Genius Loci n. 1 Aprile 2008

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CITTÀ DI FIUMICINO

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APRILE 2008


INDICE Presentata la Guida Naturalistica della Riserva Statale del Litorale Romano La coscienza dell’appartenenza al territorio è il primo passo verso la sua valorizzazione Efficace l’impegno del Comune di Fiumicino

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Quasi assente l’uomo nel Mesolitico Litorale Romano: da oasi incontaminata a terreno agricolo e pascolo Prima estesa metamorfosi con l’Impero Romano

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Primo itinerario suggerito Architettura della natura e dell’uomo a Fregene Patrimonio inestimabile alle porte di Roma

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Un corso e un gioco per il coinvolgimento attivo della cittadinanza Il comportamento responsabile nasce dalla conoscenza “Rilevatori ambientali” ed “Eco-squad”: due nuovi progetti del Comune di Fiumicino p. 7 Hanno collaborato: Floriana Cicatiello, Micaela Conterio, Ernesto Dello Vicario e Regina Geloso.

PRESENTAZIONE Come ha chiarito quel profondo conoscitore della mitologia indoeuropea qual è stato Georges Dumézil, nella religione romana Genius era il nume tutelare proprio di ogni individuo (“La religione romana arcaica” - 1977). Come gli uomini, anche uno Stato, una Città, un Luogo, avevano uno spirito protettore, rappresentato iconograficamente, per lo più, da un serpentello. “Genius Loci” è il titolo che abbiamo scelto per questo Periodico, dove si raccoglieranno quegli elementi storico-ambientali che caratterizzano il territorio del Comune di Fiumicino, al fine di scoprirne l’identità culturale, presupposto indispensabile per formare una coscienza civica, nazionale ed europea. Questo principio assume maggior validità per i cittadini di Fiumicino, Comune che solo di recente (L. R. n. 25/1992) ha avuta riconosciuta la propria autonomia amministrativa, pur insistendo su un’area che affonda le proprie radici storiche nella civiltà italica e romana. La riforma del Titolo V della Costituzione, decentrando molte funzioni ai Comuni, assegna loro un forte ruolo nel governo del territorio per lo sviluppo economico, il benessere sociale e la qualità della vita, a favore delle comunità amministrate, ossia di svolgere il ruolo di Genius Loci. Ci auguriamo, pertanto, che questo agile strumento di comunicazione, rivolto ad un vasto pubblico, riesca a far emergere e valorizzare le peculiarità del territorio del Comune di Fiumicino, con la consapevolezza, comunque, che solo promuovendo azioni in equilibrio tra gli elementi naturali e quelli culturali, ovvero congeniali alla sua identità, si eviterà di far irritare e, quindi, dileguare il Genius Loci... Assessore alle Politiche Ambientali e Turistiche del Comune di Fiumicino Ing. Pasquale

Proietti


Presentata la Guida Naturalistica della Riserva Statale del Litorale Romano

La coscienza dell’appartenenza al territorio è il primo passo verso la sua valorizzazione Efficace impegno del Comune di Fiumicino di Micaela Conterio e Floriana Cicatiello

