maggio 2010 IN QUESTO NUMERO ORIGINI, CARATTERE, E ALTRO ANCORA SUL
BOVARO DEL BERNESE
Il Furetto Un animale dalle molteplici sfaccettature
Alpaca ... e il suo mondo
Il cucciolo a casa Prime regole di educazione
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...E CON L'ARRIVO DELLA BELLA STAGIONE GLI INSOPPORTABILI INSETTI...
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Il Camaleonte
Spotti Arredamento srl 21052 Busto Arsizio (VA) S.S. Sempione ang. Via Genova, 28 - Tel. 0331.629052 www.spottiarredamenti.it - e-mail: spotti@spottiarredamenti.it
Editoriale
Ben tornati amici lettori al nuovo numero della nostra Rivista. Finalmente con l’arrivo della bella stagione, che quest’anno si è proprio fatta desiderare, con i nostri amici a quattro zampe, possiamo intraprendere rilassanti passeggiate all’aria aperta, seguendo comunque i consigli degli esperti per proteggerli dalle aggressioni degli insetti in questo periodo, fastidiosi per l’uomo, ma altrettanto dannosi per i nostri amici. Ringrazio vivamente tutti coloro che collaborano alla stesura dei testi, sempre molto interessan.ti In questo numero si trattano argomenti di animali rari, ma alquanto curiosi da conoscere. Con la distribuzione anche nella provincia di Como, oltre che Varese, la nostra rivista ha notevolmente ampliato il bacino di utenza dei lettori, nonché degli abbonati. Auguro a tutti buona lettura, magari per i più fortunati, già in spiaggia, che, come risaputo, non esiste luogo migliore per trascorrere il tempo con una sana lettura……………………… Buona estate a tutti! Maggio 2010 Il direttore Cinzia Crespi
CHIEDI ANCHE TU DI PUBBLICARE UNA FOTO DEL TUO CUCCIOLO.... ABBIAMO SCELTO PER VOI.... GIORGIA, GAIA E ODY
Associaizone EMI Onlus é una giovanissima associazione di amanti degli animali costitutita solo da volontari e completamente autofinanziata; prestiamo la ns. opera presso un rifugio privato di Locate Varesino dove sono ricoverati una cinquantina di cani e gestiamo da un anno anche il canile municipale di Varese. Associazione Emi vigila sempre sul benessere degli animali e si impegna a favorire gli affidi dei cani abbandonati; inoltre la ns associaizone si é impegnata e non essere vincolata alla realtà di un singolo canile, ma tiene contatti con diverse strutture, rifugi ed associazioni in ambito nazionale ed europeo. Le invio la foto di Daffy simpatico meticcio di taglia media contenuta ricoverato ormai da anni nella struttura di Locate Varesino. Daffy é vecchiettino, quasi 10 anni, ma ancora tanto arzillo e vivace...purtroppo la sua vista é messa male...Daffy ci vede veramente poco, é quasi cieco ma questo non gli toglie la sua innata voglia di vivere e di trovare una vera famiglia. La ringrazio a nome dell'associazione per l'attenzione e lo spazio che ci vorrà dedicare. Veronica GLI AMICI A 4 ZAMPE OSPITI DEL CANILE DI GALLARATE E TUTTI I VOLONTARI RINGRAZIANO DI CUORE IL “LIONS CLUB” DI SOLBIATE ARNO VALLE ARNO PER LA GENEROSITA’ E IL SOSTEGNO PREZIOSISSIMO.
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10 UNA CONOSCENZA BESTIALE
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ILFURETTO
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LE UNGHIE DEL GATTO
BOVARO DEL BERNESE
22 ALPACA
34 GUINZAGLI E COLLARI
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38 I LAGHI DI GHIRLA E GANNA
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Anno 3 Maggio 2010 DIRETTORE RESPONSABILE Crespi Cinzia REDAZIONE Premoli Gianluigi PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONE Francesca Cariglino redazione@animalinforma.com Tel. 0331 48 21 80 via Roma, 10 21053 Castellanza HANNO
COLLABORATO:
Mauro Vasconi dott. Umberto Galli dott.ssa Patrizia Arrighi dott.ssa Donata Bianchi dott.ssa Paola Bologna dott.ssa Simona Rivolta dott.ssa Sara Caretti Paola Viero Paola Carnesella Laura Mai Cristian Simone Macchi Rosanna Campagnola Alberto dott.
IL CAMALEONTE
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OMEOPATIA E GASTROENTEROLOGIA
FOTO COPERTINA
Bovaro del Bernese Allevamento e Pensione Il Podere di Binse
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STAMPA ALFAPRINT SNC via Bellini, 24 21052 Busto Arsizio (VA)
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DISTRIBUZIONE gratuita presso studi veterinari
LA BELLA STAGIONE E GLI INSETTI L’ESPERTO RISPONDE
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PAGINA GIOCHI E RELAX
56 IL CUCCIOLO A CASA: PRIME REGOLE DI EDUCAZIONE
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ELENCO VETERINARI VARESE
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ELENCO VETERINARI GALLARATE e BUSTO A.
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ELENCO VETERINARI COMO
BUSTO ARSIZIO ANIMALI INFORMA 07/09 DEL 03/04/2009
ISCRIZIONE AL TRIBUNALE DI N.
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BOVARO DEL BERNESE Standard F.C.I. N.45 2003 BOVARO DEL BERNESE BERNER SENNEHUND BOUVIER BERNOIS ORIGINE: Svizzera UTILIZZO: all'origine cane da guardia, traino e conduzione del bestiame nelle fattorie del Cantone di Berna, oggi cane polivalente e da famiglia CLASSIFICAZIONE F:C:I: Gruppo 2: Pinscher, Schnauzer, Molossoidi, Bovari Svizzeri e altre razze. Sezione 3: Bovari Svizzeri Senza prova di lavoro ASPETTO GENERALE: cane da utilità a pelo lungo, tricolore, di taglia medio-grande, robusto ed agile, con arti vigorosi, armonico e ben proporzionato. PROPORZIONI IMPORTANTI: Rapporto altezza al garrese/lunghezza tronco =9:10, più compatto che allungato. Rapporto ideale altezza garrese/altezza torace = 2:1
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COMPORTAMENTO E CARATTERE: ben equilibrato, attento e vigile è per sua natura buono e fedele nei confronti della sua famiglia e sicuro e pacifico con gli estranei, temperamento medio, docile. TESTA: Potente. Cranio visto di fronte e di profilo, poco bombato;
stop ben segnato senza essere troppo pronunciato, solco frontale poco marcato. Tartufo nero, muso potente dritto di media lunghezza. Labbra poco sviluppate ben aderenti e nere. DENTATURA: Completa e robusta con chiusura a forbice: La dentatura a tenaglia è tollerata. OCCHI: marrone scuro, a forma di mandorla, né infossati né prominenti. Le palpebre rilassate sono un difetto. ORECCHIE: di media grandezza attaccate alte di forma triangolare, leggermente arrotondate in basso. COLLO: robusto, muscoloso, di media lunghezza TRONCO: Potente e raccolto. Torace largo e ben disceso fino all'altezza dei gomiti, petto bensviluppato, la parte trasversale della cassa toracica è di forma quasi ovale Dorso solido e diritto. Regione lombare larga e solida. Groppa leggermente arrotondata. Ventre non retratto. CODA: Ben fornita di pelo, lunga almeno fino ai garretti, in riposo pendente, in movimento ondeggia, portata all'altezza della linea doesale o leggermente al di sopra ARTI: ossatura robusta Anteriori: Arti visti di fronte diritti e paralleli, appiombi piuttosto larghi Spalle: scapole robuste, lunghe e oblique, formanti con il braccio un angolo non troppo aperto, ben aderenti e muscolose. Braccio: lungo e obliquo Gomiti: ben aderenti, né aperto né chiusi. Avambraccio: robusto e diritto. Metacarpi: visti di lato quasi verticali, solidi, visti di fronte in prolungamento diritto degli avambracci. Piedi: corti rotondi con dita chiuse e ben arcuate Posteriori: Visti da dietro appiombi diritti e paralleli, non troppo stretti. Cosce: lunghe larghe potenti e ben muscolose Ginocchio:marcatamente angolato Gambe: lunghe ed oblique Garretti: robusti e ben angolati Metatarsi: quasi verticali Piedi: un po’ medio arcuati degli anteriori né vaccini né cagnoli.
MOVIMENTO: movimento coprente molto terreno, agile e regolare a qualsiasi andatura; passo in avanti sciolto e ampio con buona spinta del posteriore, al trotto, visti sia davanti sia da dietro, gli arti devono essere condotti diritti. MANTELLO: Pelo: lungo e brillante, liscio o leggermente ondulato Colore: colore di fondo nero intenso, con focature marrone rossiccio intense sulle guance, sopra gli occhi sulle quattro zampe e sul petto e con disegni bianchi come segue: -zona bianca sulla testa simmetrica e pulita: lista che verso il naso si allarga formando sui due lati la mascherina. La lista non dovrebbe allargarsi fino alle focature sopra gli occhi e la mascherina estendersi al massimo fino all’angolo della bocca. - zona bianca ininterrotta e moderatamente larga sulla gola e sul petto. -desiderati: piedi bianchi, punta della coda bianca. ALTEZZA AL GARRESE Maschi: da 64 a 70 cm. Ideale: da 66 a 68 cm Femmina: da 58 a 66 cm Ideale: da 60 a 63 cm DIFETTI: Ogni diversità dai punti su citati è da considerarsi difetto da valutare in relazione al grado di allontanamento dall’ideale richiesto e da penalizzare secondo la gravità.
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ORIGINE E STORIA
Il Bernese è un cane tricolore a pelo lungo di origine ancestrale ...arti robusti, pelo folto di media lunghezza, orecchie pendenti, mantello quasi sempre giallo-biancastro I cani di taglia più grossa e più ambiti erano quelli del cantone di Berna.
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Il Bernese è un cane tricolore a pelo lungo di origine ancestrale utilizzato da molto tempo come cane da guardia, da tiro e da pastore nelle campagne centrali e Prealpi Bernesi. Il nome originario era Durrbachler, derivato dal nome della frazione e dell'albergo di Dúrrbach, presso Riggisberg, dove questo cane era particolarmente diffuso. Il Bernese discende da un gruppo di cani rurali, o cani da fattoria, di cui troviamo le prime tracce risalenti all'età del bronzo, nelle regioni comprese tra il confine svizzero ed il sud della Germania. Questi cani avevano come denominatore comune arti robusti, pelo folto di media lunghezza, orecchie pendenti, mantello quasi sempre giallo-biancastro oppure focato con macchie bianche. I cani di taglia più grossa e più ambiti erano quelli del cantone di Berna. L'utilizzo di cani solidi e tarchiati sulle montagne corrispondeva anzitutto ad una necessità in quanto la popolazione si avvaleva del loro aiuto per proteggere se stessa ed il bestiame. Il primo standard di razza fu pubblicato nel 1907 grazie al professor Heim, giudice ed allevatore di terranova. Negli anni 1902, 1904 e 1907 alcuni di questi cani furono esposti a delle mostre cinofile, e, sempre nel 1907, alcuni allevatori nella regione di Burgdorf decisero di iniziare l'allevamento in purezza della razza. Venne fondato il "Club Svizzero del Durrbachler e furono fissate le caratteristiche di base della razza. Nel 1910, a Burgdorf, in una mostra cinofila, i contadini della regione riuscirono già a presentare ben 107 soggetti. Da quel momento la razza fu denominata "Bovaro del Bernese" e, assieme agli altri Bovari Svizzeri, conquistò ben presto molti appassionati sia in tutta la Svizzera che nella vicina Germania. La selezione de Bernese venne effettuata su criteri essenzialmente pratici: carattere e robustezza. Solo in un secondo tempo gli sforzi si concentrarono sul rendere la taglia e la ripartizione dei colori più omogenee, per arrivare al Bernese che conosciamo oggi. E'
del resto probabile che un incrocio con il Terranova (accidentale o meno) abbia contribuito ad addolcirne l'aspetto, a rendere più imponente la struttura e a temprare il carattere di un bovaro piuttosto rozzo e rude. Per lungo tempo relegato sui monti elvetici, il Bovaro del Bernese ha iniziato a diffondersi a livello internazionale solo in questi ultimi decenni. Oggi giorno il Bovaro del Bernese è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue doti di cane da famiglia, per la bellezza del suo mantello tricolore e la sua capacità di adattamento agli ambienti più disparati.
