ALL AR M E S I C C ITÀ DA S U D A N O R D MAN CA L’AC Q UA
Il mese di marzo 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale. Inoltre piove poco, pochissimo, soprattutto al Sud Italia, tanto che i n S i c i l i a o l t r e u n m i l i o n e d i p e r s o n e d e v o n o af frontare il razionamento dell’acqu a pot abile
N.47 l MAGGIO 2024 l TRIMESTRALE
ELNATHEDITORE
IDEE TENDENZE MERCATI BUSINESS
Editoriale
| Eugenio Felice
Regole uguali per tutti
Nel giro degli ultimi dieci anni le importazioni di cibo straniero sono aumentate del 60% raggiungendo il valore record di 65 miliardi di euro. Prodotti spesso provenienti da Paesi che non hanno le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. A sottolinearlo è la Coldiretti sulla base di dati Istat in occasione della mobilitazione dell’8 e 9 aprile che ha richiamato oltre diecimila agricoltori al Brennero guidati dal presidente Ettore Prandini per chiedere più trasparenza sull’origine e un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard g a r a n t e n d o i l p r i n c i p i o d i r e c i p r o c i t à d e l l e r e g o l e . L’invasione non ha risparmiato alcun settore. Nel 2023, ad esempio, hanno attraversato le frontiere oltre 5 miliardi di chili di prodotti ortofrutticoli con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Nella due giorni sono stati quasi un centinaio i tir e le autobotti aperti con il supporto delle forze dell’ordine, dalla Guardia di Finanza ai cara-
binieri dei Nas, dalla polizia ai vigili del fuoco Il secondo giorno di controlli è stato trovato qualche caso curioso, tanto che Coldiretti parla in un comunicato stampa di una vera e propria sfilata di “tir degli orrori” Ci sono ad esempio i pomodori San Marzano provenienti dall’Olanda e diretti a Verona (in fot o) Una beffa - denuncia Coldirettiper tutti i produttori nazionali di pomodoro che si vedono pagare il prodotto pochi centesimi Ma c’è anche la ricotta fresca che arriva dal Nord Europa per essere commercializzata a Latina e il pane di Altamura dalla Repubblica
Ceca destinato ad Altamura, la località della Puglia celebre per il suo pane Dop. Persino arance dalla Gran Bretagna (forse provenienti dalle Canarie) spedite a Ferrara. E ci sono anche circa duecentomila quintali di latte austriaco e belga destinato praticamente su tutto il territorio nazionale. E ancora, pesce fresco olandese per il Ferrarese, terra del Delta del Po, e anguille vive per Chioggia
Con la mobilitazione al Brennero è partita una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea Una cosa che riguarda in particolare i cibi processati, non l’ortofrutta fresca dove vige già l’obbligo di indicazione dell’origine sia nella confezione, se presente, sia nei cartellini sui banchi di vendita L’obiettivo è arrivare a un milione di sottoscrizioni per spingere l’Europa a cambiare verso sul fronte della trasparenza su quanto portiamo in tavola La seconda richiesta - questa sì riguarda anche il mondo dell’ortofrutta - è di imporre un netto stop alle importazioni sleali di cibo prodotto secondo modalità vietate in Italia e in Europa, dall’uso di sostanze non ammesse allo sfruttamento del lavoro e dell’ambiente
15 FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024
Carrefour esporta il made in Italy nel mondo
Alexandre Bompard è presidente e amministratore delegato di Carrefour Sa. Nel 2023 il suo compenso è stato di 4,5 milioni di euro, poco più di 12 mila euro al giorno. La foto si riferisce all’inaugurazione della nuova sede italiana a Milano, zona Bisceglie, di fine settembre 2023. Gli anni peggiori, sul mercato italiano, sembrano essere passati. La strategia ora è di focalizzarsi sull’ingrosso, affidandosi a degli imprenditori locali in franchising. Qualcuno pensava che Carrefour potes f la fine di Auchan, l’altro big franc della distribuzione, ma oggi le pro spettive sembrano differenti E meno male, diciamo noi, dato che avere un operatore internazionale della GDO in Italia permette di avere dei benefici. Lidl lo racconta da diversi ann i : q u e s t i g r u p p i d i v e n t a n o promotori del made in Italy e di fatto contribuiscono alle esportazioni delle aziende italiane E non parliamo di quattro euro, ma di ci cospicue. Nel caso di Carrefour, da al 2023 l’export dei prodotti italiani è cresciuto del 44%, raggiungendo un valore di 1,15 miliardi di euro (contro gli 800 milioni di euro di tre anni fa). Un dato ottenuto grazie alla proficua collaborazione con gli oltre 10 mila produttori locali italiani, di cui oltre 8.500 di prodotti a marchio Filiera Qualità Carrefour, circa 200 di Terre d’Italia e oltre 1 300 tra locali e regionali Questi numeri sono stati presentati all’evento “Carrefour per il made in Italy”, momento iniziale di una campagna di valorizzazione dei prodotti enogastronomici italiani con attività promozionali nei punti vendita e online, organizzata per celebrare la prima Giornata Nazionale del made in Italy.
Tra le categorie più richieste dai clienti dei punti vendita Carrefour all’estero c’è l’ortofrutta In particolare, tra i prodotti più apprezzati figurano uva, angurie, arance, pesche e zucchine, che vengono esportati sia in Europa - principalmente in Francia, Belgio, Polonia, Romania e Spagna - sia nei Paesi Arabi (Dubai) e in Asia (Taiwan).
Curiosità: la categoria vino lo scorso anno è cresciuta del 99% raggiungendo i 60 milioni di euro (rispetto ai 30,7 milioni del 2022) anche grazie al ruolo di Carrefour Italia come hub di gruppo dal 2022 per l’export del vino, in qualità di unico Paese responsabile degli acquisti di vini italiani per tutto il mondo
C four ha confermato la partnership
Filiera Agricola Italiana, realtà che rappresenta i produttori agricoli italiani, che prevede lo sviluppo congiunto di prodotti a marchio
Carrefour con il sigillo di qualità “Firmato dagli agricoltori italiani”, che valida i prodotti di filiere tracciate fino all’origine delle materie prime e sostiene l’adeguata remunerazione degli agricoltori che producono in modo etico e rispettoso dell’amnte. L’obiettivo è quello di arrivare referenze. “Vogliamo continuareha affermato Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia - a sostenere le economie locali valorizzando i prodotti italiani in tutti i nostri punti vendita e online, anche all’estero, promuovendo pratiche agricole sostenibili e mantenendo vive le tradizioni culinarie italiane In questo modo, Carrefour continuerà a perseguire la sua ambizione di favorire la transizione alimentare per tutti, creando valore concreto per il territorio e per i clienti”.
controeditoriale
16 FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024
| Eugenio Felice
EDITORIALE
REGOLE UGUALI PER TUTTI
CONTROEDITORIALE
CARREFOUR ESPORTA IL MADE
IN ITALY NEL MONDO
IMMAGINI
BUONE NOTIZIE
PIZZOLI INAUGURA LO STABILIMENTO
HI-TECH DA 100 MILIONI DI EURO
MARKETING
IMPARARE A COMUNICARE PER STIMOLARE IL CONSUMO
INSIDER
THE GREENERY CHIUDE LA SEDE
ITALIANA: “OBIETTIVI NON CENTRATI” INNOVAZIONE
RESISTENTI E DAL GUSTO TOP: ECCO
I NUOVI DATTERINI DI SYNGENTA
PERCORSI
GEOFUR, SPECIALISTA DEI RADICCHI, DEBUTTA NELLA QUARTA GAMMA
FRONTIERE
JINGOLD SCOMMETTE SULL’AVOCADO
OBIETTIVO 100 ETTARI IN SICILIA
TECNOLOGIE
CONTROLLO MATURAZIONE: NOVITÀ
PER PERE E UVA DA TAVOLA
PERCORSI BIO
IL BIOLOGICO? MIX DI EXPERTISE, MICROCLIMA E CONTROLLI COSTANTI
NEURONEWS
ORTOFRUTTA, COME INNESCARE
LA PROPENSIONE ALL’ACQUISTO
BILANCI
GRUPPO ORSERO: FATTURATO 2023
A 1,5 MILIARDI, UTILE A 54 MILIONI
IL LIBRO
UN MONDO DA SALVARE: GULLINO
EDUCA LE NUOVE GENERAZIONI NOVITÀ
ITALTRANS SETTIMA ALLA DAKAR
ISPIRA LA ZUPPA TERRA&VITA SOLUZIONI
72
DISTRIBUTORE NEL 2023
76
78
82
84
90
C O NTE N UTI
/ LA MARCA DEL
CRESCE ANCHE A VOLUME
/ GANDINI, NUOVE
SERRE PER I POMODORI A BACCA MEDIO-GRANDE
/ SPESOTTI COOP, MAZZINI: OFFRONO
EFFICIENZA E CONVENIENZA
È LA MELA
/ COSMIC CRISP: ECCO PERCHÉ
«GAME CHANGER»
LE MELE PIÙ GUSTO E BENESSERE
/ APPLEPAIRING, CON
A TAVOLA
DI SALVI VIVAI PER KIWI, CILIEGIE E... 19 FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024
/ PROLAB, LA NUOVA ERA
SMURFIT
CONSERVAZIONE
SPRECHI ANNIVERSARI ORCHIDEA FRUTTA, L’ECCELLENZA PUGLIESE FESTEGGIA 40 ANNI
KAPPA, CON AGROLIFE PIÙ
E MENO
IL LANCIO
SEGMENTI
NUNHEMS
MENS
FRUTTA
PREZIONI ALLEATI PER LA SALUTE
LA LINEA PANORAMA iFRESH 15 16 22 28 30 32 34 36 38 42 46 48 50 54 56 60 62 66 68 70 108 112 PAG.
EUROVERDE, UNA VENTATA D’ESTATE IN CASA BONTÀ DI STAGIONE
POMODORI RESILIENTI CON GUSTO
FIRMA L’INNOVAZIONE
SANA
E VERDURA SONO
E
Direttore responsabile
Eugenio Felice
Hanno collaborato:
Carlotta Benini, Salvo Garipoli, Maddalena De Franchis, Irene Forte, Alice Gelmetti, Massimiliano Lollis, Matteo Sambugaro, Matteo Sgaravato
Redazione e Pubblicità
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FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024 20 94 / SI CHIAMA NAMA IL CUORE DI BUE ITALIANO “NATO MATURO” 96 / BANANE, LA GDO È SOSTENIBILE CON QUESTI PREZZI? ELNATHEDITORE Pubblicità A G R I C O L A L U S I A A L E G R A A N T O N I O R U G G I E R O A P O F R U I T I T A L I A B A R B E R A I N T . B A T T A G L I O B O N O M O B R I O / A L C E N E R O
A M P I D A N E S E
A R T O N P A C K C O N A D C O N I P C P R S Y S T E M D O L E D O N N A L I A E U R O V E R D E 6-7 53 37 51 17 41 43 107 10-11 35 IBC 8-9 2-3 OFC-1 29 77 F . L L I N A P O L I T A N O F R A N C E S C O N F R U T M A C G A N D I N I A N T O N I O G E O F U R I N S A L A T A D E L L ’ O R T O J U N G H E I N R I C H L A L I N E A V E R D E M A C F R U T N A M A O R S E R O O R T O R O M I P E R L A N E R A P I Z Z O L I R E T A R D E R S M U R F I T K A P P A S O R M A S P R E A F I C O T O RT I U N I T E C V A L F R U T T A F R E S C O V I P V O G V O G V O L 67 65 87 39 45 55 21 61 OBC 57 33 4-5 47 14 89 31 63 69 59 18 93 IFC 12-13 49 71 104 / ESSELUNGA, NELLA FAIDA DEI CAPROTTI IL TRAGICO DESTINO DI ALCUNI FORNITORI 100 / PESCA VERONA IGP, LA GDO CI CREDE, E I PRODUTTORI?
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Nuvole su Berlino
Berlino, 6 febbraio 2024
Con 66 mila visitatori, Fruit Logistica 2024 recupera rispetto al 2023, anche se non siamo ancora ai livelli pre-Covid Una fiera dinamica con diversi giudizi positivi da parte degli operatori, che non raggiunge però l’apprezzamento di Fruit Attraction, la kermesse di Madrid che nel 2023 ha accolto 104 mila visitatori. i
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Il miglior repar to?
Milano, 15 marzo 2024
Per il terzo anno consecutivo Sole365, insegna attiva in Campania, si è aggiudicata il premio “CX Store Award” come “Miglior Reparto Ortofrutta in Italia”. i m m a g i n
Lo scorso 15 marzo a Milano all’interno del convegno “La metamorfosi del retail” sono state premiate le insegne con il m a g g i o r n u m e r o d i c l i e n t i s o d d i s f a t t i
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Zero Pesticidi
Gazzaniga (BG), 21 marzo 2024
Ha debuttato in GDO prima di Pasqua la nuova linea “Zero Pesticidi” Terra&Vita della società bergamasca Buonaterra
s p e c i a l i z z a t a n e l l a q u a r t a e q u i n t a
2 500 mq Due per ora le referenze a base di baby leaf: Tenerella e Regina. i m m a
gamma La nuova vertical farm si trova a Gazzaniga, nella val Seriana, e occupa
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| Eugenio Felice
Pizzoli inaugura lo stabilimento hi-tech da 100 milioni di euro buone notizie
Pizzoli Spa ha inaugurato il 16 marzo il nuovo sito produttivo e logistico di San Pietro in Casale (BO), dotato delle più avanzate tecnologie. Si estende su un’area di 350 mila mq di cui 40 mila c o p e r t i e d è i l p i ù g r a n d e d e l S u d E uropa: a regime triplicherà la capacità produttiva aziendale di patate surgelate. Lo stabilimento accoglierà nei prossimi anni anche la parte di confezionamento di patate fres che
P i z z o l i S p a p r o s egue il suo percorso di crescita nel settore delle patate, fresche e surgelate: è stato inaugurato sabato 16 marzo il maxi polo produttivo e logistico di San Pietro in Casale (BO), frutto della riconversione industriale dell ’ e x z u c c h e r i f i c i o Sfir, su un ’ area di 350 mila metri quadrati (di cui 40 mila coperti) A fare gli onori di casa il presidente e amministratore delegato Nicola Pizzoli.
70 milioni di euro effettuato grazie anche al contributo di un contratto di sviluppo sottoscritto con il ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise) e ad una linea di finanziamento di Intesa Sanpaolo per 45 milioni di euro a valere sul plafond dedicato alla transizione verso l’economia circolare.
Il progetto è partito nel 2016 con un imponente lavoro di demolizione e recupero del manufatto preesistente. Nel 2017 è stata avviata la prima fase del progetto consistente nella piattaforma logistica ad elevata automazione La costruzione dello stabilimento produttivo è iniziata nel 2021 ed è stata terminata ad inizio 2023 con un investimento di oltre
L’investimento complessivo per la realizzazione del nuovo sito produttivo di San Pietro in Casale è stato di oltre 100 milioni di euro Questo stabilimento, dotato delle più avanzate tecnologie, è il più grande del Sud Europa: a regime triplicherà la capacità produttiva aziendale di patate surgelate e consentirà nel lungo termine di portare i volumi di materia prima conferita dalle aziende agricole a 350 mila tonnellate annue di patate. Lo stabilimento accoglierà nei prossimi anni anche la parte di confezionamento di patate fresche, con un notevole sviluppo sia in termini quantitativi che qualitativi. Pizzoli è la più importante realtà ind u s t r i a l e i n I t a l i a nel settore delle patate, fresche e surgelate, con un fatturato di 159 milioni di euro nel 2023 (+25% sul 2022). Fondata nel 1926, Pizzoli ha tre stabilimenti industriali in provincia di Bologna Nel tempo ha sempre unito alla capacità di innovare, l’attenzione alla qualità del prodotto e al valore di marca. La sostenibilità sono parte integrante della strategia aziendale, così come i piani di espansione agricola promuovendo la coltivazione di patate in tutta Italia Pizzoli è presente in tutti i canali di vendita con marchi propri e come produttore Mdd Nel canale retail la marca Pizzoli è leader di mercato
28 FRUITBOOKMAGAZINE
l N 47 l MAGGIO 2024
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Salvo Garipoli*
Imparare a comunicare per stimolare il consumo marketing
Il consolidato degli acquisti domestici per il 2023 in rapporto al 2022, fonte Cso-Gfk Italia, certifica un incremento della spesa in ortofrutta pari al +4%, un dato del tutto insufficiente a coprire una riduzione sul fronte dei volumi par i a l 6 % : u n a d i n a m i c a r e g r e s s i v a c h e può minare l’equilibrio del mercato
Al netto delle considerazioni contingenti relative all’effetto inflazionistico alimentare che sicuramente impatta sulla capacità di spesa, risulta fondamentale interrogarsi su quali fattori possono intervenire per tradurre la propensione positiva che la domanda ha nei confronti della categoria in dinamica di acquisto reale Se guardiamo all’annuale analisi di SGMarketing, risulta evidente che quando parliamo di ortofrutta e analizziamo le motivazioni di acquisto ci troviamo di fronte ad un vissuto del tutto peculiare: il 77% degli italiani la considera salutare, il 52% la ritiene parte integ r a n t e n e l l e a b i t u d i n i a l i m e n t a r i quotidiane, il 44% la elegge quale categoria in grado di soddisfare le esigenze di gusto Se questo è reale, è altrettanto vero che gli italiani continuano a segnalare un gap informativo rilevante sul fronte della evidenziazione di caratteristiche più basiche quali stagionalità e provenienza, e su connotati più evoluti legati alla sostenibilità delle produzioni e ai benefici funzionali correlati al prodotto. Se a queste evidenze associamo il vissuto espresso dalle fasce dei più giovani (fonte: Istituto Piepoli, giovani e futuro 2023) possiamo ulteriormente affilare lo sguardo profilando ulteriori informazioni di valore strategico. Primo elemento di rilievo, questo target presenta un tasso di penetrazione tiepido sui consumi regolari di orto-
frutta, pari al 42% sui giovanissimi (14-20 anni) per la frutta e 34% per la verdura, e, rispettivamente, uguale al 47% e al 44% tra i 20-26enni. In rapporto alla categoria il consumatore giovane evidenzia quali fattori critici la poca comodità, l’accessibilità economica e, soprattutto nel caso della verdura, il piacere di gusto Sul fronte valoriale, per la cosiddetta generazione Z, l’ortofrutta mantiene un vissuto nel complesso positivo ancorché tradizionale, guidata dalle abitudini familiari ma, cosa non di poco conto, poco trendy. In pratica, siamo di fronte ad una delle poche categorie dell’alimentare che incorpora naturalmente e trasversalmente il tema del ben-essere tout court ma che ha ancora un potenziale comunicativo non del tutto espresso
Dobbiamo sfruttare questo posizionamento distintivo investendo in modo più coraggioso, dotandoci di nuovi codici comunicativi che parlino alla “pancia” del consumatore. Il prodotto e i suoi benefici, le mo-
dalità e le nuove occasioni di consumo, rappresentano vere e proprie chiavi relazionali da rilanciare fuori e dentro il punto vendita con l’obiettivo di ingaggiare in modo più contemporaneo e appealing una domanda sempre più esigente, consapevole e connessa.
