MAAMAGAZINE NR 4

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MAA MAGAZINE - Anno II - Numero 4 - Ottobre 2011 - Registrazione in corso presso il tribunale di Napoli


SOMMARIO EDITORIALE Si riparte alla grande! 1 MAA PER IL sociale African Smile 2 Speciali Happy Birthday MAAMAGAZINE Raduno Nazionale Marsala 2011

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Stage internazionali Thonon 2011 13

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AA AGAZINE ANNO II - NUMERO 4 Trimestrale - Ottobre 2011 Direttore Responsabile

Vittorio Falco Direttore Editoriale

Francesco Malvano Editorialista

Massimo Curti Giardina Art Director

Francesco Malvano Redazione e Amministrazione

- Sede Centrale MAA Via Epomeo 523 - 80126 Napoli cell:. (+39) 333/1432283 mail: maamagazine@hotmail.it comitato di redazione

Stefania Arcese Ornella Mallardo Cristiano Curti Giardina Luca Raucci

news federali Direttivo Internazionale 14 Incarichi Nazionali 14 Sereterie Regionali 14 dai comitati Campania 15 Emilia Romagna 16 Piemonte 16 Marche 17 Sicilia 17 m.A.A. in the world Opening - Germany 19 Sommer-Grill-Fest Der Kampfkunstakademie 20 Yawara-Goshin Ryu-Karate - 2 Technik-Serie 21 Opening - Switzerland 24 Fredy Keller - San Do Ryu Ninjutsu 25 Das Warten hat ein Ende 26 cultura orientale Ki, Aiki e Tao: Salute e benessere 30 Arte Marziale e Difesa, emotività e reazioni 31 Storia delle Arti Marziali - Parte 2 32 Ayur Yoga 34 leggi e normative Costituzione di un’A.S.D. 35

hanno collaborato a questo numero : Africa Smile, Giuseppe Ranieri, Ugo Leone, Antonino Marchese, Tiberio Abategiovanni, Fredy Keller, Davide Mazzola, Geraldo Lucà, Annapaola Raiola, Luciana Ghiberti

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EDITORIALE

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si riparte alla grande!

urante questa pausa estiva la Martial Arts Alliance si è prodigata tantissimo sia nel campo nazionale che in quello internazionale, siglando nuovi accordi che garantiscono notevoli vantaggi per tutti gli affiliati. In campo internazionale sono stati presi contatti direttamente in Austria, in occasione dello stage internazionale di Pinkafield, con tanti nuovi maestri, che hanno mostrato vivo interesse per il progetto MAA. In Italia è stato firmato l’accordo biennale con il Centro Sportivo Aziendale Industriale nazionale (C.S.A.In), che garantirà, oltre alle varie registrazioni Nazionali, tanti vantaggi assicurativi sia per i Centri Sportivi, (copertura assicurativa contro terzi) che per tutti i praticanti, i quali potranno usufruire non solo della copertura assicurativa base, ma anche di ulteriori servizi. Sono inoltre pronti i nuovi diplomi Internazionali per gli esami di Dan/Gradi superiori, e le Qualifiche tecniche e le qualifiche di Caposcuola, il cui numero di posizione verrà inserito direttamente negli archivi C.S.A.In. Potrete trovare tutti i dettagli sul sito www.martialartsalliance.org. Sempre in campo nazionale, le direttive per il prossimo anno accademico prevedono l’accorpamento alle attuali Segreterie Regionali dei Referenti operanti nelle Regioni dove non è ancora presente un Comitato. Grazie a tale manovra, questi potranno usufruire, in accordo con i Segretari Regionali, di maggiori servizi, in attesa del raggiungimento del numero prestabilito di Centri Sportivi per poter ottenere l’inquadramento ufficiale come Comitato Regionale. Mentre leggete queste righe, molti di voi saranno a Torre del Greco (Na), per il Per il Keiko-Ryu Internazionale (allenamento ed incontro di tutte le Arti Marziali), che si terrà il prossimo 1 e 2 ottobre presso l’Hotel Sakura. In tale occasione tutti i marzialisti, affiliati e non alla MAA, avranno l’occasione di constatare il nostro modo di operare in ambito sia tecnico sia organizzativo, campi in cui sono stati raggiunti nuovi standard grazie alla fattiva collaborazione dei Segretari Nazionali e Regionali, ai quali il Direttivo Internazionale intende rinnovare tutta la sua stima. Durante le giornate dell’evento sono previsti aggiornamenti tecnici per gli ufficiali di Gara, Stage settoriali per le cinture nere con docenti di fama internazionale e, naturalmente, il grande stage interdisciplinare, dove saranno coinvolti tutti i marzialisti provenienti dalle tantissime discipline presenti nella MAA. Verrà data la possibilità a tutti i Maestri che non operano ancora nella MAA di partecipare come Docenti, con uno spazio per presentare il loro operato. La C.T.I. (Area S.R.F.), terrà il 1° Corso Nazionale per Docenti Regionali S.R.F. riservato ai Segretari ed ai Coordinatori Tecnici Regionali. Questi

si occuperanno della preparazione, in ambito Regionale, di tutti coloro che desiderano ottenere la qualifica di Allenatore, Istruttore e Maestro. Le materie di studio saranno: Sviluppo Motorio, Traumatologia, Psicopedagogia, Medicina dello Sport, Regolamentazione e Normative per l’apertura di un Centro Sportivo. Gli idonei avranno accesso a master e aggiornamenti, organizzati durane il corso dell’anno ed ai prossimi Keiko-Ryu Internazionali, finalizzati all’evoluzione del protocollo di lavoro con nuove tecniche di allenamento. MAA Magazine, quale Main Sponsor dell’evento, sarà presente con una postazione operativa per raccogliere foto, impressioni ed interviste, che verranno riportate sul prossimo numero, quale migliore occasione per coloro che desiderano comparire sulle pagine della nostra rivista! Non sarebbe giusto terminare queste righe senza ringraziare il team di MAA Magazine, che con spirito di sacrificio e grande professionalità, dà a tutti noi la possibilità leggere, e contribuire, a queste pagine. Proprio in coincidenza con il Keiko Ryu si festeggia il primo di una lunga serie di compleanni, a cui in questo numero il Direttore Editoriale Francesco Malvano dedica un nutrito speciale, che vi svelerà tanti aneddoti e retroscena sul lavoro del team Redazionale. Tutto il direttivo Internazionale intende fare i migliori auguri alla Rivista, un grandissimo mezzo di comunicazione, libero e gratuito, al servizio di tutti gli affiliati MAA. So -Shi Soke Massimo Curti Giardina Presidente Internazionale M.A.A.

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comunicazione sociale- LA MAA MAGAZINE

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la MAA PER IL SOCIALE african smile

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frican Smile nasce nel 2002, da fondatori che non sono riusciti a rimanere indifferenti turisti di fronte alla povertà che hanno visto durante diversi viaggi in Kenya. Registrata ufficialmente nel 2004 in Kenya come associazione non governativa, 2005 ha aperto un suo ufficio a Voi. Sempre nel 2005 è entrata a far parte della FOSIT, associazione mantello delle ONG della Svizzera Italiana, per partecipare a corsi di formazione sullo studio e la preparazione di progetti per la cooperazione allo sviluppo e dialogare con altre associazioni benefiche. La filosofia d’intervento si basa su tre principi: fiducia reciproca, sviluppo e autosufficienza, concetti sui quali è incentrata la strategia d’aiuto, divisa in tre fasi. Nella prima fase African Smile ha portato un aiuto umanitario diretto, per conoscere, farsi conoscere e creare un rapporto di fiducia reciproca. In una seconda fase, con progetti di cooperazione allo sviluppo economico, si è lavorato con la popolazione locale per lo sviluppo di progetti volti a portare un miglioramento della qualità di vita duraturi. African Smile si impegna a fornire supporto logistico e finanziario per realizzare i progetti pianificati di comune accordo, che si basano sulle reali necessità espresse dalla popolazione locale, coinvolta direttamente nelle fasi di pianificazione e realizzazione. Nella terza e ultima fase di autofinanziamento e autosufficienza, African Smile assume un ruolo di “coach”, accompagnando i responsabili locali verso una gestione che permetta l’autofinanziamento e l’autosufficienza delle strutture, affinché tutti i progetti realizzati con African Smile funzionino in modo indipendente, senza dover più dipendere da aiuti esterni. Nella prima fase di aiuto umanitario diretto, African Smile ha organizzato tra il 2002 e il 2007 quattro spedizioni, portando in Kenya oltre 50 tonnellate di materiale scolastico, didattico, ospedaliero: letti, vestiti, alimenti, carta, banchi scolastici, sedie, computer, scatole, giocattoli, garze, penne, matite e colori, quaderni, libri. Dal 2005 è scattata la seconda fase, con l’avvio di progetti di cooperazione allo sviluppo economico. Un centro sportivo a Voi, con un campo da calcio, uno da pallavolo, uno da pallacanestro e di un campo da natball. In un container utilizzato per il trasporto del materiale è stato allestito un container medico a Maungu, nel quale vengono assicurate cure mediche e garantiti interventi di primo soccorso. La gestione è stata affidata all’organizzazione keniota St. Joseph, che si occupa di organizzare programmi per la promozione della sanità. Presso l’Ikanga Primary School è stata creato l’Ikanga Green, una piantagione di alberi da frutto su terreni della scuola. L’obiettivo di questo progetto è di educare gli allievi sui sistemi di coltivazione ed irrigazione, attraverso l’allestimento di un programma di che in futuro potrà essere adottato anche da altre scuole. A Voi è stata realizzata la Biblioteca African Smile, per dare a tutti la possibilità di accedere al testo scritto, nella quale sono presenti libri di vari generi letterari, oltre a supporti multimediali quali CD-ROM, videocassette e DVD, per offrire un supporto in più per colmare il vuoto di materiale formativo necessario per i vari progetti di formazione e di approfondimento culturale. Attualmente African Smile ha è impegnato nella terza fase di autofinanziamento e autosufficienza, il Progetto Avvenire, che prevede la costruzione di una struttura multifunzionale, il “Villaggio African Smile”, all’interno della quale si svilupperanno diverse attività che renderanno possibile l’autofinanziamento di una scuola professionale. il Villaggio prevede da un ristorante, uno shop, un atelier artigianale-artistico e un info-point African Smile. Questa parte commerciale permetterà di finanziare in seguito una scuola professionale, la biblioteca, una sala multiuso, un piccolo centro ricreativo e la sede di African Smile, oltre ai progetti già esistenti e, in futuro, l’aiuto che oggi African Smile raccoglie in Svizzera a favore della popolazione keniota.

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COME CONTATTARE L’ASSOCIAZIONE: AFRICAN SMILE Conto Corrente CP 65-258349-1 Sito web www.africansmile.ch intestato a: Associazione Afriocan Smile e-mail, info@africansmile.ch, Casella postale 812 6616 Losone – Ticino - CH

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happy birtday maamagazine

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embrano trascorsi solo pochi giorni da quel Keiko Ryu 2010, durante il quale il numero 0 di MAAMAGAZINE veniva per la prima volta distribuito al grande pubblico, eppure è già passato un’intero anno! Ci sembrava giusto celebrare questo piccolo traguardo con un degno speciale! Nelle prossime pagine vi sveleremo qualche retroscena sul primo, fantastico anno di questa avventura, le motivazioni che ci hanno spinto ad intraprenderla, le nostre aspettative e... qualche anticipazione su cosa abbiamo in serbo per quest’anno! MAAMAGAZINE si evolve di numero in numero, per offrire ai suoi lettori il miglior prodotto possibile. Questa continua ricerca, pari a quella che ogni marzialista intraprende per migliorare se stesso e le proprie tecniche, è frutto di una grande passione, che è fatta di notti insonni (proprio come questa, che sta scorrendo troppo veloce mentre tra poche ore si va in stampa!), pagine fatte e disfatte, idee e, inevitabilmente, qualche errore, che forse non è altro che la testimonianza più genuina del fatto che MAAMAGAZINE è lo specchio di ogniuno di noi, che riflette i nostri sbagli, insieme alla nostra volontà di migliorare! Tutte queste parole solo per ringraziare tutti voi, chei avete contribuito a questi numeri mandandoci articoli e foto, o solo leggendo ogni uscita, segnalando magari sviste e dispensando preziosi consigli! Volevo solo ricordarvi che MAAMAGAZINE è la NOSTRA rivista, e che la sua crescita passa per ogniuno di noi! Chissà cosa mi ritroverò a scrivere tra un anno... la mia speranza è che sarete tutti qui, magari insieme a tanti nuovi membri della nostra grande famiglia, a leggere, commentare e... segnalare errori! Domo arigato!

