FRANCO PASTORE
Linee di progettazione dei Servizi Sociali.
A.I.T.W. Edizioni
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Linee di progettazione dei Servizi Sociali. di Franco Pastore
ntropos in the world © Maggio 2016 By Franco Pastore – Collana Saggi – .I.T.W. Edizioni
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INDICE
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Introduzione
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Linee di progetto .................................................................10 Linee metodologiche: Fase dell’ideazione Fase dell’attivazione
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Fase di analisi e raccolta dati Fase della Stesura del progetto
............................................16 .........................................17
Fase della realizzazione e del monitoraggio ......................29 Fase della comunicazione .....................................................30 Fase della valutazione post-operativa e conclusioni
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Bibliografia ..........................................................................32
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Introductio ~6~
Normativa di riferimento I servizi relativi alle politiche sociali, vengono affidati al Terzo Settore e ad altri soggetti privati, ai sensi della L. Nazionale 328/00, L. Regionale n. 11/2007 e del Regolamen-to Delibera Regionale n. 320/2012. L‟Ambito Territoriale favorisce forme di coprogettazione, finalizzate alla definizione di interventi sperimentali ed innovativi, per affrontare specifiche problematiche sociali. Il Coordinamento Istituzionale fornisce, all‟Ufficio di Piano di Zona, indirizzo in merito all‟affidamento dei servizi, nella scelta della procedura contrattuale e nella selezione del contraente; l‟Ufficio di Piano opera nel rispetto della normativa Comunitaria, Statale e Regionale. Alla gestione degli interventi e dei servizi socio-assistenziali partecipano tutti i soggetti, con o senza finalità di lucro, che operano nell‟ambito dei servizi alla persona e alla comunità. Si considerano soggetti del Terzo Settore: le Cooperative Sociali di tipo A e di tipo B; gli enti di Promozione Sociale; le Organizzazioni di Volontariato ed altri soggetti, in applicazione dei principi di sussidiarietà e decentramento. L‟affidamento dei servizi deve avvenire nel rispetto della economia, efficacia, della non discriminazione e della trasparenza, attraverso procedure in grado di evidenziare l‟imparzialità dell‟ente nella individuazione del soggetto erogatore. Nella determinazione a contrattare per l‟ affidamento del servizio, il Responsabile dell‟Ufficio di Piano indica le procedure che intende utilizzare. Il committente adotta forme
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idonee di pubblicità delle procedure di affidamento, in ragione del tipo di servizio e del suo importo. Per l‟affidamento, sono utilizzate le seguenti procedure: 1. L’affidamento con procedura aperta, che prevede la pubblicazione, nei modi e tempi previsti dalle norme di appalti pubblici, di un avviso di selezione, a cui tutti i soggetti interessati, in possesso dei requisiti di legge, possono rispondere, presentando l‟offerta; 2. L’affidamento con procedura ristretta, che prevede che la stazione appaltante pubblichi un avviso attraverso il quale i soggetti interessati presentano la richiesta di invito, nel rispetto delle modalità indicate nell‟avviso medesimo. La stazione appaltante, invia i soggetti richiedenti aventi i requisiti a presentare la propria offerta nel rispetto delle modalità e dei termini stabiliti dalla lettera di invito; 3. L’affidamento con procedura negoziata a bando prevede che la stazione appaltante possa aggiudicare i contratti pubblici, previa pubblicazione di un bando di gara, nell‟ipotesi che in esito ad una procedura non si sia presentata nessuna offerta o le offerte presentate siano irregolari; o negoziare con gli offerenti le offerte presentate, per adeguarle alle esigenze che hanno determinato la necessità del servizio. 4. L’affidamento con procedura negoziata senza bando prevede che la stazione appaltante può: di to le
aggiudicare contratti pubblici senza previa pubblicazione un bando, dandone conto con motivazione qualora,in esidi una procedura non sia stata presentata nessuna offerta o offerte sono irregolari o quando l‟estrema urgenza da e-
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venti imprevedibili per la stazione appaltante, non e‟ compatibile con i termini imposti dalle procedure; - o utilizzare la procedura e negoziare direttamente con l’operatore aggiudicatario del contratto originario, qualora si presenti la necessità di un servizio complementare, ed il valore di tale servizio non supera il 50% del valore del contratto originario o per i nuovi servizi consistenti nella ripetizione di servizi analoghi già affidati all‟operatore aggiudicatario. La procedura ristretta senza bando è consentita solo nei tre anni successivi alla stipulazione del contratto iniziale. La stazione appaltante aggiudica i servizi con il criterio dell‟offerta economicamente più vantaggiosa sulla base della qualità e del prezzo. La qualità viene valutata in base ai seguenti elementi di selezione: -
Profili professionali impiegati; Capacità di flessibilità e risposta alle emergenze; Grado d‟innovazione tecnica, rispetto alle metodologie d‟ intervento; - Organizzazione proposta per la gestione del servizio. Al fine di determinare il costo minimo delle attività si dovrà fare riferimento, per il calcolo dei costi del personale, ai contratti collettivi nazionali di categoria.