30
* d i r e t t o r e S G M a r k e t i n g FRUITBOOKMAGAZINE
l N 47 l MAGGIO 2024
The Greenery chiude la sede italiana: “Obiettivi non centrati”
È arrivata a fine febbraio la comunicazione da parte di The Greenery - colosso olandese dell’ortofrutta - della chiusura della sede italiana, ubicata nel palazzo direzionale di Veronamercato. I bilanci nel 2022 e 2021 registrano una perdita rispettivamente di 260 mila euro e di 115 mila euro, con un fatturato rispettivamente di 14,5 e 12,6 milioni e costi del personale di 662 e 669 mila euro. “Non conseguiti gli obiettivi aziendali”
The Greenery, tra i maggiori operatori olandesi nel settore ortofrutta, aveva aperto in Italia nel 1998 come Van Dijk Italia, per diventare Greenery Italia nel 2003. Dopo 25 anni la decisione di chiudere la sede italiana per gestire i rapporti commerciali direttamente dall’Olanda. I motivi della chiusura? Si possono evincere dalla comunicazione, firmata dal cco Willem-Jan Boelema, che a fine febbraio è stata inviata ai clienti Tra questi, i maggiori sono Esselunga, Conad ed MD “Gentile cliente, con la presentesi legge nella nota di The Greeneryremmo informarla gli sviluppi che in r e s s a n o G r e e n e Italia The Greene rifornisce in Ital un gran numero d clienti al dettaglio all’ingrosso Attra verso il team Greenery Zuid Europa, che è parte di Hoogsteder in Olanda, offriamo da molti anni ai clienti italiani una vasta gam-
ma di prodotti con predominanza di origine olandese Greenery Italia, inoltre, è coinvolta in progetti che riguardano la commercializzazione sul territorio italiano di prodotti locali e di importazione da altri Paesi europei. Il team di Greenery Italia opera dalla sede di Verona, presso Veronamercato, dove sono gestite le operazioni di commercializzazione e vendita dei diversi prodotti”
“Nonostante l’impegno sul lungo termine - continua la nota - molte attività di Greenery Italia, tra cui la compravendita di prodotti locali, non hanno conseguito gli obiettivi aziendali. Si è quindi deciso di interrompere le operazioni locali di Greenery Italia a partire dalla settimana 15 (8-14 aprile). A seguito di questa decisione, la sede di Verona sarà chiusa e il personale eccedente licenziato Siamo spiacenti per i colleghi interessati da questa decisione e ci impegniamo ad assisterli con gli strumenti a nostra disposizione”.
“L’Italia rimane un importante mercato per The Greenery. Il team Greenery Zuid Europa - conclude la nota - continuerà a concentrarsi sul mercato italiano e spagnolo, con l’obiettivo di collaborare con i suoi clienti per ottenere una crescita sostenibile Per The Greenery Lei rimane un cliente prezioso con cui vorremmo continuare a lavorare in futuro Saremo lieti me soddisfare al meglio le a fornitura di frutta e verCon i nostri anni di esperienza e conoscenza del mercato italiano, uniti al nostro team di colleghi italiani e internazionali, lavoriamo duramente per fornire u n a v a s t a g a m m a d i frutta e verdura della migliore qualità. Per rendere la collaborazione e la transizione il più agevole possibile, la contatteremo rossimamente per discure dei particolari”
insider |
32 FRUITBOOKMAGAZIN l N 47 l MAGGIO 2024
Eugenio Felice
Resistenti e dal gusto top: ecco
C’è una minaccia nelle serre di pomodori. Si chiama Tomato Brown Rugose Fruit Virus - ToBRFV e può arrivare a compromettere fino al 70% del raccolto. Per rispondere a questo problema, Syngenta Vegetable Seeds, azienda leader nelle sementi per orticole, ha sviluppato un’offerta di pomodori resistenti. Bruno Busin: “Abbiamo posto grande attenzione al gusto, per noi elemento distintivo e imprescindibile”
Ogni giorno milioni di italiani vanno al supermercato o dal dettagliante di fiducia a comprare frutta e ortaggi. Tra i prodotti più acquistati ci sono i pomodori, delle più svariate forme e colori Quello che non sanno questi acquirenti è che negli ultimi anni un virus ha creato più di un grattacapo ai produttori di tutta Europa Il virus s i c h i a m a T o m a t o Brown Rugose Fruit Virus, abbreviato in ToBRFV, e colpisce indistintamente arrivando a compromettere fino al 70% del raccolto. Serre attive, serre passive, clima umido, clima ventilato, il virus non fa differenze, dalla Sicilia all’Olanda. Per questo Syngenta Vegetable Seeds, azienda leader nelle sementi per orticole, ha sviluppato nuove varietà resistenti al virus che al tempo stesso garantiscono rese ed elevati standard qualitativi in termini di gusto
Fanno parte della proposta i nuovi datterini Crystelle, Emyelle, Adorelle e Sicybelle, quest’ultima in particolare sviluppata per i produttori siciliani “Nell’introduzione di nuove varietà resistenti al ToBRFV - spiega Bruno Busin, product development specialist solanacee di Syngenta Vegetable Seedsabbiamo posto particolare attenzione al gusto. I nostri programmi di ricerca, infatti, sono orientati allo svilupp o d i v a r i e t à c o n ampio pacchetto di r e s i s t e n z e s e n z a però compromettere altri aspetti importanti quali qualità del frutto in termini di colore conservabilità e gusto”
“Questo è l’elemento distintivo della nostra offerta per produttori e consumatori - sottolinea Bruno Busin - cui abbiamo dato particolare enfasi all’ultima edizione di Fruit Logistica, suscitando grande in teresse da parte degli operatori”. Le quattro nuove varietà di datterino per il mercato italiano sono identificate dal logo “ToBRFV resistant”. Una linea di segmento premium in grado di dare marginalità al produttore e al retailer e che, prossimamente, sarà arricchita con varietà colorate gialle e arancioni su cui stanno lavorando i ricercatori di Syngenta
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i n u o v i d a t t e r i n i d i S y n g e n t a
Eugenio Felice
innovazione |
Geofur, specialista dei radicchi, debutta nella quar ta gamma
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Geofur ha presentato alla fiera Fruit
Logistica 2024 la nuova linea di radicchio lavato e pronto al consumo che sancisce il debutto della storica azienda con sede a Legnago (VR) e produzioni in tutta Italia nel segmento della IV gamma. Le confezioni, da 150 gr., c o n t e n g o n o s o l o r a d i c c h i p r e g i a t i p r ovenienti dalle filiere di OP Geofur. Novità assoluta è l’inserimento del radicchio rosa in referenze di IV gamma
OP Geofur, lo specialista del radicchio fresco, con produzioni in tutta Italia e una fornitura continuativa per tutto l’anno, ha presentato alla fiera Fruit Logistica dello scorso febbraio la nuova linea di radicchi pronti al consumo, denominata “d’Autore”. La nuova linea rappresenta il debutto della storica azienda con sede a Legnago (VR) nel segmento delle
insalate di quarta gamma, quindi lavate, tagliate, confezionate e pronte da mettere in tavola. Tre le referenze presentate in fiera: mix di radicchio rosa e radicchio variegato; mix di radicchio rosa e radicchio di Verona; mix di radicchio rosa, radicchio variegato e radicchio di Verona Le insalate sono proposte in
confezioni da 150 grammi, con vassoio flowpaccato “Questa nuova linea di radicchio pronto al consumo è il frutto di un lungo lavoro, finalizzato a incrementare il consumo di radicchio fresco, rendendolo più accessibile al consumatore finale, grazie al suo alto contenuto di servizio, essendo già pronto da mettere in tavola”, ci ha spiegato Sofia Furiani dell’ufficio commerciale di OP Geofur (in fot o).
“Per noi - ha sottolineato - è una grande scommessa, che risponde anche a precise richieste arrivate dalla grande distribuzione Abbiamo scelto una confezione con vassoio per meglio presentare e proteggere il radicchio rispetto alla classica busta. Abbiamo portato in fiera tre referenze con radicchi pregiati, dei mix tra radicchio variegato, radicchio di Verona e radicchio rosa. In particolare il radicchio rosa è inedito nelle insalate di quarta gamma e, a nostro avviso, ha un grande potenziale avendo un gusto particolarmente piacevole, con richiami dolci”
L’interesse in fiera è stato elevato, non solo da parte della distribuzione italiana ma anche da quella estera. In particolare di Germania, Olanda e Nord Europa. “La nostra proposta non vuole fare concorrenza alle aziende di quarta gamma - ha precisato Sofia Furiani - quanto completare la nostra offerta di specialisti dei radicchi, con un prodotto di altissima qualità in grado di fidelizzare i clienti I primi mesi di test hanno dato risultati molto positivi, l’offerta proseguirà anche in estate con diverse ricettazioni”
Felice
| Eugenio
percorsi
FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024
frontiere
Jingold scommette sull’avocado Obiettivo 100 ettari in Sicilia
Lo specialista del kiwi Jingold investe nell’esotico made in Italy, in partnership con Spo Zentrum, società siciliana leader nella produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli, e IDeA Agro, fondo di private equity specializzato nel settore agricolo in Italia. Dal sodalizio nasce Agro Av o , c h e m i r a a d i v e n t a r e u n p l a y e r d i riferimento nella produzione e commercializzazione di avocado italiano
Jingold Spa, Spo Zentrum Srl e IDeA Agro hanno avviato un nuovo piano di sviluppo agricolo che prevede la realizzazione di un impianto di avocado in Sicilia su un areale di circa 100 ettari nella provincia di Siracusa. Agro Avo, la nuova realtà nata dalla partnership tra le tre aziende altamente sinergiche e complementari, aspira a diventare in pochi anni un player di riferimento nella produzione e commercializzazione di avocado siciliano in Italia Spo Zentrum Srl, partner operativo locale nell’operazione, è u n a s o c i e t à s i c i l i a n a specializzata nella d u z i o n e , c o n f e z i o mento e distribu ne di prodotti or f r u t t i c o l i c o n c i r 450 ettari in Sicili magazzini di preca libratura in Sicili e centri logistici e di distribuzione in centro Italia. Jingold Spa è un attore globale nel breeding e nella c o m m e r c i a l i zzazione di kiwi
L ’ i d e a d i s v i -
luppare un avocadeto in Sicilia è legata all’evidente opportunità di mercato che vede da diversi anni un trend dei consumi in costante ascesa sia a livello nazionale che internazionale. Dal punto di vista produttivo, la Sicilia offre un microclima ideale per la coltivazione dell’avocado consentendo di coniugare qualità del prodotto, rese produttive elevate ed abbattimento dei costi di logistica con evidenti benefici in termini di sostenibilità
L’operazione comporta infatti impatti positivi dal punto di vista della sostenibilità, poiché strutturata con l’adozione di pratiche di irrigazione efficienti e pratiche agricole sostenibili volte alla conservazione delle risorse idriche e preservazione del suolo mediante utilizzo di impianti di ultima generazione Parallelamente, l’attuazione di una filiera corta e il sequestro di carbonio messo in atto dalla coltura giocheranno un ruolo significativo nella riduzione delle emissioni atmosferiche, fornendo così un duplice beneficio ambientale. Inoltre, l’impianto sarà connotato da una completa tracciabilità ai fini di garantire alta qualità del prodotto e da un importante sostegno all’economia locale attraverso investimenti mirati con un impatto sociale tangibile, al fine di creare opportunità occupazionali sul territorio L’investimento offre dunque un quadro integrato per affronfid bi li i li ed economiche, promuozzo di pratiche agricole soli, importanti per la conservazione delle risorse naturali e l a valorizzazione della Sicilia
“Questa iniziativa rappresenta un passo signif i c a t i v o n e l l a n o s t r a strategia di espansione e diversificazione. Non vediamo l’ora di offrire il nostro contributo in questa collaborazione”, ha sotolineato Alessandro Forari, amministratore deleato di Jingold Spa
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Forte
| Irene
il commento |
Giovanni Turrino
Fruit Logistica? “Fiera scarica, il gioco non vale più la candela”
Riceviamo e pubblichiamo una e.mail che è arrivato in redazione da un operatore italiano del settore macchinari in merito a Fruit Logistica 2024 da poco conclusa. Un operatore di lunga esperienza, anche in termini di fiere. Non si p u ò n o n f a r e u n c o n f r o n t o c o n F r u i t Attraction, la fiera di Madrid di ottobre che peraltro ha in anni recenti superato Berlino in termini di numero di visitatori (ma non nel numero di espositori)
“L’edizione 2024 di Fruit Logistica per noi è stata veramente scarica. Molto peggio di Fruit Attraction. Mi hanno detto che ai padiglioni di sopra ci sono stati operatori che venivano a vendere la frutta, però poi da n o i c o s t r u t t o r i d i macchinari e tecnologie, nei padiglioni al piano terra, questi operatori non si sono visti” “Nei due giorni e mezzo di fiera non abbiamo visto nemmeno un sudamericano: significa che hanno mandato solo i commerciali puri, quelli che devono vendere la frutta, ma non c ’ erano i pezzi grossi delle aziende che possono trattare con i produttori di macchinari per eventuali acquisti” “Ormai è diventata una fiera evitabile Ci si va solo per il ricatto morale del “ se non mi vedono pensano che sia fallito o stia avendo delle difficoltà” oppure
perché i competitor ci vanno o ancora per la paura di perdere la prelazione sulla posizione dello stand, soprattutto quando questa è di grande visibilità”. “Fruit Logistica è troppo dispersiva, le navette riducono le distanze ma ti obbligano a stare fuori al freddo per interminabili minuti. La fiera si svolge in un periodo dell’anno sbagliato e si è fatta soffiare da Fruit Attraction i Paesi di lingua spagnola e portoghese Persino il Macfrut ormai ne conta quasi più di Berlino Completamente assenti australiani, statunitensi e canadesi, cioè gli anglosassoni Per non parlare del fatto che si sono, per ovvie ragioni, ridotti i russi. Per cui mi chiedo quale sia ormai il senso di investire decine di migliaia di euro tra trasporto della macchina da mostrare, montaggio, acquisto degli spazi espositivi, alles t i m e n t i , c a t e r i n g , camere d’albergo, biglietti aerei Sono cifre esorbitanti, per me il gioco non vale più la candela, nonostante la fiera mantenga un certo inter e s s e , p e r c h é c ’ è u n ’ a r e a g e o g r a f i c a che a Fruit Attraction non va ancora, ma è solo questione di tempo”.
“Per concludere, Madrid ha tutto il potenziale per diventare quella che dovrebbe essere la grande fiera di riferimento dell’Europa come è il Pma negli Stati Uniti e sarebbe normale che fosse così dato che la Spagna è il Paese chiave per l’ortofrutta in Europa. C’è poi una questione evidente che mi dicono tutti quelli che non sono venuti ed è correlata all’attrattiva turistica della città in sé: “Vuoi mettere andare a Madrid nell’autunno dolce spagnolo con l’andare a Berlino in pieno inverno?”
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Controllo maturazione: novità
Dal prossimo raccolto si potrà applicare Fysium anche sulle pere. Si tratta di una tecnologia di qualità farmaceutica che finora è stata applicata con grande successo alle mele. Luca Rivoira (Retarder): “Possiamo ottimizzare i dosaggi e la conservazione delle pere secondo le richieste dei clienti”. Un’altra novità viene presentata con Janssen a Macfrut: un’etichetta che promette di mantenere l’uva da ta vo la fre sc a pe r più te mpo
Fysium è la tecnologia per generare 1-MCP, la molecola che ha rivoluzionato la conservazione della mela, senza lasciare alcun residuo rilevabile sui frutti Retarder Srl di Verzuolo (CN) è l’azienda che si occupa in esclusiva dello sviluppo commerciale di Fysium in Italia e della sua applicazione. La novità è che dal 2024 Fysium potrà essere applicato anche sulle pere,
con una differenza sulle modalità di dosaggio: una riduzione dei dosaggi consente di applicare solo la quantità necessaria di 1-MCP per migliorare le qualità organolettiche dei frutti in conservazione Fysium è una tecnologia di qualità farmaceutica che ha raccolto in questi anni consensi unanimi da parte degli operatori italiani del comparto mele che la
hanno adottata Inoltre viene applicata con successo in diverse parti d’Europa, anche sulle pere, con risultati molto positivi
“Grazie all’esperienza che Janssen si è fatta in Europa sulle pere, siamo in grado di fare dosaggi molto più bassi rispetto a prodotti concorrenti e, soprattutto, customizzati secondo diversi parametri, come la tipolog ia di campo, la varietà, lo stadio di maturazione, i livelli emessi di etilene, ma anche il periodo atteso di conservazione e i mercati che poi andranno serviti - spiega Luca Rivoira, responsabile commerciale di Retarder - In tal modo possiamo ottimizzare i dosaggi e la conservazione delle pere, secondo le specifiche richieste dei clienti”.
