La scuola di
Francoforte M. HORKHEIMER | T.W. ADORNO | H. MARCUSE
La scuola di Francoforte § Fondato nel 1923, svolta nell’impostazione scientifica con la direzione di Max Horkheimer. § 1932, primo numero della “Rivista per la ricerca sociale”, diretta da M. Horkheimer. § Un gruppo di intellettuali che si forma presso l’Istituto per la ricerca sociale in Germania, ma che negli anni ’30 sono costretti all’esilio in USA § Max Horkheimer (1895-1973) § Theodor W. Adorno (1903-1969) § Herber Marcuse (1898-1979)
PARTE 1.
Teoria critica della societĂ
Contesto storico-culturale § Tradizione filosofica tedesca e rinnovamento dell’interpretazione del pensiero di Marx § Critica dell’ordine costituito § Opportunità di un’azione critica all’interno delle democrazie liberali e pluraliste § Rifiuto dell’ortodossia sovietica: dispotismo e burocratismo stalinisti § Rifiuto del pensiero politico liberale e del revisionismo socialdemocratico sui fascismi e sul nazionalsocialismo
Orientamento teorico § La critica: una teoria della prassi § Una visione globale, senza divisioni disciplinari, portare a sintesi economia, sociologia, psicanalisi… § Contro gli apporti settoriali e la frammentarietà della conoscenza disciplinare
Concetti chiave § Categoria della razionalizzazione: § Rimando a Weber: burocratizzazione e razionalità formale
§ Categoria dell’alienazione: § Infuenza di Marx: feticismo delle merci, quantificazione e reificazione dei rapporti
§ Dominio sociale capitalistico § Contraddizione e rapporto dialettico: non perfetta identità tra individuo e società
Rapporto idea-fatto § Rifiuto della concezione - in voga tra i marxisti che i fenomeni intellettuali e politici siano un mero «rispecchiamento» meccanico della struttura economica § Relazione dialettica tra struttura economica e fenomeni intellettuali: • L’idea è nel processo reale storico-sociale; • La teoria è pratica; • “Inadeguazione” tra idea e fatto • Ruolo della critica per la realizzazione dell’ideale.
Studi sul pregiudizio: la famiglia L’autoritarismo sociale si basa sui rapporti di autorità che si sviluppano all'interno della famiglia § Horkheimer: La famiglia fornisce attitudine al comportamento autoritario del tipo che esige la società § Fromm: fattori psicologici alla base della formazione del carattere autoritario § Marcuse: storia delle idee su autorità/libertà
Studi sul pregiudizio: l’autorità L’autorità: § è una forza fondamentale della prassi sociale § assume forme specifiche nel rapporto con la strutture sociali storiche § filosofia borghese: autonomia interna ed eteronomia esterna § la libertà e l'illibertà, l'autonomia e l'eteronomia sono simultaneamente presenti e congiunte nell’oggetto dell'autorità
La propaganda politica “Profeti dell’inganno” § Studio della reazione a «stimoli» con cui operano gli agitatori § Posizione rispetto a minoranze etniche, sociali, religiose, ecc.
§ Studio del comportamento dei tipi psicologici § Pensiero stereotipato, sadismo mascherato, adorazione della forza, riconoscimento dell’efficacia
La personalità autoritaria § Indagine empirica sul pregiudizio: studio dell’opinione e del comportamento § Connessione tra le ideologie politiche e le qualità psichiche degli adepti § Carattere legato all’autorità: forze psicologiche che rendono l’individuo ricettivo alla propaganda delle ideologie totalitarie § I totalitarismi si realizzano attraverso i singoli
La personalità autoritaria Strutture caratteriologiche totalitarie
§ Rilevazione di dati su: § Atteggiamenti rispetto a minoranze etniche e religiose § Opinioni su questioni economiche e sociali § Opinioni sui comportamenti privati
§ Modelli psicoanalitici § Interviste sui tipi: liberi dai pregiudizi / totalitari
La personalità autoritaria Strutture caratteriologiche totalitarie
§ Tipo «totalitario» Vs Tipo «nontotalitario» e scale di graduazione § Riconoscimento del potere, accentuazione dei valori convenzionali, orientamento alla gerarchia, sottomissione all’autorità del gruppo
§ Vitalità esteriore / desiderio interiore di distruzione § Effetti del «clima culturale» e ticket-thinking
Dialettica dell’illuminismo § Mancata autocomprensione dell’illuminismo § Il superamento della mentalità mitica avviene accettandola all'interno della riflessione razionale § L'illuminismo si trasforma esso stesso in mito: mito della razionalità come “necessità”, “matematica”, “macchina”, “organizzazione” § Da strumento di liberazione si fa “esercizio di autoconservazione”
Dialettica dell’illuminismo § Capovolgimento nel suo opposto: § l’illuminismo da strumento di emancipazione diventa un mito
§ Conoscenza, tecnica potere e dominio § Dal dominio degli uomini sulla natura al dominio della società sugli uomini § La tecnica: razionalità strumentale, assoggettamento e dominio
Dialettica dell’illuminismo § L’illuminismo libera l’uomo dal mito, ma lo rinchiude nell’organizzazione economica della società capitalistica § Cose e uomini reificati sono sottoposti al dominio della logica formale dell’organizzazione economica § Estraniazione: negazione della libertà del soggetto e mancata realizzazione del potenziale umano
Società industriale avanzata § Uomini e cose sono strumenti di profitto § L’industria culturale: organizza lo svago, le attività culturali, il gusto § I soggetti sono integrati nella cultura dominante espressione dell’ideologia del potere § Manipolazione delle coscienze: indurre a determinati consumi e mantenere l’ordine costituito producendo una costruzione ideologica onnicomprensiva
Società industriale avanzata § La società di massa riduce la libertà dell’individuo in uno schema prestabilito § Si proclama l’assoluta libertà individuale che nei fatti è ridotta a una mera finzione § Il dominio della società si esprime in ogni momento della vita dell’individuo, dallo sfruttamento nel lavoro al tempo libero
Società industriale avanzata § Carattere irrazionale della società industriale avanzata § Il potere nelle società industriali avanzate riesce a produrre la «paralisi della critica» § Si riduce lo spazio delle possibilità storiche di prendere coscienza dell’irrazionalità dell’ordine costituito § Asservimento e acquiescenza al potere
PARTE 2.
