Il giornale sulla cultura del pane
del Panificio Franziskaner
INVERNO 2018/ 19 NUMERO 2
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inser to
speciale
O MERCATIN DI NATALE
A V V E N T O E N ATA L E
UNA FESTA PER tutta LA FAMIGLIA
UNIAMO le forze Cari lettori, sta per arrivare quello che per molti è il periodo più bello dell’anno. Per il nostro team, Natale è soprattutto sinonimo di tanto lavoro. Per questo è importante poter contare su una squadra affiatata, capace di collaborare in modo efficiente e coordinato. Solo così saremo in grado di affrontare insieme il lavoro che ci aspetta, in vista di un Natale di serenità. Preparare insieme i biscotti, bere vin brulé, decorare l’albero di Natale… nonostante il gran trambusto, il periodo natalizio è pieno di bei momenti. Scegliere i regali per gli amici, preparare i dolci con i bambini, andare alla messa di Natale con la famiglia: il periodo natalizio offre tante opportunità di trascorrere serenamente il tempo con gli amici, il partner e la famiglia. Questo periodo comporta per i nostri dipendenti anche molto lavoro. La famiglia è quindi per loro un rifugio in cui potersi rigenerare. Ecco perché la nostra azienda riposa durante le vacanze: il giorno di Natale le nostre filiali rimangono chiuse. Famiglia significa unione, serve a trovare le proprie radici e la serenità; in famiglia ci si sente a proprio agio come da nessun’altra parte.
Il senso di appartenenza e comunanza è per me estremamente importante, e non solo a Natale. Perché la nostra è un’azienda di famiglia. Ecco perché è importante andare d’accordo. Gestisco il panificio insieme a mio fratello Jürgen. Nel 1974 nostro padre Heinrich ha fondato l’azienda che inizialmente si trovava in via dei Francescani, nello stesso luogo in cui nel XVIII secolo sorgeva un fornaio. Nostra madre Hedwig ha iniziato a lavorare come commessa e continua a lavorare con noi. Oggi abbiamo nove filiali a Bolzano e il panificio a Cardano. Presto festeggeremo il 45° anniversario del panificio Franziskaner. Sono felice e orgogliosa di collaborare alla riuscita di questa grande e florida impresa.
Nel 2019 il panificio Franziskaner festeggerà il suo 45° anniversario. Siamo orgogliosi della nostra azienda di famiglia di cui vi parleremo in questo numero. Vi auguro una buona lettura – e un Buon Natale! Direttrice delle vendite Judith Pfitscher
I nostri clienti conoscono i volti dei nostri commessi, ovvero coloro che rappresentano il panificio Franziskaner. Meno conosciute ma altrettanto importanti sono tutte le persone che lavorano “dietro le quinte” e che garantiscono che la farina ogni giorno venga trasformata in pane e che
Questi siamo NOI Il lavoro è vario, perché a seconda della stagione cambiano anche i dolci che produciamo. Così i clienti sono felici di assaggiare prodotti da forno nuovi – e noi pasticceri di offrire specialità diverse.
Quando vengono consegnati nuovi prodotti sono sempre molto “virwitze” – che nel mio dialetto significa “curiosa” – così faccio sempre a gara con il mio capo a chi può spacchettarli prima.
Fare il fornaio è un lavoro molto vario. Io seguo tutte le diverse fasi di produzione: dalla preparazione dell’impasto, alla cottura… fino al pane finito.
Sono diventata commessa perché mi piace stare in mezzo alla gente; ma sono anche responsabile della presentazione dei prodotti e della decorazione delle vetrine.
questo arrivi puntuale e fresco dietro al bancone. E poi ci sono i nostri dipendenti in amministrazione, che consentono il buon svolgimento della nostra attività. Nella rubrica “Questi siamo noi” presentiamo in ogni numero sei nostri collaboratori.
Per poter consegnare ogni giorno in tempo i prodotti sono necessarie flessibilità, pazienza e determinazione. I clienti lo apprezzano e ne sono soddisfatti.
Da quando ho iniziato a lavorare qui, ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Questo lavoro mi piace perché mi permette di svolgere diverse mansioni.
