Animali Informa maggio 2009

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Editoriale

Buongiorno, ci siamo lasciati nel pieno dell’inverno, in giornate grigie e fredde, per ritrovarci ora in bellissime giornate estive, con cielo azzurro, sole cocente e tanta voglia di uscire di casa per passeggiate, e perché no…….con i nostri amici a quattro zampe, che tanto apprezzano le corse nei prati, e per noi……abbreviare l’attesa delle meritate vacanze dei prossimi mesi. Ci si augura che con le partenze per i luoghi di villeggiatura, non si arrivi ad abbandonare i nostri cari “amici” , ma si trovi a loro un’adeguata sistemazione per il periodo della nostra assenza. Chi ci tiene compagnia durante tutto l’anno, mentre si è oberati da numerosi impegni di lavoro e famiglia, non ci può essere certo scomodo durante un periodo di relax. In questo numero troverete i consigli per come affrontare le problematiche della stagione calda. Con un numero crescente di abbonati, la Rivista giunta alla terza edizione, verrà distribuita anche nella Provincia di Como, oltre che Varese, grazie alla collaborazione dell’associazione dei Veterinari della Provincia di Como, che insieme a Varese, sostengono l’iniziativa. Ringrazio tutti coloro che hanno aderito alle proposte pubblicitarie, permettendo di mantenere la gratuità della Rivista. Un grazie anche a chi ci ha inviato le foto dei propri animali, nonché lettere, a cui riserviamo lo spazio: “IL LETTORE RACCONTA” . Buona estate a tutti i lettori Maggio 2009 Il direttore Cinzia Crespi

Il lettore racconta... Io, Y uri c ane d ifficile, h o c onosciuto che c osa v uol d ire a mare e d e ssere amato, h o s coperto c osa v uol d ire a vere una f amiglia e u na c asa a ccogliente. Mi chiamo Yuri e sono un piccolo cane baciato dalla fortuna poiché dopo varie peripezie sono capitato al canile di Gallarate, dove angeli mi trattano con amore e comprensione e sanno leggere nel mio cuore il bisogno di affetto che ho. Non ho un bel carattere, sono un po’ ribelle e lunatico, e l’unico modo di comunicare che conosco e’ attraverso il mio Grrrrrr Ma il mio ringhiare è l’unico modo che anni di maltrattamenti e violenze mi aveva permesso di tenere lontano la mano dell’essere umano che troppe volte mi ha fatto male. Se penso a come ho reso difficile la vita ai miei soccorritori…Eppure nessuno di loro ha mai perso la pazienza con me: io ringhiavo, rizzavo il pelo , mostravo i dentini e loro…mi offrivano biscotti coprendomi di complimenti, Ho impiegato parecchi mesi prima di capire che forse il mondo non era così terribile e pian piano ho fatto parecchi progressi. Certo ho ricevuto i consigli dai veterani del canile, tra cui ricordo il mitico Zorro con cui ho condiviso la mia celletta, il quale mi ha sempre ripetuto che la vita è’ meravigliosa e meglio se condivisa con una famiglia.Pensare che lui, abbandonato giovanissimo e morto di vecchiaia in questo canile senza che nessuno mai lo prendesse in considerazione per essere adottato perche’ troppo grande, troppo vecchio, troppo nero …troppo tutto, ancora credeva in un domani migliore. Dedico la mia gioia a lui e a tutti quei cani e gatti abbandonati dall’egoismo umano, augurando che possano incontrare anche loro persone speciali come i miei volontari e le persone che mi hanno adottato: il mia adorato Massimo e la mia dolcissima Monica. Grazie a loro e agli altri membri a quattro zampe che sono arrivati prima di me, creature anche loro disagiate e maltrattate,ho finalmente scoperto il calore di una carezza e di una parola gentile, il sentirsi protetto e facente parte di una gruppo unito nell’amore, il poter andare in giro al guinzaglio a testa alta, petto in fuori e ringhiare finalmente al mondo “sono un cane felice!”

Gentilissima redazione, consento a pubblicare le foto di bonny sulla vostra rivista, è un onore per me, ma soprattutto per lui, è un cane veramente stupendo, l'ho adottato da un canile e già aveva 4 anni, ha vinto persino qualche coppa in mostre di bellezza tra cani di razza e meticci, varie volte è apparso su riviste cinofile e per me vederlo sulla vostra diventa qualcosa veramente di magico e inspiegabile, sono molti anni che sono appassionato nella cinofilia e spero ben presto di avverare il mio sogno: aprire un allevamento-pensione e rifugio per cani bisognosi dedicarlo proprio a Bonny e Cloide suo fratello che non ho fatto in tempo a conoscere meglio. Era doveroso per me scrivere queste frasi gazie di cuore in fede Francesco Arini

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UNO SHELTER PER L’AQUILA

PITONE REALE

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AIUTO ARRIVA IL CALDO!

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IL VOSTRO CUCCIOLO A CASA

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MAINE COON

STORIA - CARATTERE- CURE E ALTRO ANCORA SU QUESTO FANTASTICO GATTO

15 LA MUTA DEL PELO DEL GATTO COME, QUANDO, PERCHE’

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TU E IL TUO CANE DIVERSI MA TANTO AMICI

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IL CANE E IL GIOCO

SE FIDO E MICIO SI GRATTANO

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COCORITI

PAPPAGALLINI DALLE MILLE SFUMATURE

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DILATAZIONE GASTRICA

REDAZIONE Premoli Gianluigi PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONE Francesca Cariglino PUBBLICITA’ Varallo Gianluca redazione@animalinforma.com Tel. 0331 80 84 30 via Roma, 10 21053 Castellanza HANNO

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TERAPIA OMEOPATICA IN ORTOPEDIA

32 TOELETTATURA

DUBBI E PERPLESSITA’

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BASTA UN CHECK UP

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ACQUARIO ISTRUZIONE PER L’USO 3° APPUNTAMENTO

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COLLABORATO:

Mauro Vasconi, dott.ssa Patrizia Arrighi, dott.ssa Paola Bologna, dott.ssa Lara Prandoni, dott.ssa Simona Rivolta, dott.ssa Osvalda Oasi, dott.ssa Rossella Lomazzi, dott. Paolo Ferrè, dott. Massimo Errico, dott. Alessio Ceriani, dott. Marco Pizzagalli, dott. Dario Motterle, dott. Paolo Pellini, dott. Adriano Monino, dott. Luciano Millefanti, Paola Viero Paola Carnesella, Chety Meggiorini, Cristian Simone, Simona Menotti Laura Mai Francesco Colombi dott.

FOTOGRAFIA:

ICP

LOW LEVEL LASERE TERAPY

TERAPIA BIOFISICA

LA FILARIOSI

DIRETTORE RESPONSABILE Crespi Cinzia

LASER

DIABETE

LEISHMANIOSI

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Anno 2-n°1-Maggio 2009

FOTO COPERTINA

Simona Menotti STAMPA ALFAPRINT SNC via Bellini, 24 21052 Busto Arsizio (VA) DISTRIBUZIONE gratuita BUSTO ARSIZIO ANIMALI INFORMA 07/09 DEL 03/04/2009

ISCRIZIONE AL TRIBUNALE DI N.

Vendiamo Vendite s.r.l. è titolare esclusivo di tutti i diritti di pubblicazione. L’invio di fotografie alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e digitale. Le fotografie inviate alla redazione non saranno restituite. Informativa e Consenso in materia di trattamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs. 196/03). Nel vigore del d.lgs. 196/03 il Titolare del trattamento dei dati personali ex art. 28 d.lgs. 196/03, è Vendiamo Vendite s.r.l. con sede in Castellanza (VA) via Roma, 10. La stessa La informa che i Suoi dati verranno raccolti, trattati e conservati nel rispetto del decreto legislativo anche per attività connesse all’azienda. La avvisiamo che i Suoi dati potranno essere comunicati e/o trattati nel vigore della Legge, anche all’estero, da società e/o persone che prestano servizi in favore della Società. In ogni momento Lei potrà chiedere la modifica, la correzione e/o cancellazione dei Suoi dati ovvero esercitare tutti i diritti previsti dagli artt. 7 e successivi del. D.lgs. 196/03 mediante comunicazione scritta alla Vendiamo Vendite srl. La lettura della presente informativa deve intendersi quale consenso espresso al trattamento dei dati personali

I LAGHI DI COMABBIO E MONATE

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L’ARA PAPPAGALLO SUD AMERICANO

EDITORE: 21053 Castellanza Via Roma n° 10 Tel. 0331 482180 Fax 0331 482626 www.vendiamovendite.com



da Wikipedia Gli shelter sono cabine prefabbricate atte a dare ricovero agli apparati di trasmissione e ricezione di segnali televisivi, radiofonici, telefonici, di comunicazioni militari oppure come nodo di rete per distribuzioni quali fibra ottica. La traduzione letterale dall’inglese é RIFUGIO e la denominazione di questi “shelter” deriva principalmente dal loro uso militare. Gli shelter di tipo militare sono container trasportabili attrezzati per vari impieghi che spaziano dall’uso semplice di ufficio a sofisticate stazioni radio e/o camere operatorie. La caratteristica chiave degli shelter più complessi, ad esempio quelli adibiti a sale operatorie, è di essere assolutamente isolabili dall’ambiente esterno con sistemi di riscaldamento e raffreddamento autonomi in aggiunta ad un complesso impianto di ricircolo dell’aria; nel caso specifico l’aria interna viene purificata e messa in pressione per eliminare la possibilità di contaminazione dall’esterno. A porte chiuse lo shelter risulta inoltre completamente stagno! Nell’uso civile, questi container vengono utilizzati (opportunamente attrezzati) principalmente per contenere apparecchiature elettroniche quali ponti radio, stazioni ripetitrici telefoniche. Nel 1910 il prof. Dornier entrò al servizio del conte von Zeppelin e progettò, per primo, aeroplani e idrovolanti completamente in metallo. Leggendario fu il DORNIERWAL, l’idrovolante più famoso degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso (volo inaugurale nel 1922). Sensazionale: la spettacolare spedizione in Africa, nell'America settentrionale e meridionale, nel 1929, con il Do X a 12 motori, l'aeroplano per passeggeri al tempo più grande del mondo. 4

uno SHELTER per L’Aquila NON SOLO L’AQUILA DEVE TORNARE A VOLARE, BISOGNA PENSARE ANCHE AGLI ALTRI PICCOLI ANIMALI.... Visto che ormai sappiamo in linea di massima cosa sia uno shelter, procediamo con gli avvenimenti. Qualche anno fa un grossista di medicinali di Borgo Ticino (NO), Farmacie Celesia s.r.l., comprò alcuni shelter fabbricati dalla Dornier (per l’esercito tedesco) adibiti a camera operatoria da campo. L’obiettivo era quello di donarli insieme a forniture di medicinali a paesi “oltremare”. Fortunatamente, alle ore 03.32 del 7 aprile u.s. (momento del terremoto abruzzese) due di questi sofisticati oggetti si trovavano ancora presso la sede di Farmacie Celesia s.r.l. Il proprietario dell’ingrosso farmaceutico ha così deciso di met-

tere a disposizione gli shelter, per aiutare a fronteggiare l'emergenza in Abruzzo. Si é così mossa la macchina organizzativa per la consegna degli “ambulatori”. ringraziamo tutti coloro che hanno dato e stanno dando una mano per realizzare l’obiettivo di fornire un supporto ai nostri amici a due e quattro zampe; soprattutto le istituzioni che si sono mosse per poter realizzare a brevissimo questo obiettivo, ovvero Pharmony srl per l’infrastruttura informatica che verrà installata all’interno degli shelter, al fine di permettere ai medici di collegarsi via web ai servizi necessari, gli Ordini dei Medici Veterinari di


Varese e L’Aquila, il gruppo Alpini “Peppino Prisco” di Arese, la Protezione Civile e i volontari che stanno lavorando al progetto (tutti i nomi nella prossima edizione). Naturalmente l’utilizzazione per uso ambulatoriale veterinario ha obbligato l’adattamento della struttura, motivo per cui non è stato possibile rendere immediatamente disponibili gli shelter. Questi ambulatori campali, una volta terminata la messa a punto saranno dotati, oltre di altri ammennicoli qui non citati, di: impianto di riscaldamento autonomo Webasto a gasolio della potenza massima di 4000 kcal con un consumo di circa 0,38 litri di gasolio per ora alla massima potenza (con il serbatoio di 20 litri in dotazione ci si può scaldare per 52 ore; il consumo elettrico alla massima potenza é di 120watt), impianto di raffreddamento con ricircolo e microfiltri, ventilazione diffusa sulle pareti mediante microfori, alimentazione elettrica da rete e da batterie tensione 220 volt alternata (16 A) e 12/24 volt continua (91 A), impianto di carica batterie e inverter (lo shelter funziona anche in assenza di fornitura di corrente), tavolo per visita e operatorio per piccoli animali in acciaio inox - piccolo frigorifero a 12volt cc e 220 ac, impianto di illuminazione autonomo e lampada scialitica supporto per fleboclisi -, estinto-

re - piccola scrivania estraibile (su cuscinetti) - ripiani porta box uni scorrevoli su cuscinetti, lavandino inox con serbatoi acqua pulita e acqua di scarico e per finire, porta di ingresso con serratura di sicurezza. Gli shelter verranno dati in comodato d’uso all’ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Varese, il quale li cederà ai Veterinari dell’Aquila che verranno indicati dall’Ordine della Provincia Aquilana. Seguiranno notizie e aggiornamenti in itinere. Alpino Veterinario

Nel mercato del surplus di provenienza militare capita a volte l’opportunità di imbattersi in cose molto particolari ed interessanti. A questa categoria appartengono gli shelter fabbricati dalla ditta Dornier per l’esercito tedesco. La Dornier é una importante e famosa industria di origine olandese/tedesca che costruisce anche aerei di linea sui quali sarà capitato a molti di volare.

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Semestrale anno 2, n. 1

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a c ura d i P aola V i er o, I s t r ut t or e C i nof i l o P r o f e s s i o n i s t a

“Immaginate questa storia…mi chiamo Bobo: ero nato appena da 50 giorni, quando un pomeriggio durante una dura lotta con la mia sorellina proprio sul più bello, mentre mordevo l’orecchio di quella dispettosa, arrivarono degli umani. Ma non erano i soliti , questi erano decisamente più rumorosi, alcuni di loro erano un po’ più piccoli e si divertivano a stritolarmi e sbaciucchiarmi tutto. E che paura quando mi sollevavano da terra! Non lo sapevano che soffrivo l’altezza! Tutto sommato erano simpatici e i loro grattini sulla testa molto piacevoli. Ma ancora non sapevo che stavo per affrontare l’esperienza più spaventosa della mia vita. Non volevo crederci, mi stavano separando per sempre dalla mia mamma! Ma io non ero pronto! Avevo imparato poco della vita! Tutto inutile, terrorizzato mi caricarono su un’auto, mi portarono in una casa nuova, mi sembrava tutto enorme! Non capivo perchè gli umani continuavano ad urlare e sorridere. Io mi sentii perso. Così, preso dal panico feci pipì sul pavimento. Mi sgridarono. Ma perchè? La mia mamma mi avrebbe semplicemente pulito! Poi arrivata la sera nemmeno un ultima poppata di latte prima della nanna! Anzi, mi chiusero tutto solo in una stanza. Piansi tanto quella notte. Mi sgridarono di nuovo! Mamma mi avrebbe semplicemente attirato a se e coccolato fino a farmi addormentare. Pensai: “Incominciamo male qui! ”. Questi umani sono proprio strani, io non li capisco, ma che razza di lingua parlano? E pensare che adesso ho 12 anni, sono vecchio e ho trascorso una vita felice con loro. Da pochi giorni è arrivato un nuovo cucciolo a casa, era tutto impaurito… Ma non preoccupatevi, stavolta ci penserò io ad insegnare al ragazzino tutti i trucchi del mestiere per capire questi esseri così diversi! 8

Avete fatto la vostra scelta, avete riflettuto sul tipo di cane che meglio si adatta a voi, alla vostra famiglia, al vostro stile di vita, ed ora ecco l’incantesimo. Innamorarsi di quel cucciolo e’ stata la cosa più semplice di questo mondo. Dal primo momento che vi siete guardati negli occhi, si è avvicinato a voi felice con fare goffo, così emozionato da fare qualche goccina di pipì, voi avete perso la testa e siate sicuri che lui vi ha scelto per la vita. Ha inizio così una grande storia d’affetto ed amicizia che lascerà un segno profondo nella vostra vita. Quando nascono i cuccioli, l’attaccamento alla madre, inizia verso il 15° giorno, mentre quello della madre verso i piccoli avviene già fin dai primi giorni. “L’attaccamento” fa si che i piccoli tendano a stare sempre vicino alla madre, questo facilita in natura il compito di protezione dei piccoli. Per loro è fondamentale in questa fase stare vicino

alla rassicurante figura materna. Crescendo però aumenta il desiderio di esplorare il mondo e verso il 4° mese e’ la madre stessa che inizia un lento processo di distacco, che la porterà ad allontanarsi dal nido per periodi sempre più lunghi. Questa fase di distacco termina generalmente con il raggiungimento della maturità sessuale. Quando adottiamo un cucciolo di 2 mesi dobbiamo ricordarci che la fisiologica fase di distacco è per lui un evento ancora lontano. Sottratto alla cucciolata, si trova a vivere un vero trauma da abbandono in quanto allontanato dai fratellini e dalla madre. Per questo ritengo fondamentale cercare di stabilire un legame più stretto possibile con lui nei primissimi giorni, sostituendoci in questa fase iniziale alla figura materna. Nei primi giorni sarà necessario tenerlo vicino a noi con affetto quanto più possibile, affinché superi questa difficile situazione.


L’ARRIVO A CASA Dopo essere andati a prenderlo e’ importante, appena arrivati a casa lasciarlo libero di girare tranquillamente in modo tale da ambientarsi senza assalirlo di abbracci ed urla di entusiasmo. Infatti, essendo molto sensibile a rumori forti o improvvisi, e’ bene usare un tono di voce piuttosto basso e rassicurante. Per evitare spiacevoli contrattempi e’ meglio, prima di accogliere il piccolo, controllare che la vostra casa sia adatta ad ospitarlo. Attenzione quindi a prese e cavi elettrici, alle scale, evitate la cera sui pavimenti e togliete temporaneamente i tappeti pregiati. Preparatevi al fatto che molto probabilmente tutto ciò che lascerete alla sua portata, lui lo “assaggerà”.

Anche per i pasti create uno spazio tutto suo accogliente e sempre pulito, dove collocherete le ciotole del cibo e dell’acqua. Fin dall’inizio e’ molto importante che il cucciolo capisca che i suoi spazi sono diversi dai vostri. Non deve confondere la sua cuccia con il vostro letto, e deve imparare che la tavola è dove mangiate voi e le ciotole dove mangia lui. La vostra costanza e coerenza vi consentiranno di instaurare con lui una relazione equilibrata e felice.

RISPETTA I SUOI TEMPI All’inizio il cucciolo trascorre molte ore della giornata dormendo. Poi col passare del tempo queste ore diminuisco, ma mentre riposa non cedete alla tentazione, non disturbatelo accarezzandolo o prendendolo in braccio. Il sonno infatti ha nel cucciolo una funzione importantissima , durante questa fase viene infatti prodotto l’ormone della crescita ma non solo, durante la fase di sogno il cucciolo “rivive” le esperienze fatte durante la giornata potenziando cosi le sue capacità di apprendimento. Se in casa abitano dei bimbi la prima regola da insegnare loro sarà quella di rispettare i momenti di riposo del cucciolo, questo consentirà di porre delle buone basi per la loro relazione.

LA SOLITUDINE Le reazioni dei cuccioli alla solitudine non sono tutte uguali, anche se generalmente per un cucciolo restare da solo è fonte di grande agitazione. Questo perché in natura i piccoli rimangono sempre insieme, soprattutto quando la madre si allontana, inoltre come abbiamo visto il distacco dai genitori avverrebbe molto più tardi. Quindi, ritengo sia un grave errore all’inizio lasciarlo completamente da solo per lunghi periodi. Vi sconsiglio di lasciarlo solo le prime notti a disperarsi al buio, in un ambiente completamente estraneo senza la presenza rassicurante della madre e dei fratelli. Se potete tenetelo con voi, magari sul divano, e quando si addormenta, mettetelo nella sua cestina, accanto al vostro letto. Solo INIZIALMENTE, non abbiate paura di eccedere nel fornirgli affetto, attenzioni, contatto fisico e calore. Tutto questo non farà altro che aiutarlo a familiarizzare velocemente con voi e il nuovo ambiente, ma soprattutto lo aiuterà a crescere sano e sicuro di sé, evitando problemi comportamentali relativi alla separazione. Vi consiglio di accogliere il piccolo quando avrete la possibilità di seguirlo per alcuni giorni. Una volta ambientato, in maniera molto graduale, iniziate un processo di “abitudine alla condizione di momentanea solitudine”.

