Free Service srl Edizioni - Falconara M. (AN) - Supplemento n. 1 al n. 6 Giugno 2010 di Regioni&Ambiente - Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DGB Ancona
periodico
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GIUGNO 2010
In copertina: Fermo; in retrocopertina: Ancona - Teatro delle Muse (foto Maurizio Rillo)
INDICE Bandiere Blu Dopo la Liguria e a pari merito con la Toscana, le Marche al secondo posto in Italia per numero di bandiere blu 16 Bandiere Blu alle Marche Pulizia dell’acqua e della spiaggia, sicurezza e qualità dei servizi offerti. Queste le caratteristiche delle località balneari marchigiane premiate dalla Federazione per l’educazione ambientale di Silvia Barchiesi p. 4 Proclamati i vincitori della XII edizione del Premio Nazionale per l’editoria verde, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia Un libro per l’Ambiente 2009-2010 “L’isola delle Balene” di Michael Morpurgo e “Il Professor Varietà” di Luca Novelli i due vincitori del Premio. Ma vera trionfatrice dell’iniziativa si conferma la giuria di piccoli lettori. di Silvia Barchiesi p. 5 Camera di Commercio Nel corso dell’VIII Giornata dell’Economia la Camera di Commercio lancia la proposta di una riconversione ambientale dell’economia locale Arriva dal verde la spinta all’economia dorica Sostenibilità e responsabilità sociale, la ricetta per uscire dalla crisi e rilanciare le piccole e medie e imprese di Silvia Barchiesi p. 6 SOGENUS SPA In venti anni migliaia di studenti hanno visitato gli impianti di smaltimento rifiuti SO.GE.NU.S. s.p.a. di Eddy Ceccarelli
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SO.GE.NU.S. S.P.A. interamente pubblica al servizio del suo territorio e dei marchigiani di Eddy Ceccarelli
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ARPA MARCHE Il nuovo Regolamento Emas e l’attività di controllo dell’ARPAM di Gisberto Paoloni p.
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COSMARI Raccolta differenziata dei rifiuti: sfondato il muro del 60% in provincia di Macerata Nuovo record ottenuto dal Cosmari con la raccolta “Porta a “Porta” di Luca Romagnoli
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Adriatica Oli S.r.l. 150 comuni attivi nella raccolta degli oli vegetali esausti a cura della Dott.ssa Giusi Tanoni
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CONSULENZE IN: AMBIENTE - SICUREZZA SUL LAVORO - ALIMENTI
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LABORATORIO ANALISI CHIMICHE FISICHE E MICROBIOLOGICHE ACCREDITATO SINAL
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CONSULENZA PER LA CERTIFICAZIONE ISO 9000 - ISO 14000 - OHSAS 18001
BANDIERE BLU
Dopo la Liguria e a pari merito con la Toscana, le Marche al secondo posto in Italia per numero di bandiere blu
16 BANDIERE BLU ALLE MARCHE Pulizia dell’acqua e della spiaggia, sicurezza e qualità dei servizi offerti. Queste le caratteristiche delle località balneari marchigiane premiate dalla Federazione per l’educazione ambientale di Silvia Barchiesi
Quanto a qualità delle acque e delle spiagge, le Marche non hanno nulla da invidiare alle altre località balneari italiane. Anzi, tutt’altro. Sono, infatti, 16 le “Bandiere Blu” 2010 assegnate alle Marche dalla Federazione per l’Educazione Embientale (FEE) come riconoscimento alle località con i litorali che più si distinguono per la qualità delle acque, della costa, dei servizi e delle misure di sicurezza, oltre che per l’educazione ambientale. Con ben 16 Comuni costieri marchigiani “promossi” a pieni voti dalla FEE per qualità delle acque di balneazione e dei servizi offerti, le Marche si collocano al secondo posto della classifica nazionale, dopo la Liguria e a pari merito con la Toscana, per numero di vessilli “conquistati”. Da nord a sud, il litorale regionale, dall’offerta turistica balneare diversificata e variegata grazie ai suoi 180 km di costa, spiagge di varie tipologie e ai suoi 9 porti turistici, brilla per la qualità e fa così il pieno di riconoscimenti. Tra le località premiate figurano infatti: Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo (PU); Senigallia, AnconaPortonovo, Sirolo Numana (AN); Porto Recanati, Potenza Picena, Civitanova Marche (MC); Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto Del Tronto (AP). Ad essere premiate anche quest’anno sono state quelle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti e nelle quali le Amministrazioni si sono impegnate a migliorare lo stato dell’ambiente, promuovendo un turismo sostenibile, anche mediante attività di Educazione Ambientale, rivolte alle scuole, ai turisti ed ai cittadini con l’organizzazione di convegni, mostre e formazione attinenti alle problematiche ambientali. A finire sotto esame sono stati anche alcuni indicatori relativi alla gestione ambientale: l’esistenza ed il grado di funzionalità degli impianti di
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depurazione; lo smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione di rifiuti, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi; le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la possibilità di accesso al mare per tutti i fruitori senza limitazioni. Insomma, la valutazione della Federazione per l’Educazione Ambientale si basa su di un “paniere” di beni e servizi che si differenzia dalle “Vele” di Legambiente. L’assegnazione delle “Bandiere Blu”, pertanto, non identifica necessariamente i luoghi che offrono il mare più pulito, ma quelli che attuano una politica ambientale che promette la creazione di spazi più puliti, dal mare alla spiaggia. Qualità dell’ambiente e dei servizi è, quindi, il mix alla base dei riconoscimenti assegnati dalla FEE e, allo stesso tempo, la formula vincente dell’offerta turistica balneare regionale. “Siamo una Regione virtuosa, riconosciuta a livello internazionale. Vantiamo un riconoscimento che attesta le infinite qualità delle Marche, del territorio e del mare, delle spiagge e delle coste, delle strutture ricettive e dei servizi d’accoglienza. É un premio, quindi, a ciò che determina le scelte dei turisti sempre più selettivi e sensibili alla tutela del paesaggi”. Così l’Assessore regionale al Turismo, Serenella Moroder ha commentato e giustificato l’assegnazione di ben 16 Bandiere Blu alle Marche. “Questo importante riconoscimento è anche la testimonianza - ha aggiunto l’Assessore Moroder - di un buon lavoro svolto in sinergia tra istituzioni, Regione, Province e Comuni, insieme alle associazioni di categoria e agli operatori locali. La Regione crede e investe fortemente in questa azione congiunta a favore dell’ambiente e del turismo,
che rappresenta il secondo motore di sviluppo. Con queste 16 bandiere festeggiamo un attestato graditissimo, il miglior augurio per la prossima stagione balneare”. Ad esprimere soddisfazione per il prestigioso riconoscimento è stato anche l’Assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati: “Non solo un premio, ma una certificazione ambientale a tutti gli effetti dato che il riconoscimento della Bandiera Blu avviene dopo un esame rigoroso delle caratteristiche della località, sulla base di numerosi parametri riconducibili alla qualità delle acque, della costa e degli approdi, ai servizi messi a disposizione di residenti e turisti, alle misure di sicurezza e alle iniziative attivate per l’informazione e l’educazione ambientale”. “La questione dell’ambiente – ha aggiunto Donati - è una delle variabili più incisive nelle scelte delle località turistiche. Per questa ragione, abbiamo lavorato con determinazione per rinsaldare il legame tra turismo e ambiente. Vogliamo mantenere questi risultati con tutte le azioni necessarie come l’attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti, la difesa dei fiumi dalla sorgente alla foce, il servizio di assistenza e salvataggio ai bagnanti in tutte le spiagge, la costituzione dei Comitati dei Comuni per le Bandiere Blu fino alle attività di eco-school che coinvolgono gli studenti”.