Seit 1996 Verkäuferin in der Vittorio-Veneto-Straße
SARA HAUSER 31 anni, Bolzano
BRIGITTE 38 anni, Val Sarentino
MARTIN 33 anni, Collepietra
LISA 24 anni, Appiano
MOHAMED AZIM 55 anni, Bolzano
NOEMI 21 anni, Terlano
Lavora con noi come pasticcera dal 2009
Addetta alle vendite nel negozio di via dei Francescani dal 2002
Lavora con noi come panettiere dal 2006
Addetta alle vendite in via Bottai da giugno 2014
È responsabile del magazzino e del confezionamento dal 1998
Apprendista amministrativa da maggio 2018
LO STRUDEL, UN VORTICE DI GUSTO
IL DOLCE CLASSICO DELL’IMPERO AUSTRO-
L’impero austro-ungarico ai tempi della cosiddetta “ doppia monarchia” (1867-1918)
UNGARICO HA CONQUISTATO TUTTO IL MONDO ED È TUTT’OGGI UNO DEI DESSERT PIÙ AMATI.
Anno domini IL SEGRETO STA NELLA PASTA A seconda dei gusti, la pasta dello strudel può essere sfoglia, frolla oppure filo.
1696
Una bella spolverata di ZUCCHERO A VELO non può proprio mancare!
Boskooþ & Gravens†einer
Queste antiche varietà di mela sono particolarmente adatte per il ripieno dello strudel poiché sono leggermente acidule. Ma anche le nuove varietà come Jonagold o Golden Delicious sono molto apprezzate.
PER ESALTARNE LA BONTÀ provate lo strudel caldo di forno accompagnato da gelato o da salsa alla vaniglia oppure da panna montata!
il 75 %
Questo è l’anno a cui risale la più antica ricetta di strudel che è stata trovata in un manoscritto anonimo intitolato
• Koch Puech • (Libro di cucina)
del nostro strudel è costituito da un ripieno di mele, uvetta, cannella, rum e briciole di cornetti alla vaniglia
DIVERSE POPOLAZIONI – UN UNICO DOLCE Lo strudel di mele, così come lo conosciamo oggi, è un dolce tipico della cucina austriaca e ungherese. Appartiene per l’appunto alla tradizione culinaria di tutti i Paesi che costituivano l’impero asburgico.
SAVIJA ŠTRUDLA
Ungheria
RÉTES
Croazia
ŠTRUDELJ ZAVITEK Slovenia ȘTRUDEL Romania
ZÁVIN
ŠTRÚDL Repubblica ceca
“Un giorno senza strudel è come un cielo senza stelle”
il 25 %
soleva dire l’imperatore Francesco Giuseppe. Ogni pomeriggio, nelle sue stanze private, gli veniva servita una fetta di strudel viennese.
del nostro strudel di mele è costituito da pasta sfoglia fatta in casa o da pasta frolla preparata con burro altoatesino
RECORD MONDIALE! A Kaprun, vicino a Salisburgo, è stato preparato lo strudel più lungo del mondo. È stato inserito nel guinness dei primati.
3
856
tonnellate di uova mele
90
chili di zucchero
9.000 fette di strudel
725
metri di lunghezza
VERITÀ O LEGGENDA? Il cuoco imperiale avrebbe emesso un decreto secondo il quale: “La sfoglia dello strudel deve avere uno spessore tale da permettere di leggervi in trasparenza una lettera d’amore”.
“Era sì più DURA ma anche ” più SEMPLICE Hedwig Pfitscher, l’anima del panificio Franziskaner, ci racconta come tutto cominciò. oggi invece tutto avviene per via elettronica. Spesso manca il rapporto umano.
Signora Pfitscher, come ha cominciato a lavorare nel panificio Franziskaner?
Nel 1974 Heinrich, che in seguito è diventato mio marito, riaprì il panificio in via dei Francescani che era stato chiuso e cercava una commessa. Mi sono proposta per il lavoro e… sono rimasta (sorride). Mio marito e altri tre panettieri lavoravano in laboratorio, mentre io servivo al banco assieme a un’altra commessa. Da quel momento in poi è stato un successo dietro l’altro.
La clientela è cambiata?
Prima avevamo pochi tipi di pane, ora stanno diventando sempre di più... e pensare che molti clienti non hanno ancora trovato il tipo di pane giusto. Anche le abitudini sono cambiate drasticamente. Oggi molti negozi sono aperti anche la domenica e tante persone fanno shopping nel fine settimana. È un peccato, perché pensiamo che la domenica dovrebbe essere un giorno dedicato alla famiglia. Ora tutto deve essere più veloce, nessuno ha più tempo per andare a comprare il pane, dal macellaio o dal fruttivendolo.