CREARE I SUOI SPAZI Una nuova famiglia per il cucciolo significa una nuova casa e quindi una nuova cuccia, uno spazio tutto suo dove rifugiarsi e dormire tranquillo. La cuccia dovrebbe essere imbottita quindi calda e morbida di dimensioni sufficienti e collocata lontano da spifferi e correnti d’aria. Vi consiglio di non metterla in un luogo isolato ma in una zona della casa dove la famiglia trascorra la maggior parte del tempo. 9


Dopo aver mangiato, fatto i suoi bisognini, e giocato felicemente, scivolerà sicuramente in un sonno profondo ed essendo ancora piccolo e avendo ancora bisogno di molte ore di sonno potrete iniziare a lasciarlo da solo per brevi periodi aumentando i tempi, sempre in modo graduale. E se rientrando in casa vi accorgeste di bisognini sparsi per la stanza o di indelebili segni del suo passaggio su mobili o tappeti? E’ importante evitare di sgridarlo, dovrete piuttosto ignorare il fatto se non volete peggiorare le cose.

PROBLEMA “BISOGNINI”: ISTRUZIONI PER L’USO La cosa principale da comprendere se avete appena adottato un cucciolo di 2 mesi è che con tutta probabilità avrete a che a fare con i suoi bisognini sparsi per la casa ancora per diverse settimane. Questo perché il cucciolo a questa età non è in grado di controllare gli sfinteri. Non vi sta facendo dei dispetti, non è “ un cattivo cucciolo”, semplicemente non riesce a trattenersi! In natura i cuccioli sporcano dove si trovano e la madre li pulisce. Se lo educherete adeguatamente inizierà a sporcare nel luogo desiderato verso la fine del terzo mese. Cosa fare per aiutarlo? Ricordate che i cuccioli sporcano dopo tre

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eventi ben precisi, il pasto, il sonno e il gioco. Quindi appena si sveglia, subito dopo mangiato o dopo aver giocato intensamente portatelo nel “posticino prescelto” e senz’altro farà un bisognino! Appena ha terminato lodatelo con tono affettuoso ed allegro…siete sulla buona strada! Per quanto riguarda gli ”incidenti di percorso”: ignorateli completamente! Pulite scrupolosamente il pavimento dove ha sporcato, utilizzate detergenti naturali evitate però detergenti tipo ammoniaca o candeggina che attirerebbero solo il cucciolo a sporcare di nuovo li e ripassate con alcool per eliminare ogni traccia odorosa. Se sentirà ancora l’odore rimasto sarà attirato come una calamita e sarà invogliato a ripetere la cosa nello stesso identico punto. Non utilizzate mai punizioni umilianti e senza senso, come picchiarlo e strofinare il muso nei suoi escrementi solo perchè ve l’ha consigliato il vicino di casa! Utilizzando questo tipo di punizioni gli umani dimostrano solo un quoziente intellettivo decisamente più basso di quello dei cani in quanto un trattamento di questo tipo non farà altro che spaventarlo e confondergli completamente le idee su di voi. Dopotutto, se le vostre punizioni sono del tutto irrazionali e fanno una paura terribile chi sarebbe disposto a rispettare un simile orco violento?

L’ORA DELLA PAPPA Sapevate che se gestirete in modo non adeguato questa “innocente situazione” potrebbe influire negativamente sulla relazione con il vostro cane? Quindi, fate mangiare il cucciolo rispettando i suoi orari, nella sua “zona pappa” e fatelo assistere ai vostri pasti evitando di passargli cibo dal tavolo. Questo se non volete che con il passare del tempo il cane fraintenda e creda erroneamente di essere un elemento di “rango elevato” del vostro branco con conseguenza di considerarvi come un “subordinato” e quindi non degno di ascolto.

E SE FA QUALCOSA CHE NON DEVE? La punizione nei cani e a maggior ragione nei cuccioli va applicata SOLO ED ESCLUSIVAMENTE se lo cogliete sul fatto. Se lo sgriderete anche solo qualche minuto dopo , il cane la collegherà a ciò che sta eseguendo in quell’ istante, confondendogli notevolmente le idee. Se avete dei dubbi riguardanti l’educazione o la cura del vostro cucciolo non esitate a rivolgetevi a figure qualificate quali il vostro veterinario o un istruttore cinofilo.


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A cura di Simona Menotti - Allevamento della Rupe del Basso - www.mainecoonmania.it Vederselo davanti è un’esperienza che non si dimentica. Il Maine Coon è davvero un gatto enorme, imponente, regale. A stargli accanto si prova quasi un senso di riverenza, come se si trattasse di un monarca del regno felino. Lui poi ce la mette tutta per dare a chi lo osserva questa idea. Il suo portamento è maestoso, tiene la testa alta, la coda larga e folta a mezza altezza, le larghe zampe poggiate saldamente a terra con fare da antico guerriero. Ma come spesso accade con gli animali, l’apparenza inganna e nonostante l’aspetto che incute un po’ di timore il Maine Coon è un vero bonaccione. Questo gattone americano ha un carattere docile e giocoso, mai aggressivo, tanto che è considerato il micio più indicato per una casa piena di bambini. Il Maine Coon, lo dice il nome stesso, viene dal Maine, negli Stati Uniti nordorientali, al confine con il Canada. Il pelo è semilungo e folto, talmente folto da diventare praticamente impenetrabile. Inoltre è lucido e impermeabile all’acqua, e avvolge il gatto come in una tabarro. In inverno il pelo arriva a misurare anche sei-sette centimetri e si presenta più rigoglioso sot-

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to il collo, sulla pancia e sulle zampe per proteggere il corpo quando l’animale cammina nella neve. Invece è più corto sulla schiena così da permettergli di strisciare tra la vegetazione a caccia di prede. Non si deve dimenticare infatti che le caratteristiche fisiche del Maine Coon sono quelle tipiche di un animale selvatico, di un predatore formidabile. Una leggenda lo vuole persino discendente dall’incrocio tra un gatto e un procione, cosa del tutto impossibile biologicamente dato che i due animali non sono della stessa specie e addirittura appartengono anche a due Famiglie diverse. Eppure per il suo aspetto e le dimensioni, il Maine Coon, che viene tuttora chiamato “gatto procione”, richiama subito alla mente un abitante delle grandi foreste. E pare proprio le sue vere origini discendano dai gatti selvatici portati un tempo dalla Scandinavia dai Vichinghi. Occuparsi di un Maine Coon non è difficile perché necessita di meno cure di tante altre razze. Ad esempio è quasi inutile spazzolargli il pelo tanto è liscio e ordinato. E se si dovesse sporcare fargli un bel bagno non è mai un problema perché questo gatto è un amante dell’acqua. L’unico accorgimento da tenere presente è quello di asciugarlo con molta attenzione perché il mantello è talmente folto che in profondità può restare bagnato. Ma continuiamo ad analizzare la struttura di questo colosso. La coda è, come si è detto, folta e molto lunga e quando il gatto dorme lo avvolge quasi completamente. E’ un comportamento tipico degli animali che vivono al freddo e infatti viene adottato, ad esempio, da tutti i cani nordici, dagli Husky ai Samoiedo ai Malamute. Infine, le zampe del Maine Coon sono grosse, larghe e molto pelose in modo da funzionare come delle racchette da neve e impedire al micio di scivolare sui tratti ghiacciati Da un gatto di questo tipo ci si aspetterebbe una voce profonda, un miagolio cupo molto simile ad un ruggito e invece il Maine Coon possiede una vocina flebile e acuta, come quella di un cucciolo. E se ne serve in continuazione borbottando e commentando ogni suo movimento, soprattutto quando si trova in compagnia del padrone. Questo fa del Maine Coon uno dei gatti più loquaci in assoluto. Infatti non ama stare da solo ma cerca sempre di far parte delle attività della famiglia. Raramente lo si può trovare in una stanza vuota, perché segue di continuo chi abita in casa, prendendo posto per riposare solo nei posti più frequentati. Ecco che diventa perciò un perfetto micio da salotto, pronto ad acciambellarsi sul divano quando qualcuno guarda la televisione. Per lui l’importante è stare in compagnia. E così il vostro Maine Coon vi avrà conquistato e non potrete più stare senza di lui, diventerà una vera e propria “Maine Coon Mania” …. Provare per credere!


STORIA All'inizio del secolo molti pensavano che, proprio per la caratteristica tigratura del suo mantello e la coda grossa e inanellata, il maine coon fosse il risultato di un incrocio con il procione. L'ipotesi ovviamente assurda, ha comunque contribuito ad alimentare le numerose storie che su questa razza si tramandano. Le leggende non finiscono comunque qui: si racconta che sia un discendente dei gatti a pelo lungo di Maria Antonietta di Francia. Vista la somiglianza con il gatto delle foreste norvegesi altri sostengono che furono i vichinghi, 400 anni prima che Colombo scoprisse l'America, a lasciare alcuni dei loro gatti su quelle coste durante le escursioni. Forse l'ipotesi più veritiera è quella della "via commerciale" e cioè che discendono dai gatti a pelo lungo che viaggiavano sulle navi dei mercanti che, dall'Europa, facevano scalo sulla costa atlantica degli Stati Uniti. Il maine coon appartiene comunque a una delle razze più antiche nate nell'America Settentrionale. La prima segnalazione ufficiale risale al 1861 e, divenuto inizialmente molto popolare, venne poi tralasciato per il persiano. Bisogna aspettare fino agli anni Sessanta per assistere alla riscoperta della razza, che fu riconosciuta nel 1976. E' arrivato in Italia solo nell'85, oggi è molto diffuso come gatto da compagnia.

STANDARD Il Maine coon odierno è decisamente diverso rispetto ai primi soggetti allevati: è imponente, massiccio, di dimensioni a dir poco gigantesche (anche se non raggiunge quei pesi leggendari che, spesso, sono stati enfatizzati). Taglia: grande; media 7/8 kg

il

maschio

in

Testa: cuneiforme e larga con muso squadrato. Il collo è di media lunghezza, è forte (sopratutto nel maschio) e leggermente arcuato. Orecchie: alte sulla testa, sono

lunghe, grandi, ben aperte e coperte alla base da abbondanti ciuffi di pelo. Occhi: leggermente ovali, grandi e ben distanziati. Sono ammessi tutti i colori. Naso: largo, leggermente bombato, con stop (leggera concavità) lungo la canna nasale. Zampe: alte e le dita dei piedi ricche di pelo sono ‘create’ per non sprofondare nella neve, con ossatura pesante; piedi grandi e tondi Coda: lunga, con pelo lungo e fluente Mantello: semilungo, più corto sulle spalle e abbondante sui fianchi e sulla lunghissima coda; morbido, sottile e impermeabile il sottopelo. Il suo pelo infatti è idrorepellente, possiede cioè una particolare e caratteristica untuosità naturale ideale nel proteggerlo dalle avversità atmosferiche del gelido Maine, sua terra d’origine, e che non consente al pelo di annodarsi. Colori: tutti tranne point, chocolate e lilac Vita media: 13/15 anni

CARATTERE Si adatta a vivere in appartamento, ma è meglio se ha terrazzi e giardini a disposizione. Curioso e attivo, è equilibrato e ha un buon carattere. Non graffia e non soffia quasi mai. Indipendente, apprezza chi si prende cura di lui e si affeziona a tutta la famiglia. Non teme il freddo invernale nè la pioggia, grazie al folto pelo che lo protegge. Se può girare indesiderato è un abile cacciatore. Si adatta alla vita con altri animali. Nonostante la mole gigantesca possiede quella straordinaria agilità che solo i predatori possono avere, è grande e grosso ma svelto e agile come vero cacciatore che si rispetti i Maine Coon dei nostri salotti presentano, proprio per questo gusto innato alla caccia, vivacità e curiosità insaziabile, spiccatissime attitudini al 13


gioco e a tutti quegli atteggiamenti e rituali atti a perfezionare anche le tecniche più sofisticate. Come spesso capita nei ’fuori taglia’, il Maine Coon è dotato di una proverbiale bontà d’animo. La sua indole particolarmente pacifica e il suo carattere gioviale e comunicativo lo rendono particolarmente adatto alla convivenza con l’uomo con il quale instaura un rapporto paritetico e duraturo e si adatta perfettamente alla tranquilla routine degli anziani ma è anche in grado di scatenarsi con i bambini più vivaci senza disdegnare la compagnia dei suoi simili o di un cane. Ama il suo padrone e lo segue volentieri durante i suoi spostamenti: in auto, in aereo, in treno.....lo segue sempre ed anche all’aperto usa accompagnare il padrone per brevi tratti di strada e, addirittura, non è infrequente vederlo al guinzaglio. Essendo una razza naturale è particolarmente rustico e robusto, la sua ‘gestione’ è semplice sia perchè non presenta particolari problemi di salute o difficoltà nell’alimentazione o nella manutenzione della sua pelliccia sia per il carattere dolce e per il temperamento equilibrato.

CURE L'aspetto del mantello ricco e abbondante trae in inganno, facendo pensare a grosse difficoltà per mantenerlo pulito e senza nodi; in realtà non è così. Il pelo semilungo del Maine Coon non richiede cure o attenzioni particolari, poiché è idrorepellente, è cioè rivestito da una cuticola che lo impermeabilizza e protegge l'animale dalle intemperie. Questa naturale "untuosità" impedisce inoltre al pelo di annodarsi e infeltrirsi. In genere,il gatto riesce a liberarsi da solo dei peli morti e a mantenere il mantello in ordine e pulito. Durante il periodo della muta, lo si può aiutare con un pettine a maglie larghe, un paio di volte alla settimana. Normalmente non ha bisogno di bagni;qualora fosse neces14

sario lavarlo, occorre avere cura di asciugare molto bene il pelo. Il mantello tende, infatti, a trattenere l'umidità, quindi una frettolosa asciugatura potrebbe essere causa di fastidiosi raffreddamenti.

ALIMENTAZIONE Mangia sia cibo fresco che confezionato. Il Maine Coon in modo particolare ama il pesce ma non bisogna sempre assecondare i suoi desideri perché questo porterebbe sempre a fornirgli lo stesso tipo di cibo provocando, alla lunga, squilibri dietetici e possibili effetti carenziali. E’ opportuno, quindi, fin da piccolo, abituarlo a cibo ricco e variato sia fresco che preconfezionato. Questo gatto, contrariamente ad altre razze, non cerca il cibo con insistenza, pertanto se non viene pienamente soddisfatto in quanto a qualità e quantità si serve da solo aprendo antine, scoperchiando casseruole e con un po’ di ingegno aprendo anche il frigorifero.

RIPRODUZIONE E' abbastanza prolifero:la femmina va in calore 2 volte all'anno e nascono 3-4 cuccioli per parto. La gatta ha il primo calore intorno ai 10 mesi. Fate riprodurre la femmina dopo 10 mesi e non oltre gli 8-9 anni di età. Il maschio può riprodursi a partire da 1 anno di età. Di solito la gatta non ha bisogno d’aiuto durante il parto anche se a volte è lei stessa a

cercare il conforto della presenza del padrone. Normalmente, anche se la gatta è autosufficiente, soprattutto al primo parto occorre sorvegliarla durante il travaglio e la fase espulsiva in modo da prevenire eventuali ’intoppi’ o intervenire in caso di necessità. I cuccioli aprono gli occhi dai 5 ai 12 giorni e per circa 3/4 settimane si nutrono esclusivamente del latte materno. Intorno al mese devono essere svezzati con alimenti specifici appositamente studiati per ben affrontare questa fase dello sviluppo così delicata, alimenti nutrienti e facilmente digeribili atti a consentire uno svezzamento graduale ed armonico. Alla nascita il pelo sembra corto ma verso la 5/6 settimana il pelo comincia ad allungarsi e compaiono evidenti ciuffi di pelo tra le dita dei piedi e sulle orecchie.


LA MUTA DEL PELO DEL GATTO COME , QUANDO, PERCHE’ A CURA DI PAOLA CARNESELLA TOELETTATRICE

Molti proprietari di gatti, avranno sicuramente osservato che durante la giornata sia il gatto che vive in casa, sia il gatto che vive fuori casa, dedica dalle 3 alle 4 ore alla propria pulizia e lucentezza del pelo . Il gatto che vive in appartamento non risente delle condizioni climatiche ( tanto quanto il gatto che vive fuori casa ), pertanto la muta è poco avvertita in quanto perde pelo tutto l’anno. Il gatto che vive all’esterno, invece, perde pelo solo nei periodi piu’ caldi ( circa 6 mesi l’anno) quando cioè non gli serve come protezione. Naturalmente il mantello del gatto che vive in casa si deposita sui divani, tappeti, vestiti, un vero fastidio specie se porta allergie. Naturalmente il mantello del gatto deve essere sempre curato per garantire igiene sia all’animale che all’ambiente. Una pelle libera da pulci ed un pelo senza nodi, arrecano benessere alla salute del gatto. Spazzolare tutti i giorni il gatto a pelo lungo è un ottima toccasana, pettinare con pettini fini i gatti a pelo corto lo è altrettanto. Entrambi i metodi richiedono PROFESSIONALITA’, CAPARBIETA’, DOLCEZZA. E’ consigliabile affidarsi ad un buon toelettatore dove grazie ad appositi shampoo, lozioni dermoprotettive, preparerà il jolieboutique@katamail.com manto del gatto alla cardatura e/o pettinata piu’ professionale. Naturalmente un buon bagno eliminerà il cattivo Prodotti per odore causato da toelettatura, igiene, escrementi ed urina e attenuerà anche l’allerpulizia, cura, novità gia al pelo. dal mondo, L’allergia al pelo è cauattrezzature, sata da sostanze presenti nella saliva del gataccessori to che vengono depositati sul pelo dal gatto linea accessori ed quando si lecca. abbigliamento di Questo allergene è prepregio per qualità e sente sulla forfora che il gatto perde in giro finiture Luxury quando viene accarezzato, quando si gratta, Via G.B. Scalabrini, 33 quando corre e gioca. 22100 Como (CO) Pertanto il bagno e la spazzolata sono tecniche fondamentali anche per prevenire allergie e pulci che vengono asportate con un apposito pettine fine.