Proclamati i vincitori della XII edizione del Premio Nazionale per l’editoria verde, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia
UN LIBRO PER L’AMBIENTE 2009-2010 “L’isola delle Balene” di Michael Morpurgo e “Il Professor Varietà” di Luca Novelli i due vincitori del Premio. Ma vera trionfatrice dell’iniziativa si conferma la giuria di piccoli lettori. di Silvia Barchiesi
“Un libro può rappresentare molto! Può celare oscuri misteri o nascondere tesori pronti per essere scoperti. In un libro si possono trovare luoghi sconosciuti o riscoprire paesaggi smarriti nella memoria. Da un libro possono nascere speranze e prendere vita sogni. Un libro può essere un amico prezioso.” È una dedica, ma anche un auspicio quello della XXII edizione del Premio Nazionale “Un Libro per l’Ambiente”, il concorso per editoria verde promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia, con il contributo e il patrocinio della Regione Marche, Provincia di Ancona, Provincia di Macerata, Provincia di Pesaro-Urbino, Provincia di Fermo, Provincia di Ascoli Piceno, Comune di Ancona, Comunità Montana Esino-Frasassi - Parco Gola della Rossa e Parco del Conero, Comunità Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino e Ufficio Scolastico Regionale. In gara 115 titoli in rappresentanza di 52 case editrici, suddivisi in due sezioni (narrativa e divulgazione scientifica); una giuria d’eccezione composta da 1500 piccoli lettori, tra gli 8 e i 14 anni, provenienti da 85 classi di scuole primarie e secondarie di 15 Comuni della Regione: sono questi i numeri di un’edizione che ha visto i piccoli giurati marchigiani cimentarsi nella lettura, valutazione e votazione delle opere in gara. Sempre loro hanno proclamato, tra ben 6 finalisti, i due libri vincitori dell’edizione 2009-2010: “L’Isola delle Balene” di Michael Morpurgo per la sezione Narrativa e “Il Professor Varietà” di Luca Novelli per la divulgazione scientifica. A rubare l’attenzione della giovane giuria sono stati, così, un’avventura per difendere le balene e la biodiversità, nel caso del primo libro e un racconto fantastico sulle attuali emergenze ambientali e la difesa delle biodiversità degli ecosistemi nel caso del secondo. La motivazione della vittoria? A fornirla agli autori stessi, nel corso di un incontro, dal sapore di festa, svoltosi lo scorso 25 maggio al Palarossini di Ancona, sono stati proprio i piccoli lettori che li hanno prima votati e poi “interrogati”: “si tratta di libri che fanno riflettere sui problemi ambientali e sociali, affrontano l’attualità, ma divertendo e stimolando la fantasia”. Insomma, libri e autori avrebbero centrato in pieno lo scopo del Premio lanciato da Legambiente.
“Questo concorso – ha dichiarato il Sindaco di Ancona Fiorello Gramillano – è molto importante, perché ha una capacità riconosciuta ormai da anni di trasmettere ai ragazzi l’entusiasmo per la lettura e perché indirizza questo entusiasmo verso temi che sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo di una società sempre più accogliente e a misura d’uomo, in cui la tutela e il rispetto dell’ambiente rivestono un ruolo fondamentale”. Dello stesso parere è l’Assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Ancona, Andrea Nobili che ha dichiarato: “I libri per i ragazzi hanno una funzione formativa strategica: un bambino che legge diventerà un adulto più consapevole. Questa iniziativa, inoltre, ha un valore aggiunto, poiché pone l’accento sul protagonismo e sul senso critico dei ragazzi stessi”. Sulla stessa linea ha proseguito anche Lanfranco Giacchetti, Presidente dell’Ente Parco del Conero: “Il Parco del Conero è felice di collaborare con Legambiente a questa iniziativa di notevole spessore che riguarda i ragazzi, la cui corretta formazione farà di loro adulti consapevoli ed attenti verso l’ ambiente. Quest’anno inoltre, Un libro per l’ Ambiente ha un valore aggiunto perché il 2010 è l’anno delle biodiversità, un tema che ci sta particolarmente a cuore in quanto la sua tutela rappresenta la sopravvivenza del pianeta. La cultura e la sensibilità ambientale non può quindi che partire dai nostri giovani che rappresentano il futuro ed il Parco del Conero non poteva essere fuori da questa dinamica”. “Dodici anni fa - hanno rivelato Leonello Negozi e Marcella Cuomo, rispettivamente Responsabile e Coordinatrice del premio per Legambiente Marche - quando Legambiente ha lanciato questo concorso, è iniziato tutto come una grande scommessa. La consapevolezza e l’importanza che riveste l’ambiente nella crescita culturale e sociale di una società era ancora ben lontana da quella che invece abbiamo riscontrato in questi ultimi anni. Ormai il premio è un appuntamento che gli studenti, i veri grandi protagonisti di questa esperienza, attendono con impazienza e ogni anno la corsa alla scoperta del vincitore diventa sempre più emozionante. In questa edizione abbiamo incontrato giovani elettori preparatissimi e coinvolti, segno che la sensibilità ambientale continua a crescere, come questo concorso”.
