Richard
Sennett
Una mappa dell’opera di R. Sennett Principali aree tematiche in ordine cronologico
§ La cultura alternativa degli anni ’60
§ gerarchizzazione sociale, intimità narcisistica, paradossi della ribellione all’autorità
§ La città e i caratteri della vita urbana
§ l’uomo e lo spazio, ordine e disordine, politiche della vista, l’esperienza sensitiva
§ La cultura del nuovo capitalismo
§ organizzazione e lavoro flessibile, diseguaglianze talento e rispetto, politica e consumo
§ La cultura materiale per l’alternativa § lavoro artigiano, cooperazione, città come sistema aperto
La cultura del nuovo capitalismo Quale cultura? Quali valori e quali pratiche possono tenere assieme le persone se le istituzioni nelle quali esse vivono si frammentano Questioni chiave: § Rapporto con il tempo § Cambiamento delle qualifiche § Rinuncia alle abitudini e abbandono del passato
La cultura del nuovo capitalismo
1. BUROCRAZIA E CAMBIAMENTI ISTITUZIONALI
La militarizzazione della società civile Capitalismo sociale militarizzato
§ L’esercito come modello della modernità § Ordine e integrazione sociale: assicurare una posizione lavorativa sicura § pace sociale, contrasto alle rivoluzioni sociali
§ Tempo razionalizzato: lungo termine, incrementale, prevedibile § La vita pensato come un racconto
Capitalismo sociale Modello burocratico piramidale
§ L’«ufficio»: ognuno è responsabile solo della sua funzione definita § Disciplina della gratificazione differita: il rinvio diventa una forma di vita § La «gabbia d’acciaio» è ambivalente § «prigione» e «casa psicologica»
§ Il tempo organizzato
Gli ordini e la catena di comando La «traduzione» degli ordini in azioni
§ Necessità di interpretazione § Trasposizione in pratica e adattamento alle condizioni del campo § Dare significato agli ordini in specifici ambiti d’azione (situazione) § Dare senso alle cose nel proprio ambito § Radicamento della presenza personale
Liberati dalla gabbia burocratica Capitale impaziente: l’impresa avida e snella
§ Spostamento di potere dai manager agli azionisti nelle grandi imprese § dai dividendi al corso delle azioni § la stabilità è segno di debolezza
§ La disponibilità a destabilizzare la propria organizzazione assume valore positivo § Sviluppo di nuove tecnologie della comunicazione e produzione § Nuova centralizzazione § Eliminazione del lavoro di routine
L’uomo flessibile Il modello prescrittivo dell’«Io» nella cultura delle nuove istituzioni
§ Una persona che acquisisce costantemente nuove capacità e cambia la propria base di conoscenza § Una persona che rifugge dalla dipendenza e non si “incolla” agli altri § Preoccupazione per la perdita di autocontrollo § vergogna di inchinarsi agli altri
§ Una persona che dispone per gli affari di una fitta rete sociale strumentale
La nuova architettura delle istituzioni L’organizzazione flessibile: ”quanto più turbolente, tanto più seducente”
§ La metafora del lettore mp3
§ sequenza di lavoro non lineare § orientamento ai compiti § appiattimento delle gerarchie § casualizzazione della forza lavoro
La nuova architettura delle istituzioni Si trasforma la collaborazione tra lavoratori
§ La ‘sensibilità’ sostituisce il ‘dovere’ § Controllo centralizzato e paranoia istituzionale § Autonomia, mercati interni, the winner takes all § I lavoratori alla periferia sono responsabili verso il centro solo dei risultati § L’ansia sostituisce la paura § Separazione della ‘guida’ dalla ‘responsabilità’ § Il potere al centro perde autorità
Le forme dell’autorità e del controllo Controllo centrale rafforzato e autorità diminuita
§ L’autorità indica un insieme di processi di dipendenza sociale § carismatica: l’autorità completa e fa funzionare quello che è incompleto nei subordinati § burocratica: l’autorità assume la responsabilità al posto dei subordinati
§ Il centro allontana da sé la responsabilità § Viene richiesta l’autodisciplina senza dipendenza dei lavoratori
Il capitale sociale e l’identità sul lavoro Tre deficit sociali nelle istituzioni flessibili Emergono soprattutto quando l’organizzazione è sotto pressione