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Tu e il tuo cane, diversi ma tanto amici. Il ruolo del cane, da qualche decennio a questa parte, è cambiato. Sempre meno animale da utilità e sempre più da compagnia, viene considerato un vero e proprio componente della famiglia. L’affetto e l’attenzione che gli dedichiamo sono gli stessi riservati ai nostri figli, amici, parenti; l’interpretazione dei suoi comportamenti tende ad essere quella che diamo ai nostri. Il cane viene praticamente “umanizzato” e le aspettative che il proprietario ripone nei suoi confronti vengono spesso disattese, in quanto poco realistiche. Da qui cominciano i primi fraintendimenti che incrinano il rapporto, generando problemi che, col tempo, possono assumere un’importanza rilevante fino a diventare, a volte, irrisolvibili e dei quali la cronaca si occupa sempre più frequentemente. Tutto questo per mancanza di una corretta comprensione e comunicazione. Sapere alcune cose ci aiuterà a giustificare e capire il suo comportamento. - Il cane discende dal lupo e, anche se è stato addomesticato migliaia di anni fa, molte caratteristiche appartengono ancora a quelle del suo antenato. - Vivendo a stretto contatto con noi, il cane si trova a condividere usi e costumi non consoni alla sua natura, che lo costringono ad adattarsi continuamente a situazioni che altrimenti non dovrebbe affrontare. In natura non esistono macchine, campanelli, soggetti che invadono continuamente il suo territorio, guinzagli che trattengono e vietano di annusare e correre o museruole che impediscono di difendersi; non esistono mobili e

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tappeti da non rosicchiare, posti dove non si può fare pipì e pavimenti appena lavati sui quali non si può camminare. Quante cose sono vietate ai nostri cani senza che ne capiscano il motivo! - Il cane non comprende il nostro linguaggio fatto di parole ma il nostro tono sarà per lui l’espressione del nostro umore; egli comunica attraverso segnali e posture e interpreta i nostri comportamenti secondo il suo modo di essere. Ad esempio, quando lo abbracciamo potrebbe fraintenderci e pensare che lo stiamo aggredendo, oppure quando gli urliamo di smettere di abbaiare, potrebbe credere che ci stiamo unendo a lui, dandogli manforte. - Per un cane non esiste cosa è giusto e cosa è sbagliato, esiste invece cosa è utile o meno per ottenere ciò che vuole. Per intenderci, se un cane è solito salutarci saltandoci addosso, ottenendo così, tutta la nostra attenzione, proporrà il medesimo comportamento anche quando siamo vestiti di bianco: non può discriminare e pensare “ieri potevo farlo, oggi no perché altrimenti lo sporco”. - Non esiste un cane uguale ad un altro e sono moltissimi i fattori che concorrono a formare le diverse caratteristiche comportamentali: razza, esperienze, età, imprinting, condizioni fisiche e psichiche, fino ad arrivare a ciò che lo circonda, dall’ambiente alla tipologia di proprietario. Queste informazioni ci possono aiutare a comprendere l’abisso comunicativo che ci divide e quanto sia facile commettere involontariamente degli errori nel tentare di educarli a modo nostro, senza però arrivare a comprenderli davvero. L’educazione non deve essere generalizzata e deve proporre varie tappe di apprendimento, favorendo l’attivazione mentale, trascurata dalle vecchie tecniche addestrative. Le coercizioni, le imposizioni e le punizioni devono essere bandite: non fanno parte del mondo del cane, non sono capite e incrinano

la relazione con il proprietario che, per rafforzare il legame ed ottenere la sua considerazione, deve invece imparare a valutare le conseguenze dei propri comportamenti, comprendere le sue necessità, interpretare i suoi segnali e accorgersi del suo stato emozionale. Meglio abbandonare l’idea di dominanza, retaggio culturale di cui siamo vittime, per favorire concetti più efficaci e vantaggiosi come la collaborazione, l’immaginazione, la creatività, la conoscenza e l’informazione. Non dimentichiamo che un cane non avrebbe bisogno di essere educato se non dovesse sottostare alle regole imposte dall’uomo, pertanto educazione ed addestramento dovranno essere divertenti, piacevoli e praticate nel massimo rispetto della sua natura. Il mio obbiettivo è quello di accompagnare il proprietario alla “scoperta” del proprio cane. Con incontri a domicilio, personalizzati sulla base delle singole realtà familiari e attraverso la proposta di giochi e informazioni utili e mirate, impareremo prima a conoscere il nostro amico e a farci capire, poi ad addestrarlo, proponendogli stimoli sempre adeguati. Vi saluto con un’ultima personale considerazione: educare un cane è un’arte. Tutte le opere vengono realizzate a poco a poco e l’obiettivo viene raggiunto solo dopo un percorso soggettivo. La sensibilità e la personalità di chi le crea ne determinano il risultato.

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l serpente nell’antico Egitto rappresentava il simbolo della saggezza e del potere divino; i Greci lo adoravano e lo associavano all’immagine Asclepio, il Dio guaritore. Il simbolo del serpente arrotolato intorno ad un bastone è arrivato fino ai nostri giorni e rappresenta le professioni sanitarie. a cura di delle Dott.sse PAOLA BOLOGNA - SIMONA RIVOLTA Classificazione Classe reptilia (rettili) Sottoclasse Lepidosauri (lepido sauri) Ordine squamata (squamati) Sottordine ophidia (ofidi) o Serpientes(Serpenti)

mo in questo articolo essendo di indole molto tranquilla e inoffensivo per l’uomo tanto da essere soprannominato ball pyton per la sua caratteristica di arrotolarsi e nascondere la testa nel centro se disturbato.

I PITONI

Pitone reale (Ball Pythons) Ordine: Squamati; Sottordine: Serpenti (o Ofidi); Famiglia: Boidi; Sottofamiglia: Pytoninae; Genere: Python; Specie: Python regius

In natura esistono varie specie di pitoni: pitone verde (morelia condrophython) di colore verde originario della nuova guinea, pitone moluro (python molurus) che raggiunge anche notevoli dimensioni sino ad oltre 4 metri; pitone corto ( python curtus) originario dell’asia e il pitone reale (pyton regius) di cui ci occupere-

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CARATTERISTICHE FISICHE Il Pitone reale è nativo dell’Africa, tra i boidi è la specie di dimensioni più ridotte con i suoi

120/150 cm., la femmina diventa leggermente più grande del maschio, la sua vita media è di circa 25 anni. E' sicuramente la razza più indicata per i neofiti amanti dei serpenti, per le sue dimensioni ridotte è per il carattere mansueto; questo non vuol dire che si possa acquistare un pitone senza prima essersi informati sull’alimentazione la cura e l’allevamento . La testa è di forma triangolare e appare schiacciata i disegni eleganti e di colore marrone lo rendono particolarmente apprezzato .


IL TERRARIO I terrari possono essere costruiti con materiali diversi: vetro, rete, plexiglas, in commercio ne esistono diversi tali da poter soddisfare tutte le esigenze ma la cosa che non deve essere sottovalutata è che in realtà noi dobbiamo soddisfare l’esigenza del nostro animale e mai sottostare a mode del momento soprattutto per quanto concerne gli animali non convenzionali, nei quali l’allevamento e l’habitat sono fondamentali per la salute del nostro pet. Le dimensioni del terrario sono ridotte rispetto a quelle di un boa infatti possono essere sufficienti: lunghezza 70 cm, larghezza 40 cm e altezza 50 cm. Vetro e rete sono i materiali migliori, gli accessori sono importantissimi . Sono necessari 22 gradi la notte e 27 di giorno per ricreare le condizioni ottimali, la soluzione più semplice è di riscaldare metà del terrario ponendo i nascondigli sia nella parte calda che in quella fredda, in modo da lasciare la scelta al serpente che potrà termoregolarsi da solo.

re impossibile. La grandezza adeguata della preda serve a sviluppare le ossa e le parti elastiche della testa; il tempo medio per il pasto è di 15 minuti, se ci impiega meno tempo vuol dire che la preda è troppo piccola. E’ possibile col tempo abituare il proprio rettile a cibarsi di prede decongelate. Raggiunge la maturità sessuale attorno ai 2 anni (sempre a seconda delle dimensioni). E’ oviparo ossia depone le uova, in numero che varia da 1 a 7 ; la schiusa avviene dopo 60 giorni ad una temperatura di circa 30 gradi. Per la determinazione del sesso è necessario far sondare l'animale da persone competenti: c'è infatti il rischio di danneggiare l'apparato riproduttivo.

CURE VETERINARIE E’ buona norma recarsi da un Medico Veterinario specializzato che potrà verificare le condizioni di salute del vostro rettile e consigliarvi sul management ottimale. Per portarlo alla visita è necessario riporre ogni rettile in un sacchetto di tela con una boule d’acqua calda per evitargli uno shock termico. Al momento dell’acquisto è importante verificare se la specie scelta è protetta, vale a dire inclusa nelle appendici 1-2-3 della convenzione di Whashington ( CITES ) o negli allegati del regolamento CEE, per non incorrere in sanzioni.

Come maneggiare un serpente: manipolare questi animali, per una persona non abituata a farlo, può essere un problema; solo l’esperienza potrà insegnarci ad evitare di farli cadere o ad essere morsi! Ciò che non bisogna fare è consentirgli di avvinghiarsi con la coda prensile intorno ad un braccio o al collo. L’animale deve comunque essere sempre riposto nella sua teca. Non maneggiare mai grossi serpenti da soli o esemplari gravidi o che hanno appena mangiato. Non avvicinarsi mai con addosso l’odore di potenziali prede.

ALIMENTAZIONE Le prede sono costituite da piccoli roditori (criceti, topi); un esemplare giovane dovrà essere nutrito ogni 3-4 giorni fino ad arrivare ad una frequenza di una volta ogni 15 giorni da adulto. La preda dovrà essere grande il doppio della testa del serpente anche se questo ci può sembra19


a cura della Dott.ssa ROSSELLA LOMAZZI

Il significato del gioco (o comportamento ludico) Il gioco viene per lo più definito come un comportamento privo di un fine “serio” dal momento che, durante il suo svolgimento, vengono esibiti atteggiamenti ed azioni, normalmente utilizzati in altri contesti (o situazioni). Durante il gioco infatti, i soggetti coinvolti, possono esibire atteggiamenti sessuali, di fuga, di attacco e di cattura della preda che, in detta situazione, vengono privati del loro significato primario (cioè, della funzione per cui si sono sviluppati nella specie e per i quali vengono normalmente utilizzati). (Figura 1)

Figura 2: l’attività ludica è di per sé auto gratificante

Le dinamiche del gioco Gli atteggiamenti e le attività esibite durante il gioco, vengono esagerate rispetto ai corrispondenti comportamenti “seri”, vengono infatti espresse con maggiore enfasi, velocità e frequenza e, anche, con maggiore dispendio di energia. Proprio per non creare malintesi, si sono evoluti segnali specifici: tipico esempio è il segnale di “invito al gioco” o “inchino per gioco” (questo segnale il cane lo utilizza sia nei confronti di altri cani che nei confronti dell’ essere umano). (Figura 3) Figura 1: durante il gioco vengono esibiti atteggiamenti sessuali, di fuga, di attacco e di cattura della preda

Apparentemente, il gioco, rispetto ad altri comportamenti, non sembra presentare nessuna utilità immediata per l’individuo; giocare sembra essere di per sé divertente: infatti una delle più importanti caratteristiche dell’attività ludica è l’autoremunerazione (ossia è di per sé gratificante). L’attività ludica funziona per l’animale (come d’altronde per il bambino) come una sorta di “palestra” (teoria della pratica) in cui esso apprende e si esercita in nozioni utili per la vita adulta, appartenenti a diverse sfere comportamentali. (Figura 2) 20 20

Figura 3: L’inchino per gioco ha proprio come scopo l’invitare l’altro soggetto al gioco sociale


Quest’ultimo è un comportamento stereotipato (ovvero si presenta sempre con le stesse modalità) ed è caratterizzato dalla flessione degli arti anteriori (anteriori a terra), dall’estensione degli arti posteriori e con conseguente posteriore sollevato. Può essere accompagnato da altri segnali come lo scodinzolio (muovere la coda) e l’abbaio. La sua principale funzione è quella di invitare al gioco sociale il soggetto a cui è rivolto o a proseguirlo, se già in atto. L’inchino consente di passare in modo assai rapido ad altre posizioni, di allungare i muscoli, prima e durante il gioco e di posizionare la testa sotto a quella dell’altro soggetto, escludendo così ogni forma di minaccia. Grazie all’inchino, il comportamento espresso in seguito, cambia di significato: l’altro soggetto viene informato del fatto che, il comportamento del compagno, non deve essere preso sul serio. Ciò è fondamentale per evitare spiacevoli malintesi e, contemporaneamente si incoraggia l’altro soggetto ad essere coerente! (Figura 4)

Figura 4: Con l’inchino l’altro soggetto viene informato del fatto che il comportamento che seguirà non deve essere preso sul serio

L’importanza del gioco Mentre gioca il cane può interagire liberamente con l’ambiente che lo circonda: in tal modo fa esperienza sugli oggetti, gli esseri viventi, gli odori e i rumori che ne fanno parte. L’attività ludica permette al cane di compiere movimenti e ricevere sollecitazioni sensoriali che favoriscono, in particolare durante il processo di crescita sia lo sviluppo dell’apparato muscolare che i processi di maturazione degli organi di senso e del sistema nervoso. In più, il comportamento di gioco, permette al cane di acquisire padronanza del proprio corpo e del mondo in cui vive, favorisce il processo di socializzazione (instaurarsi di relazioni sociali e l’acquisizione di competenze sociali) e soprattutto il miglioramento della comunicazione (intra – tra cani – e interspecifica – con altre specie, in particolare con l’essere umano), a patto che quest’ultimo riceva risposte adeguate dai compagni, siano essi umani o altri cani. (Figura 5)

Figura 5: il gioco favorisce il processo di socializzazione e il miglioramento della comunicazione)

La pratica del gioco rende il cane più consapevole delle intenzioni altrui ed ha un ruolo fondamentale nello sviluppo psicofisico del cucciolo: proprio per questo, per nessun motivo dovrebbe essergli impedito Il gioco, sia sociale che individuale, è in genere associato ad un’intensa attività motoria: in questo modo il soggetto, riesce a soddisfare la propria necessità di esercizio motorio (e spesso anche mentale), sfogando in questo modo eventuali eccessi di energie ed evitando così di utilizzarle in modo inappropriato (esempio: distruggendo parti d’arredo, richiedendo attenzioni in modo insistente, saltando addosso o afferrando con la bocca). Nel cane, diversamente dalla maggior parte delle altre specie in cui il gioco è un comportamento tipicamente giovanile, il desiderio di giocare persiste anche nell’età adulta. Questa è una cosa da tenere in considerazione: è bene quindi trovare sempre un momento per giocare con il nostro amico a quattro zampe, indipendentemente dalla sua età anagrafica, tenendo però in considerazione le sue attitudini e capacità di movimento (è bene adeguare il tipo di gioco o di attività svolta insieme anche in base allo stato di salute e livello energetico del proprio cane). (Figura 6)

Figura 6: nel cane la voglia di giocare persiste anche nell’età adulta

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Una lezione importante: l’inibizione del morso Una lezione alquanto importante da acquisire durante il gioco è come controllare la forza e il vigore delle interazioni, in particolare l’abilità ad inibire la forza del morso. È una lezione che deve essere appresa nel momento in qui i denti del cucciolo infliggono il massimo dolore con il minimo danno (si è osservato che il morso è presente nell’87% delle interazioni tra cuccioli). L’apparente intensità di questo tipo di gioco può destare preoccupazione nel proprietario inesperto, provocandone così l’intervento nel momento sbagliato ed impedendo, così, l’apprendimento della risposta corretta da entrambe le parti. (Figura 7) In questo modo ai cuccioli non viene data l’occasione di apprendere l’efficacia dei segnali di sottomissione e di pacificazione (come il rimanere distesi immobili o il mostrare la regione inguinale). Un cucciolo che non ha avuto l’opportunità di giocare usando la bocca, e ricevuto una risposta adeguata dall’altro soggetto, o che ha ricevuto un’educazione troppo tollerante da parte dei proprietari (il cucciolo non ha bisogno di mordere le mani o parti del corpo del proprio compagno umano: la prima regola è fargli capire che la pelle dell’essere umano è delicata!), che gli ha permesso di giocare mordendo persone e cani, potrà diven-

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Figura 7: Una lezione fondamentale che deve essere acquisita durante il gioco è il controllo della forza e vigore delle interazioni

tare un adulto incapace di controllare la propria forza, e potrà quindi causare gravi danni anche durante scontri poco importanti.



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IL LASER

LOW LEVEL LASER THERAPY L'azione biologica nell'utilizzo del Laser in terapia produce una serie di effetti sulle cellule in funzione dell'aumentata produzione di ATP. La cellula, stimolata dal Laser a livello di mitocondri, tende a ricaricarsi di energia, per cui, se danneggiata per cause infiammatorie, traumatiche o degenerative, tende a riportarsi alla funzione fisiologica primaria. Una corretta pratica applicativa della “LOW LEVEL LASER THERAPY” permette di attivare le funzioni cellulari e di ristabilire completamente i tessuti danneggiati ripristinando la funzionalità. Gli effetti più evidenti che si possono conseguire si sostanziano nell'attivazione del microcircolo, grazie ad un maggior apporto nutrizionale, con riequilibrio del bilancio funzionale delle zone malate e conseguente accelerata normalizzazione e stimolazione della microcircolazione. E' certo comunque che l'attività Laser terapeutica non presenta rischi, non è invasiva, è indolore e può essere combinata con altre terapie presentando raramente effetti collaterali.

Nuove terapie vengono accettate dalla comunità medica dopo numerosi studi e un consistente corredo di documentazione scientifica. Gli oltre 25 anni di esperienza clinica, senza che siano stati registrati significativi effetti collaterali o danni ai tessuti, confermano che l'utilizzo della Laserterapia non suscita ormai timori di effetti collaterali. L'approccio alla Laserterapia è consigliabile sia da parte di medici attenti a nuove ed efficaci soluzioni sia a coloro i quali vogliano verificarne i benefici effetti in caso di patologie comuni. Una delle più studiate aree di applicazioni della laser terapia è nella guarigione delle ferite, Infatti questa è stata una delle prime indicazioni riportate da Mester e Carney nel 1967. I primi studi furono fatti sui ratti ma ben presto furono confermati sugli altri animali. Gli effetti su animali sani sono meno evidenti, ma è logico evitare di aspettare che la ferita peggiori e iniziare con tempismo una terapia anche su ferite di minore entità.

a cura del Dr. DARIO MOTTERLE e del Dr. MARCO PIZZAGALLI

Il protocollo prescrive una serie di applicazioni giornaliere per 3 – 4 giorni e successivamente altre applicazioni a distanza di qualche giorno l’una dall’altra. I tempi e le modalità differiscono in base alla lesione trattata, estensione, gravità, presenza o meno di infezioni. Ovviamente la terapia laser deve essere considerata un metodo supplementare e le ferite vanno trattate normalmente. Può essere utile intervenire anche su lesioni croniche tenendo sempre presente che potrà esserci nei primi giorni una recrudescenza e un peggioramento della lesione seguita da un miglioramento. Per ferite vecchie e cronicizzate le applicazioni saranno più numerose. Cicatrici deturpanti ed esiti di scottature e bruciature potranno però essere curati con buoni risultati. Si può pensare di utilizzare il laser ogni qualvolta i tessuti siano danneggiati, prima di una chirurgia aiuta a ridurre l’edema o l’ematoma presente permettendo una

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sente permettendo una miglior visualizzazione del danno e un intervento più mirato e abbassando nel contempo la possibilità di emorragie anche superficiali. Dopo una chirurgia l’applicazione laser può ridurre i tempi di cicatrizzazione (utile per quegli animali che non tollerano punti o graffette e rischiano di produrre degli auto traumatismi) o per le ferite che si preferisce lasciar guarire per seconda intenzione. L’azione mirata sulla microcircolazione aiuta nel contempo a ridurre la possibilità di infezioni ed infiammazioni aumentando l’apporto di sangue nella zona trattata. Nei rettili si è visto un netto miglioramento delle ferite e delle fratture del carapace. Cadute, incidenti con i taglia erba e simili sono relativamente frequenti, e spesso gli animali devono essere ospedalizzati per lunghi periodi per evitare la possibilità di infezioni batteriche o fungine. Un’adeguata terapia antibiotica unita alla laser terapia riduce notevolmente i tempi di recupero, e aumenta esponenzialmente la percentuale di guarigione e di ritorno alla normalità. Ottimi risultati proprio per questi motivi si sono avuti con le testuggini, purtroppo spesso ritrovate con traumatismi vari causati ad esempio dalle eliche dei natanti. Lunghe permanenze fuori dall’acqua posso diminuire la possibilità di guarigione che invece viene accelerata con un uso oculato del laser. Gli esempi sono molteplici: Rugo, testudo Hermanni Boetgeri, 2 anni, dopo un incontro con il cane di casa è stato portato in ambulatorio con una lesione limitata ma sanguinante sul carapace. Una volta pulita la ferita abbiamo iniziato con tera-

pia antibiotica e laser. Già il secondo giorno la lesione si presentava migliorata, sanguinamento quasi assente, senza segni di infezioni e infestazioni. Dopo 6 applicazioni, al terzo giorno, si è deciso di smettere in quanto il tessuto risultava già in via di guarigione. Ci vorrà ancora parecchio tempo perché il carapace si ripristini, e rimarrà una cicatrice visibile ma con la terapia laser abbiamo ridotto a tre i giorni di ospedalizzazione e la tartaruga è potuta tornare a casa senza problemi in un tempo limitatissimo. Febo, Bassotto a pelo lungo, 4 anni, presentava un’alopecia localizzata al petto di 3 x 4 cm con arrossamento della cute da un paio d’anni, resistente alle normali terapie e a causa sconosciuta (ipotesi allergica o da intolleranza scartata da colleghi dermatologi, aveva già provato con più terapie antibiotiche, negativo ai vari esami fatti). Abbiamo provato con una terapia laser (non esistono studi sull’alopecia, sono riportate solo esperienze aneddotiche). Abbiamo utilizzato la sonda rossa, più utile nei casi dermatologici, in luce pulsata, 2 applicazioni a settimana. Nessun risultato fino alla terza applicazione, dopo la quale è peggiorato l’arrossamento (come ci si apsettava), condizione continuata fino al sesto tarattamento, dalla volta successiva la cute è tornata normale e abbiamo assistito ad una prima timida ricomparsa del pelo nella zona marginale. All’undicesima seduta abbiamo deciso di smettere con il laser, su tutta la zona si notava la ricrescita (per la prima volta in 2 anni). A distanza di 4 mesi l’alopecia era scomparsa e non si notava la differenza con il resto del mantello. A distanza di due anni non si è più ripresentata.