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CAMERA DI COMMERCIO
Nel corso dell’VIII Giornata dell’Economia la Camera di Commercio lancia la proposta di una riconversione ambientale dell’economia locale
ARRIVA DAL VERDE LA SPINTA ALL’ECONOMIA DORICA Sostenibilità e responsabilità sociale, la ricetta per uscire dalla crisi e rilanciare le piccole e medie e imprese di Silvia Barchiesi
La Green Economy come ricetta per uscire dalla crisi, rilanciare l’economia e creare nuova occupazione: l’idea di un’economia “verde” contagia anche la Camera di Commercio di Ancona che guarda alla sostenibilità come ad un volano di sviluppo e auspica una riconversione in chiave “green” dell’economia locale. La proposta è stata lanciata dall’Ente camerale dorico in occasione dell’VIII Giornata dell’Economia, lo scorso 14 maggio ad Ancona, a seguito di un’approfondita analisi volta a fotografare l’economia nella Provincia di Ancona. È proprio da una fotografia a tinte fosche che evidenzia un’economia provinciale in forte sofferenza, con un tasso di crescita negativo delle imprese iscritte all’ente camerale (- 0,15%), una riduzione delle esportazioni (-26,6%) e un tasso di disoccupazione in crescita (dal 3,8% del 2008 al 5,8% del 2009), che scaturisce la proposta della svolta e del conseguente rilancio: “il modello produttivo cui siamo soliti fare riferimento nelle nostre analisi
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va aggiornato - ha detto il Presidente della Camera di Commercio di Ancona, Rodolfo Giampieri, in apertura dell’incontro - introducendovi fattori di competizione nuovi ed elementi di innovazione radicale, a partire dalla necessità di rendere sostenibile lo sviluppo dei prossimi anni”. Parole queste che fanno da eco a quelle del Presidente della Commissione Europea Manuel Barroso e che spingono verso lo stesso obiettivo: “promuovere una crescita intelligente, creare opportunità di lavoro, orientare la nostra società verso un futuro sostenibile”. Le previsioni e le attese su scala nazionale sono, infatti, allettanti e incoraggianti. È quanto si legge nel Rapporto “Lotta ai cambiamenti climatici, efficienza energetica e fonti rinnovabili: gli investimenti, le ricadute occupazionali e le nuove professionalità”, realizzato dall’Osservatorio Energia e Innovazione dell’IRES-CGIL: “In termini di valore aggiunto si stima che l’industria italiana potrà realizzare un fatturato
medio annuo compreso tra i 2,5 e i 5,5 miliardi di euro l’anno per i prossimi dieci anni”. Per non parlare delle ricadute occupazionali. Secondo le proiezioni IRES, da oggi al 2020 è atteso un incremento occupazionale di 12.000 unità nette permanenti che potrebbero raggiungere le 60.500 unità, considerando l’occupazione indiretta e temporanea. Anche la Commissione Europea ha provato a misurare l’impatto di una politica energetica responsabile sulla crescita economica e sull’occupazione: entro il 2020 nei 27 Paesi membri dell’Unione europea sono attesi oltre 400 mila posti di lavoro solo nel settore delle energie rinnovabili. Sebbene non siano disponibili dati relativi alla Provincia di Ancona, è probabile che anche il sistema economico dorico venga travolto da questa rivoluzione. Il dibattito sulla “green economy” come opportunità per uscire dalla crisi, oltre che su scala nazionale e internazionale,
riecheggia quindi ad Ancona, dove già si intravedono i primi segnali positivi che vanno nella direzione auspicata dal Presidente della Commissione Europea: - la produzione pro capite di energia solare da impianti fotovoltaici è pari a 16,25W contro i 7W a livello nazionale; - ulteriori investimenti sono stati pianificati in altre tipologie di energie alternative (in particolare nell’eolico e nel biogas) all’interno del Piano Energetico e Ambientale Regionale che prevede un aumento della produzione di energie rinnovabili e la messa in atto di una serie di azioni diffuse per rendere più efficiente il consumo di energia; - si stanno diffondendo anche i cosiddetti “brevetti verdi”, ovvero quelle innovazioni che, da un’analisi del titolo tecnico delle domande, hanno un riscontro positivo per l’ambiente secondo i principi di eco sostenibilità ambientale, risparmio energetico ed energie rinnovabili (nel 2009 ne sono stati presentati 17, nel 2006 erano stati solamente 2); - aumenta la spesa regionale dedicata alla Ricerca & Sviluppo e l’incidenza del personale: dei 271 milioni di euro investiti nel 2007, oltre la metà proviene proprio dal mondo industriale, grazie ad una crescita su base annua del 25%. Il numero degli occupati è passato da 3.700 a 4.300 unità in un
solo anno, delineando anche in questo caso una performance brillante. Anche la Camera di Commercio di Ancona ha fatto la sua parte. Molte delle iniziative promosse dall’Ente camerale dorico nel 2009 spingono infatti verso un’economia “green”. Tra queste rientrano importanti traguardi: - la Scuola EMAS, la prima in Italia istituita da una Camera di Commercio, prepara Consulenti e Revisori Ambientali, ovvero figure professionali in grado di assistere enti ed imprese nella realizzazione del proprio sistema di gestione ambientale e guidarle verso un’ottimizzazione dei consumi e della gestione dei costi di produzione; - la registrazione ambientale EMAS conseguita dall’Ente che qualifica ulteriormente la sua azione verso la qualità e l’attenzione all’ambiente; - il nuovo Regolamento della Camera di Commercio di Ancona recentemente approvato che prevede la concessione dei contributi alle PMI per l’adozione di sistemi di gestione ambientale, responsabilità sociale e (da quest’anno) salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In questi anni, 72 imprese hanno avuto accesso al finanziamento a fondo perduto messo a disposizione della Camera per supportare i processi di certificazione ambientale, con un contributo complessivo di oltre 360 mila euro. Insomma, Ancona è sulla buona strada, ma il cammino verso un’economia verde è ancora lungo. “Occorre, comunque, guardare con la massima obiettività e ponderazione al futuro, facendoci forti della consapevolezza che la grande frattura generata dalla crisi economica di questi anni lascerà segni indelebili con cui fare i conti”. È quanto ha detto il Presidente della Camera di Commercio dorica, Rodolfo Giampieri che, in apertura del Convegno ha annunciato la necessità di un cambio di rotta per l’economia locale: “Niente sarà più come prima. Ci si attende, quindi, un atteggiamento rigoroso e responsabile”. “S’impone un cambio di paradigma - ha ribadito nel suo intervento il Prof. Antonio Tencati, Professore di Economia e Gestione delle imprese all’Università Bocconi di Milano - è necessario rendere la responsabilità sociale approccio strategico per la sostenibilità . Attraverso
