R&A n. 10 Ottobre 2008

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Free Service Edizioni

n°10 Ottobre 2008 Anno IX

Free Service Edizioni - Falconara M. (AN) - Rivista Mensile di Informazione e Aggiornamento di Cultura Ambientale - Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ancona

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OTTOBRE

2008

Anno IX €

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Rivista mensile di informazione e aggiornamento di cultura ambientale Edizioni:

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In copertina: Immagine serale del piazzale antistante Fiera di Rimini (foto: Anna Rita Rossi) con l’ape verde (Euglossa viridissima) mascotte della XII edizione di ECOMONDO

n°10 Ottobre 2008 anno IX

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CAMBIAMENTI CLIMATICI

Pubblicato il Rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente L’Europa si riscalda più velocemente La crisi economico-finanziaria, però, rischia di non raffreddarla

11 Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 22-26 settembre 2008 Le preoccupazioni per la crisi economico-finanziaria hanno messo in secondo piano gli obiettivi del millennio Purché i “cenci” non vadano all’aria

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MANIFESTAZIONI E CONVEGNI

Ferrara, 24-26 settembre 2008 REMTECH EXPO 2008 Istituzioni ed aziende confermano l’interesse suscitato dall’evento interamente dedicato al settore delle bonifiche a cura di Vinicio Ruggiero

16 Padova, 27-29 novembre 2008 “CITY LOGISTICS EXPO” in contemporanea a “INTERMODALITY” Punto nodale della logistica italiana a cura di Fabio Bastianelli


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Fiera di Genova, 5-7 marzo 2009 ENERGETHICA® Il circuito dell’energia rinnovabile e sostenibile a cura di Stefano Agostinelli

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Comune di Cecina (LI) Obiettivo: qualità della vita Il Sindaco del Comune di Cecina fa il punto sulle strategie di governance sostenibile del suo territorio di Alberto Piastrellini

UNO SPAZIO DEDICATO A...

Regione Umbria Lo sviluppo sostenibile del territorio Intervista all’Assessore all’Ambiente Lamberto Bottini

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EQUITÀ E SOSTENIBILITÀ

23 settembre 2008: Earth Overshoot Day Il consumo di risorse supera la produzione naturale della Terra

di Alberto Piastrellini

23 Provincia di Perugia Il Trasimeno: “ombelico dei laghi del mondo” Ospitata la Conferenza Mondiale “Living Lakes”

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SPECIALE ECOMONDO 2008

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AMBIENTE E ARTE

Dall’alluminio riciclato una testimonianza di versatilità e creatività del materiale “The Aluminium Show” Riscuote successo in Europa lo spettacolo ideato dal coreografo israeliano Ilan Azriel

26 Comune di Perugia Rendere fruibile, salvaguardandolo, il patrimonio artistico-culturale Intervista all’Assessore Nilo Arcudi di Alberto Piastrellini



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ENERGIE ALTERNATIVE E RINNOVABILI

In corso la campagna lanciata dalla Commissione UE e da Europia “Risparmia carburante. E molto di più” Consigli per una condotta di guida più economica

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QUALITÀ E AMBIENTE

Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE Italia “Corpo sano in ambiente sano” Intervista al Dr. Luigi Fiordelmondo, referente per la Provincia di Ancona di Donatella Mancini

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AGENDA 21

Prospettive di integrazione tra sistemi di gestione ambientale e strumenti di contabilità ambientale per una maggiore efficacia dell’Amministrazione Pubblica sintesi a cura della Segreteria del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane

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BIODIVERSITÀ E CONSERVAZIONE

Presentato il Rapporto BirdLife Internazionale 2008 Il declinio degli uccelli prosegue in tutto il mondo Minacciato anche l’“immortale” uccello del poeta J. Keats

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€CO-FINANZIAMENTI

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I QUESITI DEL LETTORE

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AGENDA - Eventi e Fiere

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NEWSLETTER 32

Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane a cura di Antonio Kaulard


CAMBIAMENTI CLIMATICI

Pubblicato il Rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente

L’EUROPA SI RISCALDA PIÙ VELOCEMENTE La crisi economico-finanziaria, però, rischia di non raffreddarla Di fronte alla prospettiva di innalzamento del livello dei mari, di aumento delle precipitazioni e, al contempo, di siccità, così come di perdita di biodiversità, e di maggiore rischio di malattie, i Paesi europei debbono intensificare le azioni per adeguarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Questa è la sintesi del Rapporto “Impacts of Europe’s Changing Climate”, presentato il 29 settembre 2008 dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), in collaborazione con l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea. La relazione presenta i cambiamenti climatici in atto, le loro proiezioni e gli impatti in Europa, individuando le regioni

più vulnerabili con una maggior necessità di adattamento, per mezzo di circa 40 indicatori e individua i settori e le regioni più vulnerabili che hanno maggior necessità di adattamento. Il Rapporto comprende le seguenti categorie di indicatori: • Atmosfera e clima; • Criosfera; • Biodiversità degli ecosistemi marini; • Quantità d’acqua (fiumi, inondazioni e siccità); • Acqua potabile di qualità e biodiversità; • La biodiversità degli ambienti terrestri; • Suolo, agricoltura e silvicoltura; • Salute umana.

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La relazione sottolinea che la vulnerabilità ai cambiamenti climatici varia notevolmente in Europa, tra le regioni e i settori di attività. Il Rapporto mostra che le principali aree vulnerabili si collocano nelle zone di montagna e nelle aree costiere, lungo il Mar Mediterraneo e la fascia dell’Artico. Si sottolinea che, oltre a rafforzare le azioni per la riduzione delle emissioni di gas serra, occorrono misure di adattamento in grado di moderare gli effetti dei cambiamenti climatici. Viceversa si tende a privilegiare la gestione e difesa dalle alluvioni, senza riservare possibili azioni e fondi in altri settori. Poiché la Commissione Ue prevede di aggiornare la strategia preannunciando entro il 2008 un “Libro Bianco” sull’adattamento ai cambiamenti climatici, nel Rapporto si evidenzia la necessità di coinvolgere e sostenere nell’attuazione di Piani nazionali anche i Paesi in via di sviluppo, affinché in tutti i Paesi si utilizzino tutti gli indicatori utilizzati nella relazione stessa. Per l’Agenzia Europea per l’Ambiente, gli sforzi per l’adattamento dovrebbero essere integrati in tutti settori, poiché i cambiamenti climatici coinvolgono trasversalmente tutti i settori economici europei. Avendo più natura transfrontaliera, i responsabili politici a vari livelli di governo, dovrebbero coordinarsi per dare risposte comuni e tempestive, anche per limitare il vertiginoso aumento dei costi. Nello studio si mette in risalto, quindi, che c’è bisogno di uno sforzo coordinato tra Paesi, Commissione Ue e varie altre Organizzazioni per colmare le principali lacune nei sistemi di raccolta e monitoraggio dei dati e di scambio di informazioni sulle “buone pratiche” intraprese. “Questo Rapporto rende estremamente chiaro che molte regioni e settori sono vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici - ha dichiarato Jacqueline McGlade, Direttore Esecutivo dell’EEA - mentre le azioni di adattamento sono appena iniziate. Abbiamo perciò necessità di intensificare tali azioni e di migliorare lo scambio di informazioni relative a dati, efficacia e costi”. A tal fine viene proposta la creazione di una Clearing House europea sugli impatti dei cambiamenti climatici, sulla vulnerabilità e sull’adattamento, per rendere i dati ampiamente disponibili per gli utenti, con il sostegno del Shared Environmental Information System (SEIS) dell’Unione Europea e del Programma europeo di monitoraggio sul clima, l’ambiente e la salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ecco, in sintesi i principali risultati messi in evidenza nello studio: Temperatura La media globale è amentata di circa 0,8 °C rispetto ai livelli pre-industriali, con un incremento più consistente in Europa (+1 °C), soprattutto nelle aree a maggior latitudine. Precipitazioni La quantità annua mostra, rispetto ad un secolo fa, una

marcata differenza per effetto dei cambiamenti climatici tra un Nord più umido e un Sud più siccitoso, con una riduzione del 20% per quelle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Livello del mare Le osservazioni satellitari indicano che negli ultimi 15 anni il livello globale dei mari è aumentato di 3,1 mm all’anno. Lo stato di incertezza sul tasso di fusione dei ghiacciai della Groenlandia rende poco precise le future proiezioni sull’innalzamento del livello del mare che si prevede, comunque, in aumento da 18 a 59 cm. Resta il fatto che l’innalzamento del livello del mare porta, quali conseguenze: le inondazioni delle aree costiere, l’erosione delle coste e l’aumento di intrusione di acqua salata che potrebbe danneggiare gli ecosistemi costieri e le zone umide. Riduzione del ghiaccio e arretramento dei ghiacciai Nel mar Artico il pack, a metà settembre 2007, si era ridotto del 50% rispetto al 1950, mettendo in pericolo la sopravvivenza di balene, foche e orsi polari. Il ritiro dei ghiacciai dei sistemi montuosi europei, a seguito delle mutate condizioni di temperatura e di precipitazioni nevose sono sempre più evidenti. Secondo le proiezioni fornite dal Rapporto, determineranno un aumento complessivo di inondazioni fluviali in tutta Europa, dal Baltico alla Grecia, che metterebbero a rischio 4 milioni di individui, mentre le ridotte precipitazioni nell’Europa meridionale determineranno la diminuzione della portata dei fiumi. Pesca A Nord lo spostamento degli areali di diffusione per talune specie pesci (1.000 Km più a Nord negli ultimi 40 anni) avranno probabili gravi effetti sulla pesca, come sta avvenendo con la riduzione degli stock di merluzzo nel Mare del Nord. Fitoplancton Le fioriture primaverili di fitoplancton nei laghi, avvengono con un anticipo fino ad un mese, rispetto a 30-40 anni fa, che può favorire la formazione nociva di cianobatteri, minacciando la salute umana e quella degli ecosistemi. Biodiversità Piante, uccelli, insetti e mammiferi si spostano sempre più a nord e in altitudine, in cerca di un clima sempre più fresco. Entro la fine del secolo diverse specie di piante potrebbero essersi spostate di diverse centinaia di Km verso Nord e fino al 60% delle specie di montagna potrebbero essere minacciate di estinzione. Agricoltura Soprattutto a Nord, aumenta la possibilità di una stagione di crescita agricola più lunga che potrebbe favorire l’introduzione di nuove colture, ma le rese in generale saranno più variabili a causa del previsto aumento di eventi metereologici estremi. Nella regione mediterranea, la domanda crescente di acqua per gli usi irrigui, determinata dalla siccità, provocherà una insostenibile concorrenza con l’uso di acqua delle famiglie e delle infrastrutture turistiche. Foreste La stagione di crescita del bosco e delle foreste è in conti-

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nua evoluzione, tanto che aumenterà il pericolo di incendi nell’Europa merdionale. Salute Anche la salute umana sarà significativamente influenzata dai cambiamenti climatici. L’incremento di 70.000 decessi, segnalati da 12 Paesi europei nel 2003, potrebbe costituire un esempio degli effetti del global warming sulla salute umana. Aumentando, in futuro, la frequenza e la gravità degli eventi metereologici estremi, i cambiamenti climatici faranno incrementare l’inquinamento atmosferico, le ondate di calore, le alluvioni, la siccità, i cambiamenti della flora e dei vettori delle malattie potrebbero danneggiare la salute di molte persone. Il sistema sanitario dovrà essere rafforzato e saranno necessarie misure particolari per le persone più vulnerabili, come gli anziani, i bambini e le persone svantaggiate. A fronte di questi scenari, il Consiglio d’Europa nel marzo 2007 si era impegnato a ridurre entro il 2020 i consumi energetici del 20%, di aumentare l’efficienza energetica del 20%, di ricorrere alle fonti rinnovabili per il 20% del suo fabbisogno (cfr: “Il numero 20: dai sogni all’azione” in

Regioni&Ambiente, n. 4 aprile 2007, pag. 31 e segg.). Nel gennaio 2008 tali obiettivi sono stati poi tradotti dalla Commissione UE nell’adozione del pacchetto “Clima ed energia” (cfr: Regioni&Ambiente, n. 3 marzo 2008, pag. 35 e segg.), che si tradurrà in una serie di direttive. C’erano già state critiche a questi ambiziosi obiettivi, soprattutto per i costi che le imprese dovrebbero sopportare. Vari Rapporti, viceversa, tra cui quello dell’OCSE (v. Regioni&Ambiente, n. 4 aprile 2008, pag. 8 e segg.). Hanno indicato che i costi delle politiche di adattamento sono sopportabili, mentre insostenibili diverebbero quelli conseguenti ad inazione. La crisi economico-finanziaria in atto rischia di dare ulteriore spazio ai tentativi di revisione delle quote nazionali di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, i cui costi si scaricherebbero sulla competitività di mercato per alcuni settori industriali. Tale posizione può essere riassunta nella dichiarazione del Ministro degli Esteri della Germania Frank-Walter Steinmeier: “è chiaro che il fallimento di una banca sembra preoccupare oggi più che il riscaldamento globale”.

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Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 22-26 settembre 2008

LE PREOCCUPAZIONI PER LA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA HANNO MESSO IN SECONDO PIANO GLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO Purché i “cenci” non vadano all’aria “I colpi cascano sempre all’ingiù, e i cenci vanno all’aria”: è la frase pronunciata da uno spaventato Don Abbondio nel XXIV capitolo de “I Promessi Sposi”. Alessandro Manzoni, pur mantenendo un ironico distacco per il comportamento esecrabile del curato, non può lesinargli qualche sentimento di umana comprensione, riconoscendo che quando le vicende assumono contorni drammatici, i danni si scaricano sui più deboli e i miseri pagano per tutti. Anche nell’attuale crisi economico-finanziaria si corre il rischio che le conseguenze più pesanti si abbattano su coloro che ne sono meno responsabili. Così, la 63a Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, svoltasi a New York alla fine di settembre, che aveva in agenda la discussione ad lato livello sui più pressanti problemi mondiali, dai cambiamenti climatici alla povertà in aumento, dalla crisi energetica al conflitto nel Sudan, ha visto irrompere nel dibattito, alla presenza di 120 capi di Stato, le turbolenze dei mercati finanziari e le sue

ripercussioni sull’economia, sottacendo le altre questioni che ne sono direttamente coinvolte. I media hanno dato maggior risalto all’affondo del Presidente di turno dell’UE Nicolas Sarkozy sulla necessità della “ricostruzione di un capitalismo regolare e regolato, in cui interi settori delle attività finanziarie non siano lasciate alla discrezionalità degli operatori del mercato” o all’anatema del Presidente iraniano Mahmoud Ahmadnejad “sul capolinea che si sta approssimando per l’impero americano”, che non l’invito rivolto dal segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon ai capi di Stato “a guardare verso un futuro condiviso piuttosto che all’interno dei rispettivi Paesi”. “Io vedo il pericolo di una ritirata rispetto ai progressi che si sono compiuti nel campo dello sviluppo e di una più equa ripartizione dei frutti della crescita globale - ha osservato Ban - Per poter parlare di giustizia e agire contro i cambiamenti climatici c’è bisogno di una leadership mondiale”. Riconoscendo, quindi, che c’è oggi una carenza di leadership, il Segretario dell’ONU non ha risparmiato critiche all’Organizzazione stessa che deve diventare “più veloce,

Fonte: World Bank, Global Monitoring Report 2008

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più flessibile e più efficace” per rispondere adeguatamente al ruolo che deve svolgere. Sui cambiamenti climatici “che resta la questione determinante della nostra epoca”, Ban ha esortato a riacquistare il necessario slancio, al fine di raggiungere un accordo condiviso sui cambiamenti climatici destinato a subentrare, dopo il 2012, al Protocollo di Kyoto, di cui la Conferenza di Poznan (Polonia) del prossimo dicembre sarà un test significativo. Ovviamente, il Segretario ONU si è ben guardato dall’instaurare un rapporto tra crisi finanziaria e crisi ambientale, ma non occorrono grandi ed approfondite analisi per affermare che lo sfruttamento delle risorse naturali, indotto dai mercati finanziari, ha accentuato le disuguaglianze. “Occorre un nuovo ordine economico mondiale - ha concluso Ban Ki Moon - che rifletta pienamente le mutevoli realtà del nostro tempo”. Ha colto questa sollecitazione Sarkozy che nel suo intervento ha riconosciuto che “Non possiamo aspettare oltre per allargare il Consiglio di Sicurezza. Non possiamo aspettare oltre per allargare il G8 ad un G13 o G14, facendo entrare Cina, India, Sud Africa, Messico e Brasile”. Come si diceva, la riunione doveva fare il punto soprattutto sullo stato di avanzamento dei Millennium Development Goals (Obiettivi di Sviluppo del Millennio - OSM) che senza una mobilitazione di adeguate risorse rischiano di allontanarsi ulteriormente, specialmente se i singoli Paesi, come paventato da Ban Ki Moon, si dovessero racchiudere nei propri egoistici interessi. Gli Obiettivi del Millennio sono gli impegni previsti dalla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite del 2000 che impegnano gli Stati sottoscrittori a: - Eliminare la povertà e la fame; - Garantire l’educazione primaria universale; - Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne; - Ridurre la mortalità infantile; - Migliorare la salute materna; - Combattere l’AIDS, la malaria e le altre malattie; - Garantire la sostenibilità ambientale; - Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo. Tra le varie sessioni in svolgimento, quella sul Contributo dei Governi Locali agli OSM, progetto presentato da Expo 2015 è stato co-presieduto dal nostro Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini e dal Sindaco di Milano, Letizia Moratti che hanno presentato l’iniziativa (vedi box nella pagina seguente). Tra gli eventi della Convention, il 24 settembre si svolto un incontro di Ministri sul tema “Cambiamenti Climatici e Sviluppo: progressi sul finanziamento per gli adattamenti”, che ha affrontato l’importanza di adeguarsi ai cambiamenti climatici se si vuole rispettare e sostenere gli OSM.

Punti focali della discussione sono stati: necessità, livello, fonte ed efficacia del finanziamento per l’adattamento dei Paesi in Via di Sviluppo. In particolare, si è considerato il ruolo cruciale che Governi, Istituzioni internazionali e Banche debbono svolgere, affinché i PVS possano attuare piani di sviluppo in grado di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici che esacerbano le sfide per lo sviluppo e rendono più difficile raggiungere gli OSM. Poiché le condizioni ambientali e le scarse capacità finanziarie dei paesi poveri espongono ed amplificano le sfide, la gestione degli inevitabili impatti dei cambiamenti climatici sarà cruciale nel garantire e sostenere i risultati dello sviluppo. Tutto ciò, presuppone amplifica la necessità e l’urgenza di un adattamento che tenga conto dei nuovi e ulteriori rischi che si sono creati, per cui c’è necessità che i piani di adattamento dei PSV più vulnerabili siano garantiti e finanziati dai Paesi sviluppati. Peraltro, gestire i rischi dei cambiamenti climatici implica un nuovo approccio allo sviluppo. Oltre ai progressi per uno sviluppo globale che contribuisce, in generale, ad un adattamento, i programmi e le misure dovranno tener conto dei rischi climatici, con conseguente riduzione delle attività climalteranti. Alcune di queste misure possono essere intraprese senza costo aggiuntivi, ma nel complesso i costi per l’attenuazione degli impatti climatici saranno significativamente maggiori. Le stime sui fondi necessari per assistere i PVS nella gestione degli impatti dei cambiamenti climatici non sono concordi e variano notevolmente. Il recente Rapporto sullo Sviluppo delle Nazioni Unite ha indicato in 86 miliardi di $ all’anno fino al 2015 i bisogni finanziari per l’adattamento, a cui devono aggiungersi i costi sostenuti per la gestione degli impatti del clima che si verificano indipendentemente dal miglioramento delle situazioni per gli sforzi di adattamento. Le risorse necessarie per i piani di adattamento nei PVS potrebbero essere attinte da 4 grandi categorie di meccanismi di finanziamento, anche se ogni approccio dovrà essere valutato in base alle sue capacità di soddisfare i criteri definiti nel Piano d’Azione di Bali: adeguatezza, prevedibilità, sostenibilità e replicabilità. Questi meccanismi possono riassumersi in: • finanziario, attraverso l’impegno di ogni singolo Stato di inserimento di risorse in bilancio; • Aste di quote ad emettere, secondo lo ETS dell’Unione Europea; • Prelievi sul mercato del carbonio, come i CDM e JI. • Carbon Tax globale, quale proposta dal Governo svizzero, da prelevare in base alla capacità economica e al senso di responsabilità di ciascun Paese. Altre proposte e suggerimenti hanno indicato tassazioni sui biglietti aerei, sui carburanti, sulle forniture di energia

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elettrica e sulle emissioni delle industrie. Laddove il finanziamento per ridurre l’impatto climatico provenga da precedenti accordi istituzionali, c’è necessità che venga “miscelato” con quello relativo allo sviluppo, per facilitare percorsi di integrazione tra piani di sviluppo

e quelli di adattamento. I principi a cui ogni tipo di finanziamento deve sottostare sono: efficacia, efficienza ed equità, affinché vi sia la garanzia che le risorse allocate raggiungano effettivamente i Paesi e le comunità che ne hanno maggior bisogno.

EXPO 2015 VOLANO PER CIBI SICURI L’Italia è decisa a fare la sua parte per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio di lotta alla povertà, anche attraverso la Presidenza del G8 dell’anno prossimo e l’Expo 2015. Al Palazzo di Vetro il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, hanno presentato un progetto incentrato sul contributo degli enti locali ai Millennium Development Goals e in particolare alla sicurezza alimentare, il tema dell’Expo. “L’impegno italiano non passa piu’ soltanto attraverso i fondi nazionali, ma anche attraverso i capitali privati e gli enti locali - ha spiegato Frattini - questo è il valore aggiunto che noi offriamo”. Il titolare della Farnesina ha spiegato che “la migliore occasione per attuare questo nuovo approccio è offerta proprio dall’Expo 2015 che ‘ha per tema una priorità dell’agenda del Millennio, l’alimentazione e la sicurezza alimentare, di cui ovviamente la Presidenza italiana del G8 l’anno prossimo si farà portavoce”. Nei giorni in cui il latte contaminato in Cina ha fatto scattare un allarme mondiale, Frattini ha sottolineato che i problemi dell’alimentazione vanno affrontati tenendo conto che oltre alla “quantità” è importante garantire “qualità” e quindi “sicurezzà”. “Questo - ha osservato - si collega a un progetto di alimentazione sicura che ha sempre visto l’Italia impegnata in prima linea”. La Moratti ha illustrato le tre linee di azione per il ruolo degli enti locali nel raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. La prima è quella del “raccordo tra agenzie multilaterali, governi centrali, enti locali e gruppi privati”, esemplificata dalla firma a giugno di un accordo tra Milano e la Banca Mondiale sul tema del contributo ambientale nelle aree metropolitane, primo nel suo genere. Il capoluogo lombardo, inoltre, ospiterà dal 16 ottobre il Festival dell’Alimentazione. La seconda linea riguarda una “cooperazione sempre più stretta da città a città”, come avvenuto con gli accordi firmati da Milano con centri che vanno dal Cile ai Caraibi. La terza linea d’azione punta a fare di Expo 2015 un “evento bandiera per costruire partnership internazionali”, come dimostrano i 450 progetti già avviati con oltre 150 paesi. Per l’Expo 2015, ha spiegato Frattini, sarà mobilitata “una rete mondiale di enti territoriali che saranno chiamati dai vari continenti a concorrere con delle proposte: ci sono rapporti che legano Milano a una rete mondiale di comuni e fanno di Milano il motore di una nuova iniziativa mai realizzata nell’ambito G8 e nell’ambito degli obiettivi del Millennio, cioè come mobilitare gli enti territoriali”. (fonte: AGI)

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MANIFESTAZIONI E CONVEGNI

Ferrara, 24-26 Settembre 2008

REMTECH EXPO 2008 Istituzioni ed aziende confermano l’interesse suscitato dall’evento interamente dedicato al settore delle bonifiche

a cura di Vinicio Ruggiero

Da mercoledì 24 settembre a venerdì 26 settembre si è svolta la seconda edizione del Salone sulle Bonifiche dei Siti Contaminati - RemTech Expo 2008, primo evento italiano interamente dedicato al settore delle bonifiche e ideale luogo di incontro, in cui imprenditori, istituzioni e accademici vengono a confronto, creando soluzioni tangibili per il futuro. All’apertura della seconda edizione, sono intervenuti proprio tutti: autorità ministeriali e locali; esperti qualificati del settore; rappresentanti del mondo industriale, dell’università e della pubblica amministrazione; confermando il grande interesse suscitato dall’evento fieristico tra le istituzioni e gli operatori a livello nazionale ed internazionale. Un centinaio tra le più rappresentative aziende nel settore delle bonifiche ambientali, ha scelto il Salone Ferrarese come vetrina altamente qualificata. L’area espositiva, vivace e specialistica, ha annoverato illustri rappresentanze universalmente note, assieme ad altre realtà della piccola e media industria. Mentre nella prima edizione, svoltasi nel 2007, l’esposizione ricopriva un padiglione espositivo, quest’anno si è reso necessario sviluppare la Manifestazione su due padiglioni. È da sottolineare anche la presenza di un nutrito gruppo di

aziende ferraresi sotto il comune denominatore della Camera di Commercio di Ferrara. La presenza di siti industriali sul territorio ha gettato infatti le basi per lo sviluppo di una nuova economia. Il Convegno di Apertura dal titolo “Gestione dei siti contaminati nell’ottica di uno sviluppo sostenibile” è stato aperto dal Rettore dell’Università di Ferrara Prof. Patrizio Bianchi ed ha annoverato relatori d’eccezione, tra cui il Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Dott. Gianfranco Mascazzini (nella foto in basso, in primo piano a destra con l’Ing. Giuseppe Rossi di LyondellBasell). “Lo Stato c’è!” questo è stato il grido lanciato dal Direttore a tutti i presenti che hanno gremito la sala plenaria e seguito con grande interesse l’intervento, sfociato nell’invito a rapporti distesi e di reciproca fiducia con le istituzioni, che ha provocato un tangibile entusiasmo, a sicura testimonianza di un positivo approccio alla, talvolta controversa, tematica delle bonifiche ambientali. Dopo un inizio esplosivo, RemTech ha proseguito lungo la strada dell’interazione e del confronto e soprattutto attraverso lo svolgersi di momenti di rilievo all’interno dell’esposizione, in cui sono state coinvolte le quattro delegazioni ufficiali presenti e provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia

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e Russia. I dodici delegati intervenuti hanno energicamente interagito con gli espositori, nell’ottica di predisporre le basi per lo sviluppo di solidi e concreti rapporti di collaborazione e relazioni d’affari. Fitto e proficuo è stato il carnet di incontri svoltisi in B2B (Business to Business). Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. Il fulcro di RemTech Expo è stato sia la forte componente espositiva che le tematiche congressuali di grande attualità e spessore tecnico e scientifico dibattute all’interno dei Convegni Ufficiali proposti dal Comitato Scientifico. Ben venti sono stati gli illustri rappresentanti del mondo accademico, pubblico ed industriale convocati a costituire l’autorevole Comitato Scientifico, coordinato dall’Ing. Daniele Cazzuffi di Ismes - Divisione Ambiente e Territorio di Cesi di Milano. Dieci le tematiche congressuali sviluppate, tra cui il 1° Convegno internazionale dedicato alle “Tecnologie di bonifica acque e suoli”, ove sono intervenuti relatori provenienti da Olanda, Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Francia. I Convegni, quasi tutti da “posti in piedi”, hanno spaziato dalla Caratterizzazione ai Casi Applicativi, passando attraverso l’Analisi di Rischio e la Tossicologia Ambientale, le Demolizioni e l’Amianto, la bonifica delle vecchie Discariche, i Sedimenti contaminati e la Riqualificazione del territorio. La sezione convegnistica ufficiale è stata affiancata da una nutrita sessione di Incontri tecnici organizzati delle Aziende Espositrici. Sono stati oltre trenta e seguitissimi dagli operatori gli incontri ad alto contenuto tecnologico che hanno approfondito tematiche inerenti casi studio, sistemi di bonifica innovativi e gestione delle attività e dei prodotti della bonifica. Gli Eventi speciali, organizzati da prestigiose Associazioni di categoria, hanno coronato le tre giornate di RemTech, svi-

luppando una serie di convegni seguiti da un folto numero di rappresentanze pubbliche e private. L’AIAT (Associazione Ingegneri Ambiente & Territorio), ha aperto la sessione plenaria seguita da Assoreca, Ala, AssoArpa con illustri rappresentanti di tutte le regioni italiane ed AssoAmianto che ha chiuso la Manifestazione con la cerimonia per il decennale della costituzione, alla quale ha partecipato anche il parlamentare Europeo On. Vittorio Prodi, autorevole membro della Commissione Ambiente. Oltre 2.000 sono stati i visitatori qualificati intervenuti nelle tre giornate di lavoro. RemTech Expo 2008 nella sua veste consolidata, ampliata e rinnovata, rende Ferrara unico punto di riferimento, soggetto attivo e propositivo nel mondo delle bonifiche ambientali. Per la prossima edizione, RemTech Expo 2009, che si svolgerà dal 23 al 25 Settembre 2009, sono già molteplici i settori che verranno implementati, tra i quali il coinvolgimento incisivo del mondo dell’industria unitamente a quello delle pubbliche amministrazioni sia a livello espositivo che congressuale. Si terranno momenti speciali ove si incontreranno domanda e offerta, anche all’interno dell’esposizione e saranno sviluppate nuove tematiche, al fine di agevolare l’incontro ed il confronto tra gli operatori e la committenza. Arrivederci a RemTech Expo 2009!

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Padova, 27-29 novembre 2008

“CITY LOGISTICS EXPO” IN CONTEMPORANEA A “INTERMODALITY” Punto nodale della logistica italiana

a cura di Fabio Bastianelli

Dopo il successo della 1a edizione di CITY LOGISTICS EXPO (233 espositori tra diretti e rappresentati) prende il via la 2a edizione del Salone Internazionale della Logistica urbana che si terrà, sempre alla Fiera di Padova (Pad. 5), dal 27 al 29 novembre 2008. La Manifestazione è promossa da Interporto di Padova e da PadovaFiere. L’edizione 2008, anche dopo i lusinghieri giudizi degli espositori espressi attraverso il questionario di customer satisfaction, ricalcherà il modello di Salone già sperimentato nell’esperienza del 2007. L’edizione del 2008 si caratterizzerà, quindi, per la specializzazione sulla logistica urbana, una grande proiezione internazionale e un intenso calendario di convegni e seminari di grande rilievo tra cui si segnalano: il Convegno di apertura a cura di City Logistics Expo e Regione Emilia-Romagna “Logistica urbana: dagli aspetti teorici alle applicazioni. Esperienze italiane ed europee a confronto” all’interno del quale sarà presentato il “Primo quaderno della logistica urbana”; “Porti e interporti: esperienze di collaborazione” per il quale è annunciata la presenza del Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. Protagonisti saranno ancora una volta le aziende dell’informatica, che anche nei trasporti sono supporto organizzativo fondamentale. Con esse saranno presenti i soggetti di ricerca e loro committenti: dagli Enti pubblici, titolari delle norme e degli indirizzi, alle piattaforme logistiche, agli operatori del trasporto (corrieri, operatori della logistica, trasportatori, spedizionieri). Saranno esposti: mezzi di trasporto elettrici, ibridi e in generale ecocompatibili, nuovi propulsori e carburanti ecologici. Vengono riconfermati, quindi, i punti di forza, ma sono annunciate anche importanti novità. L’attenzione alla logistica territoriale è una di queste. Se i Centri urbani sono le aree che necessitano della maggior tutela, tuttavia è il territorio nel suo complesso - soprattutto nel nord industrializzato, fortemente urbanizzato e congestionato - ad aver bisogno di proposte e soluzioni logistiche intelligenti ed efficaci. Un dato ne sottolinea la rilevanza: il 50% delle merci compie un tragitto inferiore ai 50 chilometri, quasi mai a pieno carico. La razionalizzazione di questo segmento della logistica è quindi decisivo sia per la competitività delle imprese, diminuendo i costi del trasporto, sia per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, abbattendo la congestione e i fattori inquinanti. Una seconda novità consiste nell’integrazione sempre più forte tra logistica e mobilità. Per questo motivo deve essere affrontata la “questione urbana” nel suo complesso. L’attenzione della Manifestazione si allarga, quindi, agli aspetti relativi all’arredo, ai parcheggi, alla segnaletica, alla pianificazione, gestione e controllo del traffico e al trasporto pubblico.

Ma l’altra grande novità del 2008 è che City Logistics Expo sarà affiancata da INTERMODALITY, Salone della logistica sostenibile. In perfetta continuità con City Logistics Expo, Intermodality affronta, nella stessa ottica dell’efficienza e della sostenibilità ambientale, il tema delle grandi distanze e non solo. Protagonista dell’evento sarà: l’intermodalità con i 4 modi del trasporto: strada - ferro - mare - aria. Per una logistica sostenibile, è l’intermodalità “la strategia vincente. Ciò significa che i diversi mezzi di trasporto (strada, ferro, mare, aria) siano organizzati in modo tale da integrarsi in un sistema di complementarietà” (Piano Generale della Mobilità - Linee Guida 2007 - Ministero dei Trasporti). L’intermodalità è intesa, quindi, come strategia per un trasporto sostenibile, ma anche elemento di razionalizzazione che può immettere il nostro paese al centro dei grandi traffici. Infatti un’Europa sempre più integrata, un processo di globalizzazione irreversibile e l’esplosione delle economie orientali, con conseguente rinnovata centralità del Mediterraneo, pongono una nuova sfida alla logistica: rappresentare il differenziale competitivo delle aree produttive, nel rispetto dell’ambiente. In Mostra, quindi: - il trasporto marittimo (autostrade del mare, compagnie marittime, porti); - il trasporto combinato (Interporti - Società terminalistiche); - gli operatori ferroviari; - le strutture e le infrastrutture (pubbliche e private) dedicate alla logistica. Infine, gli insediamenti logistici, sia a ridosso delle aree produttive che delle città, stanno ripensando - in termini di sostenibilità e ambiente - alcune delle proprie funzioni, scoprendo nuove potenzialità. Dedicare spazio, risorse e competenze alla logistica urbana è una di tali innovazioni e contributi. Immaginare le enormi superfici destinate al trasporto integrate con la produzione di energia rinnovabile (es. fotovoltaico) è un’altra delle possibili destinazioni. Con City Logistics Expo e Intermodality, l’evento del novembre 2008 si appresta ad essere il punto di riferimento delle novità della riorganizzazione razionale ed eco-sostenibile del trasporto, un servizio a questo mercato, al sistema paese e all’ambiente.

Per informazioni: Ufficio stampa (Studio Lavia - Francesco Nosella) Tel. +39 049 8364188 Fax +39 049 659378 www.citylogistics-expo.it e-mail: press@citylogistics-expo.it

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Fiera di Genova, 5-7 marzo 2009

ENERGETHICA® Il circuito dell’energia rinnovabile e sostenibile a cura di Stefano Agostinelli

Tra le maggiori novità della IV edizione di “ENERGETHICA®”, Salone Internazionale dell’Energia Rinnovabile e Sostenibile, che è in programma alla Fiera di Genova dal 5 al 7 marzo 2009 (Padiglione C), spicca “Acquaethica”, un’area dedicata all’utilizzo sostenibile e al risparmio dell’acqua. In questa nuova “sezione” verranno illustrate le tecniche di gestione e le opportunità di risparmio delle risorse idriche in rapporto ai vari impieghi (industriale, civile, comunale, agricolo) e le “nuove frontiere” riguardanti il tema watergy. Inoltre, verrà ampliato il cantiere di Edilizia sostenibile, dove si potrà assistere a dimostrazioni pratiche, e si potenzieranno le aree Mobilità, Domotica e Sperimentazione. Per il settore della Domotica, in particolare, ci si soffermerà sul tema della contabilizzazione del calore come mezzo di risparmio energetico nei condomini con riscaldamento centralizzato o teleriscaldati. Grazie alla campagna “risparmia con Energethica®”, gli amministratori condominiali che entreranno in contatto con le aziende durante i tre giorni di Fiera godranno di uno “sconto Energethica®” sull’acquisto del sistema per la contabilizzazione del calore e conseguente termoregolazione.

proposte in un contesto stimolante. Grande interesse hanno riscosso la Mostra “Premio Toscana Eco Efficiente” (a cura della Regione Toscana) e il Convegno “Lo sviluppo dell’energia solare” seguito da una serata-dibattito con il meteorologo, Luca Mercalli.

Il Circuito dell’Energia Sostenibile “Energethica®” è organizzato da “Emtrad” S.r.l. di Alba (Cuneo), Via Duccio Galimberti 7 (tel/fax: 0173280093), posta elettronica: info@ energethica.it, sito: www.energethica.it.

“Emtrad” S.r.l. continua a dare forma alla IV edizione del Salone Energethica® di Genova in programma, come abbiamo detto all’inizio, dal 5 al 7 marzo del prossimo anno, la cui area assegnata - a sentire l’organizzatore stesso - è già per metà venduta. La novità rappresentata dall’area dimostrativa “Acquaethica” è ulteriore testimonianza dell’attenzione verso la salvaguardia di un altro bene prezioso di interesse collettivo, per l’appunto l’acqua, all’insegna dell’innovazione tecnologica in funzione soprattutto del risparmio e dell’utilizzo sostenibile di questa risorsa. Questo ulteriore comparto espositivo consolida quindi il ruolo pionieristico di Energethica®, Salone Internazionale dell’Energia Rinnovabile e Sostenibile, che raduna - oltre alle “soluzioni energethiche” più avanzate - anche realtà tecnologiche focalizzate sulla sostenibilità nel suo complesso”.

In attesa della Manifestazione genovese, il Circuito “Energethica®” continua a fornire un servizio più ramificato e sempre più vicino agli utenti, perseguendo l’obiettivo di diffondere maggiore cultura e soluzioni concrete per uno sviluppo sostenibile anche in termini di business. Mantenendo il consolidato Premio annuale per progettisti, il Marchio di Qualità e il trimestrale (cartaceo) “Energethica News” (inviato gratuitamente agli abbonati e ai visitatori dell’evento fieristico), l’azione di “Energethica®” si è evoluta, grazie all’appoggio di oltre ottanta tra partner tecnici, istituzionali e media, anche in: - “Energethica Club”, Piattaforma web per domande e offerte di prodotti e lavoro attiva, in via sperimentale, sul sito www.energethica.it; - “Energethica Congress”, Convegni a livello nazionale; - “Energethica Piazza”, Manifestazioni fieristiche a livello locale.

Per la serie dei convegni tematici, dopo gli appuntamenti di maggio a Milano (fotovoltaico) e di settembre a Firenze (idrogeno), il 3° “EnergethicaCongress” è in programma il 26 novembre 2008 con il titolo: “Caro petrolio: un’opportunità di innovazione”. Organizzato in collaborazione con Somedia (Gruppo Editoriale L’Espresso) e Wincomers, l’incontro si propone come importante punto di riferimento per la presentazione di strategie, soluzioni e progetti volti a risolvere il problema della mobilità sostenibile. Un giorno di confronto ad altissimo livello tra i protagonisti della politica energetica nazionale - governo centrale, enti locali, operatori pubblici e privati del settore energia, ambiente e trasporti - per analizzare le scelte strategiche e le soluzioni più evolute per ridurre l’impatto dei trasporti sul bilancio energetico della nazione, delle imprese e dei privati.

Dal 3 al 5 ottobre u.s. si è svolto, infatti, nel Castello Pasquini di Castiglioncello, il primo “Energethica Piazza”, nell’ambito dell’annuale Rassegna “EnergeticaMente”, organizzata dal Comune di Rosignano Marittimo (Livorno), in collaborazione con l’Agenzia Energetica della Provincia di Livorno (EALP) ed “Energethica®”. Gli espositori pubblici e privati hanno presentato le loro

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UNO SPAZIO DEDICATO A...