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Linee di progetto La Cooperativa sociale può realizzare attività e servizi che non facciano solamente assistenzialismo, ma anche protagonismo attivo. Ciò perché, nelle nostre comunità, si pone in modo costruttivo di fronte al significato del bisogno, al valore della domanda di aiuto, all‟ accoglienza e a prendersi cura dell‟altro. In primo luogo, quando si analizza un contesto è utile tener presenti tre elementi, tra loro interdipendenti: il bisogno sociale, la domanda e l‟offerta di un servizio o di un intervento. Per realizzare un buon progetto (che diventa una buona pratica) è opportuno partire dalla conoscenza del bisogno reale. E' utile esaminare la domanda sociale che può essere espressa o inespressa, spesso si osserva che molti bisogni pur realmente presenti, non hanno domanda di aiuto perché chi dovrebbe porre la domanda magari non ha voce; cosi come potrebbe avvenire che un bisogno assente, non reale, abbia domanda (va considerata una buona pratica quella in cui riesce ad evitare spese insensate. Quindi, progettare significa prestare attenzione a questi aspetti. A volte, pur di accedere ad un finanziamento, o per mantenere in vita un servizio, si crea un servizio o si realizza un intervento anche quando non esiste un bisogno concreto. Per la cooperativa , invece, lavorare nel territorio significa avere a che fare con una comunità che ha le sue tradizioni, le sue risorse interne. Anzi, è da queste risorse interne
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(con-cretamente e potenzialmente presenti nella comunità) che bisogna partire, per costruire interventi di senso, secon-do un processo di mappatura e di mobilitazione delle risorse a differenti livelli: Le risorse degli individui, in quanto attori primari in possesso di abilità, conoscenze, strategiche di sviluppo di comunità, esperienze, ecc; Le organizzazioni (la rete di promozione sociale, i Centri sociali, le cooperative sociali, associazioni di volon-tariato, ecc.); Le risorse istituzionali (la rete dei servizi sociali e sanitari, la rete delle scuole, parrocchie, ecc.). Il lavoro di sviluppo di comunità parte dal basso: dalle persone, dal Ter-zo Settore, dalle istituzioni, in sostanza da tutte quelle risor-se già presenti nel territorio. La Cooperativa può svolgere attività anche in altri ambiti territoriali. Infatti, quest‟anno è stata inaugurata la Ludoteca per la prima infanzia, nel comune di Campagna, grazie ai fondi del Piano Azione Coesione dell‟U. E. e del Governo Italiano, di cui il bando pubblicato dall‟Ufficio del Piano di Zona Ambito Territoriale S3 - Comune Capofila Eboli e Comuni afferenti: Altavilla Silentina , Campagna, Contursi Terme, Oliveto Citra, Postiglione, Sicignano degli Alburni, Serre e Battipaglia.
Linee metodologiche ~ 11 ~
Progettare nel sociale significa che qualsiasi progetto vogliamo realizzare si realizzi su di un territorio in cui esso produca cambiamenti ed effetti positivi. Nella progettazione sociale, è necessario sviluppare percorsi conoscitivi, in cui siano presenti più attori sociali, impegnati nell‟analisi e nella comprensione dei fenomeni su cui ci si propone di intervenire. I progetti nel sociale, dunque, poggiano sulla condivisione di corresponsabilità rispetto al raggiungimento di obiettivi e alla definizione di criteri e standard per la valutazione. Di qui, il concetto di “ processo condiviso” all'interno di un lavoro di squadra e di comunità. Possiamo immaginare di dividere il processo della progettazione in otto fasi ( ideazione, attivazione, analisi e raccolta dati, stesura progetto, realizzazione, valutazione in itinere, comunicazione e valutazione post-operativa):
a) Fase dell’Ideazione L'idea può nascere da un'esperienza, da un problema, da una richiesta, da un desiderio che si intende realizzare e dall'uscita di un bando. Inizia così un percorso di riflessioni, dove si vanno ad individuare le finalità, la tipologia dell‟intervento, il target finale di riferimento, e così via. Le possibilità per sostenere un progetto sono molteplici: attraverso organizzazioni a livello europeo, nazionale e locale e attraverso attività di raccolta fondi. Il bando è il documento formale che invita a presentare proposte/progetti, fornendo le regole e le istruzioni da osser-
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vare. A monte del bando c‟è una dotazione finanziaria messa a disposizione dall‟Ente promotore. La lettura del bando e‟ importante per comprendere se è adatto alla nostra idea progettuale, onde evitare elabo-razioni inutili e perdita di tempo ed è su di una sua corretta lettura che si imposta tutto il successivo lavoro di progetta-zione. La verifica dei soggetti ammissibili è tra le prime azioni da compiere è innanzitutto. Cioè bisogna verificare in primo luogo se la Coperativa concorrente ha i requisiti giuridici e legali per concorrere; nonché i titoli professionali, esperienziali ed economici richiesti per quella nuova esperienza. Nel caso negativo, non restano che due possibilità: - Quella della rinuncia. - Oppure andare alla ricerca un partner, che abbia i requisiti formali per la realizzazione di una partnership. La verifica della data di scadenza, per accertarsi di disporre del tempo necessario alla elaborazione del progetto, è determinante. Ecco perché si cerca di guadagnar tempo elaborando il piano delle scadenze, programmando il lavoro ed organizzando uno staff di progetto, con l’assegnazione dei relativi compiti. La verifica della coerenza tra l’idea progettuale e gli obiettivi del bando E‟ altresì importante, perché Su questo aspetto si gioca spesso l‟ammissione del progetto: Quali sono le priorità del bando? Il progetto che si propone è coerente con le linee guida? L‟intervento che la cooperativa ha in mente rientra nelle azioni ammissibili? E‟ possibile adattare la idea a quanto richiesto?
