Voci

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Franco Pastore

Tης φωνές

A. I. T~. W 1 .~Edizioni Collana poesia


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Voci

Tης φωνές

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© 2016 by Franco Pastore Una realizzazione A. I. T. W. ~3~


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Premessa critica « La poesia di Franco Pastore non monotematica, né mono-corde, trascorsa da una esile vena di nostalgia, è un rarefatto involucro che contiene, ma non circoscrive, urgenze intime, risonanze dell’animo, elitari trasalimenti in esiti poetici a vol-te in crescendo, a volte in quegli evanescenti ripiegamenti di intimità socchiusa. Una malinconia frale, dolcissima, quasi incantata, senza imbozzolanti recinti solipsistici, senza avvitamenti nell’aridità razionale del rimpianto, cifra le liriche, ... che sono voce e dimensione dell’animo in un linguaggio poetico fluido, conciso, essenziale, che, spesso, si aggruma e si sfalda in atmosfere, ovattate, affatanti, sussultanti, cullate da una musica, lieve. ... L’introspezione psicologica si manteca all’incanto, all’estasi, al sogno di sognare, si addensa e svapora in un altalenante rincorrersi di fermenti e fremiti interiori e di impressioni sensoriali. In un linguaggio poetico di avvitante potenza sug-gestiva, oltre, tanto oltre i supporti e le suggestioni tecniche, che tanto spesso depotenzia e annulla, Franco Pastore ci tra-cima in un mondo d’incanto, di sogno, di pene, di derelizioni, di stordenti accensioni, di tremori, bagliori, brividi, ardori, so-spiri...» Il dominio di sé e dei suoi mezzi espressivi gli permette una scelta rigorosa nella sua costruzione formale e quindi una più essenziale efficacia di quando lo sforza la sua ricchezza d'immagini e d'emozione. « Se non c'inganniamo, l'evoluzione che la poesia di Franco Pastore ... fa emergere una più distesa e sociale attenzione alle cose ed agli uomini; egli coglie dalla realtà quegli aspetti che gli consentono di tradurre in più intense e quasi emblematiche immagini, non trascurando però ricordi indelebili...» (1) «... Il poeta possiede un’interiorità lirica, che gli deriva da stati d’animo particolari, che si tramuta in immagini poetiche, in allegorie e metafore singolari. Il linguaggio diviene, allora, veicolo di sentimenti celati, intimi, inconfondibili. Si veda come già la lirica, “Le tue labbra”, l’incipit alla rac-colta, renda prepotentemente efficace la VIS AMORIS e come l’amore costituisca fonte di turbamento psicofisico: Dolcissime, morbide,calde, /che parlano d’amore, dialogano col cuore.[…] / e mi perdo

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/ nel gioco sapiente / del nido dischiuso. Del resto, la poesia è fatta di rievocazioni e di valori pro-fondi della vita, soprattutto quando la fonte dell’ispirazione è l’amore, inteso si come gioia, ma anche e soprattutto come tormento ed estasi. Le parole, le sillabe, il ritmo medesimo dei versi rivela gli atteggiamenti veri, musicali, di un canto acco-rato, a volte triste, ma sempre toccante. Pastore rivela, in questa nutrita raccolta di liriche, sen-sibilità inusitata, che sa trasfigurare in un prospetto di ana-logie inventive, di rara efficacia poetica.» (2) «La resa lirica di Franco Pastore, si fa grappolo di rarefatte e pur consistenti rivelazioni, si fa filigrana di emozioni, di riflessioni del cuore che scostano gli ingombri, i gravami terreni e si tendono, si proiettano oltre, smarginano dall’ossidata routine e ci impongono di lasciare le derelizioni, le pene, le asfittiche acquisizioni della brumosa consistenza quotidiana. La volatile, freschissima, evanescenza della poesia pura che alita, spumeggia e vigoreggia nel verso di Franco Pastore dall’impianto descrittivo, ma soffiato, trascorso, vivificato dalla luminosità abbagliante delle intuizioni rapide, dalle riemersioni memoriali, dalla nebulosità fervida dell’oblio, dai palpiti gementi e tersi delle attese, declina dolcemente nelle plaghe dell’oggettività, travalica il dato soggettivo, riannoda i vincoli con l’umanità nella sua corale interezza. Non ci sono alidi esiti solipsistici.» (3) «... Il lirismo di Franco Pastore ... raggiunge toni appas-sionati, densi di una viva forza spirituale, che crea nel buio la luce, per trasmetterla agli altri, per rinverdire l’anima del mondo. Dunque, da questi melodiosi versi traspare la potenza dell’amore nel suo valore più intenso e più umano ... » (4) «… Il poeta possiede un’interiorità lirica, che gli deriva da stati d’animo particolari, che si tramuta in immagini poetiche, in allegorie e metafore singolari. Il linguaggio diviene, allora, veicolo di sentimenti celati, intimi, inconfondibili … »(5) «... Debesse aveva affermato che noi mentiamo a noi stessi perfino nei diari. Ma nella poesia vera ciò non può accadere. Ovviamente, ciò non avviene negli esiti lirici di Franco Pastore che ci tracima, lontano dalla greve e uggiosa terrestrità, in un mondo pispigliante fra incanti e solide consapevolezze, in una rigenerazione dello spirito che pena, freme, geme e si arpiona ai raggi della luna e al nitore delle stelle, forse