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Fausto, gatto maschio, europeo, 2 anni circa, ferita da morso da gatto alla zampa anteriore, normalmente l’iter è piuttosto fisso: infiammazione, infezione, ascesso. Abbiamo cominciato subito con il laser, due applicazioni nella stessa giornata, accompagnate da terapia antibiotica parenterale, più altre due applicazioni il giorno successivo, il terzo giorno la zampa era normale e non c’è stata formazione di ascesso.



A cura di CHETY MEGGIORINI, esperta toelettatrice Arriva il caldo e la bella stagione e con lei la carica dei 1000 parassiti. Aiuto cosa devo fare? Questa è la domanda che ogni proprietario di animali domestici si pone con l’arrivo della bella stagione. Innanzi tutto ricordiamoci che una corretta igiene e un periodico controllo del mantello del nostro animale vi tutelerà dalle infestazioni dei parassiti esterni (tra i più comuni ricordiamo i pidocchi, le pulci e le zecche senza dimenticare i flebotomi e le zanzare anch’essi dannosi per la salute del nostro amico), in questo vi potranno aiutare il vostro toelettatore di fiducia ma soprattutto il vostro veterinario, Secondariamente, ma non in ordine di importanza, facciamoci consigliare l’antiparassitario esterno più consono alle nostre esigenze, in commercio ce ne sono di svariati tipi, la preven-

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zione è l’arma migliore, soprattutto per soggetti che manifestano fenomeni allergici causati dai parassiti esterni. Una corretta igiene, dicevamo, implica sicuramente dei bagni periodici e, se la razza lo richiede, delle operazioni di toelettatura che vanno dalla semplice slanatura fino ad arrivare al taglio di moda; ovviamente tutto dipende dalla razza del nostro amico e dalla lunghezza del pelo. Più in generale possiamo riassumere a grandi linee un percorso periodico di trattamenti che di seguito elenchiamo. Per le razze a pelo corto (Boxer, Dobermann, Pinscher, Pointer, Chihuahua, etc.) si consiglia un bagno ogni 60 giorni circa e un’energica spazzolata settimanale con un buon guanto di gomma, sopratutto nel periodo di ricambio di pelo (muta estiva e invernale).

Per i soggetti a pelo semilungo (Pastori tedeschi, Golden Retriever, Border Collie, Volpini, etc.) un bel bagno ogni 40 giorni circa d’estate e ogni 60 giorni circa d’inverno con una profonda spazzolatura con relativa slanatura eliminerà il sottopelo morto ed eviterà la formazione di fastidiosi, e a volte nocivi, nodi, nei quali gli insetti possono andare a rifugiarsi. Per gli esemplari a pelo lungo (Bobtail, Levriero Afgano, Maltese, Barboncini, Shihtzu, etc.) si consiglia un bagno ogni 30 giorni circa ed una corretta spazzolatura quotidiana effettuata con gli strumenti più adatti ad ogni singola tipologia di pelo. Per questi tipi di razze c’è inoltre la possibilità della tosatura o della regolazione del pelo. Per alcune razze, come ad esempio il Barbone, è proprio lo standard di razza a richiedere il taglio del pelo, che può essere fatto a forbice o a macchinetta; per altre razze invece, come ad esempio lo Shihtzu, il Maltese o lo Yorkshire Terrier, la decisione del taglio del pelo oppure no dipende solo da noi, dalla praticità di gestione che vogliamo e dall’aspetto simpatico che vogliamo dare al nostro amico oppure dai nostri gusti personali. In questa scelta potrà esservi utile il parere di un toelettatore professionale che in base alle vostre necessità e alla valutazione del soggetto saprà consigliarvi al meglio. Non è vero che i cani a pelo lungo non possono essere tosati basta farlo con senno e poi …… meglio un cane con il pelo corto ma sano e felice che un cane con il pelo lungo ma annodato e con la cute arrossata e malato.


Ricordiamoci che una corretta igiene e un periodico controllo del mantello del nostro animale Ci sono poi le razze a pelo ruvido (Fox Terrier, West Highland White Terrier, Schnauzer, etc.) le cui cure sono alquanto complicate e riservate esclusivamente alle mani esperte dei toelettatori professionali o degli allevatori; è comunque buona norma effettuare un bagno ogni 60 giorni circa e passare una spazzola specifica per peli ruvidi almeno due volte la settimana. Per quanto riguarda i gatti, anche loro necessitano di almeno due bagni l’anno; uno nel periodo di ricambio di pelo estivo e uno nel periodo di ricambio di pelo invernale, e di profonde pettinate quotidiane. Questo permetterà al nostro micio di avere sempre pelo e cute in buona salute e privo di parassiti infestanti ed inoltre eviterà che il pelo morto da lui leccato formi all’interno dello stomaco fastidiosi boli. Tra un lavaggio e l’altro può essere utile passare sul

pelo un panno imbevuto d’acqua e aceto di mele (poco aceto). Ricordiamoci sempre che gli shampoo da utilizzare dovranno essere sempre specifici per cani o gatti e che il tipo di shampoo (per manti bianchi, per manti lunghi, per bagni frequenti, etc.) sarà sempre dettato dalla tipologia di pelo del nostro soggetto. Discorso a parte meritano gli shampoo antiparassitari e gli shampoo disinfettanti o calmanti (da utilizzare nei casi in cui l’infestazione e già terminata ma le conseguenze non sono ancora guarite) i quali dovranno sempre essere consigliati esclusivamente dal veterinario o dal toelettatore; ricordate sempre che sono sostanze chimiche e che il vostro amico potrebbe non tollerarle se male utilizzate.

vi tutelerà dalle infestazioni dei parassiti esterni, in questo vi potranno aiutare il vostro toelettatore di fiducia ma soprattutto il vostro veterinario.

Per quanto riguarda i gatti, anche loro necessitano di almeno due bagni l’anno; uno nel periodo di ricambio di pelo estivo e uno nel periodo di ricambio di pelo invernale, e di profonde pettinate quotidiane 29


TERAPIA OMEOPATICA IN ORTOPEDIA a cura del Dott.ssa PATRIZIA ARRIGHI

Le patologie muscolo-scheletriche nei nostri animali d’affezione sono all’ordine del giorno e l’omeopatia puo’ esserci di aiuto anche in questi casi. I nostri pazienti possono presentare traumi acuti con contusioni, distorsioni, lussazioni o sub lussazioni di capi articolari, fratture ed edemi. Il trauma causa sempre compressione dei tessuti molli con stimolazione dei nervi periferici e conseguente dolore; compressione vascolare con ecchimosi, se vengono interessati piccoli vasi o capillari superficiali, fino a ematomi o emorragie per rottura di vasi di diametro maggiore. In casi di lussazione o sublussazione, cioe’ di spostamento delle superfici articolari temporanei o definitivi, si hanno anche lacerazioni delle capsule e dei legamenti con conseguente spasmo muscolare.

ARNICA: per la sua azione elettiva sulle parti dell’organismo esposte ai traumi: pelle, tessuto sottocutaneo, muscoli, capillari e sistema nervoso ha riprodotto nelle sperimentazioni tutti i sintomi che si osservano dopo un colpo, una caduta, dai piu’ lievi, che si limitano a una leggera ecchimosi, ai piu’ gravi fino allo shock. Le sensazioni sono di ammac30

catura e indolenzimento di tutto il corpo, si aggrava al minimo contatto e dal movimento e non vuole essere toccato. Arnica si prescrive in ogni traumatismo, per ogni tipo di sforzo muscolare e anche per emozioni profonde od eccesso di lavoro intellettuale che costituiscono per le cellule nervose un vero e proprio trauma. HAMAMELIS: e’ soprattutto un venotropo e agisce molto bene sulle congestioni ed emorragie passive, contusioni, ferite lacerocontuse e dolori post operatori. Le parti affette presentano indolenzimento e dolore marcato alla pressione. Nelle ferite da taglio, lacerate e contuse arresta l’emorragia e toglie il dolore. E’ un soggetto aggravato da ogni minimo trauma e dal contatto mentre migliora col riposo.

SYMPHITUM: possiede una elettivita’ per il tessuto osseo e corrisponde alle conseguenze delle fratture e dei traumatismi. Viene chiamato “lo specifico ortopedico”, allevia il dolore e consolida le fratture ossee e periostee. Viene utilizzato in fratture dolorose che tardano a consolidare per esempio dolori a livello delle protuberanze ossee, condili

femorali,epicondili, malleoli e mascellare inferiore. Il soggetto e’ aggravato dal contatto anche minimo e dal movimento mentre e’ migliorato dalla immobilita’ assoluta. RUTA: e’ il rimedio del tessuto fibroso articolare (aponeurotico e tendineo), del periostio e delle cartilagini. I dolori sono generalizzati come se il soggetto fosse stato bastonato e si aggravano col riposo e col tempo umido e freddo mentre migliorano col movimento. Si evidenziano soprattutto al punto d’inserzione sul periostio dei muscoli, dei legamenti e dei tendini. Agisce bene sui traumi recenti o cronici ai muscoli, tendini e legamenti con formazione di nodosita’ evidenziabili alla palpazione; su tenosinoviti croniche con formazione di cisti sinoviali fibrose e indurenti e anche per artrosi della colonna. CUPRUM: agisce sul sistema nervoso dove produce convulsioni, tremori e crampi. Le convulsioni toniche croniche interessano i muscoli della flessione. Risulta molto utile per gli spasmi della muscolatura sia liscia che striata e in caso di rigidita’ muscolare soprattutto in soggetti ipersensibili, spossati e tendenti ai crampi che migliorano col il contatto locale. Oltre ai traumi riscontriamo frequentemente, tipicamente nei nostri pazienti anziani, patologie cronico degenerative quali artrosi, osteocondrosi, osteofititosi, a carico sia delle articolazioni degli arti che della colonna vertebrale. Sono patologie degenerative di


movimento e di aggravarsi col riposo in quanto i dolori di RHUS TOXICODENDRUM sono vivi al’inizio del movimento ma diminuiscono sino a scomparire continuando a muoversi.

natura non infiammatoria che interessano le articolazioni ,o parte di esse, e che possono coinvolgere indirettamente anche strutture periarticolari. Si verificano con maggior frequenza nei soggetti anziani di grossa taglia e sono legati principalmente ad usura dei capi articolari con processi degenerativi a carico delle cartilagini e produzione di osteofiti, derivata da una alterata deposizione di osso in sede articolare, in particolar modo, in prossimita’ delle inserzioni tendinee. Localizzazione che induce frequenti episodi di dolorabilita’ che portano i nostri pazienti a zoppie piu’ o meno marcate fino a casi gravi di mancato appoggio di un arto o di tutto il treno posteriore. In questi casi un valido aiuto possiamo averlo dalla somministrazione di: FERRUM METALLICUM: agisce molto bene nell’artrosi e nella periostite scapolo-omerale con dolorabilita’ soprattutto al muscolo deltoide che migliora con i movimenti lenti e dopo essersi alzati. RHUS TOX: ha un trofismo particolare sugli elementi fibrosi, legamenti articolari, tendini ed aponeurosi e provoca rigidita’ articolare, soprattutto al mattino, dolore lombare, aggravato col tempo umido o dopo il bagno o uno sforzo, sciatalgia. Tutto cio’ pero’ deve avere la caratteristica di migliorare col

BRIONIA: agisce sulle sierose e quindi all’interno delle artilazioni e’ aggravato dal movimento e migliora col riposo. E’ uno dei principali rimedi del reumatismo sia articolare che muscolare e provoca essudazione e raccolta di liquido delle sierose. Ritengo poi molto utile , in animali con artrite e artrosi croniche della regione vertebrale lombo-sacrale ,l’impiego associatodi un rimedio complesso e di Arnica. LEDUM COMPOSITUM: e’ un rimedio in fiale che si puo’ somministrare sia per via intramu-

scolo che per via orale e in base ai singoli componenti in esso contenuti trova utilizzo in molte possibilita’ terapeutiche. In particolar modo nell’osteocondrosi, nelle affezioni articolari, nelle nevralgie della colonna vertebrale con parestesie e fitte, artriti e rigidita’ delle articolazioni. Scopo di tutte queste terapie e’ quello di alleviare il dolore e di migliorare la qualita’ della vita dei nostri pazienti senza sovraffaticare organi emuntori importanti, quali fegato e reni, che, soprattutto nei piu’ anziani, molto spesso sono colpiti da patologie concomitanti e che per tale motivo non sono in grado di metabolizzare correttamente farmaci antinfiammatori steroidei e non che sono utilizzati in genere in queste patologie dalla medicina tradizionale.

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“TOELETTATURA” DUBBI E PERPLESSITA’! a cura di Francesco Colombi

Hai un quesito da proporre NON ESITARE, SCRIVICI! Un nostro qualificato collaboratore è a disposizione per rispondere ai nostri lettori. Redazione Animali Informa Via Roma, 10 - 21053 Castellanza (Va) Oppure manda una mail a: redazione@animainforma.com Si possono tagliare le unghie al cane? Grazie, Silvia Le unghie del cane andrebbero controllate con una certa frequenza. Spesso il cane sedentario ha la possibilita' di usarle solo sul pavimento, in questo modo le unghie crescono molto piu' velocemente, in quanto non vengono consumate. Si rende quindi necessario tagliarle usando una pinza speciale, non troppo e non facendole sanguinare. Sarebbe opportuno quindi, farle tagliare da un toelettatore o veterinario. A che eta' si puo' fare il primo bagno Grazie, Claudia L'animale deve essere abituato fin da piccolo alle cure riguardanti la pulizia del mantello, così senza creare traumi abitueremo il cucciolo al bagno ed alla spazzola. Un cane di tre mesi può già essere sottoposto

al primo lavaggio, sarebbe meglio interpellare per questo un professionista, per non scioccare il cane e per imparare le tecniche di mantenimento del pelo della razza scelta (prodotti ed attrezzatura). Aspettare fino ad un anno di età per il primo bagno, come spesso sento consigliare, è sicuramente un grave errore !!! Il carattere dell'animale si forma quando questo è piccolo ed ogni sottomissione deve essere affrontata il prima possibile, affinché l'animale ci assecondi con tranquillità durante queste operazioni. Perche' il mio cane perde il pelo? Saluti, Luca La perdita del pelo avviene due volte l'anno, per un periodo che dura circa due mesi. Questa perdita si chiama muta, è una cosa del tutto naturale. Il cane ha bisogno di cambiare il pelo, lo fa in autunno ( per avere il pelo più lungo e folto preparandosi all'inverno) e in primavera (mette un pelo decisamente più corto per l' estate). I soggetti che vivono in luoghi a clima costante tendono a cambiare il mantello durante tutto l'anno. Durante il periodo della muta è normale che i soggetti tendano a grattarsi e strofinarsi contro superfici ruvide, lo fanno per facilitarne la caduta, creandosi a volte anche delle lesioni cutanee. Infatti è consigliato spazzolare e pettinare spesso i nostri amici evitando così che si feriscano seriamente. Cosa vuol dire “Grooming”? Grazie, Monica Il termine “Grooming” indica un insieme dI operazioni finalizzate alla cura e all'igiene. Tipo: Pulizia delle orecchie, taglio delle unghie, lavaggi ecc. Cosa significa “stripping”? Grazie, Marina La parola “stripping”, dall' inglese "to strip", é un termine che indica l'insieme delle operazioni eseguite con appositi coltellini oppure con le dita, al fine di estirpare tutti i peli maturi. Alcune razze a pelo duro sono: Airedale terrier, Fox terrier, Cairn terrier, Scottish terrier, West hingland white terrier, e tanti altri. Si può eseguire anche sui peli sericei tipo: cocker spaniel, cocker americano, cavalier king e setter.

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“TERAPIA BIOFISICA” onde elettromagnetiche, si sentono “attratti” spontaneamente , infatti la nostra esperienza è che nella maggior parte dei casi sia i cani che i gatti si avvicinano spontaneamente al campo magnetico ad emissione Biofisica Medithera-QRS. Questa terapia, indicata per molti casi in cui è necessario stimolare la rigenerazione dopo lesioni di varia natura, ha dato sempre più risultati. L’animale non ha nessun senso di fastidio durante i trattamenti, anzi, si rilassa.

A cura del Dott. Vet. Adriano Monino (UD)

Il Parere del Veterinario Gli animali sono dotati, è risaputo, di maggiore sensibilità nei confronti di alcuni fenomeni terrestri quali temporali e terremoti e così via, anche in caso di

Tutto per cani e gatti Toelettatura per cani Mangimi delle migliori marche Vasta gamma di modelli per il comfort dei vostri amici a 4 zampe Grande assortimento di giochi e snack Vasta gamma di prodotti per l'igiene e la bellezza Orari Negozio: Lunedì mattina chiuso - pomeriggio 15.00 - 19.00 dal martedì al sabato 09.00 - 12.30 / 15.00 - 19.00 Orari Toelettatura: lunedì chiuso dal martedì al sabato 08.30 - 17.30 orario continuato si riceve su appuntamento.

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Proprio a questo scopo sono stati sviluppati campi magnetici pulsanti a bassa intensità e bassa frequenza (biologica) per l’applicazione terapeutica. Quindi per un utilizzo terapeutico si intende l’applicazione di campi magnetici non stazionari a bassa frequenza e bassa intensità di emissione (max 37,5 u T).

COME AGISCE LA TERAPIA BIOFISICA L’aiuto della Biofisica alle cellule consiste nel riequilibrarne il potenziale elettrico a favorire la distribuzione dell’ossigeno dando la possibilità alla cellula di ripristinare le sue normali funzioni. Risultati importanti sul Metabolismo, azione antinfiammatoria e depurante. La cellula è racchiusa da una membrana che la protegge e regola le funzioni di: assorbimento, escrezione, permette la selettività nei confronti della permeabilità e con gli enzimi partecipa ai processi metabolici. Il fenomeno più importante che si verifica in un tessuto biologico esposto ad un campo magnetico pulsante è l’insorgenza di microcorrenti indotte, che polarizzano i biopolimeri (macromolecole proteiche), ristabilendo il giusto potenziale elettrico delle cellule e la cinetica enzimatica integrando così la funzione tissutale. Di notevole importanza il fatto che si tratta di una terapia non invasiva, senza effetti collaterali e con pochissime controindicazioni, inoltre qualsiasi terapia farmacologica può essere associata alla Terapia Biofisica sviluppando un maggior beneficio terapeutico. Un altro punto importante è la facilità di esecuzione di questa terapia anche agli animali particolarmente vivaci o “restii” all’ambulatorio/clinica veterinaria. Tra tutte le patologie presenti nei nostri animali l’artrosi presenta certamente un capitolo molto importante, in questo caso visto i risultati eclatanti ottenuti con questa metodica sicuramente abbiamo un’arma importante di utilizzo.


