisogno di bagni di sabbia, ossia è necessario mettere a disposizione due volte al giorno una vaschetta contenente questa particolare sabbia che potrete facilmente reperire nei negozi specializzati per animali. E’ importante ricordarsi di non lasciare la sabbia a dispozione tutto il giorno in quanto potrebbe creare dei problemi quali di igiene. La gabbia dovra essere sviluppata soprattutto in altezza 60x40x100 cm senza grata sul fondo con piu’ ripiani sifone per l’acqua. Tutto ciò sarà sufficiente per garantire una serena e non stressante cattivita’: questi animali sono piuttosto sensibili e corrono facilmente il rischio di perdere il pelo e sara’ compito del veterinario specialista fornirvi indicazioni piu’ dettagliate.


ALIMENTAZIONE

Erbivoro stretto quindi nella dieta dovra’ essere presente fieno di buona qualita e pellet specifici per cincillà, è possibile fornire qualche piccolo extra, come l’uvetta, senza esagerare. Durante l’alimentazione il cincillà è solito restare seduto mantenendo l’alimento con le zampette anteriori e se importunato non esita a sputare addosso al disturbatore.

RIPRODUZIONE

La maturità sessuale viene di norma raggiunta verso gli otto-nove mesi di età, e la gestazione dura circa tre mesi e mezzo; di norma la femmina partorisce due-tre piccoli due volte all’anno e li allatta fino alle sei–otto settimane di età. Il cincillà (come abbiamo visto) è un animaletto molto sensibile allo stress ed è quindi da evitare la convivenza in casa con cani gatti ed altri animali.

Nonostante tutte le attenzioni che richiedono queste piccole bestiole sono molto docili e danno molte soddisfazioni al loro proprietario, inoltre non richiedono vaccinazioni di sorta anche se è sempre consigliabile portarli a regolari controlli veterinari.

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Il lago

Maggiore

a cura del Dr. MAURO VASCONI

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raggiunge mai dei valori critici di deficit, come invece abbiamo visto avvenire nel lago di Varese, mentre quelle superficiali la concentrazione di ossigeno segue l’andamento stagionale dello sviluppo algale, con un picco di ossigenazione durante i mesi estivi, quando si hanno acque più calde e giornate più lunghe. Per quello che riguarda il carico di sostanza organica

foto di Bellini Ezio

Il Lago Maggiore è lo specchio d’acqua più vasto della provincia di Varese e il secondo lago italiano per estensione. Esso ha una profondità massima di 370m, mentre la sua profondità media è di 176m. Il Lago Maggiore ha un immissario principale, il Ticino, che si immette nel lago nella sua porzione svizzera, e altri immissari minori, tra i quali i più consistenti sono i fiumi Toce, Tresa (che mette in comunicazione il Lago Maggiore e il Lago di Lugano) e Bardello (che origina dal Lago di Varese). Il completo rimescolamento delle acque del Lago Maggiore è un fenomeno raro; da dati sperimentali si è visto che questo fenomeno è avvenuto l’ultima volta nel 1970. Questo fatto è dovuto alla elevata profondità delle acque. Normalmente si ha un rimescolamento annuale, posto alla fine dell’inverno, che coinvolge i primi 150m della colonna d’acqua. Le acque poste nelle zone più profonde del lago hanno una temperatura costante durante tutto l’anno, che si assesta mediamente sui 6°C, mentre le acque superficiali in estate raggiungono i 22°C. Questo schema di stratificazione termica è seguito anche dalla concentrazione di ossigeno delle acque. Le acque più profonde hanno una concentrazione costante di ossigeno, che non

presente nel Lago Maggiore, le acque del Verbano sono in una costante fase di miglioramento. Dopo il picco di concentrazione di fosforo, principale inquinante organico, che si è avuto all’inizio degli anni ottanta, la concentrazione di questo elemento è ritornata quasi ai livelli considerati naturali per la tipologia di lago rappresentata dal lago Maggiore. Questo fatto è dovuto alla drastica riduzione (calcolata intorno al 60%) dell’apporto di fosforo esterno al lago, accompagnata alla notevole quantità di acqua in esso presente, capace quindi di diluire gli inquinanti organici che comunque lo raggiungono. Il bacino imbrifero del Lago Maggiore, ovvero quella porzione di territorio da cui il lago riceve le acque, è molto vasta, ma in pratica è costituita principalmente da zone montuose, quindi povere di insediamenti umani e di allevamenti di bestiame. Sono infatti queste le due cause principali di inquinamento


dimensioni maggiori. La trota marmorata è la trota tipica dei grandi fiumi della pianura padana. Questo pesce è un endemismo dell’areale padano, ciò vuol dire che vive solamente nelle acque del nostro territorio. La trota marmorata è un pesce che raggiunge grandi dimensioni e ha una livrea marmoreggiata, caratteristica da cui deriva il suo nome. Essa è presente nel lago in quanto vive nel Ticino immissario ed emissario e nel fiume Toce. Qualche esemplare quindi si spinge anche nelle acque del lago. Le trote sono dei pesci che compiono delle migrazioni per potersi riprodurre, un po’ come i salmoni visti più volte nei documentari televisivi. Questo fattore è molto importante per capire come mai, malgrado la qualità delle acque del lago sia buona, questi pesci corrano il rischio di scomparire progressivamente dalle acque. La costruzione di dighe o comunque di alvei artificiali che coinvolgono i corsi d’acqua tributari del lago possono

ostacolare notevolmente la risalita di questi pesci verso i luoghi ideali per la loro riproduzione. Per questo motivo la provincia di Varese sostiene la popolazione di questi pesci con pratiche di ripopolamento. La presenza nelle acque del lago di salmerino è invece scarsa ma costante nel tempo. Per quello che riguarda i coregoni, pesci non originari dei nostri laghi, ma introdotti nell’ottocento a partire da esemplari provenienti dai grandi laghi svizzeri, essi sono presenti nel Lago Maggiore con due specie, lavarello e bondella. Il lavarello è stato il primo coregone a venire introdotto nelle acque del lago ma ora la sua popolazione è in leggero declino. Questo fatto è dovuto a due fattori, ovvero un problema che si ha a carattere riproduttivo e uno di competizione con l’altro coregone presente nel lago, la bondella. Il lavarello è un pesce che depone le sue uova nell’acqua bassa vicino alla riva nel periodo invernale. Questo

foto di Bellini Ezio

organico che minacciano i nostri laghi. Il Lago Maggiore sta quindi passando dalla condizione di mesotrofia degli anni passati alla condizione di oligotrofia, riportandosi alle sue caratteristiche naturali. La buona qualità delle acque del Lago Maggiore consente la vita di tutte le specie ittiche storicamente presenti. Nel bacino sono infatti presenti esponenti della famiglia di pesci più esigenti in fatto di vista ambientale, quella dei salmonidi. La popolazione di salmonidi del Verbano è costituita da trote, salmerini e coregoni. Nel Lago Maggiore vivono tre tipologie di trote, fario, lacustre e marmorata. La trota fario è la trota tipica dei piccoli corsi d’acqua montana e la troviamo nel lago in corrispondenza delle foci dei suoi immissari. La trota lacustre invece è una varietà di trota fario che si è abituata a vivere all’interno dei grossi laghi. Essa ha una colorazione più uniforme e argentea della trota fario e raggiunge delle