Forse non tutti i Laziali sanno quali e quante meraviglie riserva il proprio territorio, la cui riscoperta è diventata l’obiettivo principale del Comune di Fiumicino. In particolare, l’Area Ambiente e Turismo ha realizzato la prima “Guida Naturalistica della Riserva Statale del Litorale Romano”. Il cofanetto, pratico e maneggevole, comprende oltre alla Guida naturalistica, la Carta della Riserva e una Brochure con interessanti Itinerari naturalistici e storico-archeologici. Non bisogna dimenticare, infatti, che questa Guida è dedicata a una zona, quella del litorale romano e del paesaggio agrario di Maccarese ed Ostia, designata come Riserva e, conseguentemente, Area protetta, da un Decreto Ministeriale del 1996. L’area ricopre una superficie complessiva di circa 15.900 ettari, di cui 8.150 nel comune di Roma e 7.750 nel comune di Fiumicino. Si sviluppa lungo la costa tirrenica dalla Marina di Palidoro alla spiaggia di Capocotta, racchiudendo la fascia pianeggiante costiera, e si spinge nell’entroterra, comprendendo le zone di Castel di Guido e Macchiagrande di Galeria, le sponde del Tevere, fino al Raccordo Anulare. I confini nell’entroterra risultano molto complessi perché includono tutte le aree di rilevanza naturalistica, che necessitano, quindi, di un livello maggiore di tutela, e quelle che, sebbene parzialmente antropizzate, ne richiedono un grado inferiore per la loro funzione di connessione ecologica e di tutela del paesaggio. Scopo precipuo è la salvaguardia di luoghi originari sopravvissuti ai progressivi interventi dell’uomo, quali bonifiche, disboscamenti, edificazioni di insediamenti residenziali e produttivi che nei secoli hanno trasfigurato gradualmente il territorio. Sono escluse dalla riserva quelle aree fortemente urbanizzate (Ostia, Fiumicino, Focene, Fregene e Passoscuro), quelle di espansione insediativa intorno all’aeroporto di Fiumicino e lungo il raccordo autostradale Roma-Fiumicino. Ne fanno parte, diversamente, tutte le zone agricole, una

fitta rete di valenze naturalistiche, storiche e archeologiche. Questo si spiega in quanto rappresentano segmenti degli ambienti naturali che suggeriscono un ritorno al passato, dal momento sono rimasti pressoché inalterati rispetto a 150 anni fa. Emerge, inconfutabilmente, una visione del paesaggio del tutto diversa, filtrata attraverso lenti che permettano di apprezzare il valore di piante, animali e resti storici che devono continuare a contraddistinguere questo territorio. Tutela e valorizzazione del patrimonio, quindi, tra le finalità primarie. La regione interessata, infatti, vanta una dimensione storica-archeologica-culturale di non poco conto. Chiare, dunque, sono le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a intraprendere un percorso di divulgazione e di promozione del territorio: tutela dei valori paesistici e realizzazione di programmi di educazione ambientale. Anche questa “oasi”, come molte altre in Italia sta correndo il rischio di smarrirsi: il fenomeno dell’urbanizzazione estrema, che interessa la capitale, seppur nelle zone periurbane, porta sensibilmente alla ribalta il pericolo di una ulteriore frammentazione degli ambienti naturali ancora esistenti e la conseguente fragilità ecologica di questa area. La Guida, scritta da Fulco Pratesi e Alessandro Bardi, vuole concorrere a riscoprire - e in alcuni casi a scoprire per la prima volta - le “gemme” incastonate nel territorio agricolo alle porte di Roma. Interamente curata dal Comune di Fiumicino e di facile consultazione, la Guida è destinata all’ambiente e a far risaltare le opportunità turistiche del territorio. La Riserva del Litorale Romano ha, infatti, la funzione basilare di custodire la peculiarità dei luoghi limitrofi a Fiumicino, in sostanza di orientare le politiche territoriali e le azioni strategiche verso uno sviluppo che sia realmente sostenibile in ambito ambientale, sociale ed economico. In questo senso, la Guida è stata organizzata in Sezioni distinte.

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La prima dedicata alla storia naturale e umana di questo territorio, a partire dall’antica morfologia fino all’attuale configurazione paesaggistica. La seconda riservata alle aree naturali protette, alle biodiversità che le abitano e alle geodiversità che le compongono, includendo anche gli aspetti storico-culturali presenti. L’ultima, infine, deputata a proposte di itinerari a piedi, in auto o in bicicletta. In aggiunta un vademecum di informazioni e indirizzi utili concorre a far gustare completamente il patrimonio naturale, culturale, storico e archeologico della Riserva. È un’occasione, questa, per osservare in maniera diversa l’ambiente agricolo e naturale nelle vicinanze di Roma, poiché il concetto di territorio, in realtà, rimanda a un’idea più ampia, quale quella di interconnessione, intesa come rapporti tra gli esseri che vi abitano e l’ambiente sul quale agiscono e concorrono a modificare. In questo senso, l’acquisizione della consapevolezza di tale interdipendenza (il nostro habitat), si rivela un imperativo irrinunciabile. Con un approccio diverso, quindi, si riesce a conseguire il senso di appartenenza, di riconoscimento, cioè, della relazione e del legame con il territorio. Ciò diventa possibile

