Ambiente Marche News n. 19 genn_febb 2011

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CN/CONV/0969/2010

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GENNAIO-FEBBRAIO 2011



INDICE Regione Marche Si cambia aria! Approvate dalla Regione Marche misure per ridurre le polveri sottili a cura della Regione Marche

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Eternit free: “Il sole contro l’amianto” Sottoscritta l’Intesa Regione Marche - Provincia di Ancona Legambiente - AzzeroCO2 per la sostituzione delle coperture in amianto con il fotovoltaico a cura della Regione Marche

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La Regione apre la consultazione per l’adeguamento del Piano Paesaggistico al Codice del Paesaggio a cura della Regione Marche

Pre Waste: un progetto europeo per non produrre rifiuti a cura della Regione Marche

ARPA Marche Monitoraggio della qualità dell’aria nella zona dell’impianto COSMARI Uno strumento conoscitivo fondamentale per le politiche di tutela dell’aria

Free Service srl Edizioni - Falconara M. (AN) - Supplemento n. 1 al n. 1/2 Gennaio-Febbraio 2011 di Regioni&Ambiente

di Gianni Corvatta

Informazione e aggiornamento “Future think green”, la nuova ruralità si coltiva a scuola Promuovere una nuova cultura della ruralità è l’obiettivo del concorso rivolto alle scuole superiori ad indirizzo tecnico agrario, turistico e alberghiero della Regione di Silvia Barchiesi

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Approvato il Piano d’Azione regionale per contrastare l’introduzione e la diffusione del Punteruolo Rosso della palma nelle Marche

Lotta al punteruolo rosso della palma 200 mila euro la cifra stanziata di Silvia Barchiesi

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COSMARI L’Assemblea dei Comuni Soci approva il Bilancio per il 2011

Aumenta il contributo per i Comuni che effettuano il Porta a Porta Ottimi risultati raggiunti nel 2010 di Luca Romagnoli

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REGIONE MARCHE

SI CAMBIA ARIA! Approvate dalla Regione Marche misure per ridurre le polveri sottili a cura della Regione Marche

La Giunta regionale delle Marche ha approvato l’Accordo di programma con gli Enti locali sulle misure contingenti per la riduzione delle polveri sottili. L’obiettivo è salvaguardare la salute dei cittadini e al contempo evitare le multe europee. Le misure previste vanno dalla limitazione del traffico veicolare alla riduzione delle emissioni per gli stabilimenti, dai sistemi di abbattimento delle polveri per la combustione delle biomasse alla limitazione delle temperature negli edifici. L’Assessore all’Ambiente, Sandro Donati, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione dell’Accordo di programma: “I contenuti sono il risultato di un’intensa fase di concertazione che si è concretizzata il 18 novembre scorso con la sottoscrizione dell’Intesa Regione Marche - ANCI Marche - UPI Marche, necessaria per trovare una soluzione condivisa per ridurre concretamente i superamenti dei limiti registrati negli ultimi anni nelle zone a più alta densità insediativa e di traffico”. “Il metodo utilizzato - ha aggiunto Donati - è sempre stato improntato alla concertazione e alla condivisione, finalizzato a tutelare la salute dei cittadini e a ridurre le situazioni di criticità ambientale, limitando il più possibile i disagi alla cittadinanza e alle categorie produttive”. All’accordo, che prevede anche una quota di cofinanziamento regionale dei costi necessari all’attuazione dei provvedimenti, è seguita quindi la sottoscrizione da parte dei singoli Comuni interessati dagli sforamenti, che hanno stabilito nel dettaglio le misure antismog. I provvedimenti riguardano infatti solo i 61 Comuni delle Marche inclusi nella zona A (vedi tabella) e solo le porzioni individuate dal sindaco con apposito atto. Di seguito si riportano nel dettaglio le misure antismog stabilite nell’Accordo. Traffico veicolare È previsto il divieto di circolazione su strada dal lunedì al venerdì nelle fasce orarie 8.30-12.00 e 14.30-18.00 delle categorie di veicoli riportate nella tabella. Le limitazione decorreranno entro 10 giorni dall’entrata in vigore delle ordinanze sindacali. autovetture

veicoli commerciali

leggeri ≤ 3,5 t di MTT pesanti > 3,5 t e ≤ 7,5 t di MTT pesanti > 7,5 t e ≤ 14 t di MTT pesanti > 14 t e ≤ 32 t di MTT pesanti > 32 t di MTT

diesel pre Euro e Euro 1 senza e con filtro antiparticolato, Euro 2 senza filtro antiparticolato

pesanti > 14 t e ≤ 32 t di MTT

diesel pre Euro, Euro1 e 2 senza filtro antiparticolato

trattori stradali pesanti > 32 t di MTT bus urbani pullman (bus extraurbani) motocicli > 50 cm3 ciclomotori ≤ 50 cm3

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diesel pre Euro, Euro 1 e 2 senza filtro antiparticolato

diesel pre Euro e Euro 1 senza e con filtro antiparticolato, Euro 2 senza filtro antiparticolato diesel pre Euro, Euro 1 e 2 senza filtro antiparticolato 2 tempi pre Euro pre Euro

Per i veicoli speciali (mezzi agricoli e macchine operatrici) è consentito l’utilizzo nei cantieri e nelle zone agricole o di verde pubblico e privato, situati nei luoghi dei Comuni in zona A, fermo restando che il trasporto dei medesimi nel luogo di impiego deve avvenire mediante altro veicolo consentito. Naturalmente sono state previste eccezioni al divieto per i veicoli del trasporto pubblico (in servizio di linea, inclusi gli scuolabus, mentre rientrano nel divieto quelli a noleggio e quelli turistici in genere), i taxi, i veicoli a noleggio con conducente fino a 9 posti, i veicoli delle forze di polizia e delle forze armate, i veicoli di altri ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, i veicoli sanitari e di soccorso, i veicoli per trasporto disabili, i veicoli elettrici, ibridi, a gas metano, GPL, oltre che quelli alimentati a benzina, i veicoli coinvolti nelle manifestazioni sportive di auto d’epoca. Settore industriale e commerciale - riduzione del 10% dei limiti alle emissioni di polveri totali autorizzati entro 60 giorni dalle ordinanze sindacali per gli stabilimenti; - adozione di impianto di abbattimento delle polveri, entro 9 mesi dalle ordinanze sindacali, per le attività commerciali che utilizzano la combustione di biomasse. Edifici pubblici e privati - temperatura massima di 20 °C per gli edifici residenziali, uffici, ricreativi, commerciali e sportivi e di 18 °C per gli edifici industriali e artigianali; i limiti non riguardano ospedali e scuole; - divieto di accensione degli impianti termici a biomassa e da caminetti tradizionali, utilizzati per il riscaldamento domestico privi di sistemi di abbattimento, nel caso nell’unità abitativa siano presenti altri sistemi di riscaldamento. Tali limitazioni decorreranno entro 10 giorni dall’entrata in vigore delle ordinanze sindacali. Senza misure efficaci si rischiano le multe europee Negli ultimi anni nelle Marche, come in molte altre regioni italiane, abbiamo assistito allo sforamento del numero di superamenti consentiti per le polveri sottili già nelle prime settimane dell’anno, tanto che l’Unione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Solo l’emanazione di provvedimenti efficaci potrà scongiurare le multe sotto forma di minori trasferimenti europei che, data la competenza regionale e locale in tema di interventi per il miglioramento della qualità dell’aria, si tradurranno in minori trasferimenti alle Regioni e di conseguenza agli Enti locali. Le Marche hanno ottenuto dall’Europa una deroga al raggiungimento degli obiettivi fino a giugno 2011: dopo questa data la procedura d’infrazione entrerà nella fase operativa. La normativa prevede che, in caso di superamento dei limiti di legge (per le PM10 la media giornaliera non può superare il valore di 50 μg/ m3 per più di 35 volte all’anno e la media annuale non può superare il valore di 40 μg/m3), l’autorità competente adotti le misure contingenti di breve periodo. Quando il problema è generalizzato su tutto il territorio regionale, è auspicabile un intervento condiviso sia da parte dell’autorità locale (il sindaco) che dell’Autorità regionale.


