Animali Informa Novembre 2010

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EDITORIALE Novembre 2010 Buongiorno Un caro Grazie a tutti coloro che con articoli e foto hanno contribuito a questa edizione della nostra Rivista. E’ con gioia che annuncio a tutti i lettori che dal prossimo anno 2011, la Rivista verrà incrementata di un’edizione, pertanto sarà quadrimestrale, e le uscite saranno: Marzo, Luglio e Novembre, e verrà distribuita, oltre che nelle provincie di Varese e Como, anche sulla provincia di Milano Nord. Ciò gratifica il costante impegno nel redigere i testi, nell’ampliare la distribuzione sul territorio, e nella fiducia che gli inserzionisti hanno riposto in Animali Informa. E’ stata anche distribuita nelle manifestazioni canine della nostra zona, e di alcune località montane a breve distanza dalla provincia di Varese. Invito i lettori ad inviare eventuali foto da pubblicare alla redazione. Un saluto e un Augurio di un sereno Natale a tutti. Il direttore Cinza Crespi

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IL DOG-BIKE

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6 IL SAMOIEDO

DIRETTORE RESPONSABILE Crespi Cinzia

10 UN PREMIO PER OGNI OCCASIONE

(PRIMA PARTE)

32 IL FURETTO

LA GABBIA E I GIOCHI

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PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONE Francesca Cariglino redazione@animalinforma.com Tel. 0331 48 21 80 via Roma, 10 21053 Castellanza

16 IL BAMBINO E IL CUCCIOLO

REDAZIONE Premoli Gianluigi

38 IL LAGO DI COMO 42 ALLEVARE I PICCOLI PAPPAGALLI

50 PRINCIPI DI

HANNO COLLABORATO: dott. Mauro Vasconi dott. Umberto Galli dott.ssa Patrizia Arrighi dott.ssa Donata Bianchi dott.ssa Paola Bologna dott.ssa Simona Rivolta Paola Viero Paola Carnesella Laura Mai Cristian Simone Galante Federico Campagnola Alberto Sartori Roberta Mutinari Massimiliano Meggiorini Chety FOTOCOPERTINA Samoiedo - Paola Carnesella STAMPA ALFAPRINT SNC via Bellini, 24 21052 Busto Arsizio (VA)

DISTRIBUZIONE gratuita presso studi veterinari e negozi di settore in abbonamento presso privati

OLIGOTERAPIA

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52 LA TOELETTATURA NEI MESI FREDDI

54 UN’AMORE PER CASO 59 ELENCO VETERINARI VARESE

60 ELENCO VETERINARI GALLARATE

46 2

61 ELENCO VETERINARI

ISCRIZIONE AL TRIBUNALE DI BUSTO ARSIZIO

ANIMALI INFORMA N. 07/09 DEL 03/04/2009

Vendiamo Vendite s.r.l.è titolare esclusivo di tutti i diritti di pubblicazione. L’invio di fotografie alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblica-zione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e digitale. Le fotografie inviate alla redazione non saranno restituite. Informativa e Consenso in materia di trattamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs.196/03). Nel vigore del d.lgs.196/03 il Titolare del trattamento dei dati personali ex art.28 d.lgs.196/03,è Vendiamo Vendite s.r.l. con sede in Castellanza (VA) via Roma,10. La stessa La informa che i Suoi dati verranno raccolti, trattati e conservati nel rispetto del decreto legislativo anche per attività connesse all’azienda. L’ avvisiamo che i Suoi dati potranno essere comunicati e/o trattati nel vigore della Legge, anche all’estero, da società e/o persone che prestano servizi in favore della Società. In ogni momento Lei potrà chiedere la modifica,l a correzione e/o cancellazione dei Suoi dati ovvero esercitare tutti i diritti previsti dagli artt.7 e successivi del.D.lgs.196/03 mediante comunicazione scritta alla Vendiamo Vendite srl. La lettura della presente informativa deve intendersi quale consenso espresso al trattamento dei dati personali.

BUSTO ARSIZIO

62 ELENCO VETERINARI COMO

EDITORE: 21053 Castellanza Via Roma n° 10 Tel. 0331 482180 Fax 0331 482626 www.vendiamovendite.com


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a cura di PAOLA CARNESELLA Un giorno, all’età di otto anni, vidi al parco giochi per bambini un cane, un batuffolo bianco che si distingueva dagli altri per l’amore che provava per i bambini, per la sua sensibilità ed intelligenza. Un fantastico cane nordico felice nel vedermi, anche se estranea per lui, ma desideroso di giocare con me. Da quel giorno per me nacque un amore vero chiamato: SAMOIEDO. Un cane che rispecchia il mio carattere: dolcezza, indipendenza e giocosità. Non mi ero accorta che un bellissimo esemplare di samoiedo mi stava aspettando. Due occhi colore del cielo della notte, due occhi come due stelle. Il nome Samoiedo deriva dalla tribù dei samoiedi che si stabilirono nella Russia del nord ed utilizzavano cani bianchi, neri e marroni pezzati per condurre le renne e trainare slitte. Come tutte le altre razze nordiche anche la razza del samoiedo risale a circa parecchi anni fa, allevata dapprima dalla tribù dei samoiedi che ne selezionarono ben 3 tipi distinti: IL PRIMO CANE DETTO “VOLPE” di ossatura molto leggera e piccolo, considerato principalmente come cane da compagnia. IL SECONDO CANE TIPO “ORSO” decisamente più robusto del primo ed utilizzato per la custodia delle renne. Le orecchie erano completamente rivestite di pelo e la sua espressione molto dolce. IL TERZO CANE TIPO “LUPO” decisamente più alto dei precedenti, con un’andatura molto forte e vigorosa. Veniva utilizzato dagli uomini delle tribù come cane da caccia, da slitta e per scaldarsi. Il vero creatore della razza moderna fu lo ZOOLOGO BRITANNICO ERNEST KILBUR SCOTT il quale portò in inghilterra degli esemplari di SAMOIEDO e ne fissò lo standard solo nel 1909. 6


La tipicità ed il carattere Le tipicità del samoiedo sono il suo sorriso, dato dal labbro alzato a lato delle commessure labiali e dagli occhi a mandorla. La sua coda ricca di pelo è tenuta alta quando il cane è in movimento, bassa quando è a riposo. Il samoiedo fu selezionato in passato basandosi sulle capacità di eseguire compiti utilitaristici e sulle doti caratteriali. Il risultato di questa selezione porta questa razza ad avere un CANE DOCILE ED UBBIDIENTE (in quanto in passato per poter trainare la slitta così doveva essere, ubbidiente ai comandi dell’uomo), UN CANE DI FORTE INTELLIGENZA E SPIRITO DI INIZIATIVA (in quanto di fronte ad uno ostacolo doveva avere la prontezza di oltrepassarlo) UN CANE AMICHEVOLE NEL BRANCO (dote necessaria per la buona convivenza nel branco). Il samoiedo ha un carattere molto affettuoso ed ha in sé il bisogno vitale di vivere a stretto contatto con la famiglia dimostrando il suo animo dolce e gentile. Rimarranno comunque nel suo carattere delle particolarità nordiche quali l’indipendenza, la dominanza e la testardaggine che solo un padrone fermo, coerente e paziente riuscirà a gestire insegnandogli l’obbedienza da vero capo branco.

Pelo del Samoiedo La particolarità di questo bellissimo cane nordico è senza dubbio il suo mantello, il pelo che lo avvolge in tutto il corpo, conferisce un aspetto possente e di una bellezza straordinaria. Il mantello del samoiedo è di tessitura doppia: corto e morbido il sottopelo che lo protegge dal freddo e lungo e dritto il pelo di copertura. Il samoiedo è avvolto da una coltre di pelo attorno al collo e alle spalle che creano un aspetto molto voluminoso specialmente nei maschi. Le orecchie sono ricche di pelo sia all’interno che all’esterno. Guardando gli arti posteriori del cane, possiamo ammirare che il suo pelo forma una specie di “calzoni”. La coda, che mantiene eretta quando il cane è in movimento e piegata verso il basso quando il cane è a riposo, deve essere ricca di pelo. In questa razza dove le caratteristiche della femmina e del maschio sono ben visibili, si riscontrano anche nel tipo di mantello; la femmina ha sempre un pelo piu’ corto e piu’ morbido rispetto al maschio. Ma cio’ che accomuna entrambi i sessi è la lucentezza del loro pelo bianco che ne dà caratteristica principale sia della razza che della sua bellezza. 7


Colore e taglia Deve essere bianco puro, panna o bianco con biscotto (il colore base Ê bianco con poche biscottature). Non deve mai dare l’impressione di essere un marrone molto chiaro. Altezza al garrese, altezza ideale: nei maschi 57 cm. con una tolleranza di + 3 cm. e nelle femmine 53 cm. con una tolleranza di + 3 cm.

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La toelettatura Molte persone che incontro durante le mie passeggiate con il mio cane mi chiedono spesso a quali cure estetiche debba andare incontro un cane di questo tipo. Premetto che il suo pelo è termoisolante: lo protegge in estate dal caldo e in inverno dal freddo. E’ pertanto sconsigliata la tosatura in estate, in quanto per effetto naturale è soggetto a muta. Accortezza del proprietario è di spazzolarlo almeno una volta alla settimana per favorire la perdita del sottopelo con una spazzola a denti lunghi. Il bagno è consigliato almeno uno per stagione, utilizzando uno shampoo a manti ruvidi e spazzolare per prevenire la formazione di nodi. La pulizia di occhi ed orecchie con cotone e prodotti specifici almeno una volta alla settimana. Controllare le unghie specie se il cane vive in appartamento in quanto non ha la possibilità di farsele sull’asfalto, andranno pertanto tagliate. Il pelo sotto al piede non va rimosso in quanto serve da protezione. Per snellire il cane spazzolare a verso di pelo, per volumizzare il suo mantello contro pelo. La pettorina potrebbe spezzargli il pelo, pertanto viene utilizzato generalmente per le lunghe passeggiate in montagna. Contrariamente, l’uso del collare guinzaglio a strozzo è consigliato in città o durante brevi passeggiate. Amare un cane vuol dire vivere con lui momenti fantastici, di gioco e di gioia. Il samoiedo potrà offrire molto a chi saprà capirlo e a chi saprà cogliere la grande essenza di un magnifico cane nordico.

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IL DOG-BIKE a cura di GALANTE FEDERICO

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E

Vi piace usare la vostra mountain-bike? Vi piacciono le escursioni immerse nella natura? Avete un cane? Se mentre state leggendo avete risposto “SI” ad almeno due domande su tre il dog-bike può diventare un’ottima alternativa alle solite passeggiate con il vostro amico a 4 zampe. Questo sport, nato dall’esigenza di poter allenare i cani da traino anche in assenza di neve, è diventata una vera è propria disciplina riconosciuta dalla Federazione Italiana Musher e Sleedog Sport (F.I.M.S.S). Cosa fondamentale, prima di cimentarsi in questa disciplina, è quella di avere un cane addestrato al traino: il vostro amico deve già conoscere i comandi di partenza, di stop, gli ordini di svolta (destra – sinistra) ed essere capace di seguire il tracciato senza distrarsi. Con questi accorgimenti possiamo ridurre al minimo il rischio di incidenti per noi e per il nostro amico a 4 zampe. Prima di cimentavi nel dog-bike, iniziate correndo a piedi con il vostro cane (dog-trekking) e con calma insegnargli i comandi fondamentali...in poco tempo il vostro amico potrà apprendere i rudimenti di questa disciplina prima di essere agganciato per la prima volta alla vostra mountain-bike. Quando sarete pronti ecco l’attrezzatura base che serve a voi e al vostro cane: una normalissima MOUNTAIN-BIKE; un caschetto e le opportune protezioni; un IMBRAGO DA SLEEDOG, da non confondere con le comuni pettorine, questi imbraghi sono creati appositamente per permettere al vostro cane di “lavorare” senza problemi; una LINEA DI TRAINO AMMORTIZZATA per agganciare l’imbrago alla vostra mountain bike. Questa corda ha la particolarità di avere una prima parte elastica cosi da attutire lo strappo in partenza del cane. Ci sono di diverse misure, solitamente si utilizza una linea da un metro e mezzo, più indicata per l’utilizzo con la mountain-bike e per chi ha solo un cane in quanto è più semplice da tenere in tensione.