Regione Umbria

LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO Intervista all’Assessore all’Ambiente Lamberto Bottini di Alberto Piastrellini

È la Regione “Cuore Verde d’Italia”, terra di grande, diffusa e radicata spiritualità che, proprio dall’incontroscontro con le forze della Natura, ha saputo trarre le fondamenta per una identità unica e peculiare. Stretto fra l’ampia dorsale appenninica (da tempi immemorabili riserva preziosa di acque e biodiversità) e placidamente adagiata nella grande pianura che dal Lago Trasimeno, allargandosi sino ai contrafforti di Spoleto, il territorio umbro è ricco di borghi, pievi, antichi Comuni che hanno mantenuto la fiera identità acquisita nel Medioevo e costituiscono l’attrattiva principale di questa terra che sembra sospesa fra un

passato fiabesco e un futuro aperto alla modernizzazione. Ma l’Umbria è anche terra di ricchezza industriale, di artigianato che ha saputo evolversi in mille forme imprenditoriali, di enorme afflusso turistico e di ampia offerta culturale che si concretizza in manifestazioni di valenza nazionale ed internazionale. Senza contare l’offerta scientifico-universitaria che, da sola, rappresenta un invidiabile biglietto da visita. Tante opportunità di sviluppo devono necessariamente fare i conti con la salvaguardia del territorio e con la minimizzazione degli impatti sulla ricchezza degli ecosistemi (flora e fauna), anche perché, in Umbria, le specificità e le particolarità dell’agricoltura e dell’enogastronomia, si concretizzano in un variegato ventaglio difficilmente raggiungibile nel resto d’Italia. Soddisfazione della domanda energetica secondo criteri di sostenibilità, corretta gestione delle problematiche legate al ciclo dei rifiuti, garanzia dei servizi di mobilità, sono queste le sfide che una amministrazione regionale attenta deve intraprendere per la governance del territorio, nel rispetto della tradizione e ccon la grinta dell’innovazione innovaz innovazione e della creatività. Tanto più, p proprio in Umbria (nella terra che ha dato i natali al più “ecologista” d dei Santi; Francesco d’Assisi), dove il concetto dello sviluppo sostenibile app appare ineludibile. Per conoscere meglio come si muove l’Amministrazione regionale per garanl’Amministraz tire lo sviluppo sostenibile del territorio, abbiamo incon incontrato l’Assessore Regionale all’Ambien all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Lamberto Bottini, il quale, Lamb gentilmente, ha risposto alle gen nostre domande. no

Assessore, può dirci A q quali sono le emergenze ambientali della regione? ambi L’impegno della Regione, in questi anni e in qu questa legislatura, è quello

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di evitare ogni tipo di emergenza e per questo obiettivo ha messo in campo una serie di atti legislativi e di programmazione, alcuni già approvati altri in itinere, tra cui: • Legge sugli Ecomusei • Piano Regolatore degi acquedotti • Piano Paesaggistico Regionale • Norme sulla tutela e sviluppo del patrimonio ittico e salvaguardia del sistema acquatico • Piano di Tutela delle Acque • Piano di Gestione dei Rifiuti In ogni caso il problema che mi sembra più emblematico da questo punto di vista, è quello dei rifiuti. E’ stato adottato dalla Giunta Regionale il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti tre obiettivi fondamentali che garantirànno all’Umbria una gestione che l’allontanerà da qualsiasi situazione di emergenza, assicurerà l’autosufficienza regionale e un’elevata qualità ambientale in linea, e se possibile perseguendo obiettivi ancora più ambiziosi, con la direttiva europea in fase di approvazione: • Forte impegno nella Riduzione della produzione di rifiuti • Priorità al Recupero di Materia attraverso forte incremento della Rraccolta Differenziata con l’obiettivo del 50% al 2010 e del 65% al 2013 • Superamento della centralità delle discariche e chiusura del ciclo dei rifiuti con la previsione del trattamento termico con recupero di energia per il residuo secco a valle della raccolta differenziata Si sono prerviste una swerie di azioni quali: la predisposizione di un Programma regionale per la riduzione della produzione dei rifiuti, proseguendo con decisione nelle azioni già intraprese quali il progetto “Percorsi innovativi di riduzione dei rifiuti” che prevede la vendita di detersivi alla “spina” (già avviata con successo), latte sfuso ed erogazione di acqua frizzante dalle fontanelle pubbliche. Individuazione del sistema di raccolta caratterizzato da una


forte vicinanza all’utenza (estensione massima possibile della raccolta porta a porta) funzionale al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata. Una politica tariffaria unitaria e puntuale che favorisca comportamenti virtuosi dell’utenza. Il conferimento agli Ambiti Territoriali Integrati (“Ati”) delle funzioni previste nel D. Leg. 152/06 in materia di rifiuti ed in particolare dell’attribuzione dell’Autorità d’Ambito. La definizione di un sistema impiantistico che delinei una autosufficienza di Ambito nella gestione dei rifiuti prima dello smaltimento finale e la integrazione regionale per lo smaltimento in discarica e il trattamento termico esercitato attraverso l’approvazione dei Piani di Ambito e un Comitato di Coordinamento. L’avviamento a chiusura delle discariche di Pietramelina, Colognola e Sant’Orsola con un sistema a regime basato sulle discariche di Belladanza, Borgo Giglione e Le Crete. Costruzione di un impianto di trattamento termico per il recupero di energia dai. La definizione dei criteri di localizzazione degli impianti individuando le are non idonee. L’integrazione tra la gestione dei rifiuti urbani e i rifiuti speciali prodotti in regione, tendendo all’autosufficienza e individuando i siti di smaltimento per i rifiuti contenenti amianto e il trattamento termico dei rifiuti sanitari. Incentivazione e penalizzazione delle amministrazioni per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata. Misure di mitigazione ambientale a beneficio delle aree che ospitano gli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti che trarranno i fondi dai costi d’impianto e di smaltimento. Promozione e sostegno dell’imprenditoria ecosostenibile e dell’attività imprenditoriale legata alla filiera del recupero. Individuazione di un sistema di sorveglianza degli effetti ambientali e sanitari per la presenza di impianti di trattamento e smaltimento. Attività di formazione, informazione, educazione e comunicazione ambientale rivolta a cittadini, le loro associazioni, Comuni e

gestori, scuole e imprese per un’ampia sensibilizzazione verso comportamenti sostenibili. La nostra è una scelta strategica per non trovarci in un futuro neanche tanto lontano con “l’acqua alla gola”. Un altro aspetto su cui stiamo lavorando è quello relativo alle acque, settore quanto mai delicato ed importante per il benessere del territorio e dei cittadini. Tra l’altro vorrei ricordare che la regione Umbria ha ospitato recentemente il Segretariato UNESCO per l’acqua e che, proprio in Umbria, il prossimo anno, si renderà pubblico un Rapporto sulla disponibilità idrica nei Paesi in via di sviluppo. L’Umbria si è dotata di un nuovo sistema acquedottistico e di un programma specifico che tende al miglioramento delle prestazioni del sistema preesistente, onde ridurre gli sprechi e la dispersione. Siamo a buon punto su

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questo campo, ma c’è ancora tanta strada da fare prima di garantire una rete efficace ed efficiente. Sempre relativamente alle acque, l’impegno della Regione è volto anche alla tutela, protezione e valorizzazione dei bacini idrici, fluviali e lacustri. In questo senso abbiamo scelto il fiume Tevere, sia per la sua conformazione, sia per la valenza storico-culturale che rappresenta, come fiume-simbolo da tutelare e valorizzare in tutti i suoi aspetti: deflusso minimo vitale, quantità e qualità della portata d’acqua, interazione con le attività umane presenti lungo il corso stesso. Inoltre, il lago Trasimeno rappresenta una sfida continua per la nostra amministrazione e per i comuni che vi si affacciano. È evidente che questo bacino è un lago del tutto singolare e peculiare: bassi fondali e assenza di immissario, caratteristiche che, som-


mate a ripetute stagioni contrassegnate da basso indice di piovosità, rischiano, ogni anno di far precipitare il livello delle acque ad un punto critico. Pertanto possiamo intervenire da un punto di vista strutturale; stiamo approntando, infatti, la connessione del lago stesso con la grande diga di Monte d’Oglio che sarà in grado di compensare l’emungimento per uso irriguo direttamente dal bacino lacustre stesso (ndr: per un’analisi più approfondita delle problematiche del lago Trasimeno e dell’attenzione che gli Enti territoriali gli rivolgono, si veda l’articolo nella pagina accanto). Tornando all’argomento della sua domanda posso affermare che, in generale, stiamo cercando di essere attenti alla politica del territorio nel suo insieme. L’Umbria ha fatto del territorio un pilastro di governance che, negli anni, si è sempre più dimostrato un fattore determinante per la competitività, perciò cerchiamo di fare in modo che qualsiasi intervento venga effettuato senza che questo abbia impatti rilevanti sull’integrità del territorio stesso e delle ricchezze naturalistiche, paesaggistiche e culturali che assomma. Sul versante energetico stiamo cercando di trovare le modalità per rispettare le direttive comunitarie e per compiere scelte sensate, anche per evitare che la regione, per produrre energia sostenibile, abbia il suo territorio eccessivamente deturpato da impianti dedicati. Lo stesso dicasi per la produzione e lo sfruttamento di oli vegetali e biomasse: il discorso per noi vale solo se inquadrato in un sistema di filiere corte. Diciamo che una corretta e perseguibile politica energetica, per la nostra regione,dovrebbe contemplare un equo mix di opportunità: dal solare termico a quello fotovoltaico; dalle biomasse all’eolico; cercando di evitare eccessivi impatti sull’integrità del paesaggio. Posso affermare che in questi anni è cresciuta una sensibilità verso la politica del territorio, che ci ha spinto verso una rivisitazione degli strumenti

e all’adeguamento normativo in campo ambientale. Ovviamente tutto ciò rientra in una evoluzione culturale che sta maturando e sempre più mette in relazione sviluppo sostenibile e qualità della vita. Come pensate di garantire contemporaneamente l’alta qualità della vita nei piccoli tessuti urbani di matrice medioevale che caratterizzano il territorio umbro con l’esigenza di puntare proprio su questi per implementare lo sviluppo del territorio stesso, ovviamente a discapito di una maggior produzione di rifiuti, dell’aumento della domanda energetica, dell’aggravarsi dei flussi di mobilità? Questo è chiaramente un nodo centrale da risolvere. L’Umbria si caratterizza per la forte vocazione agricola e per la diffusa tipologia di piccoli borghi, in gran parte ottimamente recuperati. Certo, da tempo si assiste ad un graduale abbandono di alcuni piccoli borghi per l’urbanizzazione delle aree prossimali ai centri industriali e produttivi. Dobbiamo lavorare affinché la grande qualità della vita che caratterizza i piccoli borghi si sposi con una sostanziale promozione delle attività tradizionali ivi sorte e sviluppate. Da un punto di vista infrastrutturale, purtroppo, la nostra regione ha qualche gap da colmare rispetto alla media nazionale. Stiamo facendo delle scelte, sia per le arterie viarie, sia per quelle ferroviare, onde migliorare i collegamenti fra la sponda adriatica e quella tirrenica. Anche in questo caso cerchiamo di far sì che ogni intervento non vada ad impattare troppo sul territorio. Inoltre siamo impegnati in un progetto di cablaggio dell’intera regione, che attraverso una infrastrutturazione leggera può le sue chance di competitività nel rispetto del territorio. Allo stesso tempo abbiamo la necessità di favorire l’accesso turistico e la stanzialità dei turisti stessi che spesso tendono a “consumare” la visita in

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poche ore. Per questo occorre una strategia complessa che sappia coniugare l’esigenza delle aree produttive con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico, naturalistico e culturale, che proprio qui, in Umbria, assume una valenza quasi spirituale. A questo scopo il Piano Paesaggistico Regionale, che è avviato ad approvazione tra i primi in Italia e che contiene le azioni da intraprendere per la tutela e riqualificazione del paesaggio, rappresenta un punto di partenza importante per il riordino e il governo dei processi di trasformazione. E’ intenzione della Regione inserire tutto ciò in uno strumento strategico, il Disegno Strategico Territoriale, che con gli enti locali dell’Umbria assicuri una alta tutela del paesaggio e uno sviluppo sostenibile dell’Umbria. Qual è lo stato di attuazione della Rete Ecologica e come si inserisce la Regione Umbria all’interno del Progetto APE - Appennino Parco d’Europa? E sicuramente in stato avanzato, infatti analizzando all’interno dell’Amministrazione regionale una ipotesi di rete di infrastrutture viarie, abbiamo constatato che Rete natura 2000 rappresenta di per sé un “sistema viario verde”. Stiamo quindi lavorando su un Documento Strategico Regionale che contiene le linee di indirizzo macro per la nostra regione e, non casualmente, nel documento appaiono tre punti su cui focalizzare gli interventi: l’Appennino, il Tevere e la Rete Ecologica. Crediamo molto in queste iniziative da lei citate e siamo in ottimi rapporti collaborativi con le Regioni Marche ed Abruzzo, quest’ultima titolare del Progetto APE.


Provincia di Perugia

IL TRASIMENO: “OMBELICO DEI LAGHI DEL MONDO” Ospitata la Conferenza Mondiale “Living Lakes” Alla Conferenza Internazionale delle Aree Umide che si è svolta in Luglio in Brasile, i 700 partecipanti tra ricercatori, rappresentanti della società civile e governanti di tutto il mondo hanno concluso che la distruzione delle aree umide, minacciate dalle attività umane, avrà ripercussioni economiche molto pesanti, per il venir meno delle loro principali funzioni: regolazione del ciclo idrogeologico; assorbimento del carbonio; realizzazione della purificazione dell’acqua; protezione del clima locale e regionale; controllo della temperatura; conservazione della biodiversità; oltre a possedere una bellezza paesaggistica come pochi altri luoghi ed offrire un’alta qualità della vita per le popolazioni locali. La Provincia di Perugia, consapevole dell’importante ruolo che assolvono le conche lacustri, ha intrapreso un’azione di grande rilievo per la tutela e la salvaguardia dei bacini lacustri e dei territori circostanti. Il Lago Trasimeno, infatti, è stato il primo lago italiano ad associarsi (2006) a “Living Lakes”, Associazione internazionale appartenente al Global Nature Fund, un network nato per conservare gli ecosistemi delle zone umide più grandi e più significative di tutto il mondo e che, attualmente, conta 52 laghi di ogni latitudine. Nel dicembre 2007, la Provincia di Perugia, grazie all’attività di coordinamento svolta dal Consigliere provinciale incaricato, Fiorello Primi, con l’approvazione dello Statuto dell’Associazione portava a termine la costituzione della Rete italiana di “Living Lakes” che, oltre al Trasimeno, vede la presenza dei laghi di Bolsena, Bracciano, Castegandolfo, Garda, Maggiore, Nemi, Orta, Piediluco e Vico.

A sottolineare e riconoscere l’impegno della Provincia di Perugia, il Lago Trasimeno è stato scelto per ospitare, dal 21 al 28 settembre, la 12a Conferenza Internazionale di “Living Lakes” che ha avuto per tema: “Paesaggi naturali. Atteggiamento del valore dei paesaggi culturali alla promozione dei laghi”, che si è articolata in una serie di workshop svoltisi tra Perugia, Castiglione del Lago e le altre località sulle rive del Trasimeno. Vi hanno partecipato 180 delegati provenienti da tutti i cinque Continenti in rappresentanza di tanti bacini che, pur alle prese con problematiche ambientali diverse, assolvono un ruolo fondamentale nella salvaguardia di habitat e biodiversità e come stoccaggio di acqua dolce, anche in previsione di una situazione di global warming che potrebbe rivelarsi drammatica. “I laghi non hanno molto tempo - ha dichiarato la Presidente del Global Nature Fund, Marion Hammerl - Occorre far camminare di pari passo la ricerca con la pianificazione e l’applicazione perché i cambiamenti climatici stanno avendo effetti negativi sulla salute di buon parte di essi”. “Ben il 60% delle aree umide del mondo - ha precisato la Hammerl - versa in cattive condizioni e le cose non migliorano se si getta uno sguardo in Europa, dove il 50% delle aree umide è in pericolo a causa di uso eccessivo della risorsa idrica. È segno che qualcosa nella gestione non ha funzionato e va cambiato”. Soffermandosi, poi, sul Lago Trasimeno, la Presidente del Global Nature Fund ha indicato come esso sia un esempio concreto di lago storicamente e culturalmente rilevante, con

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LAGO TRASIMENO Con i suoi 128 km2 di superficie, il cosiddetto “Lago di Perugia” prima, e “Mare di Perugia” da quando all’inizio del ’900 si insediarono i primi stabilimenti balneari (sono attualmente 9, ben attrezzati e molto frequentati), è il più esteso Lago dell’Italia peninsulare. La sua origine tettonica lo differenzia dagli altri laghi del Centro Italia, perlopiù di origine vulcanica, dalla tipica forma circolare. È un tipico lago laminare, poiché ad un’ampia superficie si contrappone una scarsa profondità (max 6,30 m), la cui formazione risale, secondo recenti studi, a 3 milioni di anni fa, quando cominciò il ritiro dell’attuale Mar Tirreno e nella depressione si scaricarono le acque meteoriche della regione. Di qui è la ragione del suo livello idrologico oscillante, poiché dipende dall’andamento pluviometrico. Per la ricchezza di flora e fauna, le rive del lago Trasimeno furono abitate fin da epoche preistoriche, come testimoniano i ritrovamenti che sono conservati oggi nel Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria. Con la conquista etrusca del Trasimeno intorno al V secolo a. C. si ebbe una dinamica evoluzione delle attività economiche e commerciali che determinò ripercussioni di tipo insediativo con l’uscita e lo sviluppo di nuovi nuclei abitativi e luoghi di culto, anche sugli isolotti che emergono dalla sua superficie: Isola Polvese di 64 ha, Isola Maggiore di 23 ha e Isola Minore di 6 ha. Non avendo emissari, durante i periodi di abbondanti piogge dà luogo a fenomeni di allagamento, mentre nei periodi siccitosi si rischia l’impaludamento. Già i romani che sulle sponde di questo lago conobbero nel 271 a. C. una cocente sconfitta, ad opera di Annibale, avevano intrapreso una serie di interventi di canalizzazione. Ai tempi dell’imperatore Claudio (10 a.C. - 54), per ovviare al problema delle frequenti alluvioni, i romani costruirono un primo emissario artificiale al Tevere. Nel 1422 Braccio da Montone, Signore di Perugia fece realizzare un nuovo emissario, per una lunghezza complessiva di circa 1 km, sviluppato quasi interamente in galleria. Tale opera non fu però risolutiva dei problemi al punto che, anche Leonardo da Vinci studiò un ingegnoso sistema idraulico, mai messo in opera, per regolare i flussi in eccesso del Trasimeno e del lago di Chiusi, che prevedeva anche il coinvolgimento del Tevere e dell’Arno. Nella seconda metà del XVI secolo papa Sisto V decise di deviare gli unici emissari naturali del Trasimeno, il Rigo Maggiore e la Tresa, verso il lago di Chiusi. Tra il XVIII e XIX secolo si tentò un’ulteriore riduzione del bacino imbrifero e si parlò addirittura di prosciugamento, ma fortunatamente non vennero operati interventi. Per il suo insostituibile ruolo di area di sosta per l’avifauna migratoria e per le importanti specie ittiche presenti nelle sue acque, nonché per le succitate memorie storico-artistiche, con l’obiettivo di proteggere e valorizzare il territorio del Lago Trasimeno, è stato istituito con L.R. n. 9/1995 il Parco che occupa tutto il perimetro del lago stesso, per un’estensione di 13.200 ha, ricadenti nei Comuni di Castiglione del Lago, Magione, Panicate, Passignano e Tuoro. Stralcio della Tavola del Territorio Perugino dal “Theatrum Orbis Terrarum sive Atlas Novus” (1645) di Joan e Willem Blaue

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reali problemi di salute, ma rispetto al quale vi sono serie intenzioni di miglioramento per contrastarne la riduzione di livello che, purtroppo, sta perdurando anche in queste ultime settimane. L’obiettivo principale dell’evento non è stato solo la condizione idrologica dei laghi, ma anche, come indicato dal tema, l’inserimento degli aspetti culturali, sociali e spirituali dei singoli contesti geografici nelle strategie operative, misurando come la tutela di tali valori possa tradursi indirettamente in strumenti di tutela del paesaggio (non casualmente, nel corso della Conferenza, è stata elaborata una Carta del Paesaggio Lacustre). Nella presentazione dell’evento, il Presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, aveva osservato che l’Umbria è conosciuta nel mondo “per due immagini: la Basilica di San Francesco e il Lago Trasimeno”. “Abbiamo sempre sostenuto - ha proseguito Cozzari - che il Trasimeno è un patrimonio che varca i confini regionali e la Conferenza è il degno coronamento di un percorso e di un lavoro impostati appunto sul riconoscimento di questo prezioso, ma delicatissimo bene che ci troviamo a gestire”.

Nella circostanza, Fiorello Primi non aveva nascosto “l’obiettivo di far diventare il Trasimeno l’ombelico dei laghi del mondo”. “Il Trasimeno - ha sostenuto il Coordinatore di Living Lakes Italia - è forse il più antico lago d’Europa ed oggi, ancora una volta, tutti siamo chiamati a salvaguardare questo patrimonio ambientale, ma anche storico e culturale, unico al mondo”. Al fine di far diventare il lago Trasimeno un modello di sviluppo sostenibile, con importanti livelli di modernità e innovazione, il Global Nature Fund ha dato via libera alla costituzione di una “Lakes Academy”, progetto che consiste nell’individuazione di una sede dove lavorino, in stretto collegamento, studiosi e tecnici per fare ricerca applicata, ovvero far seguire alla teoria, un immediato riscontro pratico. Questa struttura potrebbe sorgere proprio a Isola Polvese, la più grande delle 3 isole del lago Trasimeno, proposta a cui la Provincia di Perugia sta già lavorando, perché, mutuando le affermazioni di Primi, “il Trasimeno non ha alcuna intenzione di morire, né le comunità che vi vivono attorno hanno l’intenzione di celebrarne il funerale”.

Tra l’avifauna del lago Trasimeno è facilmente identificabile, anche a distanza per le sue lunghe e rosate zampe, il cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus)

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Comune di Perugia

RENDERE FRUIBILE, SALVAGUARDANDOLO, IL PATRIMONIO ARTISTICO-CULTURALE Intervista all’Assessore Nilo Arcudi

di Alberto Piastrellini

Sorta sulle fondazioni umbre ed etrusche e successivamente integrata nel territorio romano, Perugia, Capoluogo di regione, è la più popolosa fra le città italiane che sorgono ad una altezza superiore ai 250 m s.l.m. Celebrata dai viaggiatori del “Grand Tour” per la ricchezza dei suoi monumenti storici e per l’assetto urbanistico di stampo medioevale dell’acropoli, la città ha saputo mantenere viva, nel tempo, l’attenzione del mondo esterno nei confronti del fermento culturale ed imprenditoriale che opera all’interno delle vecchie mura e del territorio circostante. Eccellente polo culturale ed economico, Perugia, si caratterizza anche come antica sede universitaria (la fondazione risale al 1308) che ha saputo precorrere i tempi, aprendosi, dal 1921 alla frequenza di studenti stranieri. Perugia è anche la più popolosa città della regione Umbria e quella che per la sua caratteristica orografica, ha dovuto necessariamente fare i conti con il problema della mobilità pubblica e dei servizi alla cittadinanza. Gestione sostenibile dei rifiuti prodotti dai numerosi cittadini residenti e domiciliati e dall’enorme afflusso turistico; risposta coerente alla domanda crescente di energia sostenibile, sono le sfide che la città è chiamata a vincere per il prossimo futuro. Per saperne di più, abbiamo intervistato l’Assessore comunale all’Ambiente, Nilo Arcudi. Assessore, il suo è uno dei rari casi, in Italia, in cui l’Assessore all’Ambiente è anche Vice-Sindaco. Qual è il “peso” della componente ambientale all’interno dell’Amministrazione comunale di Perugia? Credo che la delega che mi è stata accordata, abbia un peso notevole in questa città, soprattutto in considerazione delle caratteristiche della regione Umbria e della città di Perugia, in particolare. Entrambe hanno una propria identità specifica fortemente legata al patrimonio naturale, così come a quello artistico-culturale. Ritengo che aver assegnato la delega dell’ambiente al Vicesindaco siaa un segnale forte di estrema attenzione su un tema molto importante per la nostra comunità. La città di Perugia è caratterizzata da un complesso naturalistico-paesaggistico-architettonico fra i più importanti

del centro Italia e credo che, proprio in funzione di questo, noi amministratori siamo chiamati ad operare scelte di sviluppo armonico con il patrimonio che abbiamo ereditato. Data la conformazione orografica del territorio e la storicità del tessuto urbanistico, credo che le problematiche che insistono di più siano, da una parte quella dei rifiuti - anche in considerazione del grande afflusso turistico - dall’altra, quella della mobilità. Come s’è mossa l’Amministrazione locale per risolvere queste due questioni? Perugia è fra le sei città d’arte italiane più visitate dal turismo nazionale ed internazionale e, di conseguenza, già da tempo il governo della città ha dovuto fare i conti con le problematiche derivate dall’afflusso turistico, stimato in circa un milione di presenze annue; cui, ovviamente si sommano le esigenze dei residenti e dei lavoratori pendolari. Nel mese di giugno, è stato avviato il nuovo Piano Urbano della Mobilità che tiene conto delle eccellenze architettoniche del centro storico, ma anche delle esigenze di mobilità dei cittadini. In dettaglio, per tutelare al meglio il patrimonio urbanistico locale, già dal 1983 è stata fatta la scelta, che in seguito s’è rivelata vincente, di puntare sui cosiddetti “parcheggi a corona” intorno alla città vecchia e alla costruzione di una serie di scale-mobili gratuite che consentono ai pedoni di accedere senza fatica al centro storico. Parallelamente, abbiamo implementato, e siamo stati i primi ad averlo fatto in Italia, un sistema di metropolitana di superficie. Il mini-metrò è stato inaugurato il 29 gennaio e attraverso un percorso di sette sole fermate, consente il collegamento fra il centro storico e la zona periferica dello Stadio. Il sistema, molto economico (ndr: il biglietto costa 1 Euro e può essere usato anche sugli altri mezzi di trasporto tradizionali), non ha emissioni dannose ed ha ricevuto il plauso di diverse delegazioni di Amministratori locali nazionali ed esteri in visita nella nostra città. Per quando riguarda la gestione dei rifiuti urbani, attualmente il sistema implementato dalla nostra amministrazione ha consentito il raggiungimento del 40% di raccolta differenziata e il ciclo dei rifiuti si completa con un impianto di smalti-

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mento finale ubicato nel territorio che, tra l’altro, consente il conferimento di altri 23 Comuni della provincia. È stato da poco approvato il Piano d’Ambito dell’ATO di riferimento (Comune di Perugia più gli altri 23 Comuni di cui parlavo poc’anzi), che contiene obiettivi ambiziosi: raggiungimento del 50% al 2010; del 60% al 2012; e, parallelamente stiamo lavorando per l’approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti che presenta ulteriori obiettivi per la chiusura del ciclo dei rifiuti, anche tramite il ricorso alla termovalorizzazione. Come si è mossa la vostra Amministrazione nel settore del risparmio energetico e nella promozione delle relative buone pratiche fra la cittadinanza? Grazie ad un percorso condiviso con l’ente regionale, con l’altra Provincia e con i Comuni più popolosi, abbiamo avviato un processo di valutazione energetica del patrimonio edilizio previa analisi e monitoraggio, onde arrivare ad una visione complessiva delle problematiche da affrontare. Oggi stiamo predisponendo degli interventi precisi, a partire da finanziamenti locali e regionali, per il miglioramento energetico delle strutture pubbliche dell’Amministrazione. Viceversa, per quanto riguarda la cittadinanza, sì è puntato molto sulla formazione/informazione degli utenti, coinvolgendoli in iniziative di distribuzione di kit per il risparmio casalingo di flusso idrico e luce elettrica. In più, grazie al progetto “Mille tetti fotovoltatici”, daremo a 1000 famiglie dei Comuni del territorio, compreso all’interno del raggio d’azione della società partecipata con il Comune di Perugia, “Sinergia”, la possibilità di installare gratuitamente un impianto fotovoltaico. Ovviamente è solo un segnale, ma va sottolineato che l’impatto per l’ambiente ed il conseguente risparmio energetico è notevole.

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Comune di Cecina (LI)

OBIETTIVO: QUALITÀ DELLA VITA Il Sindaco del Comune di Cecina fa il punto sulle strategie di governance sostenibile del suo territorio.

di Alberto Piastrellini

di pianificazione messe in campo dall’amministrazione locale, abbiamo intervistato il Sindaco, Paolo Pacini.

Regioni&Ambiente, continua nel viaggio alla scoperta di luoghi ed Enti che della coniugazione tra sviluppo economico e tutela del patrimonio ambientale, hanno fatto la linea portante della governance. Ulteriore “tappa” del nostro ideale “Viaggio in Italia” è nel Comune di Cecina (LI). 15 m s.l.m.; 42,48Km2 di superficie; quasi 28.000 abitanti. Dai fasti della dominazione etrusca, alla provinciale dominazione romana, per tutto il Medioevo e il Rinascimento, il territorio compreso nell’attuale amministrazione e Comuni limitrofi, fu caratterizzato da un generale abbandono, dovuto alla presenza di paludi tipiche della Maremma Toscana. Lo stesso Dante, nel XIII° Canto dell’Inferno, indica Cecina quale ambiente pericoloso e malsano: “Non han sì aspri sterpi né s’ folti Quelle fiere selvagge che n’odio hanno Tra Cecina e Corneto i luoghi colti”. Una rivalutazione graduale del territorio arriva solo verso la metà dell’800, a seguito delle bonifiche attuate sotto la direzione del Granduca Leopoldo II di Toscana, che rendono il territorio più salubre e atto alla coltivazione. Oggi Cecina, con le sue tipiche pinete costiere (Riserva Naturale Biogenetica dei Tomboli di Cecina; 400 ettari, 15 Km di estensione), costituisce una mèta turistica apprezzata da italiani e nono solo, mercè la qualità dei servizi offerti (Bandiera Blu dal 2006) e dalla strategica vicinanza con le maggiori città d’arte toscane. Per conoscere meglio le problematiche, le eccellenze e le dinamiche

Sig. Sindaco, può parlarci delle problematiche ambientali che insistono nel territorio di sua competenza? Il nostro territorio ha due punti di debolezza sui quali, in questi ultimi anni, stiamo lavorando per apportare i giusti correttivi: il primo è relativo all’erosione delle coste. L’aggravarsi di questo fenomeno, nel tempo, sta compromettendo tutta l’attività economica fortemente legata al turismo balneare. Pertanto, in collaborazione con la Regione Toscana, stiamo perseguendo tutta una serie di interventi di contenimento e ripascimento delle spiagge. Già è stato finanziato un progetto di circa 100 milioni di Euro per un intervento dedicato e la Regione sta procedendo ad una apposita caratterizzazione delle cave a mare per l’individuazione del materiale compatibile atto a tale ripascimento. Entro il 2009 si procederà alla cantierizzazione vera e propria e, a seguito degli interventi più strutturali, si dovrà garantire una serie di opere di manutenzione ordinaria per mantenere la stessa linea di costa. Va detto che il problema erosivo che stiamo vivendo da alcuni anni a questa parte è direttamente imputabile alla mancanza di apporti sedimentari dal parte del fiume Cecina che sta soffrendo molto per la mancanza di acqua dovuta ai cambiamenti climatici. L’altro problema sul quale stiamo concentrando i nostri sforzi è quello legato alla risorsa idrica; sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo. Anche in questo caso l’intervento del global warming ha significato meno precipitazioni con conseguente abbassamento del livello delle falde acquifere dalle quali dipende la capacità di emungimento di tutto il territorio. Stiamo cercando di ovviare con progetti di interconnessione di alcuni acquedotti

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e con la realizzazione di invasi atti a captare le acque superficiali e quelle piovane. Inoltre, stiamo cercando di dare priorità all’utilizzo dell’acqua per servizi idropotabili. In questo senso mi piace ricordare il Progetto Aretusa, tra l’altro premiato a livello nazionale, che vede l’acqua del depuratore di Cecina e Rosignano (circa 4.000.000 di m3 annui) destinata agli usi industriali, evitando, così, che i siti industriali del territorio facciano uso dell’acqua emunta dalle falde. Questo è già un intervento concreto che risponde alle esigenze di minimizzazione degli impatti ambientali e alla salvaguardia del territorio. Sull’aspetto qualitativo del problema acqua, va detto che, andando ad intervenire sempre più a fondo nelle operazioni di emungimento, abbiamo il problema della maggior concentrazione di sostanze inquinanti che rischiano di uscire dai limiti previsti dalle tabelle ministeriali. Stiamo cercando di abbassare la pressione dei singoli prelievi per dare modo alle varie falde di ricaricarsi e raggiungere livelli ottimali di concentrazione di sostanze. Come è gestita la problematica dei rifiuti nel comune di Cecina? Il ciclo dei rifiuti è gestito da una società pubblica, la REA (Rosignano Energia Ambiente) di cui fanno parte i Comuni di Rosignano, Cecina, Collesalvetti, ecc. Attualmente abbiamo raggiunto il 36% di raccolta differenziata, ma contiamo, attraverso appositi e mirati interventi, di raggiungere presto obiettivi più importanti in termini percentuali. Già dallo scorso anno, il 90% del territorio è stato interessato dalla raccolta della frazione organica e quest’anno, in un quartiere di 6.000 abitanti, si sta andando verso la realizzazione della raccolta differenziata “porta a porta”. Il nostro obiettivo è quello di portare la raccolta differenziata al 60%, coinvolgendo la popolazione con iniziative mirate


alla comprensione del problema, alla riduzione degli apporti di RSU in discarica e alla caratterizzazione puntuale di materiali atti ad essere inviati al riciclo. La formazione ed informazione dei cittadini assume un ruolo molto importante in questo percorso. Quali strategie sono state attivate per conseguire questo obiettivo? L’educazione ambientale è un fattore sul quale stiamo puntando molto, soprattutto coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo è quello di educare i più piccoli alla minor produzione di rifiuti, attraverso una differenziazione consapevole e cosciente. Devo dire che tutte le iniziative di formazione/informazione rivolte alla cittadinanza hanno trovato la massima condivisione, dovuta soprattutto all’immagine negativa di quanto accaduto nella città di Napoli. Il problema dell’approvvigionamento e del risparmio energetico, in Italia, sta assumendo contorni piuttosto drammatici, ma, in questo frangente, molto può essere fatto dalle amministrazioni locali. Quali risorse ha messo in campo, in questo senso, l’Amministrazione comunale di Cecina? Come Amministrazione locale crediamo molto in queste strategie e riteniamo

importante dare il nostro piccolo contributo ad un problema che sicuramente ha un peso molto più globale. Intendiamo quindi dare risposte concrete ai nostri cittadini e tali risposte sono scaturite dall’attuazione del Piano di Azione Locale, a sua volta derivato dall’attuazione di percorsi di audit con i cittadini stessi, coinvolti nel processo di sviluppo sostenibile grazie al locale gruppo di Agenda 21. Il primo passo è fatto per realizzare un nuovo Regolamento di Edilizia Sostenibile per il Comune di Cecina, che è stato approvato già alcuni mesi or sono ed è frutto delle competenze integrate di vari professionisti e delle istanze dei cittadini. L’obiettivo è quello di un cambio di rotta nella gestione del territorio che tenga conto, da un lato, della corretta gestione delle risorse naturali, e, dall’altro, del miglioramento della qualità della vita della popolazione. Il Regolamento di Edilizia Sostenibile si pone il problema della tutela delle risorse naturali, quindi: corretta gestione delle acque, risparmio energetico e implementazione delle fonti energetiche rinnovabili. Di qui l’esigenza di promuovere, sul territorio, un nuovo modo di costruire, facendo attenzione a tutte le possibilità offerte dalla tecnologia per contenere i consumi energetici e conseguire il risparmio idrico: strategie per il recupero

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delle acque pluviali, aumento delle superfici permeabili, implementazione dei sistemi duali per le acque potabili e per quelle di servizio, ma anche attenzione all’orientamento delle nuove costruzioni per sfruttare al meglio la solarizzazione naturale nei mesi invernali. Lo stesso orientamento vale anche per i consumi energetici estivi; utilizzo del fotovoltaico e del solare. Inoltre, una novità è rappresentata da un progetto che stiamo presentando al Ministero dell’Ambiente, per lo sfruttamento della geotermia a bassa entalpìa per promuovere lo scambio di calore in edilizia attraverso pompe di calore. (N.d.r.: l’entalpìa è una funzione di stato di un sistema ed esprime la quantità di calore – in joule o calorie – che esso può scambiare con l’ambiente. L’energia geotermica a bassa entalpia sfrutta una temperatura di solo 10° - 12°che si raggiunge già a 100 m di profondità per essere amplificata attraverso pompe di calore e può essere utilizzata per riscaldare e/o raffrescare gli edifici, tutto l’anno). Il Regolamento di Edilizia Sostenibile obbliga già da oggi, ogni nuova costruzione all’imperativo del risparmio e dell’efficienza energetica e premia, in termini di abbattimento degli oneri di urbanizzazione, quei cittadini che mettono in campo massimi livelli di attuazione di progetti rientranti in questo campo.


Come Comune siamo impegnati a realizzare gli impegni sottoscritti con il Regolamento. Infatti, stiamo realizzando la nuova scuola elementare secondo obiettivi di autonomia energetica da conseguire attraverso: utilizzo del fotovoltaico; posizionamento ed orientamento ottimali; coibentazione che minimizza la dispersione del calore. Stiamo cercando di dare il buon esempio e, come Amministrazione, siamo contenti di rilevare che la maggior parte dei cittadini sta rispondendo con entusiasmo a queste sollecitazioni, spesso applicando privatamente e più diffusamente queste strategie di sostenibilità. Per quanto riguarda, poi, lo sfruttamento della geotermia, tramite pompe di calore, devo ammettere che diversi privati sono interessati ad adottare queste tecnologie per quello che riguarda le nuove edificazioni previste per le

espansioni residenziali del territorio. Qual è lo stato di attuazione degli Acquisti Verdi nella sua Amministrazione? Anche in questo caso, grazie alla buona risposta che ha ottenuto il lavoro di Agenda 21 e la successiva stesura del Piano di Azione Locale, la nostra Amministrazione ha messo in campo diverse “buone pratiche” per la sostenibilità ambientale. Ad esempio, per le attività dei nostri uffici, usiamo carta riciclata, inoltre, tutto il parco auto di proprietà del comune è stato rinnovato con impianti a metano. Questo è solo un segnale, ma concreto, di come si può rispondere alle esigenze del territorio e dell’ambiente, anche perché il nostro obiettivo è quello di conseguire un’alta qualità della vita.