un forte orientamento alla sostenibilità la Regione Marche può riconfermare la propria posizione d’eccellenza nei mercati internazionali, consolidando e rafforzando dinamiche innovative emergenti. In particolare, grazie a logiche collaborative che coinvolgano imprese, soggetti pubblici e società civile, i distretti e le aree leader nella provincia di Ancona devono costituire veri e propri sistemi territoriali in grado di presidiare tre possibili linee di sviluppo tra loro interconnesse: la qualità della vita (ad esempio, sistema casa e fonti rinnovabili), le filiere tipiche (ad esempio, agroalimentare di qualità e tessile - abbigliamento) e il territorio sostenibile (ad esempio, turismo e infrastrutture). Solo attraverso uno sforzo congiunto - orientato a forme di innovazione capaci di costruire i mercati di domain – ha concluso il Prof. Tencati - si può superare la crisi e rilanciare lo sviluppo territoriale”. L’economia dorica necessita di ripartire dal “verde”, ma anche dalla “rete”. A sostenere la necessità di una maggior coesione è stato lo stesso Presidente Giampieri: “oggi più che mai c’è bisogno unità per guardare al futuro. Per sostenere uno sviluppo sostenibile, occorre muoversi insieme e dialogare”. L’appello è ai rappresentanti degli istituti di credito, perché rafforzino il legame con le imprese, alle stesse imprese affinché inizino a pensare alla “filiera verde” come a un nuovo elemento aggregante di distretto, alle istituzioni pubbliche e alle associazioni di categoria affinché, grazie ai cosiddetti “acquisti verdi”, possano orientare sempre di più il mercato verso soluzioni e prodotti ecocompatibili e attraverso il loro sostegno possano favorire quelle “reti di imprese” in grado di ridare slancio competitivo e forza contrattuale alle piccole e medie imprese. Di qui l’invito del Presidente Giampieri ad una “responsabilità sociale collettiva” anche da parte delle imprese: “Diventa necessaria una responsabilità sociale collettiva, e non più individuale, che faccia forza proprio sull’appartenenza comune allo stesso territorio, alla voglia di contribuire alla sua crescita senza dimenticarne la tutela, salvaguardando l’iniziativa imprenditoriale con regole certe di competizione e assumendo il territorio stesso come risorsa essenziale per lo sviluppo e come elemento chiave nella definizione dei nuovi distretti”.
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SOGENUS SPA
IN VENTI ANNI MIGLIAIA DI STUDENTI HANNO VISITATO GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI SO.GE.NU.S. S.P.A. di Eddy Ceccarelli Presidente SO.GE.NU.S. S.p.a.
Presidente neo-eletta di SO.GE.NU.S. Spa ho voluto conoscere e ‘visitare’ il gioiello di gestione ed esperienza che mi è stato affidato. La natura, anche all’impianto discarica, offre ginestre, papaveri, rose canine. Colori e vivacità! ‘Dai diamanti non nasce niente… dal letame nascono i fior’ canta De Andrè. Con l’inizio dell’anno scolastico riprendono inoltre le visite di istruzione di tanti studenti presso l’impianto smaltimento rifiuti gestito da SO.GE.NU.S. Altra vivacità che ci piace accogliere, come sempre!! Gli Istituti Scolastici di ogni ordine della nostra Regione, inseriscono annualmente nelle loro programmazioni la visita agli impianti SO.GE.NU.S. S.p.a. di Maiolati Spontini. Le scuole mostrano massima attenzione ai percorsi formativi che riguardano l’ambiente per far crescere i giovani in una maggior consapevolezza della sua tutela e delle azioni necessarie a realizzarla. In questa logica si inseriscono le ‘ visite di istruzione’ che rappresentano un valore aggiunto rispetto alla semplice informazione sul ciclo dei rifiuti. SO.GE.NU.S. S.p.a. è sempre più consapevolmente orientata a fornire all’utenza più vasta il massimo della comunicazione e dell’apertura. Le visite dei cittadini e degli studenti in particolare non rappresentano solo un obbligo di trasparenza esercitato con la più ampia disponibilità, ma anche motivo di grande soddisfazione. Gli studenti manifestano interesse e curiosità durante le visite guidate dal nostro personale specializzato. Sono assolutamente da apprezzare la qualità e il livello di approfondimento e articolazione dei progetti di studio e
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ricerca, di analisi e sintesi che le scuole sistematicamente ci inviano quali ‘prove’ della consapevolezza ambientale raggiunta. Le relazioni mostrano studenti capaci di osservare con occhio attento e critico sia l’ambiente circostante che i processi di lavorazione. Per So.ge.nu.s. S.p.a. lo spirito critico dei ragazzi, le loro valutazioni costituiscono una conferma in positivo della qualità del lavoro svolto, confortandoci anche sul piano dell’impegno. La conoscenza dei processi lavorativi, dell’organizzazione aziendale, delle modalità di tutela dell’ambiente interno ed esterno all’impianto avvicina gli utenti produttori di rifiuti all’azienda preposta al loro smaltimento e riciclaggio. Questo favorisce maggior consapevolezza della complessità esistente dietro al gesto di gettare il superfluo (i rifiuti) e rende più attenti, consapevoli e protagonisti verso la tutela del paesaggio, delle città, dei luoghi di lavoro e di studio. La qualità della vita dipende anche dallo stile di vita che scegliamo di darci! Desideriamo ringraziare le scuole, i lori dirigenti, gli insegnanti per quello che sanno mettere in campo, i giovani ed i ragazzi per l’interesse, l’attenzione e lo scrupolo che manifestano.