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Esaminare i destinatari/beneficiari del bando è basilare, al fine di capire se corrispondono a quelli contemplati dalla idea progettuale. Di poi, bisogna capire, quali sono le modalità’ di presentazione della domanda: a) la documentazione occorrente (relazione progettuale,preventivo, ..); b) le modalità d‟invio del progetto (per posta, via mail), facendo attenzione alla data di scadenza. Occorre infine chiedersi: quale è l’importo massimo finanziabile? Quali sono le voci di spesa ammesse? La copertura dei costi è parziale o totale? In caso di cofinanziamento, quale percentuale è richiesta? Quali sono le modalità di erogazione del finanziamento ? (anticipi, rate, soluzioni finali). Una volta verificati gli aspetti formali, bisogna prestare attenzione: a. ai documenti allegati al bando (guide, griglie di valutazione e di attribuzione del punteggio, ecc.) che possono aiutarci a capire le attese di chi promuove il bando. Occorre inserire l‟idea progettuale nel contesto programmatico dell‟ente promotore, adattando la proposta. b. alla dotazione finanziaria del bando rispetto agli importi massimi previsti per il progetto (stima di quante proposte possono essere raccolte); c. ad eventuali altre edizioni, ricercando ed analizzando nel repertorio dei progetti finanziati: il numero di quelli approvati, di quelli presentati e la tipologia degli interventi. d. al tempo trascorso dalla presentazione del progetto e ai tempi di approvazione delle graduatorie
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e. alla possibilità di contattare un referente di finanziamento del programma (committenza), in quanto può fornire aiuto a interpretare le Linee Guidai. In ogni caso, con questo criterio, la società si rende visibile come progettista e avvia un interlocutore con l‟ente che promuove il bando. Questi sono alcuni punti per lavorare con maggiore efficacia sui progetti a “bando”.
b) Fase dell’Attivazione In questa seconda fase, si inizia a definire con chi possiamo progettare, su che cosa, come e perché, la rete che si intende coinvolgere, la committenza, i ruoli, le funzioni e le competenze professionali. Inoltre, si inquadra il proble-ma, il bisogno e il contesto, si esplicitano le finalità e le stra-tegie progettuali. Ma tre sono i punti a cui prestare la mas-sima attenzione: 1. 2.
Lo sviluppo delle partnership e le alleanze significative con altri soggetti; La condivisione, lettura comune riguardo al problema;
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La condivisione della filosofia del lavoro.
Se il progetto è di tipo partecipativo (o euristico, che prevede un percorso di ricerca), la rete attivata diventa protagonista, spesso vengono coinvolti non solo chi è “produttore di servizi”, di attività ( il settore privato, il settore pubblico, ecc.), ma anche coloro che sono toccati dal problema, cercando di sviluppare il protagonismo secondo un‟ottica di empowerment, ossia di responsabilizzazione nella scelta delle azioni .
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c) Fase dell’Analisi e della raccolta dati In questa fase, vengono raccolte le informazioni necessarie per inquadrare l‟oggetto del nostro lavoro, con le modalità e le tecniche delle attività di analisi, che possono variare in funzione alla tipologia dell‟intervento. I dati che possono essere raccolti possono essere del tipo: 1. Quantitativo, quando ci vengono informazioni sull‟estensione ed intensità del problema. 2. Qualitativo, quando aiutano a comprendere il senso e il significato del problema. La raccolta dei dati è accompagnata dall‟ elaborazione delle informazioni. Questa fase è efficace se si evolve in modo partecipato, organizzando gruppi di lavoro, seminari, convegni, ed altro. La ricerca collettiva è un processo negoziato, poichè offre la possibilità di confronto, di comunicazione, di socializzazione delle conoscenze, attraverso i diversi punti di vista.