Al 24 gennaio 2011 hanno firmato l’accordo di programma: la Regione Marche, le Province di Ancona, Fermo e Pesaro e Urbino e 42 dei 61 Comuni ricadenti in zona A. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

Ancona Agugliano Camerano Camerata Picena Castelfidardo Cerreto d’Esi Chiaravalle Fabriano Falconara Marittima Jesi Loreto Monsano Montemarciano Monte San Vito Numana Osimo Senigallia Sirolo Ascoli Piceno Acquaviva Picena Colli del Tronto Castel di Lama Cupramarittima Grottammare Massignano Monsampolo del Tronto Monteprandone Monte Urano San Benedetto del Tronto Spinetoli Fermo

32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57

Altidona Campofilone Montegranaro Pedaso Porto San Giorgio Porto Sant’Elpidio Sant’Elpidio a Mare Macerata Civitanova Marche Corridonia Matelica Montecosaro Morrovalle Monte San Giusto Pollenza Porto Recanati Potenza Picena Recanati Tolentino Pesaro Cartoceto Colbordolo Fano Gabicce Mare Mondolfo Montelabbate

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Montemaggiore al Metauro

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Saltara San Costanzo Sant’Angelo in Lizzola

CARTINA Nella cartina sono evidenziati in celeste i 42 Comuni che hanno sottoscritto l’accordo e in rosso i 19 Comuni che non hanno ancora aderito. I rimanenti Comuni sono quelli non interessati dalle misure antismog.

I Comuni aderenti sono evidenziati in verde: 42 su 61 totali ricadenti in zona A (quelli cioè interessati dalle misure). Per la situazione aggiornata si rimanda al sito internet www.ambiente.regione.marche. it (sezione Aria). I Comuni delle Marche non presenti in tabella rientrano nella zona B (esclusa dai provvedimenti antismog).

Monitoraggio, zonizzazione e piano di azione I principali inquinanti dell’aria (polveri sottili comprese) sono monitorati dalla Regione Marche attraverso una rete composta da nove centraline, selezionate tra quelle di proprietà delle Province, rappresentative dell’esposizione media della popolazione secondo quanto previsto dalla direttiva europea di riferimento. Sulla base della valutazione della qualità dell’aria, la Regione ha suddiviso (con DACR n. 52/2007) i Comuni delle Marche in due zone: - zona A dove i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento del valore limite; - zona B dove i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e sono tali da non comportare il rischio di superamento degli stessi. Con lo stesso provvedimento la Regione ha anche approvato il Piano di azione contenente le misure da attuare nel breve periodo per ridurre il rischio di superamento dei limiti. L’autorità competente all’adozione delle misure varia a seconda dei superamenti rilevati. Attraverso la stipula dell’intesa la Regione ha intrapreso un percorso concertato e condiviso con le Province e i Comuni delle Marche.

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ETERNIT FREE: “IL SOLE CONTRO L’AMIANTO” Sottoscritta l’Intesa Regione Marche - Provincia di Ancona - Legambiente AzzeroCO2 per la sostituzione delle coperture in amianto con il fotovoltaico a cura della Regione Marche

Promozione delle fonti di energia rinnovabili; bonifica dell’amianto; valorizzazione degli immobili e nuova economia verde: sono questi gli obiettivi che si pone l’Intesa “Marche - Provincia di Ancona - Eternit free” sottoscritta il 24 gennaio 2011 dal Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dal Presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, dal Presidente di Legambiente Marche, Luigino Quarchioni, e dall’Amministratore delegato di AzzeroCO2, Mario Gamberale. L’Assessore all’Ambiente Sandro Donati ci tiene a sottolineare che: “Le Marche, prima fra tutte le Regioni italiane, ha deciso di aderire alla campagna “Eternit free” promossa da Legambiente e AzzeroCO2 per eliminare l’amianto ancora presente nelle coperture degli edifici, beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato.” In mancanza di un obbligo alla bonifica dell’amianto, se non quando deteriorato, e in mancanza di contributi specifici, l’intesa si prefigge l’obiettivo di sostituire le coperture contenenti amianto degli edifici di proprietà di imprese, enti e cittadini, a partire dalla Provincia di Ancona, con impianti fotovoltaici, usufruendo dell’extra incentivo previsto dalla normativa nazionale del “conto energia”. Nel caso di sostituzione delle vecchie coperture contenenti amianto con nuove coperture integrate con pannelli fotovoltaici, l’incentivo statale viene infatti innalzato del 10%. Dopo l’approvazione del provvedimento regionale sull’individuazione delle aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici a terra, con questa intesa si intende ulteriormente indirizzare sogget-

ti pubblici e privati verso l’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture già esistenti, evitando il consumo di ulteriore suolo e forti impatti paesaggistici. I proprietari degli immobili (capannoni industriali, artigianali, agricoli, edifici pubblici, ecc.) trarranno almeno tre grandi vantaggi dall’adesione alla campagna: 1. sostituire a costo zero la copertura in amianto evitando il futuro costo di incapsulamento-sovracopertura-rimozione nel caso di deterioramento; 2. tagliare i costi dei consumi elettrici; 3. incrementare il valore dell’immobile. Dal punto di vista prettamente ambientale e sanitario l’intesa mira a: - ridurre la presenza sul territorio regionale di un materiale molto diffuso in edilizia che, se in cattivo stato, rappresenta una minaccia per l’ambiente e la salute dei cittadini; - incrementare la produzione elettrica da rinnovabili riducendo la dipendenza dalle fonti fossili in linea con gli obiettivi del PEAR. L’intesa inoltre fornirà un ulteriore stimolo all’economia “verde”, offrendo nuove opportunità a progettisti, tecniciinstallatori e agli operatori della gestione e smaltimento dei materiali contenenti amianto. Legambiente Marche avrà il compito di diffondere l’iniziativa sul territorio attraverso l’attivazione di uno sportello informativo, mentre AzzeroCO2, in qualità di Energy service company, fornirà assistenza alle imprese nella fase di redazione del progetto e potrà anche finanziarne la realizzazione.