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solo attraverso una più ampia divulgazione e condivisione delle informazioni. È questo, infatti, l’obiettivo prioritario del progetto che è sfociato in questa pubblicazione, nata attraverso la partecipazione e il coinvolgimento diretto della cittadinanza. L’impulso è scaturito proprio per favorire e stimolare la creazione di un rapporto responsabile tra i cittadini e il territorio, volto a non dissipare o disperdere il capitale inestimabile e impareggiabile delle tradizioni del passato e della storia del paesaggio. Anche salvaguardare e gestire con oculatezza le risorse disponibili per tramandarle alle generazioni future, è l’altro obiettivo che giustifica pienamente la pubblicazione che spazia dalla nozionistica di settore, alla trattazione dei temi maggiormente affascinanti, al portale web. La conoscenza si rivela, dunque, il presupposto indispensabile e lo strumento basilare per la tutela degli ambienti naturali caratterizzanti il comune di Fiumicino, in particolare, e il Litorale Romano, in generale: le dune costiere, la macchia mediterranea, gli ambienti agricoli, le zone umide e gli ambienti fluviali; tutti habitat questi che sono ricchi di numerose specie floristiche e faunistiche.


Quasi assente l’uomo nel Mesolitico

LITORALE ROMANO: DA OASI INCONTAMINATA A TERRENO AGRICOLO E PASCOLO Prima estesa metamorfosi con l’Impero Romano

di Micaela Conterio

Per poter penetrare all’interno dell’antro della riscoperta della valenza e della rilevanza del territorio della Riserva Naturale del Litorale Romano e schiudere lo scrigno contenente un tesoro dal valore inestimabile, abbiamo pensato di accompagnare metaforicamente il lettore lungo un cammino immaginario che si snoderà a partire da questo numero. Il terreno da esplorare è squisitamente composito, a seconda della tipologia di occhiali (intesi come predisposizione e stato d’animo) che ci mettiamo, quale filtro per conoscere la realtà. Vista la complessità e l’eterogeneità delle tematiche da affrontare, si è ritenuto opportuno articolare le questioni in appuntamenti cadenzati e progressivi. La prima lente che intendiamo indossare non può che essere quella colorata dalla storia e memoria del territorio, offrendo in due tappe un rapido excursus di questa area, da quando

cervi e caprioli, cinghiali e lepri, tori selvatici e castori, gru e oche selvatiche, anitre e cicogne. E l’uomo? È stato stimato che la presenza umana fosse veramente esigua (una persona ogni 800 ettari, circa 18-20 individui disseminati sui 15.000 ettari dell’attuale Riserva), e che si limitasse a servirsi di ciò che la natura offriva (bacche, radici, foglie, erbe, frutti selvatici, lumache, testuggini, ricci, molluschi marini e prede cacciate). Sono state rinvenute in zona punte di freccia in selce e canoe preistoriche scavate in un tronco d’albero. Con un salto di circa 3.500 anni ci spostiamo nel Neolitico, quando (circa 6.500 a.C.) si verificano le migrazioni dall’Est europeo delle popolazioni Indoeuropee già dedite all’allevamento del bestiame e alle prime tecniche agricole. La diretta conseguenza, quindi, è una rapida trasformazione del paesaggio, tra cui l’abbattimento di buona parte della primitiva copertura