Le novità non finiscono qui: Retarder è tra gli sponsor del Table Grape Symphosium che si svolge alla fiera Macfrut (Rimini, 8-10 maggio). Nel corso dell’evento, che richiama i massimi esperti del settore in ambito internazionale, Retarder presenta con Janssen un ’etichetta che ha come principio attivo 1-MCP e che viene messa direttamente nella confezione dell’uva da tavola. Le prove svolte da diverse università in Europa hanno dimostrato che sono due i principali benefici: il rachide resta verde più a lungo, riduzione nelle seedless del fenomeno dello sgrappolamento. In altre parole l’uva rimane fresca più a lungo
p e r p e r e e u v a d a t a v o l a tecnologie | Eugenio Felice 42 FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024
aziende
La Linea Verde investe al Sud: acquisita la totalità di Or tomad
Il 2024 per il gruppo La Linea Verde è iniziato con importanti successi, progetti che hanno trovato una realizzazione e altri in divenire. Un passo fondamentale è stato compiuto a gennaio con l’acquisizione del 100% di Ortomad, società della Piana del Sele, già di maggioranza dell’azienda bresciana che ora si integra completamente nel gruppo. Il neopresidente Andrea Battagliola: “Ora potenziamo la parte agricola”
Il 2024 per il gruppo La Linea Verde è iniziato con l’acquisizione al 100% di Ortomad, società della Piana del Sele (provincia di Salerno), già di maggioranza dell’azienda bresciana che ora si integra completamente nel gruppo condividendone obiettivi e strategie, pur rimanendo coerente con il percorso fatto fino a questo momento. 600 ettari di superficie destinati alla produzione di specialità orticole, 20 mila tonnellate di insalate prodotte ogni anno, oltre 20 le nazioni in cui esporta, 51 milioni di euro il fatturato 2023: Ortomad è una realtà con li data, vera eccelle del mercato e or glio del gruppo di fa parte
Il neo eletto pres dente di Ortoma Andrea Battaglio la, esprime grande soddisfazione per questo inizio d’anno, segnato anche dalla nutrita part e c i p a z i o n e d a parte di importanti buyer internazionali al-
l’ultima edizione di Fruit Logistica, fiera di riferimento in Europa nel settore ortofrutticolo A Berlino il gruppo si è presentato coeso, forte di expertise specifica, know how condiviso e obiettivi comuni. “La vocazione del nostro gruppo è internazionale e oggi più che mai possiamo dire ch e grazie a Ortomad serviamo mercati diversi offrendo il meglio anche della prima gamma ” , ha spiegato Andrea Battagliola
A rendere Ortomad una realtà in grado di distinguersi è certamente la grande specializzazione in alcune tra le varietà più richieste dal mercato: la rucola per esempio - prodotto d’eccellenza proprio della Piana del Sele, la valeriana, lo spinacino e lo spinacio che presentano criticità particolari date dalla delicatezza delle foglie che necessita di competenza e know how specifici; fino alle cosiddette orientali, insalate la cui domanda in questi anni ha avuto un forte incremento perché perfette quando inserite nei mix
“Orgogliosamente ho assunto l’incarico di presidente di Ortomad - ha precisato Andrea Battagliola - ruolo che intendo svolgere mettendo a servizio tutta l’esperienza maturata nel gruppo La Linea Verde, sia nella sede italiana che all’estero, puntando a raggiungere nuovi traguardi mantenendo fede però al progetto originale dell’azienda, quello in cui abbiad h iteniamo essere una grantto il nostro gruppo. Non nsolidamento degli obiettivi raggiunti: Ortomad è una realtà in evoluzione, che punta al miglioramento continuo Il nostro obiettivo prioritario è quello di potenziare la parte agricola e lo faremo stanziando i n v e s t i m e n t i n e l l e p i ù a v a n z a t e t e c n o l o g i e , i n nuove strutture, ma anche dedicando risorse all’amliamento della ricerca vaetale”
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Giancarlo Sbressa
Il biologico? Mix di exper tise microclima e controlli costanti | Eugenio
Quali sono i fattori che rendono una mela bio eccezionale? Sole, poca pioggia e forte escursione termica rendono la Val Venosta un territorio naturalmente vocato a una produzione di mele di eccellenza. E dove non arriva madre natura, l’esperienza e le capacità tecnico produttive dei soci delle cooperative VIP assicurano stagione dopo stagione un raccolto all’altezza delle aspettative in particolare se si parla di biologico
È successo anche nel 2023, quando un ’ estate eccezionalmente calda, con temperature al di sopra della media di circa 3 gradi da agosto a ottobre, ha messo in p e r i c o l o l a q u a l i t à organolettica dell’intera produzione Un rischio sventato, come conferma Christian Gamper, r es p o n s a b i l e q u a l i t à VIP per il prodotto biologico, grazie al lavoro dei produttori, che “hanno saput o va lut a r e il momento giusto per lo stacco, mediando tra la necessità di una buona colorazione, che si ottiene solo dopo un certo periodo di alternanza caldo-freddo tra giorno e notte, e la maturazione del frutto sull’albero, quest’anno anticipata dalle temperature medie elevate” Un vero successo, confermato sia dai volumi di raccolta (+20% sul raccolto 2022) che dalle performance commerciali della stagione in corso
Analizzando la qualità e la quantità del raccolto 2023 sono evidenti qualche danno da grandine e da gelo, oltre a qualche problema in fase di maturazione e nei processi successivi. In particolare, si tratta di criticità legate all’infestazione di afide lanigero, alla presenza di funghi epifiti e di rugginosità, soprattutto per le varietà Golden Delicious e Scilate Envy Valutando invece la produzione in termini di residui, grazie al sistema di controllo di VIP è possibile il monitoraggio costante, grazie ad una attenta campionatura delle mele, e la gestione delle file di bordo sotto forma di analisi dei rischi, così da garantire il rispetto degli standard bio, oltre a quello delle colture integrate, anche in situazioni di possibile deriva di fitosanitari. “Possiamo affermare con ragionevole certezza - assicura Gamper - che è possibile la produzione del bio senza residui vicino a un frutteto convenzionale”. T e r r i t o r i o v o c a t o , tradizione produttiva e attenti controll i , m a n o n f i n i s c e qui Per mantenere la posizione di leadership nel bio, VIP - Mela Val Venosta investe da sempre in ricerca e innovazione. A tal proposito è stato di recente introdotto un nuovo macchinario per migliorare ulteriormente il lavaggio del prodotto Inoltre, per determinare il livello di amido presente nella polpa, utile a stabilire il grado di maturazione della mela in campo, il reparto qualità ha avviato un progetto in collaborazione con una startup locale che lavora e usa l’intelligenza artificiale Infine, in tema di sostenibilità ambientale, VIP e i suoi soci stanno lavorando sulla certificazione Bioland Biodiversity
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Felice percorsi bio
Or tofrutta, come innescare
Partiamo da un concetto: tutto è comunicazione. E comunicazione non è solo pubblicità ma anche e soprattutto ciò che viene mostrato attraverso il prodotto s t e s s o , i l p a c k a g i n g e l a d i s p o s i z i o n e dei prodotti nel punto vendita
A differenza di altre categorie di beni, i cui brand sono più spesso riconosciuti dalla clientela, il settore ortofrutticolo ha politiche di branding deboli: frutta e verdura, infatti, sono per lo più percepiti come commodity, ovvero prodotti in un certo senso standardizzati, che non hanno tratti particolarmente distintivi - se non quelli legati a disponibilità, qualità e prezzo. La verità è però diversa: anche per le commodity avere un marchio riconosciuto e un’immagine curata può risultare strategico, in quanto può influenzare le scelte del cliente e creare fidelizzazione, andando a superare anche le logiche di prezzo
Anche nel settore ortofrutticolo, quindi, una strategia di marketing ragionata e l’applicazione di tecniche di persuasione basate sul neuromarketing può avere un impatto significativo sulle decisioni di acquisto del cliente. Ad esempio, la presenza di elementi naturali e immagini che evocano la freschezza e la genuinità può suscitare un senso di fiducia nel consumatore e incoraggiarlo a comprare. Inoltre, è importante sfruttare le emozioni e i sentimenti legati all'esperienza dell'acquisto: la soddisfazione di consumare cibi sani, il senso di benessere legato a cura del corpo e sostenibilità ambientale
zata in modo che le forme e i colori brillanti catturino l’attenzione dei clienti e stimolino il desiderio di acquistare. Giocando un po ’ di strategia, si possono poi posizionare i prodotti a livello degli occhi dei clienti, così da aumentare la probabilità di acquisto. Anche la varietà del le referenze è elemento rilevante per soddisfare un raggio di acquirenti più ampio: la presenza di prodotti esotici e specialità locali può contribuire a differenziare il punto vendita e attrarre così persone alla ricerca di esperienze uniche e particolari. Infine, è necessario assicurare la freschezza e la qualità dei prodotti esposti. Mantenere un ambiente pulito e ordinato, controllare regolarmente lo stato di conservazione di frutta e verdura e garantire una corretta manipolazione sono aspetti essenziali per rinforzare la fidelizzazione dei clienti Ovviamente, per sfruttare a pieno le potenzialità del neuromarketing e innescare la propensione all’acquisto in modo efficace, è necessario affidarsi a esperti
Ma il neuromarketing non si limita solo alla comunicazione visiva e verbale: anche la corretta presentazione nel punto vendita è aspetto fondamentale. La disposizione dei prodotti dovrebbe essere organiz-
in grado di integrare le conoscenze scientifiche sul funzionamento del cervello con le strategie di marketing così da migliorare la competitività sul mercato e aumentare la redditività del punto vendita
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l a p r o p e n s i o n e a l l ’ a c q u i s t o neuronews | Matteo Sgaravato* * a m m . d e l e g a t o S g a r a v a t o S r l FRUITBOOKMAGAZINE
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bilanci
Gruppo Orsero: fatturato 2 023 a 1,5 miliardi, utile a 54 milioni
I l c d a d e l G r u p p o O r s e r o h a a p p r o v a t o i risultati consolidati al 31 dicembre 2023. Ottimo andamento per tutti gli indicatori economici: il fatturato è cresciuto del 28,8% a 1,5 miliardi di euro mentre l’utile netto è aumentato del 46% a 54 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre era di 127,8 milioni di euro, in aumento di circa 60,5 milioni rispetto a dodici mesi prima. Bene anche i risultati ESG
Il consiglio di amministrazione di Orsero Spa, riunitosi il 13 marzo, ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2023 Il ceo Raffaella Orsero ha commentato: “Il Gruppo ha concluso l’esercizio 2023 raggiungendo risultati molto significativi, permettendoci di centrare pienamente le previsioni di financial guidance riviste a rialzo in corso d’anno, grazie alla brillante performance del core business che ha visto l’attività distributiva generare ottimi risultati nel corso dell’intero esercizio e il comparto shipping andare verso una graduale normalizzazion spetto al 2022 e prima parte del 20 La business unit stribuzione ha ben ficiato in maniera levante dell’appo to del prodotto ba nana, storicamen te connotato come commodity, e che ha vissuto di un contesto di mercato molto favor e v o l e , n o n c h é delle acquisizioni in Francia di
Capexo e Blampin e delle decisioni strategiche che vedono l’ampliamento del portafoglio prodotti ad alto valore aggiunto e a migliore redditività Tale strategia ci ha consentito di raggiungere una dimensione di Gruppo - prosegue Raffaella Orsero - che vogliamo mantenere come base per la crescita negli anni a venire. Da ultimo, anche sotto il profilo dell’ESG guidance, il Gruppo ha rispettato e superato le me-triche prefissate per il 2023, costituendo un ulteriore avanzamento nell’esecuzione del piano strategico di sostenibilità”
Matteo Colombini, co-ceo e cfo di Orsero, ha aggiunto: “Gli ottimi risultati del 2023 sono il frutto di un progetto industriale sviluppato nel corso degli ultimi anni che è stato volto a creare un leader europeo nel comparto del fresh produce con un portafoglio di prodotti diversificato e a valore aggiunto, esposizione contenuta ai prodotti commodities e ben bilanciato nei canali di vendita e nelle geografie servite Il tutto è stato fatto mantenendo un ’attenzione particolare alla solidità della struttura finanziaria e patrimoniale del Gruppo e alla corretta remunerazione dei nostri azionisti”.
“Il Gruppo Orsero - ha concluso Matteo Colombiniuna realtà agile e profittevole con un posizionamento di mercato e un bilancio che consentono di guardare f i di i Un grazie particolare per i alle persone che formano el Gruppo da molti anni e a quelle che si sono unite alla squadra recentemente; le persone sono per Orsero il centro del progetto industriale” I ricavi netti del 2023, pari a 1 540,8 milioni di euro, sono in a u m e n t o d e l 2 8 , 8 % r ispetto ai 1.196,3 milioni di euro registrati nel corso del 2022. A parità di perimetro, l’incremento del faturato è stato del 6,3%.
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Penny, basta car toni monouso nella filiera delle banane bio
Penny accelera le proprie attività rivolte alla sostenibilità. Per il trasporto delle banane ha optato per la sostituzione degli imballaggi monouso a vantaggio dell’ambiente. I nuovi contenitori sono prodotti da Ifco e sono riutilizzabili. In questo modo il retailer internazionale, parte del gruppo Rewe, beneficia di minori emissioni di anidride carbonica, di banane perfettamente mature e di una catena di fornitura più efficiente
A p p r o v v i g i o n a m e nto a basse emissioni, linee di prodotti a basso impatto, efficienza energetica e i m b a l l a g g i s o s t e n ibili. Sono questi alcuni punti cardine di Penny, il gruppo internazionale di vendita al dettaglio di proprietà del gruppo Rewe.
Da settembre 2022, tutte le banane bio e s p o s t e n e i n e g o z i Penny in Germania n o n v e n g o n o p i ù spedite in imballaggi monouso Ora, le banane biologiche iniziano e terminano il loro viaggio internazionale trasportate in modo sicuro nel Banana Lift Lock. Altre categorie di banane seguiranno probabilmente in futuro. Di cosa si tratta? Banana Lift Lock è l’innovativa cassetta riutilizzabile (R PC) prodotta da Ifco, personalizzata per le esigenze uniche della catena di fornitura delle banane Le banane non sono però gli unici prodotti freschi che vengo-
no trasportati negli RPC Ifco Dal 2015, il Black Lift Lock trasporta frutta e verdura fresca in tutta la rete di filiali al dettaglio Penny, direttamente dalle aziende agricole e dai fornitori fino ai punti vendita, contribuendo così anche agli obiettivi di sostenibilità del rivenditore
“Solo perché qualcosa è stato fatto allo stesso modo per decenni, non significa che non possa essere migliorato”, afferma Nico Wittlich, responsabile della gestione della categoria Ultra-Fresh (frutta, verdura, fiori, piante) di Penny, che aggiunge: ”In effetti, è nostra responsabilità farci avanti e rovesciare lo status quo quando sono disponibili alternative sostenibili e competitive” La sostituzione dei cartoni oneway con la soluzione sostenibile per le banane genera un risparmio di 155 mila tonnellate di CO2. Queste cifre si basano sul volum e d e l l e i m p o r t azioni di banane dal Sud America all’Eur o p a e s o n o s t a t e calcolate con strum e n t i c o n s o l i d a t i “È una vittoria per l’ambiente, per i nostri clienti e per le nostre attività”, oss e r v a W i t t l i c h . “ I l passaggio a imball a g g i r i u t i l i z z a b i l i genererà una quant i t à s i g n i f i c a t i v am e n t e i n f e r i o r e d i anidride carbonica e riduce radicalmente i rifiuti da imballaggio ” . Inoltre, condividendo e utilizzando gli RPC all’interno del sistema di pooling a ciclo chiuso di Ifco, si utilizzano meno energia e acqua per l’intero ciclo di vita del Banana Lift Lock rispetto alle confezioni monouso La soluzione elimina, quindi, gli sprechi a più livelli e costituisce, forse, un momento decisivo per l’industria delle banane in toto
Matteo Sambugaro FRUITBOOKMAGAZINE l N 47 l MAGGIO 2024
green |
il libro |
Carlotta Benini
Un mondo da salvare: Gullino
Gullino Group, azienda di Saluzzo (Cn) leader nella produzione sostenibile di frutta fresca, ha presentato il libro “Un Mondo da Salvare”, progetto educativo illustrata dall’urban artist MrFijodor volto a sensibilizzare le nuove generazioni sulle conseguenze del riscaldamento globale. Carola Gullino: “Un Mondo da Salvare è più di un libro: è un invito all’azione per i più giovani, affinché possano diventare i custodi del Pianeta”
In un universo fantastico Linda e Luca, insieme al loro cane Poppy, si ritrovano un giorno su un’isola abitata da frutta parlante È una natura fatta di bellezza e di armonia, quella che li circonda, ma c’è un oscuro male che avanza minaccioso all’orizzonte: il cambiamento climatico e l’indifferenza umana. Un male orchestrato dal Re Mago e dalla sua inquinante Città Luna Park Con l’aiuto della “Resistenza della Frutta”, i due giovani protagonisti, pagina dopo pagina, si trovano quindi ad affrontare innumerevoli sfide e avventure per sconfiggere il Re Mago e salvare il loro mondo dal degrado ambientale, affiancati da personaggi unici come Kiwito, Galita e Blu. È una storia che parla di coraggio, di consapevolezza e di senso di responsabilità nei confronti del nostro Pianeta, a partire dalla giovane età, quella raccontata nelle pagine di “Un Mondo da Salvare”, il nuovo progetto educativo della Gullino Group volto a sensibilizzare le giovani generazioni sul cambiamento climatico e sull’importanza di adottare pratiche responsabili e sostenibili a livello individuale, per essere attori in prima persona di quella rivoluzione green oggi tant o auspicata e necessaria.
Il libro, rivolto ai lettori delle scuole elementari e medie, è scritto da Gianluca Orrù, autore, regista, giornalista e produttore televisivo che insieme a Carola Gullino - managing director di Gullino Group, che con la sua visione ha ispirato il racconto - è ani-
mato da una profonda passione per la natura e per l’educazione alimentare. Le illustrazioni sono dell’urban artist MrFijodor: le sue opere, note per incorporare tematiche sociali ed ecologiche, arricchiscono il racconto, rendendolo non solo un ’ avv e n t u r a e n t u s i asmante ma anche un momento di riflessione sulla cura del nostro Pianeta Gullino Group è da sempre attenta alle g i o v a n i g e n e r a z i oni, nella convinzione che è su di loro che occorre investire per fare del nostro mondo un posto migliore. Già nel 2018 aveva pubblicato “Le Avventure di Kiwito e Galita”, una favola per parlare ai bambini dell’importanza di consumare ortofrutta, preziose alleate della salute, il cui ricavato della vendita è stato devoluto alla LILT Oggi il nuovo volume per parlare della salute, in questo caso del Pianeta, minacciata seriamente da inquinamento e riscaldamento globale. “Questo progetto si pone come strumento educativo e avventuroso per affrontare il tema del cambiamento climatico e della responsabilità ambientale - spiega Carola Gullino -: con questo libro abbiamo voluto creare un ponte tra le nuove generazioni e il futuro del nostro Pianeta. Crediamo fermamente che l’educazione e la sensibilizzazione siano le chiavi per costruire un domani più verde e responsabile. Attraverso le avventure di Linda, Luca e Poppy - sottolinea Carola Gullino - vogliamo ispirare i giovani lettori a diventare ambasciatori del cambiamento, dimostrando che ognuno di noi può fare la differenza”
“Un mondo da salvare”, testi di Giancarlo Orrù, editore Tekla Srl, 10,00€, pubblicato il 10 gennaio 2024
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Italtrans arriva 7.ma alla Dakar e ispira la zuppa di Terra&Vita
Italtrans ha gareggiato alla Dakar che si è svolta in Arabia Saudita dal 5 al 19 gennaio ottenendo la settima posizione, un risultato straordinario considerando che il camion non era condotto da piloti professionisti ma dallo stesso contitolare di Italtrans Claudio Bellina. Per celebrare questa impresa, Buonaterra ha lanciato la zuppa Dakar Terra&Vita, dagli aromi esotici grazie alla presenza di paprika, cumino e coriandolo
Dakar non è solo la capitale del Senegal ma anche il rally più estremo del mondo Una volta si partiva da Parigi e si arrivava a Dakar Dal 2020 i soldi hanno spostato la competizione nella ricca Arabia Saudita, stella emergente del Medio Oriente. Il cambiamento non ha modificato lo spirito e il fascino della Dakar, che spinge al limite le capacità umane e quelle dei
mezzi utilizzati Tra le categorie del rally c’è quella dei camion, che ha visto, nell’ultima edizione svoltasi dal 5 al 19 gennaio, una squadra italiana raggiungere la settima posizione, un risultato straordinario considerato che non era guidato da piloti professionisti: parliamo di Italtrans Racing Team Rally, divisione della Italtrans, azienda di logistica leader in Italia, con sede a Calcinate, in provincia di Bergamo
Claudio Bellina, grande appassionato di motori e con-titolare di Italtrans, alla sua 16 esima partecipazione, ha portato il Truck #601 alla settima posizione assoluta della categoria “Una sfida tosta - ha dichiarato - ma affascinante come sempre Quest’anno in particolar modo è stata forse più impegnativa con la tappa Marathon senza assistenza: non è stata facile e devo ammettere che abbiamo avuto qualche problema che ci ha fatto perdere tempo, le dune erano altissime, ma non abbiamo mollato e alla fine abbiamo portato a casa una settima posizione finale che vale molto Il nostro obiettivo era divertirci e fare nuovamente una bella esperienza: l’abbiamo centrato, Italtrans Racing Team Rally Division si è dimostrata all’altezza della sfida. Grazie a tutti i partner che ci hanno sostenuto!”
E tra i partner c’è Buonaterra Spa, azienda specializzata in insalate di quarta gamma e piatti pronti a marchio Terra&Vita, con sede a San Paolo D’Argon (BG) Per celebrare l’ottimo risultato ottenuto alla competizione in Arabia Saudita, l’azienda ha presentato alla fiera Fruit Logistica che si è svolta a Berlino a inizio febbraio la nuovissima zuppa fresca Dakar. “Si tratta di una zuppa di verdure fresche miste - ci ha spiegato il presidente di Buonaterra Spa, Gian Nava - dagli aromi esotici, grazie alla presenza di paprika, cumino e coriandolo Un prodotto a elevato contenuto di servizio e di salute, senza conservanti, in confezione monoporzione da 350 grammi Per ora è una special edition ma potrebbe essere la prima referenza di una linea di zuppe esotiche”
| Eugenio Felice novità
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analisi
Nel 2 023 i prezzi dell’or tofrutta si impennano del 30 per cento
L’analisi prodotta da Ismea lascia un quadro piuttosto chiaro su quello che è stato l’andamento dell’agroalimentare nel 2023. Le avversità climatiche e un contesto economico mondiale non favorevole hanno contribuito all’aumento dei costi di produzione, incrementando di conseguenza i prezzi dei prodotti all’origine. Crescita record per uva da tavola (+156%), carote (+98%), pere (+70%), kiwi (+62%) e patate (+54%)
Secondo Ismea, il 2023 del settore agricolo si chiude in maniera poco esaltante: si registra un calo sia della produzione agricola nazionale in volume, sia del valore aggiunto. Infatti, se da una parte gli agricoltori hanno beneficiato di una certa flessione dei costi di produzione, dall’altra parte i risultati dell’annata sono stati penalizzati da condizioni climatiche avverse e da eventi alluvionali estremi che hanno fortemente danneggiato le produzioni di areali di grande importanza per il settore Sul fronte economico, la crescita dei costi di produzione si tenua nel 2023 ris to a quanto accad nel 2022, ma i val medi si collocano c munque a +32% r spetto al pre-Covid Nel 2023 i prezz dei prodotti agrico li hanno raggiunto valori record, con l’indice Ismea al livello più alto di sempre Nel 2023 la produzione dell’industria alimenta-
re, secondo l’indice elaborato dall’Istat, perde l’1,6% rispetto al livello del 2022, una riduzione di poco inferiore rispetto a quella che ha interessato il manifatturiero nel complesso (-2,2%).