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a cura del Dott. MAURO VASCONI

In questo numero parleremo del

ciclo dell’azoto in acquario. I pesci sono degli animali che traggono una buona parte dell’energia che è loro necessaria per vivere dalla degradazione delle proteine presenti nel loro alimento. Questo processo metabolico comporta la necessità di staccare il gruppo amminico degli amminoacidi, i componenti base con cui sono costruite le proteine. Inoltre i pesci sono degli animali ammoniotelici, ovvero degli organismi che eliminano l’azoto di scarto direttamente nell’acqua sottoforma di ammoniaca. Questa eliminazione viene svolta principalmente attraverso le branchie e solo in minima parte attraverso la safariproduzione di urina. Anche i batteri presenti sul fondo dell’acquario, ovvero quei batteri che decompongono il cibo avanzato dai nostri pesci e le loro feci, ma anche le foglie morte delle piante, producono come scoria azotata direttamente ammoniaca. L’ammoniaca è però un composto altamente tossico per i pesci, quindi un suo accumulo nell’acqua è letale per gli ospiti dei nostri acquari. Per essere più precisi bisogna dire che l’ammoniaca può essere presente in due forme nell’acqua, la forma ionizzata (NH4+ ) che non è tossica per gli animali e la forma non ionizzata (NH3) molto tossica. La presenza dell’una o dell’altra forma è in stretta dipendenza del pH dell’acqua in quanto in acque acide sarà più presente la forma ionizzata, mentre in quelle basiche quella non ionizzata. Se il nostro acquario riproduce un ambiente caratterizzato da acque basiche dovremo quindi esercitare un’attenzione maggiore alla concentrazione di ammoniaca per evitare episodi di tossicità. Nell’ambiente acquario si ha quindi la tendenza dell’ammoniaca ad accumularsi, in quanto noi, attraverso la somministrazione dell’alimento, continuiamo ad inserire nella vasca una buona quantità di proteine. Diventa necessario quindi eliminare l’ammoniaca dall’acqua e questo può essere effettuato attraverso tre procedure. La più semplice ma anche la meno economica consiste nel cambiare di volta in volta l’acqua dell’acquario, eliminando l’acqua vecchia in cui si è accumulata ammoniaca ed inserendone nuova in cui questo composto non è presente. Il secondo sistema per eliminare l’ammoniaca è quello di trattenerla in apposi-

bagnet to

te sostanze filtranti, come ad esempio la zeolite, capace di setacciare l’acqua e trattenere al suo interno composti come ad esempio l’ammoniaca. Anche questo sistema è abba-

stanza costoso in quanto questi materiali di volta in volta vanno sostituiti in quanto perdono, saturandosi della sostanza che trattengono, le loro proprietà filtranti. Il terzo sistema prevede la conversione dell’ammoniaca in sostanze meno tossiche per i pesci e quindi meno pericolose. Questo processo è chiamato nitrificazione e si basa sulla presenza di particolari popolazioni batteriche. Questi batteri vivono sul fondo del nostro acquario, la loro quantità viene misurata attraverso la superficie che essi possono occupare. Nelle nostre vasche però noi andiamo ad inserire una quantità di pesci che producono una quota di ammoniaca di gran lunga superiore alla capacità nitrificante dei batteri presenti nel fondo. Senza usare alcuno stratagemma in una vasca di 200 litri potremmo inserire solo uno o due pesciolini di piccole dimensioni, e in questo modo otterremmo un equilibrio tra ammoniaca prodotta dai pesci e quella catabolizzata dai batteri. Ovviamente ciò non viene incontro al nostro gusto, in quanto acquari praticamente deserti saranno anche funzionali ma di sicuro non sono molto belli da vedere. Per ovviare a questo problema è necessario fornire una ampissima superficie disponibile per essere colonizzata dai batteri nitrificanti, in modo da aumentare notevolmente la loro popolazione e quindi la capacità di trasformare l’ammoniaca. Ciò è possibile attraverso l’uso dei sistemi di filtraggio biologici, che in pratica non sono altro che dei substrati che in piccoli volumi forniscono ampia superficie colonizzabile dalla flora batterica utile. Vediamo quindi cosa accade all’ammoniaca durante il processo di nitrificazione. Il primo passaggio viene effettuato ad opera dei bat-

Allevamento


teri Nitrosomonas che in presenza di ossigeno trasformano l’ammoniaca in nitriti secondo la seguente formula. 2NH3 + 3O2 = 2NO2- + 2H+ + 2H2O Anche i nitriti sono tossici per i pesci in quanto essi si legano stabilmente all’emoglobina impedendo a questa di svolgere la sua funzione di trasporto dell’ossigeno nel sangue.

Fortunatamente i nitriti in presenza di ossigeno vengono a loro volta immediatamente trasformati in nitrati dai batteri Nitrobacter seguendo la formula: 2NO2-+ O2 = 2NO3I nitrati sono dei composti che per essere tossici devono raggiungere delle concentrazioni molto alte, quindi molto meno tossici sia dell’ammoniaca che dei nitriti. Come abbiamo visto questi due passaggi sono garantiti da due popolazioni di batteri che necessitano di ossigeno per svolgere le loro reazioni, quindi sono dei batteri strettamente aerobi. Questo fatto è abbastanza importante per capire come mai è necessario pulire periodicamente il filtro dell’acquario in quanto un accumulo di sedimento sul materiale filtrante è negativo poichè sia riduce il flusso d’acqua che attraversa il filtro, sia può originare un ambiente anaerobio, ovvero privo di ossigeno, dove i batteri utili non sono in grado di vivere. La descrizione dei vari filtri e dei consigli sulla loro corretta manutenzione saranno il tema del prossimo articolo. Abbiamo dunque visto che con il filtro biologico siamo riusciti a trasformare la pericolosa ammoniaca nei meno tossici nitrati. Anche questi però vanno eliminati dall’acqua in quanto a lungo andare causano dei problemi. Per fare questo ci vengono in aiuto le piante acquatiche in quanto esse si nutrono di nitrati,

purificando l’acqua da queste sostanze. Le piante acquatiche non sono però le uniche ad utilizzare i nitrati, anche le alghe se ne nutrono, quindi in un acquario in cui i nitrati sono alti e le piante scarse, oppure in un acquario in cui alle piante manca qualche nutriente per il loro corretto sviluppo avremo una proliferazione algale, cosa mai gradita all’acquariofilo. Le alghe infatti sono molto meno esigenti rispetto alle piante e sono in grado di adattarsi a molte condizioni differenti. Se le piante hanno qualche problema, come ad esempio una luce non corretta oppure la carenza di qualche nutriente (ad esempio il ferro), esse non assorbono più la massima quantità di nitrati, lasciandoli a disposizione delle alghe, che nelle medesime condizioni hanno meno problemi a svilupparsi. Piante e alghe non sono gli unici organismi in grado di utilizzare i nitrati. Esistono anche dei batteri anaerobi, che vivono cioè in assenza di ossigeno libero, che usano i nitrati come fonte di ossigeno. Questi batteri staccano l’ossigeno dai nitrati e lo usano per la loro respirazione e come prodotto di scarto rilasciano molecole di azoto (N2) che è completamente inerte e quindi non dannoso. Questi batteri sono però abbastanza difficili da gestire, in quanto richiedono un ambiente senza ossigeno, e in più anche un alimento, in quanto essi non si nutrono di nitrati, ma li usano solamente come fonte di ossigeno. Come alimento questi batteri di solito usano sostanze zuccherine o alcoliche, ma solo gli acquariofili più esperti sono in grado di gestire un apposito sistema di filtraggio in cui far crescere e sviluppare questi batteri. Ora che abbiamo visto come viene prodotto e trasformato l’azoto nel nostro acquario possiamo capire come mai non è possibile inserire subito dei pesci in vasche appena avviate. Quando inseriamo l’acqua nella vasca il filtro biologico non ha ancora sviluppato la corretta flora batterica in grado di eliminare l’ammoniaca, quindi misurando questa sostanza vedremo come essa sarà

presente in alte concentrazioni, dovuta alla decomposizione della sostanza organica naturalmente presente nel fondo dell’acquario, anche se non sono ancora stati inseriti i pesci. Proseguendo con il tempo si vedrà che il valore di ammoniaca andrà progressivamente calando mentre aumenteranno i nitriti. Questo è dovuto al fatto che una alta concentrazione di ammoniaca in presenza di ossigeno ha stimolato la crescita dei batteri Nitrosomonas, che hanno trovato il loro ambiente ideale per crescere. Proseguendo nel tempo il valore di ammoniaca andrà verso lo zero mentre avremo il massimo valore di nitriti. A questo punto cominceranno a svilupparsi i Nitrobacter e anche i nitriti cominceranno a calare fino a raggiungere lo zero, mentre cresceranno i nitrati. Solo in questo momento potremo inserire i pesci nella vasca, in quanto nel filtro si saranno sviluppati tutti i batteri in grado di depurare l’acqua. Per velocizzare questo processo in cui nella vasca non ci devono essere pesci, sono in vendita delle

culture di batteri apposite, che permettono una più rapida colonizzazione del filtro. Questa colonizzazione guidata può essere effettuata anche inserendo una parte di materiale filtrante prelevato da una vasca già ben avviata e funzionante nel filtro della vasca nuova. Inoltre io consiglio di inserire una minima quantità di mangime ogni giorno nella vasca in fase di avviamento, così la sua decomposizione produrrà sempre una quantità di ammoniaca che stimolerà la crescita delle varie popolazioni batteriche, che saranno pronte a svolgere la loro funzione all’arrivo dei pesci, essendo già stimolati dalla continua presenza di minime quantità di azoto da trasformare. 37


a c u r a d e l l a d o t t . s s a O S VA L DA O A S I Con l’avvicinarsi della bella stagione le dermatiti con conseguente prurito sono più frequenti, fastidiose e spesso assai difficili da debellare. Molte e diverse le cause, ma fortunatamente molti anche i rimedi naturali per diminuire il prurito e ripristinare l’integrità della cute. La dermatite da morso di pulci è forse la più comune fra le dermatiti allergiche. La localizzazione tipica è la zona lombosacrale e alla base della coda, ma anche inguine, ascelle e collo possono presentare lesioni sia da reazione al morso con papule e alopecie, sia da automutilazione per l’intenso prurito e conseguente trattamento e leccamento da parte dell’animale. Trovata la causa si provvederà prima di tutto all’eliminazione del parassita dall’animale e dall’ambiente in cui vive. Foglie di Noce e radici di Assenzio essiccate sparse nella cuccia o in un sacchetto di tela come un cuscino allontanano questi fastidiosi insetti, per lavare l’animale si può usare un detergente agli oli essenziali (Citronella, Eucalipto, Lavanda, lavanda

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Timo) oppure per prevenire l’attacco delle pulci si può trattare il pelo con alcol a 60° all’1-2% di oli essenziali di Tea Tree, Geranio, Menta, Limone, fare agire un paio d’ore e poi spazzolare l’animale. geranio

e soggetti predisposti che si scatena per contatto, inalazione o ingestione di agenti scatenanti. Si manifesta con prurito, ma senza eritema o papule, ci sono invece lesioni secondarie dovute al leccamento, strofinamento e grattamento. Qualunque sia l’origine del prurito, eliminate le possibili cause, occorre innanzitutto togliere il fastidioso prurito e lo stato di infiammazione. Si può agire sia localmente che per via sistemica. Localmente possiamo fare toccature con Olio di Germe di grano al 5% di Olio Essenziale di Ginepro dall’azione antisettica e ginepro

Le cose si complicano quando il prurito è dovuto a intolleranze o ad allergie. Gli antigeni sensibilizzanti sono spesso alimenti, per quelli di tipo industriale si associano coloranti e conservanti. Non sono però da escludere anche allergie di tipo ambientale. Negli ultimi anni si è vista la comparsa di dermatiti nel periodo di fioritura dell’ambrosia. Il sintomo più evidente è il prurito localizzato nel cane soprattutto alle zampe e all’inguine, nel gatto alla testa. Al prurito si può associare eczema umido, orticaria, dermatite simil-seborroica. La dermatite atopica dovuta ad un’iperproduzione di IgE in razze


camomilla

calendula

cicatrizzante, lo stesso si può fare con pomate alla Propoli e alla Calendula; infine giovano anche impacchi con tisane di Elicriso, Camomilla, Malva. Un’azione più completa la si ottiene agendo dall’interno e, in caso di allergie, iniziando per tempo (due o tre mesi) con la prevenzione. Per contrastare l’infiammazione generalizzata si può somministrare Vit. E in olio di Ribes nero eventualmente associato, in caso di alopecia, ad olio di pesce arricchito di vit E. Questi prodotti costituiscono una integrazione di acidi grassi omega-3 e omega-6, attivi nel diminuire la produzione dei mediatori chimici responsabili dell’infiammazione. Danno buoni risultati soprattutto nei felini, ma anche nei cani. Pianta principe contro ogni forma di allergia è il

Ribes Nero. Viene utilizzato come M.G. (macerato glicerico) somministrato una o due volte al giorno: stimola le ghiandole surrenali alla produzione di cortisone. Altra pianta utile nella prevenzione è l’Elicriso in T.M. (tintura madre): attenua le reazioni allergiche ed ha un effetto antinfiammatorio. Infine per alleviare lo stato ansioso che si può instaurare per il forte prurito possiamo somministrare estratti di piante ad azione calmante come la Passiflora, Melissa, Valeriana.

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a cura del Dr. MAURO VASCONI

Il Lago di Comabbio e il Lago di Monate sono due piccoli laghi prealpini di origine morenica situati nel bacino idrografico del lago Maggiore, a cui sono collegati per via diretta, tramite il torrente Acquanera per quello che riguarda il lago di Monate, e per via indiretta, tramite il canale Brabbia –Lago di Varese- fiume Bardello, per il lago di Comabbio. I due laghi sono situati uno a ridosso dell’altro, e a un primo sguardo potrebbero sembrare molto simili. Ciò non è esatto in quanto questi due specchi d’acqua presentano delle caratteristiche che li rendono profondamente diversi e queste diversità si riflettono anche sulla loro popolazione ittica. Il lago di Comabbio ha la superficie più estesa tra i due bacini, 3,5 km quadrati contro i 2,5 del Monate, ma presenta una profon-

dità molto bassa. Questa tocca nel suo punto maggiore appena i 6 metri. Questo aspetto rende il Lago di Comabbio più simile a un grossissimo stagno che a un lago vero e proprio. La scarsa profondità delle acque infatti rende omogeneo tutto l’ambiente lacustre, senza creare una vera è propria area pelagica e una zona di fondale, in quanto tutto il lago presenta un ambiente di tipo litoraneo, che negli altri laghi è rilegato alle sponde. Questo ambiente è caratterizzato dallo sviluppo di piante sommerse (macrofite sommerse) anche al centro del lago stesso, in quanto la bassa profondità rende possibile l’arrivo di luce solare anche sul fondo del lago, consentendo alle piante di svilupparsi. La bassa profondità del lago di Comabbio incide anche sullo stato di ossigenazione delle acque in quanto il rime-

Lago di Comabbio - Foto di Gianluigi Premoli 40

scolamento delle acque profonde poco ossigenate e quelle superficiali più ossigenate è molto frequente, la stratificazione termica viene facilmente interrotta. Se questo fatto è positivo per quello che riguarda l’ossigenazione delle acque del fondale, rende però difficile la sopravvivenza di specie ittiche di acqua fredda, in quanto nei mesi estivi anche le acque poste nella zona più profonda hanno una temperatura abbastanza simile a quelle superficiali, quindi ben superiori ai 20 °C. Il lago di Monate invece presenta una zona centrale del lago caratterizzata da una notevole profondità delle acque. Queste porzioni profonde rimangono isolate, grazie alla stratificazione termica, rispetto alle acque superficiali riscaldate dal sole, costituendo un rifugio alle specie ittiche che non sopportano le alte temperature. Anche per quel che riguarda lo stato trofico delle acque i due piccoli laghi della provincia di Varese presentano delle grandi differenze. Il lago di Comabbio presenta delle acque ricche di fosforo, anche se le ultime rilevazioni riportano dei valori notevolmente migliori rispetto a quelli presenti negli anni ’80. Il carico di sostanze organiche provoca la ciclica comparsa di fioriture algali con rischi di scarsa ossigenazione delle acque quando la grande quantità di alghe sviluppatesi consuma ossigeno durante la decomposizione. Questo fenomeno negli ultimi anni fortunatamente non si è presentato con la gravità con cui comparse tra gli anni


Lago di Comabbio - Foto di Gianluigi Premoli ‘80 e ‘90, con anossia delle acque e gravi morie di pesce. Il lago di Monate presenta acque povere di fosforo, che non hanno risentito di inquinamento organico di natura umana. Questo bacino è quindi praticamente nelle condizioni ottimali per quello che riguarda la situazione delle acque, senza aver risentito di alcun tipo di inquinamento. Questo dato è confermato anche dal fatto che le acque del lago di Monate sono tra le poche ad essere balneabili. Anche per quello che riguarda la comunità ittica dei due laghi sono presenti delle differenze abbastanza significative tra i due bacini. Il lago di Monate presenta un ambiente in grado di ospitare pesci della famiglia dei salmonidi grazie alle sua acque, cosa non possibile per il lago di Comabbio. Nel lago di Monate è infatti presente una popolazione abbastanza consistente di coregoni, un salmonide che vive nelle acque aperte, lontano dalle rive, nutrendosi di plancton. Questo pesce si riproduce nei mesi invernali, deponendo le proprie uova su fondali ghiaiosi, mentre in estate si rifugia al centro del lago, nelle porzioni più profonde, dove trova delle temperature adatte alla sua sopravvivenza. Oltre ai coregoni viene segnalata anche la presenza di trota lacustre, anche se in numero scarso. Anche questa specie ittica necessita di acque fresche per vivere, ma inoltre ha anche bisogno per la sua riproduzione della presenza di fiumi immissari nei bacini in cui vive. Questo fattore è limitante per il lago 41


di Monate in quanto non ci sono immissari dalla portata sufficiente per far riprodurre questo pesce, la cui popolazione è sostenuta dallo spostamento di alcuni individui dal lago Maggiore. Nel lago di Monate è inoltre presente anche la bottatrice, assente nel lago di Comabbio; questo pesce vive in ambienti di acque profonde e ben ossigenate. In entrambi i laghi sono presenti anguille, anche se il loro numero è in calo, come del resto in tutta Europa, sia per la pesca che viene fatta di individui giovanile usati per l’allevamento, sia per la presenza di barriere lungo i fiumi che ostacolano la risalita dei giovani individui dalle acque marine, dove sono nati, alle acque dolci, dove completano il loro accrescimento. La popolazione ittica principale del lago di Comabbio è invece costituita da pesci della famiglia dei ciprinidi. In questo bacino sono molto abbondanti carassi e scardole, ma anche carpe. Ultimamente è stato immesso nelle acque del lago anche il gardon, pesce non naturalmente presente in Italia, ma che si è ben ambientato e sta prendendo il posto del triotto. Quest’ultimo è un parente stretto del gardon,

ma è la specie autoctona delle acque italiane, che però ha subito un calo abbastanza generalizzato nelle acque della nostra provincia. Nelle acque del lago di Comabbio è inoltre presente la tinca, anche se la sua popolazione è in calo rispetto al passato, probabilmente a causa della predazione effettuata dal siluro e per la competizione che essa subisce per quello che riguarda il suo ambiente da parte del carassio, specie in rapida espansione. Tutti questi pesci trovano il loro ambiente ideale nel lago di Comabbio in quanto si trovano bene in ambienti ricchi di vegetazione sommersa, sia per quello che riguarda l’alimentazione, sia perché è proprio in mezzo alla vegetazione sommersa che essi depongono le uova. Queste stesse specie ittiche sono presenti anche nel lago di Monate, ma con una numero minore rispetto al Comabbio. Per quello che riguarda le specie predatrice in entrambi i laghi vi sono delle buone popolazioni di pesce persico e luccio, i predatori autoctoni delle acque italiane, ma anche di persico trota e luccioperca, delle specie di origine estera che ormai si sono ben ambientate in Italia e hanno rag-

giunto un equilibrio con le specie italiane. Questo equilibrio non è stato invece raggiunto dall’ultimo pesce introdotto nelle acque della provincia di Varese, ovvero il siluro. Questo pesce è presente per ora solo nel lago di Comabbio, mentre non è stato segnalato nel lago di Monate. Questo pesce è un vorace predatore e raggiungendo in tempi rapidi notevoli dimensioni può causare notevoli problemi alle altre specie ittiche. Un discorso analogo può essere fatto per quello che riguarda il pesce gatto, che non raggiunge le stesse dimensioni, ma può causare lo stesso problemi in quanto la sua popolazione può raggiungere una numerosità molto elevata. Negli ultimi anni si è però notato un calo drastico del numero di pesci gatto presenti nel lago, e la causa è da cercare in una patologia virale che colpisce unicamente questa specie e si manifesta quando la popolazione raggiunge una elevata densità. La popolazione di pesce gatto ha quindi un andamento ciclico, con dei picchi di popolazione a cui seguono poi dei cali molto marcati dovuti ad epidemie.

Lago di Monate - Foto di Gianluigi Premoli 42


PAPPAGALLINI ONDULATI DALLE MILLE SFUMATURE.... na i giovani assumono l’occhio nero con il contorno (iride) bianca = adulti Attenzione : questa regola non vale per il pezzato recessivo e le varietà chiare a occhi neri. In queste varietà l'iride mantiene il colore della pupilla anche da adulto.

