BASIC DESIGN 1- Vanessa Barjamaj - a.a. 2019/2020 - Doc. Francesco Fumelli/ ISIA Firenze

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Vanessa Barjamaj 1° corso A.A 2019/2020 Corso di Basic Design Docente: Francesco Fumelli

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Vico Magistretti

Tangram

Coperta di Linus

Storia del logo “Netflix”

Logotipi

Logo Geometrico

Logo Natura

Logo Acronimo

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Logo Libero

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Logo lettura multipla

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Immagine coordinata 2

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o2

o1 12

Design Italiano ‘50

Prossemica


Ambigue percezioni

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o4 106

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Elementi di informatica

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Errori di progettazione

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Introduzione

La rivista “50 Shades of Basic” tratta degli argomenti affrontati durante il corso del primo semestre tenuto dal professore Francesco Fumelli. 50 Shades of Basic si articola in una rivista contenente 6 paragrafi, nei quali vengono trattati argomenti di Basic Design fatta esclusione dell’ultimo capitolo che tratta di Informatica. Le immagini e i vari lavori usati sono frutto di ciò che ho recepito durante le lezioni ciò e che vorrei esprimere attraverso questa rivista. L’idea generale di questa rivista è quella di un design minimal, semplice, coinciso ed efficace, ciò che vorrei essere anche io a livello lavorativo oltre che nella vita. 4


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BASIC DESIGN

Il Basic Design è la disciplina centrale del design, è una disciplina estremamente particolare e originale, in quanto intreccia intimamente propedeutica, (cioè la pratica dell’insegnamento di un saper fare) e fondazione disciplinare (cioè il pensiero teorico e metodologico che le sta alla base). In altri termini il Basic Design è il luogo ideale dove convergono e si concatenano di fatto ricerca formale e espressiva, progetto e, appunto, insegnamento. L’origine dei corsi di basic design è riconducibile al corso propedeutico vorkurs del Bauhaus (1919/35) e al grundkurs della Hoschule fur Gestaltung di Ulm (1954/60): due esperienze caratterizzate da un’elevata tensione culturale e da continue innovazioni didattiche.

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COPERTINA Le copertine ideate per questa rivista, cercano di rispecchaire al meglio l’idea di semplicità nonostante io abbia giocato ironicamente col titolo e quindi di conseguenza con la copertina, alludendo al libro “Fifty Shades Of Grey”, sostituendolo con “Fifty Shades Of Basic”, che appunto mostra varie sfumature del basic. La rivista è stata progettata sin dall’inizio in

formato A4 verticale infatti anche tutte le scritte inserite nelle seguenti proposte, mantengono l’andamento verticale.

Fifty SHADES OF BASIC

Fifty SHADES OF BASIC

Fifty SHADES OF BASIC

Percentuale del tempo di visione globale in relazione a varie piattaforme

PRIMA PROPOSTA

SECONDA PROPOSTA

PROPOSTA DEFINITIVA

Nella prima proposta di copertina ho voluto richiamare in tutto e per tutto l’allusione al libro “Fifty Shades Of Grey” utilizzando la stessa immagine della cravatta che era stata usanta nelle locandine del film e in alcune versioni delle copertine del libro, mantenendo il grigio come colore.

Nella seconda proposta mi sono allontanata dal riprendere le immagini del libro ma ho voluto mantenere la caratteristica della cravatta utilizzando quindi un’immagine dove la cravatta è composta da un cucchiaio e il colletto da carta piegata, per i colori sono rimasta sempre sul grigio ma in questo caso la tonalità è più scura.

Nella proposta definitiva ho voluto semplificare il tutto, quindi mi sono mantenuta sulla linea generale della cravatta ma ho voluto crearne una versione stilizzata, attraverso un’illustrazione vettoriale, rendendo tutto a mio parere più lineare originale e pulito. Per quanto riguarda il colore invece ho voluto usare una tonalità di grigio più tenue in modo da rendere il tutto bi-dimensionale.

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FONT Il font utilizzato per le colonne di testo e per la numerazione delle pagine, è “Candara” di tipo regular con corpo 12 pt. e interlinea 14,4 pt. Il font utilizzato per i titoli delle didascalie all’interno della rivista è “Candara” di tipo bold con corpo 21 pt.

Il font utilizzato per i titoli di inizio capitoli è “Vogue” con corpo 48. Il font utilizzato per il titolo della rivista nella copertina continua ad essere vogue ma con corpo 74 pt.

TITOLO

Vogue 45 pt

TITOLI PARAGRAFI

Candara Bold 19 pt

Contenuto paragrafi

Candara regular 12 pt

1

Candara regular 12 pt

Aa

Candara Regular Candara Italic Canadara Bold

ABCDEFGHIKLMNOPQRSTUVwXYZ abcdefghiklmnopqrstuvwxyz 0123456789 !ӣ$%&/()=?

Aa

VOGUE REGULAR

ABCDEFGHIKLMNOPQRSTUVwXYZ abcdefghiklmnopqrstuvwxyz 0123456789

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GRIGLIE E GABBIE DI IMPAGINAZIONE L’impaginazione è il processo più importante nella Grafica editoriale. Qualunque pubblicazione ha bisogno di una disposizione organizzata e coerente all’interno della pagina, per consegnare al lettore un contenuto bello e fruibile. La gestione degli elementi della pagina viene realizzata attraverso la cosiddetta gabbia di impaginazione. Per dare una breve definizione, la gabbia anche detta griglia, o griglia tipografica è la struttura che sta sotto l’impaginazione. Serve a controllare ed organizzare il contenuto, all’interno della pagina o dello schermo.

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Insomma, è lo strumento essenziale che fa da guida nel disporre tutti gli elementi nella pagina. Nella quasi totalità dei casi lo fa attraverso le colonne, suddivisioni verticali in cui scorre il testo. La gabbia di impaginazione è anche un importante riferimento per la tipografia che stamperà il prodotto.

TESTO

TESTO

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In tal modo, consente al lettore di gestire meglio le informazioni che legge.

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ESEMPI DI IMPAGINAZIONE

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vico magistretti

Vico Magistretti, architetto emblema del made in Italy pro boom economico, grande urbanista che è stato capace di riattivare la ricostruzione della nostra cara e amata Italia. Un idealista vero e proprio, Magistretti non ha mai fatto disegni tecnici, ma concept che esprimono un’idea. Convinto che certi pensieri siano concettualmente cosĂŹ chiari e semplici da poter essere comunicati per telefono, disegnava, a volte casualmente, sul retro di una busta, su un tovagliolo o su un biglietto della metropolitana, sottolineando in un solo disegno tutto il percorso espositivo.

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ATOLLO (LAMPADA) 1977 Disegnata nel 1977,nella storia del design italiano la lampada Atollo si è affermata come un’icona di stile che, insieme a tanti altri prodotti, ha rappresentato l’evoluzione culturale attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e forme che rispecchiavano le tendenze del momento. Atollo è diventata l’archetipo della lampada da tavolo, rivoluzionando completamente il modo di immaginare il classico abat-jour. Essa fu, infatti, uno dei più importanti e riconosciuti progetti di Oluce, vincitrice del Premio Compasso d’oro nell’edizione del 1979. Il lume è stato posto in varie collezioni permanenti di musei di design e arti decorative e tuttora la lampada Atollo è considerata un pezzo pregiato dell’Interior design. Atollo è stata progettata sul criterio del gioco di luce.

