Fruitbook Magazine 48

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IDEE TENDENZE MERCATI BUSINESS

L A G D O C H I E D E S E M P R E P I U

S O STE N I B I LITÀ

Da Lidl che ha inaugurato a Villafranca (Vr) lo store più green d’Europa a Todis che con SGS ha sviluppato un progetto per dare un rating ai fornitori, la sostenibilità, quella vera, è sempre più al centro delle politiche della distribuzione

N.48 l LUGLIO 2024 l TRIMESTRALE

Editoriale

Allacciamo le cinture

Riceviamo la telefonata della signora Renata nel primo pomeriggio di martedì 11 giugno. Si lamenta con noi perché è la terza volta che acquista un avocado Hass di un noto brand dell’ortofrutta, per 2,5 euro al pezzo, ed è la terza volta che lo taglia e lo trova nero dentro. Risultato? Finisce nel cestino: soldi persi, migliaia di kilometri di trasporto vanificati, cliente che non comprerà più avocado. Succede da qualche anno, le persone cercano aziende del settore ortofrutticolo su internet e Google, con i suoi strani algoritmi, tira fuori il nostro numero di telefono, semplicemente perché abbiamo scritto di quelle aziende. Gente straniera in cerca di lavoro nei campi o nei magazzini di confezionamento, fornitori che cercano di contattare potenziali clienti della Gdo, grossisti o dettaglianti specializzati che cercano un certo tipo di prodotto e, appunto, consumatori finali alla ricerca di frutta e ortaggi specifici, magari perché hanno visto lo spot in televisione, o, appunto, che si lamentano per acquisti andati male.

Il giorno successivo ci rechiamo presso un’insegna discount leader in Italia: troviamo una montagna di avocado Hass di un noto brand - diverso da quello indicatoci dalla signora Renata - venduti sfusi, tutti sovramaturi, andati Saranno stati almeno 100 Coincidenza? Sicuramente

Domenica 16 giugno andiamo a fare una spesa veloce in un superstore e ci troviamo vicino alle casse dei cesti metallici per i prodotti che scadono in giornata o il giorno successivo (foto qui sopra) a metà prezzo Restiamo a dir poco sorpresi, quel punto vendita che frequentiamo abitualmente

per questioni di prossimità, non aveva mai fatto una cosa del genere: buste di insalate di quarta gamma, funghi tagliati, ma anche zuppe pronte, lasciate fuori dai frigo a temperatura ambiente. Per la normativa vigente dovrebbero stare a temperature non superiori a 8 gradi centigradi. Poi, intendiamoci, sono già a fine corsa, se stanno anche a temperatura ambiente chissà che carica batterica... All ora la grande distribuzione fa diventare matti i fornitori con certificazioni di ogni tipo, penali in caso di consegne in piattaforma in ritardo di 5 minuti, ordini che arrivano a metà mattina e camion che devono partire dopo poche ore, analisi continue e sempre più stringenti, usate spesso come arma di contestazione, etc etc e poi l’ortofrutta nei punti vendita è gestito in questo modo? Con supermercati che vogliono fare i prezzi dei discount e i discount che vogliono avere l’assortimento dei supermercati?

Quello che notiamo è che la situazione sta peggiorando, in campagna per il cambiamento climatico e per remunerazioni che non ripagano i costi, e in distribuzione per mancanza di professionalità, con gente inesperta che viene messa nel reparto ortofrutta e a fare i riordini, e ricarichi che stanno aumentando sensibilmente Così, non può andare avanti

controeditoriale

De Castro non si ricandida, l’ombra del conflitto d’interessi

APaolo De Castro, 66 anni, pugliese, professore ordinario di Economia e Politica Agraria all’Università degli Studi di Bologna, membro del Parlamento Europeo dal 2009, due volte ministro dell’Agricoltura e già vicepresidente vicario della Commissione Agricoltura nelle aule di Bruxelles, non si è ricandidato alle europee. Sulla fine della sua carriera politica in Europa si allunga l’ombra del conflitto di interessi messo in luce dal docufilm Food for Profit di Giulia Innocenzi, giornalista di R t / Rai3, e Pablo D’Ambrosi, regist sceneggiatore Docufilm sulla brutale violenza negli allevamenti intensivi che, peraltro, ha riscosso un notevole successo.

“Un grande in bocca al lupo a Stefano Bonaccini per la sua candidatura alle elezioni politiche europee 2024 - ha scritto Paolo De Castro in un post su X (ex Twitter) il 20 aprile 2024Termina qui la mia avventura al Parlamento Europeo. È stato un o re combattere per la difesa della agricoltura, del nostro agroalimentare, del nostro made in Italy. (...)”. Quanto abbia inciso il docufilm non è dato saperlo, ma certamente ha inciso. Il 21 aprile Giulia Innocenzi, che si definisce “femminista, animalista e antiproibizionista”, sempre su X (ex Twitter), ha scritto: “E dopo Clara Aguilera anche Paolo de Castro non si ricandiderà alle europee! Quando vi dicono che nulla può cambiare ditegli che non è vero Andiamo avanti a diffondere Food for Profit per far conoscere la realtà dell’industria della carne e le connivenze fra lobby e politica”.

spiegarlo in diverse trasmissioni televisive e post sui social vari “Alcuni di questi eurodeputati sono pagati direttamente dalle lobby - ha detto a L’Aria che Tira, trasmissione di La7 condotta da David Parenzo - Paolo De Castro prende più di 70 mila euro l’anno da soggetti esterni al Parlamento Europeo, ha degli incarichi lavorativi, uno di questi per 25 mila euro l’anno è con Filiera Italia, che è la fondazione che rappresenta l’agroalimentare italiano, dentro ci sono grandi aziende come McDonald’s, Cremonini, Amadori, Aia. Il problema è questo - sottolinea Giulia Innocenzi -: quando Paolo de Castro o uno come lui, non è l’unico, vota al Parlamento Europeo, per esempio sui idi pubblici agli allevamenti intensivi u leggi e regolamenti che hanno a che fare con il settore primario, v o t e r à i n f a v o r e d e l l ’ i n t e r e s s e pubblico o nell’interesse delle industrie che lo pagano?”

La replica: info errate. Dopo la pubblicazione online del presente articolo abbiamo ricevuto una e mail dalla portavoce dell’onorevole Paolo De Castro, di cui qui riproduciamo uno stralcio: entile direttore, (...) ci corre l’obbligo cisare che non sussiste alcuna “ ombra di conflitto di interesse”. L’onorevole De Castro non ha infatti mai percepito compensi da aziende private. In quanto professore universitario e compatibilmente con la sua carica parlamentare, l’onorevole è membro di comitati scientifici o fondazioni senza scopo di lucro, ed eventuali rimborsi legati all’attività scientifica di tali associazioni sono regolarmente dichiarati, approvati e pubblicati, a norma del Regolamento del Parlamento Europeo”.

Ma cosa si racconta in Food for Profit, in merito a Paolo De Castro? È stata la stessa giornalista di Report / Rai3 a

88 / FAO, FUTURO PIÙ SOSTENIBILE CON

95 / A SETTEMBRE C’È ASIA FRUIT LOGISTICA CON TANTE NOVITÀ

Direttore responsabile

Eugenio Felice

Hanno collaborato: Carlotta Benini, Salvo Garipoli, Maddalena De Franchis, Irene Forte, Alice Gelmetti, Massimiliano Lollis, Giancarlo Sbressa, Matteo Sgaravato

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m m a g i n i

Cambio di passo

Rimini, 8 maggio 2024

L’edizione 2024 di Macfrut ha registrato un cambio di passo rispetto alle precedenti edizioni Soddisfazione da parte degli operatori e 56 mila gli ingressi registrati (+13% vs 2023) Bisogna lavorare però per tenere viva la fiera il giovedì pomeriggio e soprattutto il venerdì, giornata che è stata troppo scarica. i

Crai esplora

Solighetto (TV), 6 giugno 2024

È arrivato anche in Veneto Tuttigiorni, il format lanciato nel 2022 da Crai con la formula every day low price, quindi con prezzi sempre bassi, senza promozioni e volantini Il modello offre convenienza continuativa e promette una spesa giusta con un assortimento ampio, tanta MDD e grande attenzione ai prodotti locali. i m m a g i n i

m m a g i n i

Banane solidali

Verona, 8 giugno 2024

All’inizio di giugno, Fairtrade Italia ha diramato i dati relativi al 2023: le banane si confermano il prodotto principale per il mercato italiano con un volume di venduto pari a 14 300 tons (+8%), sia grazie alla distribuzione in Gdo (come Aldi, Coop, Selex, IN’s, Pam), sia grazie alla diffusione nelle mense scolastiche. i

24

buone notizie | Eugenio Felice

Le uve italiane? Crescono grazie all’innovazione. Il caso Peviani

Che previsioni ci sono per la campagna 2024 dell’uva da tavola? Lo abbiamo c hie sto a d Andrea Peviani, dire tto re commerciale della Peviani Spa, che tra prodotto nazionale e prodotto di importazione riesce a fornire uve di elevata q u a l i t à d u r a n t e t u t t o l ’ a r c o d e l l ’ a n n o

“Le nostre uve - precisa Andrea Peviani - sono coltivate principalmente sul territorio Lucano e Pugliese e lavorate nella moderna centrale ortofrutticola di Ginosa (Ta), baricentro di un ’ampia zona di produzione agricola tra le più specializzate d’Italia Alla fine di giugno registriamo un anticipo sulla fase fenologica di un paio di settimane rispetto al 2023 In termini quantitativi, le varietà precoci non sono molto cariche, mentre con le tardive ci aspettiamo volumi nella norma. Dal punto di vista qualitativo è un ’ottima annata, complice la primavera asciutta”.

“Siamo stati tra i primi - sottolinea il manager - agli inizi degli anni 2000 ad entrare a far parte dei programmi di rinnovamento varietale e oggi le uve con semi rappresentano solo il 5% del prodotto da noi gestito: il nostro portfolio varietale è composto principalmente da varietà di nuova e nuovissima generazione, tutte senza semi”.

“Quanto al confezionamento - aggiunge Andrea Peviani - registriamo un maggiore interesse verso i pack speciali che valorizzino le uve di alta qualità, anche se il 500 grammi in rPET rimane il più venduto: è presente tutto l’anno essendo lo standard internazionale e garantisce una battuta di appeal verso il consumatore finale. Negli anni abbiamo fatto numerosi test e registrato il gradimento dei consumatori finali per i pack che garantiscono alta visibilità al prodotto: i consumatori vogliono scegliere l’uva che portano a casa In questa stagione introduciamo le nostre nuove etichette che sono state implementate con informazioni utili per il consumatore finale”

“Sugli aspetti commerciali è difficile fare previsionidichiara - il consumo e l’offerta di uva seedless sono in crescita, però le produzioni precoci sono leggere e i prezzi al pubblico saranno sicuramente elevati a luglio. Il resto della campagna è tutto da scrivere, con la consapevolezza che l’uva italiana giocherà un ruolo primario sulla scena internazionale”

“Le prospettive all’estero - conclude Andrea Pevianisono promettenti I player internazionali stanno riconoscendo e apprezzando il prodotto italiano poiché, se ben gestito, si distingue a livello organolettico dalle altre zone europee di produzione. Se l’Europa inizia a sviluppare una consapevolezza crescente riguardo a questi fattori, anche i mercati d’oltremare cominciano a intravedere questa opportunità”

Bisogna attenzionare il “come” marketing | Salvo Garipoli*

Comunicare generando empatia

Anche il primo trimestre per frutta e verdura evidenzia una dinamica regressiva sul fronte degli acquisti domestici, fonte GfK, con un andamento a volume rispetto lo scorso anno pari a -1,4% che, letto nel lungo periodo, genera in rapporto alla media degli ultimi quattro anni un allarmante -12,7%

Siamo di fronte ad un vero e proprio “paradosso del consumo ” : se confrontiamo questi dati con il vissuto e la propensione positiva verso la categoria che i consumatori dichiarano di avere, risulta evidente che i conti non tornano Tale contesto implica un cambio di prospettiva e la necessità di guardare al modello di acquisto che emerge da uno scenario all’insegna della “inflazione alimentare” Tre gli indicatori di riferimento: la famiglia media riduce il numero dei prodotti presenti nel carrello (-7,9% fonte GfK), incrementa la frequenza di acquisto (+4,8%) e riduce la fedeltà all’insegna (6,1 negozi frequentati) In pratica si ricerca convenienza, si compra quanto serve e non si è più disponibili a generare scarti Si afferma un processo di acquisto sempre più responsabile e votato al v alue -for-mone y . Per il retailer e per le aziende di produzione questo implica una riflessione condivisa che, data la centralità del reparto ortofrutta nella dinamica economica del punto vendita, deve necessariamente individuare elementi di caratterizzazione dell’offerta attraverso una comunicazione sempre più votata a ingaggiare lo shopper, assecondandone esigenze ed attese, senza però dimenticare gli elementi di connotazione necessari a generare ingaggio e condivisione emozionale L’obiettivo è, individuato il “ cosa ” e il “dove” comunicare, attenzionare il “ come ”

Lo stile della comunicazione, il tono e la voce dei messaggi che utilizziamo, sono infatti un potente strumento di persuasione, in grado di generare affezione e condivisione nei confronti del luogo di vendita, agendo positivamente sulla propensione all’acquisto Fra le attivazioni in cui mi sono imb attuto in questi primi sei mesi del 2024, ce ne è una particolarmente efficace targata Gran Frais in Francia (fot o s ot t o), all’insegna di un pay-off che racchiude molto bene il valore di quanto realizzato: “selezionatori appassionati di produttori appassionati”. Alla base della comunicazione l’immagine del fornitore di spinaci freschi ed un claim diretto che ci parla in maniera efficace dei due elementi che connotano e denotano il valore aggiunto del prodotto e della categoria: la freschezza e il gusto. In questo caso l’attore principale resta sempre e comunque il prodotto, frutto del lavoro partecipato di Manu, il contadino, che ne garantisce la fornitura ogni giorno alle 4 di mattina con

la promessa che i suoi spinaci sono incredibili Il cartellone, nel formato extra-large per i canoni correnti, fa bella mostra di sé in reparto, ispira autenticità e richiama all’esperienza di consumo strappandoci anche un sorriso benevolo: cosa rara di questi tempi.

la lettera | Eugenio

“Ma

quale par

tnership?

Dalla G D O coltellate quotidiane”

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni amare di un fornitore di ortofrutta della GDO italiana. A dispetto delle dichiarazioni, da parte dei responsabili della GDO, circa il rapporto di partnership con i fornitori, l’operatore lamenta:

“Ma quando mai? Riceviamo alle spalle coltellate quotidiane. Alla maggior parte dei buyer interessa solo il prezzo. La qualità così va in secondo piano e a rimetterci sono anche i consumi”

“È anni che sento a conferenze e leggo su giornali rispettabili come il vostro rappresentanti della grande distribuzione esprimersi sull’importanza di fare partnership coi fornitori, di fare programmi, di lavorare sulla qualità dell’ortofrutta da portare sui banchi di vendita. La realtà però - spiega l’operatorenella stragrande maggioranza dei casi è molto diversa: ti tirano il collo sul prezzo di acquisto, se non gli dai quello che vogliono acquistano altrove, con il problema che a te poi resta la merce invenduta, che in molti casi va buttata via, alla faccia d ll politiche green di tanti si riempiono bocca”.