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L

Prima di lanciarsi in fantastiche avventure con il vostro amico a 4 zampe è bene ricordare sempre di essere prudenti, che il cane deve aver compiuto il pieno sviluppo fisico prima di sottoporsi a questo sport per non rischiare problemi in fase di accrescimento. Il cane non può e non deve fare tutto da solo quindi lui TIRA e voi PEDALATE, ad esempio nei tratti in salita il vostro aiuto sarà fondamentale. Cosa molto importante e da non dimenticare mai è la temperatura: non correre mai con i vostri cani con temperature al di sopra dei 13°/14° gradi per evitare colpi di calore che possono essergli fatali. I periodi migliori per dedicarsi a questa disciplina sono da fine Settembre a fine Febbraio in relazione anche al clima del luogo in cui vivete. Scegliete percorsi semplici, larghi e pianeggianti, strade bianche e sentieri erbosi sono l’ideale per le zampe dei vostri amici a 4 zampe, che dovrete sempre controllare al rientro dalle vostre uscite per curare eventuali ferite. Quali cani possono cimentarsi in questo sport? Sicuramente tutte le razze nordiche con

E K I B G O D

l’attitudine al traino: io possiedo due Siberian Husky e vederli lavorare è la cosa più bella, ma qualsiasi cane di taglia media e in buone condizioni fisiche vi ringrazierà alla fine della corsa. Per info: www.mysiberians.net mysiberians@mysiberians.net

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A cura di Paola Viero, Istruttore Cinofilo e Responsabile di ”WELCOME”, Scuola Educazione Cuccioli di Varese

Si sa, tra cucciolo e bambino c’è un rapporto privi-

gnandogli a prendersi cura di un altro essere

legiato. I bimbi a differenza degli adulti sono spon-

vivente e a rispettare le sue esigenze. Ovvia-

tanei, sempre allegri, si fanno travolgere dal diverti-

mente, fondamentale è il ruolo dei genitori che

mento, non hanno difficoltà ad esternare le proprie

dovranno educare il bimbo a rispettare l’animale,

emozioni e soprattutto ADORANO GIOCARE.

incoraggiandolo a prendersene cura, sviluppan-

I cuccioli dalla loro, sono degli instancabili compa-

do cosi in lui il senso di responsabilità. Inoltre

gni, spesso molto buffi nei loro giochi sfrenati ed

dovranno fargli comprendere che l’animale non

irresistibili da accarezzare ed abbracciare.

è un gioco da accantonare quando non diverte

Quasi tutti i bambini desiderano avere un cane, sognano un compagno, un amico divertente, rassicurante ed in realtà ci sono molti buoni motivi per decidere di allevare un bimbo con un cane. Questa

straordinaria

esperienza

infatti

sarà

un’enorme fonte di gioia per il vostro piccolo ma soprattutto un’incredibile occasione educativa. E’ scientificamente provato che i bambini amanti degli animali hanno un miglior rapporto con i coetanei, sarebbero infatti più apprezzati dai compagni perché più aperti, disponibili e comprensivi. Avrebbero quindi una marcia in più, divenendo col tempo più socievoli e sicuri di se. Il cane ha cosi un ruolo di primo piano nell’educazione del bambino inse16

più ma un essere vivente di cui occuparsi con grande amore e rispetto. Per fare in modo che il rapporto con il cucciolo si sviluppi nel miglior modo possibile, il bambino va lasciato


giocare liberamente con il suo amico, senza pau-

del confine fra la propria libertà e quella altrui.

ra di misteriose malattie e senza eccessivi scru-

Coinvolgerlo nella preparazione del pasto (se

poli igienici. Un cane sano, controllato e regolar-

avrà l’età per farlo) insegnandogli ad abbando-

mente vaccinato dal veterinario ha

nare la stanza nel momento in cui la ciotola del

pochissime

probabilità di trasmettere malattie, sicuramente

cibo verrà posata a terra.

meno rispetto ad un altro essere umano. Per un

Con una spazzola molto morbida spazzolate in-

bambino vivere con un cane non sarà più “perico-

sieme il cucciolo per qualche minuto tutti i giorni,

loso” di giocare per terra al parco vicino a casa.

insegnerete al bimbo a prendersi cura di lui.

I genitori devono ovviamente seguire con grande

Insegnate al bambino a non offrire cibo al cane

attenzione le interazioni tra cucciolo e bimbo, so-

stringendolo tra le dita ma tenendolo invece nel

prattutto se quest’ultimo è molto piccolo.

palmo della mano ben aperta. In questo modo

Per creare le condizioni ideali perché la convivenza tra i due “cuccioli di casa” sia educativa, piacevole e pacifica ecco alcune regole da seguire: insegnare al bambino a non disturbare mai il cane quando riposa. Il sonno ha una funzione molto importante nella crescita del cucciolo, mentre dorme infatti viene prodotto l’ormone della crescita. Questa norma non solo tutela l’animale ma ha anche un’enorme valenza educativa per il bimbo perché lo aiuta a comprendere il rispetto delle esigenze degli altri e dà la misura

eviterete che il cucciolo, in modo del tutto involontario, con i suoi dentini aguzzi possa far male al piccolo. Appena potete fate una bella passeggiata all’aperto tutti insieme, darete al cucciolo l’importantissima occasione di socializzare con altre persone e cani ed inoltre farete sentire importante e responsabile il vostro bimbo lasciando che porti un pochino il “suo amico” al guinzaglio, con il vostro aiuto ovviamente. Il cane adora il bambino perché quest’ultimo gioca. Nel caso in cui abbiate in casa però un soggetto adulto o anziano ricordate che potrebbe essere un po’ insofferente alle pressanti richieste di gioco e contatto fisico del bimbo, pertanto sarà fondamentale lasciare al cane la possibilità se lo desidera, di ritirarsi in un luogo tranquillo. Successivamente sarà importante spiegare con calma al bimbo che il suo amico non è un giocattolo ma un essere vivente da rispettare, che è sensibile al dolore e che può reagire se esasperato. Con i bambini di casa i cani sono solitamente molto buoni, alcuni si lasciano anche strapazzare e se proprio non ne possono più si alzano e se ne vanno. E’ davvero molto difficile che un cane morda il “proprio bambino” deve aver raggiunto veramente il limite massimo di sopportazione. Quindi genitori, vigilate ed intervenite 17


a cura del Dr. MAURO VASCONI

Dopo aver parlato nei numeri precedenti delle

Come mai questi pesci hanno dunque questa

basi chimico fisiche di gestione degli acquari, in

fama? Tutto dipende da commercianti (in questo

questo numero cominceremo a parlare dei pro-

caso bisognerebbe definirli pescivendoli) poco

tagonisti che popolano le nostre vasche; i pesci.

esperti nella materia che cercano di vendere

Come prima famiglia di pesci vorrei soffermar-

qualsiasi tipo di pesce citandone favolose ca-

mi su quelli che vengono comunemente definiti

pacità.

“pesci pulitori”, categoria a cui appartengono

I pesci che comunemente vengono definiti pu-

numerose specie ittiche. Questi pesci però non

litori dei vetri o pesci mangia alghe devono la

ricevono la giusta considerazione e attenzione

loro fama al fatto che in natura questi pesci si

che meriterebbero e spesso vengono visti quasi

nutrono effettivamente di alghe e di legno, che

come un accessorio di un acquario piuttosto che

riescono a strappare da vari substrati grazie

dei veri e propri ospiti. Cominciamo con lo sfa-

alla particolare conformazione della loro bocca.

tare subito la loro fama di pulitori. Nessun pesce

Questa infatti ha l’aspetto di una ventosa che

sarà mai in grado di sostituire l’uomo nella quo-

nasconde però dei denti atti a raschiare varie

tidiana manutenzione degli acquari. I vetri van-

superfici su cui i pesci vanno a “pascolare”.

no puliti regolarmente se non vogliamo vederli

Tra i pesci più diffusi appartenente a questo

ricoperti da alghe, il fondo deve essere sifonato

genere abbiamo gli Ancistrus, Plecostomus, Oto-

se non vogliamo che si accumuli del materiale

cinclus e altri esponenti del genere Loricaridi.

in decomposizione e se la vasca vede crescere

Bisogna però fare attenzione a comperare

la sua popolazione di lumache queste devono

questi pesci in quanto alcune specie, vendute

essere rimosse manualmente. I pesci pulitori non

quando ancora sono di taglia molto contenu-

fanno queste cose!

ta,

crescono molto, raggiungendo dimensioni

non adatte alla maggior parte delle vasche; altre specie mostrano una spiccata territorialità e sarà quindi necessario acquistare solo un individuo o al massimo una coppia. E’ molto importante documentarsi prima di fare acquisti di pesci e non fidarsi dei consigli dei venditori, a meno che questi non siano dei veri esperti. Una volta acquistati non bisogna tra l’altro pensare che questi pesci riescano a trovare nel nostro acquario il cibo di cui necessitano semplicemen18


sta famiglia abbiamo i Coridoras. Questi piccoli pesci originari del Sud America sono adatti a quasi tutti gli acquari in quanto non raggiungono mai dimensioni particolarmente elevate. In commercio esistono varie specie di Coridoras, però esse non sono equivalenti, poichè le varie specie originano da diverse zone dell’Amazzonia con caratteristiche ambientali diverse. Come è stato detto già molte volte, occorre documentarsi prima di fare un acquisto e osservando le condizioni presenti nel nostro acquario potremo trovare la specie di Coridoras più adatta a noi. Questi pesci vivono in piccoli branchi, quindi non vanno acquistati individui singoli, ma il maggior numero possibile, a seconda della dimensione dell’acquario. Se mantenute nelle giuste condizioni, alcune specie di Coridoras, quali ad esempio il Coridoras aeneus, si riproducono abbastanza facilmente in acquario. te pascolando le pareti o l’arredamento della vasca e staccando le alghe eventualmente presenti. Anche i pesci pulitori devono venire adeguatamente nutriti, con del cibo a loro dedicato, che sarà costituito prevalentemente da vegetali. Il momento migliore per nutrire questi pesci sono le ore notturne, quando le luci sono spente, in quanto queste specie hanno appunto abitudini notturne, e trovano il cibo attraverso l’olfatto piuttosto che tramite la vista. Durante la notte, quando gli altri pesci che normalmente occupano il resto dell’acquario, e che si avventano su qualsiasi alimento viene inserito nella vasca durante il giorno, sono in fase di riposo, questi pesci dall’indole riservata potranno facilmente raggiungere il cibo che può essere costituito o da pastiglie o scaglie che si trovano in commercio, oppure da frutta e verdura cotta. I pesci pulitori che vengono spacciati per spazzini del fondo dell’acquario appartengono solitamente alla famiglia dei Cobiti o quella dei Pesci Gatto. Tra i pesci più diffusi appartenenti a que19


falso. Anche in questo caso il momento migliore per somministrare il cibo dedicato ai pesci di fondo è quando le luci sono spente e quando gli altri pesci non ruberanno loro l’alimento. Date le caratteristiche della bocca dei piccoli pesci di fondo, munita di piccoli e sensibili barbigli, è necessario che il materiale costituente il fondo della vasca sia abbastanza fine e senza ghiaietto dagli spigoli appuntiti, in quanto i Coridoras si potrebbero ferire nella loro opera di continua La riproduzione in natura avviene durante la stagione delle piogge, quando aumenta il livello delle acque e la loro torbidità e si abbassa la temperatura. In acquario queste condizioni di solito si presentano quando si effettua la pulizia della vasca e si cambia parte dell’acqua. Sarà quindi possibile, se abbiamo in vasca più esemplari di questa specie, assistere alla loro riproduzione in seguito a un intervento di manutenzione. Questi piccoli pesci passano la loro vita a frugare il fondo dell’acquario, scavando alla ricerca di cibo. E’ quindi importante predisporre dell’alimento a loro dedicato, in quanto gli avanzi degli altri pesci non sono sufficienti. Esistono addirittura leggende che narrano come questi pesci si nutrano delle feci degli altri pesci. Ciò è assolutamente

ispezione. Come ultima categoria di “pulitori” spesso i commercianti propongono dei pesci mangia lumache. Diciamo innanzitutto che le lumache in acquario, se presenti in un numero contenuto non sono affatto dannose, in quanto esse si nutrono di alghe e cibo avanzato dai pesci. Inoltre solitamente le lumache non si nutrono delle foglie delle piante, se non di quelle foglie ormai morte e in decomposizione. E’ però vero che alcune specie di lumache tendono a riprodursi in maniera tumultuosa e possono diventare effettivamente troppe e quindi sgradevoli alla vista. Esistono effettivamente dei pesci che predano le lumache, il più comune di questi è il Botia Pagliaccio (Chromobotia macracanthus), ma la presenza di questi pesci non sarà mai in grado di eliminare tutte le lumache. Infatti i pesci ben presto si abitueranno a nutrirsi del cibo che noi inseriamo in vasca, perdendo interesse per la predazione delle lumache. Inoltre vi è una legge biologica in cui un predatore sarà sempre presente in numero molto minore rispetto alle prede, quindi nei casi più fortunati si riuscirà a trovare un equilibrio tra un accettabile numero di lumache e i loro predatori. Prima di acquistare un Botia Pagliaccio o un altro pesce a lui simile bisogna sempre pensare all’ambiente in cui questo verrà inserito. Questi pesci crescono fino a 25 cm di lunghezza, e non sono quindi adatti a tutte le vasche.