IL PODERE DI BINSE L'azienda agricola Il Podere di Binse nasce nel 2006, a Fagnano Olona in Provincia di Varese nel verde del Parco Medio Olona. Nasce dall'idea di una bambina innamorata di un cane dall'aspetto di orsacchiotto e dai colori del mantello sgargianti. Nasce dall'amore di un papà per la bambina che decide di assecondare il suo desiderio di vedere e toccare proprio quel tipo di cane. Nasce dall'amore che l'orsacchiotto tricolore ha saputo scatenare in tutti noi: il Suo nome è BINSE. Nel 2002 arriva Binse nelle nostre vite un cucciolo di Bovaro del Bernese con tutta la Sua vitalità e la Sua indiscutibile bellezza del Bovaro del Bernese, e da qui comincia la nostra storia di allevatori. Ad oggi nel nostro allevamento ci sono cinque femmine ma la famiglia pensa di allargarsi molto presto. La nostra azienda agricola si occupa non solo di alle-
vamento e selezione di questa razza, ma anche di pensione per cani e di addestramento con metodo gentile. A questo proposito segnaliamo che il 13 febbraio scorso in collaborazione con il Comune di Fagnano Olona e lo CSEN settore cinofilia del CONI, abbiamo presentato il progetto culturale BC4Z Buon Cittadino a 4 Zampe e che presto partiranno i primi corsi per conseguire la certificazione del BC4Z. Le strutture che ricoverano i nostri cani, sia quelli dell’allevamento che quelli ospiti in pensione, sono state pensate e realizzate con una attenzione particolare al rispetto del benessere animale; questo significa che i nostri amici a 4 zampe sostano in box di grandi dimensioni riscaldati d’inverno e ben areati nei mesi estivi, costruiti con materiali certificati Durante la giornata i nostri cani vivono con noi nella nostra casa o meglio nei prati che la circondano, in libertà poiché siamo convinti che solo il contatto quotidiano possa portare ad una vera simbiosi tra il binomio cane uomo. Anche per i nostri ospiti vale la stessa teoria, perché un cane che può vivere a contatto con le persone che lo circondano è un cane sereno, equilibrato e privo di qualsiasi timore verso l’uomo. Il CIABS Club Italiano Amatori Bovari Svizzeri è il club ufficiale riconosciuto dall’Enci e si occupa di tutelare le 4 razze dei Bovari Svizzeri ALLEVAMENTO E PENSIONE. IL PODERE DI BINSE Via Balzarine 204 21054 Fagnano Olona Va www.ilpoderedibinse.com info@ilpoderedibinse.it
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ASSOCIAZIONE CULTURALE L’ERA DEL CANE A CURA DI PAOLA CARNESELLA L'Associazione Culturale L’era del Cane non ha fine di lucro ed è costituita con lo scopo di aggregare i soci nello sviluppo e divulgazione della cultura cinofila. L'Associazione si prefigge i seguenti scopi: 1. promuovere, incrementare e valorizzare la cultura cinofila in tutti i suoi settori; 2. riunire gli appassionati cinofili attraverso l'organizzazione di manifestazioni, corsi di istruzione cinofila e di addestramento 3. promuovere incontri di approfondimento quali seminali e stage su argomenti di interesse in ambito veterinario, educativo e sociale. Sui principi della nostra associazione, Paola Carnesella, vicepresidente, amante cinofila e toelettatrice per oltre 10 anni, ha idealizzato “ IL CANE IN TRIONFO “ per dare la possibilità a tutti gli amanti del proprio cane di esaltarlo in ESPOSIZIONI CINOFILE LOCALI. Con il nostro cane, viviamo momenti fantastici, di tenerezza, gioco , complicità. Ci dedichiamo a lui con dedizione, calore e amore. Le manifestazioni cinofile hanno la finalità di divulgare il senso del rispetto estetico, comportamentale e culturale a livello cinofilo. I partecipanti, quali soggetti di tutte le razze, taglie, tipologie, vengono giudicate da giudici esperti che valuteranno la bellezza del cane considerando i pregi in tutte le parti del corpo tenendo conto dei cardini di tipicità della razza. I bambini saranno i giudici per la classe dei meticci. Preparare un cane per le nostre esposizioni è abbastanza semplice. Il cane deve essere abituato a muoversi alla nostra sinistra e stare fermo quando viene toccato dal giudice. Deve essere tranquillo in ogni situazione,i cani aggressivi vengono esclusi dal giudizio. Prima di entrare nel ring generalmente una passeggiata nei prati e poi pronti per trasformare quel momento del giudizio in un momento giocoso e premiarlo sempre . Per quanto riguarda la toelettatura una bella spazzolata prima della sfilata in passerella. L’associazione L’era del Cane organizza sempre eventi ed appuntamenti cinofili per creare simpatiche ed indimenticabili giornate da condividere con i nostri amici a quattro zampe Info: www.ilcaneintrionfo.it www.associazioneleradelcane.com
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Il Furetto un animale dalle molteplici sfaccettature. A cura di Campagnola Alberto - Informatore per la provincia di Varese. Sono ormai passate le feste Natalizie e si è tornati alla normale routine di tutti i giorni ma....... Se, come regalo Natalizio ci è stato regalato o ci siamo regalati un piccolo e simpatico furetto forse, “Non ci è stato spiegato proprio tutto” e probabilmente siamo già stati colti da dubbi o ripensamenti. Ecco qui di seguito un'insieme di nozioni basilari per la corretta gestione del nostro nuovo simpatico amico e una tranquilla convivenza. Se il furetto arriva da un negozio probabilmente sarà già sterilizzato, mentre se arriva da un'allevamento probabilmente no. In entrambe i casi l'animale dovrebbe essere corredato da un libretto sanitario dove sono riportate le informazioni basilari sul furetto e le vaccinazioni effettuate ed eventualmente i richiami da eseguire e quando. Se l'animale è completamente sprovvisto di documenti è opportuno portarlo da un veterinario “specializzato in furetti” per un semplice controllo. Il furetto ha un'odore particolare, selvatico, quasi “muschiato.” Tutti i furetti hanno le ghiandole paranali che utilizzano in caso di pericolo, o un forte spavento. Queste spruzzando secernono un liquido oleoso che emana un odore forte e pungente il quale serve a loro come difesa. Queste ghiandole di norma non vanno mai fatte rimuovere dal veterinario per il bene della salute dell'animale. Ben presto se lo tratterete con amore imparerà a non utilizzarle quasi più. Si dice che l'animale è “intero” quando non è sterilizzato, la sterilizzazione chirurgica andrebbe effettuata dopo il primo calore, che compare circa dopo il primo anno di vita. Il maschio non sterilizzato quando in calore aumenta notevolmente l'odore e lascia secrezioni in molte parti della casa o della gabbia e se non si accoppia tenderà a essere più aggressivo. Le femmina non sterilizzata quando in calore aumenta il volume della vulva e anch'essa aumenta notevolmente l'odore. E' molto importante sapere che un calore protratto senza accoppiamenti, porta seri scompensi nel metabolismo di questi animali e specialmente nelle femmine porta forte anemie che nel peggiore dei casi provoca la morte.
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LA GABBIETTA Questa, deve essere abbastanza spaziosa, almeno cm 60x100 e se possibile su due piani. La parte inferiore ospiterà in un angolo la lettiera e dalla parte opposta la ciotola del cibo e dell'acqua. Per il contenitore della lettiera ne esistono di varie forme e dimensioni, loro prediligono quelle di basso profilo e ad angolo. Dato che quando è il loro momento si posizionano in un angolo procedendo in retromarcia. Per la lettiera è opportuno utilizzare pellets in carta pressata, molto assorbente e che non polverizza. Si possono utilizzare anche altri tipi di lettiera ma con molta cautela. Il furetto tende a depositare pezzi di cibo in vari punti della gabbia e se si usano sabbiette più o meno auto agglomeranti queste potrebbero appiccicarsi al cibo procurando problemi intestinali. La ciotola del cibo dovrebbe essere di ceramica o in plastica dura, di forma conica a base larga, così da evitare continui ribaltamenti. La ciotola dell'acqua deve essere di tipo agganciabile saldamente alla gabbia, dato che i furetti amano l'acqua spesso finirebbero per rovesciarla facendo vari bagni durante la giornata. Comunque l'acqua è opportuno cambiarla almeno due volte al giorno. Per sicurezza non deve mai mancare un beverino medio ( del tipo per conigli per intenderci ) con beccuccio in metallo. Una riserva d'acqua pulita deve sempre essere lasciata disposizione. Nella parte superiore della gabbietta troveranno posto, una copertina in pile ripiegata in modo tale che formi una tasca. Non dimentichiamo che sono animali da tana, quindi prediligono intrufolarsi in posti caldi e arrotolar-
IL LORO SPAZIO Come tutti gli animali non amano vivere perennemente in gabbia, ed occorre interagire con loro quotidianamente, così da abituarli alla nostra presenza e a rendere la convivenza una gioia. Il furetto comunica con suoni prodotti con lo sterno e con numerosi atteggiamenti tra cui il morso più o meno forte. Quest'ultimo verrà calibrato dall'animale solo dopo un po' di tempo che interagirà con voi. Non alzate MAI le mani con queste bestiole, oltre a non ottenere nessun risultato positivo, moltiplicherete la loro aggressività, rimediando inutili lacerazioni ai vostri arti ad ogni contatto con essi. Prima di liberare per casa un furetto occorre rendere la casa “a prova di furetto.” Il furetto è un'animale curioso ed è proprio la sua curiosità a portarlo spesse volte in situazioni di pericolo di vita. Si intrufolano in pochi secondi in divani e poltrone scavando nelle imbottiture, possono morire schiacciati sotto a cuscini e sedute di divani o in meccanismi automatici o manuali di poltrone reclinabili. Sono abili scalatori, anche sullo “strullato” per intenderci, possono arrampicarsi sui davanzali delle finestre e cadere nel vuoto se queste sono aperte. Hanno una forza notevole anche se di piccola taglia, imparano facilmente ad aprire porte e finestre se non agganciate. Si creano facilmente varchi in reti e zanzariere danneggiandole seriamente. Il furetto che riesce ad uscire di casa è in serio pericolo, perché non riuscirà a ritrovare la strada di casa, corre il rischio di finire schiacciato sotto le automobili, essere preda di cani o di persone a cui non piacciono questi animali e che non li identificano come animali domestici. Non dimenticate che amano dormire in tane morbide e calde quindi controllate sempre la lavatrice o la lavastoviglie prima far partire il ciclo di lavaggio. Non lasciate alla loro portata parti in gomma o plastica come telecomandi o portachiavi, se morsicati possono essere sminuzzati e ingoiati provocando blocchi intestinali con la necessità di intervento chirurgico urgente del veterinario. Ultima accortezza attenzione ai sanitari bidet specialmente, che prediligono come rifugio, rendeteli inaccessibili o mettete in sicurezza con pannelli lisci di plexiglas verande e balconi.
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L’ALIMENTAZIONE Il furetto è un animale carnivoro, ama fare piccoli pasti ma frequenti. Occorre lasciare sempre del cibo secco in quantità. Sono da evitare il latte e i suoi derivati, producono solo diarrea, non somministrate cibi che contengano caffeina, cioccolato, cacao, alcolici e cipolla. Ama invece anche se in piccole quantità la frutta come, mela, uva denocciolata, anguria privata dei semi, pesca, banana. Verdure come cetriolo e pomodoro. Considerate che questi alimenti sono graditi al palato del furetto ma non lo nutrono, quindi vanno somministrati in piccole quantità e solo saltuariamente. Sulle confezioni dei cibi secchi è bene leggere i valori nutrizionali dato che hanno bisogno di un contenuto proteico elevato: Proteine 32-38% Grassi 20-25% - Fibre massime 3% Ceneri massimo 6,5 %. E' fondamentale che negli ingredienti ci sia al primo posto la voce Carne e NON Cereali o Farina di pesce. L'alimentazione corretta di questo piccolo mustelide è fondamentale per la sua salute.
Ama a nche se in quant piccole ità la f r u t ta com mela, e, uva d e noccio angur la ta, ia priv ata de i semi, pesca , bana Verdu n a. re com e cetr iolo e pomod oro. Se volete approfondire la gestione di questo fantastico amico e conoscere un mondo nuovo venite a trovarci su www.furettomania.it e partecipate alle nostre manifestazioni, vi aspettiamo. Tutti i soci regolarmente iscritti nell'anno in corso ricevono una rivista bimestrale dell'associazione.
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A CURA DI PAOLA CARNESELLA TOELETTATRICE Per il gatto l’affilarsi le unghie è un’operazione normale, importante e fondamentale. Il farsi le unghie gli permette di renderle più taglienti, facilitare la ricrescita e gli consente di lasciare i propri odori mediante le ghiandole collocate sui cuscinetti plantari. Spesso , soprattutto se vive in casa, lo sorprendiamo a graffiare oggetti a noi cari compromettendo così la piacevole convivenza domestica. Sin da cucciolo è bene educare il gatto a non graffiare oggetti non adatti a lui: quali mobili, divani, ecc…. Come per il cane educato, anche il gatto può essere abituato ad un semplice “no” seguito da un battito di mani . Naturalmente dovremo offrirgli un’alternativa ai nostri oggetti di Attenzione !! Non tagliavalore; è consigliato un pezzo di legno, un quadrato di moquette re dove c’è la parte o graffiatoi che comunemente si rosa, la parte viva , in trovano in commercio. quanto è una zona Personalmente consiglio anche il vascolarizzata molto taglio delle unghie con una certa frequenza in quanto , vivendolorosa e sanguinante . do in casa, il gatto non ha la possibilità di consumarle all’esterno. L’operazione non è particolar-
mente difficile se si ha una certa dimestichezza, un’estrema fiducia nel nostro gatto e una perfetta conoscenza della struttura dell’unghia Per effettuare questa operazione, è consigliato sedersi e porre il gatto sul dorso cercando di tranquillizzarlo. Ottimale sarebbe essere in due persone in modo tale che una tiene l’animale e l’atra persona guarda l’artiglio del gatto prima di tagliare . Premere leggermente sul cuscinetto carnoso affinchè l’unghia esca dalla parte interna della zampa. Utilizzare un tronchesino da gatto e tagliare la punta dell’artiglio cercando di non spezzare l’unghia Generalmente il taglio delle unghie viene effettuato ogni mese . A cosa servono le unghie al gatto? • Come appoggio • Come protezione • Segnalano offese e difese Importanti per il movimento, igiene e per segnare il territorio Naturalmente è importante abituare il gatto piano piano a questa operazione ed affidarsi al consiglio di un veterinario o toelettatore qualora non ci si senta pronti a queste sedute di “manicure“.
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LO SCONOSCIUTO MONDO DELL’ALPACA A CURA DELLA DR.SSA SARA CARETTI
Parlare dell’alpaca è come cercare di raccontare una storia che dura da 5000 anni. Questi animali sud-americani divennero uno delle più importanti fondamenta dell' Impero Inca: l' Alpaca forniva la lana per l'abbigliamento, la sua carne era una delle rare proteine della dieta Andina e le loro feci erano usate come combustibile per il riscaldamento. Il lama, più grande e robusto, era invece usato come animale da soma sulle scoscese pendici andine. Solo grazie a questi due magnifici animali gli Inca riuscirono a prosperare in un ambiente generalmente considerato ostile. Con la conquista spagnola del Perù, l'Alpaca fu quasi completamente annientato per lasciar spazio ai greggi di pecore dei conquistadores. Se l'Alpaca è riuscito a sopravvivere fino ai nostri giorni lo si deve solo alla sua incredibile capacità di adattamento. A metà del 1800, l'inglese Sir Titus Salt riscoprì le favolose qualità della lana d'Alpaca, rendendo molto popolare questa fibra nel mondo Occidentale L’ALPACA IN EUROPA L'Inghilterra è stata tra i primi Paesi Europei ad importare l'Alpaca, le hanno fatto seguito la Svizzera e la Germania ed anche se il mercato europeo è ancora molto giovane, offre grandi opportunità, come dimostrato dal crescente interesse tra i leader del settore tessile.