d) Fase della Stesura del progetto La fase di stesura del progetto cartaceo è cruciale, soprattutto quando si intendono richiedere finanziamenti. In tali circostanze, occorre essere precisi ed esaustivi, in modo da fornire un quadro completo dell‟intervento e far intendere la propria competenza nel settore specifico di intervento e rispondere al requisito di congruenza e coerenza logica, tra le diverse sezioni del progetto. La stesura del progetto prevede la definizione di alcuni punti (l‟analisi, i destinatari, attività):
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A. Analisi del problema e dello scenario di riferimento La fase di raccolta, analisi e interpretazione dei dati è una fase cruciale nel lavoro di progettazione sociale, soprat-tutto nella elaborazione di ipotesi progettuali, che costitui-scono la base delle strategie degli interventi e del piano di azione. Ecco alcuni punti importanti da presentare: • Il problema sul quale si intende intervenire; • La sua definizione e se è condiviso; • Quali sono i fattori che generano il problema; • Per chi e perché è rilevante il problema, se le persone che ne sono coinvolte direttamente lo percepiscono come tale e se desiderano un cambiamento; • Quale è la sua entità (incidenza, rilevanza) e le dinamiche in atto; • Perché si ritiene importante intervenire; • Quale servizio, organizzazione o persona, nella comunità se ne stà già occupando; • Quali sono, infine, aspettative di cambiamento. L’analisi della situazione rappresenta, appunto, una fotografia fedele del contesto di riferimento e sul fenomeno su cui l‟idea progettuale intende incidere in modo specifico. B. Elaborazione delle finalità e degli obiettivi Porre degli obiettivi significa esplicitare cosa si desidera cambiare, in che senso e in quale misura. Gli obiettivi che si vogliono perseguire debbono essere congruenti, coerenti con l‟analisi del problema, realizzabili in un tempo determinato, verificabili, definiti nel tempo.
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Le finalità sono gli scopi generali, le aspirazioni a cui il progetto tende. Un altro aspetto importante è la definizione degli indicatori, strumenti che servono per dare informazioni su un certo fenomeno, fondamentali nella fase di valutazione; ma ora è opportuno definire innanzitutto la natura degli interventi: Interventi su minori di età compresa tra i 3-36 mesi, che provengono da famiglie multi-problematiche, A tal fine, la cooperativa può sviluppare un progetto “Mamma per scelta/Mamma per caso”, per costruire la rete di mutuo aiuto alla genitorialità ed offrire così sostegno a madri molto giovani e a ragazze madri, sia con azioni di sensibilizzazione e prevenzione, sia tramite l‟ascolto e l‟aiuto. Interventi pro bambini e ragazzi in difficoltà, che vivono in un contesto familiare con difficoltà relazionale, economi-ca, d‟emarginazione e così via. La Cooperativa, in collaborazione con il Comune, può organizzare attività estive per questi ragazzi. Le attività prevedono momenti di balneazione, tornei, laboratori ed altro, in un contesto di socializzare con altri coetanei di diversi comuni (Partenariato con un‟altra cooperativa-Consorzio) . Il servizio può essere realizzato con fondi del bilancio Comunale, con sovvenzioni da parte della Regione, che consente ai Piani di Zona di programmare ed organizzare il supporto alle famiglie, in occasione dell‟estate e della chiusura delle scuole (cosi’come avviene pure per le attività termali a favore degli anziani e disabili).
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Interventi pro giovani inoccupati e che vivono un disagio sociale, con attività che permettono di riscoprire quei valori che danno senso e significato alla vita. C. Identificazione dei destinatari ( popolazione target ) del progetto E' importante identificare chi sono i destinatari cui il nostro progetto si indirizza, tenendo sempre presente che progettiamo con gli anziani, i giovani e minori, per cui i destinatari non sono semplici clienti passivi del nostro pro-getto, ma sono coinvolti in modo attivo, valorizzando le loro risorse. Di qui, la necessità di conoscere le caratteri-stiche socio- demografiche dei destinatari, i loro valori, le loro tradizioni, così come è indispensabile conoscere se gli stessi percepiscono il problema e se desiderano un cambia-mento. Di poi, si passa alla elaborazione degli approcci metodologici che si prevede di adottare, cercando di rispondere a due questioni fondamentali del lavoro: “cosa fare” e “come”, sviluppando un‟attività creativa e razionale e scegliendo la metodologia più idonea. D. Definizione delle attività Definiti i tempi, i responsabili, i costi, gli obiettivi, occorre individuare le azioni da compiere per conseguirli. Er-go, si identificano le fasi di lavoro che possono compren-dere una o più azioni da realizzare in un tempo determinato. A ciascuna azione vanno abbinate le risorse umane, economiche, strumentali, tecniche e le competenze,. Nella fase della pianificazione si deve prevedere l‟ini-zio, la durata e la fine di ogni azione e quanto tempo impe-gnerà l‟operatore coinvolto nel progetto. Sviluppare un pia-no di azione significa passare dal livello organizzativo, al livello