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La componente superiore è una cupola (si tratta di una semplificazione dei classici paralumi in tessuto); la componente inferiore è uno stelo trasformato in colonna, corposo e resistente, che ha lo scopo di sostenere il peso della cupola ed avere una base larga per rendere stabile la lampada. Esistono sei modelli della lampada: tre per la tipologia in metallo e altrettanti per quella in vetro. I nomi delle versioni in metallo sono: Atollo 233 per la versione grande, Atollo 239 per quella media ed Atollo 238 per quella piccola. I modelli in vetro si chiamano rispettivamente Atollo 235, Atollo 237 ed Atollo 236.


ECLISSE(LAMPADA) 1965 Eclisse è una lampada progettata da Vico Magistretti nel 1965 per l’azienda italiana d’arredamento ed illuminazione Artemide. Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale più rilevanti del XX secolo e divenuta uno dei simboli del design italiano nel mondo. Viene premiata con il Premio Compasso d’oro nel 1967 e viene venduta ancora oggi. Formata da forme molto semplici, è composta da 3 semisfere: base, calotta esterna fissa e calotta interna mobile.

Si tratta di una lampada da tavolo, a luce diretta o diffusa, ma concepita anche per l’installazione a parete, il concetto, come è facile intuire, deriva dal fenomeno astronomico che si rispecchia sul progetto di Vico Magistretti non solo nel nome, ma anche nelle caratteristiche formali e tecniche della lampada stessa. La lampada infatti permette al suo utilizzatore di oscurare, a suo piacimento, la fonte di luce

La lampada riceve subito attenzione internazionale, l’interesse le viene dato sia per l’originalità formale, sia per l’armonia estetica sia, soprattutto, per l’innovazione in campo luminoso. La lampada è ancora in produzione, tuttavia i modelli più recenti ricevono una lieve modifica progettuale, ovvero l’inserimento di una rotella nera, per regolare il fascio di luce senza toccare direttamente la sfera interna, al fine di non scottarsi.

sovrapponendovi a scorrimento un corpo tondo pieno e quindi di regolarne il flusso luminoso. Questa caratteristica non è unicamente concettuale ma anche funzionale, la lampada infatti può essere utilizzata come fonte di luce diretta o diffusa, a seconda dell’uso che ne viene fatto.

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NUVOLA ROSSA (LIBRERIA) 1977 Era il 1977 quando Vico Magistretti realizzò per Cassina, azienda lombarda produttrice di mobili e grande promotrice del bel design italiano, la libreria “Nuvola Rossa” In quello stesso anno, intervistato dal “Corriere della Sera”, il designer e architetto milanese spiegava come gli fossero sempre piaciuti gli oggetti fatti di niente, quasi dei concetti espressi nello spazio col minimo dei materiali e col minimo sforzo apparente. “Nuvola Rossa” è una libreria essenziale: struttura pieghevole in legno di faggio placcato, con i ripiani centrali smontabili e quelli alle due estremità sovrapponibili. In quell’intervista Magistretti aggiungeva di essere persuaso che un oggetto di buon disegno debba durare sempre, al di fuori di ogni moda. A distanza di quasi quarant’anni possiamo dire che la sua “Nuvola Rossa” è senz’altro uno di questi oggetti.

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Una libreria dalle linee semplici ed essenziali, un’icona del design ma anche una vera e propria invenzione costruttiva, in cui le diagonali di controventatura diventano soggetti portanti ed elemento di sostegno per i ripiani consentendo l’eliminazione dei fianchi. La sua struttura pieghevole, utilizzabile anche come divisorio, conferisce un ruolo centrale alle cerniere e sorregge sei ripiani. L’estetica elegante e primaria, fuori dal tempo e di facile lettura, la rende un’icona indiscussa dal 1977, imitata a più riprese quale esempio di funzione semplificata attraverso il gioco delle forme.


INCISA (POLTRONA) 1992 Disegnata nel 1992 e ancora proposta con successo da èDePadova, la poltroncina girevole Incisa rappresenta la seduta ideale per l’ufficio corporate e la sala riunione, ma anche per la scrivania di casa. Firmata da Vico Magistretti, è un arredo prestigioso che si distingue per il rivestimento esterno in cuoio del sedile, modellato come una sella di cavallo.

Estremamente confortevole e funzionale, la poltroncina è disponibile nella doppia versione con base fissa a 4 razze o girevole su base a cinque razze su ruote piroettanti. Ampia la varietà delle finiture, sia per l’esterno in cuoio che per la fodera interna. Perfetta per stare alla scrivania di casa o in ufficio, bellissima da dietro quando dà le spalle.

Realizzate a mano, le cuciture segnano schiena e fianchi disegnando curve avvolgenti che rendono la sedia Incisa bellissima anche nella visione di spalle. Altrettanto raffinato il rivestimento della morbida imbottitura interna: in pelle o tessuto bordato con fettuccia di cotone, si stacca con semplicità grazie a una cerniera lampo.

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TANGRAM

Il tangram è un gioco rompicapo cinese. È costituito da sette tavolette (dette tan) inizialmente disposte a formare un quadrato. Lo scopo del puzzle è quello di formare una figura utilizzando tutti i pezzi senza sovrapposizioni. Il nome in cinese significa “le sette pietre della saggezza”.

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PRIMA ESERCITAZIONE Nella prima esercitazione ci era stato chiesto di inventare ed illustrare una breve storia, utilizzando per i vari personaggi tutti i pezzi che compongono il tangram.

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SECONDA ESERCITAZIONE Nella seconda esercitazione ci era stato chiesto di rappresentare con i vari pezzi del tangram 4 tipi diversi di emozione: -Calma -Dinamismo -Rabbia -StabilitĂ

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SECONDA ESERCITAZIONE

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TERZA ESERCITAZIONE Nella terza esercitazione ci era stato chiesto di rappresentare noi stessi attraverso i vari pezzi del tangram, il titolo dell’esercizitazione era: “Questo sono io”

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RIVISTA TANGRAM Nell’ultima esercitazione ci era stto chiesto di impaginare in una rivista tutte le esercitazioni svolte in precedenza con relativa spiegazione per ogni tavola.

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RIVISTA TANGRAM

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COPERTA DI LINUS

La coperta di linus rappresenta un oggetto al quale si è molto legati, un oggetto che ci rappresenta.

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PREPARAZIONE DELLA MAGLIETTA La coperta di Linus ha un significato molto profondo in quanto rappresenta un oggetto con il quale ci si sente a proprio agio. In questa esercitazione è stato richiesto di decorare una maglietta a propria scelta, bianca o colorata, rendendola “nostra”, creare quindi un capo col quale sentirsi a proprio agio, creare insomma la propria coperta di linus. Il punto di partenza è stato il MOODBOARD ovvero una tavola cartacea sulla quale sono stati riportati tutti gli elementi usati come spunto per decorare la maglia.

