CS ON TE NT
KIRIGAMI
01 ERRORI DI PROGETTAZIONE
SEDUTA IN LEGNO
00 02 03
00
B2
Questo impaginato segna la fine del percorso intrapreso con “Basic 1”. In questa parte, si prediligerà l’aspetto pratico, manuale. Per questo nella copertina è presente una mano, a differenza del primo elaborato dove nella copertina troviamo un cranio. Il layout segue la linea del primo impaginato, con l’aggiunta di alcune accortezze imparate con la pratica.
KIRIGAMI
01 01
PREFAZIONE
Il KIRIGAMI come tecnica per passare dal piano bidimensionale alle 3 dimensioni. Si tratta di una tecnica orientale di intaglio e piegatura della carta per ottenere forme tridimensionali a partire da un unico foglio, senza asportare pezzi. (Il significato del termine deriva dal giapponese “kiru” = tagliare e “kami” = carta).
KIRI, ORI? A differenza del Kirigami, I’ORIGAMI è un gioco tradizionale giapponese in cui la carta viene piegata per formare animali ecc. Con il termine origami si intende l’arte di piegare la carta (“oru” = piegare e “kami” = carta) e, sostantivato, l’oggetto che ne deriva.
13
12
INTRODUZIONE
Il presente capitolo tratta della tecnica del Kirigami. Queste esercitazioni di “taglia e piega” hanno l’obbiettivo di sviluppare un controllo cognitivo delle configurazioni spaziali.
ZOOM PIEGA A VALLE
10 cm
TAGLIA
1 cm
1 cm
PIEGA A MONTE
15
14
BASIC-1 10 cm
DAL PIANO AL VOLUME
Forme ottenute attraverso la tridimensionalizzazione di un foglio di carta di dimensione 10 cm x 10 cm con una griglia di quadrati da 1 cm a lato.
BASIC-5
PIEGA A VALLE
PIEGA A VALLE
PIEGA A MONTE
PIEGA A MONTE
TAGLIA
TAGLIA
17
BASIC-4
Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 10X10 squadrati a 1 cm, realizzare d uedelle esercitazioni proposte a lezione con in aggiunta almeno duevarianti mostrate nella dispensa PDF e dueinventate dallo studente.
TAGLIA E PIEGA
BASIC-6
OTALE: 2 esercitazioni + 2 varianti + 2 di T fantasia
PIEGA A VALLE PIEGA A MONTE
19
TAGLIA
BASIC-1
VARIANTE-1
VARIANTE-2
PIEGA A VALLE
PIEGA A VALLE
PIEGA A MONTE
PIEGA A MONTE
TAGLIA
TAGLIA
21
BASIC-1
BASIC-1
FANTASIA-1
FANTASIA-2
PIEGA A VALLE
PIEGA A VALLE
PIEGA A MONTE
PIEGA A MONTE
TAGLIA
TAGLIA
23
BASIC-1
BASIC-4
VARIANTE-1
VARIANTE-2
PIEGA A VALLE
PIEGA A VALLE
PIEGA A MONTE
PIEGA A MONTE
TAGLIA
TAGLIA
25
BASIC-4
BASIC-5
FANTASIA-1
FANTASIA-2
PIEGA A VALLE
PIEGA A VALLE
PIEGA A MONTE
PIEGA A MONTE
TAGLIA
TAGLIA
27
BASIC-4
BILATERALE 20 cm
SIMMETRIE
Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 30X30 oppure 20x20, attraverso un programmato processo di tagli e piegature, si realizzino tremodelli tridimensionali dei quali uno evidenzi una simmetria bilateralee uno una simmetria traslatoria. Il terzo preveda undoppio ribaltamentodi uno dei semipiani. TOTALE: 3 esercitazioni. In questo caso, sono stati scelti i cartoncini bianchi di dimensioni 20x20
ZOOM PIEGA A VALLE
20 cm
TAGLIA
29
28
1 cm
1 cm
PIEGA A MONTE
TRASLATORIA
PIEGA A VALLE
PIEGA A VALLE
PIEGA A MONTE
PIEGA A MONTE
TAGLIA
TAGLIA
31
DOPPIO RIBALTAMENTO
NARRAZIONI
DOPPIO RIBALTAMENTO
Utilizzando la tecnica delle precedenti esercitazioni “Kirigami”, si costruiscano due modelli che rappresentino due “città ideali” ispirandosi al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino. Oppure (alternativa) la rappresentazione di un ambiente ispirato alla propria camera o ambiente ideale. In questo caso, è stato scelto il tema delle “città ideali”.