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operativo, avendo cura che le azioni proposte siano coerenti con il bisogno riscontrato, prevedendo, alla bisogna, un percorso educativo che vada a raggiungere il target privilegiato. Spesso è il bando stesso che individua i termini entro cui realizzare il progetto ed a volte sono le situazioni medesime a richiedere progetti ed attività in tempi brevi. Infatti, nel mese di giugno c.a., è stato emanato l‟avviso pubblico di selezione “Eventi di Rilevanza Nazionale ed Internazionale” e” Iniziative Promozionali”- Programma Giugno 2016 gen-naio 2017 “ Rinenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e Cultura”. L'arco temporale generalmente varia tra progetti di durata annuale, tra quelli di durata triennale o pluriennale. La definizione delle risorse economiche/finanziarie è molto importante (per esempio in alcuni bandi, le ore di attività svolte possono essere contabilizzate ed inserite nella quota, parte di cofinanziamento). Le risorse finanziarie del bilancio comunitario, sono messe a disposizione per promuovere la coesione e lo sviluppo. Le politiche dell‟ U.E. sono gestite secondo 2 modalità: a) fondi europei diretti (gestiti dalla Commissione europea) e b) fondi indiretti (gestiti dagli Stati membri attraverso le amministrazioni centrali e periferiche) c) il ruolo delle organizzazioni). 1. I contributi europei diretti I programmi sono gli strumenti di finanziamento con i quali la C.E. attua i suoi obiettivi; mentre i bandi rappresentano il primo passo ufficiale per l'attuazione di un program-
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ma. I programmi sono gestiti con avvisi pubblicati su Gazzetta Ufficiale delle comunità europee. I soggetti che possono presentare le richieste per ottenere contributi economici sono: gli enti pubblici locali; le parti sociali a livello nazionale e comunitario; gli enti di formazione; le università; le imprese , le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e altre ONLUS. I contributi vengono accordati sempre a fondo perduto e coprono percentuali, che in media sono pari al 50% del costo del progetto; i massimali del finanziamento sono generalmente riportati negli inviti a presentare proposte. La parte del budget, non coperta dal sostegno UE, deve quindi necessariamente essere cofinanziata dai partner del progetto. Per partecipare alle opportunità dell‟ U.E. è opportuno, in primo luogo, informarsi sui programmi e su tutti gli aspet-ti legati alla concessione dei contributi. Le informazioni sui programmi di finanziamento, sui documenti e sulle disposizioni normative nei diversi settori di intervento (sociale, sanità, sicurezza, giustizia, pari opportunità, istruzione e cultura, informazione, ecc.), possono essere reperite sui siti. Gli ‘inviti a presentare proposte’ vengono invece pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell‟U.E.. Una volta identificati settore ed azione, presa visione del relativo invito, è necessario consultare le ‘linee guidà per l‟elaborazione del progetto.
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2. I contributi europei „indiretti‟ La Commissione europea trasferisce le risorse finanziarie alle Regioni, mediante i Fondi strutturali, o alle banche attraverso i prestiti della Banca europea degli investimenti, le quali erogano i contributi direttamente ai beneficiari finali. La Regione sulla base di una programmazione approvata dalla Commissione, ne dispone l'utilizzazione attraverso regole nazionali. Gli investimenti della UE vengono effettuati soprattutto attraverso i fondi strutturali, che hanno la finalità di tradurre in azioni concrete la politica dell‟Unione, secondo una serie di obiettivi prioritari. I fondi strutturali sono sovvenzioni erogate dalla U. E., per migliorare la situazione economica generale nelle re-gioni meno sviluppate, attraverso: - l‟erogazione di servizi e la realizzazione d‟ infrastrutture; - la creazione di nuove opportunità di lavoro; - l‟aumento del livello di qualità della vita e di sicurezza dei cittadini. Essi rappresentano, quindi, lo strumento finanziario principale di sviluppo regionale, di coesione economica e so-ciale. Per avere accesso a questi fondi, occorre non solo avere un'adeguata conoscenza delle diverse tipologie dei programmi di finanziamento e delle procedure, ma anche saper instaurare sistematici rapporti, tra i potenziali destina-tari dei contributi comunitari e le istituzioni che, a livello locale, nazionale e comunitario sono incaricate della gestione amministrativa dei finanziamenti.
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Nel momento in cui si decide di ricorrere ai finanziamenti, una organizzazione deve, quindi, concentrare la propria attenzione su tre aspetti essenziali: Un forte radicamento territoriale; una eventuale partnership con soggetti istituzionali; la necessità di collegamenti in rete, come canale di accesso a relazioni con l'Europa. I soggetti interessati - enti pubblici e privati - ad ottenere questi fondi devono prendere contatto con gli uffici regionali competenti; la Regione è infatti l‟istituzione di riferimento principale in grado di spiegare i tipi dei progetti ammissibili e il modo migliore per presentare una richiesta. Concretizzare progetti appetibili ed altamente innovativi, dopo aver individuato l'asse al quale si vuole concorrere e le motivazioni alla base dell'intervento regionale, cercando di cogliere gli aspetti salienti che l'ente vuole raggiungere: valenza sociale, occupazionale, ambientale. Attenzione massima al preventivo finanziario, in quanto rappresenta spesso un elemento critico di valutazione, cercando di non superare il limite complessivo di spesa previsto ed utilizzando la massima trasparenza ed oggettività, nelle singole voci che compongono la richiesta finale. C. Il ruolo delle organizzazioni La metodologia della progettualità partecipata, la concertazione, l‟informazione e la comunicazione rappresenta-no i fattori qualificanti di un lavoro di rete. Collaborare con l‟ente locale e con le altre realtà del territorio (portatori d‟interesse rispetto al progetto), consente alla Cooperativa Sociale “non autoreferenziale” di promuovere una strategia condivisa di intervento.