maa magazine story IL PASSATO L’idea di creare uno strumento informativo ad appannaggio di tutti i soci è nata già nei primi mesi di vita della Martial Arts Alliance, ben consapevole dell’importanza di divulgare ad un ampio pubblico il progetto MAA. Unitamente alla carica di Consigliere, mi fu affidato il Coordinamento dell’Ufficio Immagine, e con esso la gestione dei contatti con il Pubblico. Ben presto furono attivati vari canali di comunicazione telematica, dal sito web alle caselle di posta, dal profilo facebook al contatto Skype. Al completamento dello startup, la MAA si ritrovava, con grande soddisfazione, ad avere affiliati in più di 30 paesi in tutto il mondo, nonché diverse segreterie nazionali attive nei centri nevralgici di sviluppo. In contatto 24 ore al giorno con i nostri affiliati tramite le reti sociali, cominciammo ad intuire la necessità di potenziare significativamente l’aspetto comunicativo, creando al contempo contenuti di qualità e di facile fruizione. Nacque cosi il Progetto MAN – Martial Arts News, per la divulgazione di un notiziario distribuito gratuitamente a tutti i soci. Il prodotto fu distribuito on-line attraverso la pagine del sito, in una veste grafica moderna e accattivante, che subito incassò numerosi consensi dalla comunità. Il successo ottenuto ci spinse ad osare qualcosa di più…

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Ottobre 2010: Nasce MAAMAGAZINE! Trasportati da un grande entusiasmo presentiamo al pubblico un progetto editoriale del tutto inedito: MAAMAGAZINE è il primo free-press di arti marziali a valicare i confini nazionali, con pagine in lingua straniere dedicate alle varie segreteria nazionali. Un grande progetto di inter-culturalità nel più puro spirito del Budo! La Martial Arts Alliance si affaccia sul mondo dell’editoria, mettendo letteralmente neru su bianco i principi che animano il suo ambizioso progetto di sviluppo. Le segretarie di Germania ed Austria aderiscono con grande entusiasmo al progetto del numero 0, così 8 delle 24 pagine di cui è composto il giornale diventano il primo degli inserti “MAA IN THE WORLD”. Il giornale viene presentato ufficialmente nel corso del Keiko Ryu 2010 e, sebbene si tratti di poco più di un promo, il magazine stupisce per la cura dei dettagli e la qualità degli articoli, che non si limitano ad essere mere recensioni di stage ed eventi, ma presentano contenuti culturali e approfondimenti curati da Maestri di fama internazionale. La scintilla era definitivamente scoccata, ben presto avremmo assistito ad un successo senza precendenti!


Anno 2011: Esce il numero 1 DELLA MARTIAL ARTS ALLIANCE - LA RIVIST A UFFICIALE In occasione del primo anniversario della fondazione della MAA viene dato alle stampe il numero 1, che si presenta con 32 pagine, di cui 12 dell’inserto internazionale, che già conta molti lettori all’estero. Proprio nelle pagine internazionali viene annunciata l’apertura della segretaria Svizzera, che va ad aggiungersi a quelle Italiana, Tedesca e Austriaca, e si presenta sul Magazine, invitando tutti i lettori al primo evento MAA in terra Elvetica. Nutriti speciali raccontano gli eventi più significativi, dal Keiko Ryu allo Stage Internazionale di Monaco di Baviera, curato dalla segreteria Germania, che si conferma come la più attiva e presente sulle pagine della rivista. Piccoli ma importanti accorgimenti grafici contribuiscono ad aumentare qualità e professionalità del prodotto, che inizia a richiamare i primi sponsor, grazie al contributo dei quali si mettono in cantiere nuove migliore per i prossimi numeri.

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MAA per il sociale Poco dopo l’uscita del numero 1 una gravissima tragedia sconvolge l’Aisa ed il mondo intero. Un gigantesco terremoto al largo delle acque della regione di Tohoku genera uno spaventoso Tsunami, che abbattendosi sulle coste di Sendai causa oltre 10.000 vittime e danni incalcolabili. Scatta l’allarme nucleare per i reattori degli impianti di Fukushima, che minacciano di scatenare un disastro paragonabile a quello di Chernobyl. Forse, ancor più della devastazione colpisce lo stoicismo dei Giapponesi che, senza lasciarsi andare ad attacchi di panico o isterie di massa, in silenzio si rimettono al lavoro per ricostruire le zone devastate. Tutte le maggiori associazioni benefiche attivano subito campagne di beneficenza che coinvolgono tutti i canali mediatici. La tragedia tocca nel profondo del cuore tutti gli appassionati di arti marziali. MAAMAGAZINE non può non farsi portatrice di un sentimento così sentito e condiviso. La coertina del numero 2 mostra una bandiera giapponese e non reca null’altro che la dicitura “Nana korobi Hachi oki”,un detto giapponese che significa “cadere sette volte, rialzarsi otto”. Possiamo dire con orgoglio di essere l’unica rivista di settore a dedicare interamente la copertina alla tragedia. Viene inoltre aperta la rubrica MAA PER IL SOCIALE, nella quale viene analizzato l’accaduto e vengono fornite le indicazioni per contribuire alle maggiori iniziative solidali. Su questo numero viene inoltre inaugurata la rubrica “Cultura Orientale”, contenente articoli di carattere storico, filosofico e culturale che spaziano all’interno del vasto orizzonte asiatico. L’impronta culturale della rivista coinvolge tutte le sezioni, trasformando le recensioni degli Stage internazionali in suggestivi diari di viaggio, che aprono finestre su tante realtà, tutte accomunate dalla medesima passione per le arti marziali. Nuovi accordi tipografici ci permettono di aumentare ancora il numero delle pagine, portato a 38, e la qualità di stampa e carta. Vi sveliamo un simpatico retroscena: per un malinteso con il tipografo, una pagina che doveva ospitare la pubblicità della tipografia non viene sostituita con l’immagine finale: il risultato è una pagina in cui campeggia la sola scritta “pubblicità realprint”, che lascia i nostri lettori ad interrogarsi: si trattava forse di una strana strategia pubblicitaria? Ora possiamo svelarvelo: NO!

il presente Giunta al numero 3 la rivista ha ormai assunto una sua netta identità, che si manifesta già a partire dall’editoriale. Il presidente non si tira indietro quando si tratta di condannare il caos generato dalla moltitudine di sigle ed organizzazioni marziali che, senza una precisa disciplina normativa, mettono in atto ogni anno il solito “balletto” di maestri e centri sportivi, che passano da questa a quella “federazione”, spesso in cambio di incarichi o aumenti di grado per i docenti. Una coscienza morale, che spazia dal mondo marziale a quello della solidarietà, anima le pagine del giornale. Oltre numerosi articoli di interesse tecnico e sportivo, non mancano precise dichiarazioni di intenti comunicate agli affiliati, perché la loro partecipazione sia sempre più viva e consapevole. Completano il quadro approfonditi articoli culturali, compilati dai nostri esperti, che offrono sicuramente tanto in più rispetto a quello che può dare una semplice ricerca sul web: il frutto di anni di studio e passione. L’inserto “Maa in the world”, più ricco che mai, sperimenta nuove rubriche, tra le quali quaderni tecnici e speciali monografici dedicati ai maestri internazionali.

il futuro Mentre leggete queste righe, saranno già attivi il nuovo portale web MAA, che comprenderà il sito della federazione e quello del giornale, nonchè il Forum, importantissimo luogo di scambio e discussione che non poteva assolutamente mancare nell’ambito del grande progetto culturale portato avanti dalla Martial Arts Alliance. L’importanza della rete come strumento di diffusione è grandissima, ed importante stare al passo con le ultime innovazioni tecnologiche: ecco perché molti dei contenuti, sono già disponibili in versione mobile, mentre i restanti saranno aggiunti a breve. MAA MAGAZINE è al centro di questo progetto di sviluppo, in cui la Martial Arts Alliance crede fermamente e sta investendo moltissime energie. Ovviamente questo polo non avrebbe ragion d’essere senza il grande feedback che voi membri ci attestate di continuo. Solo lavorando insieme possiamo costruire un grande futuro per tutti noi!

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MARTIAL ARTS ALLIANCE il giornale di settore : il futuro dell’informazione

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in da prima dell’invenzione della stampa la trasmissione di cultura e informazioni ha trovato nella forma scritta il suo principale veicolo. Questo dato è reso incontrovertibile da considerazioni storiche ben note fin dall’antichità: in primo luogo la forma scritta ha permesso la produzione di una documentazione riproducibile e quindi durevole nel tempo. Altro fattore fondamentale è costituito dalla facilità di diffusione dei documenti scritti: le traduzioni (lo sapevano già i Latini che hanno fondato la loro cultura sui testi Greci tradotti, nonché i Medievali, i quali hanno recuperato gli stessi con le traduzioni dall’arabo) hanno contribuito in maniera decisiva ad importare ed esportare movimenti e correnti culturali, in un periodo storico, quello della nascita delle Università, contraddistinto da un vivo fervore intelletuale. Proprio in ambito accademico, con l’indiscussa centralità attribuita ai grandi autori antichi, ai quali nel corso dei secoli andranno ad accostarsi i nomi dei luminari moderni e contemporanei, si sviluppano ampi dibattiti intorno al principio di autorità: fino a che punto lo “ipse dixit” del grande vate, la cui portata argomentativa è certa e riconosciuta, mantiene la sua validità? Al timore reverenziale certamente dovuto ai grandi maestri, comincia ad accostarsi un timore di altro genere: quello di scivolare inesorabilmente verso un dogmatismo assoluto che, cristallizzandosi su posizioni autorevoli, esclude qualsiasi tipo di progresso. Se tale questione è lontana da una risoluzione finanche in campo scientifico (quanto tempo impiega una nuova teoria per essere accettata dalla comunità scientifica? E quanto per entrare definitivamente nella mentalità dell’uomo comune?), mentre si discute se sia in generale risolvibile in ambito culturale (cos’è l’arte? in base a quali fattori è possibile definire “artistica” un’opera?), figuriamoci quanto possa

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Creatore della stampa a caratteri mobili, Gutemberg fu il “padre” dei libri stampati

risultare controversa, ad un attenta analisi, la questione del principio d’autorità nel contesto giornaliero. Al giorno d’oggi una notizia non assume rilevanza se non è veicolata da un mass media, ed è una conseguenza di questo status quo l’affannarsi di gruppi o singoli individui per ottenere una certa esposizione mediatica, la quale può garantire diversi benefici, che vanno dall’acquisire autorevolezza, al farsi pubblicità, o semplicemente ad ottenere niente di più che il famoso “quarto d’ora di notorietà” agli occhi del mondo. In effetti la questione ha origini molto più complesse, che tenteremo in questa sede di trattare, senza presunzione di completezza, ne tantomeno di esaurire un argomento tanto complesso e controverso. Da quando Johan Gutemberg perfezionò la tecnica stampa a caratteri mobili, i prezzi dei libri, che allora erano l’unica forma di trasmissione scritta del sapere, si ridussero drasticamente, e la loro diffusione ne giovò enormemente. Nel 1200 in Francia iniziano a circolare i canards (da anatre, pettegolezzo), antenati dei moderni giornali, nei quali venivano riportate notizie di vario genere. A partire dal 1600 cominciano a comparire in tutta Europa testate a periodicità regolare, enumerate in modo da permettere una facile archiviazione delle varie uscite. Durante l’illuminismo i giornali conoscono una grande espansione, in termini di diffusione (grazie alla crescente alfabetizzazione) ma anche dal punto di vista culturale: siamo nell’epoca delle grandi Rivoluzioni, dalla Francia ai nascenti Stati Uniti le nuove idee patriottiche trovano nei giornali il principale canale di diffusione (lo stesso Benjamin Franklin, tra i principali padri fondatori degli Stati Uniti, fu in gioventù giornalista e pubblicista). In epoca contemporanea i giornali sono stati il primo dei canali mediatici di massa. In questo contesto l’editoria (nata, nella sua accezione moderna, intorno al 1500 a Venezia con Aldo Manuzzo) assume i caratteri di una vera e propria industria, e le logiche economiche e politiche entrano a pieno titolo nel mondo dell’informazione. In particolare il mondo politico sfrutta largamente i canali di informazione per la diffusione delle varie correnti. Questo processo, nato insieme al giornalismo stesso, verrà inesorabilmente esasperato attraverso la propaganda imposta dai regimi totalitari (in Italia saranno famose le “veline” redatte da Mussolini, per controllare l’informazione).