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a cura di ROBERTA SARTORI laureanda in Medicina Veterinaria

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Con questo articolo impareremo a conoscere

LO STANDARD DI RAZZA

una razza canina non molto diffusa in Italia ma

Tutte e tre le taglie, secondo l’F.C.I. appartengono

apprezzatissima dai suoi proprietari per l’intelli-

al Gruppo 2°: cani di tipo Pinscher e Schnauzer,

genza e le varie doti che la caratterizzano. In-

Molossoidi e cani Bovari Svizzeri – Sezione 1^:

fatti lo Schnauzer, di cui esistono tre taglie, non

cani di tipo Pinscher e Schnauzer, con prova di

solo si rivela un ottimo compagno, ma è anche in

lavoro per il Riesenschnauzer.

grado di ripagare il suo padrone con un affetto

Schnauzer medio

costante e discreto, senza esitare a trasformar-

Testa: dolicocefala, robusta e allungata, rettan-

si in guardiano e difensore delle sue proprietà.

golare, lunga la metà del tronco, con salto fron-

Negli U.S.A. lo Zwergschnauzer è una tra le dieci

to-nasale delineato, tartufo nero, labbra nere,

razze più popolari.

masseteri ben sviluppati senza disturbare la forma della testa, dentatura a forbice, completa di

LE ORIGINI

42 denti. Orecchie integre (fino a qualche anno

Lo Schnauzer medio ha contribuito alla creazio-

fa venivano tagliate) con forma di V a punta a

ne del nano e del gigante, ed è il capostipite

piega ribattuta. Gli occhi sono scuri, di forma

della razza. Proveniente dal sud della Baviera,

ovale, in posizione semi-laterale. Il cranio non

il suo nome deriva da “schnauz” che significa

deve essere arrotondato. Il cane non deve ave-

baffi, ed è infatti questa la caratteristica pecu-

re espressione da terrier.

liare della razza. E’ definito un Terrier tedesco

Collo: eretto, slanciato, né corto né grosso, sen-

(ovvero Pinscher) a pelo duro, e tra i suoi pro-

za pieghe né giogaia.

genitori c’è il Canis familiaris palustris. La razza

Tronco: deve essere inscrivibile in un quadrato,

viene riconosciuta per la prima volta in Germa-

ovvero la lunghezza tra sterno e ischio deve

nia nel 1880.

equivalere all’altezza al garrese. Questo dà al

Lo Schnauzer gigante, o Riesenschnauzer, deri-

cane un aspetto compatto. L’addome non deve

va dal precedente e da un’antica razza bava-

essere retratto, da levriero, e il dorso non deve

rese, anche se vista la somiglianza con il Bovaro

essere convesso.

delle Fiandre, con l’imponenza dell’Alano nero e

Coda: un tempo amputata alla terza vertebra,

dell’Airedale Terrier si pensa che anche il sangue

oggi è mantenuta integra, attaccata alta e por-

di queste razze scorra nelle sue vene. Apparve

tata all’insù.

per la prima volta ad un’esposizione del 1909

Arti anteriori: le scapole in buona angolazione

a Monaco, e poiché quasi tutti i primi Riesen-

con l’omero hanno una forte muscolatura. Gli arti

schnauzer provenivano proprio da questa città,

anteriori devono essere solidi, diritti, con gomiti

per i primi tempi fu definito Munchner Schnauzer.

aderenti.

Lo Schnauzer nano, o Zwergschnauzer, deriva

Arti posteriori: le cosce devono avere una forte

dal medio e dall’Affenpinscher.

muscolatura. Le angolazioni devono essere ben

Inizialmente i soggetti avevano cranio troppo ro-

evidenti.

tondo, ossa sottili e mascella inferiore sporgente:

Piedi: definiti “da gatto” in quanto corti, rotondi,

difetti di nanismo, provenienti dall’Affenpinscher, e

con dita ben unite e arcuate, unghie scure, suole

per eliminare i quali gli allevatori impiegarono anni.

dure, solide, compatte.

La razza nasce nei primi decenni del Novecento.

Mantello: il pelo è ruvido e deve essere duro, 23


24

forte e spesso, con sottopelo lanoso. Anche il

e le caratteristiche sono identiche a quelle dello

pelo sulla testa e sugli arti è duro, un po’ più

Schnauzer medio. Sebbene esista nei colori nero

corto su fronte e orecchie. Distinguono la razza

e pepe e sale, il primo è senz’altro più diffuso.

la barba sul mento e le folte sopracciglia.

Zwergschnauzer

Colore: nero puro e pepe e sale: la pigmenta-

Alto tra i 30 e i 35 cm al garrese, rimane valido

zione pepe e sale è omogeneamente distribuita,

quanto scritto per il medio, ad eccezione dei co-

con sottopelo grigio, la maschera deve essere

lori: oltre a nero e pepe e sale, sono riconosciuti

scura ma che si fonda con la tonalità generale

anche il nero argento e il bianco. Il nero argento

del mantello.

prevede che pelo e sottopelo siano neri, con

Statura: tra i 45 e i 50 cm al garrese.

tracce bianche sopra gli occhi, sulla gola, alle

Riesenschnauzer

guance, sul petto, al metacarpo, ai piedi ante-

Alto tra i 60 e i 70 cm al garrese, le proporzioni

riori e posteriori e nelle zone intorno all’ano.


CARATTERE A dispetto dell’opinione di taluni, che considerano lo Schnauzer un “cane cattivo”, va ricordato che non esistono cani cattivi, ma padroni incompetenti. Certo è che ogni cane deve essere addestrato e ben disciplinato, sia esso uno Yorkshire o un Pastore Tedesco. C’è da dire che lo Schnauzer, al contrario di molti altri cani, non si presta ad eseguire ridicoli ordini, in quanto ha una personalità discreta e definita; è piuttosto riservato, e da adulto non dà confidenza agli estranei, ignorandoli; quando però le sue proprietà e il padrone sono minacciati, diventa un temibile avversario. Lo Zwerg si presta alla vita d’appartamento, vista la sua mole, e oltre a un cane da compagnia sa farsi valere anche come guardiano, avvisando con la sua voce il padrone della presenza di intrusi. Il Medio un tempo era cane da scuderia, compagno dei cavalli, accompagnatore di carrozze e diligenze visto il suo fisico robusto. Oggi è un cane da guardia, difesa e compagnia. Il Riesen si faceva valere come guardiano di macellai e birrai, con anche buone doti di cane da pastore, per condurre i bovini. Vista la sua predisposizione all’addestramento, divenne cane da polizia nelle principali città tedesche. Oggi è un ottimo cane da lavoro, poliedrico, che dà il suo meglio nella difesa. In conclusione, saprà apprezzare questa razza chi desideri un cane discreto, poco abbaiatore, razionale ed equilibrato ma all’occorrenza deciso senza essere inutilmente aggressivo. Chi abbia avuto uno Schnauzer difficilmente saprà apprezzare un’altra razza, e non lo cambierà mai. Io ho avuto un Medio nero e ora ho uno Zwerg, e posso solo confermare quanto scritto in precedenza; ogni proprietario di Schnauzer sa cosa significhi possedere un cane così elegante e dignitoso. 25


26


27


a cura delle dott.sse PAOLA BOLOGNA - SIMONA RIVOLTA

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In questo numero ci occuperemo di un tipo di

carapace, si presenta appiattito, ovoidale, liscio,

rettili che sempre più frequentemente ritroviamo

olivastro o nero, con linee gialle o rosse e con

come animali da compagnia. E’ utile ricordare

strisce rosse. Il piastrone è giallo. La cute è nera

che hanno delle esigenze particolari che vanno

od olivastra, con strisce rosse o gialle. I giovani

rispettate per una corretta gestione. Da lungo

sono carnivori e gli adulti sono vegetariani.

tempo le tartarughe hanno attirato l’attenzione

E’ possibile distinguere il sesso solo nei soggetti

delle persone e degli studiosi per il loro strano

adulti: i maschi sono più piccoli rispetto alle fem-

aspetto.

mine, hanno la coda più lunga e le unghie degli

Ricordiamo che le testuggini vivono sia sulla terra

arti anteriori più lunghe per facilitare l’accoppia-

che nelle acque dolci e sono palustri mentre le

mento.

tartarughe vivono nel mare, tuttavia nel linguag-

Le tartarughe piccole devono essere alimentate

gio comune viene impiegato il termine chelone o

tutti i giorni; man mano che crescono la frequen-

tartaruga per definire tutte le specie.

za dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a 2-3

Tartaruga palustre dipinta (Chrysemys picta) Dif-

volte alla settimana negli individui adulti.

fusa in tutti gli Stati Uniti può raggiungere una

In cattività si deve offrire una varietà più ampia

lunghezza di circa 25 cm e il “guscio”, ossia il

possibile di alimenti: pesciolini; lombrichi; luma-


che e molluschi; tubifex; pellet per cani di tipo magro; pellet commerciale per trote; insalata; carote grattugiate e foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio; piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore. Va in ogni caso evitata l’alimentazione con un solo tipo di alimento, soprattutto con l’uso esclusivo di gamberetti secchi. Testuggine palustre nordamericana o tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans) Origina dal sud degli Stati Uniti (valle del Mississippi), dall’Illinois al Golfo del Messico. Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28 cm (le femmine raggiungono le taglie maggiori). Il carapace ha una forma ovale ed ha una superficie liscia e leggermente convessa, mentre il piastrone è piatto sia nei maschi che nelle femmine.

La colorazione è tipica, verde con strisce gialle con delle caratteristiche bande rosse laterali al collo. E’ prevalentemente carnivora anche se talvolta ingerisce vegetali. E’ vietata la sua importazione nei paesi dell’Unione Europea poiché l’abbandono indiscriminato di questo rettile nei fiumi nei laghi ha messo in pericolo la sopravvivenza della tartaruga palustre europea.

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Gli individui giovani sono prevalentemente carnivori, infatti occupano le acque più basse, dove abbondano gli insetti. Man mano crescono si spostano verso acque più profonde, dove è meno facile trovare prede animali, e scelgono una dieta prevalentemente vegetariana.

Ambiente di allevamento Tutte le specie acquatiche devono essere tenute in un “terracquario” provvisto di una zona rialzata dove possano riscaldarsi fuori dall’acqua. La quantità di acqua deve essere proporzionale alla grandezza dell’animale e l’ambiente deve essere fornito di filtri e lampade apposite per un corretto management. E’ fondamentale portare la tartaruga dal Veterinario, che fornirà tutte le indicazioni utili, almeno Le Trachemys sono onnivore e in natura si alimentano di pesci, rane, girini, vermi, lumache, insetti, larve, animali morti e piante acquatiche.

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una volta all’anno e non solo in caso di insorgenza di sintomi di malattia, poichè si tratta comunque di animali molto delicati.