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foto di Bellini Ezio

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assistita dalla posa di speciali letti di frega nella stagione estiva. Presenti nelle acque del lago vi sono anche dei ciprinidi introdotti dall’uomo e non originari del territorio, come carassi e gardon. Questi pesci sono un pericolo per le specie originarie dei nostri laghi in quanto sono dei competitori alimentari e quindi potrebbero sostituirsi ai pesci tipici dei nostri laghi. Il gardon inoltre costituisce un pericolo “genetico” nei confronti dei nostri pesci, pigo e triotto. Ciò è dovuto al fatto che queste tre specie di pesci

foto di Bellini Ezio

fatto è problematico in quanto le sue uova essendo deposte in acque basse corrono il rischio di rimanere all’asciutto se il livello delle acque del lago subisce delle variazioni. Questo rischio è maggiore rispetto a quello corso dalle uova di altri pesci in quanto l’incubazione dura delle settimane, aumentando quindi la possibilità che avvenga il fenomeno sopra descritto. Questo problema non si pone per il coregone bondella, in quanto depone le proprie uova a una profondità maggiore, al sicuro dalle variazioni del livello delle acque. Questo pesce ha quindi un vantaggio rispetto al lavarello ed usando lo stesso alimento, il plankton, per vivere, è diventato la specie di coregone dominante e più presente. Nel lago Maggiore sono presenti diversi pesci appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi. Vi sono infatti carpe, tinche, cavedani, savette, vaironi, triotti e pighi la cui popolazione è costante. Segnalate in ripresa dopo un passato declino sono le alborelle, la cui riproduzione è

sono strettamente imparentate tra loro, avendo un antenato comune. Pigo e triotto si sono sviluppati poi nelle acque della pianura padana, diversificandosi in queste due specie abbastanza ben distinte, mentre il gardone si è sviluppato nelle acque poste al di la delle alpi. Ora con l’introduzione di questo pesce negli ambienti in cui erano presenti solo pigo e triotto si sta vanificando il processo evolutivo, in quanto il gardon si può riprodurre sia con pigo che con triotto dando origine a degli individui ibridi


che perdono le caratteristiche originarie della specie di provenienza. Il rischio è quindi quello di perdere le nostre due specie, che non si ibridavano tra loro, per avere una popolazione composta da una nuova specie ibrida. Tra i pesci predatori presenti nel Lago Maggiore la presenza di luccio e pesce persico è segnalata con andamento costante, così come avviene con persico, trota e pesce gatto, anche essi predatori, ma non autoctoni. Un pesce la cui popolazione è segnalata in aumento è il luccioperca, anche esso pesce introdotto e non originario delle acque del lago. Vengono segnalate come costanti le popolazione dei piccoli pesci del Verbano, quali persico sole, ghiozzo, cobite e

gobione. Nel Lago Maggiore sono inoltre presenti due specie tipiche dei fondali, quali anguilla e bottatrice. La popolazione di anguilla è in declino, come del resto avviene in tutte le acque della provincia, a causa degli impedimenti che questo pesce ha nella sua risalita lungo i fiumi dopo la riproduzione che avviene in acque marine, mentre quella di bottatrice è costante e abbastanza consistente. Nelle acque del lago sono anche presenti dei pesci che in origine erano dei pesci marini con l’abitudine di risalire i fiumi, ma che con il tempo si sono trasformati in pesci di acqua dolce. Esempi di queste specie sono gli agoni, variazione lacustre della cheppia, pesce marino. Questi pesci sono presenti in buon numero nel

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Lago Maggiore. Un altro pesce ad avere un passato analogo è lo storione, pesce che vive nei grandi fiumi e lungo le coste. Nelle acque del lago vengono segnalati sporadici avvistamenti di storione cobice, una specie tipica dei fiumi che si affacciano nel Mar Adriatico. Questo pesce un tempo era presente nelle acque del Po e di tutti i suoi affluenti maggiori, e risalendo nel Ticino arrivava fino al Lago Maggiore. Ora a rendere molto difficoltosa la vita di questo pesce concorrono sia l’alterazione che le acque del Po hanno avuto a livello qualitativo rispetto al passato, sia la presenza di numerose dighe lungo i nostri fiumi, che impediscono a questi pesci lo spostamento verso i siti adibiti alla loro riproduzione.

CALCINATE

L A BELLISSIMA PISTA CICLO-PEDONALE CHE CIRCONDA IL MERAVIGLIOSO L AGO DI VARESE E’ NATA PER PERMETTERE A TUTTI DI GODERE DI BELLEZZE NATURALI INCOMPARABILI, DI LUOGHI CARICHI DI STORIA, DELLA DOLCE QUIETE CHE SOLO IL LAGO SA DARE. PENSIAMO CHE IL MODO MIGLIORE PER TRASCORRERE UNA GIORNATA IMMERSI NELLA NATURA, SENZA PERDERSI NULLA, PUR SENZA RINUNCIARE AI RITMI TRANQUILLI DEL L AGO DI VARESE, SIA DI PEDALARE SENZA FRETTA, IN COMPAGNIA DELLA FAMIGLIA O DEGLI AMICI, GUARDANDO SFILARE PANORAMI CHE ALLARGANO IL CUORE O FERMANDOSI OGNI VOLTA CHE SE NE HA VOGLIA. LUNGO IL PERCORSO C’È TUTTO CIO’ DI CUI HA BISOGNO CHI AMA LA NATURA MA NON VUOLE RINUNCIARE AI VANTAGGI DELLA CIVILTA’. CI SONO POSTI INCANTEVOLI DA VISITARE O IN CUI RILASSARSI. NOI VI FORNIAMO IL MEZZO PIU’ SANO, PIU’ COMODO, PIU’ ECOLOGICO PER TRASCORRERE UNA GIORNATA INDIMENTICABILE NEL MAGNIFICO SCENARIO DEL L AGO DI VARESE E DEI SUOI PAESI RIVIERASCHI: LA BICICLETTA.

SCHIRANNA

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Il Sacro di

Birmania

a cura del Dr. CRISTIANO FEDERICO SANDON www.ilgiardinodelleninfe.com

Il Sacro di Birmania, gatto dall'aspetto aristocratico e maestoso, deve la sua particolarità anche alle origini misteriose narrate da una affascinante leggenda. Il suo sguardo magnetico, la sua espressione dolce, il suo look ammagliante sono dovuti ad uno standard severo che rende la selezione di questa razza molto difficile per gli allevatori. Scorretti accoppiamenti possono portare infatti a perdere facilmente la gentilezza e la dolcezza della sua espressione oltre alle caratteristiche stabilite dallo Standard della razza e valutate dai giudici in esposizione.