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Le località balneari risentono fortemente dei benefici economici dell’afflusso turistico, che, da questo punto di vista si rivela una risorsa incredibile per le popolazioni locali. Eppure, quest’ultimo ha effetti di un certo impatto sul territorio e sulle scelte di pianificazione ad esso connesse. Come si è cercato di coniugare, nel vostro territorio, accoglienza turistica e salvaguardia ambientale? Certamente, per il nostro territorio, il turismo rappresenta l’attività primaria, dal momento che non abbiamo grossi centri industriali e che tutto l’indotto (commercio ed artigianato) si sviluppa attorno all’afflusso turistico. Stiamo cercando di rendere compatibile lo sviluppo turistico con l’esigenza di garantire la tutela del territorio e delle sue risorse. Pertanto abbiamo privilegiato le attività produttive rispetto a quelle residenziali. Il nostro Piano strutturale non prevede più lottizzazioni di insediamenti urbani, bensì la qualificazione dell’offerta turistica. Da noi, come in tutta la Toscana, fino ad oggi è prevalsa l’abitudine di costruire le cosiddette “seconde case” a scopo di vacanza, cosa che se da un lato garantiva un certo profitto in termini di indotto, dall’altro pesava fortemente sull’integrità del territorio. Noi abbiamo invertito questa tendenza puntando su una presenza mirata di infrastrutture che possano conciliarsi con le esigenze del territorio. Faccio un esempio: in due anni abbiamo piantumato 35.000 nuove piante, conseguendo il raddoppio delle pinete. Questo investimento va nella direzione degli interessi futuri dello sviluppo turistico e, analogamente, stiamo procedendo con la valorizzazione e la tutela del fiume Cecina. Nell’approccio allo strategie volte alla tutela del territorio e allo sfruttamento del turismo, il nostro imperativo è, oggi, di puntare sulla qualità delle offerte turistiche più che sulla quantità dei turisti stessi, soprattutto tenendo conto della destagionalizzazione dei flussi, dal momento che le ricchezze enogastronomiche del territorio e un clima favorevolmente mite, tutto l’anno, ci consentono di offrire, al turista che ama l’ambiente, una gamma di proposte appetibili 365 giorni l’anno!


EQUITÀ E SOSTENIBILITÀ

23 settembre 2008: Earth Overshoot Day

IL CONSUMO DI RISORSE SUPERA LA PRODUZIONE NATURALE DELLA TERRA L’equinozio d’autunno cade, nel nostro emisfero boreale, il 22 o 23 settembre. Più che di un giorno, si tratta dell’istante in cui il sole passa nel punto ω, uno dei due punti (l’altro è il γ che determina l’equinozio di primavera) di intersezione dell’eclittica (apparente percorso del sole) con il piano dell’equatore terrestre. Quest’anno è avvenuto alle ore 15:44 del 22 settembre. Da quel momento in poi, il dì si accorcia e la notte incrementa la sua durata. Per strana, seppur simbolica, corrispondenza, il 23 settembre ha coinciso con il giorno dell’Earth Overshoot, il giorno in cui termina il budget di risorse naturali messe annualmente a disposizione dalla Terra e da quel momento ne vengono consumate più di quante il nostro pianeta sia in grado di rinnovarne. Secondo Global Footprint Network, l’organizzazione fondata nel 2003 da Mathis Wackernagel e da lui diretta,

che si occupa di Impronta Ecologica (Ecological Footprint), un indice statistico introdotto dallo stesso Wackernagel e dal suo collega William Rees, nel 1996, nel libro: “L’Impronta Ecologica: come ridurre l’impatto dell’uomo sulla terra”, che suscitò grande interesse per la sua proposta innovativa di misurare la sostenibilità. Global Footprint Network calcola ogni anno l’impronta ecologica dell’umanità, vale a dire la sua necessità di campi, pascoli, foreste, aree di pesca e spazio per le infrastrutture, a fronte della biocapacità degli ecosistemi terrestri di produrre risorse e assorbire rifiuti. Pertanto è possibile determinare il giorno in cui la comunità globale inizia a sovraconsumare (overshooting). Il primo Earth Overshoot Day fu il 31 dicembre 1986, ma ogni anno che passa, a seguito della crescita dei consumi, arriva sempre prima. Nel 1987 ha anticipato già al 19 dicembre, nel 1995

è caduto al 21 novembre, nel 2005 è arrivato il 2 ottobre. Anche se non tutte le risorse della terra sono consumate dall’uomo, attualmente, vengono consumati servizi e risorse come se il pianeta fosse più grande, tanto che il loro attuale sovraconsumo è del 14% superiore alla capacità della Terra di riprodurli. In una intervista Mathis Wackernagel ha dichiarato che “Tagliando alberi più velocemente del tempo che occorre per farli crescere; sottraendo le sostanze nutritive al suolo più rapidamente di quanto possa reintegrarle; catturando gli stock ittici con ritmo superiore alle loro capacità di ricostituirsi; emettendo anidride carbonica in quantità superiore a quella che l’atmosfera può assorbire: in definitiva, stiamo liquidando il patrimonio ecologico del pianeta”. Sulla base delle proiezioni delle Nazioni Unite al 2050, il Living Planet Report, redatto annualmente dal WWF, indica che, con gli attuali consumi, l’umanità avrebbe bisogno, a quella data, di due pianeti! I calcoli del Global Footprint Network, sull’Impronta Ecologica di ogni nazione (dati 2006), mostrano, comunque, che sono alcuni Stati, con lo stile di vita dei loro abitanti, a consumare servizi e risorse di più del pianeta Terra: Stati Uniti 5,4 Terre Canada 4,2 ” Regno Unito 3,1 ” Germania 2,5 ” Italia 2,2 ” Sud Africa 1,4 ” Argentina 1,2 ” Costa Rica 1,1 ” Non c’è dubbio che l’aumento di popolazione mondiale ha un peso, ma come si può constatare è una minoranza della popolazione mondiale che sta consumando la maggioranza delle risorse della Terra. Questo “prestito”, ovviamente, non può continuare a lungo, e potrebbe risultare fisicamente impossibile, oltre che

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eticamente insopportabile. Nel Rapporto “The Economics of Ecosystems & Biodiversity”, commissionato dal Ministro dell’Ambiente della Germania, Gabriel Sigmar e dal Commissario UE all’Ambiente, Stavros Dimas, presentato a Bonn lo scorso maggio nel corso della Conferenza ONU ad alto livello: “Una Natura - Una Terra - Il Nostro Futuro” (cfr: Regioni&Ambiente, n. 6, Giungo 2008, pag. 52 e segg.), si dimostra che l’impoverimento dei servizi ecosistemici avrà un costo pesantissimo per le popolazioni che basano la propria sussistenza su forme semplici di agricoltura, allevamento, pesca e silvicoltura. “Le scelte etiche sono così profondamente intrise nel modo su cui costruiamo i modelli economici, che non ne abbiamo più conoscenza - vi si legge - Comunque se si prende in considerazione il valore dei servizi ecosistemici offerti per i nostri nipoti (di qui a cinquant’anni) sarebbe pari ad 1/7 di cui noi usufruiamo: da un punto di vista etico sarebbe difficile da difendere”. Il contributo del carbonio all’Impronta Ecologica, indicatore che tiene conto anche dell’uso dei combustibili fossili, è pari alla metà dell’Impronta Ecologica dell’umanità ed è, secondo Global Footprint, il suo componente che cresce più velocemente, con un incremento, dal 1961, ad oggi, del 700%. Stiamo immettendo tanto carbonio che il pianeta non riesce ad assorbire, così si accumula in atmosfera, contribuendo al cambiamento climatico in atto. Se il global warming rappresenta il sintomo più inquietante dell’overshoot, esso offre anche una grande opportunità per l’inversione di tendenza, poiché ogni iniziativa intrapresa per ridurre il cambiamento climatico riduce anche il sovraconsumo e viceversa. Mitigare il cambiamento climatico senza esaurire altre risorse naturali, contribuisce a bilanciare il “budget” del Pianeta. Tuttavia, secondo Global Footprint,

Fonte: www.footprintnetwork.org

COME SI CALCOLA L’IMPRONTA ECOLOGICA È la somma di sei categorie principali di territorio: - terreno agricolo, la superficie di terra utilizzata per produrre alimenti ed altri beni; - pascolo, la superficie di terra destinata agli allevamenti per i prodotti animali; - foreste, la superficie di terra destinata alla produzione di legname e carta; - mare, la superficie marina dedicata alla produzione di risorse per la pesca; - infrastrutture, la superficie di terra che ospita gli insediamenti abitativi, gli impianti industriali, le aree per i servizi, le vie di comunicazione, ecc.; - energia, la superficie di terra necessaria per assorbire la CO2 emessa dai combustibili fossili. Le diverse superfici vengono ridotte ad una misura comune attribuendo a ciascuna un peso proporzionale alla sua produttività media mondiale, individuando l’area equivalente necessaria per produrre quel bene. Disponendo di una quantità sufficiente di dati, attraverso formule matematiche, è possibile calcolare l’impronta ecologica che è la somma di tutte le superfici necessarie per la produzione della totalità dei beni consumati da una persona, una famiglia, una città, una regione, uno stato o del mondo intero. Quantunque l’Impronta Ecologica abbia dei limiti, riconosciuti dagli stessi Autori, poiché riduce tutti i valori ad un’unica unità di misura, la Terra, trova tuttora concrete e diffuse applicazioni, costituendo un buon indicatore di pressione ambientale.

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alcune strategie messe in cantiere per contrastare il cambiamento climatico, come il ricorso ad alcuni biocombustibili, spostano semplicemente la pressione ai terreni agricoli e non contribuiscono a ridurre il sovraconsumo globale. Altri effetti negativi del sovraconsumo si verificano direttamente per: Foreste La conversione in terreni agricoli continua ad un livello di circa 13 milioni di ettari per anno. Ben 6 milioni di ettari di foresta primaria sono andati perduti o modificati ogni anno, a partire dal 1990 e l’andamento di questo fenomeno non sembra rallentare. Pesca La FAO nel 2001 ha stimato che circa il 75% degli stock ittici era sottoposto ad overfishing o veniva pescato in quantità pari alle capacità riproduttive. Alcune specie poi sono collassate, tanto che per loro si è sospesa la pesca. La consuetudine umana della pesca di cattura è in declino è in declino a causa della riduzione della produzione e non della domanda. Biodiversità L’ultimo Report del WWF (2006) ha indicato che negli ultimi 30 anni il Living Planet Index (il Down Jones index delle popolazioni dei vertebrati selvaggi) è sceso del 30%. Ci sono, al momento, 41.415 specie inserite nella Lista Rossa IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) delle specie minacciate e 16.306 di queste rischiano l’estinzione. L’atuale tasso di estinzione di piante e di specie animali è di circa 1.000 volte più veloce di quanto fosse nei tempi “pre-umani” e aumenterebbe fino a 10.000 volte nel 2050. Suolo La salinizzazione dei suoli colpisce 20-30 milioni di ettari degli attuali 260 milioni di ettari di terre irrigate. L’erosione si esercita su 1,1 miliardi di ettari di terra in tutto il mondo ridistribuendo 75 miliardi di tonnellate di suolo superficiale. Le modalità di coltivazione intraprese da alcuni Paesi stanno di-

struggendo suolo superficiale ad una velocità superiore a quella con la quale può essere ricostituito (negli USA questa velocità è 18 volte più elevata). Siccità Il cambiamento climatico colpisce l’ambiente globale: siccità, inondazioni, mutamenti metereologici stagionali aumentano con l’incremento della temperatura globale. La percentuale di luoghi del Pianeta colpiti da siccità è più che raddoppiata dal 1970 al 2000, con variazioni del 10-15% nei primi anni ’70 e del 30% nel 2002, per effetto dell’aumento della temperatura media. “In un paese densamente popolato come l’Italia - ha dichiarato Roberto Brambilla della Rete Lilliput che assieme al WWF cura la diffusione dei calcoli del Global Footprint - l’Impronta Ecologica dovrebbe far capire quanto è importante rilanciare una agricoltura a basso impatto grazie alle filiere corte e ai metodi biologici e quanto sia urgente incentivare il risparmio energetico, il riciclaggio dei rifiuti e l’uso delle energie rinnovabili per far diminuire la dipendenza dall’energia fossile inquinante e in via di esaurimento. Tutte iniziative che si tradurrebbero in enormi risparmi per le famiglie italiane”.

Il ruolo dei singoli cittadini non è secondario: mangiare meno carne, guidare l’auto in modo efficiente, utilizzare meno energia in casa. Soprattutto i cittadini hanno la possibilità di sollecitare governanti e dirigenti di azienda a dar vita ad una comunità attenta nella pianificazione delle infrastrutture e nell’utilizzo delle migliori tecnologie “verdi”. Con uno sforzo globale sarà possibile far diventare la Giornata del sovraconsumo un momento storico, non già un evento che ritorna annualmente tra le notizie video o stampate, che lasciano indifferente l’ascoltatore o il lettore che le percepisce come inattendibili o catastrofiche perché tanto “il mondo va avanti ugualmente”.

Fonte: www.footprintnetwork.org

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Speciale ECOMONDO 2008 “INDUSTRIARSI CORRETTAMENTE” Molte le novità in questa XII edizione PROGRAMMA DEI PRINCIPALI EVENTI

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AREA MARCHE

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Regione Marche - Assessorato all’Ambiente LA REGIONE MARCHE VETERANA DI ECOMONDO di Marco Amagliani

Regione Marche - Assessorato ai Lavori pubblici e Difesa della Costa LA SALVAGUARDIA DEL LITORALE E L’EMERGENZA ABITATIVA Intervista all’Assessore Gianluca Carrabs di Donatella Mancini

ARPA Marche OSTREOPSIS OVATA, L’ALGA TOSSICA

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Camera di Commercio di Ancona “IMPRESE CON I PIEDI PER TERRA”

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a cura di Marina Leombruni

SO.GE.NU.S. spa SO.GE.NU.S.: AL SERVIZIO DELLE MARCHE di Mauro Ragaini

Ghiergo Industry & Engineering I SETTORI DEL FUTURO: ENERGIA ED AMBIENTE a cura di Donatella Mancini

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Togni spa ACQUA: IL SANGUE BLU DEGLI APPENNINI Un viaggio all’interno dell’Azienda alla scoperta delle eccellenti acque oligominerali dell’alta Valle Esino di Alberto Piastrellini

Gramaglia srl IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO L’azienda leader nel trattamento acque dal 1980, pone ai Lettori del Notiziario una interessante riflessione sulla gestione e trattamento delle acque meteoriche di Massimiliano Mazzardo

a cura di Donatella Mancini

COSMARI IL CONSORZIO DEI COMUNI MACERATESI MODELLO DI EFFICIENZA, INNOVAZIONE, TECNOLOGIA Intervista al Presidente, Fabio Eusebi di Luca Romagnoli

di Gisberto Paoloni

AMIS - Associazione Imprese Gestione Rifiuti LA CONOSCENZA AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE

C.P.M. Gestioni Termiche I SUOI PRIMI 20 ANNI L’azienda leader nel trattamento acque dal 1980, pone Dal 1998 un unico obiettivo: ridurre i consumi di energia e le emissioni in atmosfera, elevando il livello qualitativo del parco impianti

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Regione Emilia-Romagna VERSO UNA PRODUZIONE E UN CONSUMO SOSTENIBILI Imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni insieme per la sostenibilità a Ecomondo 2008 a cura di Servizio Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità RER

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PolieCo POLIECO: LA FORZA DEI NUMERI Ancora una volta il Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti di beni in polietilene torna ad ECOMONDO per socializzare i propri obiettivi raggiunti e per consolidare relazioni fra la base imprenditoriale e le istituzioni ambientali di Alberto Piastrellini

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LOGIMA srl PER UNA AUTODEMOLIZIONE RISPETTOSA DELL’AMBIENTE Due affezionati clienti della Società di Porto d’Ascoli, tornano a parlare delle novità offerte dal catalogo delle proposte 2008 di Vinicio Ruggiero

Di Gennaro spa “LAVORIAMO PER UN AMBIENTE MIGLIORE” a cura di Donatella Mancini

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SPECIALE ECOMONDO

Rimini Fiera, 5-8 novembre 2008

“INDUSTRIARSI CORRETTAMENTE” Molte novi novità in questa XII edizione

Dopo la rana blu dell’e dell’edizione 2006 e la rondine rossa del 20 2007, la mascotte della X XII edizione di ECOMONDO, la FieECOM ra Inte Internazionale del Recupero di Materia ed Recuper Energia e dello Sviluppo Sostenibile, che Rimini Sosteni Fiera o organizza dal 5 all’8 no novembre 2008, sarà: l’Ape Verde (Euglossa viridissima). a Come per le precede precedenti, la mascotte scelta dal Coordina Coordinatore scientifico di ECOMONDO, Luci Luciano Morselli, iindividua di id un iindicatore di biologico del degrado ambientale per frenare le attività umane ormai troppo spregiudicate. La scomparsa della api sta diventando drammatica, anche sul piano economico, a causa di una sindrome ancora misteriosa nelle sue cause (Colony Collapse Disorder), ma che ha sicuramente delle complicità nell’inquinamento atmosferico, nell’uso indiscriminato di pesticidi e nei cambiamenti climatici (ndr: un ampio articolo ed un’analisi esaustiva della problematica si trovano in Regioni&Ambiente n. 4, aprile 2007 “Dalle api... il futuro dell’uomo!”, pag. 54 e segg.). La Fiera, quest’anno ruoterà intorno allo slogan “Industriarsi correttamente”, concentrando la sua attenzione su opportunità tecnologiche, sistemi e attrezzature, servizi per risolvere i complessi e specifici problemi ambientali in modo corretto e sostenibile, come ben sottolinea l’immagine della locandina della Manifestazione che propone un profilo simbolico di impianto industriale “tappezzato” di verde, dalla cui ciminiera escono coccinelle, quasi a voler indicare la necessità di ridurre le emissioni inquinanti se si vuole salvaguardare l’ambiente e conservare la biodiversità. L’autorevolezza di ECOMONDO si

evince dalle cifre della precedente edizione: • 57.907 visitatori; • 380 giornalisti italiani ed esteri accreditati all’Ufficio Stampa; • oltre 5.000 m2 di area espositiva su cui si sono distribuite 1.100 imprese dirette e rappresentate; • 170 appuntamenti convegnistici e seminariali in 35 sessioni, a cui hanno partecipato più di 1.300 oratori e 10.700 persone. La manifestazione abbina, quindi, sempre più una vetrina completa di prodotti e tecnologie ad un programma di sensibilizzazione e di aggiornamento attraverso Convegni ed iniziative didattiche sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale d’impresa. Perciò, si ripropongono ampliati, i macrosettori espositivi collaudati nelle precedenti edizioni, con ulteriori progetti e iniziative. CICLO COMPLETO DEL RIFIUTO La Sezione costituisce il cuore espositivo e storico della Manifestazione in cui si mettono in evidenza le tecnologie e i sistemi più innovativi per ottimizzare la gestione gerarchica dei rifiuti. È suddivisa in 2 sub-sezioni: - Trattamento dei rifiuti (Pad. A1, A3, A5) dove vengono presentati i sistemi atti a favorire la prevenzione della creazione del rifiuto, le migliori tecnologie di raccolta e trasporto e la sua movimentazione; - Riciclaggio rifiuti - Recupero di materia - Ecoimballaggi - Prodotto ecocompatibile (Pad. B1, B3, B5) in cui viene dato ampio spazio al trattamento dei rifiuti con un focus speciale sul compostaggio e il trattamento biologico delle biomasse, al recupero dei materiali e alle soluzioni più adeguate per lo smaltimento e recupero degli imballaggi. In questa macro-area trova collocazione la gestione dei rifiuti di apparecchia-

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ture elettriche ed elettroniche (RAEE) che, dopo la presentazione del sistema nella precedente edizione, ha ora un suo apposito spazio (Pad. B5), dove si incontreranno i Consorzi costituiti e nascenti, i produttori e gli importatori di apparecchiature e i soggetti attivi nella raccolta selettiva dei RAEE. Anche INERTECH (Pad. C5) trova conferma nella 2a edizione della Mostra-Convegno sul riciclaggio del mondo delle costruzioni con un focus sul mercato della demolizione e delle grandi riqualificazioni, il riciclaggio dei materiali da costruzione e demolizione, il riciclaggio nel settore delle costruzioni stradali e al loro reimpiego. RECLAIM EXPO (Pad. C3), una delle novità di quest’anno, è il 1° Salone italiano sulle bonifiche dei siti contaminati, progetto che prevede un’ampia area espositiva, aperta ad Aziende private ed Enti Pubblici, mettendo in mostra le più avanzate tecnologie di bonifica dei siti contaminati, le tecniche e la strumentazione per la caratterizzazione ed il monitoraggio, con un focus sulla riqualificazione industriale ed urbana. OROBLU (Pad. C1) è il primo Salone sulle tecnologie per un uso sostenibile dell’acqua, dove saranno esposti i servizi e prodotti legati all’intero ciclo, dalle acque primarie a quelle di scarico, ai trattamenti vari, con un’attenzione particolare alla depurazione e al riuso. Troveranno spazio anche le tecnologie legate sia alla distribuzione efficiente, sia al risparmio idrico, dalla raccolta all’utilizzo finale. In questa macro-area trova collocazione la mostra dei dispositivi per la riduzione delle emissioni, la strumentazione per il monitoraggio dell’Aria e i progetti atti a favorire la tutela della salute umana. CITTÀ SOSTENIBILE (Pad. C2 e D2), percorso espositivo di progetti, pro-


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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIIFFFEESST N STA TAZ AZIO ION NII E C CONVEGNI ON O NV N VEEEG VEGN V GN G N

dotti, soluzioni, case history e aree dimostrative volte ad identificare una serie di metodologie che permettano a professionisti e amministratori pubblici di pianificare, progettare e realizzare interventi ed opere basati sulla tutela del paesaggio, il risparmio energetico e lo sviluppo consapevole. Ritorna in questa edizione, SAL.V.E. (Pad. A7 e C7), il 3° Salone del Veicolo per l’ecologia dedicato alle Aziende che operano nei seguenti settori merceologici: allestimenti di veicoli industriali e speciali; spazzatrici; puliscispiaggia; autobotti-spurgo; videoispezioni; cassonetti e contenitori; servizi ed accessori. In tale occasione saranno presentate le innovazioni del settore, le dotazioni di sicurezza dei veicoli, le tecnologie per ridurre l’impatto ambientale e garantire servizi sempre più puntuali e competitivi. Sarà in mostra anche un’ampia gamma di cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti e contenitori di vario genere ed uso, per l’arredo urbano, la raccolta domestica e dei rifiuti speciali, con un’attenzione, oltre che alla funzionalità, al design e ai materiali ecologici utilizzati. METAL-ECO Mostra-convegno dove il mondo dei metalli ferrosi e non ferrosi,

dalle più importanti associazioni di settore, alle aziende attive nel recupero, riciclo, trattamento e commercio dei rottami, discuterà del miglior utilizzo degli scarti di produzione e del reimpiego dei materiali riciclati, della qualità dei sistemi di recupero, della normativa vigente e del confronto con l’UE, coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati, i produttori, i trasformatori e gli utilizzatori. ENERGIA (Pad. D1, D3). L’urgenza delle problematiche relative all’approvvigionamento delle fonti energetiche e l’uso efficiente delle risorse, pone il tema della sostenibilità energetica al centro del dibattito sullo sviluppo industriale del nostro Paese e dell’Unione Europea. ECOMONDO intende focalizzare l’attenzione sulla produzione di energia dalle fonti rinnovabili: il solare termico, il fotovoltaico, l’eolico, la produzione da biomasse e biocambustibili. In particolare occorrerà potenziare il loro ruolo che, secondo la proposta della Commissione UE, dovranno triplicare il loro contributo nei prossimi 13 anni In contemporanea a ECOMONDO, si svolgerà la 12a edizione di KEY ENERGY (Pad. D1, D3), la Fiera in-

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ternazionale per l’energia e la mobilità sostenibile, il clima e le risorse per un nuovo sviluppo. KEY ENERGY intende porre il tema della sostenibilità energetica al centro del dibattito sullo sviluppo industriale del nostro sistema economico-sociale, in linea con il Protocollo di Kyoto e con gli impegni al 2020. I problemi energetici e i rapidi cambiamenti climatici che stanno caratterizzando la nostra epoca, infatti, sono strettamente collegati e rappresentano due facce della stessa medaglia. La politica energetica del oggi garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e puntare sulla diversificazione delle fonti e sull’efficienza energetica. RI 3 RIgenera, RIcarica, RIusa (Pad. D5) Giunta alla 4a edizione, a conferma della crescita del settore, RI 3 è l’unica Fiera, in Italia, specializzata per il mercato europeo della rigenerazione, ricarica e riuso dei supporti per la stampa, hardware e per il recupero di prodotti per l’informatica e le telecomunicazioni. RI 3 un apporto dinamico si a alla ricerca che allo sviluppo delle tecnologie e dei mercati per promuovere l’after-market ed il recycling di materiale per la stampa digitale e di prodotti tecnologici in un’ottica di sviluppo sostenibile e a basso impatto ambientale.


ISOLA DEGLI ACQUISTI SOSTENIBILI Area dedicata all’esposizione di prodotti dal riciclo e realizzati con materiali ecocompatibili per dare una piattaforma di grande visibilità a tutte le aziende del settore e creare un importante momento di incontro tra l’offerta di Acquisti Verdi e la domanda da parte della Pubblica Amministrazione e delle Aziende private. ISTITUZIONI - ASSOCIAZIONI - RSI RISCHI E DANNO AMBIENTALE (Pad. D5, D7) I governi locali in linea con le direttive nazionali e comunitarie stanno orientando le proprie strategie verso politiche di sviluppo sostenibile. Mission comune l’uso rispettoso delle risorse, il risparmio energetico e idrico, i progetti per la riduzione del traffico e delle emissioni. Ampio spazio è dedicato alle best practices in materia ambientale e vengono presentati i risultati ottenuti dalla Pubblica Amministrazione attraverso la pianificazione coerente del territorio. In questa edizione alle tematiche dei rischi connessi agli impatti ambientali e quindi al tema del “danno ambientale” con un focus sull’analisi rischio-sicurez-

za in Italia e in Europa, e ai dispositivi di strumentazione certificati per la prevenzione degli incendi negli ambienti ad uso civile, domestico e industriale. ECOFATTO Anche quest’anno sono state allestite una serie di rassegne espositive in cui Ecofatto, la Mostra itinerante per l’Italia che mette in vetrina un completo repertorio di prodotti provenienti da materia riciclata. Quest’anno esce dal concetto di mostra tradizionale per permerare l’intero quartiere fieristico attraverso una formula nuova e originale: i Punti sosta Ecofatto, suddivisi per tipologia di materiale e dislocati in alcuni angoli della Fiera. Una selezione di prodotti verrà ospitata e sarà parte integrante degli arredi di CAFFÈ SCIENZA (Hall Sud) nei quali fuori dai formalisimi esperti internazionali e pubblico si incontrano su temi emergenti che la società contemporanea vive. COOPERAMBIENTE (Pad. B7) È la prima Fiera dell’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente realizzata in collaborazione tra LegaCoop e Rimini Fiera. COOPERAMBIENTE presenterà i servizi e i prodotti delle Cooperative di LegaCoop: dalle case

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ecosostenibili, ai servizi e alla gestione del ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata; dalla produzione di energie rinnovabili ai servizi di mobilità sostenibile; dalla gestione delle aree verdi e boschive alle politiche per il risparmio energetico della grande distribuzione cooperativa. EDUCATIONAL Iniziativa interamente dedicata all’educazione, alla formazione e all’informazione sullo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione agli stili di vita ecologici, alle buone pratiche di gestione sostenibile e al loro intimo legame con la crescita di responsabilità e partecipazione di cittadini e organizzazioni. In un’area di 500 m2, verranno proposti Seminari e Convegni, Laboratori per studenti e insegnanti, animazioni teatrali e musicali, giochi e videogiochi didattici, mostre e rassegne di buone pratiche eco-sostenibili. CONVEGNI Anche quest’anno a tracciare le linee guida delle Conferenze, dei Convegni e Seminari di ECOMONDO ha provveduto un autorevole Comitato scientifico (ndr: per un esaustivo riassunto di tali eventi si rinvia alle pagine successive).



SPECIALE ECOMONDO

ECOMONDO 2008

Programma dei principali eventi CERIMONIA INAUGURALE MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE ore 10.30 - Hall sud Taglio del nastro alla presenza delle autorità invitate

CONFERENZE, CONVEGNI E SEMINARI MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 11.30-13.30 - Sala Neri 1 - Hall sud - EVENTO DI APERTURA Il Sud oltre l’emergenza: modelli tecnici, economici, comportamentali 10.30-13.30 - Sala Ravezzi 1 - Hall sud D.M. 8 aprile 2008. Nuove norme per la gestione dei centri di raccolta comunali: cosa cambia? 10.30-18.00 - Sala Tulipano (Pad. B6) Pubblica Amministrazione e Sviluppo sostenibile. Esperienze e strumenti

GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 9.00-18.30 Acquisti Verdi EXPO 2008 9.30-13.00 - Sala Neri 2 - Hall sud I veicoli fuori uso. La svolta per il risultato 9.30-13.00 - Sala Oro Blu (Pad. C1) Conferenza Oro Blu - II Sessione: Imprese, Utilities e Ricerca scientifica unite per competere nel settore dell’acqua 9.30-13.00 - Sala Neri 1 - Hall sud Forum RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) 9.30-18.00 - Sala CIC (Pad. A1) X Conferenza Nazionale sul Compost: 10 anni di Recupero, 10 anni di Qualità 9.30-18.00 Certificazione ambientale: tra esigenze di trasparenza, evoluzione della normativa e competitività 9.30-13.00 - Sala Inertech (Pad. C5) INERTECH - Riciclaggio efficiente, Riciclati sostenibili

14.00-18.00 - Sala Diotallevi 1 - Hall sud Verso una produzione e un consumo sostenibili. Imprese, Consumatori e Pubbliche Amministrazioni: insieme per la sostenibilità

9.30-13.00 - Sala Tiglio (Pad. A6) Le Bioraffinerie: percorso integrato per la valorizzazione di rifiuti organici e dei sottoprodotti/residui/effluenti agroalimentari

14.00-17.30 - Sala Neri 2 Hall sud L’isolamento termico ed acustico dei serramenti: sinergia possibile? IV Convegno Nazionale - Direttiva prodotti da costruzione

9.30-13.00 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Bonifica siti ex produttivi e sviluppo della città. Dalla città industriale alla città dei servizi

14.30-18.00 - Sala Neri 1 - Hall sud Forum Normativa

9.30-13.00 - Sala Cedro (Ingresso Ovest - Lato Pad. C7) La Bonifica dei siti contaminati dopo il TUA: competenze, responsabilità, costi, tecnici

14.30-18.00 - Sala Mimosa (Pad. B6) Verso il nuovo accordo quadro per la gestione dei rifiuti di imballaggio

9.30-13.00 - Sala Tulipano (Pad. B6) I Comuni ricicloni

14.30-18.00 - Sala Oro Blu (Pad. C1) Conferenza Oro Blu I Sessione: la gestione del sistema idrico integrato con il concorso degli Enti pubblici di pianificazione, delle Società di gestione e degli Enti di ricerca e di controllo

9.30-11.00 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati: una opportunità per il Sistema Italia

14.30-18.00 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Bonifiche dei siti inquinati: le novità per committenti, progettisti ed esecutori

9.30-13.00 - Sala Ravezzi 1 - Hall sud La raccolta differenziata in Italia: esperienze a confronto

14.30-18.00 - Sala Ravezzi 1 - Hall sud Energia rinnovabile da rifiuti. Valutazione dei rifiuti come fonti rinnovabili di energia 14.30-18.00 - Sala Noce (Pad. A6) Seminario: Sviluppo, Verifica e nuove Applicazioni del Sistema modellistico MINNI

9.30-13.30 - Sala Diotallevi 1 - Hall sud Bonifica siti a storica vocazione industriale. Servizi, ricerca e reindustrializzazione 10.00-13.00 - Sala Mimosa (Pad. B6) Prevenzione incendi: semplificazione delle procedure e innovazione 13.00-15.30 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Terre e rocce da scavo

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15.30-18.00 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Sedimenti contaminati: stato dell’arte e strategia per una loro gestione sostenibile 14.00-18.00 - Sala Gardenia - Hall est (Lato Pad. D7) Convegno a cura di Agenzia Intercent-ER 14.15-17.15 - Sala Mimosa (Pad. B6) Convegno: Titoli I, IV, V, VI, VII, VIII Testo Unico - D. Lgs. 81/2008 14.30-18.00 - Sala Cedro (Ingresso Ovest - Lato Pad. C7) Regolamento edilizio per i tecnici degli Enti locali 14.30-18.00 - Sala Oro Blu (Pad. C1) Conferenza Oro Blu - III sessione 14.30-17.30 - Sala Tiglio (Pad. A6) Sviluppo tecnologico e gestione dei rifiuti. Il ruolo dell’innovazione tecnologica per una gestione sostenibile dei rifiuti 14.30-18.00 Tavola rotonda sull’emergenza delle materie prime e lo stato della normativa 14.30-18.00 - Sala Tulipano (Pad. B6) Laboratori a rete regionale (ENVIREN-LARA, LAIRA, LITCAR) 15.00-18.00 - Sala Ravezzi 1 - Hall sud Convegno a cura dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali 15.30-18.30 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Convegno Tecnologie consolidate e innovative

VENERDÌ 7 NOVEMBRE 9.00-13.00 - Sala Diotallevi 2 - Hall sud L’integrazione degli strumenti di sostenibilità: i risultati del Progetto LIFE IDEMS

9.30-18.00 - Sala Tiglio (Pad. A6) Inquinamento atmosferico e rischio di esposizione 9.30-13.00 - Sala Oro Blu (Pad. C1) Strumenti per il controllo e la gestione automatica degli impianti per il trattamento delle acque reflue: tutelare l’ambiente risparmiando acqua ed energia 9.30-13.00 - Sala Inertech (Pad. C5) INERTECH - Materiali riciclati per le infrastrutture stradali 9.30-18.00 - Sala Noce (Pad. A6) Seminario “Gestione integrata dei rifiuti tra emergenze di ritorno e nuovi obiettivi. Ricerche, Tecnologie e Aspetti gestionali” 9.30-13.00 - Sala Ravezzi 1 - Hall sud Conferenza di ISWA: “Il trattamento dei fanghi di depurazione” 9.30-13.00 LCA dalla A alla Z: gli strumenti di supporto e i campi di applicazione 9.30-13.00 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Rischio sanitario e danno ambientale: effetti sulle bonifiche 14.00-15.30 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Convegno: “Siti di bonifica regionali” 14.30-18.00 - Sala Abete (Ingresso Ovest - Lato Pad. C7) Impiego sicuro dei processi di essiccamento fanghi biologici 14.30-18.00 - Sala Tulipano (Pad. B6) LCA & Ecoinnovazione in Italia: buone prassi e casi di successo 14.30-18.00 - Sala Abete (Ingresso Ovest - Lato Pad. C7) Il riciclo delle materie plastiche: sviluppi recenti

9.30-13.00 La logistica dei rifiuti

14.30-18.00 - Sala Ravezzi 1 - Hall sud Conferenza di ISWA: On the road: il percorso quotidiano dei rifiuti. Analisi, conseguenze, soluzioni alternative e best practices italiane ed europee per trasportare i rifiuti

9.30-13.00 - Sala Diotallevi 1 - Hall sud Presentazione Rapporto FISE UNIRE “L’Italia del recupero” 9a edizione

14.30-18.00 - Sala CIC (Pad. A1) Conferenza di ISWA: L’ottimizzazione del riciclo

9.30-13.30 - Sala Cedro (Ingresso Ovest - Lato Pad. C7) La Raccolta domiciliare 9.30-13.30 - Sala Neri 2 - Hall sud Dal recupero dei rifiuti alle materie prime secondarie 9.30-18.00 - Sala Neri 1 - Hall sud Forum di aggiornamento sulla Normativa europea 9.30-13.00 - Sala CIC (Pad. A1) X Conferenza Nazionale sul Compost - sessione tecnica

15.00-18.00 - Sala Diotallevi 1 - Hall sud 20 anni di COBAT 15.30-18.00 - Sala Reclaim Expo (Pad. C3) Anagrafe dei siti oggetto di procedimento di bonifica

SABATO 8 NOVEMBRE 9.30-13.00 - Sala Inertech (Pad. C5) Demolire bene per riciclare meglio

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GESTIONE INTEGRATA DEL MARE: L’USO DI STRUMENTI PROGRAMMATICI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI DIFESA COSTIERA a cura di Regione Marche Assessorato all’Edilizia e alla Difesa del Suolo

I CAFFÈ SCIENZA DI ECOMONDO - Hall sud MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 14.00 La cultura della responsabilità: Ambiente, Tecnica, Etica

11.00-13.00 - Sala Convegni Area Marche PROPOSTA DI NUOVA LEGGE REGIONALE IN MATERIA DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI: LE PROSPETTIVE DEL COSMARI a cura del Consorzio Smaltimento Rifiuti della Provincia di Macerata

17.00 Progetto MEDENER GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 10.00 Efficienza energetica

VENERDÌ 7 NOVEMBRE 11.30-13.15 IMPRESE CON I PIEDI PER TERRA. L’ambiente come fattore di innovazione e competitività a cura della Camera di Commercio di Ancona

11.00 Energia nucleare: costi e benefici 14.00 Intellligent Life: la sostenibilità come stile di vita 16.00 Meccanismi flessibili

AREA ABRUZZO (Pad. D5, Stand 010) MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 15.00 - Sala Convegni Area Abruzzo LO SVILUPPO DELLE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE NELLA REGIONE ABRUZZO: Autorizzazione generalizzata per lo sviluppo del fotovoltaico e distributori di idrogeno sotto casa a cura di Regione Abruzzo - Servizio politica energetica, qualità aria, inquinamento acustico ed elettromagnetico, rischio ambientale, SINA

VENERDÌ 7 NOVEMBRE 10.00 Presentazione Golder Associates 12.00 50 anni di inquinamento: passato, presente e futuro dell’ambiente

GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 15.00 - Sala Convegni Area Abruzzo Forum tematico “PER UN METODO NAZIONALE DI CALCOLO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA” a cura di Regione Abruzzo - Direzione Parchi Territorio Ambiente Energia Servizio Gestione Rifiuti e Legambiente

16.00 Progetto San Patrignano

EDUCATIONAL - Hall est Pad. D7 Da MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE a SABATO 8 NOVEMBRE È un’iniziativa curata dalla Regione Emilia Romagna, da Rimini-Fiera spa, dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna. Durante i giorni della Fiera saranno organizzati Convegni, Incontri, Percorsi, Laboratori dedicati alla educazione, alla formazione e all’informazione sullo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione agli stili di vita ecologici, alle buone pratiche di gestione sostenibile e al loro intimo legame con la crescita di responsabilità e partecipazione di cittadini e organizzazioni. Su un’area di 500 m2 verranno offerti, inoltre, momenti di animazione teatrali e musicali, giochi e videogiochi didattici, nel tentativo di costituire un momento di incontro fra il mondo della scuola e della formazione e quello delle imprese e delle organizzazioni che hanno scelto concretamente la strada dell’innovazione sostenibile.