“Il prezzo è l’un driver di acquisto continua l’operat re - con i buyer ch mettono sullo stes so piano prodotti di qualità e origini differenti solo per appiattire il prezzo sui prodotti di minore valore Vorrebb e r o l a b o t t e

piena e la moglie ubriaca Ma così vengono erosi i margini e i produttori non riescono neanche a pagarsi i costi vivi di produzione. Perché allora dovremmo lavorare sulla qualità? Poi in vendita cambia tutto e trovi magari a maggio pesche italiane sui banchi a 3,99 euro al kg quando sono state acquistate dalla GDO a 1,20-1,30 euro al kg Chiaro che con questi ricarichi i consumi rallentano, perché la situazione economica è quella che conosciamo”

“C’è poi la questione della produzione locale - aggiunge l’operatore - che come sappiamo dalle varie ricerche è un valore sempre più apprezzato dal consumatore finale, consapevole di redistribuire ricchezza sul territorio. Prendiamo il caso della Calabria: qui sono presenti insegne come Despar, Coop, Conad, Eurospin, Lidl, MD, Puntoè e Supermercati Contè A parte Conad - che devo dire lavora su un altro livello, loro sì trattano i fornitori con rispetto - a visitare il nostro magazzino non è venuto mai nessuno, neanche per bere un caffè. A loro valorizzare il prodotto locale non interessa proprio, sono tutte baggianate”. “Manca la programmazione, manca il dialogo, manca il rispetto, manca il margine - conclude l’operatore - E non voglio neppure dare tutta la colpa ai buyer: la concorrenza tra supermercati tradizionali e discount è spietata e le proprietà impongono di i i i iù b ssi possibili Ma almeno la quei discorsi in pubblico, poi per lavorare con certi gruppi della grande distribuzione bisogna dare delle contribuzioni periodiche in bianco di ogni genere o le bustarelle direttamente al buyer. Se paghi, come per magia i problemi spariscono. Non è così che dovrebbero funzionare i rapporti tra grande distribuione e fornitori di ortofruta La partnership, ascolti e, è un ’altra cosa ”

La Grande Bellezza Italiana a Macfrut valorizza sette IG P |

Macfrut 2024 è stata un’edizione ricca di appuntamenti. Lo stand de La Grande Bellezza Italiana si è distinto non solo per le dimensioni e l’eleganza, ma anche per il layout inclusivo e per aver ospitato numerosi eventi di approfond i m e n t o . Tr a q u e s t i q u e l l o o r g a n i z z a t o con S GMarketing dal titolo “Insieme per valorizzare le eccellenze italiane”, che ha raccolto ben 7 IGP ortofrutticole provenienti da sei regioni vocate

Non era mai successo prima: sette eccel-

l e n z e I G P s i s o n o p re sent ate ins i e me a una fiera di riferim e n t o d e l s e t t o r e ortofrutticolo. È suc-

c e s s o a M a c f r u t 2024, nel corso del c o n v e g n o “ I n s i e m e p e r v a l o r i z z a r e l e eccellenze italiane”, o r g a n i z z a t o d a L a Grande Bellezza Ital i a n a - C o l t i v i a m o

P a s s i o n i A i n t r odurre i lavori è stato

S a l v o G a r i p o l i d i

S G M a r k e t i n g , c h e ha sottolineato come in Italia ci sia un ’attenzione superiore rispetto al resto d’Europa sui temi della filiera corta, delle tradizioni locali, della zona di origine, ma allo stesso tempo c’è ancora tanto da fare per far trovare al consumatore quelle informazioni che va cercando Ci sono quindi delle opportunità da cogliere, per la filiera Delle risposte concrete, in termini di qualità e di origine, le possono dare le indicazioni geografiche

il

protette - IGP e le denominazioni di origine controllata - DOP, su cui l’Italia è leader in Europa, con un valore al consumo per ortofrutticoli e c e r e a l i c h e n e l 2022 è stato di 1,12 miliardi di euro (più 14,5% sul 2021), con oltre 21 mila operatori coinvolti lungo la filiera Fondamentale, ha sottolineato Salvo Garipoli di SGMarketing, che dietro a questi marchi riconosciuti dall’Unione Europea ci s i a u n ’ a m p i a a d esione da parte della base produttiva che permetta di raggiung e r e q u e l l a m a s s a critica che poi fa la differenza sui mercati.

Nel corso del convegno del 9 maggio a Macfrut, a raccontare il percorso di valorizzazione di alcune delle eccellenze italiane del comparto, parte del ricco paniere assortimentale de La Grande Bellezza Italiana, sono i n t e r v e n u t i : P a o l o Morselli della Pera Mantovana IGP, Michele Laporta dell’Uva di Puglia IGP, Cristiana Furiani del Radicchio di Verona IGP, Leonardo Odorizzi della Pesca di Verona IGP, Giulia Ingino del Marrone e della Castagna di Serino IGP, Domenico Paschetta della Mela Rossa Cuneo IGP e Daniela Barreca della Clementina del Golfo di Taranto IGP. Leggendo il qr code sopra potete vedere il nostro video esclusivo.

Perla Nera, con il nuovo spot

TV cresce ancora

Perla Nera, l’anguria midi a buccia scur a p r o d o t t a d a O P F r a n c e s c o n , P e v i a n i e La Mongolfiera, continua la sua corsa all’insegna dell’innovazione. A Macfrut sono stati presentati il nuovo spot tv, on air da giugno, e la nuova campagna di comunicazione integrata: un cambio di passo, “per alzare l’asticella e vincere nuove sfide”, dicono i tre soci del c o nso rzio . Inta nto la no to rie tà spo ntanea ha raggiunto il 33,9%

“Era il 2015 quando un operatore spagnolo mi regalò 20 buste della varietà Fashion - esordisce introducendo il pubblico al lancio del nuovo spot di Perla Nera, presentato a Macfrut. Provala, mi disse: sarà l’anguria perfetta da lanciare sui banchi, per preparasi allo sbarco di Mercadona in Italia”. La catena spagnola di fatto ha poi rinunciato a investire nel

nostro Paese. Bruno Francescon, invece, quelle 20 buste di semi di anguria a buccia nera le ha piantate per davvero, nei suoi terreni nel mantovano, stupendosi subito dei risultati ottenuti con il prodotto, che rappresentava un’innovazione assoluta sul mercato italiano La storia poi la conosciamo: Perla Nera

la notorietà

si è affermata nella fascia alta del mercato, diventando la più grande filiera dell’anguria in Italia, grazie anche ai soci Peviani e Giardina Grazie all’intensa attività di comunicazione degli ultimi anni, Perla Nera gode di una notorietà spontanea del 33,9%. Coltivata da oltre 100 aziende in aree di produzione accuratamente selezionate dislocate in diversi areali italiani, che permettono un ’ampia stagionalità di prodotto, Perla Nera è coltivata seguendo un rigido capitolato di produzione e grazie a un ente esterno che ne controlla la qualità nei magazzini e nei punti vendita “Da anni cresciamo sia in superfici che nella presenza nei punti vendita della Gdo - dice Bruno Francescon. Il prossimo passo sarà esportare Perla Nera del Nord Europa: stiamo costruendo il progetto”.

Da giugno è on air il nuovo spot televisivo, che con un gioco di parole che riprende una delle hit estive più celebri di sempre - “La pelle nera ” , brano del 1967 di Nino Ferrer - crea un nuovo jingle che focalizza l’attenzione sulla caratteristica peculiare dell’anguria midi più cool di sempre: la sua buccia scura, quasi nera appunto. La nuova campagna creativa, ideata da Connexia, è accompagnata dal payoff “Ha sempre il suo perché”. Il 2024 per Perla Nera non sarà solo TV ma anche radio Lo spot sarà on air su tutte le radio di Mediaset (Radio 105, R101, Virgin Radio, Radio Monte Carlo e Radio Subasio) e su Radio Deejay, M2O e Radio Capital

aziende Planet Farms, dall’UE 6,9 milioni

di euro per il sito di Cirimido

Planet Farms, società tecnologica di riferimento nel vertical farming, ha vinto il bando “Sviluppo logistica per il settore agroalimentare” del PNRR finanziato dell’UE. A fronte di un investimento totale di circa 11 milioni di euro per la realizzazione dell’area adibita a confezionamento, a magazzino e a logistica dello stabilimento di Cirimido (Co), verrà riconosciuto all’azienda italiana un fondo perduto di 6,9 milioni di euro

L’innovativa area logistica sarà integrata all’interno del nuovo impianto produttivo di Planet Farms, che sarà operativo da fine luglio e si svilupperà su un ’ area complessiva di 40.000 mq - di cui 11.500 dedicati allo stabilimento - con una superficie netta di coltivazione pari a 20.000 mq, posizionandosi tra le più grandi vertical farm a livello globale.

La soluzione identificata dall’azienda prevede l’implementazione di un ’ area logistica contigua con la produzione e di un sistema interamente automatizzato e interconnesso, che consentirà di ff c i e n t a r e , a u t o m a z ar e e digit ali zz u l t e r i o r m e n t e t u le operazioni Il m g l i o r a m e n t o d e l capacità di stoccag gio, gestione e tra sformazione delle m a t e r i e p r i m e comporterà la riduzione di possibili sprechi legati alla movimentazione dei prodotti Grazie all’impiego di tec-

nologie all’avanguardia, l’intera filiera produttivadalla semina al confezionamento - verrà concentrata nello stesso luogo. Inoltre, crescendo in ambiente controllato, il raccolto non richiede di essere lavato prima del consumo e viene confezionato entro 60 secondi dal taglio.

Questi aspetti risultano cruciali in quanto consentono di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche dei prodotti garantendo un livello qualitativo elevatissimo e una shelf-life maggiore, ribadendo la grande attenzione di Planet Farms verso il consumatore finale.

“L’esserci aggiudicati questo bando finanziato dal programma Next Generation dell’Unione Europea rappresenta per noi un ulteriore, importante riconoscimento Lo sviluppo del progetto di investimento testimonia il nostro ruolo crescente all’interno della filiera agroalimentare italiana, su cui produrrà inevitabilmente un impatto notevole, confermando la validità dei nostri asset tecnologici, dagli impianti di automazione agli avanzati sistemi di intelligenza artificiale che consentono la raccolta e l’aggiornamento costante di ingenti quantità di dati”, ha dichiarato Daniele Benatoff, co-founder e co-ceo del gruppo Pla-net Farms assieme a Luca Travaglini

“L’ottimizzazione della gestione logistica e dei flussi di i f i h inuato Daniele Benatoffento della filiera, avranno aduta positiva sulla qualità dei processi e del p r o d o t t o f i n a l e : n o n solo insalate ed erbe aromatiche come il bas i l i c o , m a p o t r e m m o e s p l o r a r e a n c h e a l t r e colture quali il caffè e il cotone, che hanno tempi di produzione, lavorazione e trasporto molto lunghi e risentono fortemene delle conseguenze dei ambiamenti climatici”, ha oncluso Benatoff

frutta secca | Giovanni

Illimity nel capitale Noberasco

Fl a vi o Fe rre t t i è i l n u ovo c e o

Dopo il periodo di difficoltà che ha seg n a t o l ’ u l t i m o b i e n n i o , N o b e r a s c o p u ò tornare a pianificare il futuro grazie al supporto del fondo Illimity Credit&Corporate Turnaround gestito da Illimity Sgr, società di Illimity che si occupa di istituire e gestire fondi di investimento alternativi specializzati in crediti alle imprese. Flavio Ferretti prende il posto di Mattia Noberasco come amministratore de legato: “Restiamo protagonisti”

Illimity ha supportato Noberasco Spa in un ’articolata operazione finanziaria che comprende l’ingresso del fondo nel capitale della società con una quota di minoranza, la concessione di nuova finanza e la ridefinizione dell ’ i n d e b i t a m e n t o f inanziario complessivo. L’operazione, oltre a consentire il rafforzamento patrimoniale e finanziario della società, si inserisce in un più a m p i o p e r c o r s o d i sviluppo condiviso fra Illimity Sgr e la famiglia Noberasco, affiancata nella gestione da Flavio Ferretti in qualità di nuovo amministratore delegato, e consentirà alla storica azienda leader del settore della frutta secca e disidratata di continuare a ricoprire il proprio ruolo di protagonista del settore, come le compete per storia, vocazione e capacità Il nuovo piano industriale di Noberasco - si legge in una nota

della società - presenta tutti gli ingredienti per garantire alla società adeguate risorse finanziarie e manageriali per raggiungere obiettivi ambiziosi e in linea con la propria mission, che la porterà, anche grazie al supporto finanziario del fondo Illimity a un ’accelerazione della crescita e a un rafforzamento della posizione di leadership all’interno delle più importanti catene della GDO e di ulteriori canali di vendita

Flavio Ferretti, nuovo ceo di Noberasco, ha commentato: “Noberasco affonda le sue radici in Liguria, dove da ben 116 anni investe e produce. Oggi questa azienda può finalmente tornare a mostrare al mercato come le difficoltà dell’ultimo biennio possano essere considerate alle spalle: la crisi, dettata dagli effetti combinati di pandemia e conflitti bellici esplosi all’indomani dei rilevanti i n v e s t i m e n t i i n f r astrutturali e produttivi messi in campo da Noberasco, può dirsi superata anche g r a z i e al su pp or to finanziario del fondo Illimity”

Il presidente Gabriele Noberasco (ne lla fot o), ha aggiunto: “Dal 1908 a oggi Noberasco ha operato i n i n t e r r o t t a m e n t e nel segno della qualità, dell’innovazione e della ricerca; oggi più che mai le scelte imprenditoriali sono orientate all’evoluzione della propria operatività per continuare a distinguersi. Grazie all’eredità ultracentenaria e alla volontà di creare eccellenze puntando al made in Italy, porteremo avanti il nostro marchio, che vedrà la famiglia, insieme con la nuova governance, uniti nell’affrontare le nuove sfide, con al fianco i nostri collaboratori”

eccellenze | Eugenio Felice

M e l a Cos m i c Cri s p ri de f i n i s c e
l ’ e s p e r i e n z a d i d e g u s t a z i o n e

Madrid, Roma, Milano, Colonia e Berlino. La mela Cosmic Crisp è protagonista di serate che elevano la degustazione a eventi di puro piacere, che coinvolgono i consumatori con diversi momenti di spettacolo, dj set e originali signature drink resi speciali dal succo estratto dalla mela dal “piacere celestiale”. Con le sue grandi doti di conservabilità, la mela Cosmic Crisp accompagnerà i consumatori fino alla fine di agosto

Ci siamo stati, venerdì 24 maggio, all’aperitivo dedicato alla mela Cosmic Crisp, sulla Terrazza Martini a due passi dal Duomo di Milano Se l’obiettivo era far conoscere e apprezzare la mela dal piacere celestiale a un pubblico giovane e attento al lifestyle, possiamo dire che la serata è stata un successo. Non solo per la vista spettacolare al tramonto sulla città

meneghina, non solo per i momenti di spettacolo e il dj set che ha intrattenuto oltre 500 persone, ma perché la mela si è elevata a una nuova dimensione, dimostrando di poter essere non solo un alimento healthy ma anche glamour Un prodotto “figo” insomma, apprezzato sia nei signature drink studiati

per l’occasione sia come snack salutare, sotto forma di fettine, al posto delle classiche patatine e olive Analoghe serate sono state organizzate a Roma, il 16 maggio, presso l’Alto Rooftop Cocktail Bar, e poi in Germania, a Colonia e Berlino, e a Madrid, da dove è partito questo roadshow che ha inaugurato un nuovo modo di coinvolgere i consumatori, un game-changer per la categoria, proprio come la mela Cosmic Crisp

“Cosmic Crisp è una mela unica che ha inaugurato una nuova era, è sufficiente assaggiarla per capirlo Ma il nostro roadshow eleva la degustazione per portarla a un nuovo livello - commentano Hannes Tauber e Benjamin Laimer, responsabili marketing rispettivamente di VOG e VIP, i due consorzi che gestiscono la commercializzazione della mela in Italia - In questo modo, Cosmic Crisp invita a volgere lo sguardo al cielo per vivere momenti di puro piacere a qualsiasi ora del giorno e apre le porte a nuovi consumatori”

Ancora, dal 28 luglio al 6 agosto la mongolfiera Cosmic Crisp parteciperà all’Italian International Balloon Grand Prix di Todi. “Con queste iniziative, che comprendono anche degustazioni in GDO e un’intensa attività sui social, Cosmic Crisp accompagnerà i consumatori fino a fine agosto, grazie alla sua grande conservabilità - concludono Laimer e Tauber - È un vero piacere portare in Italia ed Europa questa mela eccezionale, che ha già fatto breccia in molti cuori”

Mela Soluna, grande successo in Asia, è in prova in Alto Adige

L a m e l a S o l u n a , d a l l ’ a s p e t t o r u s t i c o e dal colore bordeaux scuro, è stata presentata ad Asia Fruit Logistica 2022. La varietà, denominata ANABP 01, è stata selezionata da John Cripps, il papà di Pink Lady. Prodotta in Australia, Soluna è in prova in Europa, nelle Americhe e in Giappone. Soluna vale già il 30% delle esportazioni di mele dell’Australia dove, con il marchio Bravo, è considerata la “Louis Vuitton” delle mele

Una nuova mela? Ancora? Dove la mettiamo? Si chiederanno i responsabili ortofrutta della GDO leggendo di Soluna che presto potrebbe essere prodotta anche in Alto Adige, dove è in fase di prova. Una mela distintiva per il suo colore bordeaux scuro, con lenticelle gialle accentuate, e una polpa bianchissima che tarda a imbrunire grazie all’alto contenuto di flavonoidi Una mela rustica, resistente alle manipolazioni e in grado di reggere a lungo sia nelle celle di conservazione che nella cucina del consumatore finale La varietà si chiama A NABP 01 ed è tualmente coltivat Australia. Per gli detti ai lavori il b u t t o c o m m e r c i a con il brand Solun è s t a t o a l l a f i e r Asia Fruit Logisti ca 2022 In realtà la mela esisteva g i à d a q u a l c h e anno con il marchio Bravo. Chi c’è dietro a Soluna? TopStar, una co-venture tra Star Fruits

(Francia) e TopFruit (Sudafrica), che ne detiene i diritti a livello globale Star Fruits è chi gestisce la mela Pink Lady e non è un caso: il papà di Soluna è proprio il breeder australiano John Cripps che ha dato i natali anche alla mela club più famosa al mondo. Lo sviluppo della varietà ANABP 01 è partito nel 1992 mentre i primi campi prova risalgono al 2014 Dopo la presentazione ad Asia Fruit Logistica 2022 del brand Soluna, i primi volumi commerciali sono arrivati nel Sudest asiatico - Hong Kong, Thailandia, Malesia, Singapore, Filippine, Indonesia - e a Dubai, con risultati molto sopra le aspettative. L’esportatore australiano esclusivo è WA Farm Direct, per cui le vendite non potevano andare meglio. “Soluna rappresenta già il 30% del totale delle esportazioni di mele australiane, mentre ANABP 01 rappresenta ancora solo il 2,5% del totale delle piantagioni di mele in Australia con frutteti molto giovani”, ha osservato TopStar Le vendite di frutta sono state supportate da significative attività di marketing. A livello globale, TopStar ha creato 62 siti di test in 16 Paesi. In Europa la varietà viene testata in quattro Paesi: Italia, Francia, Spagna e Svizzera. Nel resto del mondo, è in fase di sperimentazione in Brasile, Canada, Stati Uniti, Sud Africa, Messico, Cile e Giappone