Nel quarto trimestre 2023, i prezzi all’origine dei prodotti ortofrutticoli sono aumentati del 30% su base annu a essenzialmente a causa della riduzione dell’offerta nazionale ed europea Il tasso annuo di rivalutazione dei prezzi è simile per i due macro aggregati: +33% per frutta e agrumi e +27% per ortaggi e patate. Tra i prodotti che registrano i principali rincari ci sono: uve da tavola (+156%), carote (+98%), pere (+70%), kiwi (+62%), patate (+54%), mele (+28%), insalate (+31%), zucchine (+21%), clementine (+16%) e arance (+7%). Di contro, lievi riduzioni di prezzo sono state segnate da peperoni e pomodori (-2%)
Per quanto concerne gli scambi con l’estero, nei primi dieci mesi del 2023 si registra il miglioramento su base annua del saldo della bilancia commerciale ortofrutticola che è cresciuto da 2.017 a 2.405 milioni di euro (+19%) soprattutto grazie all’aumento del prezzo medio all’export che ha permesso di incrementare gli introiti nonostante la stagnazione delle quantità spedite (-1%) Sul fronte delle importazioni, è aumentata sia la spesa (+9%) sia i quantitativi importati (+8%)
P i d i fine, le vendite al dettaglio o, nel quarto trimestre del a spesa delle famiglie per g l i o r t o f r u t t i c o l i h a registrato un aumento del 7% su base annua, a causa esclusivamente del rincaro dei prezzi medi (+7,8%) Gli incrementi di prezzo su base tendenziale hanno interessato tutte le categorie e in particolare: patate (+22%), la frutta freca (10%), ortaggi freschi 8,4%), gli agrumi (6,8%) e conserve (+4,8%)
| Giancarlo Sbressa
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Eugenio Felice
Smur fit Kappa, con Agrolife più conservazione e meno sprechi soluzioni |
Smurfit Kappa ha sviluppato una tecnologia che promette di migliorare sensibilmente la conservazione della frutta riducendo al contempo gli scarti. Si chiama Agrolife, è un assorbitore di etil e n e e v i e n e a p p l i c a t o s u g l i i m b a l l a g g i in cartone nella fase della loro realizzazione. Ideale per le spedizioni verso destinazioni d’oltremare e per la frutta ad alta deperibilità. La presentazione ufficiale a Macfrut (8-10 maggio)
Il leader degli imballaggi a base carta S m u r f i t K a p p a h a presentato alla fiera Fruit Logistica 2024 u n a n o v i t à p e r i l mercato europeo: si tratta della tecnologia Agrolife per gli imballaggi per ortof r u t t a U n t r a t t am e n t o s v i l u p p a t o dalla multinazionale presente con oltre 350 stabilimenti nel mondo e progettato p e r a u m e n t a r e l a c o n s e r v a z i o n e d i frutta e ortaggi att r a v e r s o l ’ a s s o r b ime nto di etilene, ritardando in tal modo il processo di maturazione e poi deperimento dei prodotti. Agrolife viene applicato sugli imballaggi di carta e cartone ondulato nella fase di realizzazione degli stessi, è adatto al contatto alimentare al 100% e non influisce sulla riciclabilità dell’imballaggio
senti sul mercato, che si applicano in una fase successiva alla realizzazione dell’imballaggio stesso”, ci spiega Emanuele Prencipe, sales manager dello stabilimento di Capocolle di Bertinoro (FC), sito produttivo fortemente vocato al packaging per ortofrutta. “Un altro aspetto molto importante è la durata degli effetti positivi del trattamento, che non si limitano a uno o due giorni, ma a tutto il tempo in cui frutta od ortaggi rimangono all’interno dell’imballaggio Chiaramente i benefici maggiori si hanno sulla frutta climaterica, cioè quella che continua a maturare anche una volta staccata dalla pianta”.
Con Agrolife di Smurfit Kappa la frutta può essere raccolta a un migliore stato di maturazione; inoltre, una migliore conservazione si traduce in minori manipolazioni lungo la catena di fornitura e sul punto vendita e in definitiva in minori sprechi nel percorso che va dalla centrale di confezionamento fino al carrello della spesa del consumatore finale e alla dispensa di casa Agrolife si può infatti applicare anche sulle piccole confezioni come vassoi e cestini. Una soluzione tecnologica di grande impatto, perfettamente in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e riduzione dello spreco alimentare che si è posta l’Unione Europea
“Agrolife è stato sviluppato internamente a Smurfit Kappa e non va confuso con trattamenti simili pre-
“Il lancio ufficiale di Agrolife avverrà alla fiera Macfrut di Rimini di inizio maggio - conclude Emanuele Prencipe - dove Smurfit Kappa Italia sarà presente con uno stand di quasi 200 metri quadrati in cui gli operatori potranno trovare la gamma completa delle nostre soluzioni per il packaging ortofrutticolo”
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C o n o l t r e 5 5 m i l a t o n n e l l a t e d i f r u t t a c o m m e r c i a l i z z a t a o g n i a n n o , O r c h i d e a Frutta oggi è un’azienda leader dell’agroalimentare del Sud, fornitore storico della Gdo italiana ed estera e sempre p i ù p r e s e n t e a n c h e n e i m e r c a t i d ’ o l t r e oceano, grazie a volumi di vendita in crescita costante e alla presenza di più sedi operative. L’azienda di Rutigliano (BA) è guidata con passione dalla famiglia Giuliano oggi alla terza generazione
Con oltre 55 mila tonnellate di frutta commercializzata ogni anno e una passione tramandata di generazione in generazione, Orchidea Frutta oggi è un ’ azienda leader dell’agroalimentare del Sud, di recente classificata tra le “Top 300 Puglia e Basilicata” per fatturato. L’azienda di Rutigliano (Bari) - specializzata nella produzione e distribuzione di uva da
tavola, ciliegie, agrumi, pesche, nettarine, albicocche e carciofi - festeggia quest’anno 40 anni di storia rinnovando la propria mission di perseguire la massima qualità, per portare sulle tavole dei consumatori una selezione di prodotti ortofrutticoli che sono la migliore espressione del territorio
“A 40 anni dall’inizio di questa storia, è bello ricordare come tutto sia partito con mio padre, in un garage, confezionando carciofi - dichiara Nicola Giuliano, amministratore unico di Orchidea Frutta - Partendo da questa attività, insieme io e mio fratello Tonino abbiamo messo in piedi una società e un ’ azienda agricola, che produce uva da tavola. Oggi mi riempie di orgoglio vedere dove siamo arrivati e cosa potranno sviluppare in futuro per l’azienda i miei figli Vito e Chiara e i miei nipoti Vito e Francesco” “La terra è il nostro più grande patrimonio, è generosa e preziosa - spiega Vito Giuliano, direttore commerciale dell’azienda di Rutigliano. Pensiamo che il rispetto delle risorse e dell’ambiente permetta alla nostra azienda di commercializzare prodotti scelti del territorio, per questo utilizziamo sistemi di produzione e di controllo affidabili, senza perdere mai di vista l’innovazione e la qualità” L’attenta attività della squadra Orchidea Frutta è affiancata da tecnologie all’avanguardia e da tecnici altamente specializzati. Tutela della stagionalità, valorizzazione della produzione agricola e attenzione verso la salubrità e conformità dei prodotti: le fasi di processo rispettano i più alti standard qualitativi e sono certificate dagli enti di categoria più accreditati del settore. La passione e l’impegno che da generazioni contraddistinguono Orchidea Frutta la posizionano come leader nella grande distribuzione organizzata italiana ed estera e nell’export in Europa e oltre oceano
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g l i e s e f e s t e g g i a 4 0 a n n i
Giancarlo Sbressa
O r c h i d e a Fr u t t a , l ’ e c c e l l e n z a p u
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anniversari
Agricola Lusia, specialista degli
64 Sin dalla sua fondazione, ormai più di 2 0 a n n i f a , è s e m p r e s t a t o c h i a r o a i titolari di Agricola Lusia quale sarebbe stato l’obiettivo da perseguire: diventare lo specialista italiano degli agrumi. La scelta di perfezionare sempre di più la propria offerta e il servizio dedicato ai propri clienti, ha portato l’azienda veneta negli anni a investire su aspetti che si sono rivelati cruciali per la sua crescita in Italia. Vediamo quali sono
Prima di tutto la produzione: l’esperienza pluriventennale nel settore di Agricola Lusia, ha permesso di costruire e consolidare i rapporti con un network di produttori di alto livello sia in Europa che oltremare. Poi il know-how: la profonda conoscenza del mondo degli agrumi costruita negli anni, unita alla selezione di personale specializzato e management altamente qualificato, consente all’azienda di soddisfare al meglio richieste e aspettative della GDO, fornendo sempre un servizio di qualità, puntuale e attento Non può mancare la logistica: la gestion di retta di centri di s caggio e lavorazi ha permesso ad Ag cola Lusia di con lidare la propria c pacità distributiv su tutto il territori nazionale Ancora l e c e r t i f i c a z i o n i : l a g a r a n z i a d i qualità offerta ai propri clienti si dimostra anche attraverso una serie di certificazioni che l’a-
zienda ha ottenuto: Catena di custodia Global Gap, IFS, ICEA per la lavorazione dei prodotti bio, IGP di Siracusa (confezionatori certificati del Limone di Siracusa IGP). C’è poi un altro aspetto che caratterizza
Agricola Lusia: ricerca e innovazione sono infatti fondamentali per l’azienda veneta, che ha unito capacità e competenze acquisite attraverso studio, formazione ed esperienza, a un approccio scientifico e innovativo nella gestione dei processi produttivi e nel marketing L’azienda è stata tra le prime del settore a collaborare con istituti scientifici e università, sviluppando linee prodotto innovative come iSuccosi, le uniche arance a succosità garantita scientificamente da brevetto; Le Dolcezze, clementine selezionate per la loro assoluta dolcezza e Lady O’, l’arancia rosa, una novità unica nel panorama nazionale Ultimo, ma non per importanza è il tema della sostenibilità: la grande attenzione circa il proprio impatto sull’ambiente e sulle comunità, ha portato l’azienda a intraprendere numerose azioni e strategie in termini di green energy, circular waste system e plastic free e a dotarsi del bilancio di sostenibilità sin dal 2021, che fornisce annualmente una panoramica trasparente e dettagliata delle attività, delle performance e degli obiettivi sul fronte CSR
E ora? Come crescere affrontando le sfide del merca? L i D iele Campagnaro, amminiicola Lusia, è: “Evolvere, re in nuovi progetti, possedere l’elasticità e la flessibilità per modificarsi, anche profondamente, per offrire sempre il miglior servizio e la migliore qualità ai nostri clienti, infatti abbiamo in serbo novità importanti che ci riguardano direttamente; è il coronamento di un percorso a cui avoriamo da molto tempo che trasformerà l’azienda roiettandola nel futuro”
strategie
a g r u m i , s i p r o i e t t a n e l f u t u r o | Giancarlo Sbressa
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Irene Forte
Euroverde, una ventata d’estate in casa Bontà di Stagione il lancio |
Euroverde, azienda di Azzano Mella (BS) specializzata nelle insalate di quarta gamma e nei piatti pronti freschi a bas e v e g e t a l e , a f f r o n t a l a b e l l a s t a g i o n e con le Bontà Estive oggetto di un ambizioso progetto di restyling e rilancio che ha interessato il look, il name e le ricette per attrarre sempre più consumatori. Al debutto le Bontà Regionali con un classico della cucina tradizionale toscana: la Pappa al Pomodoro
“Il nostro ambizioso progetto di rilancio dei Piatti Pronti Freschi Estivi - spiega il direttore commerciale Franco Rollè - è stato sviluppato con l’obiettivo di aumentare le rotazioni e la penetrazione del brand nella categoria, anche durante la stagione più calda. Il piano prevede la razionalizzazione dell’offerta, puntando sulle ricette storicamente più alto rotanti, il restyling del packaging e l’inserimento di due nuove proposte Il packaging è stato completamente rinnovato con l’obiettivo di essere immediatamente riconoscibile a scaffale Una grafica d’impatto, contraddistinta da un azzurro acceso, è il tratto distintivo di queste novità: il colore e le gocce d’acqua sullo sfondo restituiscono un senso di freschezza”.
Sette le referenze della nuova linea: il Minestrone di Verdure e Legumi e il Passato di Verdure, due ricette intramontabili, qui nella loro versione estiva; la saporita Vellutata di Asparagi e il Tris Benessere a base di finocchio, carote e zenzero A queste si aggiungono due nuove ricette, il Passato di Zucca e Carote e la Crema di Piselli e Zucchine. Queste sei referenze sono disponibili nel formato monoporzione da 350 grammi, pronte in 3 minuti. A completare questa freschissima linea il Gazpacho in edizione limitata, in formato monoporzione da 300 grammi da gustare freddo Bontà Estive rappresenta un viaggio alla scoperta dei sapori mediterranei, perfetto per essere consumato dove si preferisce durante la stagione estiva
Altra novità di rilievo dell’estate 2024 di Euroverde è la linea Bontà Regionali che si ispira alle ricette della tradizione culinaria italiana. La referenza di debutto, pronta in 3 minuti, è la Pappa al Pomodoro in formato monoporzione da 300 grammi: pochi e semplici ingredienti esaltati dal team di chef di Bontà di Stagione si incontrano per creare un sapore unico
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segmenti
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Carlotta Benini
Pomodori resilienti con gusto Nunhems firma l’innovazione
BASF | Nunhems è storicamente leader nel segmento dei pomodori Marmande: Marinda, il “principe di Pachino”, è il fiore all’occhiello. All’interno di questa famiglia dei costoluti, oggi si stanno sviluppando nuovi ibridi resistenti ai cambiamenti climatici e alle virosi. Ce ne parlano i responsabili vendite, raccontando anche di una nuova scommessa: è il pomodoro “Inten se”, che si apre a nuovi spazi nella distribuzione
Si distingue per la sua tipica forma appiattita con un elevato numero di costolature e per la pennellata che circonda la parte apicale, di colore verde scuro e brillante, ma soprattutto per il suo flav our: intenso, dolce, inimitabile. Marinda F1 è un pomodoro unico, sia alla vista che al palato: nel segmento dei costoluti è la varietà più nota, leader per gusto e produtti-
vità. Si tratta di un ibrido storico messo a punto da Nunhems - la divisione sementi orticole di BASFnell’ambito della famiglia dei “Marmande”, di cui è pioniera in Italia
“Ci troviamo di fronte a un caso rarissimo in cui il prodotto ha creato il brand - esordiscono Paolo Arena e Andrea Abbate, rispettivamente sales specialist
ed account manager di BASF | Nunhems, responsabili dell’area Sicilia - Marinda è il principe di Pachino Coltivato in serra fredda, a basso input energetico, grazie al sole, alla tipica salinità del terreno e alla brezza marina sviluppa in questo fazzoletto di terra caratteristiche organolettiche uniche”.
“Nunhems è stata una delle prime case sementiere a ibridare sulla tipologia Marmande - spiega Jacopo Leggi, sales specialist pomodoro da mercato fresco di BASF | Nunhems, responsabile per il Centro-SudOggi stiamo investendo anche in nuove varietà, che abbinano alle caratteristiche qualitative di questa tipologia di pomodoro una maggiore resistenza al cambiamento climatico e a malattie come il Tomato brown rugose fruit virus”. Varietà che, mantenendo il presupposto imp rescindibile del gusto, sono anche produttive e remunerative e hanno un ’elevata shelf life: sono un esempio Maremagno e Marmarino, due ibridi che, rispetto a Marinda, si adattano a diversi areali di coltivazione e a condizioni di terreno non estreme L’innovazione è nel dna di BASF | Nunhems. Ne è prova anche un ’altra scommessa nel comparto del pomodoro: Intense. Nato nell’ibridazione del pomodoro da industria, si caratterizza per l’elevato contenuto di sostanza secca: non si sfalda, non è soggetto a cracking, si può affettare come un carpaccio senza perdere acqua Prediletto nel settore horeca, il pomodoro Intense ora si apre a nuovi spazi in Gdo, con l’obiettivo di arrivare sulle tavole dei consumatori
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Alice Gelmetti (die t is t a)
Frutta e verdura sono preziosi alleati per la salute e la linea mens sana |
Frutta e ortaggi sono fondamentali per la prevenzione, grazie alle incredibili proprietà nutritive e benefiche, e utili nella gestione di regimi alimentari ipocalorici. Bisogna però fare attenzione a quanto, come e quando mangiarli. La frutta ad esempio andrebbe preferibilmente consumata lontano dai pasti, a metà mattina e nel pomeriggio, mentre la verdura, cruda o cotta, è meglio assumerla durante i pasti principali
Sapevate che una delle indicazioni del WCFR (Word Cancer Foundation Research) sconsiglia l’utilizzo di integratori alimentari e li classifica anche come potenziali cancerogeni? Spesso e volentieri ci ritroviamo ad assumere miriadi di supplementi alimentari per questo o l’altro motivo, senza renderci conto che molte di queste sostanze hanno l’effetto di veri e propri farmaci Soprattutto se non necessari, gli integratori alimentari possono sovraccaricare fegato, reni e darci sostanze del tutto inutili che invece di farci bene possono addirittura peggiora il r i s c h i o d i m a l a t
Perché assumerli frutta e ortaggi p sono garantirci pr ticamente il tota fabbisogno di micr nutrienti? Frutta v e r d u r a , i n f a t t i presentano tutti (o quasi) i principi attivi che governano e coordinano il funzionamento ottimale del nostro corp o V i t a m i n e ,
sali minerali, fibre, agenti antiossidanti, fattori preventivi per certi tipi di malattie e tumori, primeggiano nel mondo vegetale, rivelandosi delle vere e proprie miniere di salute.
Esiste un timing migliore per il consumo di frutta e verdura? Ebbene sì. La verdura andrebbe preferibilmente assunta durante i pasti principali, quindi a pranzo e a cena La porzione è di circa 100-150 grammi per la verdura cruda (es insalata, pomodori, carote ecc ) e di circa 200-250 grammi per la verdura cotta. L’assunzione durante i pasti, infatti, favorisce l’assorbimento di molte vitamine e sali minerali, rallenta lo svuotamento gastrico (dando più sazietà nel tempo), garantisce il corretto apporto di fibre, riduce l’indice glicemico dei carboidrati che vengono assorbiti più lentamente e fa mangiare meno, grazie al volume abbondante degli ortaggi
La frutta invece andrebbe preferibilmente consumata lontano dai pasti: a metà mattina e pomeriggio La preferenza di questo timing è dettata dal fatto che a differenza della verdura contiene zuccheri semplici, in particolare il fruttosio. Gli zu ccheri a fine pasto rischiano di rallentare la digestione rendendola “pesante” e fornendo energia a pronto utilizzo in un momento poco consono, dato che se il piatto è stato ben formulato già ci fornisce l’energia necessai E on le fibre a pasto poi non dea: per i più deboli di stoorterebbe a un eccessivo gonfiore e disturbi gas t r o - i n t e s t i n a l i . P e r spezzare la fame a metà giornata invece la frutta è un ’ottima idea per evitare cali glicemici, fornire una carica di energia e tenere attivo il metabolismo e, prima di fare attività fisica, fornire ulteriori vitamine e sali. Attenzione infine che in cao di specifiche patologie il uo consumo non è libero
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nel 2 023 cresce
a n c h e a v o l u m e
Dati e commenti dall’Annuario sulla Mdd della PLMA
Eugenio Felice
Nel 2023 la private label o marca del distributore - Mdd ha performato meglio della marca industriale, segnando a volume un +2% in Europa. Sommando la private label con la marca industriale, infatti, le vendite totali a volume lo scorso anno sono scese dell’1%. La crescita a valore per la private label è stata del 13%. Nel 2023 il marchio del distributore rappresenta il 38,5% del m e r c a t o a l i m e n t a r e e u r o p e o , c o n u n f a t t u r a t o d i 3 4 0 miliardi di euro nei 17 Paesi esaminati da NielsenIQ
Nel 2023, gli acquirenti europei hanno acquistato più prodotti con il marchio del distributore rispetto al 2022 Questo aumento del numero di articoli venduti rappresenta una notevole differenza rispetto al 2022 Nel 2023 il marchio del distributore ha guadagnato quota in termini di volume perché il suo calo di volume è stato inferiore al calo delle vendite di prodotti di marca Nel 2022, sia i marchi di marca industriale che quelli privati non sono riusciti a eguagliare i livelli di vendita del 2021, che hanno raggiunto il picco a causa del Covid-19. Ma nel 2023, i consumatori hanno privilegiato i marchi del distributore, poiché molti erano preoccupati per gli elevati tassi di inflazione
Questi dati sono contenuti nella nuova edizione dell’Annuario internazionale del marchio del distributore della PLMA, per il quale NielsenIQ ha indagato 17 mercati europei. Nel complesso, i rivenditori al dettaglio hanno venduto il 2% in più di prodotti a marchio del distributore nel 2023, con Portogallo (+9%), Repubblica Ceca (+8%), Polonia (+6%) e Spagna (+5%) che hanno ottenuto punteggi ben al di sopra della media. Gli acquirenti nei Paesi Bassi, in Belgio (entrambi -1%) e in Ungheria (-8%), tuttavia, hanno acquistato meno articoli con il marchio del distributore Nel complesso, le vendite di prodotti con il marchio del distributor e h a n n o m o s t r a t o u n a b u o n a tenuta. La riduzione dei volumi di vendita nel 2022 rispetto all’anno record del 2021, si è trasformata nel 2023 in una crescita del 2% dei prodotti a marchio del distributore
In foto pomodorini della linea Naturama di Esselunga Il gruppo guidato da Marina Caprotti nel 2023 ha fatturato 9,3 miliardi di euro, in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente
Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato di 699 milioni di euro (+5,7% sul 2022), mentre l’utile netto ammonta a 119 milioni di euro, quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente
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Nel 2 023 il valore del mercato alimentare europeo è cresciuto del 9 per cento toccando 8 83 miliardi di euro. Con 39 miliardi di euro in più di vendite, la M d d r a p p r e s e n t a i l 5 4 p e r c e n t o d i t a l e a u m e n t o .