La teoria critica di Herbert Marcuse
Categoria della «possibilità» § Ispirazione: filosofia di Martin Heidegger § L’esistenza individuale e sociale è la realizzazione di una possibilità e la negazione di altre possibilità § Esistere è negare quello che siamo per diventare altro § Sul piano politico: l’ordine costituito è soltanto una possibilità
Gli studi § Alcuni tra i principali lavori di ricerca di Herbert Marcuse: § Ragione e rivoluzione. Hegel e il sorgere della «Teoria sociale» (1944) § Eros e civiltà. Un'indagine filosofica in Freud (1955) § L’uomo a una dimensione. L’ideologia della società industriale avanzata (1964)
Ragione e rivoluzione § Studio della filosofia di Hegel e degli sviluppi del suo pensiero nella teoria sociale moderna europea § Struttura della ricerca § Parte 1. I principi fondamentali del sistema filosofico di Hegel § Parte 2. Sviluppi della filosofia di Hegel nella teoria sociale: a) la teoria dialettica della società; b) positivismo e sociologia; c) la fine dell’hegelismo.
Sulla dialettica § Diversa interpretazione del pensiero hegeliano: § Separazione della «filosofia negativa» di Hegel e le ideologie autoritarie § Nella dialettica hegeliana il pensiero è inteso come negazione dell’immediato § Mostrare l’inadeguatezza del reale e affermazione di un’Idea (attività consapevole e progettante)
Sulla ragione hegeliana § Dialettica, filosofia negativa, ragione e rivolta: § filosofia della contraddizione: non si dà mai un’unità immediata tra ragione e realtà § contro il positivismo: la considerazione neutrale del mondo, l’accettazione dell’ordine esistente § Il pensiero dialettico è libero perché è distruttivo: rileva le contraddizioni e si oppone alla codifica del linguaggio e della logica ordinaria
Eros e civiltà § Ricerca sul pensiero di Freud e rivalutazione del contributo alla teoria critica: § la civiltà per sopravvivere e progredire sostituisce il «principio del piacere» con il «principio di realtà» § critica a Freud: naturalizzazione del rapporto tra civilizzazione e repressione
Civiltà e repressione § Dominio storicamente determinato: § nella «società totalmente amministrata» alla repressione necessaria alla sopravvivenza si somma la «repressione addizionale» fondata sul «principio di prestazione» § lavoro fornito all’apparato complessivo della società
Società totalitaria § Controllo totale: § Limitata coercizione esplicita § Organizzazione della libertà individuale in forme prestabilite, dal lavoro al tempo libero § Il progresso della tecnica ha prodotto un aumento del benessere materiale, ma non una condizione di maggiore libertà
Società totalitaria § Controllo totale: § Limitata coercizione esplicita § Organizzazione della libertà individuale in forme prestabilite, dal lavoro al tempo libero § Il progresso della tecnica ha prodotto un aumento del benessere materiale, ma non una condizione di maggiore libertà
L’uomo a una dimensione § Unica dimensione tecnologicoconsumistica, che condiziona nel profondo bisogni e desideri umani, precostituendoli § «Una confortevole levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno del progresso tecnico»
La società industriale avanzata § Critica alla cultura di massa § Assorbimento totale dell’individuo nell’ordine costituito § Riduzione della capacità critica § Introiezione della realtà senza elaborazione autonoma: mimesi completa tra l’individuo e la società § Critica della produzione intellettuale come rispecchiamento dell’esistente; la fine della trascendenza
Tolleranza repressiva § I prodotti dell’industria culturale agiscono direttamente sulle coscienze: bisogni falsi e artificiali § Le società industriali avanzate esprimono un’amministrazione totale e sono in grado di ridurre a sé ogni opposizione § Negazione determinata: possibilità storiche e esigenze di trasformazione manifestate § Tolleranza repressiva: concessione di libertà apparenti che non ledono gli interessi dominanti
Punti di fuga § Il «grande rifiuto», la contestazione, la ribellione § Il valore dell’immaginazione § Il valore dell’arte, della creatività, della fantasia, del gioco § Il valore della bellezza e della libertà dei costumi § Fine dell’utopia