Il Sacro di Birmania è un gatto di taglia medio grande con pelo semilungo particolarmente setoso grazie all'assenza di sottopelo, è robusto, si adatta a tutti i climi e anche per il suo affettuosissimo carattere viene scelto spesso come cucciolo da compagnia. Presenta una morfologia unica dovuta, oltre che agli occhi di un blu intenso, anche alle zampe guantate di bianco, croce e delizia degli allevatori. Tutte le persone che vivono con un Sacro di Birmania possono confermare quanto sia dolce il suo carattere: il rapporto che instaura col proprietario è qualcosa di straordinario e unico.

E' un gatto molto espressivo e comunica principalmente mediante lo sguardo: i suoi occhi blu e l'intensità con cui ci osserva li rendono irresistibili. Sebbene il Birmano abbia un forte rispetto e attaccamento ai componenti della famiglia, ha un carattere molto deciso, le sue idee sono ben precise e fa comprendere chiaramente i suoi intenti. E’ una razza che ben si adatta alla vita in appartamento senza fare danni. I maschi sono solitamente più affettuosi delle femmine, più indipendenti e aristocratiche, pur essendo entrambi estremamente socievoli e giocherelloni.

Leggenda e Origini RIGUARDO LE ORIGINI MISTERIOSE SACRO DI BIRMANIA,

(TRATTA DA WWW.AGABI.NET, ASSOCIAZIONE CUI SONO ISCRITTO):

DELLA DEA E I SUOI PICCOLI PIEDI CHE TOCCAVANO IL CORPO DEL SACERDOTE

TANTI SECOLI FA, PRIMA DELLA

DIVENNERO CANDIDI. I BRIGANTI FUGGIRONO SPAVENTATI E IL TEMPIO FU SALVO. SINH PERÒ NON VOLLE PIÙ TOCCARE CIBO E DOPO SETTE GIORNI MORÌ. NELLO STESSO ISTANTE TUTTI GLI ALTRI 99 GATTI SUBIRONO LA STESSA TRASFORMAZIONE ASSUMENDO LE TONALITÀ DORATE DEL MANTELLO, GLI OCCHI BLU E I PIEDINI BIANCHI. LA STORIA DELLA COMPARSA DEL GATTO SACRO DI BIRMANIA IN EUROPA NON È MENO AVVENTUROSA DELLA SUA LEGGENDA: SI NARRA INFATTI CHE I PRIMI DUE ESEMPLARI GIUNSERO IN FRANCIA NEL 1918, FORSE TRAFUGATI O VENDUTI DI NASCOSTO, MA SOLTANTO LA FEMMINA SOPRAVVISSE METTENDO AL MONDO UNA CUCCIOLATA DA CUI EBBE ORIGINE L’INTERA RAZZA.

UNA LEGGENDA TRAMANDA LE CARATTERISTICHE COSÌ PARTICOLARI DI QUESTI GATTI MERAVIGLIOSI

VENUTA DEL

BUDDHA, NELLA

PENISOLA INDOCINESE VIVEVANO

KHMER, UN POPOLO MOLTO RELIGIOSO CHE VENERAVA LE SUE DIVINITÀ IN SPLENDIDI TEMPLI. IN UNO DI QUESTI, DEDICATO TSUN-KIAN- KSE, DEA CHE PRESIEDEVA ALLA REINCARNAZIONE DELLE ANIME, VI ERA UNA SUA PREZIOSISSIMA STATUA D’ORO MASSICCIO DAI GRANDI OCCHI IN CUI BRILLAVANO DUE SPLENDIDI ZAFFIRI BLU. IL TEMPIO ERA VIGILATO DA MONACI KITTAHS CHE ACCUDIVANO CENTO

GLI

GATTI BIANCHI DALLE ZAMPE COLORE DELLA TERRA POICHÉ RITENEVANO CHE DOPO

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LA MORTE SI SAREBBERO INCARNATI NEI GATTI SACRI. IL PIÙ VECCHIO E SAGGIO DEI

MUN-HA E ACCANTO A LUI VI ERA SEMPRE IL GATTO SINH. UN GIORNO, ALCUNI BRIGANTI IRRUPPERO NEL TEMPIO PER SACCHEGGIARE E UCCISERO MUN-HA CHE TENTAVA DI DIFENDERE LA STATUA DELLA DEA. SINH SALTÒ SUL CORPO DEL MAESTRO GUARDANDO INTENSAMENTE LA DEA, ALLORA IL SUO MANTELLO DIVENNE DORATO, GLI OCCHI BLU COME GLI ZAFFIRI

DEL

SACERDOTI ERA


STANDARD

DI RAZZA SECONDO LA FIFE

GENERALE: TAGLIA MEDIA TESTA: FORMA: OSSATURA ROBUSTA FRONTE: LEGGERMENTE ARROTONDATA GUANCE: PIENE, ALQUANTO ARROTONDATE NASO: DI MEDIA LUNGHEZZA SENZA STOP, MA CON UNA LEGGERA INTACCATURA MENTO: CONSISTENTE ORECCHIE: FORMA ABBASTANZA PICCOLE CON ESTREMITÀ ARROTONDATE POSIZIONE: POSTE LEGGERMENTE INCLINATE, NON TROPPO SULLA SOMMITÀ DEL CRANIO E BEN DISTANZIATE OCCHI: FORMA NON TROPPO ARROTONDATA, LEGGERMENTE OVALE COLORE AZZURRO SCURO CORPO: STRUTTURA LIEVEMENTE ALLUNGATO. I MASCHI DEVONO ESSERE PIÙ MASSICCI DELLE FEMMINE ZAMPE: CORTE E GROSSE PIEDI: ARROTONDATI GUANTI: LA CARATTERISTICA SPECIALE DEI BIRMANI SONO I PIEDI BIANCHI, CHIAMATI "GUANTAGGIO", SIA DEI PIEDI ANTERIORI SIA DI QUELLI POSTERIORI. QUESTI GUANTI DEVONO ESSERE BIANCO ASSOLUTAMENTE PURO, E FERMARSI ALL'ARTICOLAZIONE OVVERO AL PASSAGGIO TRA DITA E METACARPI, AL DI SOPRA DEI QUALI NON DEVONO ESTENDERSI. POSSONO ESSERE TOLLERATI GUANTI BIANCHI LEGGERMENTE PIÙ LUNGHI SULLE ZAMPE POSTERIORI.