L’obiettivo operativo dell’intesa è la sostituzione di circa 200 tetti in eternit con altrettanti tetti fotovoltaici per una potenza obiettivo pari a circa 20 MW, un ulteriore utile contributo al raggiungimento degli obiettivi del PEAR. L’intesa è stata preceduta da una fase di coinvolgimento delle Associazioni di categoria industriali, artigianali, agricole e delle Camere di commercio, volto alla condivisione degli obiettivi dell’iniziativa e alla richiesta di una collaborazione nell’attività di informazione e sensibilizzazione verso le imprese. Le adesioni verranno raccolte attraverso i moduli presenti nel sito internet www.azzeroco2.com (campagna “Provincia eternit free”). Le imprese che aderiranno avranno a disposizione un sopralluogo gratuito per valutare la fattibilità tecnica ed economica della sostituzione, dopodiché saranno libere sia di procedere o meno con la sostituzione sia di scegliere i partner tecnici e finanziari con cui operare. È chiaro che la sostituzione può avvenire attingendo a risorse proprie dell’impresa o gratuitamente attraverso la cessione del diritto di superficie della copertura a favore della Energy service company per 20 anni, cioè per tutta la durata degli incentivi del “conto energia”. Un aspetto di grande rilevanza, su cui richiama l’attenzione l’Assessore regionale Sandro Donati, è che: “Grazie al progetto possono aderire anche le piccole realtà. Quando infatti la copertura interessata dalla sostituzione non raggiunge la soglia minima necessaria per ottenere il finanziamento, questa può essere gestita attraverso la modalità dei “gruppi di acquisto”. Una volta raggiunta la soglia minima si procederà alla sostituzione delle coperture di tutte le imprese appartenenti al gruppo.” Scade il prossimo 30 marzo il bando per la concessione di contributi “Interventi di sostituzione delle coperture in eternit degli edifici pubblici con impianti fotovoltaici”. è possibile scaricare il bando dal sito internet www. ambiente.regione.marche.it sezione Bandi.

Luigino Quarchioni (Legambiente Marche); Patrizia Casagrande (Provincia di Ancona); Gian Mario Spacca (Regione Marche) e Mario Gamberale (AzzeroCO2)

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LA REGIONE APRE LA CONSULTAZIONE PER L’ADEGUAMENTO DEL PIANO PAESAGGISTICO AL CODICE DEL PAESAGGIO a cura della Regione Marche

La Regione Marche ha intrapreso un processo di verifica e aggiornamento del vigente Piano paesistico ambientale regionale (PPAR) rispetto al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e alla Convenzione Europea per il paesaggio. Il nuovo documento, in linea con le definizioni del Codice, sarà denominato Piano paesaggistico regionale (PPR) e vedrà la luce solo dopo la fase di concertazione e consultazione attualmente in corso. Il processo di adeguamento ha finora prodotto un Documento preliminare (DGR 140/2010) composto da: una relazione scientifico-metodologica; una relazione illustrativa; una relazione di sintesi; letture preliminari; la descrizione dei macroambiti; la descrizione degli ambiti di paesaggio; le cartografie. Il paesaggio delle Marche viene descritto nel Documento preliminare attraverso l’organizzazione in “ambiti”, 20 in totale, rispetto ai quali sarà possibile elaborare strategie e progetti di paesaggio. Gli ambiti, infatti, pur non potendo essere considerati omogenei al loro interno, comprendono territori connessi e resi simili da relazioni naturalistico-ambientali, storico-culturali, insediative. La loro estensione è tale da poter garantire un’efficiente gestione di progetti definiti sulla base delle caratteristiche paesaggistiche locali “Con l’approvazione del Preliminare - sottolinea l’Assessore all’Ambiente Sandro Donati - la Giunta ha anche previsto l’avvio di una fase di concertazione con gli Enti di governo del territorio (Province, Comuni, Enti Parco e Comunità Montane) volta all’approfondimento e alla condivisione del documento. In questa fase di confronto viene utilizzato lo strumento dell’analisi SWOT, applicata a livello di singolo ambito di paesaggio, in quanto utile a facilitare e promuovere la discussione.” L’analisi dei punti di forza, dei punti di debolezza, delle opportunità e delle minacce, applicata agli ambiti di pae-

saggio, permetterà agli enti di partecipare, attraverso le loro strutture tecniche, al processo di adeguamento, contribuendo alla definizione di nuovi obiettivi di qualità e di politiche attive del paesaggio. Le consultazioni sono aperte anche ai cittadini: è possibile infatti segnalare luoghi di particolare valore dal punto di vista paesistico, culturale, storico, architettonico o aree degradate da riqualificare attraverso tre strumenti: 1. Analisi SWOT. È possibile inviare la propria lettura dei punti di forza/debolezza e opportunità/minacce in relazione al paesaggio per il proprio ambito di appartenenza e/o per l’intero territorio regionale. 2. Questionario. È possibile compilare un breve questionario sulla “percezione del paesaggio”. 3. Invio altre segnalazioni. In alternativa alle precedenti analisi, è possibile inviare segnalazioni su elementi, positivi o negativi, presenti nel nostro paesaggio e ritenuti di interesse. L’e-mail di segnalazione può essere integrata da testi descrittivi, da foto, da mappe e da altro materiale ritenuto utile per una adeguata descrizione dell’elemento di interesse. I contributi possono essere inviati all’indirizzo e-mail: info. vas@regione.marche.it. Per conoscere il calendario degli appuntamenti con gli Enti locali e per partecipare alle consultazioni da parte del pubblico, si rimanda al sito internet www.ambiente.regione. marche.it, sezione Paesaggio.

Foto di Guido Guidi

Foto di Mariano Andreani

La Convenzione europea del Paesaggio ha portato l’attenzione di decisori pubblici e cittadini oltre che sui paesaggi dell’eccellenza anche sui cosiddetti “paesaggi ordinari”. Questo indirizza il PPR su nuovi temi e nuovi strumenti di governo del paesaggio.