A partire dal Tardo Medioevo, grazie alle università, i libri conoscono un’incredibile diffusione


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Dopo la se- sto fa sì che solo facoltosi gruppi privati, partiti politici e - LA RIVIST A UFFICIALE DELLA MARTIAL ARTS ALLIANCE

conda guerra mondiale, la Guerra Fredda, ed il crollo dei regimi, si riafferma con forza, dopo un lungo periodo di vessazioni, l’importanza della libertà di informazione, garantita costituzionalmente da tutti i Paesi che si proclamano liberali e democratici. Questo permette la diffusione di un gran numero di testate, diverse per argomenti trattati, formati e periodicità, alle quali si affiancano gli altri media, facendo proprie e ampliando le modalità già collaudate dalla carta stampata: nascono giornaliradio, cinegiornali e, con la diffusione degli apparecchi TV, i primi telegiornali.

Diversi per diffusione, ideologie e target di utenza, i media hanno in comune vari aspetti: in primis i costi di gestione, diversi a seconda del media ma comunque elevati: que-

governi dispongano dei fondi necessari per investire in tali attività. Altro fattore comune è costituito dal costo della loro fruizione, che deve necessariamente essere alla portata di tutti, per consentire un’ampia diffusione del media: gli utili non derivano dunque direttamente dal pubblico (i prezzi dei giornali coprono solo una piccola parte delle spese editoriali; per radio e tv, a parte il costo dell’apparecchio, non ci sono praticamente altre spese) bensì dalla vendita di spazi pubblicitari. Ecco che per mettere in piedi una macchina mediatica sono necessari cospicui investimenti, e naturalmente solo chi può permetterseli ha facoltà di decidere, quali notizie debbano passare attraverso i suoi canali. Pochissime, fino agli anni ‘90, sono le alternative. Tra queste spiccano le “radio libere”, nate in contesti locali negli anni ’70, che però non riescono ad imporsi come fenomeno di costume, e sopravvivono per un ventennio scarso, soppiantate dalle loro controparti commerciali, condividendo nel loro excursus l’iniziale entusiasmo e la successiva disillusione della generazione del ’68. Di queste esperienze, che tentano di scuotere l’opinione pubblica e dar voce, se non alle masse, almeno a quei pochi che, con nobili intenti e pochi fondi, tentano di farsi sentire, restano testimonianze in romanzi e film, tra questi “Radiofreccia” di Luciano Ligabue, e “I cento passi”, di Marco Tullio Giordania, che racconta la storia di Peppino Impastato, vittima della Mafia, che proprio attraverso la radio aveva tentato di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui legami tra mafia e governo, bypassando la colpevole passività del mondo politico.

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Il mondo dell’informazione rappresenta un’accurato specchio del passare del tempo: in alto, una delle prime tipografie (1400 ca), qui la redazione di una testata americana degli anni ‘50


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Un’immagine emblematica del nostro presente: La televisione, principale simbolo degli anni ‘90, nel nuovo millennio sta sempre più rapidamente perdendo il suo appeal, superata dalle tecnologie digitali, figlie delle innovazioni portate dai computer e da internet Complice la mancanza di vere alternative, i mass-media proliferano fino a diventare, oltre che l’unico canale d’informazione, veicoli di una cultura dell’immagine e della notorietà, che sconfina in ogni aspetto della vita quotidiana. Con gli anni cambiano formati e contenuti, ed i vari governi al potere influenzano nella loro alternanza i palinsesti di telegiornali e reti T.V., mentre il dibattito politico resta vivo e acceso su quotidiani e i periodici di attualità legati ai diversi partiti; ma in ogni caso sono solo i grandi gruppi (politici o commerciali) ad avere voci in capitolo, influenzando in maniera decisiva le opinioni personali, culturali e politiche della popolazione. L’influsso della cultura mediatica è particolarmente forte in Italia: tra i primi ad intuirlo c’è Silvio Berlusconi, che investe gran parte dei proventi del gruppo edile Fininvest nella fondazione di Mediaset, che di lì a poco sarebbe diventato l’impero mediatico che avrebbe funto da trampolino di lancio per la scalata politica del cavaliere. Siamo di fronte ad uno scenario del tutto nuovo, nel quale un gruppo politico (Forza Italia) pone l’immagine, prima del programma politico, al centro della campagna elettorale, che viene gestita tra spot e programmi creati ad hoc, incontrando il favore di un elettorato sul quale l’etere esercita un fascino irresistibile. Negli anni novanta i telegiornali superano la carta stampata per numero di fruitori: questo sorpasso, facilmente prevedibile se si considera l’immediatezza e la fruibilità del mezzo televisivo, che diventa una presenza fissa in case, negozi, e uffici, sancisce la vittoria delle logiche commerciali televisivi, contribuendo a creare un panorama che sarebbe risultato completamente privo di sbocchi, costringendo l’informazione ad una progressivo ed inesorabile carattere di sudditanza rispetto alla pubblicità, se non fosse giunto sulla scena un nuovo media, destinato a sconvolgere completamente lo stato dei fatti: internet. Sviluppato negli anni ‘70 e ‘80 come naturale successore di ARPANET (primo progetto su vasta scala di connessione di reti di computer, finanziato dalla DARPA, l’agenzia americana per lo sviluppo di progetti avanzati di difesa), giunse al grande pubblico solo agli inizi degli anni ’90, con la creazione del famoso protocollo HTTP, in seguito al qua-

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le nacquero il Word Wide Web ed i Browser di navigazione. Nel giro di pochi anni i costi di connessione diventano sempre più popolari, e parallelamente le possibilità della Rete si moltiplicano: entro pochissimo tempo chiunque, con pochissima spesa, poteva allestire un proprio sito web per creare e diffondere contenuti in tutto il mondo (idea portata al massimo sviluppo dalla nascita di forum e blog, sistemi meno completi di un vero e proprio sito, ma totalmente gratuiti e di semplicissimo utilizzo). Con Internet cambiano le regole del gioco: i minori costi di gestione rilegano le pubblicità ad un ruolo decisamente secondario, ed i proventi derivano principalmente dall’erogazione di servizi diretti all’utente. Inoltre, sempre più spesso, sono i siti stessi a fungere da vetrine interattive per negozi ed imprese, che si pubblicizzano da sole attraverso i propri spazi web. Conseguentemente a questa inversione di tendenza, anche il pubblico comincia a cambiare atteggiamento nei confronti della pubblicità: l’utente non è più disposto ad interrompere la navigazione per assistere a spot commerciali, i pop-up, tanto utilizzati nei primi anni da risultare fastidiosi ed invadenti, invece di attrarre allontanano l’acquirente dal prodotto pubblicizzato; i banner pubblicitari, per continuare a funzionare, diventano col tempo sempre più discreti e gradevoli. Forti di una mentalità nuova, proliferano siti, chat, forum, blog e, più di recente, social network. Le fonti d’informazione preferite da un pubblico più scaltro sono quelle indipendenti, non più legate a gruppi che ne possano influenzare i contenuti. Questa totale libertà di informazione, di per sé totalmente positiva, nasconde però un rovescio della medaglia: prolifera un numero spropositato di canali, che generano un sovraccarico di informazioni, il quale fa sì che i contenuti si perdano nella loro stessa moltitudine. Da un lato notizie false o tendenziose tendono a screditare il web come fonte di informazione, dall’altro, incredibilmente, le potenzialità di aggregazione sociali si concretizzano in una costellazione di micro-gruppi (in confronto ai fruitori dell’intera rete, anche un gruppo di qualche migliaio di utenti è da considerarsi “piccolo”) e singoli individui, che per forza di cose hanno un peso sociale molto relativo.


Paradossalmente, dal passaggio ad RIVIST un sistema MAA MAGAZINE - LA A eccessivaUFFICIALE mente chiuso, come quello dei mass-media, ad uno totalmente aperto come quello del network globale, la voce del singolo, prima muta, ora confusa tra milioni di voci , corre il rischio di restare inascoltata. Nonostante questi intoppi, si registra comunque un progressivo calo d’interesse nei confronti dei “vecchi” media, tanto che analisti e sociologi già si interrogano su quanto tempo i giornali, la radio e la televisione possano resistere prima di venir completamente assorbiti e divenire semplici appendi della Rete. In questo scenario il pubblico chiede non più la semplice notizia, facilmente reperibile ovunque, ma l’approfondimento, l’opinione (non leziosa) dell’esperto non condizionato dalle leggi del mercato: si sta ridefinendo, in altri termini, il concetto di informazione libera. Lo stesso concetto di cultura va mutando la sua accezione: ogni nozione è facilmente verificabile, e quotidianamente passa al vaglio di vaste community. Il sapere enciclopedico assume una veste mutevole e dinamica (si pensi a come Wikipedia ne abbia ridisegnato i confini), e non è più l’autorevolezza della fonte, ma la credibilità della notizia ad essere in primo piano. Anno dopo anno, è sempre più difficile immettere nel sistema dell’informazione notizie false o tendenziose: i contenuti di giornali, televisioni, e siti internet sono costantemente rinnovati, e sopravvivono solo se dimostrano la loro validità. Questo panorama non deve però scoraggiare il mondo editoriale: i giornali devono sicuramente confrontartsi con la nuova realtà, ed imparare a sfruttarne le potenzialità interfacciandosi, non scontrandosi con essa. Tra i tanti formati, quello del periodico di settore può forse sfruttare opportunità finora insperate: offrendo un informazione non generica, ma diretta ad un preciso settore, può fornire ad un pubblico esigente un approfondimento che non sia mera notizia, ma vada oltre e ponga le basi per lo sviluppo di dibattiti e confronti, che grazie ad internet possono essere veloci e stimolanti. Ma soprattutto l’informazione deve preservare il carattere di libertà da qualunque condizionamento commerciale, e mai come ora l’impresa sembra possibile. La nuova tendenza, che certamente è più di una semplice moda, è quella del free press, la stampa libera e distribuita gratuitamente a coloro che chiedano una valida alternativa ai canali informativi tradizionali, che coniughi cultura e informazione, che abbia uno spiccato carattere di multimedialità, che sia capace di prendere il meglio dai vari canali mediatici ed offrire al lettore una nuova forma di informazione libera.

DELLA

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A fronte del declino dei quotidiani, i periodici di settore proliferano nel panorama editoriale internazionale, grazie alla loro capacità di calarsi nell’attuale mondo dell’informazione. Rinunciando ad offrire al lettore la semplice “news”, facilmente repelibile in rete, i Magazines riescono a far presa sul pubblico offrendo approfondimenti e materiale selezionato, merce sempre più difficilmente repelibile nello sconfinato panorama di Internet.

Happy Birthday MAAMAGAZINE Speciale curato da Francesco Malvano

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raduno n

Marsa

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ndimenticabile week end in Sicilia tra sole, mare e buona cucina, così anticipavamo nel numero scorso, e così e stato. Due giorni vissuti come una grande famiglia, la grande famiglia delle arti marziali. L’impeccabile organizzazione del Comitato Regionale Sicilia diretto dal M° Giuseppe Pace, ha fatto si che il 2° Raduno Nazionale della MAA, tenutosi l’11 e il 12 Giugno 2011 a Marsala, presso la stupenda struttura Delfino Beach Hotel, non fosse solo un evento formativo interdisciplinare di Arti Marziali, ma al tempo stesso anche un grande momento di aggregazione sociale. Il Direttivo della Martial Arts Alliance, giunto all’aeroporto di Palermo la mattina del 10 giugno, è stato accolto con grande affetto dal segretario Regionale e dal responsabile P.R. MAA Sicilia, Giuseppe Mineo, il quale ha guidato gli ospiti attraverso i suggestivi paesaggi siciliani, nonché in un meraviglioso tour in barca nei pressi delle stupende coste dell’isola di Favignana, per un tuffo nelle acque di Cala Azzurra e Cala Rossa. L’evento è stato curato nei minimi dettagli, dall’accoglienza, curata dal segretario Provinciale di Trapani Giacoma Maggio, alla turnazione del Team Docenti, gestita da Giuseppe Mineo. Nella prima giornata, dopo il saluto tradizionale, i partecipanti, divisi su tre postazioni in base al grado ed all’età, hanno potuto approfondire lo studio delle discipline marziali grazie a docenti di altissima levatura.