1. La ridotta lealtà nei confronti dell’istituzione 2. L’indebolimento della fiducia informale tra i dipendenti 3. La diminuzione delle specifiche conoscenze delle istituzioni
L’autocomprensione Svalutazione dell’etica del lavoro burocratica § Svalutazione del differimento delle gratificazioni e del pensiero strategico sul lungo periodo § Cambia il valore morale del lavoro § valorizzazione della disponibilità a rischiare e alla mobilità personale § svalutata la partecipazione alla struttura sociale
§ Rapporto tra classe sociale e diseguali opportunità di seguire strategie “fluttuanti” § La mancata appartenenza a una realtà sociale saldamente ancorata – chiara e stabile – non consente un’agevole autocomprensione
La cultura del nuovo capitalismo
2. IL TALENTO E LO SPETTRO DELL’INUTILITÀ
Qualifica scolastica e professionale e mobilità sociale Una élite sempre più ristretta di lavoratori ben istruiti e qualificati
§ Scolarizzazione di massa: rimosso il contrasto tra «massa» e «intelletto» § Il sistema scolastico e di formazione produce giovani istruiti che non trovano adeguate opportunità di impiego § La “società del sapere” necessità di un numero ristretto di persone qualificate
Lo spettro dell’inutilità 3 processi che accrescono il rischio inutilità
§ Offerta mondiale di forza lavoro
§ Basso costo, elevata qualifica, spirito imprenditoriale
§ Automazione
§ Tecnologie che imitano l’umano e lo sostituiscono, tecnologie che fanno cose che l’umano non è in grado di fare
§ Prolungamento delle prospettiva di vita § Ethos dell’età, durata della qualifica, svalutazione dell’esperienza
L’innominabile: il fallimento Inutilità, dipendenza, bisogno di aiuto
§ Invisibilità dei soggetti bisognosi § Mancata conoscenza sui possibili modi per poter ricevere aiuto § La percezione di una separazione netta tra dipendenza/indipendenza § L’inutilità e l’emarginazione si manifestano in diverse gradazione § Considerate come grandezze assolute sono uno strumento di semplificazione delle politiche sociali
L’abilità artigianale Il capitalismo flessibile non favorisce l’ethos del lavoro artigianale
§ Lavoratori con ethos artigianale vengono considerati “incagliati”:
§ La ricerca della qualità è un fine in sé: fare bene una cosa per se stessa § Orgoglio per il proprio lavoro § Qualità, disciplina, autocritica: occorre del tempo e una certa ossessione per consolidare le proprie capacità
La meritocrazia: talento, valore personale, diseguaglianze Trasformazione dello spirito dell’abilità artigianale
§ Giudizio impersonale sugli individui § Valutazione delle capacità secondo criteri oggettivi
§ scoprire il talento, oggettivare il fallimento
§ Le attività di prestigio si basano su capacità intellettuali e manuali che non dipendono da circostanze esterne § Fonte di prestigio: autodeterminazione e autonomia
La capacità potenziale Il progetto di «carriere aperte al talento»
§ Le capacità potenziali riguardano aspetti che sono coerenti con le prassi delle istituzioni sensibili
§ Eliminazione dei riferimenti sociali, della ragione simpatetica e della comprensione emotiva
§ Ricerca delle capacità “innate” attraverso strumenti di valutazione delle attitudini § Finzione dell’esistenza di capacità indipendenti dalle esperienze
Il potere di valutazione Meritocrazia, dominio, perdita di potere su se stessi § I giudizi sulla capacità potenziale riguardano il carattere della persona § Prestazione: collega la persona alla situazione § Potenziale: riguarda soltanto l’Io
§ Valorizzazione della duttilità nella capacità di risolvere problemi e capacità di collaborare in gruppi di breve durata
§ Queste caratteristiche minano l’autostima e sviliscono le qualifiche
La cultura del nuovo capitalismo
3. LA POLITICA COME CONSUMO
Il cittadino consumatore di politica Oltre il risentimento e lo stereotipo dell’«elettore arrabbiato»
§ La versione politica del megastore
§ Il modello “Walmart” per comprendere il rapporto contemporaneo tra nuova economia e politica § Marketing politico, «bella confezione» per personalità e idee politiche, facilitare l’acquisto da parte degli elettori § Ambivalenza: erosione di contenuto e sostanza, ma anche stimolo a immaginazione e cambiamento