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PRE WASTE:

UN PROGETTO EUROPEO PER NON PRODURRE RIFIUTI a cura della Regione Marche

La prevenzione nella produzione dei rifiuti è l’obiettivo gerarchicamente superiore ad ogni altra strategia di gestione dei rifiuti: ciò è fissato a livello europeo (direttiva 2006/12/CE, direttiva 2008/98/CE e VI programma di azione per l’ambiente) e ripreso sia dalle leggi nazionali che da quelle regionali. La prevenzione è inoltre l’azione che maggiormente garantisce la sostenibilità delle attività economiche in termini

di prelievo delle risorse naturali e di restituzione all’ambiente in forma degradata: il rifiuto non prodotto non necessita di essere raccolto, trasportato, gestito e smaltito. A fronte di questa riconosciuta priorità non si sono però riscontrati significativi e diffusi risultati sul territorio dell’Unione. Come sostiene l’Assessore ai Rifiuti Sandro Donati: “Le ragioni sono molteplici e, in generale, possono essere attribuite alla complessità delle azioni di prevenzione che spesso comportano un cambiamento delle nostre abitudini. A questo problema si aggiungono poi normative e politiche settoriali che non hanno adeguatamente integrato al loro interno l’aspetto della soste-

nibilità ambientale, per cui possono contrastare l’efficacia delle politiche di prevenzione rifiuti che gli enti cercano di mettere in campo.” Da qui la necessità di incrementare l’efficacia delle politiche pubbliche di prevenzione rifiuti. La Regione (nella struttura del Servizio Territorio Ambiente Energia - P.F. Green economy, Ciclo dei rifiuti, Bonifiche ambientali, Aerca e Rischio industriale), spinta anche dai numerosi tentativi per ridurre la produzione dei rifiuti messi in campo negli ultimi anni, ha quindi proposto di lavorare su questo fronte candidando un progetto nell’ambito del programma europeo Interreg IVC. Lo strumento, pensato per incrementare l’efficacia delle politiche, è quello della condivisione delle informazioni e soprattutto quello dello scambio e del trasferimento di buone pratiche tra i Paesi dell’Unione. Il progetto, denominato “PRE WASTE” (Improve the effectiveness of waste prevention policies in European territories), è stato ammesso al finanziamento europeo: il budget complessivo ammonta a 1,87 milioni di Euro e può contare su un contributo del fondo europeo per lo sviluppo regionale FESR pari a 1,44 milioni di Euro. Il progetto, il cui evento di lancio si è tenuto ad Ancona il 28 e 29 aprile 2010, vedrà impegnati per tre anni nove Paesi comunitari. La Regione Marche è capofila del progetto ed è supportata dalla sua agenzia Sviluppo Marche SpA (SVIM) nella gestione e implementazione del progetto in qualità di segreteria tecnica. Il progetto prevede di: 1. identificare e scambiare le buone pratiche in tema di politiche regionali/locali per la riduzione delle frazioni più pesanti di rifiuti

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(es. imballaggi, rifiuti organici); 2. valutare la trasferibilità di una o più buone pratiche nei territori di ogni partner, anche per individuarne i punti di forza; 3. condividere una metodologia per il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia delle politiche di prevenzione delle autorità locali a livello europeo; 4. migliorare la conoscenza e le capacità delle autorità locali/regionali nel promuovere e sviluppare efficaci politiche di prevenzione dei rifiuti; 5. creare uno strumento software in grado di comparare, attraverso l’utilizzo degli indicatori individuati con la metodologia del punto 3, le differenti politiche di prevenzione dei rifiuti sviluppate in ambito europeo. Oltre ad aver centrato uno dei temi prioritari delle politiche ambientali europee, il progetto Pre Waste ha colto in pieno le modalità di organizzazione delle attività e di coinvolgimento dei partner per lo scambio delle informazioni, tanto da essere stato uno dei tre progetti selezionati per essere illustrati all’“Interreg IVC Information Day” (Bruxelles, 24 gennaio 2011), l’appuntamento organizzato per fornire agli aspiranti canditati tutte le informazioni necessarie per poter presentare nel modo migliore le proposte di progetto per la quarta e ultima call di Interreg IVC. Tutti gli aggiornamenti sul progetto sono disponibili nel sito www.ambiente. regione.marche.it, sezione “progetti europei”. Dopo il meeting di lancio del progetto che si è svolto ad Ancona ad aprile 2010, la Regione Marche ha partecipato al secondo appuntamento a Roquetas de Mar in Spagna. In questa occasione sono state selezionate le 50 migliori buone pratiche (tra le 150 inizialmente selezionate dai partner), tra cui 5 delle Marche, in tema di prevenzione rifiuti. Dematerializzazione negli uffici in Belgio, mercatini delle pulci in Italia, azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti di cibo, eco-tax in Romania, sono solamente alcuni esempi relativi alle azioni scelte. Le azioni sono ora oggetto di analisi e valutazione. In particolare, si perfezioneranno i criteri per una ulteriore selezione che porterà alla definitiva

individuazione di sole 20 pratiche. È inoltre in corso la creazione di indicatori specifici in grado di monitorare le azioni per poterne valutare l’efficacia. Il progetto prevede ora l’organizzazione di una Conferenza europea sul tema della prevenzione rifiuti che si terrà a Bruxelles il 28 marzo 2011. Si parlerà di pianificazione, di indicatori e di strumenti di tipo normativo e di tipo economico, volti a ridurre la produzione dei rifiuti. Sono poi previste sessioni parallele dedicate a: consumi sostenibili e stili di vita; eliminazione degli imballaggi usa e getta per cibi e bevande; noleggio riparazione - riutilizzo dei beni; come evitare lo spreco degli alimenti.

CENTRI DEL RIUSO: APPROVATE LE LINEE GUIDA La Regione Marche ha recentemente approvato un documento di indirizzo volto a una omogenea ed efficace gestione dei Centri del riuso (DGR 1793/2010). Le linee guida definiscono le caratteristiche e le dotazioni tecniche del Centro, oltre a definire la tipologia di beni usati che possono essere accettati. Il documento è corredato di schemi uniformi per la consegna, l’accettazione e il prelievo del bene usato. Quando un detentore decide di non utilizzare più un bene poiché non soddisfa più le sue esigenze, non è detto che questo non possa ancora soddisfare le esigenze di un altro. Quel bene può così essere ceduto gratuitamente e continuare il suo ciclo funzionale di vita attraverso reti di scambio come ad esempio i Centri del riuso. In concreto, i Centri del riuso sono locali o aree coperte presidiati e allestiti dove si svolge unicamente attività di consegna e prelievo di beni usati ancora utilizzabili e non inseriti nel circuito della raccolta dei rifiuti. Oltre a contrastare la cultura dell’“usa e getta” e a ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento/smaltimento, i Centri del riuso consentono anche di sostenere le fasce deboli della popolazione, come i cittadini meno abbienti, che possono disporre a titolo gratuito di un bene ancora funzionante. Le linee guida si aggiungono alle altre iniziative regionali per la prevenzione della produzione di rifiuti: il finanziamento dell’autocompostaggio domestico; l’installazione di erogatori di acqua alla spina; la stipula di un accordo con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi; il sostegno alle ludoteche regionali del riuso; ecc.