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Un po’ Architetti ed un po’ Arredatori A cura di Campagnola Alberto Informatore di zona. Foto di Daniele Platania Ufficio adozioni. Associazione Italiana Furetti www.furettomania.it

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Quando nella nostra casa entra un furetto per la prima volta, un dubbio che ci assale spesso è se in nostro nuovo amico, gradirà il recinto o la gabbietta che gli abbiamo preparato. A prescindere dal fatto che in commercio ci sono delle bellissime e validissime gabbiette e altrettanti recinti per furetti realizzate con ottimi materiali, la soddisfazione che si prova ad aver costruito un recinto con le proprie mani è impagabile. Ci sono però alcune regole basilari da considerare: Il materiale da costruzione preferito è il legno o la plastica. Se si sceglie il legno, è meglio utilizzare pannelli di truciolato rivestito in melaminato in modo tale che risulti antigraffio e soprattutto lavabile. Lo spessore utilizzabile deve essere almeno di 1,5 – 2 cm. La plastica deve resistere ai morsi e graffi così da non creparsi o rompersi creando punti taglienti, o schegge affilate. Il policarbonato è un buon materiale ne esistono di vari prezzi e spessori ed ha una buona resistenza. Per chi ha una buona manualità e un poco di attrezzatura può combinare entrambe le cose realizzando un recinto o una gabbia.

Il recinto deve essere sviluppato in ampiezza o in altezza (su più piani) in base a quanti ospiti dovrà alloggiare. Mediamente la superice ideale è 120 x 80 per ogni ospite o al massimo due. E’ preferibile avere un piano inutilizzato piuttosto che creare sovraffollamento, questo sintomo porta purtroppo a stati di nervosismo in tutti i componenti con il pericolo di continui attacchi e lotte inaspettate tra i soggetti per la spartizione del territorio. 33


La dimensione in larghezza della gabbia è molto importante specialmente per quelle a più piani perché dato che questi saranno collegati tra loro da scalette inclinate, queste porteranno via un certo spazio. Un accorgimento da non sottovalutare: le scalette non dovranno essere troppo inclinate e dovranno essere provviste di piccoli pioli trasversali per aiutare la zampa a far presa nel salire e scendere, senza indurre paura di instabilità nell’animale che altrimenti scendendo tenderà a frenare la scivolata allargando le zampe posteriori e lanciandosi direttamente al piano sottostante, rischiando di ferirsi alle articolazioni nell’atterraggio.

I nostri amici amano l’acqua e, per evitare che la nostra gabbietta diventi presto una palude mista tra acqua e crocchette, è bene utilizzare delle ciotole metalliche con il sistema di fissaggio ad anello sia per l’acqua che per le crocche. La lettiera………..questa cosa misteriosa. Il contenitore innanzitutto deve avere almeno due lati alti

una decina

di centimetri. Questo perché il nostro compagno di giochi, quando decide di evacuare, cerca sempre un angolo del recinto e procederà in retromarcia fino a toccare il bordo della lettiera con il sedere. Se il bordo è troppo basso il nostro amico avrà sì centrato la lettiera ma il “prodotto sarà comunque fuori!” Il contenuto: ci sarebbe da aprire un vero dibattito su questo articolo, perché la scelta della lettiera può sembrare una cosa banale, ma è invece estremamente importante. Alcuni furetti hanno nel loro DNA un’indole più o meno selvatica. Si può incappare dal furetto che centra qualsiasi lettiera voi gli mettiate a disposizione, a quello che sceglie di dormire nella lettiera anziché sulla bellissima e caldissima copertina che gli avete messo amorevolmente a disposizione, oppure a quello che decide di impanare il cibo con la lettiera giusto per il gusto di conservarlo o proteggerlo da chissà quale predatore. Quindi, nella mia esperienza, sono giunto ad una conclusione: che le uniche lettere idonee per il furetto sono quelle in pellet di carta o in fiocchi di cellulosa, entrambe non devono essere trattate 34


chimicamente e sono di una certa dimensione che rendono impossibile o estremamente difficile l’ingestione accidentale della lettiera; così da scongiurare ogni possibile occlusione intestinale data da corpo estraneo. Queste lettiere sono di facile reperibilità sui siti specializzati ,ovviamente hanno un prezzo superiore a quelle generiche. L’arredo: Questo è la parte migliore da gestire, considerando che il furetto è un animale da tana, gradirà sicuramente una copertina ripiegata più volte, un vecchio maglione di lana (togliete bottoni, lampo ecc.) oppure una di quelle meravigliose sacche trapuntate che troverete visitando il nostro sito www.furettomania.it cliccando sull’ “angolo delle coccole”, e aiuterete così con una semplice donazione tutti i furetti bisognosi, in base all’importo della donazione potrete scegliere un articolo interamente realizzato a mano, per arredare la dimora dei vostri beniamini. Ultima regola da ricordare non meno importante di tutte le altre: Il furetto non è un’animale da gabbia (anche se non penso esistano animali che amino la reclusione), quindi occorre farlo uscire almeno due volte al giorno per fargli esplorare un pezzetto di casa appositamente messa in sicurezza per loro. Vedi in numero scorso di “Animali in forma” e, cosa ancor più importante, dovrete interagire con loro. E’ un animale molto curioso ed intelligente, osserva molto e associa il suo comportamento alle vostre reazioni “Causa – Effetto”, quindi sgridatelo verbalmente quando fa qualche cosa di sbagliato o pericoloso, e coccolatelo e premiatelo con qualche alimento a lui gradito se si comporterà bene (cacca nella lettiera ecc.), mi raccomando tenete quell’alimento solo come premio, in modo tale che lui ricordi che lo state premiando. Non usate mai maniere forti, scatenereste solo reazioni incontrollate, che vanificheranno tutto il vostro lavoro fatto precedentemente. I giochi fuori gabbia: Per gli amanti del fai da tè, non sarà difficile realizzare semplici giochi per furetti. Con pochi semplici pezzi di recupero si possono ottenere dei bellissimi manufatti. Nella progettazione dei giochi dovrete prima mettervi nei panni dei vostri piccoli amici, quindi sdraiatevi a terra con loro e solo dal loro “punto di vista” studiate quale gioco vi piacerebbe avere per divertirvi…..tubo di cartone, scatola con una o due aperture, bottiglia di plastica da 1/4 vuota ben chiusa e contenente qualche sassolino. Ricor-

datevi che lo potrete prendere solo con la bocca e bloccarlo con le zampe, quindi ragionate da furetto e….buon lavoro!

Ricordate sempre: Voi avete il vostro mondo, per il vostri animali il loro mondo siete voi! 35


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37


a cura del Dr. MAURO VASCONI

Il lago di Como o Lario è il terzo lago italiano per superficie. La sua caratteristica principale è la sua profondità, visto che si tratta del lago più profondo d’Europa; Il punto più profondo del fondale è posto a 410 metri al di sotto della superficie. Vista la quota a cui si trova il lago, ovvero a circa 200 metri sul livello del mare, il fondale del lago si trova al di sotto della superficie del mare. Un’altra caratteristica di questo specchio d’acqua è costituita dalla sua particolare forma, che ricorda una Y rovesciata. Questo produce l’esistenza dei tre “rami” del lago, uno settentrionale che si va poi a dividere nei due rami meridionali, il ramo di Como e quello di Lecco. Le sponde di questo lago si trovano infatti tra due provincie, la provincia di Como e quella di Lecco. Il lago riceve le acque principalmente da due immissari, il fiume Adda e il fiume Mera, entrambi posti nella provincia di Sondrio. Il fiume Mera prima di sfociare nel Lario genera un altro specchio d’acqua, ovvero il Lago di Mezzola. L’unico emissario del lago si trova nel ramo di Lecco ed è costituito dall’Adda emissario. Appena formatosi l’Adda genera altri due laghi minori, strettamente collegati al lago di Como, ovvero il lago di Garlate e quello di Olginate. Data l’elevata profondità del lago il rimescolamento delle sue acque è piuttosto complicato, per parecchi anni è possibile che le acque superficiali e quelle profonde non si rimescolino tra di loro, generando la stratificazione già descritta per gli altri laghi. 38


La circolazione delle acque avviene nel periodo

un emissario. Questo genera una minore circo-

invernale, anche se normalmente coinvolge so-

lazione delle acque e quindi un maggior tempo

lamente i primi 200 metri della colonna d’acqua.

di ricambio e conseguentemente di smaltimento

Solo raramente tutta la colonna d’acqua rag-

dei nutrienti accumulatesi negli anni. In ogni caso

giunge la stessa temperatura, consentendo un

la situazione trofica delle acque di questo lago

mescolamento completo. Quando questo feno-

non ha mai generato le conseguenze disastrose

meno si realizza si ha l’ossigenazione degli strati

verificatesi in bacini dalle dimensioni più conte-

più profondi, altrimenti in deficit di ossigeno, e

nute, dove in seguito ad imponenti fioriture al-

la risospensione di elementi nutritivi normalmente

gali si generarono delle anossie complete delle

depositati sul fondale.

acque con le conseguenti morie di pesci. Oggi

Anche il Lario, al pari della maggioranza dei la-

le acque del lago di Como sono in costante ma

ghi lombardi, è stato vittima di un inquinamento

lento miglioramento, e il lago si sta avvicinando a

biologico costituito da un eccessivo riversamen-

riacquistare il suo status trofico originario.

to di composti organici nelle sue acque, origi-

Le acque del Lario ospitano numerose specie

nando il fenomeno dell’eutrofizzazione. Questo

ittiche. In questo lago è presente una comunità

processo ha avuto il suo picco a cavallo tra gli

sostenuta di pesci appartenenti alla pregiata fa-

anni settanta ed ottanta, per poi diminuire len-

miglia dei Salmonidi. Le specie più diffuse sono

tamente grazie all’entrata in vigore di leggi che

quella dei coregoni, presenti in due forme, spe-

contengono l’uso di fosforo nei detersivi e grazie

cie esotiche, originarie dei grandi laghi svizzeri.

alla costruzione di depuratori e collettori per gli

L’introduzione di queste specie nei laghi del Nord

scarichi fognari. La parte che oggi risente mag-

Italia risale all’ottocento ed è stata volontaria, in

giormente di un elevato inquinamento è il ramo

quanto queste specie hanno un buon valore sul

di Como, in quanto è sottoposto a una pressione

mercato e quindi vengono attivamente pescate

antropica maggiore rispetto al resto del lago e

attraverso la pesca professionale. Questo fatto

in quanto si tratta del ramo “cieco”, cioè senza

ha determinato che queste specie non risulti-

39


40

no infestanti, al contrario di molte altre specie

staccarsi completamente dall’ambiente marino e

esotiche, in quanto sottoposte ad un costante

si distinsero in una nuova specie d’acqua dolce.

prelievo da parte dei pescatori locali che ne

La popolazione di Agone è molto importante per

controllano quindi la popolazione. Esistono inoltre

l’economia dei pescatori comaschi e lariani in

altre due specie di salmonidi esotici nelle acque

quanto vengono attivamente pescati e in seguito

del Lario, anche se presenti con numeri inferiori

trasformati nel Missoltino, specialità lariana costi-

rispetto ai Coregoni, il Salmerino Alpino e il Sal-

tuita da agoni salati ed essiccati. Questa lavora-

merino di Fonte. Il Salmerino di Fonte è un pesce

zione è molto antica e risale ad epoche in cui il

originario del Nord America ed è stato introdotto

pesce non poteva essere consumato in tutte le

in Europa per sostenere la pesca. Il Salmerino

stagioni o trasportato in luoghi lontani da quelli di

Alpino è un pesce autoctono nei laghi alpini del

cattura a causa della sua scarsa conservabilità.