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nazionale

ala 2011

Dopo pranzo lo stage è proseguito presso il lido del Delfino Beach Hotel, per terminare con una bellissima dimostrazione di Ken Jitsu tenuta dal M° Micahel Stapel. La giornata si è conclusa con la Cena di Gala, durante la quale sono stati consegnati attestati, diplomi e preziosi doni offerti ai membri del direttivo e alle loro consorti dallo sponsor della manifestazione, ZIcaffè, e dal Comitato Regionale Sicilia, per terminare con la degustazione di un’ottima torta, abbinata ad un delizioso bicchiere di Marsala doc. Durante la seconda giornata sono stati ufficializzati gli ingressi nella MAA della scuola Otonashi Jutsu Ryu del M° Giuseppe Pace e della Tombo-Ryu Ken Jutsu del M° Micahel Stapel. Nel pomeriggio sono state effettuate le sessioni d’esame per gradi e qualifiche, che hanno sancito la conclusione di questi due eccezionali giorni di Stage. Tutti i presenti sono andati via con un sorriso sul volto e con nuovi amici, con i quali rincontrarsi appena possibile in queste bellissime terre. La presidenza ringrazia tutto lo staff del Comitato Regionale, che ha lavorato duramente per rendere indimenticabile questo evento. Giuseppe Ranieri

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interivsta al maestro giuseppe pace

isibilmente soddisfatto per l’ottima riuscita dello Stage Nazionale, nonché onorato di aver ricevuto dalla commissione tecnica internazionale della MAA l’inquadramento dello stile Otonashi Jutsu Ryu, il maestro Pace decide di rilasciarci un’intervista: Francesco Malvano per MAAMAGAZINE: Carissimo Maestro, com’è nata l’idea di dare i natali ad un Suo Stile? Il Maestro GIUSEPPE PACE: Mi ricordo, un giorno dell’anno scorso, quando il Maestro Massimo Curti Giardina, mi disse “Pino ti ho visto lavorare, come mai non hai mai pensato a codificare un tuo stile? Osservando le tue tecniche, ho notato significative differenze rispetto al metodo Bianchi… Pensaci su…” Li per lì rimasi un po’ spiazzato… creare un nuovo stile? Chissà, forse un giorno… MM: Abbiamo poi avuto l’occasione di riprendere quel discorso… GP: Lo ricordo perfettamente! Durante una bella chiacchierata inerente gli articoli da inviare per la nascente rivista MAA MAGAZINE, mi rivolgesti, in qualità di direttore della rivista, nonché di stimato Insegnante di Ju Jitsu, la stessa domanda già postami dal Maestro Curti GIardina. A quel punto, quella che prima mi sembrava una chimera incominciò a delinearsi nella mia mente… MM: Chi furono i primi colleghi che mise al corrente delle sue intenzioni? GP: Ne parlai con Antonio Morgano, il mio Maestro di Aikido, che mi disse: “Cosa aspetti, non devi fare altro che tradurre quello che già fai....Io Sono il tuo Primo Allievo!” Queste parole fecero scattare qualcosa dentro di me: dopo i primi sondaggi, parlai con il Maestro Lo Sauro Giovanni, che mi offrì il suo totale appoggio. A questo punto parlai nuovamente col Maestro Curti Giardina, chiedendogli consigli su come avviare la scuola. Colgo l’occasione ribadire il mio apprezzamento per il Maestro, che considero come un “padre spirituale” nel mio cammino marziale. MM: Quali sono le persone che crede abbiano potuto in qualche modo coadiuvarla nell’ambito della sua ricerca? GP: Un ringraziamento speciale va a te, Francesco: anche se sei giovane rivesti un ruolo importante nella MAA e nella Rivista, a dimostrazione della tua preparazione, della tua professionalità. Ho molto apprezzato la tua disponibilità ed i tuoi consigli. Non di meno Antonio Morgano e Giovanni Lo Sauro, ognuno per le proprie conoscenze, mi hanno aiutato in questo arduo compito.

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MM: Quali furono le reazioni dei sui allievi alla notizia del suo passaggio dal Metodo Bianchi ad uno stile personale? GP: La prima volta che ne parlai mi guardarono increduli e stupiti ma, conoscendomi, sapevano bene che, quando mi pongo un obiettivo, lo raggiungo a qualsiasi costo MM: Quali furono invece le considerazioni dei Maestri con cui ha avuto modo di confontarsi? GP: Molti ne rimasero entusiasti, voglio ringraziare tutti coloro che hanno subito aderito al progetto dell’Otonashi Jutsu Ryu, mi riferisco a Stefano Giacalone, Giovanni Giustiniano, Todero Sebastiano, Anotonio Morgano, Francesco Plicato, Pantina Marco, Ciro Valo, Giovanni Lo Sauro, Lorenzo da Messina..... a tutti questi Maestri va la mia riconoscenza. È per me una gioia, nonché una grande responsabilità, sapere che ci sono tante persone pronte a seguirmi. MM: Al di fuori del Dojo, qual è stata la reazione dei suoi familiari a questa notizia? GP: Devo tantissimo a mia moglie, ed in primis le devo le mie scuse per tutte le volte che, preso dal progetto, l’ho probabilmente trascurata… la ringrazio invece per tutte le volte in cui è riuscita a rincuorarmi nei momenti di sconforto, dandomi i giusti imput per continuare. La ringrazio per avermi sopportato, per avermi consentito di dedicarmi alla ricerca e allo studio. Senza il suo appoggio sicuramente il risultato non sarebbe stato questo. MM: Una considerazione finale sull’ Otonashi Jutsu Ryu GP: Un progetto così grande e importante ha bisogno di unità di intenti e di persone che siano allo stesso modo grandi e importanti, per cui L’Otonashi Jutsu Ryu non è la mia scuola, non è il mio stile ma è lo stile di tutte quelle persone che hanno dato il loro contributo...Grazie a tutti! MM: Grazie a lei, Maestro, per l’intevista.


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stage internazionali thohon 2011

Come ogni anno, la prima settimana di Agosto, la famiglia Oshukai si incontra a Thonon les bains, per il seminario della World Oshukai Federation, che si incardina sulla stupenda figura del Maestro Kenyu Chinen, Hanshi, 9° dan di Shorin ryu della scuola del M° Katsuya Miyahira e 8° dan di Kobudo della scuola Matayoshi. A proposito della gentilezza di sensei Chinen, ho nella memoria un aneddoto molto significativo. Quando andai in Giappone chiesi al Sensei di farmi una lettera di presentazione all’attenzione del maestro Yagi Meitatzu, hanshi, 10° dan e caposcuola della Meibukan. I tempi per la partenza si avvicinavano, ma non avevo ricevuto alcuna risposta. Partii un pò amareggiato e, arrivato ad Okinawa, nella città di Naha, mi recai, insieme al mio gruppo, alla Meibukan e chiedemmo se potevamo allenarci. Per prima cosa il maestro Yagi ci chiese se tra noi c’era Luca Raucci. Mi presentai e il maestro, sorridendo, ci fece vedere la lettera che gli aveva scritto sensei Chinen, in cui gli chiedeva di avere una particolare attenzione nei miei riguardi. Ci allenammo intensamente per una settimana e, qualche giorno prima di partire, il Maestro portò me ed un mio compagno di viaggio a visitare la tomba di famiglia dove era sepolto il padre, Meitoku Yagi, allievo diretto del maestro Miyagi. Questo, per i giapponesi, è un gesto di grande cortesia e rispetto. Quest’anno ho incontrato un caro amico che diversi anni fa mi presentò a Sensei Chinen e da cui ebbe inizio questa bellissima esperienza, Ricardo Correa. Con lui ho condiviso questa settimana di studi e di vacanza. La Mattina, dalle 10 alle 12 allenamento molto duro, data l’intensità del lavoro da svolgere. Vorrei sottolineare come nel Kobudo lo sforzo fisico è estremamente pesante, per via della necessità di gestire un attrezzo – che si tratti di Bo, Sai, Ekudi, Tonfa, o altro - in modo continuo. Tutto il corpo, in particolare le braccia in sono sottoposte ad un forte stress. Dopo pranzo di nuovo in palestra dalle 15 alle 19 per rivedere, sotto la guida degli assistenti di Sensei Chinen, il lavoro svolto in mattinata. Vorrei in questa sede ringraziare i nostri amici francesi per la disponibilità, la pazienza e la profonda conoscenza dimostrata.

Lavaggio del kobudogi completamente intriso di sudore, doccia e via. Mercoledi, nel tardo pomeriggio, riunione dei rappresentanti nazionali accreditati dall’Oshukai per verificare l’attività svolta nell’anno precedente, presentazione dei nuovi rappresentanti, tra i quali spiccano molte presenze dall’Africa e dalle Americhe, ed infine preparazione del calendario 2011–12. Momenti di panico quando ho svolto la mia relazione, in italiano, lingua che nessuno dei quarante presenti , che mi guardavano scuotendo la testa, conosceva minimamente! Per fortuna Francesco, rappresentante svizzero di origini italiane mi ha fatto da traduttore, salvando la situazione! Il Venerdi pomeriggio esami di Karate e di kobudo. La serata si è conclusa con un magnifico rinfresco in un bellissimo ristorante di Thonon sulle rive del lago di Ginevra. Sabato, ore 12,00 chiusura dello stage: consegna degli attestati di partecipazione e dei diplomi per i promossi, ed è già arrivato il momento di salutarci, non senza un po’ di tristezza… Adieu. Appuntamento a Thonon per il prossimo anno. Luca Raucci

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NEWS federali

’inizio di un nuovo anno sociale è il momento migliore per mettere in atto le idee, le intuizioni e gli spunti emersi durante l’annata appena trascorsa. Nella volontà di continuare il cammino di crescita che in questo 2011 ha già dato ottimi frutti, la MAA intende confermare la sua politica di apertura. Gli incoraggianti risultati ottenuti dai due recenti acquisti del Direttivo Internazionale, Vito Poderico e Francesco Vito Maria Castiglione, giovani con tanta volontà di crescere e far crescere la MAA, hanno decisamente ripagato la fiducia accordata, convincendoci ad incentivare ulteriormente l’inserimento di nuovi componenti all’interno del Direttivo. Sul versante tecnico, è ormai imminente la piena aperura del Settore Agonistico, che vedrà le nuove competizioni di Fighting interstile, curate dal M°Luca Raucci, affiancarsi alle consuete gare di Kata e Martial Fighting System, anch’esse oggetto di numerosi ampliamenti ed innovazioni. Uno trai i settori maggiormente coinvolti in questa innovazione sarà quello del Karate, il quale, dopo un anno di assestamento che ha visto vari cambiamenti nell’organigramma, è ormai maturo per una piena sistematizzazione. In particolare il settore Karate Shotokan, dopo le recenti uscite dei docenti Giuseppe Chianese e Giuseppe Dell’Anno - ai quali auguriamo di trovare organizzazioni che possano soddisfare le loro esigenze - ha finalmente trovato il giusto assetto, sopratutto grazie ad un nuovo coordinamento nazionale nella quale la Martial Arts Alliance ripone piena fiducia.

DIRETTIVO internazionalE

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ancava, nel direttivo internazionale, una figura in rappresentanza di un gentil sesso ormai sempre più presente nel panorama marziale internazionale. Tale lacuna è stata colmata con l’inserimento di Stefania Arcese, già collaboratrice dell’ufficio immagine e curatrice della sezione giuridica di MAAMAGAZINE. Il Direttivo, certo di una fattiva collaborazione, accoglie con entusiasmo l’ingresso di Stefania, la quale continuerà ad operare per la Martial Arts Alliance nel campo dei rapporti col pubblico, confermando il suo ruolo all’interno dell’Ufficio Immagine ed inserendosi nel comitato di redazione di MAAMAGAZINE.

INCARICHI nazionalI

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educe da un’annata particolarmente intensa, che ha visto l’avvicendarsi di diversi docenti nella carica di Coordinatore Tecnico Nazionale, la MAA ha finalmente individuato, nella persona di Geraldo Lucà, 9° Dan, la figura adatta al coordinamento dell’importante settore Karate Shotokan. Tale stile coinvolge un gran numero di affiliati, la sua gestione risulta pertanto quantomai delicata, dovendo tener conto di un gran numero di diversi interessi. Per questi motivi, la MAA ha deciso di affidare tale compito ad un maestro di comprovata serietà, il quale ha rinunciato alla carica di Segretario Regionale per la Lombaridia, al fine di poter dedicare tutte le sue energie a questa nuova affascinante sfida. La Martial Arts Alliance augura al maestro Lucà di poter raggiungere quanto prima tutti gli obiettivi preposti.