Sede legale ed operativa: via Cornacchia, 12 - 60030 Moie di Maiolati Spontini (Ancona) Tel. 0731 703418 - 703008 - Fax 0731 703419 Sede amministrativa: via Petrarca, 5-7-9 - 60030 Moie di Maiolati Spontini (Ancona) Tel. 0731 705088 - Fax 0731 705111 info@sogenus.com - www.sogenus.com
SO.GE.NU.S. S.P.A. INTERAMENTE PUBBLICA AL SERVIZIO DEL SUO TERRITORIO E DEI MARCHIGIANI di Eddy Ceccarelli Presidente So.ge.nu.s. S.p.a.
SO.GE.NU.S. S.p.a. dal 1989 è impegnata nella tutela dell’ambiente e per fornire a cittadini, imprese ed enti pubblici un riferimento di primo ordine per la gestione dei rifiuti, principalmente lo smaltimento di rifiuti speciali ed urbani. SO.GE.NU.S. S.p.a. ha consolidato lo sviluppo del suo sistema di gestione con un percorso di eccellenza che l’ha portata inizialmente ad ottenere la Certificazione ISO 9002, quindi ha certificato il proprio sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 poi la Registrazione EMAS del sito, la Certificazione OHSAS 18001 relativa alla Sicurezza ed Igiene sul lavoro e per ultimo la Certificazione SA 8000 per la Responsabilità sociale d’impresa. A marzo 2007 e nel 2009 l’intero sistema di qualità integrato è stato nuovamente convalidato ottenendo la certificazione Best 4. Con la Registrazione EMAS la SO.GE.NU.S. ha voluto dare un’ulteriore conferma della sua affidabilità, trasparenza e piena collaborazione con le autorità e gli organi di controllo. Poche aziende delle Marche hanno fatto lo stesso con tanta determinazione e impegno. Come Presidente devo riconoscere che essere soci, amministrare e lavorare in un’azienda così è motivo di orgoglio, soprattutto in un settore particolarmente delicato dove non mancano esempi deplorevoli e situazioni da non imitare. È noto che SO.GE.NU.S. ha costruito e consolidato nel tempo un rapporto con i Comuni, clienti e fornitori basato sulla collaborazione corretta e concreta. Con compagine interamente pubblica desidera operare anche nel futuro, in armonia e nel rispetto degli interessi pubblici e privati dei produttori, in modo particolare delle aziende marchigiane che seriamente lavorano nel ciclo dei rifiuti, pur sapendo che il mercato per sua natura è dinamico e competitivo. La compagine societaria di SO.GE.NU.S. a totale capitale pub-
blico dal 1° luglio 2009, è costituita dai Comuni di Maiolati Spontini (socio e proprietario degli impianti), Castelplanio, Castelbellino, Cupramontana, Mergo, Montecarotto, Monteroberto, Poggio S. Marcello, Monteroberto, Rosora, Serra S. Quirico, Staffolo, Jesi, Cis e Anconambiente. Realtà importante!! In nessuna maniera può essere considerata un ingombro da indebolire o spazzar via per far posto a soggetti economici che con il nostro territorio non hanno un intimo legame. Qui siamo nati, cresciuti e intendiamo continuare il nostro lavoro al servizio dei marchigiani. Guardando al futuro, ai nuovi scenari all’orizzonte, ancora molto indefiniti, SO.GE.NU.S. saprà considerare con attenzione e rispetto solo le operazioni imprenditoriali di alto profilo, chiare, in grado di offrire al mercato marchigiano servizi economici ed efficienti, in coerenza con gli interessi dei soci proprietari che per la loro natura pubblica non possono prestarsi ad operazioni confuse o velleitarie. Il settore dei rifiuti vuole trasparenza! SO.GE.NU.S. colloca la sua prospettiva di sviluppo nell’incontro e collaborazione con aziende dalle solide fondamenta che condividono progetti, obiettivi e un modo di operare serio, senza pericolose furbizie, basato sul lavoro paziente che produce ricchezza con l’onestà, caratterizzato da intraprendenza senza avventure che si traduce in comportamenti equilibrati nella sostanza, discreti nello stile. Consapevole dei mutamenti di scenario e di un’incalzante politica di liberalizzazioni e privatizzazioni SO.GE.NU.S. vuole mantenere il più possibile le sue caratteristiche genetiche e il ruolo avuto finora nel rispetto delle regole di mercato, della programmazione regionale e provinciale. Non strizzerà l’occhio di nascosto, come purtroppo fanno altri soggetti, ai grandi gruppi che da altre Regioni arrivano per “conquistare” le Marche.