MORFOLOGIA: è un piccolo pappagallino appartenente alla famiglia dei psittacidi. Raggiunge i 18 cm di lunghezza. Il piumaggio presenta diversi colori (azzurro, verde, giallo, grigio..) . Oggi esistono diverse varietà di colore e mutazioni come il verde, il blu, il grigio, il viola, l'opalino, il cannella, il lutino, l'albino e tanti altri. Ci sono delle caratteristiche onde attorno agli occhi, sul capo e sul collo, da qui il nome di ondulati. Per riconoscere il sesso dell'animale bisogna osservare la cera sopra il becco a livello delle narici. Se è azzurra è maschio, se è marrone è femmina. Il sessaggio è distinguibile oltre i 6 mesi d'età in quanto il colore della cera nei giovani soggetti è rosata e può ancora mutare. Può vivere in media 10 anni. I giovani cocoriti (fino circa le 12-15 settimane), in particolare, sono facili da indentificare grazie a certe loro caratteristiche. I giovani non hanno l’anello bianco intorno agli occhi. Gli occhi sembrano grandi e neri. Dopo quest’età le piume dei piccoli mutano per lasciare il posto al piumaggio adulto. Il colore della cera dei giovani soggetti inizia ad acquistare il colore definitivo. Entrambi i sessi sviluppano un anello bianco intorno all’occhio (iride). In breve: Fino ca. le 12-15 settimane l’occhio è nero e il contorno (iride) marrone = giovani Dopo ca. la 18 settima-

COMPORTAMENTO: facile da allevare, è un pappagallino molto vivace, robusto e frugale. Simpatico, è l'ideale per chi vuole tenere dei pappagallini in casa, ma non ha una grande esperienza. Con pazienza è in grado di imparare qualche piccolo esercizio di abilità e di imparare a imitare qualche suono o parola. Ha bisogno di compagnia, quindi l'ideale è acquistare più soggetti, evitando però più femmine poichè al sopraggiungere della maturità sessuale diventano molto aggressive tra loro per la conquista del territorio riproduttivo. ALLOGGIAMENTO: La gabbia deve essere spaziosa e a sviluppo verticale, poiché i pappagallini amano arrampicarsi, quindi necessitano che le sbarre siano orizzontali e non troppo distanziate tra loro (il capo può incastrarsi). Vanno poste poi delle mangiatoie e posatoi. E’ importante lasciare sempre a disposizione una vaschetta con acqua fresca e pulita per fare il bagno. Durante il periodo riproduttivo va posto il nido che ha la forma pressoché cubica con un foro centrale. La sistemazione ideale è in una zona luminosa (gli uccelli ricavano un beneficio notevole dall’esposizione alla luce solare diretta, e non filtrata da vetro o plastica. Infatti le radiazioni uvb/uva contenute nella luce solare stimolano nella pelle la formazione della vitamina D, che è indispensabile per far assorbire il 43


calcio contenuto nell’alimento. In qualunque caso occorre lasciare sempre a disposizione una zona d’ombra, in cui il pappagallino possa ripararsi dalla calura eccessiva. ed evitare la morte per un colpo di calore), lontana da fonti di calore, correnti d’aria e ad una certa altezza dal suolo.Come accessori per lo svago ottime sono le scalette e piccoli tronchetti o rami da rosicchiare.

semi (pula) sopra le altre sementi. Sempre disponibile l'osso di seppia e il grit (sassolini selicei). Sarebbe l’ideale anche somministrare due volte la settimana del pastoncino all’uovo, ed ogni giorno durante il periodo riproduttivo e svezzamento dei pullus. Molto graditi anche le spighe di panico. Sia frutta sia verdura devono essere date a temperatura ambiente e possibilmente asciutti (per evitare la formazione di muffe) . ALIMENTAZIONE: esistono delle Attenzione: l'avocado è tossico! specifiche confezioni di sementi secche. L'importante è che nella RIPRODUZIONE: la maturità sesmangiatoia non ci sia un eccesso suale viene raggiunta verso il di semi oleosi (es. girasole). decimo mese, sono uccelli prolifiL'ondulato ne è ghiotto ma l'alto ci e si possono riprodurre tutto contenuto di grassi insaturi è dan- l'anno. Le cocorite possono arrinoso per il metabolismo del pap- vare a riprodursi tutto l'anno, ed pagallino. L’alimentazione deve è un comportamento che si nota essere controllata ed eventual- anche in soggetti in cattività da mente cambiata ogni giorno in generazioni, ma che è meglio eviquanto questi pappagallini hanno tare, altrimenti si pregiudica la l’abitudine di lasciare i gusci dei salute dei riproduttori. Il nido

deve avere dimensioni di ca. 18x15x15 cm. Non è necessario fornire del materiale per la costruzione del nido, in quanto i pappagallini depongono le uova direttamente nella concavità del fondo e i cocoriti decorticano il fondo del nido per ricavarne il materiale d'imbottitura. Eventualmente si possono fornire rami freschi. La deposizione si compone normalmente di 4-5 uova, ma il numero può essere anche maggiore. L'incubazione dura 18-19 giorni. Sarebbe meglio non far riprodurre le cocorite fino l'anno d'età. Questo non perchè sia impossibile, ma perchè le uova spesso non sono fertili e si hanno più problemi (es. ritenzione dell'uovo) e la possibile morte della giovane femmina. (Melopsittacus undulatus) FONTE: ANIMALINELMONDO.COM

Questa specie fu "scoperta" ed iniziò la sua diffusione in cattività nei primi anni del diciannovesimo secolo, durante una spedizione in Australia. Tuttavia, la vera e propria diffusione come animale da allevare in cattività, si ebbe solo verso la metà dell´800,quando un naturalista inglese importò i primi esemplari vivi. La loro diffusione iniziò prima con la sola Inghilterra e in seguito nel resto d´Europa. Per catturare questi esemplari si utilizzavano delle reti in prossimità di corsi d´acqua , o dove si vedevano nidificare, e quindi erano posti all´interno di grosse gabbie per essere poi importati nel continente. Naturalmente i problemi legati al trasporto erano molteplici e questo rendeva difficile che il numero di Cocorita che giungevano vivi fosse elevato, di conseguenza i prezzi di quegli esemplari erano molto alti. In seguito, si ebbero i primi allevamenti casalinghi e dopo un primo periodo d´insuccessi legato all´impossibilità dei pappagallini a riprodursi, casualmente si trovò grazie alle cure amorevoli di una signora berlinese, il modo di farli riprodurre fornendo loro una struttura adeguata (in quel caso il guscio di una noce di cocco) dove furono deposte le prime uova. Questo episodio segnò l´inizio della loro grande diffusione casalinga. Nei primi anni del 1900, nacquero i primi allevamenti commerciali, per sopperire alla richiesta di questi esemplari da parte del mercato europeo, poiché l´Australia ne vietò l´importazione per evitare un´ingiustificata depauperazione della fauna (divieto ancora oggi esistente). Tuttavia gli allevamenti che diedero l´impulso maggiore al mantenimento della diffusione dei Cocorita come uccellini domestico, furono proprio quelli privati dove la maggiore cura ed attenzione che si offriva loro, rendeva più prolifica la loro riproduzione e limitava l´insorgere di malattie. L´allevamento in cattività ebbe come effetto anche quello di contribuire alla variabilità genetica almeno nell´eccezione riguardante le mutazioni del piumaggio. Il colore originario è il verde, ma verso la fine dell´800 si ebbe da prima la comparsa del colore giallo e in seguito del blu, per quanto riguarda il resto delle mutazioni che oggi si riscontrano sono tutte datate dalla prima metà del 900 in poi; ancora oggi negli allevamenti non è raro vedere la comparsa di nuove varietà di colore. Infine, un´altra conseguenza dell´allevamento intensivo, cui è stato sottoposto dal giorno della sua diffusione, è l´aumento della sua taglia corporea, passata dai 18 cm della specie selvatica ai 22-24 cm di quell´allevata. Concludendo si può tranquillamente affermare che oggi i Cocorita siano tra gli uccellini d´allevamento più apprezzati e diffusi e le ragioni di questo sono molteplici: la loro taglia ridotta, la loro intelligenza, la loro simpatia, la loro socievolezza, la loro innata curiosità, la loro bellezza e soprattutto la semplicità nell´allevarli in casa. (fonte:luzsantofragala-codedipaglia.myblog.it)

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L’ARA

a cura di CRISTIAN SIMONE

Rieccomi a parlare di un'altro fantastico pappagallo sud americano : L’ARA. Il termine ARA non si riferisce ad un solo tipo di pappagallo ma racchiude un’intera famiglia, a cui appartengono diverse tipologie di volatili dai colori e dimensioni più svariati. La più piccola è l’ Ara nobilis di appena 30 cm , ma la nostra attenzione si soffermerà sulle grandi ARA che sono in certo modo i pappagalli simbolo del sud America con la loro imponente dimensione, da 85 a 100 cm. La più comune delle Ara che ci può capitare di vedere nei pet shop è l’Ara Ararauna che viene comunemente chiamata ara blu e gialla.

sono comunemente riprodotti in cattività, per garantire animali docili e socievoli. Non acquistate quindi animali di provenienza incerta e soprattutto garantitevi che il pappagallo sia svezzato, ossia che si alimenti autonomamente senza più ricorrere all’ alimentazione artificiale. Un altro piccolo consiglio che posso dare è di diffidare da offerte a basso costo che trovate su internet perché in molti casi si sono rivelate delle vere e proprie truffe. Questi animali sono molto costosi, il prezzo può variare da 2000 a 3000 euro per le specie più comuni, quindi non fidatevi di prezzi troppo bassi.

Il gioco per questi animali rappresenta un momento molto importante a cui è necessario dedicare del tempo. Anche l’alloggio deve essere idoneo per un pappagallo di queste dimensioni. Personalmente è una razza a cui sono molto affezionato anche perché ne ho posseduta una che ha vissuto fino a più di 40 anni. In natura questi splendidi animali sono fortemente minacciati di estinzione, provocata dalla caccia, dalle catture illegali, ma soprattutto dalla distruzione degli ambienti e dei siti di nidificazione. Per questi motivi, questi animali 46

Occorre considerare che trattandosi di animali molto grossi, rumorosi e longevi ( vivono dai 60 agli 80 anni) è importante ponderare attentamente la decisione di acquistarne uno. Dal punto di vista nutrizionale è errato pensare che questi splendidi animali si nutrono di semi di girasole o di cose che mangiamo


noi. Per far vivere a lungo questi pappagalli occorre nutrirli nel modo più vario e completo possibile, facendosi aiutare magari da un buon veterinario o da qualche commerciante esperto in materia. Il gioco per questi animali rappresenta un momento molto importante a cui è necessario dedicare del tempo. Anche l’alloggio deve essere idoneo ad ospitare un pappagallo di queste dimensioni.

Questi animali sono molto costosi, il prezzo può variare da 2000 a 3000 euro per le specie più comuni, quindi non fidatevi di prezzi troppo bassi.

Vivono dai 60 agli 80 anni Sconsiglio il trespolo e soprattutto le classiche catenelle che espongono i pennuti a gravi traumi fisici e psichici. Meglio una grande gabbia a cui però sia permesso di uscire , sotto la supervisione del padrone, per poter passare più tempo possibile a contatto con l’uomo. Il trespolo potrà servire come luogo di appoggio momentaneo.

Anche questi animali sono tutti regolamentati dalla convenzione di Washington ( argomento ampiamente trattato nello scorso numero di “animali in forma”) e quindi prevedono una serie di documenti che il venditore (allevatore o commerciante che sia) dovrà correttamente rilasciare all’acquirente. Inoltre con il nuovo regolamento, per tutti quei pappagalli nati dal 2008 in poi è obbligatoriamente previsto l’anello inamovibile o il microchip ( generalmente viene usato l’anello) di identificazione. Quindi se decidete di acquistare un soggetto giovane assicuratevi che abbia un segno di riconoscimento. Ci sarebbe molto da scrivere su questi affascinanti pappagalli ma fatte queste piccole considerazioni vorrei concludere dicendo che le are allevate a mano sviluppano un legame molto stretto con il loro padrone ma non bisogna sottovalutare che possiedono un grande becco robusto in grado di rompere qualsiasi oggetto e che i suoi vocalizzi potrebbero non piacere ai vicini di casa, ma purtroppo sono comuni esigenze delle ara in natura che mantengono anche in cattività. Quindi prima di decidere di acquistarne uno documentatevi approfonditamente sulle necessità, pregi e difetti di questo animale , ma vi assicuro che se deciderete di condividere il vostro tempo con un ara avrete trovato veramente un compagno di avventura fedele per la vita.

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DILATAZIONE GASTRICA - GDV “il mio cane è molto agitato... ha una salivazione esagerata... ha la pancia gonfia”. “il mio cane cerca di vomitare ma non riesce... ha la pancia gonfia”...”ho trovato il mio cane collassato in giardino con la pancia gonfia”. Queste telefonate tipo che riceviamo in pronto soccorso più frequentemente in tarda serata o nel cuore della notte. Si tratta di una vera e propria emergenza: la dilatazione - torsione gastrica (GDV). La GDV è una sindrome ad insorgenza acuta: lo stomaco aumenta di volume, si dilata per l’accumulo di gas e liquidi... si trasforma in una sorta di pallone oscillante all’interno dell’addome. L’improvviso aumento di volume dello stomaco impedisce i normali mezzi fisiologici di rimozione dell’aria (eruttazione) e del cibo (vomito) e così il gonfiore aumenta ulteriormente. Immaginate una grossa sacca (stomaco) piena d’aria, cibo e acqua, che, sospesa tra le due corde (esofago da una parte intestino dall’altra) inizia ad oscillare: basta un movimento deciso (uno scatto, le scale fatte di corsa, una rotolata per terra) che l’oscillazione è tale da far compiere alla “sacca” un 1/2 giro o addirittura un giro completo intorno al suo asse trasversale. In questo giro trascina con sè la milza e porta alla compressione di alcuni vasi sanguigni molto importanti tanto che in breve tempo si instaura una situazione di shock. Non mi dilungo sui processi che si innescano ma vi porto direttamente all’esito: il cuore... la centralina di ogni essere vivente... va in corto circuito, di conseguenza tutto l’organismo, da cui il collasso! Non voglio fare del terrorismo ma si tratta veramente di una situazione nella quale non si deve temporeggiare. Più tempestivo è l’intervento maggiori sono le probabilità di salvare il nostro fedele amico!

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Ma chi è più a rischio? Quali sono le cause scatenanti? La GDV si verifica soprattutto nei cani di taglia grossa o giganti con il torace profondo (alano. san bernardo, pastore tedesco, setter irlandese e gordon, doberman, weimaraner). Tra le razze di taglia media l’incidenza è maggiore negli Shar-pei ed i basset hound. Anche se la “grossa taglia” è un fattore predisponente nessuno è indenne: possono essere colpiti anche cani piccoli e gatti! La GDV può verificarsi in animali di qualsiasi sesso e età ma è più frequente in quelli di mezza età o negli anziani. Circa le cause a oggi non si è ancora individuato un fattore responsabile: si chiama in causa un’anomalia nella motilità gastrica. Tra i fattori di rischio sicuramente giocano un ruolo fondamentale l’indigestione di grandi quantità di cibo e/o acqua nonchè qualsiasi attività fisica intensa dopo il pasto. Consigli utili? Non dare un unico pasto voluminoso ma dividi la razione in più pasti. Hai un cane “idrovora” (ingurgita il cibo senza masticarlo)? se mangia crocchette rompile o addirittura sfarinale. Evita lo stress durante l’alimentazione... se hai più cani eventualmente separali quando mangiano... l’ansia che gli altri rubino il cibo porta al non masticare! Limita l’esercizio pre- e soprattutto post-pappa! In genere, per i cani appartenenti alle razze a rischio, consiglio l’esecuzione della gastropessi profilattica. La gastropessi è un intervento chirurgico di ancoraggio dello stomaco alle ultime costole o alla parete addominale. Mi raccomando non esitare!

a cura della Dott.ssa LARA PRANDONI

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a cura di dr. PAOLO FERRE’ Lo sapevate che un cane su 500 viene colpito dal DIABETE? Come per l’uomo anche per i nostri amici a quattro zampe il DIABETE MELLITO è un problema molto più comune di quanto non si pensi. Questa patologia cronica è spesso correlata ad una condizione di sovrappeso in cani di mezza età od anziani. L’organismo animale ha la necessità di approvvigionarsi di energia tramite l’ingestione di alimenti che vengono trasformati durante la digestione in componenti più semplici: proteine, grassi e zuccheri. Nell’animale sano gli zuccheri o carboidrati assorbiti dal tubo digerente entrano nel circolo sanguigno ma per poter essere utilizzati dall’organismo hanno bisogno di una sostanza ormonale prodotta dal pancreas endocrino denominata insulina. Quando si altera questo delicato meccanismo biochimico con produzione insufficiente o addirittura assente di insulina si ha un innalzamento delle concentrazioni di carboidrati nel sangue chiamata iperglicemia. Se tale condizione persiste porta inevitabilmente a danneggiare 50

vari tessuti dell’organismo che conducono all’insorgenza di ulteriori situazioni patologiche quali: debolezza generalizzata, insufficienza renale, cataratta oculare, infezioni specie a livello renale e cutaneo. I segnali che si possono riconoscere sono: sete, urinazione e appetito aumentato nonchè perdita di peso. Una volta riconosciuti tali sintomi sarebbe utile portare l’animale dal veterinario per ottenere una diagnosi completa e tempestiva. Questa patologia può essere accertata con una visita clinica generale al cane e un ‘analisi di laboratorio eseguita su campioni di sangue e di urine. Se il cane risultasse affetto da questa condizione di anormalità sara’ possibile instaurare una terapia adeguata che consiste nella somministrazione regolare di insulina a casa vostra, in una dieta specifica e nell’esercizio fisico appropriato. Il DIABETE MELLITO nel cane è una patologia cronica con cui oggi si può facilmente convivere dando al vostro amico a quattro zampe una qualità di vita migliore.


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a cura del Dr. MASSIMO ERRICO e del Dr. ALESSIO CERIANI L'argomento Leishmaniosi per chi possiede un cane oggi è abbastanza familiare così come sempre più diffuso e pubblicizzato è l'uso di antiparassitari efficaci non solo contro le pulci e le zecche, ma anche contro le zanzare. La Leishmaniosi appunto è una malattia del sangue del cane, e non solo, che viene trasmessa da una zanzara, appartenente al genere dei flebotomi. Questi dannosi insetti per la salute del nostro cane vivono nei periodi più caldi dell'anno, in particolare dall'inizio della primavera alla fine dell'estate, soprattutto lungo le zone costiere; ma ormai in epoca di globalizzazione anche i flebotomi si stanno diffondendo in zone prima non ritenute habitat naturale. Così dalle zone costiere e del sud Italia la malattia comincia a manifestarsi con sempre maggiore frequenza anche nel Nord della nostra penisola. L'animale contrae l'infezione attraverso la puntura di una di queste zanzare, portatrici del protozoo Leishmania; attraverso la saliva del flebotomo la Leishmania penetra nel sangue del nostro animale e dopo un periodo variabile, minimo di sei mesi, la malattia può cominciare a manifestarsi. Esiste una forma viscerale, che è quella più violenta che può portare rapidamente

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a morte l'animale per compromissione degli organi interni, in particolare rene e fegato, e una forma che viene detta cutanea. Questa forma in realtà non colpisce solo la cute, sulla quale compaiono una dermatite forforacea accompagnata spesso da ulcere sulle zampe, orecchie, muso, tartufo e coda, ma si accompagna anche ad altri sintomi. Possiamo avere infatti forme oculari di cheratocongiuntivite, otiti, onicogrifosi (unghie lunghe e arcuate), dimagrimento e paradossalmente aumento dell'appetito, zoppie. La malattia come detto in precedenza può non manifestarsi subito dopo il contagio; il tempo minimo è di sei mesi, ma a volte trascorrono anche anni durante i quali l'animale resta siero positivo senza essere malato. Una volta comparsa, invece, la malattia può avere un' evoluzione variabile in dipendenza soprattutto dalle capacità del sistema immunitario dell'animale e dalle cure appropriate, in virtù delle quali molti cani riescono anche a convivere con la malattia per lungo tempo se non per tutta la vita. Non essendo stato ancora scoperto un medicinale capace di stroncare in maniera definitiva la malattia, le cure attuali mirano soltanto a rallentarne la progressione spesso con ottimi risultati.