Trentino, da cui è stato prelevato e introdotto

L’agone veniva infatti pescato facilmente all’inizio

nel resto dei laghi del Nord Italia. Questi pesci,

dell’estate, quando si spostava, nei fondali bassi

malgrado non siano originari del Lago di Como,

in prossimità della riva per potersi riprodurre, in

vengono sostenuti attraverso la pratica dei ripo-

quanto nel resto dell’anno questo pesce si spo-

polamenti ittici, al pari del Coregone, in quanto

sta al centro del lago. Queste forme di pesce

garantiscono un reddito alle persone occupate

essicato potevano invece essere conservate

nella pesca. I salmonidi autoctoni presenti nel

anche per le stagioni in cui la pesca non poteva

Lario sono la Trota Lacustre, presente in tutto il

essere praticata e garantivano un’ottima fonte

lago, la Trota Fario e la Trota Marmorata che si

di proteine ad alto valore nutrizionale per tutto

trovano prevalentemente nei pressi dei fiumi e

l’anno. L’altra specie ittica appartenente ad una

torrenti immissari del lago stesso.

famiglia tipicamente marina è la Bottatrice, pe-

Nelle acque lariane sono presenti due specie

sce “parente” del merluzzo e del nasello. Questa

ittiche tipiche dei laghi lombardi e che derivano

specie è meno pregiata rispetto all’agone e la

da famiglie di pesci marini che si sono adattati

sua pesca è più difficoltosa in quanto vive pre-

alla vita in acque dolci. La specie numericamente

valentemente nelle prossimità dei fondali.

più numerosa è l’Agone, pesce appartenete alla

Nel lago di Como sono presenti numerosi pesci

famiglia dei clupeidi e quindi “imparentato” con

appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi. Le specie

le sardine. Questa specie origina da un adatta-

più abbondanti sono la Scardola, il Pigo, il Cave-

mento alla vita lacustre di un pesce marino, la

dano e l’Alborella. Sono inoltre presenti Vaironi,

Cheppia, che è però solito risalire i fiumi. Antica-

Triotti, Sanguinerole, Barbi, Savette e Tinche per

mente alcuni esemplari di Cheppia decisero di

quello che riguarda le specie autoctone, mentre


tra le specie esotiche si possono citare la Carpa, il Carassio e il Gardon. Per quello che riguarda Carassio e Gardon queste due specie sono considerate infestanti e quindi dannose per l’ecosistema lariano. A questa popolazione di pesce “foraggio” si accompagna una buona presenza di pesci predatori. Il pesce appartenente a questa categoria con una popolazione più consistente è il Pesce Persico, anch’esso soggetto ad una importante attività di pesca professionale. Recentemente ha fatto la sua comparsa nelle acque del Lago di Como anche il Luccioperca, predatore esotico ma dall’alto valore commerciale. Nelle acque lariane è inoltre presente con una popolazione non molto abbondante il Luccio, pesce tipico degli ambienti acquatici lombardi, e il Siluro, pesce in costante e preoccupante espansione nel Nord Italia. I pericoli per quello che riguarda la popolazione ittica del lago di Como sono rappresentati principalmente dalle variazioni del livello delle acque del lago. Queste fluttuazioni mettono infatti a rischio le uova delle specie più abbondanti presenti nei laghi, che sono solite deporre sui fondali ghiaiosi prossimi alla riva e che possono venire esposti all’aria se il livello delle acque scende repentinamente. Un altro campanello di allarme è rappresentato dalla comparsa e dalla espansione della popolazione di Siluro, pesce predatore che raggiungendo dimensioni molto elevate si pone come nuovo vertice della rete alimentare lacustre.

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L’ALLEVAMENTO A MANO a cura di Cristian Simone – Tropical World

PRIMA FASE (collocazione) I piccoli vanno tolti dal nido ad un’età che varia da 15 a 30 giorni in base alla specie. Generalmente, hanno già gli occhi aperti, presentano un piumino bianco su tutto il corpo e si cominciano ad intravedere alcune penne sulla testa e sulle ali….comunque a questa età sono tutt’altro che belli!! Una volta asportati dal nido occorre collocarli in piccoli contenitori, facilmente lavabili e disinfettabili, usando come fondo della carta assorbente, da sostituire anche due volte al giorno. Bisognerà attrezzarsi con una camera calda, ossia un macchinario che somiglia molto all’incubatrice dei bambini e che mantiene la temperatura e l’umidità adeguata, che all’inizio sarà intorno ai Molte persone, spesso, mi chiedono cosa si in-

28/29 gradi per poi scendere lentamente mano

tende per “allevamento a mano” e come si com-

a mano che i piccoli crescono.

pie questa pratica.

DA EVITARE SISTEMI DI RISCALDAMENTO PRODOT-

Allevare i piccoli pappagalli artificialmente è una

TI ARTIGIANALMENTE E SOPRATTUTTO TERMOSI-

prassi

FIONI, STUFETTE ECC.

sempre più diffusa, ma al contrario di

quello che si può pensare, è un lavoro da ese-

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guire con attenzione, da persone competenti ed

SECONDA FASE (la pappa)

esperte, evitando errori che possano mettere a

A questo punto occorre pensare all’alimentazio-

repentaglio la salute dei piccoli.

ne, che anche in questo caso è meglio lasciar

Facciamo un

perdere il fai da te ed affidarsi a preparati già

passo indietro…. Perché occorre

allevare i piccoli a mano?

equilibrati che si trovano in commercio nei pet

Generalmente, il risultato garantisce pappagal-

shop.

li docili, affettuosi e pronti per essere introdotti

Questo preparato, che si presenta sotto forma

come animali domestici nelle nostre case e vite,

di farina, andrà mischiato ed amalgamato con

oppure, mi è capitato di dover intervenire su dei

acqua calda e somministrato ai nostri cuccioli ad

pullus di pappagalli perché i genitori, per qual-

una temperatura di 38/39 gradi, affinché venga

che strano motivo hanno abbandonato la prole

digerito e assimilato in maniera ideale. Più calda

mettendo a rischio la vita dei loro piccoli.

rischia di ustionare il gozzo, e più fredda crea


un pezzo di carta, in modo da controllare l’effettiva crescita. (ricorda una diminuzione di peso superiore al 7/8% è molto allarmante). Il piccolo andrà alimentato con una normale siringa, senza ago, cercando di schiacciare delicatamente la siringa durante l’ingestione. La quantità da somministrare è circa un decimo del loro peso quindi, se il piccolo pesa 200 gr andrà somministrata 20 gr di pappa a pasto. Il numero dei pasti da somministrare è in funzione alla velocità che i piccoli ci mettono a digerire e svuotare il gozzo. Solo quando il gozzo sarà blocchi alla digestione con conseguenze in en-

completamente vuoto, sarà il momento di ridare

trambi i casi

nuovamente da mangiare ai piccoli.

catastrofiche….quindi termometro

alla mano!!!

ATTENZIONE: LA PAPPA DEVE ESSERE PREPARA-

La consistenza del preparato dovrà essere pro-

TA FRESCA AL MOMENTO E NON PUO’ ESSERE

porzionale all’età del soggetto, cioè si dovrà

CONSERVATA.

somministrare un composto più liquido a soggetti più piccoli, e più consistente (tipo lo yogurt) mano a mano che i piccoli crescono ( rifarsi alle tabelle normalmente presenti sulle confezioni di pappa). Fatta questa premessa è il momento di capire quanto e quante volte un piccolo dovrà mangiare. Buona abitudine è pesare il nostro pulcino, ogni tre giorni, a stomaco vuoto e, annotarsi i pesi su

43


TERZA FASE (LO SVEZZAMENTO)

Quindi, saranno gli stessi pappagalli a farci ca-

Quando i piccoli saranno impiumati e la tempe-

pire quando sarà il momento di abbandonare le

ratura sarà scesa gradualmente sino a quella

imboccate, rifiutando la siringa.

naturale, è il momento di pensare ad un nuo-

Ovviamente ci accorgeremo che gli alimenti pro-

vo alloggiamento, tipo una gabbia dove i nostri

posti iniziano ad essere consumati e non solo

piccoli inizieranno a conoscere il mondo che li

buttati per gioco sul fondo della gabbia.

circonda, arrampicandosi e giocherellando con

A questo punto il nostro lavoro è terminato e il

quello che trovano all’interno della nuova casa.

piccolo è pronto per cavarsela in completa au-

A questo punto, la pappa deve essere comunque

tonomia.

somministrata con regolarità, ma si potrà iniziare

Per i primi giorni in cui non gli si propone più

a proporre degli alimenti solidi, frutta e dell’acqua.

la pappa, è buona regola controllare più at-

Il passaggio dall’imbeccata al nutrimento solido

tentamente del solito, che il gozzo sia pieno

richiede diverso tempo e non deve essere per-

e che il cibo a disposizione venga realmente

nessun motivo forzato ma deve compiere il suo

mangiato.

corretto svolgimento. 44


Come potete capire, non è una pratica facile, ma occorre essere abbastanza esperti o perlomeno essere seguiti da una persona competente. Purtroppo, durante questo tipo di allevamento, qualcosa può andare storto e sarà proprio l’occhio esperto a capire che non si procede bene intervenendo in vari modi, al contrario il neofita non si accorgerà di nulla sino a quando la salute dei nostri piccoli sarà ormai completamente compromessa.

Consiglio di non acquistare piccoli NON SVEZZATI e di rivolgersi solo a persone competenti, senza paura di spendere un soldino in più ma con la coscienza di non arrecare danno ad una piccola creatura che non è in grado di scegliere cosa fare.

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a cura della Dott.ssa DONATA BIANCHI

Da anni è ben noto, sia a proprietari di cani, che

tamentali, facilmente interpretabili dal proprie-

ai veterinari, quanto il “problema” artrosi possa

tario come indici di pigrizia, o comunque come

influire negativamente sulla vita del cane, non

alterazioni comportamentali legate all’età piutto-

solo anziano, a tal punto che l’offerta di strumen-

sto che alla presenza di dolore cronico legato

ti di cura sia a livello farmacologico che nutrizio-

all’artrosi.

nale è sempre più ampia e specifica.

A tutto ciò si deve aggiungere anche, a volte, l’an-

Non altrettanto si può dire per l’artrosi felina.

cor molto radicato luogo comune che il gatto, a dif-

C’è una diffusa opinione che il gatto, a differen-

ferenza del cane, è capace di autocurarsi, e quindi

za del cane, e dell’uomo, soffra raramente di

ritenere come fisiologici sintomi magari poco appa-

artrosi, dovuta sia alle caratteristiche strutturali

riscenti, che però ci indicano presenza di dolore.

e comportamentali dei felini ed anche dovuta

Per ultimo, ma non meno trascurabile, è la diffi-

alla difficoltà di riconoscere questa malattia. Le

coltà oggettiva, da parte del medico veterinario,

caratteristiche strutturali fanno pensare che la

a sottoporre il gatto a manovre di manipolazione

taglia piccola sia da considerare un fattore di

previste dalla visita ortopedica, tanto da rende-

protezione nei confronti delle articolazioni, sotto-

re problematica la distinzione tra insofferenza

poste a minor stress meccanici rispetto a quelle

comportamentale fisiologica del gatto, ed invece

del cane, ed anche capaci di ammortizzare ca-

la reazione dovuta a reale sofferenze dovute

richi distorti ed eccessivi, ridistribuendo il peso

alla presenza di artrosi.

sulle altre zampe. Dal punto di vista comportamentale, il gatto è un sedentario o, alternativamente, mantiene la sua agilità anche in presenza di un disagio

artico-

lare e ciò ostacola l’evidenziazione dei sintomi della malattia. Inoltre, il gatto tende in generale a “nascondere” il dolore,

specialmente quello

localizzato alle articolazioni, manifestandolo invece attraverso una serie di alterazioni compor46


Nell’ultimo decennio i progressi nel campo della

avere momenti di isolamentdo e di sedentarietà,

nutrizione e delle cure mediche, hanno fatto si

anche in condizioni di pieno benessere ed anche

che la vita media dei gatti si sia notevolmen-

tende ad evitare situazioni che possono esace-

te allungata, e questo generale invecchiamento

bare il suo malessere evitando per esempio di

della popolazione ha portato l’attenzione sulle

saltare, di farsi le unghie, e da tutto ciò, si può

malattie tipiche dei “senior”, quali ipertiroidismo,

comprendere come la valutazione di questo tipo

nefropatie, cardiopatie, neoplasie e non ultima

di dolore sia stata molto sottovalutata.

l’artrosi.