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SEGRETERIE REGIONALI

u indicazione del Maestro Gerardo Lucà, Segretario Regionale uscente per la regione Lombaridia, la Martial Arts Alliance affida la carica in oggetto al Dott. Federico Van Der Valder, che gode della piena fiducia del nostro nuovo C.T.N. per il Karate Shotokan - nonchè di quella di tutto il Direttivo - per il lavoro di crescita e diffusione della MAA sul territorio Lombardo. Ricordiamo che, in accordo con le nuove disposizioni per le Segreterie Regionali, il Dott. Van Der Valder fungerà anche da punto di riferimento per il Trentino Alto Adige, nell’attesa che tale regione raggiunga il numero minimo di Centri Sportivi necessari per la formalizzazione del Comitato Regionale

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dAi comitati campania

...non è una meraviglia? In occasione di un’importante evento che sta interessando uno dei simboli di Napoli e della Campania in tutto il mondo, il Vesuvio, la segreteria regionale campana dedica il suo spazio su MAAMAGAZINE all’articolo di Ugo Leone sul grande concorso che decreterà le 7 meraviglie della natura

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nostri antenati Greci e Romani stilarono una graduatoria di sette meraviglie che comprendeva solo di costruzioni umane e, anche per questo, ne sopravvive solo una: la piramide di Cheope a Giza. Era completamente trascurata la natura. Oggi la fondazione ‘New seven wonders’ con il patrocinio delle Nazioni Unite ha bandito un concorso mondiale per individuare sette nuove meraviglie e una di queste potrebbe essere il Vesuvio che è entrato in semifinale per essere votato in questo prestigioso elenco. Ha fatto quasi tutto da sé il Vesuvio. Puntando soprattutto sulla eccezionale notorietà che ha su tutta la Terra. Molto più che in Italia dove viene ricordato soprattutto per la sua pericolosità e pochi sanno che l’area è protetta da un parco nazionale, il Parco nazionale del Vesuvio, appunto. La fama del Vesuvio è di antica data e prescinde anche dal ricordo delle drammatiche eruzioni dal 79 dC in poi. Senza andare troppo indietro nel tempo sono soprattutto i viaggiatori del Grand Tour che ne hanno tramandato meraviglie nei loro diari di viaggio e nelle loro lettere. Alla base di visite e ascensioni c’era certamente l’interesse scientifico. Ma anche il masochistico desiderio di provare il

brivido e l’emozione derivanti da un’eruzione “in diretta” é sottilmente presente e visibile nei numerosi resoconti. Ma vi era anche chi, come Melisurgo, nel fare una sorta di analisi costi e benefici dei guasti del Vesuvio, riteneva che esso “ampiamente compensa i piccioli e passeggeri nostri terrori collo spettacolo magnifico e sublime delle sue eruzioni, i guasti parziali colla fertilità che spande ad esso d’intorno, l’aspetto minaccioso di pochi istanti colle perenni sue bellezze e colle contemplazioni che fa nascere nel filosofo.” In una delle nove lettere che costituiscono Napoli ad occhio nudo, il 29 maggio 1877 Renato Fucini scriveva: “Togliete a Napoli il Vesuvio, e la voce incantata della sirena avrà perduto per voi le sue più dolci armonie... il Vesuvio é il cuore, é l’anima, é il sunto di tutti gli splendori del Golfo... Egli possiede il fascino della ferocia tranquilla, le attrattive della bellezza ruvidamente accoppiata alla modestia; é il gran delinquente dalle bellissime forme che tutti ammirano perché é feroce, che tutti amano perché é bello”. Tuttavia “Vesuvio” non é solo natura e scienza e paura; non é solo un vulcano; é anche un eccezionale insieme di beni naturali e di prodotti della cultura materiale che fanno del “comprensorio vesuviano” un bene culturale unico al mondo che, appunto, può a ragione figurare tra le 7 meraviglie della natura. Per riuscire nell’impresa si può votare cliccando su: www.new7wonders.com Ugo Leone

Le 28 meraviglie della natura in finale - www.new7wonders.com

Amazzonia: Sudamerica Baia di Fundy : Canada Isole di Bu Tinah: Unione dei Emirati Arabi Mar morto : Israele, Jord., Palestina Galapagos: Equador Gr. Barierre Corallina: Australia, PN Guinea Cascate d’Iguazu: Argentina, Brasile Isola di Jeju: Corea del sud Komodo: Indonesia Laghi Musurian: Polonia Fiord di Milfiord : Nova Zelanda Fiume sotterraneo PP: Filipine Montagna d. Mensola: Sudafrica Vesuvio: Italia

Salto Angel : Venezuela Foresta Nera: Germania Scogliere di Moher: Irlanda El Yunque : Porto Rico Grand Canyon: USA La Baia di Ha-Long : Vietnam Grotta di Jeita: Libano Kilimanjaro: Tanzania Isole delle Maldive: Maldive Matterhorn/Cervino: Svizzera, Italia Vucani di Lodo: Azerbaijan Sundarbans: Bangladesh, India Uluru : Australia Yushan: Taipei–Cino

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dAi comitati

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emilia romagna

ul finire dell’anno sportivo 2009/2010, ci è stato presentato il programma M.A.A. , e ci sono stati illustrati i principali aspetti del lavoro accademico. Tale progetto di alleanza e collaborazione tra le discipline marziali ha fin da subito incontrato il nostro pieno interesse, al punto di motivarci all’adesione. Abbiamo quindi fatto il nostro ingresso ufficiale nella realtà M.A.A. in occasione del Keiko Ryu del novembre 2010, presentando il TAEKWON- DO ai marzialisti convenuti. Oggi, con la fine del primo anno sportivo, sorge spontaneo fare un primo bilancio dell’attività fin qui svolta. A partire dal Keiko Ryu, la Segreteria Emilianaromagnola aveva iniziato la propria attività unicamente con il Taekwon-do, ma ben presto si sono aggiunte altre realtà quali, la Kick Boxing, il Judo, il Sambo , il Combat Sambo, il Brazilian Ju Jutsu, che ci hanno permesso di muovere i primi passi a livello agonistico , e strutturale organizzativo. Alcune delle gare svolte sono state: • Torneo Nord Italia di Taekwon-do; • Torneo del Veneto di Taekwon-do • Torneo di Challenge di Brazilian Ju Jitsu; • Coppa ADCC centro Italia di Submission wrestling; • Campionato italiano Sambo; • Campionato Mondiale della Kombat League di Brazilian Ju Jitsu.

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PIEMONTE

’anno sportivo appena trascorso è stato molto positivo per la nostra regione, sia per il numero di società, che per la varietà delle discipline affiliate, per la qualità dei tecnici e per la notevole mole di lavoro svolto da tutti noi. Un cenno particolare: il Memorial Stefania Visintin, organizzato su proposta della scuola Mamushi ryu del M° Ernesto Cecere, per ricordare la giovane donna scomparsa prematuramente. L’evento ha coinvolto numerosi gruppi piemontesi, affiliati e non alla MAA. Il ricavato è stato interamente devoluto Clinica Universitaria Sant’Anna di Torino. Alle volte, purtroppo, le arti marziali sono viste da alcuni come attività violente. Questi non sanno, o non vogliono informarsi, che praticare significa rispetto del compagno (non avversario), disciplina, fatica, sudore. I docenti che hanno aderito a questa iniziativa hanno dimostrato il loro impegno nel sociale. Altro stage da ricordare è quello organizzato, in collaborazione con la Libertas, a Pinerolo, dove la MAA era presente con circa ottanta fra tecnici ed allievi. Il Raduno Nazionale di Febbraio, tenutosi a Giaveno, ha visto la partecipazione di tecnici ed allievi provenienti da tutta Italia, nonché dall’estero. Naturalmente, oltre agli eventi su citati, si sono svolti numerosi stage settoriali, al fine di diffondere sempre di più la MAA sul territorio. Ringraziamo tutti i D.T., ed in particolare tutti coloro che partecipano attivamente all’organizzazione dell’attività. Da quest’anno anche lo Yoga e il Krav Maga Come Segreteria Regionale intendiamo esprimere le nostre felicitazioni per gli affiliati che hanno ottenuto ambite

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Per il prossimo anno sportivo c’è l’intento di organizzare un torneo di Taekwon-do aperto a tutte le realtà presenti sul territorio, invitando le organizzazioni estere presenti nella M.A.A. al fine di impostare un costruttivo dialogo con le realtà europee del Taekwon-do. Segretario Regionale I programma anche uno stage inGiuseppe Pastore terdisciplinare, che possa coinvolgere i docenti locali, ed in tal modo contribuire a diffondere la conoscenza dalla nostra realtà federale. Per il 2012, il gruppo Taekwon-do M.A.A. è stato invitato alla Coppa del mondo della Global Taekwon-do Federation che si terrà in Canada, ed al Campionato del Mondo di Taekwon-do tradizionale che si terrà in estate a Miami. Sono stati presi contatti con Maestri di altre discipline , e si sta lavorando per l’inserimento della disciplina Coreana del Tang Soo Do.

sono entrati nella nostra famiglia. cariche tecniche: il M°Fabrizio Faldella è stato nominato Coordinatore Nazionale del settore Judo, mentre il M° Davide Pollione ha ottenuto pari carica per il settore Aikido. Intendiamo inoltre congratularci con coloro i Segretario Regionale quali hanno ottenuto il 4° dan e il Claudio Comotto 5° dan, e qualifica di maestro, nei settori: ju jitsu, judo, karate e aikido. Per il nuovo anno sportivo sono già previsti due stage di aikido (16 e 30 ottobre 2011), uno stage interregionale di ju jitsu a metà novembre, e molti altri appuntamenti: la Regione Piemonte è sempre attiva ed ha un calendario molto fitto. Per quanto riguarda le adesioni di nuove società, speriamo di avere presto fra di noi uno fra i più bravi maestri di iaido e kendo, Livolsi Pascal, mentre ci sono contatti con gruppi di judo, krav maga e kung fu interessati ad aderire alla Maa, intrigati dai vantaggi economici, ma soprattutto dalla massima libertà che il progetto Maa garantisce ai suoi aderenti, tenuti a rispettare poche regole dettate dal buon senso. Se sono rose fioriranno…


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dAi comitati marche

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a D’Olimpio Team ha organizzato lo dal 25-al 28 Agosto 2011 uno stage interdisciplinare presso Sarnano (MC). Alla tre giorni sono intervenuti rappresentanti di varie associazioni sportive aderenti alla MAA. Gli allenamenti si sono focalizzati su Muay Thai e Brazilian jiu jitsu. La domenica si sono tenuti gli esami di grado, che per la loro intensità hanno particolarmente provato i candidati, che hanno però risposto egregiamente. Dopo gli allenamenti e gli esami si è tenuta una riunione indetta dalla segreteria regionale al fine di poter stilare un programma di massima dell’attività regionale. Da questa è emersa la volontà di organizzare in regione una gara di Karate ad inizio Novembre presso Città di Filottrano, ed una competizione interdisciplinare a metà Dicembre presso

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Civitanova Marche, in previsione dell’inaugurazione, prevista per gennaio, di una accademia di Arti Marziali e cultura Orientale, che ospiterà stabilirà la sede regionale MAA. Per il prossimo anno sportivo sono previsti due stage, uno di Segretario Regionale Karate a Filottrano ed uno interstiAlfredo D’Olimpo le a Civitanova Marche, nei mesi di Febbraio e Maggio. Prossimamente saranno rese note le date dei corsi di Naturopatia, Pranoterapia, Massaggi Thai e Sportivi, consultabili sul sito ufficiale della MAA.

sicilia

bbiamo chiuso l’anno accademico della MAA, con il 2° Raduno Nazionale che si è tenuto a Marsala (TP) nello scroso mese di giugno. Un grande momento di aggregazione, di amicizia, di svago e di incontro con grandi docenti arrivati persino dalla Germania e dalla Svizzera. Momenti indimenticabili, che sono stati resi possibili grazie alla diffusione che ha avuto la MAA in Sicilia.... Pensate in Sicilia sono presenti le provincie di Trapani, Agrigento, Palermo, nonchè referenti territoriali ad Enna. Già nei primi mesi di settembre, alcune società del Catanese e della provincia di ragusa hanno contattato la segreteria per le affiliazioni, andandosi ad aggiungere con le oltre 20 già presenti sul territorio. Quest’anno partirà anche il settore ago-

nismo con gare di kata, duo sistem e fighting. Questo periodo di vacanza ha permesso ad ognuno di noi opportune riflessioni, sull’operato svolto, Sono venute fuori nuove idde, pronte ad essete poste in essere nei prossi mesi, per dare sempre il meglio ai nostri associati. Quando fai Segretario Regionale parte di una grande famiglia riesci Giuseppe Pace ad pttenere risultati che da solo sicuramente non avresti le possibilità di raggiungere. Per quesi successi dobbiamo ringraziare la consulenza tencica, legale e fiscale offerta dalla Sede Centrale.