Nel 2 023 il marchio del distributore rappresentava il 38,5 per cento del mercato alimentare europeo.
venduti nei canali di vendita al dettaglio europei Al contrario, nel 2023 il volume totale delle vendite, compresi anche gli articoli di marca, era ancora in calo. In 11 dei 17 Paesi esaminati, gli acquirenti al dettaglio hanno acquistato meno articoli, determinando una riduzione complessiva del volume dell’1%
Nel 2023 il valore del mercato alimentare europeo è cresciuto del 9% raggiungendo 883 miliardi di euro. Con 39 miliardi di euro in più di valore delle vendite, il marchio d e l d i s t r i b u t o r e r a p p r e s e n t a i l 54% di questo aumento di 72 miliardi di euro Nel 2023 il marchio d e l d i s t r i b u t o r e r a p p r e s e n t a i l 38,5% del mercato alimentare europeo, con un fatturato di 340 miliardi di euro nei 17 Paesi esaminati.
Dal punto di vista del valore, l’An-
nuario mostra chiaramente l’impatto dell’inflazione Il fatturato di tutti gli articoli - marca industriale e private label è aumentato nonostante il -1% delle vendite unitarie nei 17 Paesi europei. L’aumento dei costi per materie prime, materiali, energia e altri input è stato in una certa misura preso in considerazione nei livelli dei prezzi al consumo, causando l’inflazione Escludendo i prodotti di marca, questo effetto inflazionistico è comunque visibile L’aumento del volume del 2% spiega solo in parte la crescita del valore del 13% del marchio del distributore nei 17 Paesi. In Ungheria - dove le vendite in volume a livello di articolo del marchio del distributore sono
diminuite del -8% - il fatturato del marchio del distributore è comunque aumentato del 12% Qui i pannolini per bambini sono la categoria leader del marchio del distributore In Portogallo, dove i consumatori hanno acquistato il 9% in più di articoli a marchio del distributore, il fatturato è aumentato del 23%. Il formaggio è la categoria principale per il marchio del distributore, non solo in Portogallo ma in 10 dei 17 mercati esaminati Nel complesso, il formaggio è la categoria europea con la maggiore crescita del marchio del distributore, seguita da pane, biscotti dolci, yogurt e prodotti a base di patate surgelate che completano rispettivamente la top 5 europea Soprattutto in tempi di inflazione, più consumatori apprezzano la qualità e il valore del prezzo dei marchi del distributore.
La Svizzera rimane il Paese con le quote più elevate del marchio del distributore, ma sembra che abbia raggiunto il suo apice Le percentuali di crescita sono significativamente più basse rispetto ad altri Paesi europei La Svizzera è l’unico Paese con una crescita della quota di valore a una cifra (4%), mentre il fatturato del marchio del distributore in tutti gli altri Paesi esaminati è aumentato almeno del 10% Due anni fa la Repubblica Ceca aveva le quote di marchio del distributore più basse, ma negli ultimi anni ha aumentato il suo volume di vendita in modo significativo e a tal punto che il mercato dell’Europa centrale ha scavalcato
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Mercadona ha registrato vendite consolidate in aumento del 15% nel 2023, con il fatturato che ha raggiunto 35,5 miliardi di euro 34,1 miliardi corrispondono alle attività dell’azienda in Spagna mentre i restanti 1,4 miliardi di euro sono stati generati dalle attività in Portogallo, dove Mercadona possiede 49 dei 1 681 supermercati che compongono la rete vendita dell’azienda (alla fine del 2023) L’ utile netto è aumentato nel 2023 del 40% superando di poco il miliardo di euro Da qui al 2028 Mercadona destinerà ben 5 miliardi di euro a nuovi investimenti
PRIVATE LABEL: LA QUOTA DI MERCATO PER PAESE IN VALORE - ANNO 2023
Fonte: PLMA
la Norvegia, che ora ha la quota di volume più bassa. Come la Norvegia, anche in Svezia la quota del marchio del distributore è relativamente bassa nonostante il fatto che in entrambi i Paesi nordici il marchio del distributore sia in crescita. In Norvegia il pesce congelato è in testa alla crescita, in Svezia è la carne congelata. Più l’Europa
si spinge a sud, maggiore è l’appetito per il marchio del distributore In Spagna e Portogallo il marchio del distributore è già dominante sia in volume che in valore, ma nel 2023 la crescita è continuata.
I livelli di vendita in calo dopo il 2021, quando le vendite di generi alimentari in Europa hanno rag-
giunto il picco a causa del Covid19, sono stati affrontati nel 2023 recuperando le vendite dei marchi del distributore In un contesto inflazionistico i consumatori europei abbracciano in modo importante i marchi del distributore, apprezzandone il prezzo e la qualità.
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29% Svezia 36% Danimarca 34% Francia 30% Italia 45% Spagna 44% Portogallo n.d.% Finlandia 22% Norvegia 45% Olanda 44% Gran Bretagna 39% Belgio 41% Germania 33% Polonia
21% Repubblica Ceca n.d.% Slovacchia 36% Austria 52% Svizzera 29% Ungheria n.d.% Turchia 24% Grecia
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È andato in onda lo scorso autunno sulle principali reti nazionali lo spot de Gli Spesotti, la nuova linea private label di Coop pensata per tutelare il potere d’acquisto di chi vuole risparmiare, al contempo garantendo tutta la qualità, la sicurezza e l’eticità del marchio. Ad oggi sono oltre 300 i prodotti convenienza presenti sugli scaffali dell’insegna e da inizio 2024 nel paniere ha fatto il suo debutto anche l’ortofrutta
“A cavallo tra gennaio e febbraio sono arrivate sui banchi dell’ortofrutta cinque referenze - ci spiega Claudio Mazzini, responsabile freschissimi di Coop Italia. Limoni e arance Tarocco nella frutta e patate, carote e cipolle negli ortaggi” Gli Spesotti nel Frutteto e Gli Spesotti nel Campo sono rispettivamente i due brand associati a questi prodotti entry level. Partendo dal presupposto che Gli Spesotti mantengono ben saldi i valori e le garanzie del marchio Coop, in questa linea è possibile valorizzare i prodotti fuori calibro o a calibro ridotto, o quelli con piccoli difetti estetici In un ’ottica di every day low price, l’obiettivo è quello di efficientare tutto quello che la pianta offre e che l’azienda fornitrice produce”. Prendiamo come esempio un ’arancia Tarocco: il calibro nobile è venduto a marchio Coop, l’Igp diventa Fior Fiore, mentre il calibro piccolo, perfetto per la spremuta, viene valorizzato nella linea Gli Spesotti. “Così - sottolinea - si offre efficienza a chi produce e convenienza a chi acquista”.
Claudio Mazzini: «Offrono efficienza e convenienza»
Carlotta Benini
Da inizio 2024 Gli Spesotti, i prodotti di primo prezzo di Coop, sono arrivati anche sui banchi dell’ortofrutta fresca. Valorizzano i prodotti a calibro ridotto o con piccoli difetti estetici. Patate, carote e cipolle dal “campo”, arance Tarocco e limoni dal “frutteto”: sono queste le prime cinque referenze entry level. Claudio Mazzini: “Si tratta di prodotti che, mantenendo ben saldi i valori e le garanzie del marchio Coop, offrono efficienza a chi produce e convenienza a chi acquista”
A ridosso della primavera sono arrivate sui banchi dell’ortofrutta le mele a marchio Gli Spesotti nel Frutteto: due le proposte, una mela Golden e una bicolore. “L’idea è di coprire la fascia entry level anche su altri prodotti che verranno nel corso dell’anno, per raggiungere un pacchetto complessivo di 12-15 referenze - rivela Mazzini - che, come detto, ci permettano, in base al diverso calibro, alla diversa sele-
zione e alla diversa lavorazione, di ottimizzare il lotto di produzione”. È indubbio che Gli Spesotti abbiano un packaging decisamente accattivante Vale per tutti i prodotti del paniere: il design fresco, dai colori pop, con quella grafica che strizza l’occhio allo stile delle pubblicità anni Cinquanta, risultando allo stesso tempo contemporanea. Insomma, con gli Spesotti non si acquista un prodotto di serie b
G l i S p e s o t t i C o o p ,
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ProLab: la nuova era di Salvi Vivai per kiwi, ciliegie...
...ma si sta lavorando molto anche sui piccoli frutti
Carlotta Benini
Dall’esperienza e dal know how di oltre 50 anni della Salvi Vivai nasce ProLab, il nuovo ramo aziendale dedicato alla micropropagazione. Nel laboratorio di ultima generazione a Lagosanto (Fe), guidato da un team di esperti, vengono prodotte a pieno regime 5 milioni di piante all’anno, capaci di garantire elevate performance in termini di resa, resistenza alle malattie e adattabilità ambientale. Nelle serre adiacenti irrigate sfruttando anche la nebbia vengono sviluppati innovativi portinnesti
Cambiamento climatico ed emergenze ambientali, contesti economici sempre più complessi, tensioni geopolitiche a livello internazionale: di fronte alle continue sfide che ogni giorno si pongono di fronte al settore, oggi l’agricolturaquella innovativa, resiliente, capace di guardare al futuro con una visione strategica“si fa anche con il camice bianco” Questa la fotografia emersa a margine del convegno di presentazione del nuovo laboratorio di micropropagazione di Salvi Vivai, che ha visto il suo taglio del nastro ufficiale venerdì 22 marzo, alla presenza di oltre 200 invitati fra produttori, tecnici e operatori del settore, autorità e istituzioni.
ProLab - questo il nome della nuova struttura - è una realtà pionieristica che sorge a Lagosanto, nel cuore del cosiddetto Basso ferrarese, terra fertile e dal grande potenziale agricolo Qui la famiglia Salvi da oltre 50 anni ha creato un ’ azienda vivaistica che oggi dà lavoro a 700 persone, affermata sia in Italia che a livello internazionale per l’alta qualità dei prodotti offer-
ti e per l’innovazione costante grazie alla continua ricerca varietale. Oggi, con l’avvio di questa nuova scommessa, si apre un nuovo capitolo nella storia di Salvi Vivai “Quello di oggi è il culmine di un sogno, frutto di un incessante impegno nella ricerca e nello sviluppo - esordisce all’evento di presentazione Silvia Salvi, titolare di Salvi Vivai e anima del progetto, dando il benvenuto agli ospiti - Dopo oltre cinquant’anni di esperienza nel settore del vivaismo sentivamo l’esigenza di un ampliamento Dalla nostra abbiamo il know-how agronomico, tecnico e logistico e una conoscenza approfondita delle esigenze del mercato: combinando queste competenze con l’attitudine all’innovazione questo nuovo progetto ci è sembrato la naturale conseguenza del percorso di sviluppo della Salvi Vivai” Sul palco insieme a lei, a dare il benvenuto agli ospiti, i fratelli Marco e Giuseppe Salvi, che hanno entrambi voluto
Salvi Vivai, fondata nel cuore dell’Italia nel 1970, è diventata una delle aziende leader nel settore vivaistico a livello internazionale, specializzata nella produzione e vendita di piante da frutto In foto, da sinistra: Nicola Zagari, Silvia Salvi e Francesca Balducci di ProLab.
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sottolineare l’enorme crescita dell’azienda vivaistica di famiglia da quando la sorella ne ha preso le redini, proiettandola verso il futuro grazie a una visione innovativa, lungimirante e anche coraggiosa.
5 milioni di piantine l’anno Sviluppato in una struttura di 400 mq, oltre ad una serra di radicazione di 12 mila mq, ProLab Salvi Vivai si dedica allo sviluppo di tecniche avanzate per la coltivazione
e la produzione vivaistica, con l’obiettivo di migliorare le performance delle piante in termini di resa, resistenza alle malattie, e adattabilità ambientale L’attività di laboratorio è partita due anni fa, ma la struttura ha visto la sua conclusione solo pochi mesi fa. Guidata da un team di esperti di alto livello“giovani motivati che sono stati la svolta per la realizzazione di questo sogno ” , rivela Silvia Salvila struttura è partita con la produzione di piante di kiwi e portinnesti di ciliegio, ma si sta lavorando molto anche sui piccoli frutti. La capacità produttiva del laborato-
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ProLab è il culmine di un sogno. Dopo oltre 50 anni d’esperienza nel settore del vivaismo sentivamo l’esigenza di un ampliamento. Dalla nostra abbiamo i l k n o w - h o w a g r o n o m i c o , t e c n i c o e l o g i s t i c o e u n a conoscenza profonda delle esigenze del mercato ” Silvia Salvi (responsabile Società Agricola Salvi Vivai)
sa. “ProLab è una realtà all’avanguardia - dice Pigaiani, progettata in modo efficiente dal punto di vista energetico e idrico e con tecnologie a bassissimo impatto ambientale”, che permette di sfruttare al meglio tutte le risorse naturali disponibili nel territorio. Perfino la nebbia, fenomeno meteorologico tipico del Basso Ferrarese, che viene condensata a fini irrigui “Attraverso degli invasi, viene convogliata all’interno di un bacino di raccolta a circa un chilometro dalla struttura - continua Pigaiani -: da qui poi, con tecnologie per il controllo da remoto, viene utilizzata per irrigare le piante nelle serre ” . Le nuove varietà sviluppate da ProLab non sono solo più produttive e più resistenti - alla siccità, al cambiamento climatico e all’attacco di patogeni (pensiamo ad esempio alla moria del kiwi), hanno anche una shelf life più lunga, permettendo quindi a Salvi Vivai di raggiungere nuovi mercati lontani come il Sudamerica e il Far East Aspetto non di secondaria importanza, quello della shelf life, specie se consideriamo anche il contesto geopolitico attuale, come fa notare il direttore commerciale di Salvi Vivai Andrea Bagnolini, riferendosi ad esempio ai problemi alla logistica marittima causati dalla crisi del Mar Rosso
La micropropagazione Ogni pianta, dalle radici alle foglie, è il risultato di un attento processo di selezione genetica e coltivazione, garantendo ai clienti non solo un prorio, a pieno regime, è di 5 milioni di piantine all’anno “L’obiettivo è quello di produrre qualità”, sottolinea Luca Pigaiani, direttore operativo di Salvi Vivai, che dopo una carriera nel settore edile si è fatto
convincere dalla “dottoressa Silvia” - come la chiamano i membri del team, con quel mix di rispetto e anche di affetto, di chi si sente parte di una grande famiglia - a prendere parte a questa nuova scommes-
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milioni di piantine l’anno
400 marzo 2024 taglio nastro
mq di laboratorio
mila mq serra di radicamento impiegati in laboratorio
dotto di eccellenza ma anche la sicurezza di investire in varietà resistenti e produttive Ma in cosa consiste esattamente la cosiddetta micropropagazione? “È una tecnica che permette di moltiplicare un numero di piante partendo da una fonte certa, ad esempio un rametto di kiwi che conosciamo bene e che sappiamo essere forte e sanospiega Nicola Zagari, responsabile, insieme a Francesca Balducci, di ProLab - Da questa pianta madre si fanno delle talee, dei ‘mini alberelli’ alti un centimetro che vengono messi dentro un gel che è una miscela di sostanze nutritive, sali minerali e ormoni per una crescita ottimale della pianta. Quando queste talee superano una certa altezza vengono tagliate e divise nuovamente mettendole in altri terreni di coltura gelatinosi, e questo permette di moltiplicare ogni mese il numero di piante. Da una fonte certa, si arriva quindi in un anno ad avere centinaia di migliaia di piante, cosa che, con la pratica tradizionale, con ceppaia, talee e innesti, richiederebbe decine di anni”
Quando le piantine hanno finito la loro vita in laboratorio, entrano quindi nelle serre di ambientamento, di cui è responsabile Chiara Convertino. Oltre un milione di piante oggi sono portinnesti Bounty, utilizzati per il kiwi giallo di Zespri, ma anche per la nuova varietà di rosso che Salvi sta mettendo a punto e per il verde NM-61, di pezzatura media, molto precoce e resistente alla batteriosi. Un’altra
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mila piante per mq in laboratorio
parte importante del lavoro è dedicata a Gisela 5 e Gisela 6, innovativi portinnesti di ciliegie che danno elevata produttività e una maggiore resistenza agli eventi meteo avversi. “Poi stiamo iniziando a lavorare anche nocciolo, mirtillo, melo e pistacchio”, aggiunge Zagari. Salvi Vivai ha investito in modo importante in un ’agricoltura di ul-
tima generazione. Un processo iniziato nel 2020 con l’adozione dei p r i m i m e z z i a g r i c o l i d o t a t i d i guida satellitare e culminata oggi nella mappatura di tutta l’azienda: questo consente di fare interventi mirati al centimetro ottimizzando tutti gli input impiegati.
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Gandini, nuove serre h i - t e c h p e r i p o m o d o r i a bacca medio-grande
La produzione di Orticoltura Gandini è 100% idroponica e fuori suolo Eugenio Felice
Orticoltura Gandini, azienda specializzata nella coltivazione di pomodori da tavola alto di gamma, aderente a OP Valleverde, amplia la superficie in produzione nella sede di Guidizzolo (MN). Le tre nuove serre, di ultima generazione, sono da 15 mila metri quadrati ciascuna. Tra nord e sud Italia sale così a 57 ettari la superficie coltivata, di cui 20 si trovano a Guidizzolo Nelle nuove serre si produrranno pomodori a bacca medio-grande, tipo costoluto e tipo San Marzano, 100% nichel free
Orticoltura Gandini, tra i pionieri in Italia nella produzione di pomodori con tecnica idroponica e fuori suolo all’interno di serre tecnologiche, ha ampliato la superficie produttiva nella sede di Guidizzolo, in provincia di Mantova, con 5 ettari di nuove serre high tech Le nuove strutture sono dedicate in particolare ai pomodori a bacca mediogrande, il tipo costoluto e il tipo San Marzano, che vanno così a potenziare l’ampia offerta dell’azienda lombarda, iper specializzata nei pomodori alto di gamma da agricoltura sostenibile e parte di OP Valleverde, fornitore di riferimento della grande distribuzione, anche a private label
“I trapianti sono in corso, la raccolta inizierà a fine aprile per concludersi a dicembre”, ci riferisce Mattia Gandini, che abbiamo contattato nella prima metà di marzo. “Sono tre serre da circa 15 mila metri quadrati ciascuna Le definiamo serre tecnologiche perché al loro interno possiamo controllare il clima. Rispetto al passato abbiamo scelto di non dotarle di illuminazione artificiale, così da ridurre
i consumi energetici: nei mesi più rigidi, in inverno, ci spostiamo nelle regioni del Sud Italia, principalmente in Sicilia dove si trova il nostro partner Isola Grande con 25 ettari, ma anche in Calabria, dove si produce su due ettari sempre all’interno di serre tecnologiche, così da dare a clienti e consumatori un prodotto omogeneo di alta qualità tutto l’anno”
La coltivazione idroponica, rispetto all’agricoltura tradizionale, con-
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“ Le consideriamo serre tecnologiche perché al loro interno possiamo controllare il clima. Rispetto al passato abbiamo scelto di non dotarle di illuminazione ar tificiale, così da ridurre i consumi energetici: nei mesi più rigidi, in inverno, ci spostiamo al Sud Italia ” Mattia Gandini (Or ticoltura Gandini / O P Valleverde)
sente un notevole risparmio idrico, un minore sfruttamento del suolo e un ridotto utilizzo di prodotti chimici In altre parole è un sistema di coltivazione sostenibile, in linea con quanto richiesto oggi dal mercato e dalla stessa Unione Europea. Non da ultimo tutta la produzione di Orticoltura Gandini, grazie a questo sistema, è certificata nichel free Su questo aspetto si consideri che, secondo le ultime stime, in Europa il 20% circa della popolazione è allergica al nichelun metallo pesante naturalmente presente nel terreno - mentre in Italia si arriva addirittura al 32%,
con un rapporto tra donne e uomini di 3 a 1.