AREA MARCHE (Pad. D5, Stand 010)

VENERDÌ 7 NOVEMBRE 13.30-17.30 - Sala Convegni Area Abruzzo LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI NELLA MARSICA: ASSETTI IMPIANTISTICO ATTUALE E SVILUPPI FUTURI a cura di ACIAM SABATO 8 NOVEMBRE 9.00-10.00 - Sala Convegni Area Abruzzo AMBIENTE ABRUZZO: RIFIUTI, ACQUE, ARIA, INQUINAMENTO, AMIANTO, RADON a cura di ARTA Abruzzo 10.00-13.00 - Sala Convegni Area Abruzzo L’ACCETTAZIONE DEI RIFIUTI IN DISCARICA: Il passaggio dalla Delibera 27/07/1984 e s.m.i. al D.M. 03/08/2005, i limiti e le eventuali deroghe. Profili di responsabilità per il gestore dell’impianto a cura di Gruppo MAIO

GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 9.00-11.00 - Sala Convegni Area Marche

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Padiglione A5 stand 104

Area Marche Padiglione D5 stand 010

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Area del Riciclo Padiglione D5 stand 070

Area Abruzzo Padiglione D5 stand 041



SPECIALE ECOMONDO

Con il patrocinio della Regione Marche - Assessorato all’Ambiente e Assessorato ai Lavori pubblici e Difesa della Costa

*Aziende inserite nello stand AMIS ADRIATICA OLI srl ARGOS AMBIENTE CAVALLARI srl CIRIONI ARDUINO srl MACERO MACERATESE srl ITALMACERI (Divisione RECUPERO 80) SEA - Servizi Ecologici Ambientali srl SO.GE.NU.S. spa STORTINI CLAUDIO AUTOTRASPORTI srl ** Aziende inserite nello stand della Camera di Commercio di Ancona ANDELINI spa ATENA CIR 33 GRUPPO GOLA DELLA ROSSA LITARGINI TELONERIA SIBE srl

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SPECIALE ECOMONDO

Regione Marche - Assessorato ai Lavori pubblici e Difesa della Costa

LA SALVAGUARDIA DEL LITORALE E LʼEMERGENZA ABITATIVA Intervista all’Assessore Gianluca Carrabs

di Donatella Mancini

Anche quest’anno l’Assessorato ai Lavori pubblici e Difesa della Costa della Regione Marche partecipa ad ECOMONDO, con un salto di qualità rispetto alla scorsa edizione, perché, oltre ad organizzare il Convegno “Gestione integrata del mare: l’uso di strumenti programmatici per la realizzazione di interventi di difesa costiera”, avrà un proprio stand nell’AREA MARCHE, dove saranno illustrati con materiali iconografici le attività svolte ed i progetti predisposti dallo stesso Assessorato. Per verificare quali sono stati i progressi raggiunti dalla Regione Marche nell’ambito della difesa del litorale e degli interventi edilizi, anche di tipo residenziale, abbiamo intervistato l’Assessore Gianluca Carrabs. A che punto è l’attuazione del Piano di Gestione Integrata delle Aree costiere? Occorre premettere che il Piano Gestione Integrata delle Aree costiere prevede che l’attuazione delle opere in esso contenute siano completate in un arco di tempo di dieci anni a partire dal 2005, data della sua approvazione. Riguardo alla tipologia delle opere il Piano è suddiviso in due grandi categorie: • Opere di manutenzione (scogliere esistenti o da completare) • Ripascimenti Nonostante il bilancio possa essere considerato solo una tappa, tuttavia si può affermare che gli interventi previsti come opere di manutenzione e completamento per la parte di litorale compreso tra i Comuni di Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto sono stati completati o in corso di completamento. Per i tratti di costa dei Comuni di Potenza Picena e Porto Recanati sono da progettare i lavori di manutenzione. Per i Comuni di Numana e Sirolo ricadenti all’interno del Parco del Monte Conero, i lavori debbono essere completati ed è tuttora in corso lo studio per definire la tipologia di opera più idonea, in considerazione del valore ambientale e paesistico della falesia. Per la costa compresa a nord del porto di Ancona fino al Comune di Montemarciano le opere di difesa del litorale debbono essere progettate. Infine, per il tratto di costa compresa tra il Comune di Senigallia e Gabicce sono previsti adeguati interventi di completamento e manutenzione. Voglio precisare che laddove è previsto il completamento, significa che si è già intervenuti secondo le indicazioni del Piano, ma devono essere reperiti le risorse finanziarie per la realizzazione.

È da sottolineare che abbiamo assistito al finanziamento delle opere eseguite sia da parte dei privati che dei Comuni. Riguardo gli interventi di ripascimento con sabbie di origine sottomarina, sebbene in ritardo rispetto alle altre regione adriatiche e non solo, nell’anno in corso sarà realizzato un intervento con circa mezzo milione di metri cubi di sabbia da distribuire lungo il litorale di nove Comuni della fascia costiera a Sud di Ancona. Come ritiene possibile conciliare le esigenze della balneazione con quelle della tutela delle spiagge? Il tema è sempre alla ribalta anche se i due aspetti sembrerebbero inconciliabili, sebbene esista una tendenza degli operatori del settore a “chiudere a mare con le scogliere”, la Regione cerca ed attua una politica di salvaguardia della qualità delle acque di balneazione, grazie anche ad un costante, rigidissimo ed importantissimo monitoraggio effettuato dall’ARPA. Sommariamente, possiamo dire che il vero inquinatore è lo scarico abusivo nei corpi idrici dolci (fiumi e fossi) che poi riversano a mare i loro carichi inquinanti. Diversamente, non abbiamo segnali di inquinamento indotto dalla presenza di scogliere anche in relazione ai recenti lavori su scogliere esistenti che hanno tenuto in debito conto il temuto fenomeno. Un problema molto attuale è quello della difficoltà per le giovani coppie, ma non solo, di riuscire a pagare un mutuo per l’acquisto di una casa. In che modo la Regione viene incontro, sotto questo aspetto, alle fasce di popolazione meno abbienti? Siamo consapevoli di questo disagio e abbiamo avviato una strategia in grado di sviluppare un fondo che garantisca i giovani lavoratori precari nei confronti degli Istituti di Credito che erogano il mutuo per l’acquisto della prima casa. Su questo principio, infatti, il Piano Regionale di edilizia residenziale per il triennio 2006-2008 ha previsto contributi in conto capitale a fondo perduto (“buoni casa”) fino a 30.000 euro per le giovani coppie che intendono acquistare la prima abitazione. Come si impegna la Regione nel promuovere la riqualificazione dei centri storici delle città e dei paesi marchigiani? Il problema della riqualificazione dei centri storici e dei paesi è alquanto complessa, poiché la loro salvaguardia dipende da fattori socio-economici e urbanistici. Comunque va fatto ogni sforzo per il loro recupero che permettesse di valorizzare l’immenso patrimonio edilizio e, soprattutto culturale della Regione. Sono convinto che la riqualificazione passa anche attraverso l’innovazione e il risparmio energetico. A tal fine, la Regione Marche ha firmato un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Ambiente per sviluppare nelle aree interne montane la produzione di energie da fonti rinnovabili. Inol-

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tre, la Regione Marche si è impegnata con un finanziamento di quasi 7 milioni di Euro ai quali si aggiungerà un ulteriore milione stanziato dai Comuni aggiudicatari del bando di gara per la realizzazione del “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”. È prevista, inoltre, una riserva di finanziamenti per i Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti. Questa misura rappresenta un segnale importante per i piccoli Comuni delle nostre aree interne, che finalmente non concorreranno con i Comuni più grandi, quasi tutti distribuiti sulla fascia costiera. È proprio attraverso simili scelte che si afferma il riequilibrio territoriale fra costa ed entroterra. Quest’anno l’Assessorato ai Lavori pubblici e Difesa della Costa è presente ad ECOMONDO con un proprio stand. Vuole illustrarci le motivazioni di questa scelta? Si è constatato che la mancata diffusione di notizie ed

informazioni provoca una certa incomprensione tra amministratori e vari portatori di interesse con conseguenti atteggiamenti conflittuali di questi, quantunque con uno stand allestito per divulgare anche visivamente le attività e le proposte dell’Amministrazione, si vuole costituire una “sperimentazione” di informazione e comunicazione mirata ad un determinato territorio ed ai portatori di interesse che vi insistono e che vi svolgono le proprie attività economiche, sociali e culturali. Non a caso abbiamo lanciato una campagna di “civil agreement” per misurare, pre e post intervento, il gradimento sulle opere da realizzare, coniugando, dunque, la campagna di informazione e monitoraggio preventivi per verificare la diffusione e la correttezza del messaggio mediatico che troppe volte viene diffuso con interessi specifici e non solamente per informare il cittadino.

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SPECIALE ECOMONDO

ARPA Marche

OSTREOPSIS OVATA, L’ALGA TOSSICA di Gisberto Paoloni Direttore Generale ARPAM

Sul finire della stagione balneare 2008 la costa del Monte Cònero in provincia di Ancona è stata investita da una considerevole fioritura algale di Ostreopsis ovata, comunemente chiamata alga tossica. La tabella mostra l’andamento della fioritura rilevato dai tecnici del Servizio acqua del dipartimento ARPAM di Ancona (valori espressi in cellule/litro, il limite di attenzione è posto a 10.000 cellule/litro).

La presenza di Ostreopsis o. lungo la costa marchigiana non è una novità; già nell’estate del 2006 l’ARPAM ne segnalò la comparsa, seppure in concentrazioni limitate, in corrispondenza di temperature dell’acqua di 28 °C, cinque gradi sopra la media del periodo. Più recentemente, gli studi del Progetto europeo DAMAC, attività scientifica in cooperazione tra autorità costiere del Mar Adriatico, italiane e croate, hanno individuato nelle acque di sentina delle grandi navi che sempre più numerose arrivano in Adriatico dai mari tropicali, uno dei veicoli di diffusione dell’alga tossica

Alla specie Ostreopsis o., in particolare per i risvolti sanitari osservati, sono stati associati i casi più gravi di contaminazione delle acque marine. L’Ostreopsis o. è una microalga epifita (che si struttura al di sopra di altre alghe) bentonica (che fa parte del benthos, il complesso di organismi che vivono stabilmente sul fondale) che appartiene al genere Ostreopsis, ordine Gonyaulacales, classe Dinoficeae, distribuita essenzialmente nelle aree subtropicali e tropicali. L’eutrofizzazione delle acque costiere da parte di Ostreopsis o. è associata ad una maggiore pressione antropica, con la conseguente massiccia disponibilità di composti azotati e fosforici, uno scarso dinamismo dell’acqua e condizioni meteo-climatiche favorevoli caratterizzate da un elevato irraggiamento solare con acqua a temperature di 25-26 °C. Negli ultimi anni sono state segnalate fioriture algali da parte di Ostreopsis o. in molte zone costiere dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: in Francia, in Grecia ed in Spagna lungo la costa catalana ed andalusa e attorno alle isole Baleari. Anche in Italia, dal 1998 ad oggi, sono state rilevate massicce proliferazioni di Ostreopsis distribuite lungo i litorali adriatico e tirrenico (figura 1).

Fig. 1 - Fioriture di Ostreopsis o. in Italia

La proliferazione delle microalghe marine, anche a seguito di condizioni di ipossia e di sviluppo di idrogeno solforato ed ammoniaca, che spesso accompagnano la necrosi delle cellule a fine fioritura, può indurre alterazioni dell’ecosistema con la possibile moria di fauna marina: pesci, molluschi bivalvi e crostacei.

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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIFFFES NI N FEESST STA TAZ AZIIO ON NII E C CONVEGNI ON O NV N VEGN VE V EEG GN G N

Le potenziali vie di penetrazione della tossina nell’organismo umano sono rappresentate dal sistema gastro-enterico per ingestione, e dall’apparato respiratorio per inalazione. In Italia, nonostante la diffusa presenza della microalga nella costa, gli effetti osservati sulla salute umana sono limitati. Tra i siti dove sono avvenuti i fenomeni di intossicazione umana per aerosol attribuiti ad Ostreopsis o. in fioritura, il caso più evidente si è verificato nell’estate del 2005 a Genova dove, persone che avevano soggiornato in riva al mare o in zone adiacenti senza immergersi in acqua, sono ricorse a cure ospedaliere per sintomi quali: febbre, faringodinia, tosse, dispnea, cefalea, nausea, rinorrea, congiuntivite, vomito e dermatite (tabella 1). Tab. 1 - Caso di Genova 2005 aspetti epidemiologici su 225 pazienti (Icardi e Marensi, 2005)

Sintomi Febbre Faringodinia Tosse Dispnea Cefalea Nausea Rinorrea Congiuntivite Vomito Dermatite

% 64% 50% 40% 39% 32% 24% 21% 16% 10% 5%

Frequenza dei quadri clinici 109 Casi con 3 sintomi: - Febbre con tosse e faringodinia - Febbre con tosse e dispnea - Tosse con faringodinia e dispnea

% 36% 34% 28%

69 casi con 4 sintomi: - Febbre con tosse, faringodinia e dispnea 36% - Febbre con tosse, faringodinia e rinorrea 25% - Febbre con tosse, dispnea e rinorrea 23%

I sintomi compaiono generalmente dopo 2-6 ore dall’esposizione e regrediscono in media entro un periodo di 24-48 ore. L’insorgenza dei sintomi segnalati, nel caso di Genova, è stata associata all’inalazione di aerosol marino contenente frammenti di cellule di Ostreopsis o. e/o di tossine; al momento, tuttavia, non è stato possibile stabilire una chiara relazione causa-effetto. Ad oggi, in Italia non sono ancora stati osservati effetti sulla salute dovuti all’ingestione di prodotti ittici contaminati dalle tossine prodotte da Ostreopsis o., né vi sono evidenze di patologie sistemiche associate all’ingestione involontaria di acque interessate dalla presenza di microalghe tossiche marine. Il potenziale rischio per la salute umana legato al consumo alimentare di prodotti ittici contaminati da palitossina, tuttavia, alla luce degli effetti anche gravi descritti dalla letteratura internazionale, in altre aree geografiche, merita una attenta valutazione da parte delle autorità sanitarie. Come indicato nelle Linee guida distribuite dal Ministero della Salute, in merito alla “Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane”, al momento vi sono notevoli carenze conoscitive sugli aspetti ecologici e tossicologici associati a fioriture di Ostreopsis o. Per cercare

di fronteggiare i limiti conoscitivi a livello ambientale e la carenza di studi epidemiologici e tossicologici per una valutazione del rischio per la salute connesso all’esposizione a tossine di origine algale, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Marche, partecipa, dal 2006, ad una rete di monitoraggio su scala nazionale, coordinata dal Ministero della Salute, che prevede l’individuazione di punti di campionamento prestabiliti su tratti del litorale costiero che, per particolari condizioni geomorfologiche, idrodinamiche e micro-meteoclimatiche, meritano particolare attenzione per quanto concerne la possibile proliferazione di alghe bentoniche, e prelievi da effettuarsi costantemente al fine di valutare l’intensità e l’estensione della fioritura algale. Come previsto dalle Linee guida ministeriali, per una maggiore tutela della salute di tutti coloro che per motivi professionali o per uso ricreativo delle acque marine possono inalare aerosol marino contenente frammenti di cellule di Ostreopsis o. e/o tossine da essa prodotte, sarebbe opportuno attivare, a livello regionale, un sistema di sorveglianza sindromica per la precoce identificazione di casi potenzialmente riconducibili all’esposizione alla tossina dell’alga Ostreopsis o., al fine di attivare prontamente le necessarie misure preventive di Sanità Pubblica. Su questo argomento sono stati prodotti vari documenti, pubblicati sul sito web dell’ARPAM (www.arpa.marche.it). Il programma di ricerca rientra in un’attività di comunicazione agenziale agli stakeholders ed alla popolazione in generale per un ampliamento delle conoscenze e una divulgazione delle nozioni di base sulle alghe tossiche marine e le possibili conseguenze per la salute ad esse associate al fine di facilitare lo scambio di informazioni, con aspetti di feedback, incoraggiando i cittadini alla partecipazione nelle attività di sorveglianza (segnalazioni di presenza di fioriture, di casi clinici, spiaggiamenti di fauna ittica, ecc.) prima che si presentino possibili situazioni di allerta o emergenza.

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ARPA Marche Via Caduti del Lavoro, 40 int. 6 - 60131 Ancona Tel. 071 2132720 - fax 071 2132740 arpa.direzionegenerale@ambiente.marche.it www.arpa.marche.it


SPECIALE ECOMONDO

Camera di Commercio di Ancona

“IMPRESE CON I PIEDI PER TERRA” La Camera di Commercio di Ancona partecipa per il terzo anno consecutivo alla 12a Edizione di ECOMONDO, il più importante evento fieristico internazionale in tema di Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, a sottolineare l’attenzione e l’impegno dedicati dall’Ente Camerale di Ancona alla diffusione della cultura ambientale sul territorio provinciale che hanno portato a risultati e applicazioni molto concrete: • nel 2001 presso la Camera di Commercio è stata istituita la prima Scuola EMAS europea per la creazione di figure professionali riconosciute, in grado di assistere le organizzazioni nella implementazione dei Sistemi di Gestione Ambientali; • nel 2005 l’Ente ha costituito uno Sportello CSR dedicato alla realizzazione di iniziative di sensibilizzazione e diffusione della responsabilità sociale e delle buone pratiche locali. Uno degli incentivi più importanti offerti dalla Camera di Commercio di Ancona a favore della diffusione di buone pratiche ambientali e sociali è la concessione di contributi alle PMI che decidono di adottare un Sistema di Gestione Ambientale (ISO 14001 e EMAS) e/o sociale (SA8000). Significativa, inoltre, la scelta dell’Ente di redigere e pubblicare, nel 2007, il primo Bilancio sociale (riferito al periodo 2003-2006), un documento che consente sia di definire un nuovo metodo per rendere conto ai principali interlocutori, in modo trasparente e comprensibile, delle attività svolte e dei risultati raggiunti, sia di instaurare coi propri stakeholder un dialogo e un confronto continuo ed efficace. È in fase di pubblicazione il documento relativo all’Aggiornamento del Bilancio Sociale camerale riferito all’anno 2007. La Camera di Commercio di Ancona è stata inoltre la prima del sistema camerale italiano a conseguire, lo scorso luglio, la Registrazione EMAS e a pubblicare la Dichiarazione

Ambientale. Con l’implementazione di un sistema di gestione ambientale l’Ente ha intrapreso un’analisi dell’impatto ambientale provocato dalle proprie attività e si è dato precisi obiettivi di miglioramento già in parte conseguiti. Tra questi: • la riduzione dei consumi energetici, delle emissioni di gas serra, di acqua, carta, toner; • incentivo degli acquisti verdi; • incentivo dell’utilizzo dei trasporti pubblici da parte dei propri dipendenti. Sempre secondo quanto stabilito nella Dichiarazione Ambientale, la Camera promuove e organizza iniziative di sensibilizzazione e formazione sulle tematiche legate all’ambiente ed alla sostenibilità a favore del sistema imprenditoriale locale. Far conoscere i casi di successo del territorio e ricorrere agli imprenditori come testimonial diretti è la strategia seguita dall’Ente per stimolare comportamenti eticamente ed ambientalmente innovativi che possono diventare anche fattori di competitività nei mercati internazionali. È con questa convinzione che la Camera di Commercio di Ancona partecipa a ECOMONDO, garantendo visibilità e spazio espositivo (12 mq) alle aziende ospiti che saranno coinvolte nella Tavola Rotonda “Imprese con i piedi per Terra. L’ambiente come fattore di innovazione e competitività” organizzata dall’Ente, che avrà luogo il 7 novembre alle ore 11.30, presso Area Meeting dell’Area Marche - Pad.5. Obiettivo dell’incontro è comprendere, insieme al giornalista Luca Pagliari, quali siano gli equilibri che regolano la crescita sostenibile delle imprese attraverso il confronto delle diverse esperienze, lontani da ogni utopia, ma mantenendo ben saldi i piedi a Terra.

PROFILO DELLE AZIENDE PRESENTI NELLO STAND CAMERALE ANDELINI spa: Sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e praticità domestica. L’impegno, la storia e l’esperienza quarantennale della Andelini spa sono attualmente proiettate al servizio della ricerca tecnologica con l’obiettivo di sviluppare soluzioni a basso impatto ambientale. Coerente con i fondamenti dettati dal Protocollo di Kyoto e con l’attuale legislazione italiana (obiettivi minimi di raccolta differenziata pari al 60% entro il 2011 - sostituzione del tradizionale shopper, realizzabile solo in materiale biodegradabile), offre il proprio contributo alla lotta per il mantenimento dell’equilibrio ecologico del pianeta. Il risultato di questa filosofia è una vasta gamma di prodotti eco-compatibili, biodegradabili e compostabili. Nello specifico, sacchetti per la raccolta del rifiuto organico e shoppers certificati EN 13432 (certificazione a livello europeo per il packaging biodegradabile), che ci permettono di rispondere alle esigenze di un ampio bacino di utenza che va dalla famiglia, alla grande distribuzione e all’ente pubblico. Questo materiale completamente biodegradabile e compostabile possiede le stesse prestazioni della plastica (in termini di lavorazione, stampabilità e colorabilità), ma consente di risparmiare energia, trasformandosi in fertile humus alla fine della suo utilizzo.

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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIFFFES NI N FEESST STA TAZ AZIIO ON NII E C CONVEGNI ON O NV N VEGN VE V EEG GN G N

ATENA: Costruzioni Tecnologiche. Azienda di Monte Roberto (AN), nata nel 1996 per volontà di due soci (Romagnoli e Santoni), si occupa di edilizia ecosostenibile. Il payoff pubblicitario Solide Basi, Nuove Idee, La Tua Casa, racchiude in sé la mission di ATENA. Di primaria importanza per l’azienda è garantire la qualità delle costruzioni che non può prescindere dalla qualità dei materiali, i quali oltre ad essere tecnicamente a norma di legge possono essere anche eco-compatibili. Le nuove abitazioni sono infatti riciclabili per oltre il 90% dei materiali: i processi produttivi implementati consentono di riciclare la totalità degli scarti prodotti. La ricerca dell’efficienza e della qualità nel rispetto dell’ambiente sono assicurati dalla certificazione di processo UNI EN ISO 9001 e da quella ambientale UNI EN ISO 14001 che rappresenta una rarità nel settore edile sia in quello regionale che nazionale. La Fiera di ECOMONDO sarà occasione per presentare la nuova tipologia di abitazioni: case in classe A con consumi che vanno da 15-28 kW/h m2 anno a 9,21 kW/h m2 anno, senza l’apporto di fonti energetiche alternative: i rendimenti delle abitazioni sono completamente svincolati dal solare, dal microeolico, dalla geotermia, dalla cogenerazione e altre forme di energia. Si tratta dunque di abitazioni con performance ingegneristiche ed architettoniche all’avanguardia che migliorano la qualità dalla vita di chi ci abita e aumentano il risparmio energetico. CIR 33, Consorzio Intercomunale “Vallesina-Misa” per la gestione dei rifiuti urbani. Costituito da 33 Comuni della Provincia di Ancona, ha lo scopo di: • organizzare, realizzare e gestire, ovvero di affidare lo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati prodotti nel Bacino di recupero e smaltimento n. 2 della Provincia di Ancona; • realizzare e gestire, direttamente o tramite terzi, impianti per il recupero di rifiuti urbani ed assimilati prodotti nel Bacino di recupero e smaltimento n. 2 della Provincia di Ancona e di rifiuti speciali ovunque prodotti; • effettuare, direttamente o tramite terzi, ogni altra attività connessa alla gestione dei rifiuti, compresi la raccolta e il trasporto; • progettare e produrre campagne di comunicazione ambientale; • pianificare attività di controllo sulla raccolta differenziata attraverso l’impiego di Ispettori ambientali ed Ecovolontari; • fornire consulenza e formazione relativamente alla gestione di servizi di raccolta e smaltimento rifiuti. Il Consorzio ha attivato capillarmente, a partire da novembre 2007, il servizio di raccolta differenziata “Porta a Porta” in 17 Comuni di sua pertinenza coinvolgendo circa 100 mila abitanti. I primi risultati emersi hanno raggiunto livelli di meritato interesse: 2 Comuni hanno raggiunto percentuali superiori al 60%; 4 Comuni si attestano stabilmente sopra il 50% e 8 Comuni superano il 40%, 3 Comuni superano le percentuali fissate per legge. Ad oggi i Comuni interessati dal servizio sono diventati 18 per 130.000 abitanti. In occasione del premio “Comuni Ricicloni d’Italia 2008” Legambiente e il Ministero dell’Ambiente hanno assegnato al CIR33 il premio per la migliore gestione innovativa della raccolta dell’organico per l’impiego del sistema areato. Il Consorzio presenterà ad ECOMONDO: -le azioni tecniche e comunicative sviluppate a sostegno dell’avvio dei servizi di raccolta “Porta a porta” nei Comuni della Provincia di Ancona; -il nuovo impianto consortile per il trattamento della frazione organica. GRUPPO GOLA DELLA ROSSA: Modernità, lealtà, tradizione, valori, customer care, innovazione tecnologica. Su tali principi si fonda la mission del Gruppo; un insieme organico di attività che spaziano dall’attività estrattiva a tutti i campi dell’edilizia, dal riciclo ambientale al terziario, con servizi legati al turismo ed al trasporto. Il Gruppo è presente sul territorio marchigiano con vari impianti ed Aziende che, in tutte le sue componenti imprenditoriali, rivolgono fortemente l’attenzione allo sviluppo economico ed occupazionale, in armonia con la tutela del territorio e dell’ambiente circostante. Il rispetto delle norme vigenti in materia ambientale è molto rigoroso: va oltre la normativa, la supera, la amplia e la completa. Questo, insieme ad un’organizzazione efficiente e ad una conoscenza delle tecniche di produzione più innovative, ha permesso al Gruppo di conseguire la Certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001, rilasciato dall’ente certificatore tedesco TUV. LITARGINI TELONERIA: coperture in pvc, gazebo, tensostrutture, in legno alluminio o acciaio. Attiva dal 1968, l’azienda dispone nello stabilimento di Ancona di ampi spazi per la progettazione e la realizzazione di teloni concepiti per risolvere al meglio il problema della protezione dagli agenti atmosferici. ECOMONDO rappresenta il contesto ideale per presentare la DIVISIONE ECOLOGIA: il segmento aziendale che offre una vasta gamma di prodotti a chi si occupa di raccolta e gestione dei rifiuti, che vanno dal semplice telone per la copertura di cassoni scarrabili ai più complessi manti per discariche o bacini artificiali. Grazie all’esperienza accumulata negli anni sono state messe a punto strutture pratiche e resistenti particolarmente adatte allo stoccaggio di rifiuti. I prodotti di Litargini Teloneria sono: Leggeri, perché la tela e le strutture impiegano limitate risorse ed hanno quindi un basso impatto ambientale; Durevoli, in quanto necessitano di ridotta manutenzione ed hanno un lungo ciclo di vita; Riciclabili al 100% grazie ad una particolare tecnologia la membrana può essere reimpiegata come risorsa di base. S.I.B.E. S.r.l. (Sistemi Innovativi Biomasse Energetiche): Al servizio dell’energia. È una società di spin-off universitario che si pone sul mercato come riferimento per aziende ed organizzazioni pubbliche o private che: • promuovono il risparmio energetico; • producono e/o promuovono la produzione di energia rinnovabile; • sviluppano attività scientifiche e divulgative nel settore energetico. SIBE srl, in risposta alle problematiche, sempre più urgenti e diffuse relative all’approvvigionamento delle fonti energetiche e all’uso efficiente delle risorse, affronta il tema della sostenibilità energetica alla base dello sviluppo industriale, attraverso: • attività di laboratorio, ovvero servizi integrati per la caratterizzazione, l’utilizzo e la trasformazione delle biomasse in biocombustibili e/o energia; • assistenza specifica ai processi di produzione, trasformazione ed utilizzo delle biomasse; • servizi di consulenza (realizzazione/gestione degli impianti di produzione di energia, ottenimento qualifica IAFR, gestione dei rapporti con il GSE, verifica o impostazione di studi di Life Cycle Analysis (LCA), studi di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), realizzazione e mantenimento dei Sistemi di Gestione Ambientali (ISO 14001, EMAS), Sistemi di Gestione di Qualità).

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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIIFFFEESST N STA TAZ AZIO ION NII E C CONVEGNI ON O NV N VEEEG VEGN V GN G N

AMIS - Associazione Imprese Gestione Rifiuti

LA CONOSCENZA AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE a cura di Marina Leombruni

AMIS, Associazione di Imprese Gestione Rifiuti, nata sedici anni fa come Associazione di rappresentanza delle realtà imprenditoriali marchigiane nel settore della gestione dei rifiuti, negli anni, ha saputo dimostrare l’efficacia delle sue proposte, al punto che, da semplice esperienza regionale, si è allargata al territorio nazionale, coinvolgendo attività (imprese, private, consorzi e società miste a maggioranza pubblica), che avvalorano l’attenzione della comunità verso il problema rifiuti e verso la risorsa che essi rappresentano. L’AMIS è una Associazione di categoria libera ed apartitica a cui possono aderire tutte le imprese con sede legale in qualsiasi regione d’Italia, sia pubbliche che private, che svolgono almeno una delle seguenti attività di gestione dei rifiuti: • raccolta e trasporto; • deposito preliminare; • trattamento; • smaltimento; • recupero; • commercio e intermediazione; • bonifiche.

te a garantire una maggiore presenza sul territorio e un contatto diretto fra gli operatori economici e le Amministrazioni, apportando il proprio contributo ed evidenziando le esigenze della categoria anche in occasione della predisposizione

AZIENDE PARTECIPANTI ECOMONDO 2008 ADRIATICA OLI - P. Potenza Picena (MC) Tel. 0733/229080 ARGOS AMBIENTE - Pordenone Tel. 0422/746025 CAVALLARI - Ostra (AN) Tel. 071/688030 CIRIONI ARDUINO - Macerata Tel. 0733/202241

I servizi svolti Il compito dell’Associazione è quello di erogare costantemente un puntuale servizio di informativa attraverso l’invio diretto, ad ogni azienda iscritta, di circolari su tutte le novità normative, adempimenti, scadenze, giurisprudenza corrente, relative sia alla normativa rifiuti, sia alle altre discipline correlate. Inoltre, attraverso l’Ufficio di Segreteria, l’AMIS svolge un servizio di consulenza e assistenza mirata anche per singole problematiche delle aziende associate. La rappresentaza e le opportunità offerte dal rapporto di sinergia L’Associazione si impegna costantemen-

di provvedimenti normativi statali o locali a questa diretti. Attraverso l’organizzazione di Convegni, Studi ed incontri periodici gra Associati, l’AMIS offre opportunità di dialogo, confronto costruttivo e contatti economici fra Aziende che operano nello stesso settore. “La conoscenza e la volontà di una corretta applicazione della normativa, costituisce un momento fondamentale di arricchimento etico, oltre che economico, della categoria e, contestualmente, anche una indispensabile risorsa per il territorio e la collettività che vede tutelato il proprio patrimonio ambientale” come tiene a ribadire il Presidente dell’Associazione, Mauro Ragaini.

MACERO MACERATESE - Macerata Tel: 0733/283028 ITALMACERI (Div. RECUPERO 80) - Ancona Tel. 071/2861617 SEA - Camerata Picena (AN) Tel. 071/744840 SO.GE.NUS - Maiolati Spontini (AN) Tel. 0731/705088 AUTOTRASPORTI STORTINI CLAUDIO - Morrovalle (MC) Tel. 0733/564840

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AMIS Via S. Croce, 11 62100 Macerata Tel/Fax 0733 230279 info@amisrifiuti.org www.amisrifiuti.org

Ufficio segreteria e consulenza: Dott.ssa Marina Leombruni Via S. Croce, 11 62100 Macerata Tel/Fax 0733 230279 info@amisrifiuti.org


SPECIALE ECOMONDO

SO.GE.NU.S. spa

SO.GE.NU.S.: AL SERVIZIO DELLE MARCHE di Mauro Ragaini

La compagine societaria di SO.GE.NU.S. con capitale pubblico intorno al 90% è costituita da importanti società ed enti pubblici, dei quali il CIS (Consorzio Intercomunale Servizi) che rappresenta i 12 Comuni della Vallesina, è il socio di riferimento; il Comune di Maiolati Spontini, oltre che socio, è proprietario degli impianti di smaltimento. Gli altri importanti soci sono: AnconAmbiente spa, il Comune di Jesi, C.N.A. Service srl e Fondar spa. La SO.GE.NU.S. spa da circa 20 anni lavora nel settore ecologico-ambientale per fornire ai cittadini, alle imprese e agli enti pubblici un riferimento sicuro ed economico per la gestione dei rifiuti, principalmente lo smaltimento di rifiuti speciali e urbani ed il recupero dei rifiuti per la produzione del compost di qualità destinato all’agricoltura. Chiunque, entrando alla SO.GE.NU.S. spa può constatare che la gestione aziendale è caratterizzata dall’efficienza, rigore e trasparenza, coniugando sempre, l’intraprendenza commerciale con la prudente e costante valutazione di ogni tipo di rischio. La SO.GE.NU.S. spa ha avviato il processo di sviluppo del suo sistema di gestione con un percorso che l’ha portata inizialmente al conseguimento della certificazione di assicurazione della Qualità ISO 9002 il 28/12/2000, nel febbraio 2002 è passata al Sistema di Gestione Ambientale ISO 9001:2000, nel 2003 alla Registrazione EMAS e nel 2005 alla Certificazione OHSAS 18001 e SA 8000. Infine, ha ottenuto la Certificazione SA 8000 per la “Responsabilità Sociale dell’Impresa”. A marzo 2006, il Sistema Qualità è stato integrato e nuovamente certificato. Poco più di un anno fa, la SO.GE.NU.S. spa ha ricevuto il premio UNIONCAMERE “Danilo Longhi” per la “Responsabilità Sociale dell’Impresa - Cat. Ambiente”.

Con la Registrazione EMAS, la SO.GE.NU.S. spa ha voluto dare un’ulteriore conferma della massima trasparenza e piena collaborazione con le istituzioni e con gli organi di controllo. La SO.GE.NU.S. spa ha costruito e consolidato nel tempo un rapporto con i suoi clienti e fornitori, basato sulla corretta collaborazione. L’obiettivo principale di SO.GE.NU.S. spa è di operare in armonia e nel rispetto della pluralità dei soggetti e degli interessi legittimi presenti nel territorio marchigiano, dei produttori e, in modo particolare, delle aziende che lavorano seriamente nel ciclo dei rifiuti. Essere soci, amministrare o lavorare in un’azienda così, è sicuramente motivo di orgoglio, soprattutto in un settore particolarmente delicato dove non mancano esempi incresciosi e tanti altri da non imitare.

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA CENTRALE BIOELETTRICA PER LA BONIFICA DEL BIOGAS PRODOTTO NELL’IMPIANTO DI SMALTIMENTO DI MAIOLATI SPONTINI (AN) GESTITO DALLA SO.GE.NU.S. SPA Un nuovo impianto per la messa in sicurezza delle discariche con il recupero energetico del biogas è stato completato nel territorio del Comune di Maiolati Spontini (AN) gestito dalla SO.GE.NU.S. spa ed è stato inaugurato pubblicamente il giorno 10 giugno 2008 dal Prefetto di Ancona, dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio Regionale, alla presenza di tante autorità e cittadini. Questa collaborazione tra SO.GE.NU.S. spa e Marcopolo Engineering spa permetterà il raggiungimento di importanti risultati nella tutela ambientale e nella produzione di energia. Due anni fa era stato inaugurato un impianto identico che ora è raddoppiato.

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L’installazione dei due impianti, che ha comportato un cospicuo investimento, ha una potenza installata pari a 4.300 kW, equivalenti al consumo medio di circa 4.000 famiglie. Non bisogna, inoltre, dimenticare: - i nuovi posti di lavoro creati; - il miglioramento ambientale derivante dalla captazione di ca. 40.000 m3 al giorno di un inquinante come il biogas da discarica, composto da ca. il 55% di metano (CH4), 35% di anidride carbonica (CO2), 6% di azoto (N2) e saturo di sostanze chimiche inquinanti; - che in dieci anni verranno prodotti ca. 200 milioni kWh elettrici, non più importati dall’estero; - che saranno risparmiati ca. 8.000.000 di m3 di metano all’anno;

- che i suddetti ca. 8.000.000 di m3 di metano annui rappresentano una risposta pienamente positiva agli accordi ed impegni italiani sottoscritti con l’adesione al trattato di Kyoto. In considerazione del fatto che il metano è un inquinante che incide 21 volte di più sull’aumento dell’effetto serra di quanto faccia l’anidride carbonica, i ca. 8.000.000 di m3 annui di metano non immessi in atmosfera, equivalgono alla riduzione dell’emissione di anidride carbonica pari a ca. 168.000.000 m3 annui. In sintesi, possiamo affermare che a Maiolati Spontini la gestione della discarica comunale consente di produrre più energia elettrica di quanto ne consumino le 2.200 famiglie residenti. Un traguardo veramente importante, un esempio per tutti.

Sede legale ed operativa: via Cornacchia, 12 60030 Moie di Maiolati Spontini (Ancona) Tel. 0731 703418 - 703008 - Fax 0731 703419 Sede amministrativa: via Petrarca, 5-7-9 60030 Moie di Maiolati Spontini (Ancona) Tel. 0731 705088 - Fax 0731 705111 info@sogenus.com - www.sogenus.com

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SPECIALE ECOMONDO

Ghergo Industry & Engineering

a cura di Donatella Mancini

La Ghergo Industry & Engineering (G.I & E) affonda le sue radici nel 1970, quando nacque come ditta specializzata in impianti elettrici ed elettro strumentali. Poi, attraverso tutto un percorso che la vede in costante crescita, arriva fino ad oggi, rivolgendo una forte attenzione verso le energie alternative e rinnovabili. La G.I & E S.p.A., azienda di forte tradizione famigliare, negli ultimi anni, è stata indicata da molti osservatori, come un caso di eccellenza a livello internazionale per la sua capacità di progettare lo sviluppo, diventando in breve tempo leader in molti mercati.

“L’obiettivo dell’azienda è produrre innovazione, nonché essere un partner affidabile nei due settori strategici per il futuro: energia ed ambiente”, questo è il pensiero del suo Presidente Luciano Ghergo. Lo sviluppo dell’azienda nel settore Oil & Gas ha portato l’organizzazione a diventare uno dei leader mondiali nella produzione di parti calde per turbine a gas, compressori alternativi e compressori CNG per autotrazione, con la garanzia, inoltre, dei servizi di manutenzione ed assistenza. La G.I.& E. ha puntato su un Sistema di Gestione per la Qualità applicabile alle parti calde per turbine a gas e compressori alternativi CNG, conformandosi ai requisiti stabiliti nella UNI EN ISO9001:2000 e, nello specifico, per le attività relative alle parti calde per turbine a gas per il settore aeronautico, conforme ai requisiti stabiliti nella UNI EN 9100:2005. L’esperienza maturata nel campo dell’energia si è poi trasferita nel settore dell’ambiente, attraverso la produzione ed installazione di impianti idroelettrici, di microturbine per cogenerazione e sistemi interrati per la raccolta dei rifiuti urbani, oltre alla realizzazione di impianti per la potabilizzazione dei corsi d’acqua in situazioni di emergenza. La tradizionale conoscenza del settore elettrico ed impiantistico industriale ha permesso, inoltre, di sviluppare un quadro elettrico per il risparmio energetico dell’illuminazione pubblica.


2008 L’ultima frontiera della G. I. & E. è una linea di produzione rivolta alle macchine per trivellazione. L’innovazione è la chiave del successo della G.I. & E., non solo intesa come innovazione dei prodotti, ma anche di processi, competenze e ingegneria finanziaria. L’indice di innovazione dell’Azienda, cioè il rapporto tra i ricavi generati dai progetti d’innovazione ed i ricavi totali del Gruppo, è del 2.5%, con l’obiettivo di aumentarlo nel medio-lungo termine al 5%. L’attività di ricerca si articola su di una rete di Comunità tecnologiche interaziendali e internazionali che contempla Centri di ricerca, Università e Aziende nel settore dei materiali, delle costruzioni, del risparmio energetico e delle meccanica di precisione. Nell’ambito delle attività svolte, G. I. & E. promuove strategie di conservazione ambientale, portando anche energia, acqua e sviluppo nei Paesi dove questi elementi sono carenti. G.I. & E, non casuaalmente, è socia del Kyoto Club, organizzazione no profit, nata nel 1998, costituita da Enti, Associazioni e Amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti dai Paesi aderenti al Protocollo di Kyoto. L’azienda ha partecipato nell’Aprile scorso alla Fiera Ecomondo di Mosca, mentre a Giugno era presente alla Fiera di Madrid. La prossima Fiera alla quale G.I. & E aderisce è Ecomondo di Rimini dal 5 all’8 Novembre presso il padiglione D1 - stand 147.