SULLA FACCIA PLANTARE DELLE ZAMPE POSTERIORI I GUANTI TERMINANO A PUNTA. IL GUANTAGGIO POSTERIORE (O GAMBALETTO) IDEALE TERMINA IN "V" INVERTITE E SI ESTENDE DA METÀ A TRE QUARTI DELLO SPAZIO TRA PIEDE E GARRETTO. GUANTAGGI PIÙ BASSI O PIÙ ALTI SONO AMMESSI PURCHÈ NON SUPERINO IL GARRETTO. E' IMPORTANTE CHE I GUANTI SIANO DI LUNGHEZZA UGUALE E MOSTRINO UNA SIMMETRIA DI BIANCO QUANTO MENO TRA LE DUE ZAMPE ANTERIORI E LE DUE POSTERIORI, ANCOR MEGLIO TRA TUTTE E QUATTRO. CODA: DI MEDIA LUNGHEZZA, A PENNACCHIO. PELLICCIA: STRUTTURA LUNGA O SEMILUNGA. IN ARMONIA CON LE PARTI DEL CORPO; CORTA SUL MUSO, GRADUALMENTE PIÙ LUNGA SULLE GUANCE FINO A FORMARE UNA RICCA GORGIERA, LUNGA SUL DORSO E SUI FIANCHI. TESSITURA SETOSA. SCARSO SOTTOPELO. COLORE PRESENTA TUTTE LE CARATTERISTICHE CONOSCIUTE NEI GATTI A PUNTE COLORATE, MA TUTTI E QUATTRO I PIEDI SONO BIANCHI (GUANTI). LE PUNTE INCLUDONO MUSO, ORECCHIE, GAMBE, CODA E GENITALI. LE PUNTE DEVONO ESSERE UNIFORMI ED IN BUON CONTRASTO CON IL COLORE DEL CORPO. IL COLORE DEL CORPO E DEL VENTRE È GUSCIO D'UOVO MOLTO PALLIDO; IL DORSO È BEIGE DORATO IN TUTTE LE VARIETÀ. SOLO NEI GATTI ADULTI IL COLORE DELLE PUNTE E DEL CORPO È PERFETTAMENTE SVILUPPATO. NOTE: IL BIRMANO PRESENTA UNA MORFOLOGIA SPECIALE CHE È UNICA PER LA RAZZA. DIFETTI CHE PRECLUDONO IL CERTIFICATO: PELLICCIA: BIANCO PURO O CHIAZZE COLORATE SUL TORACE O SULLO STOMACO, MACCHIA BIANCA SUI GENITALI. NASO: PIGMENTAZIONE INCOMPLETA DELLA CUTE DEL NASO. ZAMPE: RISALITE DEL BIANCO SUI LATI O SULLA PARTE POSTERIORE DEI GUANTI DELLE ZAMPE ANTERIORI E/O POSTERIORI (CONOSCIUTE COME LACCI). ASSENZA DI GAMBALETTI SULLE ZAMPE POSTERIORI.

I COLORI NEL BIRMANO Il colore seal è stato per oltre 20 anni il solo ed unico colore del Gatto Sacro di Birmania ed è il più contrastato. I point (maschera, orecchie, zampe, coda e genitali) sono marrone scuro/nero e contrastano con il candore del mantello. Il colore Blue (diluizione del seal) appare invece nel 1950 in Francia; i point sono grigio-ardesia. Dopo il 1975 nel patrimonio genetico del Birmano vennero introdotti, grazie ad accoppiamenti con gatti siamesi e persiani, i colori marrone cioccolato (chocolate) e la sua relativa diluizione (lilac): grigio rosato dalla tarda pigmentazione. Ultimi ad entrare nella famiglia dei colori Birmani sono il rosso e il crema. La particolarità di questi ultimi 2 colori si ha negli accoppiamenti di maschi che presentano i colori sopra citati, con femmine aventi tutta l’altra gamma di colori.


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!<Q<G><ÂŤ >C@ÂŤODÂŤK<NN< L’equitazione è uno sport davvero meraviglioso. Se da una parte consente di correre spensierati in sella ad uno splendido animale, dall’altra può essere un valido aiuto nella cura di alcuni handicap, grazie all’ippoterapia. a cura dI ROBERTA RIBONI

L’equitazione è una disciplina sportiva molto diversa dagli altri sport in quanto ci mette in relazione con il cavallo e quindi il cavalcare è visto come un metodo di comunicazione, di continue relazioni e di ascolto, che ci permette di condividere emozioni e sentimenti e di uscire dalla quotidianitĂ . Attraverso la pratica dell'equitazione siamo coinvolti in un processo di apertura della mente e di appagante relazione con altri esseri viventi, umani e non, che spesso la vita quotidiana ci spinge a dimenticare La riabilitazione equestre e/o ippoterapia è un metodo di trattamento in cui si propone l’impiego del cavallo nella riabilitazione di soggetti portatori di handicap fisici o psicologici, in quanto a livello fisico viene sostenuto e sviluppato il tono muscolare mentre a livello psicologico molto importante è il rapporto affettivo che si instaura tra paziente ed animale. La frequente condizione di emarginazione in cui versano spesso i portatori di handicap, trova nel maneggio organizzato e nell'Ippoterapista, un importante spazio aggregativo. 50

Trekking a cavallo Oltre all’ippoterapia, il cavalcare offre a chiunque momenti di relax e di serenitĂ , per esempio il trekking a cavallo è un valido strumento per dimenticare lo stress e vivere a contatto con la natura. Si scoprono paesaggi nuovi, nuove emozioni e si impara ad ascoltare l’ambiente circostante e si incontrano persone che amano gli animali e la vita all’aria aperta. Anche chi è alle prime armi può cavalcare, ma se ci affidiamo ad un maneggio ben organizzato potremmo apprendere piĂš velocemente ed in maniera corretta questa meravigliosa disciplina. I tempi di apprendimento sono soggettivi, e sicuramente il maestro di equitazione saprĂ valutare il tipo di cavallo ed il metodo di insegnamento adatto a ciascun allievo. L’approccio con il cavallo sarĂ graduale, dapprima l’istruttore metterĂ in contatto, da terra, animale ed allievo che salirĂ poi a cavallo facendo brevi passeggiate al passo, all’interno del recinto. L’istruttore poi inizierĂ ad insegnare l’andatura del trotto, dove si deve

acquisire la capacitĂ di trovare il giusto tempo battendo correttamente la sella. A questo punto, si potranno effettuare le prime brevi uscite al di fuori del recinto. Quando il livello di affiatamento con il cavallo è buono e l’allievo si sente sicuro e pronto, allora si passerĂ dal trotto al galoppo, per poter correre liberamente incontro a nuove emozioni e ad un grande senso di libertĂ . In ogni maneggio vengono organizzate escursioni guidate durante tutto l’anno, con vari livelli di difficoltĂ e studiate in base alle esigenze del gruppo. Guide esperte guideranno gli escursionisti alla scoperta degli angoli piĂš nascosti e suggestivi. Crediamo quindi che la pratica dell’equitazione debba essere estesa e fatta conoscere al maggior numero di persone, indipendentemente dalle specifiche attitudini, quindi invitiamo tutti a visitare i maneggi organizzati, soprattutto i bambini, che qui potranno trovare un ambiente sano e stimolante.



bagnet to Rimoldi Deborah, la generazione continua...

L’Alaskan Malamute è stato selezionato per resistere alle temperature molto rigide che riserva il Grande Nord, ai limiti della sopravivenza. E’ di corporatura forte, muscolosa e possiede un’ossatura robusta e possente coperta di una fitta pelliccia compatta. Ha un carattere devoto e dolce verso il suo padrone, i bambini e la famiglia, è però diffidente con gli estranei. Deve essere educato con dolcezza e fermezza al tempo stesso.