L’idea generale che ho voluto far trasparire è stata la conformazione, l’unità corporea e mentale umana, un equilibrio che non ha distinzioni. Il blocco centrale con scritto “sex” tradotto “sesso” simboleggia per me una linea che ha sempre diviso maschile e femminile, questa linea è appunto il sesso, considerato ancora, purtroppo, come tabù, perchè luogo di piacere, di intimità, luogo dove si nascondono i nostri più intimi desideri. La scelta dell’arancione è dovuta al fatto che volevo utilizzare un colore che non avesse un’etichetta sessuale come il rosa o il blu. 28

I mostri invece rappresentano uomini e donne, nella parte superiore troviamo le donne, mostri, di ogni forma, con le gambe che penzolano come a voler sedurre gli uomini, che si trovano al di sotto di esse, anche essi mostri di ogni forma) con le braccia protese verso l’alto come a voler raggiungere le gambe. L’essere mostri in qualche modo rappresenta la paura, il tabù preimposto dall’idea generale umana fondata sulla sessualità e sull’erotismo.

Il tutto vuole un po’ rappresentare la mia idea di vita libera, sessualità libera, di vivere ciò che viene senza averne paura, di amare se stessi, di amare anche i lati più intimi e nascosti della propria persona, l’idea di vivere senzà tabù, senza etichette e influenze della società.


SFILATA È stata organizzata una sfilata per concludere il percorso di realizzazione della coperta di Linus, interamente realizzata dagli studenti del primo corso del triennio. Set scenografie, musica, colori sono stati scelti dagli studenti con l’aiuto nella fase organizzativa del Professor De Carli. La sfilata consisteva in una passerella nella quale ogni studente sfilava col proprio capo con nello sfondo una determinata canzone e un determinato colore che accompagnava l’opera finale.

IDEE E IMPRESSIONI L’esperienza è stata unica, divertenete, irripetibile, sicuramente si è sentito molto il senso di unione della classe, di collaborazione generale e aiuto oltre che al fatto che l’esperienza sia stata fonte di creatività e dedizione.

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storia del logo

Il logo di Netflix è ormai riconosciuto a livello globale per la sua fama, grazie al suo design accattivante non passa sicuramente inosservato

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NASCITA DI NETFLIX Netflix è una società operante nella distribuzione via internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento. Fu fondata da Reed Hastings e Nel 2013 ha ampliato la produzione cinematografica e televisiva e la distribuzione online.

Netflix è tra le maggiori aziende operante lo streaming di film e serie tv, sfidante di Apple TV+, Prime Video, HBO Max, Hulu, Peacock, Disney+ e Starz Play. Nata come attività di noleggio di DVD, sebbene Hastings abbia messo da parte le vendite circa un anno dopo, e videogiochi.

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Netflix è entrato nel settore della produzione nel 2013, presentando la sua prima serie, House of Cards. Da allora ha notevolmente ampliato la produzione di film e telefilm, offrendo contenuti “originali Netflix”. Ha pubblicato circa 126 serie e film originali nel 2016, più di qualsiasi altro network o canale via cavo.


STORIA DEL LOGO NETFLIX Avendo sostituito il marchio denominativo con una lettera, l’azienda ha avuto la possibilità di competere meglio con tutte le altre cose visibili su uno schermo mobile. Vale la pena ricordare che il nuovo emblema non è stato solo preso dal logo, ma creato da zero. Sembra un nastro rosso piegato su se stesso in modo da formare il carattere “N”.

Il primo logo di Netflix non era un logo ben studiato, d’altronde nel 1997 la società contava a malapena 30 dipendenti, successivamente il logo si rinnovò diventando più moderno con un font Sans Serif bianco con ombra nera su sfondo rosso.

Nel 2014 Netflix ha abbandonato la scritta bianca con effetto ad arco e l’ombra nera, per passare a una versione semplificata priva dell’ombra, con un font creato ad hoc creato sulla base di due caratteri: Gotham Bold e Gotham Book e nel 2016 è passata a una sola lettera, la N, più stretta e adatta ad essere rappresentata anche su smartphone e tablet.

I colori sono comunque rimasti bianco, nero e rosso. Il rosso simboleggia la passione e l’energia, mentre il bianco e il nero sono stati probabilmente scelti come sfondi neutro, rispetto ai quali spicca il colore di base. La N di Netflix dal febbraio del 2019 non è più rossa, ma multicolore. Prima della proiezione di ogni film o serie prodotta da Netflix gli utenti vedono un logo rinnovato e colorato. La nuova grafica scelta per il logo mostra inizialmente una N rossa e il suono è quello noto agli utenti di Netflix, ma poi una volta proiettato il logo tradizionale si ha uno zoom sul logo rosso e l’osservatore può notare che si tratta di righe verticali multicolore. Ogni riga verticale colorata è in realtà il fotogramma di un film o di una serie tv prodotta da Netflix. 33


logotipi

Un logo è la figura, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un’azienda, un’organizzazione, un gruppo musicale o altro ancora; tipicamente è costituito da un simbolo o da un marchio o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l’uso di un lettering ben preciso .

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LOGO PITTOGRAMMA E PAYOFF LOGOTIPO: è la parte leggibile e quindi pronunciabile del marchio. Il logotipo è sostanzialmente la traduzione del marchio in una forma leggibile e pronunciabile che identifica la ragione sociale dell’azienda. Al momento della creazione del logotipo ci deve essere un ottimo studio dei colori, della leggibilità dello stesso da varie angolazioni, ma soprattutto della scelta del font (carattere) da utilizzare, che spesso rende il logotipo unico e ben riconoscibile. Basti pensare ad esempio al font utilizzato nei celeberrimi loghi della “Coca Cola” o “Disney”: ci basta la semplice visione di quel carattere, anche senza leggere effettivamente le parole, per ricondurlo al marchio aziendale. In alcuni casi il marchio è rappresentato unicamente dal logotipo, in altri casi è accompagnato anche dal pittogramma.

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PITTOGRAMMA: È la parte puramente simbolica del marchio, cioè l’emblema non leggibile e pronunciabile che riconduce all’azienda. In altre parole è la riproduzione puramente grafica dell’oggetto che si vuole rappresentare. A meno che l’azienda non sia estremamente famosa al pubblico, è proprio per questo motivo che raramente troviamo marchi aziendali composti unicamente dal pittogramma non accompagnato anche dal logotipo. I pittogrammi possono essere “ideogrammi” se rappresentano segni astratti (ad esempio Mercedes, Nike, Mitsubishi…) oppure “iconografici” se invece riproducono dei segni assomiglianti. Ad esempio se pensiamo a una conchiglia, un pipistrello e una mela subito li riconduciamo a “Shell” , “Batman” e “Apple” proprio perché il significato grafico del pittogramma coincide con l’idea espressa nel marchio aziendale.