Sede Legale Via Jesi, 162 - 60027 - Osimo (AN) Tel. 071/716279 r.a. - fax 071/9749205 info@gie.it - www.gie.it Stabilimento Via Scossicci, 51 - 62017 Porto Recanati (MC) Tel. 071/97491 - fax 071 9749205


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Togni spa

ACQUA: IL SANGUE BLU DEGLI APPENNINI Un viaggio all’interno dell’Azienda alla scoperta delle eccellenti acque oligomineralili dell’alta Valle Esino di Alberto Piastrellini

Il viaggiatore che dalla costa adriatica, volga i suoi passi nei pressi di Ancona, verso Roma, dopo aver percorso obbligatoriamente il tracciato che nei secoli il fiume Esino ha scavato nelle arenarie locali, si ritrova innanzi, giunto nei pressi di Serra S. Quirico, i primi contrafforti della dorsale appenninica: il Monte Murano, a destra e l’appuntito Revellone, a sinistra. La strada che fino a quel momento procedeva ampia nel fondovalle circondato di colline a vigneto, si insinua in una stretta gola dalle pareti ombrose e scoscese: un paesaggio quasi primitivo che incute rispetto e timore. È a pochi passi da questa gola (Gola della Rossa, Parco Regionale) che si trova lo stabilimento principale di una importante Azienda marchigiana del settore beverage che ha saputo rinnovarsi nel tempo, senza rinunciare alle solide tradizioni ed all’intimo contatto col territorio circostante: Togni SpA. Un po’ di storia Togni S.p.A, Società con sede a Serra S. Quirico (AN), nasce nel 1950, quando il fondatore, Primo Togni, assieme al figlio Luigi, fondano l’Azienda Vinicola Togni. Nel tempo il core business legato alle produzioni vitivinicole locali (soprattutto Verdicchio), si allarga a tutto il settore beverage per il consumo casalingo e la ristorazione e si diversifica in tre aree di business ben caratterizzate: Acque Oligominerali, Spumanti, Vini Oggi, l’azienda, che vanta una clientela regionale, nazionale ed internazionale, è guidata dalla nuova generazione della famiglia Togni; i figli di Luigi, Paolo e Paola, che, proseguendo la consolidata tradizione, hanno saputo

portare l’azienda di famiglia ai livelli invidiabili riconosciuti dalle classifiche del settore. Infatti, Togni SpA è, nel comparto Spumanti, la terza Azienda nel canale moderno italiano per quota di mercato (fonte IRI); mentre, nel settore delle acque minerali è decima Azienda per quota di mercato sul totale (fonte IRI). Completa l’offerta la produzione e commercializzazione di Vino di grande qualità. Le produzioni, ad elevata capacità, sono dislocate in tre Stabilimenti (Frasassi, Serra San Quirico, San Cassiano) e una Cantina (Serra de’ Conti), per un fatturato totale di oltre 35 milioni di Euro. Ovviamente, il risultato positivo dei fatturati e le quote di mercato raggiunte non costituiscono per l’Azienda, un punto di arrivo, bensì uno stimolo a proseguire verso nuovi traguardi di crescita e sviluppo attraverso l’innovazione di prodotti, servizi e strutture commerciali/produttive, pur nel rispetto delle tradizioni e nella tutela del territorio. Natura e Parco, un binomio per la qualità Frasassi, Goccia Blu, Gaia, Elisa, San Cassiano, sono nomi che qualsiasi consumatore ha avuto modo di conoscere, non solo negli scaffali della grande distribuzione, ma anche nei menù di rinomati Ristoranti, sempre più attenti e rispondenti alle esigenze di una clientela dalla rinnovata attenzione verso le filiere produttive rispettose dell’ambiente e della natura. Soprattutto in un settore a rischio come quello delle acque oligominerali, dove l’esigenza produttiva deve, per forza di cose, coniugarsi con

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il rispetto delle risorse naturali. E proprio dalla Natura, dalle sorgenti naturali di Frasassi, nel Comune di Genga Genga (AN), nel Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi e di San Cassiano, nel Comune di Fabriano (AN), ai confini del Parco Naturale del Monte Cucco, sgorgano le “Acque di Natura”, imbottigliate e commercializzate da Togni SpA. Obiettivo purezza “Laudato si’, mi’ Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta” Cantava così, Frate Francesco d’Assisi sul finire della prima metà del ‘200, sintetizzando con pochi, familiari, ma evocativi aggettivi, le qualità dell’acqua quale portatrice di vita ed irrinunciabile elemento della quotidianità. Oggi, anche se le tecniche di emungimento e le necessità produttive impongono l’utilizzo di tecnologie invadenti, tutto il processo produttivo, dalla sorgente all’imbottigliamento viene controllato e monitorato costantemente al fine di rispettare la qualità e la purezza delle acque commercializzate. Purezza innanzitutto, perché puri sono i meravigliosi e integri luoghi dove hanno origine le “Acque di Natura così come la Natura ce le ha donate: leggere, incontaminate, batteriologicamente pure. Le “Acque di Natura” si contraddistinguono anche per il loro gusto puro, gradevole ed equilibrato. Piacevoli al palato, sono ideali per il consumo quotidiano e di tutta la famiglia. Possono inoltre avere effetti diuretici e favorire l’eliminazione urinaria Per conservare le proprietà e le carat-


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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIFESTAZIONI NI N IFFFEESST STA TAZ AZIIO ON NII E C CONVEGNI ON O NV N VEEEG VEGN V GN GN NON SOLO ACQUE Dalle colline marchigiane nasce un vino di qualità

Togni SpA, dal 1950 lega il suo nome soprattutto all’omonima azienda vinicola dedicata alla spumatizzazione di mosti locali. Alla fine degli anni ’60 gli Spumanti Togni sono già distribuiti su tutto il territorio nazionale e negli anni successivi, grazie alla solidità acquisita nel settore nazionale della acque oligominerali, può permettersi di entrare a tutti gli effetti tra i produttori di vino di grande qualità, grazie all’acquisizione dell’ Azienda Agricola CasalFarneto. Un ingresso prestigioso, legato alle Marche e al suo vino-vitigno più famoso: il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Con l’acquisizione di CasalFarneto, si porta a compimento un importante obiettivo della famiglia Togni, quello di diversificare il proprio business aziendale e di arricchire l’attuale importante produzione di vini spumanti e acque con una presenza di primo ordine sul mercato del vino. L’ingresso di CasalFarneto sotto il controllo della Togni S.p.A. ha permesso di sfruttare i vantaggi industriali e commerciali legati ai numeri sviluppati sui mercati fino ad oggi presidiati. Togni, grazie a CasalFarneto, ha allargato nuovi segmenti di offerta, rafforzando le sue capacità di sviluppare Vini di Qualità, che si contraddistinguono per la forte personalità e che mostrano un legame forte e indissolubile tra l’azienda e il territorio. La Cantina Casal Farneto, situata su una splendida collina nel Comune di Serra dei Conti nella zona classica di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi ad una altitudine compresa tra i 300 ed i 340 metri sul livello del mare è una azienda giovane e dinamica che si è pienamente affermata nella produzione di vini di alta qualità, nel segno di una regione, forse la più dinamica del centro Italia nel campo del vino. I terreni coltivati si estendono su una superficie di 60 ettari, 30 dei quali riservati a vigneto: il Verdicchio, vitigno autoctono, è la coltura dominante e viene coltivato su ben 23 ettari di terreno, mentre altri 7 ettari sono coltivati a bacca rossa, con le uve di Montepulciano, Sangiovese, Cabernet e Merlot. o e sono coltivati secondo I vigneti conservano le targhe delle antiche contrade: Fontevecchia, Farneto, Frascarina, Moggio, Beverocco metodi di produzione a basso impatto ambientale. L’età dei vigneti varia dai 4 ai 26 anni. A seconda del tipo di impianti troviamo forme di allevamento diverse, per la maggior parte cordone speronato e guyot. La natura del terreno è di medio impasto tendente al sabbioso, profondo, abbastanza fresco. Metodi di coltivazione a basso impatto ambientale (la vendemmia viene effettuata in tempi differenziati, esclusivamente a mano), densità di impianto destinati alla bassa produzione per ceppo, produzioni limitate, spesso anche con energici diradamenti dei grappoli, sono i presupposti scelti per dare al prodotto un’impronta di qualità totale. Nella gamma di prodotti si distinguono per la loro preziosità i Verdicchi, Cimaio, Grancasale, Fontevecchia e Solustro, il Pitulum Rosso Piceno, il Tonos Rosso Conero ed il Rosae Lacrima di Morro d’Alba.

teristiche delle acque e garantirne gli elevati standard qualitativi, la massima attenzione è posta a tutto il processo produttivo e al controllo qualità che viene effettuato nel moderno laboratorio di analisi. Numerosi e rigorosi sono i controlli microbiologici e chimici ai quali le acque sono sottoposte. Il monitoraggio continuo delle caratteristiche chimicofisiche e microbiologiche delle “Acque di Natura”, costituisce, accanto alla purezza degli ambienti di produzione, la massima garanzia per i consumatori. Non solo, dal 2000 i due Stabilimenti dedicati all’imbottigliamento delle acque oligominerali a marchio Frasassi, Elisa, Gaia, Goccia Blu e San Cassiano hanno ottenuto la Certificazione ISO

9001 e dal 2004 il Sistema di Gestione Ambientale dello Stabilimento di Frasassi è stato certificato secondo la norma internazionale ISO 14001. “Il nostro è un prodotto figlio del territorio al 100% - dichiara Paolo Togni, co-Amministratore della Società - , tanto l’acqua, quanto il vino prodotto nelle nostre cantine sono il frutto di operazioni rispettose dell’ambiente e dei cicli naturali”. “Non solo - prosegue - la presenza e la coabitazione con il Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi ci assicura nel nostro operare e costituisce per i nostri consumatori una garanzia ulteriore di naturalità”.

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Via Leonardo da Vinci, 1 60048 Serra S. Quirico (AN) Tel. 0731 8191 - fax 0731 880035 info@togni.it - www.togni.it


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GRAMAGLIA s.r.l.

IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO L’azienda leader nel trattamento acque dal 1980, pone ai Lettori del Notiziario una interessante riflessione sulla gestione e trattamento delle acque meteoriche

di Massimiliano Mazzardo

Le nuove normative a difesa dell’Ambiente e del Territorio impongono maggiori attenzioni anche agli operatori del settore automobilistico durante le loro attività quotidiane; dal 2006 infatti l’ormai noto Decreto Legislativo 152 (meglio noto come Testo Unico Ambientale) regolamenta, tra l’altro, gli scarichi in fognatura o su corsi d’acqua. Di particolare interesse risulta l’art.113 con oggetto “acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia” secondo il quale le Regioni, al fine di prevenire da rischi idraulici ed ambientali, disciplinano i casi in cui può essere richiesto che le acque di prima pioggia e di lavaggio delle superfici esterne siano convogliate ed opportunamente trattate in impianti di depurazione.

A fungere da apripista nel lontano 1985 è stata la Regione Lombardia emanando la L.R.62/85, secondo la quale le acque di prima pioggia, identificate con i primi 5mm caduti nei primi 15 minuti di precipitazione, distanziate l’una dall’altra di almeno 48 ore,devono essere opportunamente depurate prima di essere scaricate. In seguito molte sono le Regioni che hanno seguito l’esempio della Lombardia, prima fra tutte l’Emilia Romagna, ma anche Piemonte, Veneto, Lazio ed infine le Marche. Risulta chiaro che il quadro normativo si sta evolvendo in una direzione precisa, volta al rispetto ambientale ed alla auto regolamentazione, alla quale bisogna adeguarsi per evitare di restare “tagliati fuori dal mercato” non

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ottenendo le necessarie autorizzazioni per operare. Prima di proseguire è utile dare alcune definizioni: • Per agglomerato si intende l’area in cui le attività produttive sono concentrate in misura tale da rendere ammissibile un trattamento di depurazione. • Le acque di scarico sono tutte le acque reflue, indipendentemente dalla loro natura inquinante, provenienti da un ciclo di produzione ed inviate verso un corpo ricettore ( cioè acque superficiali, suolo, sottosuolo o rete fognaria). • Le “acque di prima pioggia” sono la prima aliquota di pioggia caduta (quantificata in modo diverso in base al decreto regionale di pertinenza,


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come già esplicitato); quando la pericolosità delle acque di dilavamento persiste per tutto l’evento piovoso, le acque possono diventare equiparabili ad “acque reflue industriali”, le quali dovranno essere depurate nella loro interezza prima di essere scaricate. Queste definizioni sono utili per capire che “nel momento in cui l’acqua meteorica viene a contatto con una superficie scolante interna ad un agglomerato viene contaminata da sostanze tipiche del processo produttivo; di conseguenza le acque reflue di scarico possono diventare di prima pioggia, oppure acque reflue industriali; sarà quindi necessario sottoporle ad un trattamento depurativo appropriato prima di essere scaricate nel corpo recettore (ovvero la fognatura o il corso d’acqua superficiale)”. I trattamenti depurativi che hanno dimostrato una particolare efficacia nei confronti di queste acque reflue sono:

• Impianti sedimentazione e disoleazione. Le acque vengono stoccate in vasche di idonea volumetria dove decantano i solidi sedimentabili. Nel seguito le acque subiscono una di disoleazione con la quale vengono asportati oli e idrocarburi non emulsi. • Impianti di depurazione chimico-fisici. Per piazzali di dimensioni considerevoli o su piattaforme multifunzionali potrebbe non essere sufficiente un trattamento fisico come quello appena esposto; è necessario quindi intervenire con trattamenti chimico fisici ed infine una fase finale di filtrazione su quarzite e carboni attivi, per garantire il totale abbattimento di tutti gli inquinanti originariamente presente nelle acque reflue. • Impianti biologici con pretrattamento chimico-fisico se ed in quanto vi sia presenza congiunta di liquami prontamente e lentamente biodegradabili.

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La ditta GRAMAGLIA, con sede in Osimo su una superficie di 2000m², è leader dal 1980 nella progettazione e costruzione di impianti di trattamento delle acque di scarico civili ed industriali, delle acque primarie e di processo per piccoli e grandi impianti. L’ufficio tecnico seguirà tutto il percorso: dai sopralluoghi, con relazioni tecniche e disegni; progettando l’impianto che meglio si adatta alle esigenze per massimizzare il rapporto qualità/prezzo. I tecnici dell’officina garantiranno il service in maniera tempestiva effettuando le manutenzioni e/o riparazioni necessarie. Tramite piani di manutenzione programmata gli operatori ottimizzeranno, se necessario, i cicli depurativi.

GRAMAGLIA, L’ACQUALITÀ DAL 1980!


SPECIALE ECOMONDO

C.P.M. gestioni termiche

IDal SUOI PRIMI 20 ANNI 1998 un unico obiettivo: ridurre i consumi di energia e le emissioni in atmosfera, elevando il livello qualitativo del parco impianti a cura di Donatella Mancini

Come intendete raggiungere questi obiettivi? Razionalizzare il servizio nella massima sicurezza, minimizzare i consumi di energia, riducendo costi e impatto ambientale è possibile solo con impianti perfettamente funzionanti e riqualificati, in sostanza quindi per far bene il nostro lavoro e per remunerare il capitale investito siamo obbligati a mantenere gli impianti ad un elevato livello qualitativo e di rendimento. Riteniamo che questa sia la migliore garanzia circa l’effettiva validità delle nostre proposte, che il mercato dimostra di apprezzare: negli ultimi 6 anni, infatti, C.P.M. ha più che raddoppiato il fatturato.

La sede centrale CPM a Recanati (MC)

C.P.M. gestioni termiche srl ha festeggiato i suoi primi 20 anni di attività brindando al successo dell’azienda con i numerosi invitati, nella bella cornice dell’“Hotel Marche Borgo di Lanciano” a Castelraimondo (MC). La C.P.M., con sede centrale a Recanati e due filiali una a Terni e l’altra a Padova, venne, infatti, costituita nel 1988 dalla fusione di 5 aziende operanti nel settore dei servizi e della climatizzazione. Il suo staff è composto di 60 persone tra tecnici, impiegati, collaboratori e manager. L’azienda lavora nelle Marche, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio, soprattutto a fianco di Amministrazioni pubbliche, ma anche con Privati e Industria. Il core business storico di C.P.M. è fornire un servizio chiavi in mano per la climatizzazione degli ambienti (condizionamento e riscaldamento). Dal 2003 è attiva la Divisione Pubblica Illuminazione e dal 2005 è stata inaugurata la Divisione Fonti di Energia Rinnovabili che insieme con la Divisione Impianti costituiscono i 4 rami di attività strutturati, in ogni divisione, per fornire al Cliente un servizio globale ed integrato: progettazione ed esecuzione degli impianti; fornitura di energia; conduzione per tutto l’arco contrattuale comprensiva di manutenzioni ordinarie, straordinarie e programmate. Per conoscere più a fondo le potenzialità dell’azienda, abbiamo intervistato l’Amministratore Delegato, Dr. Alessandro Tramannoni. Dr Tramannoni, quali sono le ragioni per cui un cliente dovrebbe rivolgersi a C.P.M.? Per coniugare risparmio economico e rispetto dell’ambiente! L’obiettivo è sempre quello di permettere un risparmio economico per il cliente, variabile in funzione del margine di miglioramento del sistema stesso. Un risparmio economico che, nel settore energia, significa riduzione dei consumi e di conseguenza delle emissioni nocive in atmosfera. Mirare con costanza e determinazione all’ottenimento del massimo risparmio energetico in linea con le leggi vigenti in materia, fa coincidere i nostri obiettivi aziendali con le esigenze primarie dei nostri Clienti che sono quelle di ricevere un servizio migliore a costi minori rispetto alla conduzione precedente, aumentando al contempo il valore ed il rendimento del parco impianti installato.

Qual è la vostra politica aziendale nel settore della Pubblica Illuminazione? Anche in questo settore, abbiamo applicato lo stesso orientamento strategico aziendale della climatizzazione, cioè fornire un servizio globale a 360° finalizzato al risparmio energetico e a migliorare la qualità e le prestazioni del parco impianti installato. Infatti la nostra gestione della Pubblica Illuminazione è un progetto pluriennale che si pone essenzialmente 4 obiettivi: • Razionalizzare il parco impianti di illuminazione Pubblica Comunale, con obblighi e prescrizioni anche per le installazioni future; • Migliorare la qualità della luce adeguandola alle diverse zone servite; • Migliorare l’integrazione degli impianti di illuminazione nel contesto urbanistico circostante; • Aumentare il livello di efficienza energetica attuale, nel pieno rispetto delle norme, rendendo il parco impianti qualitativamente migliore dell’attuale ed anche economicamente vantaggioso. Il progetto è basato su uno studio approfondito del territorio, selezionando ottiche e lampade di ultima generazione, realizzando in sostanza impianti che riescano a far luce durante le ore notturne ed al contempo ad essere ben integrati nel contesto urbanistico, quando sono spenti. Poi, attraverso una precisa manutenzione programmata e un costante e attento monitoraggio degli impianti, siamo in grado di garantire la continuità di funzionamento, il decremento degli interventi di manutenzione su chiamata ed una certa efficienza energetica di cui quota parte è concessa al Cliente come sconto. Un progetto, quindi, sotto forma di Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC) che, oltre ad essere uno strumento di gestione completo, in grado di riassumere tutte le informazioni inerenti gli impianti presenti sul territorio di competenza, contiene anche tutta una serie di informazioni concernenti le caratteristiche generali degli impianti di illuminazione da realizzarsi in futuro.

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2008 Quindi le informazioni contenute nel PRIC possono essere impiegate anche come regolamento per la pianificazione delle nuove opere elettriche, allo stesso modo del Piano Regolatore Edilizio. Entro il 2020 l’Italia dovrà produrre il 20% di energia da fonti rinnovabili. Come intende rispondere CPM a quella che sarà una crescente richiesta di energia pulita da parte di Aziende, ma soprattutto pubbliche Amministrazioni? Per quanto riguarda la nostra ultima divisione, Fonti di Energia Rinnovabili ed assimilabili, attiva ufficialmente dal 2005, ci stiamo muovendo su 3 linee direttrici: • Anelli di Teleriscaldamento e Cogenerazione; • Impianti solari termici; • Impianti fotovoltaici; Abbiamo realizzato vari anelli di teleriscaldamento (Comuni di Narni, Terni, Corridonia, Matelica, ecc.) con il collegamento di cogeneratori per la produzione di energia elettrica ottenuta dai fumi di scarico del ciclo termico. Con questa tipologia di impianto otteniamo tre risultati principali: la riduzione dei consumi, servendo gruppi di edifici collegati

con una sola centrale termica; produzione a costo zero di energia elettrica generata dai fumi di scarico, che altrimenti sarebbero andati dispersi in atmosfera; quindi, una sensibile riduzione dell’impatto ambientale. Per quanto riguarda il solare termico finora lo abbiamo installato in buona parte degli impianti delle oltre 100 Amministrazioni Pubbliche nostre clienti e già nei primi due anni siamo arrivati a produrre circa il 20% del fabbisogno di acqua calda sanitaria grazie all’energia solare. Per il Fotovoltaico abbiamo in portafoglio due progetti per l’alimentazione di: una Scuola media e un Palacongressi da realizzarsi entro il 2009 nelle Marche. Quanto è importante per un’azienda mettere tra le sue priorità lo sviluppo sostenibile? Da una parte siamo obbligati a tenere comportamenti ecocompatibili in quanto il nostro focus sull’efficienza energetica è il più grande regalo che si possa fare all’atmosfera, dall’altro sentiamo forte un preciso obbligo morale di lasciare ai nostri figli un mondo almeno non peggiore di quello che abbiamo trovato. I nostri sforzi comunque sono stati compensati e riconosciuti dalla certificazione ambientale ISO 14001 ottenuta quest’anno.

Teleriscaldamento e cogenerazione: Centrali Termiche dei due poli scolastico-sportivi di V.le Battisti e V.le Trieste nella città di Terni prima e dopo l’intervento

PRIMA

DOPO

Meccanismo cogenerazione

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SPECIALE ECOMONDO

COSMARI

IL CONSORZIO DEI COMUNI MACERATESI MODELLO DI EFFICIENZA, INNOVAZIONE, TECNOLOGIA Intervista al Presidente, Fabio Eusebi

di Luca Romagnoli

In occasione di ECOMONDO, la Fiera riminese a cui il COSMARI partecipa con un proprio stand (Pad. D5 stand 010) all’interno dell’Area Marche, abbiamo rivolto alcune domande al suo Presidente Fabio Eusebi, per conoscere le attività, i risultati e gli obiettivi del Consorzio Obbligatorio di Smaltimento Rifiuti, diretto dall’Ing. Giuseppe Giampaoli, costituito da tutti i 57 Comuni della provincia di Macerata e considerato come un modello di efficienza, innovazione, tecnologia e servizi offerti alla comunità. Presidente Eusebi quali sono le ultime novità che riguardano il COSMARI? Innanzitutto, devo sottolineare che la Legge regionale sugli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), va proprio nella direzione che COSMARI aveva auspicato. Il Consorzio aveva già avuto degli incontri con la IV Commissione regionale Ambiente, rappresentando quella che era una sua idea di ATO, costituito da Comuni che sembra abbia trovato accordo e conclusione all’interno dell’Amministrazione regionale. Infatti, all’inizio di Ottobre, siamo stati nuovamente convocati dalla stessa Commissione e la proposta di legge regionale è stata deliberata dalla Giunta secondo gli orientamenti, anche da noi espressi, di costituire ATO gestiti dai Comuni, qualora questi deliberassero con maggioranze qualificate. Questa decisione, se confermata dal Consiglio regionale, offrirebbe l’opportunità al COSMARI trasformarsi in ATO e quindi di gestire il servizio attraverso un affidamento in house, per il quale la legge lascia alcune possibilità peraltro che sembrano riferirsi proprio a questo territorio che ha un sistema di gestione che privilegia gli aspetti, potremmo dire, sociali, ma anche economici, tariffari e quanto altro. Sussiste, quindi, la fattibilità di gestione pubblica del servizio per altri 15 anni.

Per quanto riguarda gli impianti? Il COSMARI si propone di continuare l’ammodernamento degli impianti, soprattutto per quanto concerne l’attenuazione delle emissioni odorigene. Abbiamo fatto tutto quanto era nelle possibilità; se permane ancora qualche disturbo residuale, ciò è dovuto al fatto che le tecnologie non sono ancora regolate a regime. Ogni criticità dovrebbe essere superata e quelle che insistono prevalentemente nella frazione di Sforzacosta sono da riferirsi a situazioni particolari e sporadiche di malfunzionamento dell’impianto, in concomitanza con condizioni ambientali sfavorevoli. Sul fronte dei servizi? Il prossimo anno completeremo il servizio di raccolta differenziata “Porta a porta”, estendendolo a tutti i Comuni della provincia, là potrà essere di implementato e servendo 250 mila abitanti, contro i 110 mila attuali. I risultati stanno dandoci ragione, con il raggiungimento di una percentuale provinciale media ormai vicina al 45%: percentuale che dovrebbe essere centrata entro la fine dell’anno. Tengo a precisare che il 45% rappresenta un obbligo di legge, secondo il D.Lgs.152/2006, da raggiungere entro la fine del 2008. La provincia di Macerata, conseguendo tale risultato, sarebbe una delle pochissime province d’Italia riuscita a mettersi in linea con le disposizioni legislative. Tale importante conclusione di un ciclo di gestione è motivo è motivo di orgoglio per COSMARI soprattutto perché si è mantenuto un servizio che, credo, abbia soddisfatto i cittadini utenti. Ulteriori progetti, come indicato, riguardano i necessari ammodernamenti dell’impianto, a seguito dell’attuale consistente aumento di raccolta differenziata: è un impianto tradizionale, ma molto

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2008 moderno ed efficiente. Il COSMARI deve continuare nelle linee gestionali che hanno costituito la base della sua azione, senza chiudersi in precostituiti schemi ideologici, per utilizzare l’inceneritore come parte residuale del sistema di smaltimento. Tanto per essere chiari: nell’impianto dedicato vengono smaltite con l’incenerimento 20 mila tonnellate l’anno sulle 160mila prodotte, quindi si può affermare che viene termovalorizzata quella frazione che diversamente proprio non può essere avviata a recupero. Come vede il futuro del COSMARI? Credo che le prospettive per la nostra provincia siano veramente molto buone, purché i partiti continuino ad operare per una sua gestione al di sopra delle parti, dal momento che l’intero sistema “critico”, tale da dar luogo, se non adeguatamente avviato, a fenomeni emergenziali drammatici come ha dimostrato quel che accaduto in Campania. In questo territorio non deve succedere, anzi ci sono tutte le condizioni perchè i servizi possano migliorare e perchè la provincia di Macerata possa continuare ad essere esempio di progresso, anche nello smaltimento e nel trattamento dei rifiuti. Continueranno le iniziative volte alla promozione della raccolta differenziata e delll’avvio del “Porta a porta” nei Comuni maceratesi? In occasione della X edizione di “CartaCanta”, la Rassegna fieristica di Civitanova Marche dedicata “a tutto ciò che è di carta”, COSMARI ha assegnato alcuni speciali riconoscimenti a quei Comuni maceratesi che si sono distinti, in questi primi sei mesi del 2008, nella raccolta differenziata della carta e del cartone. Alla cerimonia hanno preso parte l’Assessore alle Politiche Giovanili della Regione Marche Sandro Donati, il mio Vice Giuseppe Foglia e il Direttore del COSMARI Giuseppe Giampaoli. In questo mese è iniziato, dopo un’adeguata campagna di informazione, il completamento del servizio domiciliare Porta a porta nelle frazioni di Colbuccaro e San Claudio del Comune di Corridonia e nel centro di Portorecanati, più precisamente nella zona compresa tra la ferrovia ed il mare e delimitata a sud dal fiume Potenza ed a nord dalla lottizzazione Zeus. Tale servizio, nel mese di dicembre, sarà erogato anche ai cittadini di Civitanova Marche e Recanati, che non erano ancora interessati a questo fondamentale sistema

di differenziazione dei rifiuti. Come tutti gli anni, il COSMARI sarà presente con un proprio stand ad ECOMONDO, la più importante Fiera dell’ambiente e dell’energia, in programma dal 5 all’8 novembre a Rimini. Quale iniziativa di informazione sarà intrapresa per l’occasione? All’interno dell’Area Marche, il Cosmari, oltre ad allestire uno spazio espositivo, organizza per giovedì 6 novembre, alle ore 11.00 un Convegno nel corso del quale verranno discussi ed analizzati due importanti argomenti: la “Proposta di nuova legge regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti: le prospettive del COSMARI” e il 2° Rapporto sulla raccolta differenziata “Porta a Porta”. Seguirà, quindi, la Premiazione dei Comuni Virtuosi. All’iniziativa che presiederò interverranno: Marco Amagliani, Assessore alle Politiche Ambientali della Regione Marche; Francesco Comi, Consigliere regionale, componente IV Commissione Ambiente, relatore di maggioranza della proposta di legge; Franco Capponi, Consigliere regionale, componente IV Commissione Ambiente, relatore di minoranza della proposta di legge; Carlo Migliorelli, Assessore all’Ambiente della Provincia di Macerata; Isarema Cioni, Dirigente Servizio Ambiente Regione Marche e Giuseppe Giampaoli, Direttore Cosmari; mentre tutti i Sindaci e gli Assessori all’Ambiente dei Comuni della Provincia di Macerata sono stati invitati. Chiudiamo con i dati sulla raccolta differenziata. Ribadisco la soddisfazione di tutti gli addetti a vario titolo del Cosmari per la crescita costante della raccolta differenziata che su media provinciale ha raggiunto, nello scorso mese di settembre, il 41,47%, mentre sono ottime le performances dei Comuni dove è già stato attivato il servizio di raccolta “Porta a Porta”: su tutti, solo per citarne alcuni, Appignano (73,35%), Montelupone (73,91%), Urbisaglia (70,82%), Tolentino (70,80%), Montecosaro (75,17%), Potenza Picena (66,53%), San Severino Marche (64,99%), San Ginesio (61,21%), Corridonia (57,91%), Loro Piceno (58,16%), Camerino (54,37%) e Civitanova Marche (48,06%), dove il servizio, finora, è attivo solo per metà popolazione.

Consorzio Obbligatorio Smaltimento Rifiuti Sede legale e operativa Loc. Piane di Chienti - 62029 Tolentino (MC) Tel. 0733 203504 - fax 0733 204014 cosmari@cosmari.sinp.net - www.cosmari.sinp.net

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SPECIALE ECOMONDO

Regione Emilia-Romagna

VERSO UNA PRODUZIONE E UN CONSUMO SOSTENIBILI Imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni insieme per la sostenibilità a Ecomondo 2008 a cura di Servizio Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità RER

Dal 5 all’8 novembre la Regione Emilia-Romagna è presente a ECOMONDO, con un allestimento che coinvolge diverse delle sue Direzioni Generali e Agenzie e con una moltitudine di iniziative. Il tema conduttore di quest’anno è l’incontro tra le imprese e organizzazioni che hanno scelto la via dello sviluppo sostenibile con i consumatori attivi e consapevoli. Le scelte quotidiane di consumo dei cittadini troveranno uno spazio espositivo e informativo attraverso il quale apprendere come essere concretamente sostenibili. Il giorno dell’inaugurazione (5 novembre) è previsto un Convegno nel quale imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni discuteranno insieme del proprio impegno per la sicurezza e l’ambiente. Nell’introduzione, l’Assessore Regionale all’Ambiente Lino Zanichelli presenterà il nuovo Piano di azione ambientale 2008-2010 e le linee di sostegno alle ecoimprese. A seguire saranno presentati diversi case history di imprese e organizzazioni, introdotti e intervistati da Stefano Catellani, giornalista di E’TV. È stato invitato il sociologo dei consumi Giampaolo Fabris, a fornire una comunicazione sugli scenari di una possibile alleanza tra consumatori attivi e imprese innovative. “Vetrina della sostenibilità” dell’Emilia-Romagna Il progetto, Vetrina della sostenibilità è uno strumento di comunicazione e promozione delle buone pratiche di imprese e organizzazioni che attraverso innovazioni tecniche, prodotti, servizi o azioni di sistema, realizzano i princìpi dello sviluppo sostenibile sul territorio regionale. Si tratta di un percorso LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA in collaborazione con Fiera Rimini, Tavolo dell’Imprenditoria Emilia-Romagna, Associazioni dei consumatori VERSO UNA PRODUZIONE E UN CONSUMO SOSTENIBILI. Imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni insieme per la sostenibilità 5 novembre 2008 - Fiera di Rimini - Sala Diotallevi (hall sud) Ore 14.00 - Introduzione Lino Zanichelli, Assessore Ambiente e Sviluppo sostenibile Emilia-Romagna

attivato fin dal 2003 dalla Regione in collaborazione con Associazioni di enti locali, di impresa, ambientaliste, sindacali. Sito internet www.ermesambiente.it/vetrinasostenibilita/ ConsumAbile È la campagna di comunicazione che, attivata nel 2007 con la collaborazione di associazioni dei consumatori e tutt’ora in corso, intende sensibilizzare i cittadini per tutta una serie di scelte di consumo (casa e gestione degli edifici, trasporti e mobilità, vacanze e tempo libero, alimentazione e salute, ecc.), evidenziando i vantaggi di determinate scelte in termini di minore emissione di CO2 e di risparmio economico. Nell’omonimo sito (www.ermesambiente.it/consumabile/) è possibile fare il test di ConsumAbilità e avere specifiche indicazioni. Nello Stand della Regione saranno tra l’altro presenti: • un ecomercato virtuale per conoscere e “acquistare” prodotti e servizi sostenibili delle imprese del territorio regionale; • un’area informazioni e visioni incentrata sui comportamenti sostenibili che ognuno di noi può adottare (a casa, al lavoro, negli spostamenti e nel tempo libero); • un’area animazioni dove si svolgeranno incontri, lezioni, proiezioni, gare/quiz con il pubblico e con gli amministratori locali, dedicate alla sostenibilità, al risparmio energetico e all’educazione ambientale. A Ecomondo 2008 la Regione, con la sua Agenzia degli acquisti per la Pubblica Amministrazione Intercent-ER, realizza un’asta telematica per acquisti verdi. L’oggetto messo a gara: gli arredi per le scuole della regione con marchio Ecolabel. Luisa Barbieri, Università di Modena e Reggio Emilia network, servizi e iniziative: Paolo Cattabiani, Presidente Tavolo del’imprenditoria Anna Fiorenza, Direttore IntercentER Paolo Tamburini, Vetrina della sostenibilità Emilia-Romagna Luigi Rambelli, Legambiente Turismo Patrizia Bianconi, EMAS club Emilia-Romagna Mauro Zanini, Federconsumatori Gli scenari dell’impresa e del consumo sostenibile: Giampaolo Fabris, Sociologo dei consumi* Anna Maria Artoni, Presidente Confindustria Emilia-Romagna*

Ore 14.30 - Stefano Catellani, giornalista di E’TV, coordina e intervista responsabili di imprese e organizzazioni sulle rispettive iniziative per la sostenibilità: Corrado Storchi, marketing & communication Manager Landi Renzo S.p.A. Gilberto Coffari, Presidente Coop Adriatica Luca Cevoli, Direttore Associazione Albergatori Riccione Michele Mastrobuono, environment&external relations Director Tetra Pak Italia Arturo Malagoli, Presidente Italgraf-Raggio Verde Andrea Segrè, Università di Bologna, Last minute market

Domande ed interventi del pubblico Ore 16.30: Intervento del Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo* Ore 17.00: aperitivo (con prodotti biologici ed equosolidali) * è stato invitato

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Assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, Lino Zanichelli alla presentazione del Progetto “Bike and go”

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA A ECOMONDO 2008 (PADIGLIONE B5-D5) mercoledì 5

giovedì 6

venerdì 7

sabato 8

ore 10,00-11,00 - Stand RER Incontro Intercenter-ER “Le iniziative verdi di IntercenterER: l’Agenzia incontra Pubbliche Amministrazioni e Imprese”

ore 10,30-11,30 Associazione Consumatori Utenti presenta: “Buone prassi: Acu, Aseco e la rete”

ore 11,00-12,00 - Stand RER Gruppo ERA - Presentazione animata “Vota l’acqua più buona: la promozione dell’acqua del rubinetto”

ore 11,30-12,30 Codacons presenta: “Energie rinnovabili (fotovoltaico, pannelli solari...) e risparmio energetico”

ore 9,30-10,30 Sala Tulipano a cura del Servizio Rifiuti e Bonifica Siti: “Rifiuti: Istruzioni per l’uso. L’Assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna incontra le scuole riminesi”. A seguire presentazione: “Rapporto 2008 sulla gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna”

ore 9,30-11,00 Stand RER Servizio Mobilità “Incontro tecnico Regione e Province sulla Mobilità ciclo-pedonale”

ore 12,00-13,00 Stand RER Presentazione a cura del Servizio Rifiuti “Il viaggio dei rifiuti: analisi dei flussi in entrata e in uscita dal territorio regionale”

Ore 14,00-17,00 - Sala Diotallevi 1 (Hall sud) - Convegno: “Verso una produzione e un consumo sostenibili. Imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni”

ore 11,30-12,30 Stand RER Presentazione animata a cura di Centro Idea Comune di Ferrara, Centro Atlantide-Cervia, Servizio Mobilità: “Bici quiz”

ore 12,00-13,00 Stand RER Direzione Agricoltura - Presentazione animata: “I prodotti biologici e tipici dell’Emilia-Romagna”

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Ore 14,30-15,30 Sala Gardenia Pad. D 7 (Hall est) - Evento Intercent-ER “Intercent-ER e il Green Public Procurement: l’innovazione per gli acquisti verdi delle PP.AA.”