HUACAYA
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CLASSIFICAZIONE Nonostante qualche controversia a riguardo, si è giunti recentemente a suddividere la famiglia dei Camelidae in tre generi: camelus (cammelli e dromedari) originari del nord africa e asia centrale, lama (lama e guanaco) e Vicugna (Vigogne e Alpaca), entrambi sudamericani, differenti tra loro per dettagli morfologici e genetici. Sebbene questi erbivori ruminino ovvero rimasticano il cibo già inghiottito riportandolo dal rumine (uno dei 3 prestomaci di cui sono dotati) alla cavità orale, non sono classificati ruminanti perchè carat-
terizzati da innumerevoli peculiarità anatomiche e fisiologiche che interessano diversi organi vitali, i quali si sono evoluti e perfezionati per permetter loro di sopravvivere in ambienti ostili caratterizzati da elevate altitudini(3000-4000mt), siccità e scarsità di cibo. Per queste ragioni l’Alpaca è un animale molto resistente. La popolazione di Alpaca in Sud America è di circa 5 milioni con oltre 4 milioni di capi allevati in Perù. In Europa ci sono 20.000 esemplari allevati in condizioni climatiche molto diverse: dalle steppe fredde dei paesi Scandinavi fino ai climi temperati e caldi del Mediterraneo. Esistono solo due razze di Alpaca: Huacaya e Suri. La differenza tra le due è basata sulla tipologia della fibra della lana in funzione della quale Huacaya e Suri assumono un aspetto decisamente diverso. L'Huacaya produce una fibra ondulata molto simile in apparenza a quella delle pecore, mentre il Suri produce un vello liscio e brillante molto simile alla seta. I Suri rappresentano circa il 10% della popolazione totale di Alpaca esistente al mondo e sono dunque animali rari che producono una fibra più pregiata e ricercata dall'industria tessile. NATURA DELL' ALPACA Gli Alpaca sono animali gregari, territoriali e docili. Sono di indole calma e non aggrediscono persone e animali, motivo per cui, spesso gli Alpaca, diventano animali da compagnia e la loro intelligenza permette di addestrarli facilmente. La loro personalità esprime un certo conflitto tra
curiosità e timidezza e a differenza dei lama, gli alpaca non sputano, se non quando sono impauriti, stressati o innervositi da persone o compagni di gruppo. Generalmente però lo sputo è destinato ad un altro Alpaca per stabilire la gerarchia nel gregge o per disciplinare i piccoli. Comunicano tra loro con un piacevole suono detto "Humming" ma sono animali per lo più silenziosi. La cura e la gestione dell'Alpaca è molto semplice e richiede poco impegno giornaliero in quanto per abitudine defeca in mucchi comuni, minimizzando così il lavoro di pulizia per l'allevatore e i rischi sanitari per il gregge. Le feci dell'Alpaca sono considerate il secondo miglior fertilizzante organico al mondo, dopo il guano di pipistrello, e risulta inodore. In pratica, le attività più impegnative nella cura di questi animali sono solamente le sverminazioni, vaccinazioni e tosature annuali, fatta eccezione per rare ma possibile emergenze veterinarie, facilmente prevenibili con qualche accortezza (ad esempio il colpo di calore, in un Alpaca non tosato in primavera e lasciato al pascolo senza disponibilità di zone d’ombra in una torrida giornata estiva, può risultare fatale). Per quanto riguarda il suo ambiente, qualsiasi tipo di suolo o pendenza del terreno può soddisfare le sue esigenze. Dal punto di vista alimentare, ogni capo di Alpaca necessita di circa un chilo di fieno o pascolo al giorno. L'alimentazione dell'Alpaca è molto simile a quella degli equini perchè richiede un contenuto proteico non superiore al 12%, a meno che non si tratti di una femmina gravida, alla quale andrà
Gli Alpaca sono animali gregari, territoriali e docili. Sono di indole calma e non aggrediscono persone e animali, motivo per cui, spesso gli Alpaca, diventano animali da compagnia e la loro intelligenza permette di addestrarli facilmente. SURI
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somministrato una percentuale di proteine maggiore. Un consiglio per chi alleva questa specie per la lana pregiata è quello di ricordare che più alto sarà l’apporto proteico, maggiore sarà lo spessore di ogni singola fibra e quindi minore sarà il valore del filato. Altra caratteristica fisica importante, che permette di definire l’alpaca un animale ecologico è la conformazione dei piedi: essi, come tutti i suoi parenti appartenenti alla famiglia dei camelidi, sono cosiddetti Tilopodi, dal greco “piedi gonfi”, con riferimento ai cuscinetti camosciati morbidi posti nelle dita (simili a quelli di un cane), che sostituiscono lo zoccolo dei mammiferi artiodattili. Per questa ragione anatomica, l’alpaca non danneggia i terreni .Una o due volte l'anno è bene controllare e, se necessario, tagliare le unghie che, se troppo lunghe, impediscono la corretta camminata. Qualunque sia il sistema per giudicare questi animali, è chiaro comunque che l'animale debba avere un fisico privo di difetti palesi come: gambe storte, prognatismo ed occhi celesti, che spesso sono associati a sordità. CENNI DI RIPRODUZIONE DELL' ALPACA Le femmine di Alpaca raggiungono la maturità sessuale verso i 18 mesi mentre i maschi diventano maturi a 3 anni. Il periodo di gestazione è di 11 mesi e mezzo e la femmina viene rimontata 15 giorni dopo il parto. Il piccolo dí Alpaca, chiamato "cria", pesa normalmente dai 7 ai dieci 10 kg. alla nascita. Le Alpaca possono concepire e partorire in qualunque periodo dell'anno. I parti sono generalmente
CRIA DI HUACAYA
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singoli e intelligentemente effettuati durante le ore mattutine in modo che i cria possano godere dell’intera giornata per poter frettolosamente imparare i primi passi e cibarsi. Tale esigenza è originata dall’istinto di sopravvivenza, altrimenti il cria potrebbe essere una facile preda, di altri animali, nelle ore notturne. Un Alpaca vive in media 15/20 anni e le femmine hanno un peso medio di 55 chili mentre gli stalloni possono raggiungere 80 chili di peso LA LANA La lana dell’alpaca è fine, densa, luccicante, uniforme, calda ma soprattutto anallergica. Si può affermare che uno dei fattori più importanti che determinano la qualità della lana/fibra è la finezza ( considerate buone fibre quelle al di sotto dei 24/26 micron) che può esser influenzata da fattori ambientali (in particolare l'alimentazione); altri parametri importanti da valutare sono densità (caratteristica dipendente solo da fattori genetici e quindi immodificabile nel singolo animale), la lunghezza della fibra (influenzata da età e condizioni climatiche), il crimp/crinkle termini che si riferiscono il primo all’ondulazione generale del vello, il secondo all’andamento della fibra singola, la lucentezza e l’uniformità. Tutte queste caratteristiche posso essere attentamente selezionate o modificate per ottenere una lana raffinata. La migliore qualità di lana si ottiene solo da alcune parti del corpo (dorso e fianchi), quindi quella ottenuta da collo e arti verrà utilizzata per tappeti o coperte. Quello che si deve considerare è che
Le femmine di Alpaca raggiungono la maturità sessuale verso i 18 mesi mentre i maschi diventano maturi a 3 anni. l periodo di gestazione è di 11 mesi e mezzo e la femmina viene rimontata 15 giorni dopo il parto. Il piccolo dí Alpaca, chiamato "cria", pesa normalmente dai 7 ai dieci 10 kg alla nascita.
la qualità di base delle fibre non può essere migliorata dalla lavorazione (ciò che entra è uguale a quello che esce!). In media, un Alpaca produce dai 2,5 ai 4 kg di fibra all'anno ed il periodo ottimale per la tosatura è primavera. ALTRI IMPIEGHI L’Alpaca non è solo da associare alla lana. Oltre ad essere impiegato nell’industria tessile per soddisfare una sempre maggiore richiesta di mercato, può essere adoperato con successo in altri settori. Grazie alla loro statura imponente ed al loro carattere calmo e mansueto esercitano una particolare attrattiva sia sui bambini che sugli adulti e pertanto, se addestrati alla socievolezza e ben istruiti, sono ottimi animali utilizzabili nella Pet-Therapy con disabili e con anziani. Gli alpaca sono animali intelligenti, è possibile addestrarli a fare passeggiate, trekking su sentieri di montagna, percorsi ad ostacoli e tantissime altre attività, oltre che essere un ottimo animale da compagnia o un’attrazione per agriturismi e parchi. E’ possibile avvicinarsi a questo interessante animale tramite corsi di introduzione e gestione
dell’alpaca presso allevamenti italiani già avviati, qualsiasi sia lo scopo per il quale ci si interessa a questa razza, per business, per hobby o per semplice curiosità. …E non vi pentirete: sono animali inaspettatamente meravigliosi!
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a cura del Dott. MAURO VASCONI
L’ambiente marino della barriera corallina, ovvero il luogo da cui proviene la quasi totalità degli organismi che vengono ospitati in acquari di acqua marina, è caratterizzato da una estrema stabilità dei valori dell’acqua. In un ambiente lacustre i volumi d’acqua possono variare notevolmente, così come il livello di fiumi, producendo fluttuazioni delle sostanze disciolte nell’ambiente acquatico. Gli organismi che vivono in questi ambienti sono quindi abituati a subire queste variazioni e quindi sopportano range di valori dei parametri acquatici abbastanza maneggevoli. Gli abitanti della barriera corallina sono invece abituati ad acqua costante per tutto l’anno, in quanto tutte le sostanze da loro prodotte vengono diluite nell’immensa quantità di acqua che costituisce gli oceani. Questa considerazione è valida per i pesci, ma soprattutto per tutta quella serie di invertebrati che vengono inseriti negli acquari di barriera. Questi animali sono molto sensibili a concentrazioni di sostanze tossiche molto basse e quindi per garantire il loro benessere l’acquario di barriera deve essere provvisto di un sistema di depurazione dell’acqua più efficiente rispetto ad acquari di acqua dolce. Fino ad un paio di decenni fa gli acquari marini erano provvisti solamente di filtri biologici che pur essendo molto efficienti non erano in grado di garantire una qualità sufficiente, richiedendo quindi continui e cospicui ricambi d’acqua. Ora sono state sviluppate delle tecnologie che hanno reso molto meno impegnativo il mantenimento di un acquario di barriera. Questi acquari sono forniti di una sump (vasca di raccolta), che non è altro che un’altra vasca, normalmente posta al di sotto della vasca vera e propria, in cui sono alloggiati tutti gli ele26
menti necessari alla purificazione dell’acqua. In questo spazio alloggiano di base uno schiumatoio, un filtro biologico e una pompa di risalita. L’elemento basilare della sump è lo schiumatoio. Questo apparecchio ha la funzione di allontanare dall’acqua i residui di alimento e di feci prima che questi vengano completamente decomposti dai batteri presenti in vasca. Il principio su cui si basa la schiumazione è in realtà molto semplice. Le molecole presenti in acqua sono per la maggior parte costituite da proteine o comunque macromolecole polari. Se in acqua viene insufflata dell’aria queste molecole si andranno a collocare tra la superficie di separazione tra aria e acqua. Nello schiumatoio quindi esiste una colonna di contatto dove circola acqua e aria. Le bollicine di aria trascineranno via quindi le molecole inquinanti presenti in acqua formando una schiuma che tracimerà al di sopra della colonna di contatto. Per rendere questo meccanismo il più efficiente possibile è necessario produrre bollicine d’aria della minore dimensione
possibile in modo da avere una massima superficie di contatto tra aria e acqua. Inizialmente si usavano delle pompe d’aria che diffondevano il gas attraverso delle pietre porose dai fori molto piccoli, ma ora il sistema più usato si basa sul principio di Venturi e per farla semplice senza entrare nei principi fisici, il tutto si traduce in un tubicino che pesca aria ambientale e la porta a livello della pompa che risucchia l’acqua. La depressione creata dalla pompa richiama anche aria che viene frantumata molto finemente e miscelata all’acqua, creando un’emulsione. L’efficienza della schiumazione appare chiara quando si va a pulire il bicchiere di raccolta della schiuma, dove questa schiuma si ricondensa poi in un liquido che presenta solitamente un colore nerastro, formato da tutto lo “sporco” eliminato dall’acquario. Questo efficiente sistema di depurazione non viene normalmente usato negli
acquari di acqua dolce in quanto l’acqua dolce è molto meno densa e quindi le bolle d’aria che si formano nella colonna di contatto sono di dimensioni maggiori e con una minore capacità di rimuovere i rifiuti. Inoltre questo sistema ha una notevole capacità ossidante e di eliminazione di anidride carbonica, cosa non gradita a un acquario di acqua dolce che normalmente ospita anche una consistente popolazione di piante acquatiche. Eliminando quindi molte sostanze prima che queste vengano degradate ad ammoniaca il filtro biologico sarà sottoposto a una carico minore rispetto a quello che si avrebbe in assenza dello schiumatoio. Come tipo di filtro biologico inoltre si tende ad utilizzare il tipo a percolazione, ovvero un sistema di filtrazione in cui il materiale filtrante viene attraversato dall’acqua da depurare senza però esservi costantemente immerso. Questo metodo è più efficiente rispetto ai tradizionali filtri biologici immersi, in quanto si garantisce sempre una massima ossigenazione alla
popolazione di batteri ossidanti. Una volta depurata l’acqua deve quindi tornare nella vasca e questo avviene tramite la pompa di risalita, che preleva l’acqua dalla sump e la rimanda in vasca, mantenendo il livello costante. Per far funzionare bene questo sistema è infatti indispensabile che il livello di acqua presente in vasca rimanga il più costante possibile. Sarà quindi necessario reintegrare l’acqua che si perde con l’evaporazione con una certa frequenza, per non correre il rischio di bloccare il filtraggio in quanto l’acqua cade nella sump attraverso un troppo pieno, quindi se il livello in vasca si abbassa si corre il rischio che non venga raggiunto il livello a cui si trova il tubo di mandata alla sump. Vasche più evolute sono dotate di una piccola vasca di accumulo dove si mette acqua nuova e tramite un rubinetto regolato da un galleggiante l’acqua passa dalla vasca di accumulo alla sump non appena il livello in quest’ultima scende al di sotto del livello di esercizio. La pompa di risalita non sarà però l’unica pompa presente in acquario in quanto nell’acquario di barriera sono normalmente presenti altre pompe, chiamate di movimento, che hanno l’unica
ma importante funzione di tenere costantemente in moto l’acqua presente in vasca. Questo continuo movimento è necessario per garantire che in nessun punto della vasca si creino zone di acqua stagnante dove potrebbero proliferare batteri che producono sostanze dannose. Inoltre il continuo movimento della superficie dell’acqua favorisce l’eliminazione di gas dall’acqua. Oltre a tutti questi strumenti che abbiamo visto fino ad ora per ottenere un acquario di barriera ben funzionante sono necessari anche altri elementi. Il principale di questi è un buon numero di rocce vive. Le rocce vive sono delle rocce calcaree molto porose che derivano direttamente dall’ambiente da cui provengono anche tutti gli altri abitanti delle nostre vasche. Queste rocce sono piene di piccoli anfratti e cunicoli dove alloggiano batteri e altri organismi (alghe, crostacei, vermi, spugne, invertebrati marini) tipici delle barriere coralline. Questa popolazione contribuisce notevolmente al mantenimento delle condizioni di vita ideali per gli ospiti dell’acquario, aiutando i batteri del filtro biologico e chiudendo il ciclo dell’azoto con un’azione denitrificante. Come regola generale per l’allestimento di un acquario di barriera bisognerebbe inserire un numero di rocce vive, misurato con il loro peso, per ogni litro d’acqua presente in vasca; Normalmente si usa un kilo di rocce vive per ogni cinque litri d’acqua. Bisogna specificare che queste rocce vive non sono prelevate da depositi naturali di rocce presenti in barriera corallina, quindi il loro uso non danneggia l’ambiente naturale. Per la loro produzione si usano rocce prelevate da cave terrestri e poi immerse poco al di sotto della superficie del mare nelle spiagge tropicali dove vi sono le barriere coralline. Queste rocce vengono quindi colonizzate dalla fauna tipica dei mari tropicali. 27
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IL CUCCIOLO A CASA: PRIME REGOLE DI EDUCAZIONE A cura di Paola Viero Istruttore Cinofilo e responsabile di “Welcome” Scuola Cuccioli di Varese
Uno dei danni più gravi che può essere arrecato ad un cucciolo è quello di essere separato precocemente dalla madre, infatti i suoi straordinari insegnamenti e le prime esperienze vissute con i fratellini rappresentano una grande fonte di apprendimento per la vita futura del piccolo. Il momento migliore per adottare un cucciolo è all’età di 2 mesi e non prima! Quando lo porteremo a casa dovremo sicuramente insegnargli molte cose, ma sarà tutto molto più semplice se il piccolo avrà ricevuto i preziosi insegnamenti della madre. Il rapporto con la mamma è insostituibile, essa infatti rappresenta per il cucciolo un grande modello di comportamento che gli consentirà da adulto di relazionarsi correttamente con i suoi simili e con gli esseri umani. 30
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Dalla 4° settimana di vita dei cuccioli fino al 3° mese la madre trasmette loro molte regole necessarie per vivere serenamente in branco, ecco alcuni esempi: La mamma insegna ai suoi piccoli che in natura vige una regola rigidissima secondo la quale prima accedono al cibo i membri di rango elevato del branco e successivamente gli altri. I piccoli quindi dovranno imparare che durante il pasto della madre non dovranno avvicinarsi al cibo se non vorranno farla davvero arrabbiare! Questo farà comprendere loro che il cibo non ha solo un valore nutritivo per il gruppo sociale ma anche un’enorme valenza gerarchica.
re libero accesso ovunque in casa, scegliete una stanza nella quale avrà il “divieto d’accesso”. Sarà per lui un chiaro messaggio sul vostro status sociale. Meglio non abituarlo a lunghe dormite sul divano, col tempo potrebbe credere erroneamente di avere una posizione gerarchica elevata in famiglia a discapito purtroppo dell’obbedienza e rispetto nei vostri confronti. Posizionate una cesta o una brandina vicino al divano in modo tale che comprenda qual’é il suo posto senza però farlo sentire isolato.