PAY-OFF: Letteralmente pay-off, significa “liquidazione, saldo finale”, è il termine tecnico che il linguaggio pubblicitario usa per definire lo slogan che accompagna il logo dell’azienda o la marca del prodotto (brand). È una delle vie più semplici ed economiche per creare un ponte psicologico duraturo tra l’azienda e il suo pubblico: una combinazione di parole speciale che nel tempo si trasforma in messaggio pubblicitario a tutti gli effetti, capace anche,

nei casi più riusciti, di entrare nel linguaggio di tutti i giorni e di sopravvivere nella mente delle persone. (Barilla), dove c’è Barilla c’è casa. (Crodino), l’analcolico biondo fa abbracciare il mondo. (Nutella), che mondo sarebbe senza Nutella? (Adidas), impossible is nothing.

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TIPOLOGIE DI LOGO IL LOGOTIPO (WORDMARK) Si tratta della tipologia più semplice, in cui troviamo il nome dell’azienda rappresentato in semplici lettere, con il font designato, scelto tra quelli disponibili, oppure disegnato alla bisogna, ad esempio Canon, Nikon, Sony, Disney, sono tutti brand che fanno uso di un logotipo, o wordmark. La loro comunicazione è improntata su tale logotipo, che è ormai radicato e riconoscibile in tutto il mondo anche per la sua semplicità e immediatezza. Per i brand di una certa importanza, avere un logotipo basato su un font disegnato apposta è della massima importanza, per conferire unicità alla brand identity.

MONOGRAMMA (LETTERMARK) Il monogramma è un tipo di logo molto comune per quelle aziende il cui nome risulterebbe troppo lungo per essere efficace, facilmente memorizzabile e utilizzabile sui diversi supporto, soprattutto social e digital, di cui c’è ormai bisogno. Negli esempi raffigurati stiamo ovviamente sempre parlando di monogrammi celebri e noti in tutto il mondo, per cui ovviamente il loro design è unico e realizzato in maniera sartoriale.

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BRANDMARK Il Brandmark è un simbolo che racchiude la brand identity in un modo che sarebbe difficile rendere sotto forma di testo o altro tipo di media. Racchiude l’intera brand experience, che il cliente deve percepire immediatamente, a una prima occhiata. Non smette di stupire come questi loghi brandmark si siano imposti e siano ora tra i più riconoscibili del pianeta, nonostante la loro incredibile semplicità.

COMBINATION MARK E se un logo ha sia logotipo che brandmark? Ecco che abbiamo un ibrido, una combinazione di due tipologie classiche di logo. Il logo combination mark arricchisce l’esperienza aggiungendo al lettering un simbolo, un’icona, e cerca in questo modo di aumentare la propria riconoscibilità e rafforzare la brand identity.

STEMMA O EMBLEMA Come nel caso del precedente combination mark, anche lo stemma presenta sia testo che forme, ma il loro rapporto è progettato in maniera diversa. I due elementi non sono semplicemente accostati, ma nascono e si sviluppano di pari passo. Questa tipologia di logo è più difficile da adattare ai vari contesti, proprio a causa di questa sua natura simbiotica.

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logo geometrico

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LOGO GEOMETRICO

LOVEYRINTH Il logo geometrico è stato ideato per una love room, un luogo di svago ispirato ad un’escape room e ad un labirinto, dove una qualsiasi coppia, o più coppie attraverso varie prove testano il proprio amore e solo grazie alla loro coesione riusciranno a vincere e superare tutte le prove. La forma geometrica è realizzata in modo che il cuore e le sue linee formano un labirinto, il colore rosa simboleggia la capacità di dare e ricevere amore.

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STUDIO DELLE MATRICI GEOMETRICHE

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VARIANTI CROMATICHE BIANCO E NERO, SCALA GRIGI

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LOVEYRINTH

LOVEYRINTH

LOVEYRINTH

LOVEYRINTH

LOVEYRINTH

LOVEYRINTH


VARIANTI CROMATICHE COLORI

LOVEYRINTH 1d5628 CMYK: C=87 M=39 Y=100 K=39

LOVEYRINTH 8d8e8d CMYK: C=45 M=35 Y=36 K=15

LOVEYRINTH bd4432 CMYK: C=16 M=82 Y=80 K=12

LOVEYRINTH 67b549 CMYK: C=64 M=0 Y=88 K=0

LOVEYRINTH b5b5b5 CMYK: C=32 M=24 Y=25 K=4

LOVEYRINTH d35381 CMYK: C=14 M=79 Y=23 K=1

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STUDI DELLE COMPOSIZIONI DEFORMANDO LE MATRICI GEOMETRICHE

STUDI COMPOSITIVI APPLICANDO I GRUPPI DI SIMMETRIA

Simmetria traslatoria

Simmetria assiale

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Simmetria rotatoria diedrica


EFFETTI BI/TRIDIMENSIONALI

EFFETTI GRAFICI/PERCETTIVI/TEXTURES

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VARIABILI DIMENSIONALI

100%

LOVEYRINTH 75%

LOVEYRINTH 50%

LOVEYRINTH 25%

LOVEYRINTH 48


STUDIO DI COMPOSIZIONE PRIVILEGIANDO FORME GEOMETRICHE

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logo natura

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LOGO NATURA

Green Birdy Il logo natura è stato ideato per un’applicazione con la quale è possibile segnalare, attraverso la geo-localizzazione, rifiuti abbandonati, buche sul manto stradale, affissioni abusive, atti di vandalismo, problemi nella segnaletica e incuria delle zone verdi. Green birdy è quindi l’uccellino che vola sulla città e segnala le cose che non vanno, quel famoso uccellino che quando eravmo piccoli diceva tutto ai genitori. Il logo è creato sulla base di un cuore, che indica quindi l’amore per la natura, e che va a creare appunto il logo di un uccellino in forma essenziale e grafica. Il colore verde simboleggia equilibrio totale,

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fatto di armonia e amore, oltre a ricordare inequivocabilmente il tema della natura e dell’eco sostenibilità. Il font utilizzato è “Arista pro trial fat”, dalle forme morbide e tondeggianti, a mio parare, adatte ad un logo che si ispira alla natura.


STUDIO DELLE MATRICI GEOMETRICHE

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VARIANTI CROMATICHE BIANCO E NERO, SCALA DI GRIGI

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Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy


VARIANTI CROMATICHE COLORI

Green Birdy 1d5628

Green Birdy 67b549

CMYK: C=36 M=0 Y=90 K=0

CMYK: C=38 M=11 Y=93 K=5

Green Birdy

Green Birdy

8d8e8d

b5b5b5

CMYK: C=63 M=26 Y=80 K=10

CMYK: C=91 M=48 Y=93 K=24

Green Birdy

Green Birdy

bd4432 CMYK: C=78 M=22 Y=100 K=7

d35381 CMYK: C=87 M=49 Y=97 K=59

55


STUDI DELLE COMPOSIZIONI DEFORMANDO LE MATRICI GEOMETRICHE

STUDI COMPOSITIVI APPLICANDO I GRUPPI DI SIMMETRIA

Simmetria traslatoria

Simmetria assiale

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Simmetria rotatoria diedrica


EFFETTI BI/TRIDIMENSIONALI

EFFETTI GRAFICI/PERCETTIVI/TEXTURES

57


VARIABILI DIMENSIONALI

Green Birdy Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy 58


STUDIO DI COMPOSIZIONE PRIVILEGIANDO FORME GEOMETRICHE

59


logo acronimo

60


61


LOGO ACRONIMO

Composizione utilizzando le iniziali del proprio nome o, in alternativa, la denominazione di un ipotetico studio di design. Il logo rappresenta attraverso un cuore le lettere “V” e “B”. Il logo è stato ideato facendo riferimento ad una matrice geometrica semplice e costruendo forme minimali ma allo stesso tempo dinamiche. I colori utilizzati, rosa e nero, in netto contrasto

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tra loro, donano semplicità e freschezza al logo, ricordando vagamente le lampade al neon.