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Si cercheranno sul territorio altri soggetti che potrebbero essere interessati a collaborare con la Cooperativa: i Centri di Formazione Professionale, le Associazioni di volontariato e così via. L‟importante è definire i ruoli di ciascun partecipante al progetto, in modo che si distinguano i soggetti Promotori, da quelli Attuatori e Partner. Al momento, poi, della stipulazione dei Contratti e Protocolli d'Intesa cia-scuno avrà la consapevolezza delle finalità e degli obiettivi da perseguire, avendo cura di predisporre in tempo la documentazione prevista (attestazione di partnership, lo statuto, l'iscrizione al Registro delle Coop. Social, la documentazione del presidente, e così via), poiché spesso si lavora in tempi ristretti, e se manca un documento diventa difficile poi presentare il progetto in tempi utili. In un progetto partecipato è necessario riconoscere le ragioni e i livelli d‟interesse nei confronti della soluzione del problema. Il lavoro per progetti spesso è accompagnato da domande che possono essere utilizzate come chiave di lettura: • Qual è il metodo migliore per preparare un progetto? E‟ evidente che definire bene il problema, capire chi è interessato, condividerlo, prepararlo raccogliendo tutte le informazioni necessarie per quantificare le risorse, prefigurare gli ostacoli, i tempi e le probabilità di riuscita, valutare i co-sti e i benefici, stimare l'impatto dell'azione progettuale, esplicitare le condizioni di riuscita, è l‟unico modo per concretizzare con successo. • Di chi è il progetto, come rendere partecipato un progetto e quante verifiche bisogna fare?
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La fonte di responsabilità di un progetto puo‟ essere individuata facendo riferimento a chi ha individuato il problema e con chi ha deciso di affrontarlo, ovviamente, evidenziando le responsabilità, scegliendo, condividendo il sistema di documentazione, prevedendo i momenti di valutazione e monitorandolo continuamente, con comparazione dei risultati. E. Il sistema di rendicontazione e il budget Nella stesura è importante assicurare la coerenza tra le azioni previste e le risorse economiche impegnate. La fattibilità dell'iniziativa e l'efficacia della sua attuazione dipendono dalla capacità di sviluppare un budget previsionale realistico ed adeguato. Devono essere elencate tutte le spese previste e preve-dere al meglio i costi che vanno sostenuti. Spesso i bandi forniscono uno schema che facilita (o a volte complica) la redazione del budget. A volte, viene richiesta la copertura di una quota parte del progetto, che si può aggirare su circa un 20-30% del costo complessivo del progetto I costi complessivi riguardano: 1. Le Risorse Umane: consulenti, tutor, spese viaggio, vitto, alloggio; Pagamento personale/utenza ed altro. 2. I materiali di consumo, fotocopie, cancelleria, e quanto altro. 3. Pubblicità, informazione e documentazione: Progetti grafici, Stampa volantini, materiali promozionali, Produzione video, Spese affissione, Diritti SIAE, ecc.. 4. I servizi logistici:Affitto sale, noleggio attrezzature, acquisti, ecc.
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La capacità di ideare e strutturare un buon progetto sociale non è sufficiente da sola a garantire l‟efficacia e il conseguimento degli obiettivi, ma è necessario che sia supportata da una progettazione economica equilibrata. Individuare le cifre giuste per la realizzazione pratica del progetto, attraverso una previsione ragionata, permette non solo di aumentare le probabilità di successo, ma anche di elevare gli standard qualitativi dell'intervento. La misura economica del progetto va vista come strumento utile per la performance. Il budget è un programma di gestione che si compone di più documenti: dei costi, ricavi e investi-menti, del personale, dei finanziamenti, ed altro. Si identificano due tipi di budget nell'ambito dei progetti finanziati: - Il budget economico, che consiste nella previsione dei costi da sostenere; - Il budget finanziario, riferito alle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto. Nella rilevazione dei dati, nello svolgimento logico del progetto, per la classificazione delle voci di spesa, utilizzata per la struttura del budget, tre sono gli elementi da considerare: 1. durata dell'intervento, che inciderà non solo sull'ammontare complessivo dei costi, ma influenzerà sulla previsione di spesa, inversamente proporzionale alla durata del progetto. 2. numero di persone ed il tempo per il quale saranno impegnate, definendo le funzioni, i ruoli che copriranno, nonché il