Alaskan Malamute

52

Elio ha dedicato anni della propria vita allo studio e all’allevamento del Siberian Huski e L’Alaskan Malamute rigorosamente, attività che persegue ancora oggi, con una mentalità naturalista, lontana da chi fa vivere i propri cani tra assidui lavaggi, riempiendoli di borotalco e quant’altro. Da sempre, l’entusiasmo e la volontà di Elio Rimoldi l’hanno portato ad affrontare spedizioni con i suoi cani da

slitta “dell‘Allevamento di Casa Rimoldi” sulle nevi del Grande Nord in Canada. La sua esperienza gli ha permesso di condurre per giorni cani groenlandesi degli INUIT in una estrema spedizione in Groenlandia, e nella Lapponia Finlandese, conducendo cani di razza mista della popolazione Sami, alla ricerca di quello che ha sempre sognato: i grandi silenzi, le grandi distese e un rapporto diverso con i propri cani. “Nel Grande Nord -dice Elio-, l’uomo può misurarsi con se stesso: giorni e giorni dove non si sente altro che il fruscio dei pattini della slitta, la tua voce


Viaggio in Lapponia, 2004

e l’ululato dei tuoi cani, il freddo intenso del vento e il ghiaccio che si forma attorno al collo e sulla barba. Vi assicuro che è una sensazione importante, perché hai l’opportunità di conoscerti riflettendo molto su te stesso. Poi va considerato l’aspetto del tempo, perché non hai più i punti di riferimento come a casa. Ragioni così:“fra una settimana arriverò là, fra dieci giorni sarò là ecc”. Le sue imprese sono state citate da diverse emittenti televisive come la Rai2, Rai3, Rete55, TSI; e redazioni come: Trekking, Itinerari, Monte Bianco, Cinofilia, Il Mio Cane e molteplici quotidiani.

sue serate culturali inerenti alle proprie avventure, per favorire in particolare, quel sentimento speciale e unico che è il rapporto con la natura in tutte le sue sfaccettature.

L’ALLEVAMENTO È IN UN AMBIENTE SERENO E TRANQUILLO A TRADATE IN VIA DEL TUSS, 3. PER INFORMAZIONI POTETE TELEFONARE ALLO 0331/840039.

In allevamento Casa Rimoldi si organizzano corsi d’addestramento comportamentale, con cani di tutte le razze, con la partecipazione del loro padrone. Diamo in esclusiva un “servizio speciale” come pensione, ai cani per tutto l’anno, in un ambiente immerso nel verde, con tanta libertà, alimenti di qualità, assistenza veterinaria, e con reparti riscaldati nel periodo invernale. Elio, inoltre offre gratuitamente al pubblico le

Siberian Huski

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a cura della dott.ssa Ketty Peru

Ogni buon padrone sa quanto sia importante far visitare periodicamente il proprio animale dal veterinario. Sappiamo anche che non sempre i nostri beniamini gradiscono queste visite, quindi dovremo trovare degli accorgimenti affinché il momento della visita sia vissuto con tranquillità da padrone e da animale. Per prima cosa noi dovremo vivere questo momento senza stress, perché sappiamo bene quanto i nostri “amici” siano sensibili alla variazione del nostro stato d’animo, e alle nostre ansie. Dovremo quindi scegliere il giorno destinato alla visita senza prendere ulteriori impegni e preparare il nostro animale parlandogli con calma e dovremo anche abituarlo al trasportino, usandolo magari già in casa, in modo tale che, quando sarà il momento di utilizzarlo, l’animale vi entri con facilità. Durante l’attesa dal veterinario potrebbe essere il caso di uscire dall’ambulatorio, di tanto in tanto, per distrarre l’animale e per fare in modo che non venga influenzato dal comportamento degli altri “pazienti” in attesa. Una volta a casa, dovremo lasciare il nostro animale tranquillo, lasciando decidere a lui se uscire subito dal trasportino o rimanervi ancora per un po’, premurandoci di fornirgli acqua e cibo, magari il suo preferito. Questi suggerimenti possono essere validi per le visite periodiche dal veterinario, 54

mentre diverso sarà ovviamente il nostro comportamento in occasione di visite “urgenti” dovute ad incidenti o malattie improvvise. La cosa fondamentale in ogni caso è la scelta del veterinario, che dovrà essere una persona di cui ci fidiamo ciecamente e di cui anche il nostro animale non abbia timore. In caso di malattia od incidente dovremo essere in grado di raccontare precisamente al veterinario i sintomi o le cause che hanno prodotto lo

stato dell’animale e dovremo recarci dal medico non appena ci rendiamo conto che l’animale si comporta in modo diverso dal solito. E’ inoltre fondamentale avere totale fiducia nella diagnosi effettuata dallo specialista e nelle cure da lui prescritte, evitando in ogni modo il fai da te, o di agire seguendo i consigli di amici o conoscenti. Quando ci rechiamo dal veterinario non dobbiamo dimenticare quanto segue


t to

1)

PORTARE SEMPRE IL LIBRETTO SANITARIO

2) PREPARARSI CON DOMANDE E DARE INFORMAZIONI SULL’ALIMENTAZIONE DELL’ANIMALE 3) PORTARE CARTELLA CLINICA CON INFORMAZIONI DEL PASSATO, I FARMACI SOMMINISTRATI E LE PRESCRIZIONI PRECEDENTI 4) RISPONDERE SEMPRE SINCERAMENTE ALLE DOMANDE DEL VETERINARIO, IN QUANTO UNA RISPOSTA VAGA O NON SINCERA POTREBBE COMPROMETTERE LA SALUTE DEL NOSTRO ANIMALE 5) CONTROLLARE LE FUNZIONI PRIMARIE DELL’ANIMALE (CIBO, URINA E FECI) PRIMA DELLA VISITA 6)

SAPERE RIFERIRE I SINTOMI: QUANDO SONO COMPARSI E COME SI SONO MANIFESTATI

7) PORTARE SEMPRE L’ANIMALE A DIGIUNO DA ALMENO 6 ORE (ALTRIMENTI ALCUNI ESAMI POTREBBERO RISULTARE ALTERATI) 8) PER LE VISITE SPECIALISTICHE CHIEDERE SEMPRE PRIMA AL VETERINARIO COME COMPORTARSI CON L’ANIMALE 9) PER LE VISITE DERMATOLOGICHE NON LAVARE L’ANIMALE 10) IN CASO DI INTERVENTI CHIRURGICI LAVARE PRIMA L’ANIMALE 11)

INFORMARSI SEMPRE SUI COSTI DI UN DETERMINATO TRATTAMENTO E VALUTARNE L’EFFETTIVA NECESSITÀ CON IL VETERINARIO

12) SCEGLIERE IL VETERINARIO IN BASE AD UN RAPPORTO DI FIDUCIA E NON IN BASE AD ELEMENTI MENO IMPORTANTI (ES. PARCHEGGIO, COMODITÀ ETC.) 13) FISSARE L’APPUNTAMENTO, RISPETTARE L’ORARIO E AVVERTIRE IN CASO DI DISDETTA 14) RICORDARSI DI PORTARE IL GATTO CON TRASPORTINO E IL CANE CON GUINZAGLIO E SE NON È ABITUATO A FREQUENTARE LE SALE D’ASPETTO DEI VETERINARI UTILIZZARE LA MUSERUOLA



Presidente dell’Ordine dott. Umberto Galli.