STUDIO DELLE MATRICI GEOMETRICHE

63


VARIANTI CROMATICHE BIANCO E NERO, SCALA DI GRIGI

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VARIANTI CROMATICHE COLORI

99d3f4

010000

CMYK: C=43 M=3 Y=0 K=0

b094c6

010000

CMYK: C=3 M=84 Y=0 K=0

010000

CMYK: C=36 M=46 Y=0 K=0

e41f1d

e54592

010000

CMYK: C=0 M=96 Y=94 K=0

fad51d

010000

CMYK: C=4 M=14 Y=90 K=0

f0900b

010000

CMYK: C=2 M=51 Y=97 K=0

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STUDI DELLE COMPOSIZIONI DEFORMANDO LE MATRICI GEOMETRICHE

STUDI COMPOSITIVI APPLICANDO I GRUPPI DI SIMMETRIA

Simmetria traslatoria

Simmetria assiale

66

Simmetria rotatoria diedrica


EFFETTI BI/TRIDIMENSIONALI

EFFETTI GRAFICI/PERCETTIVI/TEXTURES

67


VARIABILI DIMENSIONALI

100%

75%

50%

25%

68


STUDIO DI COMPOSIZIONE PRIVILEGIANDO FORME GEOMETRICHE

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logo libero

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71


LOGO LIBERO

Il logo libero è costituito da composizioni che permettono di attribuire al logo significati simbolici di libera scelta. Il logo libero è stato realizzato per una possibile applicazione di una compagnia aerea in quanto è presente un aereo stilizzato posto al centro di un cuore, il tutto dovrebbe quindi simboleggiare l’amore per il viaggio e l’amore della compagnia per i propri clienti. I colori utilizzati, ovvero due diverse sfumature

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di azzuro simboleggiano il cielo, la libertà, e l’aereo bianco sembra quasi essere una nuvola che completa quindi l’idea di cielo, che riporta ovviamente al viaggio.


STUDIO DELLE MATRICI GEOMETRICHE

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VARIANTI CROMATICHE BIANCO E NERO, SCALA DI GRIGI

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VARIANTI CROMATICHE COLORI

b5e0f5

52bad3

005587

0a3352

CMYK: C=33 M=0 Y=3 K=0

CMYK: C=92 M=50 Y=8 K=30

CMYK: C=64 M=4 Y=16 K=0

CMYK: C=86 M=50 Y=8 K=67

64c7f3

009dc6

4c9db4

306776

CMYK: C=58 M=0 Y=0 K=0

CMYK: C=66 M=14 Y=19 K=13

CMYK: C=100 M=0 Y=19 K=0

CMYK: C=64 M=14 Y=19 K=53

5ca6c7

007cae

2eb5b2

349999

CMYK: C=56 M=0 Y=0 K=24

CMYK: C=71 M=0 Y=36 K=0

CMYK: C=100 M=33 Y=19 K=0

CMYK: C=75 M=19 Y=41 K=3

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STUDI DELLE COMPOSIZIONI DEFORMANDO LE MATRICI GEOMETRICHE

STUDI COMPOSITIVI APPLICANDO I GRUPPI DI SIMMETRIA

Simmetria traslatoria

Simmetria assiale

76

Simmetria rotatoria diedrica


EFFETTI BI/TRIDIMENSIONALI

EFFETTI GRAFICI/PERCETTIVI/TEXTURES

77


VARIABILI DIMENSIONALI

100%

75%

50%

25% 78


STUDIO DI COMPOSIZIONE PRIVILEGIANDO FORME GEOMETRICHE

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logo lettura multipla

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LOGO A LETTURA MULTIPLA

Wedding Logo multisignificato senza alcun vincolo di matrice geometrica. Il logo a lettura multipla è stato ideato per un ipotetica applicazione per futuri sposini e wedding planner dove ogni wedding planner si crea il proprio profilo in modo che la coppia che vuole organizzare il proprio matrimonio comprenda stile, modo di lavorare e il budget dello o della wedding planner che preferiscono. La lettera “W” iniziale di wedding, tradotto “matrimonio”, è essa stessa il logo dell’applicazione, per altro essa forma un cuore, simbolo di amore. Il colore utilizzato è il rosa, simbolo di

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amore ed equilibrio essendo il mix d rosso, che simbleggia la passione, e bianco, che simboleggia la purezza. Il font utilizzato è “ChunkFive Ex”, semplice ma formale.


STUDIO DELLE MATRICI GEOMETRICHE

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VARIANTI CROMATICHE BIANCO E NERO, SCALA DI GRIGI

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Wedding

Wedding

Wedding

Wedding

Wedding

Wedding


VARIANTI CROMATICHE COLORI

Wedding d5224d CMYK: C=9 M=96 Y=56 K=2

Wedding c04793 CMYK: C=26 M=83 Y=0 K=0

Wedding f3bad6 CMYK: C=2 M=37 Y=0 K=0

Wedding b21917 CMYK: C=20 M=100 Y=100 K=13

Wedding f39568 CMYK: C=0 M=51 Y=60 K=0

Wedding db2a6d CMYK: C=7 M=93 Y=28 K=1

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STUDI DELLE COMPOSIZIONI DEFORMANDO LE MATRICI GEOMETRICHE

STUDI COMPOSITIVI APPLICANDO I GRUPPI DI SIMMETRIA

Simmetria traslatoria

Simmetria assiale

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Simmetria rotatoria diedrica


EFFETTI BI/TRIDIMENSIONALI

EFFETTI GRAFICI/PERCETTIVI/TEXTURES

Wedding

Wedding

Wedding

Wedding 87


VARIABILI DIMENSIONALI

100%

Wedding 75%

Wedding

50%

Wedding

25% Wedding

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STUDIO DI COMPOSIZIONE PRIVILEGIANDO FORME GEOMETRICHE

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IMMAGINE COORDINATA

L’immagine coordinata appartiene al mondo della comunicazione visiva e ha come oggetto la comunicazione di aziende, società, enti, associazioni e qualsiasi altra entità commerciale, sociale o concettuale che abbia tra i suoi bisogni quello di essere conosciuta da un determinato pubblico. In quanto immagine, si riferisce alla percezione che l’ambiente, inteso come gruppo di potenziali destinatari del messaggio, ha delle rappresentazioni visive dell’entità in questione. L’immagine diventa coordinata quando i differenti fenomeni comunicativi risultano coerenti l’uno con l’altro. Questa coerenza si riferisce tradizionalmente a elementi di comunicazione visiva quali, ad esempio, loghi, colori, caratteri tipografici, impaginazione e presentazione grafica dei documenti, impostazione della comunicazione commerciale e promozionale. 90