official tra vel partner Via A. Porpora, 13 - 80128 Napoli Tel.: 08119360697 - Fax 08119360321 Cell.: 3273827294 e-mail: golosidiviaggi@fastwebnet.it MSN: golosidiviaggi@live.it Facebook GOLOSI DI VIAGGI P.Iva 06315861218

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sede centrale - LA RIVISTA UFFICIALE DELLA

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Via dell’Epomeo 523 - Isolato E Scala C - 80126 Napoli - Italy Tel/Fax: (+39)081/3655310 Cell: (+39)3331432283 Mail: maaitalia@hotmail.it Web: www.martialartsalliance.org

comitati regionali

CAMPANIA: Puglia, Basilicata, Calbaria

Pastore Giuseppe

Via Cappuccini 44

Via F. Schiassi 6

80059 Torre del greco (NA)

400062 Molinella ( BO)

Cell: (+39) 338/2307585

Cell: (+39) 338/9926861

maa.campania@hotmail.it

maa.e.romagna@hotmail.it

LAZIO: Abruzzo, Molise

LOMBARDIA: Trentino Alto Adige

Gallus Luciano

Van Der Valder Federico

Piazza A.C. Sabino 40

Via G.Asti 12

00174 ROMA

25124 Breescia

Cell: (+39) 346/4768656

Cell. (+39) 338/4631027

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MARCHE: Umbria

PIEMONTE: Valle d’Aosta - Liguria D’Olimpo Alfredo

Comotto Claudio

Via Maroncelli, 48

via Pascoli 6

62012 Civitanova Marche

10090 Piossasco (TO)

Cell: (+39) 328/4572316

Cell: (+39) 339/3516311

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SICILIA: Sardegna

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EMILIA ROMAGNA: Toscana

Raiola Annapaola

VENETO: Friuli Venezia Giulia Pace Giuseppe

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Cell: (+39) 348/3572508

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m.a.a. in the world germany

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iebe Leser, in den vergangenen Wochen seit Erscheinen der letzten Ausgabe des MAA-Magazins hat sich – trotz Sommerpause - so einiges getan. Die MAA Germany erfreut sich immer größerer Beliebtheit, das Ansehen und der Bekanntheitsgrad steigen zusehends. Dies verdanken wir zunächst dem seriösen Auftreten des Welt-Verbandes (The International Martial Arts Federation), vor allem aber der gelebten Gemeinschaft innerhalb unserer MAA-Familie sowie dem Engagement und der Begeisterungsfähigkeit der Verantwortlichen. Als lohnendes Ergebnis dieses Zusammenspiels konnten erneut neue Schulen gewonnen werden. Im Zusammenhang des Wachsens und der steigenden Nachfrage sowie der Neuerungen und Verbesserungen möchte ich an dieser Stelle noch einmal auf die mehrsprachige Homepage der MAA (www.martialartsalliance.org) und hier speziell auf die Verordnungen und Vereinbarungen hinweisen. Für die große Unterstützung an dieser Stelle ein herzliches Dankeschön von mir – vor allem an meine regionalen Vertreter und nationalen und regionalen Ratgeber! Und nun allen viel Spaß beim Lesen dieser vierten Ausgabe des MAA-Magazins. Antonino Marchese Nationaler Koordinator MAA Germany

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m.a.a. in the world germany Sommer-Grill-Fest der Kampfkunstakademie

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er Begriff "feucht-fröhliches Fest" bekam bei dem ersten Sommer-Grill-Fest der Kampfkunstakademie eine ganz neue Bedeutung! Aufgrund des anhaltenden starken Regens wurde die Veranstaltung vom Parkdeck kurzerhand in die Tiefgarage verlegt. Trotz des schlechten Wetters trafen sich ca. 60 Mitglieder und zahlreiche Kinder zum Grill-Fest und feierten fröhlich mit bei dieser rundum gelungenen Veranstaltung.

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Auf Anregung der Mitglieder wurde zugesichert, künftig jährlich ein Sommer-Grill-Fest zu veranstalten.


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m.a.a. in the world germany Ya w ara-Goshin Ryu-Karate das “andere“ Karate 2 Technik-Serie

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iebe Sportfreunde Wieder gab es viel Bewegung in der MAA-Schweiz. Sehr erfreulich ist, dass die MAA mit grosser Interesse verschiedener Budo Schulen in der Schweiz verfolgt wird, und bin überzeugt, in näherer Zukunft weitere neue Schulen in der Martial Arts Alliance begrüssen zu dürfen. Herzlich möchte ich der YunSong Akademie zur Eröffnung ihres neuen Dojang gratulieren, und wünsche Pirmin Adermatt, Stephan Kellmann und Jeannette Robe auf dem Weg für die Verwirklichung ihrer Träume viel Erfolg. Auch unserem Zuwachs im Oberthurgau durch Fredy Keller mit seiner SAN DO RYU Ninjutsu Schule möchte ich herzlich in der MAA willkommen heissen.

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Nationaler Koordinator Schweiz Tiberio Abategiovanni


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m.a.a. in the world switzerland Fredy Keller - San Do Ryu Ninjutsu

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ach meiner Geburt am 21.07.60 habe ich mich in der Schulzeit für viele Sportarten begeistern können, bis ich 1977 das Shorin Ryu Seibukan Karate entdeckte. Bei Chin Mok Sung trainierte ich mehrere Jahre bis zum 3.Kyu . Damals wusste ich noch nicht das sich der Meister nach Malaysia zurückzieht und ich mich nach anderen Budosportarten umschaute weil ich neugierig geworden bin. So habe ich nach intensiver Suche und einigen Probetrainings in anderen Dojos und Trainingsmonaten in verschiedenen Stilrichtungen mich für die Asia Sportschule in Herisau entschieden.

Unter der Leitung von Hans Chesini welcher verschiedene Budo-Sportarten anbot, entschied ich mich für das Karate und dem Ju-Jitsu sowie dem Ninjutsu was mich anfangs verunsicherte weil ich nur das Karate kannte. Nach dem ich mich mehrere Jahre alle Kyugrade in Ju-Jitsu und Ninjutsu absolvierte, drängte mich Hans Chesini und Franco Bodenmann endlich den 1. DAN in Ninjutsu zu absolvieren welchen ich dann im November 1996 unter World Jiu Jitsu Federation Schweiz ablegte. Nach dem tragischen Tod 2001 von Hans Chesini habe ich mich entschlossen mein eigenes Dojo zu gründen und eigene Schüler zu haben. Was anfangs noch leicht und locker erschien war aber wiederum ein steiniger Weg mit dem eigenen Dojo. Nach nur 2 Jahren musste ich diesen Gedanken wieder aufgeben und musste mein Dojo schliessen und suchte weiter. Nach nur wenigen Monaten wurde ich 2003 in der BSB Schule in Bischoffszell fündig unter der Leitung von Dominique Bettschen (Dodo) wo ich im Nov.2003 den 1.Dan Ju-Jitsu und im Nov.2004 den 2.Dan Ninjutsu ablegte. Viele Jahre im BSB und meinen eigenen Schülern lehrte ich Nin-Jutsu. Wiederum wurde ich ermuntert einen weiteren DAN abzulegen und lernte in der Zeit auch viele bekannte Persönlichkeiten im In -und Ausland kennen so auch Bernd Baumhöfer und Abategiovanni Tiberio welche zusammen mit Dodo die IOMF gründeten. So wurde mir im November 2006 der 3.DAN unter IOMF überreicht. Weitere Jahre vergingen bis mir Dominique Bettschen und andere vorschlugen meinen Stil zu vertiefen und so schrieb ich mein Prüfungsprogramm erneut um. Der neue Stil SAN-DO Ryu Ninjutsu brauchte Zeit zur Entstehung und mein weiterer 4. DAN im Nov.2010 bewogten mich mein eigenes Dojo doch noch war werden zu lassen. Nach meinem Austritt aus dem BSB im Februar 2011 hatte ich das Glück das KSG-Dojo in Sommeri TG unter der Leitung von Roger Dürigkennenzulernen und habe someine eigene Schule SANDO Ryu Ninjutsu offiziell gegründet weil ich mehrere Sportarten vereinen konnte. Das SAN-DO Ninjutsu ist ein 3-Wege System wo es darum geht Systeme mehrerer Budosportarten zu vereinen und anzuwenden. Unter T.Abategiovanni habe ich MAA kennengelernt wo ich viele Mitglieder kennengelernt habe und bedanke mich an dieser Stelle Antonio Marchese welcher auch dazu beigetragen hat mich bei MAA vorzustellen. Fredy Keller

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Das W arten hat ein Ende

m 22. Juli 2011 durften wir, nach einer einjährigen Bauzeit, die Schlüssel für unsere neuen Trainingsräumlichkeiten in Empfang nehmen. Es war ein bewegender Moment und (hoffentlich) der Startschuss für unseren Traum: die Errichtung eines Kompetenzzentrums für Kampfkunst und Bewegungsformen.

Während zweier Wochen haben wir die neuen Räumlichkeiten eingerichtet bzw. vom alten ins neue Dojang gewechselt. Es war eine aktive Zeit. Einiges konnte und kann erst nach dem Bezug bestellt werden, weshalb das eine oder andere noch offen ist. Trotzdem haben wir das erste Training mit unserem Leiter Stephan Krellmann am 8. August 2011 durchgeführt. Alle Teilnehmer waren und sind hell begeistert über die grosszügigen und hellen Trainingsräume. Der Tag der offenen Türe wird am 1. Oktober 2011 stattfinden. Als Spezialgast dürfen wir Horst Baumgürtel, 6. Dan GojuKai Karate, begrüssen. Im Weiteren dürfen wir auch Vertreter von befreundeten MAA-Schulen der Kampfkunstakademie Frauenfeld, vom Bushido Allgäu und dem Samurei-Go-Nin-Dojo München willkommen heissen. Der Anlass wird von 09.30 Uhr bis 17.30 Uhr dauern und nebst Shows auch zum Mitmachen animieren. Wir hoffen, dass wir uns in den neuen Räumlichkeiten optimal auf das 10. Fairplay in München vorbereiten können. Weitere wichtige Termine für die YunSong Akademie sind der 21. September 2011: Besuch des Gemeinderates und der Geschäftsleitung der Einwohnergemeinde Baar; 24. September 2011: Kantonaler Tag „Gemeinsam gegen Gewalt“. Die YunSong Akademie wir dabei mit Selbstverteidigungskursen mitwirken.

important news from The International Martial Arts Federation GREAT PROMOTION BY THE MARTIAL ARTS ALLIANCE All the martial artists can join the MAA with this affiliation fees €10,00 for the Dojo € 3,00 for each martial artist (Master or Students )

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All the memebers will receive the International budopass for free! visit us on our website: www.martialartsalliance.org


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p r u e ab b l l p i r c i in t à t

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kenpo karate

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kenpo karate nanbudo

’innovativo metodo del M°Pellegrini Marco “Kenpo Karate Nanbudo” è il risultato di anni di studi di stili karate di diversi caposcuola giapponesi. Il M°Pellegrini ha riunito ed elaborato, con la sua pluriennale esperienza, forme, tecniche, randori ed alcuni kata, in un metodo atto a migliorare la salute del corpo e dello spirito. Grazie alle sue caratteristiche tecniche (morbidezza, fluidità nel movimento, spostamenti circolari uniti ad un’ottima respirazione durante l’esecuzione degli esercizi) questo nuovo stile facilita inoltre lo sviluppo dell’energia interna. Con il suo gruppo di istruttori, il M°Pellegrini sta creando degli ottimi punti di riferimento sul territorio nazionale. Per inforazioni: www.ilbudo.it info@ilbudo.it

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ken jitsu

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tombo ryu

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opo il grande successo ottenuto dal Primo Corso di Formazione per Allenatori Regionali di Ken Jutsu, sono aperte le iscrizioni per i corsi dell’anno accademico 2011-2012, tenuti dal Maestro Michael Stapel, caposcuola della Tombo Ryu Ken Jutsu, riconosciuta ufficialmente dalla Martial Arts Alliance. La MAA è disponibile ad organizzare corsi formativi su tutto il territorio nazionale, i gruppi interessati potranno fare richiesta alla Segreteria Regionale più vicina. Le modalità del corso sono rimaste invariate: sono previsti tre livelli per gli allenatori regionali, ognuno dei quali prevede una serie di seminari tenuti dal caposcuola durante l’anno accademico, ed una verifica finale, necessaria per l’avanzamento al livello successivo. Coloro i quali hanno conseguito durante l’anno appena trascorso il grado di Allenatore di Primo Livello avranno accesso ai corsi del livello successivo. Al termine del triennio di studi, ottenuto il 3° livello, sarà possibile, al raggiungimento dei 25 C.F. richiesti dal regolamento MAA, sostenere gli esami per I Dan di fronte alla Commissione Internazionale. mail: maaitalai@hotmai.it

Per informazioni: tel: (+39)333/1432283

krav maga cobra

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uoi insegnare il krav maga cobra nella tua palestra?