Avete dovuto cominciare da zero…
Sì, lì prima c’era già stato un panificio ma aveva chiuso. Quindi abbiamo dovuto rifarci la clientela. In seguito, sono arrivati anche i primi clienti all’ingrosso. Oggi abbiamo nove negozi. La prima filiale è stata quella in via Museo, poi è arrivata quella in via Bottai… l’ultima l’abbiamo aperta in via San Quirino. Oggi abbiamo quasi ottanta dipendenti di cui circa quaranta si occupano delle vendite; poi ci sono dieci autisti e magazzinieri, nove pasticceri, quindici panettieri e quattro collaboratori che si occupano dell’amministrazione.
Il panificio Franziskaner è rimasto un’impresa di famiglia.
Mio figlio ha imparato a fare il fornaio, mia figlia la commessa. Sono loro che portano avanti il negozio oggi. Mio marito comincia a essere meno presente, invece io continuo a stare dietro al bancone ogni giorno. Soprattutto nel negozio in via dei Francescani, perché è da qui che tutto è cominciato.
Come è cambiato il lavoro dagli anni settanta a oggi?
Avete niente a che fare con il vicino monastero francescano?
All’inizio era senz’altro più dura ma era anche tutto meno burocratico e quindi più semplice: una volta trovato un accordo, poi ci si poteva fidare. Oggi bisogna ridiscutere tutto un centinaio di volte e metterlo per iscritto. E poi non voglio abituarmi alle e-mail. Prima bastava conoscere il cliente;
Non direttamente. I francescani ci hanno semplicemente permesso di usare il nome e noi abbiamo inserito l’immagine del monaco nel logo.
NEL CORSO DEGLI ANNI È CAMBIATA ANCHE LA FACCIATA DEL NEGOZIO IN VIA DEI FRANCESCANI
1776 Per la prima volta, a Bolzano il panificio in via dei Francescani viene registrato ufficialmente. È uno dei panifici più antichi della città.
1974 Heinrich Pfitscher riapre un’attività precedentemente chiusa. Al suo fianco sin dall’inizio, la moglie Hedwig.
DICIAMO UN SINCERO
1982
1988
2009
2014
Viena aperta la prima filiale in via Museo. Ne seguiranno altre.
Heinrich Pfitscher rileva il panificio Bacher in via dei Bottai, assieme al laboratorio di pasticceria interno.
Poiché i due panifici nella città vecchia cominciano a essere troppo piccoli, viene costruito un nuovo negozio nella zona commerciale di Cardano, vicino a Bolzano. I prodotti continuano a essere realizzati a mano.
Cambio di generazione. Jürgen e Judith Pfitscher, che lavorano in azienda da molto tempo, subentrano alla guida dell’attività.
GRAZIE
Come in passato, così anche oggi: senza clienti fedeli, partner affidabili e collaboratori zelanti non potremmo esistere. Ringraziamo di cuore i nostri clienti per la loro fedeltà, gli organizzatori del mercatino di Natale, in particolare l’Azienda di soggiorno di Bolzano, per l’ottima collaborazione, i nostri partner della gastronomia al mercatino per la loro fiducia e i nostri collaboratori per il loro impegno e i nervi saldi durante l’Avvento.
IL SEGRETO DEI CORNETTI ALLA VANIGLIA MIRIAM E KARIN SONO PASTICCERE PRESSO IL PANIFICIO FRANZISKANER. SVELANO IL SEGRETO PER OTTENERE PERFETTI KIPFERL ALLA VANIGLIA E QUALI SONO I LORO BISCOTTI PREFERITI. Da quanto tempo siete pasticcere e come avete cominciato la vostra professione? KARIN: Io lavoro da otto
rivestita di carta oleata. Quindi tenerli al fresco e all’asciutto. Quali sono i biscotti che le pasticcere preparano più volentieri?
anni. Quando ho cominciato l’apprendistato presso il panificio Franziskaner ne avevo quindici.
sono i piccoli spitzbuben.