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Spesso durante il gioco sfrenato con i fratellini il cucciolo non si rende conto che i suoi dentini aguzzi possono far male. La mamma sentendo lo strillo acuto del fratellino “aggredito” interviene rapidamente punendo il “piccolo aggressore”. Attraverso questa esperienza il cane imparerà a “ controllare il morso” e quindi a fermarsi e mollare la presa per non incorrere nella punizione materna. Se un cucciolo durante il gioco si comporta in modo esagerato ed insistente , la mamma gli insegna a controllarsi e a rispettare la tranquillità altrui bloccandolo con una zampa ed emettendo qualche ringhio di disapprovazione. Da adulto riconoscerà rapidamente questi segnali di stop che gli consentiranno di fermarsi al momento opportuno.
PASTI: i segnali riguardanti l’accesso al cibo sono fondamentali e man mano che il cucciolo cresce è bene porre molta attenzione su quest’aspetto. Per i cani è molto semplice: Mangiare prima degli altri = appartenenza ad alto rango. Mangiare dopo = posizione gerarchica inferiore. Per loro è sufficiente valutare l’ordine di accesso al cibo per comprendere lo status sociale dei proprietari, è buona norma quindi far mangiare il cane dopo di voi. Fatelo pure assistere ai vostri pasti senza però passare niente dalla tavola. Quest’esperienza per lui avrà una valenza fortemente educativa.
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Col passare del tempo la madre insegna ai cuccioli anche a “stare sulle proprie zampe”, infatti verso il quarto mese inizia gradatamente a staccarsi da loro mostrandosi sempre meno disponibile e paziente. Cosi facendo i cuccioli crescono autonomi e sicuri di se e diventano a tutti gli effetti membri del branco.
PRIME REGOLE e PRIME BUONE ABITUDINI
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AUTONOMIA: come abbiamo visto verso il quarto mese la madre riduce il contatto fisico e l’attenzione verso i piccoli per stimolarli all’indipendenza. Quindi, se avete adottato un cucciolo e volete che cresca sano e sicuro di se col passare del tempo cercate di aiutarlo a stare “sulle proprie zampe” come farebbe la sua mamma naturale evitando di assecondarlo di continuo come se avesse sempre due mesi.
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GESTIONE CORRETTA DEGLI SPAZI: il cane non dovrebbe ave-
PUNIZIONE: Se il vostro cucciolo compie un’azione da voi sgradita meglio restare indifferenti ed ignorarlo per alcuni minuti, se lo sorprendete proprio nel momento in cui viene compiuta la “marachella” riprendetelo con un “NO” secco e poi ignoratelo, questa per lui rappresenta una vera punizione! Non utilizzate MAI punizioni corporali che oltre ad essere inutili sono eticamente inaccettabili. Con il cuccioli occorre restare indifferenti per le cose che non vanno ed essere dolci e carezzev o l i
quando il comportamento assunto è quello corretto. Ad esempio, il vostro cane torna velocemente al vostro richiamo? Sbracciatevi in lodi e con voce dolce complimentatevi con lui nel momento in cui torna. Ricordate di non sgridarlo mai per nessuna ragione nel momento in cui sta tornando, perché cosi facendo imparerebbe ad associarvi a qualcosa di sgradevole, quindi successivamente disobbedirà al richiamo. Sgridatelo solo durante il misfatto ma non dopo un intervallo di tempo, il cane non pensa a ciò che ha fatto prima, lui associa gli avvenimenti e in base a queste associazioni sente di dover agire in un modo o in un altro. Succede molto di frequente che i proprietari, ignari del comportamento canino, insistano nello sgridare un cane per qualcosa fatto in precedenza, mentre egli non può collegare la sgridata alle ragioni umane, proprio perché non fa ragionamenti complessi e retroattivi: un cane non è un uomo! Ogni volta che viene sgridato per qualcosa fatto in precedenza, il cane soffre inutilmente, perché non comprende il motivo per il quale viene sgridato e al ripetersi degli incomprensibili 32
rimproveri, il cane diverrà triste perché avvertirà immediatamente e in anticipo che il padrone si accinge a sgridarlo. Sa che sarà punito ma non ne capirà il motivo. Per questo essendo sgridato fuori tempo collegherà la sgridata ad esempio al ritorno del padrone e non alla marachella compiuta prima. Secondo molti proprietari il cane sa di aver sbagliato e con quest'affermazione sbagliano doppiamente nel non comprendere il cane. Queste regole sono utili principalmente per aiutare il cane ad individuare nel proprietario il suo punto di riferimento, cioè il suo leader. Lo scopo di adottare questi accorgimenti è quello di dare un ordine gerarchico al gruppo in cui è inserito il cane con messaggi chiari, riconoscibili e soprattutto facilmente comprensibili. D’altra parte bisogna ammettere che non tutti coloro
che non si attengono a queste regole hanno un cane che manifesta problemi legati alla dominanza; nel caso ad esempio di un soggetto nato con una certa predisposizione alla subordinazione, semplici comportamenti del padrone legati alla sua gestione come il nutrirlo o condurlo a guinzaglio sono piÚ che sufficienti a segnalare la propria leadership agli occhi del cane . Per altri invece queste semplici regole hanno un’enorme peso nella vita di tutti i giorni. Comunque sia, qualsiasi tipo di cane voi abbiate l’utilizzo di queste semplici norme infonderanno grande sicurezza e serenità , evitando cosi confusione, incomprensioni e fraintendimenti che molto spesso sono causa di situazioni complicate e a volte dolorose.
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“Buongiorno, vorrei un collare di vero cuoio per il mio cane...” Quante volte abbiamo avuto dai nosri clienti questa richiesta. Il primo ordine d’acquisto di cuoio per i miei lavorati, risale al 1985 in Inghilterra. Con mia grande sorpresa il direttore di quella conceria, tutt’ora mia fornitrice, mi richiese alcune caratteristiche prima di evadere l’ordine. Volevano sapere a quali razze di cani erano destinati i collari, che tipo di attività esercitavano, che tipo di persone erano i loro proprietari. Ad un primo momento di meraviglia seguirono riflessioni che mi portarono ad alcune scelte che, ancora oggi, sono il fondamento della mia professione. Ho sempre cercato di trasmettere alla mia Clientela la mia esperienza e a chi ha seguito negli
anni la CINOPELCA ha potuto rilevare tre caratteristiche di base: scelta delle migliori materie prime; disegno modellato alla morfologia del cane; stile artigianale nella qualità e nella produzione. Ancora oggi, dopo tanti anni di lavoro, mi impegno ad aggiornare le specifiche di ogni modello e si considera che ho in produzione più di seicentottanta articoli... Le migliori informazioni mi arrivano dalla Clientela ed è con Voi che divido il successo della CINOPELCA in Italia e all’estero. Stiamo crescendo , abbiamo migliorato i nostri collaboratori, le attrezzature, i servizi alla clientela. Una cosa non abbiamo migliorato, il cuoio, che è sempre quello della migliore conceria inglese. Carlo Pelozzi
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NOTE TECNICHE SUL PRODOTTO Il cuoio Per realizzare i nostri collari selezioniamo un cuoio speciale ricavato dal groppone del bovino inglese. Il groppone è la parte migliore per consistenza e resistenza allo strappo. La concia La concia è del tipo vegetale in vasca con soluzione di quebraco tannino naturale e dura 6 mesi. Questa tecnica, detta lenta dà alle fibre della pelle resistenza e pastosità al cuoio che se ne ricava. Dopo la concia lenta le pelli ugualizzate nello spessore, sono ingrassate a secco per 3 mesi in botte per permettere al grasso di penetrare totalmente in tutto lo spessore della pelle. Dopo due settimane di asciugatura lenta si ottiene il cuoio finito eccellente per resistenza , morbidezza e impermeabilità. Solo dopo una stagionatura molto lunga, 18 mesi, verrà impiegato per confezionare i nostri articoli. Le ombreggiature provano che si tratta di un prodotto naturale non coperto da sostanze chimiche che si impiega su prodotti di minore qualità. Il modello Le microlesioni della trachea sono il danno più grave e purtroppo il più frequente causato da un utilizzo improprio dei collari non imbottiti e non arrotondati sui profili. Ogni razza in funzione della sua morfologia e del suo impiego, richiede specifiche di modello e di produzione appropriate. Il listino CINOPELCA riporta queste specifiche per un acquisto professionale. CINOPELCA dopo molte ricerche, ha deciso di utilizzare moschettoni ed anelli in lega di bronzo-ottone-manganese per dare sicurezza totale alle sollecitazioni del cane, specie nel campo dell’addestramento. Cuciture Ogni guizaglio e ogni collare sono cuciti con filo di poliestere al 100% per dare maggiore resistenza. Rifinitura Bordi arrotondati e rigatiura eseguita manualmente a caldo con il classico “due righetto”. Più eleganza e più comfort. Manutenzione La CINOPELCA propone un nuovo prodotto per una ingrassatura periodica. Garanzia Un anno! Solo dopo aver rispettato queste fondamentali regole di produzione possiamo impegnarci a queste condizioni con la nostra clientela.
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a c u r a d i C R I S T I A N S I M O N E - Tr o p i c a l W o r l d
Mi sono avvicinato a questa razza che avevo circa 12 anni. Mio zio, sapendo bene la passione che nutrivo per tutti i volatili, pensò bene di regalarmi una coppia di Inseparabili. Spesso mi viene fatta questa domanda “ma cosa sono gli inseparabili?” Quelli che comunemente chiamiamo INSEPARABILI non sono altro che una razza di pappagalli appartenenti al genere AGAPORNIS che a sua volta identifica circa una decina di specie. Originari delle più svariate zone dell ‘Africa, questi simpatici pappagallini colpiscono oltre che per i diversissimi colori molto accentuati anche per il loro carattere socievole. Il termine INSEPARABILE vuole semplicemente sottolineare il fatto che sono animali gregari e amanti della compagnia. Mai in natura si potrà osservare un inseparabile solitario. Le coppie rimangono legate per tutta la vita e spesso accade che se viene a mancare il compagno l’altro cade in una profonda depressione e prostrazione che può portare anche alla morte. Ecco perché vengono chiamati INSEPARABILI! Spenderei due parole per il più comunemente allevato in cattività : l’Agapornis Rosseicollis. Nello specifico il Roseicollis non è soggetto alla documentazione CITES, che abbiamo già ampiamente trattato negli articoli precedenti, e quindi non necessita di particolari documenti all’atto dell’ AGAPORNIS ROSEICOLLIS
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acquisto e successivamente al proliferarsi della coppia. In cattività, in tanti anni di allevamento, si è raggiunto uno standard qualitativo e una varietà di colorazioni sorprendente. Purtroppo, come per il 90% dei pappagalli, anche in questo caso non esiste dimorfismo sessuale, che significa che maschi e femmine sono pressochè uguali, quindi se decidete di acquistarne una coppia rivolgetevi ad un commerciante esperto che possa consigliarvi nel modo giusto. Ci sarebbero moltissime cose importanti da dire ma purtroppo abbiamo poco spazio e dobbiamo ottimizzarlo. Questi simpatici animali possono essere allevati in gabbia oppure in voliera anche in colonie di diversi soggetti. Il prezzo di acquisto per una coppia è permissivo e accessibile a tutti, e può essere un buon punto di partenza per chi volesse incominciare l’esperienza dell’allevamento e per chi volesse avvicinarsi al fantastico mondo dei pappagalli. L’agapornis roseicollis nella colorazione cosiddetta “ancestrale”, che significa originale quindi come in natura , si presenta verde su quasi tutto il corpo con una bella maschera rossa sulla faccia e in prossimità della coda e del groppone presenta un blu cobalto molto evidente. L’alimentazione di questi piccoli volatili è basata principalmente su un buon miscuglio di semi secchi arricchito con altri alimenti in modo da raggiungere un quadro alimentare completo. Si dovrà integrare la dieta con un buon pastoncino, che dovrà avere un valore proteico intorno al 20% , della frutta e verdura fresca, qualche pezzettino di pane secco o biscotto secco e un buon complesso vitaminico liquido o in polvere da miscelare di tanto in tanto nell’acqua. La riproduzione degli inseparabili è piuttosto semplice e la cosa importante che dobbiamo fare affinché i nostri piccoli amici decidano di creare una numerosa famiglia sarà di apporre un nido a cassetta di legno acquistabile nei negozi specializzati. ( attenzione che il nido sia appositamente per Inseparabili!)
AGAPORNIS FISCHERY E’ curioso osservare gli inseparabili durante la preparazione del nido, dove , una volta messo all’interno della gabbia del materiale come rametti di salice, trucioli di segatura, la femmina si adopera portando e costruendo il nido all’interno della cassetta di legno Entrambi i genitori badano alla prole con molta accuratezza fino allo svezzamento. Per concludere vorrei consigliare a tutti coloro che intendano avvicinarsi a questi splendidi volatili di approfondire queste poche righe magari su internet e nello specifico di visionare un interessante portale tutto dedicato al genere agapornis che si chiama “club Italiano allevatori agapornis” all’indirizzo www.clubagapornis.too.it.