L’analisi comportamentale possiede una indubbia

“Gomito” ed “Anche” sono risultate le articolazio-

importanza nella diagnosi di dolore artrosico nel

ni più colpite, seguite dalla altre, ed in generale

gatto: spesso una riduzione dell’attività motoria,

possiamo dire che, spesso, nei felini l’artrosi col-

della capacità di salto e della “socialità” sono

pisce più articolazioni con coinvolgimento bila-

ritenute nell’anziano una condizione parafisiolo-

terale, e per la maggioranza dei casi, la causa

gica e non patologica: invece a volte la depres-

è sconosciuta, mentre, a volte, è conseguente

sione, la tendenza ad isolarsi, la ridotta intera-

a traumi o displasie. Inoltre, nel gatto, l’artrosi

zione con il proprietario e con gli altri animali

è prevalentemente associata all’età avanzata,

conviventi, sono indicativi di dolore cronico.

dovuta alla senescenza del tessuto articolare e

Anche le vocalizzazioni inappropriate, magari

questo è molto differente dalla situazione cani-

associate a manipolazioni, un comportamento

na, dove si riscontrano anche forme giovanili, ad

aggressivo verso altri gatti o bambini, alterazioni

esempio conseguenti a forme displasiche.

delle abitudini eliminatorie e variazioni del sonno-

Importante è sapere, che il gatto, manifesta il disagio ortopedico prevalentemente attraverso modifiche del comportamento e dello stile di vita, mentre i classici segni di sofferenza articolare, come andatura strascicata, passo corto e rigido, sono molto più incostanti e rari. Il negare la manifestazione del dolore da parte dei felini, è probabilmente dovuto al fatto che essi fanno parte della categoria dei predatori, per i quali risulta un segno di debolezza e vulnerabilità per il mantenimento del territorio e della propria sopravvivenza; inoltre il gatto tende ad

47


veglia, devono indurre il proprietario a sospettare un’alterazione di uno stato di benessere del proprio pet. Un altro aspetto molto importante da osservare, per valutare eventuali modifiche di comportamento, è il mantenimento o meno dell’attività di “groming” (toelettatura), davvero indice di buona salute dei nostri piccoli felini. Per quanto riguarda la terapia, si deve attuare una combinazione di interventi, con misure sia conservative che mediche, atte a ridurre il dolore e la limitazione funzionale. Come intervento medico si possono prendere in considerazione i farmaci antinfiammatori non steroidei, tenendo conto della specifica reattività della specie felina a questi tipi di farmaci, ed anche considerare i condroprotettori, che sono le sostanze che meglio contrastano i meccanismi dell’artrosi. Gli approcci non farmacologici prevedono delle modifiche ambientali come: spostare cibo ed acqua su ripiani bassi ed accessibili, posizionare eventualmente degli scalini per consentire al gatto di raggiungere zone sopraelevate, usare cassette per deiezioni con sponde ribassate, predisporre dei giacigli imbottiti e garantire una corretta toelettatura ai gatti che non sono in grado di farlo da soli. Anche il controllo del peso con eventuale riduzione può avere ripercussioni positive sulla zoppia dovuta allo stato artrosico, per contro, una notevole riduzione dello stesso, potrebbe significare che il gatto non è più in grado di accedere al cibo, o che quest’ultimo non ha un apporto calorico sufficiente, o che nel frattempo si sia sviluppata una malattia sistemica concomitante. Per ultimo, ma sicuramente di recente acquisizione, la possibilità di applicare tecniche di riabilitazione fisioterapica per rinforzare la funzionalità muscolare, e stimolare l’attività fisica volontaria, al fine di migliorare la qualità de vita del gatto affetto da dolore cronico artrosico. 48


49


PRINCIPI DI OLIGOTERAPIA

a cura della Dott.ssa PATRIZIA ARRIGHI

50

Gli oligoelementi sono particolari minerali presenti

viceversa, un tasso normale può non servire a

generalmente nei tessuti viventi (animali e vege-

tale processo se non è biodisponibile.

tali), sotto forma di tracce o dosi infinitesimali.

Consideriamo che gli oligoelementi devono es-

Sono innanzitutto catalizzatori

e regolatori di

sere forniti all’organismo dall’esterno, essendo

processi vitali, indispensabili al normale funziona-

impossibile la loro sintesi, e dipendono esclusi-

mento del nostro metabolismo. Attivano ormoni,

vamente dall’alimentazione, digestione e assor-

partecipano al metabolismo degli zuccheri, dei

bimento, inoltre, gli attuali metodi di coltivazione

grassi, delle proteine, intervengono nei mecca-

(concimi chimici e pesticidi), le sostanze usate

nismi di difesa e alla lotta contro i radicali liberi.

quali coloranti, conservanti, additivi e aromatiz-

Il termine catalisi, si usa generalmente in chimica

zanti, depauperano i cibi di vitamine e di minerali.

per spiegare il fenomeno per cui, la velocità di

Il diminuito apporto e il blocco dei minerali, trami-

alcune reazioni chimiche è modificata, aumentata

te processi di chelazione, porta alla cessazione

o diminuita, dalla presenza di sostanze, presenti

totale o parziale delle attività presiedute dagli

in quantità irrilevante, che non prendono parte

enzimi con il conseguente blocco di talune im-

alla reazione stessa e dalle quali non vengono in

portanti reazioni chimiche che possono portare a

alcun modo modificate.

patologie funzionali. L’esempio classico è quello

L’uso degli oligoelementi è dovuto esclusivamen-

del Rame la cui presenza, come oligoelemento, è

te al loro effetto catalitico ed all’azione regola-

indispensabile all’assorbimento del Ferro, conte-

trice su molteplici piani che ne deriva; l’assenza

nuto nelle riserve organiche, ed alla conseguente

o la non disponibilità di uno solo di questi ele-

sintesi dell’emoglobina, fondamentale per la co-

menti essenziali può, a lungo termine, condurre

stituzione dei globuli rossi.

verso malattie o lesioni organiche gravi e spesso

Va al medico francese Jacques Mènètrier il me-

irreparabili.

rito di aver compreso che questi oligoelementi

Quando si parla di oligoelementi, non si può par-

(dal greco “oligos” significa “poco abbondan-

lare di riduzione delle reazioni enzimatiche per

te”), somministrati sotto una forma fisico chimica

carenza organica quantitativa del metallo, poi-

adeguata, permettono, grazie ad un riequilibrio

ché e’ dimostrato che, non si tratta di quantità,

degli scambi, di migliorare il “funzionamento” del

ma di qualità del metallo presente, della sua

nostro organismo sia sul piano fisico che psico-

maggior o minor disponibilità, si deve perciò par-

logico.

lare di carenza qualitativa.

La terapia è basata

Un valore bassissimo di oligoelemento basta al

dosi deboli, nell’ordine del milionesimo di gram-

processo catalitico se questo e’ biodisponibile e,

mo, di minerali quali ad esempio: ferro, fluoro

sulla somministrazione, di


manganese, rame, cobalto, zinco, litio, oro, ar-

metabolismo, si guarisce la malattia funzionale,

gento, selenio, jodio ecc. sotto forma di fiale

si ripristina lo stato armonioso di salute.

bevibili, gocce o spray in alcuni casi diluiti se-

La posologia varia da una dose una/due volte al

condo la tecnica omeopatica in diluizione de-

dì, ad una dose ogni due/tre giorni, e la durata

cimale, oppure prodotti in soluzione orale con

media della terapia è di circa tre/quattro mesi.

concentrazioni ridotte senza essere diluite ome-

La cura deve essere instaurata prima che

opaticamente.

avvenga il passaggio verso il deterioramen-

Sulla base di prove sperimentali, e osservazioni

to dell’organo o delle funzioni; se si interviene

durate più di vent’anni, il Dott. Mènètrier ideò un

quando il disturbo è metabolico, il disordine può

sistema terapeutico che collega l’azione degli

essere corretto preventivamente e si può evi-

oligoelementi alle “diatesi”, cioè ad uno stato di

tare la lesione d’organo. Non si riscontrano fe-

squilibrio sia in senso psichico che fisico. In base

nomeni allergici o tossici in seguito alla loro as-

a questi studi si distinguono quattro diatesi che

sunzione, e si possono associare positivamente

sono costituite da un insieme di segni rigorosa-

sia alle terapie tradizionali, sia all’omeopatia o

mente correlati.

alla fitoterapia.

Ad ogni modificazione o aggressione dell’ambiente esterno, corrisponde una risposta dell’organismo sia umano che animale per mantenere o ritrovare il proprio equilibrio. Ci sono minerali traccia che corrispondono alle rispettive diatesi ed oligoelementi complementari che si utilizzano a seconda dello specifico disturbo. Con l’anamnesi e la visita accurata, il medico cerca di individuare le caratteristiche di reazione alla malattia del paziente, che verrà trattato col rimedio corrispondente. La carenza di un oligoelemento può avvenire per situazioni di stress, inquinamento ambientale, abuso di farmaci, assunzione di cibi poveri di elementi naturali, se si corregge questa carenza, o non biodisponibilità, si riequilibra il

51


TOELETTATURA:

IGIENE E BELLEZZA ANCHE CON IL FREDDO!!! A cura di CHETY MEGGIORINI, esperta toelettatrice

Nelle stagioni fredde molti proprietari di cani e gatti pensano che sia meglio evitare qualsiasi tipo di toelettatura. In realtà è proprio l’opposto; qualunque tipologia di pelo, sia lungo che corto, sia riccio che duro, necessita di essere curato con continuità, al di là delle temperature e delle stagioni. Anche

nelle

stagioni

e che saprà accorciare i tempi di toelettatura, in questo modo potremo stare tranquilli che il nostro caro amico non correrà alcun rischio. Anche per quanto riguarda la tosatura del pelo potremo farci consigliare dal nostro toelettatore professionista di fiducia. Tosare non vuol dire necessariamente privare completamente il nostro cane o gatto di tutto il pelo che possiede. Tosare, o meglio ancora toelettare il pelo, significa soprattutto

finalizzare

il

taglio in base alla prati-

fredde quindi è pos-

cità e alla funzionalità

sibile, anzi d’obbligo,

per la pulizia quoti-

avere il nostro amico

diana, oltre che alle

in ordine senza met-

esigenze della razza

tere a repentaglio la

e dei clienti.

sua salute. Sarà ne-

Ad esempio, ad un

cessario quindi adottare

alcuni

semplici

accorgimenti. Primo tra tutti quello di effettuare un bagno con acqua ben calda, in un ambiente altrettanto caldo, per evi-

52

che ha le attrezzature professionali adeguate

Cocker

Spaniel,

po-

trà essere accorciato il pelo dei piedi e delle frange in modo che possa evitare di raccogliere sporcizie varie durante le sue uscite quotidiane, il pelo delle

tare bruschi sbalzi di temperatura e seconda

orecchie verrà accorciato in modo che quando

cosa, ma non meno importante, asciugare sem-

mangia o annusa a terra non raccolgano sporco

pre accuratamente e nel minor tempo possibile

e non si bagnino, la parte interna delle orecchie

il mantello del nostro amico. Meno tempo rima-

verrà poi rasata in modo che non si fermino

ne bagnato e meno rischia di prendere colpi di

polvere ed impurità varie causa spesso di oti-

freddo e malattie della pelle. Questo vale per

ti indesiderate. Il pelo del corpo potrà essere

qualunque razza di cani e di gatti. Purtroppo

accorciato oppure slanato, in base alle nostre

per i cani di taglia grande o quelli a pelo lungo,

necessità ed ai nostri gusti, per evitare di rac-

è impensabile di poterli lavare e di riuscire ad

cogliere pelo tutti i giorni sui pavimenti piuttosto

asciugarli perfettamente nelle nostre case con

che sui tappeti o sui divani.

un classico phon per capelli. E’ necessario quindi

Sul Barboncino invece potremo sempre pulire ed

rivolgersi ad un professionista serio e qualificato

accorciare, se non addirittura rasare, il pelo dei


dranno effettuate tutte quelle operazioni atte a mantenere ben visibile lo standard che la razza richiede, e ad assicurare una facile pulizia e manutenzione una volta a casa. Per esempio si interverrà con un pettine a denti fitti o con un coltellino da stripping, usato come pettine da passare sul collo, sul dorso e sulle spalle per asportare il pelo lanoso che conferisce un aspetto trasandato alla figura del cane. Bisognerà poi rimodellare zampe, barba, baffi e tepiedi. Le zone intime come sederino e panci-

sta per mantenere ben visibile l’aspetto che lo

no, verranno rasate, mentre il pelo del corpo e

standard di razza esige.

quello della testa, potrà essere semplicemente

Ricordatevi che, lo stripping e il trimming, non sono assolutamente operazioni dolorose se effettuate da un professionista qualificato, queste tecniche non fanno altro che facilitare un ciclo naturale e, se dovesse risultare fastidioso, o addirittura doloroso per il nostro cane, significa che non è ancora il momento giusto per effettuarle, aspettate e sarete premiati con uno splendido risultato, non abbiate fretta, per lo stripping non siamo noi a decidere quando effettuarlo ma bensì il pelo del cane!!!

spazzolato per privarlo dei nodi, oppure, accorciato a nostro piacimento ma lasciando sempre il rispetto per l’identità del nostro amico; capita spesso purtroppo di vedere cani, che in origine hanno il pelo lungo, che vanno in giro spelacchiati o tosati troppo corti. E’ uno spettacolo penoso e un attentato alla salute dei nostri amici. Per quanto riguarda le razze a pelo ruvido (schnauzer, quasi tutti i terrier, bassotti a pelo ruvido etc.) il discorso non è molto diverso, a parte il fatto che, se il nostro cane ha deciso di “mollare” il pelo nella stagione fredda, non potremo farci niente, andrà strippato. Altrimenti andrà comunque “trimmato”, in pratica an-

Abbiamo visto così come sia semplice e possibile avere il nostro amico in ordine anche nelle stagioni fredde, senza mettere a repentaglio la sua salute, ma guadagnando dal punto di vista di facilità di manutenzione. Basta semplicemente accorciare il pelo troppo lungo dove necessita, e spazzolare costantemente il nostro amico. Lui gradirà le nostre attenzioni nei suoi confronti e noi saremo più felici di avere a fianco un animale pulito e che non perde pelo dappertutto. 53


SNC UN AMORE PER CASO sina V. & C. s.n.c.