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ARPA MARCHE
IL NUOVO REGOLAMENTO EMAS E L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELL’ARPAM di Gisberto Paoloni Direttore generale ARPAM
Il 25 novembre 2009 è stato adottato il Regolamento EMAS CE 1221/09 (denominato EMAS III) e pubblicato sulla GUUE il 22/12/2009. Dall’11 gennaio 2010, pertanto, non essendo più possibile registrarsi ai sensi del vecchio Regolamento EMAS (CE) n° 761/2001, Organizzazioni e Dichiarazioni Ambientali dovranno essere conformi al nuovo Regolamento. Per rinnovo, sorveglianza e convalida degli aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale, le cui verifiche siano previste entro l’11 luglio 2010, è prevista una proroga della verifica di 6 mesi per adeguarsi al nuovo regolamento. Il ruolo delle Agenzie Ambientali nell’ambito dello schema comunitario EMAS e delle politiche ambientali europee è fondamentale. ARPAM aderisce ad ASSO ARPA - Coordinamento nell’ambito del Sistema Agenziale ISPRA/ARPA/APPA e svolge compiti di informazione e divulgazione delle politiche comunitarie (EMAS; Ecolabel; GPP; …), è nodo regionale (Politiche Ambientali Europee: EMAS; Ecolabel; GPP; …) e nell’ambito dell’istruttoria per il rilascio della registrazione EMAS fornisce ad ISPRA “… informazioni in merito al rispetto della legislazione ambientale applicabile all’organizzazione in oggetto.” (art. 6 del Regolamento 761/01 CE EMAS II). Anche se attualmente a livello nazionale non sono state organizzati incontri tecnici ISPRA/ARPA/APPA sul nuovo Regolamento, possiamo affermare che la procedura di controllo a carico delle Agenzie regionali non subirà revisioni sostanziali. ARPAM richiede informazioni a: Comune; Provincia; Servizio ambiente e paesaggio della Regione Marche; Comando provinciale VVF; Comando Provinciale Guardia di Finanza; Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato e, in alcuni casi, ASUR, in merito a procedimenti di diffida, revoca o sospensione di atti concessori o autorizzatori relativi a procedimenti sanzionatori, in materia ambientale/ sicurezza a carico dell’organizzazione richiedente la registrazione EMAS. Si chiede, inoltre, di mantenere attivo un canale informativo verso l’Agenzia, per far eventualmente pervenire, con la dovuta tempestività, tutte le informazioni circa le sopravvenute inadempienze e violazioni di disposizioni normative e/o prescrizioni regolamentari in materia ambiente/ sicurezza da parte dell’organizzazione ai fini dell’adozione dei provvedimenti di cui all’art. 6 co.4 del Reg. CE n. 761/2001. L’ARPAM nell’ambito della procedura per il rilascio della Regi-
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strazione EMAS si esprime secondo questa formula: In merito alle informazioni richieste dal Settore EMAS di ISPRA l’ARPAM si esprime favorevolmente/propone la sospensione alla prosecuzione dell’istruttoria per la Registrazione EMAS dell’organizzatone in oggetto in quanto non sono emerse/sono emerse attualmente situazioni di non conformità legislativa nelle materie ambientali indagate dal Dipartimento Provinciale ARPAM… o dall’Ente… Si trasmettono le note/relazioni del Dipartimento Provinciale ARPAM xxx e degli Enti xxx. L’ottemperanza normativa (non solo ambientale secondo ARPAM...) è un requisito imprescindibile che deve sussistere al momento della convalida della dichiarazione da parte del Verificatore Ambientale e poi della registrazione da parte del Comitato. Deve essere il risultato di una condotta attuale e non l’oggetto di un impegno futuro, questo non può sanare una situazione di inottemperanza che è già causa di un potenziale o reale inquinamento. Mentre il miglioramento può consistere solo nel raggiungimento di risultati sempre più favorevoli e non nel passaggio da una situazione negativa di inottemperanza e d’inquinamento ad una positiva di ottemperanza. I controlli ambientali Il quadro di riferimento normativo e tecnico attualmente nel nostro paese non dà indicazioni di dettaglio per la gestione delle ispezioni ambientali intendendo per gestione il ciclo ispettivo cioè: la
predisposizione di un piano di ispezioni; la elaborazione dei correlati programmi; la esecuzione delle ispezioni; la gestione dei loro esiti in termini di ricaduta sulle autorizzazioni. Questa carenza di riferimento doveva essere colmata con il recepimento della Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio n° 331/2001 che stabilisce i criteri minimi per le ispezioni ambientali negli Stati Membri. In effetti il recepimento
La Distribuzione per provincia delle organizzazioni e dei siti corrispettivi registrati secondo il Regolamento EMAS Ce n° 761/01 (anno 2009)
Legge 3 febbraio 2003 n. 14 recante “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2002” e successive, hanno indirizzato la programmazione regionale per l’esecuzione delle ispezioni ambientali in modo integrato per matrice ambientale e per competenza ispettiva. ARPAM ha iniziato il lavoro con la formazione degli ispettori e la messa a punto di un data base in rete che consente a tutte le Autorità Ispettive l’accesso e la gestione. Il database unico per le Province (Pesaro, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno) è accessibile attraverso il sito http://www.pfr.marche.it, successivo login e le password distribuite al personale ispettivo. Il controllo ambientale permette di individuare illeciti amministrativi o penali eventualmente commessi e proporre sanzioni amministrative/penali agli organi competenti. L’illecito amministrativo è la violazione di norme perseguite dalla legge con la sanzione di tipo amministrativo che è sempre di natura economica. L’illecito amministrativo è sempre di competenza di autorità amministrativa (Comune, Provincia, Regione, Stato). La procedura comporta la redazione di un verbale di accertamento e contestazione della violazione da inviarsi all’organo competente L’eventuale violazione deve essere, oltre che accertata, anche contestata al trasgressore da parte dell’organo che ha effettuato l’accertamento immediatamente o entro il termine di 90 giorni da quando l’accertamento è stato compiuto (Art. 14. L.r. n° 33 del 1998; L. 689/01). La procedura di illecito amministrativo termina con il pagamento della somma prevista dal sistema sanzionatorio della legge o del regolamento violato.