“I i i i l i d ll i rca europea hanno fornito usto e sull’aspetto di Soluaffermato TopStar - e lo stesso hanno riscontrato i partner americani. Quest’anno verranno proseguite le ricerche e i test sui consumatori” Insomma l’innovazione varietale non si ferma, nonostante l’abbuffata - per qualcuno eccessiva - degli ultimi anni, ma è giusto così, perché i onsumi sono in continua voluzione e bisogna cogliee le nuove opportunità

percorsi bio

Mele bio VI P, Eberhöfer: «Per la Gdo enorme oppor tunità» |

Sta volgendo al termine la migliore camp a g n a c o m m e r c i a l e d a o l t r e 2 0 a n n i a questa parte per la mela biologica della Val Venosta, leader in Europa con un raccolto attorno alle 50 mila tonnellate e un servizio di prim’ordine. Ma si può fare di più. Eberhöfer: “Con un assortimento più ampio e posizionando le mele bio affianco a quelle convenzionali possiamo aspirare a un cambiamento strutturale del comparto a beneficio di tutti”

Stagione record per le mele bio Val Venosta: l’ottimo raccolto 2023, in termini di qualità e quantità, ha trovato la giusta valorizzazione sotto i l p r o f i l o c o m m e rciale “In 23 anni di carriera nel settore delle mele bio non ho mai visto una situazione tanto posit i v a , i m a g a z z i n i della cooperativa Juv a l d i C a s t e l b e l l o , dove si concentra la lavorazione di tutte le mele bio della Val Venosta, stanno lavorando negli ultimi mesi a ritmi elevatissimi per far fronte all’aumento della domanda. Dopo un 2022 complesso, da fine 2023 i consumi di bio hanno ripreso a segnare un buon andamento di vendita, soprattutto nel canale specializzato, che dal lockdown in poi aveva vissuto mesi di grandi difficoltà”, commenta Gerhard Eberhöfer, responsabile del bio per VIP, l’associazione delle cooperative ortofrutticole della

Val Venosta, che conferma il suo posizionamento da First Class Apple Partner, garantendo professionalità nel servizio ed eccellente qualità della mela bio, anche nella seconda parte della stagione. Qualità e competenza, una garanzia per VIP che guarda alla prossima stagione con rinnovato ottimismo: la consapevolezza di quantitativi inferiori tra il 15% e il 20% a causa dell’alternanza produttiva dei meleti, particolarmente evidente nel bio, sarà compensata dall’ormai nota professionalità in fatto di programmazione commerciale Certo le sfide non mancano. “Le conseguenze della stagione 2022 continueranno a farsi sentire. Purtroppo - spiega Eberhöfer - c’è stata una perdita di centinaia di ettari di meleti a produzione bio in tutta Europa, Italia compresa Dobbiamo capire che ottenere il giusto prezzo all’origine ha, a cascata, e f f e t t i p o s i t i v i s u tutta la filiera. Al c o n t r a r i o , l ’ e s a c e rbarsi di situazioni c o m p l i c a t e c o m e q u e l l e v e r i f i c a t e s i due anni fa porta a risultati negativi talvolta irreversibili”.

“Come spesso ripeto - sottolinea il manager - è necessario cambiare approccio: ci vuole migliore comunicazione per formare un consumatore più consapevole , bisognerebbe applicare promozioni meno aggressive in punto vendita e soprattutto offrire maggior disponibilità assortimentale di prodotti bio, che andrebbero posizionati non in un’isola dedicata ma affianco al prodotto convenzionale. Solo così il bio può raggiungere tutte le persone che entrano in un punto vendita e aspirare a un cambiamento strutturale del comparto, a beneficio di tutti”

neuronews |

Creare un sito internet efficace: consigli e strategie vincenti

Creare un sito web in grado di portare conversioni e generare più clienti è fondamentale per ogni azienda che desideri avere maggiore visibilità. Il sito deve essere ben strutturato, user-friendly e fornire informazioni chiare e utili

Negli ultimi anni il settore ortofrutticolo ha subito una significativa trasformazione digitale, con sempre più aziende che scelgono di puntare su un sito internet per promuovere i propri prodotti e raggiungere un pubblico più ampio Sul web, però, non è importante solo “esserci”, ma soprattutto “farsi trovare ” Non basta quindi creare un sito per avere successo: è essenziale che sia efficace e in grado di coinvolgere i visitatori. Anche perché la competizione online è diventata più agguerrita, rendendo più difficile distinguersi dalla folla. Non solo, i frequenti aggiornamenti dell’algoritmo di Google e delle linee guida richiedono di essere costantemente al passo con le ultime tendenze e di adottare strategie per mantenere il vantaggio competitivo Ecco perché l’applicazione delle neuroscienze può fare la differenza. Le neuroscienze permettono di comprendere il funzionamento del cervello e come questo influenza le nostre decisioni e comportamenti online, tutte informazioni che possono essere usate per progettare una User Experience (UX) positiva e soddisfacente Uno degli aspetti centrali è la progettazione della User Interface (UI), ovvero l’interfaccia che permette agli utenti di interagire con il sito stesso e comprende la disposizione degli elementi visivi e testuali sulla pagina. Secondo studi scientifici, il cervello preferisce la semplicità e la chiarezza nelle informazioni che riceve. Per questo, un sito deve essere intuitivo, facile da navigare e con un ’organizzazione dei contenuti ben strutturata Inoltre, è dimostrato che i colori possono influenzare gli utenti: ad esempio, il verde è associato alla natura e alla freschezza degli ortaggi, mentre il giallo ricorda il sole e la v italità. Utilizzando colori che richiamino la natura e la fre-

schezza dei prodotti ortofrutticoli, si può stimolare l’appetito e l’interesse degli utenti, favorendo la memorizzazione del marchio.

Un altro elemento chiave è la scelta delle parole e dei messaggi Le neuroscienze ci insegnano che l’emozione gioca un ruolo fondamentale nel processo decisionale Per questo è importante creare contenuti che suscitino empatia e coinvolgimento Per esempio, descrivere le proprietà benefiche dei prodotti ortofrutticoli sulla salute può creare fiducia nei confronti del marchio. Infine, è necessario ottimizzare il sito web per i motori di ricerca (SEO), in modo da apparire tra i primi risultati nelle ricerche online

Utilizzando il giusto metodo per lo sviluppo dei contenuti, è possibile aumentare la visibilità del sito e attirare un maggior numero di visitatori

Vale quindi la pena investire nella progettazione di un sito web efficace perché è uno strumento che può fare la differenza. Ovviamente sarà opportuno affidarsi a persone esperte nel settore del web design e della comunicazione digitale, in grado di creare un sito web innovativo, funzionale e adatto alle esigenze specifiche dell’azienda

ingrosso

I t a l m e rc a t i : n e c e s s a ri a ri f orm

a , più sinergie, mercati più grandi

Snodi centrali nel commercio di prodotti freschissimi, con un importante ruolo n e l l a v a l o r i z z a z i o n e d e l l e p r o d u z i o n i locali e stagionali, nella tracciabilità di filiera e nella sicurezza igienico-sanitaria, i Mercati all’ingrosso stanno diventando un modello di hub multifunzionale in grado di offrire una molteplicità di servizi in aggiunta alle tradizionali funzioni di intermediazione commerciale, logistica e stoccaggio delle merci

Secondo l’indagine “I Mercati all’ingrosso nella filiera agroalimentare” condotta da Ismea, in Italia operano 137 strutture - numero sei volte superiore a quello di Spagna e Francia - da cui transita circa il 50% dell’offerta ortofrutticola complessiva. Il sistema italiano dei mercati all’ingrosso, come emerge dal rapporto presentato il 4 giugno al Cnel, è una realtà molto composita e frammentata, dove alla maggiore densità di strutture rispetto ai partner europei corrisponde un giro d’affari più contenuto, ma con un potenziale ruolo cruciale nel favo i un riequilibrio n distribuzione del lore lungo la filie agroalimentare “ una congiuntura d ficile per le impr

s e , c o n r i c a d u t

s o p r a t t u t t o s u l l a tenuta dei redditi, s c h i a c c i a t i d a g l i alti costi di produzione - ha commentato il direttore generale di Ismea M Chiara Zaganelli - i

Mercati all’ingrosso possono assumere un importante ruolo di stimolo per favorire un processo virtuoso, indirizzato a una più equa ripartizione del valore lungo la filiera e meno penalizzante per le imprese agricole, l’anello strutturalmente più debole Su questo fronte la nostra indagine ha messo in evidenza i fattori di criticità che non consentono di garantire la presenza diretta degli agricoltori nei Mercati all’ingrosso. Rispetto a questa esigenza i Mercati potrebbero fornire servizi di supporto e di facilitazione ai piccoli produttori, anche con una diversa programmazione degli orari di apertura, un aspetto, quest’ultimo, segnalato anche da altri operatori”

Lo studio di Ismea sul network di Italmercati, costituito da una rete di 22 strutture, distribuite in 14 regioni italiane, quantifica un giro d’affari di 115 milioni di euro, un valore che raggiunge la cifra di 11 miliardi se si considerano anche le attività delle 4 mila realtà economiche operative nei Mercati, tra distributori, aziende agricole, bar, ristoranti, facility provider e servizi accessori, con il coinvolgimento quotidiano di 26 mila addetti.

Lo sviluppo futuro dei Mercati deve essere accompagnato da un percorso di aggregazione delle realtà esistenti in strutture moderne, più grandi ed efficienti, con ricadute positive, quali un efficientamend ll l i i una minor dispersione deindicato anche dal Minill’Agricoltura Ecco le proposte di Italmercati: creare un network con cui condividere le politiche di settore sia a livello regionale che nazionale per intercettare linee di finanziamento; coinvolgere nei Mercati g l i a t t o r i d e l l a g r a n d e distribuzione e le Organizzazioni di produttori; aprie un tavolo di lavoro sulla ogistica; potenziare il setre ittico ora in sofferenza.

Chiquita complice di crimini di guerra in Colombia? cronaca | Irene Forte

A seguito di una causa civile intentata da o tto fa mig lie c o lo mbia ne i c ui parenti sono stati uccisi dalle AUC, forze paramilitari terroristiche che gestivano anche il traffico di droga nel Paese, Chiquita è stata condannata a pagare 36 milioni di euro di danni ai familiari delle vittime. Chiquita dal 1997 al 2004 aveva finanziato queste gang criminali, costretta - la difendono i legali - dalle pratiche di estorsione delle milizie

Chiquita, leader globale delle banane, è stata condannata dal t r i b u n a l e f e d e r a l e della Florida, Stati Uniti, per avere sos t e n u t o c o n f i n a nz i a m e n t i i l l e c i t i l e gang criminali che hanno seminato per anni il terrore in Colombia. La sentenza emessa dai giudici prevede che la multinazionale Chiquita Brands International risarcisca i familiari di otto uomini colombiani uccisi da un gruppo paramilitare finanziato dall’azienda tra il 1997 e il 2004: il risarcimento ammonta a 38,3 milioni di dollari (circa 36 milioni di euro), come riporta la BBC. Chiquita è da anni coinvolta in diversi processi con l’accusa di aver pagato numerose tangenti ai gruppi paramilitari che in Colombia gestivano i traffici di droga: già nel 2007 aveva patteggiato per accuse simili, accettando di pagare una multa di 25 milioni di

dollari Durante il processo di 17 anni fa, Chiquita ammise di aver finanziato le Forze Unite di Autodifesa della Colombia (AUC) dal 1997 al 2004, sostenendo però di essere stata costretta a farlo nell’ambito delle pratiche di estorsione messe in campo dalla milizia Si stima che il colosso delle banane abbia versato all’AUC, per poter operare senza rischi nel Paese, oltre 1,7 milioni di dollari in quel periodo Secondo i legali di Chiquita, la società non aveva altra scelta se non quella di pagare le AUC per proteggere i suoi dipendenti colombiani dalla violenza. Secondo l’accusa invece la multinazionale avrebbe stretto “ un ’alleanza scellerata con le AUC” nel momento in cui stava espandendo la propria presenza nelle regioni controllate da queste gang criminali I pagamenti regolari, di fatto, continuarono anche dopo che le A U C f u r o n o d e s ignate come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti nel 2001 e riconosciute da più parti come responsabili di viol a z i o n i d e i d i r i t t i umani. Il gruppo ha interrotto la propria attività militare nel 2006 e ha accettato di risarcire le vittime

Il verdetto a favore delle vittime è un caso raro - in Colombia e altrove - in cui una società privata è ritenuta re sponsabile nei confronti delle vittime per le sue operazioni in regioni con violenza diffusa o disordini sociali, hanno affermato gli esperti legali. Dal canto suo Chiquita ha dichiarato in un comunicato che intende ricorrere in appello contro il verdetto della giuria, sostenendo che “ non esiste alcuna base legale per le richieste di risarcimento”

Per vivere in salute conosciamo quello che mettiamo in bocca

Perché mangiamo roba che non è cibo e non riusciamo a smettere? Le ricerche più all’avanguardia nel campo dell’alimentazione hanno dimostrato che il nemico della salute non è tanto la composizione dei cibi ma soprattutto il loro grado di manipolazione. Chris van Tulleken, medico e divulgatore, ci spiega, scienza alla mano, tutto ciò che c’è da sapere e i danni che questo cibo-non ci bo causa alla nostra salute

“Se siamo quel che mangiamo, allora oggi noi rischiamo di non sapere più chi siamo Questo libro non è solo una denuncia verso un tipo di produzione alimentare che minaccia la salute, ma un percorso per abbracciare una filosofia di vita più rispettosa della nostra umanità”, ha commentato Eliana Lotta, giornalista, scrittrice e divulgatrice scientifica in merito al libro “Cibi ultra processati” che nel mese di maggio è stato pubblicato in Italia dopo aver riscosso un enorme successo internazionale

L’autore è il medico Chris van Tulleken e con questo volume ha portato all’attenzione del grande pubblico gli alimenti ultra trasformati, spiegando perché giocano un ruolo di primaria importanza nell’epidemia di obesità che interessa tutto il mondo. Secondo l’autore siamo entrati in una nuova era alimentare, soprattutto nel mondo occidentale Qui, la gran parte della popolazione ottiene la maggioranza delle calorie quotidiane da prodotti che contengono molecole sintetiche: gli aromi, i coloranti, i conservanti, gli emulsionanti e così via. Ma non è solo la presenza di additivi a definire un alimento ultra processato. Secondo la classificazione Nova, formulata dal nutrizionista brasiliano Carlos Monteiro, questi alimenti sono costituiti da ingredienti di uso esclusivamente (o quasi) industriale, lavorati con tecniche e strumenti che non utilizziamo nelle cucine domestiche (gruppo Nova 4)

Tra gli ingredienti

“Cibi ultra processati”, autore Chris van Tulleken, editore A Vallardi, 18,90€, 368 pagine, pubblicato il 21 maggio 2024

c h e s e c o n d o v a n Tulleken fanno finire automaticamente un prodotto tra gli ultra processati c’è l’olio di palma. A n z i , p e r l ’ a u t o r e l’olio di palma è di per sé da considerare un ultra process a t o . Q u e s t o p e rché, in versione raffinata, sbiancata e deodorata, è usato esclusivamente a livello industriale e perché la sua produzione ha un impatto rilevante sull’ambiente. Gli ultra p r o c e s s a t i i n f a t t i non sono dannosi solo per chi li mangia, ma per l’intero ambiente. Sono i prodotti finali di un sistema agroalimentare insostenibile che si regge su una dozzina di a limenti, le cosiddette commodities, prima frazionate e trasformate in una miriade di ingredienti industriali e poi ricomposte sotto forma di cibi ultra processati e molto gradevoli al palato, che mangiamo più velocemente di alimenti “veri”, come li chiama l’autore, e che hanno effetti sul nostro corpo e il nostro cervello ancora tutti da scoprire. L’autore ha incontrato scienziati ed esperti di tutto il mondo, per parlare delle cause dell’aumento esponenziale dei tassi di obesità nel mondo e degli effetti dei cibi ultra processati sulla nostra salute, sulle nostre abitudini, ma anche sul pianeta. Alla fine del libro, van Tulleken non ci dice cosa fare, non ci esorta a cambiare radicalmente la nostra alimentazione e buttare via tutti i cibi ultra processati che abbiamo in dispensa e nel frigorifero: l’importante è fare una scelta consapevole, sapendo quali sono gli impatti sulla salute e sull’ambiente di questi prodotti

trend

Raffaella Orsero: «Sfatiamo il

f a l s o m i t o d e l l a s t a g i o n a l i t à »