A CURA DI MUTINARI MASSIMILIANO

MPIANTI

Questa non è altro che la mia personalissima

le persone ed in un mondo perfetto...........magari!

esperienza dopo un incontro fortuito dal quale è

Con la mia Lei si organizzano manifestazioni ama-

sbocciato un amore incondizionato.

toriali di alto livello un po’ in tutta la Lombardia,

ANO (MI) - VIA PER CASTELLANZA, Un bel giorno di settembre 7del 2009 mi reco con 0331 549 219 - CELL. 335 6380730 mio figlio in un campo di addestramento di agility io.impianti@libero.it

riscaldamento regione dove io risiedo.

di Busto Arsizio, nel campo di addestramento so-

parte del Piemonte ed in ultimo anche nel Veneto, Pertanto chi come me si addentra gradatamente

in questo mondo, si trova proiettato in una dimenidrosanitari sione molto strana, pensate un neofita della razza

pracitato ho l’occasione di conoscere quella che è la mia attuale fidanzata.

Una persona straordinariamente bella fuori, ma so-

animale che si trova a stretto contatto con perso-

ne espertissime, critici e giudici di alto livello della condizionamento

prattutto dentro e frequentandola ho cominciato a percepire quello che è il mondo della cinofilia e la

cinofilia.

passione per i nostri amici a quattro zampe.

Ad ogni modo così facendo sono venuto a contatto

con moltissima gente e tramite queste conoscenze termoventilazioni

Ora voi penserete che io vi stia raccontando l’ennesima storia d’amore tra due persone che si co-

sono ritornato agli albori della mia vita e dei miei

noscono per caso e che sognano di vivere la loro

desideri inespressi, essere il felice possessore di

vita sempre insieme senza pregiudizi da parte del-

un amico a quattro zampe. Un giorno del febbraio di quest’anno mi salta all’orecchio una notizia strabiliante, un allevatore sa-

di Pessina V. & C. s.n.c.

SNC

MPIANTI

riscaldamento idrosanitari

rebbe disposto a dare in affido uno dei suoi protetti. Al che io e la mia Lei ci presentiamo a casa di questa persona e li mi si presenta davanti quello che poi è diventato col tempo un amore incondizionato. Mai e poi mai mi sarei aspettato un’accoglienza così tanto calorosa e così tanto dolce. E’ stato amore a prima vista, tenendo poi presente che io e questo essere così tanto dolce e docile non ci eravamo mai visti. Sicchè giulivo e contento

condizionamento termoventilazioni

ritorno a casa, avendo ampliato la famiglia con un bell’esemplare femmina di “zwergschnauzer”. Finalmente avevo esaudito un sogno di quando ero piccolo, avere un cane,t utto per me da accudire e proteggere. Non sapevo che ben presto però la avrei dovuta proteggere dalla cosa peggiore che le sarebbe potuta capitare e cioè l’ignoranza dell’essere

20025 LEGNANO (MI) - VIA PER CASTELLANZA, 7 TEL. E FAX 0331 549 219 - CELL. 335 6380730 e-mail: ferrario.impianti@libero.it 54

umano! La frequentazione di persone nel campo cinofilo mi ha molto migliorato come persona, mi


DUE GIORNI DUE ESPOSIZIONI

ha aiutato a capire l’egoismo dell’essere umano e l’ignoranza che vige e la fa da padrone....... Queste sono cose che piano piano cerco di tramandare anche a mio figlio che ha 5 anni, per poterlo aiutare ad essere una persona migliore e con dei valori di assoluta importanza. Credetemi è davvero toccante vedere un bambino giocare col cane, vedere quale simbiosi si può

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instaurare tra di loro, vederli passeggiare l’uno a fianco dell’altro fieri di essere amici e con la consapevolezza che questo amore non verrà mai tradito, almeno dalla parte del cane. L’essere umano deve ancora imparare molto......purtroppo! Grazie Illy Caffè per l’amore che ci dimostri.

Massimiliano

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Età <10 mesi e peso adulto <10 kg

Età <10 mesi e peso adulto <10 kg

Età <12 mesi e peso adulto >10 kg

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Età >10 mesi e peso adulto <10 kg

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801. Junior Mini Alimento di crescita per cuccioli di taglia piccola

Alimento di crescita per cucciolo di taglia grande

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Alimento di crescita per cucciolo di taglia media e grande con sensibilità digestiva

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Età >10 mesi e peso adulto >10 kg

57


Corso formativo per proprietari di cani:

IL PATENTINO

Presidente dell’Ordine dott. Umberto Galli.

Possedere un cane al di la del piacere della compagnia di un fedele amico vuol dire assumersi anche precisi doveri legali e morali, non solo nei confronti del cane ma anche nei confronti degli altri cittadini. I fatti di cronaca che quotidianamente ci raccontano di episodi a volte drammatici di aggressioni da parte di cani, molto spesso, nascono da errori commessi proprio dai proprietari incapaci di raccogliere segnali e campanelli d’allarme che dovrebbero essere valutati con più attenzione. Ad esempio un cane che manifesta atteggiamenti di paura eccessiva o assume un comportamento di minaccia verso le persone e gli altri animali o reazioni eccessive e continue di eccitazione e agitazione. Inizialmente si pensava di poter affrontare il problema istituendo liste di razze ritenute pericolose, le famigerate “black-list”, anche se non esistono elementi scientifici provati per dimostrare questo. L’esperienza e la conoscenza ci insegnano invece che non esistono razze di cani più pericolose di altre, ma casomai, cani che possono diventare pericolosi e spesso questo accade con precise responsabilità da parte del proprietario. L’ultima Ordinanza Ministeriale del sottosegretario On.Francesca Martini va proprio in questa direzione, introducendo il concetto di “possesso responsabile”. Quindi le responsabilità vengono spostate dal cane al proprietario e vengono istituiti dei veri e propri corsi con l’obiettivo di educare i proprietari non solo al possesso dell’animale ma anche ad una cultura della responsabilità, principio fondamentale per la lotta al randagismo. Alla fine del corso viene rilasciato un attestato il così detto “patentino”. I corsi, a cui possono partecipare tutti i cittadini che possiedono, intendono adottare o semplicemente amano il mondo dei cani, sono organizzati dai Comuni e dalle ASL in collaborazione con gli Ordini dei Veterinari e le associazioni di volontariato. Edizioni di questi corsi sono già state proposte in alcune città d’Italia con una buona partecipazione di cittadini e sotto l’attenta guida anche di veterinari esperti in comportamento animale. Diverso sarà il caso di quei cani già segnalati come cani pericolosi, che si sono resi protagonisti di episodi di aggressività. In questo caso il corso per i proprietari diventa obbligatorio e prevede un numero maggiore di sedute con anche la collaborazione di un Veterinario Comportamentalista per una valutazione comportamentale approfondita del cane. In provincia di Varese si è appena conclusa una prima fase formativa organizzata e gestita dall’Ordine dei Veterinari, dove sono stati preparati più di 100 Veterinari che rientreranno nell’elenco del Ministero della Salute, e come tali abilitati a svolgere attività di docenza a questi corsi. A questo punto sta ai Comuni attivarsi per offrire ai cittadini i corsi, cogliendo l’opportunità molto importante di elevare il livello di sicurezza nelle proprie città, promuovendo una migliore conoscenza della relazione uomo/cane, che ha origini antichissime ed è tanto diffusa e soddisfacente che i cani si sono meritati l’appellativo di “migliori amici dell’uomo”. Solo un proprietario informato ed un cane educato realizzano quel binomio che sta alla base di una serena convivenza. Ordine Medici Veterinari Varese Il Presidente Dott. Umberto Galli 58


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tel: 0332 19 500 11

AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI BROLPITO ALBERTO E DONAGGIO BARBARA 21020 Malnate (VA) - Via Leopardi, 1 tel: 0332 42 83 56 REBELLATO DR. PATRIZIA 21030 Marchirolo (VA) - Via S. Camillo, 32 TIMPERANZA DR. ILARIA 21020 Monvalle (VA) - Via Della Cappella, 20 AMBULATORIO VETERINARIO BAGGI DR. MICHELE 21010 Porto Valtravaglia (VA) - Via Roma, 15

tel: 0332 72 20 59 tel: 0332 79 93 88 tel: 0332 54 72 85

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AMBULATORIO VETERINARIO BELLORINI DR. DARIO 21014 Laveno Mombello (VA) - Via Battisti, 9

tel: 0332 62 63 96

MARCHIORATO DR. PAOLO CARLO 21100 Varese - Via Sanvito Silvestro, 103

tel: 0332 22 28 04

AMBULATORIO VETERINARIO FANTONI DR. ROBERTO 21014 Laveno Mombello (VA) - Via Ceretti, 21/23

tel: 0332 66 66 97

PECCATI DOTT. CLAUDIO 21100 Varese - v. Ravasi, 23

tel: 0332 28 77 24

AMBULATORIO VETERINARIO PUSTERLI DR. FRANCO 21056 Induno Olona (VA) - Via Porro, 84

tel: 0332 20 60 31

BAGGIANI DR.MASSIMO 21056 Induno Olona (VA) - Via Crespi, 4

AMBULATORIO VETERINARIO GIAVAZZI DR. GIUSEPPINA 21016 Luino (VA) - Piazza Marconi, 31/A

tel: 0332 53 51 37

AMBULATORIO VETERINARIO ALTO VERBANO DEI DOTTORI PAOLA LONGHI E MASSIMILIANO BOGNI 21016 Luino (VA) - Via Luini Bernardino, 37

tel: 0332 53 56 96

OSPEDALE VETERINARIO DI VARESE DI VEDANI DR. M. E DR. SOMMARUGA 21100 Varese - Via Correnti Cesare, 2 tel: 0332 26 54 96

59


TERNATE

COMABBIO

TRAINO

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CADREZZATE

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DAVERIO BRUNELLO

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UFFICIO DI ANGERA P.ZZA GARIBALDI, 1 TEL. 0331/960161

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UFFICIO DI GAZZADA VIA ROMA, 18 TEL. 0332/877035-036

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GALLARATE

CAIRATE

CASSANO MAGNAGO

CAVARIA

CASORATE

GOLASECCA

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BESNATE

ARSAGO SEPRIO

AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI GALLARATE CORSO LEONARDO DA VINCI, 1 TEL. 0331/709947 FAX 0331/709965 E-MAIL:veterinarigallarate@asl.varese.it

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ISPRA

RANCO

VARANO B.