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tipo di rapporto di lavoro che si pensa di instaurare ( prestazione coordinata, continuativa, ecc..). 3. quantità e tipologia di attrezzature da utilizzare, che se sono già a disposizione si potrà procedere all'ammortamento, all‟accomodato o valutare la possibilità di acquistarli o affittarli. In sostanza bisogna determinare quali risorse sono necessarie per svolgere le attività e in quale quantità, in riferimento alla durata dell'intervento. La determinazione del budget risente dell'influenza dell'ambiente esterno, soprattutto in periodi di turbolenza o instabilità economica degli enti pubblici, è quindi opportuno cercare di limitarne gli effetti negativi. 4. La valutazione: apprendere per dare risposte più attente ai bisogni, è finalizzata ad accertare se sono stati raggiunti i risultati attesi, ma anche a dare valore alle attività che sono state svolte. In questo senso non si tratta solo di un‟attività di controllo, bensì un‟attività che accompagna tutto il processo di progettazione, in quanto aiuta ad apprendere dall‟esperienza, a coglierne il significato. Valutare significa utilizzare strumenti di analisi, per descrivere e giudicare il funzionamento delle organizzazioni e degli interventi, in modo da offrire aiuto a chi prende decisioni. Perciò sarà utile porsi le seguenti domande: vi è stato cambiamento? E‟ avvenuto nella direzione attesa? In che misura il cambiamento è riferibile all‟azione intrapresa? La valutazione segue le diverse fasi del progetto e riguarda gli obiettivi, le attività, le azioni, i risultati ed i processi attivati. Essa, se condivisa, diventa occasione di scam-
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bio, di riflessione, di crescita dell‟organizzazione, degli operatori e dell‟intervento messo in essere. Inoltre, la si può realizzare: • Prima di attivare un progetto si tenta di capire l‟impatto e se vi sono le condizioni organizzative, politiche, econo-miche per sostenerlo. • In itinere, controllando la concretezza del progetto, ri-spetto di quanto previsto, attuando eventuali modifiche alla programmazione. • A posteriori, considerando l‟intero intervento e verificando il raggiungimento degli obiettivi e dei risultati prefissati. Ai fini della valutazione, occorre decidere quali metodologie utilizzare nella raccolta dei dati, delle informazioni e di analisi possono, quali aspetti valutare e quali indicatori scegliere. Le modalità e gli indicatori utilizzabili sono molteplici, ma ne indico solo alcune: modalità
indicatori
Rilevazioni da parte dello n. di utenti contattati; n. staff, del personale, Schede di attività, n. ore dedicate damonitoraggio, ecc… gli operatori,ecc. Nella predisposizione della modulistica è utile preparare uno schema riassuntivo di tutti i documenti, con gli allegati alla presentazione del progetto, ricordando che una piccola dimenticanza sarebbe sufficiente a far rigettare il progetto. In fase di rendicontazione è altresì importante tenere archiviata la documentazione contabile, riguardo le spese sostenute ed i costi preventivati.
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e) Fase della Realizzazione La realizzazione o l‟implementazione rappresenta l‟immersione del progetto ideato nella realtà concreta. Il gruppo di lavoro (che crea, realizza e monitora lo svolgimento del progetto) riesce meglio a lavorare insieme, se esiste un progetto operativo costituito: a) da una programmazione dettagliata delle attività, b) dalla strutturazione organizzativa del progetto, c) dalla definizione dei compiti e dei ruoli . Si dovrebbe costituire un gruppo di lavoro
f) Fase del Monitoraggio e della valutazione in itinere Un aspetto che occorre tenere in considerazione nel momento in cui si definiscono gli obiettivi di un progetto è quello di identificare validi indicatori di valutazione. Tale presupposto consente di strutturare un processo organico di monitoraggio e di valutazione, coerente con l‟ipotesi di intervento e capace di offrire spunti utili alla rimodulazione delle attività, anche in corso di realizzazione. In questa fase e‟ possibile che occorra una riprogrammazione delle azioni, per un più sicuro raggiungimento degli obiettivi e dei risul-tati previsti. Il controllo si fonda su un confronto tra dati preventivi e dati consuntivi; se tale controllo viene effettuato ad intervalli di tempo brevi e periodici, esso è in grado di fornire, ai responsabili del progetto, le informazioni necessarie per valutare se la gestione avviene rispettando i principi di efficacia di efficienza, in riferimento alla previsione economica. Il sistema di controllo non deve essere visto come valutazione del comportamento dei singoli, ma come strumento fondamentale per individuare e definire eventuali azioni
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correttive necessarie per il conseguimento degli obiet-tivi finali. Infatti ogni volta che si rileveranno degli scostamenti sarà opportuno procedere alla loro valutazione, per individuarne le cause e apportare gli eventuali aggiustamenti.