Raffaella Orsero e Matteo Colombini, ceo e co-ceo del Gruppo Orsero, leader nell’Europa mediterranea per l’import e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, all’evento Dare buoni frutti organizzato dal Corriere della Sera il 27 maggio, hanno parlato delle nuove abitudini di consumo degli italiani e dei driver che guidano gli acquisti di ortofrutta , sfa ta ndo a lc uni luo g hi c o muni, come quelli di stagionalità e prezzi

Si è parlato degli italiani e delle nuove abitudini di consumo in ortofrutta all’evento “Dare buoni frutti” che si è tenuto il 27 maggio in streaming, organizzato dal Corriere della Sera in partnership con il Gruppo Orsero. Un workshop per fare una fotografia dei nuovi trend e dei driver che guidano le scelte di acquisto, in un contesto in cui i consumi di frutta e verdura sono in crollo, fra inflazione, cambiamenti climatici e nuove sfide che si pongono dinnanzi al settore Per l’occasione è stata presentata un ’analisi svolta da Ispos su un campione di oltre mill consumatori fra i i 65 anni per cap le abitudini alim tari, i canali di a quisto, ma anche modalità di acqu sto: analisi da cu emergono due pa role chiave, innovazione e qualità. Nel dibattito sono stati sfatati alcuni luoghi comuni, come la attenzione alla stagionalità

“È un po ’ un falso mito - ha spiegato Raffaella Orsero - Il consumatore oggi viaggia di più, scopre nei luoghi esotici frutti buonissimi che poi vorrebbe avere anche nel supermercato sotto casa La stessa ricerca presentata oggi ci dice che, se trova la frutta che gli piace tutto l’anno, il consumatore la compra. La facilità di consumo e il gusto sono altri due aspetti determinanti, come ci mostra la ricerca. Per fare un esempio, oggi in Italia si consumano meno pere, frutto difficile da magiare fuori casa, ma più kiwi gialli, dal gusto più amabile, capaci di andare incontro ai nuovi trend Frutti che fino a poco tempo fa non erano nelle nostre abitudini alimentari come l’avocado o lo zenzero oggi sono popolari, complici i nuovi trend della cucina esotica, ma anche una sempre maggiore attenzione al salutismo. Anche in questi casi quella stagionalità dichiarata solitamente fra i primi driver di acquisto parrebbe dunque essere un concetto poco coerente”

Raffaella Orsero è quindi intervenuta anche sulla dibattuta questione dei prezzi: “È un tema complesso, da addetti ai lavori e non da consumatori”, ha puntualizzato. Il consumatore oggi ricerca in primis la qualità, ma vuole anche la convenienza: già da ciò si capisce come, a volte, ci sia un po ’ di confusione in materia. “Va sfatato il concetto che la frutta non debb ll h di hiarato la ceo del Gruppo a fatta bene, che non ha di fitofarmaci, che è sostenibile, ha bisogno di tanta ricerca e tanto l a v o r o e q u i n d i n o n può costare poco. Poi è chiaro che, non essendo un’industria, non si può g o v e r n a r e l a q u a n t i t à che le piante producono così come non si può governare il clima: che il prezzo quindi sia legato all’offerta e abbia una sua s c i l l a z i o n e è u n a l e g g e niversale di mercato”.

LU

V , a ot t obre l a pri m a f i e ra

d e l l ’ u v a d a t a v o l a i n P u g l i a

La prima fiera di filiera dell’uva da tavola si terrà in Puglia. Si chiama LUV e dal 22 al 24 ottobre 2024 taglierà il nastro nei padiglioni della Nuova Fiera del Levante di Bari. Una tre giorni unic a i n E u r o p a , p e r a p p r o f o n d i r e t e m i legati al comparto e confrontarsi su innovazione, mercato e futuri sviluppi

La missione di LUV (luv fie ra.com) corre lungo due direzioni. Da un lato, mira a favorire l’incontro degli operatori della filiera, creando reti e occasioni di business; dall’altro, intende fornire spunti di riflessione e approfondire i diversi aspetti legati a questo comparto: innovazioni in ambito agronomico, riduzione dell’impatto sull’ambiente delle pratiche agricole, ricerca sulla gestione in post raccolta delle uve, trend di mercato e scenari di consumo del prossimo quinquennio. Tutto ciò nella regione leader della viticoltura da tavola che, insieme alla Sicilia, costituisce la quasi totalità della produzione nazionale (92%) Secondo i dati Istat, infatti, nel 2022 la superficie investita in Puglia per l’uva da tavola si è assestata a circa 25 mila ettari, con pochi comuni del SudEst Barese che rappresentano il più importante polo a livello europeo di produzione di uva da tavola.

Di qui l’importanza di una fiera come LUV, che possa trovare nella città di Bari il suo centro nevralgico, coinvolgendo produttori, esportatori, tecnici e tutti gli operatori della filiera e rappresentando una vetrina di primo piano per quanti decideranno di esporre. Incontrare possibili clienti nazionali ed esteri, far conoscere caratteristiche e novità della prop ria realtà, organizzare eventi promozionali e conferenze stampa: tutto all’interno di un evento unico in Europa dedicato all’uva da tavola

Il Comitato Organizzatore di LUV - Fiera dell’Uva da Tavola 2024 è composto da: Fruit Communication, APEO - Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli, CUT - Commissione Italiana Uva da Tavola e Associazione Uva da Tavola Siciliana Partner scientifico della fiera è SGMarketing

“Per la Puglia e per il ruolo che la viticoltura da tavola italiana riveste, LUV sarà un ’occasione da non perdere - spiega Mirko Sgaramella, coordinatore di Fruit Communication. LUV nasce da una constatazione consolidata: per poter affrontare le sfide in modo strutturato e migliorare la condizione del comparto occorre fare rete, confrontarsi e condividere conoscenze ed esperienze Per farlo, è fondamentale incontrarsi in un unico, grande evento dedicato Invito tutti gli interessati a diventare protagonisti di questa fiera: tutte le info sono sul sito luv fie ra.com ” .

L'iniziativa è patrocinata da: Regione Puglia, Città Metrop. di Bari, Città di Bari, Camera di Com. Bari,

Dist Prod Uva da Tavola, Dist del Cibo Sud Est Barese, ALIS - Ass Log Interm Sost , GAL Sud-Est Barese, Copagri, Confagricoltura, Uva di Puglia IGP, Cons. Tut. Uva da Tav. di Mazzarrone IGP, Cons. Tut. e Prom. Uva da Tav. di Canicattì IGP, associazioni ed enti di formazione, Comuni di Puglia e Sicilia.

Ghiaccioli di frutta pronti da congelare? Coop premiata frontiere |

Uno snack salutare, 100% frutta, ideale per la stagione estiva? Ci ha pensato Coop Italia con i ghiaccioli “pronti da congelare” della linea a marchio proprio Fru Sw ing , c he c o mpre nde a nc he de i sorbetti e dei succhi freschi. Un’idea innovativa che è piaciuta alla giuria del PLMA tanto da conferirgli uno dei Sal u t e t o E x c e l l e n c e Aw a r d s . Q u a t t r o l e referenze di ghiaccioli, in confezioni da 250 grammi. La frutta è pastorizzata

I consumatori sono esigenti Per questo motivo i prodotti a marchio del distributore sono in grado di soddisfare oggi le esigenze delle persone attente alla salute ma che al tempo stesso non intendono rinunciare ai piaceri del palato. Inoltre i consumatori hanno sempre più a cuore il pianeta. Per questo motivo sono stati introdotti prodotti innovativi a base vegetale, che consentono di seguire diete sostenibili e salutari Queste e molte altre novità sono state premiate ad Amsterdam con gli International Salute to Excellence Awards, nell’ambito della fiera World of Private Label organizzata da PLMA e in corso dal 28 al 29 maggio scorsi.

Nell'edizione di quest’anno sono stati presi in esame oltre 550 nuovi articoli a marchio del distributore, in ambito alimentare e non alimentare, introdotti nel 2023, presentati da 72 distributori di 23 Paesi Una giuria internazionale, composta da ex distributori, chef, esperti di marketing, nutrizionisti e giornalisti ha valutato questi prodotti nel corso di sessioni intensive. I giudici hanno infine conferito gli Awards a 99 prodotti di categorie alimentari e non alimentari, di 43 distributori L’Italia si è piazzata seconda a pari merito con la Danimarca con 13 prodotti premiati ( cui si aggiungono 11 premi enologici), mentre sul gradino più alto del podio con 19 prodotti premiati c’è la Germania.

I distributori italiani premiati sono stati: Coop Italia, Crai, Despar, MD, Migross, Pam Panorama, Aldi, Vega e Gruppo Végé. Il più premiato è stato Pam Panorama con 7 riconoscimenti (2 prodotti alimentati e 5 enologici) Tra i prodotti premiati di Coop Italia è stato particolarmente apprezzato l’innovativo concetto Coop Fru Swing con i ghiaccioli di frutta pronti da congelare: i giudici sono rimasti colpiti dall’idea e dal sapore oltre che dall’aspetto molto attraente. Si tratta di snack 100% frutta, una confezione da 250 grammi che contiene 5 ghiaccioli pronti da congelare da 50 grammi ciascuno, proposti in 4 referenze: fragola e mela; pesca e mango; mela, arancia e limone; banana e albicocca

Le patate: un versatile alleato per la nostra salute e la linea mens sana |

Giovedì 30 maggio si è celebrata la prima Giornata internazionale della patata voluta dalla FAO. Si tratta di un tubero molto conosciuto in tutte le culture del mondo. C’è chi la considera una verdura, chi la mangia al posto della pasta e chi la utilizza nei più svariati modi in c u c i n a , m a t u t t i r i m a n i a m o d ’ a c c o r d o nel considerarla un alimento versat ile, g u s t o s o e n u t r i e n t e . P o t r à f a r p a r t e d i una dieta sana? Andiamo a scoprirlo

Prima premessa da nutrizionista: le patate sono carboidrati A livello nutrizionale, infatti, il loro alto quantitativo di amidi ci permette di inserirle nella stessa famiglia di pasta, pane, riso, polenta e derivati. Questo non è assolutamente un fattore a loro sfavore. In cucina questo ci permette di creare piatti bilanciati e sfiziosi mantenendo l’integrità del piatto sano Mai provato polpo e patate? O un bel purè caldo d’inverno con polpette o carne bollita? Con l’aggiunta di un contorno di verdura tutto questo rende le patate un alleato per mantenersi in form creare l’equilibrio fetto tra proteine bre e grassi.

È vero, le patate n si potrebbero ma giare con il pan ma la bella notizi è che avendo po chissime calorie le quantità a disposizione sono ben più alte degli alt r i c a r b o i d r a t i 100g di patate infatti forniscono solo 75-90

kcal, a differenza della pasta/riso (365kcal circa per 100g) e il pane (265kcal circa per 100g) e il volume è molto più alto rispetto ad altre fonti amidacee visto che cottura in acqua tende a raddoppiare o triplicare il loro peso a cotto.

Sono inoltre ricche di molti micronutrienti: vitamina C e antiossidanti, utili contro l’invecchiamento cellulare; vitamina B6, potassio e manganese, utili per la memoria e mantenere le membrane cellulari a livello encefalico; potassio e magnesio, utili per gli sportivi, prevengono infatti crampi e affaticamento muscolare; selenio, utile per capelli, cartilagini, unghie e funzionamento della tiroide. A differenza di quanto si pensi poi, non contengono zuccheri, non contengono sale e sono quindi indicate nella dieta per chi soffre di ipertensione, ipercolesterolemia e (solo se mangiate fredde, per ricreare l’amido) possono essere consumate da chi ha alterazioni della glicemia

La versatilità di questo tubero permette di prepararle in svariati modi e ricette. Pensando all’estate, la classica insalata di patate (lesse o al vapore e fatte raffreddare) è un piatto perfetto da abbinare a delle proteine (es. polpo, dei legumi o della carne bianca). Grazie al raffreddamento, i legami chimici dell’amido si ricreano Questo permette di creare “amido resistenza” e rendere la digestione delle patate più lenP ò b i , in realtà il rallentamendel cibo evita che la glicealzi bruscamente e cali repentina dopo qualche ora. Questi piatti unici diventano quindi degli ottimi jolly adatti a t u t t i : p o s s o n o e s s e r e consumate e introdotte in tutti i piani alimentari e, con qualche accortezza, sono sfruttabili anche da persone con difficoltà digestive e soggetti on alterazioni glicemiche erché farne a meno quin? Buona dieta a tutti!

Lidl, a Villafranca lo store campione di sostenibilità

Con 7,4 miliardi Lidl contribuisce allo 0,4% del Pil italiano

Eugenio Felice

A Villafranca di Verona Lidl ha svelato alla stampa, lo scorso 29 maggio, il supermercato più green mai realizzato a livello globale, il nuovo benchmark in termini di sostenibilità per tutto il mondo del retail. Il gruppo ha presentato anche il bilancio di impatto socio-economico, da cui emerge che nel 2022 il contributo di Lidl al Pil dell’Italia è stato dello 0,4% e che ha esportato prodotti alimentari per circa 2,4 miliardi di euro. Da Lidl passa ben il 13% dell’export italiano di ortofrutta

Ha aperto ufficialmente le porte ai clienti lo scorso 30 maggio il nuovo Lidl di Villafranca di Verona: si tratta del supermercato più sostenibile mai realizzato dall’insegna non solo in Italia ma a livello globale Lo store, che sostituisce lo storico punto vendita Lidl presente ne l l a c i tta d i n a v e r on e se d a l 1992, ha caratteristiche uniche che lo differenziano da tutti gli oltre 12 200 supermercati Lidl nel mondo ed è stato ideato e realizzato in Italia in stretta collaborazione con la casa madre in Germania Questo negozio rappresenta il punto zero di un nuovo modo di concepire lo store fisico ed estende gli attuali confini di sostenibilità, non solo per gli standard Lidl, ma anche per tutti gli immobili del

settore retail in generale Le sue caratteristiche permettono di ridurre in modo sostanziale il consumo di energia, di limitare le dispersioni energetiche, di tagliare in modo significativo le emissioni in atmosfera e, infine, al termine della sua vita utile, di non rappresentare un peso per l’ambiente, ma anzi un ’opportunità di riutilizzo Emilio Arduino, amministratore delegato servizi centrali e sviluppo immobiliare Lidl Italia ha dichiarato: “L’ideazione e la realizzazione di questo punto vendita rappresenta qualcosa di unico per Lidl in Italia e non solo Ci sono volut i anni di intenso lavoro e di minuziosa attenzione ai dettagli, dalla progettazione alla scelta di ogni singolo materiale costruttivo. Per questo, ringrazio tutto il team dei servizi centrali e dello sviluppo immobiliare che ho il grande onore di guidare In questo progetto abbia-

In foto il negozio Lidl Italia a Villafranca, in provincia di Verona, aperto al pubblico giovedì 30 maggio Si tratta dello store più sostenibile del gruppo distributivo a livello globale, frutto di una ricerca partita nel 2018 e portata avanti dalla sede italiana e da quella centrale Da fuori il negozio si distingue per il legno sopra le vetrate, i pannelli solari nei parcheggi e le aree verdi

“ L’ideazione e la realizzazione di questo negozio è qualcosa di unico per Lidl, il risultato di un intenso lavoro e minuziosa attenzione ai dettagli. Abbiamo

reso

concreta la nostra visione di sostenibilità, integrandola per fettamente nella strategia aziendale ” Emilio Arduino (a.d. sviluppo immobiliare Lidl Italia)

mo reso concreta la nostra visione di sostenibilità edilizia integrandola perfettamente nella nostra strategia aziendale”.

Il nuovo Lidl di Villafranca di Verona è completamente autosufficiente da un punto di vista energetico perché è dotato di un impianto fotovoltaico da 575 000 kWh/anno - corrispondenti al consumo di oltre 230 abitazioni - in grado di produrre in un anno più energia rispetto al suo fabbisogno. Si tratta di ben 1.280 moduli bifacciali in g r a d o d i p r o d u r r e e n e r g i a s u entrambi i lati, installati sul tetto e sulle pensiline ombreggianti dei parcheggi I materiali di costruzione utilizzati sono stati scelti nell’ottica di essere poi riutilizzati una volta che il supermercato avrà terminato il suo ciclo di vita. Per questo, la struttura portante è costruita in legno proveniente da

foreste gestite in modo sostenibile e certificate PEFC Il legno è un materiale rispettoso dell’ambiente, è riciclabile, riutilizzabile e, con le sue naturali proprietà isolanti, garantisce una maggior efficienza. Grazie al suo impiego è stato evitato l’utilizzo di 1.650 tonnellate di calcestruzzo, corrispondenti a circa 660 metri cubi. Anche la plastica, materiale importante perché protegge gli alimenti, soprattutto durante il trasporto, e ne preserva la qualità e la freschezza, deve essere riciclata o smaltita correttamente. Il rivestimento impermeabilizzante sul tetto di questo punto vendita, che lo protegge dalle intemperie, è composto al 60% da polimero riciclato, per un

totale di oltre 2,5 tonnellate di plastica recuperata. Anche le panchine e le fioriere che arredano l’esterno sono realizzate con il 100% di plastica riciclata

L’acqua è un bene prezioso, indispensabile per la vita sulla Terra. Il punto vendita Lidl di Villafranca di Verona dispone di un sistema di recupero dell’acqua piovana per uso irriguo che impiega cisterne sotterranee di raccolta Tali cisterne alimentano il sistema di irrigazione dell’area verde consentendo una riduzione del 65% del prelievo da rete idrica. Anche l’acqua piovana che cade sul piazzale filtra lentamente nel terreno attraverso u n a p p o s i t o s i s t e m a d r e n a n t e . Sempre all’esterno dello store, è stata piantumata un ’ area di circa 650 mq con lavanda e altre specie arboree che, con la loro fioritura prolungata, costituiscono un ottimo richiamo per gli insetti impollinatori. Le api, infatti, svolgono un ruolo importante nella tutela della biodiversità perché con il loro incessante lavoro preservano la ricchezza del nostro Pianeta e, di conseguenza, anche la nostra salute.