Basta che tu sia in possesso della cintura marrone o nera di qualsiasi arte marziale e potrai chiedere di partecipare oppure organizzare direttamente presso la tua palestra i corsi di formazione per allenatori o istruttori di krav maga cobra grazie allo staff tecnico del caposcuola Rosaro Nappi. Al termine del corso, della durata minima di 40 ore, gli idoneni otterranno l’abilitazione all’insegnamento del Krav Maga Cobra Cerchiamo referenti in italia per organizzare corsi formativi di Krav Maga Cobra Per Informazioni: M° Nappi Rosario Tel: (+39)331/3639327 mail: cobra401@fastwebnet.it web: www.kravmagacobra.it

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cultura orientale

KI, AIKI E TAO: SALUTE E BENESSERE

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razie alla collaborazione del Dott. Massimo Dotta e alla sintesi di alcune parti del suo lavoro di ricerca sul pensiero orientale, cercherò in queste poche righe di esprimere quello che ho appreso negli anni attraverso un processo non verbale che lo Zen chiama i shin den shin (trasmissione da spirito/mente/cuore a spirito/ mente/cuore) riguardo il Ki e l’Aiki, i principi più esoterici del Budo e la loro applicazione nelle tecniche marziali. L’origine della parola Ki resta misteriosa, il carattere oggi in uso simboleggia il vapore che si solleva sopra il riso durante la cottura. Questo vapore o soffio costituisce la base su cui poggia l’intero l’universo. In uno stato di maggiore o minore concentrazione esso costituisce la sostanza di tutto ciò che esiste. Questo agisce in tutte le cose, e quindi anche nel corpo umano, secondo un ritmo binario di inspirazione/espirazione, condensazione/dissoluzione, accrescimento/diminuzione i cui archetipi sono identificati dalla filosofia cinese nei concetti di Yin e Yang. L’etimologia di questi due caratteri rimanda al concetto di “ombra e luce”, e in origine venivano usati per designare rispettivamente la parte in ombra e al sole di una stessa montagna. Allo Yin vengono associati la terra, il corpo, il riposo, l’immobilità, la morte, l’inverno, l’oscurità e l’inconscio; è il principio femminile e lunare. Per opposizione, allo Yang vengono assegnati il cielo, la mente, l’attività, la vita, l’estate, il superficiale e i fenomeni coscienti; è il principio maschile e solare. Ogni essere o parte dell’universo è costituito da entrambi gli elementi, che si fondono in proporzione variabile creando la realtà. Dal loro equilibrio e tensione, dalla loro concentrazione o rarefazione derivano le peculiarità caratteriali degli uomini, i vari aspetti della personalità, e dal loro squilibrio derivano le disfunzioni e le malattie. I due elementi tendono

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naturalmente all’equilibrio nella loro circolazione e il “male” viene visto come tutto ciò che ostacola o blocca la circolazione dell’energia, tutto ciò che porta rigidità e crea ristagni. In Cina lo stretching ad esempio è ritenuta un’attività terapeutica per tutto il corpo perché rende meno rigidi. La conoscenza di questa dinamica bipolare è la saggezza o l’illuminazione, chiamata dai cinesi Shen, perché permette in ogni occasione di sentire entrambi gli elementi e riequilibrarli se necessario. La percezione del Ki e del suo aspetto bipolare: il Tao (espressione dello Yin e dello Yang), è alla base della ricerca di ogni aikijutsuka che attraverso un processo di sensibilizzazione ne entra in risonanza e in armonia. La coscienza si apre quindi all’Aiki, che durante l’applicazione delle tecniche unisce energia e spirito di tori e uke. In senso più assoluto il praticante della DōshinRyū ha lo scopo di accrescere questo principio dinamico, tendendo al conseguimento dell’AiKi tra il Sé e il Ki dell’Universo, opponendosi così al male con pace e serena accettazione, privo della contrapposizione forza contro forza. L’inscindibile rapporto tra Spiritualità, Coscienza e Sensibilità sta alla base degli insegnamenti del DōshinRyū che vede nell’Aikijutsu l’aspetto marziale e nel Dōshin, (il metodo per il benessere olistico dell’individuo che racchiude in se elementi di Shiatsu, Medicina Tradizionale Cinese, Pranoterapia, Reiki e Yoga) l’aspetto benefico dei medesimi principi. La pratica costante del DōshinRyū Aikijutsu e del Dōshin porta quindi fin da subito ad un migliore fluire del Ki all’interno del nostro corpo che, sciogliendo le tensioni sia sul piano fisico, mentale e spirituale, stimola tutte quelle strutture sottocorticali in grado di farci scoprire la nostra vera natura, il nostro vero io. Davide Mazzola


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cultura orientale

Arte marziale e difesa, emotività e reazioni

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ggi chi frequenta un corso di Arti Marziali si pone diversi obiettivi, primo tra questi acquisire maggiore sicurezza; secondo, una migliore fisicità anche sotto il profilo estetico; per ultimo fare del sano esercizio fisico. Nella ricerca del corso da seguire, oltre alla distanza palestra - casa ed al costo, si viene influenzati dalle mode, prima karate, ora boxe thailandese piuttosto che capoeira ecc. Individuato il corso, l’avventura ha inizio: in alcuni casi si interrompe in modo prematuro, in altri prosegue consentendo al praticante di allenare il corpo e non sempre la mente in barba a Giovenale ed alla sua locuzione “mens sana in corpore sano” . Lo stesso accade a chi sceglie la strada dei vari corsi di difesa personale. Quasi tutte le lezioni di self defence sono tenute da insegnanti di arti marziali, e si rivolgono a persone che, alla fine del corso, forse non frequenteranno più la palestra, che spesso hanno un vissuto che ha minato le loro certezze, e che ancor più spesso non sono totalmente ricettive. Tutti i corsi, per avere un maggiore beneficio, dovrebbero tenere conto della preparazione fisica e di quella psicologica: la strategia per aiutare chi necessita di sicurezza si deve basare sulla preparazione di un percorso che sia in primis psico-formativo, mirato ad eliminare dove possibile le paure, irrobustire le certezze, personalizzare il recupero dell’autostima. Nei corsi di arti marziali si dovrebbe formare il praticante alla disciplina marziale ed al controllo delle proprie reazioni emotive di fronte all’avversario. Lo scopo è quello di migliorare la tecnica e diminuire le negatività che il nostro corpo si trova a dover gestire a fronte del rilascio di adrenalina, la quale causa la cosiddetta risposta “attacca o fuggi”. Il corpo si prepara ad un’attività fisica impegnativa che porta a sua volta ad una frequenza cardiaca accresciuta (tachicardia), nonché ad una respirazione rapida (iperventilazione) con sudorazione e conseguente dispersione di calore. Nel caso della disciplina marziale, la carenza di controllo emotivo porta spesso a scelte tecniche sbagliate, dove l’emozione sceglie al posto della logica. La scelta cade su tecniche più semplici e meno efficaci, la scelta viene pilotata dall’istinto (cervello arcaico), impedendo alla logica (cervello cognitivo) di poter pilotare il corpo con la tecnica più efficace e più veloce, impedendo quindi al praticante di far tesoro dell’insegnamento tecnico. Nel caso della difesa personale la questione si fa più seria, la chimica corporea e la reazione alla paura motivata dall’attacco e la minore conoscenza tecnica legata a corsi più semplici aggravano la situazione e qui la preparazione psicologica diventa quasi obbligatoria. La preparazione psicologica, attraverso una metodica e rigorosa formazione, unitamente allo studio delle tecniche, porterà il praticante ad una vita personale decisamente migliore. Ovviamente i docenti, istruttori e maestri, devono a loro volta essere preparati in modo adeguato per poter impartire sia lezioni tecniche che suggerimenti psicologici. Per i corsi di difesa personale occorrerà indicare agli allievi degli elementi di base relativi al soggetto criminale ed alle possibili azioni di offesa. Successivamente si passerà alla preparazione fisica mediante ginnastica preparatoria ed esercizi respiratori. Solo allora si potrà passare allo studio

di tecniche di difesa finalizzate ad avere la massima efficacia con il minimo sforzo, mediante esercizi che siano il completamento ed il miglioramento di movimenti e reazioni istintive. Questo consentirà di far riaffiorare più facilmente le azioni da compiere in caso di pericolo anche a lungo termine. L’altra fase deve testare la reazione alle emozioni fisiche e psichiche mediante provocazioni studiate e mirate, con l’assistenza di uno specialista delle reazioni psicologiche. In ultima analisi una verifica del percorso di formazione sarà utile per sanare eventuali lacune che dovessero manifestarsi. Per i corsi di arte marziale occorrerà prevedere un graduale ritorno alle metodiche del “ripetere 100 volte” perché le tecniche diventino istinto, allenare il praticante ad affrontare l’avvicinarsi di un pugno che si fermerà a 5 cm dal viso ad occhi aperti, controllare le reazioni dei muscoli facciali e successivamente del laboratorio chimico corporeo. Questo porterà nel tempo ad una maggiore sicurezza del praticante. Tutto deve partire da una maggiore preparazione culturale del corpo insegnante. Preparandosi a loro volta ad affrontare ed a migliorare, ancor prima di pretenderlo da altri, istruttori e maestri tornino a fare gli allievi, perché la disciplina sia completa e prepari ogni praticante sia sul tatami sia nella vita di ogni giorno. Geraldo Lucà

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CULTURA ORIENTALE

storia delle arti marziali - parte ii

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uando, durante il regno dell’imperatore Kangxi (16621772) della dinastia Qing, nella regione di Funing (Fujian) ,Fang Qiniang, secondo la leggenda codificatrice del a cura di Yongchun He Quan, lo stile delDott. Annapaola Raiola la gru bianca, affermava che i principi sui quali era basata la sua tradizione erano stati tramandati fin dai tempi più antichi e non erano nativi del luogo, non poteva certo immaginare che implicazioni storiche questa affermazione poteva nascondere. Oltretutto la tradizione fa risalire a Bodidharma, secondo la tradizione monaco buddista, dalla provenienza non chiara ma comunque non cinese, un primissimo nucleo intorno al quale si sarebbero poi sviluppati i primi stili di arti marziali. Questi dati ci offrono spunto per una considerazione importante: la sensazione di estraneità è qualcosa di molto profondo, poiché generalmente col passare dei secoli una popolazione tende ad assorbire usanze e leggende fino a sentirle ed affermarle come proprie; nel caso contrario questo può essere un indice importante, poiché potrebbe significare che tali principi importati, pur legandosi ad un’attività

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che poi diventa tradizionale, sono sentiti non applicabili, estranei al modus operandi della comunità. Questi dati ci obbligano, quindi, ad un’attenta analisi dei rapporti tra la Cina e, allontanandoci dai paesi immediatamente confinanti ( per quel caso ci troveremo a poter parlare di una sorta di continuum linguistico, in cui la tradizione si diffonde variando di luogo in luogo, che non giustificherebbe però questa sensazione forte di estraneità), cercare di trovare altrove le possibili origini di tali principi. È interessante, a mio avviso, un’ ulteriore digressione su quanto detto, con un esempio storicamente più vicino: ǒ βάρβαρος era per i greci l’estraneo alla cultura greca, chi, ancora più letteralmente, non parlava greco; per l’impero romano tale termine finì col definire le popolazioni lontane dalla cultura latina, attenzione, non i popoli italici confinanti, ma coloro che i romani sentivano lontani dalle loro tradizioni; si ritorna quindi al concetto di estraneità, qualcosa di estraneo, che, come nel caso di Fang, non si riesce ad assimilare alla cultura del luogo. La dichiarazione di Fang potrebbe sembrare, inoltre, la dichiarazione di una donna (probabilmente una contadina), scarsamente colta, che probabilmente non conosceva neanche la vastità dei domini della Cina; tale dichiarazione acquista ben altro peso però se solo si pensa che era stata introdotta al mondo delle arti marziali dal padre Fang Zhonggong, che aveva appreso il Lou han quan nei tempi Shaolin, quindi, nascosto nelle pieghe della figura enigmatica di Bodidharma, è ipotizzabile che si celasse una consapevolezza di fondo, proprio nel centro di maggior diffusione, sull’estraneità di tali attività.