MIRIAM: Io prima ho fatto
KARIN: D’accordissimo.
la scuola professionale e quindi il praticantato presso il panificio Franziskaner.. Nel frattempo sono qui già da sette anni. Molte persone hanno un problema: i loro kipferl alla vaniglia si rompono appena li levano dalla teglia per cospargerli di zucchero. Qual è il vostro segreto per evitare che succeda?
MIRIAM: I miei preferiti
SCANSIONATE IL QR-CODE E OSSERVATE DA VICINO IL LAVORO DI MIRIAM E KARIN!
E quali mangiano più volentieri? KARIN: I cornetti alla
vaniglia. Ma spilucchiamo volentieri un po’ tutto.
KARIN: Non c’è un segreto
· Corne††i alla vaniglia ·
vero e proprio. Il burro deve essere freddo e l’impasto deve riposare almeno una o due ore in frigo. Così i cornetti rimangono più stabili. MIRIAM: E aiuta anche lasciarli sulla teglia per cospargerli di zucchero, invece che immergerveli dentro. E qual è il modo migliore di conservarli? MIRIAM: Sicuramente in
una biscottiera di metallo
Miriam
Karin
300 G DI FARINA 00 150 G DI BURRO FREDDO 100 G DI ZUCCHERO 100 G DI NOCCIOLE O MANDORLE TRITATE AROMI: VANIGLIA E SCORZA DI LIMONE GRATTUGIATA
IL PROFUMO DEL NATALE
(QUANTITÀ A PIACERE) 1 PRESA DI SALE
CANNELLA, CHIODI DI GAROFANO, CARDAMOMO... BASTA LEGGERE I NOMI DI QUESTE SPEZIE E SUBITO IL PENSIERO CORRE ALL’ALBERO DI NATALE, AI BISCOTTI E ALLE FESTIVITÀ IN FAMIGLIA. SE ASSOCIAMO QUESTE SPEZIE AL NATALE LO DOBBIAMO AI NOSTRI ANTENATI NEL MEDIOEVO. Nel Medioevo queste spezie giungevano in Europa dall’Asia. Proprio l’aver percorso questa lunghissima rotta commerciale le rendeva così speciali e ne faceva accrescere il costo. A quei tempi la maggior parte della gente non poteva certo permettersi nulla del genere. Anche i nobili e gli ecclesiastici più ricchi usavano le costose spezie solo in occasioni speciali. Durante l’Avvento e nel periodo precedente alla Pasqua, i credenti usavano digiunare per prepa-
rarsi – con il corpo e con la mente – all’importante festività religiosa che generalmente culminava in un banchetto di festa. Così è nata la tradizione di preparare per Natale un pane dolce arricchito con frutta secca e spezie. Per inciso, nel Medioevo da noi la vaniglia ancora non era conosciuta: l’orchidea, dai cui baccelli viene ricavata questa spezia, veniva usata dagli Aztechi in Messico ed è stata importata in Europa solo nel Rinascimento.
Nel corso del tempo le spezie sono diventate sempre più popolari pur rimanendo un bene di lusso fino al XX secolo – ed è per questo che stata mantenuta la tradizione di usarle nella preparazione dei dolci di Natale. Ma le spezie non sono apprezzate solo per il sapore speciale che conferiscono a panpepato, cornetti alla vaniglia e zelten: l’anice, i chiodi di garofano e il coriandolo sono un toccasana per digerire meglio il dolce stesso.
Incorporare velocemente tutti gli ingredienti insieme al burro e lavorare l’impasto fino a ottenere un composto liscio. Lasciar riposare la pasta frolla in frigo almeno un’ora o anche tutta la notte. Tagliare piccoli pezzi di impasto, formare piccoli rotoli e poi ripiegarli a cornetto. Adagiarli sulla teglia. Infornare a 170 gradi per ca. 15-17 minuti. Al termine cospargere i cornetti di abbondante zucchero.
Buon appeti† o
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FESTA DI INAUGURAZIONE del mercatino di Natale in piazza Walther ore 17 – 19
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Il mercatino di Natale di Bolzano in piazza Walther ore 10 – 19
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Mercatino della solidarietà in piazza della Mostra Associazioni benefiche vendono oggettistica artigianale.
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Il bosco di Bolzano Piazza Municipio in abito invernale con gastronomia sotto gli alberi.
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Lunga notte dei musei ore 16 – 1 I musei di Bolzano offrono programmi speciali e ingressi gratuiti.