La passione che consuma se stessa Disponibilità di reddito, sovrabbondanza di offerta e spreco
§ Il desiderio è intenso nell’anticipare l’acquisto nell’immaginazione, ma si indebolisce con l’uso § Legge dell’erotismo: desideriamo nel modo più intenso ciò che ci è più inaccessibile § Due spiegazioni insoddisfacenti perché assumono una posizione passiva del consumatore: § La pubblicità e la moda § L’obsolescenza programmata
Il dilemma pratico per acquistare Cosa deve sapere il consumatore per fare le sue scelte in modo intelligente
§ Al consumatore attuale manca il sapere delle produzione § Acquisire le conoscenze che gli consentono di costruire la “storia” del prodotto § Il marketing cerca di impedire al consumatore di scegliere in maniera intelligente attraverso due strumenti: § Marca: influenza mediante le immagini § Potenza: l’eccitazione della potenza
Il marchio cambia la produzione Il marchio deve apparire al consumatore più importante della cosa stessa
§ Tecnica della piattaforma e doratura: § creazione di un prodotto di base standardizzato al quale vengono apportate modifiche minori, superficiali, per trasformarlo in prodotto di marca
§ Trarre profitto dalla differenziazione, esaltare le differenze superficiali
Il ruolo attivo del consumatore Il consumatore partecipa al processo di esaltazione delle differenze
§ Il consumatore entra in gioco con la sua mobilità di desiderio e l’immaginazione § Feticismo delle merci: oggetti profani sono rivestiti di significati § Si rinuncia ai propri feticci per la ricerca di nuovi stimoli: liberazione dalla possessività
Consumatori di potenza Connessione tra potenza materiale e propria capacità potenziale
§ Fede irrazionale nel potere degli oggetti: l’attrattività degli oggetti sta nell’offrire più di quanto chiunque possa utilizzare § Estensione delle potenzialità: identificazione dell’acquirente con le straordinarie prestazioni dell’apparecchio § I desideri vengono mobilitati quando la potenza si separa dalla prassi: ethos della potenza, indefinibile possibilità
Portata liberatoria del consumo Il consumatore collega il piacere alla merce
§ Sognare qualcosa che sta al di là delle routine e delle limitazioni della vita quotidiana § Liberazione nella sensazione di aver consumato ed esaurito cose e sistemi ancora utilizzabili
Il cittadino come consumatore Drammatizzazione del potenziale
§ Il consumatore-spettatore e la sospensione volontaria dell’incredulità § L’uso possessivo è meno eccitante del desiderio di ottenere le cose che non ha ancora § Desiderio di cose che non può utilizzare pienamente
Cittadino-consumatore-spettatore Ruolo debilitante dell’illusione: le persone contribuiscono attivamente alla propria passività
1. Piattaforma: politica del consenso 2. Duratura: accentuare le differenze superficiali 3. Legno storto dell’umanità: poca importanza alla sfera della vita quotidiana 4. Politica amica dell’utente: l’attenzione è allontanata dal funzionamento della politica 5. Accettazione di sempre nuovi prodotti politici: distruzione della fiducia
La cultura del nuovo capitalismo
4. IL CAPITALISMO SOCIALE DEL NOSTRO TEMPO
Continuità biografica Tentativi innovativi di creare il senso di continuum biografico
§ Dare i mezzi alle persone per pianificare l’esistenza a lungo termine § Ripensamento della natura dei sindacati § Redistribuzione del lavoro § Il reddito di base
Utilità sociale Ci si sente utili quando si fa qualcosa che è importante anche per gli altri
§ Il lavoro trova un riconoscimento maggiore nel settore pubblico: § Rafforzare il ruolo dello stato come datore di lavoro § Riconoscimento pubblico delle attività di utilità sociale svolte dalla società civile
Abilità artigianale Fare una cosa bene per se stessa e credere in quello che si fa
§ Contrasto alla cultura della superficialità § Impegno interiore su quello che si fa § Produzione di lealtà § Rassicurazione sul lungo periodo § Concentrazione su un’attività