Basic Design 2 - ISIA Firenze A.A. 2019/2020 - Valentina Franceschi - Doc. Francesco Fumelli

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THE GRADE

Vol. II


Valentina Franceschi Basic Design II 2019-2020


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TAGLIA & PIEGA

- Introduzione - Kirigami (A) -Kirigami (B) - Simmetria bilaterale -Simmetria Traslatoria -Doppio ribaltamento -CittĂ invisibili (C)

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PANCA IN LEGNO

-Introduzione - Sketches -Disegno tecnico -Render 3D

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READY MADE

-Ricerca storica -Progetto -Documentazione fotografica


PREFAZIONE “Mi sono trasfigurato nello zero delle forme e sono andato al di là dello zero, cioè verso la creazione non-oggettiva”- MalevichRipartiamo da qui, dalla frase che ha gettato le basi del primo volume di Basic. “Trasfigurarsi nello zero delle forme”, nel primo volume ho esplicato tale concetto come mia ricerca personale verso uno stile grafico puro e privo di troppi elementi, adesso cerco di esprimere un altro concetto , partendo però, sempre dalla stessa frase. Non si parla più di “ricerca di uno stile grafico” , bensì si evidenzia un’ aspetto, totalmente discostante dalla grafica bidimensionale; si parla di plasmare, trasformare ciò che inizialmente appare come una superficie in un oggetto fisico, stabile e presente. Ecco che arriviamo a parlare di trasfigurazione, se prima tale principio era riferito a una trasformazione ideale e stilistica, adesso si lega a un aspetto reale, che ci permette di prendere parte, in prima persona , alla metamorfosi. Ricercare lo zero delle forme è un compito arduo e sottile; rispecchiarsi in un semplice foglio e spogliarlo di complessità, più di quanto non lo sia già, è definibile “estremo”. Eppure dalla ricercatezza della semplicità e del così detto “zero assoluto” si possono plasmare forme estremamente complicate, capaci di farci credere il contrario. «La costruzione di forme a partire da niente»

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INTRODUZIONE Il secondo volume della rivista “The Grade Zero” racchiude il programma del secondo semestre del corso di Basic Design, tenuto dal professore Francesco Fumelli, dell’anno Accademico 2019-2020. La struttura della rivista si articola in 3 capitoli ,ognuno dei quali racchiude le varie applicazioni progettuali,legate alle spiegazione tenutesi durante il corso di Basic. Per ogni capitolo vi è un’introduzione all’argomento, seguito dalle varie richieste di applicazione. Nella rivista si affronteranno tematiche differenti che però mantengono come punto saldo l’idea di “Progettazione”. Ci si avvale perciò di uno studio primario legato al mondo della carta e dei kirigami, per poi passare agli elementi di progettazione, quali : bozzetti, tavole tecniche , modelli 3D e rendering. L’ultima parte della rivista si dedica invece al Readymade, ossia alla decontestualizzazione di un oggetto legato ad un determinato ambiente e/o funzione specifica e al riadattamento in un nuovo contesto.

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1. TAGLIA & PIEGA Introduzione Dal piano al volume... Con la tecnica del Kirigami è stato possibile attuare una trasformazione di figure piane in forme tridimensionali, attraverso un sistema di tagli e di pieghe perfettamente strutturate e studiate. Questa tecnica consente all’artista di enfatizzare la presentazione visuale dell’opera salvaguardando la semplicità e la pulizia delle linee. Il kirigami può essere considerato una variante dell’origami, anche se nell’origami il taglio della carta non è accettato dalla maggioranza dei moderni piegatori. Il kirigami viene solitamente realizzato eseguendo dapprima tutti i tagli necessari, ottenendo in questo modo una base che viene quindi piegata e appiattita per ottenere il modello. I modelli sono solitamente simmetrici e possono rappresentare modelli geometrici, figurativi e strutture architettoniche

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KIRIGAMI (A) Taglia e Piega La prima esercitazione prevedeva di realizzare i primi sistemi di taglio e piega su cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 10X10 squadrati a 1 cm , sui quali realizzare due delle esercitazioni proposte a lezione, con almeno due varianti spiegate durante il corso e due inventate. Tale esercitazione è servita per dare il via ad un primo approccio pratico dopo la spiegazione tenutasi durante la lezione, con lo scopo di farci interagire ed “assimilareâ€? la tecnica del Kirigami.