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Presepe vivente ore 14 – 18 Il presepe vivente viene allestito al mercatino di Natale e nei vicoli del centro storico.
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Natale e Santo Stefano Tempo per la famiglia – i nostri negozi, eccetto lo stand al mercatino di Natale, rimangono chiusi.
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Primo dell’anno Tempo per la famiglia – i nostri negozi, eccetto lo stand al mercatino di Natale, rimangono chiusi.
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Epifania Tempo per la famiglia – i nostri negozi, eccetto lo stand al mercatino di Natale, rimangono chiusi.
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Uno STRUDEL e un BREZEL per Gesù Bambino
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A dicembre è impossibile immaginare Bolzano senza il mercatino di Natale. Ogni giorno migliaia di visitatori affollano il centro della città; fanno shopping, gustano le specialità gastronomiche e si godono la gioiosa atmosfera.
E poi, dagli inizi degli anni novanta c’è anche il panificio Franziskaner. Inizialmente si “limitava” a fornire con le sue specialità le bancarelle del mercatino di Natale ma dal 2008 gestisce un proprio stand nel centro di piazza Walther.
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tori che arrivano dalle altre regioni italiane. Ma vendiamo bene anche i dolci come lo stollen e i biscotti di Natale”, aggiunge la signora Pfitscher. “Chiaramente offriamo anche pane e leccornie per tutti i giorni”. Vengono particolarmente apprezzati i brezel che natalizi certo non sono. Ma gli ospiti che arrivano dal resto d’Italia per visitare il mercatino di Natale raramente hanno l’opportunità di assaggiare questa tipica specialità tedesca.
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Ma a Bolzano non c’è solo il Christkindlmarkt: numerosi musei, chiese e castelli sono pronti ad aprire le proprie porte ai visitatori. Durante il periodo natalizio è possibile visitare esposizioni di oggetti di artigianato locale e di arte contemporanea e assistere a numerosi concerti e spettacoli. Ad attendere i bambini ci sono una pista di pattinaggio, i pony da cavalcare e le corse in carrozza per le vie della città.
DIC
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“Non c’è dubbio, ad andare per la maggiore è lo strudel”, afferma Hedwig Pfitscher che gestisce il panificio. “Vanno pazzi per lo strudel di mele altoatesino soprattutto i visita-
DIC
“Il dolce tipico di Natale è il Christkindlbrot, una prelibatezza natalizia”, continua la signora Pfitscher. È uno zelten preparato secondo la ricetta contadina, con tanta frutta essiccata e noci, mandorle e nocciole. Se accompagnato da un vin brulé, rende l’attesa di Gesù Bambino ancora più speciale.
parcheggio Mareccio
MUSEO DI ÖTZI
via dei Portici
PIAZZA MUNICIPIO
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La corsa di San Silvestro BOclassic attraverso i vicoli del centro storico Festa di capodanno in piazza Municipio e piazza Tribunale.
Sabato e domenica nella cornice del Natale Alpino in piazza Walther e sul balcone del Palazzo Mercantile.
v i a G ra p p o l i
v ia Goethe
San Nicolò In questa giornata e nelle seguenti San Nicolò si aggira per il mercatino di Natale e per il centro storico.
CONCERTI
il bosco di Bolzano
PIAZZA DEL GRANO
Nelle chiese di Bolzano sono previste messe con accompagnamento musicale, messe rorate e concerti.
GASTRONOMIA E ARTIGIANATO
PIAZZA DELLA MOSTRA mercatino della solidarietà
p
Venerdì, sabato e domenica nella Corte delle stelle di Palazzo Mercantile.
parcheggio Laurin
PIAZZA WALTHER
Sabato e domenica nella Corte delle campane presso il cinema Capitol.
mercatino di Natale
LEGGERE AL MERCATINO DI NATALE
a r ro c c h i a iazza P
Duomo di Santa Maria Assunta
viale
via Alto Adige
Chiesa dei Domenicani
via Molini parcheggio Luna
v ia do tto r S tre it er
PIAZZA DELLE ERBE via dei Portici
via Museo
GEN
via dei Bott ai
escani i Franc via de
via del l a Ro ggia
via Vi ntola
Mercatino di Natale nel parco della stazione con pista di pattinaggio e noleggio di pattini (aperto fino alle 22)
della
Presenziano rinomati autori dell’area linguistica italiana e tedesca.
parcheggio Walther Stazi
on e
pista di pattinaggio
PARCO DELLA STAZIONE
Central Parking
STAZIONE City Parking
Il nostro stand al mercatino di Natale
Le nostre filiali nel centro storico
Piazze con le bancarelle
GOLOSO FLOWCHART PER INDECISI
Si parte da qui... AFFAMATI? Che ne dite di qualcosina di dolce?