ABOUT Italo Calvino è stato uno tra i maggiori scrittori del secondo Novecento. Di certo fu il più famoso: conosciuto e tradotto in tutto il mondo, Calvino ha finito per rappresentare lo scrittore italiano per antonomasia. La sua opera spazia dai romanzi e i racconti in cui racconta la guerra e la Resistenza, fino allo sperimentalismo a cui lo scrittore approda negli ultimi decenni. Autore principalmente di racconti e romanzi, Italo Calvino si interessò però anche al mondo del teatro, del cinema, della musica, del fumetto e dell’arte In “Le Città Invisibili”, pubblicato nel 1972, il protagonista Marco Polo fornisce, attraverso i suoi dispacci a Kublai Khan, le descrizioni delle città che vengono toccate dai suoi viaggi all’interno del suo sconfinato Impero. In queste narrazioni si parla degli uomini che l’hanno costruite, della forma delle città stesse, delle relazioni tra la gente che vi abitano.
PIEGA A VALLE PIEGA A MONTE
33
TAGLIA
CITTA’ IDEALI
PIEGA A VALLE PIEGA A MONTE TAGLIA
EUSAPIA
35
34
“Non c’è città più di Eusapia propensa a godere la vita e a sfuggire gli affanni. E perché il salto dalla vita alla morte sia meno brusco, gli abitanti hanno costruito una copia identica della loro città sottoterra [...] Dicono che questo non è solo adesso che accade: in realtà sarebbero stati i morti a costruire l’Eusapia di sopra a somiglianza della loro città. Dicono che nelle due città gemelle non ci sia più modo di sapere quali sono i vivi e quali i morti”.
CITTA’ IDEALI
PIEGA A VALLE PIEGA A MONTE TAGLIA
FEDORA
41
40
“Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ad ogni sfera, si vede una città azzurra che è il modello d’un’ altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l’altra, diventata come oggi la vediamo.”
SEDUTA IN LEGNO
02 02
PREFAZIONE
SEDUTA Parte di un elemento di arredamento, sopra la quale ci si siede, con tale nome vengono anche intesi tutti gli elementi d’arredo (domestico o urbano) concepiti per sedersi (panche, sedie, poltrone ecc.. ecc..). Seduta è a tutti gli effetti un sinonimo di sedile.
SCHIZZI
PRIMA PROPOSTA
E’ stato scelto di realizzare una panca a più utilizzi, per posture multiple e a più funzioni.
51
INTRODUZIONE 50
Si realizzi una seduta (panca) in cui il materiale principale è il legno (aste o piani). La panca dovrà essere pensata per ambiente esterno e riferirsi ai seguenti casi: a) Panca allungabile b) Panca con elementi di rotazione c) Panca pieghevole d) Panca a più funzioni e) Panca a più utilizzi f ) Panca per posture multiple g) Panca modulare La panca dovrà essere concepita per una produzione industriale, con montaggio che potrà essere fatto tutto o in parte dall’acquirente. Le connessioni tra le diverse componenti devono quindi permettere lo smontaggio e il montaggio.
53
SCHIZZI 52
SECONDA PROPOSTA
SCELTA
TERZA PROPOSTA
55
54
SCHIZZI
E’ stata scelta la seconda proposta, in quanto fosse la più funzionale e quella che a livello formale ed estetico convincesse di più. Nelle prossime pagine verrà analizzato nel dettaglio il concept generale.
56
01
02 57
CONCEPT
L’idea è quella di realizzare una seduta componibile a piacimento attraverso incastri. Una volta acquistata, l’acquirente si troverà due sedute ed un tavolino (che potrà essere utilizzato, volendo, come ulteriore seduta) che potrà comporre come nelle immagini esplicative a pag.57. Potrà, inoltre, scegliere se sedersi utilizzando la parte in legno sporgente come una sorta di schienale o come bracciolo lasciandoselo o alla sinistra, o alla destra. Sotto sono illustrate le modalità di seduta. La panca, sarà realizzata completamente in legno. In queste pagine troviamo le prime prove create su Rhino, nelle seguenti verrà perfezionata, verranno analizzati gli incastri e definite le misure.
MODULO-3
STUDI INIZIALI
MODULO-1
TAVOLO
59
58
MODULO-2
COMPOSIZIONE 2
61
60
INCASTRI
COMPOSIZIONE 1
NOCE
Forse il più bel legno ricavato da alberi da frutto. Facile da lavorare, di colore dal rosa-crema, al rosso scuro. E’ utilizzato prevalentemente nella costruzione di mobili di grande pregio.