Garantire la freschezza dell’assortimento è necessario per un supermercato, ma al tempo stesso, ciò impatta molto sull’ambiente sia in termini di consumo energetico sia per l’impiego - nella maggior parte dei casi - di refrigeranti artificiali Questo nuovo Lidl, invece, è dotato di banchi frigo che impiegano la CO2 come refrigerante naturale. I gas refrigeranti naturali compor-

94 miliardi impatto sul PIL export italiano alim. milioni gettito IVA

mila occupati diretti, indiretti e indotti

0,4 4,5 % % %

7,2 800 export ortofrutta del PIL

13

tano una riduzione del potenziale emissivo degli impianti pari al 99,8% Questo sistema di refrigerazione è dotato di porte per ridurre la dispersione del freddo, con conseguente risparmio energetico, e migliora il comfort termico e acustico in area vendita. L’impianto di climatizzazione, le vasche frigo e i freezer del reparto surgelati, invece, impiegano il propano come refrigerante naturale

Sempre nel mese di maggio, il 13, è stato presentato, questa volta a Milano, il “Bilancio di impatto socioeconomico di Lidl in Italia”, stilato da The European House - Ambrosetti. Lo studio ha misurato gli impatti e il contributo di Lidl alla creazione di valore per il sistema Paese, applicando una metodologia multidimensionale in grado di v a l u t a r e l ’ a p p o r t o d e l l ’ a z i e n d a alla crescita e allo sviluppo dei territori in termini economici e occupazionali.

Nel 2022, i ricavi dell’azienda hanno raggiunto 6,7 miliardi di euro, frutto di una crescita costante registrata nell’ultimo decennio, con un tasso di crescita medio annuo composto del +9,1%, ampiamente superiore alla media del settore della GDO (+1,6%). Parallelamente alla crescita economica, anche l’occupazione ha fatto un balzo in avanti, nell’ultimo decennio l’occupazione diretta di Lidl in Italia è cresciuta ad un tasso del +8,8% medio annuo Il 90% degli impiegati, infatti, è a tempo indeterminato, superando sia il settore della GDO (84,1%) che la media italiana

(79,9%) La somma degli occupati diretti, indiretti e indotti dell’azienda tocca quota 93.751 posti di lavoro a tempo pieno equivalenti, per effetto di un moltiplicatore occupazionale di 4,7: per ogni persona direttamente impiegata, l’at-

t i v i t à d e l l ’ a z i e n d a s o s t i e n e 3 , 7 ulteriori posti di lavoro nell’intera economia del Paese.

Il percorso di costante crescita e consolidamento di Lidl Italia nell’ultimo decennio è stato sostenuto da ingenti investimenti per l’aper-

Lidl nel 2022 ha acquistato beni e servizi in Italia per 6,2 miliardi di euro. A sua volta ha fatto esportazioni dall’Italia per circa 2,4 miliardi di euro, pari al 4,5 per cento di tutto l’expor t food&beverage italiano, di cui il 24 per cento è rappresentato da or tofrutta, il 13 per cento delle espor tazioni totali del Paese.

tura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti che hanno raggiunto i 454 milioni di euro nel 2022 e sono cresciuti a un tasso medio annuo del +12,9% nell’ultimo decennio, superiore rispetto a l l e t o p - 1 0 a z i e n d e d e l l a G D O (+8,1%) Inoltre, Lidl ha generato un impatto fiscale cumulato di oltre 4,2 miliardi, un ammontare due volte superiore a quanto previsto dal PNRR per i servizi digitali e la cittadinanza digitale.

“In 32 anni di attività in Italia abbiamo sempre messo al centro le persone, la valorizzazione del territorio e lo sviluppo della filiera agroalimentare Solo negli ultimi 5 anni, abbiamo investito oltre 2,1 miliardi di euro nella nostra rete immobiliare e nei prossimi 3 anni effettueremo investimenti per ulteriori 1,5 miliardi di euro che si tra-

sformeranno nell’apertura di 150 nuovi punti vendita e, conseguentemente, nella creazione di oltre 5 000 nuovi posti di lavoro diretti”, ha dichiarato Massimiliano Silvestri, presidente Lidl Italia. Lidl intrattiene rapporti di fornitura con centinaia di aziende italiane. Nel 2022 il totale delle forniture di beni e servizi acquistati in Italia da Lidl ammonta a 6,2 miliardi di euro, concentrati soprattutto nel comparto della produzione agroalimentare, che si configura come un forte traino alle esportazioni di prodotti alimentari grazie agli acquisti realizzati per il rifornimento degli scaffali di punti vendita dell’insegna all’estero Nel 2022, tali acquisti hanno rappre-

sentato esportazioni dall’Italia per circa 2,4 miliardi di euro (pari al 4,5% di tutto l’export food&beverage italiano), di cui il 24% è rappresentato da frutta e verdura, il 13% delle esportazioni totali del Paese Gli acquisti realizzati da Lidl verso i fornitori italiani attivano a cascata molteplici filiere economiche nel Paese, per effetto delle interdipendenze che si generano tra i settori È per questo che il valore aggiunto totale (somma di diretto, indiretto e indotto) prodotto da Lidl

Italia è pari a 6,4 miliardi, con un moltiplicatore economico pari a 5,4. Per ogni euro di valore aggiunto generato direttamente da Lidl nel 2022, se ne sono attivati 4,4 aggiuntivi nell’intera economia A tale impatto economico si somma anche il gettito Iva “catalizzato” da Lidl per un valore cumulato pari a quasi 800 milioni di euro. “Nel 2022 Lidl ha generato ricadute economiche e occupazionali a cascata lungo le fil iere, creando un impatto complessivo (tra diretto, indiretto e indotto) sul Pil di 7,2 miliardi di euro, pari allo 0,4% del Pil nazionale Si tratta, ad esempio, di un dato maggiore del contributo diretto dell’intero settore siderurgico italiano. Inoltre Lidl h a c o m p l e s s i v a m e n t e s o s t e n u t o 93.800 occupati nell’economia nazionale, un dato superiore a quello dell’intero settore delle telecomunicazioni”, ha commentato Valerio De Molli, managing partner e ceo The European House Ambrosetti.

Salute, bontà e benessere a l c e n t ro de l l a propos t a estiva di Or toRomi. Il video

A maggio l’azienda, tra i leader della quarta gamma, impegnata a Macfrut e Rimini Wellness

Eugenio Felice

L a C o o p e r a t i v a A g r i c o l a O r t o R o m i h a p r e s e n t a t o a l l e fiere di primavera Macfrut e Rimini Wellness le proposte per la stagione estiva, come sempre all’insegna della salute, del benessere, della bontà e della praticità. Si amplia la linea degli estratti funzionali con due nuove referenze, in collaborazione con esperti della nutrizione e de ll’e duc a zio ne a lime nta re , e si a mplia la line a benessere delle zuppe pronte. Continua l’intenso lavoro di comunicazione, con l’esplorazione di nuovi format

Dall’8 al 10 maggio 2024 si è svolta Macfrut, fiera professionale di riferimento in Italia per il settore ortofrutta, con 56.000 operatori che hanno animato i padiglioni fieristici di Rimini. Nell’occasione abbiamo intervistato Martina Boromello, responsabile marketing di OrtoRomi, tra le aziende leader in Italia nelle insalate di IV gamma, negli estratti freschi, nelle zuppe fresche e nei piatti pronti freschi, presenti sul mercato nazionale a marchio OrtoRomi o a marchio del distributore. Gli stabilimenti della cooperativa sono a Borgoricco, in provincia di Padova, e a Bellizzi, in provincia di Salerno, mentre i soci produttori sono nelle aree più vocate d’Italia.

In occasione della fiera, OrtoRomi si è presentata con uno stand di nuova concezione, colorato e con materiali inediti, come il tessuto delle pareti e il tappeto erboso vero sul pavimento, per offrire una esperienza multisensoriale, colorata e coinvolgente Uno spazio espositivo di 64 metri quadrati, progettato in collaborazion e con la Scuola Italiana Design, dove si poteva

toccare con mano tutto l’assortimento dell’azienda e le ultime novità di prodotto, tra cui le nuove referenze della linea Estratti Piùl ’ E str a tto Pr o te i c o c o n p ro tei n e idrolizzate del pisello e l’Estratto Vitaminico con vitamine del gruppo D e B - e l’ampliamento della linea Benessere delle zuppe fresche pronte con tre nuove referenze: il minestrone leggero (620g), il passato asparagi e piselli (310g), il passato carote con zenzero (310g).

“ Vo
l i

d e l b e n e s s e r e e d e l f i t n e s s . S e m p r e r i n n o v a n d o i l n o s t r o i m p e g n o a o f f r i r e a l i m e n t i g e n u i n i , d i a l t a

qualità e pratici, ideali per chi segue uno stile di vita, sano, dinamico e una corretta alimentazione ” M a r t i n a B o r o m e l l o ( r e s p . m a r ke t i n g O r t o R o m i )

Grande attenzione per il tema della sostenibilità, oggi cruciale per le aziende del settore agroalimentare: “Continua il lavoro che stiamo svolgendo in OrtoRomi sulla sostenibilità - ha dichiarato Martina Boromello - per redigere il nostro primo bilancio di sostenibilità. Stiamo raccogliendo i dati e misurando il nostro impatto sociale e ambientale con un piano strategico ESG (environmental, social e governance) che coinvolge a 360 gradi tutti i reparti aziendali” Prosegue, ancora, infine il lavoro di OrtoRomi sul fronte della comunicazione. “L’awareness del marchio cresce (+1 punto percentuale nel 2023), così come la SEO authority (maggiore di 50)”, ha spiegato a Macfrut Martina Boromello “I consumatori ci riconoscono come marchio sinonimo di italianità, naturalità e praticità. Questo significa che il lavoro che stiamo facendo in termini di comunicazione funziona. La SEO authority ci conferma che siamo un marchio vero e credibile, autorevole Continua la collaborazione con Federica Pellegrini, nostra testimonial, e l’esplorazione di nuovi format come Tik Tok eil product placement con Viva Rai2, che ci stanno dando grandi soddisfazioni”.

Il mese di maggio ha segnato anche il ritorno per OrtoRomi a Rimini Wellness, il più grande evento fieristico italiano dedicato alle ultime novità di fitness, benessere e sport, con uno stand da 24 metri quadrati dove sono state proposte le insalate arricchite della linea

Pausa Pranzo, gli estratti di frutta compresi quelli funzionali, nonché il guacamole e gli hummus bio, freschi, salutari e con etichetta corta “Con questa partecipazione a Rimini Wellness e con l’innovativo progetto che abbiamo attivato recentemente in collaborazione con alcuni prestigiosi centri fitness, vogliamo ribadire la nostra vicinanza

al mondo del benessere e del fitness, sempre rinnovando il nostro impegno ad offrire alimenti genuini, di alta qualità e pratici, ideali proprio per chi segue uno stile di vita, attivo, sano, dinamico e una corretta alimentazione”, ha concluso Martina Boromello.

Todis corre con l’or tofrutta e la marca privata

Per i fornitori a marchio arriva il rating di sostenibilità

Eugenio Felice

Todis - Buongiorno Convenienza opera da 25 anni nel c a na le disc o unt, c o n una g ra nde a tte nzio ne a i fre sc hi. Il 46% dei suoi clienti sceglie l’insegna proprio per l’ortofrutta, che assieme a carni, pesce, gastronomia e pane/pizza generano il 43% delle vendite. Todis opera in 10 regioni del Centro-Sud con 313 punti vendita e 117 affiliati. La formula è infatti quella del franchising. Il fatturato nel 2023 è cresciuto del 16% rispetto al 2022. Al via progetto ambizioso sulla sostenibilità

Il 2023 è stato un altro anno di successi per Todis, insegna italiana di proprietà di Iges Srl - società controllata dalla cooperativa Pac2000A Conad - con fatturato di 1,167 miliardi di euro e una crescita del +16% a rete totale e del + 5,5% a rete omogenea Anche la quota di mercato è aumentata, passando dal 4,1% al 4,3%, grazie al notevole sviluppo della rete soprattutto nell’area del Lazio. A Roma Todis è l’insegna discount leader con una quota di mercato del 37,5% (canale convenienza), seguita da Eurospin Nel quinquennio 20192023, il sell out di Todis, che sviluppa il suo business con la formula franchising, con 117 affiliati e 313 punti vendita distribuiti in tutto il centro-sud Italia (Sicilia compresa, Sardegna esclusa), ha registrato un incremento cumulato del fatturato del 58,8%.

“Per il 2024 contiamo di superare il 4,5% di quota di mercato e di chiudere l’anno con un incremento di fatturato tra il 6% e l’8%, con una crescita a parità di rete tra il 3% ed il 4%” - ha dichiarato Massimo Lucentini, direttore generale

Todis, all’incontro con la stampa organizzato nella sede di Fiano Romano il 4 giugno. “Molto dipenderà dall’andamento dei volumi, al momento in ripresa e che per Todis stanno performando meglio del mercato di riferimento, ma soprattutto dalla dinamica dell’inflazione e dei prezzi che nel nostro settore, costantemente attento alla convenienza, sta comprimendo i fatturati che, a progressivo e a parità di rete, stentano a crescere rispetto all’anno precedente”

Il 2023 è stato un anno di espansione importante per la rete Todis, s e m p r e n e l l ’ o t t i c a d e l l a p r o s s imità, della freschezza e della convenienza, asset strategici che contraddistinguono la mission dell’insegna, con 38 nuovi punti vendita aperti per un investimento pari a oltre 40 milioni di euro Nello specifico, alle 13 aperture di store di affiliati previste, si è aggiunta l’acquisizione della rete Fresco Market (“ex” Tuodì), composta da 25 punti

La storia del marchio Todis nasce, nel 1999, dalla trasformazione della precedente insegna Topdì (Top Discount) Todis è un’insegna di supermercati a marca privata, specializzata nei freschi, di proprietà di Iges Srl Il capitale è detenuto dalla Cooperativa Pac2000A Conad Al progetto aderisce anche Conad Adriatico attraverso la partecipata Addis

L’organizzazione logistica si articola su quattro poli di stribuiti nel Centro-Sud

La direzione generale si trova a Fiano Romano, in provincia di Roma

vendita, un ’operazione che ha rafforzato la leadership di Todis nell’area romana, portandola a raggiungere una quota di mercato nel canale del 37,5% a Roma e nel Lazio del 28,1%. Per il 2024, l’insegna ha in programma di aprire altri 24 punti vendita con un investimento di circa 20 milioni di euro tra aperture e ristrutturazioni di negozi già esistenti (circa 26).

Anche sul fronte della struttura aziendale, il 2023 è stato un anno

fondamentale che ha visto il rafforzamento della funzione “controllo di gestione punti vendita” (servizio agli imprenditori) e della “business intelligence” Per quanto riguarda l’assortimento, dove la marca privata Todis è protagonista con un’incidenza sui volumi di oltre il 65%, si evidenzia il consolidamento del piano di rafforzamento e revisione di tutta l’o fferta della Mdd, ad oggi oltre 2 500 referenze

“La nostra strategia è da sempre incentrata al trading up nel senso della line extension. A differenza della marca industriale famosa,

TODIS: LA FOTOGRAFIA DEL 2023

anni di attività

10 1,17 6o

regioni servite nel Centro-Sud

25 nuove aperture

miliardi di fatturato discount in Italia per market share

infatti, investiamo non tanto sulla notorietà del brand, ma su nuove linee o ampliamenti di gamma caratterizzati da una migliore qualità intrinseca dei prodotti”, ha sottolineato Lucentini. “Allo stesso

t

m

e m e n t e anche nel senso del trading down per essere sempre più competitivi, una formula che si sta dimostrando vincente perché ci permette di c o n q u i s t a r e l ’ a w

punti vendita

clientela più ampia e trasversale che da noi si trova libera di scegliere in base ai propri gusti e alla capacità di spesa ”

Prosegue l’attenzione e l’impegno che l’insegna pone nei confronti della corporate social responsibility: dalle campagne per i clienti“Da Todis non si butta nulla” - ai p a c k a g i n g a m b i e n t a l i c o m e , a d esempio, il progetto Social Plastic, fino al Todis management: corsi di formazione manageriale, multidisciplinari, della durata di un anno per imprenditori e collaboratori che ad oggi ha coinvolto 400 partecipanti in 3 anni.