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a cura del Dr. MAURO VASCONI
I laghi di Ghirla e Ganna sono i due bacini naturali più piccoli della provincia di Varese. Essi raccolgono l’acqua del bacino idrografico della Valganna, ma sono anche alimentati da sorgenti sotterranee. Da questi due bacini si crea il torrente Margorabbia che va poi a sfociare nel Lago Maggiore. Il maggiore tra i due specchi d’acqua è il lago di Ghirla, che raggiunge una discreta profondità massima, 14 metri, mentre il lago di Ganna nel suo punto più profondo arriva ad appena 4 metri. Data la ridotta dimensione dei due laghi essi non riescono a completare costantemente una stratificazione termica, solo il lago di Ghirla nei mesi più caldi può andare incontro a questo fenomeno presentando una differenza di temperatura tra acque superficiali e profonde di 10°C. Nei mesi invernali si osserva invece una stratificazione inversa, con la formazione di ghiaccio in superficie. Queste caratteristiche dell’acqua consentono comunque una distribuzione dell’ossigeno nell’acqua abbastanza uniforme, senza dar luogo a fenomeni di carenze e anossia nelle porzioni più profonde, come invece avviene in altri specchi d’acqua della provincia. Dal punto di vista dello stato qualitativo delle 38
acque i due laghi si comportano in maniera leggermente diversa, in quanto il lago di Ghirla è classificato come mesotrofo, mentre quello di Ganna si trova al livello di oligotrofia. Questo aspetto appare in controsenso in quanto il lago di Ganna si trova a valle del lago di Ghirla da cui riceve le acque. La spiegazione di questo fenomeno sta nel fatto che le acque si soffermano un maggior tempo nel lago di Ghirla, consentendo agli inquinanti organici di accumularsi in maniera maggiore di quello che accade nel lago di Ganna. Le acque reflue dal Ghirla abbandonano in breve tempo questo secondo lago, che ricordiamo è alimentato anche da acque provenienti da sorgenti sotterranee. Il lago di Ghirla ha comunque risentito della pressione antropica che le popolazioni locali esercitano sulle sue sponde in quanto la sua condizione di mesotrofia non è da considerarsi naturale. Questo lago dovrebbe trovarsi in condizioni di oligotrofia per le sue caratteristiche geografiche. Il risultato dell’alterazione dei valori di fosforo delle acqua, aumentati a causa della presenza dell’uomo e di tutto quello che le sue attività comportano, non hanno comunque portato alle, a volte catastrofiche, conseguenze che si sono presentate in altri laghi della provincia. Malgrado ciò nei mesi estivi nelle acque del lago
Foto di Gianluigi Premolii
possono verificarsi fioriture algali dovute appunto all’eccessivo carico di nutrienti organici presenti. Per quello che riguarda la popolazione ittica dei due laghi si notano delle differenze dovute alle diverse caratteristiche dei due specchi d’acqua. Bisogna però sottolineare come non è corretto in senso assoluto parlare di due comunità ittiche ben distinte in quanto la vicinanza dei due bacini e la presenza di un collegamento diretto consente ai pesci di passare da un lago all’altro in particolari periodi dell’anno. Nel lago di Ghirla esistono le
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condizioni per ospitare durante tutto l’anno dei salmonidi. Sono infatti presenti, seppure con popolazioni molto scarse, trota lacustre e trota fario. Questi pesci non hanno invece la possibilità di vivere durante tutto l’anno nel lago di Ganna, in quanto nei mesi estivi anche le acque più profonde del piccolo lago presentano delle temperature troppo alte per questi pesci che amano le acqua fresche. Nei mesi invernali è invece possibile che alcuni esemplari di trota passino anche in questo bacino provenienti dal lago posto a monte. Per quello che riguarda la famiglia dei ciprinidi in entrambi i laghi si osservano popolazioni numerose di scardola e gardon, pesci che costituiscono la principale biomassa ittica presente nei due bacini. Numerosa risulta anche la popolazione di carpa e tinca, mentre presenti ma in maniera meno consistente risultano vairone, specie che ama più le acque correnti rispetto a quelle ferme dei laghi; triotto e pigo, specie autoctone che hanno risentito molto della comparsa della specie a loro molto vicina, il gardon. Nelle acque dei due laghi sono anche segnalati, pur con popolazioni molto ridotte anche barbi e savette, pesci che sono presenti in queste acque in seguito ad introduzione da parte dell’uomo, in quanto non sono caratteristiche di ambienti come le acqua lacustri. Come specie predatrici nelle acque dei due laghi sono presenti con popolazioni abbastanza consistenti e costanti sia il luccio che il pesce persico. A queste specie tipiche delle acque della pianura padana si sono aggiunti, a causa dell’introduzione da parte dell’uomo anche il luccioperca, presente in una popolazione abbastanza scarsa e il persico trota, presente in numero maggiore. Altri due pesci non originari della nostra provincia ma presenti nelle acque dei due laghi sono il persico sole e l’acerina. Quest’ultimo pesce è presente nella provincia di Varese solo in questo spec40
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chio d’acqua ed è una specie di recente introduzione, per ora ben acclimatata solo nel lago di Ghirla. La sua presenza è però rischiosa in quanto potrebbe espandersi anche nel resto della provincia e mettersi in competizione con il pesce persico, specie nostrana per eccellenza. Un’altra presenza anomala per
le acque del lago, dovuta a una immissione da parte dell’uomo è quella dello storione cobice. Questa specie è tipica dell’areale del Po, ma non è caratteristica delle acque del lago di Ghirla. Presente con una popolazione costante è anche l’anguilla, ma questa specie risente della difficoltà riproduttiva già descritta in
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passato in altri articoli L’ultima specie presente nelle acque dei due laghi e che è costituito da una popolazione abbastanza cospicua è il pesce gatto, specie esotica che si è ben adattata all’ambiente dei due piccoli laghi varesotti.
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a cura delle Dott.sse PAOLA BOLOGNA - SIMONA RIVOLTA
I camaleonti sono rettili che vivono comunemente in Africa ed in particolare in Madagascar, dove troviamo circa la metà delle 131 specie a tutt’oggi conosciute: di queste, soltanto una metà viene commercializzata poiché si tratta di specie protette che sottostanno alla convenzione di Washington (allegato B del regolamento CE). Alcune varietà di camaleonti sono diffuse anche nel Mediterraneo, in Medio Oriente e in India.. Il nome deriva dal greco e significa “piccolo leone che striscia a terra”. I camaleonti sono rettili assai affascinanti ma molto delicati e quindi adatti soltanto ad un proprietario già esperto di questo tipo di animali e anche molto attento. Parlando di fascino, ciò che maggiormente colpisce del camaleonte è la sua colorazione e la capacità di mutarla in base all'ambiente in cui si trova ma anche a seconda dell' “umore”. I camaleonti nani del genere Brookesia sono i meno cromatici mentre il Camaleonte Pantera è uno dei più colorati. Un’altra particolarita' di questi rettili è che possiedono una coda prensile in quanto quasi tutte le specie sono arboricole e nei maschi essa si presenta più larga alla base poiché contiene gli emipeni , ossia gli organi riproduttori maschili. Le dita sono “a tenaglia”, fuse insieme, e anche le specie nane conservano questa caratteristica. I camaleonti possiedono occhi caratterizzati dall’avere dei campi visivi ampi e indipendenti che permettono loro di osservare l'ambiente da angoli diversi senza muovere la testa. Il loro movimento lento li aiuta a confondersi tra la vegetazione, difendendoli dai predatori e non spaventa gli insetti di cui si nutrono. Un'altra caratteristica importante è la lingua estroflettibile lunga quasi quanto il corpo dell'animale e con un'estremità appiccicosa che non lascia scampo alla preda. La durata di vita di un camaleonte è in media di circa 6 anni ma, come accennato prima, si tratta di un animale adatto ad un proprietario veramente attento: purtroppo molto spesso viene portato alla visita in condizioni ormai critiche, per cui è fondamentale prima dell’acquisto informarsi bene sulla sua gestione in cattività! A seconda della provenienza e quindi dell'origine alcuni esperti distinguono i camaleonti in tre gruppi: i camaleonti di montagna, che si adattano ad ambienti con elevate escursioni termiche i camaleonti di pianura, che vivono in ambienti caldi e umidi i camaleonti nani che vivono in zone montane e pedemontane. I camaleonti di pianura andrebbero mantenuti in teche di vetro mentre quelli che vivono in alta quota si adattano bene in gabbie, restando comunque estremamente difficili da allevare. L' alimentazione del camaleonte si compone principalmente di insetti, grilli, cavallette e camule della farina e del miele.
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Omeopatia e Riprendiamo il nostro discorso sulle principali patologie gastroenteriche del cane e del gatto parlando delle forme di enterite acute. Questa sindrome riconosce molte possibili eziologie e tra le piu’ comuni ricordiamo i parassiti intestinali, le infezioni, sostenute prevalentemente da agenti virali, le intossicazioni, le intolleranze alimentari, i cambi repentini di alimentazione. Tutto cio’ che provoca infiammazione e alterazione della mucosa intestinale con conseguente proliferazione abnorme di germi, altera il riassorbimento delle sostanze nutritive, altera la permeabilita’, la motilita’ e la capacita’ di riassorbimento da parte del colon, con conseguente diarrea. Il sintomo diarrea puo’ essere piu’o meno profuso e accompagnato da disidratazione, specialmente nel cucciolo, da malassorbimento, dolori addominali con crampi e abbattimento del sensorio. Se si sospetta, e si conferma con un esame delle feci, che la diarrea sia provocata da una parassitosi (ossiuri, ascaridi, tricocefali, coccidi ecc. ) il rimedio utile puo’ essere: CINA: indicata per soggetti magri con fame intensa, capricciosi, irritabili non vogliono essere toccati. Hanno tendenza alla dispepsia gastrica con eruttazione e alito d’odore acidulo. La diarrea, accompagnata anche da vomito, e’ verdastra e talvolta anche sanguinolenta con addome gonfio e duro. Il soggetto strofina l’ano sul pavimento e le coliche addominali, anche violente, migliorano sdraiandosi sul ventre o con la pressione. Cina agisce molto bene sulle turbe nervose e gastriche associate a infestazione massiva di vermi soprattutto se accompagnata a un appropriato rimedio capace di influenzare il terreno organico dell’individuo. 46
seconda Gastroenterologia parte A cura della Dott.ssa PATRIZA ARRIGHI
VERATRUM ALBUM: trova impiego nelle diarree profuse, abbondanti e fetide, con espulsione di feci a getto, con violenza. Possono essere di colore verdastro o “ acqua di riso “ precedute da coliche intestinali di tipo crampiformi con estrema prostrazione del paziente e raffreddamento intenso di tutto il corpo e delle estremita’ inferiori degli arti. Per la sua azione su soggetti debilitati e prostrati viene utilizzato anche in forme di gastroenterite infettive (parvovirosi ) del cane e del gatto (panleucopenia ).
CHAMOMILLA: e’ il rimedio dei soggetti giovani molto agitati e capricciosi e i suoi sintomi spesso sono concomitanti al cambio dei denti. Le coliche sono violente e prodotte da abnormi fermentazioni intestinali con produzione di gas. La diarrea, liquida, acquosa e corrosiva e’ di colore verdastro, vischiosa, all’apparenza di uova strapazzate, di spinaci, molto fetide e piu’ frequenti di notte.
PODOPHILLUM: agisce sulla sfera digestiva provocando un’azione purgativa notevole con ipersecrezione biliare, congestione e irritazione del duodeno e del tenue. La diarrea e’ spesso associata a disturbi epatici e ittero. Le feci sono profuse, indolori, giallastre, emesse soprattutto al mattino e dopo l’ingestione di qualsiasi cibo o bevanda. Il soggetto depresso e triste, con debolezza notevole, prova dolori addominali che migliorano coricato prono e che si accompagnano spesso a sbadigli e bisogno di stirarsi. Molti sono i rimedi utili per i problemi epatici sia di tipo degenerativo che di tipo tossico infettivo:
LYCOPODIUM: e’ il rimedio dell’insufficienza epatica cronica e della calcolosi epato-renale con aumento costante dei valori biochimici nel sangue e nelle urine. E’ indicata in soggetti magri, con muscolatura debole, pelle arida e malsana con scarso calore vitale, che mangiano rapidamente e febbrilmente ma con sensazione di pienezza dopo pochi bocconi di cibo, con meteorismo marcato e distensione addominale soprattutto nella regione sottombelicale. Il fegato si presenta sensibile e dolente alla palpazione ma in genere non e’ aumentato di volume.
CHELIDONIUM: agisce in modo elettivo sul fegato e sulla sua funzionalita’. Produce un’irritazione gastrica, cutanea ed epatica che puo’ interessare in modo profondo la ghiandola cosi’ da provocare un’epatite grave. Chelidonium aumenta il diametro del fegato che si presenta congestionato e teso, debordante l’arco costale, soprattutto a destra, e dolente alla palpazione. Agisce bene su pazienti magri e apatici con movimenti e riflessi molto lenti che sbadigliano frequentemente.
CARDUS MARIANUS: e’ il rimedio dell’insufficienza epatica e delle sue conseguenze. Agisce con un aumento delle dimensioni trasversali dell’organo sopratutto a sinistra. Secondariamente si producono ingorghi al circolo portale con stasi ed ectasie dell’apparato venoso con interessamento della milza. Si ha anche qui’ dolore alla palpazione della regione epatica, nausea accompagnata da vomito biliare e subittero .
La pancreatite e’ una patologia molto grave e dolorosa che puo’ colpire sia il cane che il gatto ed e’ mediata dall’errata attivazione degli enzimi digestivi all’interno del pancreas stesso. Le cause predisponenti conosciute sono diverse: obesita’, pasti ricchi di grassi, problemi vascolari, farmaci, reflusso duodenale in caso di vomito, traumi. I sintomi, variabili per gravita’, vanno dal vomito con anoressia e depressione fino al dolore addominale acuto con posizione di preghiera, diarrea emorragica e shock nelle forme piu’ gravi. Insieme alla sospensione dell’alimentazione (per ridurre la secrezione pancreatica) e il mantenimento dell’equilibrio elettrolitico e della idratazione trovano impiego anche: LEPTANDRA: che agisce elettivamente sul pancreas e sul fegato. I disturbi sono aggravati dal tempo umido e dal movimento e migliorati stando coricati sullo stomaco. Il dolore parte dalla regione epatica e si estende anteriormente allo stomaco, il fegato e’ molto sensibile alla pressione e le feci sono diarroiche e nerastre come catrame fetido.