NO, GRAZIE!
VA BENE, IN VIA DEL TUTTO ECCEZIONALE!
ECCOME!
AVREI VOGLIA DI QUALCOSA...
SICURI? Natale non è lo stesso senza qualcosa di dolce!
... DAL GUSTO ECCEZIONALE E PRONTO DA ASSAPORARE!
... BELLISSIMO DA VEDERE E PERFETTO DA REGALARE!
LO ZUCCHERO A VELO addolcisce la tua giornata?
MMMH, VOLENTIERI! LO ZUCCHERO A VELO NON È MAI TROPPO.
MONOCOLTURA o VARIETÀ INFINITA?
MEGLIO DI NO, NON RIESCO MAI A FERMARMI.
PIÙ VARIETÀ C’È, MEGLIO È.
IL MULTITASKING NON FA DAVVERO PER ME.
Il dolce di Natale perfetto per voi è
Il dolce di Natale perfetto per voi è
Il dolce di Natale perfetto per voi sono
Il dolce di Natale perfetto per voi è
IL CHRISTSTOLLEN!
IL PANETTONE!
I BISCOTTI DI NATALE!
LO ZELTEN BOLZANINO!
Lo stollen è un dolce a pasta lievitata diffuso in tutta l’area linguistica tedesca. La sua forma allungata e il candido zucchero a velo che lo ricopre dovrebbero richiamare Gesù Bambino avvolto nelle fasce. Lo stollen contiene uva sultanina e la sua pasta lievitata è relativamente compatta, perché contiene molto tuorlo d’uovo e burro. Un dolce ideale per i puristi e gli amanti della tradizione.
Il tradizionale dolce natalizio di Milano è riconoscibile dalla sua tipica forma a cupola. Il panettone classico contiene solitamente uva passa e canditi ma ci sono anche varianti con mandorle o cioccolato. Viene prodotto partendo da una soffice pasta lievitata o pasta madre. I bambini o gli adulti dai gusti più fanciulleschi spesso preferiscono il pandoro, più soffice, più dolce, ricco di burro e privo di uvetta.
In Germania si chiamano Plätzchen (dal latino placenta = torta, focaccia), in Austria “biscotti da tè” e in dialetto altoatesino vengono spesso chiamati “pappelen”. Ne esistono innumerevoli varietà, dai più semplici biscotti di pasta frolla ai sempre apprezzatissimi kipferl di vaniglia fino ad arrivare ai classici di Natale: i lebkuchen. Per questo motivo sono i dolci perfetti per coloro che fanno fatica a decidersi e amano la varietà.
Questa tipologia di pane alla frutta è un dolce tradizionale bolzanino ideale per tutti coloro che amano le spezie e la frutta secca. Tra le altre cose, lo zelten bolzanino include anche fichi secchi, uva passa, nocciole, mandorle e pinoli. La particolarità dello zelten bolzanino è che è composto al 90 per cento di frutta, noci e spezie e solo al 10 per cento dalla segale che tiene insieme il “composto dello zelten”.
SAPEVATE CHE... ... i lebkuchen sono i biscotti più antichi?
Le fonti scritte più antiche che citano piccole torte speziate al miele risalgono al 350 a. C. Già gli antichi Egizi, infatti, usavano piccole torte addolcite con il miele come offerta funebre.
... il pane ottenuto mendicando – secondo un’antica credenza – sarebbe salutare e rinvigorente?
Un tempo si credeva, inoltre, che i bambini che avessero mangiato il pane mendicato avrebbero imparato a parlare più velocemente.
... in passato i biscotti venivano mangiati solo a Natale?
... durante l’Avvento, si può trovare l’impasto per biscotti già pronto?
... è possibile ammorbidire i biscotti troppo duri con le mele?
... il panettone viene gustato anche in America del Sud?
Durante l’Avvento, adventus Domini (la venuta del Signore), ci si preparava alla festa facendo penitenza. Nel 1917 la Chiesa cattolica abolì il digiuno obbligatorio d’Avvento.