Con le nuove serre high tech, la superficie di coltivazione a Guidizzolo (MN) sale così a circa 20 ettari più 10 ettari da aziende agricole esterne nel periodo estivo, mentre su scala nazionale la superficie coltivata raggiunge 57 ettari, di cui 30 al nord per il ciclo estivo e 27 al sud per il ciclo invernale. “Siamo sempre alla ricerca di nuove varietà, adatte alla serra tecnologica
e al ciclo lungo, in grado di soddisfare il palato del consumatore finale”, ci spiega Mattia Gandini. “Collaboriamo da molti anni con le migliori aziende sementiere per testare le migliori propo ste varietali e monitoriamo costantemente le tendenze a livello di consumo, mercato per mercato Negli ultimi due anni abbiamo notato un interesse crescente per i pomodori tipologia costoluto e San Marzano: per questo le nuove serre sono interamente dedicate a questi pomodori a bacca medio-grande”.
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Cosmic Crisp, ecco perché è la mela «game changer»
Qualità organolettiche eccezionali per 12 mesi l’anno Eugenio Felice Cosmic Crisp è una delle nuove mele più promettenti. È succosa, croccante e aromatica al palato, si presenta di un bel colore rosso intenso con lenticelle gialle. È stata sviluppata dalla Washington State University ed è un incrocio tra Enterprise e Honey Crisp. In Europa viene prodotta so lo in Alto Adige, da VOG e VIP, e nel 2024 il raccolto sarà di 40 mila tonnellate Cosa la distingue dalle altre mele? Si presta alla lunga conservazione, quindi potrà essere disponibile tutto l’anno
Si è svolto l’8 febbraio 2024 a Berlino, nei giorni della fiera Fruit Logistica, un incontro con la stampa specializzata dove la protagonista è stata Cosmic Crisp Parliamo di una mela che è stata definita “ game changer”. Come mai è presto detto: buona - il marketing punta sul “piacere celestiale”, di bell’aspetto, si conserva perfettamente per 12 mesi, quindi la si può trovare tutto l’anno sugli scaffali, di origine italiana Anzi, coltivata in Italia, come piace dire alla grande distribuzione. Ma coltivata dove? In Alto Adige, perché i consorzi VOG di Terlano e VIP di Laces / Val Venosta sono gli unici in Europa a detenere i diritti per produrre e commercializzare questa mela di n u o v a g e n e r a z i o n e , s v i l u p p a t a
dalla Washington State University incrociando le varietà Enterprise e Honey Crisp, sconosciute peraltro da questa parte dell’Atlantico ai non addetti ai lavori. Non le avete ancora assaggiate? Beh, ci sta, non si trovano ovunque e la produzione non è ancora al massimo del suo potenziale Nel 2023 sono state raccolte 14 mila tonnellate in provincia di Bolzano, ma già quest’anno il raccolto è previsto in 40 mila tonnellate grazie ai nuovi impianti che andranno in piena produzione. VOG e VIP ci credono molto: Cosmic Crisp non è la classica mela da ospedale, è una mela che ha tutte le caratteristiche per riaccendere l’amore nei consumatori nei confronti di quello che è ancora, assieme alla banana, il frutto più consumato d’Europa. L’ennesima nuova varietà che arriva sul mercato? Macché, basta con questa narrazione perdente:
Con l’arrivo della bella stagione la mongolfiera Cosmic Crisp torna a volare sui cieli d’Europa
Il prossimo appuntamento sarà l’European Balloon Festival 2024, uno dei principali festival internazionali europei in programma a Igualada, nei pressi di Barcellona, dal 10 al 14 luglio
Con la mela Cosmic Crisp V OG e VIP puntano a conquistare nuove fasce di consumatori
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Cosmic Crisp è una mela che si spinge oltre, capace di cambiare le car te in tavola per la sua identità di marca for temente distintiva. Unicità che si rispecchia nelle iniziative di marketing, che avvicinano i consumatori di questa mela al cielo e alle sue meraviglie ”
H a n n e s Ta u b e r ( r e s p o n s a b i l e m a r ke t i n g V O G )
questa è una gran mela, siamo sui livelli di envy (sì, si scrive con la “ e ” iniziale minuscola), una straordinaria opportunità per la distribuzione italiana per aumentare le performance del reparto ortofrutta e la battuta dello scontrino.
“Se in questa campagna avremo u n c r e s c e n d o i n p r i m a v e r a e d estate, il nostro obiettivo a mediolungo termine è che questa eccezionale mela accompagni i consumatori per 12 mesi all’anno - ha commentato Klaus Hölzl, responsabile vendite di VOG. Grazie a una conservabilità eccellente e a un profilo di gusto e aromi straordinario, Cosmic Crisp ha le ali giuste per volare sotto qualsiasi cielo europeo ”
“ L e a s p e t t a t i v e s o n o e c c e l l e n t i , perché la croccantezza, la succosità e la ricchezza di aromi di Cosmic Crisp la rendono una proposta unica per la categoria - ha sottolineato Benjamin Laimer, responsabile marketing di VIP, nel corso dell’evento di Berlino dell’8 febbraioAccompagnando i consumatori e i clienti alla scoperta del suo piacere celestiale, siamo assolutamente certi che la nuova campagna sarà un successo ”
Da febbraio è online il nuovo profilo Instagram, inoltre hanno preso il via le attività di PR e di in-store promotion. Da aprile, poi, è tornato sulle televisioni italiane lo spot televisivo. Ma la grande novità del 2024 è il roadshow che arricchisce
alcune delle città dei Paesi dove Cosmic Crisp è commercializzatain particolare Italia, Germania e Spagna - con esperienze “celestiali” dove i consumatori possono vivere lo stile di questa mela da location perfette per ammirare il cielo “Cosmic Crisp è una mela che si spinge oltre, capace di cambiare le carte in tavola per la sua identità di marca fortemente distintivaha spiegato Hannes Tauber, responsabile marketing di VOGQuesta unicità si rispecchia nelle iniziative di marketing, che avvicinano i consumatori al piacere celestiale di questa mela, legandola al cielo e alle sue meraviglie”.
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Il percorso previsto ha una durata minima di 4 anni, durante i quali il Consorzio Melinda e i suoi partner lavoreranno con un gruppo selezionato di aziende agricole sull’implementazione in campo delle pratiche rigenerative. Grazie alla piattaforma xFarm, sarà possibile raccogliere ed elaborare un grande quantitativo di dati, che permetteranno di monitorare nel tempo gli e f f e t t i e c o n o m i c i , a g r o n o m i c i e ambientali, con l’obiettivo di affinare le tecniche, facendo crescere l’efficienza e riducendo lo spreco di risorse e i relativi costi. In questo modo, sarà possibile arrivare a una validazione delle pratiche impiegate e alla redazione finale di un protocollo per le aziende agricole L’agricoltura rigenerativa si fonda sull’uso di pratiche di coltivazione finalizzate alla tutela e al recupero della salute del suolo. Questo approccio consente di ripristinare la fertilità del terreno, che può così fornire un insieme di servizi ecosistemici di cui possono beneficiare tanto l’ambiente quanto l’agricoltore Le tecniche agricole di rigenerazione, inoltre, favoriscono la capacità di sequestro di carbonio da parte del suolo, con conseguente mitigazione delle emissioni climalteranti.
“Grazie all’impiego di un sistema di monitoraggio elaborato da xFarm insieme a dss+, e con il supporto di un gruppo di agronomi specializzati, valuteremo ogni anno l’andamento delle pratiche agricole adottate analizzando i dati di sostenibilità, i costi e i benefici ottenuti”,
Melinda e xFarm Technologies insieme per un’agricoltura rigenerativa
Irene Forte
Implementare pratiche rigenerative per garantire una maggiore resilienza delle aziende agricole ai cambiamenti climatici, determinando ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale ed economica. È questo l’obiettivo del progetto pluriennale lanciato da Melinda insieme a xFarm Technologies, leader nella digitalizzazione del settore agroalimentare, e a dss+ che forn i s c e c o n s u l e n z a s p e c i a l i z z a t a s u l l a s o s t e n i b i l i t à e , nello specifico, nel campo dell’agricoltura rigenerativa
spiega Jasmine Chini, esperta della divisione ricerca e sviluppo di M e l i n d a . “ L ’ o b i e t t i v o p r i n c i p a l e consiste nell’elaborazione di un protocollo che permetta di ottenere una riduzione dell’impatto ambientale associato alla produzione agricola, permettendo allo stesso tempo di ottenere rese adeguate e di preservare quindi la sostenibilità economica dell’attività agricola”. Le imprese avranno un ruolo
chiave nell’ambito del progetto grazie al coinvolgimento diretto degli agricoltori. Il programma prevede diversi momenti di confronto tra operatori ed esperti, con iniziative di formazione e valutazione delle pratiche in atto o già testate Particolarmente importanti, inoltre, le operazioni di campionamento e analisi del suolo, che consentiranno il monitoraggio e la validazione finale delle tecniche utilizzate
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Applepairing: con le mele più gusto e benessere a tavola
Un nuovo ruolo a tavola per rilanciare i consumi delle mele Eugenio Felice
Applepairing è il progetto sviluppato da VIP in collaborazione con la dottoressa specializzata in nutrizione antiaging e medicina culinaria Chiara Manzi. Il progetto mostra come la mela, un frutto democratico, sia in grado di far esplodere le proprietà nutrizionali benefiche degli ingredienti a cui si abbina, esaltando allo stesso tempo il gusto del piatto messo in tavola. Benjamin Laimer: “Il mondo se nsoriale che vive dentro la mela è così vasto da funzionare con tantissimi abbinamenti”
Il 23 febbraio a Bologna, nella cornice del ristorante Libra Antiaging Italian Food, si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto Applepairing sviluppato da VIP in collaborazione con Chiara Manzi, dottoressa specializzata in nutrizione antiaging e medicina culinaria
Il nuovo progetto si inserisce nel percorso sensoriale intrapreso da VIP, andando sempre più a fondo nel mondo della mela e mostrando come questo frutto faccia esplodere le proprietà nutrizionali benefiche degli ingredienti a cui si abbina
“L’evento di oggi è stato realizzato a tre anni esatti dalla conferenza stampa di lancio del progetto La Saporeria, che può essere considerato il punto di partenza del viaggio che ci ha portati qui”, ha spiegato Benjamin Laimer, responsabile marketing VIP.
Il 23 febbraio 2021, infatti, il lancio della Saporeria di VIP aveva cambiato l’approccio del consumatore nei confronti della mela, guidandolo a sceglierla non in base a colore, prezzo o abitudine, ma, finalmente, in base al sapore. “Con
La Saporeria, VIP offre un viaggio sensoriale dentro i sapori e gli aromi, fino a 300 diversi, delle varietà, trasformando la buona abitudine di consumare mele in una vera e propria degustazione”, aveva dichiarato in quella occasione Laimer.
Il nuovo progetto di foodpairing di VIP si inserisce nel solco tracciato dai precedenti step e ne è la naturale prosecuzione Se La Saporeria infatti segnava un primo cambio di passo, offrendo uno strumento per una nuova e più appropriata percezione della mela, Applepairing segna una nuova evoluzione, concentrandosi sugli straordinari abbinamenti tra le proprietà delle mele Val Venosta e i cibi più amati
In collaborazione con la dottoressa Manzi, sono state create sei ricette ad hoc a base di mele Val Venosta che mostrano, da un lato, come l’abbinamento tra la mela ed un altro ingrediente sia in grado
L’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta viene fondata nel 1990, riunisce sette cooperative e 1.460 frutticoltori (1 170 a produzione integrata, 290 a produzione bio), con 5 200 ettari di terreno per 320 mila tonnellate di mele raccolte mediamente ogni anno Nella foto una delle ricette del progetto Applepairing create da Chiara Manzi
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tizie su cibi “alla moda” a cui vengono attribuite facoltà miracolose, non ci si deve stancare di ripeterlo
di fare esplodere una data proprietà nutrizionale benefica e, dall’altro, come la mela permetta di sostituire altri ingredienti meno salutari senza penalizzare in alcun modo il gusto.
Che la mela sia un superfood, ovvero un alimento a basso contenuto calorico e ricchissimo di prop r i e t à n u t r i z i o n a l i b e n e f i c h e , è ormai assodato e comprovato da numerosi studi, ma in un mondo costantemente bombardato da no-
A rendere la mela ancora più speciale concorre poi il suo essere un “superfood democratico”. La mela, infatti, si abbina con moltissimi altri alimenti: il gran numero di varietà in cui questo frutto si presenta lo rende perfetto per l’abbinamento a un’incredibile molteplicità di cibi dolci e salati
“Il mondo sensoriale che vive dentro la mela è così vasto da permettere di funzionare con tantissimi a b b i n a m e n t i , p r e c i s a B e n j a m i n
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In collaborazione con la dottoressa Chiara Manzi sono state create ricette ad hoc a base di mele Val Ve n o s t a c h e m o s t r a n o c o m e l ’ a b b i n a m e n t o t r a l a m e l a e u n a l t r o i n g r e d i e n t e s i a i n g r a d o d i f a r e esplodere una data proprietà nutrizionale benefica e s a l t a n d o a l l o s t e s s o t e m p o i l g u s t o d e l p i a t t o .
Laimer, che aggiunge: “Per trovare la mela più giusta per una data preparazione in cucina possono venire in aiuto le varie iniziative svil u p p a t e d a VIP n e l l ’ a m b i t o d e l category management, che hanno portato a una classificazione delle mele in base al loro sapore, codificandone la complessità”. In occasione dell’evento di lancio di Bologna è stata sviluppata una brochure, disponibile in formato stampato e online Per ognuno dei piatti sviluppati da Chiara Manzi, che coprono tutte le portate di un menù, oltre alla foto della ricetta finita è stata realizzata una foto artistica dei due prodotti principali della preparazione, per una massima attenzione anche all’aspetto grafico Le sei ricette sono esempi di un universo culinario molto più vasto: “L’approccio dell’Applepairing può essere applicato a una grande varietà di piatti”, conclude Benjamin Laimer.
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Si chiama Nama il pomodoro cuore di bue italiano “nato maturo”
Eraldo Fogliati (foto sotto): “Con Nama riscopriamo il sapore dei pomodori di una volta”
Eugenio Felice
L’azienda torinese Fogliati ha presentato alla fiera Fruit Logistica il suo ultimo progetto: si chiama Nama ed è un pomodoro cuore di bue dalle eccellenti qualità organolettiche, “nato maturo” - da cui il nome - con colore intenso, gusto deciso, pezzature omogenee e, cosa non trascurabile, 100% italiano, grazie a una rete di produttori in diverse regioni Il responsabile del progetto è Stefano Landolfi: “Il pomodoro Nama sarà disponibile 9 mesi all’anno, con l’obiettivo di arrivare presto a 12”
“Ma come? Non nasce sulla pianta verde e acerbo?”, si chiede con una punta di ironia un operatore di passaggio davanti allo stand di Fogliati nella Hall 2.2 di Fruit Logistica, la più grande fiera mondiale del settore ortofrutta svoltasi a Berlino dal 7 al 9 febbraio scorsi Uno stand di grande impatto, dominato da un bel rosso acceso, interamente dedicato al nuovo progetto Nama, un pomodoro cuore di bue, di una varietà in esclusiva di un’importante azienda sementiera, con qualità garantita, senza picciolo e disponibilità per 9 mesi all’anno - sono esclusi in questa prima fase marzo, aprile e settembre - con l’obiettivo di arrivare a 12, quindi una disponibilità continuativa, con filiera 100% italiana, aspetto rilevante considerando gli attuali desiderata dei consumatori. Ovviamente non nasce sulla pianta di quel colore intenso e già maturo, ma è la promessa, per il consumatore finale, di trovarlo in perfetto stato di maturazione sugli scaffali della grande distribuzione o dal fruttivendolo, come ci ha spiegato il responsabile del progetto,
Stefano Landolfi Al pomodoro Nama, che si distingue anche per una shelf life elevata, è dedicato un sito web ed è chiara l’intenzione di fare marca in un segmento di mercato - in crescita da anni - che ne è ancora privo e quindi con un buon potenziale di sviluppo Lo abbiamo a s s a g g i a t o , c o n d i v e r s i a b b i n amenti, in un evento organizzato a Fruit Logistica, nella Hall 4 2, e diretto da Eraldo Fogliati, patron della Fogliati, storica azienda di
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Con Nama l’eccellenza italiana si presenta con un nuovo standard di freschezza. Una varietà esclusiva di pomodoro, che ci ripor ta il gusto autentico del Mediterraneo, il gusto di una volta. La maturazione si traduce in una colorazione intensa e appetitosa ” Eraldo Fogliati (titolare della Fogliati Sas di Torino)
Torino, e possiamo confermare che è un pomodoro di alta qualità organolettica oltre che molto bello da vedere, sia per la forma che per il colore. Alla presentazione, svoltasi giovedì 8 febbraio, hanno partecipato alcuni dei produttori di diverse regioni italiane, a rimarcare l’origine made in Italy La qualità di Nama è garantita, peraltro, da un disciplinare di produzione e dal lavoro di un team di agronomi guidato da Francesco Furnari.
“Con Nama l‘eccellenza italiana si presenta con un nuovo standard di freschezza”, ha dichiarato Eraldo Fogliati “Questa varietà di pomo-
doro non solo porta sui banchi di vendita il gusto autentico del Mediterraneo, ma introduce anche caratteristiche interessanti che promettono di stupire gli appassionat i e g l i e s p e r t i d e l s e t t o r e S i distingue per la sua maturazione, che si traduce in una colorazione intensa e appetitosa Ciò non è solo un piacere per gli occhi, ma assicura anche il sapore dei pomodori di una volta. Questo aspetto è importante, perché se è vero che molti consumatori comprano con
gli occhi, è vero anche che riacquistano quando trovano il gusto, quando il palato viene soddisfatto. Nama - ha sottolineato Eraldo Fogliati - è un vero e proprio ambasciatore della qualità italiana nel mondo, rosso, polposo e passionale, come coloro che lo hanno coltivato La coltivazione avviene seguendo pratiche sostenibili, per garantire un prodotto di alta qualità che rispetta l’ambiente e le comunità”. Un progetto ambizioso e concreto per Fogliati con un brand tutto nuovo che va ad affiancarsi a Trifoglio.
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Banane, la Gdo è sostenibile con questi prezzi?
La banana è il frutto più consumato in Europa
Eugenio Felice
“Le banane sono vendute a prezzi troppo bassi. I supermercati devono affrontare la realtà”. Questo il titolo di The Grocer, che riprende diversi interventi del World Banana Forum di Roma del 12 e 13 marzo. I prezzi al consumo, e di conseguenza i prezzi pagati per scatola ai produttori di banane, non sono affatto sostenibili, essendo incapaci di dare la giusta remunerazione alle produzioni rispettose dell’ambiente e delle comunità. Per troppo tempo la Gdo ha comunicato solo il prezzo
tra parte del mondo costino al supermercato meno di un caffè al bar bevuto di fretta al bancone?