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CARTA INTESTATA FOGLIO PRINCIPALE

Green Birdy Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit, sed diam nonummy nibh euismod tincidunt ut laoreet dolore magna aliquam erat volutpat. Ut wisi enim ad minim per suscipit lobortis nisl ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis autem vel eum iriure dolor in hendrerit in vulputate velit esse molestie consequat, vel illum dolore eu feugiat nulla facilisis at vero eros et accumsan et iusto odio dignissim qui blandit praesent luptatum zzril delenit augue duis dolore te

3296063611 @ Greenbirdy@gmail.com

www.greenbirdy.it

La carta intestata generalmente è impostata sul formato verticale A4 210 x 297 mm con grammatura 100/110 gr/mq. Il foglio che la contiene viene piegato in tre parti e si inserisce in una busta da lettera che può variare nei formati. Per questo esempio i colori richiamano il logo e il concept che esso vuole trasmettre. 92

Green Birdy Vanessa Barjamaj Via V.Bellini Montevarchi(AR)

Il colore del foglio è chiaro in modo che si possa scrivere su di esso e rendere leggibile quindi ciò che si scrive. Il font utilizzato è “candara” pulito e semplice oltre che ben leggibile.


CARTA INTESTATA FOGLIO SECONDARIO

3296063611 @ Greenbirdy@gmail.com

Green Birdy

www.greenbirdy.it Green Birdy Vanessa Barjamaj Via V.Bellini Montevarchi(AR)

Per questo esempio di foglio secondario, o foglio relazione (il foglio utilizzato in caso in cui il modello serva per più pagine) sono stati utilizzati gli stessi colori chiari del foglio principale. Per permettere una maggiore scrittura, in quanto è prevista, l’impaginazione è diversa rispetto a quella del foglio principale.

Il logo è posto in alto a sinistra e le informazioni sono posizionate in alto a destra per non ostacolare la successiva scrittura. Le dimensioni sono sempre di un foglio A4 210 x 297 mm con grammatura 100/110 gr/mq.

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BUSTA CON E SENZA FINESTRA BUSTA SENZA FINESTRA

BUSTA CON FINESTRA

Green Birdy Green Birdy

Green Birdy Green Birdy

Vanessa Barjamaj

Vanessa Barjamaj

Via V.Bellini Montevarchi(AR)

Via V.Bellini Montevarchi(AR)

G Green Birdy y

reen Bird

Le buste per corrispondenza sono dei prodotti postali utilizzati per l’invio di lettere o documenti che garantiscono grazie alla possibilità di essere sigillate di riservatezza. Ogni tipo di spedizione ha la propria busta di riferimento, con dimensioni e formato specifici che vanno rispettati. Il formato di questi esempi di busta con finestra e senza finestra è di 114 x 229 mm in quanto destinate a contenere la carta intestata di dimensioni A4 piegata in tre parti. L’unica differenza fra i due esempi riportati è la presenza della finestra in una e la non presenza nell’altra perchè la forma base, ovvero la grafica, è la stessa.

In questo esempio sono stati utilizzati gli 94

G Green Birdy y

reen Bird

stessi colori della carta intestata per rendere maggiormente visibile la coordinazione fra di esse. La piegatura della chiusura è composta da due tonalità di verde riprese dal logo. La grafica permette la presenza di spazio per i vari indirizzi di consegna.


BUSTA DA LETTERA CON E SENZA FINESTRA BUSTA DA LETTERA SENZA FINESTRA

BUSTA DA LETTERA CON FINESTRA

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy

Vanessa Barjamaj

Vanessa Barjamaj

Via V.Bellini Montevarchi(AR)

Via V.Bellini Montevarchi(AR)

Il formato di queste busta da lettera con finestra, e senza finestra è di 229 x 324 mm in quanto finalizzata a contenere un foglio A4 220 x 297 mm senza essere piegato. I colori scelti sono gli stessi della busta con formato minore e la grafica richiama quella presente sulla carta intestata. Il logo, nella busta da lettera senza finestra è posizionato al centro nella parte frontale, e in alto a sinistra sul retro.

Nella busta da lettera con finestra invece il logo nella parte frontale è posto sotto alla finestra, il retro invece è identico alla busta senza finestra.

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BIGLIETTO DA VISITA La maggior parte dei biglietti da visita sono realizzati su cartoncino, ma sono sempre più usati materiali particolari come la plastica (biglietti da visita metallizzati, trasparenti, bianchi, policristallo) e da poco anche il cartoncino gommato. Il formato più usato è 9,5 cm × 5,5 cm da 350 g/ m² non plastificato. Molto diffuso anche il formato largo 14 cm che può essere imbustato e spedito. Tuttavia, bisogna tenere in considerazione che le dimensioni del biglietto da visita cambiano anche da Paese a Paese.

95mm

LOGO

55mm

TESTO

Posizione di testi e logo a 4mm dal bordo Area di taglio Dimensioni biglietto da visita

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BIGLIETTO DA VISITA DAVANTI

RETRO Green Birdy Vanessa Barjamaj Via V.Bellini Montevarchi(AR)

Green Birdy

Green Birdy

Green Birdy 3296063611

@ Greenbirdy@gmail.com

www.greenbirdy.it

Questo biglietto da visita è stato realizzato con le misure standard e impaginato orizzontalmente con il logo posto centrato sul fronte, per far risaltare il valore dell’azienda. Sul retro, il logo è posizionato in alto a sinistra per dar valore anche alle informazioni sul proprietario e indirizzi dell’azienda. Per quanto riguarda grafica e font, il tutto è

correlato alla carta intestata.

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MOCKUP TAZZA DA TÈ

CHIAVETTA USB

PACCO

CAMION

COVER PER SMARTPHONE

SPILLA

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MOCKUP

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DESIGN ITALIANO ANNI 50

Al termine della Seconda Guerra mondiale si sentiva la necessità di risollevarsi per superare tutta la negatività e la distruzione portata dalla guerra, ed è proprio qui che si sviluppa e si afferma il design Italiano: Negli anni ‘50.

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PIAGGIO Nel 1946 la Piaggio persenta la Vespa , lo scooter per antonomasia, progetto dell’ingegnere Corradino D’Ascanio. La vespa diventa simbolo di un Italia che si risollevava dopo una pesante guerra. D’Ascanio il quale ha portato sullo scooter alcuni dei suoi studi fatti in campo

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aero-nautico: la Vespa è uno scooter a scocca portante, il carter non è quindi un semplice strumento per nascondere le parti meccaniche ma ne costituisce anche la struttura portante.


PRODOTTI TRASPORTO ITALAINO ANNI ‘50 In concorrenza con la Vespa della Piaggio la Innocenti un anno dopo, 1947, presenta il suo scooter: la Lambretta. Anche i progettisti della Lambretta sono

ingegneri aeronautici, Torre e Pallavicino, che applicano alla Lambretta il concetto del telaio a tubolare portante, a sorreggerne il peso.

Progettate da Dante Focosa, nell’industria del traporto Italiano vediamo anche la nascita della Fiat 600(immagine 1) e successivamente della Fiat Nuova 500(immagine 2).