Il Noce è il legno principe dell’ebanisteria. E’ duro ma al contempo duttile, le sue venature sono esteticamente stupende. Tende ad assumere con l’invecchiamento una straordinaria tonalità rossiccia.
Questo legno verrà utilizzato per i tre moduli della seduta.
Questo legno verrà utilizzato per il tavolo.
63
MATERIALI 62
CILIEGIO
MODULO 1
18
R3.5
60
R3.5
6 40
6 40
20
3
25
20
25
1.70
1.70
2
3
60
SCHEDA TECNICA
40
MODULO 2
40
18
20
20
2
Particolare dell’incastro.
65
64
40
40
Particolare dell’incastro.
87
87
40
SCHEDA TECNICA
TAVOLO
MODULO 3 A
R3.5
Ø45 Ø8
34
6
25
A’
SEZ. A-A’
Sezione. Ø8
Particolare dell’incastro.
67
66
78
6
Particolare dell’incastro.
12
3
1.70
40
2
COMPOSIZIONE 1 60
B B
40
B’ B’
SEZ. B-B’
SEZ. B-B’
Sezione.
78
28 164
69
68
40
SCHEDA TECNICA
MODULO 4
28
71
70
21.13
60
SCHEDA TECNICA
COMPOSIZIONE 2
Ø45
232 28
72
MODULO - 2
MODULO - 3
TAVOLO
73
COMPONENTI
MODULO - 1
75
74
INCASTRI
77
76
COMBINAZIONI
79
RENDERING FINALE 78
Fotomontaggio realizzato con l’ausilio di Adobe Photoshop dal sottoscritto.
Fotomontaggio realizzato con l’ausilio di Adobe Photoshop dal sottoscritto.
81
80
PROTOTIPO
Il prototipo in scala è stato realizzato a mano dal sottoscritto, con l’uso del legno. Colorato, poi, con l’uso di bombolette spray. Sono stati realizzati tutti gli incastri.
83
82
PROTOTIPO
ERRORI DI PROGETTAZIONE
02 03
Può capitare, nella vita di tutti i giorni, di utilizzare oggetti che mancano di praticità, con morfologie o materiali errati che potrebbero essere migliorati. In queste pagine sarà presente: una documentazione fotografica degli errori, una relazione sull’errore progettuale e indicazioni sulla sua soluzione, una rappresentazione grafica della proposta migliorativa.
87
86
INTRODUZIONE
Osservando oggetti di uso comune individuare due errori di progettazione.
LATTINA
Il primo errore riguarda il sistema di apertura e chiusura di una classica lattina di alluminio. Una volta acquistata ed aperta, saremo costretti a berne tutto il contenuto, oppure, nel caso fosse troppo, a gettarlo o a lasciarla aperta, “rovinando” il prodotto stesso con eventuale sporco e perdita di sapore. E’ scomoda da portare una volta aperta, in quanto si rischia di versarne il contenuto. Insomma, non è per niente pratica, anche se al momento dell’acquisto risulta un oggetto “completo” e di facile trasporto per la sua dimensione e compattezza.
89
88
La soluzione da me ideata, andrebbe a risolvere questo inconveniente, lasciando sostanzialemente inalterata la morfologia della lattina. La classica apertura con linguetta è stata sostituita da una chiusura ermetica che ci dà la possibilità di poter aprire e chiudere a nostro piacimento il prodotto, senza che venga contaminato da agenti esterni. il materiale resta sempre alluminio con l’aggiunta di una guarnizione in gomma per permettere la chiusura ermetica.
SGABELLO
Il secondo errore lo “troviamo” in uno sgabello di legno richiudibile. Il punto di forza di questo oggetto è proprio il fatto che occupi poco spazio una volta richiuso. Gli scalini, ruotando, si incastrano all’interno dello sgabello che prende la forma di un parallelepipedo. Il problema sta nella mancanza di affordance. Per una persona che vede per la prima volta questo oggetto, risulterà difficile e poco pratico aprirlo ed utilizzarlo al meglio. Non troviamo nessuna indicazione su un possibile metodo di apertura.
91
90
La soluzione da me ideata andrebbe a risolvere questo inconveniente, variando lievemente la morfologia dell’oggetto. A quella che poi sarà la base che poggerà a terra, è stata aggiunta una semplice maniglia che indirizzerà l’utente ad un’apertura pratica e veloce. Basterà afferrare la maniglia, tirare, per comprendere come si apra l’oggetto.
Corso Basic Design Anno accademico 2020/21 Allievo Edoardo Cappiello Docente Francesco Fumelli