DOPO LA PREVENZIONE… RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA! “Fatto il possibile per ridurre la produzione dei rifiuti - sottolinea l’Assessore all’Ambiente Sandro Donati - l’unica alternativa che consente di raggiungere gli obiettivi nazionali di raccolta differenziata è la modalità porta a porta. A dimostrarlo sono i Comuni che scelgono di passare a questa modalità di raccolta e che di anno in anno si aggiungono alla classifica dei Comuni ricicloni delle Marche: nel 2009 sono stati 27 i Comuni che hanno superato la soglia del 50%. I primi tre classificati dell’edizione 2009 (Appignano, Montelupone e Serra de’ Conti) hanno quasi raggiunto l’80% di raccolta differenziata!” Ciò significa che solo una minima parte dei rifiuti viene conferita in discarica abbattendo i costi di smaltimento per il Comune (anche grazie alla legge regionale che disciplina l’ecotassa per lo smaltimento in discarica, che prevede, da un lato lo sconto in funzione della percentuale di RD raggiunta dal Comune e dall’altro l’addizionale per i Comuni sotto gli obiettivi di legge). La quota principale segue invece il percorso virtuoso del riciclaggio con evidenti risparmi per tutta la collettività in termini di consumi energetici e di prelievo di nuove materie prime. Da apprezzare è anche l’impegno delle grandi città, compreso il capoluogo regionale (Ancona), che hanno scelto il porta a porta. La percentuale di RD non è ancora ai vertici della graduatoria Comuni ricicloni, ma il contributo al minor ricorso alle discariche è considerevole, se si considera che in termini assoluti (tonnellate prodotte) nei centri più grandi si produce la quota maggiore dei rifiuti di tutte le Marche.

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ARPA MARCHE

MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA NELLA ZONA DELL’IMPIANTO COSMARI Uno strumento conoscitivo fondamentale per le politiche di tutela dell’aria di Gianni Corvatta Direttore tecnico scientifico di ARPA Marche

Il COSMARI è il Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani cui aderiscono tutti i Comuni della provincia di Macerata. Quello che segue è l’abstract del rapporto sulla valutazione, per i periodi gennaio - dicembre 2008 e 2009, dei livelli degli inquinanti rilevati nell’aria della zona sottoposta a monitoraggio e delle emissioni convogliate prodotte dalla linea di incenerimento dell’impianto. L’impianto del COSMARI, dal 2 luglio 2010, è in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rilasciata dalla Regione Marche ai sensi del D.Lgs.59/05 D.Lgs.152/06. L’intero impianto è comunque tenuto al rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. 133/2005, “Attuazione della Direttiva 2000/76/CE in materia di incenerimento dei rifiuti”, gli effetti negativi sull’ambiente ed i rischi che ne derivano per la salute umana. Il Decreto, entrato in vigore il 28 febbraio 2006, disciplina in particolare: a) i valori limite di emissione (scarichi in atmosfera e idrici) prodotti dagli impianti di incenerimento e di coincenerimento dei rifiuti; b) i metodi di campionamento, di analisi e di valutazione degli inquinanti; c) i criteri e le norme tecniche generali riguardanti le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché le condizioni di esercizio degli impianti. L’art. 8 del D.Lgs. 133/2005, delinea i requisiti di base per l’esercizio degli impianti e dispone che:

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- tutte le fasi accessorie al processo di incenerimento (trasferimento e movimentazione interna dei materiali da trattare, pretrattamenti, stoccaggio dei prodotti residui, ecc..), vengano svolte garantendo la riduzione della immissione nell’ambiente degli odori applicando la migliore tecnologia disponibile; - sia raggiunto il più completo livello di incenerimento dei rifiuti (tenore di incombusti in scorie e ceneri <3% in peso); - siano garantiti determinati livelli di temperatura ai gas derivanti dal processo di incenerimento (850 °C per almeno 2 secondi); - l’impianto sia dotato di bruciatori ausiliari da poter impiegare nelle fasi di avviamento e arresto. Per quanto concerne il monitoraggio degli inquinanti alle emissioni in atmosfera, sono previste misurazioni in continuo per NOX, CO, Polveri totali, TOC, HCl, SO2, HF, %O2, Temperatura, Pressione, Vapor Acqueo, Portata volumetrica. L’autorità competente può autorizzare misure periodiche per HCl, HF ed SO2 se il gestore dell’impianto dimostra che le emissioni di tali inquinanti non possono in nessun caso essere superiori ai valori limiti stabiliti. Devono invece

essere misurati, con cadenza almeno quadrimestrale, Metalli pesanti, Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Diossine e Furani. I campionamenti, effettuati all’emissione convogliata prodotta dalla linea di incenerimento del COSMARI, e le successive determinazioni analitiche hanno avuto cadenza semestrale e sono stati utilizzati per la verifica del rispetto dei limiti imposti per i seguenti parametri: - Materiale particellare; - Composti inorganici del cloro (HCl); - Ossidi di Azoto (NO2) e di Zolfo (SO2); - Metalli pesanti (Cadmio, Tallio, Mercurio, Antimonio, Piombo, Rame, Manganese, Vanadio, Cromo, Cobalto, Nichel, Arsenico, Ferro, Zinco, Cromo); - Policlorodibenzodiossine e Policlorodibenzofurani (PCDD, PCDF); - Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Nella tabella di seguito è riportato il grafico delle polveri sottili relativo ai controlli effettuati nel 2008 e nel 2009 dal Servizio Aria del Dipartimento ARPAM di Macerata. Valutazione della qualità dell’aria La fotolabilità caratteristica delle mo-