Risulta pertanto fondamentale la prevenzione. Ricordate sempre nel periodo primavera-estate di proteggere l'animale con antiparassitari specifici consultando sempre prima il veterinario e di richiedere periodicamente un semplice test sul sangue del cane, che può essere effettuato direttamente dal veterinario nella sua clinica o da un laboratorio su richiesta. Nel sud Italia dove la malattia è particolarmente presente alcune ASL veterinarie addirittura lo effettuano gratuitamente. E' importante infatti tenere sotto controllo la diffusione della malattia nel cane, perchè la Leishmaniosi è una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile dall'animale all'uomo. Nel caso specifico non c'è un contagio diretto da cane a uomo, è sempre il flebotomo che funge da vettore, ma il cane rappresenta un serbatoio...quindi più cani sieropositivi o malati, più flebotomi capaci di infettare altri cani e l'uomo. Negli ultimi anni infatti sono progressivamente aumentati anche i casi di Leishmaniosi umana. Proprietari di gatti invece state sereni, per fortuna i nostri mici al momento possono dormire tranquilli, anche con qualche zanzara che gli ronza nelle orecchie...


a cura del Dr. PAOLO PELLINI

La filariosi cardiopolmonare è una malattia che può colpire i carnivori domestici, in particolare il cane, ed è diffusa nelle aree temperate e tropicali di tutto il bacino mediterraneo europeo. In Italia le aree storicamente endemiche per questa parassitosi sono la Pianura Padana, le zone prealpine e preappeniniche, l’Emilia Romagna e la Toscana. Tuttavia, a causa del frequente spostamento di cani al seguito dei proprietari da aree endemiche a non endemiche, molte zone considerate indenni sono diventate a rischio. La filariosi è stata infatti isolata nel Lazio, nelle Marche, in Campania ed in Sardegna. L’agente eziologico è la Dirofilaria

immitis, un parassita che da adulto vive nelle arterie polmonari e nelle camere cardiache (atrio e ventricolo) di destra. Si tratta di un verme sottile, biancastro, circolare come uno spaghetto, che raggiunge la lunghezza di 20-30 cm e che generalmente è presente in più individui ( anche diverse decine). Ciclo vitale Il ciclo vitale della Dirofilaria è piuttosto complesso: necessita di un ospite definitivo (cane e in misura minore gatto) in cui il parassita riesce a raggiungere lo stadio adulto, vive e si riproduce, e di un ospite intermedio, la zanzara, che ne veicola le forme larvale (microfilarie), diffondendo l’infestazione.

Nell’ animale malato le femmine deI parassita adulto, dopo la fecondazione, liberano nel circolo sanguigno le micro filarie. Esse vengono assunte direttamente dalla zanzara quando punge l’animale per compiere il suo pasto di sangue. All’interno dell’ apparato buccale della zanzara avviene un processo di maturazione larvale in un periodo di tempo compreso tra 10 giorni e un mese, trascorso il quale le larve sono infestanti cioè se inoculate dalla zanzara nella cute di un altro ospite definitivo esse sono in grado di migrare attraverso il sottocute fino a raggiungere la localizzazione definitiva cardiaca e circolatoria. Quest’ultima parte dello sviluppo

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del parassita (periodo di prepatenza) richiede circa 6 mesi nel cane e 8 nel gatto. L’adulto può vivere anche 5 anni nel cane, 23 nel gatto. I fattori che influenzano la diffusione di questa parassitosi sono legati agli ospiti definitivi che mantengono una microfilariemia elevata( cioè la presenza di larve nel sangue) per lunghi periodi, alla presenza dell’ospite interme-

dio cioè di diverse specie di zanzare idonee alla trasmissione del parassita e al clima per quanto concerne la possibilità e velocità di crescita delle larve all’interno delle zanzare. Segni clinici La pericolosità della filariosi è rappresentata dal parassita adulto e dalla sua quantità. Poche macrofilarie possono essere tollerate per un certo periodo di tempo, molte provocano alterazioni gravi e repentine, perlopiù fatali. A carico delle arterie polmonari il danno si traduce in una endoarterite proliferativa che conduce a ipertensione polmonare e quindi a una progressiva insufficienza cardiaca. Nel cuore invece i parassiti adulti possono ostacolare il flusso di sangue e portare a emolisi (rottura dei globuli rossi). Inoltre in qualsiasi momento, la morte di un adulto ed il suo distacco dalla parete dei vasi sanguigni a cui è aggrappato, può provocare un’ embolia polmonare. Le micro filarie circolanti possono invece portare a danni renali. La malattia però, evolve in forma subdola e i primi sintomi si riescono a vedere solo quando la situazione inizia ad aggravarsi; i più frequenti e caratteristici sono rappresentati da tosse, abbattimento, facile affaticabilità durante un esercizio fisico, collassi, gonfiori agli arti (edemi) e ascite, cioe’ accumulo di liquido nell’addome. Il medico veterinario dopo aver rilevato questi sintomi nel cane o nel gatto, eseguirà un esame del sangue specifico per accertare la presenza del parassita e potrà avvalersi di un esame radiografico del torace e di un’ecocardiografia per valutare tutti gli eventuali problemi insorti. Terapia e prevenzione La Terapia, effettuata esclusivamente dal veterinario, è volta dapprima ad eliminare i parassiti adulti che vivono nel cuore dell’animale parassitato per evitare che causino danni permanenti al

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cuore. In un secondo tempo si agisce sulle microfilarie circolanti, per eliminare il rischio di contagio. Viste le dimensioni delle filarie, è facilmente intuibile come la parte adulticida di questo processo possa essere molto rischioso. Infatti, a seguito della somministrazione del farmaco filaricida, i parassiti morendo si staccano dal cuore ed entrano in circolo, dove prima di essere lisati dal sistema immunitario, possono causare gravi complicanze, quali trombi e occlusioni vasali. La terapia, pertanto, è potenzialmente pericolosa ed è quindi essenziale prevenire l’infestazione ed effettuare periodicamente esami del sangue di controllo, per evidenziare eventuali parassiti. La profilassi deve essere fatta tutti gli anni per un periodo che varia da zona a zona e che dipende dalla presenza delle zanzare. Va effettuata con la somministrazione di un farmaco per bocca una volta al mese, entro 30 gg dalla comparsa delle zanzare fino al mese successivo alla loro scomparsa. Il farmaco è infatti retroattivo, cioè agisce sui parassiti eventualmente inoculati il mese precedente ed uccide le larve infestanti prima che si trasformino in adulti. Molti prodotti in commercio hanno efficacia anche contro alcuni parassiti intestinali. Pertanto per la profilassi della filaria, è utile adottare un farmaco col più ampio spettro d’azione anche contro questi pericolosi ospiti indesiderati, in modo da effettuare contemporaneamente un continuo intervento di “pulizia interna” dei nostri cani, evitando così eventuali complicazioni. Viste comunque le variabili della filariosi legate ai più diversi fattori (clima, età del cane, razza ecc.) è bene rivolgersi al veterinario per ottenere il consiglio migliore. .


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Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari delle Province di Como e di Lecco dott. Luciano Millefanti Professione Veterinario

Le emergenze che si sono succedute nel corso di questi anni hanno avvicinato sempre di più il concetto della salute animale a quello della salute umana. Si parla infatti di una sola salute declinata in diversi settori di competenza. Il Medico Veterinario per corso di studi, cultura, attività svolte, rappresenta la figura professionale che sta al centro di questa visione globale della salute. Il testo della promessa professionale che viene letto dal giovane laureato al momento dell’iscrizione all’Albo bene rappresenta e sintetizza questo concetto. Vediamolo insieme: “Entrando a far parte della Professione e consapevole dell’importanza dell’atto che compio prometto solennemente di dedicare le mie competenze e le mie capacità alla protezione della salute dell’uomo, alla cura e al benessere degli animali, promuovendone il rispetto in quanto esseri senzienti; di impegnarmi nel mio continuo miglioramento, aggiornando le mie conoscenze all’evolvere della scienza; di svolgere la mia attività in piena libertà e indipendenza di giudizio, secondo scienza e coscienza, con dignità e decoro, conformemente ai principi etici e deontologici propri della Medicina Veterinaria.”. Come si vede la salute dell’uomo non è separata dalla cura dell’ animale, così come il benessere degli animali non è separato dal loro rispetto in quanto esseri senzienti. Il testo richiama poi gli elementi che sempre devono accompagnare l’attività professionale del Medico Veterinario. L’aggiornamento, la libertà e l’indipendenza di giudizio, l’attività svolta secondo scienza e coscienza assieme alla dignità e al decoro professionale sono anche il fulcro della deontologia. Il comportarsi secondo scienza e coscienza deve essere inteso come espressione di quel delicato equilibrio che accompagna il Medico Veterinario nelle scelte cliniche caso per caso, tra bagaglio scientifico collettivo ed individuale e le personali convinzioni morali. Scienza e coscienza non sono oggetto di arbitrio, ma seppure lasciate alle singole individualità professionali, possono sempre essere giudizio esterno del corpo professionale e prevedono assunzione di forti responsabilità professionali sul proprio operato. L’Ordine, oltre che svolgere le funzioni che gli sono affidate dalle norme istitutive, vigila affinchè gli interessi della Categoria si coniughino con quelli della collettività, in risposta a comuni esigenze sanitarie in primo luogo, ma anche etiche e giuridiche, nell’ambito della salvaguardia e del benessere degli animali. L’Ordine favorisce il dialogo tra le diverse componenti interne della Professione e tra questa e le componenti esterne: utenti, istituzioni, associazioni, enti, autorità , mondo accademico. La sede dell’Ordine dei Medici Veterinarii delle Province di Como e di Lecco è a Como in via Tomaso Grossi 8/a. Nei giorni di martedì, giovedì e venerdì è sempre possibile contattare la segreteria al numero 031 304949. L’indirizzo mail è il seguente : veterinari@collegiriuniticomo.191.it . Le attività dell’Ordine sono consultabili sul nuovo sito www.veterinaricomolecco.org . Dott. Luciano Millefanti

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Ve t e r i n a r i - a r e a DISTRETTO VETERINARIO DI COMO: Via P. Stazzi, 3 - Como Tel. 031/370300-301 veterinaria.como@asl.como.it

Como

DISTRETTO VETERINARIO BRIANZA: Viale Ospedale, 18- Cant첫 Tel. 031/713430 veterinaria.brianza@asl.como.it

DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIO: Via Garibaldi, 64 - Porlezza Tel. 0344/62828 veterinaria.mal@asl.como.it

DISTRETTO VETERINARIO SUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMO: Via Roma, 61 - Olgiate Comasco Tel. 031/999320 veterinaria.sudovest@asl.como.it

tel: 031 62 61 65

PETRUZZELLIS FRANCESCO 22014 Dongo (CO) - Via Campiedi, 1

tel: 0344 82 165

tel: 031 61 94 45

DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO 22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53

tel: 031 64 06 25

CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI 22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81

FALLETTI VITTORIO 22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19

tel: 031 61 15 37

TESTA FABIO AMBULATORIO VETERINARIO 22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1

tel: 031 82 16 45

TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO 22036 Erba (CO) - Via Sciesa, 6

tel: 031 64 08 77

CLINICA DR. LONGONI 22060 Arosio (CO) - Via Oberdan, 11

tel: 031 76 23 40

AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI 22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24

tel: 031 98 70 40

tel: 031 68 11 43

DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO 22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23

tel: 031 92 04 71

SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 22021 Bellagio (CO) - Via Valassina, 140

tel: 031 95 03 41

AMBULATORIO DR.SSA SANCHEZ 22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30

tel: 031 98 65 91

AMB. VET. D.SSA SIMONA LONGONI 22063 Cant첫 (CO) - Via Puecher, 11

tel. 031 70 60 71

CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO 22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62

tel: 031 28 36 88

CLINICA VETERINARIA LA TORRE 22063 Cantu' (CO) - Via Fossano, 17

tel. 031 35 10 020

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO 22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b

tel: 031 74 49 02

tel. 031 73 20 03

VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR. 22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e

tel: 031 74 47 82

TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO 22063 Cantu' (CO) - Viale Madonna, 19

tel: 031 71 46 40

MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO 22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25

tel: 031 51 19 08

CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA 22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78

tel: 031 68 44 44

AMBULATORIO ASSOCIATO CERATI PISONI ROTA 22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70

tel: 0344 32 99 0

CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE 22060 Carugo (CO) - Via Toti, 23

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RICEPUTI DR. ANNALISA AMBULATORIO VETERINARIO 22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2

tel: 031 47 11 20

BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO 22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14 RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO 22040 Alzate Brianza (CO) - Viale Vidario

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CAMPANELLA DR.SSA PAOLA 22063 Cantu' (CO) - Via Genova, 2

STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALA Cassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084 BERETTA DR. LUCIANA AMBULATORIO VETERINARIO 22020 Cavallasca (CO) - Via al Roccolo, 1

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AMBULATORIO DI MODONESI DR.M. E VINTANI DR. M. 22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33

tel: 031 77 35 87

AMB. ASS. DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI 22072 Cermenate (CO) - VIA CARLO MORESCHI, 38 GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO 22012 Cernobbio (CO) - VIA CINQUE GIORNATE, 4 CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25

tel: 031 72 40 092

tel: 031 34 03 69

tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89

ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO 22100 Como (CO) - VIa Pio XI

tel: 031 54 32 31

AMBULATORIO COLOMBO MATTEO 22100 Como (CO) - Via Milano, 38/c

tel: 031 24 24 93

STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO 22100 Como (CO) - Piazzale S. Rocco, 43

tel: 031 26 14 33

AMBULATORIO DR. BARBATTI E DR. LEVY 22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27 tel: 031 99 07 37 Orari: 10.00 - 12.00 / 16.00 - 19.30 - sabato 10.00 - 12.00 / 16.00 - 18.00 AMBULATORIO BIANCO ELIO 22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139 Orari: 10.00 - 12.00 / 16.00 - 19.00 - sabato 10.00 - 12.00

tel: 031 94 43 77

AMBULATORIO MOLTENI DR. LUCA 22020 Pellio Intelvi (CO) - Via Molino, 16

tel: 031 83 01 17

ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO 22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9

tel: 0344 72 532

AMBULATORIO VETERINARIO ASS.TO 22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3

tel: 02 96 75 13 70

AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO 22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2

tel: 031 21 06 46

SEMEGHINI DR. IPPOLITA 22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1

tel: 031 56 04 24

BIANCHI DR. ALESSANDRO 22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33

tel: 031 36 05 45

CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO 22078 Turate (CO) - Via Vittorio Veneto, 3

tel: 02 96 88 446

AMBULATORIO VETERINARIO MARIO ROSSI 22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26

tel: 031 26 99 56

MOSCATELLI DR. DOMENICO 22100 Como (CO) - Via Scalabrini, 6

tel. 031 52 13 95

SENECA GIOVANNI 22100 Como (CO) Via Monte Grappa, 74

tel: 031 30 02 30

GABRIELE NICOLA AMBULATORIO VETERINARIO 22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29

tel: 031 90 11 64

ORDINI MEDICI VETERINARI 22100 Como (CO) - Via Grossi Tommaso, 8/a

tel: 031 30 49 49

GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO 22063 Vighizzolo (CO) - Via Italia, 29

tel: 031 73 14 25

tel: 031 30 09 63

AMBULATORIO MAMBRETTI TONELLI 22044 Villa Romano' (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9

tel: 031 60 54 44

BOLOGNA SERGIO 22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12

RASTRELLI DR. PAOLO 22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio tel. 031 98 70 40 tel. 031 98 70 40 Cell. 347/3811727

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GRASSI DR.SSA LAURA 21030 Cugliate Fabiasco (VA) - Via Molinazzo, 4

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RAVAZZOLA DR.SSA MONICA 21030 Cuveglio (VA) - Via battaglia S.Martino, 82

CLINICA VETERINARIA CITTA' DI LUINO DEI DOTTORI DEDE' E HOFMANN 21016 Luino (VA) - Via Voldomino, 11 tel: 0332 51 10 00

CLINICA VETERINARIA LUVINATE DI ZANETTI DR. CORRADO 21020 Luvinate (VA) - Via Vittorio Veneto, 56 tel: 0332 22 00 92 AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI BROLPITO ALBERTO E DONAGGIO BARBARA 21020 Malnate (VA) - Via Leopardi, 1 tel: 0332 42 83 56 REBELLATO DR. PATRIZIA 21030 Marchirolo (VA) - Via S. Camillo, 32 TIMPERANZA ILARIA 21020 Monvalle (VA) - Via Della Cappella, 20

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AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR.SSA MIRIAM 21026 Gavirate (VA) - Via Maggioni,8

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AMBULATORIO VETERINARIO SESSA DR. PIERO 21026 Gavirate (VA) - Via Al Lido, 5

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AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR. MARIO ANTONIO 21039 Valganna (VA) - Via Isella, 2 tel: 0332 71 63 66

AMBULATORIO VETERINARIO ALBINI DR.SSA CARLA E ALBINI DR.SSA LUISA 21056 Induno Olona (VA) - Via Spagnoletto, 10 tel: 0332 20 26 05

CLINICA VETERINARIA CROCE AZZURRA - DR. AMEDEO PINI 21100 Varese (VA) - Viale Belforte, 168 tel: 0332 33 02 44 TERZAGHI DR. CAMILLO 21100 Varese - Via Cassiodoro, 11

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tel: 0332 55 22 99

tel: 0332 62 63 96

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AMBULATORIO VETERINARIO GIAVAZZI DR.SSA GIUSEPPINA 21016 Luino (VA) - Piazza Marconi, 31/A tel: 0332 53 51 37 AMBULATORIO VETERINARIO ALTO VERBANO DEI DOTTORI PAOLA LONGHI E MASSIMILIANO BOGNI 21016 Luino (VA) - VIA Luigi Bernardino, 37

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tel: 0332 53 56 96

AMBULATORIO VETERINARIO VARESE LAGO 21100 Varese - v. G. Macchi, 99

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PECCATI DOTT. CLAUDIO 21100 Varese - v. Ravasi, 23

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AMBULATORIO VETERINARIO DOTT.SSA KETTY PERU 21100 Varese - Via Giuseppe Giusti, 12/A

tel: 0332 26 46 96

DI BENEDETTO DR. SALVATORE 21100 Varese - Via Colleverde,32

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AMBULATORIO VETERINARIO LOREFICE DR. GIUSEPPE 21100 Varese - Via Monte Santo, 29

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MARCHIORATO DR. PAOLO CARLO 21100 Varese - Via Sanvito Silvestro, 103

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COSA FACCIAMO: Collaboriamo al censimento delle colonie feline al loro sostentamento al fine di limitare il randagismo e la diffusione della leucemia e HIV felina. Queste malattie non trasmissibili all'uomo si stanno diffondendo con estrema rapidità. Qualche numero. Varese città ha censito circa 50 colonie feline per un totale di circa 365 soggetti, naturalmente questi dati sono in continuo mutamento per molteplici motivi: morti, nuovi abbandoni, spostamenti dei soggetti. Siamo riusciti a dare in adozione 138 gattini, possibili randagi, dando loro una casa, e con difficoltà anche qualche gatto maturo e a volte anziano. Un animale vuol dire farsene carico con amore ma nel rispetto della loro etologia. Questi messaggi dovrebbero poter essere trasmessi già alla scuola materna. In questo senso abbiamo diversi progetti alcuni già sperimentati. Ci piacerebbe mettere la nostra esperienza a disposizione. CHIUNQUE VOLESSE PUÒ CONTATTARCI AL NUMERO TELEFONICO 339 3506480 OPPURE ALL’INDIRIZZO EMAIL: a.micirandagi@virgilio.it

Associazione senza scopo di lucro il Club del Gatto Siamese opera per la promozione e la tutela nonché la conoscenza la diffusione e la salvaguardia del gatto Siamese, delle Razze Gruppo IV (Balinese, Seychellois, Peterbald, Oriental Shorthair Oriental Longhair ) e del loro patrimonio genetico ne incoraggia l’allevamento e lo sviluppo, dando l’opportunità di mettere a confronto un lavoro di selezione e di miglioramento dello standard, promuovendo in tal senso studi e scambi di esperienze ponendosi come punto di riferimento per allevatori e proprietari. E' riconosciuto dall'Associazione Nazionale Felina Italiana ANFI (l’unica Associazione riconosciuta dallo Stato) e dalla Federazione Internazionale Felina FIFe.