Al panificio Franziskaner si può comprare l’impasto per biscotti già fatto. In questo modo i bambini possono realizzare i biscotti di Natale senza perdere tempo in lunghi preparativi.
Se li si mette per un paio di giorni in un contenitore ermetico insieme ad alcuni pezzettini di mela torneranno perfetti. I pezzettini di mela dovrebbero essere sostituiti dopo due giorni.
Gli emigranti italiani hanno fatto conoscere e apprezzare questa specialità dolciaria originaria di Milano. Spesso, nell’impasto, al posto del cedro candito viene usata la papaya.
Fotomodella: Simone Zöggeler Battisti
L’AMORE passa per la gola, così come L’AFFETTO. Esprimeteli con un piccolo gesto. Con i biscotti natalizi del panificio Franziskaner
Un felice Natale e i migliori auguri per l’anno nuovo Il team del panificio Franziskaner
Questione di pane
LE LEGGI DEL CAOS… APPLICATE ALLA PASTICCERIA
UN REGALO
Foto: Shutterstock
prezioso
Come si distribuisce l’uvetta nell’impasto? Almeno teoricamente, può essere calcolato. La scienza dei panettieri descrive matematicamente il processo dell’impastatura: una massa viene tirata fino a raggiungere il doppio della sua lunghezza per venire poi ripiegata su se stessa. È possibile osservare come dopo un determinato lasso di tempo, due punti – in questo caso, l’uvetta – si ritrovino a una
distanza maggiore l’uno dall’altro rispetto alla situazione iniziale. Evidentemente la scienza dei panettieri non è però stata creata da pasticceri particolarmente accurati. L’intento degli scienziati è piuttosto quello di illustrare che azioni quali la stesura e il ripiegamento dell’impasto si comportano in modo caotico in un sistema matematico.
Tradizionalmente a novembre veniva immagazzinato il raccolto dell’anno e si valutava se sarebbe bastato per l’inverno. Ovviamente la prima preoccupazione delle persone riguardava la farina e di conseguenza il pane. Forse è per questo che in autunno e in inverno ci sono così tante tradizioni che ruotano intorno a questo prezioso bene.
1. Un cavallo o una lepre per i bambini, una gallina per le bambine – ancora oggi il padrino o la madrina in molte zone dell’Alto Adige a Ognissanti regalano al proprio figlioccio o figlioccia un pane a forma di animale, simbolo di forza, crescita e fertilità. 2. Una volta venivano regalati pane e dolci alle persone che per la festa di Ognissanti passavano di casa in casa con proverbi, poesie o canzoni in cambio dell’elemosina. A seconda della zona, poteva trattarsi di poveri o di bambini; in alcuni posti i mendicanti si travestivano. 3. Nel giorno di Santa Caterina, il 25 novembre, secondo una vecchia superstizione, tutte le ruote dovrebbero riposare, quella del mulino così come quella della bicicletta. 4. Nella notte più lunga dell’anno, il 21 dicembre, venivano preparati gli zelten. Chi rimaneva in ascolto accanto al forno, poteva prevedere il futuro: sentir cantare e fischiare significava fortuna, piangere e pregare invece sfortuna.
COLOPHON © 2018 Franziskaner Bäckerei GmbH Editore: Franziskaner Bäckerei GmbH, Bolzano, T 0471 976443 Redazione, revisione e traduzione: Cooperativa Ex Libris, Bolzano Foto e grafica: Franziskaner Bäckerei GmbH | Stampa: Fotolito Varesco
Illustrazione: Shutterstock
L’atterraggio della fetta di pane e burro
È SCIENTIFICAMENTE PROVATO: una fetta di pane che cade sul pavimento ha maggiori probabilità di atterrare sul lato imburrato. Secondo la scienza, la colpa sarebbe dell’altezza del tavolo. Dal momento che generalmente la fetta di pane è appoggiata sul tavolo con il lato imburrato rivolto verso l’alto, quando una persona la sospinge inavvertitamente oltre il bordo del tavolo, è proprio il lato superiore a ruotare verso il basso. L’accelerazione rotazionale fa in modo che, cadendo, la fetta ruoti lentamente su se stessa. Se la fetta di pane partisse da un tavolo alto due metri, farebbe un giro completo concludendo l’atterraggio sul lato giusto.