g) Fase della Comunicazione La comunicazione è importante per dare visibilità alla Cooperativa e alle sue azioni, ma anche per sensibilizzare e coinvolgere la comunità rispetto al progetto. Un modo mol-to semplice è quello di costruire degli indirizzari di posta elettronica, attivando un sito o un canale del social/network, attraverso i quali far circolare materiale sotto forma di newsletter, di breve notiziario, e quant‟altro suggeriscono le nuove tecnologie. Ciò non significa che occorre trascurare l‟organizzazione di un‟adeguata documentazione cartacea sulla evoluzio-ne del progetto ( attività svolte, materiali prodotti, dinami-che attivate, i risultati prodotti, tempi e risorse utilizzate), in quanto alla fine, costituirà la prova evidente del lavoro svol-to ed il mezzo più idoneo per riflettere sui risultati finali, comunicando e diffondendone notizia tramite pubblicazioni, report, convegni, giornate di studio ed eventi. Tra gli strumenti di documentazione non sarebbe male annoverare il "diario di bordo", dove i diversi operatori impegnati nella medesima attività andrebbero ad annotate quotidianamente: i fatti salienti, le proprie riflessioni personali, e le idee da sviluppare. L’archivio delle relazioni, costituito dalle diverse relazioni che gli operatori redigono (documenti di programmazione, progetti, materiali didattici), rappresenta lo strumento conclusivo di documentazione della dinamica delle attività.
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Infine, la documentazione visiva ( foto, filmati, videoregistrazioni ed altro), costituiranno una prova eccezionale di trasparenza e concretezza operativa, che avranno un ruolo fondamentale, nella crescita e nella riconoscibilità dei soggetti impegnati nel progetto.
h) Fase della Valutazione post-operativa In questa fase, di solito, si propone un momento di riflessione, sia sui risultati ottenuti, sulle reti coinvolte, sul valore aggiunto e così via, sia su eventuali nuove proposte.
Conclusioni La progettazione dei servizi sociali è quel forma della mente che non rinuncia ad aggredire i problemi, e rinuncia a difendersi tramite filosofie che penalizzano l‟azione. Ma non è una cosa facile e non è una opportunità acquisita una volta per tutte. L‟obiettivo della progettazione nel sociale è quello di chiedersi come si raggiungono certi risultati, re-gistrando i vissuti di chi vi coopera. La progettazione è una attività di produzione di mondi possibili, un‟attività esplo-rativa e costruttiva volta alla ricerca e alla definizione di problemi; è un‟indagine pratica. L‟attività di progettazione può rappresentare il momento privilegiato in cui si esprimono i propri valori, i modelli di riferimento, le teorie che si utilizzano per dare senso a fatti ed eventi, per spiegare fenomeni, confrontando i sistemi di valori. La progettazione, infine, è un‟attività che costringe a fare i conti con il limite e a rapportare obiettivi, attese, pro-positi con orientamenti valoriali, scelte concrete e risorse.
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_________________________ Bibliografia Leone L., Prezza M. Costruire e valutare progetti nel sociale edit. Franco Angeli Milano, 1999 Ranci Ortigosa E. La valutazione della qualità nei servizi sanitari Franco Angeli editore Bini L. Documentazione e servizio sociale. Manuale di scrittura per gli operatori edit. Carocci Ferrario F., Gottardi G. Territorio e servizio sociale: aspetti e problemi d’ intervento De Ambrogio U. Valutare gli interventi e le politiche sociali Carocci editore De Ambrogio Metodologia e tecniche della ricerca sociale De Ambrogio U. Valutare gli interventi e le politiche sociali Carocci Editore .
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Dello stesso autore
Il VANGELO DI MATTEO ( estetica morale, con prefazione di Domenico Rea) De Luca ed.- Amalfi 1979 cod. SBN IT\ICCU|PUV\13-68781. IL CORAGGIO DELLA VERITÀ, libro inchiesta sulla tragedia di Ustica -A.I.T.W. Ed., giugno 2012 Cod. SBN IT\ICCU\NAP\0544907 HERACLES IN MAGNA GRECIA,iconografia ragionata. Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035548 LE PROBLEMATICHE DELL’ ADOLESCENZA verso la formazione del sé- Ed. A.I.T.W. - Sa 2013. Cod. SBN IT\ICCU-\MO1\0035831 LE PROBLEMATICHE DELL’ ADOLESCENZA i comportamenti a rischio A.I.T.W. Ed. - Sa 2013. Cod. SBN IT\ICCU\MOD\- 1622636 FILOSOFIA ARISTOTELICA, schiavitù ed oikonomìa - A.I.T.W. Ed. - Sa 2014, II stampa. Cod. ISBN IT\ICCU\MOD\1628166 IL CANCELLERI Tommaso Guardati - A.I.T.W. Ed. - Sa 2014. LUCIA APICELLA, la madre di tutti i caduti – A.I.T.W. –Sa 2014. LE PROBLEMATICHE DELLA VECCHIAIA E LA MUSICOTERAPIA- pubblicato su google play il 25 genn.2015, con codice n. GGKEY:K6C9CH8SW3Q E LA FORMAZIONE AL SERVIZIO SOCIALE – Salerno – ottobre 2015 LE PROBLEMATICHE DELL’INFANZIA MALTRATTATA – SA 2016
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Cod. ebook GGKEY:Y6AG11W7PAY Stampato il 31/08 2016 – ediz. A.I.T.W.
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