Anche nel periodo pasquale non sono mancati in televisione gli spot dei supermercati con le loro ammiccanti offerte sulle banane Ad esempio quella di Aldi, con un kilo di banane a 0,85 euro e un ben evidenziato sconto del 38%. Oppure quella di Eurospin, il discount leader in Italia, che nel volantino indica un kilo di banane a 0,99 euro (lo sconto in questo caso non è quantificato) Non che le insegne tradizionali facciano diversamente Del resto la banana è il frutto più consumato in Europa ed è disponibile tutto l’anno, in un ’unica v a r i e t à , l a C a v e n d i s h , g e n e r a lmente di origine Centro America. L’Ecuador è infatti il primo esportatore mondiale Ma è normale che cinque banane provenienti dall’al-
Come possono questi frutti pagati così poco essere sostenibili e quindi salvaguardare l’ambiente in cui vengono coltivati e tutelare le comunità che si occupano della loro produzione? Di queste questioni si è parlato al World Banana Forum che si è svolto a Roma, nel quartier generale della FAO, il 12 e 13 marzo scorsi. Sono temi che ormai bisogna affrontare e bisogna farlo s u b i t o , a n c h e c o n s i d e r a n d o g l i standard più rigorosi che sono stati recentemente introdotti dall’Unione Europa in merito alla redazione della relazione sulla sostenibilità. Dichiarare che si è sostenibili non è più sufficiente. Ci vogliono i fatti. Ci vuole la trasparenza e la coerenza. E i prezzi di vendita dicono tutt’altro. Lo stesso discorso vale per l’ananas, altro frutto
“La sostenibilità è tutelata dal prezzo di acquisto e non dal prezzo casse Un sottocosto di tal fatta dovrebbe essere palesemente dichiarato per non generare falsi miti sui costi dell’ortofrutta, ma nulla di più Non si possono tacciare a priori di insostenibilità le attività di puro investimento di margine adottate dalla Gdo”, Giancarlo Amitrano, resp acq ortofrutta Cedi Gros
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La catena tedesca Kaufland dal 4 al 10 aprile ha proposto le banane provenienti da Ecuador e Colombia a un prezzo promo di 89 cent al kg “Queste pratiche sottocosto ignorano gli sforzi di una filiera sostenibile e non prendono in considerazione il ruolo dei supermercati e dei discount in una responsabilità condivisa: i retailer devono contribuire a informare adeguatamente i consumatori sugli sforzi che i produttori di banane intraprendono per portare loro un frutto sostenibile”, hanno accusato le corporazioni dei produttori ed esportatori di banane del Sudamerica
svilito per non dire “preda to” a livello di prezzo dalla GDO
La questione ormai è sotto l’attenzione dell’opinione pubblica È del 1 aprile l’articolo del news magazine inglese The Grocer che titola: “Le banane vengono vendute a un prezzo troppo basso. I supermercati devono affrontare la realtà”. Un titolo che non ci gira tanto intorno. Nell’articolo, rivolto al grande pubblico, si mette subito il dito nella piaga: “I prezzi pagati ai fornitori devono aumentare e l’era dei prezzi super economici delle banane per i consumatori deve volgere al termine. I prezzi al consumo, e di conseguenza i prezzi pagati per scatola ai produttori di banane, non sono affatto sostenibili Le cose de-
vono cambiare e chi acquista banane dovrà farsene una ragione” Del resto sono aumentati i costi di trasporto e le produzioni sono in difficoltà per il cambiamento climatico e malattie come il fungo TR4.
Come ha sottolineato al World Banana Forum il ceo di una società di marketing nordamericana, nel 1980 arance e banane avevano più o meno lo stesso prezzo per libbra (una libbra equivale a 454 grammi). Oggi, i prezzi al dettaglio delle banane negli Stati Uniti sono poco più che raddoppiati, mentre i
prezzi delle arance sono più che quadruplicati. Se i prezzi delle banane avessero seguito lo stesso percorso inflazionistico, sarebbero vendute a 1,26 dollari la libbra Invece, erano 0,61 dollari la libbra nel gennaio 2024, poco meno della metà. “E come sappiamo - scrive The Grocer - le banane nel Regno Unito sono molto più economiche adesso rispetto a quando le catene di supermercati entrarono in modalità guerra dei prezzi oltre 20 anni fa”
“L’idea economica di vendere le banane a un prezzo troppo bassosottolinea The Grocer - non ha senso. I coltivatori sono schiacciati tra le richieste di standard sociali e ambientali sempre più elevati da un lato, e i prezzi che non riflettono i costi di una produzione sostenibile dall’altro Questa dinamica, se mantenuta, finirà per far crollare l’intero commercio delle banane ” . Un salario dignitoso per i lavoratori è solo uno dei costi della produzione sostenibile che l’attuale modello di prezzo non copre Se si vuole che i sistemi di produzione delle banane diventino resilienti al clima e alle malattie e non tossici per le persone e l’ambiente, i produttori devono essere messi in grado di investire nella sperimentazione di diverse varietà e sistemi di produzione, come metodi di coltivazione green e rigenerativi L’unico studio serio sui “prezzi reali” colloca il costo reale delle banane, compresi i costi sociali e ambientali non pagati, tra il 50% e il 100% di quanto viene attualmente
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Per troppi anni i supermercati hanno comunicato ai consumatori solo il prezzo delle banane. Non è più possibile rispondere alle richieste dei consumatori di commercio equo, salari dignitosi e agricoltura sostenibile tenendo i prezzi di acquisto così bassi ”
Alistair Smith (coord. internazionale Banana Link)
pagato ai grandi coltivatori convenzionali. Alcuni gruppi distributivi stanno ascoltando e aprendo la strada A seguito delle pressioni negative sulla fissazione dei prezzi, Aldi ha abbandonato il sistema basato sulle gare d’appalto e ha messo in atto un nuovo approccio, con la collaborazione tra i team di acquisto e sostenibilità e il coinvolgimento dei partner. Ciò include un impegno a lungo termine nelle relazioni di acquisto Anche Tesco e più recentemente Sainsbury ’ s hanno sviluppato rapporti a lungo termine con i produttori. Sul fronte prezzi, è notizia di fine marzo che Trader Joe’s negli Usa ha deciso di alzare del 21% i prezzi delle banane dopo oltre 20 anni Sì, avete capito bene: da un ventennio il gruppo distributivo che fa capo ad Aldi Nord vendeva le banane a 19 centesimi di dollari al pezzo.
Come alcuni operatori della GDO hanno osservato, bisogna distinguere il prezzo continuativo da quello delle promozioni, che presuppongono un prezzo di vendita più basso di quello di acquisto La promozione è un investimento dell’insegna, una forma di pubblicità. Fatto sta che anche i prezzi continuativi dovrebbero aumentare e muoversi verso i 2 euro al chilo. E i consumatori come reagiranno? Va bene spendere 1,20 euro al bar per un caffè ma non va bene spendere 30 cent per una banana? Alistair Smith, coordinatore internazionale di Banana Link, ha sottolineato a The Grocer il ruolo dei su-
permercati nell’educare i consumatori, che devono essere preparati a prezzi più alti per il loro frutto preferito. “Per troppo tempo - scrive Smith - nella maggior parte dei Paesi europei i supermercati hanno comunicato ai consumatori solo il prezzo delle banane Non dovreb-
be più essere possibile rispondere alle richieste dei consumatori di commercio equo, salari dignitosi e agricoltura sostenibile mantenendo i prezzi di acquisto così bassi e senza dire nulla su tutte le altre questioni” Vanno cambiati i prezzi, insomma, ma va cambiata anche la comunicazione al consumatore finale.
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Pesca Verona
IG P: l a G d o c i c r e d e , e i produttori?
Il rilancio della Pesca di Verona IGP passa dai produttori Eugenio Felice
La Pesca di Verona IGP ha le carte in regola per tornare protagonista sui mercati, a patto che ci sia una massa critica, un ampio calendario di offerta e che la qualità venga rispettata. A dare queste indicazioni è la stessa grande distribuzione durante il convegno che si è svolto lo scorso 15 marzo a Bussolengo (VR). Il test svolto la scorsa estate ha dato risultati straordinari, anche in termini di liquidazioni agli agricoltori, come testimoniato dal Gruppo Rossetto e dalla produttrice Desirè Faccio
Produttori certificatevi, il tempo del fare è questo, avete una grande opportunità per valorizzare la produzione, un ’opportunità che forse non tornerà più perché le condizioni favorevoli sono adesso. Il tempo stringe: la domanda di certificazione va fatta entro il prossimo 30 aprile È questo l’appello e l’invito che scaturisce dal convegno “Pesca di Verona IGP, un valore per il territorio: il tempo del fare”, che si è svolto lo scorso 15 marzo a Bussolengo, in provincia di Verona. Un appello che non viene da qualche associazione di categoria, ma direttamente dalla distribuzione organizzata - nello specifico Rossetto e Migross - che, come è stato spiegato durante l’evento, ha tutto l’interesse a mettere sui banchi di vendita un prodotto con certificato di origine, perché è il consumatore a richiederlo, a patto che siano rispettati i requisiti della qualità, della massa critica e del calendario di offerta che, per le pesche e nettarine, dovrebbe essere di almeno 6-8 settimane.
IGP elemento di distintività. Le
pesche e nettarine hanno avuto un andamento stabile nel 2023 se paragonato al 2022, ma in rapporto a una dinamica di più lungo periodo le statistiche registrano un -27% per le pesche e un -18% per le nettarine rispetto a 5 anni fa “Siamo di fronte a uno scenario di medio periodo sfidante, per una categoria che vale ancora il 10% della spesa per ortofrutta in Italia”, ha dichiarato il direttore di SGMarketing Salvo Garipoli, che ha introdotto e moderato il convegno sulla Pesca di Verona IGP del 15 marzo
“ S e c o n d o l e u l t i m e i n d a g i n i d i Ipsos - ha continuato Garipoli - il consumatore oggi chiede tipicità e autenticità, origine nazionale e stagionalità, è interessato alle novità e ai brand, predilige prodotti che salvaguardino l’ambiente e le comunità, prodotti che apportino benessere Tutte caratteristiche che si ritrovano in una specialità territoriale come la Pesca di Verona IGP. Quindi è il tempo del fare: di
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l N 47 l MAGGIO 2024 PROVE DI RILANCIO LEGGI IL QRCODE! P E S C A V E R O N A I G P I L N O S T R O V I D E O 100
passare dalle parole ai fatti, perché l’attuale situazione favorevole potrebbe cambiare nel breve periodo”.
“Attenzione, perché rischiamo di perdere un ’ottima occasione - ha insistito Garipoli rivolgendosi ai produttori presenti in sala - Cosa fare allora? L’IGP è sicuramente un elemento fondamentale di caratterizzazione e distintività, con un effetto detonante a livello regionale, italiano ed estero. È un
bollino a tutela del consumatore europeo Ma l’IGP è solo un inizio e nessun percorso può iniziare da un bollino Bisogna lavorare su due fronti: organizzare le filiere e poi saperle comunicare, supportando la percezione del valore”.
Rossetto: un successo il test 2023. Al convegno di Bussolengo hanno partecipato anche due rappresentanti della GDO: Antonio Troiani, r e s p o n s a b i l e a c q u i s t i o r t o f r u t t a del Gruppo Alimentare Rossetto, e Stefano Mion, category manager ortofrutta di Migross e membro della famiglia Mion che è anche tra
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mese di campagna: 27 luglio - 28 agosto
2023 1 soddisfazione agricoltori
216 anno di test tonnellate vendute punto vendita: La Grande Mela
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colli al giorno
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i quattro soci di Eurospin Entrambi hanno sottolineato la volontà di sostenere la Pesca di Verona IGP, essendo il cliente stesso a preferire prodotti di origine locale e a chiederli, a patto però che siano rispettati alcuni requisiti ritenuti fondamentali: qualità organolettica, massa critica, calendario commerciale di almeno 6-8 settimane. In particolare, Antonio Troiani di Rossetto ha portato i numeri del test svolto la scorsa estate presso il centro commerciale La Grande Mela di Sona (VR), in collaborazione con La Grande Bellezza Italiana Dal 27 luglio al 28 agosto sono state vendute 26,8 tonnellate di Pesca di Verona IGP, equivalenti a 216 colli al giorno, un record per un singolo punto vendita. Per questo c’è l’intenzione per la campagna 2024 di ampliare la distribuzione della Pesca di Verona IGP an-
che ad altre province venete e alle vicine regioni di Lombardia ed Emilia-Romagna. Lo hanno ribadito sia Antonio Troiani che Stefano Mion
Bisogna aggiornare il disciplinare La Pesca di Verona ha ottenuto il riconoscimento IGP nel 2000. Nei 20 anni successivi la superficie dedicata a pesche e nettarine è calata drasticamente così come l’interesse per l’IGP, tanto che nel 2018, in assenza di adesioni da parte dei produttori il marchio è stato revocato. Nel 2021 è stato istituito il Gruppo di lavoro della Pesca di Verona e nel 2023 cinque produttori hanno deciso di certificarsi. L’obiettivo del 2024 è di arrivare al-
meno a una ventina di produttori certificati IGP. CSQA, che recentemente ha acquisito Checkfruit, è l’ente incaricato per i controlli “Il Veneto è leader in Italia per quanto riguarda le denominazioni di origine ed è la quarta regione per il valore generato dalle stesse”, ha spiegato Giovanni Mancinelli della Regione Veneto, intervenuto al convegno di Bussolengo (VR). “Il primo vero anno di prodotto certificato per la Pesca di Verona IGP è stato il 2011: c ’ erano 85 produttori e una sau di 250 ettari Solo 4 anni più tardi, nel 2015, i produttori erano 17 e la sau di soli 60 ettari. La priorità oggi è aggiornare il disciplinare, immutato da 14 anni, con l’inserimento di nuove varietà adatte alle zone di coltivazione, resistenti alle varie fisiopatie e resilienti ai cambiamenti climatici”
L’IGP non è burocrazia. L’ente incaricato dalla Regione Veneto per i controlli sull’IGP della Pesca di Verona è il CSQA “Su 326 denominazioni DOC e IGP il CSQA ne controlla 80, tra cui il Grana Padano, il Prosciutto di Parma, l’Aceto Balsamico di Modena, il Cioccolato di Modica”, ha dichiarato Nicola Conterno di CSQA, tra i relatori del convegno di Bussolengo (VR). Tra gli esempi citati c’è stato quello del Grana Padano, prima denominazione in Italia, dove tutti i produttori aderiscono e investono ogni anno almeno 50 milioni di euro in pubblicità.
“Da soli non si va da nessuna parte - ha sottolineato Conterno rivol-
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l i q u i d a z i o n i p r e m i a n t i p e r g l i a g r i c o l t o r i . L a r i p r oporremo nel 2 024, anche nelle province limitrofe ”
A n t o n i o Tr o i a n i ( r e s p . o r t o f r u t t a G r u p p o R o s s e t t o )
gendosi alla platea di produttoril’unione fa la forza e l’IGP rappresenta un elemento aggregante oltre a rappresentare un valore aggiunto, perché certifica alla distribuzione e al consumatore finale il rispetto di un disciplinare e quindi di regole comuni Abbiate fiducia nelle vostre capacità - ha aggiunto Conterno - perché la certificazione non è così difficile e soprattutto non è burocrazia ma è soddisfazione e porta a dei risultati, come ci hanno testimoniato i rappresentanti della GDO”
Un’opportunità da non perdere. Il confezionatore della Pesca di Verona IGP nel 2023 è stato La Grande
Bellezza Italiana “Nel 2023 c’è stata una rotazione sui banchi fantastica con dei numeri mai visti prima ” , ha dichiarato l’amministratore Leonardo Odorizzi. “Invito i produttori veronesi ad unirsi a questo progetto e a certificarsi L’IGP è come un passaporto, quel documento che ti identifica in un mercato globalizzato e che ci mette a disposizione l’Unione Europea, è un diritto di tutti per valorizzare le produzioni. A noi distributori gestire prodotto IGP facilita il ruolo e ci permette di avere un altro approccio
con la grande distribuzione, che ti vede come una filiera che si impegna a tutelare il territorio, il sociale e l’ambiente L’IGP in altre parole è un modo per farsi pagare un premium price, ovviamente con il presupposto della qualità in termini di prodotto e servizio, qualità che deve essere quella che si aspetta il mercato. Oggi l’IGP è un ’ opportunità eccezionale, da non perdere, come è stato detto stasera, perché non so se passerà soprattutto per la pesca di Verona che ha visto annate molto difficili, con cali produttivi importanti, però oggi è una nuova ripartenza”.
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dei Caprotti il tragico destino di alcuni fornitori
Il primo “supermarket” in Italia ha aperto il 27 novembre 1957 a Milano
Eugenio Felice
Le ossa dei Caprotti - Una storia italiana, è il libro di Giuseppe Caprotti che racconta gli ultimi due secoli d e l l a f a m i g l i a c h e h a r i v o l u z i o n a t o l e a b i t u d i n i d e g l i italiani. Tra le pagine del libro ci si imbatte in quella che viene definita una “lettera sconvolgente”, firmata da Salvatore Lotta, titolare negli anni Novanta della O r t o f r u t t i c o l a S a r d a , a z i e n d a f o r n i t r i c e d i E s s e l u n g a c h e , c o m e a l t r e , v e d r à i l s u o d e s t i n o i n t r e c c i a r s i i n modo tragico con le vicende personali dei Caprotti
“Il 22 aprile 2010 ricevo una lettera di un ex fornitore di Esselunga, Salvatore Lotta, titolare in Sardegna di un ’azienda agricola. Lotta, che quando ero in Esselunga non avevo mai incontrato, per diventare fornitore di prodotti con il marchio Naturama aveva effettuato ingenti investimenti”, scrive Giuseppe Caprotti, all’epoca dei fatti narrati amministratore delegato di Esselunga. “Le cose erano andate benissimo per sette anni, fino alla fine del 2003, quando Lotta aveva ormai 130 fra addetti e collaboratori e altre decine di agricoltori che, con una struttura a rete, producevano per Esselunga Poi, nei primi giorni del 2004, aveva incontrato Paolo De Gennis - allora braccio destro di Bernardo Caprottiche, in parole povere, gli chiese che intenzioni avesse con Esselunga […]. Se voleva salvare la sua azienda, e anzi migliorarla con un aumento di fatturato, scrive Salvatore Lotta nella sua lettera, doveva firmare delle carte e dire che due dirigenti gli avevano chiesto dei soldi”.
“I toni di Salvatore Lotta si fanno
drammatici”, scrive Giuseppe Caprotti. “Mi scesero le lacrime […]. Ci pensai un istante - riporta la lettera di Lotta - e risposi così: Sta scherzando? Come potrei vivere domani con tale rimorso?” “La sua azienda - è di nuovo Giuseppe Caprotti a scrivere - che si chiamava O r t o f r u t t i c o l a S a r d a , p r o d u c e v a però soltanto per Esselunga e Lotta era obbligato a tentare un compromesso, altrimenti avrebbe dovuto mandare tutti a casa Mi scrive di aver detto a De Gennis: “Le firmo che sono tiranni che ci tengono sulla corda e che ci chiedono sempre di più”. De Gennis però non ne vuole sapere di un ’ accusa così blanda, vuole di più, esige che i due vengano etichettati come ladri: “D’altronde lui sapeva dove doveva arrivare, io no! Io e la mia azienda eravamo una pedina sacrificabile”, osserva Lotta” “L’imprenditore in seguito - scrive Giuseppe Caprotti - perde una larga fetta degli ordini e lo scompen-
Giuseppe Caprotti, figlio di Bernardo e della prima moglie Giorgina, dopo la laurea in Storia alla Sorbona, ha lavorato nella grande distribuzione per più di 30 anni, con ruoli di alta responsabilità in Esselunga Oggi si dedica alla Fondazione Guido Venosta, che opera in progetti di ricerca scientifica, tutela della salute, solidarietà e promozione della cultura Non si può escludere un suo ritorno al mondo della grande distribuzione
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, i l braccio destro di Bernardo Caprotti. Mi disse che se volevo salvare la mia azienda e anzi migliorarla con un aumento di fatturato dovevo firmare delle carte e dire che due dirigenti mi avevano chiesto dei soldi ”
Salvatore Lotta (dir. comm.le O P Agr. Campidanese)
so finanziario che ne deriva travolge l’Ortofrutticola Sarda, portandola al fallimento In quella lettera che mi manda anni dopo, nel 2010, Lotta mi dice: “Non so perché le ho scritto, una persona normale cercherebbe di dimenticare invece io non riesco, mi sono innamorato di Esselunga in quel lontano mese di novembre del 1997 e ho ancora il cuore lacerato, do la colpa di tutto a una mentalità contorta di un padre contro un figlio (cosa per me inconcepibile), sono incazzato con me stesso perché avevo accettato di avere un unico cliente, ma ormai la mia rabbia va scemando, mi dispiace per lei che non possa abbracciare suo padre […]. Forza e coraggio, per me lei è Esselunga”
Strumento di vendetta “Nella busta che ricevo - aggiunge Giuseppe Caprotti - c’è anche la copia di un ’altra lettera, ch e qualche mese prima, nei giorni del Natale 2009, Lotta aveva mandato a mio padre Bernardo C’è scritto: “Nove soci, nove famiglie, senza più casa perché verrà pignorata dalle banche […] perdita di lavoro per decine di persone, debiti con i fornitori che a loro volta chiudono […] siamo stati uno strumento per i vostri comodi, le vostre vendette. Noi avevamo investito tutto per la sua azienda, ci fidavamo e abbiamo ipotecato la nostra vita e quella dei nostri figli, mentre lei ci ha messo alla porta”.