1

2

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CENNI DI PRODOTTI ITALIANI ANNI ‘50 Uno dei primi prodotti dell’immediato secondo dopoguerra non legato al settore dei mezzi di trasporto è stata la macchina da scrivere Lexicon 80 (1948-49) di Marcello Nizzoli per Olivetti realizzata con un carter in alluminio presso fuso. La rinascita avvenuta negli anni successivi alla guerra porteranno anche la nazione italiana al “boom economico”, a quel periodo che ha determinato arricchimento e benessere sociali diffusi. “LEXICON 80” MARCELLO NIZZOLI, 1949

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Durante questi anni anche altri due designer sono particolarmente rilevanti, tra cui Gio Ponti, realizzatore della “superleggera” in faggio e paglia e Marco Zanuso, il quale realizza la poltrona “Lady” importandovi la tecnologia impiegata per le sedute automobilistiche.


“SUPERLEGGERA” GIO PONTI, 1957

“LADY” MARCO ZANUSO, 1951

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PROSSEMICA

La prossemica è la scienza che studia lo spazio o le distanze come fatto comunicativo; lo studio, cioè, sul piano psicologico, dei possibili significati delle distanze materiali che l'uomo tende a interporre tra sÊ e gli altri.

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DEFINIZIONE Il termine prossemica deriva dall’ inglese proxemics, derivato da proximity, ovvero “prossimità” che è stato introdotto dall’antropologo americano Edward Hall nel 1963 per indicare lo studio dello spazio umano e della distanza interpersonale.

La prossemica indaga il significato che viene assunto, nel comportamento sociale dell’uomo, dalla distanza che essi interpone tra sè e gli altri, tra sè e gli oggetti, e, più in generale il valore che viene attribuito da gruppi culturalmente o storicamente diversi al modo di porsi nello spazio e di organizzarlo, su cui influiscono elementi di carattere psicologico ed etnologico. Attraverso i nostri sensi possiamo individuare spazi dimensionali, termici, temporali.

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Lo spazio, che viviamo come dinamico in quanto noi ci muoviamo dentro spazi, è sempre correlato all’uomo (avere la sensazione di spazio); uomo e ambiente interagiscono costantemente in modo determinante. L’esperienza che noi abbiamo dello spazio è determinata da ciò che in quel dato spazio possiamo fare.

Un ambiente molto alto, o una sala ampia, ci daranno un’esperienza di vissuto diversa da quella fornita da un ambiente basso, o da una sala piccola. In un luogo ove possiamo muoverci senza problemi, viviamo sensazioni e percezioni differenti dalle esperienze che proveremmo stando in spazi che ci obbligano nei movimenti. Ogni spazio, inoltre, lo sentiamo come “estensione dell’organismo”, come “territorio”.


DISTANZA MINIMA (da 0 a 45 cm) Si tratta di quella distanza che gestisce i rapporti intimi che non disdegnano il contatto fisico. È una distanza comunemente nota fra madre e figlio o fra partner: il contatto fisico in questi casi non crea nè soggezione nè fastidio.

DISTANZA PERSONALE (da 45 a 120 cm) Normalmente consentiamo questo genere di vicinanza ad amici, a persone verso i quali proviamo attrazione o tutti coloro con i quali si ha una buona comunicazione per esempio i familiari, vi è comunque sempre una “difesa” che ogni individuo gestisce a modo proprio, creando una distanza più o meno evidente secondo i casi.

DISTANZA SOCIALE (da 120 a 200 cm) Prevede una lontananza fra individui, regola rapporti formali e normalmente è la distanza richiesta quando si interagisce con impiegati negli uffici, con dipendenti e colleghi.

DISTANZA PUBBLICA (da 200 cm) La distanza pubblica impone una distanza che va oltre i 2 metri. A queste distanze ci si percepisce come elementi facenti parte dell’ambiente. Non è necessariamente collegata ad un pubblico; può essere infatti intesa come distanza che separa persone che si conoscono e che stanno conversando da lontano, oppure che separa l’insegnante dai propri alunni.

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ambigue percezioni

Processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato. 110


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PERCEZIONE La percezione è il processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato. Gli assunti allo studio della percezione variano a seconda delle teorie e dei momenti storici. Le principali discipline che si sono occupate di percezione sono la psicologia, la medicina e la filosofia.

Tuttavia la percezione non è una semplice registrazione della realtà. Secondo la psicologia scientifica, ciò che osserviamo non è la copia diretta dell’ambiente fisico, ma il risultato e il frutto di un’elaborazione della nostra mente. Ciò è dimostrato da esperienze di laboratorio e dalle cosiddette illusioni ottiche.

L’essere umano guarda e percepisce ciò che conosce poichè il cervello lavora per insiemi, non analizzando analiticamente ma in sintesi, infatti esso identifica un oggetto attribuendoli l’identità più vicina a quella forma e configurazione che trova tra le sue conoscenze.

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GESTALT La psicologia della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie, ‘psicologia della forma’ o ‘rappresentazione’) è una corrente psicologica incentrata sui temi della percezione e dell’esperienza. La Gestalt contribuì a sviluppare le indagini sull’apprendimento, sulla memoria, sul pensiero e nell’ambito della psicologia sociale.

Le teorie della Gestalt si rivelarono altamente innovative, in quanto rintracciarono le basi del comportamento nel modo in cui viene percepita la realtà, anziché per quella che è realmente; quindi il primo pilastro della teoria della Gestalt fu costruito sullo studio dei processi percettivi e in una percezione immediata del mondo fenomenico.

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FENOMENI E REGOLE DELLA PERCEZIONE (GESTALT) I processi percettivi fondamentali agiscono in accordo a una serie di principi. Questi principi descrivono come organizziamo frammenti o porzioni di informazioni in unità provviste di significato. Questi processi vengono chiamati leggi della Gestalt riguardanti l’organizzazione che riuscirono a scoprire i principi di importanza validi per gli stimoli visuali e auditivi.

LEGGE DELLA CHIUSURA Secondo questa legge tendiamo a raggruppare quello che vediamo in termini di figure chiuse o complete invece che di figure aperte. Tendiamo pertanto a ignorare le discontinuità e a concentrarci sulla forma generale.

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LEGGE DELLA PROSSIMITÀ Tendiamo a raggruppare gli elementi che si trovano più vicini fra di loro. In seguito a ciò, nella seguente immagine, per esempio, avremo la tendenza a vedere lettere invece che punti sfusi

LEGGE DELLA SOMIGLIANZA Raggruppiamo gli elementi dall’aspetto simile. Ecco perché vediamo file di mele uguali, piuttosto che colonne di figure diverse fra loro.


LEGGE DELLA SEMPLICITÀ O BUONA FORMA Generalmente il principio prevalente fra le leggi della Gestalt è quello della semplicità. Quando osserviamo un motivo, lo percepiamo nel modo più essenziale e diretto possibile. Il cervello vede ciò che è più semplice percepire.