Per il controllo del dolore e dello spasmo si utilizzano CUPRUM (nello spasmo della muscolatura liscia) e ARNICA se sono accompagnati da indolenzimento diffuso e il malato non vuole essere toccato. Anche i problemi di stipsi dovuti a diminuzione dell’attivita’ funzionale dell’intestino, che porta ad un ritardo della progressione del materiale da evacuare lungo il colon, trovano nei rimedi omeopatici dei validi alleati: OPIUM: e’ il farmaco della costipazione con atonia intestinale completa, con rilassamento dello sfintere anale con feci dure e nerastre. La stipsi e’ senza stimolo le feci sono piccole e secche e tutte le secrezioni ed escrezioni sono ridotte eccetto il latte e il sudore. ALUMINA: indicata in soggetti anemici, magri, con pelle arida e pelo ruvido, provoca uno stato di secchezza marcata che puo’ interessare la faringe, l’esofago, la vescica, il retto, dove si osserva, oltre alla diminuzione delle normali secrezioni, una combinazione di irritazione e paresi. Tutto e’ lento in Alumina c’e’ torpore fisico e mentale con rallentamento generalizzato. Stipsi con atonia paretica: si riesce a defecare solo quando le feci si sono accumulate nel retto, l’eliminazione e’ molto difficile anche se le feci sono molli. GRAPHITES: ha tendenza all’obesita’, è sensibile al freddo, si osserva uno stato di atonia gastrointestinale con fenomeni di flatulenza. La stitichezza e’ senza stimoli; le feci sono grosse, nodose in ammassi ricoperti da muco, che puo’ essere evacuato dopo le feci.
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A cura della Dott.ssa DONATA BIANCHI Con l’arrivo della bella stagione si ripresentano anche insetti (zanzare, flebotomi, pulci e pidocchi) e aracnidi (zecche e acari) parassiti esterni dei nostri animali importanti non solo per azione diretta esercitata su di loro ma anche per la capacità di trasportare agenti patogeni quali virus, elminti (dirofilaria immitis) protozoi (babesia) e batteri (borrelia); molti di questi possono avere carattere zoonosico e quindi ripercuotersi sulla salute pubblica. Questi ectoparassiti possono sia causare lesioni cutanee esterne da cui possono facilmente penetrare infezioni fungine e o batteriche, sia dare delle dermatiti allergiche irritative quale la forma da morso di pulce (DAP) presente sia nel cane che nel gatto, sia determinare uno scadimento generale del benessere dell animale. La diffusione di questi ectoparassiti negli ultimi anni si è notevolmente ampliata grazie ai cambiamenti climatici, anche all’ aumento di animali che ospitiamo nelle
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nostre case che favorisce un aumento della contaminazione ambientale con possibilità di contatto tra animale sano e malato; non è da trascurare anche l’abitudine di viaggiare con al seguito i nostri animali fatto che favorisce la possibilità di acquisire o trasmettere malattie anche in aree che una volta non erano endemiche. Tutto ciò associato al rialzo delle temperature e alla farmaco resistenza ha determinato la possibilità per numerosi artropodi di portare a termine il ciclo vitale in zone che prima non erano idonee. Ad esempio la cosiddetta zanzara tigre dopo la sua introduzione nel 1990 dagli Stati Uniti attraverso importazione di copertoni usati ha trovato nel nostro Paese le condizioni ottimali per svilupparsi e diffondersi diventando una specie più aggressiva delle forme indigene, pungendo anche nelle ore diurne e diventando vettore di virus. La diffusione di questi Patogeni può essre favorita da fattori alimentari, estetici che determinano una diminuita resistenza anche su base immunitaria come nel caso dei frequenti lavaggi su cani infestati da pulci ed allergizzati con conseguente diminuzione dello strato sebaceo protettivo e facilitazione della diffusione delle pulci determinando un circolo vizio-
so sulla diffusione della malattia, infatti uno studio comparato ha evidenziato il maggior numero di presenza di dermatosi allergica in animali sottoposti a lavaggi frequenti rispetto a quelli che non lo erano. Oltre a cio non bisogna dimenticare che lo strato sebaceo cutaneo svolge un ruolo fondamentale nell’efficacia dei prodotti antiparassitari in quanto estremamente lipofilici e quindi una sua diminuizione non fa chediminuire la validità del prodotto. Un trattamento di routine è sempre consigliabile per i soggetti di nuova acquisizione anche se la presenza dei parassiti non è clinicamente evidente. La diagnosi delle malattie cutanee di origine parassitaria è spesso resa difficile dalla somiglianza dei segni clinici di molte dermatosi parassitarie: è quindi importante riuscire a fare un quadro anamnestico ampio e comprensivo anche degli spostamenti del pet, una completa valutazione delle localizzazioni e del tipo di lesione associato ad una serie di test diagnostici. Non si dimentichi inoltre che mentre pulci o acari possono provocare una sintomatologia cutanea conclamata, ectoparassiti quali zecche, zanzare e flebotomi solitamente non provocano nessun segno clinico ma sono portatori di numerosi patogeni. Per questo motivo il ritrovamento di una zecca non è di per sè significativo ma lo diventa se il cane è stato in una zona endemica. Nella classe di ectoparassiti quali Isetta tro-
viamo fra gli altri zanzare e flebotomi i primi molto importanti come vettori di Dirofilaria immitis e repens largamente presenti nel nord Italia che è considerata zona endemica e i secondi vettori di Leishmania infantum inizialmente presente solo nel bacino del mediterraneo ma in seguito ai vari fattori sopra elencati si è diffusa e si sta diffondendo anche nel nord Italia Svizzera e Germania meridionale. Per quanto riguarda le zanzare le più comuni indigene (Culex, Anopheles, Aedes) sono in grado di trasmettere Dirofilaria; la femmina di esse dopo il pasto di sangue depone le uove la cui schiusa avviene in condizioni ottimali specialmente nelle zone di ristagno acque, tombini e aree verdi; sono attratte dalla luce e sono stimolate a pungere favorite dalla quantita di sostanze umorali e di anidride carbonica emesse dall’ospite. Nel cane la flariosi cardiopolmonare è una malattia ad andamento cronico con sintomatologia polmonare e secondariamente cardiaca che via via si aggrava: può rimanere silente per anni poi si possono evidenziare segni quali tosse cronica, dionea, debolezza il tutto esacerbato dall’esercizio fisico per poi sfociare in un’insufficienza cardiaca cronica; i sintomi acuti improvvisi sono dovuti a trombi causati dalla morte improvvisa del parassita che può occludere il lume dei picccoli vasi specialmente a livello polmonare, renale.
Nel gatto la sintomatologia è meno precisa e specifica in quanto in questo animale il parassita si annida ma si sviluppa difficilmente; La diagnosi si ottiene principalmente con test ambulatoriali che evidenziano antigene circolanti delle femmine del parassita: ad un eventuale esito postivo questo va correlato con ulteriori esami complementari per valutare la gravità della malattia. La malattia può essere trattata con farmaci mirati seguendo i protocolli medici stabiliti ma sicuramente è più indicato ed efficace , essendo in zona endemica, provvedere ad una adeguata profilassi (prevenzione) nei periodi di maggior presenza delle zanzare ; i farmaci attivi sulle forme larvali della malattia sono numerosi e tutti ugualmente efficaci quindi il proprietario può indirizzarsi alle formulazioni a lui ed al suo pet più congeniali. I flebotomi chiamati comunemente pappatacei sono insetti simili a moscerini giallo pallido si sviluppano da uovo ad adulto in suoli ricchi di materia e nel nord Italia il periodo di massima attività si ha da metà Maggio a metà Settembre e questo si espande man man ci si sposta verso centro e sud. Il cane viene principalmente morso nelle zone glabre senza pelo sul muso, intorno agli occhi e sulle orecchie e specialmente al tramonto ed all’alba; è una specie altamente sensibile a questo parassita che si
localizza all’interno dei macrofagi delle cellule dando una malattia dai molteplici aspetti chiamata sindrome viscero-cutanea cronica che dà all’animale un aspetto di animale vecchio per atrofia dei muscoli facciali, sono inoltre presenti in vario grado segni quali un aumento dei linfonodi periferici, lesioni cutanee, congiuntivite cronica, aumento della fragilità delle unghie, anoressia dimagramento insufficienza renale epistassi . Solitamente nelle zone endemiche la maggior parte dei soggetti risulta asintomatica e la malattia ha un andamento cronico e i segni clinici sono molto variabili a seconda della diversa virulenza dei ceppi di leishmaniosi e della risposta immunitaria del cane. Il primo passo per la diagnosi in animali malati è anche qui un test ELISA non invasivo che deve essere poi ampliato con un insieme di altre metodiche per valutare l’entità della malattia.; sono in commercio vari tipi di prodotti per la cura della patologia che vengono adoperati in base alla valutazione delle condizioni generali dell’ammalato e alla gravita della malattia ma sicuramente la prevenzione è anche qui il primo passo efficace contro leishmania. Le misure di controllo consistono principalmente nell’utilizzo di insettici dotati di azione repellente da applicare sul pelo dell’animale come spot-on, spray e collari. Questi principi attivi sono derivati dei piretroidi quali permetrina e deltametrina che ad alte concentrazioni ed in associazione ad altri antiparassitari danno una protezione completa al cane ed ottengono anche un effetto abbattente dell’insetto che muore quando viene a contatto con il pelo dell’animale trattato. Importante ricordare che questi prodotti non possono essere utilizzati sul gatto in quanto per questa specie i piretroidi sono 49
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Vi presentiamo la nostra nuova Rubrica:
Una nuova rubrica nella quale diamo spazio ai nostri lettori di chiarire dubbi e perplessità, inviando domande inerenti agli animali a cui verrà data risposta direttamente agli interessati e nel numero seguente della rivista, verranno pubblicate quelle che riterremo possano interessare maggiormente gran parte dei lettori. Vi invitiamo dunque ad inviare le domande tramite mail: redazione@animalinforma.com o posta ordinaria alla sede della redazione: Animali Informa - Via Roma, 10 21053 Castellanza (VA), il nostro esperto Dott. Mauro Vasconi, che ringraziamo vivamente per la sua disponibilità, risponderà nel modo più esaustivo possibile ad ogni Vostra domanda. Amare gli animale vuol dire prendersi cura di loro in ogni tipo di problematica si presenti, per garantire una convivenza serena con il proprio padrone.
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UN PATENTINO PER I PROPRIETARI DI CANI Il 6 Ottobre è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa presso il Ministero della Salute alla presenza del sottosegretario On. Francesca Martini, il “corso formativo per proprietari di cani, “come previsto dall’Ordinanza Ministeriale del 3 marzo 2009 concernente la “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”. E’ importante ricordare che questa ordinanza riconosce a chiunque decida di possedere un cane o a qualsiasi titolo accetti di detenerlo, la piena responsabilità del suo benessere, controllo e conduzione e ne dovrà risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocate dal proprio animale. Questa responsabilità evidenzia di fatto l’importante ruolo di educatore che il proprietario o detentore viene ad assumere nel momento in cui decide di adottare un cane. Per aiutare il proprietario, affinché abbia le informazioni necessarie per poter gestire in modo corretto il rapporto con il proprio cane, l’Ordinanza prevede che vengano istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione, il così detto “ Patentino”. Con l’obiettivo di creare un corretto rapporto uomoanimale, soprattutto per prevenire quegli episodi di aggressione da parte di cani che tanto hanno riempito recentemente le prime pagine dei giornali. E’ stata definitivamente eliminata la “ black-list” che riportava un elenco di razze così dette “pericolose” perché, di fatto, non ha risolto i problemi di aggressioni e non esiste una letteratura scientifica in Medicina Veterinaria che possa con certezza stabilire il rischio di maggior aggressività di un cane in base alla sua razza o eventuale incrocio. Si è quindi scelto di puntare soprattutto sul ruolo chiave dell’educazione del proprietario per scongiurare tra l’altro quelle scelte irresponsabili di alcuni proprietari nel voler esaltare gli atteggiamenti aggressivi del proprio animale, salvo poi non essere in grado di controllarli. Il proprietario responsabile è quello che, qualora dovessero nascere dei problemi di comportamento o di relazione con il proprio cane, sappia cogliere questi campanelli d’allarme e chiedere aiuto a quelle figure professionali che sono i Veterinari competenti in Medicina Comportamentale, competenti nel diagnosticare questi disturbi, individuarne le cause e intraprendere dei percorsi terapeutici. Molto spesso non è corretto attribuire solamente ad una cattiva gestione la causa principale dei problemi comportamentali. Chi adotta un cane deve essere cosciente che questo prezioso compagno, proprio per la sua natura sociale, ha bisogno di regole da seguire. Per tornare al “patentino”, l’Ordinanza Ministeriale prevede che questi corsi, facoltativi e gratuiti, vengano organizzati dai Comuni congiuntamente con le ASL ed in collaborazione con gli Ordini professionali dei Medici Veterinari le Facoltà di Medicina Veterinaria, le Associazioni Veterinarie e le Associazioni di protezione degli animali. Questi percorsi formativi sono invece da considerarsi obbligatori, con spesa a loro carico, per i proprietari di quei cani così detti “ impegnativi”, cioè a rischio di aggressività. Ad individuare i cani “ impegnativi”, inserendoli in un apposito registro e quindi a chiamare i relativi proprietari ad assolvere l’obbligo del corso, saranno i Comuni con il Servizio Veterinario della ASL nell’ambito del loro compito di tutela dell’incolumità pubblica, sulla base dell’anagrafe canina regionale. Il Veterinario libero professionista dovrà invece informare i proprietari in merito alla possibilità o necessità di conseguire il “patentino”, oltre che comunicare al Servizio Veterinario della ASL la presenza di cani “impegnativi” tra i suoi assistiti. Negli anni i cani si sono meritati l’appellativo di “ migliori amici dell’uomo”, ma solo un proprietario informato ed un cane educato possono salvaguardare questo rapporto e garantire una serena convivenza tra uomo e cane. Colgo l’occasione per un sincero augurio di buone feste.