Ore 14,30-15,30 Sala Gardenia, Pad. D 7 (Hall est) - Intercent-ER partecipa al dibattito “Rigenerato vs Nuovo Emergenze ambientali e prospettive di mercato”

Ore 15,30-16,30 Stand RER Direzione Attività produttive - Presentazione animata: “Per un pugno di energia: i sindaci della regione Emilia-Romagna si sfidano sul tema del risparmio energetico”

Ore 15,30-16,30 Stand RER a cura del Servizio Parchi Presentazione Animata: “Per un pugno di Parchi”, con i Boschi di Carrega e Parco dei Gessi bolognesi

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SPECIALE ECOMONDO

PolieCo

POLIECO: LA FORZA DEI NUMERI Ancora una volta il Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti di beni in polietilene torna ad ECOMONDO per socializzare i propri obiettivi raggiunti e per consolidare relazioni fra la base imprenditoriale e le istituzioni ambientali di Alberto Piastrellini

Spesso quando si parla di ambiente in generale e di gestione di rifiuti, in particolare, l’immaginario collettivo, in Italia, tende ad un generale pessimismo, mercè una abitudine tutta nazionale, di rimarcare pesantemente le criticità (che pur ci sono), ma di non porre altrettanto zelo nel sottolineare le positività ed i lusinghieri risultati raggiunti. Nel momento in cui la nuova Direttiva Europea sui rifiuti ci impone un adeguato recupero, riciclaggio, nonché reimpiego di materiali, acquista maggior rilievo il fondamentale ruolo della filiera dei Consorzi nazionali per categorie di rifiuti e l’insostituibile raccordo che essi svolgono tra cittadini e mondo delle imprese. Nel più ampio comparto delle materie plastiche, il polietilene, sia ad alta che a bassa densità, è quello più diffuso, stante la sua enorme versatilità per la produzione di beni; questa caratteristica, l’ha reso, nel tempo, una tipologia di materiale molto “pesante” nel “paniere” dei rifiuti. Gestirne i flussi, anche se sotto forma di agenzia, garantirne l’avvio alla giusta filiera di riciclo e recupero è compito del Consorzio PolieCo Consorzio Nazionale per il Riciclaggio dei Rifiuti di Beni in Polietilene, che anche quest’anno, ha raggiunto e superato ampiamente l’obiettivo imposto dal decreto attuativo e si apre, con ottimismo ai prossimi traguardi. L’opportunità di ribadire i risultati raggiunti e promuovere, altresì, un fondamentale dibattito fra le Istituzioni e gli stakeholders della filiera è di nuovo offerta, al PolieCo, dala partecipazione in forze alla 12a Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, ECOMONDO di Rimini, dal 5 all all’8 8 novembre. Infatti, se i numeri hanno ancora un valore in una società socie età che che della del d ella la sovrabbondanzaa d dii in info informazione form rmaz azio ione ne h haa ffatto fa tto la suaa ccar caratteristica arat atteeri rist sttiicca pr prin principale, in nci cipa paale le,, proprio prop pr op pri rio o un n mese mes mes ese e faa il il PolieCo, Po P oli lieC eCo, eC o,, ha ha presentato p pr essen e taato il il Report Repo Re po ort 2 2008 008 00 8 (che ((ch che ch e fa

riferimento ai dati del riciclaggio 2007), festeggiando, ancora una volta il superamento dell’obiettivo di riciclaggio fissato nella quantità del 15% dell’immesso al consumo dal Decreto attuativo del Consorzio stesso. Su un immesso stimato di circa 1 milione di tonnellate, PolieCo, ha garantito, per il 2007, il riciclo di oltre 35.000 ton., raggiungendo, così, ben il 35% dell’immesso al consumo di polietilene a livello nazionale. PolieCo ad ECOMONDO Obiettivo: formazione Molto ricco, come sempre, l’insieme delle proposte formative con le quali il Consorzio intende portare la propria esperienza alla kermesse riminese. Intanto, per l’edizione 2008 si è optato per un più sobrio e sostenibile spazio istituzionale all’interno dell’apposita Area espositiva dedicata al Riciclo - PolieCo, una scelta che sottolinea l’unità di intenti e la volontà di presentarsi come parte integrante di un sistema che garantisce la qualità dei servizi per i cittadini, per le imprese e, in definitiva per l’ambiente stesso. Poi, in secondo luogo, si è inteso legare indissolubilmente l’immagine del Consorzio alla prestigiosa Area Caffè Scienza, spazio-eventi polifunzionale situato nella Hall centrale della Fiera, dove avverranno incontri, dibattiti, talk-show, presentazioni di libri, tavole rotonde, occasioni di intrattenimento in genere, e dove avverrà l’inaugurazione della Fiera stessa il giorno 5 novembre alla presenza delle massime Autorità Anche dal punto di vista delle singole proposte organizzate, il PolieCo o ha inteso inte in teso so vivere la Fiera ECOMONDO ECO COMO MOND NDO O 2008 20 08 come ccom o e uno degli degl de glii step step p delle del d elle le attiaatt ttiivvità vi tà aannuali, tà nnuaali li,, pe p pertanto, rtan rt an nto to,, in luo lluogo u go d del delle elle el le abusate aab bus u at ate “v “vetrine” vet etri rine ri ne e” ch che e ca ccaratterizzano araatt t eriz eriz izza zzaan no o eventi e ev e ti en t d dii questo ques qu e to tipo, es tip tip po, o si si è scelta scel sc elta t la ta la

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linea rigorosa della formazione. In questo senso, il giorno venerdì 7 novembre, a partire dalle ore 9.00, è stata organizzata la chiusura ufficiale dei Corsi di Formazione 2008 che il Consorzio PolieCo, in collaborazione con la Fondazione Santa Chiara per lo studio del diritto e dell’economia dell’ambiente nte (ex Centro Studi PolieCo) e Diritto all’Ambiente - Corsi orsi & Formazione ), ha promosso per tutto il 2008, in Italia: alia: • Salerno - 24 gennaio; • Padova - 13 marzo e 14 aprile; • Roma - 17 aprile; • Milano - 8 maggio; • Catania - 22 maggio; • Bari - 26 giugno; • Porto Torres - 5 settembre. Il nuovo evento riminese, una ulteriore Giornata di Studio e Formazione, è stato realizzato nella prospettiva ttiva di sperimentare e consolidare nuove forme di socializzazione zazione che permettano agli Associati di dialogare nel modo do più efficace con gli Enti e le Istituzioni preposte ai controlli trolli in campo ambientale. Si è così offerta occasione di un proficuo scambio di idee ed esperienze tra Imprenditori (soprattutto i consorziati sorziati del PolieCo), Amministratori Pubblici, Istituzioni (MinisteMinisteri compresi), e rappresentanti degli Organi di Controllo ntrollo (Magistratura compresa), delle Università, dell’Economia omia e dell’Associazionismo ambientale Oggetto degli approfondimenti sono state, ovviamente ente le tematiche relative alla gestione dei rifiuti, in rapporto all’evoluzione normativa nazionale e comunitaria. Per l’edizione 2008 di ECOMONDO, si è voluto, invece, inve in vece, puntare sugli “Aspetti pratici in materia di disciplina cip ipli lina na dell’ambiente. Tendenze del diritto comunitario oed doomestico in materia di rifiuti”. La giornata avrà aspetti innovativi rispetto all’impianto nto nt o de dell precedente Ciclo e costituirà l’evento anticipatore del nuovo nuov nu ovo ov o programma di formazione 2009. La tematica prevalente sarà costituita da un’analisi ssii della del ella la a normativa comunitaria in materia di rifiuti e la sua ricaduta iccad dut ua in ambito nazionale, in rapporto agli effetti sull’ambiente e sullo sviluppo economico, con uno sguardo agli scenari che si stanno concretizzando. Al riguardo si coglierà l’occasione per una apertura del dibattito sul futuro dei Consorzi per la gestione dei rifiuti in Italia. Si rammenta, infine, che PolieCo sarà ulteriormente presente ad ECOMONDO con la distribuzione del 2° numero del proprio strumento di comunicazione, PolieCo Magazine, nato all’inizio del 2008, ma che si sta già caratterizzando per la ricchezza dei contenuti e dei contributi scientifici ed istituzionali.

Sede Legale - Sede Operativa - Presidenza Piazza di Santa Chiara, 49 - 00186 Roma Sportello Servizi tel. 06 6896368 - fax 06 68809427 www.polieco.it - info@polieco.it Uffici Bruxelles Rue Wiertz, 50/28 - 1050 Bruxelles tel. 0032 2 4016174 - fax 0032 2 4016868

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SPECIALE ECOMONDO

LOGIMA Srl

PER UNA AUTODEMOLIZIONE RISPETTOSA DELL’AMBIENTE Due affezionati clienti della Società di Porto d’Ascoli, tornano a parlare delle novità offerte dal catalogo delle proposte 2008 di Vinicio Ruggiero

Quando si parla di autodemolizione e di centri dedicati, sovente, il primo pensiero, non va alle implicazioni ambientali positive legate alla pratica del recycling-car, anzi, un sedimentato retroterra culturale, legato senza dubbio al passato e alla immagine negativa creata da pochi, inadempienti, imprenditori del settore, fa sì che l’immaginario collettivo rifugga da qualsiasi accostamento fra la pratica dell’autodemolizione e la tutela ambientale. Eppure, se si guardano i dati annuali del riciclaggio di rifiuti e materiali, il peso assunto dal recupero di materie dallo smontaggio e frantumazione dei veicoli a fine vita, ci si accorge che dal processo di autodemolizione, qualora questa sia effettuata con tutte le attenzioni e le prescrizioni contenute nelle normative dedicate, è possibile ottenere grandi opportunità in termini di riciclaggio, assicurando, quindi, un minor depauperamento delle materie prime e delle risorse naturali che, sicuramente, ha effetti positivi sulla sostenibilità dei processi produttivi. Inoltre, l’operazione di svecchiamento del parco-auto, consente di eliminare dalla circolazione quegli automezzi che, per senescenza e caratteristiche tecniche sorpassate, possono costituire un notevole danno all’ambiente in termini di emissioni climalteranti. Ma i vantaggi dell’autodemolizione, non finiscono qui, se si considera che la stessa UE ha posto mano ad una regolamentazione comunitaria del ciclo End Life Car con una Direttiva, la 2000/53/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepita successivamente in Italia con D. Lgs. 209/2003 e

successive disposizioni correttive ed integrative contenute nel D. Lgs. n. 86 del 12 aprile 2006. Nella Direttiva, si fa specifico riferimento ai requisiti del centro di raccolta e dell’impianto di trattamento, che prevedono, tra l’altro: adeguato stoccaggio dei pezzi smontati, nonché, fra i criteri di gestione, regole precise circa la sovrapposizione massima consentita dei veicoli messi in sicurezza e non ancora sottoposti a trattamento, fatte salve le condizioni di stabilità e la valutazione dei rischi per la sicurezza dei lavoratori. Vi si indicano pure le modalità con cui le parti di ricambio, destinate alla commercializzazione debbano essere stoccate, prendendo gli opportuni accorgimenti per evitare il loro deterioramento ai fini del successivo reimpiego, in ossequio al principio comunitario che mira a “prevenire la produzione di rifiuti derivanti dai veicoli nonché al reimpiego, al riciclaggio e ad altre forme di recupero dei veicoli fuori uso e dei loro componenti, in mo-

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do da ridurre il volume dei rifiuti da smaltire e migliorare il funzionamento dal punto di vista ambientale di tutti gli operatori economici coinvolti nel ciclo di utilizzo dei veicoli e specialmente di quelli direttamente collegati al trattamento dei veicoli fuori uso”. Queste ed altre istanze contenute nei vari strumenti normativi impongono agli operatori del settore di rivedere, secondo un’ottica più efficiente ed efficace, il lavoro del proprio Centro di raccolta e trattamento: un cambio di focale che apre lo sguardo alle problematiche globali di riduzione dei rifiuti, della minimizzazione degli impatti ambientali, dell’ottimizzazione delle risorse economiche ed energetiche conseguite anche attraverso una logistica integrata dell’ambiente-lavoro. Proprio in quest’ambito si muove LogiMa s.r.l., che, grazie alla decennale esperienza dei Soci fondatori, Fabio Franceschi e Giovanni Paolini, nel settore della progettazione consulenza e vendita di soluzioni per la logistica e la gestione di magazzino, è in grado


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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIIFFFEESST N STA TAZ AZIO ION NII E C CONVEGNI ON O NV N VEEEG VEGN V GN G N

Saremo presenti con le nostre novità al Pad. A5 stand 104

di offrire ai propri clienti, le migliori soluzioni logistiche per un Centro di raccolta e trattamento auto rispettoso dell’ambiente. In occasione della Fiera ECOMONDO 2008 a Rimini, dal 5 all’8 novembre p.v., dove LogiMa, sarà presente con un proprio spazio al Pad A5, Stand 104, due “storici” clienti della giovane ditta di Porto d’Ascoli, hanno voluto raccontare sulle pagine del Notiziario Autodemolitori, i nuovi acquisti effettuati dal catalogo LogiMa per il restyling del proprio centro di autodemolizione. Il primo è Giacomo Grillo, titolare della Grillofer snc, impresa di autodemolizione con sede a Terni. “Già nel gennaio 2006 – ricorda il Sig. Grillo - avevo avuto modo di enfatizzare su queste pagine, la soddisfazione derivante dall’acquisto dei primi 30 cantilever bi-fronte, progettati ed installati da LogiMa presso il mio centro”. “Successivamente, a distanza di sei mesi, - prosegue il Sig. Grillo - ho ritenuto

necessario rivolgermi di nuovo alla Società di Porto d’Ascoli per un ulteriore acquisto di cantilever, nell’ambito della ristrutturazione completa del mio piazzale attrezzato”. “Ora - conclude il Sig. Grillo - grazie ad un’idea che abbiamo sviluppato insieme con LogiMa, ho fatto installare 24 ulteriori cantilever, caratterizzati da pannelli solari in grado di produrre 30 KW, una potenza sviluppata che considero sufficiente per le esigenze dei macchinari del mio Centro”. Un’ottima idea, quella di sfruttare l’elevazione offerta dalle scaffalature porta-autoveicoli, che rientra nella logica dell’autoproduzione di energia e consente di ripensare completamente il ruolo e la valenza ambientale di un Centro di autodemolizione. Il secondo cliente è Roberto Capocasa, titolare della Recfer di Porto d’Ascoli, nonché Vicepresidente vicari della Confederazione Autodemolitori Riuniti, C.A.R., da sempre in prima

linea nei processi di adeguamento normativo del proprio Centro, con una particolare attenzione alle problematiche ambientali. “Dopo aver potuto apprezzare i famosi cantilever, mono e bi-fronte – dichiara Capocasa – mi sono rivolto di nuovo ai professionisti di LogiMa, per acquistare e far installare un Tunnel mobile COPRITUTTO®”. “Ho scelto la praticità di questa struttura – puntualizza Capocasa – perché, in base alle leggi vigenti, essa è considerata precaria e per la sua messa in opera non occorre una concessione edilizia ma basta una semplice dichiarazione di inizio lavori da comunicare all’Amministrazione Locale di riferimento”. “Inoltre, alla praticità legata alle pratiche burocratiche - prosegue Capocasa - consente la copertura di oltre 279m2 in cui poter lavorare in tutta tranquillità e sicurezza, senza interferenza degli agenti atmosferici”. Tra l’altro - specifica Capocasa - la struttura non va ad inficiare il piano di regimentazione delle acque reflue di prima e seconda pioggia, così come impostato presso il mio piazzale. Insomma, un nuovo positivo traguardo raggiunto da LogiMa, che si dimostra, ancora una volta, il partner ideale per gli Autodemolitori che hanno a cure il futuro delle proprie imprese e la minimizzazione degli impatti ambientali.

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SPECIALE ECOMONDO

RECUPERO TOTALE DEI MATERIALI RICICLABILI: IL MUST DELLA DI GENNARO a cura di Donatella Mancini

Agli inizi del ’900 i fratelli Di Gennaro, pionieri nel Mezzogiorno, avviarono la loro attività nel settore del recupero. Il fatto che attraverso quattro generazioni sia giunta fino ad oggi, testimonia la validità dell’impresa che azienda individuale diventa Snc fino a quando nel 1997 si trasforma in una SpA. In Campania è la prima azienda del settore rifiuti che nel 1998 ottiene la Certificazione di Qualità ISO 9000 e nel 2000 consegue la Certificazione ambientale ISO 14000. Nel 2004, la Di Gennaro Spa realizza un importante programma d’investimento, ampliando la gamma dei prodotti trattati e aumentando, di conseguenza, la produttività. La Società si trasferisce, quindi, in un nuovo insediamento, ubicato nella zona industriale di Caivano (NA), realizzando un complesso industriale che occupa una superficie di 40.000 mq: un impianto innovativo che potrebbe essere definito una vera e propria “piattaforma CONAI”, dal momento che rappresenta il principale riferimento campano per i Consorzi di filiera Comieco, Corepla, Rilegno, Cial., Cna.

La Di Gennaro si occupa della valorizzazione di: • carta da macero; • imballaggi in plastica; • alluminio; • materiali ferrosi e non ferrosi; • materiali non pericolosi. Svolge, quindi, un ruolo fondamentale per il successivo riciclo, in quanto questa “manipolazione” di frazioni “nobili” del rifiuto, pur limitandosi al loro raggruppamento, selezione ed imballaggio, senza apportare alcun trattamento chimico e trasformazione del prodotto d’origine, costituisce di fatto l’attività che trasforma il “rifiuto” in “risorsa” per il sistema industriale. I materiali provenienti dalla Raccolta Differenziata conferiti da terzi vengono condotti all’impianto e, una volta pesati, a seconda della tipologia, vengono smistati in aree diverse per effettuare lo scarico e successivamente, attraverso mezzi meccanici, vengono spinti all’interno di tramogge ed avviati alle diverse fasi di trattamento. La fase specifica della selezione dei polimeri dagli imballaggi in plastica è un’attività effettuata specificamente per conto del Consorzio Corepla, rispettandone le severe specifiche qualitative e disponendo dell’unico impianto

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di tali caratteristiche di produzione ed automazione del Mezzogiorno. Il Gruppo Di Gennaro Spa, conseguendo nel 2000 la certificazione ISO 9002 tramutato in Vision 2000 nel Settembre 2001, è entrato a pieno titolo nel contesto operativo dell’Unione Europea e, nel pieno rispetto della mission aziendale “lavoriamo per un ambiente migliore”, ha, quindi, raggiunto nell’Agosto 2001 l’obiettivo ISO 14001 e si sta adoperando per il raggiungimento della Registrazione EMAS. Tutelare l’ambiente, creando una cultura del recupero del materiale riciclabile, è fondamentale per l’attività dell’azienda che s’impegna a vincere una renitenza, a volte ritenuta arrendevolmente endemica, di una realtà come quella campana, avvalendosi di strategie di comunicazione mirate all’informazione, al coinvolgimento e alla formazione di una coscienza ecologica dei più giovani. A questo proposito, l’azienda sponsorizza eventi rivolti ai giovani, avvalendosi anche della collaborazione di Associazioni come Legambiente, e promuove visite guidate agli impianti per scolaresche che possano verificare, così, in modo diretto e tangibile le fasi del riciclo. La Di Gennaro ha stipulato un Accordo con il Dipartimento di Scienze ambientali, dell’Università FEDERICO II di Napoli, diretto dall’autorevole Prof. Umberto Arena, mirato, attraverso un attento studio, tuttora in fase di realizzazione, a tenere costantemente sotto controllo il rapporto tra tecnologia impiantistica e impatto ambientale attraverso lo strumento della L.C.A. (Analisi del Ciclo di Vita). “Le competenze provenienti dalle Università campane ci stanno aiutando molto ad adattare le tecnologie del settore rifiuti ai modelli italiani - spiega l’amministratore delegato Giuseppe Di Gennaro - Utilizziamo lettori ottici di fabbricazione norvegese poiché nel Nord Europa sono all’avanguardia nel recupero dei rifiuti, ma solo il know how campano ci permetterà di raggiungere le eccellenze europee”.


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MANIFESTAZIONI MA ANIFESTAZIONI A NIIFFFEESST N STA TAZ AZIO ION NII E C CONVEGNI ON O NV N VEEEG VEGN V GN G N

RI-CICLO Uno sguardo oltre i rifiuti “Ri-Ciclo. Uno sguardo oltre i rifiuti” è la mostra nata dall’intuizione del fotografo Ico Gasparri, dedicata all’interpretazione artistica dei rifiuti differenziati, sponsorizzata da Di Gennaro SpA, che soprattutto nella persona dell’Amministratore delegato, Giuseppe Di Gennaro, ha sempre dimostrato una particolare attenzione alle espressioni artistiche che traggono ispirazione dal mondo del recupero e del riciclo. La mostra, in cui sono esposte oltre 50 immagini scattate principalmente all’interno di impianti di riqualificazione di plastica, alluminio, carta-cartone, legno e vetro di varie aree della Campania, si svolge a Napoli dal 10 al 24 Ottobre (Antisala del Consiglio Provinciale in Piazzetta Santa Maria La Nova) e dal 29 Ottobre all’11 Novembre presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Palazzo Serra di Cassano). L’esposizione è realizzata, oltre che dalla sponsorizzazione della Di Gennaro SpA, grazie al contributo di Comieco, Corepla, CiAl, Coreve, Rilegno e con il patrocinio morale di Comune e Provincia di Napoli e della Regione Campania, enti campani che fanno rientrare la Mostra tra le iniziative finalizzate a contrastare il “sistema camorra”. Dopo una prima fortunata edizione nel 2006 a Milano, la Mostra in programma a Napoli si arricchisce del lavoro degli ultimi due anni. Le stampe, tutte a colori e di grandi dimensioni (125x100), non si pongono l’obiettivo di descrivere i drammatici momenti della cronaca recente - che hanno proiettato un’immagine fortemente degradata di Napoli e della Campania in tutto il mondo - né vogliono illustrare le fasi tecniche del processo industriale. Le stampe in mostra, invece, prediligono il racconto fortemente rielaborato, che trasforma cumuli di rifiuti selezionati o in via di selezione in scene dai forti contenuti estetici, a volte addirittura romantici, dove la materia martoriata dai percorsi d’utilizzazione e di scarto vive una specie di seconda vita generata casualmente dagli operatori e dalle loro potenti macchine. La sfida dell’artista è quella di portare il proprio contributo creativo per diffondere un’immagine nuova e diversa della propria terra, attraverso scatti in cui bottiglie di plastica, lattine, cartoni, schegge di vetro e trucioli di legno volano, cadono, tentano di liberarsi dal filo che li stringe, ansiosi di generare nuovi prodotti e nuova materia. Attraverso un linguaggio che si accosta più all’arte contemporanea che alla fotografia tradizionale, queste immagini invitano alla riflessione sulla tematica ecologista del riciclo dei rifiuti quotidiani, specialmente nelle regioni del Sud Italia che vantano punte di altissima qualità e comportamenti virtuosi.

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AMBIENTE E ARTE

L’alluminio è uno dei metalli più duttili, tanto che non vi sono altri elementi naturali in grado di costituire un numero così elevato di leghe. Tutti i segmenti dell’economia mondiale usano l’alluminio per la sua leggerezza, durata e resistenza, qualità che ne permettono l’impiego per la fabbricazione di vari prodotti: dai Trasporti (ogni tipo di trasporto, aereo compreso) agli Imballaggi (lattine, contenitori e pellicole per alimenti, ecc.); dalle Costruzioni (finestre, porte, facciate, elementi strutturali) ai Beni di consumo durevoli (elettrodomestici, utensili da cucina, ecc.); dalle Linee di trasmissione elettrica ai più svariati Macchinari e Strumenti medicali. Per la sua importanza strategica occorre gestire tale risorsa in modo sostenibile, anche al fine di garantire alle future generazioni il benessere di cui hanno goduto le precedenti. L’alluminio è una banca di energia:

l’originale input di energia può essere massimizzato attraverso il riciclaggio che permette di far risparmiare, oltre la risorsa minerale, energia e ridurre le emissioni in atmosfera. Se si pensa che rispetto alla produzione primaria con l’alluminio riciclato si utilizza solo il 5% di energia e, quindi, si producono solo il 5% delle emissioni, si può ben comprendere come il suo recupero costituisca un’attività economicamente redditizia ed ambientalmente fondamentale. Non è causale che l’industria del riciclaggio di alluminio da imballaggi abbia raggiunto tassi superiori al 90% in molti Paesi europei (Paesi scandinavi e Svizzera), ma le potenzialità di questo recupero nel settore delle demolizioni di edifici residenziali e non, secondo la Delft University of Technology (Paesi Bassi) che ha monitorato la demolizione degli edifici in 6 Paesi europei, varia dal 92% al 98% dell’alluminio che era stato impiegato.

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Che l’alluminio riciclato sia l’elemento su cui si impernia uno spettacolo artistico di successo, è ulteriore conferma della grande duttilità e creatività che permette l’uso di questo materiale. “The Aluminium Show” è stato, infatti, lo spettacolo che ha riscosso grande successo al Fringe Festival di Edimburgo, il Festival internazionale degli spettacoli teatrali non convenzionali e di strada, che si svolge nella capitale scozzese ogni anno per tre settimane nel mese di agosto, con oltre 30.000 eventi che si sono susseguiti e ripetuti nei teatri e per le strade, per quasi 2.000 spettacoli, che hanno attirato oltre 1.5 milioni di spettatori: un vero e proprio record per un festival! A “The Aluminium Show” la BBC ha dedicato ampio spazio e “The Indipendent” uno dei quotidiani inglesi di maggior diffusione gli ha dedicato una entusiastica recensione. Lo spettacolo, ideato dal coreografo


israeliano Ilan Azriel che ne è anche il Direttore artistico, mette in scena una performance che combina danza, musica, maschere ed altri oggetti, utilizzando gli effetti speciali progettati da Yual Kedem, uno dei principali esperti in Israele. Per un’ora e mezzo il pubblico rimane emozionato ed affascinato dallo spettacolo, con un continuo “wow” (oh!). L’azione si svolge in un paesaggio lunare per il luccichio delle lamine e molle di alluminio che è il vero protagonista della rappresentazione. Fin dall’inizio, gli spettatori sono coinvolti dalle contorsioni di tubi e molle di alluminio che si muovono come bruchi tra le file e corsie. Qualche molla di maggiori dimensioni cerca pure di inglobare divertiti spettatori. L’impatto è seducente, mentre le percussioni su lamine di alluminio riecheggiano musica heavy metal, e un enorme cuscino metallico aleggia sopra il palcoscenico

creando un’atmosfera surreale in cui si aggirano creature extragalattiche. In un’intervista rilasciata a Edinburgh Festival’s Magazine (1 Settembre 2008), alla domanda perché avesse deciso di lavorare con l’alluminio, Azriel ha risposto: “Ero alla ricerca di un nuovo materiale su cui lavorare e mi sono imbattuto in un tubo per l’aria condizionata in alluminio. Ho iniziato a manipolarlo e mi sono reso conto che avrei potuto realizzare un sacco di cose interessanti con tale materiale”. “Assieme a Yual Keden che ha apportato le sue conoscenze tecniche, ho avuto la possibilità di vedere attuate le mie folli idee sulla vita. L’aggiunta di ballerini, musica, illuminazione ha permesso l’allestimento di un vero e proprio spettacolo”. Richiesto, poi, se lo spettacolo avesse un ulteriore significato rispetto a quanto visto sul palco, Azriel ha risposto

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che a suo avviso “vi è una sorta di narrazione circa la creazione di un mondo alternativo, ma è anche occasione per riflettere se è l’umanità a controllare la tecnologia o sono le tecnologie che controllano l’umanità. Tuttavia lo spettacolo può essere goduto come puro divertimento”. Il materiale freddo e inanimato viene portato a nuova vita e forma dall’abilità acrobatica dei ballerini che, pur immersi in tubi o rivestiti da fogli di alluminio, riescono a muoversi con rapidità grazie al duro esercizio svolto, ma soprattutto per la duttilità dell’alluminio che riesce a fondere elementi industriali ed artistici. L’esplicitazione del messaggio si concretizza nel momento in cui un gigantesco robot emerge dal buio gridando, “save me”: l’unica frase che viene pronunciata. Trova poi ulteriore

conferma nel momento della parodia di una sfilata di moda, con i 6 ballerini che si atteggiano a mo’ di bruchi, quasi ad annunciare una nuova vita per il materiale. Il finale con i coriandoli di alluminio sparati da cannoni metallici sulla folla, sembra voler mandare il messaggio che quando una società butta via materiali vuol dire che non ha più idee sensate. Lo spettacolo che sta girando per l’Europa, centro-settentrionale ed approderà in Austria a Salisburgo il 23 novembre 2008.

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ENERGIE ALTERNATIVE E RINNOVABILI

In corso la Campagna lanciata dalla Commissione UE e da EUROPIA

“RISPARMIA CARBURANTE. E MOLTO DI PIÙ” Consigli per una condotta di guida più economica Il prezzo del petrolio sulle “montagne russe” in questi mesi, con improvvise forti impennate e successive “limitate” discese, sollecitano produttori e consumatori a trovare soluzioni per ridurre il consumo di carburanti. In attesa che le tecnologie possano offrire soluzioni alternative, nel futuro prossimo dovremo convivere con tali scenari, senza grosse speranze che possano verificarsi modifiche. In questo scramble (parapiglia), come l’ha definito Jereon Van der Veer, CEO (Amministratore delegato) della compagnia petrolifera Royal Dutch Shell, non c’è dubbio che si è inserita anche la speculazione finanziaria che ha comprato sul mercato dei futures petrolio termine 2011-2012, causando con una domanda così posticipata l’aumento del prezzo, visto che l’offerta è rimasta pressoché invariata; salvo poi assistere ad una discesa del prezzo, quando la crisi che sta investendo i grandi gruppi finanziari statunitensi li costringeva a vendere inopinatamente per avere liquidità immediata. Proprio la crisi economica negli Stati Uniti e la conseguente debolezza del dollaro, valuta con cui si compra il petrolio, è stata una delle cause principali del notevole rincaro. Ma non c’è dubbio che vi sono altre cause sulle quali si potrà incidere assai modestamente: - la “sete” di petrolio di Cina ed India, Paesi in crescita continua che al 2010 diventeranno i maggiori consumatori mondiali dopo gli Stati Uniti, secondo il “World Energy Outlook 2007” dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (cfr. Regioni&Ambiente, n. 11 novembre 2007, pag. 51 e segg.); - le incertezze sull’entità di nuovi giacimenti, visto che negli ultimi trent’anni se n’è scoperto solo uno (a Kashagan in Kazakhstan) le cui dimensioni, comunque, non gli permettono di inserirsi tra i 20 più grandi giacimenti sfruttati.. A fronte di una domanda prevista in espansione fino al 2030, si dovrà fare

i conti con una presumibile minor disponibilità che già nel 2007 ha segnato il passo (si è passati da 84,8 milioni di barili al giorno a 84,6), tanto da far ipotizzare che si sia raggiunto il fatidico “peak oil”. Anche se così non fosse, rimarrebbe il fatto che il petrolio è risorsa più limitata di quanto si pensasse nei decenni trascorsi. Per questo devono essere salutate con favore iniziative come quella che la Commissione europea ed EUROPIA (Associazione dell’industria petrolifera europea) hanno lanciato nei mesi scorsi con la Campagna “Risparmia carburante. E molto di più”, volta ad incoraggiare i consumatori ad intraprendere accorgimenti nel proprio stile di guida che permettono di risparmiare carburante, contribuendo al contempo alla tutela dell’ambiente. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della Campagna per l’energia rinnovabile in Europa (2005-2008), del Programma Energia Intelligente, che tende a sensibilizzare il pubblico a promuovere la produzione e consumo di energia rinnovabile da parte dei singoli individui, di organismi, di aziende private ed enti pubblici, di organizzazioni professionali, delle agenzie per l’energia, delle associazione industriali e delle organizzazioni non governative di tutta Europa. Il Commissario UE per l’Energia, Andris Pielbags ha sottolineato che “per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e di risparmio energetico, concorre anche una condotta di guida più intelligente. Applicando queste ricette gli europei consumeranno meno carburante, di cui beneficeranno i loro portafogli e l’ambiente”. Il Presidente di EUROPIA, Panos Cavoulacos ha dichiarato: “Siamo entusiasti di collaborare a questa iniziativa che riconosce il ruolo che svolge la nostra industria nel confronto con le sfide climatiche ed energetiche, stabilendo nel contempo un dialogo sull’efficienza

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energetica con i nostri clienti. Utilizzando le nostre conoscenze, la nostra esperienza e le nostre infrastrutture, siamo in grado di dare utili informazioni circa la necessità di cambiare i comportamenti, per cominciare a fare la differenza, tutti insieme”. Ecco i 10 Consigli per i Consumatori: 1. Provvedi alla manutenzione dell’auto e controlla regolarmente il livello dell’olio. Le auto sottoposte ad una corretta manutenzione possono funzionare in maniera più efficiente e contribuire a ridurre le emissioni di CO2. 2. Controlla la pressione delle gomme una volta al mese. Con le gomme sgonfie il consumo di carburante può aumentare fino al 4%. 3. Rimuovi pesi inutili dal bagagliaio o dai sedili. Più l’auto è pesante, più il motore deve lavorare e maggiore sarà il consumo di carburante. 4. Chiudi i finestrini, soprattutto alle alte velocità, rimuovi il portapacchi se non lo utilizzi ed evita accessori che penalizzano l’aerodinamica dell’auto. In tal modo riducendosi la resistenza dell’aria, il consumo di carburante e le emissioni di CO2 possono diminuire fino al 10%. 5. Usa l’aria condizionata solo se è necessario e in modo corretto. L’uso superfluo può far aumentare fino al 5% il consumo di carburante e le emissioni di CO2. 6. Evita di riscaldare il motore a veicolo fermo e spegnilo quando sosti per più di un minuto. I motori moderni consentono di utilizzare l’auto a freddo, riducendo in tal modo l’uso di carburante. 7. Mantieni una velocità moderata in autostrada. A velocità molto eleva-


te, il motore utilizza più carburante ed emette molta più CO2.

individuali ai fini di un corretto utilizzo dell’energia, risorsa scarsa per definizione”.

8. Inserisci appena possibile le marce alte. Le marce alte consentono minor uso di carburante. 9. Cerca di anticipare la dinamica del traffico. Presta più attenzione al traffico davanti a te per evitare di fermarsi e di ripartire bruscamente. 10. Prendi in considerazione la condivisione dell’auto sia per lavoro che per il tempo libero. contribuirai a ridurre il traffico e il consumo di carburante. La Campagna si svolge contemporaneamente in 29 paesi, coinvolgendo 45.000 stazioni di servizio di oltre 40 compagnie petrolifere (oltre alle 17 associate ad EUROPIA, anche 25 compagnie petrolifere non associate), che stanno distribuendo circa 30 milioni di depliants. In Italia l’iniziativa è coordinata dall’Unione Petrolifera che rappresenta le aziende operanti nella raffinazione e distribuzione. Oltre 2, 5 milioni di volantini stampati vengono distribuiti in 3000 punti di vendita di Eni, Esso, Shell, Total, Tamoil, Erg, Api, IP e Q8, le società che hanno aderito al progetto. “La vera fonte energetica alternativa è il risparmio energetico - ha dichiarato Pasquale De Vita, Presidente UP - Tutto il settore petrolifero europeo è impegnato per incoraggiare l’efficienza energetica e la tutela dell’ambiente, con un impegno economico da parte delle aziende teso al miglioramento della qualità dei e dei cicli produttivi, per un importo di 10-12 miliardi di Euro, dal 1995, anno in cui è partito il Programma “Auto Oil” che ha portato all’attuale eliminazione dello zolfo nei carburanti”. “Tale sforzo - ha aggiunto De Vita - deve essere accompagnato da una maggior consapevolezza nel consumatore di quanto rilievo hanno i comportamenti

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QUALITÀ E AMBIENTE

Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE Italia

“CORPO SANO IN AMBIENTE SANO” Intervista al Dr. Luigi Fiordelmondo, referente per la provincia di Ancona di Donatella Mancini

Dr Luigi Fiordelmondo

L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente nasce ad Arezzo nel 1997, ad opera del Dr Roberto Romizi, che ne è anche il Presidente, da una costola dell’ISDE (International Society Doctor for Environment). L’Associazione, che intende stimolare l’impegno dei medici per la salvaguardia dell’ambiente, si avvale di referenti provinciali su tutto il territorio nazionale. Si tratta, perlopiù, di medici di base, di solito in prima linea nel rapporto con i pazienti, ma anche di specialisti ospedalieri e ambulatoriali, tutti, comunque, accomunati dall’interesse orientato più all’aspetto preventivo che a quello terapeutico della malattia. Per conoscere più da vicino questa Associazione, abbiamo intervistato il medico referente della provincia di Ancona, Dr Luigi Fiordelmondo. Dr Fiordelmondo, per quale ragione ha deciso di aderire all’ Associazione Italiana Medici per l’Ambiente? Innanzitutto, sono stato spinto dall’angoscia derivante dalla visione di un pianeta ridotto in pessime condizioni dal punto di vista ambientale, ma anche dalla curiosità scientifica di studiare la causa delle malattie. Molte volte per comodità della medicina e a vantaggio delle industrie farmaceutiche si privilegia l’aspetto terapeutico su quello preventivo, si preferisce, cioè, curare la malattia piuttosto che eluderne la causa.

La salute di una persona è la risultante di 3 diversi fattori: genetico, ambientale, comportamentale, che sono i cardini sui quali si regge l’equilibrio fisico. Un buon 60-70% delle malattie potrebbero essere evitate con uno stile di vita appropriato e vivendo in un ambiente idoneo a mantenere un buono stato di salute. Per quanto riguarda la genetica, uno degli esempi più caratteristici è quello del diabete: una persona può nascere con questa caratteristica patologica, scritta nel suo DNA, che, però, potrebbe non manifestarsi nel corso della vita, se osservasse uno stile di vita appropriato. Il diabete, pur essendo ereditario, emerge quando si mangia troppo, quando si introducono troppi zuccheri, quando si è sedentari, peggio ancora quando si è obesi. Un’altra problematica di questo genere è l’ipertensione arteriosa, altra patologia su base genetica ereditaria. Anche in questo caso se la persona mantiene uno stile di vita adeguato, quindi non ingrassa, fa del moto, non fuma, fa una dieta povera di sale, ma ricca di frutta e verdura questa patologia potrebbe rimanere latente. Infatti, sia il diabete che l’ipertensione sono due malattie tipiche delle società più ricche, mentre sono poco presenti dove le condizioni di vita risultano precarie. Un altro aspetto determinante per la salute è l’ambiente, inteso come aria, acqua, alimentazione, tutto ciò che fa parte della quotidianità. I cittadini devono essere consapevoli di quanto l’inquinamento influisca negativamente sulla loro salute, in particolare quello atmosferico da PM10, causato dal traffico, che è stato dimostrato essere uno dei fattori concomitanti nell’insorgenza del cancro al polmone e delle malattie cardiocircolatorie. L’altro campo di interesse particolare è quello dell’alimentazione: “mangiar sano” è diventato piuttosto difficile, perché addirittura viene riconosciuta la legittimità di una Dose giornaliera accettabile (DGA) di sostanze inquinanti

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che sono presenti, indipendentemente dai controlli e dalla solubilità degli alimenti, in tutti i cibi. In questo modo ci si arrende al fatto che le sostanze alimentari sono inevitabilmente inquinate. Questa dose è solo teoricamente accettabile perché i valori vengono fissati sulla base di sperimentazioni eseguite sugli animali da cavia. Inoltre, si tratta di sostanze che variano continuamente, addirittura alcune non vengono neppure monitorizzate. Gli effetti, poi, nell’arco di anni e anni sono difficilmente controllabili. L’Associazione ha lo scopo di diffondere nell’ambito medico, ma soprattutto tra la popolazione, queste informazioni in modo tale che le persone possano prevenire questo tipo di malattie con un comportamento adeguato. Quali sono le patologie legate all’inquinamento dell’ambiente e quali i soggetti più a rischio? Esistono molti tipi di inquinamento: dell’aria, dell’acqua, acustico, elettromagnetico, ecc. Quello sul quale è accentrata l’attenzione è quello atmosferico da traffico urbano che colpisce in particolare bambini, anziani e soggetti con patologie respiratorie e cardiocircolatorie. Nei soggetti adulti l’inquinamento dell’aria può provocare sia il tumore al polmone, che le malattie cardiocircolatorie, in particolare infarti e ictus. Nei soggetti giovani è evidente che una cattiva saturazione di ossigeno dell’aria causa anche una cattiva ossigenazione del sangue, quindi, in un bambino potrebbe compromettere lo sviluppo del cuore, o anche creare problematiche di tipo asmatico. Quali sono i provvedimenti da prendere per limitare i danni alla salute? Per quanto riguarda il traffico, bisogna favorire i mezzi di mobilità alternativi al trasporto su gomma, che in Italia costituisce il 90% del totale, incrementando il traffico su rotaie e per mare. Per i centri urbani, vanno bene le pe-


donalizzazioni ed il trasferimento di uffici ed enti in periferia, facilmente raggiungibili tramite la rete urbana di collegamento. In definitiva, bisogna usare il meno possibile l’auto. Esistono anche dei rischi legati all’uso delle moderne tecnologie, come ad esempio computer e cellulare? Per quanto riguarda il cellulare, non c’è ancora una casistica affidabile sul rapporto tra telefonino e patologie determinate dal suo uso. L’ipotesi che si faceva una volta sulla maggiore frequenza di tumori cerebrali, in relazione all’uso dei cellulari non è stata dimostrata, però anche in questo caso va applicato il principio di precauzione: nel dubbio, non conoscendo le problematiche derivanti dall’uso di questi oggetti, occorre usarli con moderazione, preferibilmente con l’auricolare. È stato dimostrato, invece, che le radiazioni del computer provocano dei danni, per cui occorre la presenza di una schermatura che oggi sicuramente viene applicata sui computer di qualunque ufficio, come prevede la normativa europea. Quelli di ultima generazione ne sono provvisti. Anche i cambiamenti climatici possono produrre degli effetti negativi sulla salute umana? Certo, perché l’equilibrio tra ambiente ed uomo è il frutto di milioni di anni di evoluzione e di assestamento biologico. Questi cambiamenti repentini avvenuti nel giro di pochissimi decenni hanno comportato uno stravolgimento di quello che è l’equilibrio biologico che ognuno di noi possiede a seconda della latitudine in cui vive. Non ci sono più le mezze stagioni che permettevano l’adattamento graduale dell’organismo nel passaggio dal freddo al caldo e viceversa. La famosa influenza, prima concentrata nella stagione invernale, oggi può colpire in ogni periodo dell’anno perchè questi sbalzi di temperatura provocano una virulenza che

è difficilmente controllabile. L’aumento della temperatura ha generato situazioni nuove anche nella problematica parassitaria: ci troviamo a fare i conti con insetti che, come la zanzara tigre, in passato erano prerogativa dei Paesi tropicali. Infine, le alte temperature che si registrano nella stagione estiva causano, soprattutto negli anziani, disidratazione, morte per insufficienza respiratoria, insufficienza cardiocircolatoria, patologie che recentemente sono state riscontrate in maniera più frequente rispetto agli anni passati. Come sono i rapporti con le Istituzioni? In altre parole, i politici hanno compreso l’importanza della vostra missione e collaborano in qualche modo con l’Associazione oppure sottovalutano il problema? L’Associazione è ben accetta dalle Amministrazioni, però poi siccome poniamo dei problemi reali che sono difficilmente risolvibili nel giro di poco tempo e richiedono uno sforzo notevolissimo, anche economico, spesso i buoni propositi restano sulla carta. I politici seguono i nostri convegni, ci ascoltano, ci danno ragione, ma poi rimane tutto a livello teorico. All’interno dell’Associazione vengono svolte delle attività di ricerca? Alcuni colleghi associati, che lavorano in settori specifici presso gli Istituti universitari di Oncologia e gli Istituti universitari di Igiene, svolgono attività di ricerca i cui risultati vengono messi a disposizione dell’Associazione. Quali sono le iniziative più importanti che avete realizzato nel corso degli anni? Sono state molteplici. Ribadisco che il nostro obiettivo principale è di far conoscere ai cittadini, ai politici, agli amministratori queste problematiche, organizzando convegni, ed incontri. Un appuntamento importante è il prossimo Congresso Nazionale che si

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terrà a Genova (11 e 12 Dicembre) sul tema dell’inquinamento della catena alimentare. Ogni anno organizziamo un congresso nazionale su un tema specifico. Nonostante tutti i danni che l’inquinamento provoca alla salute, rispetto al passato, quando il mondo era più pulito, l’età media si è innalzata tantissimo. Come si spiega questa contraddizione? Innanzitutto, l’età media è aumentata grazie al miglioramento delle condizioni di vita rispetto al passato, ma è un fenomeno del mondo industrializzato. Nei Paesi poveri ancora si muore in età giovane: al massimo la speranza di vita è di 40-45 anni. In Occidente sono migliorate le condizioni di vita anche da un punto di vista igienico. Le malattie infettive che in passato provocavano delle pandemie sono state sconfitte con l’uso degli antibiotici e con i vaccini. L’innalzamento dell’età media, però, ha comportato una maggiore incidenza di alcune patologie, in particolare malattie cardiocircolatorie e tumori. Si può dire che“prima si moriva prima che il tumore arrivasse”, ma resta il fatto che tumori e malattie cardiocircolatorie sono legate all’inquinamento delle aree industrializzate. Quindi, aumenta la vita media, ma di conseguenza aumentano le malattie più terribili.