1

3

COSA SONO LE COLONIE FELINE? Sono gruppi di gatti composti da un numero più o meno numeroso di soggetti che vivono liberi in ambiente urbano. Vengono definiti animali che vivono in libertà e non randagi, perché a differenza del cane, il gatto delle colonie è un animale territoriale, legato ad un luogo a cui fare sempre ritorno, luogo che offrendo le risorse necessarie per sopravvivere, cioè cibo e nascondigli, diventa un’area protetta e da proteggere da intrusioni di altri gatti non appartenenti alla colonia. Nelle colonie si creano veri e propri gruppi sociali, con forme di cooperazione e precise gerarchie che regolano gli equilibri tra maschi, femmine e i piccoli che nascono dagli accoppiamenti. Uno degli errori più comuni è quello di abbandonare gatti di proprietà presso queste colonie pensando che l’inserimento sia scontato, mentre molto spesso questi gatti vengono esclusi ed emarginati dai membri dalla colonia.

2

www.ordineveterinari.va.it

La libertà di essere Gatto

IL DOTT. UMBERTO GALLI, PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI MEDICI VETERINARI, CI HA GENTILMENTE RILASCIATO UN'INTERVISTA NELLA QUALE CI CHIARISCE IL SIGNIFICATO E L'IMPORTANZA DELLE COLONIE FELINE, DOVE I GATTI VENGONO CENSITI, NUTRITI, CONTROLLATI IGIENICAMENTE E DOVE SI EFFETTUANO NUMEROSI INTERVENTI DI STERILIZZAZIONE PER FRENARE L'AUMENTO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE FELINA. LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO È STATA RESA POSSIBILE GRAZIE AL LAVORO SINERGICO DI VOLONTARI, ASL, ORDINE DEI VETERINARI ED ASSOCIAZIONI ANIMALISTE.

CHI SI OCCUPA DELLE COLONIE FELINE? Le persone che si occupano delle colonie, sia fornendo cibo che cure, sono in genere privati cittadini o volontari appartenenti ad associazioni animaliste, identificati con la figura oramai istituzionalizzata della “gattara”. La gestione della colonia può essere affidata ufficialmente dai Comuni e dalla ASL a queste persone, che dedicano la loro opera alla tutela della salute e alla salvaguardia delle condizioni di vita dei gatti.

4

I GATTI DELLE COLONIE FELINE SONO TUTELATI GIURIDICAMENTE? Sì, le colonie feline sono ufficialmente riconosciute dalla legge. I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli, di allontanarli dal loro habitat e tanto meno di sopprimerli. Spetta ai Comuni ed alla ASL con la collaborazione delle associazioni procedere al censimento delle colonie ed al controllo delle nascite al fine di mantenere il fenomeno all’interno di standard di governabilità.

L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI

A tutto questo vanno affiancate campagne di informazione, indirizzate soprattutto a quei cittadini che non conoscono il problema, e mal sopportano la presenza delle colonie.

5

COSA SI PUÒ FARE E COSA SI DEVE FARE ? Bisogna Innanzitutto definire, attraverso un censimento, le dimensioni delle colonie presenti sul territorio e la loro localizzazione, creando un archivio che riporti il numero di gatti appartenenti ad ogni colonia, con specifiche riguardanti il sesso, l’età, il colore del mantello ecc.. Quindi è fondamentale procedere al controllo demografico, con interventi mirati di sterilizzazione, identificazione dei gatti sterilizzati e loro reinserimento nella colonia. Altro intervento necessario è migliorare il livello di benessere di questi gatti, garantendo uno stato di vigilanza sulle condizioni igienico-sanitarie delle popolazioni feline, con particolare attenzione alla presenza e/o diffusione delle malattie trasmissibili all’uomo (zoonosi). Indispensabile è supportare il prezioso lavoro dei volontari, per poter porre limite anche ad ogni sorta di problema derivante da un insediamento felino.

COSA SI STA FACENDO IN PROVINCIA DI VARESE ? L’unico modo per cercare di realizzare quanto sopra indicato è creare appositi progetti, che coinvolgendo vari profili istituzionali come Comuni, ASL, Ordine dei Veterinari, e associazioni di volontariato, si pongano obiettivi di tutela della salute pubblica e di corretta convivenza solidale ed informata tra uomo e animale. Da più di due anni nella nostra provincia esiste il progetto: “Gestione delle colonie di gatti in libertà” che vede coinvolti l’ASL della Provincia di Varese, l’Ordine dei Medici Veterinari e le Associazione animaliste. Sfruttando queste sinergie e lavorando per priorità sono stati pianificati ed effettuati centinaia di interventi di sterilizzazione avvalendosi anche di una rete capillare di più di 40 ambulatori veterinari convenzionati, distribuiti su tutto il territorio provinciale. Da dati forniti dal Servizio Veterinario della ASL, risulterebbero presenti nella nostra provincia all’incirca 3.000 gatti che vivono in libertà, distribuiti in più di 300 colonie ufficialmente censite. La realizzazione di questo progetto, che consente una oculata spesa di fondi pubblici, pone la nostra Provincia tra le più virtuose della Regione e all’avanguardia nella gestione delle colonie dei gatti che vivono in libertà. 57


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AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR. MARIO ANTONIO 21039 Valganna (VA) - Via Isella, 2 tel: 0332 71 63 66

GRASSI DR.SSA LAURA 21030 Cugliate Fabiasco (VA) - Via Molinazzo, 4

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RAVAZZOLA DR.SSA MONICA 21030 Cuveglio (VA) - Via battaglia S.Martino, 82

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AMBULATORIO VETERINARIO ALBINI DR.SSA CARLA E ALBINI DR.SSA LUISA 21056 Induno Olona (VA) - Via Spagnoletto, 10 tel: 0332 20 26 05

TERZAGHI DR. CAMILLO 21100 Varese - Via Cassiodoro, 11

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A-MICI RANDAGI ONLUS VARESE NATA DA UN GRUPPO DI "PASSIONARIE FELINE" LA NOSTRA È UN' ASSOCIAZIONE CHE PERSEGUE COME FINALITÀ LA PREVENZIONE, LA CURA DEL RANDAGISMO E LA TUTELA DELL' ANIMALE.

COSA FACCIAMO: Collaboriamo al censimento delle colonie feline al loro sostentamento al fine di limitare il randagismo e la diffusione della leucemia e HIV felina. Queste malattie non trasmissibili all'uomo si stanno diffondendo con estrema rapidità. Qualche numero. Varese città ha censito circa 50 colonie feline per un totale di circa 365 soggetti, naturalmente questi dati sono in continuo mutamento per molteplici motivi: morti, nuovi abbandoni, spostamenti dei soggetti. Siamo riusciti a dare in adozione 138 gattini, possibili randagi, dando loro una casa, e con difficoltà anche qualche gatto maturo e a volte anziano. Un animale vuol dire farsene carico con amore ma nel rispetto della loro etologia. Questi messaggi dovrebbero poter essere trasmessi già alla scuola materna. In questo senso abbiamo diversi progetti alcuni già sperimentati. Ci piacerebbe mettere la nostra esperienza a disposizione. CHIUNQUE VOLESSE PUÒ CONTATTARCI AL NUMERO TELEFONICO 339 3506480 OPPURE ALL’INDIRIZZO EMAIL: a.micirandagi@virgilio.it


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CADREZZATE

RANCO

VARANO B.