Dr Umberto Galli Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Varese
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CLINICA VETERINARIA GAGGIOLO di BIZZOZERO DR. FLAVIO 21059 Cantello-Gaggiolo (VA) - v. Lugano, 11 tel: 0332 41 86 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI BROLPITO ALBERTO E DONAGGIO BARBARA 21020 Malnate (VA) - Via Leopardi, 1 tel: 0332 42 83 56
MOLTENI DR. ANNALINA 21010 Castelveccana (VA) - Via San Giorgio, 27
REBELLATO DR. PATRIZIA 21030 Marchirolo (VA) - Via S. Camillo, 32
tel: 0332 52 20 30
TIMPERANZA DR. ILARIA 21020 Monvalle (VA) - Via Della Cappella, 20 AMBULATORIO VETERINARIO BAGGI DR. MICHELE 21010 Porto Valtravaglia (VA) - Via Roma, 15
tel: 0332 72 20 59 tel: 0332 79 93 88
tel: 0332 54 72 85
AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR. MARIO ANTONIO 21039 Valganna (VA) - Via Isella, 2 tel: 0332 71 63 66
GRASSI DR. LAURA 21030 Cugliate Fabiasco (VA) - Via Molinazzo, 4 RAVAZZOLA DR. MONICA 21030 Cuveglio (VA) - Via battaglia S.Martino, 82
AMBULATORIO VETERINARIO LOREFICE DR. GIUSEPPE 21100 Varese - Via Monte Santo, 29
tel: 0332 23 91 82
AMBULATORIO VETERINARIO DR. KETTY PERU 21100 Varese - Via Giuseppe Giusti, 12/A
tel: 0332 26 46 96
AMBULATORIO VETERINARIO VARESE LAGO 21100 Varese - v. G. Macchi, 99
tel: 328 91 23 233
CLINICA VETERINARIA CITTA’ DI VARESE 21100 Varese - Via Gianni Rodari, 22
tel: 0332 26 44 46
CLINICA VETERINARIA C.M.V. DI GALLI DR. BATTISTA 21100 Varese - vl. Aguggiari, 162 - fax 0332 82 00 64
tel: 0332 82 00 02
tel: 0332 72 37 40
tel: 0332 62 40 35
AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR. MIRIAM 21026 Gavirate (VA) - Via Maggioni,8
tel: 0332 74 64 18
AMBULATORIO VETERINARIO SESSA DR. PIERO 21026 Gavirate (VA) - Via Al Lido, 5
tel: 0332 74 41 35
AMBULATORIO VETERINARIO ALBINI DR. CARLA E ALBINI DR.SSA LUISA 21056 Induno Olona (VA) - Via Spagnoletto, 10 tel: 0332 20 26 05
CLINICA VETERINARIA CROCE AZZURRA - DR. AMEDEO PINI 21100 Varese (VA) - Viale Belforte, 168 tel: 0332 33 02 44 CLINICA VETERINARIA DR. SCHNEIDER & C. 21100 Varese - 3, v. Corridoni
tel: 0332 31 14 66
AMBULATORIO VETERINARIO PUSTERLI DR. FRANCO 21056 Induno Olona (VA) - Via Porro, 84
tel: 0332 20 60 31
DI BENEDETTO DR. SALVATORE 21100 Varese - Via Colleverde,32
tel: 338 83 91 100
BAGGIANI DR.MASSIMO 21056 Induno Olona (VA) - Via Crespi, 4
tel: 0332 20 32 22
FERRONI DR. EMILIO 21100 Varese - Via Crispi, 68
tel: 0332 24 23 22
AMBULATORIO VETERINARIO BOLTRI DR. STEFANO 21037 Lavena Ponte Tresa (VA) - Via Valle, 3
tel: 0332 55 22 99
MARCHIORATO DR. PAOLO CARLO 21100 Varese - Via Sanvito Silvestro, 103
tel: 0332 22 28 04
AMBULATORIO VETERINARIO BELLORINI DR. DARIO 21014 Laveno Mombello (VA) - Via Battisti, 9
tel: 0332 62 63 96
PECCATI DOTT. CLAUDIO 21100 Varese - v. Ravasi, 23
tel: 0332 28 77 24
AMBULATORIO VETERINARIO FANTONI DR. ROBERTO 21014 Laveno Mombello (VA) - Via Ceretti, 21/23
tel: 0332 66 66 97
OSPEDALE VETERINARIO DI VARESE DI VEDANI DR. M. E DR. SOMMARUGA 21100 Varese - Via Correnti Cesare, 2 tel: 0332 26 54 96
AMBULATORIO VETERINARIO GIAVAZZI DR. GIUSEPPINA 21016 Luino (VA) - Piazza Marconi, 31/A
tel: 0332 53 51 37
AMBULATORIO VETERINARIO ALTO VERBANO DEI DOTTORI PAOLA LONGHI E MASSIMILIANO BOGNI 21016 Luino (VA) - Via Luini Bernardino, 37
tel: 0332 53 56 96
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MORAZZONE
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UFFICIO DI ANGERA P.ZZA GARIBALDI, 1 TEL. 0331/960161
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UFFICIO DI GAZZADA VIA ROMA, 18 TEL. 0332/877035-036
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SOMMA LOMBARDO
GALLARATE
CAIRATE
CASSANO MAGNAGO
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CARNAGO
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BESNATE
ARSAGO SEPRIO
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI GALLARATE CORSO LEONARDO DA VINCI, 1 TEL. 0331/709947 FAX 0331/709965 E-MAIL:veterinarigallarate@asl.varese.it
EDON
E BUGUGGIAT
CADREZZATE
RANCO
VARANO B.
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ISPRA
Sud - Gallarate
USMATE
Ve t e r i n a r i - a r e a
CARDANO AL CAMPO VIZZOLA TICINO
CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 21041 Albizzate (VA) - Via Dinarda, 23 tel: 0331 99 40 24
SAMARATE FERNO
LONATE POZZOLO
CENTRO VETERINARIO DEI DOTTOR HETTINGER MICHAEL E NEDALINI PATRIZIA STUDIO ASSOCIATO 21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44
tel: 0331 96 03 18
DESTITO DR. ANNALISA 21010 Arsago Seprio (VA) - Via Garibaldi, 21
tel: 0331 29 67 74
GANGI DR. MASSIMO 21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47 STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7
tel: 0331 27 50 43
tel: 0331 27 55 32
MAZZUCCHELLI DR. MAURIZIO 21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1
tel: 0331 78 20 23
REVEL DR. MASSIMO 21013 Gallarate (VA) - Via Covetta, 8/A
tel: 0331 79 30 71
AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADA DEI DR. GOBBI A. E DR. MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14
tel: 0332 46 16 03
AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13
tel: 0332 78 01 80
AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI STEFANIA DI TIZIO E CRISTIANO COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49
tel: 0331 66 92 74
LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR. ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18 CLINICA VETERINARIA MALPENSA srl DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55 STUDIO ASSOCIATO DR. POZZI - DR. MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25
tel: 0331 95 38 54
NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9
AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18
tel: 0331 73 11 44
AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR. ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50
CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO 21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08
AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A
tel: 0331 92 10 85
STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI 21010 Carnago (VA) - Via Libertà, 6/8 tel: 0331 99 14 99
MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13
tel: 0331 92 45 38
AMBULATORIO VETERINARIO DR. TERNI SABRINA 21020 Casale Litta - Bernate (VA) - Piazza Repubblica, 13
AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20
tel: 0331 98 50 04
tel: 0332 94 78 65
AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONE STUD. ASS. DR. MARTINOLI - DR. STRAPPO - DR. DE TONI - DR. PORETTI 21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22 STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54
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tel: 0331 22 30 27
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI DR. BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78 BOTTINI DR. LAURA 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22
tel: 0331 99 15 03
tel: 0331 20 32 82
RAIMONDI DR. MARIO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17
tel: 0331 28 05 44
AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DR. VISENTIN G. PIETRO E DR. AIMINI R. "PARCO DEL TICINO" 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67
AMBULATORIO VETERINARIO MOTTERLE DR. DARIO 21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43
tel: 0332 89 21 68
AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97
STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 21010 Ferno (VA) - Via Roma, 28
tel: 0331 24 19 41
AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16
BOSCARO DR. ANTONIO 21013 Gallarate (VA) - Via Checchi, 27
tel: 0331 78 44 33
STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101
AMBULATORIO VETERINARIO CASTIGLIONI DR. ROSELLA 21013 Gallarate (VA) - Via Donatello, 4
tel: 0331 79 35 65
AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. MARTA 21040 Sumirago (VA) - Via Cavour, 10 tel: 0331 90 50 20
BURAGLIO DR. FRANCA 21013 Gallarate (VA) - Via Milano, 3
tel: 0331 77 48 71
AMBULATORIO VETERINARIO GIULIANI DR. ALBERTO 21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18
tel: 0332 97 81 95
tel: 0331 25 90 47
FERRE DR. PAOLO 21013 Gallarate (VA) - Via Custodi, 10
tel: 0331 78 48 76
AMBULATORIO VETERINARIO DI POZZI DR. STEFANO 21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2
tel: 0332 96 18 61
PORRINI DR. PAOLA 21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8
tel: 0331 78 40 47
AMBULATORIO VETERINARIO BASSANI DR. PAOLA 21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18
tel: 0331 96 40 30
AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21029 Vergiate (VA) - Via Corgeno, 17 tel: 0331 94 69 28
Prossimi eventi e esposizioni cinofile 2010 IL CANE IN TRIONFO 13 GIUGNO 2010 MARNATE (VA)
Viale Lombardia (scuole medie) con il patrocinio del Com une di Marnate
20 GIUGNO 2010 BEURA CARDEZZA (VB)
Località Laghetto Dell’Aria con il patrocinio del Com une di Beura
24 GIUGNO 2010 BUSTO ARSIZIO (VA)
Piazza S.Maria (inserita nella manifestazione “Busto Estate”) serale. Giudicata dai bambini
3 LUGLIO 2010 OLEGGIO (NO)
Piazza Martiri della Libertà - serale. Giudicata dai bambini
11 LUGLIO 2010 DRUOGNO (VB)
Località Località “la baitina” in collaborazione con l’Albergo “Boschetto”
30 LUGLIO 2010 SANTA MARIA MAGGIORE (VB)
Nella splendida cornice di “Villa Atonia” - serale. Giudicata dai bambini
12 SETTEMBRE 2010 MOZZECANE (VR)
JOBS-CLUB ITALIANO DEL GATTO DI TIPO SIAMESE Associazione senza scopo di lucro il Club del Gatto Siamese opera per la promozione e la tutela nonché la conoscenza la diffusione e la salvaguardia del gatto Siamese, delle Razze Gruppo IV (Balinese, Seychellois, Peterbald, Oriental Shorthair Oriental Longhair ) e del loro patrimonio genetico ne incoraggia l’allevamento e lo sviluppo, dando l’opportunità di mettere a confronto un lavoro di selezione e di miglioramento dello standard, promuovendo in tal senso studi e scambi di esperienze ponendosi come punto di riferimento per allevatori e proprietari. E' riconosciuto dall'Associazione Nazionale Felina Italiana ANFI (l’unica Associazione riconosciuta dallo Stato) e dalla Federazione Internazionale Felina FIFe.
Villa Cadriani - con il patrocinio del Com une di Mozzecane
ORGANIZZAZIONE E INFO Paola Carnesella 327/0124850 www.ilcaneintrionfo.it
Claudio Colombo 327/0124840 www.associazioneleradelcane.com
A-MICI RANDAGI ONLUS VARESE NATA DA UN GRUPPO DI "PASSIONARIE FELINE" LA NOSTRA È UN' ASSOCIAZIONE CHE PERSEGUE COME FINALITÀ LA PREVENZIONE, LA CURA DEL RANDAGISMO E LA TUTELA DELL' ANIMALE.
COSA FACCIAMO: Collaboriamo al censimento delle colonie feline al loro sostentamento al fine di limitare il randagismo e la diffusione della leucemia e HIV felina. Queste malattie non trasmissibili all'uomo si stanno diffondendo con estrema rapidità. Qualche numero. Varese città ha censito circa 50 colonie feline per un totale di circa 365 soggetti, naturalmente questi dati sono in continuo mutamento per molteplici motivi: morti, nuovi abbandoni, spostamenti dei soggetti. Siamo riusciti a dare in adozione 138 gattini, possibili randagi, dando loro una casa, e con difficoltà anche qualche gatto maturo e a volte anziano. Un animale vuol dire farsene carico con amore ma nel rispetto della loro etologia. Questi messaggi dovrebbero poter essere trasmessi già alla scuola materna. In questo senso abbiamo diversi progetti alcuni già sperimentati. Ci piacerebbe mettere la nostra esperienza a disposizione. CHIUNQUE VOLESSE PUÒ CONTATTARCI AL NUMERO TELEFONICO 339 3506480 OPPURE ALL’INDIRIZZO EMAIL: a.micirandagi@virgilio.it
Presidente: Roberto Reguzzoni Segretario: Mario Tanera Tel./Fax 0331 681000 Sito ufficiale: http://www.jobsclub.eu e-mail: jobsclub@libero.it
Mondo Vagabondo ONLUS ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI
Via Sangiano 35 – 21014 Laveno Mombello (Va) Tel. 328 6036274 – 3476929732 - fax 0332 747624 www.mondovagabondo.net email: info@mondovagabondo.net
LA NOSTRA ASSOCIAZIONE NASCE DALL'ENTUSIASMO DI UN GRUPPO DI AMICI CHE DA ANNI CERCA DI FAR VIVERE NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE ALCUNI ANIMALI MOLTO DISAGIATI, "INCONTRATI" PERSONALMENTE O SEGNALATI DA CONOSCENTI. MONDO VAGABONDO INTERVIENE FORNENDO CUCCE, CIBO ADEGUATO, CURE MEDICHE, RECINTI SPAZIOSI, SENZA TRASCURARE COCCOLE E PASSEGGIATE. PER QUANTO RIGUARDA I GATTI, CHE VIVONO LIBERI IN "COLONIE FELINE", CI OCCUPIAMO SOPRATTUTTO DI STERILIZZARE LE FEMMINE PER EVITARE INGESTIBILI CRESCITE NEL NUMERO. ABBIAMO BISOGNO DI VOI, PER RIMEDIARE ALMENO IN PARTE A CIÒ CHE TROPPI NOSTRI SIMILI FANNO PATIRE AGLI ANIMALI. LA NOSTRA ASSOCIAZIONE COLLABORA, CON LA STRUTTURA “I NOBILI NATI” DI VERGIATE (VA). PER CHI VOLESSE VEDERE I BELLISSIMI OSPITI DEL CANILE, PUÒ CONSULTARE IL NOSTRO SITO INTERNET. CLICCANDO L’IMPRONTA DI CANE CHE SI TROVA SUL VIDEO CON LA SCRITTA “QUA LA ZAMPA” SI HA L’ELENCO DETTAGLIATO DEI CANI PRESENTI, PRONTI E DESIDEROSI DI ESSERE ADOTTATI!