era stato disposto dalla legge 3 febbraio 2003 n° 14, recante disposizioni per l’adempimento agli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea e, in particolare, con l’art. 23 il Governo veniva autorizzato ad adottare apposito regolamento per la definizione dei criteri specifici relativi all’organizzazione ed esecuzione delle ispezioni ambientali e l’introduzione di una banca dati relativa alle ispezioni effettuate accessibile anche al pubblico. La Raccomandazione 2001/331/CE del Parlamento Europeo e la
ARPA Marche Via Caduti del Lavoro, 40 int. 5 - 60131 Ancona Tel. 071 2132720 - fax 071 2132740 arpa.direzionegenerale@ambiente.marche.it www.arpa.marche.it
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COSMARI
RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI: SFONDATO IL MURO DEL 60% IN PROVINCIA DI MACERATA Nuovo record ottenuto dal COSMARI con la raccolta “Porta a “Porta” di Luca Romagnoli
Non si arresta il trend positivo del COSMARI nella raccolta differenziata. Infatti il Consorzio che si occupa della raccolta, trattamento e riciclo dei rifiuti prodotti dai Comuni maceratesi, nello scorso mese di aprile, attesta la propria percentuale di raccolta differenziata al 60,12%, confermandosi, con il suo modello organizzativo e con la qualità dei servizi erogati, come uno tra i migliori Consorzi d’Italia, in campo ambientale. Questo nuovo importante traguardo, su base provinciale, è stato raggiunto grazie alle performances dei Comuni dove è stato adottato il servizio di raccolta differenzia “Porta a Porta”. Del resto anche nel recente Convegno, che si è tenuto proprio
sfidando gli scettici, hanno puntato, già da qualche anno, sulla raccolta differenziata domiciliare spinta, favorendo un importante cambio di tendenza che ha portato il nostro territorio a riciclare sempre più rifiuti in confronto a quelli indifferenziati che finiscono in discarica, con evidenti vantaggi ambientali ed economici. Molto significativi i racconti delle esperienze fatte su diverse realtà regionali. In una sorta di tavola rotonda i Sindaci di Appignano, Corinaldo, Montecosaro, Montelupone, Serra de’ Conti e Urbisaglia hanno presentato le proprie sperimentazioni, evidenziandone i lati postivi e illustrando le soluzioni adottate per il miglioramento del servizio e per la risoluzione delle
al COSMARI, diversi esperti e politici, tra cui Stefano Ciafani, responsabile dell’Ufficio Scientifico di Legambiente, hanno elogiato quanto si sta facendo nelle Marche, in particolare nel maceratese, dove si riesce a ottenere importanti risultati con costi certamente inferiori a quelli praticati per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in altre regioni italiane. Il Convegno, promosso oltre che dal COSMARI dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata e da Legambiente Marche, ha approfondito tutte le questioni inerenti i vantaggi, i benefici ambientali, i costi e le problematiche della raccolta porta a porta. Nei diversi interventi che si sono succeduti sia Fabio Eusebi presidente del COSMARI che Luigino Quarchioni presidente di Legambiente Marche, hanno sottolineato la felice intuizione di tutti quegli amministratori che, con tenacia e
criticità. Molto apprezzato anche il case history presentato dal Presidente del Cir 33 sulla metodologia adottata nei comuni della Vallesina - Misa. La situazione della raccolta differenziata e le varie esperienze adottate nelle diverse zone sono state confrontante anche grazie agli interventi degli Assessori all’Ambiente delle Province marchigiane. Infatti, hanno partecipato al Convegno anche un rappresentante della Provincia di Pesaro e Urbino e gli Assessori all’Ambiente della Provincia di Ancona, Marcello Mariani e della Provincia di Fermo, Renato Vallesi. Anche secondo il loro punto di vista il “porta a porta” consente di ottenere, in tempi brevi, diversi vantaggi. Nei loro interventi, in particolare, hanno illustrato i risparmi ottenuti anche in virtù di una maggiore percentuale di materiali
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riciclati. Gli indirizzi politici e le strategie della Provincia di Macerata sono state prospettate dal Presidente Franco Capponi il quale ha posto l’accento sul “modello” COSMARI, unico gestore della raccolta, trattamento ed avvio al riciclo per tutti i rifiuti prodotti su scala provinciale e sui risultati raggiunti dai cittadini del maceratese che si sono dimostrati particolarmente sensibili alla cura ambientale dei propri comuni, aderendo fin da subito con entusiasmo e con animo propositivo al nuovo sistema di raccolta differenziata. Nell’ultima parte dell’incontro, si è entrati in un’area più specialistica con gli interventi di Gianni Corvatta, Direttore del Dipartimento ARPAM di Macerata, di Giuseppe Giampaoli Direttore del COSMARI, di Isarema Cioni Dirigente dell’Ufficio Ambiente della Regione Marche e di Stefano Ciafani responsabile dell’Ufficio Scientifico nazionale di Legambiente. Tutti i presenti, tra cui diversi amministratori di tutta la regione Marche, hanno concordato sia sui risultati molto lusinghieri sinora raggiunti, sia sui risvolti economici positivi ed occupazionali che il “porta a porta” ha creato, malgrado il periodo congiunturale di crisi. Tutti hanno riconosciuto l’importanza di una gestione pubblica del servizio con un possibile sviluppo di integrazioni impiantistiche, gestionali, di know how tra
Di seguito si elencano i “Comuni ricicloni” della provincia di Macerata, dove è stato attuato il “porta a porta” e le loro percentuali di raccolta differenziata nel mese di aprile: Montelupone (83,11%), Montefano (79,86%), Camporotondo (78,82%), Belforte del Chienti (78,42%), Urbisaglia (76,86%), Ripe San Ginesio (76,72%), Montecosaro (75,56%), Serrapetrona (75,38%), San Ginesio (75,36%), Recanati (75,29%), Monte San Giusto (75%), Appignano (74,65%), Treia (74,82%), Colmurano (74,65%), Castelraimondo (74,39%), Potenza Picena (74,14%), Caldarola (73,92%), Tolentino (69,68%), Corridonia (68,87%), Loro Piceno (67,36%), Civitanova Marche (66,71%), Camerino (64,86%), San Severino Marche (64,42%) e Porto Recanti (52,42%). Nei Comuni di Civitanova Marche, San Severino Marche e Porto Recanti è interessata dal servizio “porta a porta” una parte della popolazione residente. Nelle prossime settimane è previsto il completamento del servizio su tutto il territorio di questi tre Comuni. “Se siamo riusciti a superare il 60% della raccolta differenziata - ha ricordato Fabio Eusebi Presidente del COSMARI - lo dobbiamo ai cittadini maceratesi che ogni giorno dimostrano la loro attenzione nel separare e conferire i rifiuti e alla sinergica collaborazione che abbiamo con tutte le Ammini-
Aziende e Consorzi pubblici, magari prevedendo anche una possibile espansione di un nuovo polo energetico-ambientale. Le professionalità sinora acquisite e formate, insieme alle sperimentazioni fatte, ormai trasformate in esperienze, consentono agli operatori pubblici presenti sul territorio di fornire servizi di grande qualità, erogati rispettando economie di scala e quindi competitivi sia sotto il profilo economico che di preservazione ambientale. Rifuggendo il “canto delle sirene” di grandi Società interessate ad introdursi su un territorio fertile e già educato e, quindi, ottima “preda”, tutti i presenti nella Sala convegni del COSMARI, hanno auspicato di poter continuare a gestire un servizio, in maniera pubblica, che viene riconosciuto, prima tra tutti dagli stessi cittadini e poi dagli esperti del settore, come esemplare, efficiente e rispondente alle istanze del territorio.
strazioni comunali, con l’intento di fornire servizi adeguati alle esigenze del territorio, rispettosi dell’ambiente e con costi che sono inferiori o, in linea, a quelli di altre realtà”.