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BASIC 2

VARIANTE

PIEGA

PIEGA

TAGLIO

TAGLIO

VARIANTE

BASIC 4

PIEGA

PIEGA

TAGLIO

TAGLIO


INVENTATO 2

VARIANTE

INVENTATO 1

VARIANTE

PIEGA

PIEGA

PIEGA

PIEGA

TAGLIO

TAGLIO

TAGLIO

TAGLIO


KIRIGAMI (B) Simmetrie

Nella seguente esercitazione ,partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 30X30 oppure 20x20 ,attraverso un programmato processo di tagli e piegature, veniva richiesta la realizzazione di tre modelli tridimensionali . Dei quali uno evidenzi una simmetria bilaterale e uno una simmetria traslatoria. Il terzo preveda un doppio ribaltamento di uno dei semipiani. In questa esercitazione si sollecitano le competenze apprese durante il corso di morfologia, della sezione “generativa�, pertanto con tali conoscenze gli studenti sono portati a sviluppare un modello che racchiuda il concetto di simmetrie e la costruzione sintetica formale, dei kirigami.

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SIMMETRIA TRASLATORIA

PIEGA TAGLIO

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APPLICAZIONE DI EFFETTI DI LUCE


SIMMETRIA BILATERALE

PIEGA TAGLIO

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APPLICAZIONE DI EFFETTI DI LUCE


DOPPIO RIBALTAMENTO

PIEGA TAGLIO 21


APPLICAZIONE DI EFFETTI DI LUCE


LE CITTA’ INVISIBILI Narrazioni «Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.»

“ LE CITTA’ COME I SOGNI SONO COSTRUITE DI DESIDERI E PAURE.” Italo Calvino

Nella seguente esercitazione è stata richiesta la costruzione di due modelli, traendo ispirazione dal libro “Le città invisibili” di Italo Calvino. Per la costruzione dei modelli si richiedeva una composizione astratta, lo scopo perciò non era quello di replicare una oggetto , bensì quello di plasmare l’idea che si formava nella nostra mente alla descrizione di tale città. L’unico mezzo di cui disponevamo erano dei fogli di carta e tanta fantasia!

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ZORA Le città e la memoria Al di là di sei fiumi e tre catene di montagne sorge Zora, città che chi l’ha vista una volta non può piú dimenticare. Ma non perché essa lasci come altre città memorabili un’immagine fuor del comune nei ricordi. Zora ha la proprietà di restare nella memoria punto per punto, nella successione delle vie, e delle case lungo le vie, e delle porte e delle finestre nelle case, pur non mostrando in esse bellezze o rarità particolari. Il suo segreto è il modo in cui la vista scorre su figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare una sola nota. L’uomo che sa a memoria com’è fatta Zora, la notte quando non può dormire immagina di camminare per le sue vie e ricorda l’ordine in cui si succedono l’orologio di rame, la tenda a strisce del barbiere, lo zampillo dai nove schizzi, la torre di vetro dell’astronomo, la edicola del venditore di cocomeri, la statua dell’eremita e del leone, il bagno turco, il caffè all’angolo, la traversa che va al porto. Questa città che non si cancella dalla mente e come un’armatura o reticolo nelle cui caselle ognuno può disporre le cose che vuole ricordare: nomi di uomini illustri, virtù, numeri, classificazioni vegetali e minerali, date di battaglie, costellazioni, parti del discorso. Tra ogni nozione e ogni punto dell’itinerario potrà stabilire un nesso d’affinità o di contrasto che serva da richiamo istantaneo alla memoria. Cosicché gli uomini piú sapienti del mondo sono quelli che sanno a mente Zora. Ma inutilmente mi sono messo in viaggio per visitare la città: obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Zora languì, si disfece e scomparve. La Terra l’ha dimenticata. Italo Calvino CARATTERISTICA A CUI MI SONO ISPIRATA : LA SEMPLICITA’ Più un oggetto è semplice più è facile che venga ricordato, come la città di Zora