TRAV

ISPRA

Gallarate

USMATE

Ve t e r i n a r i - a r e a

CARDANO AL CAMPO

CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 21041 Albizzate (VA) - Via Dinarda, 23 tel: 0331 99 40 24

VIZZOLA TICINO

SAMARATE FERNO

LONATE POZZOLO

CENTRO VETERINARIO DEI DOTTOR HETTINGER MICHAEL E NEDALINI PATRIZIA STUDIO ASSOCIATO 21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44

tel: 0331 96 03 18

GANGI DR. MASSIMO 21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47

tel: 0331 27 50 43

STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7

tel: 0331 27 55 32

AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADA DEI DOTTORI GOBBI A. E MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14

tel: 0332 46 16 03

AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13

tel: 0332 78 01 80

AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI STEFANIA DI TIZIO E CRISTIANO COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49

tel: 0331 66 92 74

LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR.SSA ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18 CLINICA VETERINARIA MALPENSA srl DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55 NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9 STUDIO ASSOCIATO POZZI - MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25 AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18

tel: 0331 95 38 54

tel: 0331 73 11 44

CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO 21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08 STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI 21010 Carnago (VA) - Via Libertà, 6/8 tel: 0331 99 14 99 AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONE STUD. ASS. DOTT. MARTINOLI-STRAPPO-DE TONI-PORETTI 21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22 STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54

tel: 0331 20 32 82

RAIMONDI DR. MARIO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17

tel: 0331 28 05 44

AMBULATORIO VETERINARIO MOTTERLE DR. DARIO 21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43

tel: 0332 89 21 68

STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 21010 Ferno (VA) - Via Roma, 28

tel: 0331 24 19 41

ANTONIO DR. BOSCARO MEDICO VETERINARIO 21013 Gallarate (VA) - Via Checchi, 27

tel: 0331 78 44 33

tel: 0331 22 30 27

AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR.SSA ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50 MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13

tel: 0331 92 45 38

AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A

tel: 0331 92 10 85

BOTTINI DR. LAURA 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22

tel: 0331 99 15 03

AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20

tel: 0331 98 50 04

AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39

tel: 0331 37 61 78

STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101

tel: 0331 25 90 47

AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DOTTORI VISENTIN G. PIETRO E AIMINI R. "PARCO DEL TICINO" 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67 AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97 AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16

AMBULATORIO VETERINARIO CASTIGLIONI DR. ROSELLA 21013 Gallarate (VA) - Via Donatello, 4

tel: 0331 79 35 65

LABORATORIO ANALISI VETERINARIO SADVED srl DI GULLO DR.SSA ELISABETTA 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Dolci, 4

BURAGLIO DR.SSA FRANCA 21013 Gallarate (VA) - Via Milano, 3

tel: 0331 77 48 71

AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. SSA MARTA 21040 Sumirago (VA) - Via Cavour, 10 tel: 0331 90 50 20

tel: 0331 25 99 11

PORRINI DR. PAOLA 21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8

tel: 0331 78 40 47

AMBULATORIO VETERINARIO GIULIANI DR. ALBERTO 21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18

tel: 0332 97 81 95

FERRE DR. PAOLO 21013 Gallarate (VA) - Via Custodi, 10

tel: 0331 78 48 76

AMBULATORIO VETERINARIO DI POZZI DR. STEFANO 21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2

tel: 0332 96 18 61

MAZZUCCHELLI DR. MAURIZIO 21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1

tel: 0331 78 20 23

AMBULATORIO VETERINARIO BASSANI DR.SSA PAOLA 21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18

tel: 0331 96 40 30

REVEL DR. MASSIMO 21013 Gallarate (VA) - Via Covetta, 8/A

tel: 0331 79 30 71

AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21029 Vergiate (VA) - Via Corgeno, 17 tel: 0331 94 69 28


ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

“Oasi del Gatto” di Somma Lombardo

L’ASSOCIAZIONE HA BISOGNO DI CIBO, MEDICINE E OFFERTE PER ASSISTENZA VETERINARIA. donazioni su c/c intestato a: Associazione OASI DEL GATTO di Somma L.do Oasi Felina OIPA Banca Popolare di Lodi spa c/c 2055/12 -cin N- abi 05164 cab 22800 PER INFORMAZIONI: Marco 335 1325002 Tiziana 340 6987470 Stefania 335 6937138 Anna 339 6610420 e-mail: oasidelgatto@libero.it

Mondo Vagabondo ONLUS ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

Via Sangiano 35 – 21014 Laveno Mombello (Va) Tel. 328 6036274 – 3476929732 - fax 0332 747624 www.mondovagabondo.net email: info@mondovagabondo.net

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE NASCE DALL'ENTUSIASMO DI UN GRUPPO DI AMICI CHE DA ANNI CERCA DI FAR VIVERE NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE ALCUNI ANIMALI MOLTO DISAGIATI, "INCONTRATI" PERSONALMENTE O SEGNALATI DA CONOSCENTI. MONDO VAGABONDO INTERVIENE FORNENDO CUCCE, CIBO ADEGUATO, CURE MEDICHE, RECINTI SPAZIOSI, SENZA TRASCURARE COCCOLE E PASSEGGIATE. PER QUANTO RIGUARDA I GATTI, CHE VIVONO LIBERI IN "COLONIE FELINE", CI OCCUPIAMO SOPRATTUTTO DI STERILIZZARE LE FEMMINE PER EVITARE INGESTIBILI CRESCITE NEL NUMERO. ABBIAMO BISOGNO DI VOI, PER RIMEDIARE ALMENO IN PARTE A CIÒ CHE TROPPI NOSTRI SIMILI FANNO PATIRE AGLI ANIMALI. LA NOSTRA ASSOCIAZIONE COLLABORA, A PARTIRE DAL MESE DI APRILE, CON LA STRUTTURA “I NOBILI NATI” DI VERGIATE (VA). PER CHI VOLESSE VEDERE I BELLISSIMI OSPITI DEL CANILE, PUÒ CONSULTARE IL NOSTRO SITO INTERNET. CLICCANDO L’IMPRONTA DI CANE CHE SI TROVA SUL VIDEO CON LA SCRITTA “QUA LA ZAMPA” SI HA L’ELENCO DETTAGLIATO DEI CANI PRESENTI, PRONTI E DESIDEROSI DI ESSERE ADOTTATI!