l’impatto dell’uomo era ancora insignificante fino ad oggi. Dobbiamo cioè risalire indietro fino alla fine del Mesolitico, a circa 10.000 anni fa, alla conclusione dell’ultima glaciazione. Come si presentava alla sguardo la riserva del litorale laziale? Un lungo tratto di spiaggia adornato da resti naturali lasciati dal mare (foglie e rizomi di posidonia, comunemente dette alghe, rami, conchiglie, ecc.) laddove la costa è più bassa. Addentrandoci un po’, un lembo di terra ricoperta di piante pioniere (cardi marini e pastinache dalle foglie coriacee e spinose, ciuffi di gramigna marina, pulvini di camomilla marina e gigli di mare). Spingendoci ancora più all’interno si staglia la duna, alle cui spalle si erge la macchia mediterranea (arbusti sempreverdi quali ginepri, mirti, rosmarini, ecc.). Alle spalle della duna, la grande foresta sempreverde con lecci, allori, oleastri, edera, pungitopi, felci, ecc. Le acque dolci, inoltre, provenienti dall’entroterra convogliano in aree specifiche a formare paludi e lagune salmastre con canneti foltissimi, acquitrini fioriti di ranuncoli d’acqua e, alle spalle, pioppi bianchi, ontani, salici, olmi e frassini. Un habitat naturale, dunque, perfetto per molte specie animali:

forestale per la necessità di pascoli invernali per le greggi. Ma la prima estesa metamorfosi subentra con l’Impero Romano. Quasi totale è l’eliminazione dell’antica vegetazione. Diverse le cause: la richiesta di suoli coltivabili e di pascoli per il bestiame, di legname per le costruzioni civili e navali e la creazione dei grandi porti sul Tevere, con gli insediamenti di Ostia e di Porto. In aggiunta, la presenza di ville, depositi e magazzini di merci, ostacolano la ricomparsa dell’habitat originario. Solo in seguito alla caduta dell’Impero Romano si riaffacciano, nei territori attraversati dal tratto finale del Tevere, gli antichi ecosistemi palustri e forestali. Nei secoli successivi l’area non subisce profonde trasformazioni anche per la presenza di numerosi acquitrini che rendono pressante il timore della malaria. D’estate, quindi, viene frequentata esclusivamente da braccianti al tempo della mietitura; mentre d’inverno viene calcata dalle greggi appenniniche in transumanza e dai cacciatori in cerca di selvaggina. L’oblìo secolare di queste terre è dovuto sia al pericolo della malaria che alla minaccia dei pirati Saraceni che dalle coste del Nord Africa hanno compiuto scorrerie lungo il litorale tirrenico fino al 1830, anno della conquista francese di Algeri.

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Primo itinerario suggerito

ARCHITETTURA DELLA NATURA E DELL’UOMO A FREGENE Patrimonio inestimabile alle porte di Roma