Sud - Gallarate

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CARDANO AL CAMPO

CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 21041 Albizzate (VA) - Via Dinarda, 23 tel: 0331 99 40 24

VIZZOLA TICINO

SAMARATE FERNO

LONATE POZZOLO

CENTRO VETERINARIO DEI DOTTOR HETTINGER MICHAEL E NEDALINI PATRIZIA STUDIO ASSOCIATO 21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44 DESTITO DR. ANNALISA 21010 Arsago Seprio (VA) - Via Garibaldi, 21

tel: 0331 96 03 18 tel: 0331 29 67 74

GANGI DR. MASSIMO 21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47

tel: 0331 27 50 43

STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7

tel: 0331 27 55 32

MAZZUCCHELLI DR. MAURIZIO 21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1

tel: 0331 78 20 23

REVEL DR. MASSIMO 21013 Gallarate (VA) - Via Covetta, 8/A

tel: 0331 79 30 71

AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADA DEI DR. GOBBI A. E DR. MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14

tel: 0332 46 16 03

AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13

tel: 0332 78 01 80

AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI STEFANIA DI TIZIO E CRISTIANO COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49

tel: 0331 66 92 74

LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR. ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18 CLINICA VETERINARIA MALPENSA srl DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55 NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9 tel: 0331 95 38 54

AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR. ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50

AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18

tel: 0331 73 11 44

AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A

tel: 0331 92 10 85

CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO 21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08

MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13

tel: 0331 92 45 38

STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI 21010 Carnago (VA) - Via Libertà, 6/8 tel: 0331 99 14 99

AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20

tel: 0331 98 50 04

AMBULATORIO VETERINARIO DR. TERNI SABRINA 21020 Casale Litta - Bernate (VA) - Piazza Repubblica, 13

AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI DR. BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78

tel: 0332 94 78 65

AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONE STUD. ASS. DR. MARTINOLI - DR. STRAPPO - DR. DE TONI - DR. PORETTI 21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22

BOTTINI DR. LAURA 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22

STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54

tel: 0331 20 32 82

AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DR. VISENTIN G. PIETRO E DR. AIMINI R. "PARCO DEL TICINO" 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67

RAIMONDI DR. MARIO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17

tel: 0331 28 05 44

AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97

AMBULATORIO VETERINARIO MOTTERLE DR. DARIO 21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43

tel: 0332 89 21 68

AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16

STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 21010 Ferno (VA) - Via Roma, 28

tel: 0331 24 19 41

STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101

BOSCARO DR. ANTONIO 21013 Gallarate (VA) - Via Checchi, 27

tel: 0331 78 44 33

AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. MARTA 21040 Sumirago (VA) - Via Cavour, 10 tel: 0331 90 50 20

AMBULATORIO VETERINARIO CASTIGLIONI DR. ROSELLA 21013 Gallarate (VA) - Via Donatello, 4

tel: 0331 79 35 65

AMBULATORIO VETERINARIO GIULIANI DR. ALBERTO 21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18

tel: 0332 97 81 95

BURAGLIO DR. FRANCA 21013 Gallarate (VA) - Via Milano, 3

tel: 0331 77 48 71

AMBULATORIO VETERINARIO DI POZZI DR. STEFANO 21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2

tel: 0332 96 18 61

tel: 0331 78 48 76

AMBULATORIO VETERINARIO BASSANI DR. PAOLA 21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18

tel: 0331 96 40 30

tel: 0331 78 40 47

AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21029 Vergiate (VA) - Via Corgeno, 17 tel: 0331 94 69 28

FERRE DR. PAOLO 21013 Gallarate (VA) - Via Custodi, 10

60

tel: 0331 22 30 27

STUDIO ASSOCIATO DR. POZZI - DR. MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25

PORRINI DR. PAOLA 21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8

tel: 0331 99 15 03

tel: 0331 25 90 47


RIO

UFFICIO DI TRADATE VIA GRADISCA, 16 TEL. 0331/840752

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UFFICIO DI SARONNO VIA GORIZIA,28 TEL. 02/9602248

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AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIO P.ZZA PLEBISCITO, 1 TEL. 0331/621298 FAX 0331/623658 E-MAIL:veterinaribusto@asl.varese.it

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Sud - Busto Arsizio

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Ve t e r i n a r i - a r e a

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AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR. CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23

tel: 0331 67 91 75

AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2

tel: 0331 62 12 31

AMBULATORIO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Venti Settembre, 32

tel: 0331 62 45 40

BARTOCCINI DR.FRANCESCO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37

tel: 0331 62 60 93

CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51

tel: 0331 68 55 55

CLINICA VETERINARIA S. MICHELE DEI DR. TOVAGLIERI - DR. PAIELLA - DR. SIOLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Lepanto, 7

tel: 0331 62 73 76

CLINICA VETERINARIABUSTESE - DR.SSA MARINA VITTORELLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Maino, 13 tel: 0331 32 18 52 STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48

tel: 0331 35 10 91

ALBERTI DR. DANIELE 21053 Castellanza (VA) - Vle Italia, 1

tel: 0331 50 49 21

STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1

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CERIANI DR. ALESSIO 21040 Origgio VA) - Via Fratel Luigi Banfi

tel: 0331 1770 510

AMBULATORIO VETERINARIO BUSNELLI DR. SERGIO 21047 Saronno (VA) - Via Bergamo, 120

tel: 02 96 00 526

CLINICA VETERINARIA CITTA' DI SARONNO PAOLO DR. VANZULLI 21047 Saronno (VA) - Via Novara, 18 tel: 02 96702062, 02 9606402 STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DELLE DR. BOLOGNA PAOLA - DR. RIVOLTA SIMONA 21047 Saronno (VA) - Via A. Manzoni, 5

tel: 02 967 04 664

AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI DR. ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78 tel: 0331 82 49 77

AMBULATORIO VETERINARIO FRANCO DR.SSA ISABELLA ARIANNA 21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535 AMBULATORIO VETERINARIO PERTUSELLA - DR. MATTIA BASILICO 21042 Caronno Pertusella (VA) - Via Trieste,1135 tel: 02 97388725 AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI PAGANI E VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98 CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDA E BALLARATI DR. MARCO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21

tel: 0331 61 15 05

ROVANI DR. VIRGILIO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42

tel: 0331 61 13 05

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211 ROMANI DR.SSA SABRINA 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50

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CERVINI DR. FLAVIO 21049 Tradate (VA) - Via Albisetti, 12

tel: 0331 81 09 40

MENGOTTO DR. GIOVANNI 21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39

tel: 0331 81 13 53

AMBULATORIO VETERINARIO MONTICELLI DR. RAFFAELLA 21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38 tel: 02 96 78 83 68 AMBULATORIO VETERINARIO DI PEJA DR. ANTONELLA 21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7

tel: 0332 86 62 60

FERRONI DR. EMILIO 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24

tel: 02 40 01 84

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DR. BARBATTI E DR. LEVY 21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45 CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4

tel: 0331 86 49 90

tel: 0331 61 07 67

STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE' - TRAVAINI 21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03 AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA CARLO DR. UMBERTO 21040 Origgio (VA) - Via Piantanida, 8 tel: 02 96 73 06 39 AMBULATORIO VETERINARIO PAGANI DR. ROLANDO 21040 Origgio (VA) - Via Dante, 60

tel: 02 96 73 24 04

61


Ve t e r i n a r i - a r e a

Como

DISTRETTO VETERINARIO DI COMO: Via P. Stazzi, 3 - Como Tel. 031/370300-301 - veterinaria.como@asl.como.it

DISTRETTO VETERINARIO BRIANZA: - Viale Ospedale, 18- Cant첫 Tel. 031/713430 - veterinaria.brianza@asl.como.it

BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO 22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14

tel: 031 62 61 65

ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO 22100 Como (CO) - VIa Pio XI - - pronto soccorso 24 H

tel: 031 54 32 31

RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO 22040 Alzate Brianza (CO) - Viale Vidario

tel: 031 61 94 45

BOLOGNA DR. SERGIO 22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12

tel: 031 30 09 63

CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI 22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81

tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89

TESTA FABIO AMBULATORIO VETERINARIO 22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1

tel: 031 82 16 45

MOSCATELLI DR. DOMENICO 22100 Como (CO) - Via Scalabrini, 6

tel. 031 52 13 95

CLINICA DR. LONGONI 22060 Arosio (CO) - Via Oberdan, 11

tel: 031 76 23 40

SENECA DR. GIOVANNI 22100 Como (CO) Via Monte Grappa, 74

tel: 031 30 02 30

SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 22021 Bellagio (CO) - Via Valassina, 140

tel: 031 95 03 41

STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO 22100 Como (CO) - Piazzale S. Rocco, 43

tel: 031 26 14 33

AMB. VET. D.SSA SIMONA LONGONI 22063 Cant첫 (CO) - Via Puecher, 11

tel. 031 70 60 71

PETRUZZELLIS DR. FRANCESCO 22014 Dongo (CO) - Via Campiedi, 1

tel: 0344 82 165

CLINICA VETERINARIA LA TORRE 22063 Cantu' (CO) - Via Fossano, 17

tel. 031 35 10 020

DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO 22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53

tel: 031 64 06 25

CAMPANELLA DR.SSA PAOLA 22063 Cantu' (CO) - Via Genova, 2

tel. 031 73 20 03

FALLETTI DR. VITTORIO 22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19

tel: 031 61 15 37

TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO 22063 Cantu' (CO) - Viale Madonna, 19

tel: 031 71 46 40

TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO 22036 Erba (CO) - Via Sciesa, 6

tel: 031 64 08 77

AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI 22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24

tel: 031 98 70 40

DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO 22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23

tel: 031 92 04 71

AMBULATORIO DR.SSA SANCHEZ 22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30

tel: 031 98 65 91

CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA 22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78 CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE 22060 Carugo (CO) - Via Toti, 23

tel: 031 68 44 44

tel: 031 76 43 25

STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALA Cassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084

62

CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25

BERETTA DR. LUCIANA AMBULATORIO VETERINARIO 22020 Cavallasca (CO) - Via al Roccolo, 1

tel: 031 53 97 84

CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO 22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62

tel: 031 28 36 88

AMBULATORIO DI MODONESI DR.M. E VINTANI DR. M. 22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33

tel: 031 77 35 87

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO 22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b

tel: 031 74 49 02

VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR. 22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e

tel: 031 74 47 82

AMB. ASS. DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI 22072 Cermenate (CO) - Via Carlo Moreschi, 38

tel: 031 72 40 092

GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO 22012 Cernobbio (CO) - Via Cinque Giornate, 4

tel: 031 34 03 69

MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO 22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25

tel: 031 51 19 08

AMBULATORIO DR. COLOMBO MATTEO 22100 Como (CO) - Via Milano, 38/c

tel: 031 24 24 93

AMBULATORIO ASSOCIATO DR. CERATI PISONI ROTA 22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70

tel: 0344 32 99 0

AMBULATORIO VETERINARIO DR. MARIO ROSSI 22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26

tel: 031 26 99 56

RICEPUTI DR. ANNALISA AMBULATORIO VETERINARIO 22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2

tel: 031 47 11 20


1

3

9

5

0

3

5

per la Provincia di Varese

per la Provincia di Como

Cosa fare se .....

Cosa fare se .....

DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIO: Via Garibaldi, 64 - Porlezza Tel. 0344/62828 - veterinaria.mal@asl.como.it

DISTRETTO VETERINARIO SUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMO: Via Roma, 61 - Olgiate Comasco Tel. 031/999320 - veterinaria.sudovest@asl.como.it

AMBULATORIO DR. BARBATTI E DR. LEVY 22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27

tel: 031 99 07 37

AMBULATORIO DR. BIANCO ELIO 22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139

tel: 031 94 43 77

AMBULATORIO MOLTENI DR. LUCA 22020 Pellio Intelvi (CO) - Via Molino, 16

tel: 031 83 01 17

ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO 22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9 AMBULATORIO VETERINARIO ASS.TO 22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3

tel: 0344 72 532

tel: 02 96 75 13 70

AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO 22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2

tel: 031 21 06 46

SEMEGHINI DR. IPPOLITA 22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1

tel: 031 56 04 24

BIANCHI DR. ALESSANDRO 22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33

tel: 031 36 05 45

CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO 22078 Turate (CO) - Via Vittorio Veneto, 3

tel: 02 96 88 446

RASTRELLI DR. PAOLO 22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio tel. 031 98 70 40 tel. 031 98 70 40 Cell. 347/3811727 GABRIELE DR. NICOLA AMBULATORIO VETERINARIO 22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29

tel: 031 90 11 64

GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO 22063 Vighizzolo (CO) - Via Italia, 29

tel: 031 73 14 25

AMBULATORIO MAMBRETTI DR. TONELLI 22044 Villa Romano' (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9

tel: 031 60 54 44

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