“Le affermazioni di Lotta mi inquietano - scrive ancora Giuseppe
Caprotti - perché confermano la mia sensazione di essere vittima di maldicenze create apposta per mettermi in cattiva luce Salvatore Lotta confermerà questa sua ricostruzione di fronte all’autorità giudiziaria, quando nel 2014 verrà sentito come testimone nell’ambi-
to dei procedimenti penali fra me e Bernardo. Nel verbale della sua audizione si legge tra l’altro che De Gennis “mi disse che potevo risolvere la mia situazione con Esselunga [ ] firmando uno scritto che mi fece vedere in copia e che avrei dovuto vergare a mano, di mio pugno, dove si diceva che i due funzionari mi avevano chiesto del denaro, quale tangente per poter continuare la mia collaborazione com-
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“ Non so perché le ho scritto, una persona normale cercherebbe di dimenticare invece io non riesco, mi sono innamorato di Esselunga in quel lontano 19 97 e ho ancora il cuore lacerato, do la colpa di tutto a una mentalità contor ta di un padre contro un figlio ” Salvatore Lotta (dir. comm.le O P Agr. Campidanese)
m e r c i a l e c o n l ’ a z i e n d a R i s p o s i subito che una cosa del genere non potevo farla perché era totalmente falsa e un passo del genere mi avrebbe creato seri problemi di carattere etico e morale”. Paolo De Gennis, ascoltato anche lui dagli inquirenti come persona informata dei fatti durante la stessa inchiesta della Procura di Milano, dirà di aver convocato Salvatore Lotta “ per chiedergli chiarimenti” e negherà di aver sottoposto a lui o ad altri fornitori “alcun documento precompilato da sottoscrivere”.
Una ferita ancora aperta “Esselunga era tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila il nostro unico cliente, che servivamo con il suo marchio Naturama, per noi un grande orgoglio. Pomodori, carciofi e altri prodotti ortofrutticoli di alta qualità”, ci spiega Salvatore
Lotta, che abbiamo raggiunto telefonicamente. “Dopo la visita di Paolo De Gennis e il mio rifiuto a firmare quelle carte, gli ordini di Esselunga sono stati prima sospesi per due settimane, poi grazie a un procedimento d’urgenza che abbiamo richiesto al Tribunale sono ripresi ma con volumi dimezzati e a prezzi più bassi rispetto a quelli del mercato. Intanto, prima di questa vicenda, avevamo fatto degli ingenti investimenti per ammodernare e ampliare lo stabilimento, esponendoci con le banche Questa situazione ci ha portato al dissesto finanziario”.
L’Ortofrutticola Sarda non esiste più dal 2008. Salvatore Lotta ha avuto la forza di riprendersi, ripar-
tendo da zero, e, come una fenice che risorge dalle ceneri, oggi è il direttore commerciale di OP Agricola Campidanese, la più importante organizzazione di produttori ortofrutticoli della Sardegna, fornitore di numerose insegne della grande distribuzione, sia in Italia che all’estero, con prodotti ortofrutticoli espressione del territorio
La ferita, però, fa fatica a rimarginarsi “Perché è dovuta succedere proprio a me questa cosa?”, si chiede ancora Salvatore Lotta. “Con l’uscita del libro mi sarei aspettato una chiamata da parte di Marina
C a p r o t t i , a t t u a l e p r e s i d e n t e d i Esselunga, per avere dei chiarimenti su quanto fosse successo Non è ancora accaduto, ma io sono qui, a disposizione, anzi sarei felice che lei potesse ascoltarmi”.
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OrtoRomi approda su Viva Rai2!, la nota trasmissione tv con ascolti record, che unisce egregiamente infotainment e varietà: OrtoRomi dà il buongiorno con i propri estratti di frutta e verdura, ideali da gustare a colazione, un delizioso e freschissimo invito ad iniziare la giornata con energia, benessere e buonumore. Nello specifico, OrtoRomi è on air dal 3 aprile al 10 maggio per 26 puntate della trasmissione, con uno share che si attesta intorno al 20% e un pubblico qualitativo e trasversale.
Per il periodo di durata dell’iniziativa, nel bar di Viva Rai2!, il famoso truck posizionato a fianco del glass box da dove viene condotta la trasmissione, è visibile il brand OrtoRomi ed è messa a disposizione dello staff del programma una selezione di estratti in bottiglietta da 250 ml per dissetare in modo sano, regalando a tutti la giusta carica, fin dal mattino. Sì, perché si tratta di prodotti particolarmente indicati nell’ambito di uno stile di vita attivo e salutistico, in quanto interamente naturali, preparati con sola frutta e verdura, di cui mantengono inalterate le proprietà organolettiche.
F R U T MA C , N U O V E S O
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Frutmac, fornitore completo di imballaggi per prodotti freschi con sede a Nalles (BZ), ha ampliato la sua gamma con importanti innovazioni. L’azienda offre una soluzione completa per la sigillatura top-seal, adatta sia per vassoi di cartone che di
“Negli ultimi anni abbiamo intrapreso una strategia di comunicazione volta all’esplorazione di nuovi format e linguaggi e l’approccio è stato premiante. Siamo orgogliosi di portare gli estratti OrtoRomi in una trasmissione innovativa e di successo come Viva Rai2! Siamo certi sarà un’occasione per dare grande visibilità al nostro prodotto di punta, gli estratti”, dichiara Martina Boromello, responsabile marketing OrtoRomi.
plastica. L’offerta include le macchine sigillatrici e un nuovo tipo di vassoio appena sviluppato. Inoltre, la collaudata Blitzmatic è stata ottimizzata e arricchita con una nuova variante di coperchio “flat”, che prevede l’applicazione di un coperchio piatto dall’alto sul vassoio, facilitando il riempimento con frutta e verdura di varie forme e dimensioni, con risparmio sui costi dei materiali fino al 15%.
Altra innovazione di Frutmac è un vassoio di cartone ottagonale che, grazie alla sua forma, può essere sigillato con gli stessi strumenti usati per i vassoi di plastica. Il vassoio è disponibile in diverse fibre di carta, permettendo un adattamento su misura alle esigenze di ogni cliente. La nuova onda “SlimFit” garantisce maggiore stabilità e miglior capacità di sigillatura. Una tecnica di incollaggio speciale permette anche la stampa sulla parte esterna del vassoio. Per i vassoi di plastica, Frutmac si affida a innovativi vassoi in R-PET riciclato, completamente riciclabili. Tali vassoi offrono possibilità illimitate in termini di forma, altezza e personalizzazione. Inoltre, Frutmac distribuisce esclusivamente per il mercato italiano le macchine sigillatrici tecnologicamente avanzate di PA (Packaging Automation). Queste macchine permettono di sigillare diversi tipi di vassoi con lo stesso utensile.
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Con lo stacco dei primi frutti all’inizio di aprile è cominciata, in Sicilia, la campagna del melone retato: una partenza in anticipo rispetto alla tempistica consueta, per effetto delle temperature più elevate - e dunque più favorevoli alla maturazione - registrate fra marzo e aprile. Dopo un raccolto 2023 contrassegnato da continui alti e bassi, le aspettative per quest’annata sono alte e prevale un cauto ottimismo: a fare il punto - dalle campagne di Licata (Ag), terra particolarmente vocata per questa coltura - è Vincenzo Di Pasquale, che a Delia (Cl) gestisce, assieme al fratello Angelo, la storica azienda nota per il brand Donnalia.
“Il nostro melone retato a polpa rossa, caratterizzato da una pianta robusta e molto produttiva, si presenta quest’anno con una buona consistenza interna e un grado Brix compreso fra 15° e 18°: indicatore, quest’ultimo, di ottima qualità e dolcezza – spiega Di Pasquale -. I volumi, però, sono previsti in calo di circa il 20% rispetto al raccolto medio: colpa delle condizioni meteo non sempre propizie in fase di allegagione”.
Era il 1924 quando a Massa Lombarda apparvero le prime calibratrici firmate Dalle Vacche. È in questa storica azienda, attraverso l’integrazione di nuove esperienze imprenditoriali, che affonda le sue radici Unitec, che si caratterizza da subito per lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie
“Andremo avanti con la campagna fino alla fine di giugnoprosegue Di Pasquale -. Vendiamo il nostro prodotto per una quota dell’80% in Italia e per il 20% all’estero, principalmente in Francia e Germania. Sebbene il mercato sia composto sia dal canale tradizionale (grossisti e dettaglianti ortofrutticoli) che dalla Gdo, siamo consapevoli che il melone è valorizzato maggiormente attraverso il canale tradizionale, grazie ai tanti clienti storici e fruttivendoli abituati a consigliare il nostro prodotto al consumatore”. (m.d.f.)
non distruttive per la selezione della qualità dell’ortofrutta, con l’obiettivo di dare risposte concrete per far fronte a esigenze reali delle imprese ortofrutticole. Da qui, la mission aziendale ben esplicitata nel pay off: “we work for your results”, che indica la forte connessione dell’azienda con le esigenze dei clienti, mettendo in campo tutte le conoscenze disponibili e ricercando quelle mancanti per far progredire il mercato.
100 anni di incessante innovazione nella selezione e classificazione della qualità interna ed esterna dell’ortofrutta e in tutte le altre fasi della lavorazione nelle centrali ortofrutticole, ideando incessantemente le più moderne tecnologie per lo sviluppo di soluzioni esclusive Unitec. Sono già oltre 50 le specie ortofrutticole su cui Unitec si è cimentata con successo e si sta già preparando per affrontare le prossime sfide, forte del know-how maturato nel tempo. A Fruit Logistica 2024 l’azienda presieduta da Angelo Benedetti ha presentato alcune delle sue ultime soluzioni per classificare in modo sempre più accurato la frutta. Ne è un esempio Uni-cal 200 Cherry Vision 3.5 Ai che sfrutta l’intelligenza artificiale. In evidenza anche le soluzioni di robotica, come Uni Smart Pal Robot per una pallettizzazione automatica ad alta efficienza.
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C CO N L LA V VI V ACI T À D ELLA S SU A L LI NEA E SO TI C A
Dole Italia, azienda leader nella produzione e distribuzione di frutta fresca di qualità premium, integra con nuovi soggetti le sue attività outdoor. Ad affiancare la nota comunicazione “Il sole anche quando non c’è” è un design pulito e dallo stile accattivante, dedicato alla nuova linea esotica recentemente lanciata. Partendo dalla Capitale e dal capoluogo meneghino, i mezzi pubblici delle principali città italiane saranno decorati anche con avocado, mango e papaya, che rappresentano solo alcune delle nuove referenze. A partire dal mese di aprile, i tre frutti esotici “si fanno strada” con un pattern giocoso e dai colori brillanti, accompagnando i cittadini nella routine quotidiana e regalando loro un’esperienza visiva gioiosa. I nuovi “volti” tingono i manifesti di pubblicità dinamica dell’intera rete autofilotranviaria di Milano, Roma, Firenze e Bologna e “abbigliano” completamente una serie di tram e pullman pronti a sfilare nelle principali vie di Milano e Roma.
Mediante l’iniziativa, Dole Italia si rivolge al grande pubblico e ai propri consumatori per promuovere e ispirare il consumo
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Anche nel 2024 Antonio Ruggiero è Prodotto dell’Anno. A vantare il riconoscimento e fregiarsi del logo Eletto Prodotto dell’Anno questa volta sono patate e cipolle Ruggiero “residuo zero”, selezionate da 12 mila consumatori italiani e pre-
di frutta esotica, spuntino ideale da gustare in qualunque momento della giornata, in casa e on-the-go, e ottimo ingrediente per creare ricette originali. Oltre a essere deliziosi, questi frutti sono ricchi di nutrienti importanti per l’organismo quali acqua, fibre, vitamine e sali minerali, tali da diventare protagonisti nell’alimentazione di chi ha cura del propriobenessere in modo naturale e segue uno stile di vita equilibrato.
miate per qualità, affidabilità e innovazione di prodotto. Questo premio all’innovazione valorizza i prodotti e ne amplifica la visibilità in comunicazione e sul punto vendita, assicurandogli forza e impatto a scaffale; l’85% dei consumatori si fida infatti del logo Prodotto dell’Anno, simbolo conosciuto da oltre 30 anni e presente in 40 Paesi del mondo.
“È una soddisfazione per noi ricevere per il secondo anno consecutivo questo importante riconoscimento, ringraziamo tutte le persone che hanno votato e scelto il nostro brand. Questo premio - fa sapere la Antonio Ruggiero Spa in una nota - è la conferma che il percorso di valorizzazione intrapreso in questi anni è corretto e soddisfa l’esigenza principale del responsabile acquisti, ovvero quella di scegliere per se stesso e per la propria famiglia cibo certificato, buono e genuino, proveniente da un’agricoltura responsabile che unisce i valori di gusto, salubrità e sostenibilità. Il logo Eletto Prodotto dell’Anno, sarà un elemento utile ad incrementare la rilevanza della nostra Linea Residuo Zero a scaffale, ottimizzandone la differenziazione e la relazione con i consumatori”. In foto, da sinistra: Luisa Ruggiero, direttore amministrativo, M. Teresa Ambri, assicurazione qualità, Valentina Deserti, responsabile marketing di Antonio Ruggiero Spa.
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Per crescere in un mercato che sconta più di una difficoltà, serve impostare una strategia che assicuri un elevato livello di servizio, sviluppi nuovi segmenti, sappia introdurre referenze innovative e garantire standard qualitativi importanti e costanti. E nel comparto della IV gamma è quello che sta facendo L’Insalata dell'Orto grazie al suo controllo di filiera. L’impresa veneta ha chiuso il 2023 con una crescita a doppia cifra, superando la soglia dei 50 milioni di euro di fatturato, e nei primi tre mesi del 2024 ha continuato la crescita: le vendite segnano un +6% sul primo trimestre dello scorso anno, già molto positivo.
L’Insalata dell'Orto, da marzo 2023 filiale dell’Op La Maggiolina, può contare su 370 ettari in produzione, il 70% condotto a regime biologico. L’85% delle vendite sono dirette alla Gdo, mentre il restante 15% si suddivide tra ingrosso e horeca. L’export continua ad essere la parte predominante dell’attività dell’impresa guidata dalle sorelle Cinzia e Raffaella Busana, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale, con il 70% della produzione che varca i confini nazionali. La piazza principale è quella tedesca, ma c’è un lavoro importante anche con Europa dell’Est e da alcuni anni anche con Dubai. “Tra i nostri primi dieci clienti 6 sono esteri e 4 italiani, hanno sviluppato nel complesso il 63% del fattura-
to del primo trimestre 2024 - spiega Sara Menin, product development manager de L’Insalata dell'Orto -. I top player esteri valgono il 43,5% del giro d’affari, segno che la nostra vocazione all’export continua a essere preponderante. Ma per quest’anno abbiamo importanti obiettivi di consolidamento in Italia: già nell’ultimo semestre 2023 abbiamo avuto importanti soddisfazioni e in questo primo scorcio di 2024 abbiamo
colto nuove opportunità. Siamo riusciti a consolidare i clienti storici e abbiamo avviato partnership rilevanti sul fronte della private label, con l’inserimento di nuove referenze e nuove piattaforme. Èla strada su cui vogliamo continuare”. Un percorso che vede attivate alcune leve strategiche. “Oltre alla produzione di referenze classiche e altovendenti, mettiamo a disposizione della Mdd la nostra esperienza nelle tipicità venete, a partire dalla vasta gamma dei radicchi Igprimarca Menin - ma anche lo sviluppo di referenze innovative
come la nostra proposta a residuo zero. Spostandoci poi sul fronte dei fiori eduli, di cui siamo il principale produttore europeo, stiamo crescendo con grande soddisfazione grazie alla proposta di fiori eduli disidratati: sia con le nostre fialette, ma soprattutto con la gamma Miscele&Snack, dove questi spettacolari prodotti vengono abbinati a semi e frutta secca indirizzando i consumatori verso specifiche funzioni d’uso. Èuna proposta altamente distintiva, capace di portare una novità chiara e percepibile nei reparti ortofrutta”. Il consumatore va stimolato. E quindi entra in gioco la comunicazione. Il 2024 è l’anno del lancio di misSALAD. Molto più di un brand, ma un vero e proprio concetto di lifestyle a beneficio di tutta la categoria, anzi, di tutta l’ortofrutta. “La nostra promessa è raccontare in modo divertente, colorato e spiritoso quanto può essere pop consumare insalata, ortaggi e ortofrutta in genere. A casa e fuori casa. L’obiettivo è quello di creare una community di salad lovers, consumatori che già ci sono, ma a cui vogliamo dare nuovi stimoli, attraverso un coinvolgimento che stravolga i classici schemi in cui l’insalata è stata sempre racchiusa - spiega Sara Menin -. Come intendiamo farlo? Attraverso una comunicazione audace sui social network, Instagram e TikTok, che sappia uscire da quel cliché che collega il consumo di verdure allo stare a dieta, senza soddisfare la parte edonistica a tavola”.
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L ’ I N S A L A T A D E L L ’ O R T O , U N ’ O F F E R T A D I
La spesa “senza casse” di Amazon in Usa non decolla, specialmente negli store più grandi. La futuristica tecnologia “Just Walk Out”, introdotta nel 2018, permette di fare la spesa senza nemmeno mettere mano al portafoglio, g r a z i e a s e n s o r i e t e l e c a m e r e O r a Amazon ha annunciato il suo progressivo abbandono negli Amazon Fresh in Usa. La Cnn parla di un vero “flop”. Amazon punta a potenziare Dash Cart
Ne avevamo scritto nel 2018, commentando l’apertura a Seattle del primo Amazon Go, dopo un lungo periodo di sperimentazione: un supermercato innovativo perché cashierless (ovvero “ senza cassieri”), dove bastava una app sullo smartphone per entrare, servirsi e andarsene con la spesa senza mettere mano al portafoglio, grazie a un sistema di sensori e telecamere che registravano ogni movimento del cliente Un’innovazione che al tempo venne da molti reputata rivoluzionaria per il settore Oggi, a distanza di circa sei anni, la tecnologia senza casse di Amazon Just Walk Out - che è stata imitata in tutto il mondo (anche, recentemente, in Italia da Conad) - subisce una battuta d’arresto: come riporta, tra gli altri, la Cnn, Amazon sta infatti ritirando la tecnologia dai punti vendita Amazon Fresh in Usa “I clienti - riporta la testata - non hanno ancora accettato la tecnologia senza casse, soprattutto nei negozi di alimentari dove si acquistano grandi quantità di prodotto e si devono affrontare compiti aggiuntivi, come ad esempio la pesatura della merce ” .
A rendere più clamorosa la retromarcia di Amazon c’è l’indiscrezione secondo la quale dietro alla facciata automatizzata della tecnologia Just Walk Out ci sia il supporto tutto umano di circa un migliaio di tecnici indiani per monitorare gli acquisti e segnalare errori e furti
Secondo la voce - lanciata dalla testata The Information e diventata subito virale - nel 2022 per circa 700 vendite Just Walk Out su 1 000 sarebbe stato necessario l’intervento da parte del team di Amazon in India Una voce di per sé smentita dall’azienda, che alla Cnn ha dichiarato di essere al lavoro per ridurre il numero di “revisioni umane ” . Revisioni che al momento sarebbero richieste per una quantità molto ridotta di acquisti.
È quindi legittimo parlare di “flop”? Ciò che è certo è che la tecnologia senza casse non sparirà del tutto dai punti vendita Amazon: in un comunicato, l’azienda ha reso noto che la tecnologia continuerà a essere impiegata nei punti vendita Amazon Go, nei negozi Fresh di formato più piccolo nel Regno Unito e in altre location ad uso pubblico, come ad esempio stadi e campus universitari.
Ad ogni modo, chi si aspetta un ritorno alle casse servite solo da esseri umani, rimarrà deluso Infatti, se da un lato Amazon pare abbandonare la formula Just Walk Out, dall’altro il colosso punta ora in maniera decisa a potenziare il suo Dash Cart, un “carrello intelligente” che consente al cliente di scansionare i prodotti alimentari, collegarsi alle proprie liste della spesa online e controllare così la spesa. Un sistema in uso già dalla fine del 2020 in alcuni punti vendita Fresh e Whole Foods Market e che ora verrà esteso a tutti i punti vendita Amazon Fresh
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Massimiliano Lollis l N 47 l MAGGIO 2024
è flop? iFresh |
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