di Micaela Conterio

Se la Guida nasce con l’intento di raccontare la storia della Riserva del Litorale Romano e le sue valenze naturalistiche, gli Itinerari nella Riserva del Litorale Romano vogliono condurre per mano il visitatore all’interno della Riserva stessa, fornendo istruzioni per la visita dei luoghi peculiari e descrivendo i percorsi turistico-naturalistici e storicoarcheologici. Anche in questo caso si è pensato di affascinare e incuriosire il lettore presentando in ogni numero un itinerario diverso. La zona di Fregene è il nostro punto di partenza in questo viaggio lungo il litorale romano. L’itinerario proposto dal Comune di Fiumicino alterna momenti squisitamente immersi nelle ricchezze naturalistiche, con momenti dedicati alla visita di costruzioni architettoniche realizzate dall’uomo. Il punto di partenza è costituito dall’Oasi Macchiagrande di Focene, per proseguire in auto/bicicletta, Via Castellammare fino alla Pineta di Fregene e a piedi fino alla Torre di Primavera. In aggiunta si può arricchire l’itinerario con una passeggiata in bicicletta nel centro e sul Lungomare di Fregane, costellati da alcune ville dal fascino particolarmente accentuato. Istituita nel 1986 dal WWF, l’Oasi di Macchiagrande conserva le tracce degli ecosistemi presenti prima della grande bonifica di fine ’800. Il percorso si snoda per 4 km consentendo di cogliere i molteplici ambienti dell’area protetta con la presenza di cartelloni illustrativi, bacheche e strutture per l’approfondimento di temi specifici. La natura, in termini di flora e di fauna, è stata particolarmente generosa con questo territorio che si estende per circa 280 ettari. Nell’area racchiusa fra il litorale e la foresta si possono incontrare le specie vegetali pioniere tipiche degli arenili (cardi marini, gigli di mare, camomilla marina, erba medica marina, etc.), le piante della classica macchia mediterranea (ginepri, mirto, corbezzolo, lecci, eriche, rosmarino), rari pini marittimi, la foresta sempreverde (lecci, allori, pioppi bianchi, pini domestici,

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pungitopo e ciclamini). Questa zona è abitata da uccelli marini, quali gabbiano mediterraneo e gabbiano comune, cornacchie grigie, storni, falchi pescatori, nibbi bruni, capinere, usignoli, merli, conigli selvatici, volpi, faine, testuggini terrestri, istrici, tassi, ricci, ecc. La parte rimanente dell’Oasi (il 20% circa) si compone di una prateria seminaturale formata da piante erbacee (gramigna, finocchio selvatico e carota selvatica), di una foresta sempreverde (lecci, pioppi bianchi, allori, olmi, ontani neri e frassini), di una piccola pineta e di un paesaggio palustre più ampio (con cannucce di palude, mazzesorde, carici, ecc.). Questa parte è abitata da allodole, fringuelli, cardellini, passere mattugie, verdoni, cormorani, aironi cenerini, gallinelle d’acqua, anatre selvatiche, martin pescatore, lucertole, bisce d’acqua, testuggini palustri, ramarri, cefali e anguille. Seconda sosta è la Pineta di Frege-

ne, creata nel 1666 da papa Clemente IX, con i pini dell’Anatolia. Ad oggi, dopo l’intensa opera di bonifica e di edificazione insediativa, si è conservato integro solo il nucleo centrale della pineta monumentale, formata principalmente dalla foresta mediterranea sempreverde e lecci, in cui nidificano i picchi rossi maggiori e i picchi verdi. Terza tappa dell’itinerario è rappresentata dalla Torre Primavera, situata poco al di fuori dell’area maggiormente urbanizzata di Fregene ed eretta nel 1574 a protezione dalle scorribande saracene. Quarta e ultima tappa consigliata è una delle ville di Fregene. Gli anni ’30, infatti, hanno rappresentato per Fregene un momento molto florido in chiave di edificazioni di ville da parte dell’aristocrazia romana, che oggi è possibile visitare: Villa dei Pini dei prìncipi Borghese, oggi albergo-ristorante “Villa Gemma”, Villa La Busiriana, la Casa albero e Villa Ciardi.


Un corso e un gioco per il coinvolgimento attivo della cittadinanza

IL COMPORTAMENTO RESPONSABILE NASCE DALLA CONOSCENZA

“Rilevatori ambientali” ed “Eco-squad”: due nuovi progetti del Comune di Fiumicino di Micaela Conterio e Regina Geloso