lecole degli IPA, unitamente alle condizioni meteoclimatiche, determinano una progressiva riduzione della concentrazione di tali inquinanti nel periodo primaverile, che tende a ridursi verso valori quasi nulli in estate. L’incremento delle emissioni dovute al riscaldamento domestico (con impianti alimentati con combustibili liquidi e solidi) e la scarsa capacità di rimescolamento dell’aria, favoriscono un incremento degli IPA nel periodo invernale. Al fine di valutare il rispetto dell’obiettivo di qualità dell’aria per gli IPA, è necessario calcolare la media mobile dei valori giornalieri registrati nel corso dell’anno per il Benzo(a)Pirene (BaP), indicato dalla normativa vigente come tracciante della globalità degli IPA, e confrontarne l’andamento con il valore di riferimento, pari a 1 ng/m3. I valori della concentrazione giornaliera rilevati, per il BaP, si mantengono generalmente al di sotto di 1 ng/m3 e consentono l’elaborazione di un valore medio annuale per l’anno 2008 di 0.13 ng/Nm3 per la stazione ubicata nel comune di Tolentino in Contrada Piane di Chienti, e di 0.27 ng/Nm3 per la stazione di Macerata-Sforzacosta e per l’anno 2009 di 0.28 ng/Nm3 per la stazione ubicata nel comune di Tolentino in Contrada Piane di Chienti, e di 0.36 ng/Nm3 per la stazione di Macerata-Sforzacosta. Il valore di BaP rilevato in località Piane di Chienti è tipico delle zone rurali o a bassa densità abitativa e industriale, mentre la concentrazione determinata a Sforzacosta (in via Natali), pur essendo contenuta è comunque influenzata dal consistente traffico veicolare presente nella zona. I valori medi annuali, per gli IPA e per i metalli, sono stati calcolati sulla base delle concentrazioni medie giornaliere rilevate (campionamenti di 24 h). L’Arsenico, nelle polveri totali e nella frazione PM10 non è mai stato rilevato in concentrazioni apprezzabili (inferiore a 1 ng/m3). Il valore obiettivo fissato D.Lgs. 152/2007, recepimento della Direttiva 2004/107/CE, misurato per il tenore totale della frazione PM10 è pari a 6,0 ng/m3. Per quanto riguarda il Cadmio, il valore di riferimento, proposto dalla WHO come valore guida è pari a 5 ng/m3 (Air quality guidelines for Europe, II edizione, 2001), ed è analogo al valore obiettivo fissato D.Lgs. 152/2007, recepimento della direttiva 2004/107/CE,

valido dal 31 dicembre 2012 e misurato per il tenore totale della frazione PM10 calcolata in media su un anno civile. La media annuale dei valori rilevati durante il periodo di monitoraggio (anni 1997-2009) nella stazione sita in località Piane di Chienti è progressivamente scesa a partire dal 2007 fino a 0.3 ng/ m3, mentre per la stazione di Sforzacosta (anni 2003-2009) il valore medio annuale è sceso nel 2009 a 0.4 ng/m3. Per quanto riguarda il Piombo, il profilo dei valori medi annuali elaborati a partire dal 1997, è coerente con la progressiva riduzione del consumo di carburanti per autotrazione contenenti additivi piombo-alchilici. Il valore medio annuale rilevato negli anni 2008-2009 è sensibilmente inferiori allo standard di qualità previsto dalla normativa vigente che, a decorrere dal 1° gennaio 2005, fissa a 0.5 µg/m3 il valore limite annuale per la protezione della salute umana. Le determinazioni relative al Cromo si riferiscono all’elemento, presente nelle polveri, come cromo totale ed hanno permesso di elaborare valori medi annuali che mostrano una progressiva diminuzione nel tempo. Per la stazione “Piane di Chienti”, si passa dagli 80.2 ng/m3 misurati nel 2001 ai 9,4 ng/m3 del 2009. I livelli di concentrazione rilevati contemporaneamente nelle due stazioni di monitoraggio sono confrontabili, così come lo è il valore medio annuale calcolato. I dati a disposizione riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, riferiti al cromo totale, indicano per l’aria ambiente livelli di concentrazione compresi nel range 5-200 ng/m3. Il Mercurio viene determinato presso

la stazione sita in località Sforzacosta a partire dal dicembre 2004. Per l’aria i valori di riferimento sono quelli previsti dalle linee guida dell’OMS, in particolare il valore consigliato per la tutela sanitaria relativa alle esposizioni a lungo termine negli ambienti di vita è 1.000 ng/m3 calcolato come media annuale. Dal confronto dei livelli di mercurio determinati a Sforzacosta con le medie europee, si evince che la zona monitorata rientra pienamente nel range tipico delle aree rurali e presenta concentrazioni irrisorie rispetto al valore guida dell’OMS. L’OMS non ha proposto valori guida per la qualità dell’aria riferiti a PCDD/PCDF (diossine), poiché l’esposizione dovuta all’inalazione diretta è generalmente trascurabile rispetto a quella derivante dall’alimentazione. Secondo quanto riportato dall’OMS, la concentrazione di PCDD/PCDF stimata nelle aree urbane è di circa 0.1 pg ITEQ/m3, valori superiori a 0.3 pg I-TEQ/m3 denotano la presenza di significative sorgenti di emissione. Dal confronto tra i dati derivanti dal monitoraggio e i valori stimati dall’OMS, si deduce che la zona vicina all’impianto del COSMARI presenta valori di tossicità mediamente inferiori a quelli che caratterizzano un’area urbana. Il report completo si può scaricare dal sito: www.arpa.marche.it area ARIA sezione DOWNLOAD

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INFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

“FUTURE THINK GREEN”, LA NUOVA RURALITÀ SI COLTIVA A SCUOLA Promuovere una nuova cultura della ruralità è l’obiettivo del concorso rivolto alle scuole superiori ad indirizzo tecnico agrario, turistico e alberghiero della Regione di Silvia Barchiesi

Altro che roba da vecchi… L’agricoltura, come il futuro, è un’impresa da giovani! È questo il messaggio che “Future think green”, il progetto promosso dalla Regione Marche nell’ambito delle attività di comunicazione del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 20072013 e rivolto alle scuole superiori ad indirizzo tecnico agrario, turistico e alberghiero, lancia ai giovani di oggi. Mandare in soffitta il vecchio stereotipo da cartolina di una ruralità statica e tradizionalista è lo scopo del progetto che apre le porte della scuola alla nuova agricoltura del futuro, quella che ha a che fare con le reti, i robot e i computer. Eppure nell’immaginario collettivo dei giovani, l’agricoltura spesso è ben altro. Di qui la necessità di sostituire la visione bucolica dell’agricoltura di ieri con quella tecnologica ed innovativa dell’agricoltura di oggi, fondando così le basi per la nuova agricoltura di domani. Occorre cominciare a “coltivare” una nuova “cultura rurale” proprio a scuola, affinché la ruralità diventi per i giovani espressione delle capacità innovative e imprenditoriali della società della conoscenza, oltre che un nuovo modello “anti-crisi”a cui guardare con interesse, tutt’altro che da snobbare, perchè vincente sotto il profilo dell’economia, della qualità della vita e della sostenibilità ambientale. Per questo il progetto affianca ad un’attività formativa mirata un vero e proprio “laboratorio di idee” in grado di coinvolgere in modo diretto, consapevole e creativo quei giovani che si troveranno presto a cercare uno spazio nel mercato del lavoro, stimolando in loro proposte concrete e progetti innovativi legati alla ruralità e all’opportunità che questa offre dal punto di vista professionale. Il progetto, che concluderà la sua prima fase il prossimo marzo, porterà i giovani, studenti di oggi e imprenditori di domani, ad esplorare le “Marche rurali” con i suoi prodotti e le sue bellezze