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PIEGA a monte PIEGA a valle TAGLIO

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ZENOBIA Le città sottili

Ora dirò della città di Zenobia che ha questo di mirabile: benchè posta su terreno asciutto essa sorge su altissime palafitte, e le case sono di bambù e di zinco, con molti ballatoi e balconi, poste a diversa altezza, su trampoli che si scavalcano l’un l’altro, collegate da scale a pioli e marciapiedi pensili, sormontate da belvederi coperti da tettoie a cono, barili di serbatoi d’acqua, girandole marcavento, e ne sporgono carrucole, lenze e gru. Quale bisogno o comandamento o desiderio abbia spinto i fondatori di Zenobia a dare questa forma alla loro città, non si ricorda, e perciò non si può dire se esso sia stato soddisfatto dalla città quale noi oggi la vediamo, cresciuta forse per sovrapposizioni successive dal primo e ormai indecifrabile disegno. Ma quel che è certo è che chi abita a Zenobia e gli si chiede di descrivere come lui vedrebbe la vita felice, è sempre una città come Zenobia che egli immagina, con le sue palafitte e le sue scale sospese, una Zenobia forse tutta diversa, sventolante di stendardi e di nastri, ma ricavata sempre combinando elementi di quel primo modello. Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non e in queste due specie che ha senso dividere la città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati. Italo Calvino

CARATTERISTICA A CUI MI SONO ISPIRATA : L’ALTEZZA La caratteristica di questa città è la sua visibilità per questo ho realizzato una struttura sospesa.

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PIEGA a monte PIEGA a valle TAGLIO

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“Non ti innamorare mai di un idea. Se quell’idea non funziona ce n’è sempre un’altra possibile” Chip Kidd


2 . PANCA IN LEGNO ELEMENTI DI PROGETTAZIONE

Introduzione La panca è una seduta che coniuga design e praticità, è il complemento d’arredo adatto a chi desidera ambienti ricchi di stile e crede che siano i dettagli a fare la differenza nell’arredamento. Sia che si tratti di arredi essenziali e monomaterici o di panche imbottite, questa tipologia di sedute rappresenta un elemento indispensabile per catturare l’attenzione e imprimere un forte senso di personalità agli ambienti dell’abitare. Nell’ingresso o nel sottoscala, ai piedi del letto o come mobile bagno, scegliere di inserire una panca sarà il modo migliore per completare con gusto i nostri ambienti In questa esercitazione si richiedeva di progettare una panca in legno ,che appartenesse ad una delle seguenti categorie : - Allungabile - Con elementi di rotazione - Pieghevole - A più funzioni - A più utilizzi - A posture multiple La panca scelta , dovrà essere concepita per una produzione industriale, e l’idea dovrà essere accompagnata da: - Studi preliminari e schizzi - Realizzazione di modelli tridimensionali ed eventuali ambientazioni di rendering - Disegni tecnici in scala e quotati

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PANCA A PIU’ FUNZIONI La panca realizzata rientra nella categoria “a più funzioni “, poichè oltre a svolgere la funzione primaria, ossia quella di sorreggere il corpo in fase di riposo, presenta un vano al quale si può accedere semplicemente facendo scorrere la parte superiore su quella inferiore. Il vano nascosto, può essere utilizzato per riporre oggetti, sfruttabile soprattutto in caso di piccole abitazioni in cui l’ingombro è ridotto. La struttura è realizzata principalmente in legno; troviamo due tipologie di legno che si adattano al meglio alle esigenze della panca, abbiamo legno di frassino lucidato, forte ma leggero, utilizzato per la parte superiore, in modo da scorrere con facilità. Mentre per la parte che necessitano di più rinforzo è stato utilizzato il legno di rovere, è molto duro, resistente agli urti e alle variazioni di temperatura. Per quanto riguarda il sistema di scorrimento, sono state applicate delle guide che permettono il movimento della parte superiore su quella sottostante che invece rimane stabile a terra. La struttura è composta come due “L “ sovrapposte in modo da racchiudersi ed evitare ingombro in stato di quiete, mentre una volta aperta grazie alle ruote lo scorrimento permette di accedere al vano sottostante.