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in un anelito dolcemente triste di raccordo, di carezza e di rinunzia al bello della vita ...» (6) «... In un mondo in cui l’uomo sprofonda nel buio ... il poeta offre un orizzonte poetico d’amore, in cui i ricordi del passato esercitano una suggestione particolare ... Umano, sensibile, sintetizza la composizione con la sua ricerca poetica, accende i giusti toni ... e pone nella sua poesia il recupero della pura contemplazione ...» (7)

____________ 1) L. Crescibene, present.ne a Il profumo di Ermione - A.I.T.W. Ediz. Sa 2014 2) A. Mirabella, present.ne al volume Aqua Electa, - A.I.T.W. Ediz. Sa 2013 3) A. Mirabella, present.ne al volume Le tue labbra, A.I.T.W. Ediz. Sa 2009 4) Anna Maria Scheible, da Areopago Cirals. Ed Ombre di Capelvenere - 1978 5) Domenico Rea, present.ne a Il Vangelo di Matteo, De Luca Ed. Amalfi 1979 6) Luigi Crescibene present.ne a Il Ricordo del tempo A.I.T.W. - Ediz. Sa 2015 7) Anna Maria Scheible – Da Areapago Cirals, 1979.

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NOTE BIOGRAFICHE Nato a San Valentino Torio, ha frequentato gli studi presso il Liceo Tito Lucrezio Caro Di Sarno. Trasferitosi con la famiglia a Salerno, negli anni settanta, Nel 1971, iniziava a collaborare con lo scrittore Arnaldo Di Matteo, scrivendo sul periodico “Verso il 2000”. Di poi, entra a far parte dell’equipe del Varo, la galleria d’arte di Vito Giocoli, sostenuta dal giornalista napoletano Saverio Natale, che lo veicola verso la critica d’arte. Intanto diviene un punto di riferimento nella famiglia di “Verso il 2000”, collaborando con il Prof. Zazo dell’Ateneo napoletano, il preside Marino Serini, il pittore Luigi Grieco, Achille Cardasco, Nicola Napolitano, Renato Ungaro, Luigi Fiorentino ed altre personalità della cultura, come l’attore Franco Angrisano, Domenico Rea e Gaetano Rispoli. Fu appunto Rispoli a presentarlo a Carlo Levi, a Roma, nel dicembre del 1971 e, nel 1979, Domenico Rea, presso la Camera di Commercio di Salerno, presentava alla stampa il libro di estetica morale Il Vangelo di Matteo (Roma - n. 136 del 12/6/ 1980), che il Pastore scriveva, nel 1979), con Liana Annarumma (Il Giorno - 23 marzo 1980). Intanto, Franco Angrisano lo presentava ad Eduardo De Filippo, nel periodo in cui l’attore recitava nella sua compagnia. Fu allora che in Franco Pastore si rafforzò l’amore per il teatro. Frattanto, grazie al Grieco, conosceva Lucia Apicella di Cava (Mamma Lucia), per la quale pubblicava su Verso il 2000 una serie di racconti, raccolti poi nel libro “Mamma Lucia ed altre novelle” (L’Eco della stampa - gennaio 1980 / Il Faro del 13/2/1980), con le illustrazioni del Grieco. Seguiva, sempre sull’eroina cavese,“Mutter der Toten”, un radiodramma, pubblicato dalla Palladio, che Angrisano drammatizzò nel salone dei marmi del Comune di Salerno (la Voce del Sud - 12/7/1980 - Roma 11 giugno 1980 52 n.135), il giorno in cui Mamma Lucia fu Premiata con medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel luglio del 1980 (Il Secolo d'Italia - Anno XXIX - dell'11/07/1980). Dopo il suo primo romanzo “L’ira del Sud” (verso il 2000 - anno XXIII n.82 del 1983, con nota autografa di Nilde Iotti) scrisse per Franco Angrisano “La moglie dell’oste”, ispirata alla XII novella de Il Novellino, di