Quanto il Comune di Fiumicino sia incisivo nell’opera di sensibilizzazione e di coinvolgimento diretto e attivo della cittadinanza è sotto gli occhi di tutti. Gli interventi attuati, infatti, sono stati rivolti alla informazione e formazione, in quanto la conoscenza diviene requisito indispensabile ed essenziale per una tutela degli ambienti naturali realmente efficace, come dimostrano i progetti messi in campo fino ad oggi. Il progetto “Rilevatori ambientali”, promosso dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione di Diritto all’Ambiente Corsi&Formazione, e fortemente voluto dall’Assessorato alle Politiche Ambientali e Turistiche, ha per obiettivo precipuo il ripristino del legame tra la popolazione e il proprio territorio. La creazione di volontari con il compito di monitorare regolarmente la situazione territoriale, sotto la diretta supervisione degli Uffici comunali, coadiuvati dalla polizia statale e locale. Sotteso è l’intento condiviso di adeguarsi alle ricorrenti richieste di salvaguardia ambientale che scaturiscono all’interno di un ecosistema composito, qual’è quello del litorale romano, ricco di habitat diversificati (dune costiere, macchia

mediterranea, ambienti agricoli, zone umide e ambienti fluviali). Per realizzare un progetto così ambizioso è stato indispensabile attivare un corso di formazione professionale mirato a offrire strumenti normativi e procedurali e conoscenze generali per la gestione delle attività di monitoraggio e tutela ambientale e dei contenuti delle norme di settore. Formati sui reati ambientali da una équipe di docenti coordinata dal Magistrato di Cassazione, Maurizio Santoloci, circa cento volontari hanno ricevuto alla fine del corso un Attestato di partecipazione e un Diploma di merito, in base alla valutazione del test finale sostenuto. Dopo la prossima consegna del tesserino di riconoscimento, i rilevatori ambientali avvieranno la loro attività di sorveglianza del territorio comunale, incentivando, quindi, la creazione di un’azione sinergica tra cittadinanza attiva, amministrazione locale e polizia giudiziaria ambientale. Un altro progetto meritevole di menzione è indubbiamente “Eco-Squad”, un videogioco pensato per insegnare ai bambini delle scuole primarie e secondarie di 1° grado il rispetto del territorio e la conoscenza del patrimonio paesaggistico della Riserva Naturale del Litorale Romano. Grazie a schede esplicative sulle aree di maggior interesse, con una grafica e un linguaggio facilmente comprensibili, ma al contempo invitanti, i più piccoli vengono

accompagnati per mano nella scoperta delle tematiche ambientali, con lo scopo di accrescere la conoscenza e consapevolezza nei confronti del territorio. Gratuitamente disponibile on line (sul sito www.ecosquad.it), si prefigge di ampliare il numero di cittadini direttamente coinvolti nella gestione sostenibile dell’ambiente attraverso un percorso di formazione di un piccolo rilevatore ambientale virtuale. La missione del gioco consiste nell’avanzare all’interno di una zona boschiva (la Riserva del Litorale Romano) dotati di una pistola ad acqua, con l’intento di ripulirla dall’inquinamento (immondizia, copertoni abbandonati, nuvole di smog) e di liberare gli animali che la popolano. I giovani giocatori, superato l’ultimo quadro, riceveranno un attestato virtuale di Rilevatori ambientali onorari. Entrambe le iniziative, quindi, intendono stimolare la formazione di una vera a propria coscienza ambientale, che veicoli la sostenibilità come priorità all’ordine del giorno dei nostri comportamenti. L’intento vuole essere quello di imprimere un cambiamento di coscienza così profondo da determinare un cambiamento di percezione, di interpretazione e, dunque, di modus vivendi. In questo senso, il messaggio lanciato deve comunicare la fiducia in possibilità nuove per l’avvenire e sviluppare nell’uomo la volontà di agire e di modificare abitudini e stili di vita, spesso insostenibili.

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G IUS LOCI

Comune di Fiumicino - Area Ambiente e Turismo Via del Buttero, 3 - 00054 Fiumicino loc. Maccarese Ufficio Turismo - 06 619940728 Comunicazioni - 06 619940745 Segreteria Assessore - 06 619940738 Centro di Educazione Ambientale (C.E.A.) - 06 619940729 servizio.ambiente@fiumicino.net ambiente.turismo@fiumicino.net www.fiumicino.net


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