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SKETCHES

Dopo una fase preliminare di ricerca , e di interrogativi, legati in primis alla funzionalità ho messo in tavola le prime idee , cercando di unire alla funzione primaria e alla caratteristica di multifunzionalità, l’aspetto estetico. Analizzando le prime idee ed eliminando l’eccesso sono arrivata ad ottenere una forma pulita minimale. 41


Disegno tecnico quotato, panca in stato di quiete/ chiusa

DISEGNI TECNICI

viste assonometriche

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Disegno tecnico quotato, panca a in stato di moto/ aperta

vista assonometrica

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SLIDE TO UNLOCK

TROVA IL TUO SPAZIO CON UN SEMPLICE GESTO

RENDERING

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DETTAGLIO TECNICO

DETTAGLIO TECNICO

Il movimento è garantito con facilità da quattro ruote fisse integrate, costituite da un corpo rigido in metallo, agganciato con viti filettate alla superficie sottostante della panca. Le ruote sono realizzate in tecnopolimero, dotate di elevate caratteristiche fisico-meccaniche.

Sistema di guide a scorrimento in acciaio, fissate con coppie di viti filettate che mantengono salda la struttura alla base della panca

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DISCOVER YOUR SPACE IN YOUR HOUSE


“La vita è solo una questione di punti di vista, una forchetta non può essere solo una forchetta.”


3 . READY MADE Introduzione Ready Made : Oggetto di uso comune prelevato dal suo contesto quotidiano ed esposto come opera d’arte senza ulteriori interventi da parte dell’artista. Nell’ambito dell’arte il ready-made nasconde in realtà una filosofia più profonda: nega l’arte in quanto attività manuale in favore di una nuova identità per l’opera. Essa può essere qualsiasi cosa, un oggetto di uso quotidiano, anche usato o danneggiato, in quanto ciò che rende un artista tale non è l’abilità di manipolare la materia, ma la sua capacità di creare nuovi significati. La grandezza di Marcel Duchamp sta nell’aver spostato la concezione di arte dal piano fisico a quello intellettuale: il genio artistico non è nella mano ma nell’ingegno. La forza del legame tra questo nuovo concetto di arte e il Dadadismo è dimostrata dall’entusiasmo con cui fu accolta dagli artisti del movimento, quali Man Ray e Francis Picabia, che ne diedero un’interpretazione più personale fondendolo con la pittura. Il ready-made diviene il metodo di sconvolgimento e derisione dell’arte tradizionale preferito dai dadaisti, in particolare dopo la polemica suscitata dalla più celebre delle opere “già pronte” di Duchamp, una Fontana (1917) realizzata con un orinatoio. Fontana è stata definita l’opera più influente del XX secolo, prima opera d’arte concettuale con la quale il suo autore sancì una nuova epoca, fatta di oggetti comuni che abbandonano il loro uso pratico per acquisire nuovi significati e divenire opere d’arte.

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NUOVA VITA A OGGETTI VECCHI Per soddisfare la proposta dell’esercitazione, mi sono ispirata ai bracciali in acciaio lavorati a mano, che si posso no trovare nei mercatini di artigianato. Per la rielaborazione del prodotto ho utilizzato una forchetta, la quale è stata precedentemente riscaldata, in modo da rendere più facile la lavorazione con le pinze, permettendomi di modificarne la forma originale. L’ estremità della forchetta è stata piegata in modo che ogni “dente” si intrecciasse l’uno sull’altro , con l’intento di ricreare una forma organica, simile a quella delle dita di una mano che si intrecciano. La difficoltà nella lavorazione manuale, di tale oggetto è stata quella di provare a mantenere un intreccio morbido e fluido con un materiale che presenta caratteristiche fisiche opposte. L’intreccio avvolge il polso come un vero e proprio bracciale! Tale esercitazione ha fatto si che si diffondesse l’idea di “ricreare”, permettendoci di dare vita ad oggetti che credevamo finiti e compiuti. L ’etichetta che descrive un prodotto spesso impedisce alla persona stessa di pensarla fuori dal contesto per cui è stata creata, in realtà non ci sono limiti che ci impediscano di trovare una nuova funzione o anche solo un nuovo aspetto morfologico a un determinato prodotto.

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