AGENDA 21

PROSPETTIVE DI INTEGRAZIONE TRA SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE E STRUMENTI DI CONTABILITÀ AMBIENTALE PER UNA MAGGIORE EFFICACIA DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA sintesi a cura della Segreteria del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane dell’articolo redatto da Enrico Cancila, Federica Focaccia e Marco Ottolenghi di ERVET e pubblicato in Atti di Ecomondo 2008

Gli Enti locali, nella sfida verso il buon governo del territorio, trovano validi strumenti di supporto nei sistemi di gestione ambientale così come nelle metodologie di bilancio e contabilità ambientale. Dal punto di vista formale, la differenza macroscopica tra i due tipi di strumenti risiede nella standardizzazione dei primi rispetto alle metodologie di contabilità: EMAS e ISO 14001, infatti, possiedono una norma specifica di riferimento il cui rispetto dei requisiti avviene tramite verifica da parte di un soggetto terzo; mentre le metodologie di contabilità (ad esempio CLEAR ed EcoBUDGET) delineano modalità operative sicuramente efficaci, ma non condizionate alla verifica da parte di un soggetto terzo di specifici requisiti. Operativamente parlando, entrambe le tipologie di strumenti contribuiscono al miglioramento e alla razionalizzazione dell’agire pubblico in campo ambientale, seguendo processi a volte sovrapponibili, a volte complementari. Il progetto Life IDEMS (Integration and Developement of Environmental Management System) ha operato secondo la logica dell’integrazione dei diversi strumenti finalizzata ad una maggiore efficacia e coerenza dell’agire pubblico. Risposte dei vari strumenti volontari ai bisogni dell’ente Il progetto ha individuato sei “bisogni” con cui riassumere le principali difficoltà dell’ente locale nello svolgimento della propria attività e la cui validità può essere estesa oltre le attività di tipo ambientale: 1) formulare politiche basate sulle criticità del territorio coerentemente con l’azione di altri soggetti politici e con il contesto socio-economico; 2) impostare una verifica dell’attuazione dell’efficacia e della validazione delle politiche oltre che del sistema complessivo messo in campo per attuarle; 3) disporre di dati certi che possano essere diffusi con trasparenza e che consentano di definire dei trend; 4) coinvolgere i portatori di interesse nelle politiche; 5) dotarsi di una struttura organizzativa maggiormente definita ed allo stesso tempo motivare il personale dell’ente; 6) comunicare ed informare meglio i cittadini su risultati ed attività dell’ente. Elementi per una concreta integrazione Nell’analisi delle integrazioni fra contabilità ambientale ed EMAS abbiamo, da un lato, i vincoli dovuti alle necessità di rispettare specifici requisiti EMAS e, dall’altro, più percorsi metodologici tutti classificabili come “contabilità ambientale” e che, non rifacendosi ad uno standard di riferimento, presentano un pregio in termini di maggiore flessibilità nell’applicazione. Presupposto di base della contabilità ambientale è quello di definire un sistema di accountability che dia conto degli impegni e degli esiti della azione amministrativa dell’ente

e che fornisca anche una riclassificazione dei capitoli di spesa. In questa ottica il programma ambientale (con la conseguente definizione di obiettivi) in particolare, ma anche l’analisi ambientale, richiesti dal Regolamento EMAS, sono indubbiamente elementi di forte analogia con la contabilità ambientale, sui quali è importante ragionare in termini di core-set di indicatori comuni e classificazione degli aspetti ambientali dell’ente. Per la valorizzazione reciproca degli strumenti si deve tenere conto del concetto EMAS di “organizzazione” e relative competenze gestionali. Per EMAS, infatti, è importante definire tutte le competenze della pubblica amministrazione, relative sia alla struttura interna che alla gestione del territorio, identificandone la capacità gestionale. Infatti, i target sugli impatti indiretti generati dall’ente devono essere affiancati da quelli sugli impatti diretti ed è altresì fondamentale una classificazione di significatività (basata sul diverso livello di controllo attivabile) che tecnicamente possa essere di aiuto alla pianificazione delle azioni e degli interventi. Il sistema di contabilità ambientale e il bilancio ambientale, che si basano su una classificazione e valutazione delle politiche, possono beneficiare dell’applicazione di criteri di significatività che permettano una diversificazione gerarchica delle politiche in relazione alla diversa capacità gestionale, contemplando quali siano le limitazioni alla concreta capacità di incidere. La fase di costruzione del sistema e di definizione delle procedure è presente in EcoBUDGET dove esperienze e applicazioni indicano, come elemento di grande attenzione, che sia individuata una filiera di responsabilità certa e ripercorribile rispetto alle azioni da mettere in campo. Anche per questo aspetto, quindi, ragionare di una programmazione integrata con la contabilità ambientale rende lo sviluppo della fase “planning” di EMAS molto più semplice. Elemento essenziale è che le catene di responsabilità individuate, non solo per la pianificazione ed attuazione degli obiettivi di miglioramento, ma anche per lo sviluppo delle attività necessarie al funzionamento dei diversi strumenti volontari e non, tendano alla coincidenza. Questo elemento, in apparenza banale, ma mai scontato, garantisce più di ogni altro la giusta individuazione delle sinergie ed un monitoraggio semplificato degli obiettivi. Da ultimo, contabilità ambientale significa redigere periodicamente un rapporto chiamato bilancio ambientale discusso e approvato a livello politico. Medesima esigenza comunicativa ha EMAS che prevede annualmente la redazione di una dichiarazione ambientale anch’essa approvata dall’Alta Direzione (nella fattispecie Giunta o Consiglio). Nella dichiarazione ambientale potrebbero confluire molti dei dati rilevati per la contabilità ed anche gli eventuali collegamenti con il bilancio finanziario dell’ente. Anche qui la redazione di un unico rapporto, validato da un ente terzo (come è

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richiesto nel sistema EMAS), non sarebbe solo un risultato sinergico, ma un rafforzamento della contabilità ambientale: infatti, i dati che rientrano nel documento di dichiarazione ambientale, essendo stati formalmente validati, assumerebbero maggior credibilità e trasparenza. Conclusioni Se la riflessione sugli strumenti ambientali volontari, anziché focalizzarsi sulle metodologie di sviluppo degli strumenti stessi, fosse basata sulla consapevolezza che la mission di un ente locale è legata al governo del territorio, allora sarebbe facile convincersi che, sia la contabilità ambientale che la registrazione EMAS (e la certificazione ISO14001), forniscono senz’altro un contributo positivo. È successo invece di sovente che i metodi abbiano perso l’obiettivo per strada per le cause più svariate. Tra le possibili citiamo: - disomogeneità nell’approccio dei servizi dell’ente nell’affrontare gli obiettivi dettati dagli strumenti volontari e quelli cosiddetti istituzionali; - difficoltà nel definire centri di responsabilità che abbiano reale potere decisionale rispetto agli obiettivi elaborati nel corso della adozione dello strumento volontario; - metodologie eccessivamente complesse per essere fruibili dall’Ente. L’orientamento al risultato e la peer review (diffusa nella certificazione ambientale e meno nella contabilità) sono gli

aspetti sui quali più si può ragionare per avviare concrete sinergie fra contabilità ambientale ed EMAS/ISO14001. Parlando delle sinergie fra gli strumenti appare chiaro come entrambi siano orientati a rispondere a comuni esigenze dell’ente e come, a prescindere da quale sia lo strumento scelto, possano emergere elementi di metodo costruttivi ed importanti. Ragionando sui possibili passaggi futuri, necessari affinché questi strumenti non restino confinati ad un élite di Enti locali proattivi, sicuramente è bene citare: - l’orientamento al risultato ed ad indicatori comuni e confrontabili. La bozza del nuovo regolamento EMAS, per esempio, li chiama “Key Performance Indicators”; su questo fronte, la contabilità ambientale dovrà accettare la sfida di un piano dei conti monetari uniformemente applicato; - la necessità di standard che siano univoci e verificabili. Molta strada sarà da compiere per la contabilità ambientale, ancora definita attraverso varie metodologie e non riunita in un unico standard accettato e riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. Per il Regolamento EMAS, già molto strutturato, la sfida sarà semplificare la metodologia per orientarla al risultato, evitando il proliferare degli aspetti burocratici. Per domande e approfondimenti: ecancila@ervet.it

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BIODIVERSITÀ E CONSERVAZIONE

Presentato il Rapporto BirdLife Internazionale 2008

IL DECLINO DEGLI UCCELLI PROSEGUE IN TUTTO IL MONDO Minacciato anche l’“immortale” uccello del poeta J. Keats Thou wast not born for death, immortal Bird! No hungry generation tread thee down; The voice I hear this passing night was heard In ancient days by emperor and clown: ... (Non sei mica nato per morire, tu, uccello immortale: Generazioni di affamati non ti calpestano E la tua voce, che ascolto in questa notte fuggente Fu ascoltata già da re e da villani: ...) John Keats “Ode to a Nightingale” (Ode a un usignolo) da “Poeti romantici inglesi”, a cura di Franco Buffoni, Mondadori, 2005

Quantunque nella letteratura anglosassone, il melodioso (anche linguisticamente) nightingale sia ricorrente, da Chaucer (1340-1400) a Shakespeare (1564-1616), da Milton (16081674), a Yeats (1865-1939), è l’usignolo di Keats (1795-1821) che rimane nella memoria dei più, anche per reminenscenze scolastiche.

Nei pochi versi della settima strofa che abbiamo citato, si evidenzia come Keats oppone alla fugacità della vita umana, intesa come vita dell’Io, il perenne durare della vita dell’uccello, come vita della Specie. Mai avrebbe immaginato il poeta, quando scrisse nel 1819 questa celeberrima ode, che appena due secoli dopo l’usignolo sarebbe stato minacciato tanto da sollevare preoccupazioni per la sorte della sua specie. Che alcune specie di uccelli non godano un buono stato di salute è situazione nota anche ad un largo pubblico, stante le notizie diffuse di tanto in tanto dai media, che qualcuna rischia l’estinzione. Che questo declino interessi anche specie comuni e diffuse non è certo nell’immaginario collettivo. Il Rapporto “Stato delle popolazioni di uccelli nel mondo” (State of the World’s Birds) che BirdLife International ha presentato il 22 settembre 2008 a Buenos Aires, nel corso della sua Conferenza mondiale, indica purtroppo che non sono solo le specie poco numerose a subire forti cali di popolazione, bensì più comuni e diffuse stanno manifestando un grave calo. “Gli uccelli costituiscono un barometro ambientale, preciso e facile da leggere, che ci permette di vedere chiaramente le pressioni esercitate dal nostro attuale stile di vita sulla biodiversità - ha affermato Mike Rands, Direttore Birdlife Poiché gli uccelli sono presenti quasi ovunque sulla terra, essi possono costituire le nostre orecchie e i nostri occhi, e ci avvertono che il deterioramento ambientale a livello globale non rallenta, ma accelera”. È chiaro il riferimento all’impegno assunto dai vari Governi per raggiungere uno degli Obiettivi del Millennio, anche attraverso l’adesione volontaria a “Countodwn 2010”, iniziativa globale ambientale volta a fermare o ridurre significativamente l’attuale perdita della biodiversità, entro il 2010, hanno dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Mondiale della Biodiversità”. Nel Rapporto, stilato a distanza di quattro anni dal precedente, si conferma che il tasso di estinzione delle specie di uccelli “è eccezionalmente elevato rispetto a quello delle altre specie in natura nello stesso periodo, stimato superiore da mille a diecimila volte”. Se le specie insulari hanno un ritmo di declino più rapido, è comunque veloce la diminuzione delle specie continentali. Sono soprattutto gli uccelli migratori su lunghe distanze e quelli acquatici a subire gli impatti più forti dal momento che per completare il loro annuale ciclo di vita hanno bisogno di tempi lunghi e una rete di siti protetti lungo il percorso, mentre la desertificazione avanza ovunque e le zone umide si restringono per la scarsità di precipitazioni e la maggior evaporazione, quando non interviene la “bonifica”. Rispetto a quaranta anni fa è stata calcolata una diminuzione

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di oltre quattrocento milioni di individui. Delle 9.856 specie individuate e viventi: -1.226 sono in forte declino; -190 sono a rischio di imminente estinzione. Tra le specie più minacciate vengono segnalate: Albatross (82% della specie è a rischio); Gru (60%); Pappagalli (27%). Le cause sono varie, anche se tutte debbono ricondursi alle attività umane. L’agricoltura, con la distruzione degli habitat naturali, costituisce la minaccia maggiore. La sua espansione dovuta all’aumento demografico mondiale, all’uso sempre più massicio di prodotti agricoli per gli allevamenti ed agli incentivi per la produzione di biocarburanti, provoca l’assottigliamento degli areali e delle disponibilità di cibo. Anche l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari rischia di compromettere la vita di quelle specie caratteristiche delle aree agricole, tant’è che alcune Associazioni ambientaliste italiane hanno inviato, il 23 settembre, una lettera al Ministro delle Politiche Agricole, affinché la Politica Agricola comunitaria (PAC) non comporti un impoverimento dei suoli e la perdita di biodiversità. Il riferimento è alla sessione di controllo dello stato di salute della PAC (Health-Check) che in autunno dovrà decidere definitivamente, l’orientamento emerso nel maggio scorso in cui, per far fronte alle maggiori richieste del mercato,

si è indicata l’abolizione del set-aside (la messa a riposo obbligatoria dei terreni a seminativo). Tale decisione, se confermata, a livello del Consiglio dei Ministri Agricoli UE, secondo la LIPU, avrebbe ripercussioni gravi per tutte le specie che nidificano in tali terreni, quali: l’Allodola, lo Strillozzo, il Saltimpalo, l’Averla, ecc. Un altro evento minaccioso per la vita degli uccelli è la continua deforestazione sopratutto nelle regioni tropicali, per produrre cellulosa, per la vendita di legname, per introdurre piantagioni monocolturali e per la produzione di biocarburanti. Circa i 2/3 degli uccelli del Pianeta vivono infatti nelle aree boschive e forestali. Altrettanti gravi problemi per la vita degli uccelli derivano dallo sviluppo delle infrastrutture (edifici, idustrie, reti energetiche e di trasporti) che distruggono l’ambiente naturale se non vengono adeguatamente pianificate e gestite. Viene poi l’inquinamento, provocato sia dall’agricoltura che usa con sempre maggior frequenza pesticidi sia dall’indistruia con gli scarichi e le emissioni in atmosfera, che danneggia particolarmente gli uccelli acquatici e marini. Anche l’inquinamento chimico, determinato dai medicinali utilizzati negli allevamenti, ha un’impatto notevole sulle specie rapaci, come attesta il repentino declino degli avvoltoi asiatici, per la presenza di antinfammatori nelle carcasse dei bovini. L’eccesso di caccia, sia per nutrimento che per sport, ha un suo peso nella riduzione del numero di uccelli, come

Fonte: BirdLife International 2008

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altrettanto deleteria e la pratica di catturare alcune specie per tenerle in cattività, con contemporaneo il legale commercio. Sono essenzialmente colombidi, fagiani e pappagalli quelli che subiscono gli effetti più pesanti di tale attività. Il commercio illegale di animali e piante, determina inoltre la morte di specie non resistenti a certe forme patogene. La pesca commerciale, diffusasi dopo il 1960 in tutto il mondo, esercita poi un impatto notevole sugli iccelli marini, sia attraverso la diretta riduzione del cibo disponibile sia indirettamente che mettono a repentaglio la loro esistenza, come avviene con i palamiti usati per la pesca ai tonni, ai pesce spada e alla aguglie. Le imbarcazioni adibite a tale scopo trascinano lughe lenze armate di migliaia di ami. Gli uccelli marini, seguendo i pescherecci si immergono per afferrare l’esca e ne rimangono agganciati, con esiti il più delle volte mortali. Mentre quando la pesca avviene a traino, gli uccelli rimangono impigliati nelle reti e nelle cime. Da non trascurare, poi, l’impatto di specie invasive di predatori quali ratti e gatti, sopratutto sulle popolazioni insulari. Nel Rapporto si evidenzia, tuttavia, che il cambiamento climatico in atto potrebbe risulatare la più deleteria tra le cause di declino degli uccelli perchè influisce sulla loro riproduzione sia riducendo gli areali che modificando le stagioni. Ciò pone seri problemi alla loro conservazione, anche per la lotta che debbono ingaggiare sul territorio cone le altre specie presisententi per sopravvivere. Nord America Citando la Relazione 2007 della National Audubon Society (n.d.r.: Organizzazione ambientalista statunitense che prende il nome da John James Audubon, ornitologo e naturalista franco-americano che dipinse, catalogò e descrisse gli uccelli del Nord America nel suo famoso libro “Uccelli d’America”, dove sono raccolte 437 stampe colorate a mano di oltre 700 specie di uccelli, elaborate tra il 1827 e il 1836), nel Rapporto di BirdLife si afferma che “il 20% degli uccelli più comuni in Nord-America si è dimezzato negli ultimi 40 anni).

Tra i più in pericolo si segnalano: la quaglia della Virginia (Colinus virginianus), con una drastica riduzione dell’82%, il frosone dalla testa nera (Coccothraustes vespertinus), con il 78%, l’anatra dalla coda lunga (Anas acuta), del 77%, la cincia boreale (Panus hudsonicus) del 73%. Va peggio per le specie migratorie come il faleropo di Wilson (Steganopus tricolor), il piro-piro semipalmato (Calidris pusilla) e il totano zampegialle minore (Tringa flavipes), che stanno silenziosamente scomparendo. America Latina Nel Rapporto si mette in evidenza il calo uniforme delle specie di uccelli del continente Sud-americano, negli ultimi 10 anni. Tra queste, le maggiori diminuzioni si sono registrate nel tanagra color fiamma (Piranga bidentata), nell’arremon dalla testa color castagna (Arremon brunneinucha), nel trogone dal collare (Trogon collaris). “Specie diffuse come il cardinale giallo (Gubernatrix cristata), un tempo comune in Argentina, sono classificate come minacciate da estinzione”. Anche in questo continente “uno sconcertante 57% dei migratori ha sofferto di una riduzione di popolazione nel corso degli ultimi quattro decenni”. Singolare è la sorte dell’ara di Spix (Cyanopsitta spixi). Fatto oggetto di intensa cattura per la sua rarità e bellezza e attaccato nei nidi di riproduzione dalla aggrassiva ape africanizzata (Apis mellifera scutellata), il cui ibridi erano stati introdotti negli anni attorno al 1940 dai produttori di miele latino-americani per la sua provata produttività, si è probabilmente estinto in natura nel 2000, quando morì l’ultimo conosciuto, anche se ne sopravvivono in cattività circa 68 esemplari che alimentano le speranze per progetti di riproduzione e reintroduzione. Asia Sud-Orientale “Trenta anni fa, 16 milioni di avvoltoi dalla groppa bianca (Gips bengalensis) solcavano i cieli dell’Asia, essendo il più

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Oriente. diffuso uccello rapace del mondo. In Italia, secondo i dati finali Ora è sul baratro dell’estinzione, (2007) del Progetto MITO 2000 essendo diminuito del 99,9% riche ricalca l’impostazione degli spetto al 1992”. schemi internazionali di monitoLo splendido bucero rinoceronraggio, le specie più colpite sono te (Bucero rhinoceros) messo la rondine (Hirundo rustica), il in grave difficoltà dallo sfrutbalestruccio (Delichon urbica), tamento intensivo delle foreste il beccamoschino (Cisticola indonesiane per il commercio di juncidis), il saltimpalo (Saxicolegname, assieme ad altre 235 la torquata), l’allodola (Alauda specie di uccelli, verrà ora salarvernis), l’averla piccola (Lavaguardato dal un progetto di nius collurio), la ballerina bianca salvaguardia di 10 mila ettari di (Motacilla alba), la passera d’Itaforesta pluviale proposto da Birlia (Passer italiae), la passera dlLife International. Il progetto mattugia (Passer montanus) e “Harapan Rainforest Initiative”, lo storno (Sturnus vulgaris). presentato nel corso della Conferenza ONU sul Clima di Bali Pacifico nel dicembre 2007, sarà avviato Ibis bianco australiano (Fonte: Wikipedia) In tutte le regioni continentali una volta raccolti i 13 milioni di ed insulari la diminuzione è codollari necessari per i costi di gestione della foresta e di sostentamento per le popola- stante. Tra queste, l’ibis bianco australiano (Threskiornis molucca) è inserito nella lista rossa della IUNC, essendo zioni locali. Lungo le rotte che dall’Asia conducono verso l’Australia si scomparso in un quarto di secolo l’81% della popolazioè avuta una riduzione degli uccelli migratori acquatici, per ne. l’impatto della distruzione degli habitat delle zone umide, Sono soprattutto gli uccelli marini a diminuire con un ritmo del 79% in 24 anni, tra cui la specie pantana macchiata più sostenuto di tutti gli altri gruppi a livello globale. Ben 19 delle 22 specie di albatross sono minacciate di estin(Tringa guttifer) è ormai in via di estinzione. zione, tra queste i maggiori pericoli incombono sull’albatross di Chatman (Thalassarche eremita) che sorvola i mari del Medio Oriente e Asia Centrale Molte delle specie più comuni sono sotto pressione e in decli- Sud Pacifico. no in tutta la regione. L’otarda ubara (Chlamydotis undulata) ha subìto un declino così rapido che, negli ultimi venti anni La rete mondiale di siti per la conservazione degli uccelli costituirà nei prossimi anni l’indicatore di monitoraggio il suo numero è sceso del 35% a livello mondiale. “Le specie migratorie sono messe in pericolo dall’agricoltura più valido, anche per valutare i progressi compiuti verso la intensiva in Europa, da caccia eccessiva in Medio Oriente conservazione della biodiversità. Non meno importante nell’applicazione di politiche di salvae dalla desertificazione in Africa”. Specie migratorie come il torcicollo (Jynx torquilla), il cul- guardia è il coinvolgimento delle comunità locali, poiché la bianco (Oenanthe oenanthe), il forafoglie (Acrocephalus conservazione della biodiversità può contribuire a migliorare schoenobaenus) e l’usignolo (Luscinia megarynchos), sono i loro mezzi di sussistenza. “Le azioni per la conservazione della biodiversità non riin costante diminuzione. chiedono somme elevate rispetto all’economia globale” ha affermato Rands, portando l’esempio di come un impegno Europa Un’analisi condotta su 124 specie di uccelli europei più finanziario modesto ha potuto salvare dall’estinzione 16 diffusi ha rivelato che in 26 anni, 56 di loro sono diminuite specie di uccelli tra il 1994 e il 2004. Il mantenimento della del 45% in 20 Paesi, sopratutto a causa dell’intensificazione rete di salvaguardia del 90% di biodiversità in Africa ha un delle attività agricole sui suoli. Il familiare cuculo (Cuculus costo inferiore a un miliardo di dollari, mentre la comunità canorus) è diminuito del 17%, la tortora dal collare (Strep- mondiale ha stanziato solo 300 milioni. topelia turtur) del 62%, la starna (Perdix perdix) del 79%, Per affrontare le sfide che si propongono e per assicurare lo strillozzo (Miliaria calandra) del 61% e il picchio rosso che gli obiettivi di conservazione della biodiversità possano essere raggiunti, è essenziale la cooperazione internaziominore (Dendrocopos minor) dell’81%. Per le specie migratorie vale quanto riferito per il Medio nale.

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In questo numero la Rubrica €COFINANZIAMENTI segnala due bandi a carattere nazionale. Il primo, si riferisce al bando relativo alle “Nuove tecnologie per il Made in Italy”, già emanato dal Ministero dello Sviluppo economico il 10 luglio scorso nell’ambito dell’Azione Strategica di Innovazione Industriale, mirata anche alla sostenibilità. Si tratta del terzo segmento del Progetto Industria 2015 (ndr: in questa rubrica avevamo pubblicato, sul n. 5 maggio 2008, il Bando Mobilità sostenibile e quello sull’Efficienza energetica sul n. 7/8 Luglio-Agosto 2008), che stanzia 190 milioni di euro a sostegno della realizzazione di programmi finalizzati allo sviluppo di nuove tipologie di prodotti e/o servizi, con elevato contenuto di innovazione tecnologica e in grado di determinare impatti sul sistema economico. Manca, quindi, solo l’ultimo bando che speriamo venga quanto prima emanato, relativo alle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e artistiche. Il secondo si riferisce al rifinanziamento per 8 milioni di euro complessivamente da parte del Ministero dell’Ambiente del pacchetto di misure del Programma nazionale per la promozione dell’energia solare, che ha riscosso grande interesse da parte di enti pubblici e piccole e medie imprese. Si tratta di 3 misure: 1. Il sole negli enti pubblici; 2. Il sole a scuola; 3. Impianti fotovoltaici di alto pregio. Poiché la misura 3 prevede l’accesso in base allo scorrimento della graduatoria delle istanze già pervenute, diamo notizia soltanto delle prime 2 per le quali si aprono nuove possibilità di partecipazione, con l’avvertenza che il finanziamento è a sportello, vale a dire fino all’esaurimento dei fondi.

Ministero dello Sviluppo economico Bando “Nuove tecnologie per il Made in Italy” (G.U. 2 settembre 2008, n. 205, supp. ord. n. 207)

Obiettivi della misura Obiettivo del bando è quello di incrementare la competitività, particolarmente delle Piccole e Medie Imprese che fanno parte delle filiere produttive del Made in Italy (sistema moda, sistema casa, sistema alimentare e sistema della meccanica), nonché la loro capacità di presidio stabile dei mercati internazionali di riferimento, rendendo accessibili quelle soluzioni tecnologiche che consentano l’innovazione di prodotto e di processo: - le tecnologie dei nuovi materiali, le nanotecnologie, le biotecnologie, la meccatronica; - le tecnologie abilitanti nell’ambito dell’informatica, dell’organizzazione, della logistica e della distribuzione.

Beneficiari Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal presente decreto, per la realizzazione dei programmi: a) le imprese operanti in tutti i settori, con esclusione delle attività rientranti nella sezione A e nella sezione H, divisioni 49, 50, 51 e 53, della classificazione delle attività economiche ISTAT 2007; b) gli organismi di ricerca. Ciascun programma deve essere realizzato in forma congiunta da più soggetti, attraverso espliciti accordi di collaborazione, formalizzati o da formalizzare mediante appositi contratti e/o la costituzione di consorzi e altre forme di associazione, anche temporanee, tra imprese. Tali accordi, che devono essere descritti nella proposta di massima e nel programma definitivo, devono regolamentare i rapporti tra le parti per la realizzazione del programma e definire, per ciascun soggetto partecipante, l’attività da realizzare, anche in termini di costi da sostenere, nonché dimostrare la rilevanza della sua partecipazione ai fini del raggiungimento degli obiettivi del programma. Il subappalto non è considerato una collaborazione effettiva. Gli accordi possono essere formalizzati anche successivamente alla presentazione del programma definitivo e comunque prima della sottoscrizione del decreto di concessione. Alla data di presentazione del programma definitivo deve risultare sottoscritto un esplicito accordo che definisca con chiarezza gli aspetti relativi alla proprietà e all’utilizzo dei risultati. Per ogni programma deve essere individuata, tra le imprese partecipanti, quella che assume il ruolo di “referente del programma”, con il compito di raccogliere e coordinare la documentazione di tutti i soggetti partecipanti e di tenere i rapporti con il Ministero. Ogni programma deve prevedere la presenza di almeno un organismo di ricerca che, attraverso la partecipazione diretta ai costi ovvero lo svolgimento di attività di ricerca contrattuale, svolga un ruolo qualificato e coerente con gli obiettivi del programma. Tipologia dei programmi I programmi devono: a) sviluppare una o più nuove tecnologie e/o integrare tecnologie esistenti in sistemi innovativi complessi e/o sviluppare modelli applicativi sensibilmente nuovi, in grado di modificare sostanzialmente i prodotti/processi e il loro contenuto di conoscenza e valore aggiunto, ovvero sviluppare l’applicazione in un contesto nuovo di una tecnologia esistente o di una sua evoluzione, in grado di determinare un significativo cambiamento dei prodotti/ processi; b) modificare sensibilmente lo stato dell’arte tecnologico, in modo da incidere sulla competitività a livello internazio-

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nale; c) realizzare e qualificare un prototipo del prodotto e/o servizio innovativo che abbia validità industriale; d) essere proposti da un partenariato qualificato, che preveda la partecipazione significativa di PMI ed in particolare di piccole imprese; e) prevedere modalità realizzative, finanziarie e gestionali, nonché un programma di utilizzo dei risultati, che garantiscano il pieno conseguimento degli obiettivi prefissati. Importo dei programmi L’importo complessivo dei costi agevolabili previsti da ciascun programma non può essere inferiore a 6 milioni di euro. Per i programmi nei quali tutte le imprese partecipanti sono classificate come micro o piccole imprese, i costi agevolabili complessivi possono essere inferiori a 6 milioni di euro, fino ad un limite minimo di 2,5 milioni di euro. Decorrenza dei programmi Ai fini dell’ammissibilità i programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione del programma definitivo, ferma restando la possibilità che i beneficiari abbiano effettuato studi di fattibilità antecedenti i cui costi, tuttavia, non sono ammissibili alle agevolazioni. Durata dei programmi La data di avvio dei programmi deve in ogni caso intervenire non oltre 30 giorni dalla sottoscrizione del decreto di concessione ed essere comunicata al Ministero, a cura del “referente del programma”, con apposita dichiarazione. I programmi agevolati hanno una durata non superiore a 36 mesi dall’avvio del programma, fatti salvi casi particolari per i quali, su richiesta del “referente del programma”, il Ministero può disporre un incremento temporale non superiore a 6 mesi qualora ne valuti la necessità in relazione alle difficoltà intervenute nella realizzazione, alle caratteristiche tecniche del programma e all’effettiva possibilità di ultimazione dello stesso nel rispetto delle condizioni prestabilite. Spese ammissibili Le spese ammissibili e i relativi costi agevolabili, sia per le attività di ricerca industriale, sia per quelle di sviluppo sperimentale e di innovazione dei processi e dell’organizzazione nei servizi, nella misura congrua e pertinente, riguardano: a) il personale, relativamente alle retribuzioni lorde, compreso il contributo del datore di lavoro, per ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario purché impiegati per la realizzazione del programma. Viene preso in considerazione il personale dipendente, compreso quello con contratto “a progetto”; b) gli strumenti e le attrezzature di nuova acquisizione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il programma, nel limite delle quote di ammortamento fiscali ordinarie; nel caso di attività di innovazione dell’organizzazione nei servizi, gli strumenti e le attrezzature sono esclusivamente quelli delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; c) i fabbricati, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il programma, nel limite delle quote di ammortamento fiscali ordinarie; d) la ricerca contrattuale, le competenze tecniche ed i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da soggetti esterni,

nonché i servizi di consulenza ed i servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per l’attività del programma, inclusa l’acquisizione dei risultati di ricerca, di brevetti e di know-how, di diritti di licenza, nell’ambito di un’operazione effettuata alle normali condizioni di mercato; e) spese generali supplementari, basate su costi effettivi direttamente imputabili al programma sulla base di un calcolo pro rata secondo un metodo equo e corretto debitamente giustificato; f) altri costi di esercizio, inclusi i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi (ad es. componentistica per la realizzazione del prototipo, materie prime per la sperimentazione, ecc.), connessi direttamente al programma. Agevolazioni Le intensità di aiuto, in equivalente sovvenzione lordo, sono pari al 50% per i costi agevolabili relativi alla ricerca industriale e al 25 % per quelli relativi allo sviluppo sperimentale. Esse sono determinate per ciascun soggetto beneficiario in misura corrispondente ai relativi costi agevolabili. Le grandi imprese possono beneficiare di dette agevolazioni soltanto se il programma prevede la partecipazione di PMI che sostengono almeno il 30% del totale dei costi agevolabili. Le intensità sono maggiorate come segue: a) di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese; b) fino a concorrenza di un’intensità massima dell’80%, di 10 punti percentuali per tutte le categorie di soggetti beneficiari, se alla realizzazione del programma partecipano almeno sette imprese indipendenti l’una dall’altra e se risultano rispettate le seguenti condizioni: 1) nessuna impresa che partecipa al programma sostiene da sola più del 70% dei costi agevolabili del programma; 2) il programma prevede la collaborazione di almeno tre PMI. Il contributo concedibile non potrà superare l’importo di 10 milioni di euro per l’intero programma e di 2 milioni di euro per ciascun soggetto beneficiario. Per i programmi comportanti costi agevolabili di importo complessivo pari o superiore a 2,5 milioni di euro e inferiore a 6 milioni di euro e nei quali tutte le imprese partecipanti sono classificate come micro o piccole imprese, i predetti limiti sono, rispettivamente, di 5 milioni e di 1 milione di euro. Cumulo Le agevolazioni concesse in relazione ai programmi di cui al presente decreto non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse, anche a titolo de minimis, per i medesimi costi. Presentazione delle domande Le domande potranno essere presentate dal 3 ottobre al 1° dicembre 2008, avvalendosi dell’apposito sportello informatico. Tutte le informazioni di dettaglio e la modulistica sono disponibili nel sito www.industria2015.ipi.it.

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Nel Comunicato con cui il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha fatto sapere di aver rifinanziato i bandi del solare c’è anche una Dichiarazione del Ministro Stefania Prestigiacomo che chiarisce come “La scelta del Governo a favore delle energie rinnovabili è forte e irreversibile ed il successo dei bandi ha indotto opportunamente un rifinanziamento di queste iniziative che rappresentano solo una parte del programma a sostegno delle energie alternative. Riteniamo infatti che solare e fotovoltaico, assieme alle altre rinnovabili debbano essere in futuro parte integrante e rilevante del mix energetico dell’Italia del futuro, nell’ottica, perseguita anche attraverso la opzione nucleare, di incrementare in maniera decisiva la produzione di energia pulita, a zero emissione di gas serra”.