In termini di risparmio energetico, l’insegna ha avviato, già dall’anno scorso, una campagna di investimenti diretti sia sui punti vendita di proprietà, sia di natura finanziaria tramite l’accesso a linee di credito agevolate per gli imprenditori affiliati. In questa direzione, per il 2024, Todis prevede di mettere a regime direttamente/indirettamente 5 nuove installazioni di impianti fotovoltaici, oltre a quello messo in funzione nel 2022 presso lo stabilimento di Rianoche permette di evitare l’emissione in atmosfera di 360 tonnellate di CO2 all’anno, circa 9.000 tonnellate in 25 anni (ciclo di vita media dell’impianto) - mentre parallelamente prosegue su tutta la rete l’implementazione della chiusura dei mobili frigoriferi con gli sportelli per una riduzione considerevole dei consumi energetici.

“Per Todis il futuro è digitalizzazione e sostenibilità”, ha concluso

“ Sentiamo la responsabilità e abbiamo l’opportunità di sensibilizzare tutti i nostri clienti sulle tematiche della sostenibilità, per promuovere un consumo più attento e consapevole ma abbiamo anche un ruolo di stimolo che ci

impone di coinvolgere i fornitori ” Massimo Lucentini (direttore generale Todis)

PERFORMANCE | FATTURATO INSEGNA TODIS | 2016 - 2023

Fonte: Nielsen GNLC + dati aziendali Todis

Lucentini nel suo intervento. “Stiamo lavorando a un programma di fidelizzazione digitale e a un piano molto ambizioso di sostenibilità che coinvolge direttamente i nostri fornitori di private label Si tratta di progetti all’avanguardia che non termineranno con la loro messa in funzione, ma ci accompagneranno nei prossimi anni con sviluppi che oggi possiamo solo immaginare e sperare ” .

Fornitori e rating di sostenibilità. A chiusura dell’incontro con la stampa del 4 giugno c’è stato l’intervento di Roberto Domaschi dell’organismo di certificazione SGS. Sì, perché Todis ha deciso di valutare e dare un rating da A a AAA ai fornitori a marchio sul tema della sostenibilità Il processo è già iniziato, la prima fase prevede di compilare dei questionari - riguarda sia i fornitori food che no food -

segue poi una valutazione e una analisi dei risultati con l’elaborazione di un punteggio e quindi la classificazione delle aziende Le più virtuose avranno una tripla A, proprio come si usa nella finanza Il progetto è partito a febbraio dell’anno scorso, mentre da gennaio del 2024 è iniziato il processo di audit per verificare quanto hanno affermato. In autunno dovrebbero essere pubblicati sul sito di Todis i

che peraltro è

presente nel 100 per cento della rete vendita.

Tra gli esempi di interventi nel campo della sostenibilità c’è l’adozione per la PL di imballaggi in Social Plastic.

Fonte: Nielsen GNLC 2024/01

nomi dei fornitori che si possono fregiare di questa certificazione Ma quanti sono, in questo momento, i fornitori che hanno le carte in regola per ottenere questa certificazione sulla sostenibilità rilasciata da SGS? La domanda è arrivata dai giornalisti presenti all’evento del 4 giugno a Fiano Romano “Al momento - ha risposto Marco De Angelis, responsabile qualità Todis - su 328 questionari che abbiamo esaminato, 114 hanno superato il test, quindi il 35% dei fornitori a marchio appartiene al gruppo con

almeno una delle tre A L’obiettivo è quello di arrivare almeno al 60% nel 2026 I forntori hanno firmato un codice di condotta che prevede l’impegno ad aderire a politiche di sostenibilità ambientale e sociale attraverso la misurazione di indicatori qualitativi e quantitativi relativi al packaging (riduzione del consumo di polimeri fossili vergini; riduzione del peso e del volume degli imballaggi), alle risorse ambientali impiegate (energia e acqua), alle filiere alimentari (precedenza alle filiere corte, soprattutto nei freschissimi), alle politiche di risparmio energetico nelle fasi di trasporto, alla riduzione dello spreco alimentare, alla responsabilità sociale. I fornitori insomma dovranno impegnarsi concretamente sul tema della sostenibilità e nel medio periodo potranno continuare a lavorare con Todis solo quelli che otterranno il certificato rilasciato da SGS, che prevede anche verifiche di sorveglianza annuali. “Volevamo che il nostro percorso sulla sostenibilità fosse certificato e non fossimo accusati di greenwashing - ha concluso De AngelisEra arrivato il momento di fare qualcosa di concreto sul tema della sostenibilità e per questo era indispensabile coinvolgere tutti i nostri fornitori a marchio”.

L’ O r t o d i E l e o n o r a , G a v i n a prot a g on i s t a de l l

’e s t a t e .

La novità: un’anguria micro

Campagna estiva di OP Agricola Campidanese all’insegna di innovazione, qualità superiore e gusto

Carlotta Benini

Prosegue con i migliori auspici la campagna dei prodotti estivi di OP Agricola Campidanese, che vede nella mini anguria Gavina e nella midi anguria a buccia nera Eleonora i suoi fiori all’occhiello. Quest’anno si affianca a queste eccellenze una tipologia tutta nuova di anguria senza semi dal formato quasi “tascabile”. “Una varietà innovativa che pesa meno di 1,5 kg: una vera sorpresa che quest’anno è destinata ai mercati esteri”, ci spiega il direttore commerciale Salvatore Lotta

Innovazione, qualità superiore, gusto Ecco i tre capisaldi su cui si fonda la campagna estiva di OP Agricola Campidanese, che con la raccolta del prodotto sotto serrain Sardegna e presso un socio produttore in Sicilia - ha dato il via i primi di maggio alla stagione delle angurie “Abbiamo iniziato la campagna con un discreto anticipo e con tutti i presupposti per una stagione positiva - ci ha spiegato a Macfrut Salvatore Lotta, direttore commerciale della OP di Terralba (Oristano), che con il suo brand L’Orto di Eleonora è il primo player ortofrutticolo della SardegnaAbbiamo inaugurato la stagione anche con i nostri due fiori all’occhiello, la mini anguria Gavina e la midi a buccia nera Eleonora, per le quali gli investimenti si confermano stabili”.

In quanto a superfici, “siamo in linea con ettari dello scorso annoprecisa, con un leggera crescita, dell’ordine del 5-10%, su Gavina”

“I quantitativi però dovrebbero essere nettamente superiori - aggiunge, in quanto quest’anno le colture non hanno risentito negativa-

mente del meteo, la primavera in Sardegna è stata positiva e non ci sono stati danni sul raccolto, a diffe re n z a d i q u a n t o su c c e ss o n e l 2023”

Il clima instabile di maggio e della prima quindicina di giugno nel Nord Europa e nelle regioni del Nord Italia ha tuttavia influito sui prezzi, che nella prima parte della stagione commerciale non sono stati molto brillanti, complici in negativo le temperature sotto la media, che non hanno incentivato i consumi “Ora speriamo che con l’arrivo vero e proprio dell’estate il mercato si vivacizzi”, si auspica Salvatore Lotta, che abbiamo risentito per un aggiornamento a metà giugno, in concomitanza con l’avvio della r a c c o l t a d e l p r o d o t t o i n c a m p o aperto

L’anguria formato “tascabile” “Come azienda siamo sempre alla ricerca di qualcosa di innovativo, per offrire ai nostri clienti un plus

in termini di qualità e di servizio”, continua Salvatore Lotta parlando delle strategie commerciali Va in questo senso la scelta dell’azienda sarda di investire su una nuova tipologia di anguria senza semi dal formato quasi “tascabile”, che promette di portare innovazione sul mercato

La raccolta è iniziata nell’ultima decade di giugno “Si tratta di una mini anguria seedless a buccia scura e dalle dimensioni molto ridotte, di peso inferiore a 1,5 chili. Il suo debutto sul mercato sarà una vera e propria sorpresa ” , dice il direttore commerciale di Agricola Campidanese, senza svelare maggiori dettagli In questa prima fase di prova il prodotto sarà destinato unicamente all’estero, dove sono sempre più richiesti i frutti di piccola pezzatura. “Partiamo con un test ma di un certo spessore - puntualizza Lotta, abbiamo infatti 56 ettari di questa nuova anguria micro, con volumi teoricamente già tutti venduti, e siamo sicuri che questa novità assoluta potrà conquistare un suo spazio anche nei

banchi frigo della Gdo italiana. Il nostro obiettivo - conclude - è creare prodotti innovativi e dal valore riconosciuto, per i nostri clienti ma anche per il consumatore finale”

Lo spot estivo: al centro il gusto Dal 7 luglio è di nuovo on air sulle principali reti televisive nazionali, Rai e Mediaset, lo spot estivo de L’Orto di Eleonora, con una campagna in rotazione anche in radio “Quest’anno il taglio è diversoprecisa Lotta. Lo spot, così come l a c a m p a g n a d i c o m u n i c a z i o n e integrata sui media tradizionali e digitali, è incentrato sul prodotto e sulla sua qualità premium, la sua bontà e le sue caratteristiche uniche, come croccantezza, dolcezza e buccia fine” Un prodotto, la mini anguria Gavina, che offre un servizio eccezionale e che si sta ritag l i a n d o u n a f e t t a s e m p r e p i ù importante di mercato. La campagna di marketing valorizza anche

gli altri prodotti estivi del paniere

L’Orto di Eleonora, ovvero i meloni Corallo e Majores e l’anguria midi a buccia scura Eleonora, protagonista quest’ultima anche di uno spot studiato per le reti televisive della Sardegna.

Angurie fuori suolo

Parlando di prodotti estivi, un ultimo focus riguarda l’esperienza positiva di Agricola Campidanese con la coltivazione fuori suolo, che dalle fragole si è allargata anche alle angurie. “I risultati ottenuti fino a oggi sono molto interessanti, anche su Eleonora e Gavina, nostri prodotti di punta - specifica Marco Lotta, responsabile logistico commerciale della OP sarda. È una tecnica di coltivazione altamente sostenibile, dal punto di vista ambientale ed economico. Permette di abbattere drasticamente i consumi di acqua e di superfici, di risparmiare in manodopera e soprattutto di tutelare il suolo, che è l’obiettivo che ci sta più a cuore ”

Pesche e nettarine più meridionali,bianche e buone

In 10 anni l’Emilia-Romagna ha dimezzato gli ettari investiti Eugenio Felice e Maddalena De Franchis

Pesche e nettarine sono le regine del reparto ortofrutta nei caldi mesi estivi con un’incidenza a valore di circa il 10%. In dieci anni, però, l’Italia ha perso 15 mila ettari, pari al 22 per cento della superficie complessiva. A perdere di più sono state le regioni del Nord Italia, alle prese con diversi problemi, tra cui il maltempo e il reperimento di manodopera In compenso sono saliti i valori, di quasi il 70% negli ultimi 10 anni. Il futuro come sarà? Lo abbiamo chiesto a tre aziende leader

Ci sono dei dati che fanno riflettere. Gli ettari investiti a pesche e nettarine in 10 anni sono passati in Emilia-Romagna da 15 730 a 7 662 Sono praticamente dimezzati In Piemonte e Veneto l’andamento è stato analogo: rispettivamente -48% e -46%. In compenso è cresciuto il Meridione, soprattutto la Puglia che da sola vale più del Piemonte e del Veneto messi insieme Ad ogni modo pesche e nettarine rimangono le regine del reparto ortofrutta nei mesi estivi, da giugno a settembre, con valori che nel decennio sono cresciuti sensibilmente mascherando in parte le perdite a livello quantitativo. Se i volumi sono calati, è aumentato il livello qualitativo di ciò che viene portato sui banchi, grazie a

un ’agricoltura di precisione e a varietà innovative capaci di entusiasmare il consumatore finale. Come ci spiegano alcune aziende leader del comparto.

Qui Naturitalia. L’intervista è appena cominciata il 13 giugno e una violenta grandinata si abbatte su buona parte della Romagna - da Rimini a Gambettola, da Budrio di Longiano a Meldola - provocando, per l’ennesima volta in questa primavera particolarmente perturbata, danni ingenti alle coltivazioni locali Il punto sulla campagna 2024 di pesche e nettarine, non può non prevedere, dunque, un focus sul cambiamento climatico: a spiegare l’impatto di tali fenomeni sulle drupacee - e, più in generale, sulla frutta estiva - è Gabriele Ferri, direttore generale di Naturitalia e coordinatore del comitato interprofessionale pesche e nettarine di

Pesche e nettarine sono le regine del reparto ortofrutta da giugno a settembre, con una incidenza a valore di circa il 10%, a pari merito con il pomodoro La perdita nei quantitativi è stata compensata dalla crescita in valore, con un +70% nell’ultima decade Sui mercati esteri domina la Spagna, ma sta crescendo l’apprezzamento per l’elevata qualità del prodotto made in Italy

ITALIA - superficie investita a pesche e nettarine - ettari

TERRITORIO

Italia

Campania

Emilia-Romagna

Sicilia

Puglia

Basilicata

Calabria

Piemonte

Abruzzo

Lazio

Veneto

richieste da un segmento crescente di consumatori - prosegue il numero uno di Naturitalia - Se, in passato, le pesche a polpa gialla erano in cima alle preferenze del mercato, oggi assistiamo a una netta risalita di quelle a polpa bianca, trainata da varietà decisamente migliori rispetto a qualche anno fa, sia per sapore, sia per una migliore gestione della fase post-raccolta” E la Pesca e Nettarina di Romagna IGP, considerata un ’eccellenza della frutticoltura regionale, è ancora un prodotto strategico sul quale puntare? “Certoreplica Ferri - ma dobbiamo sforzarci di comunicarlo meglio, sensibilizzando i canali della Gdo per realizzare una distribuzione soddisfacente e remunerativa in tutta Italia e non solo a livello locale” “Quest’anno, il prodotto presenta ottime caratteristiche gustativecontinua Ferri. Se c’è un frangente in cui il clima ci ha aiutato, è n e l p e r d u r a r e d i u n a s p i c c a t a escursione termica fra giorno e notte: è proprio questo fattore ad assicurare ai frutti una concentrazione zuccherina molto elevata Al momento, il grado rifrattometrico brix è pari a 12,5: un parametro ottimale, considerato che il livello medio non va oltre l’11,5”. Per quanto riguarda le aree di coltivazione, a fronte di un declino del Nord Italia, che Ferri attribuisce, in particolare, agli effetti del cambiamento climatico e alla difficoltà nel reperimento di manodopera qualificata, è sempre più evidente la “meridionalizzazione” della frut78

2023/2014

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Ortofrutta Italia.

“Quest’anno, l’andamento meteo ha influito soprattutto dal punto di vista della precocità: siamo in anticipo di almeno 8 giorni rispetto a un ’annata normale - esordisce Ferri - Per quanto riguarda, in particolare, le pesche e nettarine, nel weekend del 15-16 giugno abbiamo effettuato i primi stacchi delle

Big Top: nelle campagne scorse, per questa varietà eravamo soliti attendere il 25 giugno Le temperature alte, che hanno contrassegnato l’inverno e almeno la prima parte della primavera, hanno favorito una maturazione precoce dei frutti”. Quest’ultimo fattore - la persistenza di valori mediamente

più elevati - ha condizionato, inevitabilmente, anche il calibro: “I primi stacchi hanno visto calibri sensibilmente ridotti - dichiara, è passato troppo poco tempo tra la fioritura e la maturazione, dunque i frutti non hanno avuto tempo a sufficienza per raggiungere le dimensioni standard” L’aspettativa, tuttavia, è di un miglioramento progressivo di calibri e volumi al proseguire della campagna.

“ S t i a m o i n v e s t e n d o m o l t o s u l l e nettarine piatte e sull’aumento delle quote di frutti a polpa bianca,

“ Riguardo alle aree di coltivazione, a fronte di un

d e c l i n o d e l N o r d I t a l i a , a t t r i b u i b i l e , i n p a r t i c o l a r e , agli effetti del cambiamento climatico e alla difficoltà nel reperimento di manodopera qualificata, è evi-

d e n t e l a “ m e r i d i o n a l i z z a z i o n e ” d e l l a f r u t t i c o l t u r a ”

G a b r i e l e F e r r i ( d i r e t t o r e g e n e r a l e d i N a t u r i t a l i a )

ticoltura, con il progressivo incremento delle aree coltivate in regioni come Puglia, Calabria, Campania e Sicilia

Capitolo prezzi: “L’esordio della campagna peschicola si è rivelato meno brillante di quanto ci aspettassimo, sia per l’assenza di calibri medio-grandi, più attraenti per il consumatore medio, sia per la scarsa richiesta di frutta estiva nei Paesi del Nord Europa, che fino a tutto giugno risentivano ancora di un clima freddo e perturbatoammette Ferri - A ciò si aggiunge un ’ulteriore complessità: complice il cambiamento climatico, i costi di produzione sono aumentati in maniera esponenziale nelle ultime

annate, impedendoci di attivare, soprattutto nella Gdo, quelle promozioni pensate proprio per incentivare i consumi. Con l’avanzare dell’estate, tuttavia, ci aspettiamo u n m i g l i o r a m e n t o d e l l e p e r f o rmance, dovuto principalmente all’aumento dei calibri”

I mercati di riferimento sono, oltre all’Italia, la Germania - “il primo e più grande mercato per l’ortofrutta italiana”, precisa Ferri, la Svizzera, il Belgio e i Paesi del Nord Europa, tra cui Svezia e Danimarca Malgrado le tante complicazio-

ni dovute alla Brexit, si cerca di mantenere una quota importante anche nel Regno Unito, un mercato storicamente rilevante per l’ortofrutta nostrana “Si sarà accorta che non ho citato i Paesi dell’Est Europa - conclude Ferri - perché sono ormai appannaggio, ahinoi, del prodotto greco e turco. Proprio l’aumento vertiginoso dei costi di p r o d u z i o n e , c h e r i g u a r d a , o l t r e alle pesche e nettarine, anche albicocche e ciliegie, ci impedisce di competere ad armi pari con questi Paesi Per questo motivo assume un ruolo ancor più cruciale, oggi, la nostra capacità di attrarre e fidelizzare i consumatori puntando su qualità, gusto e territorio”.