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Ve t e r i n a r i - a r e a
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Sud - Busto Arsizio
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UFFICIO DI TRADATE VIA GRADISCA, 16 TEL. 0331/840752
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UFFICIO DI SARONNO VIA GORIZIA,28 TEL. 02/9602248
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AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIO P.ZZA PLEBISCITO, 1 TEL. 0331/621298 FAX 0331/623658 E-MAIL:veterinaribusto@asl.varese.it
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AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR. CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23
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AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2
tel: 0331 62 12 31
AMBULATORIO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Venti Settembre, 32
tel: 0331 62 45 40
BARTOCCINI DR.FRANCESCO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37
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CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51
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CLINICA VETERINARIA S. MICHELE DEI DR. TOVAGLIERI - DR. PAIELLA - DR. SIOLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Lepanto, 7
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CLINICA VETERINARIABUSTESE - DR.SSA MARINA VITTORELLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Maino, 13 tel: 0331 32 18 52 STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48
tel: 0331 35 10 91
ALBERTI DR. DANIELE 21053 Castellanza (VA) - Vle Italia, 1
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STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1
AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI PAGANI E VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98
tel: 0331 61 15 05
tel: 0331 61 13 05
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211 ROMANI DR.SSA SABRINA 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50
tel: 0331 61 07 67
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE' - TRAVAINI 21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03 AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA CARLO DR. UMBERTO 21040 Origgio (VA) - Via Piantanida, 8 tel: 02 96 73 06 39 AMBULATORIO VETERINARIO PAGANI DR. ROLANDO 21040 Origgio (VA) - Via Dante, 60
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tel: 0331 1770 510
AMBULATORIO VETERINARIO BUSNELLI DR. SERGIO 21047 Saronno (VA) - Via Bergamo, 120
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tel: 02 967 04 664
tel: 0331 82 49 77
AMBULATORIO VETERINARIO PERTUSELLA - DR. MATTIA BASILICO 21042 Caronno Pertusella (VA) - Via Trieste,1135 tel: 02 97388725
ROVANI DR. VIRGILIO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42
CERIANI DR. ALESSIO 21040 Origgio VA) - Via Fratel Luigi Banfi
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI DR. ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
AMBULATORIO VETERINARIO FRANCO DR.SSA ISABELLA ARIANNA 21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535
CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDA E BALLARATI DR. MARCO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21
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MENGOTTO DR. GIOVANNI 21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39
tel: 0331 81 13 53
AMBULATORIO VETERINARIO MONTICELLI DR. RAFFAELLA 21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38 tel: 02 96 78 83 68 AMBULATORIO VETERINARIO DI PEJA DR. ANTONELLA 21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7
tel: 0332 86 62 60
FERRONI DR. EMILIO 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24
tel: 02 40 01 84
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DR. BARBATTI E DR. LEVY 21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45 CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4
tel: 0331 86 49 90
C ANILE MUNI CI PALE DI GALLARATE
Via degli Aceri, 15 - Tel/Fax 0331 26 06 63 Apar_gallarate@hotmail.it Il canile municipale di Gallarate è gestito dall'associazione A.P.A.R. onlus, che gestisce il canile municipale di Busto Arsizio ed il rifugio Elia. La struttura che attualmente ospita mediamente circa 60 cani: tutte le gabbie sono munite di lampade termiche, al fine di scaldare gli ospiti durante l'inverno e nelle notti più fredde. Il canile inoltre ospita in un'area appositamente strutturata anche uno sparuto numero di gatti, anch'essi sterilizzati e monitorati a livello sanitario. Il canile di Gallarate è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (da aprile a settembre) o dalle 14.00 alle 18.00 (durante gli altri mesi dell'anno) la domenica dalle 9.00 alle 12.00. I volontari hanno la possibilità di trascorrere piacevoli ore a passeggio con i nostri adorabili ospiti e giocare con loro nelle aree apposite. Date ai nostri amici la speranza di una vita migliore, vi ripagheranno con tutto l'immenso amore di cui sono capaci E se volete è possibile anche adottare a distanza il vostro preferito... vi rilasceremo un attestato di adozione con la sua foto. E' un modo per aiutarci nell'attesa di trovare una nuova famiglia.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
“Oasi del Gatto” di Somma Lombardo
L’ASSOCIAZIONE HA BISOGNO DI CIBO, MEDICINE E OFFERTE PER ASSISTENZA VETERINARIA. donazioni su c/c intestato a: Associazione OASI DEL GATTO di Somma L.do Oasi Felina OIPA Banca Popolare di Lodi spa c/c 2055/12 -cin N- abi 05164 cab 22800 PER INFORMAZIONI: Marco 335 1325002 Tiziana 340 6987470 Stefania 335 6937138 Anna 339 6610420 e-mail: oasidelgatto@libero.it
“AMICI DELL’UOMO” L’Associazione “Amici dell’uomo” è nata nel 1989 e, grazie al suo lavoro e alla costante collaborazione con la struttura privata "Oroval" di Cittiglio, che ospita i trovatelli, molti dei nostri "amici" hanno trovato un padrone affettuoso e premuroso. L’Associazione provvede al totale mantenimento di parecchi cani riscattati dall’Associazione ed a tutti i bisogni di cui gli animali necessitano: toelettatura, interventi chirurgici, controlli, esami e sterilizzazioni qualora ciò sia necessario. Purtroppo le Associazioni di volontariato onlus come la nostra, non sono sovvenzionate da alcun ente pubblico. Pertanto chi volesse sostenere le nostre attività con una donazione, può farlo tramite i seguenti canali: C/C POSTALE intestato a AMICI DELL'UOMO ONLUS IBAN IT24 G076 0110 8000 0001 3987 466 INTESA SAN PAOLO - FILIALE DI GAVIRATE
IBAN IT29 D030 6950 2511 0000 0001 390 oppure a mezzo vaglia postale intestato a: Sig.ra Franca Brunella ASSOCIAZIONE VOLONTARIA PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI AMICI DELL'UOMO Via Sangiano 57 21014 Laveno Mombello (VA) - Tel. 0332 970890
Associazione sportiva dilettantistica Affiliata AICS Riconosciuta dal CONI
Sede filiale della Lombardia : Busto Arsizio (VA) tel. 366/152227 www.amicosamoiedo.net
GRUPPO SPORTIVO AMICI DEL SAMOIEDO Il gruppo sportivo amici del Samoiedo,è un'associazione senza scopo di lucro,fondata nel 2002 da proprietari e simpatizzanti di questa bellissima razza.Lo scopo di questa associazione è quella di offrire occasioni d'incontro e di scambio agli interessati, oltre che ampliare la conoscenza e la partecipazione agli appassionati di cinofilia.Il gruppo si pone infatti anche l'obiettivo di diffondere le caratteristiche di questa razza evidenziandone le caratteristiche e i pregi. Il Samoiedo, razza primitiva originaria della Russia del Nord e della Siberia, iniziò a diffondersi nel nostro paese attorno agli anni Ottanta ottenendo un crescendo d'interesse per la sua bellezza, dolcezza ed affidabilità. Il Samoiedo è considerato da molti come un cane da compagnia per il suo carattere versatile, ammirato nelle esposizioni per la sua bellezza,ma non si deve scordare che è anche un cane da slitta e da lavoro. La sua intelligenza,la determinazione il temperamento inoltre, ben si prestano per attività sportive quali l' Agility dog, sleddog, dog trekking, obedience, all’ abilitazione del soccorso nella protezione civile, e all'impiego terapico della nota Pet therapy. Attualmente stiamo svolgendo attività sportive di agility dog, sleddog, e piacevoli escursioni. Per qualsiasi informazione tel. 366/1522275 o scrivere via email gvas.lombardia@amicosamoiedo.net Il Responsabile Filiale della Lombardia
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Ve t e r i n a r i - a r e a
Como
DISTRETTO VETERINARIO DI COMO: Via P. Stazzi, 3 - Como Tel. 031/370300-301 - veterinaria.como@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO BRIANZA: - Viale Ospedale, 18- Cant첫 Tel. 031/713430 - veterinaria.brianza@asl.como.it
BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO 22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14
tel: 031 62 61 65
ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO 22100 Como (CO) - VIa Pio XI - - pronto soccorso 24 H
tel: 031 54 32 31
RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO 22040 Alzate Brianza (CO) - Viale Vidario
tel: 031 61 94 45
BOLOGNA DR. SERGIO 22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12
tel: 031 30 09 63
CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI 22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81
tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89
TESTA FABIO AMBULATORIO VETERINARIO 22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1
tel: 031 82 16 45
MOSCATELLI DR. DOMENICO 22100 Como (CO) - Via Scalabrini, 6
tel. 031 52 13 95
CLINICA DR. LONGONI 22060 Arosio (CO) - Via Oberdan, 11
tel: 031 76 23 40
SENECA DR. GIOVANNI 22100 Como (CO) Via Monte Grappa, 74
tel: 031 30 02 30
SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 22021 Bellagio (CO) - Via Valassina, 140
tel: 031 95 03 41
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO 22100 Como (CO) - Piazzale S. Rocco, 43
tel: 031 26 14 33
AMB. VET. D.SSA SIMONA LONGONI 22063 Cant첫 (CO) - Via Puecher, 11
tel. 031 70 60 71
PETRUZZELLIS DR. FRANCESCO 22014 Dongo (CO) - Via Campiedi, 1
tel: 0344 82 165
DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO 22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53
tel: 031 64 06 25
FALLETTI DR. VITTORIO 22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19
tel: 031 61 15 37
TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO 22036 Erba (CO) - Via Sciesa, 6
tel: 031 64 08 77
AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI 22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24
tel: 031 98 70 40
DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO 22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23
tel: 031 92 04 71
AMBULATORIO DR.SSA SANCHEZ 22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30
tel: 031 98 65 91
CLINICA VETERINARIA LA TORRE 22063 Cantu' (CO) - Via Fossano, 17
CAMPANELLA DR.SSA PAOLA 22063 Cantu' (CO) - Via Genova, 2
TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO 22063 Cantu' (CO) - Viale Madonna, 19
CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA 22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78
CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE 22060 Carugo (CO) - Via Toti, 23
tel. 031 35 10 020
tel. 031 73 20 03
tel: 031 71 46 40
tel: 031 68 44 44
tel: 031 76 43 25
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALA Cassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084
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CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25
BERETTA DR. LUCIANA AMBULATORIO VETERINARIO 22020 Cavallasca (CO) - Via al Roccolo, 1
tel: 031 53 97 84
CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO 22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62
tel: 031 28 36 88
AMBULATORIO DI MODONESI DR.M. E VINTANI DR. M. 22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33
tel: 031 77 35 87
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO 22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b
tel: 031 74 49 02
VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR. 22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e
tel: 031 74 47 82
AMB. ASS. DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI 22072 Cermenate (CO) - Via Carlo Moreschi, 38
tel: 031 72 40 092
GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO 22012 Cernobbio (CO) - Via Cinque Giornate, 4
tel: 031 34 03 69
MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO 22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25
tel: 031 51 19 08
AMBULATORIO DR. COLOMBO MATTEO 22100 Como (CO) - Via Milano, 38/c
tel: 031 24 24 93
AMBULATORIO ASSOCIATO DR. CERATI PISONI ROTA 22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70
tel: 0344 32 99 0
AMBULATORIO VETERINARIO DR. MARIO ROSSI 22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26
tel: 031 26 99 56
RICEPUTI DR. ANNALISA AMBULATORIO VETERINARIO 22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2
tel: 031 47 11 20
DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIO: Via Garibaldi, 64 - Porlezza Tel. 0344/62828 - veterinaria.mal@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO SUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMO: Via Roma, 61 - Olgiate Comasco Tel. 031/999320 - veterinaria.sudovest@asl.como.it
AMBULATORIO DR. BARBATTI E DR. LEVY 22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27
tel: 031 99 07 37
AMBULATORIO DR. BIANCO ELIO 22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139
tel: 031 94 43 77
AMBULATORIO MOLTENI DR. LUCA 22020 Pellio Intelvi (CO) - Via Molino, 16
tel: 031 83 01 17
ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO 22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9
AMBULATORIO VETERINARIO ASS.TO 22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3
tel: 0344 72 532
tel: 02 96 75 13 70
AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO 22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2
tel: 031 21 06 46
SEMEGHINI DR. IPPOLITA 22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1
tel: 031 56 04 24
BIANCHI DR. ALESSANDRO 22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33
tel: 031 36 05 45
CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO 22078 Turate (CO) - Via Vittorio Veneto, 3
tel: 02 96 88 446
RASTRELLI DR. PAOLO 22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio tel. 031 98 70 40 tel. 031 98 70 40 Cell. 347/3811727
GABRIELE DR. NICOLA AMBULATORIO VETERINARIO 22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29
tel: 031 90 11 64
GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO 22063 Vighizzolo (CO) - Via Italia, 29
tel: 031 73 14 25
AMBULATORIO MAMBRETTI DR. TONELLI 22044 Villa Romano' (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9
tel: 031 60 54 44
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per la Provincia di Varese
Cosa fare se ..... • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO FERITO Chiamare il servizio veterinario della A.S.L. competente per territorio Per il comune di Varese Tel. 0332- 333681 Festivi e notturno Tel. 0332- 277111 • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO Avvisare i volontari dell'E.N.P.A. che potrebbero avere segnalazioni su chi l'ha smarrito Chiamare i vigili urbani del comune interessato i quali devono provvedere a farlo accalappiare Per il comune di Varese sede E.N.P.A. Tel.0332 232161 Polizia Municipale Tel.0332 809111 • HO PERSO IL MIO CANE Denunciare lo smarrimento all'anagrafe canina del comune di residenza Avvisare i volontari dell'E.N.P.A. Chiamare il canile comunale Per il comune di Varese Canile di Via Friuli Tel.0332 335077
HAI PERSO UN CANE? PER INFORMAZIONI PUOI CHIAMARE POLIZIA MUNICIPALE DELLA TUA CITTA’ ACCALAPPIATORI: DOGS GROUND 0331 259 788 GIRARDI 349 834 10 47 SITI INTERNET: www.enpa.it www.animalipersieritrovati.org CANILI CONVENZIONATI: CANILE BUSTO ARSIZIO CANILE GALLARATE PAL LEGNANO CONTEA DELLA LUNA D’ARGENTO CASA BULL ALLEVAMENTO OROVAL CITTIGLIO ALLEVAMENTO NOBILI NATI SESTO-VERGIATE-MERCALLO-TAINO
0331 0331 0331 0331 0331 0332
670 260 466 353 361 626
692 663 665 181 967 190
0331 947 579
CANILE SANITARIO PROVINCIALE DISTRETTO SARONNO ALLEVAMENTO DEL BOZZENTE Via Don Gnocchi, 7 - Gerenzano 347 2724462
per la Provincia di Como
Cosa fare se ..... • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO FERITO Chiamare il servizio veterinario della A.S.L. competente per territorio
Per Como e Provincia Tel. 031-370300 Festivi e Serali Tel. 031-370111 • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO Avvisare il canile E.N.P.A. di Como chiedendo se si hanno segnalazioni di smarrimenti Chiamare la Polizia Locale del posto che farà intervenire il servizio di accalappiaggio Per il comune di Como sede E.N.P.A. Tel. 031-303356 / 3479131384 Polizia locale Como Tel. 031-265555 • HO PERSO IL MIO CANE Denunciare lo smarrimento al servizio vetrinario ASL Tel. 031-370300 Avvisare i canili di zona nel caso venisse raccolto da qualcuno.
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HAI PERSO UN CANE? PER INFORMAZIONI PUOI CHIAMARE Per informazioni puoi chiamare il servizio veterinario ASL Tel. 031-370300 / 031-370111 SITI INTERNET: www.enpa.it www.enpacomo.org www.asl.como.it www.gliamicidelrandagio.it www.animalipersieritrovati.org www.parcocanile.it
CANILI CONVENZIONATI: CANILE SANITARIO ASL CANILE ENPA DELLA VALBASCA (in attesa di avere linea fissa) CANILE DI MARIANO COMENSE CANILE DI ERBA
031-370300 3479131384 031-751653 031-611633