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paesaggistiche, un bagaglio di ricchezze da conoscere e da apprezzare, per diventare protagonisti dello sviluppo del territorio in grado di valorizzare il suo potenziale. In questo modo, grazie a “Future think green”, il mondo agricolo riacquista una rinnovata centralità anche a scuola. Il suo modello di sviluppo diventa, oltre che un caso da studiare, un’opportunità a cui guardare con interesse. La figura dell’imprenditore agricolo, ormai lontano dal vecchio stereotipo del coltivatore diretto, diventa un esempio, un modello a cui puntare. Tanti i temi che ruotano attorno alla ruralità che verranno sviscerati nel corso del progetto dai partecipanti. Agli studenti verrà fornito un kit completo di informazioni e nozioni, comprendente materiali didattici, approfondimenti e una bibliografia essenziale di riferimento, necessari per lo sviluppo dei lavori, oltre che per creare basi innovative e interdisciplinari di pensiero e di ricerca sul mondo rurale. La discussione sulla ruralità di oggi e di domani avverrà principalmente sul web, in maniera collaborativa e partecipativa. La piattaforma di scambio fra studenti e il Comitato scientifico del piano di comunicazione PSR sarà, infatti, il blog “quiblogprsmarche.it”. Al termine del progetto, ogni scuola invierà un proprio elaborato in forma scritta, fotografica, audiovisiva o multimediale, sviluppando uno dei temi scelti fra quelli proposti dal concorso. Gli elaborati prodotti saranno, inoltre, oggetto di una capillare azione di citizen journalism e verranno pubblicati su alcune testate locali, sia cartacee che web, oltre che nel blog e nel canale tematico “Future think green” di facebook e youtube. Saranno così proprio i ragazzi a comunicare ai loro coetanei, con i mezzi e i linguaggi che sono a loro più familiari, che l’agricoltura aspetta i giovani!


Approvato il Piano d’Azione regionale per contrastare l’introduzione e la diffusione del Punteruolo Rosso della palma nelle Marche

LOTTA AL PUNTERUOLO ROSSO DELLA PALMA

200 mila euro la cifra stanziata dalla Regione per la realizzazione del Piano di Silvia Barchiesi

Contro il Punteruolo Rosso che minaccia la Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto (AP) la Regione Marche si mobilita con un Piano d’Azione e stanzia 200 mila euro per contrastare la diffusione del coleottero dannoso per molte specie di palma. È quanto ha approvato il Governo regionale, su proposta del Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini. “La diffusione del punteruolo rosso nel nostro territorio - ha dichiarato l’Assessore Paolo Petrini, commentando il provvedimento - crea problemi ambientali ed economici, sia per le difficoltà causate alle attività vivaistiche presenti nelle Marche, che producono e commercializzano diverse specie di palmizi, sia per i possibili riflessi negativi sull’attrattività turistica. Il lungomare di San Benedetto del Tronto, che prende il nome di Riviera delle Palme, così come altre località litoranee del territorio, si caratterizzano infatti per la bellezza del rilevante patrimonio floristico presente. Per questo, aspettando che Roma faccia la sua parte, abbiamo approvato un vero e proprio piano d’azione che coinvolge Regione, ASSAM, ed enti locali”. La lotta al Rhynchophorus ferrugineus, il nome scientifico del coleottero originario dell’Asia meridionale diffusosi poi anche in Medio Oriente, Nord Africa, Australia ed Europa, diventa, dunque, nelle Marche obbligatoria.

Risalgono al 2005 le prime segnalazioni in Italia e nella nostra regione. Il Servizio fitosanitario regionale, i cui compiti sono stati assegnati all’Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare nelle Marche (ASSAM), sin dal 2007 ha segnalato la sua presenza nel Piceno. È principalmente qui, nella zona sudcostiera delle Marche che l’insetto si è maggiormente diffuso causando i maggiori danni. Tra i Comuni “infestati” dall’insetto nocivo per le palme troviamo San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupramarittima e Monteprandone, tutti nella Provincia di Ascoli Piceno. Le palme ad oggi intaccate dal coleottero ammontano a 519, di cui 35 nel 2008, 89 nel 2009 e 395 proprio nel 2010, “annus horribilis” per le palme della nostra regione. Nonostante il recente proliferare dell’insetto, la lotta al Punteruolo Rosso da parte della Regione Marche non è notizia di questi giorni. Con una prima deliberazione, la Giunta regionale, nel 2007 aveva stabilito le misure fitosanitarie per il suo controllo e la sua eliminazione, misure poi integrate da un successivo atto del 2009, sempre della Giunta, che autorizzava alla potatura sferica di risanamento degli esemplari infestati. Successivamente, l’evoluzione della

normativa ha permesso il tentativo di recuperare le palme, laddove in precedenza era obbligatorio l’abbattimento. A livello regionale, un Protocollo d’Intesa tra ASSAM, Provincia di Ascoli Piceno, Università Politecnica delle Marche e i Comuni interessati ha aperto la strada alle sperimentazioni di interventi alternativi all’abbattimento e in particolare all’applicazione di un metodo di lotta integrato, basato sia su specifiche tecniche di potatura, sia sull’uso di prodotti chimici o biologici. Le stesse sperimentazioni, condotte in altri Paesi europei, hanno indotto la Commissione europea, nell’agosto di quest’anno, a modificare le prescrizioni fitosanitarie d’emergenza. Nell’attesa che la nuova decisione della Commissione 2010/467/UE venga recepita in ambito nazionale da un decreto ministeriale, non ancora emanato, e che venga predisposto un Piano d’Azione nazionale al riguardo, la Regione Marche, di fronte all’emergenza, si è attivata con un Piano regionale d’urgenza “Piano d’Azione regionale per contrastare l’introduzione e la diffusione del Punteruolo Rosso della palma nelle Marche” che prevede la stipula di apposite convenzioni con gli enti locali coinvolti e lo stanziamento di ben 200 mila euro, da assegnare all’ASSAM, per la lotta al Punteruolo Rosso nelle Marche.