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Ve t e r i n a r i - a r e a

Busto Arsizio

AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIO P.ZZA PLEBISCITO, 1 TEL. 0331/621298 FAX 0331/623658 E-MAIL:veterinaribusto@asl.varese.it

UFFICIO DI SARONNO VIA GORIZIA,28 TEL. 02/9602248

UFFICIO DI TRADATE VIA GRADISCA, 16 TEL. 0331/840752

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AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR SSA CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23 tel: 0331 67 91 75

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BARTOCCINI DR.FRANCESCO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37

tel: 0331 62 60 93

AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2

tel: 0331 62 12 31

CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51

tel: 0331 68 55 55

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ROMANI DR.SSA SABRINA 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50

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tel: 0331 61 07 67

STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48

tel: 0331 35 10 91

STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE' - TRAVAINI - ROVATI 21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03

STUDIO MEDICO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Cso Venti Settembre, 32

tel: 0331 62 45 40

AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA CARLO DR. UMBERTO 21040 Origgio (VA) - Via Piantanida, 8 tel: 02 96 73 06 39

ALBERTI DR. DANIELE 21053 Castellanza (VA) - Vle Italia, 1

tel: 0331 50 49 21

AMBULATORIO VETERINARIO PAGANI DR. ROLANDO 21040 Origgio (VA) - Via Dante, 60

STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1

tel: 0331 82 49 77

CLINICA VETERINARIA CITTA' DI SARONNO PAOLO DR. VANZULLI 21047 Saronno (VA) - 21047, v. Novara tel: 02 96702062, 02 9606402

AMBULATORIO VETERINARIO FRANCO ISABELLA DR. ARIANNA 21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535

tel: 02 96 73 24 04

AMBULATORIO VETERINARIO BUSNELLI DR 21047 Saronno (VA) - Via Bergamo, 120

tel: 02 96 00 526

STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DELLE DOTTORESSE BOLOGNA PAOLA - RIVOLTA SIMONA 21047 Saronno (VA) - Via A. Manzoni, 5

tel: 02 967 04 664

AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI DR.SSA ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78

AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI PAGANI E VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98

tel: 0331 81 09 40

MENGOTTO DR. GIOVANNI 21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39

tel: 0331 81 13 53

AMBULATORIO VETERINARIO MONTICELLI RAFFAELLA 21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38

tel: 02 96 78 83 68

FERRONI DR. EMILIO 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24

tel: 02 40 01 84

CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDA E BALLARATI DR. MARCO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21

tel: 0331 61 15 05

AMBULATORIO VETERINARIO DI PEJA DR.SSA ANTONELLA 21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7 tel: 0332 86 62 60

ROVANI DR. VIRGILIO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42

tel: 0331 61 13 05

CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211

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CERVINI DR. FLAVIO 21049 Tradate (VA) - Via Albisetti, 12

tel: 0331 86 49 90

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI BARBATTI E LEVY 21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45


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Cosa fare se ..... • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO FERITO Chiamare il servizio veterinario della A.S.L. competente per territorio Per il comune di Varese Tel. 0332- 333681 Festivi e notturno Tel. 0332- 277111 • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO Avvisare i volontari dell'E.N.P.A. che potrebbero avere segnalazioni su chi l'ha smarrito Chiamare i vigili urbani del comune interessato i quali devono provvedere a farlo accalappiare Per il comune di Varese sede E.N.P.A. Tel.0332 232161 Polizia Municipale Tel.0332 809111 • HO PERSO IL MIO CANE Denunciare lo smarrimento all'anagrafe canina del comune di residenza Avvisare i volontari dell'E.N.P.A. Chiamare il canile comunale Per il comune di Varese Canile di Via Friuli Tel.0332 335077

C ANILE MUNI CI PALE DI GALLARATE

Via degli Aceri, 15 - Tel/Fax 0331 26 06 63 Apar_gallarate@hotmail.it Il canile municipale di Gallarate è gestito dall'associazione A.P.A.R. onlus, che gestisce il canile municipale di Busto Arsizio ed il rifugio Elia. La struttura che attualmente ospita mediamente circa 60 cani: tutte le gabbie sono munite di lampade termiche, al fine di scaldare gli ospiti durante l'inverno e nelle notti più fredde. Il canile inoltre ospita in un'area appositamente strutturata anche uno sparuto numero di gatti, anch'essi sterilizzati e monitorati a livello sanitario. Il canile di Gallarate è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (da aprile a settembre) o dalle 14.00 alle 18.00 (durante gli altri mesi dell'anno) la domenica dalle 9.00 alle 12.00. I volontari hanno la possibilità di trascorrere piacevoli ore a passeggio con i nostri adorabili ospiti e giocare con loro nelle aree apposite. Date ai nostri amici la speranza di una vita migliore, vi ripagheranno con tutto l'immenso amore di cui sono capaci E se volete è possibile anche adottare a distanza il vostro preferito... vi rilasceremo un attestato di adozione con la sua foto. E' un modo per aiutarci nell'attesa di trovare una nuova famiglia. 64

HAI PERSO UN CANE? PER INFORMAZIONI PUOI CHIAMARE POLIZIA MUNICIPALE DELLA TUA CITTA’ ACCALAPPIATORI:

DOGS GROUND 0331 259 788 GIRARDI 349 834 10 47 SITI INTERNET:

www.enpa.it www.animalipersiritrovati.org CANILI CONVENZIONATI: CANILE BUSTO ARSIZIO CANILE GALLARATE PAL LEGNANO CONTEA DELLA LUNA D’ARGENTO CASA BULL ALLEVAMENTO OROVAL CITTIGLIO ALLEVAMENTO NOBILI NATI SESTO-VERGIATE-MERCALLO-TAINO

0331 0331 0331 0331 0331 0332

670 260 466 353 361 626

692 663 665 181 967 190

0331 947 579

“AMICI DELL’UOMO” L’Associazione “Amici dell’uomo” è nata nel 1989 e, grazie al suo lavoro e alla costante collaborazione con la struttura privata "Oroval" di Cittiglio, che ospita i trovatelli, molti dei nostri "amici" hanno trovato un padrone affettuoso e premuroso. L’Associazione provvede al totale mantenimento di parecchi cani riscattati dall’Associazione ed a tutti i bisogni di cui gli animali necessitano: toelettatura, interventi chirurgici, controlli, esami e sterilizzazioni qualora ciò sia necessario. Purtroppo le Associazioni di volontariato onlus come la nostra, non sono sovvenzionate da alcun ente pubblico. Pertanto chi volesse sostenere le nostre attività con una donazione, può farlo tramite i seguenti canali: C/C POSTALE intestato a AMICI DELL'UOMO ONLUS IBAN IT24 G076 0110 8000 0001 3987 466 INTESA SAN PAOLO - FILIALE DI GAVIRATE

IBAN IT29 D030 6950 2511 0000 0001 390 oppure a mezzo vaglia postale intestato a: Sig.ra Franca Brunella ASSOCIAZIONE VOLONTARIA PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI AMICI DELL'UOMO Via Sangiano 57 21014 Laveno Mombello (VA) - Tel. 0332 970890


Busto Arsizio (Va) - S.S. Sempione ang. via Genova, 28 - Tel. 0331 62 90 52



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