“ Questa è la prima vera campagna commerciale per Ondine, progetto club internazionale che vede Alegra in prima fila fra i pochi selezionati player per il nostro Paese. Con Ondine offriamo le migliori nettarine piatte a polpa bianca disponibili sul mercato ” Mauro Laghi (direttore generale di Alegra)

Qui Alegra. “Il consumatore ha dato segnali chiari al mercato - dichiara il direttore generale Mauro Laghi - dalla frutta pretende qualità elevata e costante Caratteristiche che per pesche e nettarine si traducono in succosità, dolcezza non eccessiva ma piacevole al palato, croccantezza della polpa, profumo intenso. Se da un punto di vista organolettico, quindi, la ricerca si è mossa in questa direzione, molto si è lavorato anche sulle performance di produzione, con varietà che garantiscono incrementi della produttività in campo e della shelf life una volta a scaffale, resistenti a malattie come la sharka, adattabili al cambiamento climatico, in particolare in termini di fabbisogno di ore di freddo e di maggiore efficienza sul fronte idrico”

“I cambiamenti climatici hanno sicuramente complicato il lavoro degli agricoltori - sottolinea Mauro Laghi - così come il nostro, incidendo sul calendario produttivo in modo sensibile Grazie alla nostra filiera organizzata, tuttavia, siamo in grado di rispettare i programmi con la distribuzione: merito anche della recente fusione per incorporazione della cooperativa Osas da parte di Agrintesa, nostra realtà produttiva di riferimento, che ci ha messo a disposizione anche una produzione di qualità coltivata in Calabria: una mossa strategica per ampliare il calendario produttivo gestito dal nostro gruppo ” “Il 2024 - annuncia Mauro Laghisegnerà la prima vera campagna commerciale per le nettarine piat-

te Ondine, il progetto club internazionale che vede Alegra, che commercializza la produzione dei soci di Agrintesa, in prima fila fra i pochi selezionatissimi player per il nostro Paese Sul fronte dei volumi, possiamo contare, stando alle stime di fine giugno, su circa 800 tonnellate: una quantità che ci consentirà di fare conoscere a una platea importante questi nuovi frutti che uniscono al gusto strabiliante la praticità di un consumo snack Ondine è un frutto che fa la differenza e noi sappiamo di portare a scaffale le migliori varietà di nettarine piatte a polpa bianca disponibili sul mercato. Siamo certi che, dopo l’assaggio, il consumatore ne sarà profondamente colpito: in que-

sto senso, abbiamo già impostato dei programmi di valorizzazione in-store con momenti di degustazione e un impegno importante sul fronte della comunicazione. Inoltre quest’anno alle nettarine si affiancheranno le prime pesche piatte Ondine, dalle caratteristiche altrettanto eccellenti, con cui faremo i primi test commerciali”

Per il Gruppo Alegra la distribuzione di pesche e nettarine sui mercati è equamente distribuita tra l’Italia e l’estero, principalmente l’Europa occidentale, con Germania, Paesi Scandinavi e Inghilterra in testa, mentre sul versante orientale del continente - dove Alegra registra una maggiore concorrenza del prodotto di origine greca - le spedizioni si concentrano verso la Polonia.

Quest’anno la campagna per la raccolta delle patate in Veneto è iniziata con un certo anticipo rispetto agli altri anni e con qualche incertezza in più a causa di un meteo spesso instabile, con piogge frequenti, in talune zone anche di una certa gravità. Come ogni anno, il Consorzio dal Cuore Veneto - noto anche per il brand Pepi Dora che si sta facendo rapidamente conoscere nei diversi canali distributivi - collabora attivamente con i tecnici delle cooperative associate per pianificare al meglio la raccolta del prodotto.

Quest’anno il Consorzio sta collaborando anche con alcuni giovani produttori del gruppo A.Gi.Guà, appartenenti ad aziende con una lunga tradizione nella coltivazione delle patate, situate nel Cuore del Veneto all’incrocio delle province di Verona, Vicenza e Padova. Proprio in questa area abbiamo la più importante produzione veneta di patate da consumo fresco, sia per qualità che per estensione L’obbiettivo del Consorzio è fare in modo che il prodotto venga raccolto quando è maturo e con le caratteristiche idonee per essere conservato al fine di garantire la migliore qualità al consumatore. La finestra di raccolta delle patate solitamente dura poco più di un mese ma il meteo particolarmente instabile di quest’anno minaccia di ridurre questo lasso di tempo Alcune aziende del territorio stanno affrontando questa difficoltà climatica con una strategia che prevede l’utilizzo di più di una macchina

La qualità par te dalla campagna: la patata dal Cuore Veneto si

d i s t i n g u e s u i m e r c a t i

Per la patata veneta la campagna 2024 si caratterizza per un certo anticipo e per l’incertezza legata al clima. Le abbondanti e frequenti piogge impongono particolare attenzione alla fase della raccolta. Alcune aziende, ad esempio, hanno utilizzato più macchine “scavapatate” contemporaneamente. Piergiorgio Agostini, presidente del Consorzio dal Cuore Veneto: “Il raccolto è di buona qualità e viene venduto ad un prezzo sostenuto: questo ci fa ben sperare per una buona campagna pataticola”

“scavapatate” per la raccolta del prodotto, coinvolgendo quindi un maggior numero di persone nell’attività di raccolta. La necessità di dover affrontare un clima più avverso ha favorito anche la collaborazione tra le aziende distribuite nel territorio Veneto “ L ’ i m p e g n o f i s i c o e d e c o n o m i c o dedicato alla raccolta del prodotto al momento giusto - spiega il presidente del Consorzio dal Cuore

Veneto Piergiorgio Agostini - è finalizzato a garantire la massima qualità per il consumatore. A fine giugno, pure essendo solo all’inizio della campagna, è già possibile vedere, nei primi raccolti, i segnali positivi della strategia adottata Il prodotto raccolto è di buona qualità e viene venduto ad un prezzo sostenuto: questo ci fa ben sperare per una buona campagna pataticola per il 2024”

In Val Venosta produzioni estive di eccellenza

Per le fragole la coltivazione sta virando alla tecnica fuorisuolo

Eugenio Felice

La Val Venosta che da Merano sale verso il Passo Resia è nota nel mondo per le sue mele di altissima qualità. Durante l’estate, quando le temperature si fanno più m i t i , d a q u e s t a c h e è u n a d e l l e v a l l a t e p i ù s o l e g g i a t e delle Alpi arrivano anche cavolfiori, fragole, ciliegie e piccoli frutti, albicocche. Prodotti di alta qualità grazie a l l e c a r a t t e r i s t i c h e p e d o c l i m a t i c h e e a l l a c o m p e t e n z a dei produttori associati, che vantano una esperienza pluridecennale e coltivano con amore i loro terreni

Pur con un leggero ritardo dovuto all’abbondanza delle piogge primaverili, con l’arrivo della bella stagione sono tornati i prodotti estivi di VIP. A dare il via alla campagna, a metà giugno, è il cavolfiore d i m o n t a g n a , e c c e l l e n z a l e g a t a all’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta da una lunga tradizione e per la quale VIP è leader in Italia La produzione attesa è di 3.000 tonnellate circa, il 10% in più dello scorso anno, destinate a essere assorbite per il 99% dal mercato interno. “Anche quest’anno cercheremo di difendere la nostra posizione in Italiaafferma il direttore commerciale di VIP, Kurt Ratschiller, dove i nostri partner sono la GDO e i mercati ortofrutticoli, riforniti da giugno a settembre inoltrato. L’inizio campagna è sempre un po ’ lento perché le quantità sono basse, ma da luglio abbiamo i volumi per rispondere bene alle richieste del mercato” Nei punti vendita la presentazione del prodotto concorre a evidenziare la sua naturalità: cassette di cartone da 40x60 cm contenenti 8 pezzi “liberi”, senza flow-

FRUITBOOKMAGAZINE

pack o l’aggiunta di altri materiali. Una presentazione del tutto coerente con i metodi di coltivazione. La priorità dei produttori venostani è infatti quella di ottenere un prodotto sano per il consumatore e per l’ambiente I trattamenti sono minimi e il focus sulla sostenibilità ambientale è sempre acceso, in tutte le fasi, dall’irrigazione alla raccolta, passando per la tutela della biodiversità Se l’indubbia qualità del prodotto è dovuta, da un lato, alle condizioni microclimatiche della Val Venosta, dall’altro è senz ’altro dovuta alla competenza dei produttori associati, che vantano un ’esperienza pluridecennale e coltivano con amore i loro terreni.

Dopo la partenza del cavolfiore è il turno delle fragole di montagna di VIP, coltivate in Val Venosta e nell’adiacente Val Martello, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, dove, complice il ghiacciaio del Monte Cevedale, l’aria fresca fa

L’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta viene fondata nel 1990, riunisce sette cooperative e 1.460 frutticoltori (1 170 a produzione integrata, 290 a produzione bio), con 5 200 ettari di terreno per 320 mila tonnellate di mele raccolte mediamente ogni anno In estate si producono anche cavolfiori, fragole, piccoli frutti, ciliegie e albicocche

maturare lentamente i frutti e assicura loro un gusto esclusivo. Se la partenza è stata in leggero ritardo a causa delle basse temperature registrate in primavera, le quantità stimate sono buone e superano quelle dell’anno scorso, attestandosi sulle 420 tonnellate circa: “Uno sviluppo che vediamo molto positivo, vista l’alta richiesta e i mercati che ci siamo costruiti negli anni”, afferma il direttore commerciale.

VIP coltiva ben 15 varietà, di cui due coprono il 60% della produzione complessiva: Elsanta e Aprica, le “predilette” tra i clienti del Consorzio, perché ne soddisfano le richieste in termini di gusto, aspetto e shelf-life. Una quota di anno in anno crescente delle fragole prodotte dal Consorzio deriva dalla coltivazione fuorisuolo, a tutto vantaggio della sostenibilità del processo produttivo e della qualità e quantità dei frutti Le piante non vengono coltivate nel terreno, ma in un substrato speciale posto all’interno di supporti in legno rialzati, chiamati per semplicità “ta-

In Val Venosta si prevede quest’estate un raccolto

di 42 0

tonnellate di fragole, prodotte tra i 9 00 e
1700 metri. La coltivazione sta adottando la tecnica

del

i

fuorisuolo - siamo al 35 per cento della produzione - che dà dei grandi

vantaggi sul piano della s o s t e n i b i l i t à , m a a n c h e d e l l a q u a l i t à e p r o d u t t i v i t à .

voli” Questo consente un’irrigazione e una concimazione mirate, con un approvvigionamento di sostanze variabile in base alle esigenze delle fragole, senza spreco di acqua, sostanze nutritive, fertilizzanti e terreno Oltre ai vantaggi in t e r m i n i d i s o s t e n i b i l i t à , q u e s t o metodo presenta altri plus: controllo preciso e mirato della maturazione dei frutti; maggiori quantità di prodotto per metro quadro; maggiore qualità (meno umidità) e pulizia dei frutti; raccolta facilita-

ta, grazie a un lavoro più ergonomico; possibilità di ovviare al gravoso “trasloco annuale” della produzione per stanchezza o infertilità del terreno. “È la nostra sensibilità alle tematiche ambientali - spiega Alessio Rizzon, responsabile vendite fragole e piccoli frutti del Consorzio - unita alle richieste di clienti e consumatori altrettanto attenti a questi aspetti, che ci ha spinto a ricercare dei sistemi di agricoltura che combattano gli sprechi, e che al contempo siano efficaci nel

risultato in termini di continuità, quantità e qualità del prodotto”. Attualmente il metodo di coltivazione fuorisuolo è adottato per il 35% delle superfici coltivate a fragole, ma l’obiettivo è quello di passare almeno al 50% nei prossimi anni. La lavorazione delle fragole avviene nella cooperativa MEG in Val Martello, che, per rispondere ancora meglio alle esigenze del mercato, quest’anno è stata dotata di due nuove linee di confezionamento La distribuzione avviene per il 20% in Alto Adige, attraverso i punti vendita al dettaglio presenti in due delle cooperative del Consorzio, e per l’80% nel resto d’Italia, attraverso i mercati all’ingrosso e la GDO Da luglio, accant o a l l e f r a g o l e s o n o d i s p o n i b i l i anche i piccoli frutti della Val Venosta, lamponi e mirtilli, per un totale di circa 60 tonnellate. Le altre specialità estive della Val Venosta sono le ciliegie e le albicocche. Per le prime si prevede un raccolto di circa 600 tonnellate Le vendite partono a inizio luglio e terminano a metà agosto e per il 90% si concentrano in Italia Le albicocche sono invece l’ultimo dei prodotti ad arrivare sul mercato, tra fine luglio e inizio agosto. In questo caso si prevede una “ severa ” contrazione dei quantitativi per via delle piogge e delle gelate primaverili Per le varietà adatte al consumo fresco, destinate al Nord Italia, si prevedeno volumi di circa 110 tonnellate.

Fao: futuro più sostenibile

p e r a n a n a s e a v o c a d o c o

n la responsabilità condivisa

Il 27 giugno di ogni anno si celebra in tutto il mondo l’International Pineapple Day

Eugenio Felice

La FAO si sta impegnando attivamente per far sì che le persone di tutto il mondo possano avere a disposizione cibo sano, sicuro, in quantità sufficiente per condurre una vita attiva e sana. Tra le priorità individuate ci sono le filiere della frutta tropicale, per cui è stato avviato il Responsible Fruits Project, di cui si è parlato a un evento dedicato svoltosi a Roma, nella sede FAO, il 15 e 16 maggio. L’unica azienda italiana che partecipa al progetto è Nicofrutta, specialista di ananas sostenibili

Il Responsible Fruits Project, imp l e m e n t a t o d a l l ’ O r g a n i z z a z i o n e delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura - FAO, mira a migliorare la sostenibilità e la resilienza delle industrie di ananas e avocado. Lanciato nel 2020, il progetto collabora con gli attori della catena del valore tra cui produttori, aziende di confezionamento e trasformazione, le loro associazioni e gli importatori in America Latina, Africa, Asia, Europa e Nord America. Negli ultimi quattro anni, l’iniziativa ha sviluppato una serie di materiali tecnici e strumenti pratici volti ad aiutare le parti interessate del settore a operare in modo più sostenibile e a resistere a vari shock, come i rischi naturali e gli eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici, la pandemia di Covid-19 e le crisi economiche. Al centro degli sforzi del progetto c’è il sostegno alle imprese nella creazione o nel rafforzamento di sistemi di due dilige nce basati sul rischio Questi sistemi aiutano a identificare e affrontare i principali rischi per la sostenibilità soddisfacendo al tem-

po stesso i severi requisiti dei mercati di importazione e gli standard volontari di sostenibilità, compresi gli schemi di certificazione

Le risorse chiave sviluppate includono una metodologia per misurare l’impronta di carbonio e l’impronta idrica nelle catene del valore dell’ananas, che consente ai produttori e alle imprese di individuare le aree che contribuiscono alle emissioni di gas serra e agli impatti sulle risorse idriche Identificando e quantificando queste impronte, lo strumento aiuta le aziende a ridurre i fattori che determinano il cambiamento climatico e il degrado ambientale, promuovendo al tem po stesso un uso più efficiente delle risorse e identificando opportunità di risparmio sui costi

Il progetto offre guide tecniche sull’adattamento ai cambiamenti climatici su misura per i produttori di ananas e avocado. Queste guide forniscono una panoramica dei rischi climatici che affliggono i

(resilience), Responsible Fruits Project, Markets and Trade Division, FAO, ha condotto i lavori del workshop Resilienza e Sostenibilità in Tropical Fruit Value Chains che si è svolto nel quartier generale della FAO a Roma, il 15 e 16 maggio

María Hernández Lagana, project officer

Nicofrutta è un ’azienda italiana che dal 2003 opera nell’import-export di ananas dal Costa Rica Nel Paese, l’impresa possiede la controllata Nicoverde, proprietaria di un impianto di confezionamento e di produzioni proprie nella regione di Pital di San Carlos, nella provincia di Alajuela La filiera di Nicofrutta è supportata da circa 120 piccoli produttori organizzati in cooperative e associazioni. Nicofrutta e Nicoverde sono impegnate quotidianamente a produrre un ananas che rispetta i criteri della sostenibilità e della biodiversità attraverso la corretta gestione delle risorse naturali, economiche e sociali