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Masuccio Salernitano; seguì “Terra amara”, sul problema del caporalato nel sud. Negli anni novanta, viene trasferito al Liceo di Piaggine. Fu in quegli anni che scrisse “All’ombra del Cervati” una raccolta di liriche e “Fabellae”, un testo di drammatizzazione per la scuola elementare. Sono gli anni in cui si accosta all’informatica, è docente di sociologia e psicologia di gruppo nell’Ospedale Tortora di Pagani. Inizia un dialogo stretto con il teatro, grazie alla disponibilità dell’auditorium del Centro Sociale paganese ed all’incontro con la compagnia teatrale “02”, diretta da Enzo Fabbricatore. Nascono così le commedie: “Un giorno come un altro”, “Un maledetto amore”, “Una strana Famiglia” ( Le Figaro / Education, samedi 4 juin 2005). Tra il 1995 ed il 2000, è direttore di Corsi di alfabetizzazione informatica per il M.I. e tiene, al Centro sociale di Pagani, Corsi di Pedagogia speciale (metodi: Decroly e Froebel). Alla fine degli anni novanta, si abilita per l'insegnamento delle lettere negli istituti superiori e, nel 2000, il commediografo passa dalla pedagogia (didattica e metodologia), all’insegna-mento di italiano e storia nell’Istituto “G. Fortunato” di Angri. Nello stesso anno, ritorna nella sua Salerno, in via Posidonia. Oramai ha perso tutti gli amici di un tempo. Intensifica il suo interesse per il teatro, entra in rapporto con alcune compagnie salernitane e conosce Gaetano Stella e Matteo Salsano della compagnia di Luca De Filippo. Con questi ultimi, ripropone “La moglie dell’oste” che viene rappresentata nel 2006, al teatro dei Barbuti, nel Centro storico. Il successo dell’opera lo spinge a scrivere altre tre commedie, ispirate al Novellino del Masuccio: Le brache di San Griffone , “Un vescovo una monaca ed una badessa” e “Lo papa a Roma”. Intanto, inizia il ciclo de’ “I Signori della guerra”, ovvero “La Saga dei Longobardi”, un insieme di cinque drammi storici, sulla Salerno longobarda e normanna, che completa il 29 gennaio del 2011. Dopo la pubblicazione delle raccolte di racconti “Il gusto della vita” (ed. Palladio) e di “Ciomma” (edito dalla Ed. Antitesi di Roma), va in scena, a Pagani, il primo dei drammi storici “L’Adelchi”, replicato il 25 febbraio 2011 al Diana di Nocera Inf., con il patrocinio della Provincia di Salerno (Dentro Salerno, 25 febbr. 2011).

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Dunque, nelle sue opere, traviamo profonde tracce delle sue radici: le figure ed i personaggi delle sue commedie e dei racconti ci riportano all’agro nocerino-sarnese, ricco di caratteristiche peculiari, artisticamente incastonati in situazioni socio antro-pologiche sui generis. E’ il caso di “Peppe Tracchia”, così come di “Ciomma” o “Luciano Valosta”, per non citare tante altre figure, prese dai campi o dalle fabbriche di pomodori. Nemmeno l’agro si dimentica di lui, con la consegna del-l’Award dell’Agro, per la letteratura. (Cronache del Salernitano, del 27 agosto 2013) e la pubblicazione di “Oltre le stelle”, presentata al palazzo formosa, il 12 febbraio del 2014 (Dentro Salerno, 13.02.2014) Fin dagli inizi del suo percorso artistico, Pastore, pur avendo acquisito una formazione classica (Euripide, i lirici greci, Aristofane e la commedia antica, Omero, Esopo e Fedro), si trova ad essere rivolto verso il presente del nostro tempo. La sua narrativa si può ritenere, in alcune sfumature, neorealista, con testimonianze forti sulle difficoltà di una Italia degli anni della ricostruzione. Così, nel teatro, nel mentre delinea il dramma di antiche dominazioni, passa alla commedia di denuncia ed alla farsa. (1) _____________________ 1) Da UNA VITA DEDITA AL TEATRO ED ALLA POOESIA, di R.M.Pastore – A.I.T.W. Edizioni – Salerno luglio 2015 - SBN GGKEY:FC2NG9E5TXK E

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Le liriche

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VOCI φωνζς Voci ovattate, nelle notti d’estate, sui balconi, nella casa di fronte, in una vecchia contrada. Voci che fuggono, ora chiare, ora confuse, o che vanno per strada e poi ... si perdono, tra un rumore e l’abbaiar d’un cane. Voci di chi non dorme, ma discute e pena, nell’attesa dell’alba. Voci di vita che non s’arresta, né si ferma, né fa festa ... un parlare sommesso alla finestra. Un gatto miagola e poi ... silenzio, un silenzio che lentamente si stempera e si sgretola ... svvvv ... svvvvv ...svvvv ... con il risveglio del primo mattino.

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SEMPRE PIU’

H δράση του χρóνου(1)

Il tempo t’avviluppa sempre più, scemando lo spazio della vita. Prigioniera dei bisogni, la mente cessa i suoi voli, e l’animo ... si distoglie dai sogni. E’ allora che, con forza, scavi nel passato alla ricerca di fantasmi, che fanno squadra nel rinsaldare la memoria, nel ricondurre al tuo cuore il sorriso di tua madre.

______________ 1) L’azione del tempo

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COMPLEANNO Γενζθλια Si, un altro compleanno! Con quelli che mi son rimasti io brindo, ma ... non da solo! Intorno a me, gli spettri di coloro che mi hanno amato e mi urlano accanto, come anime dannate. Trenta, quaranta, anta ... anta ...anta, una catarsi che tutto sgretola e si porta via: parenti, compagni, amici ed infine, con la vita ... la poesia.

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