LEGGE FIGURA SFONDO Quando osserva un’immagine l’individuo tende a percepirla assegnando a determinati elementi o a un insieme di elementi, le cosiddetta “figure” un ruolo primario e invece ad altri detti “sfondi” un ruolo secondario. Per figura si intende l’elemento che attira per primo l’attenzione, mentre lo sfondo sarebbe la parte dell’immagine intorno alla figura, che sembra più lontana e meno definita (percepita quindi, in termini visivi, come secondaria).

LEGGE DEL DESTINO COMUNE Elementi di un gruppo che presentano caratteristiche simili per quanto riguarda il movimento, l’orientamento o la direzione vengono percepiti come un insieme o come un’unica figura. LEGGE DELLA VISIONE MULTISTABILE Nel caso di immagini particolarmente ambigue (in cui ci sono due possibili interpretazioni) l’individuo tende a percepire due immagini diverse, in maniera alternata e instabile.

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ILLUSIONE OTTICA

EFFETTO CINETICO

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PERCEZIONE VARIATA DI UN OGGETTO


OGGETTO IMPOSSIBILE Il titolo italiano del bestseller di Donald Norman sull’usabilità, The Design of Everyday Things (Norman 1988), era La Caffettiera del Masochista, che prende il nome dall’immagine sulla copertina del libro, la caffettiera dell’artista francese Jacques Carelman in cui la maniglia è sullo stesso lato del beccuccio. Da un punto di vista semiotico supponiamo che l’oggetto non funzioni, significante e significato in questo caso

dichiarano audacemente cosa, come e quale scopo dovrebbe soddisfare l’oggetto. In realtà ciò che abbiamo appreso dal passaggio dall’ergonomia classica a quella cognitiva, e ciò che suggerisce il titolo del brano di Carelman, è che le funzioni possono trovarsi nelle emozioni, negli ambienti e nelle relazioni sociali tanto quanto nelle proporzioni geometriche e nel semplice conforto fisico.

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OGGETTO IMPOSSIBILE Per la realizzazione di questo oggetto è stato utilizzato del PVC stampato attraverso una stampante 3D. L’oggetto è di base un tavolo che si regge in piedi senza la necessità di possedere delle gambe, la struttura è composta da due pezzi uguali che restano fermi attraverso delle cordicelle.

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FORME IMPOSSIBILI

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ERRORI DI PROGETTAZIONE

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BORRACCIA L’errore di progettazione individuato mette in evidenza la difficoltà nel potersi portare con se, ad esempio dentro ad uno zaino, questa tipologia di boraccia, obbligando quindi il possessore a tenerla in mano, diventando così un oggetto scomodo. L’errore è dovuto dal fatto che la boraccia possiede due fori nella parte di silicone superiore che è necessaria all’inserimento della cannuccia.

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Per rimediare a questo errore la mia idea (ipotetica) è di aggiungere dei tappi in silicone per i due fori, attaccati alla struttura di silicone, in modo che nel momento del bisogno dia possibile levare la cannuccia per poi coprire i due fori con gli appositi tappi in modo che si possa trasportare la boraccia in qualsivoglia zaino o borsa senza correre il rischio di perderne il liquido all’interno.


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CONTENITORE TERMICO PER CIBO L’errore di progettazione individuato mette in evidenza la difficoltà che si crea nell’aprire il contenitore, per via del sottovuoto che si crea e per via dell’eccessiva pressione che si deve fare nel coperchio per aprire il contenitore. Per rimediare a questo errore la mia idea

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(ipotetica) è stata quella di eliminare i manici e di rivoluzionare il sistema di apertura attraverso una nuova apertura che permetta di avvitare e svitare il coperchio.


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ELEMENTI DI INFORMATICA

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PROGRAMMI

ADOBE INDESIGN InDesign è un’applicazione professionale di impaginazione per la stampa e il publishing digitale. Consente di progettare, effettuare verifiche preliminari e pubblicare un’ampia gamma di contenuti per la stampa, il web e le applicazioni per tablet. In poche parole non è altro che un software per l’editoria che permette di realizzare l’impaginazione di prodotti per la stampa. ADOBE ILLUSTRATOR Illustrator è un’applicazione professionale per l’elaborazione di illustrazioni e per la grafica vettoriale. Illustrator permette di costruire immagini vettoriali attraverso forme geometriche o attraverso degli strumenti di tracciatura. In poche parole non è altro che un software per la grafica che permette la costruzione di loghi, prodotti pubblicitari e layout per siti web.

ADOBE PHOTOSHOP Photoshop è un software per modificare immagini (fotoritocco). Una caratteristica che differenzia Photoshop da un qualunque altro programma di grafica è che si possono modificare più immagini contemporaneamente utilizzando i livelli.

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IMMAGINI VETTORIALI E RASTER IMMAGINE VETTORIALE

IMMAGINE RASTER

Un’immagine vettoriale è un’immagine realizzata con un apposito software mediante la combinazione di punti, linee e curve ai quali si possono attribuire colori e sfumature

Un’immagine raster (o bitmap) è un’immagine realizzata attraverso una griglia di pixel, dove a ogni pixel è attribuito un colore specifico.

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RENDERING VETTORIALE Il rendering vettoriale consiste nel ricreare da un’immagine raster, ovvero un’immagine composta da pixel, un’immagine vettoriale, cioè composta da soli vettori. Il processo di rendering viene sviluppato attraverso l’utilizzo del programma Illustrator in quanto quest’ultimo lavora per vettori. Immagini raster: al 100% la versione bitmap o raster dell’immagine risulta quasi uguale alla versione del vettore. Non appena la versione raster viene modificata in scala, è possibile visualizzare i pixel del bordo e quindi i bordi dell’immagine non sembrano più uniformi. Immagini vettoriali: viene creata definendo punti e curve. Quando le immagini vettoriali vengono modificate in scala, i bordi restano netti e nitidi indipendentemente dalle dimensioni dell’immagine.

IMMAGINE VETTORIALE

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IMMAGINE REALE


RENDERING VETTORIALE

IMMAGINE VETTORIALE

TAVOLA DI BASE

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INFOGRAFICA L’infografica (anche nota con termini inglesi “information design”, information graphic o infographic) è l’informazione proiettata in forma più grafica e visuale che testuale. Come tecnica è nata dall’incrocio della grafica con il giornalismo. Le immagini possono essere elaborate tramite computer e possono essere rappresentate in 2D o 3D, tramite immagini statiche o animate.

DIAGRAMMA DI FLUSSO

Alcuni esempi di Infografica sono le tabelle, gli schemi, i diagrammi di flusso, gli istogrammi e i grafici. TABELLA

ISTOGRAMMA

SCHEMA

GRAFICO

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INFOGRAFICA PERSONALE In questa infografica sono state rappresentate le statistiche generali in numero di vendita di minecraft in relazione al numero di abitanti di svariate popolazioni.

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SITOGRAFIA Wikipedia macitynet.com brandidentikit.com mockupworld.com netflixlover.it https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_popolazione https://minecraft-it.gamepedia.com/Statistiche

BIBLIOGRAFIA Stimulus percorsi di basic design 1 Furlanis giuseppe Fumelli Francesco Il manuale del graphic design Gavin Ambrose Paul Harris

134


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