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Prima di continuare, a questo punto è obbligo sfatare uno dei maggior luoghi comuni che serpeggia sulle riviste di arti marziali: al contrario del Giappone, scoperto da portoghesi nel 1542-43, ma che non si è realmente aperto all’occidente se non verso la fine dell’Ottocento, la Cina ha sempre avuto contatti con il resto del mondo, grazie soprattutto ai commerci che si muovevano, fin dal II sec. a.C., sulla via della seta. Aveva avuto contatti con la Grecia, e, anche se con il tramite dei Parti, con l’impero Romano. La colonizzazione greca, ad opera di Alessandro il Macedone (330 a.C.) si spinse fino all’odierno Pakistan oltre il fiume Indo, e fino alle odierne repubbliche sovietiche confinanti con la Cina, dove fu fondata Alessandria Escàte (estrema), la più lontana delle trenta città cui fu dato il nome del condottiero macedone. Nel 138 a.C. Zhan Quian diede inizio a tutta una serie di spedizioni volte ad occidente per rifornire di animali migliori la cavalleria della dinastia Han, che si spinsero sempre oltre, fino ad entrare in contatto con la Persia. E fu proprio attraverso i Persiani che a Roma giunsero, nel I sec. a.C., le sete cinesi. All’inizio dell’estate del 53 a.C., Marco Licinio Crasso partì alla volta della Persia al comando di sette legioni, per sfidare l’esercito dei Parti e tornare a Roma carico di bottini. Crasso, uomo più di commercio che di battaglie, fu invece sconfitto e pagò la missione con la vita. Questo è l’episodio che segna la prima occasione in cui i Romani vennero in contatto con la seta cinese, con la quale erano tessute le insegne dei guerrieri Parti. La seta divenne a Roma uno status symbol molto ricercato e da allora fu importata con continuità con l’intermediazione dei Parti che, abilmente, attraverso una politica di alleanze e guerre riuscirono ad evitare qualunque accordo diretto tra la Cina e Roma, fatta eccezione per pochissimi tentativi da ambo le parti, che non ebbero comunque seguito. Un’eccezionale testimonianza scritta sui contatti commerciali diretti tra i Romani e i Cinesi è offerta da un brano degli annali Han, un testo storico cinese. Se non è possibile affermare che l’ambasceria citata nella fonte avesse un vero e proprio carattere ufficiale, è comunque da sottolineare

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la straordinarietà dell’evento. Il testo evidenzia il carattere sostanzialmente commerciale e non politico dei contatti tra i Romani e i Cinesi, e l’interesse politico dei Parti ad ostacolarli: “Il re di Ta-ch’in (Roma) desiderava da lungo tempo inviare un’ambasciata in Cina,ma siccome i Parti vogliono avere seta cinese per rivenderla a quelli di Ta-ch’in, bloccano la via in modo da rendergli impossibili le comunicazioni dirette. Infine nel 166 il loro re An-Tun (probabilmente Antonino il Pio o il suo successore Marco Aurelio) inviò un ambasciatore che arrivò dalle regioni al di là del Jih-Nan (Viet Nam settentrionale) portando in dono zanne d’elefante, corni di rinoceronte, gusci di tartaruga; e fu la prima volta che fu aperta una comunicazione diretta. Gli oggetti che costui portava come tributo non avevano nulla di prezioso o di raro; perciò si ebbe il sospetto che quelli che avessero scritto notizie sul Ta-ch’in avessero esagerato. Sempre dagli annali Han si sa che una delegazione di cinesi fu inviata a Roma in visita al re romano An-Tun. Dopo dieci giorni di attesa, in cui i delegati ebbero però la possibilità di girare per la città, la delegazione fu ricevuta da alcuni funzionari che non vollero meglio accertarsi da dove venissero e cosa volessero. I funzionari avevano probabilmente scambiato la delegazione cinese per una delle tante delegazioni di popolazioni nomadi orientali e commercianti medio-orientali che arrivavano nell’urbe. Altre ambasciate pare furono inviate dai Romani ma non furono registrate; poche tracce scritte ha lasciato l’ambasciata inviata all’inizio del III secolo da un imperatore romano non specificato all’imperatore Taisu del regno di Wei (dal 227 al 239 al nord della Cina). Un’altra ambasciata è registrata nell’anno 284, e viene descritta come portatrice di “tributi” all’impero cinese, ma non è chiaro se provenisse realmente da Roma o fosse una spedizione privata di qualche commerciante romano.

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CULTURA ORIENTALE

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ayur yoga

segreti di una lunga vita tornando a unire una disciplina per troppo tempo divisa

Yoga e Ayurveda vengono scambiati, alle volte, l’uno per l’altro, come un’unica disciplina. Di fatto, essi costituiscono due scienze profondamente legate tra di loro in modo indissolubile. Lo yoga è la scienza dell’auto-realizzazione, l’ayurveda è la scienza dell’auto-guarigione. Ambedue hanno lo stesso fine: la cessazione del dolore e la perfetta armonia di corpo, mente e spirito. Lo Yoga si occupa dell’essenza dell’essere umano, mentre l’Ayurveda si occupa della sua esistenza relativa, in modo che armonia e progresso possano sempre accompagnare l’uomo nel suo processo d’evoluzione. Il pensiero positivo è la migliore medicina. La verità e la pace sono custodite e si possono trovare soltanto nelle profondità di sé. Non siamo nati per morire. La salute è il rispetto della propria natura. Un individuo per poter lavorare ha bisogno innanzitutto di essere sano nel corpo e nella mente. Il lavoro gli permette di esprimere i propri talenti. Le relazioni umane costituiscono la terza sfera di interesse della vita. l’Ayurveda guarda alla causa della malattia e del disordine e tenta di ristabilire l’armonia là dove si è creato uno squilibrio. L’Ayurveda è dunque un metodo di guarigione elaborato e complesso, che si basa su un’immensa conoscenza dei sistemi vibrazionali ed energetici dell’essere umano, su una pratica millenaria in ambito erboristico e su una spiritualità elevata. ”Se la dieta è pura, anche la mente sarà pura. Quando la mente è pura, anche l’intelletto è puro”.

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Gli alimenti hanno qualità (guna) che modificano la persona, sia in modo indiretto, suscitando emozioni, fantasie, pensieri o sogni, sia in modo diretto, promuovendo la salute o la malattia. Quando riceviamo dal cibo degli stimoli sensuali eccessivi, diveniamo spiritualmente inquieti, confusi, con pensieri e azioni che, alle volte, contraddicono persino la nostra stessa ragione. La cipolla, l’aglio e i preparati troppo speziati (peperoncino, pepe nero), usati in eccesso, favoriscono questi atteggiamenti mentali (rajas). L’eccesso di carne e di bevande alcoliche crea invece una sorta di prolungato torpore spirituale (tamas). Infine, qualsiasi tipo di cibo, guadagnato disonestamente, produce disagi e problemi di salute fisica. A questi aspetti negativi, possiamo affiancarne altri positivi e citare altri alimenti che stimolano la felicità e il benessere (sattva), come il latte, il ghee (burro chiarificato), la curcuma. Ogni cosa nell’universo è una combinazione unica di cinque elementi (terra, acqua, fuoco, aria e spazio). Nel solco di questa antica traccia, nell’ambito della Martial Arts Alliance l’Ayur-Yoga si propone di attualizzare e tramandare le tecniche vitali di un’antica umanità, attraverso l’insegnamento di nobili discipline. Luciana Ghiberti


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leggi e normative Su questo numero trattiamo una questione di grande importanza per coloro i quali si affacciano nel mondo delle associazzioni sportive: la costituzione di un’A.S.D., mediante la quale è possibile ottenere diversi benfici fiscali e contributi statali. Ricordiamo in questa sede che, affiliandosi alla MAA, i Centri Sportivi ottengono gratuitamenta anche la Registrazione presso l’Ente di Promozione Sportiva C.S.A.In., e l’iscrizione al registro CONI: una grande agevolazione riservata ai membri della Martial Arts Alliance

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costituzione di un’a.s.d.

a costituzione di un’Associazione Sportiva Dilettantistica (A.S.D.) è un tema di grande importanza all’ interno della vastissima dimensione sportiva ed è giuridicamente disciplinata in ogni suo singolo aspetto. Ai fini di tale, regolare, costituzione può essere molto utile la conoscenza degli elementi che la legge indica come necessari e indispensabili. In primis occorre stabilire l’attività sportiva dell’associazione e redarre l’atto costitutivo, cioè l’atto che dà vita alla persona giuridica (che si concretizza nell insieme degli associati che intendono perseguire uno scopo comune). La redazione può avvenire tramite scrittura privata, cioè scritto con qualunque mezzo manuale e sottoscritto con firma autografa o digitale del soggetto chiamato autore, tramite scrittura privata autenticata,quando la sottoscrizione è autenticata dal notaio o da un altro pubblico ufficiale a ciò deputato, scrittura privata registrata in quanto valevole non solo nei confronti dei sottoscrittori ma anche nei confronti di terzi e infine per atto pubblico cioè redatto direttamente da un funzionario pubblico o da un privato esercente pubbliche funzioni. Al suo interno tale atto deve contenere: 1) Luogo e data di costituzione dellìassociazione 2) I soci fondatori 3) Denominazione dellìassociazione 4) I primi componenti degli organi di controllo dell’associazione. Allegato all’atto costitutivo vi è lo statuto (cioè l’atto normativo con il quale l’ente cura la sua organizzazione interna e il suo funzionamento) contenente: 1) Denominazione 2) Oggetto sociale 3) Rappresentanza legale 4) Assenza dei fini di lucro 5) Norme sull’ordinamento interno

6) Obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari 7) Modalità di scioglimento 8) Obbligo di devoluzione del patrimonio a fini sportivi in caso di scioglimento. Dopo la redazione vi è la fase della registrazione presso l’Agenzia delle Entrate (tale registrazione è necessaria ai fini dell’attribuzione di agevolazioni fiscali) che avviene tramite presentazione dei due documenti suddetti sui quali vengono apposte due marche da bollo da 14,62 euro. Per la registrazione del contratto è necessaria la compilazione di un modulo (scaricabile dal sito dell’agenzia o reperibile negli uffici di quest’ultima) con cui si richiede appunto tale registrazione. Il terzo passo consiste nella richiesta di codice fiscale tramite il modello A5 (chiamato domanda di attribuzione del numero di codice fiscale per soggetti diversi dalle persone fisiche). Successivamente al pagamento della tassa di registrazione, che ammonta ad euro 168,00, e alla richiesta di codice fiscale, vi è l’affiliazione ad un ente di promozione sportiva o federazione e ad avvenuta certificazione dell’affiliazione si entra in possesso di un codice (di affiliazione) richiesto per l iscrizione al registro nazionale del Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). L’iscrizione in tale registro è una procedura obbligatoria per tutte quelle associazioni che si costituiscono in forma dilettantistica e comporta il tesseramento di tutti i soci. Ottenuta la certificazione del Coni l’associazione è giuridicamente costituita e può cominciare la sua attività. Stefania Arcese

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stage internazionale 10 fair play 2011 La Martial Arts Alliance Germany è lieta di invitare tutti i marzilisti alla grande festa per la 10° edizione del Fair Play, stage internazionale che si tiene annualmenta a Monaco di Baviera, curato dal Maestro Antonino Marchese. Un’ottima occasione, oltre che per incontrare i tanti docenti di fama internazionale che interverranno all’evento, per visitare la splendida città Bavarese, famosa in tutto il mondo per la sua produzione di birra. Lo stage, che si terrà presso il Samrai Go Nin Dojo di Haar (Munchen), vedrà la rappresentanza di tutte le Segreterie Nazionali MAA. COSTI Pacchetto partecipanti dalla cena di venerdì al pranzo di domenica, inclusa la partecipazione allo stageo......... Euro 168,00 Pacchetto accompagnato r i dalla cena di venerdì al pranzo di domenica .........Euro 130,00 Per info e prenotazioni M° ANTONINO MARCHESE MAIL: MAA.GERMANY@HOTMAIL.DE TEL. (+49)1726018272 - (+49)8995423612



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