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COSMARI

L’Assemblea dei Comuni Soci approva il Bilancio per il 2011

AUMENTA IL CONTRIBUTO PER I COMUNI CHE EFFETTUANO IL PORTA A PORTA Ottimi risultati raggiunti nel 2010 di Luca Romagnoli

È tornata a riunirsi l’Assemblea dei Comuni soci del COSMARI. In apertura di seduta, dopo i saluti del Presidente Ing. Fabio Eusebi, Pierluigi Gorani responsabile CONAI area Centronord, si è complimentato con il Consiglio di Amministrazione del Consorzio e con tutti i Sindaci per i risultati raggiunti nella raccolta differenziata e per la qualità dell’impiantistica. “Il COSMARI è un modello d’eccellenza che testimonia a livello nazionale, come un territorio possa fare sinergia, unendo i Comuni di una intera provincia, che lavorano per ottenere successi certi, grazie al porta a porta e grazie ad una gestione integrata di qualità - ha affermato Gorani - CONAI è ben felice, insieme a tutti gli altri consorzi di filiera, di collaborare, nell’ottica del raggiungimento delle finalità dell’accordo ANCICONAI, con COSMARI e con tutti i comuni maceratesi. Subito dopo l’Assemblea è entrata nel vivo con l’approvazione del bilancio preventivo 2011”. Alla relazione del Direttore Ing. Giuseppe Giampaoli è seguita l’illustrazione del resoconto del Consiglio d’Ammini-

strazione. Molto articolata è stata la discussione con diversi interventi dei Sindaci presenti. Il valore della produzione del Bilancio di previsione 2011 del COSMARI ammonta a oltre 31 milioni e 614 mila euro. Gli investimenti sono pari a oltre 21 milioni e 106 mila euro e prevedono 565 mila euro per l’attuazione funzionale degli interventi della raccolta differenziata (contenitori stradali, press container, automezzi, ecc.) e quasi 18 milioni di euro per il completamento ed integrazione degli impianti di recupero e smaltimento di cui per il potenziamento dell’impianto di selezione manuale dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata (3 milioni e 550 mila euro), la ricompensazione ambientale dell’ex discarica di Tolentino (1 milione e 870 mila euro), la realizzazione del primo stralcio della nuova discarica di appoggio (4 milioni di euro), il progetto per la riorganizzazione e l’adeguamento della linea di trattamento meccanico biologico della frazione organica dei rifiuti urbani (1 milione e 971 mila euro), le opere di ulteriore minimizzazione degli impianti e di inserimento ambientale degli impianti (338 mila euro), il primo stralcio dell’adeguamento della linea di termovalorizzazione esistente (900 mila euro), l’attuazione del

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alle tariffe dovute dai cittadini, l’urgenza di realizzare la nuova discarica comprensoriale a servizio del COSMARI, che si prevede di avere a disposizione entro il 2011 chiudendo l’attuale fase di emergenza. Inoltre tutti I Sindaci hanno rimarcato l’importanza di mantenere l’attuale assetto della struttura consortile e la relativa gestione integrata dei rifiuti, evitando l’attuazione della proposta avanzata dalla Regione che vorrebbe costituire un ATO unico per l’acqua ed i rifiuti, rendendo vana la gestione in house e di fatto compromettendo quanto sinora realizzato in termini qualitativi e di risultati, oltre che occupazionale,dal COSMARI. Infine, è stato apprezzato il fatto di avere a disposizione in tempi adeguati uno strumento certo di previsione che consente, ad ogni amministrazione comunale, di redigere il proprio bilancio con precisione nei costi dei servizi. Il Bilancio di previsione con due emendamenti presentati dai Comuni di Montecassiano, relativo all’utilizzo delle economie per rimborsare i Comuni che nel 2010 hanno avviato il porta a porta e di Tolentino, che ha chiesto l’impiego di fondi certi per il risanamento della propria discarica, è stato approvato con il solo voto contrario dei Comuni di Macerata e Pollenza.

primo stralcio dell’impianto di fermentazione anaerobica con valorizzazione energetica della FORSU e della FOS (3 milioni di euro), il primo stralcio dell’impianto fotovoltaico (1 milione di euro), la messa a norma dei centri di raccolta comunali (450 mila euro) e l’impianto di pressatura sovvalli in balle per razionale abbancamento in discarica (900 mila euro). Da sottolineare che il contributo erogato da COSMARI ai Comuni che effettuano il servizio di raccolta differenziata porta a porta è salito da 180 mila a 360 mila euro. I criteri di riparto saranno in rapporto ai rifiuti trattati. Per quanto concerne le tariffe di smaltimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati sono state previste tre differenti fasce: • RSU da trattare in impianto conferiti da Comuni senza raccolta porta a porta (192 euro/t); • RSU da trattare in impianto conferiti da Comuni che effettuano la raccolta porta a porta (150 euro/t); • RSU da trattare in impianto conferiti da Comuni con meno di 1.600 abitanti (130 euro/t). Nel corso dei loro interventi i Sindaci hanno esposto il loro punto di vista circa il contenimento dei costi, evitando aumenti

In attesa dell’elaborazione finale dei dati relativi a tutto il 2010, continua a salire la percentuale della raccolta differenziata che lo scorso mese di novembre, su base provinciale, ha raggiunto quota 66,79%. Queste le percentuali dei Comuni dove si effettua la raccolta porta porta: Fiordimonte 87,75%; Matelica 79,95%; Serrapetrona 77,90%; Montecosaro 77,73%; Pievebovigliana 77,64%; Belforte del Chienti 77,31%; Camporotondo di Fiastrone 77,07%; Montelupone 76.77%; Montefano 76,51%; Appignano 76,49%; Esanatoglia 75,99%; Urbisaglia 74,91%; Montecassiano 74,67%; Morrovalle 73,95%; San Severino Marche 73,65%; Potenza Picena 73,51%; Recanati 72,70%; Corridonia 72,26%; Monte San Giusto 71,78%; Castelraimondo 71,75%; Caldarola 71,23%; Ripe San Ginesio 70,92%; Treia 70,88%; Sarnano 70,68%; Loro Piceno 69,23%; Mogliano 69,09%; San Ginesio 67,84%; Tolentino 67,47%; Colmurano 66,04%; Camerino 65,19%; Civitanova Marche 64,47%; Petriolo 63,95%; Gagliole 64,04%; Porto Recanati 63,31%.

Consorzio Obbligatorio Smaltimento Rifiuti Sede legale e operativa Loc. Piane di Chienti - 62029 Tolentino (MC) Tel. 0733 203504 - fax 0733 204014 cosmari@cosmari.sinp.net - www.cosmari.sinp.net

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ENTE MARCHE NEWS


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