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Mondo Vagabondo ONLUS ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

Via Sangiano 35 – 21014 Laveno Mombello (Va) Tel. 328 6036274 – 3476929732 - fax 0332 747624 www.mondovagabondo.net email: info@mondovagabondo.net

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE NASCE DALL'ENTUSIASMO DI UN GRUPPO DI AMICI CHE DA ANNI CERCA DI FAR VIVERE NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE ALCUNI ANIMALI MOLTO DISAGIATI, "INCONTRATI" PERSONALMENTE O SEGNALATI DA CONOSCENTI. MONDO VAGABONDO INTERVIENE FORNENDO CUCCE, CIBO ADEGUATO, CURE MEDICHE, RECINTI SPAZIOSI, SENZA TRASCURARE COCCOLE E PASSEGGIATE. PER QUANTO RIGUARDA I GATTI, CHE VIVONO LIBERI IN "COLONIE FELINE", CI OCCUPIAMO SOPRATTUTTO DI STERILIZZARE LE FEMMINE PER EVITARE INGESTIBILI CRESCITE NEL NUMERO. ABBIAMO BISOGNO DI VOI, PER RIMEDIARE ALMENO IN PARTE A CIÒ CHE TROPPI NOSTRI SIMILI FANNO PATIRE AGLI ANIMALI. LA NOSTRA ASSOCIAZIONE COLLABORA, CON LA STRUTTURA “I NOBILI NATI” DI VERGIATE (VA). PER CHI VOLESSE VEDERE I BELLISSIMI OSPITI DEL CANILE, PUÒ CONSULTARE IL NOSTRO SITO INTERNET. CLICCANDO L’IMPRONTA DI CANE CHE SI TROVA SUL VIDEO CON LA SCRITTA “QUA LA ZAMPA” SI HA L’ELENCO DETTAGLIATO DEI CANI PRESENTI, PRONTI E DESIDEROSI DI ESSERE ADOTTATI!

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ANGERA

TERNATE

COMABBIO

TRAINO

AZZATE

GAZZADA S.

DAVERIO BRUNELLO

CASALE LITTA

MORAZZONE

CROSIO

MERCALLO

OR

MIR

SESTO CALENDE

AG O

NA GO

CASTRONNO

VERGIATE

M

UFFICIO DI ANGERA P.ZZA GARIBALDI, 1 TEL. 0331/960161

SU

UFFICIO DI GAZZADA VIA ROMA, 18 TEL. 0332/877035-036

A

CARONNO VARESINO

TE ZA BIZ AL

SOMMA LOMBARDO

GALLARATE

CAIRATE

CASSANO MAGNAGO

CASORATE

CAVARIA

OGGIO NA

CARNAGO

GOLASECCA

JERAGO CON O.

BESNATE

ARSAGO SEPRIO

AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI GALLARATE CORSO LEONARDO DA VINCI, 1 TEL. 0331/709947 FAX 0331/709965 E-MAIL:veterinarigallarate@asl.varese.it

EDON

E BUGUGGIAT

CADREZZATE

RANCO

VARANO B.

TRAV

ISPRA

Sud - Gallarate

USMATE

Ve t e r i n a r i - a r e a

CARDANO AL CAMPO VIZZOLA TICINO

CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 21041 Albizzate (VA) - Via Dinarda, 23 tel: 0331 99 40 24

SAMARATE FERNO

LONATE POZZOLO

CENTRO VETERINARIO DEI DOTTOR HETTINGER MICHAEL E NEDALINI PATRIZIA STUDIO ASSOCIATO 21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44 DESTITO DR.SSA ANNALISA 21010 Arsago Seprio (VA) - Via Garibaldi, 21 GANGI DR. MASSIMO 21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47 STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7

tel: 0331 96 03 18 MAZZUCCHELLI DR. MAURIZIO 21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1

tel: 0331 78 20 23

REVEL DR. MASSIMO 21013 Gallarate (VA) - Via Covetta, 8/A

tel: 0331 79 30 71

AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADA DEI DOTTORI GOBBI A. E MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14

tel: 0332 46 16 03

AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13

tel: 0332 78 01 80

AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI STEFANIA DI TIZIO E CRISTIANO COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49

tel: 0331 66 92 74

tel: 0331 29 67 74

tel: 0331 27 50 43

tel: 0331 27 55 32

LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR.SSA ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18 CLINICA VETERINARIA MALPENSA srl DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55 NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9 tel: 0331 95 38 54

AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR.SSA ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50

AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18

tel: 0331 73 11 44

MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13

tel: 0331 92 45 38

AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A

tel: 0331 92 10 85

BOTTINI DR. LAURA 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22

tel: 0331 99 15 03

AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20

tel: 0331 98 50 04

AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONE STUD. ASS. DOTT. MARTINOLI-STRAPPO-DE TONI-PORETTI 21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22

AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39

tel: 0331 37 61 78

STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54

tel: 0331 20 32 82

STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101

tel: 0331 25 90 47

RAIMONDI DR. MARIO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17

tel: 0331 28 05 44

AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DOTTORI VISENTIN G. PIETRO E AIMINI R. "PARCO DEL TICINO" 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67

AMBULATORIO VETERINARIO MOTTERLE DR. DARIO 21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43

tel: 0332 89 21 68

AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97

STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 21010 Ferno (VA) - Via Roma, 28

tel: 0331 24 19 41

AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO 21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16

ANTONIO DR. BOSCARO MEDICO VETERINARIO 21013 Gallarate (VA) - Via Checchi, 27

tel: 0331 78 44 33

AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. SSA MARTA 21040 Sumirago (VA) - Via Cavour, 10 tel: 0331 90 50 20

AMBULATORIO VETERINARIO CASTIGLIONI DR. ROSELLA 21013 Gallarate (VA) - Via Donatello, 4

tel: 0331 79 35 65

AMBULATORIO VETERINARIO GIULIANI DR. ALBERTO 21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18

tel: 0332 97 81 95

AMBULATORIO VETERINARIO DI POZZI DR. STEFANO 21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2

tel: 0332 96 18 61

AMBULATORIO VETERINARIO BASSANI DR.SSA PAOLA 21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18

tel: 0331 96 40 30

CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO 21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08 STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI 21010 Carnago (VA) - Via Libertà, 6/8 tel: 0331 99 14 99 TERNI SABRINA 21020 Casale Litta - Bernate (VA) - Piazza Repubblica, 13

BURAGLIO DR.SSA FRANCA 21013 Gallarate (VA) - Via Milano, 3 PORRINI DR. PAOLA 21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8 FERRE DR. PAOLO 21013 Gallarate (VA) - Via Custodi, 10

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tel: 0331 22 30 27

STUDIO ASSOCIATO POZZI - MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25

tel: 0332 94 78 65

tel: 0331 77 48 71

tel: 0331 78 40 47

tel: 0331 78 48 76

AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21029 Vergiate (VA) - Via Corgeno, 17 tel: 0331 94 69 28


C ANILE MUNI CI PALE DI GALLARATE

Via degli Aceri, 15 - Tel/Fax 0331 26 06 63 Apar_gallarate@hotmail.it Il canile municipale di Gallarate è gestito dall'associazione A.P.A.R. onlus, che gestisce il canile municipale di Busto Arsizio ed il rifugio Elia. La struttura che attualmente ospita mediamente circa 60 cani: tutte le gabbie sono munite di lampade termiche, al fine di scaldare gli ospiti durante l'inverno e nelle notti più fredde. Il canile inoltre ospita in un'area appositamente strutturata anche uno sparuto numero di gatti, anch'essi sterilizzati e monitorati a livello sanitario. Il canile di Gallarate è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (da aprile a settembre) o dalle 14.00 alle 18.00 (durante gli altri mesi dell'anno) la domenica dalle 9.00 alle 12.00. I volontari hanno la possibilità di trascorrere piacevoli ore a passeggio con i nostri adorabili ospiti e giocare con loro nelle aree apposite. Date ai nostri amici la speranza di una vita migliore, vi ripagheranno con tutto l'immenso amore di cui sono capaci E se volete è possibile anche adottare a distanza il vostro preferito... vi rilasceremo un attestato di adozione con la sua foto. E' un modo per aiutarci nell'attesa di trovare una nuova famiglia.

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

“Oasi del Gatto” di Somma Lombardo

L’ASSOCIAZIONE HA BISOGNO DI CIBO, MEDICINE E OFFERTE PER ASSISTENZA VETERINARIA. donazioni su c/c intestato a: Associazione OASI DEL GATTO di Somma L.do Oasi Felina OIPA Banca Popolare di Lodi spa c/c 2055/12 -cin N- abi 05164 cab 22800 PER INFORMAZIONI: Marco 335 1325002 Tiziana 340 6987470 Stefania 335 6937138 Anna 339 6610420 e-mail: oasidelgatto@libero.it

“AMICI DELL’UOMO” L’Associazione “Amici dell’uomo” è nata nel 1989 e, grazie al suo lavoro e alla costante collaborazione con la struttura privata "Oroval" di Cittiglio, che ospita i trovatelli, molti dei nostri "amici" hanno trovato un padrone affettuoso e premuroso. L’Associazione provvede al totale mantenimento di parecchi cani riscattati dall’Associazione ed a tutti i bisogni di cui gli animali necessitano: toelettatura, interventi chirurgici, controlli, esami e sterilizzazioni qualora ciò sia necessario. Purtroppo le Associazioni di volontariato onlus come la nostra, non sono sovvenzionate da alcun ente pubblico. Pertanto chi volesse sostenere le nostre attività con una donazione, può farlo tramite i seguenti canali: C/C POSTALE intestato a AMICI DELL'UOMO ONLUS IBAN IT24 G076 0110 8000 0001 3987 466 INTESA SAN PAOLO - FILIALE DI GAVIRATE

IBAN IT29 D030 6950 2511 0000 0001 390 oppure a mezzo vaglia postale intestato a: Sig.ra Franca Brunella ASSOCIAZIONE VOLONTARIA PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI AMICI DELL'UOMO Via Sangiano 57 21014 Laveno Mombello (VA) - Tel. 0332 970890

Associazione sportiva dilettantistica Affiliata AICS Riconosciuta dal CONI

Sede filiale della Lombardia : Busto Arsizio (VA) tel. 366/152227 www.amicosamoiedo.net

GRUPPO SPORTIVO AMICI DEL SAMOIEDO Il gruppo sportivo amici del Samoiedo,è un'associazione senza scopo di lucro,fondata nel 2002 da proprietari e simpatizzanti di questa bellissima razza.Lo scopo di questa associazione è quella di offrire occasioni d'incontro e di scambio agli interessati, oltre che ampliare la conoscenza e la partecipazione agli appassionati di cinofilia.Il gruppo si pone infatti anche l'obiettivo di diffondere le caratteristiche di questa razza evidenziandone le caratteristiche e i pregi. Il Samoiedo, razza primitiva originaria della Russia del Nord e della Siberia, iniziò a diffondersi nel nostro paese attorno agli anni Ottanta ottenendo un crescendo d'interesse per la sua bellezza, dolcezza ed affidabilità. Il Samoiedo è considerato da molti come un cane da compagnia per il suo carattere versatile, ammirato nelle esposizioni per la sua bellezza,ma non si deve scordare che è anche un cane da slitta e da lavoro. La sua intelligenza,la determinazione il temperamento inoltre, ben si prestano per attività sportive quali l' Agility dog, sleddog, dog trekking, obedience, all’ abilitazione del soccorso nella protezione civile, e all'impiego terapico della nota Pet therapy. Attualmente stiamo svolgendo attività sportive di agility dog, sleddog, e piacevoli escursioni. Per qualsiasi informazione tel. 366/1522275 o scrivere via email gvas.lombardia@amicosamoiedo.net Il Responsabile Filiale della Lombardia

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Ve t e r i n a r i - a r e a

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Sud - Busto Arsizio

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UFFICIO DI TRADATE VIA GRADISCA, 16 TEL. 0331/840752

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UFFICIO DI SARONNO VIA GORIZIA,28 TEL. 02/9602248

LO CE NAT PP E IN O

AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIO P.ZZA PLEBISCITO, 1 TEL. 0331/621298 FAX 0331/623658 E-MAIL:veterinaribusto@asl.varese.it

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AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR SSA CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23 tel: 0331 67 91 75

ROMANI DR.SSA SABRINA 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50

BARTOCCINI DR.FRANCESCO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37

tel: 0331 62 60 93

STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE' - TRAVAINI 21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03

AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2

tel: 0331 62 12 31

AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA CARLO DR. UMBERTO 21040 Origgio (VA) - Via Piantanida, 8 tel: 02 96 73 06 39

CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51

tel: 0331 68 55 55

AMBULATORIO VETERINARIO PAGANI DR. ROLANDO 21040 Origgio (VA) - Via Dante, 60

tel: 02 96 73 24 04

CLINICA VETERINARIA SAN VITTORE 21040 Origgio - San Vittore Olona (VA) - Via Sempione, 102

tel: 0331 1770 510

CLINICA VETERINARIABUSTESE - DR.SSA MARINA VITTORELLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Maino, 13 tel: 0331 32 18 52 STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48

tel: 0331 61 07 67

CLINICA VETERINARIA SAN VITTORE tel: 0331 35 10 91

DOTT. ALESSIO CERIANI dal lun al ven (orario continuato) 09.00 - 19.15 FUORI ORARIO sabato 09.15 - 17.30 Cell. 347 4071594

AMBULATORIO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Venti Settembre, 32

tel: 0331 62 45 40

ALBERTI DR. DANIELE 21053 Castellanza (VA) - Vle Italia, 1

tel: 0331 50 49 21

CLINICA VETERINARIA CITTA' DI SARONNO PAOLO DR. VANZULLI 21047 Saronno (VA) - 21047, v. Novara tel: 02 96702062, 02 9606402

STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1

tel: 0331 82 49 77

AMBULATORIO VETERINARIO BUSNELLI DR 21047 Saronno (VA) - Via Bergamo, 120

tel: 02 96 00 526

STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DELLE DOTTORESSE BOLOGNA PAOLA - RIVOLTA SIMONA 21047 Saronno (VA) - Via A. Manzoni, 5

tel: 02 967 04 664

AMBULATORIO VETERINARIO FRANCO DR.SSA ISABELLA ARIANNA 21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535 AMBULATORIO VETERINARIO PERTUSELLA - DR. MATTIA BASILICO 21042 Caronno Pertusella (VA) - Via Trieste,1135 tel: 02 97388725 AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI PAGANI E VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98 CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDA E BALLARATI DR. MARCO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21 ROVANI DR. VIRGILIO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42

San Vittore olona (MI) - Via Sempione, 102 tel: 0331 1770510

AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI DR.SSA ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78 CERVINI DR. FLAVIO 21049 Tradate (VA) - Via Albisetti, 12

tel: 0331 81 09 40

tel: 0331 61 15 05

MENGOTTO DR. GIOVANNI 21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39

tel: 0331 81 13 53

tel: 0331 61 13 05

AMBULATORIO VETERINARIO MONTICELLI RAFFAELLA 21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38

tel: 02 96 78 83 68

FERRONI DR. EMILIO 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24

tel: 02 40 01 84

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211

AMBULATORIO VETERINARIO DI PEJA DR.SSA ANTONELLA 21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7 tel: 0332 86 62 60 CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4

tel: 0331 86 49 90

AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI BARBATTI E LEVY 21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45

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MANIFESTAZIONI CANINE Great Lakes Von Bredick

2009

American Rottweiler 3 luglio COCQUIO TREVISAGO (VA) Regionale di Agility Presso lo Stadio Comunale

14 giugno TAINO (VA)

5 luglio TERNATE (VA) Gara in contemporanea della esposizione canina Presso Villa la Voliera Reale

Villa la Voliera Reale

IL RICAVATO DELLE MANIFESTAZIONI SARA’ DEVOLUTO PER LA COSTRUZIONE DI UN ASILO ANTISISMICO IN ABRUZZO Mich con Eddy: Ch. Michigan Von Bredick

La manifestazione cinofila è patrocinata dal Comune di Taino in contemporanea Gara podistica Pro Loco di Taino

5 luglio DRUOGNO (VB) presso la Baitina

23 luglio BUSTO ARSIZIO (VA) dalle ore 20.30 P.zza San Giovanni giudicata interamente dai bambini

Multi Best In Eddy Varenne: Edwin (ns. figlio) con Great Lakes Von Bredick Black Pearl Varenne

Memphis: Ch. Big Country Memphis Storm V Avatar Multi Best In Show Campionessa Europea

Per informazioni: GREAT LAKES VON BREDICK di Grazia e Niels Bredick Via Massino, 15/A - 21023 Besozzo (VA) Tel: +39-0332-771844 +39-349-8430086 info@greatlakesrottweiler.it

Show

FA.MA. srl Via Galvani, 1 Besozzo (VA) Tel. 0332 970700 Tel. 0332 970830

spaccio.fama@virgilio.it ALIMENTI PER CANI

13 settembre MARNATE (VA)

V.le Lombardia In contemporanea della Sagra Santa Croce di Marnate (Va) Per info: Paola Carnesella - tel. 327-0124850 Claudio Colombo - tel. 327 0124840 www.associazioneleradelcane.com www.ilcaneintrionfo.it

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per la Provincia di Varese

Cosa fare se ..... • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO FERITO Chiamare il servizio veterinario della A.S.L. competente per territorio Per il comune di Varese Tel. 0332- 333681 Festivi e notturno Tel. 0332- 277111 • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO Avvisare i volontari dell'E.N.P.A. che potrebbero avere segnalazioni su chi l'ha smarrito Chiamare i vigili urbani del comune interessato i quali devono provvedere a farlo accalappiare Per il comune di Varese sede E.N.P.A. Tel.0332 232161 Polizia Municipale Tel.0332 809111 • HO PERSO IL MIO CANE Denunciare lo smarrimento all'anagrafe canina del comune di residenza Avvisare i volontari dell'E.N.P.A. Chiamare il canile comunale Per il comune di Varese Canile di Via Friuli Tel.0332 335077

HAI PERSO UN CANE? PER INFORMAZIONI PUOI CHIAMARE POLIZIA MUNICIPALE DELLA TUA CITTA’ ACCALAPPIATORI:

DOGS GROUND 0331 259 788 GIRARDI 349 834 10 47 SITI INTERNET:

www.enpa.it www.animalipersiritrovati.org CANILI CONVENZIONATI:

CANILE BUSTO ARSIZIO CANILE GALLARATE PAL LEGNANO CONTEA DELLA LUNA D’ARGENTO CASA BULL ALLEVAMENTO OROVAL CITTIGLIO ALLEVAMENTO NOBILI NATI SESTO-VERGIATE-MERCALLO-TAINO

0331 0331 0331 0331 0331 0332

670 260 466 353 361 626

692 663 665 181 967 190

0331 947 579

CANILE SANITARIO PROVINCIALE DISTRETTO SARONNO ALLEVAMENTO DEL BOZZENTE Via Don Gnocchi, 7 - Gerenzano 347 2724462

per la Provincia di Como

Cosa fare se ..... • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO FERITO Chiamare il servizio veterinario della A.S.L. competente per territorio

Per Como e Provincia Tel. 031-37030 Festivi e Serali Tel. 031-370111 • HO TROVATO UN CANE RANDAGIO Avvisare il canile E.N.P.A. di Como chiedendo se si hanno segnalazioni di smarrimenti Chiamare la Polizia Locale del posto che farà intervenire il servizio di accalappiaggio Per il comune di Como sede E.N.P.A. Tel. 031-303356 / 3479131384 Polizia locale Como Tel. 031-265555 • HO PERSO IL MIO CANE Denunciare lo smarrimento al servizio vetrinario ASL Tel. 031-370300 Avvisare i canili di zona nel caso venisse raccolto da qualcuno.

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HAI PERSO UN CANE? PER INFORMAZIONI PUOI CHIAMARE Per informazioni puoi chiamare il servizio veterinario ASL Tel. 031-37030 / 03-1370111 SITI INTERNET:

www.enpa.it www.enpacomo.org www.asl.como.it www.gliamicidelrandagio.it www.animalipersiritrovati.it www.parcocanile.it CANILI CONVENZIONATI: CANILE SANITARIO ASL CANILE ENPA DELLA VALBASCA (in attesa di avere linea fissa) CANILE DI MARIANO COMENSE CANILE DI ERBA

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