LE MAGGIORI SFIDE

c r e s c e n t i c o s t i d i p r o d u z i o n e

i m p a t t i c a m b i a m e n t o c l i m a t i c o p r o fi t t a b i l i t à e m a r g i n i s t r e t t i

c h i m i c a e l i m i t i s u i r e s i d u i p a r a s s i t i e m a l a t t i e

r i s c h i p o l i t i c i ( g u e r r e , d i s o r d i n i )

a c c e s s o a n u o v a t e c n o l o g i e o r & d

c o n c o r r

Attraverso questo gruppo, il progetto ha sviluppato documenti tecnici completi e strumenti pratici che soddisfano le esigenze delle filiere della frutta tropicale e forniscono supporto nel percorso del settore verso una maggiore sostenibilità. Questi documenti e strumen-

ti aiutano a mitigare gli impatti ambientali e sociali associati alla produzione e all’esportazione di frutta. “Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a lungo termine - sottolinea María Hernández Lagana - richiederà uno sforzo continuo e partenariati più profondi

tra tutti gli attori della catena del valore. Per questo motivo il progetto continua a sottolineare l’importanza dell’azione collettiva e della responsabilità condivisa nella costruzione di un futuro più sostenibile per le filiere dell’avocado e dell’ananas e dei sistemi agroalimentari in generale. La FAO sta attualmente cercando risorse per sostenere ulteriori attività, come il rafforzamento dell’uso dello strumento di misurazione dell’impronta di carbonio e dell’acqua per le filiere dell’ananas e per sviluppare strumenti simili per altre catene del valore come avocado, mango, ecc ” . L’unica azienda italiana che ha partecipato al workshop della FAO di Roma del 15 e 16 maggio nonché unica azienda italiana ad oggi coinvolta nel Responsible Fruits Project per gli ananas è Nicofrutta con la sua controllata in Costa Rica Nicoverde. Nel corso del workshop il suo direttore generale Jorge Sanchez ha tenuto due relazioni sul tema della sostenibilità e sulla tutela della biodiversità “Nicoverde è stata una delle prime aziende a manifestare interesse e a partecipare alle attività del Responsible Fruits Project - dichiara María Hernández Lagana. Attraverso le attività del progetto, l’azienda si è dimostrata disposta a condividere conoscenze e innovazioni con aziende pari, riferendo sulle pratiche sostenibili nelle sue operazioni di produzione e packing Nicoverde è stata trasparente anche riguardo alle sue opinioni sulle sfide che deve affrontare l’industria dell’ana-

“ La FAO è l’agenzia delle Nazioni Unite che guida gli sforzi internazionali per sconfiggere la fame. La frutta tropicale è una priorità perché i suoi prodotti
sono

fonte vitale

di nutrimento e reddito per milioni di persone, nei Paesi produttori e impor tatori ”
María Hernández Lagana (FAO)

J o r g e S a n c h e z d i

nas in Costa Rica. Ciò ha contribuito a fornire indicazioni per gli sforzi tecnici e i risultati del progetto guidati dalla domanda Il team del progetto ha invitato Nicoverde e diversi altri attori della catena del valore a partecipare al workshop di Roma. Nicoverde ha parlato delle sue strategie per affrontare le principali sfide della sostenibilità, comprese le questioni ambientali e sociali Nicoverde promuove inoltre il coinvolgimento di un ’ampia gamma di stakeholder della catena del valore poiché ritengono che la partecipazione di tutti gli attori della catena del valore sia necessaria per affrontare efficacemente le molteplici sfide di sostenibilità e resilienza affrontate dal settore”

Il Responsible Fruits Project è una delle tante iniziative della FAO che riguardano il settore della frutta fresca La FAO ha una lunga storia nell’affrontare la sostenibilità dei principali prodotti frutticoli Un esempio notevole è il World Banana Forum, un’iniziativa multi-stakeholder dedicata ad affrontare le sfide della sostenibilità della produzione e del commercio delle banane La frutta tropicale è una priorità per la FAO perché essa contribuisce in modo significativo all’economia globale e i suoi prodotti sono fonte vitale di nutrimento e

reddito per milioni di persone nei Paesi produttori e importatori “La FAO - conclude María Hernández Lagana - guida gli sforzi internazionali per sconfiggere la fame L’obiettivo è raggiungere la sicurezza alimentare per tutti con cibo d’alta qualità per condurre una vita attiva e sana. Il lavoro della FAO mira a migliorare la sostenibilità e la resilienza delle catene del valore della frutta tropicale Ciò include il lavoro con i partner sull’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico, la gestione sostenibile delle risorse, la salute e la sicurezza sul lavoro, l’inclusione dei piccoli agricoltori e delle donne”.

La partecipazione a Macfrut 2024 è stata un’occasione importante per Unitec in quanto ha coinciso con il centenario dell’azienda. Era il 1924, quando a Massa Lombarda apparvero le prime calibratrici Dalle Vacche. È in questa storica azienda, attraverso l’integrazione di nuove esperienze imprenditoriali, che affonda le radici Unitec, che si caratterizza da subito per lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie non distruttive per la selezione della qualità dell’ortofrutta.

Un percorso iniziato negli anni ’20 del secolo scorso, fatto di analisi, ricerca, sperimentazione e guidato dalla maniacale passione per la concretezza e il tendere alla perfezione, dove i risultati concreti per i clienti sono l’obiettivo finale, come recita la mission “We work for your results”. Ora l’azienda sta esplorando le opportunità offerte dalla robotica, dal campo fino al punto vendita, passando per le centrali ortofrutticole. Sono già oltre 50 le specie ortofrutticole su cui Unitec si è cimentata con successo. Il 2025 sarà l’anno della robotica in campo, con un raccoglitore automatico, composto da un braccio meccanico (non saranno utilizzati droni).

“100 anni per un’impresa sono tanti solo quando si è stanchi e si ha perso motivazione - ha dichiarato Angelo Benedetti, presidente di Unitec -. Gli stimoli che i clienti ci danno ogni giorno con fiducia sono per noi un elisir di lunga vita, in quanto riusciamo a fare con loro percorsidi partnership, che ci proiettano ai prossimi 100 anni per continuare a dare loro risultati attraverso le nostre soluzioni innovative”.

Dole Italia, leader nella produzione e distribuzione di frutta fresca di qualità premium, ha registrato nel corso dell’ultimo anno un aumento significativo dei volumi nel mercato degli agrumi, grazie a un progetto che assicura un’offerta agrumi-

cola continua per tutto l’anno e un ampliamento della gamma dei prodotti. Perseguendo il potenziamento di nuove aree geografiche di approvvigionamento, l’azienda dalla prossima campagna nazionale introdurrà una filiera italiana per limoni, arance e pompelmi a marchio Dole, colmando in questo modo la lacuna stagionale da ottobre a febbraio.

Recentemente ha preso avvio la campagna limoni dal Sud Africa e dall’Argentina, con un crescente impegno verso il chemical free, soprattutto per soddisfare l’offerta destinata alla GDO, e con una stima di aumento del volume finale del 30% rispetto all’anno precedente. Anche l’interesse per i mandarini tardivi varietà Orri e Nadorcott nel mercato italiano è in aumento, con un trend positivo di consumo registrato soprattutto tra i più giovani, che apprezzano la praticità e i benefici di questo frutto.

“Nel corso dell’ultimo anno, le performance nel settore sono state per noi molto positive”, afferma Daniele D’Antrassi, product manager citrus di Dole Italia. “Il nostro obiettivo è consolidare la leadership nel mercato degli agrumi, ampliando le filiere di prodotto a marchio Dole. Lavoriamo con dedizione garantendo a tutti i nostri clienti elevato servizio e qualità premium, indipendentemente dall’origine del prodotto”.

A marzo 2024 è entrata in funzione a Rosate (MI), una suggestiva area interamente dedicata a ospitare alcune delle principali soluzioni di automazione Jungheinrich. Il nuovo Automation Center - Training & Demo Area è stato pensato come luogo di formazione specializzata per i collaboratori, tecnici e non, impegnati con tecnologie e soluzioni sempre più innovative. Si rivolge anche ai clienti, che in quest’area possono conoscere e sperimentare tutte le potenzialità di soluzioni di automazione su misura. Il nuovo centro ospita differenti mobile robots, ognuno dei quali completa gli ordini di trasporto che gli sono assegnati, riproducendo gli spostamenti delle merci che avvengono in magazzino. Tra questi, presso il centro di Rosate è possibile vedere in azione: l’ERCa, stoccatore automatico con altezza di sollevamento fino a 4,4 metri e una portata fino a 1.700 kg, adatto all’impiego in corsie di lavoro a larghezza ridotta; l’EKSa, carrello elevatore a guida automatica per lo stoccaggio fino a 6 metri di altezza, con dimensioni compatte e scanner per la sicurezza delle persone integrato; un arculee S,

adatto per il trasporto orizzontale di carichi fino a 1.000 kg, dotato del sistema di sensori di sicurezza a 360° e tecnologia agli ioni di litio.

Per ricreare un ambiente di magazzino reale e completo, la Demo Area include sistemi di stoccaggio statico e dinamico della gamma Jungheinrich, che contribuiscono alla riproduzione dei processi tipici dell’intralogistica.

I risultati economici di CPR System confermano che la strada dell’innovazione intrapresa è quella giusta. Nel 2023 l’azienda ha registrato un fatturato di 81 milioni di euro e un patrimonio netto di 54,2 milioni aumentato del 15% rispetto al 2022.

La crescita economica è legata anche alla piena realizzazione del progetto Redea, avviato tre anni fa, e che a giugno 2024 ha raggiunto la completa sostituzione delle casse verdi, registrando una proiezione di 168 milioni di movimentazioni nel 2024. Risultati molto positivi anche per le movimentazioni dei pallet che hanno raggiunto gli 8,7 milioni di movimenti nel 2023 pari al +12% rispetto al 2022.

CPR System ha introdotto una grande novità con il progetto Tracing, reso possibile dalle caratteristiche smart della cassa Redea. Redea è, infatti, l’unica cassa presente sul mercato dotata di etichetta smart-label, composta da codici a barre 1D e 2D, oltre a tag RFID. Grazie a questa tecnologia, CPR è in grado di acquisire informazioni attraverso l’utilizzo di strumenti portatili (lettori bar-code e TAG) e attraverso l’installazione di Gate RFID. Le casse sono dotate anche di due tag RFID che differiscono tra loro per una cifra.

Questa soluzione fa eseguire al software gestionale un accoppiamento che garantisce la tracciabilità corretta dell’imballo anche in caso di lettura di uno solo dei due tag. Èuna tecnologia avanzata e decisiva per aumentare l’efficienza del modello e raccogliere informazioni utili per le strategie di sviluppo delle aziende socie di tutte le filiere coinvolte.

I

Asia Fruit Logistica, salone leader in Asia per il settore ortofrutticolo, è pronto a tornare all’AsiaWorld-Expo di Hong Kong dal 4 al 6 settembre 2024. Questo evento molto atteso riunirà migliaia di visitatori professionali di alta qualità e i migliori buyer da tutto il mondo e operatori di tutta la catena di fornitura dei prodotti freschi.

Scoprite i prodotti e i servizi più innovativi. Espositori provenienti da oltre 40 Paesi si sono già registrati per presentare i loro prodotti e servizi all’avanguardia, tra cui prodotti freschi, tecnologie, macchinari e logistica. La line-up degli espositori comprende nomi e marchi tra i più importanti del settore, tra cui Aomori, BayWa Global Produce, T&G Global, Capespan, ClemenGold, Costa, Del Monte, Dole Asia, Goodfarmer, Joy Wing Mau, e le nostre italiane tra le quali Jingold, Unitec, Melinda, Alegra, Naturitalia e molte altre. Oltre alla forte connotazione internazionale degli espositori, Asia Fruit Logistica presenterà 24 padiglioni tra nazionali e regionali che offriranno una panoramica completa del mercato dei prodotti ortofrutticoli freschi.

Se acquisti online il ticket d’ingresso risparmi fino al 40%. Acquistando in anticipo online i biglietti di ingresso alla

fiera, potrete risparmiare fino al 40% rispetto ai prezzi in loco, oltre a risparmiare tempo nella registrazione. I biglietti sono disponibili sul sito web di Asia Fruit Logistica. Approfittatene: entrerete a far parte del principale evento del settore dei prodotti freschi in Asia.

Le migliori informazioni? Con Asiafruit Knowledge Centre. Asiafruit Knowledge Centre è il nuovissimo hub di contenuti con tre stage al centro di Asia Fruit Logistica, aperto a tutti i visitatori e gli espositori. Il primo giorno sarà dedicato a “consumatori & mercati”: la fiera inizia con uno sguardo al mutevole panorama dei consumatori di frutta e verdura fresca in Asia. Il secondo giorno il focus sarà invece su “tecnologia & innovazione”: si apre con un dibattito di grande impatto che esplora le prospettive dell’innovazione varietale. Il

terzo giorno infine riflettori puntati su “logistica & commercio” con uno sguardo attento al panorama in continua evoluzione della distribuzione di frutta e verdura fresca in Cina.

Asiafruit Congress.Èil principale evento congressuale in Asia sui prodotti freschi e avrà luogo sul palco principale di Asiafruit Knowledge Centre. Opinion leader e dirigenti condivideranno approfondimenti strategici sul mercato asiatico in rapida evoluzione attraverso un mix avvincente di interviste e tavole rotonde.

Asiafruit Business Forum si svolgerà parallelamente ad Asiafuit Congress con un programma di workshop pratici. I partner specializzati presenteranno casi di studio per il successo aziendale in Asia, condividendo le migliori pratiche e soluzioni applicabili.

Asiafruit Showcase, infine, è il palcoscenico dedicato agli espositori di Asia Fruit Logistica per presentare le ultime novità in termini di tecnologie, prodotti e soluzioni.

Per maggiori informazioni su Asia Fruit Logistica - Uffici in Italia: messeberlin@pg-mktg.it oppure direttamente sul sito www.asiafruitlogistica.com

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Tuduu, spesa più facile con l’app anti-spreco per intolleranti e non

Tuduu è l’app pensata per rendere la spesa più facile a chi soffre di allergie o intolleranze. Con ricette sempre nuove grazie ai contenuti prodotti da oltre 60 influencer, creator e brand del network, alla creazione di liste della spesa condivise e all’acquisto dei prodotti in negozio oppure online, l’app si propone di o ffrire so luzio ni pe rso na lizza te pe r s e m p l i f i c a r e l a s p e s a d i o g n i g i o r n o , combattendo così lo spreco alimentare

Sugli scaffali dei supermercati è sempre più ampia l’offerta di prodotti pensati per chi ha intolleranze o allergie, o per chi più semplicemente preferisce ridurre il consumo di determinati ingredienti. Non è però sempre facile orientarsi tra le diverse opzioni offerte sul mercato, a maggior ragione se si fa la spesa per una famiglia intera fatta di persone con gusti, allergie o esigenze di diverso tipo Proprio per rendere la vita più facile a chi si trova in questa situazione nasce Tuduu, una app italiana pensata per supportare chi segue regimi alimentari specifici Come funziona? Per prima cosa, dopo aver scaricato la app dall’app store in base al proprio smartphone, l’utente è invitato a creare il proprio profilo nutrizionale. I modelli proprietari di Tuduu procederanno a creare un ecosistema unico pensato per il singolo utente, che filtrerà ricette, prodotti e punti vendita in base al Cap indicato in fase di registrazione Tuduu permette, infatti, di filtrare i contenuti - impostando fino a 40 parametri - per tutte le esigenze nutrizionali, le allergie e intolleranze, gli additivi e persino ordinare i prodotti sulla base delle principali certificazioni di interesse (ad es. made in Italy, senza zuccheri aggiunti, senza olio di palma, etc.) o trovare le combinazioni di ingredienti più adatte tramite la piattaforma Verify di Tuduu

C’è poi la proposta di ricette, pensate non solo per essere buone e gustose, ma soprattutto adatte a ogni

gusto o situazione. L’app analizza non solo gli ingredienti comuni, ma anche le ricette personali, evidenziando ingredienti non compatibili Con un vasto database di ricette e idee offerte da oltre 60 influencer, creator e brand del network, la app trova piatti che si adattano a ciò che si ha in dispensa, personalizza le porzioni e crea facilmente liste della spesa. Liste che possono essere condivise con chi si vuole, anche mentre ci si trova al supermercato a fare la spesa

Si può poi passare all’acquisto dei prodotti più adatti: una volta creata la lista della spesa, l’utente può con pochi click trasformarla in un catalogo d’acquisto filtrato per le proprie preferenze nutrizionali

Nella sezione Shop inoltre potrà scoprire i prodotti di tantissimi produttori e distributori e un ’ampia gamma di soluzioni in linea con le esigenze nutrizionali sue e dei suoi familiari. Infine, è possibile raggruppare tutte le carte fedeltà in versione digitale nell’apposita sezione e tenere traccia dei prodotti preferiti tramite la scansione del barcode

“Il progetto - spiega il fondatore Giuseppe Virzì - nasce da una esigenza personale: da intollerante al lattosio, ho sempre avuto molta difficoltà sia a fare la spesa nei supermercati, perdendomi tra gli scaffali, che online. Questo mi ha convinto a dare vita a Tuduu, che è una delle app più scaricate in Italia per il mondo delle liste della spesa e degli acquisti”

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