Ministero dell’Ambiente Bando “Il sole negli Enti pubblici” (G.U. 1° giugno 2007, n. 126) Finalità Realizzare impianti solari termici per la produzione di calore a bassa temperatura realizzati su edifici pubblici. Beneficiari Possono presentare istanza di cofinanziamento le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti Pubblici, ivi incluse le società collegate o controllate dai suddetti Enti ai sensi dell’art. 2359 e successivi del c.c., i quali siano proprietari o esercitino un altro diritto reale di godimento o siano possessori o gestori purché autorizzati dal proprietario della struttura edilizia oggetto dell’intervento. Campi d’intervento dei progetti Ogni singolo progetto dovrà prevedere l’installazione di impianti solari di superficie captante netta non inferiore a 20 m². Tale superficie potrà essere raggiunta dalla somma di più impianti singoli, a condizione che la superficie minima degli stessi non sia inferiore a 6 m². È prevista la concessione di contributi esclusivamente agli impianti che sono realizzati conformemente a quanto indicato all’interno dell’allegata “specifica tecnica di fornitura” (Allegato 1.2) e che siano destinati a: - produzione di acqua calda sanitaria presso edifici ad uso continuativo ed utenze stagionali; - produzione di acqua calda sanitaria presso gli impianti sportivi; - riscaldamento dell’acqua delle piscine;

- riscaldamento degli ambienti attraverso pannelli radianti a pavimento o a parete; - produzione di calore a bassa temperatura per processi industriali o pseudo industriali (ad es. lavanderie, impianti della filiera agroalimentare, sistemi di lavaggio e sterilizzazione, etc.). Risorse finanziarie disponibili Per l’attuazione della presente misura sono destinate risorse finanziarie pari a 5 milioni di euro che vanno a sommarsi ai precedenti 10 milioni. Agevolazione La percentuale massima del contributo pubblico concesso è pari al 50% del costo ammissibile per l’investimento. Tale percentuale è aumentata al 65% nel caso in cui la quota del costo d’investimento a carico del soggetto richiedente sia coperta attraverso il finanziamento tramite terzi operato da una ESCO (Energy Service COmpany). Spese ammissibili Le spese ammissibili, costituenti il costo ammissibile d’investimento, sono riferibili esclusivamente alle seguenti voci: - progettazione, direzione lavori, collaudo degli impianti; - fornitura dei materiali e dei componenti necessari alla realizzazione degli impianti; - installazione e posa in opera degli impianti; - eventuali opere edili strettamente necessarie e connesse all’installazione degli impianti; - dispositivi per il monitoraggio delle prestazioni del sistema. Modalità procedurale L’esame delle domande viene affidato ad una Commissione Tecnica nominata dal Direttore Generale della Direzione per la Salvaguardia Ambientale, di seguito Direzione, del Ministero. La Commissione Tecnica verifica il rispetto delle condizioni di ricevibilità e di ammissibilità delle istanze pervenute. Presentazione delle domande Le istanze di cofinanziamento dovranno, pena la non ammissione ad istruttoria, essere trasmesse esclusivamente a mezzo plico raccomandato con avviso di ricevimento. Ai fini dell’ammissione delle domande, farà fede la data desunta dal timbro apposto dall’Ufficio postale di partenza e dal bollo apposto dall’Ufficio Protocollo in ingresso del Ministero. Nel caso in cui lo stesso soggetto richiedente intenda ottenere la concessione del contributo relativamente a più interventi distinti, dovranno essere presentate più domande di finanziamento, una per ciascun progetto proposto. Scadenza Il bando resterà aperto fino ad esaurimento fondi. Il testo del Bando (con allegati) è scaricabile al sito http://www.minambiente.it/moduli/output_immagine. php?id=340

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Ministero dell’Ambiente Bando “Il sole a scuola” (G.U. 1° giugno 2007, n. 126) Finalità Realizzare impianti fotovoltaici sugli edifici scolastici e, simultaneamente, avviare un’attività didattica volta alla realizzazione di analisi energetiche e di interventi di razionalizzazione e risparmio energetico nei suddetti edifici, tramite il coinvolgimento degli studenti. Beneficiari Possono presentare istanza di cofinanziamento i Comuni e le Province che siano proprietari di edifici ospitanti scuole medie inferiori o superiori. È previsto un numero massimo di progetti che gli enti possono presentare; in particolare: - i Comuni con più di 100.000 abitanti e Province possono presentare un numero massimo di 20 progetti; - i Comuni con più di 50.000 abitanti e meno di 100.000 abitanti possono presentare al massimo 10 progetti; - i Comuni con meno di 50.000 abitanti possono presentare al massimo 5 progetti. Campi d’intervento dei progetti Possono essere ammessi al contributo esclusivamente gli interventi d’installazione di impianti fotovoltaici, di potenza nominale non inferiore a 1 kW e non superiore a 20 kW, realizzati su edifici scolastici di proprietà pubblica.

Tecnica nominata dal Direttore Generale della Direzione per la Salvaguardia Ambientale, di seguito Direzione, del Ministero. La Commissione Tecnica verifica il rispetto delle condizioni di ricevibilità e di ammissibilità delle istanze pervenute. Fra i progetti presentati e approvati, il Ministero individuerà i migliori 20 elaborati prodotti dalle scuole. Le scuole individuate saranno quindi premiate nel corso di un evento appositamente organizzato e a cui potranno prendere parte gli studenti e il personale delle suddette scuole. Presentazione delle domande Le istanze di cofinanziamento dovranno, pena la non ammissione ad istruttoria, essere trasmesse esclusivamente a mezzo plico raccomandato con avviso di ricevimento. Ai fini dell’ammissione delle domande, farà fede la data desunta dal timbro apposto dall’Ufficio postale di partenza e dal bollo apposto dall’Ufficio Protocollo in ingresso del Ministero. Nel caso in cui lo stesso soggetto richiedente intenda ottenere la concessione del contributo relativamente a più interventi distinti, dovranno essere presentate più domande di finanziamento, una per ciascun progetto proposto. Scadenza Il bando resterà aperto fino ad esaurimento fondi. Il testo del Bando è scaricabile ai seguenti indirizzi: http://www.minambiente.it/moduli/output_immagine. php?id=418

Risorse finanziarie disponibili Per l’attuazione della presente misura sono stati stanziati altri 2 milioni di euro che si aggiungono ai precedenti 4.700.000,00 euro. Agevolazione Gli interventi incentivati nel bando sono finanziabili nella misura del 100% del costo ammissibile per l’investimento con un limite massimo di 10.000,00 euro per edificio scolastico, di cui fino a 1.000,00 euro utilizzabili per supportare l’attività didattica di realizzazione delle analisi energetiche e degli interventi di razionalizzazione e risparmio energetico. Il valore massimo del costo ammissibile per l’investimento è fissato a 7.500,00 euro per kW installato per gli impianti di potenza compresa fra 1 e 3 kW. Spese ammissibili Le spese ammissibili, costituenti il costo ammissibile d’investimento, sono riferibili esclusivamente alle seguenti voci: - progettazione, direzione lavori, collaudo degli impianti; - fornitura dei materiali e dei componenti necessari alla realizzazione degli impianti; - installazione e posa in opera degli impianti; - eventuali opere edili strettamente necessarie e connesse all’installazione degli impianti; - spese sostenute dalla scuola per supportare l’attività didattica di realizzazione delle analisi energetiche e degli interventi di razionalizzazione e risparmio energetico. Modalità procedurale L’esame delle domande viene affidato ad una Commissione

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i quesiti dei lettori: L’ESPERTO RISPONDE La quota della tariffa idrica riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta anche nel caso in cui manchi un impianto di depurazione? L’art. 14, comma 1 della L. 5 gennaio 1994 n. 36 stabiliva che “la quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”, aggiungendo che “i relativi proventi… affluiscono a un fondo vincolato a disposizione dei soggetti gestori del Servizio idrico integrato la cui utilizzazione è vincolata alla attuazione del piano d’ambito” (nella versione antecedente alla Legge 31 luglio 2002 n. 179, era previsto che “i relativi proventi affluiscono in un fondo vincolato e sono destinati esclusivamente alla realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di depurazione”). Tuttavia, la Corte Costituzionale, con sentenza del 10 ottobre 2008 n. 335, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del citato art. 14, comma 1 sia nel testo originario, sia nel testo modificato dalla Legge n. 179/2002, nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». La Corte Costituzionale, infatti, ritenendo che nel sistema delineato dalla Legge n. 36/1994 la tariffa del servizio idrico integrato, articolato in tutte le sue componenti - e, quindi, anche quella relativa al servizio di depurazione - abbia natura di corrispettivo di prestazioni contrattuali e non di tributo, ha osservato che l’art. 14, comma 1, imponendo l’obbligo di pagamento in mancanza della controprestazione, prescinde dalla natura di corrispettivo contrattuale della quota e, pertanto, si pone ingiustificatamente in contrasto con la ratio del sistema della Legge n. 36/1994, che, come detto, è invece fondata sull’esistenza di un sinallagma che correla il pagamento della tariffa stessa alla fruizione del servizio. Inoltre la Corte ha dichiarato,

agenda

in via consequenziale, l’illegittimità dell’art. 155, comma 1 del D.Lgs. 152/2006, che aveva abrogato e sostituito l’art. 14, comma 1 della L. n. 36/1994, pur mantenendo una disciplina analoga. Pertanto, per effetto della richiamata sentenza n. 335/2008, la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione non è più dovuta dagli utenti nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. Va detto, peraltro, che le sentenze della Consulta con cui viene dichiarata l’illegittimità costituzionale di una norma si applicano a tutti i rapporti giuridici pendenti, vale a dire a quelli suscettibili di essere rimessi in discussione dinanzi ad una qualche autorità giurisdizionale. Pertanto, poiché il diritto di ripetizione dell’indebito si prescrive in cinque anni, laddove non sussiste un impianto di depurazione può essere richiesta al gestore del servizio idrico integrato la restituzione di quanto pagato, negli ultimi cinque anni, a titolo di quota della tariffa relativa al servizio di depurazione. L’Autorità d’Ambito in materia idrica può bandire una gara per l’affidamento del servizio idrico integrato disapplicando l’atto di affidamento in essere sul presupposto che esso contrasti con l’ordinamento comunitario? No. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 4263 dell’8 settembre 2008, riformando una decisione del T.A.R. Sardegna, ha stabilito che il provvedimento di affidamento della gestione del servizio idrico integrato attuato poi con convenzione il cui contenuto sia in contrasto con norme o principi comunitari, non può essere disapplicato dall’amministrazione, sic et simpliciter, ma deve essere rimosso con il ricorso ai poteri di autotutela di cui la stessa amministrazione dispone. L’esercizio di tali poteri, peraltro, deve ritenersi soggetto, anche in questi casi, ai principi che sono a fondamento della legittimità dei relativi provvedimenti, rappresentati dalla contemporanea presenza di preminenti ragioni di interesse pubblico alla rimozione dell’atto, se si tratta di situazioni consolidate o di atti che abbiano determinato un legittimo affidamento in coloro che ne sono interessati, e dalla osservanza delle garanzie che l’ordinamento appresta per i soggetti incisi dall’atto di autotutela, prima fra tutte quella di consentire ai soggetti interessati di partecipare al relativo procedimento.

Eventi e Fiere

Milano, 7-9 novembre 2008 CASA ENERGIA EXPO Il Salone della casa naturale che produce e risparmia Sede: Fiera Milano Organizzazione: Art Energy srl - Via Gramsci, 578 - 20032 Cormano (MI) Tel. 02 66306866 - fax 02 66305510 - info@casaenergia.com

Bolzano, 14-16 novembre 2008 BIOLIFE - V Fiera specializzata del prodotto biologico Sede: Quartiere fieristico Organizzazione: Fiera Bolzano - P.zza Fiera, 1 - 39100 Bolzano Informazioni: Tel. 0471 516000 - fax 0471 516111 info@fierabolzano.it

Civitanova Marche (MC), 14-16 novembre 2008 ENERGY EXPO: 1° Salone del mercato energetico, 1a Rassegna dell’efficienza energetica, 1° Expo delle rinnovabili Sede: Quartiere fieristico Organizzazione: ERF - Ente Fieristico Regionale Informazioni: Tel. 0733 780811 - fax 0733 780820 civitanova@erf.it - www.erf.it

Padova, 27-29 novembre 2008 CITY LOGISTICS EXPO - INTERMODALITY Salone della logistica urbana e sostenibile Sede: Fiera di Padova Organizzazione: PadovaFiere spa - Via Tommaseo, 59 - 35131 Padova Tel. 049 840111 - fax 049 840570 info@padovafiere.it - www.citylogistics-expo.it

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stampato su carta riciclata

Ottobre 2008

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Ottobre 2008. N°32 - Free Service srl Editore - Via del Consorzio, 34 - 60015 Falconara M.ma/AN - tel. 071/9161916 - fax 071/9162289 Supplemento n. 1 al n. 10 Ottobre 2008 di Regioni&Ambiente Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003, art.1, comma 1 (conv. in L.27/02/2004 n.46) - DCB Ancona

Editoriale Molti analisti avevano pronosticato che l’accordo sul pacchetto clima proposto dalla Commissione Europea sarebbe passato attraverso qualche ulteriore limatura e mediazione, ma nessuno prevedeva che l’Italia rimettesse in discussione l’intero provvedimento, a partire dagli obiettivi fissati e dai tempi per raggiungerli. La posizione italiana si è manifestata apertamente pochi giorni prima del Consiglio Europeo del 15 ottobre scorso, con dichiarazioni del ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e di alti funzionari del suo dicastero. In rapida sequenza la linea della “revisione” è stata appoggiata dal presidente del consiglio e da buona parte del suo governo, a cominciare dal ministro degli esteri Frattini, da quello alle politiche comunitarie Ronchi e dal ministro alle attività produttive Scajola. Il ministro Brunetta, che non è direttamente coinvolto ma ama la ribalta, ha dichiarato che gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati in sede europea sono “una follia”. Il ministro alle infrastrutture e trasporti Matteoli, già ministro dell’ambiente nel precedente governo Berlusconi, è arrivato al punto di chiedere la rinegoziazione del Protocollo di Kyoto, che peraltro fu proprio lui a sottoscrivere nel 2005. Il 14 febbraio 2005, in occasione dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto nel nostro paese, l’allora ministro dell’ambiente Altero Matteoli diffondeva dichiarazioni ottimiste: “La sfida che si apre da mercoledì è molto impegnativa, ma è possibile vincerla’’. L’Italia sottoscrivendo il protocollo si impegna a ridurre le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. “Sono state individuate le misure più efficaci nei diversi settori”, spiegava ai tempi il ministro. “Elimineremo entro il 2009 le auto immatricolate prima del 1996, promuoveremo l’uso dei biocarburanti, attueremo misure ulteriori per l’efficienza del traffico urbano”. E ancora: “Espanderemo la produzione di energia da fonti rinnovabili, potenzieremo la produzione di energia dai rifiuti, e nell’industria chimica saranno completamente eliminate le emissioni di protossido di azoto. Cercheremo pure di migliorare la gestione delle aree forestali”. Dopo tre anni e mezzo il ministro Matteoli, con una impressionante inversione di rotta, afferma che ‘’ora non è possibile per

le nostre imprese farsi carico di un costo insopportabile. Quindi ci sono due modi: o chiediamo di far slittare il protocollo di Kyoto, o chiediamo di rinegoziarlo’’. In realtà lo scenario di attuazione del protocollo di Kyoto in questi anni non è cambiato di molto e già nel 2005 era noto a tutti che sottoscrivere il trattato avrebbe significato la necessità di mettere in atto politiche serie e coordinate nei settori cruciali dell’energia, dei trasporti, della produzione industriale e dell’edilizia. Purtroppo niente di questo si sta verificando, anzi il governo ha abolito alcuni provvedimenti che andavano in questa direzione, quali l’obbligo della certificazione energetica per la stipula degli atti di compravendita degli immobili. Le obiezioni italiane, basate sul presunto “costo insopportabile” a carico delle nostre imprese, sono in contrasto con quanto stanno attuando molti colossi dell’industria europea, che hanno intravisto nelle energie rinnovabili e nella riduzione dei consumi e delle emissioni una straordinaria opportunità di sviluppo e innovazione. Gianfranco Bologna del WWF ha giustamente definito “di retroguardia” la posizione del nostro governo, che ci allontana da Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e tutte le altre nazioni dell’Europa occidentale. Secondo le stime del politecnico di Milano una politica nazionale sulle energie rinnovabili porterebbe alla creazione di 120.000 nuovi posti di lavoro. Le città e gli enti locali d’Italia hanno imparato che la lotta ai cambiamenti climatici va gestita in positivo e non subita come una vessazione. Il gruppo di lavoro “Agende 21 per Kyoto” sta elaborando per i soci del Coordinamento un sistema innovativo di contabilizzazione delle emissioni, applicabile a livello locale. Il nostro convegno “Il clima delle città”, in programma a dicembre 2008, vuole ribadire il ruolo centrale che le amministrazioni locali svolgono nei processi di adattamento ai cambiamenti climatici. Per noi il percorso è chiaro e il compito che ci spetta è quello di offrire alle città e ai territori gli strumenti e le nozioni per affrontarlo al meglio, nell’interesse di tutti.

Emilio D’Alessio Presidente della Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane

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Forum del Coordinamento A21 Locali CompraVerde-Buygreen di Cremona Il 10 e 11 ottobre a Cremona

Il Forum annuale del Coordinamento è stata l’occasione per i referenti dei Gruppi di Lavoro (al momento 16) e dei Coordinamenti regionali per illustrare, alla presenza dei membri del Consiglio Direttivo dell’associazione, le attività svolte e le iniziative in cantiere, e per individuare e adottare le modalità operative per rendere più incisiva l’azione per lo sviluppo sostenibile. Un’opportunità quindi di conoscenza e di confronto ma anche di verifica e miglioramento del modus operandi. Alla prima parte dei lavori, svoltasi presso CompraVerde-Buygreen, ha preso parte anche Pierluigi Manzione, direzione generale per la ricerca ambientale e lo sviluppo del Ministero dell’Ambiente, che ha rimarcato la bontà dell’azione del Coordinamento e dei suoi soci nel perseguire la ricerca di un dialogo tra la progettazione per la sostenibilità e l’esigenza dei cittadini di avere risposte per uno sviluppo locale sostenibile. Il Forum ha permesso di conoscere le molteplici attività e iniziative messe in campo dai Gruppi di Lavoro e dai Coordinamenti Regionali, evidenziando alcune esigenze, tra cui: - disporre di un referente per i Gruppi di Lavoro e uno per i Coordinamenti Regionali nel Consiglio Direttivo; - maggiore coinvolgimento dei soci nei progetti europei; - attività di supporto del Coordinamento agli enti locali per l’attuazione degli Aalborg Commitments; - facilitazione dei rapporti con le strutture del governo centrale e dell’Unione Europea; - potenziamento del sito dell’associazione affinché diventi sempre più strumento di lavoro dei soci; - azione di lobby affinché Agenda 21 Locale abbia un riconoscimento di integrazione degli strumenti di pianificazione.

Vetrina ConsumAbile: scelte di quotidiana sostenibilità a cura del Gruppo di Lavoro Vetrina della Sostenibilità E se volessi convertire a metano la mia auto? A chi rivolgersi? Va bene che i detersivi tradizionali inquinano… ma dove trovo quelli ecologici? Si, gli enti pubblici predicano bene… ma poi cosa fanno in concreto per la sostenibilità? Se sono queste le domande che affollano i vostri pensieri, allora dovete assolutamente venire a Ecomondo e visitare lo stand della Regione Emilia-Romagna. La partecipazione regionale è infatti pensata e calibrata per rispondere a dubbi e necessità del cittadino che vuole giorno per giorno “fare sostenibilità”. Questo è possibile grazie all’incontro della campagna di comunicazione ConsumAbile con il progetto Vetrina della Sostenibilità. Se ConsumAbile è un utile decalogo di comportamenti semplici ed ecologicamente corretti, la Vetrina della Sostenibilità è una comunità di pratica che raccoglie e mette in rete i soggetti in grado di aiutarci nell’attuare questi comportamenti: imprese, associazioni, enti pubblici… Fulcro centrale dello stand sarà “La Bottega della Sostenibilità”, una sorta di ecomercato virtuale tramite il quale contattare tanto i produttori di beni e servizi sostenibili quanto i realizzatori di belle idee attente all’uomo e all’ambiente. Ma in Fiera non si va per toccare le cose con mano? Per non far mancare il “piacere tattile”, all’interno dello stand sono predisposti alcuni spazi fisici dove vengono illustrati prodotti e proposte utili nei più svariati ambiti della vita quotidiana: casa, lavoro, trasporti, servizi alla comunità, turismo e tempo libero. Infine, le iniziative degli enti pubblici si faranno quiz. Ovvero non le solite presentazioni noiose e incomprensibili, ma un gioco a squadre su varie tematiche legate allo sviluppo sostenibile, occasione per gli amministratori pubblici di raccontare ai cittadini progetti, opportunità ed incentivi per la sostenibilità. Tutto questo (e tanto altro ancora) presso lo stand della Regione Emilia-Romagna ad Ecomondo, dal 5 all’8 novembre presso la Fiera di Rimini, padiglione B5-D5. Per maggiori info: www.ermesambiente.it/vetrinasostenibilita

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9-10 ottobre. Forum Internazionale degli Acquisti Verdi I risultati. L’evento ha visto oltre 100 realtà rappresentate in rassegna, 35 appuntamenti culturali tra convegni, seminari e workshop, e più di 200 relatori nazionali e internazionali; inoltre mostre, presentazione di libri e laboratori interattivi dedicati a sensibilizzare sui temi anche i più piccoli. I temi. La Commissione europea è fortemente impegnata a promuovere una cultura e a sensibilizzare gli enti a muoversi in tale direzione. “Ma ad oggi ancora non esistono vincoli”, afferma Herbert Aichinger, della Direzione generale Ambiente della Commissione euorpea, intervenuto al convegno internazionale di venerdì 11. “A giugno 2009 le elezioni europee rinnoveranno il Parlamento, perciò occorrerà attendere la prossima Commissione per sapere se sarà vincente la linea della obbligatorietà”. Queste le parole di Aichinger, che ha poi aggiunto, sottolineandolo come importante passo in quella direzione:“Nella direttiva sull’efficienza energetica dei prodotti, un pacchetto in approvazione entro aprile 2009, sarà intanto inserita una clausola che definisce un livello minimo di efficienza energetica dei prodotti acquistati dalla PA”. Misure obbligatorie in arrivo, ancora, in materia di strumenti di comunicazione ambientale di prodotto, ossia di etichette, che dovranno indicare i diversi livelli di prestazione dei prodotti in termini di consumo. Inoltre, lo scorso luglio la Commissione europea ha presentato una serie di proposte sul consumo e sulla produzione sostenibili che contribuiranno a elevare le performance dei prodotti e ad aumentarne la domanda, insieme a quella di nuove tecnologie sostenibili. Si tratta del SCP Action Plan, ossia del Piano d’azione che traccia le strategie di consumo e produzione sostenibili. Anche rispetto all’Ecolabel europeo la Commissione sta intensificando i propri sforzi. Si tratta di un ambito che vede l’Italia leader nei settori del tessile e delle vernici. «Di certo la volontà di promuovere l’acquisto di prodotti di miglior efficienza energetica e minor impatto ambientale è condivisa anche dal Parlamento Europeo che su queste materie legifera in codecisione con il Consiglio», ha evidenziato Carlo Marzocchi dell’Ufficio del Parlamento europeo per l’Italia. E il Parlamento stesso sta facendo scelte precise di acquisti verdi: «Stiamo cercando di tradurre le norme di legge esistenti in “clausole verdi” da inserire come specifiche tecniche negli appalti per i beni e servizi del Parlamento, come ad esempio per i trasporti, le forniture di carta, mobili, attrezzatura informatica, il catering,….”. “In ogni caso”, commenta Emilio D’Alessio, presidente del Coordinamento Agende 21 Locali e intervenuto al convegno, “il Green Public Procurement è un processo che richiede impegno e motivazione notevoli della struttura organizzativa e politica dell’Ente. Redigere una legge o un regolamento per il GPP è necessario ma non sufficiente: occorrono informazione e formazione, confronto tra amministrazioni e competenze specifiche a seconda dei settori interessati. Per maggiori info: www.compraverde.it

OSSERVATORIO PER IL PAESAGGIO a cura di Mario Sartori, segreteria GdL Paesaggio, Biodiversità, Partecipazione

Arco Latino, l’associazione Europea dei territori che si affacciano sul Mediterraneo occidentale (Spagna, Francia e Italia), definita nella prospettiva europea di sviluppo sostenibile del territorio, in data 15 febbraio 2007 a Vietri sul Mare, ha sottoscritto un “Accordo per il Paesaggio” tra numerosi soggetti pubblici e in qualità di promotori dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio, candidando la Provincia di Salerno quale sede dell’Osservatorio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (Padula 26-2 ottobre 2008), è stato istituito l’Osservatorio, in attuazione delle Raccomandazioni CM/Rec (2008) 3 del Comitato dei Ministri degli Stati membri sugli orientamenti per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio punto 10 “esempi di strumenti utilizzati per attuare la Convenzione Europea del Paesaggio”. All’Osservatorio hanno aderito anche il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e Federparchi. L’Osservatorio è il punto di riferimento per il Premio Nazionale per i percorsi partecipati in tema di paesaggio e biodiversità che è stato bandito dalla Provincia di Salerno e che è stato costruito con il supporto del Gruppo di Lavoro “Paesaggio, Biodiversità, Partecipazione” del Coordinamento Agende 21 Locali. Per l’assegnazione dei premi previsti per la prima edizione del Bando si è giunti alla prima fase di preselezione delle candidature, mentre la proclamazione dei vincitori avverrà a Salerno nei primi mesi del 2009, ad opera della giuria di esperti che verrà costituita nelle prossime settimane.


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IDEMS: i risultati

Convegno conclusivo il 7 novembre presso Ecomondo Si terrà a Rimini il 7 novembre con inizio alle 9:00 il convegno conclusivo del progetto Life IDEMS (Integration and Developement of Environmental Management System) che ha visto protagonisti comuni soci dell’associazione (Ravenna, Mantova e Ferrara), soci sostenitori (ERVET e Indica srl) e lo stesso Coordinamento. Ambizioso l’obiettivo del progetto: integrare i sistemi di gestione ambientale con i sistemi di contabilità ambientale per ottenere una maggiore efficacia delle politiche ambientali e un miglioramento continuo della gestione ambientale urbana. La spinta a impegnarsi nell’impresa è stata la previsione della Commissione Europea per gli enti locali, enunciata nella Comunicazione “Toward a Thematic Strategy on the Urban Environment”, di dotarsi di un Piano di gestione dell’ambiente urbano. I partner del progetto hanno elaborato un’analisi dei sistemi di gestione ambientale adottati (EMAS, Ecobudget e CLEAR) mirata ad evidenziare l’esistenza di aree che si sovrappongono, le problematiche nonché le lacune che indeboliscono il sistema adottato. Sono state quindi identificate le azioni necessarie per integrare e rendere omogenei i sistemi di gestione da adottare ed elaborata una prima bozza dello standard. L’attività di sperimentazione è stata portata avanti in maniera coordinata con il contributo dei Partner Reference (o partenr esperti) e ha prodotto numerosi output che rappresentano gli elementi necessari alla definizione dello standard finale. L’ultima fase del progetto, che verrà ultimata nella primavera del 2009, prevede la Registrazione EMAS dei 4 partner definiti “developer”: oltre alle italiane Ravenna, Mantova e Ferrrara, la città greca di Amaroussion. Per maggiori informazioni sul progetto e per scaricare il programma del convegno del 7 novembre: www.idems.it

Parola d’ordine: meno rifiuti 10-16 e 22-30 novembre: due settimane dedicate a iniziative di comunicazione per la riduzione dei rifiuti Il Consiglio Direttivo dello scorso luglio ha deliberato l’adesione del Coordinamento alla settimana nazionale per l’educazione allo sviluppo sostenibile promossa da Unesco Italia (10-16 novembre), che quest’anno ha come tema conduttore i rifiuti, e la settimana Europea per la riduzione dei rifiuti promossa da ACR+ e ICLEI (22-30 novembre 2008). A supporto di queste iniziative i Gruppi di Lavoro “CEA21” e “Rifiuti21 Network”, con il contributo del Coordinamento, hanno predisposto i file di un libretto di 16 pagine rivolto principalmente a enti locali, amministratori e organizzazioni, un pieghevole per i cittadini e i consumatori, una locandina nella quale è possibile inserire i riferimenti di una iniziativa locale, un manifesto da affiggere nelle bacheche e negli appositi spazi cittadini. Tutti questi materiali sono a disposizione dei soci, scaricabili dal sito www.a21italy.it, e personalizzabili con proprio logo, riferimenti telefonici e web. L’invito rivolto a soci e simpatizzanti del Coordinamento è di progettare e organizzare iniziative specifiche locali sul tema della riduzione dei rifiuti nell’arco temporale indicato del mese di novembre, riproducendo i materiali necessari presso i rispettivi centri stampa comunali e provinciali, e di darne altresì comunicazione alla Segreteria del Coordinamento indicando giorno, città e tipo di iniziativa: coordinamento.agenda21@provincia.modena.it

SustainableNOW!

European Sustainable Energy Communities – effective Integrated Local Energy Action today

Recentemente approvato per il cofinanziamento dall’Unione Europea, il progetto mira a fare il punto sullo stato dell’arte della pianificazione energetica a livello locale in alcuni Paesi, favorendo lo scambio di conoscenze e di esperienze tra partner e lo sviluppo di nuove tecniche di pianificazione. In particolare verrà realizzato un software di sistema con procedura guidata per l’analisi dei fabbisogni e per la pianificazione energetica a livello locale. Le conoscenze acquisite nel corso del progetto saranno quindi diffuse nei Paesi partner attraverso attività di divulgazione e di disseminazione. I temi affrontati dal progetto sono le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il risparmio energetico. Il focus sarà in particolare rivolto ai seguenti ambiti: costruzioni, teleriscaldamento, elettricità, riscaldamento e raffrescamento degli ambienti. Il progetto coinvolge 15 partner da sei Paesi e raggruppati ai fini dell’attuazione del progetto in quattro categorie: - Circle of Learning, partner che si pongono l’obiettivo di migliorare le competenze e di sviluppare esperienze di pianificazione energetica (gli “italiani” sono il Comune di Rosignano Marittimo e la Comunità Montana Associazione dei Comuni “Trasimeno – Medio Tevere”); - Circle of Excellence, partner che vantano esperienze significative e innovative nel campo della pianificazione energetica e concorrono a sviluppare una metodologia innovativa, basata su sistemi a procedura guidata (tra questi il Comune di Bologna e la Provincia di Siena); - Technical Experts (tra questi Banca Popolare Etica), soggetti privati che hanno maturato esperienze specifiche sui temi dell’energia, della pianificazione e delle politiche di promozione; - Networks, con un ruolo particolarmente importante nella diffusione dei risultati perseguiti dal progetto: oltre al Coordinamento A21L, ICLEI e Alleanza per il Clima Verrà presto realizzato un sito dedicato al progetto; nel frattempo per avere più informazioni: kaulard@provincia.modena.it

Rimini, 27-29 novembre: Seconda conferenza internazionale sul turismo sostenibile a cura di Monica Bertuccioli, segreteria organizzativa, Provincia di Rimini La Riviera di Rimini e l’Emilia Romagna, da sempre mete privilegiate delle vacanze degli italiani ed europei, hanno da molti anni posto al centro delle loro strategie turistiche la sostenibilità nelle sue dimensioni ambientale, economica e sociale. Un obiettivo importante e difficile che, in una realtà come quella della costa riminese, significa affrontare temi delicati (la tutela del territorio e del paesaggio, l’impatto dei servizi, la preservazione delle risorse ambientali, la sperimentazione di nuove forme di mobilità) che devono fare i conti con grandi numeri (di ospiti e residenti). Tappa fondamentale di questo percorso è stata la Prima conferenza internazionale sul turismo sostenibile svoltasi a Rimini nel giugno 2001, che ha promosso la “Carta di Rimini per il turismo sostenibile”. Da allora il nostro territorio ha avviato numerosi progetti, anche a livello internazionale, per perseguire la sostenibilità del turismo. La 2° Conferenza internazionale sul turismo sostenibile, che si svolgerà dal 27 al 29 novembre al Palazzo dei Congressi di Riccione, vuole offrire spunti di riflessione e di confronto sulle strategie e i programmi che mirano a rafforzare la competitività dell’Italia e dell’Europa nel mercato turistico mondiale. Strategie e programmi che, partendo dalle sfide della globalizzazione e del cambiamento climatico, possano al contempo garantire un modello di sviluppo sostenibile per i futuri decenni. Alla collaborazione della Regione Emilia-Romagna, per sottolineare un impegno condiviso, si affianca quella della Regione Toscana, che ha scelto di organizzare Euromeeting 2008 proprio nell’ambito dell’appuntamento riccionese. Obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili sommando ed integrando gli sforzi a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Per ulteriori informazioni: http://conferenzats2008.provincia.rimini.it/

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MUSEC, risultati della conferenza di Dobrich

L’elenco degli altri vincitori e menzionati su www.compraverde.it

Numerosi sono gli enti locali bulgari che hanno partecipato alla prima conferenza internazionale del progetto MUSEC, progetto cofinanziato dalla Agenzia per l’Energia Intelligente e di cui il Coordinamento è leader, tenutasi a Dobrich in Bulgaria il 29 di settembre. Durante la prima parte si è tenuta una presentazione del progetto e delle sue finalità, affrontando in particolar modo le strategie a livello locale per divenire comunità energeticamente sostenibili. Di particolare interesse dal punto di vista tecnico la presentazione della città di Ravenna di un progetto di Cintura verde della città, complessivamente 30 ettari, per l’installazione di tecnologie che impiegano risorse energetiche rinnovabili per produrre energia pulita. Originale invece è stata la scelta di Crailsheim (DE) per comunicare coi cittadini: il loro coinvolgimento, e quello dei giovani in particolare, passa infatti attraverso un invito ad aggiornare il sito del progetto mandando le foto di buone pratiche di efficienze energetica realizzata nella propria abitazione. Molto animata e partecipata la seconda parte del convegno dedicata alla presentazione del Convenant of Mayor e ai relativi impegni delle città firmatarie, alla quale ha fatto seguito un dibattito aperto su questa nuova iniziativa. Per maggiori info sul progetto: www.musecenergy.eu

Rifiuti 21 Network organizza il seminario La partecipazione dei cittadini nella gestione sostenibile dei rifiuti che si terrà venerdì 28 novembre 2008 dalle ore 9.00 alle 13.30 a Bologna in Via Zamboni 13 (Sala Zodiaco e Sala Consiglio della Provincia). Dopo un intervento introduttivo sul ruolo della partecipazione nella gestione dei problemi ambientali e in particolare dei rifiuti, verranno esposti casi studio sul cambiamento dei sistemi di raccolta, sulla localizzazione o ampliamento degli impianti, sulle scelte di pianificazione e sugli strumenti per un coinvolgimento attivo dei cittadini. www.a21italy.it/rifiuti21network

Brevi 5 novembre presso Ecomondo - Rimini convegno sul tema Verso una produzione e un consumo sostenibili, promosso da Regione Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Vetrina della Sostenibilità e da RiminiFiera. Imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni si confrontano sul tema del fare rete per la sostenibilità. Programma e maggiori info su www.ermesambiente.it/vetrinasostenibilita Promozione della mobilità ciclistica. Di questo si parlerà alla tavola rotonda, organizzata dal Comune di Ferrara e da AMI con il supporto del GdL Uffici Biciclette A21L, che si terrà il 21 novembre alle ore 10:00 al Ridotto del teatro Comunale di Ferrara e alla quale sono stati invitati a partecipare il Sottosegretario all’Ambiente e i deputati di Lega, PD e UDC che hanno fatto proposte di legge per favorire la mobilità ciclistica. Per maggiori info: biciclette@comune.fe.it Ecosistema Urbano 2008 alla città di Belluno, con un grande balzo in avanti rispetto al 13esimo posto della passata edizione, ma c’è poco da stare allegri. “Cercare la città italiana più sostenibile - si legge nelle note che accompagno lo studio - è davvero difficile, non c’è, non ci sono centri dove la qualità ambientale sia a livelli elevati, dove un sindaco sia riuscito a dare un’impronta di vivibilità e qualità ambientale al proprio comune”. O meglio, è la città di BELNOMI: un capoluogo immaginario formato dalle zone a traffico limitato di BErgamo (più di 40 mq per abitante), dal verde di Lucca (45 mq a testa), dalla gestione dei rifiuti di NOvara (dove si ricicla quasi il 70% della spazzatura), dal trasporto pubblico di Milano e dal basso inquinamento di Isernia. Per info: www.legambiente.eu Come è consuetudine il GdL Agenda 21 e Città medio piccole si riunirà anche questo anno in occasione della fiera di Ecomondo (Rimini 5-8 novembre 2008). Il gruppo proseguirà con le attività in corso, in merito all’applicazione degli Aalborg Commitments nei comuni medio piccoli, all’individuazione di un set di indicatori specifici legati al cambiamento climatico e alla progettazione europea relativa all’inserimento dei piani di protezione del clima all’interno dei Piani d’Azione di Agenda 21. Assegnato il Premio annuale Compraverde per la miglior politica di GPP alla Provincia di Torino per l’attuazione del protocollo Acquisti Pubblici Ecologici (a cui aderiscono ben 23 enti del territorio che si sono impegnati a inserire criteri ecologici nei bandi per l’acquisto di 10 tipologie di prodotto: dalla carta agli alimenti, dagli edifici ai motoveicoli) e per l’efficiente monitoraggio dei risultati; per il miglior bando premiato il Comune di Avigliana (Torino) per l’affidamento del servizio di pulizia dei locali comunali attraverso un bando che integra i criteri ambientali e che denota attenzione alle tematiche etico-sociali.

Il clima delle città, le città per il clima. E’ questo il titolo del convegno sul ruolo delle città e delle Agende 21 Locali per la mitigazione e gli adattamenti ai cambiamenti climatici che si terrà a Bologna il 5 dicembre, presso la sala Farnese, Palazzo D’Accursio. Promotori dell’iniziativa sono il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, l’Istituto Nazionale di Urbanistica e il Comune di Bologna in collaborazione con Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Università degli Studi di Bologna. Il programma disponibile su www.a21italy.it Il 12 dicembre a Ferrara, presso il Polo Chimico Biomedico dell’Università, Via Luigi Corsari 44, si terrà il convegno dal titolo Il diritto al cibo: la sovranità alimentare come strategia contro la fame, organizzato da Regione Emilia-Romagna, Provincia, Comune e Università di Ferrara e dal Coordinamento Agende 21 Locali. Il convegno ha carattere divulgativo-informativo: la testimonianza di rappresentanti del Sud del mondo che si confrontano con interlocutori locali metterà in evidenza le cause strutturali della penuria alimentare in atto, tra trasformazione dell’economia agricola dei Paesi poveri (dalla sussistenza al mercato), cambiamenti climatici e conflitto tra produzioni alimentari ed energetiche. Programma e informazioni su www.provincia.fe.it/agenda21 È stato pubblicato il libro Qualità e Territorio - La certificazione ambientale negli Enti Locali, curato dall’Assessore all’ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin, da Enrico Cancila (ERVET) e da Camillo Franco (Sogesca). Il volume contiene una serie di interventi di amministrazioni partecipanti all’Open Group TANDEM che si sono cimentate con la registrazione e la certificazione ambientale (EMAS e ISO 14.001). Per saperne di più sulla pubblicazione www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/189

Alcuni numeri su cui riflettere Pacchetto Clima-Energia dell’Unione Europea “20-20-20” Entro il 2020 ☺ - 20% emissioni CO2 ☺ - 20% consumi energetici ☺ + 20% energia da fonti rinnovabili I conti della Commissione Europea per l’Italia: 8 miliardi di euro l’anno tra il 2013 e il 2020 i costi di investimento che però consentiranno risparmi di: -4,4 miliardi di euro l’anno di taglio di import di idrocarburi e -900 milioni di costi inquinamento per un costo che si riduce quindi a 2,7 miliardi anno + 0,3% di occupazione Fonte: Commissione Europea http://ec.europa.eu/commission_barroso/president/pdf/COM2008_030_en.pdf I conti del Ministero dell’Ambiente italiano per dire di no: 23 miliardi di euro l’anno tra il 2013 e il 2020 il costo stimato -0,3% e -2% la riduzione di CO2, ottenuta rispettivamente dall’Italia e dall’intera Unione Europea a livello globale Fonte: non è dato sapere!

Supplemento al n.10 ottobre 2008 di

A21 Italy Newsletter Ottobre 2008 - N° 32 Coordinamento Agende 21 Locali Italiane

Stampa: Bieffe srl, Zona Ind.le P.I.P. 62019 Recanati / MC

Direttore responsabile: Andrea Massaro

Per collaborazioni alla newsletter: Gli articoli inviati alla Newsletter devono essere al massimo di 1.500 battute (spazi vuoti inclusi). I contributi devono essere inviati a: kaulard.a@provincia.modena.it

a cura di: Antonio Kaulard Progetto grafico, redazione e impaginazione: Free Service srl, Via del Consorzio, 34 - 60015 Falconara M. / AN tel. 071 916 1 916 - fax 071 916 2 289 www.onon.it - info@regionieambiente.it - grafica@regionieambiente.it Aut.Trib. di Ancona n. 1/2000 del 4/1/2000

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La scadenza per l’invio dei contributi per la prossima newsletter è il 10 dicembre. La Newsletter è al vostro servizio. Informateci delle vostre attività verso lo sviluppo sostenibile.


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Free Service Edizioni

n°10 Ottobre 2008 Anno IX

Free Service Edizioni - Falconara M. (AN) - Rivista Mensile di Informazione e Aggiornamento di Cultura Ambientale - Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ancona

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