Consorzio Obbligatorio Smaltimento Rifiuti Sede legale e operativa Loc. Piane di Chienti - 62029 Tolentino (MC) Tel. 0733 203504 - fax 0733 204014 cosmari@cosmari.sinp.net - www.cosmari.sinp.net
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ADRIATICA OLI S.R.L.
150 COMUNI ATTIVI NELLA RACCOLTA DEGLI OLI VEGETALI ESAUSTI a cura della Dott.ssa Giusi Tanoni
La raccolta e il riciclaggio degli oli vegetali esausti è uno dei settori in cui Adriatica Oli S.r.l. è particolarmente impegnata, dopo un’esperienza trentennale che ha fatto della Società un punto di riferimento in Italia. Membro fondatore del C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento Oli e grassi animali e vegetali Esausti), costituitosi ai sensi del D. Lgs. 22/97, come organo di controllo della filiera oli vegetali e grassi esausti ai fini ambientali e a tutela della salute pubblica, Adriatica Oli, dopo confronti con le Pubbliche Amministrazioni, Comuni, Consorzi Intercomunali e Sindaci, ha scelto di estendere la raccolta degli Oli Vegetali Esausti (O.V.E.) anche presso le utenze domestiche.
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Il progetto pilota, iniziato nel 2004, su tre Comuni della provincia di Macerata, si è esteso,attualmente, alla raccolta presso 150 Comuni delle Regioni Marche ed Abruzzo e la città di Roma. Le Amministrazioni Pubbliche si rivolgono ad Adriatica Oli S.r.l. per essere supportate: non solo a livello logistico, ma soprattutto per la progettazione del servizio, per la valutazione dei siti e della metodologia di raccolta più opportuna per il proprio territorio. La raccolta differenziata degli O.V.E. da utenza domestica permette ai Comuni di diminuire i costi di manutenzione dell’impianto fognario e del depuratore risolvendo problematiche legate a: • accumulo ed intasamento sulla rete di adduzione all’impianto e sugli impianti di sollevamento. La pulizia e la manutenzione di condutture ed impianti di pompaggio incrostati o danneggiati dall’olio e dal grasso comportano un costo pari a oltre 50 Cent per ogni chilo di grasso (Fonte: ASM Bressanone SpA; Abfallwirtschaft Tirol Mitte GmbH); • malfunzionamento che può verificarsi nelle fasi di trattamento biologico aerobico, creando difficoltà alla depurazione. Per depurare 1 kg di olio usato sono necessari 3 kWh (Fonte: Università
della Tuscia, Viterbo; Università “La Sapienza”, Roma); • sovraccarico nella fase di digestione anaerobica del fango; gli oli ed i grassi si accumulano nei digestori, inibendo le reazioni biologiche e occupando come “schiume”, spazi inutili. I sistemi di raccolta degli oli vegetali esausti attuabili sono i seguenti: • raccolta con isole ecologiche; • raccolta con stazioni monomateriale (stradali e presso supermercati); • raccolta nei condomini (alternativo al porta a porta). La scelta e l’attivazione di uno o più sistemi integrati vengono effettuate tenendo conto delle caratteristiche del territorio (viabilità, densità abitativa) e della tipologia di utenze (pluri-utenze domestiche, mono-utenze domestiche, ecc.). Vengono inoltre strutturati in forma “integrata” al sistema di raccolta differenziata preesistente. La valutazione dei dati sperimentali ha dimostrato che la raccolta mediante contenitori stradali monomateriale, insieme alla raccolta condominiale, è la soluzione che ha ottenuto i maggiori quantitativi di O.V.E. pro capite. Infatti, se la percentuale di intercettazione media annua per ogni famiglia di un’isola ecologica è del 3,79%, la raccolta stradale, realizzata con contenitori idonei al posizionamento su strada, ha una percentuale di intercettazione del 21,90%, mentre la percentuale di un contenitore posizionato presso i condomini è del 52,7% come si evince dal grafico. La raccolta condominiale Gli indicatori, sopra citati, sono stati ottenuti da sperimentazioni effettuate senza campagne di informazione alla
cittadinanza. Si desume pertanto che, con un’azione educativa più mirata, si potrebbero ottenere percentuali di raccolta più elevate. Dato l’elevato numero di famiglie residenti in condomini, è stato valutato conveniente realizzare la raccolta di O.V.E. presso tali strutture, tenendo conto anche della risposta molto favorevole da parte dei cittadini.
I cittadini, così, possono conferire direttamente l’O.V.E. in un contenitore idoneo, chiamato H-Oli, nei locali immondezzaio o in area condominiale. Il contenitore H-Oli, è stato progettato appositamente per la raccolta presso condomini e grandi agglomerati abitativi, è una soluzione pratica e risposta risolutiva del “porta a porta” per gli oli. Questo sistema di deposito temporaneo tiene in massima considerazione la funzionalità del servizio al cittadino che, senza difficoltà, può conferire, a necessità, il rifiuto in luoghi facilmente raggiungibili. Si ribadisce in ogni caso che il sistema di raccolta condominiale per rispondere ai requisiti di efficienza ed economicità deve comunque essere sempre integrato con le altre tipologie di raccolta. L’attivazione di tale sistema è consigliabile in città superiori ai 100.000 abitanti, che di norma presentano numerosi condomini di dimensioni medio grandi. Nonostante lo start up della raccolta sia abbastanza impegnativo, poiché prevede, oltre al coinvolgimento del Comune di riferimento, anche quello degli Amministratori di condominio, i lati positivi in termini di capillarità del servizio la rendono altamente consigliata.
Adriatica Oli S.r.l. - C.da Cavallino, 39 Montecosaro (MC) - Tel. 0733 229080 Referente per le Amministrazioni Pubbliche Dott.ssa Sabina Ciarrocchi sabina.ciarrocchi@adriaticaoli.com - www.adriaticaoli.com
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